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Ed ecco a voi un’ “impresa affidabile

di Umberto Marchi

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MAggio 2016 Un progetto promosso da CNA Veneto garantisce il rispetto dei principi etici e professionali da parte delle imprese. E ha già portato moltissime imprese artigiane alla certificazione secondo gli standard “Impresa affidabile”. Ma questo è solo il punto di partenza. “Non una semplice formalità, ma garanzia di un modo di lavorare serio, etico e responsabile”, spiega Antonietta Campesato, presidente dell’Unione Servizi alla Comunità di CNA Veneto.

“Quello delle pulizie è uno dei mestieri più antichi del mondo. Io penso che il primo uomo che ha preso in mano una scopa, o uno strumento analogo, per pulire un ambiente per conto di altri, abbia fatto uno dei più grandi passi in avanti nella storia dell’umanità”. Il sorriso di Antonietta Campesato, dinamica presidente dell’Unione Servizi alla Comunità – CNA Veneto, mentre dice queste parole, nasconde una serissima verità. Peccato che oggi, purtroppo, quello del pulitore sia un lavoro bistrattato, sempre in bilico fra la serie “B” dei mestieri e un’emersione che sembra sempre dietro l’angolo ma poi, in fondo, stenta a concretizzarsi una volta per tutte.

Il boom delle pulizie esternalizzate

Nati come un’attività tradizionale di riassetto delle abitazioni private, uffici o negozi, i servizi di pulizia esternalizzati hanno visto negli anni una crescita esponenziale su tutto il territorio nazionale, e si sono diffusi a un numero sempre crescente di settori. Questo significa una crescita dei numeri ma anche delle capacità professionali richieste. Continua Campesato: “L’ordine e la pulizia sono esigenze sempre più sentite, da parte delle aziende, degli uffici pubblici ma anche di tante famiglie private che, non appena le disponibilità economiche lo consentono, si rivolgono all’impresa di pulizia per farsi tenere in ordine la casa.”

Spesso (purtroppo) ci si improvvisa

Si tratta di un lavoro tanto faticoso e quanto mai indispensabile che oggi spesso viene improvvisato. E come in ogni “boom”, anche nel nostro caso il mercato si è riempito rapidamente di soggetti non sempre affidabili. Insomma, quando la torta cresce, finisce per fare gola a un numero sempre crescente di competitors. Il punto è che, nel caso delle pulizie, la legislazione non ha certo aiutato a distinguere fra imprese serie e improvvisatori dell’ultim’ora, a volte anche scorretti. “Infatti, con la liberalizzazione e l’eliminazione di alcuni requisiti di accesso e di regolamentazione dell’attività (un passo importante in questo senso è stato fatto nel 2007, ne parliamo in altra parte di questa rivista, ndR), diventa sempre più importante investire sulla qualità del servizio e la professionalità del personale impiegato.” Cose che alla lunga, è innegabile, pagano. E a volte sono il discrimine fra un’impresa di successo e una che non riesce a distinguersi e, alla fine, rischia di soccombere.

Il progetto

E’ proprio per questa voglia di distinguersi e di comunicare ai propri clienti

la professionalità della propria attività che le imprese del Veneto che erogano servizi di pulizia in ambienti civili e industriali, grazie anche al supporto della CNA e di altre associazioni imprenditoriali, hanno dato vita ad Impresa Affidabile. “L’idea è partita nel 2013 – dice Campesato – quando era ancora presidente Renato Moro, che per me resta un grande maestro. Renato ha creduto fortemente in questo progetto, e adesso, a tre anni di distanza, la sua lungimiranza è premiata. E’ stato sempre lui a volere che continuassi ad occuparmene io per conto di CNA Veneto, e lo faccio molto volentieri perché vedo che sta dando i suoi frutti. Le imprese che aderiscono al progetto sono sempre più apprezzate dai clienti che si fidano di loro e si affidano loro con più tranquillità. Un aspetto essenziale in un settore come il nostro.”

Con le imprese, per le imprese

Un progetto realizzato con le imprese e per le imprese che, attraverso una Carta dei Servizi, individua norme etiche e requisiti professionali in grado di aumentare la competitività e la sostenibilità (intesa a 360°) delle stesse. L’idea è quella di offrire al cliente la certezza di affidarsi a un partner serio, trasparente, che lavora seguendo i principi etici, il contratto di categoria e nel rispetto della dignità umana e del valore delle persone e del loro lavoro. “Oltre ai requisiti etici ci sono anche i requisiti professionali, che significano competenza, tempi di intervento certi e rapidi, garanzia di appalti genuini, svolti con i propri mezzi e la propria capacità organizzativa. Che è uno dei fiori all’occhiello delle vere imprese artigiane di pulizia, perché si sposa con una rara flessibilità organizzativa.”

Imprese che offrono servizi “sartoriali”

Puntualizza Campesato: “Anche perché l’impresa artigiana, rispetto a molte realtà più strutturate che, proprio in virtù della loro organizzazione industriale, tendono ad offrire un servizio più seriale e standardizzato, si distingue per la capacità di erogare un servizio unico e personalizzato sulla base delle esigenze specifiche del cliente. La Carta dei Servizi è uno strumento che ha l’obiettivo di valorizzare, tutelare e promuovere le peculiarità del servizio artigianale e comunicare alla clientela gli standard di qualità socio-ambientali, delle imprese che aderiscono al marchio Impresa Affidabile. Insomma una sorta di disciplinare che le imprese si sono date e la cui fedele e seria applicazione viene periodicamente verificata da un organismo di controllo, indipendente e certificato (Csqa, come vedremo).

I requisiti dell’Impresa affidabile

Ma quali sono i requisiti che le imprese devono rispettare? “Il decalogo è lungo e comprende la chiarezza e tracciabilità delle informazioni, il rispetto dei tempi di erogazione e della continuità del servizio, la garanzia di avere personale qualificato e costantemente formato, con uno spiccato orientamento al cliente, il rispetto delle norme a tutela della sicurezza del personale, attenzione alla sostenibilità ambientale dei prodotti utilizzati, riservatezza dei dati e delle informazioni del cliente, e molto altro.”

Il marchio di qualità

E alla fine solo le imprese che rispettano tutti questi punti possono ottenere il marchio di qualità: “Per le imprese artigiane, si sa, è un onere non indifferente accedere alle certificazioni di qualità. E siccome in questo caso non si tratta affatto di una formalità, noi le seguiamo in tutto l’iter, e per gli audit ci affidiamo all’ente Csqa. Il progetto, sostenuto anche da Confartigianato Imprese Veneto, ha l’appoggio di Ebav, ente bilaterale del Veneto (a questo proposito, interessante il video: https://www.youtube.com/watch?v=WXP6IWgKae0), che fino a poco fa copriva anche gli oneri di certificazione. Campesato ci tiene a mettere in guardia: “Attenzione però: il marchio non è un punto di arrivo, né tantomeno una medaglia che le imprese si mettono al collo e chi si è visto si è visto. Anzi, è il punto di partenza di un cammino di qualità continuo.” E anche se è nato nel Veneto, si tratta di un modello esportabile: “Quando vado in giro per l’Italia e ne parlo, vedo sempre un certo interesse. E credo che presto iniziative analoghe si diffonderanno anche in molte altre regioni italiane.”

In un mondo che va veloce, stare al passo è fondamentale

“Insomma il mondo corre veloce, e per affrontare i cambiamenti in atto siamo consapevoli che è necessario avere conoscenze tecniche, lavorare con qualità, conoscere le normative contrattuali e ambientali. Tutto questo può essere garantito solo attraverso un’attività di formazione continua, sia degli imprenditori che dei collaboratori. Inoltre, se si vuole accedere a mercati più complessi, per essere competitivi è necessario misurarsi con le nuove tecnologie, i nuovi mezzi di comunicazione e la necessità di costruire relazioni.

L’importanza di “fare rete”

Conclude Campesato: E’ sempre più impellente la necessità di fare “rete” e le imprese che aderiscono alla Carta dei Servizi costituiscono una rete attraverso la quale è possibile scambiare e condividere idee, proposte e progetti. E’ un modo nuovo per fare cose da grandi pur essendo piccoli con l’obiettivo di lavorare per un bene comune.”

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MAggio 2016

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