GSA 4/2020

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Chimici in prima linea contro il dilagare del virus

44 APRILE 2020

“Di punto in bianco il mercato è almeno triplicato, e molte aziende chimiche si sono trovate in difficoltà rispetto all’enorme aumento della richiesta e alle difficoltà di approvvigionamenti di materie prime”. Così Matteo Marino di Kemika e del Gruppo di lavoro “Chimici” di Afidamp descrive la situazione inattesa provocata dal dilagare del virus. “Dalla nostra ha giocato l’abitudine delle aziende italiane ad affrontare bene i momenti di crisi”. I fabbricanti di prodotti chimici sono oggi in prima linea nel fronteggiare l’emergenza, anche mediante un’intensificazione dei cicli produttivi e una temporanea conversione produttiva. Come state vivendo questo momento?

“La domanda di prodotti disinfettanti ha subito una fortissima crescita in tempi estremamente brevi e tutte le aziende del nostro comparto si sono attivate concentrando la produzione su questi prodotti. Il mercato dei disinfettanti si è improvvisamente triplicato se non quadruplicato nel giro di 15 giorni. E si prevede una crescita ancora maggiore nel momento in cui le attività riprenderanno a lavorare a pieno ritmo. Il DPCM prevede infatti che ogni postazione di lavoro, ogni locale e ogni ufficio dovrà garantire l’igiene utilizzando e/o mettendo a disposizione del personale e degli utenti prodotti per la disinfezione delle mani e delle superfici. Il Coronavirus ha messo in luce,

meglio di quanto fossimo riusciti a fare noi in passato, quanto l’igiene delle superfici possa essere importante per la vita nella società moderna. La particolare caratteristica di questo virus infatti, a differenza di altri che si diffondono e infettano quasi esclusivamente per contatto diretto, è quella di persistere in vita sulle superfici e quindi determinare la possibilità di contaminazione indiretta tramite contatto delle mani delle persone con le stesse superfici infettate. Questo concetto, seppure senza Coronavirus, è sempre stato chiaro a noi che ci occupiamo di igiene. Da molti anni denunciamo quanto possa essere maggiore il costo sociale derivante da un risparmio di spesa pubblica per l’igiene, soprattutto in ambito sanitario. Le aziende chimiche che hanno subito negli ultimi anni forti riduzioni di fatturato si sono trovate nel giro di pochi giorni ad essere sotto-strutturate rispetto all’enorme domanda di prodotto. Convertire un’azienda chimica per aumentare considerevolmente la propria capacità produttiva richiede, oltre ad investimenti importanti, anche tempi mediamente lunghi. Per tale motivo da subito le aziende hanno cercato di aumentare la propria produzione sfruttando di più gli impianti esistenti, allungando i tempi di lavoro.”

Avete problemi con i fornitori, a seguito delle misure di contenimento anti-crisi?

“La forte crescita della domanda di alcune materie prime ha determinato scarsità di fornitura. Alcune materie prime vengono prodotte da aziende di paesi in lockdown e alcuni governi hanno ridotto drasticamente le esporta-

Matteo Marino di Kemika e membro del Gruppo di lavoro “Chimici” di Afidamp

zioni per tenerle a disposizione del proprio Paese. L’Italia importa quasi tutto dall’estero ed è fortemente dipendente da altri paesi per molti prodotti. La delocalizzazione all’estero della produzione dei prodotti più semplici ha mostrato tutta la sua pochezza strategica in questo frangente. Molti articoli tecnologicamente semplici (mascherine, guanti) sono diventati introvabili e di estrema necessità in questo periodo. La stessa cosa è avvenuta nel nostro settore dove registriamo ancora forti difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Fortunatamente le aziende italiane sono abituate a coesistere con difficoltà di ogni genere e a muoversi in contesti in cui il caos regna sovrano. È nostra abitudine fronteggiare la mancanza di certezze e in questo contesto siamo certamente più pronti e più efficaci di aziende di altri paesi abituate a lavorare in realtà più organizzate e più ordinate.”


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