GSA 4/2020

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Le imprese del cleaning? Fondamentali per ripartire Lorenzo Mattioli, presidente ANIP-Confindustria: “L’emergenza Covid ha fatto riscoprire il comparto dei Servizi, un esercito silenzioso che opera per il bene della collettività. Con noi il Paese è in buone mani”. 48 APRILE 2020

Lei ha detto di recente che “in tutto il Paese è in corso un’imponente opera di sanificazione, senza precedenti”. In sintesi quale è stato il ruolo delle sue associate?

“Confermo che in Italia è in corso il più grande intervento di Pulizia e sanificazione della storia del Paese, prima per arginare il rischio infettivo soprattutto negli ambienti sanitari, ora per determinare la possibilità che gli ambienti, gli edifici e le persone possano tornare a condurre una vita il più normale possibile. L’emergenza Covid, come sappiamo, ci vede ancora nella fase 1: il lockdown accompagnato da un costante presidio di pulizia, igiene e sanificazione negli ospedali ed in tutte le filiere che stanno garantendo il funzionamento del Paese. Le aziende dei servizi hanno visto incrementare il lavoro in modo importante per far fronte alle richieste di sanificazione: in epoca pre Covid, l’attenzione al rischio infettivo era dedicata soprattutto agli ospedali, oggi invece estesa a tutti i luoghi di lavoro, a tutte le filiere necessarie al funzionamento nella fase 1. Le nostre imprese saranno ancora più importanti nel momento della ripartenza, anche se registriamo una frammentarietà, da parte del

Governo, nell’offrire indicazioni certe sulla fase 2. Come associazione, infatti, chiediamo alle istituzioni di evitare ogni sorta di improvvisazione.”

L’operato delle imprese di pulizia ha ricevuto plausi, apprezzamenti e manifestazioni di vicinanza anche ad altissimo livello (Papa Francesco, vertici europei, ecc.). Solo adesso si accorgono che esistiamo?

“Ci è voluta, purtroppo, l’emergenza Coronavirus per far capire alla collettività quanto fosse importante l’esercito silenzioso degli operatori che ogni giorno si prendono cura del Paese e di ogni spazio lavorativo, dei mezzi pubblici, delle scuole (sino a quando lo Stato non ha internalizzato maldestramente i servizi di pulizia scolastici), uffici, aeroporti, stazioni…Oggi, grazie anche al lavoro che stiamo portando avanti con ANIP – Confindustria, tutti guardano le imprese di pulizia e soprattutto i lavoratori con maggiore rispetto, anche se questa uscita dal cono d’ombra non è stata immediata. ‘Qualcuno’, alla vigilia del lockdown, aveva dimenticato di inserire i codici Ateco delle nostre imprese per consentirci di lavorare, ed al Paese di essere più sicuro sotto il profilo sanitario.”

Cosa si può/deve fare affinché, anche ad emergenza finita, il settore continui ad emergere ed essere riconosciuto anche dall’opinione pubblica? Quale dovrà essere, secondo lei, il ruolo delle associazioni di categoria -e della vostra in particolare- in questo processo?

Lorenzo Mattioli, Presidente ANIP-Confindustria

“Posto che non abbiamo certezze sulla fine dell’emergenza, alla nostra associazione spetta un compito gravoso: non possiamo permettere di far calare l’attenzione sul comparto che, ancora oggi, è vittima della logica del massimo ribasso. Oggi rischiamo un vero e proprio far west nel settore della sanificazione, ed ANIP-Confindustria si batterà per non lasciare sole le aziende, per contrastare pratiche di concorrenza sleale e affinché nel settore non si affaccino soggetti improvvisati che hanno altri obiettivi rispetto a quelli di una economia sana, della crescita del nostro settore e di sviluppo del Paese. Aggiungo che è il momento di unire le forze coinvolgendo tutta la filiera del cleaning e del Facility Management. Noi in ambito confindustriale già lo stiamo facendo con il progetto della Federazione dei Servizi, non mi dispiacerebbe che in una prossima edizione di LiFE (digitale o fisica che sia) si possa essere in tanti intorno ad un tavolo condividendo alcuni intenti comuni.”


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