LETTURE TERZA PAGINA
“è normale, lo fanno tutti!” corradino svela le voci di corrotti e corruttori di Simone Finotti
Presentato a Milano, lo scorso 15 dicembre, il bellissimo libro “E’ normale, lo fanno tutti” del Commissario Anac Michele Corradino. Una ricostruzione, realizzata attraverso intercettazioni e atti d’inchiesta, rivelatrice di un fenomeno allarmante: la “normalizzazione” del fenomeno corruttivo, ormai diventato… un affare di famiglia. Ma non mancano le soluzioni per affrontarlo. Nel mondo degli appalti, e non solo, la corruzione è il nemico numero uno. Già, ma qual è il principale alleato della corruzione? Il commissario Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) Michele Corradino ha pochi dubbi: è quell’atteggiamento, sempre più diffuso, che tende a considerare “normali” comportamenti illegali. Anche nelle cose di tutti i giorni, come fare una Tac in ospedale o ottenere una licenza commerciale.
“E’ normale, lo fanno tutti”
“E’ normale… lo fanno tutti” sembra essere la parola d’ordine. E non a caso è il titolo del libro, tanto vero e rivelatore che si legge tutto d’un fiato, che Corradino ha appena dato alle stampe per l’editore Chiarelettere (164 pagine, 13 euro) e ha presentato giovedì 15 a Milano, all’Umanitaria, proprio a due passi da quel Tribunale da cui, quasi un quarto di secolo fa, esplose il caso “Mani Pulite” che segnò la fine della Prima Repubblica. L’occasione è stata l’interessante incontro “La normalità nella società digitale. Premesse di un nuovo inizio”, in cui si è parlato di come new media
e nuove tecnologie possono (o, meglio, potrebbero se ben utilizzati) inaugurare un “nuovo corso”.
Un nuovo inizio? Speriamo
E speriamo davvero che, a breve, si possa parlare concretamente di un nuovo inizio, visto che, nonostante gli anni trascorsi dalle drammatiche vicende milanesi e i numerosi casi e scandali che recentemente hanno interessato anche il nostro settore, la situazione non sembra affatto essersi risolta. Anzi. Forse è diventata ancora più grave, stando anche alle ultime notizie che, mentre scriviamo, stanno di nuovo riempiendo le pagine dei giornali. La mappa della corruzione dilaga, insomma. “Saresti stupido a non farlo”, è una delle frasi più forti del testo, costruito a partire dalla viva voce di corrotti e corruttori. Quello che è in atto, come ha sottolineato di recente anche papa Francesco, è un fenomeno di “normalizzazione” del fenomeno corruttivo che “viene elevato a sistema, diventa un abito mentale, un modo di vivere”. “Signora, questa è una cosa normale. Qui tutto il sistema è corrotto. L’illegalità è la regola”, è l’inizio di un capitolo del testo, che ha come sottotitolo “Storie dal vivo di affaristi, corrotti e corruttori” e una bella prefazione del presidente Anac Raffaele Cantone. “Il titolo è provocatorio, e nasce dall’ascolto di un dialogo tra due ragazzi che cercano di procurarsi un computer in modo… poco ortodosso. A un certo punto uno dice all’amica: “E’ normale, lo fanno tutti”. La realtà, però, è che non è vero che lo fanno tutti, i corrotti sono relativamente pochi se confrontati agli onesti. Qui ho voluto raccontare alcune storie, dalla viva voce dei protagonisti.”
25 gennaio 2017
Storie di malaffare
E di storie, sfogliando le pagine ne incontriamo tante. Storie e persone: imprenditori, funzionari, politici, pubblici agenti o semplici intermediari. Molto spesso padri di famiglia, che portano l’abitudine al malaffare fin dentro le mura di casa (“La corruzione in famiglia”, si intitola il capitolo successivo, in cui un dirigente pubblico spiega al figlio i… dettagli del suo “lavoro”). E poi si arriva addirittura al paradosso. Come quella madre che, incredibile ma vero, consola il figlio per non essere riuscito ad essere corrotto quanto il papà. “Lui lavorava ai tempi di Tangentopoli, lì era tutto più facile”, si ascolta in un’intercettazione. Da non crederci, eppure è vero. Ci sarebbe da ridere, se ci fosse davvero qualcosa da ridere.
“Vivo di imbrogli”
Insomma, “Io vivo di imbrogli” sembra essere la sentenza, cruda e lapidaria. “Il libro nasce da atti d’inchiesta e intercettazioni -spiega l’autore. Tutte cose vere e verificabili, anche perché “il crite-