TERZA PAGINA INTERVISTA
davide magris, un fuoriclasse italiano al vertice di inpacs di Simone Finotti
26 GIUGNO 2018
Trentasei anni e un curriculum che non teme rivali nel settore, Davide Magris, figlio di Umberto, è stato eletto all’unanimità presidente di Inpacs, il gruppo europeo leader della distribuzione che si prepara a sfide globali. Un riconoscimento prestigioso e importante per uno dei più brillanti rappresentanti delle nuove generazioni, formatosi alla Bocconi e alla London School of Economics. E così, a 4 anni dal suo ingresso, Magris ottiene una carica di vertice nel Gruppo. Guardare al futuro in una prospettiva europea e internazionale, senza dimenticare i plus che derivano dalla conduzione familiare. Offrire vantaggi ai clienti, ma anche plus e garanzie ai fornitori partner. E’ questa, in estrema sintesi, la visione di Inpacs nell’ “era Magris”. E’ proprio il caso di dire così, perché il nuovo presidente del colosso europeo della distribuzione è il giovane Davide Magris. Che dire? Un bel riconoscimento alla meritocrazia, un termine di cui ultimamente si abusa ma che non sempre si traduce in realtà.
Un identikit
Classe 1981, figlio di Umberto -numero uno del Gruppo Magris-, ha un curriculum di tutto rispetto, di taglio economico-finanziario: nel 2006 si è laureato all’Università Bocconi in Economia e Statistica con il massimo dei voti e una tesi dalla decisa impostazione matematica sulla teoria dei giochi:
“Un argomento che mi ha sempre affascinato, specie se applicato al settore finanziario”, confessa. Ciò gli ha permesso, grazie anche alle references di due relatori particolarmente accreditati sul piano internazionale, di volare a Londra per perfezionarsi alla London School of Economics con un master in Finance: “All’inizio fu uno shock: avevo compagni di corso che ancora prima di iniziare il master facevano colloqui per posizioni importanti o addirittura avevano già in tasca contratti di lavoro prestigiosi, soprattutto nel settore bancario. Un ambiente estremamente competitivo e stimolante.”
I mercati finanziari, una palestra indispensabile
Prosegue Magris: “Finito il master, iniziai a lavorare nei mercati finanziari, prima in una società di consulenza, poi come trader di derivati (Futures) : erano gli anni del credit crunch e non fu sempre facile. Ricordo amici che avevano iniziato a lavorare a Lehman Brothers e che da un giorno all’altro si trovarono a piedi. Fortunatamente a me andò un po’ meglio, ma fu comunque un periodo di forte stress. L’esperienza, però, mi ha insegnato molto: mi ha formato, mi ha fatto capire cosa vuol dire usare la leva finanziaria e come sia importante prepa-