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SCENARI ABBANDONO RIFIUTI

Come combattere l’abbandono dei rifiuti di Vincenzo Cenname*, Attilio Tornavacca**

L’abbandono e lo smaltimento illegale dei rifiuti urbani e speciali rappresenta troppo spesso un comportamento assai diffuso che, se non efficacemente contrastato, genera ulteriori abbandoni.

44 OTTOBRE 2020

Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti rappresenta indubbiamente la principale spina nel fianco dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani. Tale problematica non può ricondursi semplicemente a una questione di educazione al rispetto dell’ambiente e mancanza di senso civico dei singoli cittadini; spesso l’abbandono di rifiuti non è che l’ultimo atto di imprese che lavorano nel sommerso e che non conferiscono presso piattaforme autorizzate. Dietro tale fenomeno spesso si nasconde pertanto la produzione di rifiuti in regime di evasione fiscale. Infatti, laddove vi fosse uno smaltimento legale vi sarebbe implicitamente la confessione sull’attività evasiva. Molto diffuso è l’abbandono di rifiuti da demolizione e ristrutturazione che si trovano agli angoli delle strade o nei siti dove vengono abbandonati i rifiuti e che hanno origine da piccoli interventi di manutenzione o ristrutturazione, dove il più delle volte di emerso non c’è praticamente nulla e tutta la filiera è assolutamente in nero. Non di minor importanza è l’abbandono di pneumatici dovuto soprattutto alla complicità dei gommisti; è stato accertato che alcuni operatori del settore lasciano i copertoni la sera davanti al negozio, chiudono e se ne vanno: qualcuno successivamente passa e ritira. Al mattino il titolare, come per miracolo

non li trova più davanti al negozio e dichiara che non ha potuto smaltire regolarmente perché nella notte gli hanno rubato i pneumatici. Accanto a questi fenomeni si associa l’imprudenza dei cittadini che per effettuare pulizie straordinarie delle proprie abitazioni si affidano a soggetti privati più o meno regolari, che si fanno pagare anche cospicue somme di denaro per ritirare i rifiuti e poi, invece di smaltirli correttamente, li abbandonano nelle periferie. L’abbandono e smaltimento illegale dei rifiuti urbani e speciali rappresenta troppo spesso un comportamento assai diffuso considerando che: • tale pratica è percepita da alcuni come pratica comune (“lo fanno tutti”); • raramente vengono comminate sanzioni pecuniarie; • le amministrazioni pubbliche provvedono ad asportare i rifiuti abbandonati senza applicare una vera attività di contrasto, dando quindi l’idea di “accettare” il fenomeno; • manca tipicamente la pressione e l’esposizione delle autorità soprattutto a livello mediatico. Vari specifici studi dimostrano che il fenomeno dell’abbandono di rifiuti, se non viene efficacemente e immediatamente contrastato, genera ulteriori abbandoni, innescando un perverso meccanismo di contaminazione in negativo dei comportamenti degli utenti; i quali, verificando che l’abbandono di rifiuti da parte di altri utenti non comporta reali rischi di applicazioni di sanzioni, sono portati a ritenere che tale comportamento non sia molto grave e censurabile. Il tema del contrasto al fenomeno

dell’abbandono dei rifiuti è però così difficile e complesso che non si può individuare una sola metodologia efficace per il suo contrasto, ma occorre sviluppare un piano strutturato contemporaneamente su più livelli mediante una serie di azioni coordinate, complementari e sinergiche, quali quelle che, a titolo meramente esemplificativo, vengono riassunte di seguito in un decalogo di possibili azioni: • di fondamentale e imprescindibile importanza è innanzitutto l’educazione ambientale, intesa come informazione e formazione che deve essere fatta a partire dalle scuole di ogni ordine e grado; ma non può e deve riguardare solo gli istituti scolastici. Si dovrebbero progettare delle vere e proprie campagne mediatiche, avvalendosi anche di testimonial che, esprimendo la propria radicale condanna di tali pratiche, potrebbero consentire di attirare maggiormente l’attenzione dei


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