SCENARI Congresso ANMDO 2020
ANMDO: un congresso “a tre dimensioni” dalla redazione
34 settembre 2019
In calendario a Bologna la 46esima edizione del congresso dell’Associazione Nazionale Medici delle Direzioni Ospedaliere: sotto i riflettori la qualità ospedaliera in tutte le sue dimensioni: strutture, operatori e servizi. Importantissima la quantificazione della qualità, che dovrà essere non soltanto percepibile, ma anche misurabile. Si lavora al programma. Primissimo annuncio per il 46° Congresso Nazionale ANMDO, l’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere in calendario a Bologna il 25, 26 e 27 maggio 2020. Con un programma molto interessante, potremmo dire tridimensionale: si parlerà infatti delle tre “dimensioni della qualità in Ospedale: strutture, operatori, servizi”.
Qualità quantificabile e misurabile: un approccio multidimensionale
Dopo “Il futuro degli ospedali”, andato in scena a Torino in giugno per
l’appuntamento congressuale numero 45, torna sotto i riflettori, insomma, la qualità ospedaliera in tutti i suoi aspetti. La ricerca della qualità, del resto, dovrebbe rappresentare uno dei fini principali di ogni organizzazione sanitaria, in particolare dell’Ospedale (quello con la O maiuscola), quale risultato di un articolato approccio multidimensionale: misurare, valutare e poter monitorare nel tempo gli outcome e gli indicatori di qualità di un sistema è un passaggio obbligato per governarne i miglioramenti e la crescita.
Decisivo valutare la qualità
La valutazione della qualità è dunque decisiva perché, a vario titolo e con diverse modalità, risulta il principale strumento con il quale promuovere e sviluppare servizi sanitari che tendano all’efficacia, all’efficienza, all’appropriatezza ed alla sicurezza del personale sanitario e dei pazienti. Concetti-cardine, ma soprattutto valori ormai irrinunciabili, tantomeno quando si parla di salute.
Mantenere alto il livello del servizio
Tutto ciò in un momento in cui, diciamocelo chiaro, quando si pensa alla sanità pubblica il pensiero corre ai tagli, più o meno lineari, al risparmio mascherato da “razionalizzazione” e alla sempre crescente difficoltà di far quadrare i conti mantenendo alto il livello del servizio. Oltre che, non dimentichiamolo, in una fase storica in cui l’invecchiamento della popolazione sta facendo crescere la domanda di cure e assistenza ospedaliera qua-
lificata. Una sfida che non si può non accogliere, o ancor peggio fingere di non vedere.
I macrotemi del Congresso
Ma torniamo al Congresso. E’ ancora presto, naturalmente, per parlare di programmi nel dettaglio, anche se ANMDO, con il suo presidente Gianfranco Finzi (che quest’anno “gioca in casa”, nella sua Bologna), e la segreteria scientifica e organizzativa del Congresso stanno lavorando alla sua definizione. Ciò che si può dire, allo stato attuale, è che l’argomento della qualità sarà declinato durante l’evento in grandi contenitori tematici, in particolare nei macrotemi della struttura ospedaliera (ad esempio l’accreditamento), degli operatori (con particolare attenzione all’argomento formazione), e -ultimo ma non certo meno importante- dei servizi erogati: in quest’ ambito rientrano, ad esempio, la qualità delle cure, la qualità dei servizi, la valutazione dei risultati, le nuove tecnologie, le terapie innovative. La tematica della qualità percepita dai pazienti sarà, inoltre, affrontata dalla prospettiva dei cittadini, un punto di vista essenziale anche perché sono proprio loro, anzi tutti noi, a fruire del servizio del Ssn.
Il direttore ospedaliero: figura chiave della governance
E così si chiude il cerchio. Si tratta di un processo nel quale il ruolo delle direzioni ospedaliere si rivela quanto mai decisivo: è tale profilo professionale, infatti, che si occupa della governance con un approccio che dovrà essere, appunto, multidimensionale. E in