TECNOLOGIE SANIFICAZIONE MATERASSI
quella “bomba tossica” che si annida nel materasso di Antonio Bagnati
46 SETTEMBRE 2018
Potenziali ricettacoli di “miscele tossiche” e di “batteri da incubo” incurabili con i normali antibiotici, in ospedale letti e materassi sono tra i principali indagati nella trasmissione di infezioni correlate all’assistenza: a dirlo sono recenti ricerche italiane e Usa. Per questo è fondamentale adottare le corrette prassi e procedure di igienizzazione e sanificazione, nell’ambito di un progetto aziendale strutturato. Dove meno te lo aspetti, proprio quando posi la testa sul cuscino e credi di sentirti al sicuro, tanto più in un letto d’ospedale, ecco che arriva la (sgradita) sorpresa: tra stafilococchi, streptococchi e compagnia bella, sono moltissimi i germi e gli agenti patogeni che si annidano nei letti, e in particolare nei materassi ospedalieri, e che contribuiscono non poco ad alimentare la piaga delle infezioni correlate all’assistenza, uno dei fenomeni più insidiosi e difficili da combattere.
Batteri da incubo
Lo dicono i numeri italiani, ma anche quelli targati Usa, come dimostra una recente ricerca della Columbia University pubblicata su Infection Control e Hospital Epidemiology, e riferita a quattro ospedali newyorkesi. I ricercatori, fra l’altro, hanno scoperto che stare in un letto usato in precedenza da un paziente con un’infezione aumenta il rischio del 583%. E la conclusione è che sono necessarie misure di pulizia più accurate. Insomma, una pulizia adeguata è più vitale ora che mai, perché i germi stanno diventando più letali. Lo scorso 3 aprile, i Centers for Disease Control and Prevention hanno annunciato che i “batteri da incubo” -che causano infezioni che non possono essere curate con la maggior parte degli antibiotici- si stanno diffondendo negli ospedali degli Stati Uniti. E il 50% dei pazienti che contraggono queste infezioni muore: una percentuale realmente allarmante.
Iniziare dai materassi, ricettacoli di “miscele tossiche”
Cosa poter fare, dunque? Tutto dovrebbe partire da una corretta sanificazione. Le operazioni dovrebbero iniziare pulendo meglio i materassi e ispezionando le perdite nelle fodere: recentemente, la Food and Drug Administration ha messo in guardia gli ospedali, e non è la prima volta, sulla miscela tossica che può accumularsi all’interno di un materasso. Le copertine dovrebbero essere rimosse ordinariamente, quindi il contenuto può essere ispezionato. Infatti, se sangue o fluidi corporei da un paziente penetrano e vengono assorbi-
ti in un materasso, i liquidi possono fuoriuscire la volta successiva in cui il materasso viene utilizzato, danneggiando il paziente successivo. Sempre la stessa ricerca sull’American Journal of Infection Control mostra che la metà dei materassi ospedalieri contiene batteri resistenti ai farmaci: insomma, veri e propri focolai di germi.
Alle nostre latitudini, intanto…
E in Italia? Anche alle nostre latitudini, conferma Servicemed.it, sono diversi gli studi pubblicati in merito a tale argomento, soprattutto dopo i numerosi campanelli d’allarme del Ministero della Salute, che spesso è tornato proprio sul problema dell’aumento delle resistenze batteriche ai diversi antibiotici. Anche in questo caso tra i principali indagati ci sono i letti, con tutte le loro componenti come lenzuola, materassi, cuscini, federe: qui le cariche batteriche possono diventare anche molto rischiose per le persone con immunodeficienza o compromissione del sistema immunitario, in special modo quando, come nel caso di staphilococchi e micrococchi, danno origine alle superinfezioni. I letti, se non costantemente lavati, o puliti con metodologie o strumentazioni non idonee come accade in diverse realtà italiane, i tessuti possono essere consi-