TERZA PAGINA LEGGE QUADRO SUI SERVIZI
nuova legge sui servizi, nuovo statuto anip di Simone Finotti
20 AGOSTO 2014
Queste le principali notizie dall’assemblea Anip svoltasi il 21 luglio scorso a Roma. Entro il 2015 potrebbe arrivare la nuova Legge Quadro sui Servizi Integrati, la proposta presentata alla Camera il 20 giugno. Moltissimi i servizi accorpati, con interventi in ambito tecnico e definitorio. “Stop alle proroghe dei vecchi appalti”, denuncia Mattioli: “Contro i tagli lineari bisogna distinguere tra spesa buona e cattiva”. E intanto Anip diventa legalmente riconosciuta, costituendosi come associazione autonoma aderente a Fise. Si è svolta a Roma, il 21 luglio, l’assemblea annuale dell’Anip, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Pulizia che in ambito Confindustria rappresenta il settore dei servizi integrati, di pulizia e multiservizi. L’appuntamento era tra i più importanti dell’anno per il settore, che -se tutto andrà come previsto dal presidente Anip Lorenzo Mattioli- entro il 2015 potrebbe avere una legge ad hoc per l’intero comparto dei servizi di facility management.
Presentata al pubblico la proposta di legge-quadro sui servizi E’ stata infatti resa nota al pubblico, e commentata, la proposta di legge-quadro sui servizi integrati (AC 2475), presentata alla Camera il 20 giugno scorso, alla presenza dei primi firmatari, gli onorevoli Dario Ginefra e Ignazio Abrignani, del Sottosegretario del Ministero della Difesa Gioacchino Alfano e dell’AD di Consip Domenico Casalino. Anip, intanto, sigla un nuovo statuto che la “promuove” ad associazione legalmente riconosciuta, sulla scia della riforma Pesenti di
Confindustria. Pur restando nell’orbita Fise, Anip acquisisce in questo modo autonomia e indipendenza decisionale (vedi box), a ulteriore garanzia delle imprese associate. Una mossa che fa il paio con la presentazione in Parlamento della nuova proposta di legge sui servizi a cui da diverso tempo stava lavorando l’associazione.
La soddisfazione di Anip “Siamo soddisfatti”, ha dichiarato Mattioli al termine dell’incontro, “in quanto sia dai primi firmatari della Proposta di Legge che dall’esponente del Governo sono arrivate rassicurazioni sul fatto che l’iter parlamentare della proposta di legge sarà incardinato quanto prima nei lavori della Commissione lavoro e, dato l’ampio consenso politico, contiamo sulla sua approvazione entro il 2015”. Si va verso un intervento normativo che mira all’incorporazione di un ventaglio estesissimo di servizi, che appare addirittura ben più ampio (lo vedremo) rispetto al già esteso ambito applicativo del Ccnl “Multiservizi”. Lo suggerisce il nome stesso della proposta: “Disposizioni in materia di servizi, anche integrati, di gestione degli immobili e disciplina delle gare di appalto ad essi relative”. Bipartisan i relatori: oltre ai già ricordati Dario Ginefra (Pd), e Ignazio Abrignani (Fi), ci sono Salvatore Capone (Pd), Gian Mario Fragomeli (Pd), Daniela Gasparini (Pd), Giampiero Giulietti (Pd), Gero Grassi (Pd), Alberto Losacco (Pd), Anna Margherita Miotto (Pd), Elio Massimo Palmizio (Fi), Fabio Porta (Pd).
Le premesse Le circostanze che hanno portato alla formulazione della proposta si possono così sintetizzare: parliamo di un settore in crescita, a fronte del considerevole calo di altri mercati (nel testo si fa l’esempio delle costruzioni, in calo da oltre 6 anni); aumenta anche il nume-
ro dei bandi pubblici che rientrano in questa categoria (crescita del 51% dal 2007 al 2001), e aumenta anche il valore dei bandi stessi (da 24 mld nel 2007 a 38 nel 2011): un dato che spicca ancor più se confrontato al declino del mercato dei lavori pubblici, che nello stesso periodo ha visto un calo del 45% dei bandi e del 34% degli importi a base d’asta. “Il comparto dei servizi di gestione degli immobili è composto da alcuni grandi operatori insieme a migliaia di piccole e medie imprese, tutti fornitori di servizi all’industria e alla pubblica amministrazione” si legge nella premessa di quello che si annuncia come uno dei più importanti interventi normativi riguardanti il settore. Sempre la premessa si concentra sull’importanza del settore nell’economia nazionale e sul suo impatto occupazionale: si stima che, nel suo complesso, il mercato del facility management nel nostro paese superi i 130 miliardi di euro, con una previsione di occupati intorno ai 2,5 milioni di addetti. L’Avcp, Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, ora confluita nell’Anac, ha stimato che per ogni miliardo di investimento nel settore degli appalti pubblici si creino dagli 11.700 ai 15.600 posti di lavoro. Un dato che cresce se ci riferiamo, nello specifico, agli appalti di servizi, in cui pesa meno l’investimento in beni strumentali. La premessa lamenta poi che, a fronte di una tale importanza e potenzialità del settore, ad oggi in Italia manchi ancora una regolamentazione specifica, e spiega dunque come il progetto di legge (tecnicamente “proposta”, visto che viene da membri del Parlamento) miri a colmare le lacune normative esistenti, a partire da una definizione condivisa di termini come “facility”, “facility management”, “global service” e “city global” (facility management urbano, in sostanza la gestione integrata dei