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codice appalti: le importanti novità della riforma approvata in senato di Giuseppe Fusto
Si inizia a “fare sul serio” in tema di riforma degli appalti pubblici. Dopo mesi di lavori, infatti, il 18 giugno scorso il testo ha incontrato il primo semaforo verde con l’approvazione, a larga maggioranza, da parte dell’Aula di Palazzo Madama. 20 AGOSTO 2015
Il testo, che ha come primo relatore il sen. Stefano Esposito, Vicepresidente dell’ 8º Commissione (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato, viaggia dunque in perfetto orario verso la “fatidica” data del 18 febbraio 2016, entro la quale dovranno essere recepite in Italia le Direttive europee su appalti e concessioni di inizio 2014. Classificato come Atto Senato 1678, è stato approvato con il nuovo titolo “Delega al Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, ed ora andrà all’esame della Camera, prima in commissione e poi in Aula (Atto Camera n. 3194, assegnato alla 8ª Commissione permanente Ambiente, territorio e lavori pubblici in sede referente il 23 giugno 2015).
Gli elementi di novità
La legge, destinata a riformulare l’ormai datato “Codice degli appalti” (o
Codice dei contratti pubblici di lavori, forniture e servizi, 163/2006), contiene diversi elementi di novità. La prima è che ci sarà maggiore attenzione al mondo dei servizi (soprattutto come vedremo per quelli ad alta intensità di manodopera), a differenza del testo attuale che, molto spesso, appare più calibrato per il comparto dei lavori e delle forniture. Molto apprezzati dalle imprese la razionalizzazione del quadro normativo e lo snellimento dei procedimenti. Così come la riduzione degli oneri documentali per i partecipanti, e la semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti. La centralizzazione delle committenze e la riduzione delle stazioni appaltanti, inoltre, potrebbero produrre un auspicato contenimento dei tempi e una piena verificabilità dei flussi finanziari. Il che per le imprese è positivo, a patto che si adottino misure che favoriscano la partecipazione delle piccole e medie imprese, cosa
anche questa prevista dal testo (vedremo poi in sede di applicazione). Come positiva è la revisione dell’attuale sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità e trasparenza. Anche se è ancora presto per trarre delle conclusioni, ecco quali potranno essere i principali punti innovativi.
Offerta economicamente più vantaggiosa
Su tutti spicca, come da indicazioni europee, l’addio al criterio del massimo ribasso per abbracciare quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Anche se molto starà, poi, nelle formule che verranno adottate in sede applicativa. Quello che pare ormai certo, comunque, è che non sarà più possibile basarsi sul solo prezzo più basso per i servizi ad alta intensità di manodopera. Proprio la sostituzione del criterio del massimo ribasso con quello dell’offerta economica-