RAPPORTO ITALIA A TAVOLA GESTIONE
sicurezza alimentare ancora (troppo) a rischio di Laura Guidi
E’ giunto alla decima edizione il rapporto “Italia a tavola”, realizzato dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e Legambiente. I dati fotografano la crescita di un fenomeno allarmante: l’attacco al made in Italy alimentare, a colpi di contraffazioni, truffe e rischi per la nostra sicurezza. Sempre più “tartassato” su tutti i fronti, il made in Italy alimentare subisce da sempre, parafrasando una nota rivista di enigmistica, “innumerevoli tentativi di imitazione”: con alti rischi per la qualità degli alimenti e, naturalmente, per la sicurezza di tutti i noi.
Un fenomeno sempre più preoccupante Adesso però i dati sulle contraffazioni si sono fatti davvero allarmanti: a gennaio 2012, la relazione della Commissione parlamentare sulla contraffazione stimava a oltre 7 miliardi di euro il valore del fatturato di alimenti illeciti sul mercato italiano, mentre nel resto del mondo il business connesso al falso made in Italy era pari a circa 60 miliardi di euro, cioè oltre la metà del fatturato alimentare nazionale. Secondo il Censis le truffe dei prodotti agroalimentari sottraggono all’Italia una produzione aggiuntiva di oltre 13 miliardi di euro, pari a circa 5,5 miliardi di euro in valore aggiunto (pari allo 0,35 del prodotto interno lordo) e un aumento dell’occupazione che potrebbe risultare dello 0,41%. E ancora: 500.000 controlli, 28.000 tonnellate di prodotti sequestrati, per un valore economico di oltre mezzo miliardo di euro sono la sintesi delle operazioni condotte nel 2012 in Italia ad opera degli organi preposti al controllo per vigilare sulla sicurezza alimentare
del Belpaese. Un fenomeno dai costi troppo alti, da abbattere con azioni concrete senza ulteriori rimandi.
Italia a tavola, decima edizione A raccogliere e rendere noti questi numeri impressionanti è il dossier Italia a Tavola 2013, curato dal Movimento Difesa del Cittadino insieme a Legambiente, e giunto alla sua decima edizione. Il report è stato realizzato grazie ai contributi dell’Agenzia delle Dogane, Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari (NAC), Capitanerie di Porto, Corpo Forestale dello Stato, Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (Icqrf ) e Ministero della Salute. Il file col dossier, un centinaio di pagine ricche di dati, spunti e informazioni utili, è consultabile e scaricabile all’indirizzo http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/italia_a_tavola_2013_def_0.pdf.
Uno storico degli scandali alimentari… Oltre al consueto spazio alla situazione nazionale, l’edizione 2013 contiene anche un focus sui principali scandali alimentari, a danno del consumatore e purtroppo non senza vittime, avvenuti a livello europeo dal 2000 ad oggi. Una panoramica il cui denominatore comune è rappresentato dalle emergenze sanitarie che hanno portato ad importanti cambiamenti a livello normativo, volti a tutelare il consumatore e la sicurezza degli alimenti. E se è vero che… sbagliando si impara, speriamo almeno che le lezioni siano servite.
… e dei provvedimenti presi in seguito: sbagliando si impara? Ve la ricordate la temutissima “mucca pazza”? All’epoca –parliamo della seconda
27 FEBBRAIO 2014
metà degli anni Novanta- generò una vera e propria psicosi, e proprio da lì prende avvio un bel capitolo del Rapporto. Non senza ragione: da quando si verificò l’epidemia della Bse (qui da noi nota come encefalopatia spongiforme bovina), responsabile di ben 225 morti in Europa, il livello di attenzione istituzionale e sociale ha posto nuovi problemi da risolvere e sfide da raccogliere. Nella parte iniziale del dossier si riepilogano i provvedimenti presi in seguito all’insorgenza del morbo “della mucca pazza”, provocato dalla mutazione di una