GSA 7/2017

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Pulizia fotovoltaico GESTIONE

la sfida del fotovoltaico: come pulirlo? di Carlo Ortega

Molto usati anche nell’industria e nella Gdo, i pannelli fotovoltaici vanno tenuti puliti per assicurarne la perfetta efficienza. Altrimenti si rischia di perderne gli indubbi benefici ambientali ed economici. Oggi però non è più un problema: ecco una breve carrellata delle più recenti metodologie per farlo a regola d’arte, alcune delle quali applicabili anche ad ampie superfici vetrate. Sono sempre di più le industrie, ma anche i punti vendita della grande distribuzione organizzata, che utilizzano la tecnologia del fotovoltaico per produrre energia e risparmiare sui costi energetici. Una scelta oculata e amica dell’ambiente, ma che può rappresentare una vera sfida in fase di pulizia. E non si scappa: i pannelli, come vedremo, vanno tenuti puliti per assicurarne la perfetta efficienza.

Un trend con segno “più”

Innanzitutto diciamo che il trend del fotovoltaico pare in crescita un po’ ovunque. Dopo un periodo di stagnazione, gli ultimi dati prospettano un aumento di realizzazioni degli impianti solari: già nel 2016, in Italia, le fonti rinnovabili hanno coperto circa un terzo dei consumi elettrici totali e il GSE prevede che il trend fotovoltaico si consoliderà in futuro, portando all’installazione di circa 1,5 GW al 2020. Secondo l’Osservatorio di Anie Rinnovabili, già l’anno scorso le installazioni fotovoltaiche han-

no mantenuto buone performance: in totale si sono raggiunti 369 MW, con un aumento del 22% rispetto al 2015. In aumento anche il numero di unità di produzione connesse (+9%). La maggior parte delle installazioni risulta essere di tipo residenziale (potenza inferiore ai 20 kW) e terziario/PMI (fino a 100 kW).

La pulizia, non più un problema

Qualcuno però questi impianti dovrà poi pulirli: i pannelli, cuore dei sistemi fotovoltaici, oltre che installati vanno puliti e mantenuti con costanza per preservarne l’efficienza e la funzionalità, anche perché la loro stessa collocazione li espone agli agenti naturali, allo smog, alla polvere e così via, e la sporcizia rischia di accumularsi, con gravi danni non tanto (e non solo) estetici, ma anche di funzionalità. Lo sporco, infatti, impedisce al sistema di funzionare correttamente, rischiando di renderlo inefficiente o, ancor peggio, inutile perché inutilizzabile. Trattandosi poi di apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, qualche accorgimento particolare è indispensabile. Niente paura, però, il mercato dà una risposta efficace anche a questo problema e, in generale, alla pulizia delle ampie superfici vetrate, anch’esse frequentissime nell’industria e Gdo.

La voce delle aziende: ecco gli specialisti

Molti e articolati sono gli strumenti attualmente presenti sul mercato, come ad esempio Unger Hiflo RO30C e Unger RO30G. Sono attrezzature professionali per la pulizia dell’ impian-

to fotovoltaico composte utilizzando una macchina di demineralizzazione e un’asta telescopica dotata di spazzola a circolazione d’acqua che consente di raggiungere e pulire anche i pannelli fotovoltaici più lontani, fino ad oltre 20 metri. Le macchine consentono di pulire vetrate e pannelli fotovoltaici senza lasciare alcun residuo chimico o salino. Con Unger Hiflo la pulizia dei pannelli fotovoltaici è effettuata nel pieno rispetto dell’ambiente, grazie al ridotto consumo d’acqua ed all’assenza di qualsiasi prodotto chimico. L’acqua di scarico dei sistemi di purificazione Unger Hiflo è senza contenuto chimico e può essere tranquillamente impiegata per l’irrigazione o dispersa

25 luglio 2017

Hiflo RO30C e Unger RO30G di Unger


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