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GdO, ma quanta energia
from GSA 7/2014
by edicomsrl
30
LUGLIO 2014
gdo, ma quanta energia!
dalla redazione
Stando a una recente indagine Fire, Federazione Italiana per l’uso razionale dell’energia: nella Grande Distribuzione le spese di fornitura energetica in generale incidono tra l’1,5% e il 3% sul fatturato. Alla scoperta della figura dell’energy manager, un ruolo chiave nella Grande Distribiuzione.
Lo sapevate che esiste una Fire? No, non nel senso del “fuoco” inglese, ma in quello, acronimico, di Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia! Fatevi un giro su www.fire-italia.it e incontrerete un sacco
di notizie interessanti, anche perché quella dell’energia, e del suo impiego, è una partita che non si può più rimandare. La Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia - FIRE - è un’associazione tecnico-scientifica indipendente e senza finalità di lucro, fondata nel 1987, il cui scopo è promuovere l’uso efficiente dell’energia, supportando attraverso le attività istituzionali e servizi erogati chi opera nel settore e promuovendo un’evoluzione positiva del quadro legislativo e regolatorio. La FIRE gestisce dal 1992 la rete degli energy manager individuati ai sensi della Legge 10/91, recependone le nomine e promuovendone il ruolo attraverso varie iniziative.
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GDO: spese per l’energia tra 1,5 e 3% del fatturato
Bene. Fatte le debite presentazioni, è il momento di passare alla notizia. La Fire si è appena occupata proprio del settore (assai energivoro, come sappiamo) della Grande Distribuzione Organizzata, con un’indagine che ha puntato l’indice sulle strutture della GDO e sul loro uso dell’energia. L’indagine è stata condotta intervistando alcuni dei 73 energy manager nominati nel 2013 in tale settore. È risultato che le spese di fornitura energetica in queste aziende generalmente incidono tra l’1,5% e il 3% sul fatturato. Questi valori diventano più rilevanti se rapportati al costo della gestione caratteristica; l’energia è la seconda voce di costo dopo il personale, pertanto i costi energetici annuali risultano consistenti.
La struttura organizzativa
Non tutte le aziende hanno una struttura organizzativa interna per far fronte alle tematiche energetiche. Generalmente il personale interessato agli aspetti energetici assolve anche altre mansioni, quali la manutenzione ordinaria degli impianti e la sicurezza. In alcuni casi l’azienda non nomina come energy manager una persona interna ma si affida a un consulente esterno.
Gli energy manager nella GDO. Un ruolo attivo
Una notizia positiva è che, nella GDO, gli energy manager nominati ricoprono di frequente un ruolo attivo: gestiscono gli impianti, supervisionano il lavoro di società esterne, partecipano alla pianificazione delle attività aziendali. Per questo, il loro grado di soddisfazione, rispetto agli incarichi ricevuti, risulta essere piuttosto alto. La disponibilità di incentivi dedicati all’efficienza energetica ha negli anni ulteriormente contribuito ad affermare l’importanza del loro ruolo.
Energie rinnovabili
Venendo agli interventi realizzati, sul fronte delle rinnovabili e per gli edifici di proprietà privata è frequente la presenza di impianti fotovoltaici realizzati con il conto energia.
Efficienza energetica
Gli investimenti in efficienza energetica hanno visto diverse soluzioni, che le aziende accettano con un tempo di ritorno che non su-
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peri i 3-4 anni (o i 2-3 anni). Bisogna quindi lavorare per fare sì che i tempi di rientro siano brevi e certi.
Certificati bianchi
Gli energy manager intervistati sono a conoscenza del meccanismo dei certificati bianchi e molte delle imprese dove essi operano hanno usufruito di tali incentivi, prevalentemente con il supporto di una ESCO.
Le tecnologie più impiegate
Ecco una carrellata fra le tecnologie maggiormente impiegate: • sistemi di illuminazione a led, • sistemi di automazione e controllo, • sistemi di chiusura banchi frigo, • pompe di calore, • motori elettrici con inverter, doppi vetri e schermature solari. Per gli impianti di cogenerazione e trigenerazione sono state rilevate una serie di barriere: economico-finanziarie, limiti di spazio, attività svolta in edifici con proprietari differenti, vincoli legati all’ubicazione nel centro città. L’intervento che gli energy manager ritengono prioritario al fine di raggiungere i maggiori risparmi energetici è la corretta gestione degli impianti grazie ad un adeguato sistema di monitoraggio dei consumi. Questo consente di analizzare i dati e di implementare soluzioni tecnologicamente efficienti laddove gli indicatori di performance risultassero anomali. I risultati ottenuti grazie all’attività svolta dagli energy manager sono prevalentemente riportati alla direzione o ai responsabili di stabilimento, mentre al momento non sono previste azioni di sensibilizzazione sul personale o sui clienti. Sarebbe utile all’azienda stessa che tali obiettivi raggiunti venissero valorizzati coinvolgendo tutti gli attori della filiera.
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