TERZA PAGINA AGROPIRATERIA SUL WEB
frodi alimentari, la lotta corre sul web (e non solo) di Antonio Bagnati
14 LUGLIO 2015
Le contraffazioni alimentari che riguardano prodotti tipici italiani valgono oltre 60 miliardi di euro. Una fortuna, senza contare l’aspetto della sicurezza. E una buona fetta di questo mercato corre sul filo dell’e-commerce. Per questo il Governo non può più stare a guardare. Ecco le nuove iniziative del Ministero delle politiche agricole, che riguardano il web ma anche i grandi appuntamenti fieristici internazionali. Frodi e contraffazioni alimentari, l’Italia è tra le prime vittime al mondo. Il mercato “illecito” vale oltre 60 miliardi di euro, e sempre più spesso, sui siti di e-commerce, compaiono in vetrina cibi contraffatti. Ebbene sì: il fe-
nomeno dell’ “italian sounding” è arrivato anche sul web, e il nostro paese non può più stare a guardare nemmeno su questo fronte.
Partita la guerra telematica
Per questo il Ministero delle politiche agricole, attraverso l’Ispettorato repressione frodi (ICQRF), ha recentemente chiuso due accordi unici al mondo con i più grandi player dell’e-commerce mondiali come eBay e Alibaba. In pratica, dopo aver individuato i falsi, il ministero li fa sottrarre dalle vetrine elettroniche: ad oggi sono stati oltre 300 gli interventi, con più di 200 i venditori bloccati per un valore di 60 milioni di euro. La sfida è lanciata: l’Italia è finalmente passata all’attacco dell’agropirateria anche sul web, primo paese al mondo a farlo in modo sistematico e organizzato.
Un nuovo marchio a tutela del made in Italy a tavola
Ma il “nuovo corso” per la tutela di questo inestimabile patrimonio italiano era partito già a fine maggio: il giorno 27 il Mipaaf, ad Expo, aveva presentato il segno unico distintivo agroalimentare “The extraordinary italian taste”, un’operazione di sistema per sostenere export agroalimentare con l’obiettivo dichiarato di 50 miliardi di export nel 2020. Il marchio serve alla promozione del Made in Italy agroalimentare e al contrasto dell’italian sounding. Il logo ha debuttato con successo a Chicago in una delle fiere più importanti di contatto con la GDO statunitense, e verrà utilizzato in occasione delle principali fiere internazionali, in attività di promozione all’interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione sui media. E’ già impiegato all’interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo. Si tratta in sostanza di un’operazione di sistema-paese, che consentirà all’Italia di recuperare terreno rispetto a Paesi concorrenti che già adottano marchi di questo tipo con successo. Così si punta a rafforzare le azioni realizzate da enti pubblici o aziende private sui mercati esteri, come ad esempio Stati Uniti, Canada, Brasile, Russia, India, Cina, Europa, Turchia e Australia. Il segno unico è rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e dalla scritta “The extraordinary italian taste”, e non potrà essere apposto sui singoli prodotti.