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Il contratto, uno strumento di lavoro in più: ora le imprese di pulizia sono piu’ “vere
from GSA 11/2014
by edicomsrl
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NOVEMBRE 2014
il contratto, uno strumento di lavoro in più ora le imprese di pulizia sono piu’ “vere”
Armarsi di secchio e mop può essere facile, ma non basta certo per qualificarsi come impresa di pulizia. Lo dimostra anche la tanto attesa firma del contratto, che, oltre a regolamentare il settore, sancisce il riconoscimento di fatto della specializzazione e della specificità delle imprese che operano questo settore.
Un contratto, quello firmato lo scorso settembre, che rappresenta un punto di forza per gli addetti ai lavori, da tradurre ora in un valore aggiunto, ad esempio per ciò che riguarda uno dei problemi più gravi che affliggono la categoria, l’abusivismo, quello diretto, praticato da pseudo-imprese nemmeno dotate di partita iva, e quello indiretto, derivante dall’attività di pseudo-cooperative. E’ una lotta davvero dura quella contro questo fenomeno, ma è una lotta da combattere su tutti i fronti: sul versante delle imprese “vere”; su quello dei consumatori, imprese e privati, ai quali è necessario far capire che dietro al risparmio apparente, immediato, in realtà si nasconde un aggravio di costi (ovvero tutte quelle tasse che la comunità versa per servizi utilizzati anche dagli evasori); su quello che opera in “nero”, mettendolo al corrente delle agevolazioni, anche fiscali, che spettano a chi emerge dal pantano dell’abusivismo; sulle forze dell’ordine, sollecitate a controllare il fenomeno. Lo ha sostenuto recentemente anche il presidente nazionale di CNA, Daniele Vaccarino, affermando, nel corso di un’audizione al Parlamento, che contraffazioone ed abusivismo sono fenomeni criminali da combattere non solo con la repressione, ma anche con l’informazione. E le iniziative varate da CNA vanno anche in questa direzione. CNA, infatti, in questa battaglia è in prima fila: sono numerosi i territori nei quali l’Associazione si è impegnata per contrastare l’abusivismo con diverse iniziative e campagne. Nessuno nutre l’illusione che queste attività si risolvano in un pieno successo e che gli abusivi spariscano d’incanto, ma si tratta di una presa di coscienza – e di posizione – importante. Di fronte ad una situazione economica sempre peggiore, soprattutto sul fronte della domanda interna (e nel caso delle imprese di pulizia non si può certo aspirare all’export), a un fisco sempre più opprimente, è necessario questo scatto d’orgoglio, questa volontà di reazione, anche politica, che si è manifestata anche con il contratto di lavoro, un contratto fortemente voluto che proprio per questo rappresenta qualcosa di più di un accordo sindacale, ma un vero e proprio strumento di lavoro. La differenza fra le imprese vere e quelle che rubano. Agli imprenditori, alla comunità, al paese.
di Nives Canovi*