TERZA PAGINA GESTIONE STRESS
Covid-19: gestione dello stress traumatico nel personale sanitario di Isabel Fernandez*
Premessa
24 settembre 2020
Gli operatori sanitari, soprattutto i medici, si trovano a lavorare spesso in contesti in cui le costrizioni temporali si aggiungono alla complessità dei compiti da eseguire per fornire un aiuto efficace a persone in condizioni di pericolo. Durante l’emergenza Coronavirus, questo aspetto e i livelli di stress legati ai vari eventi critici a cui sono stati esposti, fanno da fattore di rischio per lo sviluppo di reazioni da stress traumatico nel personale medico e sanitario. Si rende quindi necessario intervenire con gli operatori sanitari che sono stati esposti a livelli di stress elevato e sono
a rischio di burn out e di traumatizzazione, sia per eventi quotidiani, di routine che per eventi critici eccezionali come quelli affrontati durante l’emergenza Coronavirus. E’ stato osservato che gli eventi che vengono vissuti in modo traumatizzante dagli operatori dell’emergenza (personale sanitario, soccorritori, ecc.) sono in genere quelli in cui tra le vittime ci sono dei parenti o persone conosciute, oppure fallimenti dopo notevoli sforzi, contagio o morte in servizio di colleghi, emergenze con molte vittime, ecc. Siamo consapevoli che nei primi mesi dell’emergenza il personale medico sanitario è stato esposto a tutti questi
EMDR Italia L’Associazione EMDR Italia negli ultimi 20 anni ha effettuato circa 700 interventi in situazioni di emergenza e disastri collettivi. Tutta l’esperienza e le competenze raccolte in questi anni hanno dovuto essere adattate a questa nuova emergenza legata al Coronavirus. Fin dall’inizio della pandemia il 21 febbraio, l’Associazione EMDR Italia e i suoi membri hanno cercato di dare supporto psicologico per il benessere di tutti coloro che sono stati fortemente colpiti dal Covid-19: personale medico (medici e infermieri), operatori sanitari, persone contagiate, famiglie di persone infette e popolazione in generale. L’Associazione EMDR Italia ha ricevuto molte richieste da Istituzioni, Ospedali, Unità sanitarie locali, Aziende di tutela della salute (ATS) e Comuni: attualmente sta seguendo 210 interventi e condivide le proprie esperienze e materiali con altri Paesi europei. Nel 2018 EMDR Italia è stata inserita nell’elenco delle Società Scientifiche delle professioni sanitarie riconosciute dal Ministero della Salute ( ai sensi dm 2 agosto 2017). Il 29 dicembre 2018, il Presidente Mattarella ha scelto l’Associazione EMDR per gli interventi umanitari fatti e, riconoscendone l’impegno civile, ha nominato il 5 marzo 2019 Isabel Fernandez presidente dell’associazione, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. [www.emdr.it]
aspetti e a grandi rischi per l’equilibrio psicologico e per il loro benessere; hanno dovuto gestire molti pazienti contemporaneamente, con risorse essenziali insufficienti per affrontare l’emergenza; sono stati esposti al contagio, molti hanno contratto il virus o sono morti; hanno avuto paura di infettare le loro famiglie al punto di decidere in alcuni casi di vivere e dormire altrove per non contagiare i loro figli e parenti. Abbiamo potuto seguire il loro lavoro e siamo tutti consapevoli che sono una delle popolazioni più esposte e con più bisogno di supporto psicologico durante l’emergenza. Seguendo i processi normali delle fasi dello stress e della traumatizzazione, sappiamo che il loro bisogno di un supporto psicologico specialistico sarà ancora maggiore in futuro, quando saranno finalmente in condizione di affrontare la parte emotiva e psicologica. Un supporto di questo tipo potrà facilitare il loro recupero, il ripristino di una loro serenità lavorativa e della loro routine quotidiana. Tenendo conto della ricerca in questo campo e della letteratura internazionale, possiamo pensare che la maggior parte del lavoro a livello psicologico verrà probabilmente fatta alla fine dell’emergenza, poiché il personale medico è concentrato sulla cura degli aspetti sanitari e non accede alla propria risposta emotiva, ad eccezione di alcuni che sono riusciti a chiedere un supporto. Ogni medico o infermiere che è stato contagiato ha ricordato agli altri che loro potevano essere i prossimi, questo vissuto è uno dei grandi fattori di rischio per i disturbi post-traumatici.