L'Ospedale 4-20

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4 Ottobre-Dicembre 2020 Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere

TRIMESTRALE DI IGIENE, TECNOLOGIA, MANAGEMENT DEGLI OSPEDALI E DEI SERVIZI SANITARI TERRITORIALI

LINEE GUIDA E LINEE DI INDIRIZZO: STATO DELL’ARTE E SVILUPPI FUTURI COMUNICAZIONI 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O POSTER 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O

ORIZZONTI

info@gsanews.it • www.gsanews.it



IL VALORE DEL RISPARMIO -320

-70/99,9%

-70/96%

milioni di euro risparmiati in 5 anni negli ospedali italiani di trattamenti farmacologici 2

Riduzione dei principali geni di resistenza agli antibiotici 1

Riduzione del costo complessivo della terapia antimicrobica 2

Riduzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza 1

-60%

Riduzione del costo della terapia antimicrobica per paziente con ICA 2

NOMICO ECO

-52%

O LL VE LI

-79%

A

Riduzione dei patogeni rispetto ai metodi tradizionali 1

-35%

Riduzione impronta di carbonio 3

-51%

Riduzione del consumo di farmaci antimicrobici 2

-45%

Riduzione consumo sostanze chimiche 3

Fonte ricerca scientifica SAN-ICA: 1 pubblicazione scientifica Plos One 2 pubblicazione scientifica Pathogens

-29/33%

3

fonte ricerca Punto3 srl

Riduzione consumi elettrici ed idrici 3

Le buone intenzioni possono essere validate solo dai numeri che hanno molto da dire, questo è ciò che è stato riscontrato con PCHS®

produttori di igiene

cultori dell’ambiente


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21|22|23 aprile 2021

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SOMMARIO

Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere

4 Ottobre-Dicembre 2020

6

L inee Guida e linee di Indirizzo: stato dell’arte e sviluppi futuri

12 COMUNICAZIONI

1° Web Conference ANMDO la direzione sanitaria nell’era COVID 19 strategie innovative di intervento

POSTER 28

1° Web Conference ANMDO la direzione sanitaria nell’era COVID 19 strategie innovative di intervento

44 ORIZZONTI

L’OSPEDALE - Periodico Trimestrale dell’ANMDO Associazione Nazionale Medici Direzioni Ospedalierie Fondato dal Prof. Pino Foltz Anno 73 - Numero 4 - ottobre-dicembre 2020 Direzione, Amministrazione, Redazione e Pubblicità EDICOM s.r.l. Sede legale: via Zavanasco, 2 20084 Lachiarella (MI) Sede operativa: Via Alfonso Corti, 28 - 20133 Milano tel. 02 70 63 36 94 fax 02 70 63 34 29 e-mail:info@gsanews.it - www.gsanews.it

Direttore responsabile: G. Serranò Direttore editoriale: G. Finzi Segretario scientifico: I.I. Mura Comitato di direzione: Appicciafuoco, A. Battista, A. Benvenuto, F. Bisetto, S. Brusaferro, M.T. Cuppone, G. Finzi, K. Kob, R. Lanzetta, R. Li Donni, G. Matarazzo, I.I. Mura, O.A. Nicastro, G. Pelissero, A. Pellicanò, C. Ponzetti, R. Predonzani, A. Scarmozzino, G. Schirripa, G. Serafini, R. Siliquini, D. Stalteri, L. Tattini Comitato di redazione: A. Appicciafuoco, M. Chittaro, G. Finzi, K. Kob, I.I. Mura, O.A. Nicastro, G. Pelissero, F. Ripa, R. Siliquini

Abbonamenti Italia annuo € 31,00 Europa Paesi Extra Europei € 103,00 Copia € 1,29 c.c.p. 38498200 Grafica e impaginazione: A&C STUDIO Fotolito e stampa: T&T STUDIO - MILANO Aziende Grafiche Printing - Peschiera Borromeo (MI) Autorizzazione del tribunale di Milano n°264 del 04/05/2001.

La pubblicità non supera il 45% del numero delle pagine di ciascun fascicolo della rivista. © Copyright EDICOM s.r.l. - Milano Ai sensi dell’art. 2 comma 2 del codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, si rende nota l’esistenza di una banca-dati personali di uso redazionale presso la sede di Via Alfonso Corti, 28 - Milano. Gli interessati potranno rivolgersi al responsabile del trattamento dei dati sig. ra Barbara Amoruso presso la sede di Milano Via Alfonso Corti, 28 per esercitare i diritti previsti dal D.lgs 196/2003” associato a:


A.N.M.D.O. EDITORIALE

Linee Guida e linee di Indirizzo: stato dell’arte e sviluppi futuri Negli ultimi anni, l’approccio alla pratica clinico-assistenziale secondo evidenze scientifiche e la rinnovata enfasi sulla gestione del rischio clinico attuata ai sensi della normativa cogente (Legge 24 2017) ha reso sempre più necessaria una collaborazione attiva tra società scientifiche ed organismi di politica sanitaria nazionali e regionali, per integrarne la mission con la clinical governance del sistema sanitario e in particolare con le strategie di gestione del rischio, in un’ottica di collaborazione sempre più trasversale e condivisa tra categorie professionali interessate, aziende di settore, organismi di politica sanitaria in ambito clinico, organizzativo ed amministrativogestionale ed associazioni di utenti. ANMDO nell’ambito delle attività specifiche correlate alla Mission dell’Associazione, quali la valorizzazione delle competenze degli associati, la promozione della formazione continua su ambiti tecnici, la consulenza specialistica, ha costituito gruppi di lavoro interassociativi su argomenti specifici in accordo con le linee di indirizzo dettate dalla normativa cogente e dai requisiti per l’Accreditamento, per la redazione di linee guida/indirizzo in ambito clinico-organizzativo. A partire dal 2017, i progetti coordinati dall’Associazione con l’obiettivo di formulare linee guida e linee di indirizzo in coerenza con il dettato della legge 24/2017 sono stati: 1. Progetto LG sulla valutazione e standards tecnici della sanificazione ambientale in ambito sanitario e socio-assistenziale/territoriale 2. Progetto Domino per il management del paziente diabetico con complicanze oculari da retinopatia(validato nei contenuti e nella struttura metodologica da una Consensus Conference multidisciplinare e pubblicato nel 2019 con il titolo “Linee guida per il management del percorso di cura del paziente diabetico con complicanze oculari retiniche”. E’ scaricabile dal sito www.anmdo.org) 3. Progetto Nutrizione in ospedale come processo integrato nelle attività di cura (pubblicato nella rivista “L’Ospedale” e scaricabile dal sito www.anmdo.org)

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Tre le linee di sviluppo e applicazione del progetto “Sanificazione ambientale” che sono state portate a termine o ad un livello avanzato, essendo stato individuato come “critico” l’ambito organizzativo-gestionale, con l’obiettivo di definire in documenti interassociativi criteri, metodologie e modalità di applicazione della Linea di indirizzo sulla valutazione del processo di Sanificazione per la formulazione di standard tecnici e di percorsi organizzativi definiti all’interno delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali. Le Associazioni e gli enti partecipanti hanno espresso un contesto multidisciplinare e multiprofessionale, mettendo in campo competenze e angoli visuali differenti, consentendo un approccio integrato e rigoroso alla tematica trasversale della sanificazione ambientale in ambito sanitario e socioassistenziale, ospedaliero e territoriale. Hanno partecipato ai lavori di stesura, valutazione e validazione delle linee di Indirizzo: AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) ANIPIO (Infermieri Specialisti Rischio Infettivo) ANMDO (Associazione Nazionale Medici delle Direzioni Ospedaliere) ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio - Sanitari) Associazione Culturale Giuseppe Dossetti: Valori Sviluppo e Tutela dei Diritti Onlus FARE (Federazione delle Associazioni degli Economi e dei Provveditori della Sanità) FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), Fondazione Sanità Futura SIHRMa (Società Italiana Health Care Risk Manager) SIRiC (Società Italiana Rischio Clinico) SITI (Società Italiana Igiene) - GISIO (Gruppo Italiano di Studio di Igiene Ospedaliera), Società Italiana Governo Tecnico e Clinico dell’Ospedale PSAF (Associazione Scientifica Professionisti Sanitari Assicurativi e Forensi)


SIGeRIS (Società Italiana Gestione del Rischio in Sanità). I documenti formulati in base alle linee di sviluppo del progetto sanificazione e consultabili nel sito di ANMDO(www.anmdo.org) e di altre associazioni partecipanti sono attualmente: 1. LINEA DI INDIRIZZO SULLA VALUTAZIONE DEL PROCESSO DI SANIFICAZIONE AMBIENTALE NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE E TERRITORIALI PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA (ICA). (inserita nel 2020 in piattaforma SNLG nel settore Buone Pratiche. Parere positivo del Comitato tecnico-scientifico del Consiglio Superiore di Sanità per validazione e diffusione del documento in ambito PNCAR -Piano Nazionale di contrasto dell’Antimicrobico-resistenza per l’anno 2020-‘21) 2. LINEE DI INDIRIZZO AD INTERIM PER LA DEFINIZIONE DI CRITERI E STANDARDS PER I SERVIZI DI SANIFICAZIONE AMBIENTALE IN STRUTTURE SANITARIE E SOCIO – ASSISTENZIALI (aggiornamento luglio 2020 sulla base della normativa vigente e raccomandazioni Ministero della Salute per la prevenzione e controllo dell’emergenza pandemica Covid). In corso la presentazione in piattaforma SNLG e in tavolo tecnico del PNCAR. 3. Procedura ad interim per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione (pubblicato in “L’Ospedale “ n° 3/2020) In particolare, il Gruppo di lavoro interassociativo ha focalizzato l’attenzione sui seguenti punti: a) lo studio di evidenze e la formulazione di linee di indirizzo sugli standards tecnici per la fornitura di servizi di pulizia e sanificazione in grado di migliorare efficacia, efficienza, qualità misurabile e sostenibilità dei servizi per le Organizzazioni sanitarie. b) la stesura di documenti tecnici a supporto ed integrazione operativa della Linea di indirizzo, che sono stati sottoposti alla review di un gruppo selezionato di reviewers per la rilevazione di suggerimenti, commenti e proposte di modifica/integrazione, ed i cui elementi fondamentali sono di seguito indicati: Descrizione delle peculiarità che contraddistinguono il servizio offerto Definizione delle specifiche di servizio, utilizzando tra l’altro le raccomandazioni esplicitate nella LG sanificazione

Indicatori per il monitoraggio dei servizi conformi alle LL.GG sanificazione e relativo adeguamento degli strumenti di controllo Addestramento degli operatori in funzione degli indicatori adottati Adeguamento delle specifiche tecniche ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) (e Ecolabel del servizio) recentemente introdotti dalla normativa vigente ed attualmente in corso di ulteriore revisione, con l’obiettivo di conciliare l’esigenza di garantire un elevato livello di igiene per la sicurezza dei degenti e del personale sanitario con quella di ridurre al minimo l’impatto ambientale del servizio e dei prodotti utilizzati, in coerenza con le esigenze peculiari degli ambienti di assistenza ospedalieri e territoriali Le misure di garanzia della qualità attraverso evidenze documentali. La Linea guida “LINEE DI INDIRIZZO SULLA VALUTAZIONE DEL PROCESSO DI SANIFICAZIONE AMBIENTALE NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE E TERRITORIALI PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA (ICA)” ha seguito due iter paralleli ed indipendenti di validazione tecnico-metodologica e di diffusione. Nel gennaio scorso è stata proposta al Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) per iniziare il processo di valutazione da parte del Comitato tecnico del CNEC-SNLG, al fine dell’inserimento ufficiale del documento nella piattaforma SNLG. Nonostante il comprensibile rallentamento dei lavori dovuto all’emergenza Covid, il documento è stato valutato eleggibile per importanza del tema, rilevanza dei contenuti scientifici e originalità, ma non essendo un testo contenente specifiche raccomandazioni di tipo clinico-terapeutico è stato acquisito come Linea di Indirizzo sul tema sanificazione ed inserita nella piattaforma del Sistema Nazionale Linee Guida nell’area tematica “Buone Pratiche”, grazie alla collaborazione dell’Associazione PSAF (Professionisti Sanitari Assicurativi e Forensi). Contemporaneamente, da Gennaio 2019, nell’ambito dei lavori del tavolo tecnico sulla sorveglianza e prevenzione delle ICA del Piano Nazionale di contrasto all’Antimicrobicoresistenza (PNCAR) , posto che tra gli obiettivi a breve termine del gruppo di lavoro era stata individuata la produzione di documenti tecnici/ linee guida di riferimento ed essendo il tema della sanificazione ambientale trasversale e rilevante, ANMDO aveva proposto la revisione da parte del gruppo di la-

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A.N.M.D.O. voro ministeriale del documento e l’inserimento tra le linee guida prodotte ai fini del contrasto all’ AMR. Il documento è stato accettato come pertinente e valido dal gruppo di lavoro, quindi inviato ad una valutazione tecnica da parte del Consiglio Superiore di Sanità, che lo ha giudicato “ottimamente articolato, costruito in parti ben dettagliate e con costante riferimento alle evidenze scientifiche, preciso nella metodologia e nell’affermazione dei principi generali”. Anche in questo caso la linea di indirizzo ANMDO ha trovato ampi consensi sia sulla metodologia che sui contenuti, per cui è attualmente all’attenzione del Ministro della Salute per la diffusione attraverso i canali ministeriali e l’eventuale adozione come fonte di raccomandazioni sulla sanificazione ambientale in ambito sanitario e socioassistenziale. Il documento “LINEE DI INDIRIZZO AD INTERIM PER LA DEFINIZIONE DI CRITERI E STANDARD PER I SERVIZI DI SANIFICAZIONE AMBIENTALE IN STRUTTURE SANITARIE E SOCIO – ASSISTENZIALI”, prosecuzione ed integrazione del lavoro precedente, è stato sottoposto ai lavori di analisi e validazione di una Consensus Conference tenutasi nel Novembre 2019 a Bologna, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle associazioni scientifiche e stakeholders. Il testo integrato con le osservazioni scaturite dai lavori di consensus è stato pubblicato ne “L’Ospedale” all’inizio di quest’anno , con l’obiettivo di fare seguire al documento lo stesso iter procedurale presso il SNLG ed il tavolo tecnico PNCAR della Linea di indirizzo sulla valutazione della sanificazione, di cui costituisce naturale sviluppo ed integrazione. Nel frattempo è nata da più sollecitazioni diverse l’esigenza di aggiornare alcune parti ed aggiungere allegati sulla base dell’esperienza emergenziale in corso. L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid 19 ha infatti ulteriormente messo in evidenza come le strutture sanitarie e socio-assistenziali, soprattutto in condizioni di stress estremo ed imprevisto, necessitino di flessibilità organizzativa, prontezza di soluzioni in risposta a mutevoli necessità cliniche e strutturali, capacità di declinazione nel contesto delle disposizioni della task force ministeriale e degli altri enti ed organi competenti, implementazione dei sistemi di vigilanza e controllo. Tali attività hanno in particolare rilevanti risvolti operativi per quanto riguarda il processo di pulizia e sanificazione, oggetto di continui aggiornamenti scientifici su base epidemiologica tradotti in raccomandazioni del

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Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità nel corso degli ultimi mesi. Il servizio di pulizia e sanificazione si inserisce all’interno dell’area dei servizi assistenziali e di supporto, la cui funzione è di favorire la promozione e conservazione della salute ambientale, condizione necessaria per il raggiungimento della salute e del benessere psico-fisico. Obiettivo comune a tutte le aree del sistema è soddisfare aspettative di pazienti e professionisti sanitari. Il mantenimento di condizioni stabili di igiene ambientale del presidio ospedaliero e di qualunque altra sede di erogazione di servizi di diagnosi, cura ed assistenza deve essere considerata un servizio ad alto impatto sulla qualità e sicurezza delle cure, non solo per le implicazioni sul confort assistenziale ma anche e soprattutto sull’efficacia ed efficienza dei servizi sanitari stessi. Il potenziale ruolo della trasmissione del virus, mediamente piu resistente di altri, attraverso il reservoir ambientale e particolarmente aggressivo in soggetti fragili, ha determinato la necessita di ripensare il concetto di rischio correlato agli ambienti sanitari e socio-assistenziali. I principali fattori che sembrano giocare un ruolo determinante sono: 1. La trasmissione del virus da positivi asintomatici, ad esempio il personale di assistenza 2. La fragilità di base di alcune categorie, in particolare anziani con comorbilità preesistenti, residenti in comunità nelle quali non sono sempre attivi e/o applicabili piani di emergenza pandemica e modifiche logistiche, organizzative ed assistenziali correlate ed utili al contenimento della diffusione 3. La necessità di elevare il livello di rischio ambientale in situazioni nelle quali siano a vario titolo presenti pazienti od ospiti in condizioni di fragilità 4. La necessita di elevare gli standards della pulizia e della sanificazione in termini di: a. identificazione, esecuzione e controllo delle fasi di lavoro (indicatori di processo) con applicazione sistematica e revisione critica frequente dei risultati b. implementazione dei sistemi di sorveglianza e controllo (indicatori di risultato e standardizzazione della qualità del processo di campionamento ed analisi dei campioni). Per discutere e condividere con tutte le Società scientifiche, la Associazioni, gli enti pubblici e privati coinvolti nella prima stesura, ANMDO ha organizzato una video-consensus conference a luglio scorso per approvarne i contenuti aggiornati sulla base delle riflessioni sopra citate e licenziare un testo definitivo. Il contenuto


è stato pubblicato nella rivista “L’Ospedale” n° 2/2020 con il titolo Progetto di linee di indirizzo ad interim per la definizione di criteri e standard per i servizi di sanificazione ambientale in strutture sanitarie e socio – assistenziali. Sono stati inoltre revisionati e pubblicati in forma di allegato i documenti aggiornati sulla base dell’esperienza Covid: 1. MANUALE OPERATIVO Controlli qualità sul servizio di Sanificazione Ambientale. 2. Indicazioni metodologiche e frequenze di sanificazione per area di rischio. 3. Procedura di sanificazione ambientale per la prevenzione ed il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in strutture sanitarie e socio – assistenziali. È in corso di preparazione sia la procedura di valutazione del Sistema Nazionale Linee Guida per l’inserimento nel portale Buone Pratiche, sia la proposta al tavolo di lavoro AMR, come integrazione ai precedenti contenuti. La terza linea di sviluppo dei progetti dell’Associazione, in collaborazione con associazioni di tecnici in campo giuridico-amministrativo, ha previsto un lavoro di integrazione tra gli aspetti tecnico-scientifici presenti nelle due linee di indirizzo e gli elementi a valenza giuridico-economica utili alla formulazione di capitolati di gara. Nel prossimo futuro è intenzione di ANMDO completare il Progetto Sanificazione-Standard Tecnici con lo sviluppo dell’ Obiettivo “Progetto unitario di Linee Guida e Standard Tecnici” per cui si prevede di attivare fra le parti interessate un Tavolo Tecnico per declinare gli Standards Tecnici necessari per l’acquisizione di servizi di pulizia in ambito sanitario. Premesso che il Tavolo Tecnico dei Soggetti Aggregatori ha pubblicato il 7 febbraio 2019 le Linee Guida per la categoria merceologica “Servizi di Pulizia per gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale”, si potrebbe attivare un Tavolo Tecnico congiunto per integrare gli eventuali contenuti innovativi delle procedure e definire degli standards tecnici integrati e condivisi. In ogni caso si prevede di convocare una Consensus Conference per la validazione dei contenuti della “Procedura ad interim per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione (pubblicato in “L’Ospedale “ n° 3/2020) con il coinvolgimento delle Società scientifiche, Associazioni, Enti pubblici e privati e altri portatori di interesse. Il sistema è già stato applicato con successo da ANMDO per la validazione dei documenti tecnici prodotti, seguendo una metodologia rigorosa, riproducibile e documentata in tutte le sue fasi.

Il Gruppo di lavoro coordinato da ANMDO procederà a 1. Individuare il numero e le caratteristiche dei partecipanti, che diventano giuria di esperti tecnici, con particolare riferimento a Società scientifiche, associazioni di cittadini/utenti, aziende, enti ed organizzazioni con specifico interesse e competenza nel settore 2. Produrre documentazione finalizzata alla rilevazione e gestione di eventuali conflitti di interesse, alla valutazione strutturata e sistematica dei contenuti e della metodologia di stesura del documento ed alla rilevazione di suggerimenti o proposte di integrazione al testo 3. Inviare il materiale e la documentazione di riferimento all’attenzione preliminare dei partecipanti 4. Organizzare la Consensus definendone la durata, la sede ed altri dettagli organizzativi: come da recenti esperienze, a causa del permanere dello stato di emergenza correlato all’epidemia da Covid 19, tutti gli incontri dei gruppi di lavoro sono organizzati in web conference su apposite piattaforme 5. Tradurne le conclusioni integrandole nel testo del documento insieme alle relative motivazioni tecniche: tutte le osservazioni emerse durante la discussione collegiale sia di tipo metodologico che procedurale devono essere accolte ed integrate/modificate nel documento, portando alla redazione di un testo rinnovato e aggiornato rispetto alle più recenti evidenze normative e metodologiche. 6. Proporre se ritenuto coerente ed opportuno il documento per la validazione attraverso la pubblicazione in portale del Sistema Nazionale Linee Guida/Buone Pratiche. 7. Diffondere i contenuti attraverso canali propri delle associazioni partecipanti. Siamo sinceramente convinti che ritrovare un linguaggio comune e condiviso tra figure professionali diverse per formazione, ruoli e responsabilità all’interno del processo di affidamento, esecuzione e controllo della sanificazione in ambiente sanitario e socio-assistenziale costituisca un passo importante verso un miglioramento sostanziale non solo della qualità complessiva del processo stesso ma anche del livello di sicurezza delle cure e di trasparenza degli accordi contrattuali.

Dott. Gianfranco Finzi

Presidente Nazionale ANMDO

Dott.ssa Cristina Sideli

Esperta metodologia Linee Guida

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A.N.M.D.O.

Saluto di benvenuto alla 1a Web Conference Nazionale ANMDO Care colleghe, cari colleghi La situazione emergenziale in cui tutti noi viviamo e lavoriamo ormai da molti mesi, impegnati come professionisti della sanità e come cittadini ha profondamente modificato consuetudini che sembravano scontate, come i nostri annuali incontri congressuali, da sempre occasioni di scambio di esperienze e di spunti innovativi nel settore della ricerca, della partnership con le aziende e dell’aggiornamento continuo. Nonostante la situazione allarmante che abbiamo sotto gli occhi, siamo di nuovo qui, per la prima volta così numerosi in modalità virtuale, ad affrontare insieme un evento nuovo e sfidante: condividere le esperienze con una motivazione ancora più forte, con l’intento di nulla sottrarre alla qualità scientifica delle sessioni di lavoro, ma anzi con l’intenzione di valorizzare sempre più le competenze e la condivisione , la multiprofessionalità e la sintesi in forma di messaggi chiave, facendo riscoprire a tutti i nostri colleghi sia le nostre competenze igienistiche che organizzative. Una professionalità, quella del medico di direzione sanitaria, che l’emergenza Covid ha ulteriormente messo in primo piano accanto ai clinici ed a tutte le professioni sanitarie. Questa emergenza sanitaria ha, a nostro avviso, ulteriormente messo in evidenza come le strutture sanitarie, soprattutto in condizioni di stress estremo ed imprevisto, necessitino di flessibilità organizzativa, prontezza di soluzioni in risposta a mutevoli necessità cliniche e strutturali, capacità di declinazione nel contesto delle disposizioni della task force ministeriale e degli altri enti ed organi competenti, implementazione dei sistemi di vigilanza e controllo. In questa ottica è stato pensato il ricco programma della Web Conference, nelle cui sessioni di lavoro ed attività seminariali potrete trovare molti spunti di riflessione, di elevata qualità scientifica e con un taglio volutamente pratico-applicativo. Non mi resta che ringraziare quanti con il loro lavoro hanno reso possibile la realizzazione tecnica di questo evento, primo nel suo genere nella storia della nostra associazione e rivolgere un doveroso ringraziamento a relatori, moderatori e colleghi presenti per i preziosi contributi scientifici. Vi auguro quindi buon lavoro, in modalità virtuale, con la speranza di rivederci tutti presto in una grande sala “reale”, con immutato interesse ed entusiasmo.

Presidente Nazionale ANMDO

Dott. Gianfranco Finzi

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Saluto dell’Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia - Romagna, Dott. Raffaele Donini Egregio Presidente, Gent.mi soci dell’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere Con grande rammarico non posso prendere parte all’apertura dei lavori del Vostro Congresso per impegni istituzionali legati a COVID-19. Proprio in un momento come questo avrei voluto essere presente nella giornata inaugurale, anche per ascoltare le importanti riflessioni che state promuovendo sui vari aspetti della gestione dell’epidemia e le proposte sulle strategie correttivo-innovative che scaturiranno dalla vostra qualificata analisi. Gli ambiti e le tematiche che proponete sono di assoluto rilievo, non solo per il momento attuale, ma anche in prospettiva, a partire naturalmente dal focus sulla rimodulazione delle reti, delle attività e dei percorsi ospedalieri. Voi, meglio di chiunque altro, potete testimoniare come l’epidemia Covid-19, abbia e stia incidendo fortemente sulle strutture ospedaliere, imponendo anche la rapida riconversione dei posti letto e la relativa riorganizzazione distributiva. Dopo i primi mesi dell’emergenza sanitaria, che hanno visto le aziende sanitarie e tutti i soggetti pubblici e privati impegnati in uno stretto lavoro sinergico assicurare collaborazione reciproca e continua, la Regione ha continuato a stanziare ingenti risorse e a promuovere investimenti per ristrutturazioni e riorganizzazione dell’attività clinica ospedaliera. Le azioni introdotte hanno mirato a risolvere criticità immediate, ma anche a fronteggiare quelle che potevano essere previste per un futuro pieno di incognite. Come ben sapete ci si è trovati a dover subito adeguare le strutture ai nuovi protocolli di sicurezza sanitaria, un contesto che di fatto ci ha messi nelle condizioni di poterci concentrare, anche dal punto di vista architettonico eDi certo l’ospedale è il vostro fulcro di attenzione, ma anche dal programma del congresso si evince come sia chiara la necessità di costruire efficaci modelli di integrazione ospedale-territorio per fronteggiare efficacemente l’epidemia. Assetti da mantenere e consolidare in un post-COVID che speriamo tutti arrivi molto presto. Si tratta davvero di fare tesoro di questa drammatica esperienza che stiamo vivendo, per affermare modelli organizzativi per la qualità delle cure, promuovere costantemente le buone pratiche clinico-assistenziali, garantire pienamente la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. So quanto le Direzioni Ospedaliere dedichino attenzione alla gestione e riduzione del rischio clinico, ed infettivo in particolare, e quanto l’operato dei Medici di Direzione sia stato negli anni mirato al miglioramento della qualità e della sicurezza delle prestazioni. Le Direzioni sanitarie hanno storicamente rappresentato in questa Regione anche la catena di trasmissione tra la programmazione regionale ed i professionisti, e sono state soggetti importanti del processo di evoluzione e innovazione del nostro Sistema Sanitario Regionale. In questi mesi, anche sulla base di questa esperienza, i medici di Direzione hanno dato un contributo fondamentale, assicurando la connessione tra livello regionale e aziendale e svolgendo una funzione essenziale sul campo della gestione clinico-organizzativa della fase emergenziale. L’impegno è continuato nei mesi estivi e si protrae tuttora per le attività di preparazione e risposta a COVID-19 in questa difficile stagione autunnale. A voi va quindi un ringraziamento sentito, un ringraziamento a chi svolge, spesso in silenzio e lontano dai clamori mediatici, un ruolo di servizio alla comunità professionale e per i cittadini. Raffaele Donini Assessore alle Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna

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A.N.M.D.O.

Comunicazioni - 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O.

Fattori determinanti l’adesione alla campagna anti-influenzale degli operatori sanitari dell’ASUIUD Malacarne F.1, Anello P.4, Antinolfi F.1, Battistella C.2, Brunelli L.3, Bucci F.G.1, Cocconi R.3 Dipartimento di Area Medica, Università degli Studi di Udine ~ Udine ~ Italy, Dipartimento di Prevenzione, Azienda ULSS 4 Veneto Orientale ~ San Donà di Piave ~ Italy, 3SOC Accreditamento, Gestione del Rischio Clinico e Valutazione delle Performance Sanitarie, ASUFC ~ Udine ~ Italy, 4Direzione Medica, Azienda ULSS 4 Veneto ~ San Donà di Piave ~ Italy 1 2

Parole chiave: Vaccinazione anti-influenzale, operatori sanitari, determinanti adesione Gli operatori sanitari rappresentano una categoria target della vaccinazione anti-influenzale (VAI), ma la media nazionale 2015-16 (17,3%) è lontana dal target individuato dal WHO (75%). Per la campagna vaccinale 2018/19 l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine (ASUIUD) ha coinvolto i Link Professional (LP), medici e infermieri che rappresentano l’estensione presso le unità operative (UO) del Gruppo Operativo Rischio Infettivo, attraverso incontri di sensibilizzazione e chiedendo loro di farsi promotori con i propri colleghi di UO. Obiettivo dello studio è rilevare i fattori determinanti l’adesione alla campagna

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di vaccinazione anti-influenzale. È stato condotto uno studio retrospettivo osservazionale su tutti dipendenti dell’ASUIUD. L’adesione dei LP alle iniziative della Direzione (partecipazione agli incontri e promozione tra il personale dell’UO di appartenenza) è stata rilevata mediante apposito questionario somministrato agli stessi LP. Sono state applicate la regressione logistica univariata e multivariata per identificare le variabili associate all’adesione alla campagna. I risultati sono riportati nelle Tabelle 1 e 2. Di 3.808 dipendenti dell’ASUIUD, il 29,2% ha aderito alla VAI. Rispetto agli infermieri, si riscontra una maggiore adesione nelle categorie di medici (OR 2.69, 2.173.34, p<0,001), specializzandi (OR 4.53, 3.50 - 5.86, p<0,001), collaboratori professionali e ostetriche, mentre è minore nel personale ausiliario. Rispetto all’area medica, si registra una maggiore adesione nell’area della governance (OR 2.56, 1.58 - 4.15, p<0,001), mentre è inferiore in area chirurgica (OR 0.59, 0.48 - 0.72, p<0,001). Coordinatori infermieristici (OR 4.42, 2.65 - 7.36, p<0,001) e LP (OR 1.70, 1.18-2.47, p=0.004) tendono maggiormente a vaccinarsi. Gli interventi attuati non sembrano incidere significativamente sulla decisione di sottoporsi alla vaccinazione. L’attitudine a sottoporsi alla VAI è condizionata principalmente dalla categoria professionale e l’area di appartenenza; in particolare è bassa per gli infermieri (eccetto i coordinatori) e per gli operatori in area chirurgica, sui quali è opportuno concentrare gli sforzi delle campagne future. I LP registrano un’adesione alla VAI del 39% ma stentano a trasmettere il messaggio in modo efficace all’interno delle UO. Nell’adesione potrebbero influire altri fattori, per esempio di tipo organizzativo o culturale, la cui comprensione è fondamentale per programmare un intervento efficace.


Una nuova direzione sanitaria. AOU Policlinico di Bari, “from research to health management” Carlucci M.1, Carpagnano L.F.1, Marra M.1,Tafuri S.2, Barbuti S.2 Azienda Ospedaliero Universitaria Consorziale ~ Bari ~ Italy, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ~ Bari ~ Italy

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Parole chiave: Scuola di Direzione Sanitaria, Igiene e Medicina Preventiva, Evidence Based Public Health Al Direttore Sanitario è affidata la complessa gestione dell’organizzazione strategica aziendale: alle funzioni igienico-sanitarie si affiancano, e sono assolutamente rilevanti, le competenze manageriali e di vera leadership. È necessario formare e reclutare giovani professionisti, interessati alla carriera di direzione sanitaria, che saranno in gradi di promuovere valori tesi al cambiamento individuale, organizzativo e strategico. In un contesto quale quello attuale, caratterizzato dalla Pandemia Covid 19 che ha stravolto l’organizzazione sanitaria a livello mondiale, la chiave di volta per la Sanità del Futuro è misurare, performance e valore. Sono tanti i modi di misurare le performance in sanità. Al fine di tendere all’eccellenza è necessario, nell’Organizzazione Sanitaria, quanto nella Gestione del Rischio in sanità, seguire i principi della Value Based Healthcare. Le parole chiave del modello di Porter sono: valore, costi, risultati e competizione. Il presente progetto sperimentale prevede la realizzazione di un modello direzionale innovativo, strategico che delinea quale attore protagonista una nuova Direzione Sanitaria, sempre più forte, competente e professionale che scende in campo al fianco dei clinici per migliorare il percorso assistenziale dei pazienti, la qualità delle cure erogate e la sicurezza di pazienti e operatori sanitari. Per far questo è stato necessario creare presso l’AOU Policlinico di Bari una sinergia professionale che ha reso l’organizzazione clinico-sanitaria multidisciplinare. Uno dei principi per promuovere standard più elevati in Sanità Pubblica è lo sviluppo metodologico della Evidence Based Public Health. L’EBPH è definito come un processo di integrazione

delle prove dalla ricerca scientifica e dalla pratica per migliorare la salute della popolazione target. Componente chiave di EBPH è prendere decisioni sulla base delle migliori prove scientifiche disponibili e utilizzare solide raccolte di dati e metodi di ricerca insieme alla condivisione multidisciplinare nel processo decisionale. L’approccio EBPH ha favorito l’implementazione di molteplici procedure che, redatte in stretta collaborazione con le Scuole di Specializzazione di Medicina del Lavoro Universitaria, Igiene e Rischio Clinico, sono divenute strumento formativo anche per giovani medici in formazione specialistica. Inoltre, per fronteggiare l’emergenza pandemica, è stata istituita presso il Policlinico di Bari una Control Room, coordinata dalla Direzione Sanitaria e da esperti professionisti igienisti accademici, che gestisce tutte le complesse attività di contact tracing, relativamente sia a pazienti che a operatori sanitari, con comunicazioni dirette e tempestive con i Dipartimenti di Prevenzione territorialmente competenti. Il suddetto modello sperimentale, primo in Italia per innovazione, multidisciplinarietà e strategia organizzativa, coniuga il mondo Accademico della Scuola di Igiene e Medicina Preventiva al mondo strategico direzionale di una Direzione Sanitaria che deve essere sempre più forte, presente e orientata ai principi igienistici ed epidemiologici che, mai come in questo 2020, hanno dimostrato di essere necessari per salvare il mondo. È un esempio di concreta applicazione della “Medicina del Valore”. Dal “from bench to bed”, al primo modello di Scuola di Direzione Sanitaria,“from research to health management”.

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Comunicazioni - 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O.

Breast unit AOU Policlinico di Bari: pilota di un onco-pocket smart hospital. Carpagnano L.F.1, Moschetta M.1, Lisena F.P.1, Carlucci M.1 1Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari ~ Bari ~ Italy

Parole chiave: Breast Unit, Oncologia, Direzione Sanitaria Nella complessa situazione di emergenza sanitaria che il nostro Paese sta affrontando nel corso di questo anno, l’applicazione degli strumenti dell’Information Technology potrebbe fare la differenza, mettendo a disposizione competenze, tecnologie e risorse per garantire, anche in corso di pandemia SARS-CoV-2, continuità di cure ai pazienti oncologici cronici e maggiormente suscettibili alle infezioni. Scienza, Deontologia, Etica e Responsabilità hanno l’obbligo morale e professionale di riorganizzare strategicamente, nella nuova era Covid19 e postCovid19, i percorsi clinico-assistenziali dedicati ai pazienti oncologici, particolarmente vulnerabili, maggiormente esposti al rischio di contagio da coronavirus, che vivono un’emergenza nell’emergenza. Obiettivo di questo progetto sperimentale è creare un percorso oncologico innovativo e strategico, inserito in un contesto di radicale cambiamento della sanità, completamente diversa da quella vissuta fin ora, e con una popolazione e un’utenza differenti da quelle fino a ora trattate. Smart Hospital è un ospedale intelligente, flessibile, pratico, facilmente accessibile, alla portata di tutti. Deve poter offrire un servizio sanitario di alta qualità che sappia adattarsi alle esigenze di prevenzione e cura dei cittadini in modo agile. Il progetto sperimentale delinea un approccio organizzativo multidisciplinare che vede quale attore protagonista la Direzione Sanitaria e rimodula radicalmente presso l’AOU Policlinico di Bari il percorso oncologico dei pazienti in ospedale. Attraverso la Telesalute e la Telemedicina l’AOU Policlinico mette a disposizione dei pazienti un’equipe multidisciplinare che eroga consulenze specialistiche (chirurgia di alta specialità, trapianti, ematologia clinica, anatomia patologica, oncoematologia pediatrica) anche attraverso il teleconsulto;

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introduce la figura del farmacista ospedaliero nell’equipe clinica oncologica con l’implementazione di sistemi validati di gestione del rischio; istituisce un servizio di “Second Opinion” dedicato sia a pazienti presi in carico da altre strutture, sia a pazienti che hanno il diritto di chiedere un secondo parere medico a centri di altissima specializzazione; integra l’intelligenza artificiale a supporto della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e della diagnosi precoce e gestione tempestiva di casi accertati o sospetti di Sepsi; delinea una strategia di gestione delle liste di attesa e di recupero delle prestazioni ambulatoriali sospese durante il lockdown, di vitale rilevanza in oncologia; promuove un modello organizzativo strategico di Direzione Sanitaria, del tutto innovativo, orientato all’eccellenza. Dal “from bench to bed”, al primo modello di “from research to health management” della Direzione Sanitaria. Il modello sperimentale è stato parzialmente applicato alla Breast Unit dell’AOU Policlinico di Bari, centro di senologia multidisciplinare con 13 unità che lo compongono, che ha organizzato team multidisciplinari settimanali con discussione e condivisione di casi clinici, ha delineato il ruolo del Case Manager, ha abbattuto le liste di attesa da 2 anni e 7 mesi ad un mese per la prima visita senologica ed evidenzia, in isorisorse, un incremento della produttività di oltre il 60% relativamente al periodo considerato, 2017-2019.


Check list chirurgica sicura 2.0: strumento per l’assessment della sicurezza del paziente chirurgico Cocciolo G.1,Vigezzi G.P.1, Oradini Alacreu A.1, Salvati S.1, Chiappa F.1, Croci R.1, Rossi D.4, Odone A.3, Signorelli C.2, Orlandi C.5, Garancini M.P.6 1 Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva, Università Vita-Salute San Raffaele ~ Milano ~ Italy, 2 Università Vita-Salute San Raffaele ~ Milano ~ Italy, 3 Università degli Studi di Pavia ~ Pavia ~ Italy, 4 Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva, Università degli Studi di Parma ~ Parma ~ Italy, 5 Referente qualità, accreditamento e risk management, Clinica San Francesco ~ Bergamo ~ Italy, 6 Coordinatore area qualità, accreditamento e risk management, IRCCS Ospedale San Raffaele ~ Milano ~ Italy

Parole chiave: Patient safety, surgical risk assessment, internal audit checklist Con la DGR 1275/2019 Regione Lombardia ha avviato il progetto Check List Chirurgia Sicura 2.0 (Check List), come strumento per l’autovalutazione del processo chirurgico e la valorizzazione delle buone pratiche per la sicurezza nel paziente candidato ad intervento chirurgico. La Check List, sviluppata integrando in maniera complementare quella ministeriale sulla base delle Guidelines for Surgery dell’OMS, è costituita da due strumenti: Check List di Sistema, organizzativa, e Check List Paziente, rivolta all’assessment del singolo paziente. La Check List Paziente analizza 3 fasi (Preoperatoria, Intraoperatoria, Postoperatoria) ed è composta da 20 elementi, accompagnati da informazioni a supporto (Instruction For Use) con il dettaglio dei riferimenti di letteratura. Presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, tra giugno 2019 e gennaio 2020, sono state pianificate e svolte le verifiche tramite audit interni, condotti dal Risk Manager con gli specializzandi della Scuola di Igiene dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Le disposizioni regionali prevedono la verifica di 5 pazienti per ogni specialità chirurgica: si è stabilito di sottoporre a verifica 5 pazienti per specialità per la fase preoperatoria (reparto o sala risveglio), 5 per la fase intraoperatoria (sala operatoria) e 5 per la fase postoperatoria (sala risveglio) per un totale di 15 pazienti e 5 percorsi chirurgici completi per ogni Unità Operativa (UO) chirurgica. Sono stati condotti 75 audit per altrettanti interventi, 49 presso il Blocco operatorio A/B/C e 26 presso il Blocco Q, per le UUOO afferenti. Le UUOO più coinvolte sono state Urologia (12 check list), Chirurgia senologica (9), Ginecologia (7), Ortopedia (6), Chirurgia delle urgenze (6). Durante lo svolgimento degli audit, sono state

riscontrati punti di forza e criticità in relazione a specifici items: - Lavaggio preoperatorio del paziente (84% di conformità); - Tricotomia, da evitare o con clipper o crema depilatoria (77%); - Identificazione del paziente (100%); - Marker del sito chirurgico (91%); - Consensi informati firmati da medico e paziente (91%); - Controllo dell’anemia ed eventuale arruolamento del paziente in programmi di Patient Blood Management (91%); - Profilassi antibiotica preoperatoria adeguata per molecole, dosi e tempi (96%); - Lavaggio chirurgico delle mani adeguato per tempi e modi (96%); - Allestimento del campo operatorio (99%); - Check list per la sicurezza in sala operatoria: sign in (94%); - Check list per la sicurezza in sala operatoria: time out (95%); - Farmaci correttamente etichettati (97%); - Dress code del personale in sala operatoria (97%); - Fili di sutura rivestiti con triclosan (88%); - Conta degli strumenti chirurgici, di garze e aghi (100%); - Mantenimento della normotermia corporea (97%); - Gestione dei campioni di materiale biologico (100%); - Check list per la sicurezza in sala operatoria: sign out (100%); - Profilassi antibiotica post-intervento (95%); - Utilizzo di medicazioni per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico (89%). Oltre a rappresentare un adempimento alla normativa regionale, queste verifiche hanno avuto lo scopo di migliorare tramite le conseguenti azioni correttive, l’aderenza agli standard di qualità e sicurezza di provata efficacia del percorso chirurgico, particolarmente rivolti alla prevenzione delle infezioni, verificando altresì il rispetto di tempi e modi della presa in carico del paziente chirurgico e della registrazione delle equipe in sala.

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Comunicazioni - 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O.

Percorsi gestionali del COVID19: l’osp.Cristo Re dal supporto all’ingresso nella rete dell’emergenza D’Avino A.1,Vagliano A.1, Mininni I.1, Selvaggio D.1, Brandimarte G.1, Pomes M.2, Murgia P.R.2, Carnali M.3, De Micheli E.7, Sponzilli A.7, Dal Chiele M.4, De Pità O.5, Miraglia B.6, Grande D.6, Nasi G.6 1 U.O.C Medicina Generale, Ospedale Cristo Re-Roma ~ Roma ~ Italy, 2 U.O.S. Pronto Soccorso, Ospedale Cristo Re ~ Roma ~ Italy, 3 Servizio Infermieristico, Ospedale Cristo Re ~ Roma ~ Italy, 4 Ufficio Tecnico, Ospedale Cristo Re ~ Roma ~ Italy, 5 Laboratorio Analisi, Ospedale Cristo re ~ Roma ~ Italy, 6 Direzione Sanitaria, Ospedale Cristo Re ~ Roma ~ Italy, 7 Direzione Amministrativa, Ospedale Cristo Re ~ Roma ~ Italy

Parole chiave: Covid19, riconversione, management A partire dal Febbraio 2020, i casi di Covid19 si sono rapidamente propagati sul territorio nazionale. L’emergenza sanitaria, ha reso necessario, la riorganizzazione delle strutture Ospedaliere al fine di creare una Rete dell’Emergenza efficace per la gestione dei casi che hanno necessitato di ricovero. Di seguito riportiamo l’esperienza dei percorsi gestionali di un Ospedale inizialmente classificato come supporto “NO-Covid”, ma successivamente inserito, a causa della recrudescenza dei contagi della “seconda ondata”, come parte integrante della rete “Covid”. Durante la prima fase dell’emergenza (marzo/giugno 2020), il percorso di gestione è partito, dalla separazione dei pazienti sospetti COVID, da quelli afferenti al Pronto Soccorso generale, con il posizionamento di 4 Tensostrutture esterne al PS. Nel reparto di Medicina è stata costituita un’area separata attrezzata per la gestione di pazienti in Isolamento respiratorio. Il Reparto, ha accolto pazienti che pur non avendo i requisiti diagnostici per entrare della rete Covid19 (dipendente dalla presenza di un tampone naso-faringeo positivo per Covid19), presentavano, le caratteristiche cliniche e radiologiche compatibili con infezione da COVID (definiti “grigi”). Il Management dell’emergenza ha previsto inoltre: - C ostituzione della Task Force clinica Covid19 composta da pneumologi ed infettivologo - R iorganizzazione del reparto con creazione del percorso pulito-sporco - Implementazione del team multi-disciplinare con coinvolgimento degli Intensivisti e delle altre specialità mediche. - Formazione specifica obbligatoria di tutto il personale infermieristico e medico non specialistico, sul trattamento e la gestione del Covid19 con particolare focus sulla Ventilazione non invasiva.

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A partire da ottobre, il trend epidemiologico degli accessi Covid, ha reso necessaria la riorganizzazione dei posti letto all’interno della rete. A partire dal 18/10/2020 giorno del nostro primo ricovero Covid+, sono stati implementati i percorsi preesistenti con: - Piano di coinvolgimento progressivo dei Medici nella gestione del reparto Covid19 in base all’affinità della specializzazione, sotto la supervisione continua della Task force epidemiologica - Apertura all’utenza esterna del Walk-in per l’esecuzione del test antigenico rapido per Sars-Cov2 con possibilità di effettuare test molecolare di conferma entro 24 ore in caso di positività dubbia, con contestuale counselling Infettivologico. Nel Reparto Isolamento sono transitati nel corso della prima ondata 24 pazienti, di cui 7 confermati come “grigi”. Questi pazienti sono stati trattati secondo le linee guida vigenti come affetti da Covid19 e codificati come “Covid-Like” secondo le disposizioni regionali. Nel periodo dal 25/10/2020 al 10/11/2020 abbiamo già ricoverato 21 pazienti con polmonite da Covid+ con insufficienza respiratoria, 7 dei quali hanno necessitato di ventilazione non invasiva ed 1 è stato trasferito in Terapia Intensiva. L’identificazione corretta dei pazienti “grigi”, avvenuta durante la prima fase, ha permesso al Cristo Re, già come Ospedale di supporto di contribuire al corretto management dei pazienti all’interno della rete di emergenza; inoltre, la precoce formazione del personale, e la presenza di percorsi gestionali specifici già attivi dall’inizio dell’emergenza, ha permesso la rapida conversione in sicurezza dello stesso, durante la seconda fase pandemica, in Ospedale “Covid”.


Valutazione del rischio: sperimentazione nella gestione del rischio infettivo in ambito sanitario Masperi P.1, Fabbri E.1,Vallicelli G.1, Grementieri P.1, Bergamini R.1, Corda M.1, Amadori A.1 1Ausl della Romagna ~ Forlì ~ Italy

Parole chiave: Rischio infettivo, utilizzo DPI/DM, sperimentazione L’evento pandemico ha imposto l’applicazione di precauzioni standard ed aggiuntive attraverso una valutazione del rischio nel punto di cura, al fine di garantire la sicurezza ai pazienti e agli operatori; la codifica dell’infezione da Sars-Cov-2 come infortunio richiama la responsabilità come da D.Lgs 81. L’equipe multidisciplinare costituita (ISRI, risk manager, statistico) ha analizzato l’andamento in Fase 1 rilevando le criticità nell’utilizzo di DPI/DM e nell’agire nell’ambiente. Lo strumento sperimentato si è dimostrato utile a monitorare la corretta adesione alle LG di tutti gli operatori osservati e ad identificare strategie di miglioramento, contestualizzate in ogni singolo reparto. Durante la Fase 1 è stata eseguita formazione frontale e sul campo al personale ed è stato necessario valutarne l’efficacia in maniera prospettica creando uno strumento di osservazione diretta che analizzasse: utilizzo di DPI/DM, condizioni cliniche, ambientali, attività svolta. Le ISRI affiancate da 8 componenti della rete dei referenti del rischio infettivo, adeguatamente formati sulla corretta compilazione della scheda, hanno agito in 22 reparti, osservando 212 operatori e producendo 1420 schede. Le valutazioni concorrono all’implementazione di pratiche clinico assistenziali sicure in qualunque condizione e fornire strumenti utili ai professionisti per poter operare in sicurezza. I risultati hanno evidenziato che la valutazione del rischio è disomogenea L’elaborazione dei dati è stata suddivisa in due aree: utilizzo DPI/DM (igiene mani, camice, mascherina chirurgica, facciale filtrante, visiera, guanti, cuffia, dispositivi vari) e l’agire nell’ambiente (contatto con le superfici, con il paziente, preparazione e smaltimento del materiale, ingresso/uscita dalla stanza), calcolando la percentuale di conformità come rappresentato nel grafico 1. Nonostante l’evento pandemico in corso emerge che l’adesione all’igiene delle mani è critica e scarsa-

grafico 1

grafico 2

mente conforme, pur rientrando, mediamente, nei valori gold standard del monitoraggio framework WHO (grafico 2). L’applicazione della valutazione del rischio si dimostra essenziale nella pratica clinica per la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Dalla restituzione dei dati sono scaturite azioni di miglioramento in itinere, sarà necessario validare lo strumento usato per implementarlo in altre realtà assistenziali.

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AOU Policlinico di Bari e istituto superiore di sanità, insieme per il water safety plan Montagna M.T.*1, Carpagnano L.F.2, De Giglio O.1, Calabrese G.2,Veschetti E.3, Bonadonna L.3, Lucentini L.3, Carlucci M.2 1Università degli studi di Bari “Aldo Moro” ~ Bari ~ Italy, 2AOU Policlinico di Bari ~ Bari ~ Italy, 3Istituto Superiore di Sanità ~ Roma ~ Italy

Parole chiave: Piano Sicurezza Acque, Direzione Sanitaria, Prevenzione Legionellosi

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L’OMS afferma che il mezzo più efficace per garantire costantemente la sicurezza di un sistema idrico è attraverso l’utilizzo di un approccio di valutazione e gestione del rischio globale che comprende tutte le fasi della filiera idrica, dalla captazione al consumatore. Questo tipo di approccio, conosciuto come Water Safety Plan (WSP, Piano di Sicurezza delle Acque - PSA), è stato introdotto dall’OMS e pone come fondamento scientifico l’analisi del rischio con l’obiettivo primario di proteggere la salute umana. Il modello del PSA, di fondamentale semplicità nei suoi aspetti generali, è finalizzato a ridurre drasticamente le possibilità di contaminazione delle acque captate dall’ambiente per essere destinate al consumo umano, ad attenuare o rimuovere la presenza di eventuali elementi di pericolo chimico, microbiologico, fisico e radiologico, attraverso trattamenti delle acque adeguatamente progettati, eseguiti e controllati e, infine, a prevenire eventuali ricontaminazioni in fase di stoccaggio e distribuzione dell’acqua fino al punto di consegna. L’Azienda Ospedaliero Universitaria (AOU) Consorziale Policlinico di Bari è una struttura a padiglioni, con plessi piuttosto obsoleti e che necessitano di opere di riqualificazione impiantistica ed edile. La vetustà dell’impianto idrico implica notevoli difficoltà nella mappatura della rete e, dunque, nell’individuazione dei rami morti, uno dei fattori di rischio più critici per il rischio di legionellosi. A partire dal 2018, la Direzione Sanitaria del Policlinico di Bari ha radicalmente mutato l’organizzazione interna al fine di concentrare massime forze sull’importante tema della Prevenzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza. Nello specifico: a. è stato riorganizzato il Comitato Controllo Infezioni Ospedaliere (CCIO), reso più operativo e arricchito dalla presenza di Task Force Operative multidisciplinari e specifiche per settore; b. sono state istituite numerose Task Force (Prevenzione ICA, Prevenzione Infezioni da Cantieri

in Ospedale (ICRA), Prevenzione e Controllo Legionellosi, Sepsi); c. sono state redatte procedure aziendali finalizzate alla prevenzione e al controllo del rischio, impegnandosi in un continuo monitoraggio delle attività e dei relativi indicatori di processo e di esito. La Direzione Sanitaria, consapevole dell’elevato rischio correlato alla legionellosi contratta in ambito ospedaliero e delle criticità strutturali che il Policlinico di Bari presenta, ha dato avvio alla redazione del Water Safety Plan con la collaborazione e l’affiancamento, per l’intera durata dei lavori, dei massimi esperti sul tema dell’Istituto Superiore di Sanità. Questo modello sperimentale di collaborazione tecnico-professionale multidisciplinare e di alto profilo si inserisce in un contesto di profonda innovazione di una Direzione Sanitaria che, per essere al passo con i tempi, sempre più presente e competente in ambiti specifici e molto tecnici, si avvale di tutte le professioni, intra ed extra aziendali, che concorrono al raggiungimento di un obiettivo comune. Il Water Safety Plan dell’AOU Policlinico di Bari, in fase di redazione, approvato dall’Istituto Superiore di Sanità, costituirà modello esemplificativo per strutture sanitarie con simili e complesse caratteristiche.


Applicazione del lean management nel miglioramento della gestione all’utenza dell’ospedale Cristo Re Nasi G.1; Miraglia B.A.2; Fontana A.3; Montagnoli M.4; Volpe M.5; Sponzilli A.6 1 Direttore Sanitario Ospedale Cristo Re Roma; 2 Amministrativo di Direzione Sanitaria Ospedale Cristo Re Roma; 3 Responsabile Ufficio Informatico Ospedale Cristo Re Roma; 4 Responsabile Ufficio Percorso Ospedaliero Privato Ospedale Cristo Re Roma; 5 Amministrativo di Direzione Generale Ospedale Cristo Re Roma; 6 Vice Direttore Amministrativo Ospedale Cristo Re Roma.

Parole chiave: Lean management, Accoglienza, Utenza

INTRODUZIONE

Nell’ambito degli obiettivi strategici aziendali, coniugando qualità, accoglienza e umanizzazione del servizio, impiegare il lean management include la possibilità di poter essere concorrenziali con un impegno continuo nel tempo che interessa la riduzione degli sprechi. In quest’ottica nel 2020 l’Ospedale Cristo Re ha introdotto il supporto del lean thinking, applicato con particolare attenzione ai processi di ricezione e accettazione degli assistiti, con valorizzazione del cliente e minimizzazione progressiva degli sprechi lungo la catena del valore, attraverso il coinvolgimento del personale nella funzionalizzazione del flusso di lavoro. L’obiettivo è stato riorganizzare il Servizio Accoglienza, per migliorare la qualità dell’accesso al paziente e allo stesso tempo efficientare gli strumenti di ospitalità massimizzando la produttività delle risorse a disposizione.

MATERIALI E METODI

Le fasi del progetto hanno previsto: Analisi dello storico delle segnalazioni dall’utenza e criticità. Elaborazione del relativo piano di miglioramento con l’impiego del lean management e definizione di 5 KPI per ogni obiettivo; Applicazione snella del sistema motivazionale, della formazione e del modo di allineare obiettivi e progetti = standardizzazione dei processi Feedback con elaborato sintetico e monitoraggio continuo Sono state poste in essere le seguenti attività: Riorganizzazione del CUP telefonico Riordinamento delle Casse centrali; Attivazione di nuove modalità di prenotazione e pagamento prestazioni ambulatoriali; Implementazione del nuovo sito web e pagine social.

RISULTATI

Il modello organizzativo predisposto ha consentito di migliorare: Il livello di servizio del CUP con: - Riduzione chiamate in ingresso non gestite: 41% Feb.‘20

vs 10% Ott.‘20; - Costante incremento delle Performance (orari di servizio ad hoc, formazione e apprendimento); - Introduzione di 30 linee dedicate. Riorganizzazione delle Casse Centrali con: - Aggiunta di uno sportello specialistico per Laboratorio Analisi e uno per diagnostica per immagini; - Razionalizzazione delle code di attesa; - Riordinamento sportelli per prenotazione\accettazione polispecialistici e dedicati, 1 sportello per il ritiro dei referti; - Stampa del referto e dei DVD «on demand» al momento del ritiro: - Recupero risorse amministrative; - Ottimizzazione del percorso di Prenotazione\Accettazione\ RIS\PACS; - Maggiore flessibilità per le assenze. La promozione di modalità in remoto e non operatoredipendente con: - Prenotazione e pagamento di prestazioni ambulatoriali in Privato Sociale e ALPI: - Sito Web (prenotazioni.ospedalecristore.it in fase di lancio); - Casse Automatiche entro l’anno; - Possibilità di apertura agende per prestazioni serali o festive; - Razionalizzazione nell’impiego delle risorse umane preposte all’accoglienza; Implementazione del nuovo sito web istituzionale e promozione sui social network con: - Creazione di un’identità riconoscibile dell’Ospedale Cristo Re come punto di riferimento e di sicurezza nelle cure; - Aumento la brand awareness del marchio «Ospedale Cristo Re»; - Promozione delle eccellenze e delle attività erogate; - Comunicazione delle innovazioni implementate; Uso di linguaggio semplice orientato all’engagement dell’utente attraverso contenuti audiovisivi originali (presentazione dei medici, narrazione delle unità operative, pillole e consigli), immagini e interazioni dirette. Utenti in crescita continua più di 5000 raggiunti in un mese.

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Area grigia ad alta efficienza. Risultati del Covid Hospital AOU Policlinico di Bari Milone G.1, Palmieri V.O.*1, Marra M.1, Carpagnano L.F.1, Carlucci M.1 1 AOU Policlinico di Bari ~ Bari ~ Italy

Parole chiave: Covid-Hospital, Organizzazione Sanitaria, Efficienza Area Grigia La pandemia di Covid19, la sua rapida diffusione e la sua mortalità, hanno imposto un carico senza precedenti ai sistemi sanitari di tutte le nazioni. Il contesto emergenziale ha reso necessario mutare radicalmente l’organizzazione sanitaria, con un nuovo modello organizzativo degli ospedali, il COVID-Hospital, che risponde ai criteri del modello per intensità di cure e differisce dal precedente raggruppando i pazienti in base alla similarità dei bisogni e dell’intensità delle cure richieste (bisogni omogenei), anzichè per patologia (prevalente) e con necessità di assistenza molto diverse. Nascono blocchi funzionali uniformi per livello e tipologia delle cure prestate, con integrazione multidisciplinare di diverse professionalità specialistiche e condivisione di risorse tecnologiche ed umane (setting omogeneo). A partire dal 17 marzo l’AOU Policlinico di Bari, e in particolare il padiglione Asclepios, è stato ristrutturato come COVID-Hospital e il suo funzionamento ridisegnato interamente. Da modello dipartimentale a modello per intensità di cure e, tra le unità previste da questo nuovo assetto ospedaliero, particolare importanza assumono i reparti a media intensità di cure con annessa funzione di filtro, come il reparto di Area grigia del padiglione Asclepios al Policlinico di Bari. È stato analizzato il lavoro del reparto di area grigia per un periodo di 60 giorni, dall’inaugurazione al 17 maggio 2020, utilizzando una serie di indicatori socio-sanitari, scelti tra quelli in uso nel Policlinico di Bari e codificati dal Ministero della Salute, allo scopo di valutare l’impatto dell’emergenza Covid19 e l’efficacia dell’offerta assistenziale fornita dal COVID-Hospital. Tali indicatori misurano principalmente l’efficacia (cioè il rispetto degli obiettivi prefissati) e l’efficienza (cioè il rispetto delle risorse impegnate) del reparto e del sistema ospedaliero. Inoltre sono stati confrontati gli indicatori con gli

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analoghi valori ottenuti nella U.O. Medicina Interna Universitaria “A. Murri” del Policlinico di Bari nello stesso periodo del 2019, allo scopo di valutare le differenze di carico di lavoro e produttività tra Area grigia ed un reparto tradizionale. La scelta del reparto “A. Murri” come fonte dei dati per il confronto è motivato dalla provenienza della maggior parte del personale, sia medico strutturato che infermieristico ed ausiliario, nonché della totalità dei medici specializzandi, da questa U.O., e quindi dati il più possibile confrontabili con quelli dell’area grigia. L’età media complessiva dei positivi e quella dei negativi è praticamente sovrapponibile e indica una richiesta di assistenza della popolazione indipendente dal rischio di essere affetta da Covid19, giustificando così la presenza di un reparto di screening e trattamento come l’Area grigia. Confrontando gli indicatori di efficienza e qualità con quelli della U.O. Medicina Interna Universitaria “A. Murri” emergono come significativi la durata media di degenza (3,85 giorni in Area grigia vs 9,28 in Medicina Interna), l’indice di rotazione (12,5 vs 6,52), l’intervallo di turn-over (0,95 vs -0,08) e l’indice di occupazione posti letto (80,13% vs 100,87%). Il confronto fra gli indici di efficienza e qualità del reparto di Area grigia con quello di Medicina Interna mostrano un’alta efficienza con un maggiore carico di pazienti.


Piano di riconversione COVID19 Po SM Goretti Latina: dalle parole ai fatti (sperando che…) Parrocchia S.1, Aiuti M.1, Baron N.1, Cacciotti A.1, Campagna G.1, Coluzzi T.1, Cosentino C.1, Dal Piaz R.1, Lichtner M.1, Marrone R.1, Pedrazzi P.1, Sebastianelli A.1, Sorbara D.1,Visconti G.2 1PO S. Maria Goretti ~ Latina ~ Italy, 2ASL Latina ~ Latina ~ Italy

Parole chiave: Piano, Riconversione, COVID19 La prima fase dell’epidemia COVID19, ha colto gran parte delle strutture sanitarie, ospedaliere in particolare, impreparate a modulare la propria organizzazione, nonché a gestire la domanda di pazienti con diagnosi COVID19 accertata/sospetta e dei residui pazienti non COVID. La Regione Lazio in tal senso, con le “Azioni fase 5”, ha raccomandato a tutte le strutture di prepararsi ad una possibile recrudescenza epidemica, ed il Ministero della Salute ha pubblicato l’11/08/2020 il documento di “preparazione e risposta a COVID19 nella stagione autunno/inverno”. Si è preso spunto dall’esperienza e dall’organizzazione “decrescente” attuata durante la prima ondata epidemica, e soprattutto dagli scenari 1-4 e dalle conseguenti azioni descritte nel documento di preparazione del Ministero della Salute. Dal 2/9 è stato redatto, discusso ed il 21/09/2020 emanato il “piano di riconversione in caso di recrudescenza epidemica COVID19” dell’Ospedale S. Maria Goretti dell’ASL di Latina: sono stati previsti una serie di strumenti organizzativi (catena di comando, percorsi logistici, team multidisciplinari, criteri e percorsi clinico/diagnostici, azioni e strumenti di supporto tecnologici, tecnici, formativi, informativi…), 3 livelli crescenti di emergenza, ciascuno con un assetto “indicativo” di posti letto dedicati COVID19 (Livello 1: 17pl; Livello 2: 72 PL; Livello 3: 173 PL), ed una corrispondente riconversione di posti letto di discipline mediche ed in parte chirurgiche e di area critica. Inoltre è prevista, in caso di ulteriore domanda,

la possibilità di estensione COVID presso altre strutture da individuare ad hoc da parte della Regione. Seguendo il trend epidemiologico crescente sia degli accessi di PS che dei ricoveri COVID, e le direttive regionali emanate (anche anticipandole), a partire dal 27/09 il “piano” è stato progressivamente e rapidamente attuato, accompagnato dalla gran parte della azioni e strumenti previsti: sono stati implementati +148 pl COVID (+161 a regime), e di +49 postazioni di PS/OBI in soli 44 gg (50 gg previsti a regime); sono state mantenute attive tutte le principali funzioni di emergenza e tempo dipendenti (Infarto, Trauma/Neurotrauma grave, Ictus, Onco-ematologica, Perinatale) del Presidio sede di DEA 2° livello, e le prestazioni ambulatoriali prioritarie, riorganizzate di volta in volta anche grazie al supporto/accordi con strutture limitrofe della rete ospedaliera e territoriale, sia pubblica che privata accreditata.

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Comunicazioni - 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O.

Valutazione della classificazione ICD9CM per la patologia da Sars- Cov 2. L’analisi della Direzione Medica di Presidio dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza alla luce del nuovo scenario pandemico. Considerazioni e proposte Lea Perrone1, Salvatore De Paola2, Maria Viatore3 1 Dirigente Medico della Direzione Medica di P.U. Azienda Ospedaliera Cosenza - 2 Direttore Medico della Direzione Medica di P.U. dell’ Azienda Ospedaliera di Cosenza - 3 Infermiera Codici Bianchi Pronto Soccorso Presidio Ospedaliero Annunziata dell’ Azienda Ospedaliera di Cosenza

Parole chiave: Controllo di gestione, drg, nomenclatore tariffario

INTRODUZIONE

Il processo di aziendalizzazione avvenuto con la 502/1992 e la 517/1993, ha segnato la nascita di un Servizio Sanitario Nazionale che vede sempre al centro il paziente, ma con una lente di ingrandimento verso i consumi. L’infezione da Sars-Cov 2 ha introdotto per una nuova patologia da classificare. Il Ministero della salute ha emanato delle linee guida secondo le quali sulla Sdo ( Scheda di dimissione ospedaliera), dopo aver riportato la diagnosi principale , deve essere riportato il codice 07889 che è indicativo dell’ infezione da Sars- Cov 2. Da uno studio effettuato dalla Direzione Medica di Presidio, si evidenzia che per la patologia da Sars COV- 2 deve essere previsto un nuovo Drg che tenga conto, nella tariffa di rimborso dei costi realmente sostenuti per il trattamento dei pazienti malati Covid.

MATERIALI E METODI

I dati in esame sono stati forniti alla Direzione Medica di Presidio dal Controllo di Gestione dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Nello studio sono stati messi a confronto i costi delle U.O. di Pneumologia e Malattie Infettive relativi all’ anno 2019 e primo semestre 2020. Il 2019 è preso come riferimento come periodo pre-pandemico , il primo semestre 2020 è preso in

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considerazione come periodo pandemico. Dai dati forniti per l’ anno 2019 e 2020 sono stati estrapolati i dati relativi ai consumi di : Consumi magazzino e consumi personale Si precisa che per “magazzino consumi” si intende il costo per farmaci, ditte esternalizzate e dispositivi medici. Nei grafici si evidenziano le singole voci di costo delle Unità Operative riferiti sempre alla voce dati magazzino e personale.

RISULTATI

I dati mettono in evidenza che tra l’ anno 2019 e il I° semestre 2020, la voce di costo superiore alle altre è quello del Personale, che aumenta sia in quanto nelle Unità Operative per far fronte all’aumentato numero di malati Covid deve essere incrementato il numero di persone qualificate (Infermieri Oss, Medici), sia perché aumenta il numero di ore lavorative. I dati evidenziano un incremento tra il primo semestre 2020 e l’intero anno2019, delle ore di reperibilità e straordinario utilizzato dal personale sanitario. E’ necessario quindi un aggiornamento del nomenclatore di classificazione e l’ attribuzione di un Drg specifico con un tariffa che inglobi i consumi.


Dal DELFINO DI PLATINO al San Lorenzo COVID HOSPITAL Rinaldi M.*, Franza O.**, Corona M.***, Bernini L.****, Uberti M.***** * Dirigente medico Direzione del presidio San Lorenzo di Carmagnola, ** Direttore Dipartimento area Medica ASL TO5, *** Direttore Amministrativo ASL TO5, **** Direttore Sanitario ASL TO5, *****Direttore generale ASL TO5

Parole chiave: Covid Hospital

INTRODUZIONE

Il Consiglio Comunale della Città ha deliberato di attribuire all’Ospedale San Lorenzo di Carmagnola il DELFINO di PLATINO. Si tratta di un’onorificenza straordinaria a riconoscimento del coraggio e dell’abnegazione con la quale il personale della struttura sanitaria ha affrontato la drammatica situazione causata dalla pandemia di Covid 19, prodigandosi per la tutela della salute di tutti i pazienti. Tale riconoscimento è simbolo della fiducia che i cittadini e i politici hanno posto nella nostra istituzione e stimolo per affrontare al meglio il nuovo obiettivo di conversione dell’ospedale in Covid Hospital.

MATERIALI E METODI

Il San Lorenzo è a prevalente sviluppo orizzontale e si compone di due corpi di fabbrica distinti: lo storico che risale al XV secolo e’ una costruzione che si sviluppa su tre piani (degenze COVID) lungo tre maniche convergenti su un cortile interno perimetrato da un portico di particolare bellezza; la piastra è il nuovo edificio collegato direttamente allo storico, ed articolato su due piani con P.S. (ora D.H.oncologico), Radiologia, Ambulatori e Area B.O. (ora T.I). L’architettura dell’ospedale con l’armoniosa integrazione tra vecchio e nuovo ci ha consentito la differenziazione dei flussi pulito - sporco e la rimodulazione delle aree per l’attivazione progressiva di 123 P.L. COVID di tutte le intensità. Punto di forza dell’organizzazione è il Nucleo di coordinamento Covid, connettore principale di tutte le informazioni inerenti il flusso dei pazienti e sinapsi di interfaccia e di integrazione con l’Unità di Crisi della Regione Piemonte. Il Personale ha affrontato l’emergenza con elevati dosi di resilienza e flessibilità adattandosi a nuovi modelli organizzativi quali l’assistenza subintensiva in aree ordinarie in collaborazione con gli aneste-

sisti, percorsi dedicati, utilizzo della telemedicina e mettendo in atto team multidisciplinari e multiassistenziali. L’elevato carico di lavoro attribuito agli internisti e medici di area medica (109 p.l di media intensità e 8 p.l di semintensiva) ha richiesto l’istituzione di una guardia interdivisionale di area chirurgica (chirurghi ed urologi) supportata h24 dagli anestesisti. Al fine di valorizzare la professionalità sono stati organizzati dei corsi sulla gestione del paziente critico e definiti dei protocolli per la gestione clinica e terapeutica dei pazienti Covid la cui complessità richiede elevate competenze per il supporto ventilatorio. I clinici hanno inoltre aderito alla conduzione dello studio Sperimentale “PLAsmaCOnvalescente COVID”per valutarne l’efficacia in pazienti con I.R. Al fine della prevenzione e controllo delle infezioni, sono stati promossi incontri di sensibilizzazione sui processi da adottare in tutti gli ambiti lavorativi. Fondamentale l’apporto dei Servizi di Approvvigionamento e Logistica, Tecnico, SPP, Farmacia, e Personale. Il supporto Psicologico, aspetto ormai fondamentale nelle emergenze, è garantito dal servizio di Psicologia sia per gli operatori con spazi di consulenza psicologica e cicli di incontri di stabilizzazione emotiva, sia (telefonicamente) per i pazienti e loro familiari. Due sacerdoti, inoltre, offrono conforto umano e spirituale all’interno dei reparti.

CONCLUSIONI

Il San Lorenzo Covid Hospital poggia su una TASK FORCE e come tale ha il suo frame e collante nel lavoro di squadra. Due sono le principali lessons learned: PREPAREDNESS in tempo di pace e ruolo di una DIREZIONE UNICA CENTRALIZZATA.

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Comunicazioni - 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O.

Emergenza COVID19: la strategia di preparedness del Presidio Ospedaliero Latisana-Palmanova Scarpis E.1, Giuliani C.1, Pletti L.2 1Direzione Medica Ospedaliera, Presidio Ospedaliero Latisana-Palmanova, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, 2Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Università degli Studi di Udine, 3Servizio Infermieristico dell’Area Bassa Friulana, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale; 4Direttore Distretto Ovest e Est, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale

Parole chiave: COVID19, preparedness, direzione medica

INTRODUZIONE

L’emergenza COVID19 rappresenta una sfida senza precedenti per le organizzazioni sanitarie, mettendo a rischio i servizi offerti e la qualità di cura. Si presenta la strategia di preparedness realizzata presso il Presidio Ospedaliero Latisana-Palmanova (POLAPA) per prevenire la sofferenza dei servizi ospedalieri.

MATERIALI E METODI

Il POLAPA è un presidio spoke, parte dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, il cui hub è l’ospedale universitario di Udine. Il POLAPA garantisce circa 12 mila ricoveri e serve circa 484 mila pazienti ambulatoriali l’anno. Durante il periodo marzo-maggio 2020 il POLAPA ha garantito assistenza anche a 65 pazienti SARS-CoV-2 positivi. La strategia implementata presso il POLAPA è basata su sei domini chiave: 1) leadership e governance, 2) sicurezza, 3) misure preventive, 4) riorganizzazione ospedaliera e dei servizi, 5) risorse umane, 6) comunicazione, informazione e raccolta dati, 7) primary care.

RISULTATI

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1) È stata sin da subito attivata l’unità di crisi multidisciplinare (Direttore Medico, Direttori di Dipartimento, Direttore dei Servizi Tecnici, Rischio Clinico/Infettivo, Direttore di Distretto, Responsabile Dipartimento di Prevenzione), che continua a riunirsi periodicamente al fine di prendere decisioni e implementarle rapidamente, valutando continuamente i bisogni ospedalieri e del territorio. L’unità di crisi è in contatto continuo con gli esperti dell’ospedale hub e la leadership aziendale. 2) Gli ingressi ospedalieri sono contingentati e personale dedicato verifica l’eventuale presenza di sintomatologia compatibile con COVID19. Il servizio tecnico collabora attivamente nel ridisegnare gli spazi ospedalieri ed i percorsi separati. 3) Una adeguata

fornitura di Dispositivi di Protezione Individuale e la formazione in merito al corretto utilizzo è garantita a tutto il personale. La gestione dei DPI è centralizzata per evitare sprechi ed aumentarne la appropriatezza d’uso. Linee guida chiare sono fornite dalla Direzione Medica Ospedaliera a tutto il personale. 4) Sono stati immediatamente identificati percorsi separati di accesso ai servizi di emergenza (Pronto Soccorso). È stato riconfigurato un padiglione del presidio, separato dal resto dell’ospedale, per accogliere pazienti SARS-CoV-2 positivi, allestendo una sezione degenze ed una sezione sub-intensiva, in stretta collaborazione con l’hub. 5) Sono state acquisite nuove risorse umane attraverso il reclutamento interno ed esterno all’Azienda e continua ad essere garantita la formazione a tutto il personale. Tutti gli operatori sanitari seguono una sorveglianza sanitaria che consiste nell’esecuzione di tamponi a periodicità variabile a seconda del rischio del setting lavorativo. Viene fornito supporto psicologico agli operatori, grazie alla disponibilità degli psicologici del dipartimento delle dipendenze o della salute mentale. 6) Un database contenente tutte le informazioni anagrafiche e cliniche dei pazienti ricoverati SARSCoV-2 positivi è stato condiviso con l’ospedale hub. È garantito l’aggiornamento epidemiologico continuo a tutto il personale del POLAPA. 7) Particolare rilevanza viene data all’integrazione ospedale-territorio mediante una collaborazione continua tra la leadership del territorio e quella ospedaliera. La multidisciplinarietà dell’unità di crisi ha permesso di potenziare la risposta del territorio ai bisogni di salute della popolazione, anche con interscambio di risorse umane tra ospedale e territorio.


La pandemia COVID19: un evento epocale che ha cambiato le nostre vite Vitale A.1, Marengo C.1, Cerutti E.1, Gasco A.1, Norbiato C.1, Azzolina M.1, Dall’Acqua M.G.1 1 AO ORDINE MAURIZIANO ~ TORINO ~ Italy

Parole chiave: Resilienza, trasparenza, multidisciplinarietà Sabato 22 febbraio 2020: i telefoni squillano di continuo. Direzione aziendale, medici di DSPO, clinici, farmacisti del Mauriziano si confrontano tra loro e dialogano con i colleghi di altre aziende del Piemonte. Si cerca di capire cosa sta succedendo e come poter fronteggiare l’ondata COVID che sta arrivando. La resilienza necessaria in questa fase mette a dura prova la tenuta del sistema ospedale. L’obiettivo principale è quello di tutelare la salute di dipendenti e utenti, rafforzando capacità produttiva dell’organizzazione, generando fiducia nei fruitori dei servizi di assistenza e cura, coordinando azioni con trasparenza operativa.Al Mauriziano ci si organizza in 3 livelli di azione: 1) anticipazione (azioni per prevenire situazioni critiche) - valutazione scorte DPI/DM per tutelare la salute degli operatori e trattare appropriatamente pazienti COVID - analisi letteratura disponibile e condivisione evidenze scientifiche per implementare rapida riorganizzazione EB - aggiornamento continuo, recepimento, diffusione di raccomandazioni e LG di Ministero della Salute, ISS, AIFA, Unità di crisi regionale COVID 2) fronteggiamento (azioni concorrenti in evento critico) - approvvigionamento urgente di DPI/DM (visor, guanti, gel idroalcolico, caschi NIV/CPAP) - monitoraggio consumi/costi - approvvigionamento farmaci autorizzati in protocolli sperimentali approvati CEI, con relativo monitoraggio di consumi/outcome - istituzione unità di crisi multidisciplinare/multiprofessionale 3) adattamento (azioni reattive) - conversione reparti di degenza/sale operatorie in reparti COVID a diversa intensità di cura - chiusura attività non essenziali/garanzia attività sanitarie salvavita (terapie oncologiche, cardiovascolari, chirurgia urgente)

- riorganizzazione percorsi in ospedale per limitare diffusione COVID - istituzione di servizi per informare parenti di pazienti ricoverati e promozione supporto psicologico per gestire stress operatori. Fino a maggio 2020, dopo implementazione delle azioni suddette, si rileva una notevole mole di dati clinici, derivati dall’assistenza dei pazienti COVID: pertanto si delinea la necessità di sistematizzare i dati per omogeneizzare i numerosi database dei diversi reparti COVID aziendali, in modo tale da renderli confrontabili. L’AO definisce la costituzione di un gruppo multidisciplinare per l’analisi dei dati composto da - DSPO - Farmacia Ospedaliera - Dipartimento Medico (Infettivologia, Ematologia, Reumatologia, Pneumologia) - Anestesia - DEA - Laboratorio Analisi I dati raccolti sono utili per: - analizzare outcome dei pazienti ed esiti rispetto a standard disponibili in letteratura e a benchmarking con altre AASSRR - verificare correttezza SDO pazienti COVID (codifica secondo indicazioni ministeriali nazionali/regionali) - stratificare pazienti e produrre evidenze nella real life su efficacia di protocolli adottati che possano supportare appropriatezza di scelte terapeutiche future secondo metodologia e strumenti propri di RWE. A giugno 2020 il Mauriziano ritorna gradualmente COVID free. Mentre nasce questo abstract, il Governo ha emanato il DPCM 3 novembre 2020: il Piemonte è zona rossa. Faremo tesoro dell’esperienza maturata nella 1a fase di pandemia, migliorando approccio terapeutico ragionato, secondo evidenze scientifiche disponibili attualmente, riorganizzandoci secondo soluzioni innovative, tutelando operatori e utenti per poter garantire un futuro -postCOVID- all’Ospedale stesso. (To be continued…)

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Comunicazioni - 1° WEB CONFERENCE A.N.M.D.O.

Procedura per l’effettuazione dei TNF a domicilio dei dipendenti già risultati positivi al COVID 19 Vittorioso L.1 1AO DEI COLLI OSPEDALE MONALDI ~ NAPOLI ~ Italy

Parole chiave: Covid 19, Tampone Naso Faringeo, Sorveglianza Sanitaria Attiva Molti dipendenti hanno rappresentato la problematica relativa al ritardo con cui, il personale, risultato positivo al TNF per Covid 19, viene riammesso in servizio a causa di rallentamenti per l’accertamento della negativizzazione del tampone, da parte dell’ASL come stabilito dal documento del Ministero della Salute secondo le seguenti modalità: 1. positivi asintomatici: dopo 10 giorni di isolamento e tampone negativo; 2. positivi sintomatici: dopo almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, più 3 giorni senza sintomi, più tampone negativo; 3. positivi a lungo termine: dopo una settimana senza sintomi, ed allorquando siano trascorsi almeno 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, possono interrompere l’isolamento ed essere riammessi in servizio producendo idonea certificazione rilasciata dalla competente autorità sanitaria e previo negatività di tampone da effettuare presso il centro tamponi Aziendale. La Direzione Strategica ha suggerito la possibilità di organizzare l’effettuazione del TNF direttamente a casa dei dipendenti ricevendo conferme da parte degli organismi della Regione Campania sulla fattibilità di tale organizzazione. Da circa tre mesi si è resa operativa la procedura di effettuare i tamponi a domicilio dei dipendenti con il coinvolgimento di un numero di operatori tra infermieri ed OSS dei 3 PP.OO. dell’AO dei Colli disponibili a svolgere tale attività secondo una procedura concordata con il Direttore Sanitario Aziendale. I dipendenti dell’AO dei Colli risultati positivi al TNF per Covid 19, trascorsi i tempi previsti dalle misure di contenimento secondo le indicazioni del Ministero della Salute e quanto disposto dalla Direzione Strategica, inviano all’indirizzo email sips@ ospedalideicolli.it, la richiesta per effettuare il TNF di controllo presso il proprio domicilio.

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Il personale che si è reso disponibile organizzato in gruppo di 1 infermiere ed 1 OSS adeguatamente formati per l’attività, fuori orario di servizio si recherà presso il domicilio del dipendente con un mezzo aziendale, dotato di tutti i DPI previsti e delle etichette preventivamente fatte stampare dagli uffici della Medicina del lavoro. Gli operatori ricevono dagli uffici SIPS il modello di autorizzazione al servizio esterno. Ai dipendenti verrà inviata una mail di conferma con il giorno e l’ora di effettuazione del TNF. I TNF effettuati verranno consegnati al Laboratorio di Biochimica Clinica e di Microbiologia e Virologia e i referti vengono trasmessi al dipendente e all’ASL di residenza del dipendente. Considerata la carenza di personale sanitario la procedura messa in atto ha permesso di accorciare i tempi di attesa per l’effettuazione dei TNF, a carico del territorio, con la possibilità per i dipendenti negativi al tampone di poter rientrare prima in servizio previa valutazione delle condizioni cliniche sottoponendosi a visita medica nell’ambito della sorveglianza sanitaria attiva in carico al medico competente.


Risultati preliminari dell’applicazione del progetto ‘trend’ in un ospedale hub del Veneto Zanovello S.1, Bertoncello C.1, Colucci M.2, Cazzaro R.2 1 Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica - Sezione Sanità Pubblica - Università degli Studi di Padova ~ Padova ~ Italy, 2 Aulss 8 Berica - Ospedale San Bortolo ~ Vicenza ~ Italy

Parole chiave: Boarding, distribuzione ricoveri da PS, area medica Il fenomeno del boarding (presenza di pazienti che hanno terminato l’iter in Pronto Soccorso, in attesa di un posto letto nel reparto di ricovero), vede tra le cause il persistente sovraffollamento dell’area medica, associato alla diminuzione negli anni dei posti letto (PL) nei reparti, con conseguente difficoltà di gestione dei flussi di ricovero da parte del Pronto Soccorso (PS), e potenziali rischi per la sicurezza dei pazienti. Nel 2018, un decreto della Regione del Veneto ha fissato i criteri di distribuzione dei ricoveri per acuti per l’area medica. In particolare, ha definito il numero di PL che ogni reparto deve mettere a disposizione giornalmente al PS in base al numero dei ricoveri previsti (“trend”). L’Azienda Ulss 8 Berica, da gennaio 2019, ha introdotto i criteri regionali, definendo una procedura aziendale e il Gruppo Tecnico Permanente, incaricato del monitoraggio del progetto e della risoluzione di criticità. Obiettivo di questo lavoro è di analizzare i risultati preliminari dell’applicazione del “Progetto Trend” nell’Ospedale di Vicenza. Nella fase iniziale sono stati coinvolti i reparti dell’Ospedale di Vicenza (Cardiologia, Gastroenterologia, Geriatria, Malattie Infettive, Medicina generale 1, Nefrologia, Neurologia, Pneumologia) e dell’Ospedale di Noventa Vicentina (Medicina generale 2). È stato attivato un modulo di segnalazione informatico, con cui le UU.OO. dichiarano giornalmente i PL per il PS entro le ore 9.00, con possibilità di successivo aggiornamento. Estraendo i dati del modulo informatico, dell’applicativo del PS e del flusso SDO, è possibile definire alcuni indicatori da monitorare periodicamente, quali: numero di ricoveri da PS sul totale degli accessi; numero di ricoveri da PS in area medica

sul totale dei ricoveri in area medica; numero di ricoveri da PS su numero di PL riservati al PS (PL Trend) dai singoli reparti; percentuale di giorni in cui le UU.OO. hanno inviato la prima comunicazione; capacità delle UU.OO. di garantire la quota di PL al PS; media di PL comunicati giornalmente al PS; media del numero di ricoveri da PS per giornata. L’analisi degli indicatori riguarda un periodo complessivo di 40 settimane, dal 14/3/2019 al 20/12/2019. Nel periodo considerato i ricoveri da PS in area medica sono stati 5.375 su 72.312 accessi (7%). La prima comunicazione è stata inviata, complessivamente, nell’87% dei giorni del periodo considerato. È stato garantito il 76% dei PL Trend, con variabilità tra reparti. Il numero medio di PL riservati al PS è stato di 12 al giorno, su 23 teorici da comunicare (57%): le UU.OO. hanno quindi garantito l’intera quota di “PL Trend” richiesta nel 40% dei giorni, con ampia variabilità tra UU.OO. Si è visto tuttavia che nel periodo considerato i ricoveri in area medica da PS sono stati solo l’85% rispetto al totale calcolato: complessivamente, si sono verificati in media 17 ricoveri giornalieri in area medica da PS, un numero inferiore alla quota teorica dei 23 PL da garantire, per quanto superiore alla quota comunicata dai reparti. Ulteriori analisi e il confronto tra diversi periodi di applicazione del modello saranno utili per valutare l’impatto del progetto in termini di appropriatezza dei ricoveri, qualità delle cure, ottimizzazione degli aspetti gestionali e organizzativi delle singole UU.OO.

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Comunicazioni - 45° Congresso Nazionale A.N.M.D.O.

Esperienze di analisi di benchmarking tra ospedali del percorso chirurgico in ASL TO 5 Autori: Rinaldi M*, Girardi F**, Panarisi P***, Bernini L****, Corona M *****, Uberti M ****** * Dirigente medico Dir. Sanitaria P.O. San Lorenzo di Carmagnola ASL TO5, ** Direttore Sanitario PP.OO. di Bolzano, *** Direttore Sanitario PP.OO. ASL TO5, **** Direttore Sanitario ASL TO5, ***** Direttore Amministrativo ASL TO5, ****** Direttore d’Azienda ASL TO5

Parole chiave: Percorso chirurgico, Benchmarking, Sale Operatorie

INTRODUZIONE

L’attività chirurgica di un’azienda sanitaria rappresenta, se ben organizzata, la maggior fonte di investimento. Competenza chiave per presidiare il percorso chirurgico è la capacità di gestire la complessità. Analizzare il contesto e paragonarlo a specifici standard di riferimento è il primo step indispensabile per qualsiasi progettualità. L’ASL TO5 ha pertanto aderito ad un progetto nazionale, coordinato dal Forum Per Chir per la definizione di dati ed indicatori di struttura, di organizzazione, di performance per valutare e confrontare l’attività del percorso chirurgico in tutte le sue fasi: performance di ospedale, di sala operatoria e di intervento.

MATERIALI E METODI

Il Benchmarking del percorso chirurgico realizzato ha permesso di poter confrontare ospedali diversi. (performance di ospedale) con parametri condivisi e misurabili inerenti sette aree specifiche: contesto, produzione DRG chirurgici, pianificazione dell’utilizzo delle sale operatorie, utilizzo delle risorse umane, attività gestionali formali, funzioni informatizzate. Presupposto fondamentale è stata la raccolta di un pool di dati con le seguenti caratteristiche: agevole fornitura da parte degli ospedali partecipanti ed elevata standardizzazione al fine di ridurre eventuali bias di interpretazione da parte dei fornitori. Tali dati utilizzati in maniera appropriata, hanno condotto alla realizzazione di 45 indicatori. L’analisi del 2017 ha raccolto un campione di 40 presidi ospedalieri suddivisi in 4 categorie relative al numero di posti letto e l’ASL TO 5 ha partecipato con i presidi ospedalieri di Chieri e Carmagnola (<300 p.l.). Per ogni ospedale oggetto di indagine è stato predisposto un record contenente tutti i dati

raccolti. L’elaborazione statistica di questa base ha prodotto un’analisi dell’intero campione e ha predisposto una scheda di valutazione per ogni ospedale con la valutazione del livello di performance di ogni singolo indicatore misurando lo scostamento di ciascuno dalla media del campione ed identificando la caratteristica positiva o negativa in senso di performance. La performance di sala operatoria è stata valutata confrontando i tempi di occupazione di sala, (primo paz. in sala, prima incisione, cambio, tempo prechirurgico, tempo postchirurgico, % del tempo chirurgico sul totale del tempo di occupazione sala). Sono state valutate le principali discipline chirurgiche con l’identificazione delle migliori performance sia per singola disciplina (media di tutte le sale insieme) che per singola sala con casistica omogenea. La performance di intervento è stata valutata confrontando la media dei tempi di cambio, pre-chirurgici, chirurgici, postchirurgici delle singole tipologie di interventi su un campione totale di 37.109 interventi.

RISULTATI

L’innovazione del progetto, la sua valenza sperimentale e l’opportunità di poter confrontare la propria Governance con modelli standardizzati di riferimento, rappresentano i punti di forza del progetto. I molteplici aspetti della fotografia del percorso chirurgico, da una visione a grand’angolo dell’attività all’interno di una organizzazione ospedaliera fino alla focalizzazione sulle singole tipologie di interventi chirurgici, ci ha permesso di individuare molteplici aree da ottimizzare. I riconoscimenti di eccellenza per l’attività di sala operatoria di alcune discipline ci hanno inoltre gratificato e motivato al miglioramento continuo. “SOGNATE...E LA REALTÀ SUPERERÀ I VOSTRI SOGNI”.

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Poster - 45° Congresso Nazionale A.N.M.D.O.


VISITA IL SITO

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Orizzonti Innovazione tecnica e prevenzione del rischio negli ambienti ospedalieri IN.CAS. S.r.l., fondata nel 1997 a Verona, ha sempre avuto come segni distintivi l’innovazione tecnica e la prevenzione del rischio negli ambienti ospedalieri. L’azienda da poco iniziato la distribuzione di una nuova gamma di prodotti per la purificazione dell’aria. La nuova tecnologia sviluppata dalla Nano Project Srl, si chiama P.A.L. (Purification Air Lamp) e si basa su una reazione chimica simile alla fotosintesi clorofilliana, la fotocatalisi ossidativa che permette alla miscela di molecole dei materiali fotocatalitici opportunamente miscelati con Platino e Argento di sfruttare le proprie caratteristiche. P.A.L. fotocatalitiche generando dei R.O.S.(Reactive Oxygen Species), elementi in grado di trasformare le sostan-

ze organiche dannose in molecole inorganiche innocue. L’utilizzo dei prodotti PAL con tecnologia LED permette di: ottenere importanti e significativi risparmi di consumi elettrici rispetto ai sistemi di illuminazione tradizionali. avere effetti antibatterici e antivirali; PAL permette l’eliminazione di molti tipi di virus e molti batteri, test condotti in laboratori specializzati evidenziano riduzioni che oscillano tra il 98 e il 99% della popolazione batterica. eliminare gli odori; PAL elimina anche molti cattivi odori causati da batteri o da molecole odoranti dissolte in aria, provenienti da attività quotidiane e dalla presenza di persone.

abbattere l’inquinamento dell’aria con riduzione dei V.O.C.S., composti organici volatili, che sono i maggiori responsabili dell’inquinamento indoor. www.incas-srl.com/prodotti/ purificazione-aria

Markas vincitrice del “Premio EMAS 2020” assegnato da ISPRA per la dichiarazione ambientale più efficace Markas si aggiudica il premio EMAS 2020 nella categoria “Grandi imprese” per la Dichiarazione ambientale comunicativamente più efficace. Il prestigioso riconoscimento viene assegnato annualmente da ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e per la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente. EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) deriva dal regolamento europeo 1221/2009 e disciplina un sistema di gestione ambientale cui possono volontariamente conformarsi le aziende o gli enti pubblici. Per valutare e migliorare le prestazioni ambientali e fornire all’esterno informazioni relative alla gestione “green” le aziende sono tenute a redigere una Dichiarazione ambientale triennale. Nella sua Dichiarazione

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Ambientale per il triennio 2020-2022 Markas si è posta diversi obiettivi da raggiungere: una riduzione del 5% del consumo energetico delle sedi amministrative, una riduzione del 5% nel consumo idrico in tutti gli appalti, un aumento dell’utilizzo di prodotti ecologici nelle divisioni food, clean e housekeeping, la riduzione della carta e della plastica monouso e, infine, realizzare una modalità partecipata che coinvolga il personale al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento ambientale. Diverse sono le strategie e i progetti realizzati da Markas. Nella divisione clean, ad esempio, il risparmio idrico è garantito dall’utilizzo del Markas System: un sistema di pulizie che utilizza un carrello “microrapid” dotato di MOP in microfibra

pre-impregnati. Ciò abbatte radicalmente i consumi, sia di acqua che di detergente, del 95%, garantendo elevati standard qualitativi di risultato e un sensibile miglioramento sull’ergonomia ed “usabilità” del sistema. Markas ha inoltre sviluppato, come prima azienda al mondo nel settore di riferimento, un sistema di anali-

si e calcolo delle emissioni di CO 2 prodotte durante il servizio di pulizia secondo lo standard ISO 14067, il cosiddetto CFP Systematic Approach. Negli appalti gestiti, circa il 30% dei prodotti chimici e il 50% dei prodotti monouso utilizzati è a marchio Ecolabel, certificazione europea che garantisce la sicurezza del prodotto per l’uomo e per l’ambiente. Nel settore Food l’azienda ha introdotto una serie di attività per ridurre la plastica monouso: con “Mensa green”, questo il nome del progetto attivato all’Università di Bolzano, Markas ha intrapreso azioni che riguardano la riduzione di plastica monouso, bustine di salsa monodose e utilizzo di grembiuli di cotone da parte del personale. www.markas.com


Una svolta radicale nella valutazione della sanificazione degli ambienti sanitari ed ospedalieri Buone Pratiche del Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità: sono ufficiali le Linee di Indirizzo sulla valutazione del processo di sanificazione per il controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) Nella direzione di porre la sanificazione come una delle misure principali nella prevenzione del rischio infettivo, è importante segnalare che sul portale del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) è stato pubblicato il documento “Linee di indirizzo sulla valutazione del processo di sanificazione ambientale nelle strutture ospedaliere e territoriali per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA)” come buona pratica

clinico-assistenziale; una svolta radicale nel modo di valutare la qualità dei servizi erogati. Queste linee di indirizzo sottoscritte dalle principali Società scientifiche ed Associazioni della Sanità italiana, rappresentano adesso un punto di riferimento oltre che tecnico-scientifico, anche di responsabilità medica e penale per quanto riguarda la relazione tra igiene dell’ambiente e rischio di infezioni correlate all’assistenza. “La loro pubblicazione sul portale come buona pratica clinico-assistenziale come previsto dalla Legge 24/2017 meglio conosciuta come Legge Gelli-Bianco, rappresenta adesso un punto di riferimento anche di rilevanza

giuridica per la valutazione di responsabilità inerenti al corretto svolgimento del processo di sanificazione e al suo controllo” commenta Silvia Grandi Presidente di Copma. “Queste linee di indirizzo intendono infatti indicare criteri di valutazione e validazione della sanificazione

degli ambienti assistenziali sia ospedalieri che territoriali in un’ottica di gestione e contenimento del rischio clinico correlato a processi di contaminazione microbica ambientale, proponendo modalità di controllo di processo, di risultato e di esito; finalmente anche le aree a medio rischio sono assoggettate al controllo microbiologico come misura dell’esito del processo di sanificazione. Auspichiamo quindi che si passi rapidamente ad una nuova fase in cui l’igiene degli ambienti rispetti i parametri oggettivi indicati uscendo così da un mercato caratterizzato da logiche di ribassi e degrado dei servizi di pulizia e sanificazione” – conclude Silvia Grandi. www.copma.it

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Orizzonti Come la trasformazione Digitale può contribuire a migliorare gli standard d’igiene negli ambienti della Sanità Lo stato di emergenza nel quale la pandemia ha gettato il sistema sanitario coinvolge anche gli addetti alle pulizie e il personale dei servizi ambientali, in prima linea per contribuire ad arrestare la diffusione di questa malattia infettiva e letale. C’è sicuramente una richiesta di standard igienici più elevati rispetto al periodo pre-Covid. Per ripensare le attività di pulizia ora però possiamo affidarci alle nuove tecnologie. In che modo l’internet delle cose e le nuove tecnologie possono cambiare il lavoro anche per gli addetti alle pulizie? Tork, leader globale nell’igiene professionale, brand della multinazionale svedese Essity, commercializzato in oltre 110 Paesi, conosce le problematiche del settore e le molteplici esigenze del mondo delle Imprese di Pulizie, alle quali risponde con sistemi intelligenti per una manutenzione più mirata, nuove soluzioni per le esigenze degli spazi contemporanei. Tork EasyCube dispenser connessi che rivoluzionano la pulizia Tork EasyCube è il sistema di dispenser connessi e piani di pulizia digitalizzati che sta cambiando le procedure di gestione dell’igiene nell’Area Bagno e consente di risparmiare almeno il 20% di ore lavoro. Tork EasyCube fornisce informazioni in tempo reale per sapere dove, quando e cosa ci sia bisogno di pulire, ricaricare o manutenere. Gli addetti alle pulizie possono così garantire una disponibilità continua di carta e sapone, oltre ad un livello di igiene costante, ottimizzando e razionalizzando le

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operazioni di pulizia in base all’ affluenza e al loro effettivo utilizzo, senza un controllo continuo e permanente. I risultati? Bagni sempre forniti e puliti 24% in meno di cicli di pulizia, con una migliore qualità. Il lavoro superfluo è eliminato: si interviene solo laddove è necessario, quando serve, dove serve. Almeno 20% di ore risparmiate grazie alla pulizia basata sui dati. Dispenser pieni e utilizzabili mediamente per il 99% dl tempo. È dimostrato che l’89% di controlli dei dispenser non è necessario. EasyCube® permette di gestire, documentare e ottimizzare piani di pulizia basati su dati reali e legati alle specifiche esigenze.

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Al sicuro oggi per ripartire domani.

In tempi di incertezza, tutti dobbiamo lavorare assieme e fare la nostra parte. Con oltre 50 anni di esperienza nell’igiene professionale, possiamo aiutarti condividendo soluzioni igieniche essenziali per ridurre il rischio di diffusione delle malattie nella tua clinica e proteggere la salute pubblica. In questo modo, speriamo di fornirti gli strumenti per aiutarti a far lavorare gli operatori sanitari in sicurezza durante la pandemia causata dal COVID-19.

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VANTAGGI VANTAGGI 1) Maggior Maggior efficienza efficienzaenergetica energeticaeedurata durata 1) 2)Effetti antibatterici antibattericieeantivirali antivirali 2)Effetti 3)Eliminazione degli degliodori odori 3)Eliminazione

Eliminazione dell’inquinamento dell’inquinamentodell’aria dell’aria 44 Eliminazione Distributore:: Distributore IN.CAS. S.r.l. S.r.l. IN.CAS. ViaStaffali Staffali40/A 40/A37062 37062Dossobuono DossobuonodidiVillafranca Villafranca(VR) (VR) Via www.incas-srl.com 045 8601267 info@incas-srl.com www.incas-srl.com 045 8601267 info@incas-srl.com


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