TECNOLOGIE CONTROLLO ACQUE
spa e wellness: igiene delle superfici e controllo delle acque dalla redazione
I centri wellness stanno conoscendo forte sviluppo nel settore dell’ospitalità. Alberghi e strutture ricettive se ne dotano per ampliare la propria offerta e aumentare il business. Ma non basta aprirli: bisogna anche saperli mantenere nel modo giusto. 42 OTTOBRE 2014
Il termine wellness, è noto, unisce l’idea del well-being (benessere) e quella del fitness. Si tratta di strutture molto apprezzate dai clienti, fino a diventare, in molti casi, elemento decisivo per la scelta. E così sempre più alberghi e strutture ricettive arricchiscono la propria offerta con centri wellness, che vanno dalla semplice piscina a vere e proprie “cittadelle del benessere” dotate di saune, vasche idromassaggio, bagno a vapore, spazi per il fitness, servizi di massaggio e varie cure di bellezza per il corpo utilizzati dalle donne e sempre di più anche dagli uomini. Ottima cosa, non c’è dubbio: il problema è che non basta offrirli. Se non li si gestisce nel modo giusto, anche dal punto di vista igienico, si rischiano problemi seri. Superfici (specie quelle a frequente contatto) e acqua i principali indagati. Per fare chiarezza in materia incontriamo un esperto, Claudio Beati di Controlchemi per lui queste questioni sono il pane quotidiano.
Cosa dobbiamo pretendere da un centro wellness, come clienti prima ancora che come addetti ai lavori? “La prima cosa che si richiede ad un centro benessere è un elevato grado di pulizia ed in generale di igiene nelle strutture. Non è sempre facile farsi un’idea precisa ad occhio nudo, anche perché lo sporco grossolano si vede, mentre i microrganismi sono
invisibili. Però molto si capisce anche subito: una superficie ben pulita e ben visibile può essere un indice anche di un’adeguata degerminazione”.
Quali sono le maggiori criticità? “Senza dubbio sono legate alla frequentazione. I locali dei centri benessere sono frequentati da persone che hanno una maggiore esposizione della pelle a contatto con le strutture ed istintivamente, solo nel caso di superfici perfettamente pulite i clienti sono disposti all’utilizzo di tali strutture. Il gestore, con un certo impegno e con l’utilizzo di attrezzature e prodotti ad hoc, riesce a pulire e disinfettare adeguatamente le superfici”.
Il problema più difficile è la “cura” dell’acqua utilizzata dai clienti “E’ vero. Si tratta dell’acqua delle piscine e minipiscine, degli idromassaggi, dei percorsi caldo-freddo, delle SPA e non ultimo delle docce. L’acqua può essere un importante veicolo di infezioni ed il trattamento dell’acqua presenta ben più problemi di quelli di una buona pulizia delle superfici”.
Ora cerchiamo di approfondire. Per SPA cosa si intende? “Con il termine SPA oggi si intende sia un po’ tutto il complesso del centro benessere, che la sola vasca idromassaggio ad acqua calda. Ci sono due correnti di pensiero per il significato del termine SPA. Qualcuno afferma che sia l’acronimo del latino “salus per aquam” (salute attraverso l’acqua) altri invece si riferiscono ad una cittadina termale belga che si chiama appunto Spa. Per quanto mi riguarda, qualunque sia l’origine, chiamo Spa una vasca (idromassaggio) di dimensioni inferiori a 10 metri cubi.
Negli alberghi se ne incontrano sempre più spesso. Ma quali sono le responsabilità di chi le gestisce? “E’ evidente che il gestore di una struttura sia responsabile della salute dei suoi ospiti come per qualsiasi altro danno che può loro arrecare. La cosa “drammatica” è che il gestore della struttura non ha punti di riferimento per come trattare l’acqua di una vasca non adibita ad attività natatorie. Purtroppo, non esiste neppure una normativa europea, né dell’UNI,