Meridiani Outdoor estate 2017

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ESTATE

Allegato a di Meridiani Montagne n°87 luglio 2017 Editoriale Domus

Alpi del Friuli Venezia Giulia Pale di San Martino Alpe Cimbra Dolomiti di Brenta Paganella Valle d’Aosta


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Editoriale Allegato al n. 87 luglio 2017 di Meridiani Montagne luglio 2017

DIRETTORE RESPONSABILE:

Marco Albino Ferrari GRAFICA:

Iva Kolbah A CURA DI:

Lorenzo Scandroglio CARTINE E ILLUSTRAZIONI:

Editoriale Domus/Legenda STAMPA:

NUOVO ISTITUTO ITALIANO D’ARTI GRAFICHE via Zanica, 92 – Bergamo Editoriale Domus S.p.A. – via Gianni Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (MI)

Registrazione del Tribunale di Milano n. 541 del 7 ottobre 2002 Copyright 2017 Editoriale Domus S.p.A. È vietata la riproduzione totale o parziale del contenuto della pubblicazione senza autorizzazione preventiva dell’Editore.

PER LE FOTOGRAFIE PUBBLICATE SI RINGRAZIANO:

Archivio PromoturismoFVG; Archivio Apt San Martino di Castrozza; Archivio Apt Dolomiti Paganella: F. Nicolini, F. Frizzera, A. Luise; Archivio Apt Alpe Cimbra; Archivio turismo Valle d’Aosta, G. Mongilardi, E. Romanzi, M. Giglio, K. Tamiola, S. Torrione, Associazione Valdostana Maestri di mountain bike, C. Herin, R. Gyppaz, Federazione Italiana Rafting “sezione Valle d’Aosta”, M. Spataro, Società Guide del Cervino, A. Cambiolo, F. Menino, Courthoud Photographer, Rifugio Ferraro, Consorzio turistico Val d’Ayas-Monterosa, M. Xausa, D. Falconieri. ---------Foto abiti e attrezzature: Marco Rolando

Q

uesto di Outdoor estate 2017 è un numero speciale in tutti i sensi: oltre a essere più corposo, con una trentina di pagine in più rispetto a quella dei numeri precedenti, anche la formula è leggermente cambiata. O meglio, è la stessa per tre territori trentini e per le Alpi del Friuli Venezia Giulia, dove, alla conoscenza delle rispettive montagne, ci hanno guidato alcuni testimonial d’eccezione. Per le Dolomiti di Brenta, noto alpinista Franz Nicolini, per le Pale di San Martino il il biker Massimo Debertolis, per l’Alpe Cimbra Vigilio Gheser, pilota delle Frecce Tricolori con ascendenti e discendenti verticali di una certa importanza, per il Friuli Venezia Giulia il trail runner Pivk Tadei. La novità sta nel fatto che una sezione della rivista è interamente dedicata alla Valle d’Aosta, con sei interviste ad altrettanti personaggi a cui abbiamo chiesto di mostrarci la regione alpina attraverso angolature diverse. Sei attività outdoor di cui sono professionisti di prim’ordine. Abbiamo così scoperto la Vallée nelle sue potenzialità outdoor “verticali” a tutto tondo: dall’escursionismo a piedi (con la rifugista Fausta Bo), alla mountain bike (con Corrado Herin), dall’alpinismo delle grandi montagne (con la guida alpina Giovanna Mongilardi) alla corsa in montagna (con il campione Franco Collé), dall’arrampicata (con il climber montagnard Massimo Bal) al rafting (con il presidente federale della disciplina Danilo Barmaz). Non resta che attrezzarsi e partire!

IN COPERTINA: trekking verso il bivacco

Pascal (Valle d’Aosta) con, sullo sfondo, il Dente del Gigante e le Grandes Jorasses. Ph. ClickAlps.

l’Editore Maria Giovanna Mazzocchi


Inside

I personaggi che abbiamo intervistato:

Alpi del Friuli Venezia Giulia 4

Tadei Pivk Pale di San Martino

14

Massimo Debertolis Dolomiti di Brenta Paganella

22

Franco Nicolini Alpe Cimbra

30

Vigilio Gheser Valle d’Aosta

TREKKING 40

Fausta Bo

ALPINISMO 50

Giovanna Mongilardi

MOUNTAIN BIKE 60

Corrado Herin

TRAIL RUNNING 70

Franco Collé

ARRAMPICATA 80

Massimo Bal

RAFTING 90

2

2

Danilo Barmaz



Lo spettacolare Campanile di Val Montanaia (2173 m), con una prominenza di 300 metri.

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Alpi del FriuliVenezia Giulia

TrentinoAlto Adige

SLOVENIA

Veneto

TUTTI I COLORI DELL’ OUTDOOR Nelle Alpi orientali, dove tutte le attività verticali sono possibili, fra atmosfere mitteleuropee e ambienti grandiosi e suggestivi. Con la presentazione di un trail runner doc.

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Alpi del Friuli Venezia Giulia

I

l Friuli Venezia Giulia è una “piccola” grande regione, la cui storia ha sentito forte l’influsso austro - ungarico e slavo allo stesso tempo. Di questi trascorsi a loro modo suggestivi restano evidenti tracce nella toponomastica e nelle architetture, quando non nel temperamento e nell’idioma di chi abita questo territorio. Anche le sue montagne, le Dolomiti friulane, le Alpi Carniche e le Giulie - che proseguono oltre il confine sloveno - segnano la fine dell’arco alpino italiano, quindi proiettano il Friuli Venezia Giulia verso un nuovo orizzonte geografico e culturale. A condurci per mano su queste terre alte un trail runner tra i più forti del momento: Tadei Pivk.

CARTA D’IDENTITÀ NOME:

Tadei Pivk 20/07/1981

COGNOME: NATO:

cancro Gemona del Friuli (UD) VIVE A: Camporosso in comune di Tarvisio REALIZZAZIONE: due coppe del mondo di Skyrunning nel 2015 e nel 2016 ATTIVITÁ: corsa in montagna SEGNO ZODIACALE: NATO A:

Sei atleta polivalente o specialista? «Sono un’ atleta polivalente: pratico sia lo skyrunning che la mountain bike e mi piace anche nuotare, oltre a fare dei grandi giri in montagna. In sintonia con questa regione, che si presta all’outdoor a 360°. Durante l’inverno mi dedico invece allo scialpinismo, che mi permette di stare in montagna, e quando ci sono delle belle nevicate ci si diverte un mondo... Sono tutte discipline di resistenza quelle che pratico. Mi è sempre piaciuto fare fatica e mi sono sempre trovato meglio nelle discipline dove la velocità non fosse tanto esasperata come invece lo è nei ‘corti’. Dove prevalgono itinerari medi la testa gioca un ruolo importante, e credo ti dia una mano quando sei ben preparato». Prediligi i lunghi o i corti? «Le distanze medie sono quelle che

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mi piacciono di più e dove mi alleno maggiormente». Come ti alleni per un trail? «La preparazione è molto complessa. Bisogna allenare tante fasce muscolari per cui è importante la polivalenza: io mi preparo con una buona base di corsa alternata a mountain bike e nuoto, oltre a delle sedute in palestra... Ci sono giornate nelle quali si fanno delle variazioni di velocità, altre in cui si fanno giri più lunghi. Poi ci sono i giorni di recupero con corse lente». Alla fin fine chi corre in montagna percorre i sentieri. Quali sono i “tuoi” luoghi? «Sì, la maggior parte dei miei allenamenti avviene sui sentieri del Tarvisiano, mi piace molto anche la zona di Sella Nevea della vicina Slovenia e Austria, dove spesso mi alleno con i miei amici. In queste zone penso di aver percorso la maggior parte dei sentieri, parte del sentiero Alpe Adria Trail passa proprio dietro casa mia e almeno un paio di volte a settimana vado proprio su quell’itinerario a correre. È stata una gran bella iniziativa quella di unire tanti paesi e più stati attraverso i sentieri di montagna. Questo permette di fare un vero e proprio viaggio con mezzi sostenibili e dolci

In queste pagine vari scorci di scalata in Friuli Venezia Giulia, dove è possibile cimentari sia sul terreno d’avventura che nell’arrampicata sportiva, sia sulle vie dove cercare la linea migliore che in quelle a spit.


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(i propri piedi), visitando paesi e paesaggi di media montagna durante il giorno, e dormendo nei numerosi punti d’appoggio durante la notte. Quello stesso itinerario, per chi ama lo spostamento veloce e leggero e ha capacità atletiche, può essere fatto percorrendo due tappe alla volta».

Canyoning e la ciclovia Alpe Adria Radweg, un “viaggio” nella geografia e nella cultura dei borghi del Friuli Venezia Giulia.

Parliamo di qualche trail sul territorio friulano... «Le gare sia in Friuli Venezia Giulia che fuori regione cominciano a essere davvero tante, ognuna con le sue caratteristiche legate al territorio in cui si svolgono. Si tratta di uno sport in crescita, che alla fin fine, dal punto di vista dell’attrezzatura, richiede pochissimo, mentre chiede tanta volontà, determinazione. Sono in molti che ogni anno si avvicinano al trail, persone che prima praticavano il trekking e che magari vogliono cimentarsi con qualche gara e percorrere itinerari di montagna potendo contare sull’assistenza e sui percorsi ben segnalati. Poi i trail, così come i tratti dell’Alpe Adria, spesso cominciano e finiscono nei borghi, dove si può respirare l’atmosfera della civiltà dopo essere stati immersi per ore nell’ambiente selvaggio della montagna». Il territorio friulano si presta al trekking e al trail? «Il nostro territorio si presta moltissimo è pieno di sentieri con le varie difficoltà dove ogni praticante può scegliere quelle più simili alle proprie capacità. E non parlo solo di attività aerobiche più affini alle mie. Ma anche di tutte le altre, dall’arrampicata al canyoning, dalla road bike all’alpinismo». L.S.

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outdoor


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ITINERARI Alpi del Friuli Venezia Giulia

TREKKING

dei Cacciatori si snoda per circa 7 km. La prima parte si presenta con brevi rettilinei seguiti da curve strette, AREA: Tarvisiano - Alpi Giulie poi la strada sale costantePARTENZA: Valbruna (816 m) mente e segue l’andamenARRIVO: Tarvisio to del pendio. A 5 km circa LUNGHEZZA: 19 km scolliniamo e la strada DURATA: 7 h scende per un breve tratto DISLIVELLO POSITIVO: 1162 m nell’attraversare il versante DISLIVELLO NEGATIVO: 1219 m occidentale dei Cacciatori, DIFFICOLTÀ: media per poi risalire nuovamenPUNTI DI APPOGGIO: te. Terminata la nostra www.tarvisiano.org visita presso il Santuario e 0428/2392 il borgo nelle sue vicinanze, INFORMAZIONI: www.alpesi scende. Il Sentiero 613 adria-trail.com/it/etappen porta fino a Camporosso. DESCRIZIONE: lasciata A questo punto si può la strada provinciale che comodamente raggiungere da Valbruna va verso la Tarvisio prendendo la pista Val Saisera, svoltiamo a ciclabile e quindi scegliere sinistra seguendo la carra- se rimanere sulla ciclovia reccia che porta al monte oppure in località Rutte Lussari. La strada che si di Camporosso prendere il inerpica ai piedi della Cima sentiero naturalistico.

ALPE ADRIA TRAIL: VALBRUNA - TARVISIO

TREKKING

ALPE ADRIA TRAIL: CORMONS – GRADISCA Collio (GO) Cormons (52 m) ARRIVO: Gradisca d’Isonzo LUNGHEZZA: 17,3 km DURATA: 5 h 15 DISLIVELLO: 145 m DIFFICOLTÀ: facile INFORMAZIONI: www.alpeadria-trail.com/it/etappen DESCRIZIONE: dalla SR 409 in località “la Subida” in comune di Cormons, imbocchiamo la carrareccia che costeggia il bordo meridionale del Preval. Oltrepassati i laghetti del Preval che si trovano alla nostra sinistra, guadagniamo una dorsale in località Russiz dove si congiunge il sentiero delle vigne alte. Scendiamo AREA:

PARTENZA:

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quindi per attraversare il Torrente Versa (Cai 99) e percorrere alcune stradine che ci porteranno nei pressi di Capriva del Friuli. Affrontiamo quindi un tratto pianeggiante asfaltato e, oltrepassata la strada statale 56, entriamo nel paese di San Lorenzo Isontino (Cai 99). Proseguiamo in direzione delle colline di Farra, sempre seguendo il sentiero 99. Arriviamo in vista del Fiume Isonzo. Prima di attraversare la strada provinciale 351, passiamo vicini alla Casa Pusnar, adibita a museo. Il sottopasso dell’autostrada ci conduce in zona golenale del fiume Isonzo. Ancora con segnavia 99 arriviamo nella città di Gradisca, ricca di storia e di cultura, sul fiume Isonzo.

TREKKING

al monte San Giovanni. Da

ALPE ADRIA TRAIL: TRIBIL qui si procede in direzione DI SOPRA – CIVIDALE DEL dell’abitato di Covacevizza (Kovaceuca), per raggiunFRIULI

gere la chiesetta di San Nicolò e da questa a Castelmonte. Dal Santuario si segue un breve tratto della Strada di Castelmonte, fino a quota 489 m (case Moldiaria). Qui si svolta a destra e si segue la strada interpoderale che conduce all’abitato di Purgessimo. PUNTI DI APPOGGIO: Da qui si percorre la Via www.tarvisiano.org Ugo Foscolo, poi la Strada 0428/2392 del Mulino, la Strada della INFORMAZIONI: www.alpeLesa e finalmente la via del adria-trail.com/it/etappen Paradiso che vi condurrà a DESCRIZIONE: un itinerario Cividale del Friuli. Itinerario piacevole e vario che, da privo di difficoltà tecniche, Tribil Superiore, seguendo il adatto a tutti, anche se il sentiero numero 747, passa suo sviluppo risulta imporper il borgo di Cinaz (Klinaz) tante e richiede quindi un e Varch (Varh), per salire certo allenamento. Valli del Natisone (UD) Partenza: Tribil Superiore (637 m) ARRIVO: Cividale del Friuli LUNGHEZZA: 23,4 km DURATA: 7 h 30 DISLIVELLO POSITIVO: 616 m DISLIVELLO NEGATIVO: 1121 m DIFFICOLTÀ: media AREA:


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ITINERARI Alpi del Friuli Venezia Giulia

TREKKING

seguendo il segnavia 76. Proseguiamo lungo un sentiero per poi abbandonarlo alla prima traccia evidente che scende a destra. Quindi AREA: Gradisca d’Isonzo torniamo per un tratto in PARTENZA: Gradisca direzione opposta fino a S. d’Isonzo (37 m) Martino del carso. AttraverARRIVO: Duino (TS) sato il paese in direzione sud LUNGHEZZA: 27,9 km imbocchiamo il sentiero 72 e, DURATA: 7 h 30 dopo Casa Cadorna, arriviaDISLIVELLO: 667 m mo a incrociare la strada che DIFFICOLTÀ: media scende da Doberdò. Sempre INFORMAZIONI: www.alpesul sentiero 72 proseguiamo adria-trail.com/it/etappen in direzione est fin sotto il PUNTI DI APPOGGIO: Affittacamonte Arupacupa. Attravermere Villa Borgo a Duino siamo il paese e seguiamo il DESCRIZIONE: oltrepassiamo il sentiero 3. Arriviamo in proponte sull’Isonzo in direzione vincia di Trieste e, prima di di Poggio terza armata. Medeazza, scendiamo a deSeguendo il segnavia 70 stra. Giunti sulla SS 55, siaintersechiamo sia la SP 8 mo a S. Giovanni del Timavo. che la ferrovia. Saliamo per Oltre la SS 14 arriviamo a una carrareccia e, al primo Duino dove ci colleghiamo al incrocio, deviamo a sinistra sentiero Rilke.

ALPE ADRIA TRAIL: GRADISCA D’ISONZO – DUINO

TREKKING

ALPE ADRIA TRAIL: DUINO – PROSECCO Carso (TS) Duino (35 m) ARRIVO: Prosecco LUNGHEZZA: 23,2 km DURATA: 6 h 45 DISLIVELLO: 463 m DIFFICOLTÀ: media INFORMAZIONI: www.alpeadria-trail.com/it/etappen DESCRIZIONE: nelle vicinanze del castello di Duino, imbocchiamo il sentiero dedicato al poeta Rilke. Passiamo l’abitato di Sistiana, lungo la SS 14. Giriamo per Visogliano e attraversiamo l’autostrada su un ponte. Pieghiamo a destra fino alla sterrata che va in direzione di Slivia (Cai 33). Attraversiamo il bosco, e poi il borgo di AREA:

PARTENZA:

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Slivia, quindi proseguiamo per San Pelagio. Da qui continuiamo fino a Ternova Piccola (Cai 10), dove si entra nel bosco di latifoglie (Cai 3) fino a Samatorza (Cai 45). Passiamo accanto alla chiesetta di Samatorza e arriviamo a Sales (SP 18). Poco oltre il paese ci inoltriamo verso lo stagno di Colludrozza. Verso sud attraversiamo Colludrozza (possibilità di ristoro) e, riprendendo la SP 14, arriviamo a Sgonico. Seguendo la SP 7, passiamo davanti l’ingresso del giardino botanico “Carsiana” e arriviamo a Gabrovizza. Appena possibile ci inoltriamo nel bosco con strada sterrata e manteniamo la direzione fino a incontrare il segnavia numero 1 che seguiremo fino a Prosecco.

TREKKING

ALPE ADRIA TRAIL: LIPICA - BAGNOLI DELLA ROSANDRA Cerso (Ts) Lipica (401 m) ARRIVO: Bagnoli della Rosandra LUNGHEZZA: 16,7 km DURATA: 6 h DISLIVELLO: 300 m DIFFICOLTÀ: media INFORMAZIONI: www.alpeadria-trail.com/it/etappen DESCRIZIONE: da Lipica, seguendo le indicazioni per Lokev, si giunge allo svincolo principale per poi andare in direzione est. Un sentiero ben segnato ci porta da Lipica a Kokoš e poi fino alla frontiera Krvavi. Il percorso si sovrappone con la Via Alpina. Una volta in Italia, proseguiamo sulla pista ciAREA:

PARTENZA:

clabile sotto il paese Mihele. Seguiamo la pista ciclabile fino a quando riconosciamo la Val Rosandra dalle gallerie di roccia. Raggiungiamo la vecchia stazione ferroviaria e, da qui, teniamo la sinistra su una ripida strada asfaltata fino a Botazzo. Raggiungiamo il fiume Rosandra e seguiamo i segnavia n. 1 e n. 13 in salita verso le chiesetta di Santa Maria in Siaris. Seguiamo la strada scavata nella roccia verso il Cippo Comici. Arriviamo al sentiero Cai 25, che ci porta alla Sella del Monte Carso. Sulla strada 46 si raggiunge il pianoro sulla cima della montagna godendo della vista della città. Proseguiamo lungo il sentiero 46 e, percorrendo l’itinerario 1, arriviamo nella frazione di San Dorligo della Valle - Dolina.



AUSTRIA

SVIZZERA

Lombardia

TrentinoAlto Adige FriuliVenezia Giulia

Pale di San Martino Veneto

Il PARADISO DELL’OUTDOOR In scia al campione iridato di mountain bike Massimo Debertolis, per scoprire le Dolomiti sulle due ruote. Senza rinunciare ai piaceri della gola.

CARTA D’IDENTITÀ Massimo Debertolis NATO IL: 28/04/1975 SEGNO ZODIACALE : toro NATO A: Feltre (BL) VIVE A: Primiero San Martino di Castrozza REALIZZAZIONE: Campionato mondiale Marathon 2004 a Bad Goisern (Austria) ATTIVITÀ: mountain bike, trekking LIBRO: “San Martino di Castrozza. La Storia” di Marco Toffol NOME:

COGNOME:

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L

e montagne di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, oltre ad essere la dimora delle Pale di San Martino, note per essere una primizia estetica nello sky line dolomitico, sono alture su cui è stata scritta tanta storia, anche alpinistica. Fra queste vallate sul confine orientale del Trentino, oltre a uno scalatore del calibro di Maurizio Zanolla, conosciuto come “Manolo”, si muove, anzi “pedala”

un altro scalatore delle due ruote, un campione di mountain bike di prim’ordine. Si tratta di Massimo Debertolis che, nel 2004, in Austria, seppe salire sul gradino più alto del podio. Quel risultato, non unico e non ultimo, fu solo il coronamento di una lavoro duro, di centinaia di migliaia di metri di dislivello macinati negli anni proprio ai piedi delle Pale. L’anno 2011 segnò una svolta nella sua carriera perché decise di intraprendere la nuova strada di una squadra tutta sua, grazie alla fiducia accordatagli dal marchio Statunitense Cannondale. Questa avventura proseguì fino al 2013, quando partì la collaborazione con lo storico marchio Italiano Wilier Triestina. Fu l’occasione per Debertolis di sperimentarsi in una nuova veste che lo vedrà’ non solo “macinare chilometri” ma anche figura di riferimento per gli altri atleti all’interno del proprio team. Ora, nell’imminenza dell’estate, ci mettiamo in scia a un Massimo Debertolis non agonista ma nelle vesti di “guida” e ci faccia-


Dal Passo Pradidali Basso in discesa lungo la Val Pradidali per raggiungere l’omonimo rifugio.

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Pale di San Martino mo dire della sua terra. Qual è il tuo rapporto con San Martino, Passo Rolle, Primiero e Vanoi? «In virtù della mia esperienza e carriera sono riconosciuto come persona di riferimento del nostro territorio, in particolare come testimonial delle due ruote: non è difficile infatti trovarmi in giro per le Valli di Primiero e Vanoi mentre mi alleno con la mtb

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oppure in bici da strada. La cosa che più mi rende orgoglioso del luogo in cui vivo è che ogni volta che percorro in sella dei luoghi dove sono transitato centinaia di volte, riesco ancora a meravigliarmi e ad apprezzare i paesaggi delle mie montagne come fosse la prima volta». Tu sei di Primiero: chi meglio di te può presentarci questo territorio per chi ama lo sport outdoor… «Sono nato e vissuto a Primiero, località ideale per

coloro che, come me, hanno fatto dello sport uno stile di vita. Potersi allenare in questo piccolo angolo di paradiso, ai piedi delle Pale di San Martino, il gruppo più esteso delle Dolomiti e patrimonio UNESCO, è davvero una fortuna! Gli amanti della mtb possono trovare pane per i loro denti partendo dagli itinerari su strade forestali che si snodano all’interno del territorio fino ad arrivare ai percorsi più adrenalinici di downhill ed enduro, che collegano San Martino di Castrozza con la Valle del Vanoi.


Luoghi che costituiscono una tappa Transalp, la più importante gara a coppie che vede partecipanti da tutto il mondo che ho avuto il piacere di vincere, sia nella versione bike che in quella roadbike». Gli itinerari presenti sul territorio sono rivolti unicamente a bikers esperti o è possibile trovarne anche per principianti/famglie? «Sul territorio è possibile trovare percorsi adatti a tutti, dai bikers più esigenti a coloro che

preferiscono dislivelli e distanze più contenuti; dal fondovalle di Primiero così come da San Martino di Castrozza/Passo Rolle che dalla Valle del Vanoi, è possibile raggiungere itinerari di media/alta quota, passando per luoghi unici come la splendida Val Canali, il Lago di Calaita, l’Alpe Vederna, i prati San Giovanni e la Val Noana. Non mancano inoltre percorsi adatti alle famiglie come le Muse Fedaie della Val Canali e la pista ciclabile che è parte integrante

In queste pagine, lo spettacolare passaggio passerella della San Martino Bike Arena, vie ferrate sulle Pale di San Martino e mountain bikers in Val Venegia.

dell’anello Family Green Way Primiero. Tutti i percorsi sono disponibili, completi di descrizione e traccia gpx sul sito www.sanmartino.com».

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Bikers al Passo Rolle si godono il panorama delle Pale di San Martino.

Quali sport della montagna si possono praticare fra le tue montagne? Quali servizi offre il territorio per queste attività? «Il territorio di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi si può certamente definire una palestra a cielo aperto, dove è possibile praticare attività a 360°! Numerosi sono i sentieri di trekking così come le vie ferrate e gli itinerari di alpine climbing; negli ultimi anni è cresciuta sempre più l’offerta legata al mondo running (quest’anno ci sarà la seconda edizione della Primiero Dolomiti Marathon) e del trail running. È possibile 18

inoltre cimentarsi nelle discipline più adrenaliniche come il downhill nel bike park San Martino Bike Arena, l’enduro, il canyoning, il parapendio ecc...». Cosa ami fare nell’ambito outdoor oltre che… pedalare? «Pratico volentieri durante l’anno molti sport outdoor oltre alla mtb, sia estivi che invernali: trekking, skiroll, running in estate, sci di fondo, scialpinismo, telemark, ciaspole in inverno». Quali sono le eccellenze del territorio (gastronomiche, artistiche, di benessere, etc

etc) che lo sportivo può apprezzare tra una pedalata, un’arrampicata e un’escursione di trekking? «Sicuramente tra i punti di forza culinari ricordiamo la Tosela, il Nostrano di Primiero e il Botiro di Malga del Caseificio di Primiero e la carne fumada di Siror, così come la birra artigianale BioNoc; numerosi sono inoltre i punti d’interesse: ed esempio l’abitato di Mezzano con l’esposizione permanente “Cataste & Canzei”, l’Ecomuseo del Vanoi con il Sentiero Etnografico, l’incantata Val Venegia e il Passo Rolle, il Lago di Calaita. Tutte meraviglie accessibili a pedali!». L.S.


ITINERARI Pale di San Martino

TREKKING

ALTA VIA N°2 NEL CUORE DELLE PALE DI SAN MARTINO LOCALITÀ:

Martino

Pale di San

Passo Valles Passo Cereda DIFFICOLTÀ: escursionisti esperti PARTENZA: ARRIVO:

TRAIL RUNNING CES TRAIL

San Martino di Castrozza PARTENZA: Malga Ces ARRIVO: Malga Ces DIFFICOLTÀ: difficile PERIODO: da metà giugno a metà settembre DURATA: 4 h LOCALITÀ:

INFORMAZIONI:

www.sanmartino.com DESCRIZIONE: percorso ideato per gli amanti delle lunghe distanze e delle salite in successione: questo itinerario è ideale per un allenamento di trail running in montagna o per gli spostamenti veloci, con la possibilità di attraversare sentieri panoramici unici tra le Dolomiti. Partendo da Malga Ces, location con

da metà giugno a metà settembre DURATA: 5 giorni PERIODO:

INFORMAZIONI:

www.sanmartino.com DESCRIZIONE: conosciuta anche come Via delle Leggende, si tratta di un itinerario che da Bressanone a Feltre attraversa montagne e vallate delle Dolomiti, tra incredibili paesaggi e tradizioni. Dal Passo Valles il percorso offre la possibilità di ammirare le maestose Pale di San Martino da ogni angolazione. luogo geografico ma soprattutto simbolo di un territorio passando dal rifugio Mulaz che domina sulla spettacolare Val Venegia, e poi i rifugi Rosetta e Pradidali nel cuore dell’Altopiano delle Pale, scendendo nell’incantevole Val Canali fino al rifugio Canali - Treviso e di nuovo in salita verso Passo Cereda. Da qui lo scenario si sposta sulle Vette Feltrine, che segnano il confine tra Trentino e Veneto, dove si incontreranno i rifugi Boz e Dal Piaz per raggiungere la meta finale. Un itinerario che è un viaggio e, insieme, un’esperienza in cui la fatica è addolcita dall’infinita bellezza dei luoghi.

FERRATE

DOLOMITI PALARONDA HARD TREK LOCALITÀ:

Martino

Pale di San

San Martino di Castrozza ARRIVO: San Martino di Castrozza DIFFICOLTÀ: escursionisti esperti PERIODO: da metà giugno a metà settembre DURATA: 6 giorni PARTENZA:

INFORMAZIONI:

www.palarondatrek.com DESCRIZIONE: un tour itinerante, per gli amanti delle vie ferrate, alla scoperta delle meraviglie custodite sull’Altopiano delle Pale di San Martino, misterioso tavolato di pietra sospeso ad oltre 2500 metri di

quota, cinquanta chilometri quadrati di nuda roccia tormentati come l’oceano in tempesta. Di giorno ferrate spettacolari, di sera la calda atmosfera di cinque rifugi alpini, luoghi ideali per scoprire i segreti delle Dolomiti Patrimonio Unesco. Da non perdere la possibilità di effettuare il percorso in tutta sicurezza con l’accompagnamento delle locali guide alpine, le rinomate Aquile di San Martino, nelle due settimane organizzate (3-8 luglio e 11-16 settembre 2017). Grazie alle escursioni guidate, questo percorso tecnico diventa, allo stesso tempo, alla portata di molti. Per maggiori informazioni e prenotazioni pacchetto: booking@sanmartino.com

panorama esclusivo sulle Pale di San Martino (aperta anche in inverno), si scende verso San Martino di Castrozza per cominciare poco dopo la salita verso Malga Valcigolera. Da qui, risalendo la pista da sci, ci si immette sul Sentiero della Pace e successivamente sul Sentiero del Cervo per fare ritorno al punto di partenza. Dalla Malga ci si dirige verso il Sentiero del Cielo fino a al Passo Colbricon e gli omonimi laghetti, sui quali si affaccia il piccolo rifugio Colbricon. In discesa ci si dirige nuovamente verso Malga Ces transitando sul sentiero sotto la Cavallazza in direzione Malga Fosse di Sotto e Orti Forestali.

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ITINERARI Pale di San Martino

ROAD BIKE

Partendo da Fiera di Primiero si inizia subito a salire, raggiungendo LOCALITÀ: Primiero San il Passo Cereda dopo circa Martino di Castrozza 8 km, dal quale si comincia PARTENZA: Fiera di Primiero a scendere prima dolceARRIVO: Fiera di Primiero mente poi in maniera più DIFFICOLTÀ: Media impegnativa verso l’abitato PERIODO: da metà maggio di Sagron Mis. Giunti a a metà ottobre Gosaldo, ricomincia la DURATA: 9 h salita verso Forcella Aurine, INFORMAZIONI: scollinata la quale, ci si www.sanmartino.com/bike dirige verso Agordo, Taibon DESCRIZIONE: quasi cento Agordino e Cencenighe chilometri attraverso Agordino. quattro valichi alpini, Passo Si comincia poi a risalire Cereda, Forcella Aurine, verso Falcade e Passo Passo Valles e Passo Rolle. Valles, dal quale si riscende Qui trionfò Gino Bartali fino ad intersecare la nel 1937. strada del Passo Rolle, inAdatto a chi desidera traprendendo l’ultima salita mettersi alla prova, alterna per svalicare a quota 1984 salite impegnative m, scendendo infine verso (fino al 15% di dislivello) a San Martino di Castrozza discese veloci e tecniche. e Primiero.

PALARONDA BIKE TOUR

MOUNTAIN BIKE IN SELLA AL COSPETTO DELLE PALE DI SAN MARTINO

Primiero San Martino di Castrozza PARTENZA: Fiera di Primiero (ufficio Apt) ARRIVO: Fiera di Primiero (ufficio Apt) DIFFICOLTÀ: difficile PERIODO: da metà maggio a metà ottobre DURATA: 7 h LOCALITÀ:

INFORMAZIONI:

www.sanmartino.com/bike DESCRIZIONE: itinerario molto vario che permette di percorrere tutta la parte alta della vallata di

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Primiero fino quasi a Passo Rolle per poi tornare nel fondovalle passando per San Martino di Castrozza e la Val Canali. I paesaggi attraversati, all’interno del Parco Paneveggio – Pale di San Martino, rappresentano il massimo dell’espressione del territorio con le Pale di San Martino a troneggiare su fitti boschi di abete, “masi”, malghe e prati d’alta quota. Diverse le possibilità di rientrare a fondovalle e accorciare il percorso in modo tale da poterlo percorrere anche in più giorni, portandosi in quota con i mezzi pubblici.

ENDURO

locale. Sfruttando la cabinovia Tognola ci si porta a quota 2200 metri al rifugio LOCALITÀ: San Martino Tognola. di Castrozza Si comincia quindi a scenPARTENZA: Cabinovia Tognola dere su strada sterrata ARRIVO: Caoria fino a Malga Tognola, dalla DIFFICOLTÁ: media quale parte il sentiero che PERIODO: da inizio giugno porta in discesa fino alla a fine settembre casetta forestale, dove ci DURATA: 2 h 30 si immette nuovamente INFORMAZIONI: sulla strada sterrata che www.sanmartino.com/bike conduce all’abitato di CaDESCRIZIONE: un percorso oria (consigliata la visita al che unisce lo spettacolo Museo della Grande Guerra delle Pale di San Martino al e alla Casa dell’Ecomuseo fascino del selvaggio Ladi Canal San Bovo). gorai, nel cuore del Parco Rientro a San Martino di Paneveggio – Pale Castrozza da organizzare di San Martino, raggiunpreventivamente con taxi. gendo punti unici come i Per i più esperti si consiprati di Tognola e il Sentie- gliano anche le due varianti ro Etnografico del Vanoi, verso Forcella Valsorda: custode delle tradizioni Valsorda Enduro Trail e più antiche della comunità Fiamena Trail.

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PALE DI SAN MARTINO divertirsi è naturale! 01.07.2017

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Brenta Paganella

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TrentinoAlto Adige

SVIZZERA

Dolomiti di Brenta Paganella

AUSTRIA

Friuli-Venezia Giulia

Lombardia

AL RIFUGIO CON LA GUIDA ALPINA

Il suggestivo scenario dolomitico in cui è “immerso” il rifugio Pedrotti, gestito dall’alpinista Franz Nicolini.

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In queste pagine l’ambito delle Dolomiti di Brenta Paganella: la “Ferrata delle aquile”, Franz Nicolini ritratto mentre scala e una pausa dai pedali sul Lago di Molveno.

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Dolomiti di Brenta Paganella

CARTA D’IDENTITÀ

Un alpinista doc che non smette di sognare e di salire, tra l’attività di gestore e il Brenta

L

e Dolomiti di Brenta Paganella, da qualche decennio, sono percorse in lungo, in largo e in verticale, da un uomo che si sposta veloce come il vento. Ma più silenzioso. Difficile che qualcuna di quelle guglie di dolomia, che qualcuno di quei sentieri e di quelle strade della provincia autonoma di Trento, non abbia visto posare le sue mani o passare fuggitiva la sua ombra. Vive a Molveno, poco sopra gli 800 metri di quota, sulle sponde di un lago che, per chi viene da Nord, in estate, prefigura le atmosfere del Garda, mentre in inverno è inequivocabilmente un laghetto alpino. È in queste valli che Franco Nicolini, detto “Franz”, guida alpina e alpinista doc, si è allenato per otte-

Franco detto “Franz” Nicolini NATO: 26/02/1960 SEGNO ZODIACALE: pesci NATO A: Lavis (TN) VIVE A: Molveno (TN) REALIZZAZIONE: Cho Oyu (8201 m) in 17 ore e 82 cime di 4000 in 60 giorni ATTIVITÁ: corsa e bicicletta LIBRO: “La conquista dell’inutile” di Werner Herzog NOME:

COGNOME:

nere quelle imprese che lo hanno reso celebre. In particolare la salita “by fear means”, (a piedi, in arrampicata, con gli sci e in bicicletta), di tutte le 82 cime che, sull’arco alpino, superano i 4000 metri di quota in 60 giorni, dal 26 giugno al 24 agosto del 2008: 1100 km, 74800 metri di dislivello a piedi e 17150 in bicicletta. Con lui c’era un’altra guida, Diego Giovannini e, per 60 cime, Mirko Mezzanotte. Franz è riuscito nel progetto del transalpino Patrick Bérhault che, poco prima di portarlo a termine, nel 2004, lasciò le sue ultime orme su una cornice del Dom de Mischabel. Nel 2015 ci aveva provato anche lo svizzero Ueli Steck, mettendoci però due giorni in più. Franz Nicolini ha un palmares che non si

può costringere in queste poche righe, pena una sintesi inadeguata, ma dobbiamo ricordare anche, fra i tanti risultati sportivi nel mondo dello ski alp, le salite di due ottomila come il Cho Oyu e il Nanga Parbat. In ogni caso la performance, ci tiene a dirlo, è solo una parte – sempre più impercettibile – dell’avventura. Come si conviene a un uomo che è inquietudine allo stato puro. Continui a progettare, a salire le montagne come una scheggia, non ti fermi mai... «Nella mia vita spesso le scelte sono nate tenendo conto della mia principale passione “la montagna”. Ho fatto da giovanissimo gli esami da guida alpina per potere stare il più possibile in montagna, ma

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non ne avevo abbastanza e molto spesso, dopo una lunga giornata coni clienti, andavo a allenarmi. Malgrado qualche anno sia passato, riesco a tenere duro. Per vedere tante montagne e salire tante pareti mi sono inventato i concatenamenti che abbinavano un movimento leggero e veloce sui sentieri di avvicinamento. Ma allo stesso tempo mi trovavo a scalare le pareti da solo e slegato. Quindi ho capito che per essere sicuro bisognava fare tanto allenamento. È così che ho scalato tutta la catena centrale del mio Brenta sognando il suo profilo e salendo pareti sia in estate che in inverno». Cosa bolle in pentola, nella pentola dell’uomo degli 82 4000 in 60 giorni? «Di carattere sono molto metodico e non mi piace anticipare i miei progetti. Ma più i progetti sono importanti più necessitano di aiuti e quindi bisogna uscire allo scoperto. Dopo anni di ricerca e due ricognizioni in sud America ci sono: mi piacerebbe concatenare tutte e 16 le montagne che superano i 6500 metri 26

outdoor

delle Ande in 90 giorni. Un sogno che presto diventerà realtà (nella primavera del 2018). Ne parlo a voi per la prima volta in pubblico». Le montagne di casa sono il tuo terreno di allenamento e di lavoro... «Conosco molto bene il Brenta, ma anche quando con l’immaginazione disegno linee sulle pareti, mi rendo conto che si può fare ancora tanto. Il rifugio che gestisco è toccato dal sentiero delle Bocchette, un itinerario attrezzato che attraversa tutto il gruppo di Brenta. Fatto in più giorni dormendo nei rifugi diventa un incredibile e bellissimo percorso a tappe. Poi c’è la mia realizzazione: la “via Dolomieu”, cioè la concatenazione di 15 scalate su altrettante cime del Brenta, sempre più conosciuta e frequentata: l’anno scorso due cordate l’hanno ripetuta, impiegando alcuni giorni, con mia grande soddisfazione». Da qualche anno poi è arrivato il rifugio: come ha cambiato la tua vita? «L’esperienza del rifugio Pedrotti (2491 m) è cominciata

Un suggestivo scorcio del Brenta trail tra guglie dolomitiche e manufatti.

nel 2011, quando come adesso, avevo ancora idee ed energie da vendere, ma era una grande opportunità per tutta la mia famiglia che si sposava perfettamente con la nostra passione per il lavoro in montagna. Dopo sei stagioni possiamo fare un primo bilancio: lassù in estate tutti insieme decidiamo il da farsi, ognuno ha un incarico ma siamo una famiglia unita e questo agli escursionisti piace. Piace trovare un’atmosfera famigliare, la competenza tecnica e la conoscenza minuziosa del territorio. In un rifugio l’escursionista cerca un letto, una buona cucina, ma soprattutto si vuole sentire protetto da gestori competenti, che conoscono la montagna. La famiglia, con mia moglie Sandra e i miei figli Federico e Elena, non è solo un valore aggiunto, ma una parte di me stesso. Lo stimolo a raggiungere la vetta, ma anche il buon motivo per tornare indietro». L.S.


ITINERARI Dolomiti di Brenta Paganella

TREKKING

per inoltrarsi lungo una mulattiera da percorrere in salita per un ultimo AREA: Monte Fausior tratto. Giunti alla sommità PARTENZA: Fai della Paganel- la strada procederà con la - Località Santel leggeri saliscendi immerARRIVO: Monte Fausior sa nella vegetazione fino (1554 m) ad incontrare la Baita DURATA: 4 h Campedel. AttraversanDISLIVELLO: 580 m done i prati si riprende la DIFFICOLTÀ: escursionistica strada fino al successivo PUNTI DI APPOGGIO: nessuno bivio segnalato che porta INFORMAZIONI: al Dosso Alto, dove si trova www.dolomitipaganella.it “La Cros” punto di arrivo DESCRIZIONE: da Passo della nostra escursione con Santel (1033 m), si imbocca splendida vista sull’abitato la strada forestale sterrata, di Fai della Paganella, la che sale nei pressi della valle dell’Adige, le Dolomiti chiesetta. Si segue poi Orientali, il Brenta. Possiil bivio verso destra sul bilità di rientrare ripercorpercorso segnalato con il rendo lo stesso tragitto numero 603 in direzione oppure lungo il ripido e più Campedel. impegnativo sentiero Da questo punto si abban- numero 680 giungendo in dona la strada sterrata, Piazza S. Rocco.

CROCE DI FAI

TREKKING

BOCCA DI BRENTA Dolomiti di Brenta Altopiano di Pradel-Molveno ARRIVO: Bocca di Brenta DURATA: 4 h DISLIVELLO: 1200m DIFFICOLTÀ: esperti PUNTI DI APPOGGIO: rifugio Pradel, rifugio Croz dell’Altissimo, rifugio Selvata, rifugio Pedrotti. AREA:

PARTENZA:

INFORMAZIONI:

www.dolomitipaganella.it DESCRIZIONE: escursione storica tra le incantevoli Dolomiti di Brenta verso il primo rifugio costruito su questo maestoso gruppo montuoso, situato nei pressi della bocca di Brenta. Dal punto di par-

tenza seguiamo il sentiero 340, in falsopiano, fino al rifugio Croz dell’Altissimo, sospesi tra la vista sul Lago di Molveno e sul Campanil Basso che, fin quasi dall’inizio, ci fa compagnia; da qui si sale in breve al rifugio Selvata (prestare particolare attenzione in un paio di punti leggermente esposti) e si procede, sul sentiero 319, fino al rifugio Pedrotti da dove, con un ultimo sforzo, si raggiunge in circa 15-20 minuti la Bocca di Brenta, punto di partenza per le più famose vie ferrate e ascese alle cime. Una lunga salita, ricompensata da un panorama a dir poco indimenticabile.

TREKKING

mente una mulattiera molto ripida che ci condurrà nei pressi di un tornante AREA: Dolomiti di Brenta della strada forestale che PARTENZA: Andalo sale da Cavedago. ARRIVO: Malga spora Dopo alcune centinaia di DURATA: 4 h metri ci s’inoltra a destra DISLIVELLO: 880 m lungo il sentiero n. 301 che, DIFFICOLTÀ: esperti attraverso cenge molto INFORMAZIONI: esposte e panoramiche www.dolomitipaganella.it (per maggiore sicurezza DESCRIZIONE: da Piazza sono in loco 100 metri Dolomiti - Ufficio APT, di cordino metallico) giunge ci si immette sulla nei pressi di una sorgente, SS 421 in direzione Mezzo- Fontana Fredda. lombardo. Giunti al bivio Si prosegue in salita attradi Via Crosare, si imbocca verso una foresta di larici via Priori percorrendola secolari fino a scollinare fino a pochi metri prima su dei pascoli pianeggianti del parco giochi, dove, sulla proseguendo poi per sinistra, comincia il sentie- la conca di Malga Spora ro n. 301 per Malga Spora. (1852 m). Nei pressi del Maso PegoOltre alle mucche al parar si attraversa la strada scolo si possono vedere asfalta e si prende nuovafamiglie di marmotte.

MALGA SPORA

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ITINERARI Dolomiti di Brenta Paganella

TRAIL RUNNING

Crozzon di Brenta, Cima Tosa, Campanil Basso, e mille altre) fino a svalicare Bocca di Brenta AREA: Dolomiti di Brenta e ridiscendere allo stesso ARRIVO/PARTENZA: Molveno lago da cui ha preso avvio PERCORSO LUNGO: 64 Km il cammino. DISLIVELLO POSITIVO: 4200 m Per chi preferisce un tracINFORMAZIONI: ciato più breve sono www.dolomitidibrentatrail.it anche previste due varianti DESCRIZIONE: l’itinerario è che permettono di quello della gara Dolomiti accorciare l’itinerario porBrenta Trail, che si svoltandolo a 45 km e gerà il 9 settembre 2017. 2850 m di dislivello Un “viaggio” eccezionale positivo. Se per gli atleti il che parte dal magnifico tracciato è fattibile tutto Lago di Molveno e condud’un fiato, per normali ce, passando per camminatori può essere Andalo, nel gruppo di Cima percorso in più giorni, diS. Maria e Cima di Campa ventando un vero e proprio per giungere poi al Passo sentiero escursionistico del Grosté e percorrere ben segnalato. tutta la parte centrale del Descrizione dettagliata Brenta (ai piedi di cime del percorso su storiche come Cima Brenta, www.dolomitidibrentatrail.it

DOLOMITI BRENTA TRAIL

FERRATA

FERRATA DELLE AQUILE AREA:

Paganella

dal Canalone Battisti al Trono dell’Aquila (avvicinamento e rientro Cima Paganella) DURATA: 2 h (calcolare 1 h 15 di avvicinamento e 1 h 15 di rientro) DISLIVELLO: 218 m DIFFICOLTÀ: EEA - difficile PARTENZA/ARRIVO:

INFORMAZIONI:

www.dolomitipaganella.it DESCRIZIONE: la via ferrata, dedicata a Carlo Alberto Banal, farà provare l’emozione di essere sospesi tra la Valle dell’Adige e la Valle dei Laghi, godendo di un panorama unico e mozzafiato. La via è ben attrez-

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zata e sicura ma occorre non patire l’esposizione. L’accesso avviene seguendo il Sentiero delle Aquile fino a raggiungere l’attacco della ferrata, dove si trova un pannello informativo. È indispensabile porre un’attenzione adeguata al materiale perché occorre un set completo da ferrata con imbrago, kit con dissipatore, 2 moschettoni, casco. Utilizzare l’attrezzatura in modo corretto, procedendo con prudenza e attenzione, agganciando sempre i 2 moschettoni. Importante mantenere le dovute distanze di sicurezza! Una sola persona tra 2-3 ancoraggi. Pericoloso in caso di pioggia e temporali.

ARRAMPICATA FALESIA CIMA PAGANELLA

Paganella da cima Paganella (raggiungibile con impianti di risalita), percorrere per 15 minuti il primo tratto del Sentiero attrezzato delle Aquile. LUNGHEZZA VIE: da 8 a 22 m ESPOSIZIONE: sud/est DIFFICOLTÀ: dal 4a al 7b AREA:

ACCESSO:

INFORMAZIONI:

www.dolomitipaganella.it DESCRIZIONE: falesia panoramica e spettacolare dalla cui parete, situata a quota 2100 m, si può godere di un panorama unico, in un contesto ambientale che fa provare agli scalatori emozioni che solo le più rinomate vie alpinistiche concedono. La parete, esposta a est, offre una vista privilegiata sulla sottostante Valle dell’Adige e sui laghi di Lamar, mentre all’orizzonte lo sguardo arriva fino alle Dolomiti Orientali e al gruppo del Lagorai. Questa nuovissima falesia è formata da un ruvido calcare solido e compatto, molto lavorato e ricco di buchi, lame e tasche dove l’arrampicata risulta di grande soddisfazione.

La chiodatura a spit poco distanti e una netta prevalenza di tiri di facile/media difficoltà, fanno di questa parete una falesia ideale anche per gli scalatori meno esperti, per famiglie e bambini.


GRADI DA 4A A 8A 7 FALESIE 180 VIE

Nuove sfide a picco tra il cielo e la terra A soli 40 minuti da Trento un paradiso per l’arrampicata ai piedi delle Dolomiti. Con itinerari adatti sia ai principianti che agli scalatori più esperti.

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SVIZZERA

Lombardia

AUSTRIA TrentinoAlto Adige FriuliVenezia Giulia

Alpe Cimbra Veneto

IN ALTO DOLCEMENTE Con Vigilio Gheser, pilota delle frecce tricolori con la passione del trekking e della mountain bike. Un Trentino a suo modo unico dove si può fare a meno dell’adrenalina e portare le famiglie.

CARTA D’IDENTITÀ Vigilio Gheser NATO IL: 09/09/1978 SEGNO ZODIACALE: vergine NATO A: Trento VIVE A: Istrana (Treviso) ATTIVITÁ: trekking LIBRO: “La Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri” NOME:

COGNOME:

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I

l Trentino, per varie ragioni, viene associato in modo pressoché esclusivo alle Dolomiti ma presenta, in realtà, molteplici tipologie orografiche. Ne è una prova l’estremo lembo sud orientale della regione dove si trova l’Alpe Cimbra, costituita dai comuni montani di Folgaria, Lavarone e Luserna. Montagne che superano di poco i 2000 metri – la montagna più alta del territorio è il Becco di Filadonna (2150 m) - vastissime distese

boschive che conferiscono un aspetto armonioso e riposante ai declivi, una rete di sentieri e stradine sterrate perfette per la pratica di attività outdoor soft come la mountain bike o il trekking. Insomma il paradiso delle famiglie, oltre che di chi ama stare nella natura a tutto tondo. Qui, sulle terre alte dell’Alpe Cimbra, Vigilio Gheser ha cominciato a salire coi genitori fin da bambino. Il padre, Silvano Gheser, fu compagno di

cordata di Walter Bonatti e fra i “naufraghi del Monte Bianco” nel dicembre del 1956. Insomma, la montagna era una passione di famiglia. “Non solo quella verticale, alpinistica – ci confida Vigilio – ma anche quella dei pendii dolci, dove era bello andare a camminare, a cercare i funghi, magari qualche volta a fare piccole scalate”. Chi meglio di Vigilio Gheser, pilota di aerei da guerra in servizio all’aeronautica militare con recenti

Camminando tra dolci declivi e i forti della Prima guerra mondiale

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Alpe Cimbra

paesaggi di sempreverde caratteristici della zona».

trascorsi nelle “Frecce tricolori”, poteva “accompagnarci” a visitare questi luoghi, farceli vedere attraverso i suoi occhi?

E nello specifico, dove consiglieresti di andare in mountain bike e a camminare... «Come ho detto ci sono un’infinità di itinerari, ma sicuramente i più interessanti sono quelli attraverso i forti della Prima guerra mondiale, lungo la piana di millegrobbe, dove ancora oggi si vedono gli effetti dei bombardamenti della Grande Guerra, il centro di documentazione di Luserna sulla comunità germanofona e molti altri itinerari percorribili a piedi e in bicicletta a ridosso dei centri abitati che si affacciano sulla Val Sugana o sulla Valle di Terragnolo, a ridosso del Pasubio e ancora, il Museo della Base Tuono, le passeggiate tra i centri storici dei comuni, oppure qualcosa di più impegnativo come il Cornetto e il Becco di Filadonna, per osservare la valle dell’Adige e avere una prospettiva unica sulle Dolomiti del Brenta; insomma ce n’è per tutti i palati grazie al paesaggio dolce ma allo stesso tempo severo della montagna. Da non perdere gli itinerari che da Folgaria portano al Lago di Garda».

Lo sport è utile nella tua professione? «Certamente occorre preparazione atletica per sopportare i pesi che si moltiplicano di parecchie volte in volo». Come ti piace girare in Alpe Cimbra? «Amo la mountain bike e, con le infinite stradine sterrate che si trovano nei territori di Lavarone, Luserna e Folgarìa, ho solo l’imbarazzo della scelta, ma mi piace anche la bici da strada, e per entrambe ci si può sbizzarrire da i 1200 e i 1600 metri senza percorrere la stessa strada per giorni». Guardiamo al territorio più a 360°… «Trekking, mountain bike, nuoto (al Lago di Lavarone), passeggiate a cavallo, nordic walking, orienteering e molto altro, come sci, golf, pattinaggio, tutto questo è possibile qui, immersi nei

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In queste pagine: Vigilio Gheser si rilassa camminando nella “sua� Alpe Cimbra e bike per adulti e bambini nella fitta e vasta rete di stradine ad hoc.

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Per non farsi mancare nulla: l’Alpe Cimbra è un luogo ideale per rilassarsi anche remando sul Lago di Lavarone.

C’è la possibilità di andare di malga in malga e di percorrere un itinerario di più giorni? «Non esiste un itinerario particolare, ma con una leggera pianificazione è possibile vagare di malga in malga per diversi giorni, fermandosi nei vari alberghi o nei rifugi in quota gustando, lungo il cammino, un’infinità di prodotti locali dei pascoli e degli orti della zona e - perché no - anche della selvaggina che vive nei nostri boschi». Una meta per l’estate 2017 in Alpe Cimbra… «Mi prefiggo due mete, non una: il Becco di Filadonna e, sul confine con il Veneto, Cima Portule, ottimi luoghi per praticare il trekking». L.S.

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ALPE CIMBRA una montagna di sport

Km e km di percorsi mountain bike, un bellissimo bikepark, escursioni trekking, arrampicata nelle falesie dell'Alpe, una campo da golf a 1.200 m di quota con 18 buche, maneggi, campi da tennis e belle nuotate al Lago di Lavarone, Bandiera Blu 2017.

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ITINERARI Alpe Cimbra

TREKKING

m): superate le pareti di roccia proseguiamo per rampe di scale, punti panoramici e stretti passaggi fino a ragAREA: Alpe Cimbra giungere l’ampia area prativa PARTENZA: Serrada loc. di località Caserme (1490m). Cógola (1250 m) Ci aspetta ora il ripido ARRIVO: Forte Dosso delle versante sud del dosso dello Somme (1670 m) Smèlzar (1630 m). Superato il DISLIVELLO: 420 m dosso e la sottostante panoTEMPO: 3 h 30 a/r ramica sella prativa, infiliamo LUNGHEZZA: 9 km il passaggio in caverna che INFORMAZIONI: ci porta a poche decine di www.alpecimbra.it metri dal Forte Dosso delle DESCRIZIONE: dal piazzale del Somme (1670 m). Visitata ristorante Cógola (1250 m) l’area scendiamo l’ex strada seguiamo la segnaletica militare e, al secondo tornandirezionale SAT137 e saliamo te, seguiamo le indicazioni gradualmente il versante. A per il Rifugio Baita Tonda mano a mano che ci alziamo (1600 m) che raggiungiamo di quota il panorama sulla Val camminando su un prato. di Terragnòlo e sul massiccio Dal rifugio infiliamo del Pasubio si apre, sempre il percorso SAT136 (sotto più ampio e suggestivo. Rag- la seggiovia) che ci riporta giungiamo la «Forra» (1440 velocemente a valle.

FORRA DEL LUPO - WOLFSSCHLUCHT

TREKKING

te, dopo di che infiliamo il sentiero che sale il versante. Approdiamo in breve agli ampi pascoli di malga MilleAREA: Area: Alpe Cimbra grobbe. Il nostro segnavia è PARTENZA: Lusérn (1333 m) la colomba gialla della pace ARRIVO: Forte Lusérn (1540 m) ma ci accompagnano anche DISLIVELLO: 207 m le sagome di acciaio e ceraTEMPO: 3 h mica che raccontano i temi LUNGHEZZA: km a/r del percorso. Approdiamo INFORMAZIONI: infine al Forte Lusérn www.alpecimbra.it (1540 m). Visitata la fortezza DESCRIZIONE: dalla piazza di della Grande Guerra proLusérn (1333 m), dalla vicina seguiamo oltre scendendo Haus von Prükk (la casa tra- all’avamposto Oberwiesen dizionale cimbra), seguiamo (1490 m), tocchiamo il vicino le indicazioni del percorso avamposto Viaz e in media tematico che ci porta rapidiscesa ci colleghiamo al damente a monte dell’abita- tratto terminale di un altro to, in località Hütten. Da qui percorso, il Sentiero dell’Imsi ha un ampio panorama su maginario Cimbro, che veloLusérn, sul monte Cornetto, cemente ci riporta a Lusérn. il Bècco di Filadonna e le Un itinerario suggestivo e Dolomiti di Brenta. alternativo, che al “viaggio” Per un tratto ci troviamo su spaziale unisce il viaggio una sterrata pianeggiannella storia.

DALLE STORIE ALLA STORIA

TREKKING

sud del Cornetto fino ad approdare alla Prima cima (2060 m). Siamo in quota, AREA: Alpe Cimbra d’ora in poi si cammina sui PARTENZA: Folgaria ovest crinali tra ampie distese di (1170 m) pino mugo. Raggiungiamo ARRIVO: Cima Bècco così la Seconda cima (1996 di Filadonna (2150 m) m) e quindi la Terza cima DISLIVELLO: 980 m (2027 m). La destinazione TEMPO: 6/7 h finale è il roccione del Bècco LUNGHEZZA: 17 km a/r di Filadonna (2150): da qui si INFORMAZIONI: ha uno dei più bei panorawww.alpecimbra.it mi del Trentino. Facciamo DESCRIZIONE: dalla fine di Via ritorno percorrendo a ritroso del Parco (1170 m) seguiail percorso dell’andata: tra mo il segnavia SAT425. Il la Seconda e la Prima cima sentiero sale l’alto versante imbocchiamo il sentiero orografico sinistro della SAT451 (possibile deviazioselvaggia Val di Gola. Tra ne per il rinomato Sentiero ampi panorami che si aprono Gentilini) e caliamo rapidasul fondovalle lagarino, sul mente a valle. Ci ritroviamo massiccio di Scanuppia e presto in ambiente forestale. sulle Dolomiti del Brenta Tocchiamo loc. Fontanelle e, raggiungiamo loc. Paradiso per veloce sentiero forestale, (1640 m). Da qui proseguiaraggiungiamo loc. Pineta e mo salendo il ripido versante quindi l’abitato di Folgaria.

BÈCCO DI FILADONNA

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Photo © Claudia Ziegler

Micro Trail Pro 100% Carbon Ingombro*: 35 cm Peso*: 195 g

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ITINERARI Alpe Cimbra

MOUNTAIN BIKE ZIMBERLÂNT TOUR

Alpe Cimbra Lusérn (1333 m) ARRIVO: Passo Vézzena (1400 m) LUNGHEZZA: 21,4 km (anello) DISLIVELLO: 502 m DURATA: 1 h 40 DIFFICOLTÀ: medio PERIODO: da aprile a ottobre AREA:

PARTENZA:

INFORMAZIONI:

MOUNTAIN BIKE 100 KM DEI FORTI

Alpe Cimbra Folgaria (1170 m) ARRIVO: Passo Vézzena (1400 m) LUNGHEZZA: 103 km (anello) DISLIVELLO: 2796 m DURATA: 6/7 h DIFFICOLTÀ: impegnativo PERIODO: da aprile a ottobre AREA:

PARTENZA:

INFORMAZIONI:

www.alpecimbra.it DESCRIZIONE: segnavia 841. Tracciato marathon dell’omonima gara internazionale. Dal centro di Folgaria (1168 m) raggiungiamo il sobborgo di Costa (1220 m) e il Passo del Sommo (1343 m). Tra ampi panorami scendiamo poi nell’Oltresommo toccando Perprùneri, Tézzeli, San Sebastiano (1280 m) e Carbonare (1070 m). Da Car-

bonare raggiungiamo l’Alpe di Lavarone (1170 m), saliamo sulla sommità del monte Rust (1280 m), transitiamo per località Chiesa, ci spingiamo fino al cimitero militare di Slaghenaufi e per comoda forestale raggiungiamo il crocevia di Monterovere (1255 m). Saliti al Forte Busa Verle (1506 m) scendiamo al Passo Vézzena (1400 m) e per lunga e panoramica sterrata raggiungiamo l’abitato di Lusérn (1333 m) dal quale puntiamo a nord-ovest toccando il Forte Belvedere (1177 m), il bel lago di Lavarone (1120 m) e la sella di Carbonare. Di qui ci arrampichiamo fin sull’altura del Forte Cherle (1440 m) e percorrendo la Val Fredda e la Val Orsara raggiungiamo i forti Sommo alto (1616 m) e Dosso delle Somme (1670) rientrando infine a Folgaria.

www.alpecimbra.it DESCRIZIONE: segnavia 840. Percorso dedicato a Lusérn, minoranza etnico-linguistica, la patria dei Cimbri trentini. Partendo dalla piazza (1333 m) del paese seguiamo la bella e comoda strada forestale che in media discesa porta al minuscolo abitato di Masetti e quindi all’ampia depressione naturale del biotopo di Malga Laghetto

TRAIL RUNNING

(1190 m). Nei pressi, a breve distanza dal biotopo, si eleva l’Avez del Prinzep, monumento naturale, l’abete bianco più alto e vecchio d’Europa. Proseguendo lungo il percorso saliamo al crocevia di Monterovere (1260 m) da dove, avvolti da un fitto manto forestale, ci spingiamo in salita fino a località Spiazzo della volpe. Da qui scendiamo al passo di Vézzena (1400 m) e raggiungiamo, percorrendo la strada di collegamento con Lusérn, la malga Basson di sopra, nota per la drammatica battaglia del 24 – 25 agosto 1915. In prossimità della malga abbandoniamo la strada asfaltata e ci immettiamo nella lunga e panoramica strada sterrata che per ampi pascoli, panorami e pendii boscosi ci riporta a Lusérn da est.

Per due terzi il percorso si svolge tra boschi di latifoglie e resinose. Dopo di che, superata l’ampia fascia di veAREA: Alpe Cimbra getazione, l’ambiente diventa ACCESSO: Carbonare (1081 m) d’alta montagna con estesi e PARTENZA: in prossimità ripidi spazi di pascolo, segnati dell’abitato, inizio SS349 da tappeti di pino mugo. della Fricca I panorami che si hanno da ARRIVO: Monte Cornetto queste quote, sulla parte (2038 m) orientale dell’Alpe Cimbra LUNGHEZZA: 11,8 km A/R e sui monti che fanno da DISLIVELLO: 957 m corona alla Val Sugana, sono DIFFICOLTÀ: impegnativo impareggiabili. Appositi «seINFORMAZIONI: gnacime», collocati al punto www.alpecimbra.it di arrivo (2038 m), ci indicano DESCRIZIONE: percorso di le più belle cime del Basso corsa in salita che nel tratto Trentino. La via del ritorno in andata ricalca il tracciato ricalca per un brevissimo della «Cornetto Vertical Race tratto il percorso di andata Challenge», gara che con un dopo di che per altro tracciadislivello di 965 metri unisce to ci riporta a valle toccando il paese di Carbonare (quota il Passo del Sommo (1343 m), 1081 m) alla terza cima del l’abitato di San Sebastiano monte Cornetto (2038 m). (1280 m) e infine Carbonare.

CARBONARE – MONTE CORNETTO

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I NUOVI CAMMINI

IN ALLEGATO LA CARTINA INEDITA I nuovi cammini 1:75 000 Carta

Cinque itinerari tra Alpi e Appennini ▲ Cammino dei Briganti ▲ Via degli Dei ▲ Via del Sale ▲ Via dei Silter ▲ Cammino delle Pievi Tutti i rifugi e i numeri utili

Allegato a Gli Speciali di Meridiani Montagne N° 15 Direttore Responsabile Marco Albino Ferrari - Errestampa (Orio al Serio - BG)

I reportage di grandi autori Wu Ming 2, Luca Gianotti, Franco Michieli e altri per ritrovare il piacere del viaggio lento


Escursionisti in Valle d’Aosta, l’esterno del rifugio Ferraro con la neve e, sulla soglia d’ingresso, il suo angelo custode, Fausta Bo.

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SVIZZERA FRANCIA

Valle d’Aosta

TREKKING

Piemonte

LA CAPANNA LASSÙ FRA I MONTI

Fausta Bo, rifugista e camminatrice col sacro fuoco dell’ospitalità e del viaggio. Difficile non farsi contagiare…

I

rifugi alpini sono un mondo a sé stante nel panorama dell’ospitalità “turistica” che non si possono limitare alle classificazioni economiche e commerciali e che, invece, meriterebbero, per essere compresi a pieno, ampie digressioni nella storia e nella cultura alpina. Una vastissima rete, come una galassia, costella l’arco alpino e, in misura minore, ma tutt’altro che trascurabile, la dorsale appenninica. Punti d’appoggio con una loro anima in cui il cliente sa di non trovare determinate cose e di trovarne altre, uniche e

impareggiabili. L’ambiente, con le montagne che lo circondano, il profumo di legna arsa della stufa, accesa spesso per dare tepore la sera o le prime ore del mattino, l’atmosfera familiare. E nei rifugi ci sono i loro angeli custodi, i rifugisti, come Fausta Bo, che gestisce il rifugio Ferraro in Val d’Ayas. Grande viaggiatrice e appassionata di escursionismo lei stessa, che non perde l’occasione, nei mesi di chiusura della sua struttura, per raggiungere i grandi ambienti himalayani, sa bene cosa significa l’accoglienza, quella stessa che lei cerca quan-

CARTA D’IDENTITÀ Fausta Bo NATA: 18/03/1955 SEGNO ZODIACALE: pesci NATA A: Moncalieri VIVE A: Saint-Jacques, Val d’Ayas ATTIVITÀ: rifugista, viaggiatrice, camminatrice NOME:

COGNOME:

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TREKKING do passa dall’altra parte, zaino in spalla e scarponcini. Sei una rifugista e avrai la tua impronta di gestione personale. Ma esiste un tratto comune, tipico dei rifugi valdostani? «Entrare in rifugio, secondo me significa entrare in una casa. Il cliente deve sentirsi accolto come in una casa, entrare in rifugio vuol dire entrare e conoscere persone che conoscono il territorio e amano la montagna e vogliono trasmettere questa loro passione a chi non ce l’ha. Ecco, io nel mio rifugio cerco proprio di fare questo. Trasmettere l’amore per la mia terra, per le mie montagne ma anche per la montagna in generale, essendo io una grande appassionata di trekking, specialmente in Himalaya». Esiste una rete di rifugi e la possibilità di andare di rifugio in rifugio sulle alte vie in Valle d’Aosta? Il tuo si trova su un’Alta Via? «Il rifugio Ferraro si trova sull’alta via n. 1, l’itinerario che conduce da Donnas a Courmayeur fra prati, pascoli, boschi e colli. Percorrendo interamente il tracciato dell’Alta Via n. 1 e n. 2 si attraversa, ad anello, l’intera Valle d’Aosta. Ovviamente in Valle esistono anche tanti altri circuiti minori dove ogni giorno è possibile sostare in un rifugio diverso. Per esempio il Tour del Monte Rosa: un trekking di circa una settimana impegnativo ma molto bello perché “girando” intorno al Monte Rosa si possono scoprire le diversità morfologiche del massiccio, scollinando nella nostra vicina Svizzera. Oppure il Tour des Six: un trek creato dalla collaborazione di sei rifugi di tre valli: Gressoney-Ayas-Valtournenche. O ancora il Grande Sentiero 42

Walser che dà l’opportunità di visitare una serie di villaggi di cultura walser dove poter ammirare la caratteristica architetturale dei rascard, tipiche abitazioni in legno delle popolazioni di queste valli. O infine il sentiero Frassati, un itinerario che parte dall’abitato di Saint-Jacques fino a Résy, passando per Fiery, dove sorge l’ex Albergo Bellevue che veniva frequentato come residenza estiva dalla famiglia Frassati e dai Piani di Verra». Quali sono gli itinerari principali attorno al tuo rifugio? «Dal rifugio Ferraro è possibile raggiungere il Palon di Résy, una finestra sul Monte Rosa, sulla cui cima c’è una croce dalla quale sembra di toccare il Rosa. È la gita che consiglio a tutti perché è fattibile anche dai bambini e dalle persone che camminano poco. In rifugio mi prendono in giro perché, chiunque passi e chieda informazioni, lo indirizzo sempre lì... Poi dal rifugio si possono raggiungere i Piani di Verra, un altro posto magico: per chi viene per la prima volta in montagna sono proprio una cartolina. Un pianoro tutto in fiore e, sullo sfondo, i quattromila (i Breithorn, il Polluce, il Castore). Da lì si può raggiungere il Lago Blu, che penso sia la meta più frequentata nella vallata. Dal rifugio è molto bello fare il percorso verso il bivacco Mariano, un posto selvaggio ma pieno di animali. Per chi desidera fare comunque un trekking a quote più basse, la novità di questa estate è il Monterosarandò: un’escursione molto suggestiva perché, partendo da Verrès, all’imbocco della Valle di Ayas e facendovi ritorno, è possibile camminare su un percorso alternativo a quello dei rifugi, godendo dei servizi che offrono i paesi (hotel e trasporto bagagli). Essendo un trek a quote basse è percorribile in tutte le stagioni».


Escursionista nel vallone di Nanaz e concorrente al Tor des Geants a Resy.

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Che cosa significa gestire un rifugio? In che cosa è diverso rispetto a un albergo? «Gestire un rifugio è una passione, io sono 38 anni che gestisco rifugi e ci sono così tante storie! Il bello di questa professione è che con i clienti instauri un rapporto di amicizia. Io amo il Nepal, che consiglio a tutti: non immagini quante persone sono andate in quel paese e poi sono tornate da me a ringraziarmi per il suggerimento». 44

Perché il Ferraro, e rifugi come il tuo, sono strategici per le attività outdoor? «Il rifugio Ferraro considerata la quota (2066 m) è strategico per l’attività outdoor in quanto è raggiungibile da tutte le persone di qualsiasi età e livello di allenamento. Dal rifugio è possibile percorrere sentieri per bambini, famiglie, camminatori, runner, trailer...». Quali attività outdoor si possono praticare a parte il trekking? «Nei dintorni del rifugio si può

Tra escursionismo e trail running nei maestosi ed eterogenei ambienti valdostani.

fare di tutto: yoga, mountain bike, arrampicata sportiva per adulti e bambini, passeggiate a cavallo su appositi sentieri. Inoltre il rifugio accoglie i cani, il che significa che, nei suoi dintorni, tutti possono passeggiare tranquillamente con i propri amici a quattro zampe». L.S.


ITINERARI Valle d’Aosta

TREKKING

al cospetto del massiccio del Monte Bianco. Dal paese di Saint-Rhémy si sale fino all’alpeggio Merdeux inferiore e si LOCALITÀ: Saint-Rhémy-enprosegue fino alla Tsa Bosses, Courmayeur de Merdeux. Attraversati PARTENZA: Saint-Rhémy-enalcuni torrentelli e risalito Bosses (1621 m) un ripido costone erboso ARRIVO: Courmayeur si giunge al pianoro del (1224 m) Lac Merdeux e al rifugio DURATA: 2-3 giorni Frassati. Dal pianoro si DISLIVELLO POSITIVO: 1453 m continua fino al Colle DISLIVELLO NEGATIVO: 1879 m Malatrà da cui si scende DIFFICOLTÀ: EE fino al rifugio Bonatti. PERIODO CONSIGLIATO: da luglio Si percorre la lunga balcoa metà settembre nata che si affaccia sulla PUNTI DI APPOGGIO: rifugio Val Ferret fino al rifugio Frassati, rifugio Bonatti, Bertone. rifugio Bertone Si scende verso la Val SaINFORMAZIONI: www.lovevda.it pin, il Villair superiore per DESCRIZIONE: questo itinerapoi raggiungere la piazza rio conduce l’escursionista centrale di Courmayeur.

SUL CONFINE TRA SVIZZERA, FRANCIA E ITALIA

TREKKING

LA RISERVA NATURALE MONT MARS Fontainemore Pillaz (1246 m) ARRIVO: Colle della Barma (1532 m) DURATA: 3h 30 LOCALITÀ:

PARTENZA:

DISLIVELLO POSITIVO:

1015 m DIFFICOLTÀ:

E

PERIODO CONSIGLIATO:

da giugno a settembre INFORMAZIONI:

www.montmars.it DESCRIZIONE: la riserva naturale Mont Mars, sul versante orografico sinistro del torrente Lys, si sviluppa tra i 1670 m e i 2600 m di altitudine, nella parte bassa della Valle di Gressoney,

TREKKING

ses in Valsavarenche, si prende il sentiero che porta all’alpeggio di Levionaz inferiore e al casotto del LOCALITÀ: Eaux-Rousses Guardiaparco. Da questo (Valsavarenche), Cogne punto, l’itinerario continua PARTENZA: Eaux-Rousses nel vallone su un lungo (1666 m) pianoro: dopo una salita, ARRIVO: Cogne (1532 m) attraversa un torrente per DURATA: 2 giorni poi inerpicarsi su terreno DISLIVELLO POSITIVO: 1642 m pietroso fino a raggiungere DISLIVELLO NEGATIVO: 1765 m il Col Loson (3296 m), uno DIFFICOLTÀ: EE dei colli più alti e più duri PERIODO CONSIGLIATO: del Tor des Géants, l’enduda luglio a metà settembre rance trail che percorre le PUNTI DI APPOGGIO: rifugio Alte Vie della Valle d’Aosta. Vittorio Sella Dal Colle si scende fino ad INFORMAZIONI: www.lovevda.it arrivare al rifugio VittoDESCRIZIONE: questo percorso rio Sella. Proseguendo la si sviluppa interamente discesa si arriva all’abitato nel Parco Nazionale del di Valnontey e da qui si Gran Paradiso. Partendo continua per giungere nel dal villaggio di Eaux-Rous- centro del paese di Cogne.

NEL CUORE DEL GRAN PARADISO

e presenta una varietà di ambienti tipicamente alpini di notevole interesse. Dalla cappella di Pillaz, punto di partenza della processione al santuario di Oropa dove ogni 5 anni la popolazione di Fontainemore si reca in pellegrinaggio, bisogna seguire la strada interpoderale contrassegnata con il segnavia n. 2 che, addentrandosi nel bosco, imbocca il vallone del Vargno. Arrivati all’alpeggio di Mattà, si segue il sentiero, a tratti lastricato, che si inoltra nella riserva naturale. Si continua a salire fino alla conca dei laghi per giungere infine al colle.

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ITINERARI Valle d’Aosta

TREKKING

tra le regioni transalpine e Roma. Percorrere a piedi le tappe in Valle d’Aosta LOCALITÀ: Etroubles, Saintsignifica camminare Oyen, Saint-Rhémy-entra borghi antichi e splenBosses didi castelli, suggestive PARTENZA: colle del Gran San chiese e importanti vestigia Bernardo (2469 m) dell’epoca romana, sempre ARRIVO: Echevennoz, Etroucircondati dal profilo delle bles (1233 m) Alpi. Dopo aver visitaDURATA ANDATA: 4 h to il museo dell’Ospizio DURATA RITORNO: 5 h del Gran San Bernardo LUNGHEZZA: 14,9 km e l’attiguo canile in cui DIFFICOLTÀ: T vengono allevati i cani San PERIODO CONSIGLIATO: Bernardo, bisogna dirigersi da giugno a settembre verso il confine. Da qui, una PUNTI DI APPOGGIO: Château bella mulattiera panoramiVerdun e posto tappa ca scende gradualmente di Echevennoz verso valle attraversando INFORMAZIONI: www.lovevda.it i borghi di Saint-RhémyDESCRIZIONE: la Via Francige- en-Bosses, Saint-Léonard, na fu una delle strade più Saint-Oyen ed Etroubles. importanti per l’Italia del L’escursione termina a Medioevo, in quanto rapEchevennoz, dove si trova presentava il collegamento un posto tappa.

LA VIA FRANCIGENA

TREKKING TOUR DES SIX

Valtournenche, Val d’Ayas e Valle di Gressoney PARTENZA: Champoluc (1545 m) ARRIVO: Champoluc (1545 m) DURATA: 7 giorni, 6 notti con tappe giornaliere della durata media di 5/7 h DIFFICOLTÀ: T, E PERIODO CONSIGLIATO: da luglio a settembre PUNTI DI APPOGGIO: rifugio Ferraro, rifugio Grand Tournalin, rifugio L’Ermitage, rifugio Vieux Crest, rifugio Alpenzù, rifugio Arp LOCALITÀ:

INFORMAZIONI:

www.tourdessix.it DESCRIZIONE: si tratta di un trekking ad anello di media montagna che permette di godere le meraviglie delle

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Alpi italiane, dal monte Cervino al massiccio del Monte Rosa, pernottando ogni notte in un rifugio diverso dopo aver gustato un’ottima cena a base di prodotti del territorio. Questo tour permette di scoprire tre valli diverse: la valle di Gressoney con il ghiacciaio del Lys, la punta del Lyskamm e della Gnifetti, la Val d’Ayas con il ghiacciaio di Verra, la Roccia Nera e le punte del Castore e del Polluce e la Valtournenche con la piramide del Cervino e le Grandes Murailles. Il tour può essere eventualmente suddiviso in due percorsi ad anello rispettivamente di 4 giorni e 3 notti o di 3 giorni e 2 notti.

TREKKING

sono di legno e richiamano alcune abitazioni dei Grigioni, gli stoadla o stadel di legno del XVI e XVII secolo sono comparabili a quelli LOCALITÀ: Issime, Valle di di Alagna Valsesia e di Gressoney Gressoney. Il percorso ad PARTENZA: fine della strada anello attraversa il vallone asfaltata per il vallone e consente di osservarne il di San Grato (1435 m) patrimonio, partendo dalla ARRIVO: Alpe Mühni cappella di San Grato fino o Munes a raggiungere quella di DURATA ANDATA: 2 h30 Mühni, dedicata a Nostra DURATA RITORNO: 2 h Signora delle Nevi, DISLIVELLO POSITIVO: 744 m a 2000 m di altitudine. Su DIFFICOLTÀ: E questo altopiano, si trova PERIODO CONSIGLIATO: inoltre l’alpeggio di Stein, da giugno a settembre costruito ai piedi di una INFORMAZIONI: frana tra due enormi massi www.ayastrekking.it che lo proteggono dalle DESCRIZIONE: il vallone di valanghe e ne plasmano la San Grato è caratterizzato struttura. dalla presenza di case La discesa lungo il vallone, con architetture diverse in dolce pendenza, passa un tempo abitate in modo permanente: le più antiche, per Vlüeckji e per una serie di interessanti alpeggi. risalenti al XV secolo,

IL VALLONE DI SAN GRATO



ATTREZZATURA / ABBIGLIAMENTO

scelta outdoor:

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TREKKING UOMO 1 2 3 4 5

Maglia FERRINO MARAKELE JKT Giacca FERRINO KUNENE JKT GARMIN ETREX 35 TOUCH GARMIN inReach Explorer+ T-Shirt FERRINO KORA

6 Bastoncini LEKI MICRO VARIO CARBON 7 Bastoncini LEKI MICRO VARIO CARBON LADY 8 Zaino OSPREY MUTANT 38 9 Pantalone FERRINO MUPA PANT 10 Scarponcini SCARPA ZODIAC TECH GTX Suola in VIBRAM


TREKKING 1

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TREKKING DONNA 1 Giacca FERRINO KUNENE JACKET WOMAN 2 Giacca FERRINO HOSTE JACKET WOMAN + T-SHIRT FERRINO LEROO WOMAN 3 Guantini LEKI MULTI LITE SHORT 4 Pantalone FERRINO USHUAIA PANT WOMAN

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Bastoncini FERRINO ORTLES Bastoncini FERRINO GRAN TOUR Zaino FERRINO FINISTERRE 30 W Orologio GARMIN FENIX 5X Scarponcino SCARPA MARMOLADA OD Suola in VIBRAM 10 Occhiali JULBO MONTEROSA


SVIZZERA FRANCIA

Valle d’Aosta

ALPINISMO

Piemonte

LA MONTAGNA DENTRO Nella regione delle più alte vette italiane, dove vive la guida alpina Giovanna Mongilardi. Saliamo al ritmo del suo passo.

I

CARTA D’IDENTITÀ Giovanna Mongilardi NATA IL: 27/01/1974 SEGNO ZODIACALE: acquario NATA A: Biella VIVE A: Aosta PROFESSIONE: guida alpina LIBRO: “A mani nude – Arrampicata sportiva in Val d’Aosta” di Massimo Bal e Patrick Raspo NOME:

COGNOME:

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n Valle d’Aosta l’orogenesi ha “prodotto” alcune delle più alte formazioni tettoniche dell’arco alpino, come testimonia il fatto che vi si trovino molte delle cime di quattromila metri. La vetta del Monte Bianco (4810 m), posta sul confine italo – francese, è la più alta montagna del continente europeo, a seconda di dove si collochi il confine d’Europa, se vi si include la catena caucasica (nel qual caso l’Elbrus, coi suoi 5642 m, detiene il primato) o meno. Qui gli sport outdoor, cosiddetti verticali, sono la punta di diamante del turismo attivo e, come è facile immaginare, molti professionisti della montagna hanno eletto questa regione a loro terra adottiva. Fra questi le guide alpine e qualche rara figura che, per destino e per scelta, ha attirato la nostra attenzione. Stiamo parlando di Giovanna Mongilardi, piemontese di nascita, valdostana d’adozione, che mentre studiava ingegneria chimica, saliva le montagne, riempiva il suo curriculum e portava avanti quel suo sogno di raggiungere l’apice del professionismo di settore per poter, infine,

accompagnare chi “inseguiva” una cima. L’abbiamo intervistata e ci siamo fatti raccontare la “sua” Valle d’Aosta. Come nasce la tua passione per la montagna? «La mia passione nasce grazie a mio padre. Fin da piccola, con mio fratello, ci accompagnava in estenuanti passeggiate sulle montagne vicino a casa, in Valsesia e talvolta in Valle d’Aosta. Dopo anni di frequentazione della montagna per sentieri, mi sono avvicinata alla dimensione verticale, con l’arrampicata su roccia e su ghiaccio, e con lo sci. Ovviamente all’inizio facendo tutto di nascosto dai miei genitori contrarissimi a quel tipo di approccio a loro giudizio troppo pericoloso ed aleatorio. Ricordo ancora oggi le piccole bugie raccontate a mio padre». Perché hai deciso di diventare guida ? «Un giorno un mio caro amico, guida alpina, mi disse: “perché non provi le selezioni per diventare guida?”, e qualcosa scattò dentro di me. Non avevo mai preso in considerazione la possibilità di trasformare la mia passione


Sorvolo in elicottero della Capanna Margherita sulla Punta Gnifetti, a 4554 metri, una delle cime del Monte Rosa.

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outdoor


ALPINISMO in lavoro, ma oggi, a distanza di così tanti anni, posso dire “ grazie Vincenzo, senza di te non lo avrei mai fatto e so che continui a proteggermi da lassù”. Si tratta di un mestiere difficile, talvolta pericoloso e rude, faticoso. La montagna mi ha anche portato via amici cari, ma non potrei più farne a meno. Dovessi tornare indietro rifarei le stesse cose, senza rimpianti». Come vive questa professione una donna? «L’ambiente dell’alpinismo è ancora oggi prettamente maschile ma non mi sono mai sentita discriminata. Ci sono situazioni non facili, condizioni meteo avverse, tensioni nell’affrontare frangenti delicati, notti trascorse nei rifugi lontani da casa. Tutto questo lo vivono anche i miei colleghi uomini. La differenza però è che, quando tornano a casa, trovano la cena pronta, i vestiti lavati e la casa pulita e ordinata. Io invece torno a casa, mi spoglio degli abiti da guida e… preparo la cena, faccio la lavatrice, sistemo casa. Ecco la vera differenza tra uomo e donna guida. Naturalmente ho un sacco di amici e colleghi

che sono ottimi cuochi, bravissimi mariti e padri di famiglia e anche nella mia esperienza personale non posso lamentarmi. Tornando alla professione credo che una donna possa fare quello che fa una guida “uomo”, magari sopperendo con la tecnica e l’esperienza a una forza fisica talvolta inferiore a quella dei colleghi. Spesso i miei clienti in me hanno apprezzato il mio atteggiamento più sensibile e cerebrale, più tipico delle donne. Una volta, a un appuntamento con un cliente, quando mi vide disse “ma tu sei una donna!”, con un tono un po’ riluttante. A fine gita era contentissimo, mi ha ringraziata ed è tornato l’anno dopo». Com’è il rapporto coi clienti? «Sono tante le persone che ho accompagnato negli anni. Voglio citarne due in particolare, per le belle emozioni che mi hanno trasmesso. Una ragazza, con la quale ogni anno organizziamo una o due uscite (la lontananza e il lavoro di lei non ci permettono di fare di più). Non posso dimenticare il suo sguardo, ogni volta che terminiamo un’uscita, la sua gioia quando raggiungiamo la vetta, la passione e l’entusiasmo nelle e-mail che precedono la nostra

ascensione. Il secondo è un bimbo, forse il più giovane che abbia mai accompagnato: due anni fa con suo padre ha deciso di scalare il Gran Paradiso. Non ho mai visto un bambino così motivato, non si è mai lamentato una volta e, raggiunta la vetta era così felice che quasi mi sono commossa io! Mi ha detto che da grande vuole fare la guida alpina. A casa lo chiamano “guidina”. Sono queste le cose per cui ancor oggi, dopo tanti anni, tante delusioni, sconfitte, perdite vado ancora in montagna ed accompagno persone nella speranza di poter realizzare i loro sogni!». La Valle d’Aosta è terra di molti degli 82 Quattromila delle Alpi. Cosa ci dici di questi giganti? «Credo che per chi ama la montagna la Valle d’Aosta sia una delle zone più belle d’Italia e forse di tutte le regioni alpine. Sulle strade e dai centri principali, anche solo

Giovanna Mongilardi in arrampicata sulla falesia di Chesod, nella Valtournenche e lo skyline dei quattromila con, a sinistra, l’inconfondibile piramide del Cervino.

Didascalie Fuga. Sequi enistr aliquisciet, adis dolox vfgjk rae ctin nemquia impoascalie Fuga. Sequi tenist por aliquisciet, adis dolorae ctinascalie Fuga. Sequi enistr aliquisciet, adis dolox vfgjk rae.

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Alpinisti in salita alle Aiguilles MarbrĂŠes con, sullo sfondo a sinistra, il Monte Bianco.

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ALPINISMO per chi è di passaggio, si può godere della vista sul gigante delle Alpi, il Monte Bianco, della piramide del Cervino, del Grand Combin. Il Monte Rosa con il suo fascino ci regala il meglio di sé risalendo la Valle di Gressoney; il Gran Paradiso che giace silenzioso nella selvaggia Valsavarenche. Poi ovviamente, per chi vuole anche salirli questi giganti, le possibilità sono molteplici. Solo sul Monte Bianco vi sono itinerari su roccia classici e moderni tra i più belli di tutto il mondo, vie su terreno misto e grandiose discese con gli sci. Alcune delle pagine più belle dell’alpinismo classico e moderno sono state scritte proprio su queste pareti. Ogni volta che ripeto uno di quegli itinerari mi sento parte della montagna e rivivo le emozioni, le paure e le gioie, facendo le debite proporzioni, dei primi salitori. Ovviamente anche il Cervino, il Grand Combin, il Rosa e il Gran Paradiso permettono a tutti gli amanti della montagna, dall’appassionato di trekking all’alpinista più estremo, di trovare appagamento alla propria sete di avventura».

Alpinisti sulla vetta del Monte Bianco (4810 m).

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Quale vetta consiglieresti a chi volesse salire un 4000 per la prima volta? «Sono una guida della Società del Gran Paradiso e pertanto non posso che suggerire il Gran Paradiso come prima vetta oltre i 4000 metri. Non presenta particolari difficoltà tecniche o pericoli oggettivi, è comunque impegnativa dal punto di vista fisico e non è assolutamente da sottovalutare. Non vi sono mezzi meccanici per raggiungere il rifugio, come invece sul Monte Rosa e sul Monte Bianco. Il panorama dalla vetta è incredibile: a 360 gradi l’occhio spazia dalla Francia, al Bianco, al Grand Combin, alla Grivola, al Rosa, al Cervino…». L.S.


ITINERARI Valle d’Aosta

ALPINISMO MONTE BIANCO LOCALITÀ:

1001 m

Les Houches (FR)

vetta del Monte Bianco 4810 m DIFFICOLTÀ: PD DURATA: 2 gg ARRIVO:

DISLIVELLO COMPLESSIVO:

3800 m INFORMAZIONI:

www.guidecourmayeur.com DESCRIZIONE: Fin dalla sua prima ascensione, l’8 agosto 1786, fatta da Jacques Balmat e Michel Paccard, ogni appassionato di montagna desidera conquistare questa vetta almeno una volta nella vita. La scalata del Monte Bianco è un viaggio che regala emozioni uniche ed impareggiabili: la conquista della vetta più alta d’Europa

è tanto lunga e faticosa, quanto appagante e soddisfacente. Il programma prevede per il primo giorno il ritrovo al mattino presto a Courmayeur, seguito dal trasferimento in auto a Les Houches, dopo Chamonix, in Francia. Da qui con la funivia e il treno a cremagliera si raggiunge il Nid d’Aigle. Dopo 5-6 ore di cammino si arriva al rifugio del Goûter, 3815 m, passando dal Grand Couloir. La partenza del secondo giorno è solitamente programmata verso le 01.30-2.00 del mattino: si sale sul Dôme du Goûter, la Capanna Vallot e da qui, lungo la Cresta delle Bosses, si arriva alla vetta del Monte Bianco. La discesa avviene per lo stesso itinerario della salita.

ALPINISMO

CAPANNA REGINA MARGHERITA – PUNTA GNIFETTI LOCALITÀ:

nité

Gressoney-La-Tri-

Punta Gnifetti – Capanna Regina Margherita 4554 m DIFFICOLTÀ: F DURATA: 2 gg ARRIVO:

DISLIVELLO COMPLESSIVO:

2900 m INFORMAZIONI:

www.guidemonterosa.com DESCRIZIONE: alcuni dicono che dal balcone della Capanna Regina Margherita si possa vedere la fine del mondo. E, in effetti, il panorama che si può ammirare dai 4554 metri del rifugio più alto d’Europa è davvero mozzafiato. Per la sua storia e la

sua posizione, la Margherita è una delle mete più ambite dagli appassionati di montagna. La salita si svolge in un ambiente glaciale maestoso. Il programma prevede la partenza con la guida alpina da Staffal. Dopo il controllo del materiale si prendono gli impianti per Punta Indren e da qui ci si incammina e facilmente si raggiungono il rifugio Gnifetti o il rifugio Mantova, dove si pernotta. Il giorno successivo, partenza all’alba: si cammina lungo il ghiacciaio del Lys fino al Colle del Lys, 4260 m. Dopo una breve discesa si passa a fianco della Parrotspitze e si inizia la salita al Colle Gnifetti. Da qui si deve affrontare “il Rivetto”, ultimo sforzo della salita. La discesa avviene lungo il medesimo percorso.

ALPINISMO

luglio del 1865 e affrontare passaggi che sono entrati di diritto nel lessico alpinistiLOCALITÀ: Cervinia 2.000 m co: la corda della sveglia, la ARRIVO: vetta del Cervino scala Jordan, l’Enjambée. 4478 m Dopo la partenza da DIFFICOLTÀ: D Cervinia, si arriva al rifugio DURATA: 2 gg Oriondé/Duca degli Abruzzi: DISLIVELLO COMPLESSIVO: da qui la via si inerpica su 2478 m per una lunga serie di placINFORMAZIONI: che fino al Colle del Leone, www.guidedelcervino.com dove inizia la scalata verso DESCRIZIONE: il Cervino è la la cima. Arrivati alla montagna per antonomaCapanna Carrel, dove si sia, la vetta che tutti gli passa la notte e si recupealpinisti sognano e inseguo- rano le forze per il giorno no. Scalare la Gran Becca successivo, si parte all’alba dalla Cresta del Leone, e attraverso il Pic Tyndall ovvero la Via Italiana, sisi giunge sulla vetta dove gnifica ripercorre la via che nel 1902 è stata posizionata Jean-Antoine Carrel aprì nel la Croce.

CERVINO

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ITINERARI Valle d’Aosta

ALPINISMO CASTORE LOCALITÀ:

Frachey (Ayas) 1614 m ARRIVO: Vetta del Castore 4.225 m DIFFICOLTÀ: F+ DURATA: 2 gg DISLIVELLO COMPLESSIVO:

2600 m INFORMAZIONI:

www.guidechampoluc.com DESCRIZIONE: il Castore è una montagna attraente che si staglia imperturbabile sulla Val d’Ayas: la sua cresta affilata segna il confine tra Italia e Svizzera. Insieme al Naso del Lyskamm, questa montagna è uno dei due 4000 che attraversano i concorrenti del Mezzalama, la maratona dei ghiacciai,

una delle gare di scialpinismo più conosciute al mondo. Il programma per scalare una delle cime più affascinanti e ricche di storia del Massiccio del Monte Rosa prevede per il primo giorno il ritrovo a Frachey. Attraverso gli impianti, si sale fino al Colle della Bettaforca e da qui, passando per il sentiero a tratti attrezzato, si prosegue fino al rifugio Quintino Sella, dove si trascorre la notte. Il giorno seguente, si parte dal rifugio al mattino presto: la salita verso la vetta non presenta particolari difficoltà, salvo il tratto finale, dove la cresta si fa un po’ più stretta. Dopo aver conquistato la vetta, si rientra a Frachey.

ALPINISMO

vi salì Achille Ratti, il futuro Pio XI, e nel 1930 l’Abbé Henry, prete, studioso e alpinista, lo raggiunse LOCALITÀ: Pont–Valsavarenche 1960 m portandosi appresso l’asino Cagliostro. ARRIVO: Vetta del Gran ParaIl programma prevede per diso 4061 m il primo giorno, la salita al DIFFICOLTÀ: F+ rifugio Vittorio Emanuele DURATA: 2 gg DISLIVELLO COMPLESSIVO: 2100 m II, a 2735 metri, o al rifugio Chabod, a 2750 metri, e INFORMAZIONI: www.guidegranparadiso.com pernottamento in loco. Il secondo giorno, si parte DESCRIZIONE: il Gran Paradiso all’alba e si affronta la salita è uno dei quattro giganti per arrivare sulla cima della Valle d’Aosta, con Monte Bianco, Monte Rosa della montagna, dove per poter raggiungere la statua e Cervino. Unico 4ooo della Madonna, posta sulla interamente in territorio italiano, fu scalato la prima vetta, bisogna superare alcuni semplici passaggi volta nel 1860 dagli inglesi di roccia. Cowell e Dundas. Nel 1887

GRAN PARADISO

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ALPINISMO

re per il proprio curriculum, fu conquistata per la prima volta nel 1882. L’escursione LOCALITÀ: Courmayeur 1.370 m parte dalla nuova funivia ARRIVO: vetta del Dente del Skyway, nella frazione Gigante 4013 m di Entrèves: con la prima DIFFICOLTÀ: D corsa si sale fino a Punta DURATA: 1 g Helbronner. DISLIVELLO COMPLESSIVO: Da qui, si percorre il ghiac1700 m ciaio del Gigante in direzione INFORMAZIONI: nord-est verso la meta ben www.guidecourmayeur.com evidente. Dopo aver aggiraDESCRIZIONE: spettacolare e to a sinistra l’Aiguille Marbré, prestigiosa salita su roccia si prosege fino alla lingua su cui è stata scritta una nevosa che si protende parte della storia dell’alpiverso il Dente. nismo: il Dente del Gigante Si sale quindi alla gengiva venne citato anche in una del Dente del Gigante: da poesia di Giosuè qui inizia la scalata su roccia Carducci composta in fino alla vetta, con sei tiri occasione del funerale della che presentano passaggi di famosa guida Emilio Rey e III, IV e V grado. La discesa si inserita nella raccolta “Rimi può effettuare dallo stesso e Ritmi”. Meta da non perde- itinerario della salita.

DENTE DEL GIGANTE



SVIZZERA FRANCIA

Valle d’Aosta

MOUNTAIN BIKE

Piemonte

SU E GIÙ CON LA “DUE RUOTE” Una Vallée tutta da scoprire a ritmo di bike. Con la nuova frontiera sostenibile dei mezzi elettrici.

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C’

è una Valle d’Aosta anche per i bikers, non solo per gli scalatori della road bike, che qui trovano un ricchissimo menù. I mountain bikers non hanno che da scegliere su una sentieristica vastissima e su stradine di montagna che arrivano ovunque e su cui pedalare è facile, a seconda della difficoltà dell’itinerario prescelto. Abbiamo chiesto a Corrado Herin,

CARTA D’IDENTITÀ Corrado Herin NATO IL: 04/08/1966 SEGNO ZODIACALE: leone NATO A: Aosta VIVE A: Torgnon ATTIVITÀ: mountain bike LIBRO: “Mountain bike in Valle d’Aosta, 61 itinerari ai piedi dei 4000” Versante Sud NOME:

COGNOME:

Wall Trail al bike park di Breuil Cervinia in pieno ambiente montano.

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Camminando fra sui dolci declivi e i forti della prima grande guerra.

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outdoor


MOUNTAIN BIKE mountain biker con inattesi trascorsi da campione di slittino, di raccontarci la sua regione per chi voglia trascorrere l’estate sulla due ruote. L’universo bike è vastissimo. Cosa offre la Valle d’Aosta agli appassionati? «La Valle d’Aosta offre agli appassionati di mountain bike itinerari che

attraversano paesaggi incontaminati da percorrere in piena libertà. Sui suoi itinerari si possono ammirare panorami unici, pedalare ai piedi dei quattromila, ammirare luoghi intrisi di storia come i castelli medievali di cui queste terre alte sono ricche, oppure vivere esperienze più “adrenaliniche” come quelle che si possono provare nei bike park per gli amanti del downhill».

Quali discipline si possono praticare? «Cross country, easy downhill, downhill». I bike park sono in espansione anche qui? «Ci sono alcuni bike park, come quello di Pila che ho tracciato personalmente, che oramai hanno una storia decennale e sono molto conosciuti in campo internazionale grazie anche alla Coppa del Mondo e alle gare internazionali del circuito iXS che sono state organizzate

In questa pagina Corrado Herin in azione sui terreni valdostani. A fronte lungo un itinerario a Breuil-Cervinia.

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MOUNTAIN BIKE per molti anni sui suoi tracciati. Altre stazioni hanno poi seguito la strada di Pila, come La Thuile, Cervinia, Champoluc. Ora ai bike park più strettamente legati al downhill si stanno affiancando i bike park dedicati all’easy downhill che sono di più facile fruizione. Il Comune di Torgnon, considerata la sua clientela principalmente di famiglie, ha proposto un percorso in discesa molto facile associato a tratti pianeggianti facilmente percorribili. Sono scelte giuste che hanno l’obbiettivo di rendere il mondo della mountain bike fruibile da un maggior numero di persone, anche quando queste non sono particolarmente esperte». Sei atleta polivalente di cross country e downhill: dove ti alleni? «Mi alleno soprattutto nel Bike Park di Pila per quanto riguarda il downhill, altrimenti pedalo sui numerosi percorsi presenti nel comune dove risiedo, a Torgnon».

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E come istruttore qual è la tua esperienza? «Dopo che ho smesso con l’attività agonistica ho aperto una scuola di mountain bike: la “Black Arrows-MTB Herin School». In qualità di istruttore avrai a che fare anche con persone che imparano, con amatori, con famiglie? «L’attività della mia scuola è rivolta soprattutto ai ragazzini dai 6 ai 12 anni che alleno assieme a uno staff di maestri di mountain bike con appositi corsi organizzati, ma è anche un piacere poter accompagnare sui numerosi tracciati valdostani coloro che vogliono conoscere le bellezze naturalistiche della nostra regione e si affidano a istruttori come me. Penso sia un valore aggiunto del nostro turismo poter accompagnare gli appassionati in appositi tour che aiutano a scoprire gli angoli nascosti della Valle d’Aosta».

In questa pagina percorsi tra boschi e prati nel maestoso ambiente delle montagne valdostane.

La Valle d’Aosta si presta agli amatori e alle famiglie con la mountain bike? «Il nostro territorio può essere considerato un paradiso per gli amanti della mountain bike: abbiamo dei percorsi che si snodano tra le montagne più belle d’Europa, tra alpeggi, colli, panorami unici… Inoltre ci sono percorsi adatti sia ai principianti che ai più esperti». Cosa pensi delle bici elettriche? «Le bici elettriche hanno aperto un nuovo mondo in quanto permettono a chi è meno allenato di affrontare percorsi lunghi e impegnativi. A Torgnon, grazie ai fondi di un progetto europeo, sono state acquistate delle mountain bike elettriche che per ora vengono messe a disposizione gratuitamente a tutti coloro che desiderano provarle. Lo scopo è quello di avvicinarli a una disciplina che normalmente richiederebbe un minimo di preparazione fisica. Secondo me le biciclette elettriche rappresenteranno il futuro del turismo per le escursioni in mountain bike». L.S.


ITINERARI Valle d’Aosta

MOUNTAIN BIKE PROMORON – VALTOURNENCHE

Cervinia Promoron LUNGHEZZA: 8.9 km DISLIVELLO: 50 m DIFFICOLTÀ: facile PUNTO PIÙ ALTO: 2.015 m LOCALITÀ: ARRIVO:

INFORMAZIONI:

www.maestrimtb.com DESCRIZIONE: splendida escursione sui sentieri ai piedi della Gran Becca. Il percorso parte dalla frazione di Breuil-Cervinia, nel Comune di Valtournenche. Dopo aver raggiunto il paese e parcheggiato nelle varie aree di sosta, dalla chiesa di Breuil-Cer-

vinia bisogna percorrere la strada asfaltata verso Valtournenche passando a destra della galleria. Arrivati al distributore di carburante, girare a destra. In prossimità del golf, prima del ponte, girare a sinistra, per poi proseguire sul sentiero fino all’area pic-nic di Perrère: in questo tratto occorre prestare attenzione perché esposto. Raggiunta l’area pic nic, girare a destra sul ponte in legno e proseguire sulla strada sterrata pedalando per circa 5 km fino al termine di quest’ultima, in località Promoron. Ripercorrere lo stesso tragitto dell’andata per tornare al punto di partenza.

MOUNTAIN BIKE I RUS DE LA SEIGNEURIE DE QUART

comuni di Aosta, Saint-Christophe e Roisan ACCESSO: Aosta area naturale di Tzatelet, Saint-Christophe loc. Veynes, Roisan PARTENZA/ARRIVO: area naturale di Tzatelet LUNGHEZZA: 20 km DISLIVELLO: 350 m DIFFICOLTÀ: facile LOCALITÀ:

INFORMAZIONI:

www.maestrimtb.com DESCRIZIONE: escursione di mezza giornata su circuito di circa 20 km, con possibilità di varianti, che si snoda su strade sterrate, con brevi tratti su strada asfaltata. Durante il giro si percorrono alcuni tratti di parte dei

Rus (ruscelli) della Signoria di Quart: Ru Champapon, Ru Prévôt e Ru Pompillard, che furono costruiti nel Medio Evo e vengono attraversati antichi ponti-aquedotto. In particolare, il ponte-acquedotto Grand Arvou che sorregge il Ru Prévôt e il ponte Petit Arvou che sorregge il Ru Champapon. La strada sterrata che percorre i rus porta dapprima al borgo di Roisan e poi, attraverso una galleria, alla parte alta della Collina di Aosta e Saint-Christophe, da dove poi si ridiscende, sempre su strada sterrata, al punto di partenza. Volendo si possono anche percorre tratti di sentiero in discesa per provare le abilità tecniche di guida.

MOUNTAIN BIKE

irrigua ha da sempre rappresentato un problema: nel tempo, sono stati realizzati dei canali detti “rus” LOCALITÀ: Valle del Gran che hanno permesso nel San Bernardo e Valpelline tempo lo sviluppo dell’agriACCESSO: da Aosta verso la coltura e dell’allevamento. valle del Gran San Questo itinerario ripercorre, Bernardo appunto, i principali rus PARTENZA/ARRIVO: località presenti nelle vallate citate La Clusaz sul confine tra e attraverso sette Comuni i comuni di Gignod ed permette di addentrarsi in Etroubles paesaggi affascinanti che LUNGHEZZA: 53 km vanno dal fantastico bosco DISLIVELLO: 1600 m di larici di “Gnon e Guet” ai DIFFICOLTÀ: medio pascoli alpini della Conca di INFORMAZIONI: By. La parte più suggestiva www.maestrimtb.com del percorso è sicuramente DESCRIZIONE: escursione di l’attraversamento della galuna giornata che si sviluppa leria di 800 metri (neceslungo gli storici canali irrigui sità di una torcia elettrica) della vallata del Gran San che costeggiando il Rus Bernardo e della Valpelline. du Mont porta l’acqua dal In Valle d’Aosta, l’approvComune di Ollomont ai prati vigionamento dell’acqua del Comune di Doues.

TOUR DEI RUS DELLA COUMBA FREIDA

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ITINERARI Valle d’Aosta

MOUNTAIN BIKE LAGO DI CIGNANA

Valtournenche Torgnon PARTENZA/ARRIVO: Chantorné / Lago di Cignana – rifugio Barmasse LUNGHEZZA: 14.3 km DISLIVELLO: 550 m DIFFICOLTÀ: media LOCALITÀ: ACCESSO:

INFORMAZIONI:

www.maestrimtb.com DESCRIZIONE:

dopo aver raggiunto il Comune di Torgnon, proseguire in auto seguendo le indicazioni stradali per l’area pic nic di Chantorné. Superare l’area pic-nic e posteggiare nel piazzale al termine della strada asfaltata. Parcheggiare l’auto nel piccolo piazzale sterrato

MOUNTAIN BIKE

per 2.5 km e, superata la radura sulla destra denominata campo scout, al primo bivio girare a sinistra LOCALITÀ: e raggiungere la frazione di Comune di Saint-Nicolas Grand-Sarriod. Continuare ACCESSO: in salita su strada asfaltata Comune di Saint-Nicolas per due tornanti e imbocPARTENZA/ARRIVO: Comune di care la strada sterrata sulla Saint-Nicolas sinistra, tralasciando tutte LUNGHEZZA: 13.7 km le deviazioni fino al termine DISLIVELLO: 450 m della stessa in prossimiDIFFICOLTÀ: facile tà del torrente Gaboe. INFORMAZIONI: Ritornare alla frazione www.maestrimtb.com di Grand-Sarriod per lo DESCRIZIONE: dopo aver stesso tragitto dell’andata lasciato la macchina a e successivamente seguire Saint-Nicolas, proseguire le indicazioni del percorso lungo la strada asfaltata per pedonale n. 22 in direzione circa un km in direzione di della frazione di Persod. Vetan. Superata la frazione All’incrocio con la strada di Chaillod, al primo bivio sterrata pianeggiante svolgirare a sinistra su stradina tare a destra, percorrerla secondaria che dopo un fino ad incrociare la strada centinaio di metri diventa asfaltata, e tornare al punto sterrata. Continuare in salita di partenza.

PANORAMI DI SAINT-NICOLAS

vicino al ristorante e quindi proseguire in mtb sullo sterrato che conduce in piano all’interno del bosco. Pedalare per circa 2,5 km fino a raggiungere lo stagno di Loditor. Continuare a pedalare su strada in salita, superare il villaggio di Tellinod e salire nel bosco effettuando alcuni tornati. Giunti alla cappella votiva di Gilliarey si potrà notare il magnifico scorcio sul Monte Cervino. Pedalare per altri 5 km, superando il cartello che indica l’entrata nel Comune di Valtournenche. Raggiunti i laghetti di Cortinaz, iniziare la breve salita che porterà al lago di Cignana e al vicino rifugio Barmasse. Rientro dallo stesso itinerario dell’andata.

MOUNTAIN BIKE I CASOLARI DI ORVIEILLE LOCALITÀ:

Valsavarenche

ACCESSO:

Fenille Valsavarenche PARTENZA/ARRIVO: località Fenille in Valsavarenche LUNGHEZZA: 25 km DISLIVELLO: 900 m DIFFICOLTÀ: medio INFORMAZIONI:

www.maestrimtb.com DESCRIZIONE: partendo da Fenille, primo villaggio del Comune di Valsavarenche, risalendo la fascia fluviale del Torrente Savara e pedalando in un suggestivo bosco di conifere si raggiungono gli alti pascoli alpini del plateau di Orvieille dove si trova il Casolare di caccia. Meta della gita che si raggiunge percorrendo la “strada reale” è la casa di caccia di Orvieille, che, costruita intorno al 1860, rese la vallata “la vera e propria capitale delle Regie Cacce allo stambecco e soggiorno prediletto di Vittorio Emanuele II”. L’escursione si snoda all’interno del territorio che, nato come Riserva del Gran Paradiso per

volontà di Vittorio Emanuele III, divenne nel 1922 territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso con l’intento di proteggere gli stambecchi e i camosci e gli altri animali presenti sul territorio che non è difficile scorgere nelle soste per ammirare il panorama.

info: www.maestrimtb.com - presidente@maestrimtb.com Herin Daniele (presidente) 335 6515804

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ATTREZZATURA / ABBIGLIAMENTO

scelta outdoor:

2 7

1

9 4 5 8 3

6 10

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MOUNTAIN BIKE 1 2 3 4 5

Casco BRIKO FUOCO Maglia BRIKO SENTIERO MTB JERSEY Pantaloncino BRIKO MTB PANTS Occhiali BRIKO CYCLOPE Gps GARMIN Edge Explore 820

6 7 8 9 10 11

Casco LIMAR 545 Pantaloncino e Maglia SCOTT RACING TEAM Borraccia e integratore PEGASO SPRINT4WIN Guantino SANTINI MANIA Calzino SANTINI FLAG COOLMAX MTB SCOTT SCALE 720 PLUS


MTB/BICI DA CORSA 3

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BICI DA CORSA 1 Maglia BRIKO LAVA CAMU ZAMPILLO JERSEY 2 Pantalone BRIKO LAVA CAMU ZAMPILLO PANT 3-4 SANTINI maglia SLEEK PLUS e calzoncini SLEEK PLUS (completo da uomo) 5-6 SANTINI maglia WAVE e calzoncini WAVE (completo da donna)

7 Giacca BRIKO LAVA CAMU PIUMA JACKET 8 PEGASO integratore SPRINT4WIN + integratore REGOBASIC 9 Occhiale BRIKO CYCLOPE 10 Calzino SANTINI Q-SKIN DRYCARB 11 Casco BRIKO VENTUS 12 Casco LIMAR 797 13 BICI SCOTT FOIL 10


La partenza del Tor des GĂŠants, il trail running che attraversa tutte le montagne valdostane e Franco CollĂŠ in allenamento al Forte di Bard sul far della sera.

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SVIZZERA FRANCIA

Valle d’Aosta

TRAIL RUNNING

Piemonte

SULLE VETTE COI CALZARI ALATI Da quando è nato il Tor des Géants, la Valle d’Aosta è diventata capitale italiana del trail running. Ce ne parla Franco Collé.

U

n walser piè veloce, Franco Collé, appartiene a quella minoranza non francofona della Valle d’Aosta che è la comunità di Gressoney. I gressonari sono germanofoni, anzi Titsch, anche se la parlata si sta estinguendo. Lì, sui cartelli bilingue che indicano le scuole c’è scritto Schule. I walser, popolazione montanara che valicò a più riprese le Alpi dall’originario Vallese (attuale cantone elvetico), soprattutto nella zona del Monte Rosa, colonizzarono principalmente le terre alte della limitrofa Valle d’Aosta

orientale e del Piemonte settentrionale. Erano determinati, coriacei, teste dure. Che nello sport ha prodotto qualche risultato, come dimostrarono i fratelli Squinobal, capaci di vincere il Trofeo Mezzalama. Ora Franco da qualche anno, erede di quella tradizione, veleggia ai vertici del trail running, la corsa in montagna, dove, come in tanti sport di resistenza, non bisogna mollare mai. Nell’impossibilità di stargli al passo, abbiamo seguito quantomeno il filo del suo discorso…

CARTA D’IDENTITÀ Franco Collé NATO IL: 29/10/1978 SEGNO ZODIACALE: scorpione NATO A: Ivrea (TO) VIVE A: Gressoney-Saint-Jean REALIZZAZIONE: 1° al Tor des Géants 2014 ATTIVITÁ: trail running LIBRO: “Skyrunner, il corridore del cielo” di Bruno Brunod NOME:

COGNOME:

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TRAIL RUNNING Sei atleta polivalente. In estate corri, in inverno scivoli... «Sono polivalente perché adoro praticare attività fisica all’aperto adattandomi a quello che mi offre l’ambiente in cui vivo. In Valle d’Aosta ogni mattina apro gli occhi e mi si spalancano davanti queste maestose montagne. Così, per godermi appieno questi angoli di natura, in estate mi sono sufficienti un paio di scarpette e dei pantaloncini corti, mentre in inverno mi adatto alla neve calzando gli sci da skialp e pelli di foca. Sicuramente tra queste due diverse discipline ci sono molte affinità: la fatica, la possibilità di scoprire sempre nuovi luoghi e percorsi, l’opportunità di raggiungere ambienti incontaminati immersi nel silenzio. Non solo: sono affascinato da tutte quelle discipline che mi permettono di stare a contatto con l’ambiente, dall’alpinismo alla mountain bike all’arrampicata, alla pesca. Mi ritengo molto fortunato ad avere una buona resistenza fisica e un carattere tenace che mi permettono di “tener duro” ». La Valle d’Aosta, con il Tor des Géants, è un punto di riferimento per il trail nazionale ed internazionale. Tu hai vinto l’edizione 2014. Cosa significa? «Forse sono un po’ di parte. Credo comunque che la Valle d’Aosta con il Tor des Géants abbia dimostrato, grazie ai suoi sentieri che attraversano paesaggi mozzafiato, di essere una grande realtà del trail. Non a caso in regione ci sono numerose altre manifestazioni altrettanto affascinanti, come il Cervino X-Trail, il Trail Licony, il Gran Trail Courmayeur, il Walser Trail e altri nati in questi ultimi anni con lo scopo di far scoprire 72


Franco Collè in trail running tra il rifugio Bonatti (2033 m) e il Col Malatrà (2936 m).

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TRAIL RUNNING le nostre bellezze naturali. Pur essendo una regione di piccole dimensioni e poco antropizzata, la Vallée può contare su un numero elevato di atleti di alto livello come Francesca Canepa, Giuliano Cavallo, Dennis e Bruno Brunod ». Quando si tengono gli altri trail? «Purtroppo le tante gare sono concentrate in un calendario di soli 3 mesi estivi quando tutti i sentieri sono accessibili. Il mio consiglio è quello di provarle

tutte, magari “spalmandole” in un periodo di tre anni, perché ciascuna ha caratteristiche di unicità nel suo genere. Un’occasione per conoscere anche gli angoli più nascosti della nostra regione attraverso percorsi segnalati e un’organizzazione impeccabile». Come ti spieghi il grande successo dei trail di questi anni? «A mio avviso l’uomo ha sempre corso o camminato e le migliaia di sentieri che si intrecciano sulle nostre montagne ne sono la testimonianza. Forse una volta non si chiamavano così, non c’erano

Un tratto del Tor des Géants nei pressi del Lago Nero nel Vallone di Entrelor.

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decine di aziende che credevano nella disciplina producendo materiali sempre più performanti. Tuttavia, i numeri delle gare e degli atleti dimostrano che stiamo assistendo a una vera e propria esplosione della disciplina. Una delle possibili spiegazioni è che in una società sempre più sofisticata e caotica stiamo assistendo da parte dell’uomo a un ritorno alle origini. Una ricerca delle cose semplici, della tranquillità, della pace e del contatto con la natura, Anche le salite veloci rispondono a queste esigenza non meno di una normale escursione». L.S.


ITINERARI Valle d’Aosta

TRAIL RUNNING

no i 3000 m di altitudine. Percorrendo le due Alte Vie della Valle d’Aosta, questa LOCALITÀ: tutta la Valle gara è un autentico viaggio d’Aosta nel cuore delle cime più DATE: 10 – 17 settembre 2017 alte d’Europa: i sentieri si PARTENZA E ARRIVO: snodano ai piedi del Monte Courmayeur Bianco (4810 m), del Gran DISTANZA: 330 km Paradiso (4061 m), del DISLIVELLO POSITIVO: 24.000 m Monte Rosa (4634 m) e del TEMPO MASSIMO: 150 h Cervino (4478 m) e attraINFORMAZIONI: versano il Parco Nazionale www.tordesgeants.it del Gran Paradiso e DESCRIZIONE: il Tor des Géants il Parco Regionale del Mont è l’endurance trail più duro Avic. Il percorso è suddiviso al mondo, non solo per la in sette tappe delimitate lunghezza e per il dislida altrettante basi vita vello, ma anche perché i dove è possibile mangiare, concorrenti sono chiamati dormire e beneficiare di a valicare colli che superaqualche cura.

TOR DES GÉANTS

TRAIL RUNNING

centro di Breuil-Cervinia. Passando sotto alle pendici del monte Cervino si raggiunge il colle Cime Bianche, si scende LOCALITÀ: Breuil-Cervinia, verso Champoluc per poi Valtournenche, Champoluc risalire al Colle di Nana e al DATE: 8 – 9 luglio 2017 Col des Fontaines e tagliare PARTENZA E ARRIVO: il traguardo a Breuil-CerviBreuil-Cervinia nia, dopo aver completato DISTANZA: 60 km un bellissimo percorso ad DISLIVELLO POSITIVO: 3850 m anello che congiunge la TEMPO MASSIMO: 16 h Valtournenche e la INFORMAZIONI: Val d’Ayas. Oltre a questa www.cervinoxtrail.com gara, sono previste DESCRIZIONE: gara di corsa una 30 km con 1700 m di in montagna su un traccia- dislivello positivo, un verto ad anello con partenza tical positivo e un vertical dai 2000 metri di quota del negativo.

NEW BALANCE MATTERHORN/CERVINO X TRAIL

TRAIL RUNNING

germanofona di origine walser, una minoranza etnico-linguistica che si distingue dalla realtà francofona della Valle d’Aosta sotto gli LOCALITÀ: Valle di Gressoney aspetti culturale, linguistico e Valle d’Ayas e architettonico. Numerosi e DATE: 28 – 30 luglio 2017 pregevoli sono gli esempi di PARTENZA E ARRIVO: architettura rurale che si atGressoney-Saint-Jean traversano durante la gara. DISTANZA: 114 km Sono inoltre previste una DISLIVELLO POSITIVO: 8240 m 50 km con 3240 m d+, TEMPO MASSIMO: 35 h una 20 km con 850 m d+ e INFORMAZIONI: www. un eco-trail non competitivo monterosawalsertrail.com sullo stesso itinerario della DESCRIZIONE: un percorso 20 km. Dopo aver ottenuto affascinante che si snoda la certificazione da parte ai piedi del massiccio del Monte Rosa lungo i sentieri dell’Associazione Internazionale di Trail Running, il Monte della valle di Gressoney Rosa Walser Trail ha ricevuto e della valle d’Ayas, nei la notifica di riconoscimento comuni di Brusson, Ayas, Gressoney-La-Trinité e Gres- delle tre gare dell’edizione soney-Saint-Jean. L’alta valle 2017 nella lista delle compedel Lys è caratterizzata dalla tizioni qualificanti per l’Ultra Trail Mont Blanc. presenza di una comunità

MONTEROSA WALSERTRAIL

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ITINERARI Valle d’Aosta

TRAIL RUNNING

nica ad impegnare gli atleti nella traversata di un intero ghiacciaio, il ghiacciaio LOCALITÀ: Valpelline (Valle di Arolla, e perché prevede d’Aosta), Val d’Hérens la partecipazione a squadre (Svizzera) di due persone che devono DATE: 8 – 9 settembre 2017 aiutarsi e collaborare lungo Partenza: Bionaz (Valle tutto il tracciato. L’itinerad’Aosta) rio si sviluppa sugli antichi ARRIVO: Evolène (Canton sentieri utilizzati una volta Vallese, Svizzera) dalle vicine popolazioni DISTANZA: 22 km transfrontaliere dell’Alta DISLIVELLO POSITIVO: 1250 m Valpelline, in Italia, e della TEMPO MASSIMO: 9 h Val d’Hérens, in Svizzera, INFORMAZIONI: che hanno saputo conserwww.collontrek.com vare usi, costumi, tradizioni DESCRIZIONE: gara di trekking e lingue comuni. I sentieri in alta montagna che fanno parte del Tour del rappresenta una novità nel Cervino, del Tour delle panorama nazionale ed Grandi Dighe e passano internazionale perché è l’u- vicino al Tour des Combin.

COLLON TREK

TRAIL RUNNING COURMAYEUR MONT BLANC SKYRACE Courmayeur 5 agosto 2017

LOCALITÀ: DATE:

PARTENZA:

Courmayeur (1224 m) ARRIVO: Punta Helbronner (3466 m) DISTANZA: 11 km DISLIVELLO POSITIVO: 2200 m TEMPO MASSIMO: 4,5 h INFORMAZIONI:

www.montblancskyrace.it DESCRIZIONE: La modernissima funivia SkyWay, che porta nel cuore del Monte Bianco, è la cornice di

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questa gara di skyrunning in semi-autonomia con partenza da Courmayeur e arrivo sulla terrazza panoramica a Punta Helbronner. Un percorso che, vista la quota e l’estrema verticalità dell’ultima parte del percorso, mette a dura prova anche gli atleti più allenati. Il 3 agosto prende anche il via la Skyrace night (7 km e 949 m D+) che si svolge per intero in notturna. Le pile frontali degli atleti illuminano il percorso che da Courmayeur porta al traguardo posto al Pavillon du Mont Fréty.

TRAIL RUNNING

di 67 km e 6000 D+/D-. Saranno accettati al massimo 250 team (500 atleti). Il Mont Avic Extreme Skytrail è una gara LOCALITÀ: Champdepraz Date: 29-30 settembre e 1° che racchiude tutte le caratteristiche tecniche ottobre 2017 dello skyrunning e i valori PARTENZA: Covarey del trailrunning: la formula ARRIVO: Covarey di gara per team è stata DISTANZA: 26 - 23 e 18 km voluta appositamente DISLIVELLO POSITIVO: 2250 per riprendere lo spirito 2100 e 1550 m della cordata nell’andare in TEMPO MASSIMO: tre tappe, montagna e quindi gara formula “combinata” trasmettere un ottimo INFORMAZIONI: messaggio per quanto www.montavicevents.com riguarda la sicurezza DESCRIZIONE: il Mont Avic Exe solidarietà tra i vari atleti treme Skytrail è una competizione internazionale di in gara. I percorsi, interatrailrunning in partnership mente disegnati da Dennis con la famosa gara france- Brunod sui suoi sentieri di allenamento, si sviluppase “Pierra Menta Eté EDF”. no nel Comune di ChamLa combinata delle prove sarà valida per il Mountain pdepraz e all’interno dei Trail Trophy. Si tratta di una magnifici ambienti montani gara a coppie e si sviluppa del Parco Naturale Mont Avic. su tre tappe per un totale

MONT AVIC EXTREME SKYTRAIL



ATTREZZATURA / ABBIGLIAMENTO

scelta outdoor:

2 1

3

5

6

4 12 7 11

8 9

10

TRAIL RUNNING UOMO 1 2 3 4 5 6

Maglia LA SPORTIVA STRATOSPHERE HOODY Portaborraccia OSPREY DURO SOLO BELT Gilet LA SPORTIVA HUSTLE VEST Maglietta LA SPORTIVA SKIN T-SHIRT Cappellino LA SPORTIVA SHIELD CAP JULBO occhiali Explorer 2.0

7 8 9 10 11 12

Bastoncini LA SPORTIVA NEPAL LITE TREK Zaino FERRINO X-TRACK 20 Scarpe SCARPA NEUTRON SUOLA VIBRAM Scarpe LA SPORTIVA AKYRA Calze LA SPORTIVA LONG DISTANCE SOCKS Pantaloncini LA SPORTIVA NUCLEOUS TIGHT ¾


TRAIL RUNNING 5 1

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8 7

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TRAIL RUNNING DONNA 1 2 3 4 5 6

Giacca LA SPORTIVA CREEK JKT Pantaloncini LA SPORTIVA SOLO LEGGINGS Fascia LA SPORTIVA FADE HEADBAND Zaino FERRINO X-TREK VEST Maglia LA SPORTIVA MOVE T-SHIRT Gonnella LA SPORTIVA ANDROMEDA SKIRT

7 8 9 10 11 12 13 14 15

Scarpe LA SPORTIVA AKASHA Calze LA SPORTIVA MID DISTANCE SOCKS Bastoncino LEKI PASSION Bastoncino LEKI VERTICAL K Guantini LEKI MULTI LITE SHORT Scarpe SCARPA SPIN WMN Suola in VIBRAM Integratore PEGASO SPRINT4WIN Portaborraccia LA SPORTIVA TRAIL DRINK BELT Portaborraccia OSPREY DURO SOLO BELT


SVIZZERA FRANCIA

Valle d’Aosta Piemonte

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ARRAMPICATA


MONTANARO CON LE SCARPETTE Massimo Bal, climber vero, ci guida fra il fondovalle e le pareti verticali dove arrampicatori esperti e neofiti possono trovare pane per i loro denti.

CARTA D’IDENTITÀ Massimo Bal NATO IL: 14/02/1964 SEGNO ZODIACALE: acquario NATO A: Aosta VIVE A: Aosta PROFESSIONE: guida alpina LIBRO: “Freney 1961” di Marco Albino Ferrari NOME:

COGNOME:

U

na guida alpina che è un vero montagnard, Massimo Bal, con una certa smodata passione per la roccia, ci accompagna in questo viaggio: un po’ esperienza personale, un po’ geografia minima verticale del suo territorio. A quattro mani con Patrick Raspo ha firmato “A mani nude – Arrampicata sportiva in Valle d’Aosta”. Vale la pena di ascoltarlo… Sei guida alpina: come nasce la tua passione per la montagna? «Sin da piccolo mi ha sempre attratto la curiosità di ciò che ci poteva essere dietro un colle, una punta: oltre quello che potevo vedere con i miei occhi. Ho potuto cominciare a coltivare questa passione quando ho trovato delle persone che condividevano le mie stesse curiosità e che avevano un atteggiamento umile e rispettoso nei confronti della montagna e della sua severità».

La Valle d’Aosta offre molte possibilità agli arrampicatori. sia ai più tecnici che ai plaisir.

Perché hai deciso di diventare guida? «Diciamo che la considero il coronamento della passione nata da giovane in una regione come la nostra che offre un panorama di attività molto vasto a 360°». 81


ARRAMPICATA Oggi sei qui a parlarci di roccia... Hai un particolare feeling? «Certo! Direi che c’era molto feeling tra me e la roccia: fin da piccolissimo abbandonavo le mucche al pascolo per arrampicarmi sui massi. In ogni caso la gestualità che si mette in campo per salire una montagna o una falesia continua ad attrarmi e a stimolarmi molto, è una sorta di danza che mi fa sentire vivo e libero e mi regala sempre, ormai da 30 anni circa, grandissime emozioni. Dal punto di vista emotivo è come se fossi ogni volta all’inizio, con lo stesso entusiasmo, la stessa curiosità. Sono un montanaro ma non da ‘scarpe grosse’: sulla roccia calzo le scarpette». La Valle d’Aosta è adatta sia a chi ama il terreno d’avventura sia a chi ama l’arrampicata sportiva. Cosa offre dal punto di vista dell’arrampicata sportiva? «Offre tantissimo tutto l’anno in tutta la regione. D’estate si frequenta l’alta valle, d’inverno la bassa valle. In bassa valle è conosciuta Arnad, famosa per il suo storico paretone e pilastro Lomasti: qui troviamo svariate vie multi pitch, tra le più belle della regione, oltre a interessanti falesie di monotiri come Gruviera, Mont Carogne, il Cubo. La frequentazione è alta in qualsiasi periodo dell’anno e ormai si è generato un discreto indotto turistico. Altre interessanti falesie le troviamo nei comuni e valli limitrofe: il settore dei Biellesi e del Fer a Donnas, svariati settori nelle valli di Gressoney, Champorcher, Ayas e Valtournenche. Ci sono poi le Valli del Gran Paradiso: iniziando da fondo valle, a Sarre, troviamo il tetto di Sarre famoso soprattutto per le sue vie di alta difficoltà tra cui il primo 9a Italiano. A seguire troviamo delle belle falesie a Villeneuve, Ayma82


Bimbi impegnati in una via ferrata sospesa nel vuoto assicurati da una guida alpina e Massimo Bal in arrampicata.

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ARRAMPICATA villes, Cogne, Valsavarenche e Rhêmes-Notre-Dame. in tutte queste località possiamo fruire di vie di tutte le difficoltà. Poi c’è la Valgrisenche: questa è la valle che offre più possibilità ai climber, soprattutto nel periodo estivo. Troviamo tante falesie nel raggio di pochi chilometri, accontentando sia principianti che arrampicatori evoluti, offrendo anche svariati itinerari multi pitch».

In estate si spera di arrampicare all’aperto, ma come siete messi con le pareti artificiali in Valle d’Aosta? «Nei mesi più freddi si è spesso costretti a ripiegare sull’arrampicata indoor ma le offerte in Valle, ahimè, non sono molte. A parte alcune rare iniziative private valide, il boulder è quasi inesistente. Per la corda ci sono alcune strutture dislocate nella regione ma manca un centro importante di riferimento in grado di soddisfare le esigenze degli arrampicatori valdostani di ogni livello e dei turisti. In ogni caso

Scalata da secondo in completa sicurezza in Valgrisenche, vicino al rifugio degli Angeli.

ad Aosta si segnala il Palazzetto dello sport in regione Tzamberlet, la Maison Grimpe a Ollomont in frazione Rey, l’Oasi vertical a Antey-Saint-André, la Sala Boulder a Verrès, il Palazzetto dello sport di Dolonne a Courmayeur». Come consiglieresti di avvicinare i bambini all’arrampicata sportiva? «Considerata la tipologia di attività, direi che la cosa migliore sono i corsi tenuti da professionisti. Sarebbe bello poter continuare a lavorare con le scuole, le iniziative portate avanti anni fa avevano dato dei buoni risultati e riscosso un bell’interesse da parte dei bambini. Purtroppo i tagli di budget hanno impedito di portare avanti questa attività importante dal punto di vista psicomotorio per i ragazzi in fase di crescita. La scuola avvicina i ragazzi all’attività ma poi, per farli crescere, andrebbero creati dei club dedicati, seguiti da professionisti all’altezza, dove potrebbero anche nascere dei vivai per nuovi atleti. Una falesia adatta ai bambini in regione è quella di Arnad, al settore Gruviera e il masso di Pontey». Esistono tante vie ferrate che, anche se sono una cosa diversa dall’arrampicata, rimangono comunque un buon compromesso per chi vuole provare il brivido dell’esposizione in sicurezza... «La vera storia delle ferrate nasce in Trentino e nell’ultimo ventennio c’è stato uno sviluppo dell’attività anche da noi permettendo, anche a chi non è troppo avvezzo alla corda o non ha modo di intraprendere l’arrampicata, di provare un po’ di brivido e di raggiungere delle cime bellissime o dei luoghi particolarmente panoramici, altrimenti negati. Si segnalano la ferrata di Gressoney, quella di Valtournenche, di Rhêmes-Notre-Dame e di Charvensod al Monte Emilius». L.S.

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ITINERARI Valle d’Aosta

ARRAMPICATA

IL PARETONE

dopo l’abitato di Arnad, parcheggiare a sinistra della strada. Il sentiero parte di fronte al parcheggio e solca le placche basali del paretone. ACCESSO:

PARTENZA:

Champagnola – Arnad PERIODO CONSIGLIATO: dal 1/4

ARRAMPICATA

MAISON GRIMPE

Ollomont 30 DIFFICOLTÀ: dal 4° all‘8b SERVIZI: spogliatoio completo di doccia, spazio ricreativo con vista sulla palestra LOCALITÀ:

NUMERO DI VIE:

INFORMAZIONI:

www.locontrebandje.com DESCRIZIONE: la Maison Grimpe è il luogo in cui le guide della Valpelline si allenano, istruiscono e perfezionano appassionati e principianti che scelgono di fare free climbing come mantenimento fisico e mentale. L‘Associazione Lo Contrebandjé mette a disposizione rinvii e corde e per i neofiti anche imbragature e scarpette. All’interno,

al 31/10 (in estate può risultare troppo caldo) ESPOSIZIONE: sud – sud/est DISLIVELLO: 250 m DIFFICOLTÀ: dal 5c, al 7a, in media 6° INFORMAZIONI: Società delle guide alpine di Arnad 3407470200 - 3485101479 DESCRIZIONE: questa parete, molto apprezzata nelle mezze stagioni, ha segnato il passaggio dalle vie di stampo classico alpinistico a quelle moderne sportive. Ben visibile dalla strada, il paretone è formato da placche appoggiate di roccia molto compatta con fessure, buchi caratteristici e tetti. L’arrampicata è prettamente di aderenza ed equilibro su vie lunghe che impegnano le cordate per una mezza giornata e più. Le soste presentano catene e anelli di calata. La discesa si effettua principalmente a piedi sul lato est della parete oppure con comodo sentiero sul lato nord. La discesa in corda doppia è sconsigliata perché scomoda ed importuna eventuali scalatori in arrampicata. La difficoltà delle vie, che in totale sono 41 alle quali se ne aggiungono 6 del settore Case Fara, varia dal 5c, al 7a, e la lunghezza va da 35 a 280 metri.

ARRAMPICATA

guide alpine di Valgrisen-

che - 3290857865 PALESTRA DI ARRAMPICATA DI MIOLLET DESCRIZIONE: questa palestra parcheggiare a monte della fraz. Béthaz. Seguire la strada sterrata fino ad un sentiero ben marcato, continuare per 10 minuti fino a incontrare il primo settore. PARTENZA: La Béthaz - Valgrisenche PERIODO CONSIGLIATO: dal 1/5 al 31/10 (in primavera le parete sovrastanti potrebbero scaricare la neve residua) ESPOSIZIONE: sud – sud/est DISLIVELLO: da 150 m a 350 m DIFFICOLTÀ: dal 3a, al 7c, in media 6b INFORMAZIONI: Società delle ACCESSO:

permette l’arrampicata in ambiente di media montagna su placche e muri verticali con alcuni itinerari leggermente strapiombanti attraversati da tetti. Lungo il sentiero si trovano le vie più facili, ideali per i primi passi, mentre nel settore sinistro ci sono le vie più strapiombanti e atletiche. La qualità della roccia è ottima, così come la chiodatura mai troppo distanziata. La discesa si effettua in moulinette con corda da 60 metri, mentre sulle poche vie di più tiri è necessario scendere in corda doppia.

un’ampia proposta di altre attività sportive inerenti alla montagna e non, sempre con personale qualificato, servizio di personal trainer, consulenza chinesiologica e di osteopatia dello sport. La palestra di arrampicata offre undici metri di verticalità, con vie dal quarto all’ottavo grado per offrire la possibilità ai neofiti di avvicinarsi e imparare ad arrampicare, ma anche per permettere ai più esperti di confrontarsi con vie tecniche, mettendosi alla prova su scalate più impegnative. In caso di maltempo, la struttura è aperta anche di domenica: per informazioni in tempo reale, consultare il sito. Su richiesta, offre anche la possibilità di aperture straordinarie per gruppi di persone.

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ITINERARI Valle d’Aosta

ARRAMPICATA

altezza e un soffitto con

IL MURO – ARRAMPICATA 30 metri di sviluppo: tutte le vie vengono INDOOR

continuamente smontate e ritracciate per scalare sempre su percorsi nuovi e interessanti. Questa struttura è l’ideale per i climber appassionati che vogliono tenersi allenati anche d’inverno o con il brutto INFORMAZIONI: www.guidecourmayeur.com tempo e per i principianti che possono imparare DESCRIZIONE: la struttura facilmente ad arrampicare di arrampicata indoor è attentamente seguiti da gestita dalle Guide Alpine una guida alpina. di Courmayeur e si trova Le guide alpine organizzanel palazzetto dello sport no corsi di arrampicata per di Dolonne, lo stesso che adulti e bambini o lezioni ospita il palaghiaccio. singole. La struttura offre La palestra dispone di una superficie di 210 metri la possibilità di noleggiare scarpette ed imbrago. quadrati per 15 metri di Courmayeur NUMERO DI VIE: più di 40 DIFFICOLTÀ: dal 3+ all‘8c per uno sviluppo totale di 30 m SERVIZI: spogliatoio e parcheggio LOCALITÀ:

ARRAMPICATA VIA FERRATA GORBEILLON LOCALITÀ:

Valtournenche dal 1/6

PERIODO CONSIGLIATO:

al 31/10

est D – Difficile DISLIVELLO: 250 m ESPOSIZIONE: DIFFICOLTÀ:

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DURATA ANDATA:

1h20

INFORMAZIONI:

www.guidedelcervino.com DESCRIZIONE: si tratta di un bel percorso, davvero entusiasmante, che presenta tratti aerei, buona roccia, ottima scalinatura, bella vista, un ponte tibetano aereo, qualche passaggio atletico e un bel bosco. Il rientro avviene su un sentiero attrezzato con cavi. Dopo aver preso il sentiero per la ferrata e il rifugio Barmasse ben indicato, si sale per una quindicina di minuti fino a un bivio presso una pietraia. Dopo aver preso la diramazione a sinistra, si raggiunge la parete dello sperone che si risale sino a una serie di divertenti placche appoggiate. Brevi muretti più duri si susseguono portando a un diedro e ad un traverso verso destra che conduce, per un passaggio tecnico, ad un ponte tibetano. Dopo il ponte si continua su una paretina che si risale agevolmente fino alla vetta dello sperone. Si prosegue su sentiero incontrando qualche breve passaggio divertente nel bosco che conduce al bivio di discesa.

ARRAMPICATA

ne Chanavey, garantisce divertimento a tutti grazie alle varie combinazioni possibili, i ponti tibetani, LOCALITÀ: Chanavey – lo spigolo, il sentiero dei Rhêmes-Notre-Dame camosci. Pur non essendo PERIODO CONSIGLIATO: dal 1/6 molto lunga, questa ferrata al 31/10 presenta passaggi interesESPOSIZIONE: est santi e aerei e può essere DIFFICOLTÀ: AD – Abbastanza considerata un buon banco difficile di prova per chi si avvicina DISLIVELLO: 350 m per la prima volta a percorDURATA ANDATA: 1h30 il percorso breve, 2h il percorso si di questo genere. Per chi non volesse arrivare fino completo in cima, c’è la possibilità INFORMAZIONI: www.guidegranparadiso.com di interrompere la salita a metà, prendendo il sentiero DESCRIZIONE: questa ferrata, di rientro. dedicata a Casimiro Thérisod, prima guida della La discesa avviene sul val di Rhêmes, si snoda su sentiero dell’Alta Via 2 che di un percorso emozionan- proviene dal Col Fenêtre e infine lungo la passeggiata te. Facilmente accessibile in pochi minuti dalla frazio- Bruil-Chanavey.

VIA FERRATA CASIMIRO



ATTREZZATURA / ABBIGLIAMENTO

scelta outdoor:

1

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3

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8

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ARRAMPICATA UOMO 1 2 3 4

Maglietta LA SPORTIVA WELCOME T-SHIRT Maglietta ROCK SLAVE BLOOD T-SHIRT Cappellino LA SPORTIVA TRUCKER HAT VERTIC Pantalone LA SPORTIVA CAPTAIN PANT

5 6 7 8 9

Portamagnesite LA SPORTIVA LASPO CHALK BAG Pantalone ROCK SLAVE SLIPER PANT Scarpette LA SPORTIVA KATAKI Sacca Portacorda ROCK SLAVE FALESIA Scarpette SCARPA ISTINCT Suola in VIBRAM


ARRAMPICATA 2 1 3

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ARRAMPICATA DONNA 1 2 3 4

Giacca LA SPORTIVA TX LIGHT JKT Cappello LA SPORTIVA TRUCKER HAT VERTRIANGLE Maglia ROCK SLAVE T-LOGO T-SHIRT Tuta LA SPORTIVA FLASH JUMPER

5 6 7 8 9

Portamagnesite LA SPORTIVA LASPO CHALK BAG Pantalone ROCK SLAVE STORMY PANT Scarpette LA SPORTIVA MITHOS ECO Sacca Portacorda ROCK SLAVE FALESIA Scarpette SCARPA FURIA Suola in VIBRAM


SVIZZERA FRANCIA

Valle d’Aosta

RAFTING

Piemonte

ALLEGRO CON MOTO

A tutto rafting sulle vivaci acque della Valle d’Aosta

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CARTA D’IDENTITÀ Danilo Barmaz NATO IL: 22/02/1958 SEGNO ZODIACALE: pesci NATO A: Aosta VIVE A: Villeneuve ATTIVITà: kayak, bob, rafting LIBRO: stiamo lavorando a un libro sulla disciplina con la federazione NOME:

COGNOME:

R

aramente ci occupiamo di attività acquatiche sulla nostra testata ma quando l’acqua è quella dei torrenti e delle loro rapide che scavano forre e canyon nelle terre alte, il discorso cambia. Il rafting per chi ama gli sport d’acqua, significa tante cose: in principio era il trasporto a valle del legname, poi divenne fine a sé stesso, e si capì che ci si poteva spostare su questo elemento fluido in continuo tormento su una sorta di gommone, che si potevano provare emozioni con un pizzico di adrenalina, che ci si poteva divertire. Abbiamo incontrato il valdostano Danilo Barmaz che, oltre a essere un praticante appassionato, è anche il presidente della federazione nazionale di rafting (Firaft), con l’ambizione di far crescere il “suo” sport e, perché no?, ambire a un posticino alle olimpiadi per questa disciplina in cui gli equipaggi si fronteggiano in varie specialità fra cui la velocità, lo slalom, il testa a testa. Ovviamente non si può praticare sempre e ovunque, e per questo ne abbiamo parlato con lui, per 91


RAFTING capire cosa offre la Valle d’Aosta sotto questo profilo. Come nasce il rafting Danilo? «Il rafting nasce sui fiumi del Nord America come uno dei mezzi per portare a valle il legname utilizzando, quali arterie, i fiumi. Da lì, il passo per trasformare un lavoro in un divertimento e poi ancora in una risorsa per il turismo è stato lungo e allo stesso tempo breve. Oggigiorno il rafting è uno sport alla portata di tutti. Si è sviluppato ovunque vi sia un corso d’acqua navigabile: dai fiumi montani ai fiumi di pianura. Il rafting da un lato è adrenalinico, dall’altro contemplativo, perché regala scorci incontaminati e punti di vista alternativi, scivolando su acque calme che scorrono tranquillamente verso i loro estuari fra natura e cultura». Tu sei stato un promotore del rafting in Valle d’Aosta. Raccontaci qualcosa in breve di questa storia… «Nel 1984, mentre, come ogni domenica, ci divertivamo in kayak, alla chiusa di La Salle, tre americani usciti dall’epoca hippie, ci stavano aspettando sul bordo fiume. Chiedevano di me in quanto, avendo un hotel ed essendo tra i precursori della canoa in Valle, ero conosciuto. Nacque, così, nella sintesi di un aneddoto, il rafting nella Vallée. Io ho aiutato la Wild Water Expedition, ai tempi una delle compagnie top al mondo, ad aprire la prima base in Italia, benché il nostro paese non fosse ancora pronto per queste attività. Quell’esperienza durò solo un anno. Nel 1985 arrivò in Valle Aventure Nouvelle, dalla Francia, una sorta di precursore del rafting in Europa, che offriva ai propri clienti una trilogia di fiumi: due in Francia, Doron de Bozel e 92

Isère, e gran finale in Italia con la Dora Baltea. Nel 1987 fondammo Rafting Aventure VDA. Mi piace ricordare quei “compagni di ventura”: Luca Buratti, Giampiero Morandi, Andrea Mismetti, Sandro Mosca, Pasqualino Perri, Martino Brunello oltre ai non canoisti, ma assolutamente fondamentali, Bruno Jocallaz e Clemente Dupont, che in quanto amministratori di Villeneuve credettero in questa idea (ritenuta pazza) e ci supportarono totalmente facendo nascere “Villeneuve le Port de Rivière d’Italie” (punto di attracco sul fiume in Italia). Devo dire che negli anni ‘90 vi fu il grande boom degli sport estremi, e il rafting ne fu parte integrante. Sulla Dora si sviluppò il rafting per bambini. Nel rafting vedevo la possibilità di salvaguardare i fiumi dall’attacco indiscriminato delle speculazioni edilizie. Intanto il movimento cresceva ed io divenni il presidente della federazione italiana di rafting. Dal 2011 siamo parte del Coni come disciplina associata». Quali sono le caratteristiche dei torrenti valdostani? «La Dora Baltea è considerato uno dei principali fiumi europei per le attività fluviali, oltre a essere il fiume alpino con maggiore portata d’acqua. Ovvero caratteristiche perfette per il rafting. Ora, bisognerebbe far sì che la Valle d’Aosta, che in questo settore negli ultimi anni aveva perso qualcosa per uno sfruttamento sbagliato delle acque, torni a essere il paradiso delle “acque mosse”, con piccoli interventi sulla Dora e sui torrenti laterali. I nostri corsi d’acqua hanno due caratteristiche uniche: la grande portata d’acqua e il pe-

In queste pagine, le spumeggianti acque valdostane con il gigante del Monte Bianco sullo sfondo.

riodo di possibilità di navigazione molto più lungo di ogni altro fiume alpino». Quali itinerari consiglieresti a chi vuole praticare il rafting per la prima volta? «Per gli amanti delle acque tranquille e della natura ma in particolare per i bambini, da Presidente, ma soprattutto da amante del rafting, dico che ogni corso d’acqua in Italia è bellissimo e ha una propria specificità. Qui da noi la bassa Dora con i suoi castelli è invidiabile. Insomma, il rafting unisce il divertimento alla cultura e alla natura. A questo proposito la Federazione, supportata dal Coni, ha prodotto un film dal titolo emblematico: “Alla Scuola del Fiume”! L’unica cosa che mi sento di consigliare è di praticarlo presso compagnie Federali dove si ha la garanzia di trovare guide regolarmente brevettate con un iter molto selettivo in grado di garantire capacità tecniche e sicurezza». Tu sei anche albergatore: quali potenzialità ha il rafting dal punto di vista turistico? «Se vogliamo analizzare il rafting in quanto produzione di economia posso dire che, in questo ultimo decennio, siamo diventati una “piccola macchina da guerra” che produce “lavoro” e crea un indotto notevolissimo. La gente si è avvicinata tantissimo alla natura riscoprendone bellezza e importanza. Il fiume spesso ne offre un punto di vista unico e “sconosciuto”. Alcune regioni ne hanno fatto un cavallo di battaglia e puntano tantissimo sullo sviluppo del rafting perché hanno capito che saper valorizzare il proprio territorio offre un’opportunità in più. Concludendo, in quanto valdostano doc e pioniere di questo sport, vorrei poter tornare a “vantarmi” della Dora e della mia Valle, come negli anni ’90, quando eravamo l’esempio da seguire». L.S.


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ITINERARI Valle d’Aosta

RAFTING CHAMPEX

Pré-Saint-Didier Ponte sulla Dora di Val Ferret lungo Avenue Dent du Géant a Pré-Saint-Didier. DIFFICOLTÀ: IV LOCALITÀ: ACCESSO:

LUNGHEZZA PERCORSO:

circa 2 Km

le rapide di Champex sono tra le più adrenaliniche ed impegnaDESCRIZIONE:

tive d’Europa; meta obbligatoria per gli amanti delle forti emozioni, il percorso è situato alle pendici del Monte Bianco, nel Comune di Pré-SaintDidier. Il momento ideale per confrontarsi con queste acque bianche è allo sciogliersi dei nevai e dei ghiacciai a partire dal mese di maggio fino a fine agosto.

RAFTING FONTINE

Pré-Saint-Didier piazzale al 132, 400 Km della SS26 Pré-Saint-Didier (AO) DIFFICOLTÀ: IV - (III) LOCALITÀ: ACCESSO:

LUNGHEZZA PERCORSO:

circa 2 Km

naturale prosecuzione del tratto di Champex è quello denominato delle Fontine. Sempre maestosa, la Dora in questo tragitto mantiene le caratteristiche di fiume di portata lasciando più respiro rispetto al tratto di Champex. Dopo la partenza da Pré-Saint-Didier, paese vicino a Courmayeur ai piedi del Monte Bianco, DESCRIZIONE:

RAFTING BOMBARDON

Morgex Ponte al 131,500 Km della SS26 Morgex (AO) DIFFICOLTÀ: II - (III) LUNGHEZZA PERCORSO: circa 4 Km DESCRIZIONE: tratta ideale per i neofiti e per le famiglie, consente un approccio al fiume divertente e avvincente anche per i più piccoli. Questo itinerario si sviluppa dal comune di Morgex fino a sfociare nell’oasi naturale del Lago di La Salle. Il momento ideale per confrontarsi con queste acque bianche è allo sciogliersi dei nevai e dei ghiacciai da maggio a fine settembre. LOCALITÀ: ACCESSO:

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si superano le rapide di Fontine per poi scivolare nel silenzio della riserva naturale Marais di Morgex e La Salle. In questa magnifica oasi della natura, si possono ammirare la maestosità dei falchi e delle aquile, con un po’ di fortuna si possono vedere anche il gipeto, gli aironi e la mamma germano con i suoi piccoli. Lo spettacolo grandioso che offre questo percorso è incorniciato dal Monte Bianco, dalla Grivola e da altre montagne superbe dell’alta Valle d’Aosta. Il momento ideale per confrontarsi con queste acque bianche è allo sciogliersi dei nevai e dei ghiacciai da maggio a fine settembre.



ITINERARI Valle d’Aosta

RAFTING LENTENEY

La Salle Ponte al 124,700 Km della SS26 La Salle (AO) presso la cascata di Lenteney DIFFICOLTÀ: III - (II) LOCALITÀ: ACCESSO:

LUNGHEZZA PERCORSO:

circa 3.5 Km DESCRIZIONE: la partenza di questo tragitto è incorniciata dalla suggestiva cascata di Lenteney, una volta partiti un susseguirsi di rapide di media difficoltà vi porteranno allo sbarco obbligato prima dell’impraticabile di Lequilivaz. Il momento ideale per confrontarsi con queste acque bianche è allo sciogliersi dei nevai e dei ghiacciai da maggio a fine agosto.

RAFTING LEVEROGNE

Arvier Ingresso su Rue de Vection da SS26 DIFFICOLTÀ: III - (IV) LOCALITÀ: ACCESSO:

LUNGHEZZA PERCORSO:

circa 8,5 Km DESCRIZIONE: tratto che si sviluppa nelle avvincenti

gole di Leverogne, che offre un panorama mozzafiato, rappresenta il percorso ideale di avvicinamento per conoscere la Dora Baltea e le sue rapide. Il momento ideale per confrontarsi con queste acque bianche è allo sciogliersi dei nevai e dei ghiacciai da maggio a fine agosto.

In Valle d’Aosta, operano cinque centri registrati e riconosciuti dalla Federazione Italiana Rafting; tutti gli altri agiscono al di fuori degli standard imposti dalla Federazione. ADVENTURE CENTER A.S.D. Rafting Mont Blanc Rue du Mont Blanc, 139 - 11017 MORGEX (AO) Tel. 0165/809736 E-mail: rafting@raftingmontblac.com Sito Internet: www.raftingmontblanc.com Rafting Adventure Loc. Perolle - 11024 CHATILLON (AO) Tel. 346/3090856 - 0166/563289 E-mail:italy@adventurecenter.it Sito Internet: www.raftingadventure.com ANATREDIFIUME A.S.D. - RAFTING REPUBLIC Via Bréan, 11 - 11100 AOSTA Base: Fraz. Ferrière - 11010 AYMAVILLES (AO) Tel. 346/0990990 E-mail: info@raftingrepublic.com Sito Internet: www.raftingrepublic.com RAFTING AOSTA VALLEY A.S.D. Loc. Arensod, 39 - 11010 SARRE (AO) Tel. 347/8935118 E-mail: info@raftingaostavalley.it Sito Internet www.raftingaostavalley.it RAFTING AVENTURE VILLENEUVE SOC. COOP. SPORTIVA DILETTANTISTICA Fraz. Veyne, 23 - 11023 VILLENEUVE (AO) Base: loc. Chavonne - 11018 VILLENEUVE (AO) Tel. 345/5179705 E-mail: aventure@aostanet.com info@raftingaventure.com Sito Internet: www.raftingaventure.com TOTEM ADVENTURE A.S.D. Route du Mont Blanc, 4 - 11010 PRE’-ST-DIDIER (AO) Tel. 0165/87677 - 335/8114734 E-mail: info@totemadventure.com Sito Internet: www.totemadventure.com

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ALPINISMO § SLACK-LINE § TRAILRUNNING § VIA FERRATA PARETE DI ARRAMPICATA ARTIFICIALE-BOULDER MOUNTAIN BIKE – E-BIKE – DOWNHILL § TREKKING-ESCURSIONISMO FALESIA DI ARRAMPICATA § YOGA § GOLF § PARAPENDIO IN TANDEM CAMPO BASE TENDATO SU GHIACCIAIO

14-15-16 LUGLIO CERVINIA

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partner tecnici

outdoorfestival.meridiani.com



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