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COME MUOVERSI PER COGLIERE AL MEGLIO TUTTI I VANTAGGI

Tecnologie, ma non solo. Gli incentivi del nuovo piano Transizione 4.0 sostengono in modo massiccio anche tutta una serie di attività che premiano la capacità delle aziende di fare innovazione e di sfruttare il lor know-how. Sirio Cividino, direttore tecnico-scientifico del Centro Ricerche e Studi dei Laghi spiega in che modo

Il piano Transizione 4.0 rappresenta un’importante opportunità per la crescita e l’evoluzione tecnologica delle imprese del mondo della gomma manifatturiero, incentivando, oltre l’acquisto di macchinari evoluti e interconnessi, anche una serie di attività che chiamano in causa la loro capacità di innovazione e di sfruttare il know how. Una prima grande opportunità è rappresentata dalle agevolazioni per gli investimenti in ricerca e sviluppo, che coprono sia le attività di ricerca di base, quella più “alta e complessa” non finalizzata a una specifica applicazione, sia la ricerca applicata, quella orientata a uno sviluppo pratico, sia lo sviluppo sperimentale, finalizzato alla creazione di nuovi prodotti o processi, o al loro miglioramento mediante nuove metodologie o strumenti.

DEFINIZIONE DI RICERCA E SVILUPPO Tali attività, però, per essere incentivate devono rispondere ai criteri fissati nel Manuale di Frascati dell’Ocse, riferimento internazionale per l’identificazione e la misurazione delle attività tecnico-scientifiche attinenti la sfera della ricerca e sviluppo. Questa viene infatti definita come il complesso di azioni messe in campo per aumentare il patrimonio di conoscenze finalizzate alla risoluzione di problematiche tecnico-scientifiche non affrontabili con le conoscenze del momento. Per cui le attività possono godere degli incentivi quando l’azienda va a indagare un problema nuovo, non esplorato o per il quale non ci sia una soluzione nota.

CHE COS’È L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA Un’altra tipologia di incentivazione ampiamente sfruttabile dalle imprese del settore è quella dedicata all’innovazione tecnologica. Anche in questo

caso a spiegare in cosa consiste è un manuale dell’Ocse, il Manuale di Oslo, che la definisce come l’attività finalizzata alla realizzazione o all’introduzione di prodotti o processi significativamente migliorati, rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa. Innovazione è dunque tutto ciò che si va a introdurre nel processo produttivo che prima non c’era o non si faceva, per esempio andando a interconnettere o a trasformare tutta la parte software, la parte tecnologica o produttiva con delle macchine che prima l’azienda non aveva e con delle presse completamente diverse e che rende l’azienda più smart.

CARATTERISTICHE DELL’INNOVAZIONE Ma non solo, perché, altro aspetto importante, vengono incentivate anche le innovazioni tecnologiche che trasformano i processi aziendali secondo i principi dell’economia circolare, rendendo più green il processo di produzione o recuperando gli scarti di produzione. L’innovazione però deve essere impattante: non godono degli incentivi le migliorie minori, la personalizzazioni di prodotti su richiesta di un committente, il controllo qualità e gli adeguamenti per soddisfare gli obblighi di legge in materia di sicurezza. Per alcune realtà del comparto può essere interessante anche l’incentivo sul design e l’ideazione estetica, che riguarda i progetti che innovano in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali. BENI STRUMENTALI AGEVOLABILI Enormi sono poi le opportunità offerte alle aziende dall’incentivazione a supporto degli investimenti in beni strumentali nuovi, misura studiata per dare una spinta strutturale e infrastrutturale al mondo delle imprese, sostenendone a trasformazione tecnologica e digitale. Le soluzioni agevolabili sono definite da due allegati alla legge 232 del 2016, l’allegato A (beni materiali), che include macchinari (che devono soddisfare 8 caratteristiche) controllati da sistemi computerizzati e gestiti tramite sensori e opportuni azionamenti, sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (per esempio sistemi di sensori, per la tracciabilità dei prodotti, magazzini intelligenti, ecc.) e dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza (come sistemi di sollevamento di oggetti pesanti, ecc) dispositivi indossabili comunicanti con stazioni di controllo, ecc), e l’allegato B (beni immateriali), che include software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, connessi a investimenti in beni materiali in logica in logica Industry 4.0.

QUALE FORMAZIONE SI PUÒ FINANZIARE Altro strumento del quale si può agevolmente fruire è la misura a favore della formazione da somministrare ai dipendenti per aumentare il loro know how in tema di innovazione digitale, attraverso corsi che contengano nozioni sui big data e l’analisi dei dati, la robotica avanzata e collaborativa, i sistemi cyber fisici, la cyber security, il cloud e fog computing, la prototipazione rapida, l’internet delle cose e delle macchine, l’integrazione digitale dei processi. Così come un’opportunità alla quale prestare molta attenzione è il Patent box, un’agevolazione fiscale che va a premiare proprio il know how e la capacità di innovazione di un’impresa. Spetta infatti alle aziende più virtuose su tale fronte e consiste in un’esenzione fiscale parziale sui redditi che derivano dall’utilizzo di alcuni beni immateriali dell’azienda, beni che non comprendono solo un software protetto da copyright, brevetti, ma tutte le capacità intangibili, imprenditoriali, tecniche, produttive, di esperienza. u

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