7 minute read

SOSTENIBILITÀ, LA PAROLA CHIAVE PER IL FUTURO

Con questo numero de L’Industria della Gomma trovate in allegato una nostra pubblicazione speciale. Si intitola Green Rubber e illustra le molte strade con cui tutta la filiera del nostro settore può contribuire a un rapporto più sano e più equilibrato con il nostro pianeta. Un ruolo centrale in questo percorso è giocato dalla gomma naturale. Un recentissimo rapporto, uscito mentre andavamo in stampa con Green Rubber, fa un punto aggiornatissimo del settore. Ne parliamo anche insieme a due esperti italiani che da anni si occupano di questo delicato tema.

Sostenibilità è un termine molto in voga e lo sarà sempre di più in futuro, perché si accompagna anche a utilizzo oculato delle risorse, riduzione delle emissioni e contenimento dei consumi energetici. È un tema su cui tutta la filiera della gomma può fare molto, ancora più di quello che già sta facendo. Riteniamo che oggi sia ancora più attuale parlarne, in un momento in cui la guerra è stata portata vicino a casa nostra. La guerra che è, purtroppo, quanto di peggio possa esistere in fatto di spreco: di vite umane, di beni, di infrastrutture, di risorse naturali. Dobbiamo con urgenza tornare tutti a un equilibrio diverso con il nostro pianeta e tutti possiamo contribuire a farlo. Va detto che al momento si è mosso su questo versante soprattutto il settore della gomma naturale, mentre quello della gomma sintetica fa più fatica ad affrancarsi dalla dipendenza da un comparto considerato impattante per antonomasia, quello petrolifero.

UNA PUBBLICAZIONE SPECIALE Allegato a questo numero de L’Industria della Gomma trovate un prodotto editoriale che ci è costato molta fatica ma che abbiamo voluto fortemente per illustrare i progressi fatti da tutta la filiera verso la sostenibilità. È una pubblicazione ricca di contenuti che vi invitiamo a sfogliare e leggere per aggiornarvi sul tema e trovare spunti da portare all’interno delle vostre attività. Molte aziende italiane, del resto, sono fortemente impegnate in una svolta “green”, di cui non abbiamo mancato di rendere conto, con un’ampia sezione dedicata ai loro sforzi.

LA FILIERA DELLA GOMMA NATURALE Con questo articolo vogliamo tracciare un ulteriore approfondimento sulla gomma naturale rispetto a quanto già scritto su Green Rubber prendendo spunto da un rapporto uscito alla fine di gennaio per iniziativa di Spott, una piattaforma aperta online pensata per tutti coloro che entrano nelle filiere della produzione e del commercio delle commodity e che sono attenti all’ambiente. Spott non si occupa soltanto di gomma, ma anche di olio di palma per esempio, o di altri settori basati su colture estensive che possono interferire sullo sviluppo spontaneo e naturale degli ecosistemi. Secondo il rapporto di Spott, intitolato “Sustainability in the natural rubber supply chain - Getting the basic right”, le imprese che operano a valle della produzione della gomma naturale e le istituzioni finanziarie detengono la chiave per spingere un cambiamento ambientale e sociale significativo nell’industria della gomma naturale.

FLUSSI FINANZIARI L’associazione pensa per esempio ai buyer. «Sebbene il settore della gomma naturale», si legge nel rapporto, «sfugga ancora a un’analisi approfondita sui flussi di denaro che lo interessano, i responsabili politici sono consapevoli della necessità di reindirizzare gli investimenti finanziari dalle attività dannose verso quelle sostenibili e stanno incoraggiando approcci settoriali che dovrebbero estendersi alle catene di approvvigionamento della gomma. Nel frattempo, le iniziative di sostenibilità nel settore stanno guadagnando slancio, alzando il livello delle aspettative minime di best practice. I rischi dell’acquisto e del finanziamento di gomma naturale non sostenibile sono quindi sempre più concreti, mentre il passaggio a pratiche sostenibili porta vantaggi sempre più tangibili».

INTERNATIONAL RUBBER STUDY GROUP In questa direzione operano anche due organismi internazionali di primaria importanza, l’International Rubber Study Group e GSPNR, la Global Platform for Sustainable Natural Rubber. Entrambe le organizzazioni sono guidate da due esperti italiani, che abbiamo intervistato in questo numero.

L’International Rubber Study Group (IRSG), un’organizzazione intergovernativa composta da parti interessate produttrici e consumatrici di gomma, ha lanciato la Sustainable Natural Rubber Initiative (SNR-I) nel 2014 per garantire che l’industria della gomma possa basarsi sulle sue migliori pratiche, oltre a dimostrare e comunicare nel suo complesso la catena del valore della gomma naturale. SNR-I fornisce una serie di linee guida volontarie fondate su cinque criteri: (1) aumento della produttività; (2) qualità migliorata; (3) sostenibilità forestale; (4) gestione dell’acqua; e (5) rispetto dei diritti umani e del lavoro. Ogni criterio ha indicatori di performance e le aziende sono invitate ad autovalutare i propri progressi rispetto a ciascuno di essi. Gli obiettivi dell’SNR-I sono garantire un’economia globale sostenibile della gomma naturale che offra vantaggi lungo l’intera catena del valore della gomma naturale, attraverso: • la promozione dello sviluppo delle migliori pratiche di sostenibilità nel settore della gomma naturale a livello globale; • il sostegno al miglioramento della gomma naturale; • la produttività delle piantagioni; • il miglioramento della qualità della gomma naturale; • il sostegno alla sostenibilità forestale attraverso la protezione/conservazione delle aree protette; • l’attenzione a un’adeguata gestione dell’acqua; • il massimo rispetto per l’uomo e per i diritti del lavoro. L’SNR-I comprende rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali, associazioni di settore nazionali o regionali e rappresentanti di produttori, trasformatori, commercianti e aziende a valle. A dicembre 2021 contava 28 membri in tutte le categorie.

UNA PIATTAFORMA GLOBALE La GPSNR invece è stata avviata nel 2018 dal World Business Council for Sustainable Development, per affrontare le questioni relative alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica della catena di approvvigionamento della gomma naturale. La visione di GPSNR è di promuovere una catena del valore della gomma naturale equa, giusta e rispettosa dell’ambiente. La sua missione è guidare il miglioramento delle prestazioni socio-economiche e ambientali della catena del valore della gomma naturale. GPSNR si impegna a promuovere l’adozione della gomma naturale sostenibile nel mercato globale affrontando la conversione delle foreste, la perdita di biodiversità, le violazioni dei diritti umani e del lavoro e le iniquità nella catena di approvvigionamento della gomma naturale. A dicembre 2021, GPSNR contava 156 membri (organizzazioni della società civile, piccoli produttori, trasformatori e commercianti, produttori di pneumatici e produttori di automobili) impegnati nella visione, nella missione e nei 12 principi della piattaforma. Nell’Assemblea Generale del 2021, i membri hanno votato a favore dell’adozione di particolari regole per segnalare situazioni da tenere sotto controllo. Le aziende dovranno raccogliere e riferire su un’ampia gamma di indicatori chiave di sostenibilità relativi ai principi dell’organizzazione, che puntano alla sostenibilità, tutela delle foreste, gestione dell’acqua, tracciabilità e molto altro.

BISOGNA FARE DI PIÙ In conclusione, osserva il rapporto Spott, «promuovere la sostenibilità nell’industria della gomma è un investimento impegnativo ma meritevole. La crescente domanda di gomma na-

turale ha causato la conversione delle foreste in piantagioni di gomma con conseguenti impatti negativi come la perdita di biodiversità. Allo stesso modo, la volatilità del prezzo della gomma naturale ha provocato gravi impatti sociali come perdita di reddito e mezzi di sussistenza per i produttori e violazioni dei diritti umani». Nonostante il crescente slancio da parte di produttori, acquirenti e trasformatori intorno alla produzione sostenibile e all’approvvigionamento di gomma naturale, è necessario quindi, sostiene l’organizzazione, «fare di più per promuovere pratiche sostenibili che promuovano la protezione ambientale, la sufficienza economica e i guadagni sociali nella catena di approvvigionamento della gomma naturale. Pertanto, sono necessarie azioni urgenti per promuovere i progressi verso una maggiore sostenibilità tra gli attori dell’industria della gomma naturale. La gomma naturale sostenibile migliora i mezzi di sussistenza e promuove la riduzione della povertà per milioni di piccoli proprietari in tutto il mondo».

INIZIATIVE POSITIVE Allo stesso modo, l’attuazione di buone pratiche agricole e di tecniche agroforestali ben mirate può aiutare a sostenere i mezzi di sussistenza e ridurre la deforestazione nelle piantagioni di gomma. Iniziative di sostenibilità multi-stakeholder come GPSNR stanno cercando di armonizzare gli standard per migliorare il rispetto dei diritti umani, proteggere la biodiversità e aumentare la trasparenza e la tracciabilità della catena di approvvigionamento. Le ultime valutazioni Spott sulla trasparenza hanno mostrato che i membri GPSNR (6 società) hanno ottenuto punteggi più alti nelle informative ambientali, sociali e di governance (ESG) rispetto ai membri non GPSNR (9 società), rispettivamente del 58,4% contro il 29,8% in media. In quanto maggiori consumatori di gomma naturale, i produttori di pneumatici svolgono un ruolo fondamentale nel migliorare la tracciabilità nella catena di approvvigionamento della gomma naturale attraverso le loro interazioni con i piccoli proprietari. Le aziende che non affrontano le considerazioni sulla sostenibilità nella produzione e nell’approvvigionamento della gomma naturale devono affrontare rischi finanziari, operativi, reputazionali e normativi significativi che possono influire sulla loro legittimazione sociale a operare in favore di ambiente, salute e sicurezza. Al contrario, le aziende trasparenti che affrontano questioni ambientali, sociali e di governance possono beneficiare di un controllo regolamentare ridotto, costi operativi ridotti, una migliore reputazione aziendale e prestazioni finanziarie più solide. Pertanto, le aziende devono imporre le proprie politiche ambientali e sociali ai propri fornitori, ai produttori a monte e a tutti gli attori della filiera. Infine, le aziende dovrebbero adottare una cultura di responsabilità condivisa, lavorando e condividendo i costi degli sforzi per la sostenibilità. u

This article is from: