![](https://assets.isu.pub/document-structure/220420102012-e311c4e6f8696708b58bb3ea27963742/v1/ed816f3101794e4e321718d4ab9c6388.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
6 minute read
FARE SQUADRA PER IL CAMBIAMENTO
gomma naturale sia in termini di resa qualitativa e quantitativa, come già sta accadendo in aree del Sudest asiatico, ma anche il ruolo che le coltivazioni potranno svolgere per mitigarli. Un tema cruciale per il futuro del comparto e che portiamo avanti in collaborazione con i maggiori centri di ricerca mondiali ed esperti di gomma naturale, come Cifor/ Fta, Cirad, Cifor e l’International Rubber Research and Development Board (IRRDB), l’organizzazione che raccoglie tutti i centri di ricerca e sviluppo sulla gomma naturale dei maggiori Paesi produttori. L’Irsg, Cifor/Fta e IRRDB stanno organizzando un “side event” per il XV World Forestry Congress, in Corea del Sud dal 2 al 6 maggio, il cui tema sarà Promoting Green Economy Growth in Natural Rubber Systems and Beyond.
QUALI I TEMI PRIORITARI PER LA SOSTENIBILITÀ DEL SETTORE? Le questioni sono diverse, di natura ambientale, sociale ed economica e tra loro strettamente legate. Credo però che la priorità sia mettere al riparo i piccoli coltivatori, dai quali dipende la quasi totalità della produzione, dalle fluttuazioni del prezzo della gomma naturale, garantendo loro un livello di reddito sempre sufficiente non solo per mantenere le famiglie, ma anche per implementare le migliori pratiche agricole. Ciò permetterebbe di avviare una conduzione sostenibile delle coltivazioni, ottimizzando l’uso delle risorse, migliorando la produzione e contrastando efficacemente la deforestazione. Formazione, reddito e, aggiungo, investimenti in tecnologia sono fondamentali anche per agevolare il ricambio generazionale in atto nel settore, che non riesce più ad essere attrattivo per i giovani.
IN QUESTO PERCORSO QUAL È IL RUOLO DELL’IRSG? Da una parte sensibilizzare sulle varie problematiche, dall’altra approfondire le conoscenze su questi temi e condividere a livello di sistema tutte le informazioni per identificare delle soluzioni, facendo, altro aspetto fondamentale, da connettore tra imprese e governi. Proprio per la complessità delle questioni in gioco, le soluzioni vanno infatti identificate a livello di sistema. Soluzioni che vanno poi tradotte sul campo in azioni e progetti attuabili che portino risultati concreti sui territori, che potranno essere diversi da Paese a Paese. Il coinvolgimento in questo processo di tutta la filiera, della parte pubblica e degli istituti finanziari è indispensabile, anche perché richiederà importanti investimenti, per dare attuazione a una reale strategia di sostenibilità a lungo termine.
ACCENNAVA ALLE TECNOLOGIE: QUALI SI POSSONO APPLICARE? Per esempio l’uso di droni per controllare lo stato di salute degli alberi e prevenire le loro malattie. Una soluzione ancora poco utilizzata, ma che si sta cominciando ad applicare in Africa e anche in alcune regioni asiatiche. L’uso delle immagini satellitari per capire gli impatti dei cambiamenti climatici o l’avanzamento della deforestazione in certe aree. La blockchain potrà essere utile per garantire la tracciabilità totale del materiale. Sono tecnologie disponibili che possono dare un contributo importante nella gestione di diverse problematiche, che però richiedono investimenti anche infrastrutturali per abilitarle, come una rete internet anche in aree remote. Sarò importante anche creare figure di coltivatori in grado di utilizzare in modo efficiente questi tool innovativi e quindi investire in formazione. u
Fisico, con oltre 10 anni di esperienza nel campo della sostenibilità per le commodity agricole, Stefano Savi è il direttore della Global Platform for Sustainable Natural Rubber (Gpsnr), un’organizzazione multi-stakeholder, con sede a Singapore, che mira a costruire una catena del valore della gomma naturale equa e rispettosa dell’ambiente
CON QUALI OBIETTIVI È NATA GPSNR? È stata fondata nel 2019 come organizzazione multistakeholder con l’obiettivo di medio lungo tempo di trovare soluzione ai problemi sistemici presenti nella filiera della gomma naturale. Problemi rilevanti come la deforestazione, le condizioni di lavoro e di vita di piccoli proprietari, lavoratori delle piantagioni e delle popolazioni delle aree dove queste sorgono, emersi in tutta la loro portata a seguito del forte incremento del prezzo del materiale, nel periodo 20092011, quando c’è stata una nuova forte espansione delle coltivazioni. È quindi apparsa chiara l’urgenza di agire per una trasformazione in chiave sostenibile del settore, ma anche che tale processo andasse oltre la capacità di iniziativa delle singole aziende, richiedendo un approccio che includesse tutti gli attori della filiera, attraverso una collaborazione formalmente strutturata.
CHI SONO I MEMBRI DELL’ORGANIZZAZIONE? Oggi contiamo 130 membri che rappresentano tutta la filiera, dai piccoli produttori all’industria dello pneumatico, dalle grandi piantagioni ai trader e ai trasformatori, fino agli utilizzatori finali e agli istituti finanziari, che costituiscono circa il 60% del volume della gomma naturale. A questi si aggiungono realtà della società civile impegnate nel settore, come Wwf, società di certificazione e altre. Questi costituiscono i membri ordinari, suddivisi in cinque categorie, ognuna con diritto di veto nell’Assemblea generale, l’entità dove si prendono le decisioni. Aspetto fondamentale dell’organizzazione è infatti il principio di consenso: ogni mozione per passare deve ottenere la maggioranza in ogni categoria e del totale dei membri, in modo che nessuna delle parti abbia più potere delle altre. Inoltre abbiamo i membri affiliati, come associazioni, istituzioni accademiche, centri ricerca, organizzazioni governative, service provider, che non votano in Assemblea, ma partecipano ai gruppi di lavoro.
COME SI STA SVILUPPANDO IL LAVORO? Il primo passaggio è stato allineare gli impegni al cambiamento delle aziende, creando il Policy framework, uno standard di visione che tutte le realtà che aderiscono a Gpsnr dal 2021 devono includere nelle policy di approvvigionamento e di produzione della gomma naturale, modellato su 12 principi di sostenibilità, dal contrasto alla deforestazione al rispetto dei diritti umani e del lavoro, al miglioramento del livello di vita dei piccoli produttori e delle comunità. Adesso stiamo lavorando alla loro implementazione e abbiamo approvato il Reporting Requirements, un questionario al quale le aziende devono rispondere annualmente per riferire sui progressi nell’attuazione degli impegni. Inoltre, con i vari gruppi di lavoro stiamo approfondando vari temi, come la trasparenza e la tracciabilità della filiera e abbiamo avviato i primi progetti sul campo.
QUALI I TEMI DA AFFRONTARE CON PIÙ URGENZA NEL PERCORSO DI SOSTENIBILITÀ? Il tema della sostenibilità è complesso, perché abbraccia vari aspetti tra loro
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220420102012-e311c4e6f8696708b58bb3ea27963742/v1/6b546434ddae29335d5f66143934ad65.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
fortemente connessi. La deforestazione, per esempio, è legata anche al problema della povertà dei piccoli coltivatori, che non hanno modo di migliorare i loro introiti se non aumentando lo sfruttamento di risorse. Per cui i problemi vanno affrontati insieme perché nel medio lungo periodo le questioni rimaste irrisolte tornano a manifestarsi con tutte le loro conseguenze. Nell’attuale momento, con i prezzi della materia prima così bassi, tuttavia, proprio la povertà dei piccoli coltivatori è uno dei temi cruciali da risolvere, sia per migliorare i livelli di vita di milioni di persone sulle quali si basa l’economia della gomma naturale sia per evitare che quando i prezzi torneranno a salire ci sia una nuova corsa alla deforestazione.
CHE COSA STATE FACENDO IN PROPOSITO? Abbiamo avviato diversi progetti di capacity building finanziati da sponsor istituzionali e dalle realtà gel Gpsnr. Un primo, già partito in Tailandia, Indonesia e Costa d’Avorio, consiste nella distribuzione del manuale di best practices agricole, sviluppato lo scorso anno con le università e centri di ricerca dell’organizzazione, come Cifor e Cirad, per migliorare la produttività delle coltivazioni e la loro sostenibilità. Un altro riguarda l’individuazione di altre colture da abbinare a quella della gomma naturale per diversificare gli introiti dei piccoli produttori e metterli al riparo delle fluttuazioni del prezzo del materiale. Un lavoro che portiamo avanti con stakeholder locali per trovare le migliori soluzioni per le specifiche aree e condizioni ambientali. Inoltre stiamo istituendo dei centri per la produzione e distribuzione ai coltivatori di materiale clonale per il rinnovo delle coltivazioni per incrementarne resa e qualità. u
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220420102012-e311c4e6f8696708b58bb3ea27963742/v1/d02a1ba8fc50d45f156e8bed485d28bf.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220420102012-e311c4e6f8696708b58bb3ea27963742/v1/9dffa3bd171e62d1a143817d21b3c35b.jpeg?width=720&quality=85%2C50)