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Autorizzazione paesaggistica semplificata: ecco come funziona la procedura

L’avvio della comunicazione di inizio lavori Entrata in vigore il 26 maggio scorso, secondo un monitoraggio de Il Sole 24 ORE su 63 capoluoghi di provincia emerge che per ogni istanza relativa al Piano Casa sono state presentate quattro comunicazioni di inizio lavori in regime di attività di edilizia libera. Dopo l’entrata in vigore delle nuove norme, a Torino sono state registrate 1.134 pratiche per opere libere.

Tempi certi e pratiche più veloci per 39 tipologie d’interventi A cura di Fabrizio Luches e Luisa Polli Da venerdì 10 settembre, nelle Regioni a statuto ordinario, l’autorizzazione paesaggistica per piccoli interventi edilizi è diventata più snella. Tre i versanti della semplificazione: la certezza dei tempi (il procedimento deve chiudersi in sessanta giorni contro i 105 degli iter ordinari), l’efficacia immediata (il nulla osta scatta subito e non dopo 30 giorni) e la compilazione della relazione paesaggistica sulla base di una scheda tipo. A godere di questi snellimenti saranno 39 tipologie di intervento che, per la loro diffusione, costituiscono però circa il 75% dei procedimenti autorizzativi.

Il Dpr 9 luglio 2010 n. 139 che regola il procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità («Gazzetta Ufficiale» del 26 agosto) trova immediata applicazione nelle Regioni a statuto ordinario, mentre le Regioni a statuto speciale e le Province autonome devono adottare (entro centottanta giorni) le norme necessarie a disciplinare il procedimento di autorizzazione paesaggistica semplificata nel rispetto dei criteri fissati dal Regolamento medesimo e in conformità ai relativi statuti e norme di attuazione.

Il parere del Soprintendente non è vincolante

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PROFESSIONE PROGETTARE 2010

Primi risultati del concorso SAIE Selection Soluzioni innovative sostenibili ad elevata integrazione architettonica con la partecipazione di progettisti di tutto il mondo Adesioni da tutto il mondo – 36 i Paesi rappresentati – e progetti di livello qualitativo molto alto per la seconda edizione del concorso SAIE Selection 2010. Integrare per costruire – Soluzioni innovative sostenibili ad elevata integrazione architettonica. Ventiquattro i progetti selezionati fra gli oltre 200 i presentati per le due categorie – progettisti under 40 e studenti – articolate in quattro sezioni: metallo&vetro, laterizio, legno e calcestruzzo. I progetti saranno esposti nella Mostra allestita presso la Piazza dell’Energia (padiglione 14) e verranno premiati nell’ambito di SAIE 2010. SEGUE A PAGINA 4

ASPETTANDO SAIE 2010 Energia e sostenibilità. Software e servizi. Cantiere e produzione. È un SAIE rinnovato nel formato e nei contenuti, che propone agli operatori del settore delle costruzioni un’ampia proposta espositiva e culturale. Un’edizione che sintetizza nello slogan Integrare per costruire gli obiettivi della manifestazione: fornire al settore un contributo di eccellenza per arrivare a un’efficace integrazione di saperi, competenze e tecnologie e dare un contributo importante nel cambiamento e nella ripresa del settore. SAIE 2010 ha identificato tre grandi aree tematiche: sostenibilità, produzione e servizi, tre aspetti complementari e integrati che delineano le macro-aree espositive di questa edizione: SAIENERGIA&SOSTENIBILITÀ Comprende gli spazi dedicati alle energie rinnovabili, ai materiali, sistemi e componenti finalizzati a un costruire sostenibile e sicuro. SAIESERVIZI PER PROGETTARE, COSTRUIRE E MANUTENERE Dedicata alla produzione in-site e off-site, che comprende iniziative e spazi dimostrativi per presentare nel modo migliore la produzione nazionale/internazionale. SAIECANTIERE&PRODUZIONE Il più grande salone tematico in Europa di software/hardware tecnico e di strumenti finalizzati al progettare, costruire e manutenere.

La formazione di Edilio torna al SAIE con Professione Progettare 2010 Professione Progettare, il ciclo di seminari di informazione per il progettista organizzati da Edilio e SAIE in collaborazione con Il Sole 24ORE, giunge alla X edizione e ti aspetta al SAIE nelle giornate del 27-28-29 ottobre con la tradizionale formula del seminario in aula. Sicurezza cantieri, efficienza energetica, acustica, certificazione energetica e dei materiali sono i temi al centro delle giornate di lavoro realizzate grazie al contributo scientifico di autorevoli relatori. 27-28-29 ottobre, dalle 9.30 alle 17.30 - Pad. 33, Sala Allemanda. Programma e iscrizioni su Edilio.it

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ATTUALITÀ

Cantieri: corretto uso dei trabattelli su ruote A cura di Damiano Romeo Amministratore Unico Romeo Safety Italia s.r.l. L’uso dei trabattelli su ruote o ponti mobili all’interno dei cantieri è in continua espansione, la rapidità e praticità di montaggio, la possibilità di operare in verticale fino a 10/12 metri di altezza, la leggerezza nel trasporto e montaggio li rende particolarmente interessanti, ma soprattutto utili nel processo di costruzione edile. Il mercato poi offre una vasta gamma di trabattelli. Esistono rischi per chi li utilizza, molti infortuni avvengono per il mancato utilizzo corretto di questi ponti mobili o ponti speciali. Tra le cause principali e le necessarie misure di sicurezza rilevano: - caduta dell’operatore - spesso l’impalcato è incompleto di parapetti oppure sono troppo bassi, spesso chi installa il ponte mobile non dispone di tutti gli elementi. Il ponte su ruote deve essere installato sempre in modo completo, è sempre necessario prima di iniziare un’attività verificare la luce tra il piano di appoggio e il punto di lavoro che permette di comprendere il tipo di trabattello necessario, gli elementi verticali opportuni, il numero di scale di accesso, le dimensioni dei parapetti ecc. - caduta di materiale dall’alto - il piano di lavoro del trabattello deve avere, in corrispondenza del parapetto, le tavole fermapiedi e la botola di salita dei lavoratori deve essere chiusa per evitare la caduta di materiali dall’alto. Occorre anche non impignare materiali in verticale sul piano di lavoro e non sovraccaricarlo eccessivamente. - caduta durante la salita dell’operatore – devono essere predisposte le scale interne di accesso e le botole per la salita e la discesa dei lavoratori al fine

di non costringere i lavoratori a salite sul piano di lavoro arrampicandosi sui lati. - urto su superfici, pareti e altro - è frequente l’urto a volte violento del trabattello verso pilastri, parte di impianti, passerelle, pareti, spigoli ecc., a causa principalmente del mancato blocco delle ruote o al mancato posizionamento degli stabilizzatori, generando, soprattutto quando le superfici di appoggio sono inclinate, il rischio di traslazione e, quindi, l’urto. - ribaltamento - il ribaltamento è dovuto spesso alla mancanza del posizionamento degli stabilizzatori, al mancato blocco delle ruote, all’eccessiva verticalità del ponte che ne provoca l’oscillazione, in alcuni casi anche al caricamento eccessivo del piano di lavoro su un lato che lo rende instabile. Occorre utilizzare sempre gli stabilizzatori, non aggiungere elementi verticali al di sopra di quanto previsto, attenersi al rispetto del carico massimo. - contatto con parti impiantistiche elettriche o meccaniche - l’urto o il contatto con linee elettriche in tensione o con altri impianti può essere evitato con una verifica preliminare sul sito, si informano i lavoratori, si individua un trabattello anche in ragione dell’altezza delle passerelle degli impianti e si predispongono correttamente gli stabilizzatori e il blocco alle ruote. - consigli utili - effettuare sempre un sopralluogo preliminare per verificare il tipo di trabattello necessario per lavorare, disporre di una check-list che permetta di controllare che tutte le componenti del trabattello siano presenti, fare formazione agli addetti, responsabilizzare il personale, non eseguire attività in caso di pericolo.

Molti infortuni avvengono per il mancato utilizzo di questi ponti mobili

Detrazioni 55%: servono ancora gli incentivi per l’efficienza energetica in edilizia In tre anni migliaia di richieste e secondo gli addetti ai lavori serve una politica d’incentivazione più snella e allargata a più interventi A cura della Redazione di Energia24 La via dell’incentivo sembrerebbe quella giusta per proseguire il cammino sulla strada dell’efficienza energetica degli edifici. Almeno a leggere i risultati degli interventi riguardanti l’intera campagna delle detrazioni fiscali del 55%, giunta al suo terzo anno e (prolungata fino alla fine del 2010). Secondo un’indagine svolta dal Cresme, il 47% del campione interrogato non avrebbe svolto gli interventi se si fosse dovuto avvalere solo dell’incentivo del 36%. Nel 2007 106 mila contribuenti hanno goduto degli incentivi, per un totale di 1,453 miliardi di euro (al lordo degli incentivi); nel 2008 le pratiche sono più che raddoppiate arrivando a oltre 245mila per un investimento pari a 3,5 miliardi; nel 2009 - anche se i valori sono ancora provvisori si parla di circa 238mila domande (incluse le pratiche inviate via posta) per circa 2,9 miliardi di investimento. Per il 2010 l’Agenzia delle entrate ha anticipato qualche dato: 27.559 le domande pervenute finora, specialmente per spese relative alla so-

stituzione di porte e finestre (309 milioni di euro, contro i 191 per la riqualificazione). Il parere degli addetti ai lavori pare insomma positivo, anche se è auspicata una maggiore articolazione nella politica di incentivazione per g li interventi di coibentazione, per i pannelli solari e per le caldaie a condensazione con l’obiettivo di sostituire il parco caldaie ormai obsoleto. Andrebbe, inoltre, rivisto il Dm 26/1/10 che di fatto ha stoppato gli incentivi delle caldaie a biomassa e occorrerebbe allargare gli incentivi anche alla cogenerazione e agli impianti per il raffrescamento estivo. Tra le proposte anche lo snellimento burocratico, una minore onerosità dei requisiti tecnici - troppo costosi, e la speranza che vengano rese accessibili le agevolazioni anche per gli edifici che non siano strumentali all’attività dell’impresa (per ora valgono solo per i fabbricati strumentali) e un periodo di detrazione a scelta dell’utente, dai 3 ai 10 anni, visto che quello attuale - un anno - è considerato troppo breve.

Andrebbe rivisto il DM 26/1/10

Laterizio Next Generation A cura di Gianfranco Di Cesare, direttore responsabile della rivista “Costruire in laterizio” Il progredire delle capacità prestazionali del laterizio soddisfa le accresciute esigenze del consumatore anche con prodotti e soluzioni innovativi, più rapidi nell’installazione, più flessibili nell’uso, più sicuri, consentendo maggiore comfort, riduzione dei consumi nel rispetto dell’ambiente, assoluta affidabilità nel tempo. I laterizi di ultima generazione rispondono in modo soddisfacente e contemporaneamente ad una pluralità di importanti esigenze: da quella strutturale all’energetico-ambientale, dalla sicurezza in caso di incendio al comfort abitativo, senza trascurare gli aspetti estetici e i costi di esercizio e manutenzione, questi ultimi a torto spesso dimenticati al momento della scelta e del confronto tra soluzioni alternative. In riferimento all’innovazione di prodotto, è possibile segnalare, nel settore delle murature, l’ottimizzazione delle geometrie dei blocchi - setti sottili e ad incastro, la rettifica degli elementi per agevolarne la posa in opera con una significativa riduzione dei ponti termici, l’adozione delle strutture armate per rispondere in sicurezza al sisma; per quanto attiene le coperture, la pro-

duzione di tegole e coppi di grande formato, con geometrie ibride tegola-coppo, la realizzazione dei tetti ventilati, originali integrazioni per la captazione dell’energia solare; nei solai e nei forati, l’attenzione al passaggio dei cavi e degli impianti e la loro efficacia nella resistenza al fuoco. Fermo restando che anche le tipologie di prodotto “classiche” continuano a mantenere elevati standard, migliorandosi gradualmente attuando piccole modifiche e ottimizzando l’impasto ceramico. Sfoglia online lo speciale “Innovare in laterizio” all’indirizzo www.archinfo.it

Involucri

Con le tecnologie cambia il significato.

A cura di Fabrizio Bianchetti, direttore editoriale della rivista “Frames” I progettisti si trovano sempre più frequentemente ad impiegare componenti e soluzioni per facciate ed involucri connotati da una palese o implicita complessità tecnologica - spesso l’apparente semplicità cela un profondo lavoro tecnico - e da un crescente contenuto innovativo. L’evoluzione tecnologica del comparto serramentistico, e in particolare dell’industria del vetro, permettono al progettista di intendere l’involucro edilizio non più come un semplice diaframma interno-esterno ma come un filtro dinamico in grado di rispondere correntemente alle esigenze di benessere, di sostenibilità e di risparmio energetico e capace contemporaneamente di coniugarsi con le istanze di espressione e linguaggio. Innovazione di prodotto e innovazione di progetto richiedono, per tutti gli operatori, un approccio più attento e informato che può trovare risposta semplicemente in una sempre più accurata analisi delle soluzioni già realizzate e nella conoscenza dei prodotti e delle soluzioni disponibili. Sfoglia online gli speciali “Storia e tecnologia”e “Tra tecnologia e architettura” all’indirizzo www.archinfo.it Facciate a doppia pelle con parete interna eseguita con sistema montante - traverso in alluminio e vetrocamera di sicurezza basso emissivo e involucro esterno in vetro con fissaggio puntuale, protezioni solari, facciate ventilate in rame pretrattato, lamelle d’alluminio ed elementi antifuoco di vetro


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ATTUALITÀ

Autorizzazione paesaggistica semplificata: ecco come funziona la procedura Tempi certi e pratiche più veloci per 39 tipologie d’interventi A cura di Fabrizio Luches e Luisa Polli CONTINUA DALLA PAGINA 1

Documenti snelli La procedura semplificata prevede l’obbligo di corredare l’istanza di autorizzazione unicamente con la relazione paesaggistica semplificata, redatta sulla base di uno schema tipo da un tecnico abilitato che attesti la conformità dell’intervento alla disciplina del paesaggio e alla vigente disciplina urbanistico-edilizia. Il Regolamento conferisce infatti valenza di relazione paesaggistica semplificata alla «Scheda per la presentazione della richiesta di autorizzazione paesaggistica per le opere il cui impatto paesaggistico è valutato mediante una documentazione semplificata», a suo tempo introdotta dal Dpcm 12 dicembre 2005. La relazione va presentata all’amministrazione competente preferibilmente per via telematica o tramite lo sportello unico (se l’istanza riguarda attività industriali o artigianali).

Tempi certi L’Amministrazione entro 30 giorni esegue uno screening al fine di verificare se l’intervento è soggetto alla procedura autorizzativa ordinaria o semplificata ovvero sia esonerato ai sensi dell’articolo 149, Dlgs 42/2004 e ha l’obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso entro 60 giorni dal ricevimento della domanda. Il rispetto dei termini procedurali abbreviati è garantito dall’espresso rinvio agli articoli 2, comma 8 (possibilità di ricorrere avverso il silenzio anche senza necessità di diffida all’amministrazione inadempiente) e 2-bis (in materia di conseguenze per il ritardo dell’Amministrazione) della legge 241/1990. Le Soprintendenze Rispetto alla procedura ordinaria, il parere del Soprintendente non è vincolante qualora l’area interessata dall’intervento sia assoggettata a un vincolo o a un piano paesaggistico che contengano

specifiche prescrizioni d’uso, mentre diviene facoltativa (e non obbligatoria) l’acquisizione del parere delle Commissioni locali per il paesaggio. Efficacia immediata L’autorizzazione semplificata è immediatamente efficace (cfr. articolo 4, comma 11, Dpr 139/2010) in quanto non si applica il termine sospensivo di 30 giorni disposto dal comma 11 dell’articolo 146, Dlgs 42/2004. Gli interventi L’Allegato individua 39 tipologie di interventi che costituiscono però il 75% dei procedimenti autorizzativi in materia; il provvedimento pertanto incide in modo significativo sulla maggior parte delle opere da realizzare su aree o immobili soggetti a tutela ai sensi della parte III del Dlgs 42/2004. Analogamente alla semplificazione introdotta dal Dl 40/2010 convertito dalla

legge 73/2010 che ha sostituito l’originario articolo 6 del Dpr 380/2001 (estendendo di molto gli interventi realizzabili in attività edilizia libera), il Dpr 139/2010 assoggetta a procedura semplificata gran parte degli interventi di manutenzione straordinaria di edifici che incidano su aperture, infissi, balconi, terrazze, scale esterne, nonché interventi diretti a realizzare tettoie e porticati aperti su più lati e con superficie fino a 30 m2 o autorimesse pertinenziali con volume non superiore a 50 m3. Rientrano altresì nella procedura semplificata tutti gli interventi di ristrutturazione cd. fedele (rispetto di volumetria e sagoma preesistenti), gli ampliamenti fino al 10% della volumetria della costruzione originaria con il limite massimo di 100 m3, l’installazione di impianti

Il parere del Soprintendente non è vincolante

tecnologici esterni (condizionatori, caldaie, antenne) siano essi a uso di una sola unità immobiliare o centralizzati e di pannelli solari fino a 25 m2. Restano esclusi comunque gli immobili di cui all’articolo 136, comma 1, lettere a), b) e c), Dlgs 42/2004 e gli ampliamenti di immobili situati nei centri storici, che restano soggetti conseguentemente alla procedura ordinaria di cui all’articolo 146 Dlgs 42/2004. In via generale, sono oggetto di procedura semplificata tutte le modifiche necessarie al superamento delle barriere architettoniche, all’adeguamento alla normativa antisismica ovvero finalizzate al contenimento dei consumi energetici, nonché alla realizzazione di manufatti accessori o volumi tecnici (entrambi nel limite di 10 m3) o per ricovero attrezzi (se in legno e fino a 10 m2), la riduzione di superficie boscata fino a 100 m2 in aree pertinenziali di edifici.

Primi risultati del concorso SAIE Selection

Soluzioni innovative sostenibili ad elevata integrazione architettonica con la partecipazione di progettisti di tutto il mondo CONTINUA DALLA PAGINA 1

Internazionalità e qualità hanno caratterizzato la seconda edizione del Concorso SAIE

Selection, come ha sottolineato la Giuria presieduta dall’architetto Mario Cucinella e composta dall’arch. Jean-Michel Jaspers

di M. & J-M. Jaspers – J. Eyers & Partners, dall’arch. Alessandro Marata, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna e in rappresentanza del Consiglio Nazionale degli Architetti, dall’arch. Marco Magni, indicato da ANDIL per le tecnologie del laterizio, dal prof. Andrea Benedetti dell’Università di Bologna, indicato da ACAI per le tecnologie del metallo, dal prof. Francesco Biasioli della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, indicato da ATECAP per le tecnologie del calcestruzzo e dall’arch. Valeria Marsaglia di GIARCH. Vincitori per

la categoria “under 40” nelle quattro sezioni in concorso: Legno: Magen Arquitectos / Zaragoza (Spain) Calcestruzzo: XVStudio / Barcelona (Spain) Laterizio: Anagram Architects / New Delhi (India) Metallo&Vetro: Joe Nashashibi & Rami Kopty / Nazareth (Israel) Livello qualitativo molto alto, decisamente superiore alla precedente edizione, con una serie di proposte “avveniristiche” e di fron-

tiera presentate in particolare nella categoria “studenti”. Tra le tendenze emerse, una ormai consolidata attitudine del progetto di architettura a integrare al suo interno soluzioni ed elementi tecnici finalizzati all’efficienza energetica, al contenimento delle emissioni e al risparmio energetico, qualsiasi siano i materiali utilizzati, senza compromettere e anzi esaltando un linguaggio architettonico poliedrico e raffinato. Elenco completo dei vincitori: www.edilio.it www.archi-europe.com



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EFFICIENZA ENERGETICA

Integrazione architettonica nelle facciate Innovazione e problematiche A cura di Ing. Laura Maturi, Ricercatrice presso l’Istituto per le Energie Rinnovabili di Eurac Research, all’interno del gruppo che si occupa di sistemi fotovoltaici. Sfruttamento di energia solare e progettazione integrata costituiranno un binomio sempre piú fondamentale nel settore edilizio. La politica europea ed anche quella italiana si stanno impegnando a promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili all’interno degli edifici, in particolare con le direttive europee EPBD (Energy Performance Building Directive, 2010/31/ EU) e RES (Renewable Energy Sources, 2009/28/ CE) e con il Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, che prevede un obbligo di potenza minima installata da FER (fonti energia rinnovabile) in edilizia come azione di programma. Un nuovo approccio è dunque richiesto per la progettazione degli edifici, considerando che essi dovranno essere in grado di produrre una parte dell’energia che consumano utilizzando fonti rinnovabili: il fabbisogno elettrico in particolare potrebbe essere coperto da sistemi fotovoltaici integrati nell’edificio e che quindi producono energia in loco. Integrare efficacemente la tecnologia fotovoltaica in architettura significa ripensare all’involucro edilizio come ad un sistema attivo, in grado non solo di isolare e proteggere l’edificio dagli agenti esterni ma anche di produrre energia. Inoltre, accanto agli aspetti legati all’efficienza e massimizzazione della produzione, altri fattori di tipo estetico-formale entrano in gioco e devono essere considerati fin dalle prime fasi della progettazione dell’edificio. Dal punto di vista della performance energetica, i moduli fotovoltaici integrati nell’edificio si trovano generalmente ad operare in condizioni piú sfavorevoli rispetto alle installazioni standard a terra e per tanto è importante adottare alcuni accorgimenti in fase di progettazione. Le principali problematiche che si riscontrano in questo tipo di sistemi sono legate a tre fattori: l’orientamento non ottimale, la presenza di

ombreggiamenti anche parziali e l’aumento della temperatura dei moduli. Spesso infatti i moduli integrati si trovano ad operare in adiacenza ad altre superfici e, in mancanza di un’opportuna ventilazione o sistema di raffrescamento, questo determina l’aumento della temperatura delle celle ed una conseguente perdita di performance che dipende dal coefficiente di temperatura della tecnologia utilizzata. Il sistema fotovoltaico integrato nelle facciate dell’edificio Ex Post a Bolzano, rappresenta un interessante caso studio per l’analisi e la valutazione degli aspetti sopra citati. Si tratta di un impianto retrofit costituito da 26,73 KWp di moduli in silicio policristallino suddiviso in due facciate rivolte rispettivamente a sud-est e sud-ovest. L’Istituto per le Energie Rinnovabili di EURAC Research sta monitorando ed analizzando il funzionamento di tale impianto da febbraio 2010. Durante i sei mesi di monitoraggio da febbraio a luglio, l’impianto ha prodotto 10123 KWh ed i moduli hanno operato ad una temperatura media giornaliera (tra le 6:00 e le 18:00) di 25,3°C, non molto distante dalle condizioni standard STC. È interessante peró sottolineare che durante le ore piú produttive (ore centrali della giornata) le celle fotovoltaiche si trovano ad operare ad una temperatura molto maggiore determinando una perdita di produzione. La temperatura piú alta è stata registrata il 23 luglio ed è pari a 57,4°C. In quel momento dunque, considerando il coefficiente di temperatura dei moduli, il sistema sta perdendo il 15,4% della sua produzione di potenza a causa dell’alta temperatura. I valori di temperatura raggiunti in questo sistema tuttavia, rimangono notevolmente al di sotto di quelli misurati in altri casi studio presentati all’interno del progetto europeo EU IP Performan-

Il grafico mostra i dati di monitoraggio registrati il giorno 25 febbraio 2010, in riferimento alla stringa fotovoltaica integrata nella facciata sud-est (5.28 KWp). Sono presenti i valori di irraggiamento specifico della stringa, la potenza specifica prodotta, la temperatura del modulo e la temperatura dell’aria esterna.

ce [Actual Temperatures of Building Integrated PV Modules, Berrei va Kampen. 2008], dove vengono raggiunti valori di temperatura fino a 85°C. Un’altra problematica tipica dei sistemi fotovoltaici integrati è costituita dalla presenza di ombreggiamenti che sono spesso dovuti alla morfologia del territorio ed alla presenza di ostacoli o altri edifici. Poiché all’interno di una stringa i moduli sono collegati in serie, anche l’ombreggiamento parziale di un singolo modulo influenza la performance dell’intero sistema. Considerando il caso studio dell’edificio Ex Post ad esempio, le simulazioni teoriche mostrano una perdita di produzione causata dall’ombreggiamento pari al 13%. Nella progettazione di questo tipo di sistemi è perció

essenziale tenere in considerazione questi fattori al fine di minimizzare le perdite dovute all’orientamento non ottimale, alla temperatura ed agli ombreggiamenti. La scelta della tecnologia fotovoltaica piú adatta considerando l’orientamento e le caratteristiche climatiche del luogo, la presenza di ventilazione o di un sistema di raffrescamento e la disposizione delle stringhe in considerazione dell’ombreggiamento del sistema, sono aspetti fondamentali per garantire la buona performance del sistema. L’Accademia Europea di Bolzano (EURAC) è un innovativo centro di ricerca e di formazione impegnato in cinque aree scientifiche. All’interno di Eurac, l’Istituto per le Energie Rinnovabili conduce attività di ricerca applicata nel campo dell’energia solare e della gestione dell’energia negli edifici.

Fotovoltaico integrato in facciata nell’edificio ex post, Bolzano BIODATA Tipologia edilizia Tipo di applicazione FV

Edificio per uffici Retrofit, integrazione in facciata

COMPONENT CHARACTERISTICS Altitudine Latitudine Longitudine

265 m 46029’49’’N 11021’33’’E

COMPONENT CHARACTERISTICS Potenza del sistema FV Tecnologia delle celle Tipo di modulo Dimensioni del modulo Inverter

26.73 kWp Polycrystalline silicon (120x) SCHOTT Solar ASE-165-GT-FT/MC 1620 x 810 mm (5x) SMA SUNNY BOY SB 5000tl m/display- multistring Produzione annuale calcolata 17,386 kWh Produzione annuale specifica calcolata 650 kWh/kWp Orientamento del sistema FV Facciata sud-ovest: 45° Facciata sud-est: -45° Architetto Michael Tribus Architecture L’Ex Post di Bolzano è il primo edificio pubblico in Alto Adige del tipo “Passivhaus”. L’impianto fotovoltaico integrato nelle facciate a sud-est e sud-ovest, costituito da 26.73 kWp in silicio policristallino, è monitorato dall’Istituto per le Energie Rinnovabili di EURAC Research da febbraio 2010. La tabella I riassume i dati di tale impianto e il grafico 1 presenta alcuni dei dati monitorati relativi ad un singolo giorno.


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EDILIZIA E SOSTENIBILITÀ

LEED Italia: come funziona la certificazione della sostenibilità in edilizia È entrato in vigore anche in Italia il protocollo LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). Ne parliamo con Alberto Lodi - Segretario Chapter Lombardia del GBC Italia Il sistema di certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è basato su parametri che stabiliscono criteri innovativi per realizzare edifici salubri, efficienti e a basso impatto ambientale. Quali sono le caratteristiche tecniche dello standard LEED, sia internazionale che italiano? È opportuno innanzitutto ricordare che lo standard LEED ha iniziato il suo percorso nel 1993 raccogliendo, nei suoi inizi, solo l’interesse di pochi volonterosi appassionati al tema della riduzione degli impatti dell’edilizia sull’ambiente. La crescita dello U.S. Green Building Council proseguì con un trend abbastanza lento fino ai primi anni dopo il 2000, poi, proprio in questi ultimi anni, ha iniziato a crescere in modo molto rapido sia negli USA che nel resto del mondo. Per dare un’idea del trend attuale di crescita, basta considerare che oggi uno dei paesi a più rapida diffusione della sostenibilità LEED è la Cina. Nell’alveo di questa storia si colloca la nascita del GBC Italia che è stato costituito il 28 gennaio 2008 da 47 soci fondatori ed oggi sta già superando i 400 soci. Molti si chiedono a cosa sia dovuto il successo dei sistemi di rating complessi riguardanti la sostenibilità, come il sistema LEED, di gran lunga il più utilizzato e riconosciuto standard di sostenibilità al mondo. Le ragioni sono innanzitutto culturali e di mercato, la sostenibilità è oggi il driver dell’innovazione nell’edilizia (e non solo nell’edilizia, pensiamo ad esempio alla mobilità) e lo rimarrà probabilmente a lungo. Non si tratta di una moda passeggera, grandi meccanismi politici ed economici sono all’opera in tutto il mondo su questi temi (basta pensare agli obiettivi 20-20-20 (*) che si è data l’Europa) ed i sistemi di rating

sono divenuti veicoli e catalizzatori di innovazione. Si tratta infatti di sistemi high knowledge, partiti dall’efficienza energetica (tema centrale della sostenibilità, dato che l’edilizia sia USA che EU, assorbe ca. il 40% dei consumi energetici globali, producendo altrettante emissioni di gas serra) ma che oggi vanno ben oltre, comprendendo anche approcci bioclimatici della progettazione, qualità dell’ambiente interno, caratteristiche dei materiali da costruzione, gestione razionale delle acque (altra risorsa scarsa nel mondo, insieme all’energia), tecnologie avanzate, influenzando ormai inevitabilmente anche l’urbanistica, il modo di progettare le città, i criteri di utilizzo/recupero del territorio etc.

La sostenibilità è oggi il driver dell’innovazione in edilizia

Quali le possibilità che il sistema abbia successo anche nel nostro paese? Così come non è più possibile costruire o sperare di vendere auto “”Euro 0” tra poco, per parlare di edilizia di nuova costruzione (ma anche di grandi ristrutturazioni), non sarà più possibile costruire ed immettere sul mercato edifici non certificati e di scarse prestazioni ambientali perché il mercato si sta segmentando verso l’alto, lasciando spazi progressivamente sempre più ridotti a prodotti di scarsa qualità, anche se più economici. Soprattutto stanno diventando molto selettivi i potenziali investitori, sempre più decisi a non affidare le fortune dei propri capitali ad opere il cui successo sul mercato non sia più che sicuro, cioè certificato. La chiave di qualsiasi schema di certificazione è

LENTE DI INGRANDIMENTO LEED punti di forza e cantieri in Italia Un particolare punto di forza di LEED è quello di combinare una elevata analiticità nella definizione dei criteri della sostenibilità (detti “crediti”) con una notevole affidabilità dei metodi e delle procedure che ne consentono la misura ed infine con una gestione centralizzata del processo di certificazione, in continuo miglioramento, in grado di concludersi in tempi ragionevoli. Le famiglie di crediti considerate in LEED (sia nella versione originale americana che in quella italiana, dalla quale traiamo i titoli seguenti) sono:

- SOSTENIBILITÀ DEL SITO - GESTIONE DELLE ACQUE - ENERGIA E ATMOSFERA - MATERIALI E RISORSE - QUALITÀ AMBIENTALE INTERNA - INNOVAZIONE NELLA PROGETTAZIONE - PRIORITÀ REGIONALE Molte sono ormai anche nel nostro Paese le opere in corso di certificazione LEED. Da un punto di vista della rilevanza e del valore complessivo degli interventi, le maggiori si trovano a Milano con i cantieri

la sua credibilità nel mercato e quella di LEED, a livello mondiale, è attualmente altissima. Certo, sono anche necessarie condizioni locali di mercato, prima fra tutte il fatto che in Italia a partire dai grandi operatori si decida davvero di costruire dei “GreenBuildings” e non si faccia invece quello che in USA viene chiamato “Greenwashing” cioè il cercare di ammantare i propri prodotti e le proprie realizzazioni di una immagine “verde”, senza che ci sia un riscontro preciso, misurabile e certificabile, da parte di veri soggetti Certificatori di Terza Parte Indipendente, delle effettive prestazioni raggiunte. Da questo punto di vista abbiamo purtroppo già assistito ad un sostanziale naufragio in Italia della certificazione energetica obbligatoria, gestita senza i criteri di indipendenza sopra indicati ed in pratica senza controlli. Ciò ha generato un mercato di cosiddetti “certificati energetici”, non di rado privi di credibilità ma utili solo per essere “a posto con le carte”. LEED non corre rischi del tipo descritto, essendo una certificazione volontaria che viene rilasciata solo dallo USGBC, a seguito di un processo strettamente controllato. Altra condizione importante per il successo di LEED in Italia è la formazione e la qualificazione di un numero sufficiente di tecnici esperti degli standard LEED, per accompagnare adeguatamente il mercato dell’edilizia ad una trasformazione che è sicuramente la più rilevante da molti decenni a questa parte.

di Garibaldi, Porta Nuova, Varesine, Repubblica, un’area che rappresenta probabilmente la maggiore trasformazione e novità della città dal dopo-guerra ad oggi. Altre certificazioni LEED sono in corso nel milanese, infatti ben 16 dei 39 edifici in corso di certificazione LEED in Italia sono in Lombardia. Sono in corso certificazioni, con una situazione che evolve di settimana in settimana, anche in molte altre aree del Paese, come la Provincia di Trento (dove è nato il GBC Italia, che ha sede a Rovereto), l’Emilia Romagna, il Veneto, il Friuli, il Lazio ed il Piemonte.

(*) 20% di diminuzione delle emissioni di gas serra e 20% di incremento nella produzione di energie rinnovabili, entro il 2020.


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SICUREZZA IN CANTIERE

Anche in cantiere la patente di guida Percorsi formativi abilitanti alla conduzione delle macchine in sicurezza A cura di Rossella Martino, FORMEDIL Sicurezza per se stessi e sicurezza per la macchina. Sì, perchè utilizzare le macchine da cantiere (siano esse di sollevamento persone o materiali, di movimento terra, o sofisticati mezzi per palificazioni) senza comportamenti sicuri e senza conoscerne le modalità manutentive, è causa di forti rischi, grossi danni e alti costi. È così che sicurezza e qualificazione di impresa hanno contribuito in questo ultimo anno a favorire il decollo di percorsi formativi omogenei e standardizzati a livello nazionale, abilitanti alla conduzione di singole tipologie di macchine. Formazione di qualità e servizi alle imprese sono i compiti contrattuali assegnati al sistema formativo edile ed è in questa logica di servizio e collaborazione che il Formedil, ha risposto con successo al richiamo di alcune Associazioni di imprese specialistiche. Il Formedil è l’ente nazionale per la formazione professionale in edilizia chiamato dal contratto collettivo nazionale di lavoro a coordinare più di novanta scuole di formazione che al pari del Formedil stesso sono gestite dalle parti sociali di settore. Si tratta di un vero e proprio sistema articolato sull’intero territorio nazionale, che garantisce attraverso la pariteticità risposte adeguate e soddisfacenti ai fabbisogni delle imprese e degli stessi lavoratori in termini di professionalizzazione e qualità del mestiere. I percorsi abilitanti alla conduzione delle macchine in sicurezza proposti dall’Ente, rappresentano un processo educativo, seppur breve, in quanto indirizzato a chi già lavora, che si conclude con il rilascio di un patentino, riconoscibile su tutto il territorio nazionale, con i loghi del Formedil, della scuola edile ove si è svolta l’attività e dell’associazione cui fanno capo le imprese interessate. Il patentino rappresenta il riconoscimento di un percorso di formazione che rispetta gli aspetti tecnologici e di legge, così come il libretto personale di formazione o libretto del cittadino, e consentirà inoltre una più semplice mobilità geografica del lavoratore. Ecco in sintesi le principali esperienze in quest’ambito. L’Aif, Associazione nazionale delle im-

prese per le fondazioni speciali, già nel 2005 aveva prospettato al Formedil l’esigenza di abilitare la forza lavoro già occupata, riqualificando e formando le nuove le leve. Con l’art. n.77 del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore edile, le parti sociali hanno reso obbligatorio dal primo luglio 2009 il possesso di un patentino da parte dei lavoratori che utilizzano macchine complesse. Il patentino deve essere rilasciato dagli enti del sistema bilaterale, sulla base di una progettazione formativa nazionale da realizzarsi a cura del Formedil al quale spetta inoltre di stabilire le procedure di rilascio del patentino stesso. Aif e Formedil hanno stipulato un protocollo d’intesa che delineerà un percorso di collaborazione tra i due enti, volto ad organizzare e strutturare le azioni di formazione da realizzarsi presso le scuole edili territoriali, dopo una fase di sperimentazione svoltasi e conclusasi presso le sedi delle scuole di Parma e Belluno, e ha previsto la creazione congiunta di un kit formativo di riferimento. Ad oggi, grazie anche alle due proroghe (dal 1 luglio al 1 marzo 2009 e fino al 1 settembre 2010) richieste alle parti sociali dalle imprese interessate, sono stati abilitati oltre ottocento lavoratori delle imprese aderenti all’Aif. L’art.77 del contratto, il Dlgs n.81/2008 sul corretto utilizzo delle macchine e l’esperienza con l’Aif hanno determinato il nascere di continue richieste di collaborazione con il sistema formativo per assolvere agli obblighi contrattuali, come quella tra Formedil e Anipa, associazione delle imprese per i pozzi, attualmente in fase di avvio dopo la sperimentazione del percorso appositamente progettato e sperimentato presso la Scuola edile di Piacenza. Prima della fase a regime si è ritenuto necessario e corretto testare il programma del Kit formativo costruito per entrambe le associazioni, unitamente al sistema organizzativo delineato, al fine di consentirne una rivisitazione alla luce delle criticità emerse in fase di applicazione. Il kit della formazione costruito per entrambe le associazioni, è stato utilizzato

solo dopo aver svolto corsi di formazione dedicati ai docenti o responsabili didattici. Il percorso ha individuato le specifiche attrezzature per le quali si è considerato necessario il patentino, e ha definito e “blindato” i contenuti didattici, come le caratteristiche e i requisiti dei docenti, al fine di garantire la qualità del processo. Anche l’Atecap, associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato, ha sottoscritto una collaborazione con il Formedil per la qualificazione dei lavoratori del comparto. Tra le varie iniziative richieste, anche in questo caso, è previsto il rilascio di un patentino agli autisti di betoniera e ai pompisti, che avranno una vera e propria abilitazione ad esercitare un’attività lavorativa ad alto rischio. Nell’ottica di rispondere al decreto legislativo n.81 per ridurre i rischi derivanti dalla movimentazione e dal sollevamento di materiali o persone, il Formedil ha in corso di elaborazione il progetto MICS, moduli integrati per costruire in sicurezza. Si tratta di una formazione modulare attestata o certificata dalla scuola edile e dal Formedil attraverso il rilascio del libretto di formazione. Sono stati previsti moduli giuridici e tecnici trasversali per gruppi di macchine e moduli tecnici e pratici specifici per tipologia di macchine. L’obiettivo è quello di qualificare le risorse umane e formarle all’utilizzo delle macchine e delle attrezzature, consentendogli di lavorare bene e in sicurezza.

LENTE DI INGRANDIMENTO Al via la terza edizione di Ediltrophy La gara di arte muraria promossa dal sistema FORMEDIL e da BOLOGNAFIERE

Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, anche per il 2010 il sistema bilaterale che fa capo al FORMEDIL, Ente Nazionale per l’addestramento professionale in edilizia, ha scelto di riproporre il progetto Ediltrophy, una gara di arte muraria tra squadre di mastri e apprendisti muratori, che intende premiare la qualità del costruire e la competenza di chi lavora nel settore edile. La competizione sportiva prevede che nel minor tempo possibile alcune squadre che fanno parte del sistema delle Scuole Edili collegato al Formedil, realizzino un manufatto “a regola d’arte” secondo un disegno tecnico proposto dall’Ente. Ediltrophy si svolge in due fasi: una prima tornata di selezioni regionali, il 2 Ottobre in 15 città italiane, e una finale nazionale. Alla finale parteciperanno i primi classificati di ogni regione, che si sfideranno sabato 30 Ottobre 2010 a Bologna in occasione del SAIE, la principale manifestazione del settore edile. Il sistema FORMEDIL intende testimoniare l’importanza della formazione professionale nelle costruzioni, valorizzando un patrimonio umano essenziale per garantire la qualità del costruire. Il ricorso ad un tipo di competizione che richiama il mondo dello sport ha la finalità di premiare chi lavora bene e ad alti livelli, sottolineando l’importanza di realizzare strutture solide secondo le regole di sicurezza e qualità. Il Formedil si impegna da trent’anni nel campo della formazione professionale in edilizia, con l’obiettivo di formare lavoratori capaci e consapevoli, in grado di muoversi in cantiere rispettando le essenziali norme per la sicurezza.

Main sponsor:

Info: www.formedil.it/ediltrophy


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SICUREZZA MACCHINE

Interfaccia tra macchine e attrezzature intercambiabili Le normative e le proposte A cura della Redazione di Edilio Applicare un’attrezzatura intercambiabile ad una macchina motrice richiede diverse verifiche. Innanzitutto, deve essere verificata la compatibilità tra l’attrezzatura e la macchina motrice secondo quanto disposto dalla Dichiarazione di Conformità CE. Questa operazione può essere facile ed esente da responsabilità, oppure può arrivare all’obbligo dell’emissione di una nuova Dichiarazione di Conformità CE con tanto di analisi dei rischi, ecc. In mancanza di parametri chiari, consolidati, condivisi e biunivoci che definiscano quando un’attrezzatura sia compatibile e quindi ammessa al montaggio ed all’uso su di una data macchina motrice (e viceversa) c’è il pericolo per tutti gli attori della filiera (costruttori, rivenditori, installatori, utilizzatori ) di subire il blocco ed il sequestro della macchina motrice e dell’attrezzatura in caso di controllo da parte di asl ed altre autorità che molto probabilmente non hanno competenze tecniche adeguate a valutare la suddetta compatibilità. In caso di incidente inoltre scatta la denuncia in modo automatico e si corre il rischio di condanne penali, cui diventa impossibile sottrarsi specialmente se l’incidente ha conseguenze mortali. Dalle normative esistenti sono state ricavate alcune casistiche principali di compatibilità univoca/biunivoca tra macchine motrici ed attrezzature: 1. Macchina e attrezzatura dichiarate conformi, la macchina elenca l’attrezzatura fra quelle possibili e l’attrezzatura elenca la macchina fra quelle idonee. In questo caso la valutazione del rischio e le istruzioni sono complete, e l’utilizzatore finale può procedere ad installazione ed uso dell’attrezzatura. 2. Macchina e attrezzatura sono dichiarate conformi, la macchina NON elenca l’attrezzatura fra quelle possibili, ma l’attrezzatura elenca la macchina fra quelle idonee. In questo caso la valutazione del rischio è completata a cura del fabbricante dell’attrezzatura, che deve avere contattato il fabbricante della macchina, le istruzioni sono complete e l’utilizzatore finale può procedere ad installazione ed uso dell’attrezzatura. 3. Macchina e attrezzatura sono dichiarate conformi, la macchina elenca l’attrezzatura fra quelle possibili e l’attrezzatura NON elenca la macchina fra quelle idonee. In questo caso se l’attrezzatura è posta in commercio ed offerta dal costruttore della macchina, il suo impiego rientra nel campo di applicazione della macchina e la dichiarazione rientra nell’assunzione di responsabilità del costruttore della macchina.

4. Macchina e attrezzatura dichiarate conformi, la macchina NON elenca l’attrezzatura fra quelle possibili e l’attrezzatura NON elenca la macchina fra quelle idonee. In questo caso la valutazione del rischio NON è completa, le istruzioni sono incomplete e l’utilizzatore finale può procedere ad installazione ed uso solo con assunzione di responsabilità ed integrazione della valutazione del rischio, attingendo ad informazioni che entrambi i fabbricanti sono tenuti a fornire. Può essere necessaria una nuova dichiarazione di conformità e la redazione di una integrazione al fascicolo tecnico. Urge, quindi, studiare e individuare dei parametri oggettivi, certi e condivisi per la definizione biunivoca di compatibilità tra attrezzatura intercambiabile e macchina motrice, e costituire su queste basi una norma ufficiale. Ecco le proposte di chi le attrezzature le produce. I suddetti parametri dovrebbero essere dichiarati obbligatoriamente da tutti i costruttori di attrezzature intercambiabili e di macchine motrici direttamente sui manuali. L’accoppiamento che rispetti detti parametri non dovrà comportare una nuova analisi del rischio ed una nuova Dichiarazione di Conformità CE. “I costruttori di attrezzature al momento non sono tutelati, perché la possibilità di accoppiare un’attrezzatura ad una macchina giace spesso in una zona grigia” – così affronta il tema Mirco Risi, consigliere di Unacea (Unione nazionale aziende construction equipment & attachments). “Per definire ciò senza l’assurdo di dover effettuare una nuova analisi dei rischi con la conseguente emissione della Dichiarazione di conformità CE del complesso macchina più attrezzatura per ogni singolo accoppiamento, bisogna trovare dei parametri oggettivi che il costruttore di macchine dovrebbe dichiarare ufficialmente all’interno del manuale di uso e manutenzione per permettere all’utilizzatore di sapere quali attrezzature possa o non possa utilizzare. Stante la vastità dell’offerta di attrezzature e la continua produzione di nuove soluzioni, risulterebbe impossibile e dannoso per l’innovazione elencare per nome i tipi di attrezzature applicabili alle macchine. La nostra proposta è di metterci d’accordo tra produttori di macchine e di attrezzature su alcuni parametri oggettivi dichiarando i quali si consenta all’utilizzatore di sapere con chiarezza quali attrezzature si possono utilizzare. Tali parametri potrebbero essere: peso, dimensione, baricentro, funzione, caratteristiche idrauliche, dispositivi di sicurezza, ecc. Per i martelli demolitori ciò avviene già.”

LENTE DI INGRANDIMENTO Formazione e spirito di squadra al SAIE

Corsi per operatori di macchine movimento terra e Area Unacea: l’associazione di categoria presenta le nuove iniziative in programma al Saie. Tra le iniziative previste spicca Formoter, i corsi di operatori per macchine movimento terra organizzati dal Saie con la collaborazione di Unacea e la sponsorizzazione tecnica di Komatsu, New Holland e Ihimer. Obiettivo dell’iniziativa è consentire all’operatore edile di usare responsabilmente la macchina nelle varie fasi lavorative, conoscendone le potenzialità e le modalità di manutenzione. I corsi, le cui iscrizioni verranno attivate il 28 settembre prossimo attraverso i link disponibili sui siti di Unacea (www.unacea.org) e di SAIE (www.saie.bolognafiere.it), si terranno sia nelle aule allestite all’interno del padiglione 30 che con prove pratiche nell’area esterna 48 su miniescavatori e minipale compatte cingolate messe a disposizione dalle aziende sponsor tecnici dei corsi. Formoter si avvarrà anche della collaborazione degli istruttori qualificati di Iiple (Istituto professionale lavoratori edili di Bologna e provincia). Adiacenti alle aule di Formoter, nel padiglione 30, troveranno posto gli oltre mille metri quadrati di Area Unacea, dove Canginibenne, Fiori, Indeco, Messersì, M3 Metalmeccanica Moderna, Simex e U.Emme esporranno la loro produzione e daranno appuntamento a clienti e operatori. Prevista, infine, nei giorni di Saie, la conferenza stampa dell’associazione con comunicazione dei trend di mercato e delle iniziative in corso.


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NOVITÀ

SAIE 2010. Nuovo Layout e mappa Maggiore integrazione tra i diversi segmenti del processo costruttivo SAIE 2010 si presenta rinnovato anche nel lay-out: più funzionale, di chiara lettura, con percorsi espositivi che si sviluppano nell’ambito delle tre macro-aree tematiche che caratterizzano la manifestazione e, trasversalmente, fra queste ultime, consentendo una maggiore integrazione fra i diversi segmenti del processo costruttivo. Nel lay-out espositivo le macro-aree, che raggruppano i diversi settori merceologici (e che includono anche nuovi eventi e saloni tematici), sono contraddistinte da colori diversi:

- giallo per SAIENERGIA&SOSTENIBILITÀ - blu per SAIECANTIERE & PRODUZIONE - rosso per SAIESERVIZI SAIENERGIA&SOSTENIBILITÀ Pad. 14, 16 e 19 - Energia rinnovabile e tecnologie a basso consumo per il costruire sostenibile - Impermeabilizzazioni - Geotessili - Chimica per l’edilizia - Isolanti - Strutture e componenti in legno - SAIELegno Pad. 21 - Sistemi di copertura e rivestimenti esterni - SAIE New Stone Age Design Pad. 22 - LATERSAIE, Salone del laterizio Pad. 25 e 26 - Sistemi, componenti e subsistemi edilizi - Strutture prefabbricate - Materiali e manufatti - Canalizzazione e trattamento delle acque Pad. 36 - SAIECET - Chiusure tecniche SAIECANTIERE & PRODUZIONE Pad. 30 e nelle aree esterne 42, 44, 45, 47, 48 e 49 - Macchine, attrezzature e tecnologie per il cantiere - Veicoli industriali - Macchine e attrezzature speciali per opere di ingegneria civile Pad. 36 - Salone degli utensili e dei sistemi di fissaggio - Antinfortunistica - Sicurezza SAIESERVIZI Pad. 29 - Stampa tecnica - Associazioni tecniche Pad. 31 - Strumenti tecnici e attrezzature per prove, controlli e misure Pad. 32, 33 e 25 - Sistemi informatici - Società di servizi - SAIEBit

SAIENERGIA & SOSTENIBILITÀ dedicata ai materiali, componenti e sistemi per rendere l’edilizia e le infrastrutture sicure e sostenibili SAIENERGIA & SUSTAINABILITY devoted to materials, components and systems for making buildings and infrastructures safe and sustainable

SOSTENIBILE, SICURO, ECOLOGICO, VERDE, DUREVOLE SUSTAINABLE, SAFE, GREEN & ECO-FRIENDLY, DURABLE

SAIECANTIERE & PRODUZIONE per mostrare sistemi e tecnologie per rendere più efficienti i luoghi di produzione in cantiere e in fabbrica (On-Site & OffSite) SAIECANTIERE & PRODUCTION to showcase systems and technologies for making onsite and offsite production locations more efficient

SAIESERVIZI PER PROGETTARE, COSTRUIRE E MANUTENERE area dedicata ai sistemi, tecnologie, strumenti a servizio della professione SAIESERVIZI FOR DESIGNING, BUILDING AND MAINTENANCE an area devoted to systems, technologies and tools for professionals

INTEGRATO, INTEROPERABILE, FACILE ALL’USO, AD ALTO VALORE AGGIUNTO INTEGRATED, INTEROPERABILITY, USER-FRIENDLY, HIGH ADDED VALUE

FACILE, SICURO, VELOCE, MULTIFUNZIONALE ECOLOGICO SIMPLER, SAFE, FASTER, POLLUTION-FREE, MULTIFUNCTION

Tre proposte di rilancio del settore Le proposte – espositive e culturali – di SAIE 2010 delineano, anche, tre linee guida essenziali per il rilancio del settore: INNOVAZIONE, PROGETTO, PRODUZIONE, GESTIONE URBANA A questi concetti sono riconducibili le iniziative di confronto collegate al Cuore Mostra 2010 (convegno internazionale e seminari) e i numerosi convegni in programma in fiera e online nel corso dell’anno.

per il territorio e le costruzioni che presenterà le prospettive che un sistema di rating come LEED può offrire agli operatori del settore e la mostra Green & Stone: un nuova visione per l’Urban Design (organizzata nell’ambito di SAIE New Stone Age Design).

INNOVAZIONE e RICERCA Rappresenta un ambito prioritario per SAIE che, da oltre 50 anni, è sinonimo di innovazione, offrendo una piattaforma espositiva unica per reperire informazioni aggiornate e documenti tecnici su nuovi materiali, sistemi costruttivi, attrezzature e servizi. Si inseriscono in questa chiave di lettura la Guida alle Novità e la mostra Vetrina sul futuro (allestita al Centro Servizi); ma anche il convegno organizzato da SAIE e GBC Italia Sostenibilità. Un’opportunità

GIOVANI TALENTI SAIE guarda al futuro non solo attraverso le proposte più innovative, ma anche attraverso iniziative come SAIE Selection che, coinvolgendo giovani architetti (under 40) e studenti, rilevano le tendenze più avveniristiche, quelle che caratterizzeranno il futuro del mondo delle costruzioni. Un futuro a cui SAIE offre il proprio know-how, il confronto sui temi di maggiore attualità, l’analisi delle tendenze emergenti e importanti strumenti di analisi del mercato e della sua evoluzione.

ALLA A RICERCA DI GIOVANI TALENTI INTEGRARE PER COSTRUIRE SOLUZIONI INNOVATIVE SOSTENIBILI AD ELEVATA INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA


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AREE TEMATICHE E PIAZZE Il successo riscosso nella scorsa edizione dalla Piazza dell’Energia, ha evidenziato l’esigenza degli operatori di avere, nell’ambito dell’evento, ulteriori spazi per il confronto. Per rispondere a questa esigenza SAIE 2010 ha moltiplicato gli spazi tematici portando a 12 le Piazze nelle quali si susseguiranno iniziative, incontri, presentazioni da parte di associazioni, aziende e istituzioni. Come prevedibile il numero degli incontri è davvero rilevante; fra gli appuntamenti in programma, è una novità l’articolazione del tradizionale Cuore Mostra che, quest’anno, affiancherà al tradizionale convegno internazionale una serie di seminari che animeranno la relativa Piazza del Cuore mostra con una discussione non-stop nelle quattro giornate di SAIE. I seminari affronteranno i temi: 27 ottobre - ore 10–13 La nuova prefabbricazione. Non più i “massimi sistemi” degli anni ‘80: ma flessibilità, nuove tecnologie, cantiere facilitato. E ovviamente sostenibilità. A cura di BEMA Editrice 27 ottobre - ore 15–18 Integrare per costruire: nella città disintegrata. A cura di Carlo Monti, Facoltà di Ingegneria - Università di Bologna e Maria Rosa Ronzoni, Facoltà di Ingegneria Università di Bergamo 28 ottobre - ore 10–13 Strategie sostenibili per l’edilizia scolastica: integrare efficienza energetica e qualità ambientale. A cura di Andrea Boeri, Facoltà di Architettura - Università di Bologna 28 ottobre - ore 15–18 Sostenibilità: fra pratica e innovazione. A cura di Marco Visconti, Aedas Visconti – Torino 29 ottobre - ore 15–18 Innovazione: SAIE e dintorni. A cura di Valeria Tatano e Massimo Rossetti, Università IUAV – Venezia Fra i principali appuntamenti della Piazza dell’ENERGIA, invece, l’incontro con i vincitori del concorso SAIE Selection 2010: Integrare per costruire: soluzioni innovative sostenibili ad elevata integrazione architettonica, in agenda sabato 30 ottobre. La Piazza dell’Energia ospiterà anche alcuni Workshop a cui parteciperanno gli studenti selezionati nel concorso SAIE Selection e incontri tecnici in cui le aziende espositrici di SAIE avranno l’opportunità di presentare prodotti, soluzioni e progetti emblematici sui temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica.


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SALONI Lo slogan di SAIE 2010: “INTEGRARE PER COSTRUIRE”, è anche alla base di una più funzionale articolazione del lay-out espositivo e integrazione dei diversi Saloni tematici nelle tre macro-aree che caratterizzano la manifestazione e di alcune iniziative collegate. In particolare l’area tematica SAIENERGIA&SOSTENIBILITÀ si completa con i saloni:

SAIEnergia - Pad. 14, 16, 19

dedicato alle energie rinnovabili e alle tecnologie a basso consumo per il costruire sostenibile

LaterSAIE - Pad. 22

dedicato ai produttori del settore laterizi, il salone offre una visione globale al comparto e alla relativa offerta merceologica e tecnologica

SAIELegno - Pad. 16

area dedicata all’edilizia in legno, alle strutture e ai componenti in Legno

SAIECet - Pad. 36

dedicato alle chiusure edili tecniche patrocinato da UCCT (Unione Costruttori Chiusure Tecniche)

SAIE New Stone Age Design - Pad. 21

iniziativa, nata dalla collaborazione di SAIE, Confindustria Marmomacchine e il Consorzio Pietra Autenticamente Naturale.

Integra, invece, la macro-area SAIECANTIERE & PRODUZIONE l’iniziativa FORMOTER per gli operatori del settore macchine movimento terra, organizzata da SAIE in collaborazione con Unacea, con corsi organizzati in collaborazione con IIPLE, che prevedono lezioni di teoria e pratica con macchine messe a disposizione da aziende leader del settore quali Komatsu, Cnh e Ihimer. Si riferisce, infine, alla macro-area SAIESERVIZI il salone SAIEBit - Pad. 32-33, dedicato ai Sistemi informatici e alle Società di servizi in cui Software-Houses e Società di Servizi per imprese di costruzione/architettura propongono le ultimissime novità in campo informatico.


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SALONI - NEW STONE AGE DESIGN Nata dalla collaborazione di SAIE, Confindustria Marmomacchine e il Consorzio Pietra Autentica Naturale, SAIE New Stone Age Design si ripropone nell’ambito di SAIE 2010 e, per evidenziare come la pietra si integra col verde, fornendo nuove forme di urban design - propone la mostra Green & Stone: una nuova visione per l’urban design. L’allestimento della mostra segue e valorizza il tema dell’interazione fra i prodotti lapidei e il verde, inteso non solo come materiale vegetale, ma come outdoor project. Per l’occasione vengono sviluppati 10 progetti che sono rappresentazione di questa nuova filosofia progettuale e sono calibrati sulle peculiarità produttive delle aziende partecipanti. Ogni prodotto viene presentato in una scenografia che richiama luoghi con una natura primaria in cui la struttura della pietra crea ambiti di intimità, ma nell’insieme del paesaggio restituisce una fotografia bucolica con i muri protagonisti. Curatore della mostra e progettista dei prodotti in Pietra Naturale di SAIE New Stone Age Design è lo Studio Lucchese Design.

SPAZIO PUBBL. PIEDE: 240 x 64 mm


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INFO VISITATORI SAIE 2010: STRUMENTI E SERVIZI PER IL BUSINESS

Decisamente articolata l’offerta di servizi e strumenti a supporto del business che SAIE 2010 offre a operatori ed espositori: dalla Guida alle Novità ai Rapporti (Primo Rapporto Congiunturale sul Mercato Italiano delle Chiusure Edili Tecniche e Rapporto SAIENERGIA 2010), fino ad una serie di nuovi servizi per il global business che utilizzano la piattaforma web. La GUIDA ALLE NOVITÀ 2010, curata anche in questa settima edizione da Artec - Archivio delle Tecniche e dei Materiali per l’Architettura e il Disegno Industriale dell’Università IUAV di Venezia - raccoglie le principali novità presentate nel corso della manifestazione ed è suddivisa in sette categorie, che coprono un ventaglio pressoché totale dei sistemi e prodotti per l’edilizia. 1. sistemi, procedimenti costruttivi, componenti, materiali da costruzione, accessori di montaggio; 2. materiali per isolamento, impermeabilizzazione, consolidamento, trattamenti, finiture; 3. sistemi ad energia rinnovabile e tecnologie a basso consumo per riscaldamento, raffrescamento e illuminazione; 4. macchine, macchinari ed attrezzature di cantiere; 5. software, attrezzature tecniche, office e building automation; 6. abbigliamento tecnico, sistemi di sicurezza e anticaduta; 7. apparecchiature e impianti tecnici. Sempre a supporto del business anche alcuni nuovi servizi online, progettati per agevolare l’informazione e la visita all’evento: - nuove applicazioni web, incluso il servizio di preview per le aziende per dare visibilità alle informazioni a partire da 3 mesi prima della manifestazione; - seminari online, in collaborazione con tecnici e progettisti; uno spazio di confronto tra operatori e aziende; - biglietteria online, per accorciare i tempi tecnici di ingresso alla fiera; - prenotazione online del parcheggio (Parcheggio Multipiano Michelino) con possibilità di pagamento anche attraverso Telepass; - newsletter tematiche, mirate alle iniziative di settore, che raggiungono la vastissima banca dati di operatori del settore costruita da SAIE in oltre 40 anni di attività; - animazioni settoriali, finalizzate al coinvolgimento attivo di operatori e visitatori; - web community, in collaborazione col portale Edilio, attiva durante tutto l’anno.

SAIE IN SINTESI Dove Data Orari Organizzazione Sito internet Ingressi Catalogo espositori Parcheggi

Quartiere Fieristico di Bologna Da giovedì 27 a sabato 30 ottobre 2010 dalle 9.00 alle 18.00 BolognaFiere Viale della Fiera 20 40127 – Bologna tel. +39 051 282 111 fax + 39 051 6374013 email: saie@bolognafiere.it www.saie.bolognafiere.it Piazza Costituzione Viale Aldo Moro Ingresso Nord Via Michelino Via Calzoni Acquistabile presso le Biglietterie e i Punti Informazione Multipiano Michelino Costituzione Stalingrado - Costituzione

I posti auto nel Parcheggio Multipiano Nord-Michelino (accessibile direttamente dal casello autostradale “Bologna Fiera” e dall’uscita 8 della Tangenziale) sono prenotabili online collegandosi a www.bfparking.it Prenotazione alberghiera

Prenotazioni e informazioni sulla città nel portale di BolognaFiere HelloBologna


www.formazione.ilsole24ore.com/legno

Legno, una scelta contemporanea Sostenibilità in termini di costi, energia ed estetica Milano, 5 ottobre 2010 Sede del Gruppo 24 ORE - Sala Collina, Via Monte Rosa 91 Ore 14.15 - 18.00 Gruppo 24 ORE e Rubner Vi invitano al convegno sui sistemi costruttivi in legno, per presentare le realizzazioni più sperimentali nel design e illustrare gli elevati livelli di qualità e valori intrinsechi di questo materiale, diventato parte integrante dei paradigmi della progettazione contemporanea. > Ore 14.15 Registrazione dei partecipanti > Ore 14.30 Tavola rotonda

• COSTRUZIONE E AMBIENTE • IL VALORE DEL DETTAGLIO DI ARCHITETTURA • GRANDI STRUTTURE PER GRANDI SPAZI • LE SFIDE DELL’INTERIOR DESIGN • SPERIMENTAZIONE PER NUOVI LINGUAGGI > Ore 16.15 Focus

• LA RICOSTRUZIONE IN ABRUZZO: OPPORTUNITÀ PER DIFFONDERE LA CULTURA DEL LEGNO

Forme avanzate di housing sociale Velocità, efficienza ed affidabilità delle costruzioni

• VERSATILITÀ, INNOVAZIONE, PERFORMANCE DELLE COSTRUZIONI IN LEGNO

Case history delle più recenti realizzazioni

Intervengono Moderatore: Donatella Bollani, Coordinatore Il Sole 24 ORE Arketipo Alberto Cecchetto Studio Cecchetto e Associati Mauro Dolce* Direttore dell’Ufficio Valutazione, Prevenzione e Mitigazione del Rischio Sismico, Dipartimento della Protezione Civile Giulio Franceschini Responsabile Ufficio Progettazione Holzbau Alessandro Lacedelli Amministratore Delegato Rubner Objektbau Piero Lissoni Lissoni Associati Norbert Rauch Direttore Commerciale Rubner Haus Ezio Riva EZIORIVAarchitetto Gerardo Sannella Chapman Taylor Architetti Matteo Thun Matteo Thun & Partners *Invitato a partecipare

In collaborazione con:

Con il patrocinio di:

Web media partner:

La partecipazione all’evento è gratuita fino ad esaurimento posti. Per iscrizioni e per maggiori informazioni visita il sito: www.formazione.ilsole24ore.com/legno Servizio Clienti Tel. 02 5660.1887 - Fax 02 7004.8601 info@formazione.ilsole24ore.com

Il Sole 24 ORE Formazione www.formazione.ilsole24ore.com Organizzazione con sistema di qualità certificato ISO 9001:2008



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