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L’incentive sartoriale detta i nuovi trend

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Roma e dintorni

Roma e dintorni

di MARIANGELA TRAFICANTE Un premio sì, una gratificazione, ma anche tanto altro, per dipendenti e clienti speciali. Tornano i viaggi incentive e per le aziende si confermano sempre di più il momento giusto per ritrovare lo spirito di team e, tra un’esperienza ludica e l’altra, proporre anche momenti di formazione e cultura aziendale. I budget sono interessanti, specie quando i committenti sono disposti anche a investire qualcosa in più per un dettaglio fuori dal comune, ma il caro-prezzi è sempre in agguato. Esperienza ed “effetto wow” sono sempre parole d’ordine, ma le agenzie nei loro briefing alle aziende cercano di porre un’attenzione mirata alle persone che parteciperanno nel concreto, richiamando la cura sartoriale, e questo si conferma un trend condiviso dalle grandi realtà dalla doppia anima, leisure e Mice, e dai “piccoli” che puntano a conquistare il loro posto nel settore. L’attenzione al dettaglio è fondamentale «perché si vanno a toccare corde che non

SILVIA POZZI

«Le aziende arrivano con le idee confuse, devono recuperare due anni e mezzo di chiusura, vanno quindi guidate farlo capire ai clienti che si muovono tardi. Alle aziende diciamo: bisogna avere ben chiaro l’obiettivo del viaggio».

sono materiali, riguardano il proprio io», spiega Silvia Pozzi, chief logistic office Gattinoni, che segnala anche come molte aziende siano tornate a muoversi per tempo. «Proporre qualcosa che sappia essere formativo ma che riesca al tempo stesso anche ad appagare una passione»: è questa la strada che sta cercando di consolidare Kkm Group, come spiega il ceo Andrea Cani: «Pensare out of the box è per noi la chiave per competere con le realtà dei grandi organizzatori. Avendo meno schemi fissi possiamo sederci al tavolo per confrontarci in maniera flessibile». Tuttavia non mancano gli ostacoli, i prezzi sono aumentati ed è calato il livello di servizio: «Ci vuole molta attenzione nella selezione delle opportunità – aggiunge il manager –. Fare scelte realistiche. Pensiamo solo per esempio alle difficoltà che sta vivendo il trasporto aereo e tutto ciò che è implicato nel riproteggere un gruppo».

IL TRAILER DELL’INCENTIVE? NEL METAVERSO

Alzare l’asticella sì, ma sempre con accortezza perché non ci si può permettere di fare il passo più lungo della gamba. Ma si può innovare. Kkm per esempio ha scelto di farlo con il Metaverso, in cui ha lanciato la Città del Turismo, uno spazio pensato per ospitare compagnie di trasporto, tour operator, resort, parchi divertimento, musei, monumenti, enti del turismo, Dmc e tutti gli altri attori dell’industria turistica. Il progetto nasce in collaborazione con Confapi, Confederazione Italiana delle Piccole e Medie Imprese e il partner tecnologico dè Olimaint. Il marketplace virtuale, sostiene Cani, offre buone potenzialità di sviluppo anche per le aziende e sul fronte incentive. Non per sostituire i viaggi, è chiaro, ma aprendo nuovi scenari per il pre e il post: «Il metaverso diventa il trailer dell’evento», per risparmiare sopralluoghi fisici o gestire da remoto alcune fasi dell’organizzazione, ma anche per “ingolosire” dipendenti e clienti. Anche Paola Frigerio, travel, marketing & network director di Frigerio Viaggi, pone l’accento sul progetto ibrido di casa, la piattaforma Open City, «che si sta evolvendo in un format con la missione di sconfiggere il “qui e ora”, il messaggio è quello di un evento sostenuto da un’app, per contenuti digitali che tengano vivo l’interesse e arricchiscano il viaggio incentive con la preparazione prima della partenza e il post viaggio. Un format che ti parla del territorio attraverso specialisti tematici, dall’arte, dal design alla cultura, inclusa la caccia al tesoro».

LE NUOVE TENDENZE

Esperienza sì, ma anche sicurezza e sostenibilità sono le parole d’ordine per la ma-

ANDREA CANI

«Ci vuole molta attenzione nella selezione delle opportunità. Fare scelte realistiche. che sta vivendo il trasporto aereo e tutto ciò che è implicato nel riproteggere un gruppo».

travel, marketing & network director di Frigerio Viaggi

«La piattaforma Open City (…) vuole è quello di un evento sostenuto da un’app, per contenuti digitali che tengano vivo l’interesse e arricchiscano il viaggio incentive con la preparazione prima della partenza e il post viaggio».

«Oggi prevalgono format più semplici, legati a territorio e quotidianità e meno sfarzosi, più sostenibili; c’è attenzione verso le persone e il pianeta. Viaggi incentive che hanno come concept l’interesse storia, alla cultura della regione visitata». nager di casa Frigerio: «Ci si orienta molto sull’open air, tra bicicletta, trekking, parchi, vela». Le fa eco Maria Guadalupe Lucasevich, director di Cisalpina Mice: «Oggi prevalgono format più semplici, legati a territorio e quotidianità e meno sfarzosi, più sostenibili; c’è attenzione verso le persone e il pianeta. Viaggi incentive che hanno come concept l’interesse specifico di un tema particolare legato alla storia, alla cultura della regione visitata». Pone invece l’accento sulle esperienze Kkm: «Dal team building con le vecchie glorie degli Orlando Magic alla gara di Formula E a New York ai vip package, sono diverse le opzioni di “viaggio-evento”, in cui poter inserire momenti di formazione esclusivi che l’azienda può creare, coinvolgendo magari anche le famiglie e i figli» commenta Cani. A questo si aggiungono alcune parole chiave delineate da Club Med: «Possiamo parlare della richiesta di privatizzazione dei resort, per consentire finalmente alle persone di “ritrovarsi” e stare insieme, ma anche di tendenza bleisure», racconta Rabeea Ansari, managing director Sud Europa e mercati emergenti. Per Gattinoni la missione è far sì che l’ospite si senta speciale, e faccia cose che magari da solo non ha mai fatto: «Ma è sempre più difficile stupirli. Cerchiamo di creare un contatto vero con il Paese. Per

L’INCENTIVE VA IN CROCIERA

Forse non è più uno status symbol come negli anni Ottanta, ma senza dubbio la crociera rimane sempre un viaggio ambito. Lo sta diventando anche per il Mice? Sembrerebbe di sì, e a questo lavora Massimo Bertoldero, responsabile Mice di Msc Crociere. L’obiettivo della sua squadra è rendere sempre più familiare il Mice in nave alle aziende, come del resto, racconta, accade già negli Usa. Perché le aziende dovrebbero scegliere una crociera per i loro incentive? Perché le navi sono ormai destinazioni, ma dinamiche, senza la staticità del resort: «Si possono equiparare a molto di più. E le aziende apprezzano l’opportunità di poter dialogare con un unico interlocutore anziché diversi fornitori». Le minicrociere sono le più richieste, perché permettono di non far assentare oltre tre-quattro giorni venditori o clienti. Negli holiday break, itinerari di pochi giorni che partono per esempio da Genova o Grecia, le aziende poi proseguono con attività a terra. Ma ci sono anche aziende che approcciano un viaggio settimanale importante, negli Emirati o ai Caraibi. Dagli impianti sportivi al programma di intrattenimento, dalla spa che può essere riservata agli animatori dedicati, le navi fanno ormai a gara e location a bordo sempre più ampio con un vantaggio secondo Bertoldero: «A terra si tende a organizzare ogni minuto del viaggio, la dimensione nave spinge invece a lasciare maggiori momenti liberi da sfruttare individualmente».

esempio, nell’organizzazione di un viaggio in Marocco per un’azienda del lusso abbiamo previsto la scuola di cucina nelle case locali, una caccia al tesoro nel suk, il soggiorno in riad» spiega Pozzi.

LE DESTINAZIONI

La mappa geografica segue il ritmo delle riaperture ma anche la scia delle tendenze, che vedono States e penisola arabica sotto i riflettori, ma anche una tenuta dell’Italia e una riscoperta dell’Europa classica. Da Cisalpina parlano di «viaggi all’insegna della natura senza bisogno di andare troppo lontano, dalle spiagge selvagge di Canarie e Azzorre alle cascate islandesi e alle lagune della Camargue, fino alle Highlands scozzesi. Nel medio raggio si distinguono Giordania, Emirati Arabi, Oman e Qatar, percepite come stabili per l’offerta del volato e per la ricchezza di scelta di strutture e varietà di esperienze. C’è interesse per destinazioni “off the beaten path” nelle Americhe, per esempio Panama e Colombia». Stati Uniti e Canada sono molto richiesti per Gattinoni, e anche il Giappone sta incontrando l’interesse delle aziende: «Segnalo anche la Penisola arabica, gettonata per vicinanza, compagnie aeree, livello delle strutture – conferma Pozzi –. Si sta affacciando anche l’Arabia Saudita, pur non ancora pronta del tutto ad accogliere l’incentive dal mercato italiano, che è attento al dettaglio e si adatta poco». E c’è anche un altro trend: il ritorno delle capitali europee di un tempo, da Londra a Parigi, quelle classiche ma che oggi si possono riscoprire perché facili da raggiungere, arricchite di nuovi hotel ed esperienze. Club Med gioca la carta dell’esclusività e delle novità per ingolosire i clienti, anche quelli incentive. Dal resort di Cefalù, l’unico Club Med Exclusive Collection del Mediterraneo, al ritorno in Spagna con Marbella e i riflettori puntati sulla montagna con il Pragelato Sestriere ampliato e rinnovato, in grado di offrire esperienze diverse a seconda della stagione: d’inverno ski pass, lezioni di sci e snowboard per tutti i livelli e ciaspolate sulla neve con guide specializzate incluse, d’estate trekking per andare alla scoperta della zona del Sestriere. Sul long haul vincono Repubblica Dominicana, Antille Francesi, Mauritius e Seychelles, per esperienze esclusive e a contatto con la natura. Ma come nasce oggi un viaggio incentive? «Le aziende arrivano con le idee confuse, devono recuperare due anni e mezzo di chiusura, vanno quindi guidate nel briefing, va tutto molto tarato, occorre farlo capire ai clienti che si muovono tardi. Alle aziende diciamo: bisogna avere ben chiaro l’obiettivo del viaggio», raccontano da Gattinoni. Quali sono gli elementi che non dovrebbero mai mancare in un viaggio incentive di successo? «Esperienza, scoperta, coinvolgi-

RABEEA ANSARI

«Possiamo parlare della richiesta di privatizzazione dei resort, per consentire e stare insieme, ma anche di tendenza bleisure. (…) Bisogna mettere sempre al centro le persone, puntando sul loro benessere come forma di incentivazione».

COLLI EUGANEI: INCENTIVE A RITMI SLOW

Un territorio magico, quello dei Colli Euganei – candidato a Riserva della Biosfera Unesco – dove il bien vivre ha i ritmi lenti del turismo di qualità e la vista spazia sulle colline vulcaniche tappezzate di vigneti, attraversate punteggiate da misteriosi castelli e sfarzose dimore aristocratiche. Sicuramente bicicletta ed e-bike sono il modo più sostenibile – e il più stimolante – di scoprire il territorio, anche nell’ambito di un viaggio incentive: «Gli itinerari si possono tagliare su misura: abbiamo chilometri e chilometri oltre ai 63 chilometri dell’Anello dei Colli Euganei; possiamo prevedere soste e degustazioni nelle cantine vitivinicole della zona e visite a castelli, borghi e giardini storici» spiega Carmen Gurinov, titolare insieme al marito di Viaggiare Curiosi, con sede sul territorio, che si occupa dell’organizzazione di escursioni green su misura, noleggio e-bike incluso. «Proponiamo anche itinerari in barca lungo le antiche vie d’acqua delle quali è ricco il territorio, magari a bordo di storiche imbarcazioni remiere, team building, con i passeggeri che si cimentano nell’impegnativa voga alla veneta».

(P.K.)

I PERSONAL AGENT, I NUOVI SARTI DELL’INCENTIVE

sono ormai fatti strada nel mondo leisure, grazie anche alle nuove tecnologie e agli strumenti ora a disposizione che permettono nuove forme di consulenza di viaggio anche senza necessariamente avere un negozio su strada o una scrivania. Ma possono rappresentare una buona soluzione anche per i viaggi aziendali? C’è chi ci sta provando e spinge su un doppio potenziale: per gli imprenditori della distribuzione turistica si tratta di un modo per ampliare il business e mettere magari a frutto competenze pregresse. Per le aziende, un su misura di uno specialista. Fermo restando però che una struttura cui far riferimento deve pur esserci. È questo il progetto di Travel Expert, la realtà di consulenti di viaggio guidata da , che da pochi mesi ha dato il via a un reparto incentive all’interno della sua rete di personal travel agent, in cui una dozzina di consulenti portavano in dote anche l’esperienza di vendita alle aziende. Per realizzare l’idea ha potuto contare sul know-how di una struttura già avviata, quella di Frigerio Viaggi, con cui Travel Expert è in partnership. «A febbraio per esempio porteremo duecento persone in esclusiva in un villaggio a Zanzibar, mentre un’altra azienda volerà ai Caraibi. Quello su cui puntiamo è una Le aziende apprezzano il fatto di avere a propria disposizione un sarto, ma l’artigiano ha bisogno di avere alle spalle un’organizzazione. Noi puntiamo a dare entrambi alle aziende, con un value for price mento: il consiglio che possiamo dare alle aziende è di continuare ad alimentare questa voglia di novità e avere una visione sostenibile», illustra Lucasievich. Ansari di Club Med spinge invece sul «mettere sempre al centro le persone, puntando sul loro benessere come forma di incentivazione».

LA VOCE ALLE AZIENDE

Un criterio fondamentale di scelta per un incentive? La logistica. Può apparire scontato, e invece è bene ribadirlo, per non rischiare di vedere funestata da scioperi e intoppi la gioia di ritrovarsi insieme. Lo ricorda Elerosa Mari, marketing ed event manager di Dxn Italy, azienda che tra i suoi viaggi aziendali annovera l’annuale camp europeo. «Bisogna fare molta attenzione alla raggiungibilità e alla ricerca della location giusta, anche se si rimane in Italia occorre valutare perfettamente la raggiungibilità dei mezzi o il parcheggio. Detto questo, il valore del viaggio incentive torna oggi più che mai altissimo e resta sempre l’esperienza migliore. L’emozione che lascia è incomparabile, ancor di più dopo lo stop oggi si vuole tornare a fare cose belle insieme». Perché in effetti è questa la caratteristica dell’incentive post-Covid, che non rimane solo un “premio”, ma conferma un obiettivo, quello di

ritrovarsi, o addirittura di trovarsi per la prima volta. «Nel nostro caso, per esempio – prosegue Mari –, ci sono colleghi che si conoscono solo via zoom, e si sono aggiunti nuovi Paesi in Europa e nuove persone: è importante formare la squadra». Come si costruisce allora un incentive? «Combinando momenti di formazione e momenti di relax, scegliendo per esempio location sul mare o dotate di piscina e area spa e centri benessere, ma anche servizi sportivi per svolgere attività di team building. E poi non mancano le serate di gala, la musica dal vivo, gli spettacoli e l’intrattenimento». Un solo elemento “esterno” costringe il planner a fare delle scelte: l’aumento dei prezzi, a partire dall’Italia, «dalle sale alle camere, sono quasi raddoppiati». Tra le soluzioni, quella di fare ricorso alla tecnologia per tutte quelle attività in cui l’aspetto emozionale non incide. «Se i costi saliranno si limiteranno i sopralluoghi al necessario, puntando piuttosto su zoom e virtual tour. E la tecnologia potrà servire anche da “sprone”: il viaggio virtuale può funzionare come il trailer di un film, mostrando ai potenziali partecipanti cosa potranno ottenere se raggiungeranno un dato obiettivo o si qualificheranno per l’incentive» conclude Mari. Spinto anche dagli sviluppi legati al Pnrr il comparto dell’information technology sta vivendo un momento di grande movimento e subbuglio. Ecco quindi che si rende necessario fidelizzare e trattenere i talenti già in casa, e mostrarsi il più appetibili possibile ai potenziali nuovi arrivi. E l’incentive diventa una freccia all’arco delle aziende. Lo spiega Camilla Brazzelli, capabilities manager di una It company: «Ci siamo accorti che in questo momento è importante rafforzare il senso di team – magari con esperienze di team building –, sia per recuperare dopo il lungo periodo di smart working, sia per affrontare questo momento di grande mobilità nel settore, essere competitivi anche rispetto ad aziende magari più grandi e dal brand più forte, motivare e gratificare anche i giovani». Fermo restando l’attenzione ai costi, la formula è quella di proporre un viaggio che sia sempre legato alla cultura aziendale, a un evento a tema, dal festival di informatica al workshop per un nuovo lancio: «Si cerca sempre il legame con il business e si motiva il perché del viaggio, se è per esempio per un team building o per conoscere un nuovo capo». Ma senza perdere di vista l’elemento esperienziale: «Per esempio organizziamo il viaggio per andare a visitare una nuova sede, ma invece che in treno lo organizziamo su auto d’epoca» afferma Brazzelli.

ELEROSA MARI marketing ed event manager di Dxn Italy

«Bisogna fare molta attenzione alla raggiungibilità e alla ricerca della location giusta. Detto questo, il valore del viaggio incentive torna oggi più che mai altissimo e resta sempre l’esperienza migliore».

INCENTIVE E ASSICURAZIONE: COSA SAPERE

La sicurezza e la tutela prima di tutto. Per questo abbiamo chiesto l’intervento di Giusy Fiscella, legal del servizio di consulenza S4T: «Nel caso dell’incentive, per inquadrare responsabilità e coperture assicurative adeguate, oltre ai viaggiatori occorre tenere in considerazione gli altri soggetti che commissiona l’iniziativa, della realizzazione, e cosa si Poiché l’incentive può assumere varie forme, tra cui, a titolo un viaggio, un congresso, una conferenza, un meeting, una mostra, una presentazione o un evento sportivo a carattere non professionale, l’Organizzatore può essere incaricato di svolgere prestazioni le cui responsabilità contrattuali ed extracontrattuali vanno ben oltre al dettato del codice del turismo e delle previsioni delle polizze di responsabilità civile tradizionali. L’Organizzatore dell’incentive dovrebbe quindi tutelarsi con una polizza ad hoc per la responsabilità civile per danni involontariamente cagionati a terzi, contemplando, oltre ai partecipanti all’evento, anche il Promotore. È necessario prevedere anche un’estensione per i danni materiali e corporali involontariamente cagionati a terzi in qualità di committente di operazioni, lavori e/o servizi connessi all’attività di Organizzatore (compreso allestimento e disallestimento di eventuali strutture). A questo occorre poi abbinare le polizze per i partecipanti delle caratteristiche dell’iniziativa: le esigenze di un viaggiatore il cui scopo è lo svago e il divertimento viaggio per partecipare a un meeting aziendale».

CAMILLA BRAZZELLI

«Ci siamo accorti che in questo momento magari con esperienze di team building –, sia per recuperare dopo il lungo periodo momento di grande mobilità nel settore».

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