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Il deserto che non ti aspetti
Sciare o fare vela nel deserto sono immagini che non vengono in mente di frequente, eppure sono alcuni degli ingredienti che stanno trasformando alcune regioni del Medio Oriente in una mecca per turisti ed eventi
dal nostro corrispondente a New York DOMENICO MATARAZZO Circa un mese prima dell’inizio dei mondiali di calcio in Qatar, capi di governo, leader di aziende, venture capitalist e star dello sport e dello spettacolo si sono ritrovati a Riad, la capitale dell’Arabia Saudita, per partecipare al Future Investment Initiative. L’evento viene etichettato anche come la “Davos del Deserto”, dato che il format e i temi sono simili a quelli trattati al World Economic Forum (Wec) che si tiene ogni anno nella località svizzera (Vedi Metting e Congressi di settembre-ottobre 2022). Mentre però Davos riceve leader internazionali due o tre volte all’anno oltre al Wec, Riad ospita eventi a livello nazionale e internazionale ogni settimana, così come le vicine Abu Dhabi e Dubai.
DUBAI, L’APRIPISTA
Dubai in particolare, quasi esattamente venti anni fa, nel marzo 2003, apriva il Dubai Convention Bureau (Dcb) con lo scopo di posizionare la città anche come destinazione per il Mice, dopo essersi stabilita come meta turistica. Nello stesso anno partecipava per la prima volta all’Imex di Francoforte e pochi mesi dopo ospitava la Imf/World Bank Conference, il primo evento globale della città. Oggi Dubai appare ripetutamente al primo posto come destinazione globale per meeting di associazioni, con l’ultimo titolo di “numero uno” assegnato dalla International Congress and Convention Association (ICCA) nel 2021. A motivare questo titolo sono stati sicuramente la World Expo e gli eventi che si sono tenuti nell’ambito di questa, nonché il fatto che Dubai sia stata tra le prime città a riaprire le porte delle sale congressi subito dopo la pandemia. Di fatto Dubai è il modello a cui si ispirano le città ricche di petrolio in questa regione che vogliono svincolare l’economia dall’oro nero e dal gas naturale. La capitale del Qatar, Doha è l’ultima in ordine tempora-
le a intraprendere questa diversificazione e i mondiali rappresentano il culmine di questo processo. Secondo la società di ricerca Idc, durante i due anni precedenti la coppa del mondo, le innovazioni tecnologiche in Qatar hanno raggiunto livelli mai visti, con il 57% di operatori economici che hanno introdotto prodotti o servizi digitali e con il settanta per cento delle aziende che ha ridotto i propri costi attraverso la digitalizzazione delle procedure. Queste vanno dall’abilitazione di sistemi in cloud, alla modernizzazione delle applicazioni, all’automazione dei processi e della sicurezza.
IL QATAR DEL FUTURO
Dopo i mondiali di calcio gli analisti della regione prevedono un calo degli investimenti in strutture architettoniche, ma continueranno gli investimenti nel digitale e nei settori emergenti per invitare talenti, aziende e ovviamente, planner. Per quanto riguarda il Mice, il punto di partenza è stata l’India con cui il Qatar ha già legami stretti dato che lo stato è il principale acquirente di gas naturale. Subito dopo la pandemia, infatti, i rappresentanti delle strutture presenti a Doha, tra cui Ritz-Carlton, Waldorf Astoria Lusail, Mondrian, Mandarin Oriental, Hilton, Four Seasons e Sheraton si sono recati in India per incontrare piu di cento operatori del settore Mice locale. Alcuni di queste strutture saranno anche presenti alla prossima edizione dell’Imex di Francoforte. Durante i mondiali, inoltre, Qatar Airways aveva uno spot che promuoveva un servizio di navetta aerea per chi volesse vedere una partita e si trovasse in città vicine come Dubai, Riad, Jeddah, Muskat o Kuwait City. Un messaggio che di per sé è già una vittoria considerando che l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi, nonché Bahrain ed Egitto, sono gli stati che avevano posto un blocco alle relazioni e chiuso le frontiere con il Qatar con l’accusa di favorire gruppi e azioni contro gli stessi Paesi limitrofi. Il blocco è stato sollevato nel 2021 e vi sono incertezze riguardo il suo ripristino in futuro, dopo la Coppa del Mondo. Secondo i dati riportati da alcune testate, il blocco ha portato uno shock iniziale all’economia qatariota, ma è stato assorbito rapidamente grazie alla crisi energetica che ha
portato all’aumento della domanda di gas e petrolio e alla rapida reazione delle autorità che hanno stretto nuove alleanze e aperto nuovi canali di comunicazione soprattutto attraverso la Turchia, estendendo di fatto il mercato anziché subirne la restrizione.
I PLUS DI DOHA
I planner che vorranno considerare Doha come destinazione di meeting troveranno strutture accoglienti come quelle accennate in precedenza nonché una serie di lavori in corso per raggiungere gli obiettivi descritti nel Vision Plan 2030, ovvero lo sviluppo di infrastrutture per l’educazione, la salute, la finanza oltre a porti, strade e attrazioni all’avanguardia che enfatizzano soprattutto la passione per lo sport sia della leadership sia della popolazione. Il Qatar Olympic and Sports Museum e il Qatar Auto Museum sono tra le attrattive a livello internazionale a cui si affianca una ricca offerta di attività balneari, dal kitesurfing al jet ski, dal wakeboard alla vela. Iniziative sono state avviate anche per migliorare l’immagine internazionale, macchiata dalle critiche sul rispetto dei diritti umani. Su questi temi il Qatar ha di recente introdotto riforme sulle pratiche del lavoro e sugli investimenti, accompagnate anche dall’arresto del precedente ministro delle Finanze.
IL PROSSIMO EVENTO? A NEOM!
Le opzioni nella regione per i planner tuttavia continueranno ad aumentare. Mentre Doha promuoveva la sua immagine durante i mondiali, le massime cariche del progetto Neom, la futuristica città in fase di costruzione in Arabia Saudita, si recavano a Parigi e a Berlino per presentare a quattrocento operatori economici e investitori il megaprogetto che si estenderà in prossimità del Golfo di Aqaba e della costa del Mar Rosso, su un’area di circa 26.500 chilometri quadrati. Così come Doha con l’India, anche Neom ha scelto Parigi e Berlino in quanto già legati da contratti su forniture energetiche. Da questo punto di vista non è da escludere una futura tappa in Italia dato che anche Snam ha di
recente concluso un contratto con Neom per la fornitura di idrogeno. Tra gli obiettivi presentati da Rayan Fayez, Ceo di Neom, vi è quello di avere due milioni di residenti entro il 2030, buona parte dei quali professionisti che possano contribuire a posizionare Neom come leader internazionale in quattrodici aree specifiche, tra cui energia pulita, entertainment, sport, mobilità, biotecnologia. Anche in questo caso la presentazione della località come destinazione globale avverrà durante un evento sportivo. A Neom, infatti, sono stati assegnati i Giochi Asiatici Invernali del 2029, la manifestazione multi-sportiva, sul modello dei Giochi Olimpici Invernali, che si tiene ogni quattro anni e che si organizza in Asia dal 1986. I giochi si terranno a Trojena un resort sciistico e di attività all’aperto di sessanta chilometri quadrati che dovrebbe essere completato nel 2026 e anche questo sviluppato all’insegna di modernità e sostenibilità. Per quella data sapremo anche se sarà realtà “The Line”, il futuristico progetto di una città lineare, sempre parte del progetto Neom, in cui tutte le strutture sono racchiuse in quattro mura che si estenderanno per 170 chilometri, con un’altezza di cinquecento metri e dove vi conviveranno business, residence e governo per un totale di nove milioni di individui su una superficie di 34 chilometri quadrati del tutto priva di auto e di altri fattori inquinanti. Tra mega-eventi sportivi, festival e conferenze l’impatto sul turismo e sul Mice è enorme e il World Travel Tourism and Council (Wtto) stima che il mercato raggiungerà un valore pari a 1,6 trilioni di dollari entro il 2028. Per quanto riguarda Arabia Saudita, Emirati, Bahrain e Qatar il Wtto prevede che il settore viaggi-turismo crescerà a un tasso medio del 7,7% annuo per il prossimo decennio, una cifra tre volte superiore al tasso di crescita dell’economia complessiva della regione. Proprio il Wtto terrà il suo meeting annuale al momento di andare in stampa e tra i temi trattati vi sarà una discussione sulle componenti necessarie per sostenere la crescita del settore con iniziative che vadano oltre ai grandi eventi. Il meeting si terrà a Riad, a conferma del fatto che se Maometto non va alla montagna…