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Scent company

L’atto dell’annusare implica un vero e proprio processo di conoscenza, in cui la memoria olfattiva immagazzina gli odori in modo olistico, proprio come in una big picture aziendale

di TERESA CHIODO L’olfatto è un senso costantemente attivo; alcuni odori sono capaci di scatenare forti emozioni, evocare ricordi lontani, influenzare i nostri comportamenti. Considerato una delle componenti principali dei rapporti interpersonali sociali e affettivi, l’odore contribuisce alla definizione e al mantenimento dei legami di gruppo, assicurandone la coesione e dando in più una sensazione di familiarità e di sicurezza. Per meglio comprendere come un team building costruito proiettando i partecipanti in una dimensione olfattiva risulti funzionale nell’ambito di un contesto formativo aziendale, definiamo due termini spesso impiegati in fisiologia: “sensazione”, cioè il processo con cui la stimolazione delle cellule recettrici genera impulsi nervosi spediti al cervello, e “percezione”, ovvero il processo con il quale il cervello interpreta le sensazioni, dando loro un ordine e un significato. Molti sono concordi nel ritenere che ogni decisione sia espressione di una percezione strettamente legata a una sensazione. Anche nell’ambito di un contesto formativo aziendale assistiamo quindi a una crescente domanda di interattività a carattere polisensoriale e immersivo. Tutto ciò che ha attinenza con la sfera dei sensi suscita grande curiosità, perché l’individuo, stimolato negli strati più intimi del suo essere, emerge in un profilo inedito, a volte fino alla regressione psicologica che riconduce a quei giochi frequenti proprio nell’età della latenza. Ne parliamo con Laura Bignardi, Ceo di Olfaction, società specializzata in marketing olfattivo. «L’olfatto, come gli altri quattro sensi, stimola i neuroni sensitivi, il cui ruolo è quello di trasmettere le varie percezioni alle aree encefaliche. A differenza degli altri sensi, l’olfatto è il senso più ancestrale dell’uomo, attraverso cui non solo conosciamo e ci rapportiamo con il mondo esterno ma che comunica a livello più istintivo del nostro cervello precludendo spesso il giudizio

razionale in favore delle emozioni. È sostanzialmente il senso che “ci mette più a nudo”. Nell’ambito di un contesto aziendale, parlando di team building olfattivo, ciascun componente del gruppo di lavoro ha la possibilità di misurarsi con questo senso, di conoscere se stesso e i propri interlocutori arrivando a comprendere il vero significato di “fare squadra” attraverso una profonda riflessione del sé, un ascolto attento degli altri e un confronto obbligato finalizzato a una collaborazione. Una maggior consapevolezza di sé consente anche di poter individuare negli ambiti della vita lavorativa come interagire con gli altri (sia colleghi sia clienti) e permette inoltre di approfondire le proprie propensioni verso il ruolo che si ricopre all’interno dell’azienda». Il mutamento di prospettiva implicito nella proposta di un percorso insolito come quello dell’annusare un olio essenziale, quindi, “obbliga” i partecipanti a esprimersi, a comunicare, a prendere delle decisioni in assenza di precisi punti di riferimento. L’utilizzo dell’esperienza dell’olfatto “smuove” e promuove l’assunzione di un atteggiamento più flessibile nei confronti di un compito nuovo, di un problema che non è chiaramente né univocamente risolvibile attraverso l’uso di strumenti già noti. È così che i partecipanti imparano a cogliere il senso più autentico di come e quanto apprendere significhi innanzitutto attivare le proprie risorse interne e di quanto l’apprendimento come la comunicazione coinvolga sempre, e indipendentemente dal contesto, la sfera cognitivo-razionale ed emotivo-sensoriale. Ce lo spiega Elio Zoccarato, direttore creativo dell’agenzia SunnyWay Team Building. «L’olfatto è uno dei sensi più importanti – dice Zoccarato –. Il 75% delle emozioni che generiamo quotidianamente è influenzato dall’olfatto. Dopo la vista, è il senso più importante che abbiamo ed è strettamente legato alla memoria. C’è voluto un virus respiratorio mortale per insegnarci a dare valore al nostro olfatto. Poiché l’anosmia è un sintomo comune del Covid-19, sempre più persone si sono rese conto di quanto sarebbe invalidante l’incapacità di percepire gli odori nei nostri ambienti. Le esperienze sensoriali legate all’olfatto possono influire profondamente sulla qualità della nostra vita, gli odori sono essenziali perché è dimostrato che creano e mantengono i ricordi. Oltre ai benefici noti, come l’allerta in caso di pericolo o il miglioramento del nostro appetito, prestare attenzione agli odori può anche rafforzare la nostra creatività. Sviluppare il nostro olfatto può farci pensare in modo diverso e persino parlare e scrivere in modo più vivido».

ELIO ZOCCARATO direttore creativo di SunnyWay Team Building

«Le esperienze sensoriali legate

LAURA BIGNARDI Ceo di Olfaction

CLAUDIA SCATTOLINI founder, owner e naso di Moma Pr

EXPERIMENTAL HUB

Insomma, niente è più memorabile di un odore, capace di resistere al logorio del tempo come nessun altro dato sensoriale. Proprio la risonanza emotiva degli stimoli può giocare quindi un ruolo strategico poiché è già implicito l’invito a sintonizzarsi su uno stato d’animo più permeabile. Ne parliamo con Claudia Scattolini, founder, owner e naso di Moma Pr. «Un profumo è come una musica: la musica è composta da note musicali, il profumo da note olfattive, che sono le materie prime che lo compongono – afferma Scattolini –. Ogni materia prima racconta una sfaccettatura, regala un certo tipo di emozione: il profumo della rosa racconta una storia diversa da quella del Patchouly, come è diversa ancora da quella dell’ambra o della cannella. Bene, è proprio attraverso le varie note che un profumo può raccontare le diverse sfaccettature e caratteristiche dì una realtà aziendale. Ed è proprio questo su cui si punta: scavare nell’anima dell’azienda e trovare le materie prime che la raccontino. Quale migliore esercizio di introspezione per parlare della propria azienda può esistere, più coinvolgente e in grado di entrare direttamente nella nostra parte emozionale più profonda, della creazione di un profumo? La scelta delle sue componenti, la creazione di una piramide olfattiva, il susseguirsi delle note sotto il naso e il bilanciamento di uno con l’altro corrispondono a differenti pesi per importanze diverse, come in azienda». Ma in che modo un programma che contempli una sessione di team building olfattivo può avere un impatto positivo sui vari aspetti della vita lavorativa? «Un team building sugli odori può aggiungere una nuova dimensione alle sessioni di brainstorming dell’azienda. Ci si impegna a non pensare solo a parole e immagini, ma a cercare di pensare con altri sensi –sostiene Zoccarato –. Per gli esercizi di branding, si cerca di definire l’odore di una particolare entità rispetto ai concorrenti. Il dominio olfattivo è come un “Oceano blu” in cui le aziende possono operare con una concorrenza relativamente bassa. Per i comunicatori, i creatori di marchi, i creativi, gli artisti e i fondatori di imprese, si tratta di un’enorme opportunità di estendersi a un regno completamente nuovo, si parla di un luogo in cui tutti gli altri non si stanno già candidando e non sono in competizione. Beh, questo è l’olfatto».

ODORI: AGENTI ESSENZIALI

Ogni senso è legato a un’azione: così come possiamo sentire l’odore di una torta appena sfornata, possiamo essere in grado di fiutare un buon affare e quindi assaporare in anteprima il gusto di un contratto destinato ad andare a buon fine. Un’esperienza olfattiva consente a ogni singolo partecipante di acquisire una nuova consapevolezza dell’azienda ma anche di sé stesso in relazione al gruppo e percepire un nuovo senso di appartenenza all’interno di questo. «I team building che sfruttano le essenze –sostiene Zoccarato – cercano di stimolare benefici tangibili per le aziende in un’attività di benessere e di scoperta. Gli studi hanno dimostrato la capacità dei profumi di ridurre l’ansia, aumentare la vigilanza e migliorare l’umore. Si sa anche che le attività creative inondano il nostro cervello di dopamina e aumentano la motivazione. Dedicando poche ore all’olfatto, si concede una pausa ai sensi visivi e uditivi ormai sovrastimolati. Un’esperienza davvero penetrante e rilassante, ed è incredibile quanto velocemente l’attività accenda l’immaginazione».

OBIETTIVO: LA PERFORMANCE OLFATTIVA

I format variano in relazione al numero di partecipanti al team building, che saranno suddivisi in gruppi; le fasi sono generalmente tre: un momento formativo per spiegare il senso dell’olfatto; un momento di riconoscimento degli odori e di profonda interazione con se stessi; un momento di esercitazione in cui i partecipanti vengono messi alla prova nella costruzione di una vera e propria performance olfattiva. I partecipanti, una volta compreso il significato di alcune note olfattive, dovranno mettere in atto l’armonizzazione delle stesse come lavoro di squadra. Testeranno all’interno di ciascun gruppo l’abilità, l’originalità negli abbinamenti, la capacità di realizzare un profumo scegliendo tra una gamma predefinita di materie prime che andranno a comporre la piramide olfattiva con note di testa, di cuore e di fondo. Il risultato finale sarà giudicato da un “naso” che accompagnerà i partecipanti durante l’esercitazione. La durata dell’attività può variare dalle due alle tre ore o arrivare anche all’intera giornata, se svolta in ambienti naturali come un orto botanico. Se si vuole scavare nelle dinamiche

aziendali in profondità, per avere un vero e proprio feedback e conoscere lo stato del gruppo di lavoro, i partecipanti possono essere affiancati da psicologi del lavoro. Nel format Profumo, per esempio, dopo una breve introduzione sull’uso dei profumi e degli oli essenziali nella storia e sugli effetti che ogni fragranza ha sull’umore, si apre un laboratorio creativo. Ogni team è invitato a creare la propria fragranza, sulla base di quanto scoperto durante la prima fase dell’attività e in linea con la personalità della squadra e con ciò che si vuole comunicare. Alla fine dell’evento ognuno potrà portare con sé la propria creazione e pubblicizzare la propria fragranza. Con a disposizione: costumi, trucchi, accessori e un iPad che farà da telecamera, i partecipanti si trasformano infine in una troupe cinematografica con sceneggiatori, attori e cameraman. Il loro obiettivo è creare lo spot pubblicitario perfetto per la fragranza che hanno creato, tenendo conto di tutte le note che contiene e cercando di ricreare il mood e le sensazioni che quel profumo porta alla mente. Alla fine dell’evento tutti gli spot saranno proiettati e una giuria decreterà il team che più ha saputo ricreare con le immagini le atmosfere della fragranza. Il format Sapone è un’attività creativa e divertente, tra olii essenziali, profumi, colori e saponi naturali. Ogni squadra ha la possibilità di creare saponi diversi, usando basi in gel, alla glicerina, basi burrose a cui aggiungere fragranze, coloranti e decorazioni e da modellare usando forme in silicone o scolpendoli a mano. A ogni team vengono consegnate delle barre di sapone neutro, olii, profumi, ingredienti di ogni genere (come petali di fiori, chicchi di caffè, frutta essiccata, bastoncini di cannella), stampi in silicone di diverse forme e dimensioni e tutti gli strumenti necessari per lavorare il sapone a mano.

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