DOSSIER PORTO E LOGISTICA
Strade, scalo e ferrovie perno dello sviluppo della Romagna
FORLÌ-CESENA
RAVENNA
RIMINI
MENSILE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’
FORLÌ-CESENA
RAVENNA
RIMINI
MENSILE DI ECONOMIA, AFFARI, IMPRESA E SOCIETA’
in questo numero:
Logistica, in Regione un business da 7,6 miliardi pagina 3
Romagna cantiere a cielo aperto pagina 5
Corsini: La logistica romagnola fa perno sul porto di Ravenna pagina 9
Rossi: Porto di Ravenna sempre più competitivo pagina 15
Adria Shipping Summit fa il punto sul Porto pagina 25
Il porto di Ravenna nuovo hub energetico pagina 27
Compagnia Portuale perno della logistica pagina 33
Camion in crescita continua pagina 35
Romagna 24 economia - Rassegna notizie pagina 39› 47
Logistica continua a fare rima con strade e camion, anche se da tutte le parti avanza la richiesta della cosiddetta “cura del ferro”, cioè lo spostamento delle merci sui binari e non sulle strade. Ma i dati dicono che oltre l’80% delle merci viaggia ancora su gomma e vi sono tante ragioni per credere che l’erosione di questa percentuale sarà assai lenta. Anche perché lo sviluppo della rete ferroviaria è altrettanto lento e servono tempi biblici per realizzare infrastrutture nevralgiche come il raddoppio della linea Castel Bolognese-Ravenna.
In questo Dossier Romagna24Economia analizza la situazione della logistica in Romagna partendo da quello che è lo snodo principale dell’area regionale, vale a dire il porto di Ravenna. Lo scalo sta attraversando un momento di rallentamento dei traffici a causa delle crisi geopolitiche mondiali ma i dati dei movimenti di luglio lasciano intravedere buone possibilità di recupero, sperando che il contesto mondiale tenga a freno uno dei problemi che è quello degli attacchi degli Houti nel mar Rosso che spinge molte navi a circumnavigare l’Africa e a non fare più scalo a Ravenna. Porto che sta diventando sempre un hub energetico, sia con l’avanzamento del progetto Agnes sia con l’avvio della cattura della CO2 da parte di Eni e Snam.
L’Emilia-Romagna rappresenta il 9% del giro d’affari nazionale
Il fatturato della logistica conto terzi in Emilia-Romagna è aumentato da 7,6 miliardi di euro nel 2018 a 10,9 nel 2023, con tassi di crescita superiori rispetto alla media nazionale. L’Emilia Romagna, da sola, rappresenta il 9% di tutto il fatturato della logistica conto terzi in Italia e la Romagna svolge un ruolo rilevante soprattutto nel settore dell’ortofrutta, del porto di Ravenna e dei vari interporti dislocati nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini nonché degli operatori su gomma e non solo. Gli ultimi anni hanno visto un’accelerazione dei cambiamenti in atto nel settore della logistica, che ha portato alla rottura di alcuni equilibri su cui si basava il funzionamento delle supply chain nazionali e internazionali. Anni che hanno visto anche una crescita della rilevanza economica della logistica in Italia. Nella sola Emilia-Romagna il fatturato della logistica, nel 2023, ha raggiunto il valore di 10,9 miliardi di euro, in crescita del 5,7% rispetto all’anno precedente con tassi di crescita superiori alla media nazionale visto che nel 2018, fatturava 7,6 miliardi di euro. E in Emilia Romagna vi sono più di 400 immobili dedicati alla logistica e sono in costruzione altri 500mila metri quadri.
il 36,4% di tutto il settore. In 15 anni, nel 2022, è passata a valere il 45,5% di tutta la Logistica.
Sono alcuni dei risultati presentati al convegno del luglio scorso sul tema “Strategia, innovazione e sostenibilità: il futuro della Logistica” realizzato dall’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, ITL – Istituto dei Trasporti e la Logistica, Regione del Veneto e Assologistica, ospitato nella splendida cornice del GreenLab di Kerakoll.
“La Contract Logistics in Emilia-Romagna negli ultimi 5 anni ha fatto registrare la maggior crescita dell’occupazione rispetto a tutti gli altri settori dell’economia regionale. Ciò più di ogni altro dato testimonia da un lato la rilevanza della logistica per l’economia regionale, dall’altro la necessità di sostenere iniziative collaborative volte a qualificare le competenze di settore accelerando al contempo la transizione digitale e la decarbonizzazione del comparto” ha spiegato Andrea Bardi, Direttore Generale ITL - Istituto sui Trasporti e la Logistica Emilia-Romagna.
In questo settore tre regioni del Nord (Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia) giocano un ruolo di primissimo piano. Il 53% del fatturato dell’intero settore della logistica conto terzi italiano viene fatto in queste tre regioni e sempre qui è ubicato il 35% delle aziende fornitrici di servizi logistici organizzate in società di capitali in Italia. Sempre a livello nazione, si riscontra una continua crescita della terziarizzazione, a conferma del ruolo sempre più importante svolto dai fornitori di servizi logistici. Nel 2009 rappresentava
Assologistica, da parte sua, è l’Associazione di settore oggi di riferimento per realtà aziendali specializzate in logistica in conto terzi (operatori logistici, magazzini generali e frigoriferi, terminalisti portuali, interportuali e aeroportuali). Rappresenta oltre 250 aziende che operano con 70mila dipendenti diretti e indiretti, con una dotazione di 22 milioni di mq di aree coperte, 4,5 milioni di mc di celle frigorifere e 60 milioni di mq di terminal marittimi e inland terminal. Assologistica promuove e tutela, sia in Italia che all’estero, la qualità e l’efficacia delle Imprese Associate, nonché l’immagine del sistema logistico nazionale.
Alma Petroli incarna la resilienza e l’innovazione di un settore tanto cruciale quanto complesso, quello petrolifero. Fondata nel 1960 a Ravenna, ha saputo coniugare tradizione e modernità, permettendo all’azienda di consolidare la sua leadership sul mercato europeo dei bitumi e di affrontare con successo le sfide poste da un contesto in continua evoluzione, grazie ad una visione strategica orientata alla qualità, all’attenzione al cliente e ad una continua innovazione.
La raffineria di Ravenna, cuore pulsante dell’azienda, è un esempio di come l’innovazione tecnologica possa ridurre l’impatto ambientale senza compromettere la qualità del prodotto. Questo impegno è stato riconosciuto anche a livello internazionale, con certificazioni che attestano la conformità agli standard più elevati di sicurezza e tutela ambientale.
Uno degli aspetti distintivi di Alma Petroli è la specializzazione nella produzione di bitumi, un segmento di mercato che richiede competenze tecniche specifiche e un’attenzione particolare alla qualità. I bitumi prodotti dall’azienda sono utilizzati in tutta Italia e in gran parte d’Europa per la costruzione e la manutenzione di strade, aeroporti e infrastrutture, per la produzione di membrane isolanti, impermeabilizzanti e fonoassorbenti, oltre che per applicazioni altamente specializzate (rivestimento cavi
sottomarini, tegole, piattelli per lo sport).
Ma ciò che rende Alma Petroli un caso interessante non è solo la sua capacità di operare con successo in un mercato competitivo, ma anche la sua visione a lungo termine. L’azienda ha investito molto in ricerca e sviluppo, collaborando con università e centri di ricerca non solo per completare il proprio portafoglio prodotti ma anche per trovare soluzioni innovative che possano rendere i processi produttivi ancora più sostenibili, con l’obiettivo di anticipare le esigenze del mercato e di offrire ai clienti prodotti sempre più performanti e sostenibili. Questo approccio lungimirante è emblematico di una nuova filosofia imprenditoriale che vede nella sostenibilità non un ostacolo, ma un’opportunità per differenziarsi e crescere.
Un altro fattore determinante per il succes-
so di Alma Petroli è la sua posizione geografica. Situata nelle immediate vicinanze del porto di Ravenna, uno dei principali hub logistici del Mediterraneo, l’azienda beneficia di una posizione strategica che le permette di essere facilmente connessa ai mercati nazionali e internazionali.
Negli ultimi anni, Alma Petroli ha anche avviato un processo di diversificazione delle proprie attività, esplorando nuovi mercati e segmenti di business. Questo è un passaggio cruciale per un’azienda che opera in un settore soggetto a forti fluttuazioni economiche e politiche. La capacità di adattarsi e innovare è, infatti, uno dei principali fattori che hanno permesso ad Alma Petroli di rimanere competitiva per oltre sessant’anni. Alma Petroli guarda al futuro con ottimismo. L’azienda è consapevole delle trasformazioni in atto e si prepara a giocare un ruolo da protagonista in questo scenario in evoluzione. La chiave sarà continuare a investire in tecnologia e sostenibilità, mantenendo allo stesso tempo un alto livello di competenza e un forte radicamento sul territorio.
ALMA PETROLI S.p.A
Stabilimento: Via Baiona, 195 Ravenna Sede legale: Via Di Roma, 67 Ravenna Tel. 0544 34317 www.almapetroli.com info@almapetroli.com
Romagna cantiere a cielo aperto I principali interventi infrastrutturali nell’area
Per perseguire gli obiettivi strategici per lo sviluppo del territorio romagnolo sono stati programmati diversi interventi infrastrutturali. Ecco i principali interventi in corso dalle strade alle ferrovie passando dal Porto di Ravenna.
Dalla
Per quanto riguarda la rete autostradale è previsto il potenziamento a quattro corsie dell’A14 tra San Lazzaro e la diramazione A14dir. Dalla località Ponte Rizzoli (San Lazzaro, nel bolognese) fino alla Diramazione per Ravenna è previsto l’ampliamento alla IV corsia, per uno sviluppo complessivo di circa 27 km, per un costo di 309 milioni di euro. Attualmente, sono in corso di ultimazione le attività propedeutiche all’avvio dei lavori (presa in possesso delle aree di cantiere, bonifica bellica, indagini archeologiche, risoluzione delle interferenze e predisposizione dei cantieri di base).
L’approvazione del progetto esecutivo da parte del MIT è prevista entro il 2024, e l’inizio dei cantieri a inizio 2025
Strade
con una durata delle lavorazioni di 42 mesi. Su tale tratta della A14 fino alla A14dir è prevista, inoltre, la realizzazione di nuovi svincoli: a Toscanella, in comune di Dozza, a Solarolo/Castel Bolognese. Inoltre, è prevista con un cofinanziamento regionale la realizzazione da parte della provincia di Ravenna di un nuovo svincolo a Bagnacavallo. Si prevede l’indizione della gara d’appalto nel 2025, mentre l’inizio ed esecuzione dei lavori, della durata di 24 mesi e costo di circa 33 milioni di euro è prevista per il 2026.
Nella rete stradale di competenza Anas è previsto l’intervento di riqualificazione del sistema tangenziale di Ravenna (SS 16 e SS 309dir) del costo di circa 81,35 milioni di euro, che permetterà l’adeguamento della sezione stradale con carreggiate separate e due corsie per senso di marcia, nonché la razionalizzazione degli accessi, la sistemazione degli svincoli e l’eliminazione delle in-
tersezioni semaforizzate. L’intervento prevede vari lotti, di cui il primo di 22,8 milioni è stato avviato a novembre 2022 con ultimazione prevista a luglio 2024, mentre per il secondo lotto è stata conclusa la procedura espropriativa (all’art.16 DPR 327/2001) e il progetto definitivo è in corso di approvazione.
Per rendere il traffico più fluido e decongestionare i centri urbani, la Regione ha stipulato convenzioni con Anas per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica per la riqualificazione e potenziamento della SS 16 “Adriatica” e della SS 67 “Tosco-Romagnola”
Relativamente alla Adriatica sono state identificate soluzioni progettuali in variante agli abitati di Fosso Ghiaia (del costo di circa 150 milioni), Camerlona-MezzanoGlorie (del costo di circa 300 milioni), Alfonsine 2° Lotto (del costo di circa 217 milioni). Tali interventi s’inseriscono nel potenziamento complessivo dell’asse viario della SS 16, che prevede la realizzazione della variante di Argenta 1° Stralcio, tra la SS 495 e Ponte Bastia (del costo di circa 251 milioni) di prossima consegna dei lavori.
Per la strada statale Tosco-Romagnola sono state identificate soluzioni progettuali di riqualificazione sia nel tratto
Forlì-Ravenna, con variante agli abitati di Ghibullo e Coccolia (del costo di circa 330 milioni di euro), sia nel tratto
Classe-Porto. Quest’ultimo intervento, si articola in diversi stralci esecutivi, dei quali il primo prevede l’adeguamento della sezione stradale alle caratteristiche di una strada extraurbana principale dall’interconnessione con la SS 16 e lo svincolo di Marina di Ravenna (sviluppo di circa 5 km e costo di 43 milioni). I lavori sono stati consegnati ad ottobre 2023 con previsione di ultimazione a gennaio 2028. Il secondo stralcio prevede, invece, l’adeguamento del ponte su Fiumi Uniti con un costo di 25 milioni di euro e previsione di avvio dei lavori nel 2024. Per l’ultimo stralcio, nell’ambito dei lavori di potenziamento dell’Hub portuale di Ravenna a servizio delle aree logistiche, si prevede un costo di circa 70 milioni.
Per quanto riguarda il potenziamento dell’accessibilità ferroviaria dell’Hub portuale di Ravenna e del relativo retroporto sono in corso di valutazione interventi strategici sulle linee facenti parti della Core Network della rete europea TEN-T, che consentirebbero di perseguire l’incremento dei flussi di merce su ferro in accordo con gli obiettivi di intermodalità perseguiti dalla Regione: il quadruplicamento della tratta Bologna-Castel Bolognese (con caratteristiche di Alta Velocità e Alta Capacità - AV/AC – del costo di circa 5 miliardi di euro), il raddoppio e la soppressione dei passaggi a livello della tratta Castel Bolognese-Russi e il potenziamento dell’infrastruttura sia sulla dorsale sinistra sia su quella destra del canale Candiano. Questi ultimi interventi relativi alle dorsali del Candiano permetteranno lo smistamento di tutto il traffico merci attualmente destinato allo scalo di stazione Ravenna, velocizzando e rendendo più efficienti sia le singole linee sia l’intero nodo. In dettaglio, sulla dorsale sinistra Candiano la suddivisione degli interventi è in due stralci. Il primo, già ultimato, relativo al ripristino della funzionalità della bretella di collegamento tra la linea Castel Bolognese/Faenza-Ravenna e lo Scalo Candiano, con riattivazione dello scalo commerciale, per un costo di 3,1 milioni di euro. Per il secondo stralcio è stata ultimata la progettazione definitiva del potenziamento ed elettrificazione dello scalo ferroviario, con la realizzazione di 7 ulteriori binari e l’adeguamento dell’attuale binario II-Baiona al modulo di 750 m, per un costo complessivo di circa 18 milioni ed
è in corso l’iter approvativo. Per la dorsale destra Candiano è in corso di ultimazione la progettazione definitiva. L’intervento prevede il potenziamento e l’elettrificazione dello scalo ferroviario, con l’adeguamento dei due binari esistenti al modulo di 750 m, la realizzazione di ulteriori 2 binari, il collegamento Fascio Pesa con la dorsale destra Candiano e fabbricati tecnologici a servizio dell’attività di manovra, per un costo totale di circa 26,7 milioni L’accessibilità al porto sarà ulteriormente incrementata per mezzo degli interventi di soppressione del passaggio a livello di via Canale Molinetto (costo 15 milioni) e di prolungamento della dorsale destra Candiano, lungo la penisola Trattaroli, fino all’area del nuovo terminal container, per uno sviluppo complessivo di 1,2 km. Per quest’ultimo intervento è attualmente in corso la progettazione esecutiva da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Centro Settentrionale (AdSP MACS).
Per incrementare l’attrattività commerciale e turistica del Porto di Ravenna dal punto di vista internazionale, con conseguente aumento dei volumi merce e passeggeri, è previsto l’approfondimento dei canali Candiano e Baiona alla profondità del fondale di -12.50 m in prima fase, e successivamente a -14.50 m (profondità idonea per la navigazione di natanti portacontainer di classe C), l’adeguamento delle banchine operative esistenti, la realizzazione di un nuovo terminal container, ubicato nella penisola Trattaroli, la realizzazione di un impianto di trattamento e riutilizzo del materiale dragato (in attuazione del Piano Regolatore Portuale - PRP del 2007), la realizzazione di un nuovo terminal crociere a Porto Corsini e della relativa stazione di cold ironing. L’importo complessivo del progetto di approfondimento e adeguamento delle banchine operative è pari a circa 220 milioni di euro. Attualmente sono in corso le attività di adeguamento delle banchine e di dragaggio previste dalla prima fase (1° e 2° stralcio). Mentre, sono stati consegnati i lavori alle imprese aggiudicatarie delle attività di seconda fase (3° e 4° stralcio). Infine, il progetto definitivo della stazione di cold ironing a servizio del terminal crociere è in corso di verifica.
Per promuovere la sostenibilità ambientale del porto e delle relative attività produttive ad esso connesse, è in corso di sviluppo il Progetto Agnes Romagna 1&2,
che comprende la realizzazione di due impianti eolici offshore costituiti, rispettivamente da 25 e 50 aerogeneratori, per una capacità complessiva pari a 600 MWp, un impianto fotovoltaico offshore per una capacità complessiva di 100 MWp, un sistema di stoccaggio di elettricità onshore con batterie agli ioni di litio di capacità 50 MWp e un impianto di elettrolizzazione onshore per la produzione di idrogeno di capacità 60 MWe, inclusi sistemi di compressione e stoccaggio. Attualmente tale progetto ha ottenuto il Decreto di compatibilità ambientale (ai sensi del D.lgs 152/2006), potendo così proseguire l’iter procedurale per ottenere l’Autorizzazione Unica (ai sensi del D.lgs 387/2003).
Tutti gli interventi indicati in precedenza sulle infrastrutture stradali e ferroviarie fanno parte della strategia di sviluppo territoriale ed economico dell’intero territorio regionale e non solo di quello romagnolo, su cui s’incardina la previsione di istituzione della Zona logistica semplificata (Zls) dell’Emilia-Romagna per la promozione delle attività produttive (prevedendo semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali), in stretta connessione con il porto di Ravenna. E’ prevista la sua imminente istituzione da parte del Consiglio dei Ministri.
“La logistica romagnola fa perno sul porto di Ravenna” In arrivo forti investimenti per aumentare i trasporti ferroviari
Il porto di Ravenna perno della nuova logistica romagnola e regionale, da sostenere sia nella riconversione green sia nella rete infrastrutturale che lo circonda e nella prospettiva di poter ottenere la Zona logistica semplificata. L’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini tratteggia la realtà e il futuro possibile dello scalo ravennate in cui il trasporto si ferrovia deve aumentare di peso e lascia aperto qualche spiraglio sulla “nuova” Romea nel contesto di un adeguamento della viabilità e della ferrovia per le merci e le persone.
Quali sono i tratti salienti della rete logistica romagnola?
Investimento
di 6,4 milioni destinato agli operatori del trasporto merci per aumentare le quote sulla ferrovia
Parliamo di una infrastruttura strategia per l’evoluzione del settore dei trasporti dell’Emilia-Romagna e un elemento importante del sistema economico regionale. Si tratta di un mondo composto da imprese locali e grandi operatori nazionali e internazionali che gestiscono i flussi delle
merci. E che ha il suo fulcro nel Porto di Ravenna, oggi il principale nodo della piattaforma logistica integrata dell’intera regione, collegato con Faenza, Lugo e Villa Selva. Per questo, per quest’ultimo nodo in particolare, è già stato avviato un progetto di rilancio di grande rilevanza per l’intera area.
Quali interventi regionali sono previsti per migliorare la “qualità” della movimentazione?
La tabella di marcia per l’abbattimento del 90% delle emissioni del settore dei trasporti, cioè entro il 2050 come previsto dal Green Deal, impone un approccio inclusivo e collaborativo. Per raggiungere obiettivi così sfidanti abbiamo pianificato le infrastrutture puntando sull’intermodalità – principalmente gomma-ferro, ma anche sulle ‘vie d’acqua’ quando possibile - con particolare attenzione all’innovazione e all’efficientamento. E le esperienze acquisite hanno per-
messo di integrare le linee guida europee del trasporto delle merci. Abbiamo fatto altri passi importanti, ad esempio con l’Alleanza regionale per il trasporto ferroviario delle merci che coinvolge attivamente l’industria che già utilizza questo sistema, con l’obiettivo di connettere domanda e offerta, e ancora con l’istituzione del cluster dei nodi logistici intermodali regionali (ERIC), un elemento centrale dell’intermodalità.
I movimenti su ferro sono ancora modesti. Sono previsti investimenti al riguardo?
È chiaro che si tratta di un cambio di mentalità significativo che va accompagnato con politiche di sostegno, anche perché la ferrovia deve essere percepita come opportunità e deve diventare vantaggioso utilizzarla. Va in questa direzione l’investimento di 6,4 milioni di euro che abbiamo destinato agli operatori del trasporto merci, per aumentare le quote trasportate via ferro, risolvere le criticità e spostare i camion dalle strade. La risposta al bando è stata positiva: 17 imprese hanno proposto 43 servizi di trasporto ferroviario. È un buon risultato se pensiamo che i contributi relativi ai servizi attivati e incrementati nel 2023, con 700mila euro, hanno consentito il trasporto su ferro di circa 470mila tonnellate aggiuntive rispetto al 2022. Una strada che dobbiamo continuare a percorrere
per migliorare la qualità di vita nelle nostre città e costruire un argine ai cambiamenti climatici. Alla fine, ci guadagneremo tutti: le imprese che avranno un sistema migliore per movimentare le merci, le cittadine e i cittadini che vivono e lavorano in Emilia-Romagna e che avranno una mobilità più ‘leggera’.
Il Porto di Ravenna resta un punto nevralgico della logistica. Ci sono investimenti regionali per la sua riqualificazione?
Anche se gli investimenti sul Porto di Ravenna - ma ormai bisognerebbe chiamarlo Porto dell’Emilia-Romagna per la sua rilevanza, il ruolo strategico ed economico svolto a vantaggio di tutta la regione - sono di competenza dello Stato, il nostro impegno non è mai mancato. A partire dal monitoraggio attivo delle necessità relative alle infrastrutture e all’accessibilità stradale e ferroviaria, e ai continui solleciti al Governo perché attui i giusti finanziamenti. Grazie all’impegno della Regione, due anni fa è iniziato un progetto di potenziamento del Porto per permettergli di movimentare mezzo milione di container in sei anni e consentire l’accesso a imbarcazioni più grandi, con un costo di 250 milioni di euro per la prima fase, da completare entro il 2024, e 300 milioni per la seconda fase. Sempre nel 2022, è stato assegnato un appalto da 130 milioni di euro per un impianto di trattamento dei sedimenti. È poi oggetto di studio il
Progetto Agnes Romagna per realizzare impianti eolici e fotovoltaici offshore e un impianto di elettrolisi per la produzione di idrogeno. E continua il lavoro di coordinamento, insieme a RFI, per migliorare l’accessibilità ferroviaria delle merci attraverso l’adeguamento e il potenziamento degli scali destra e sinistra di Candiano.
Dal punto di vista infrastrutturale al Porto serve una viabilità migliore. Cosa si sta facendo?
È uno dei punti su cui ci siamo concentrati di più, ma anche qui dobbiamo sempre coordinarci con Anas, quindi con lo Stato, cui spetta intervenire per realizzare le opere necessarie. Per prima cosa siamo partiti con la riqualificazione del sistema tangenziale di Ravenna che è stato finanziato con oltre 81 milioni di euro. Abbiamo poi altri progetti in cofinanziamento lungo la SS 16, quali la variante di Alfonsine, i progetti di fattibilità delle varianti di Camerlona, Mezzano e Glorie, di Fosso Ghiaia e l’ammodernamento della SS 67 fra Forlì e Ravenna. Progetti che ora proseguiranno il proprio iter con Anas nel programma 2021-2025. Inoltre, è prevista la riqualificazione della SS 67 fra Classe e Porto di cui si sono avviate le attività propedeutiche. E ci aspettiamo anche di ottenere benefici rilevanti dalla realizzazione della quarta corsia della A14 fra Bologna e la diramazione per Ravenna, che contribuirà a decongestionare l’innesto in autostrada ed è stata finanziata con 309 milioni di euro, che renderà possibili i nuovi svincoli a Toscanella di Dozza, e a Solarolo/Castel Bolognese. Inoltre la Regione contribuisce al finanziamento di un nuovo svincolo lungo la diramazione autostradale per Ravenna Bagnacavallo.
questo che siamo sempre in prima linea nel sollecitare Anas a concludere tutti i cantieri avviati. Ad oggi sulla E45 sono in corso 23 interventi per complessivi 110 milioni di euro che stiamo monitorando. Per quanto riguarda, invece la Nuova Romea, fra Ravenna e Mestre, abbiamo lavorato perché fosse stata inserita nel contratto di programma Anas 2021-2025, e indicata tra gli interventi per i quali inizia l’iter progettuale.
Oltre agli investimenti infrastrutturali sono previste iniziative di incentivazione del sistema produttivo?
La nuova Romea è al palo, la E45 Orte Ravenna un calvario. Ci sono novità su questi due fronti?
Non sarei così pessimista anche se stiamo parlando di infrastrutture molto impattanti che richiedono tempi medio-lunghi. Comprendiamo bene i disagi per i viaggiatori ed è per
Certo. Il nostro progetto di Zona logistica semplificata (Zls) dell’Emilia-Romagna è proprio strutturato per promuovere le attività produttive e attrarre nuovi investimenti, in stretta connessione con il Porto di Ravenna. Noi siamo pronti da tempo e siamo in attesa della sua effettiva istituzione da parte del Consiglio dei Ministri. Anche in questo caso si tratta di un progetto ponderato e condiviso con i territori che prevede semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali. Siamo convinti che la Zls, insieme agli altri provvedimenti di mobilità, potrà costituire una ulteriore spinta positiva verso un sistema intermodale compiuto. Di questo abbiamo bisogno per mantenere l’Emilia-Romagna ai primi posti per crescita e sostenibilità ambientale.
L’azienda ravennate estende la gamma dei servizi offerti, confermandosi il partner ideale per la realizzazione di progetti eccezionali
Il gruppo CTS, che ha iniziato il 2024 con la incorporazione delle già controllate SASSUOLGRU e RBM, vanta già diversi successi conquistati in questi mesi, a conferma della strategia aziendale. Importanti commesse sono state portate a termine con soddisfazione ed altre sono in corso di esecuzione, anche in ambito internazionale.
Il lavoro dell’azienda è apprezzato dagli operatori di vari settori. Nel settore ceramico, in cui CTS opera da sempre, le sinergie sviluppate dal gruppo stanno portando grandi soddisfazioni. La società è inoltre molto attiva nel settore energetico, per il quale si occupa del trasporto e posizionamento di turbine, generatori, alternatori e caldaie e nella nautica, in cui sempre più committenti decidono di affidare a CTS la movimentazione dei loro yacht di lusso.
Concentrandoci sul territorio ravennate, sono diversi i lavori impegnativi e stimolanti che sono stati portati a termine da CTS in questi ultimi mesi.
È stato eseguito l’imbarco di una gru portuale da 220 ton di peso presso il Porto di Ravenna e il successivo sbarco presso il Porto di Rijeka. La gru è stata movimentata su carrelli modulari semoventi e imbarcata Ro-Ro. Ha poi navigato su chiatta fino al porto di destinazione, per poi essere sbarcata sempre dai car-
relli SPMT di CTS, che sono rimasti a bordo per tutta la tratta.
Altro importante progetto portato a termine con grande successo e soddisfazione di tutte le parti coinvolte è stato l’imbarco, sempre al Porto di Ravenna, di cinque moduli dalle dimensioni molto elevate, ovvero 18 x 8 x 8 metri, per un peso complessivo di quasi 100 tonnellate. Gli elementi, parte di edifici che andranno a costituire un impianto di estrazione e lavorazione di gas Gnl in Angola, sono stati comprati preassemblati dall’acquirente e sono stati quindi carica-
www.ctstrasporti.it
CTS
Via dello Stagnino, 6/8
Roncalceci (Ra)
Tel. 0544 569611
RBM
Via della Produzione, 8
Roncalceci (Ra) Tel. 0544 569611
ti a bordo senza smontarli. La movimentazione, affidata a CTS, è stata quindi oggetto di una complessa pianificazione. Dei vari incarichi affidati da F.lli Righini, con cui CTS collabora abitualmente, un lavoro che ha richiesto uno studio e una pianificazione particolarmente minuziose è stato il trasporto di un manufatto alto più di 9 metri e pesante 115 tonnellate. Per la prima parte del transito, eseguito di notte su viabilità ordinaria, il manufatto è stato movimentato su carrelli SPMT, fino al Terminal di imbarco. Qui è avvenuto il cambio di configurazione, con il trasbordo su semirimorchio 14 assi che ha concluso l’intervento con la resa sottobordo nave.
Infine citiamo il lavoro di carico, trasporto, scarico e verticalizzazione di un serbatoio costruito da O.M.A.R. Industries, avente un diametro di 5,5 metri e una lunghezza di 18 metri, per un peso di 30 tonnellate
Affidandosi a CTS le aziende hanno la certezza di trovarsi di fronte un interlocutore con esperienza e competenze sempre all’altezza delle aspettative, in grado di risolvere eventuali problematiche e fornire supporto in tutte le fasi di progettazione ed esecuzione dei lavori.
CTS MARGHERA
Via dell’Elettricità, 39 Marghera (VE) Tel. 041 931703
SASSUOLGRU
Via Trentino-Alto Adige, 3 Sassuolo (Mo) Tel. 0536 805617
“Porto di Ravenna sempre più competitivo”
Approfondimento dei fondali e nuove aree logistiche entro il 2026
Il porto di Ravenna come nuovo grande hub logistico ed energetico; grazie alla conclusione del progetto che ha potenziato l’infrastruttura ed i suoi collegamenti logistici, lo scalo emiliano romagnolo è oggi ancora più competitivo anche se sconta le difficoltà derivanti dalle problematiche geopolitiche internazionali. “Il porto di Ravenna – spiega il presidente dell’Autorità portuale Daniele Rossi - è il solo porto commerciale della Regione Emilia-Romagna inserito in due corridoi Europei TEN T. Un grande scalo che negli ultimi anni ha movimentato oltre 27 milioni di tonnellate di merce l’anno, garantendo lavoro ad oltre 16.000 occupati, tra diretti e indiretti. Ravenna è il primo porto in Italia per il traffico di rinfuse solide (cereali, concimi, materie prime per l’edilizia, eccetera) e di prodotti metallurgici”.
Oltre 100 milioni in progetti legati alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale
Daniele Rossi,
presidente dell’Autorità portuale di Ravenna
Qual è lo stato di avanzamento della Fase 1 dei lavori al Porto di Ravenna?
Si stanno chiudendo i cantieri del Progetto “Hub Portuale” un progetto strategico, di potenziamento complessivo dello scalo, destinato a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella competitività futura del porto di Ravenna.
Grazie a questo progetto il porto disporrà di nuove banchine, di fondali che raggiungeranno i -14,50 mt e di oltre 200 ettari di aree per la logistica direttamente collegate alle banchine, ai nuovi scali ferroviari merci e al sistema autostradale.
Il porto di Ravenna, grazie alla sua conformazione (ricordiamo che è il solo porto in Italia che si sviluppa lungo un canale di oltre 12 chilometri) oggi può offrire nuovi spazi per attività, anche industriali, che vogliano insediarsi nell’ambito portuale.
Quando partirà la Fase 2 e in che cosa consiste?
Il Progetto Hub (del valore complessivo, tra prima e seconda fase, di oltre 500 milioni di euro) sta andando avanti con la Seconda Fase, per la quale sono già stati assegnati i lavori legati in parte a fondi del PNRR, da spendere quindi entro il 2026. Questa fase prevede fondali a -14,50 mt (già raggiunti in alcune aree del porto) che consentiranno l’ingresso a navi di maggiori dimensioni o a navi più cariche e la realizzazione di un innovativo impianto per la gestione dei sedimenti che servirà, in una ottica di economia circolare, al recupero dei materiali risultanti dall’escavo e ai periodici interventi di manutenzione del canale. L’impianto sarà realizzato dalla società Renco SpA e sarà il primo impianto di questo tipo in tutto il Mediterraneo.
mente in un ex comparto industriale in ambito portuale, su una super ficie di oltre 40 ettari, un grande parco fotovoltaico della potenza complessiva di 30MW.
Il presidente Daniele Rossi con Edoardo Rixi , viceministro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Sarà realizzato anche un impianto di cold ironing (messa a disposizione di corrente elettrica alle navi) per il terminal crociere, un investimento di oltre 30 milioni (con fondi PNRR) che consentirà alle navi di spegnere i motori durante la sosta nel porto, con evidenti benefici ambientali. Questo sistema di cold ironing, sarà alimentato dall’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, che metterà a disposizione delle grandi navi da crociera energia pulita e conveniente e farà del terminal passeggeri di Ravenna, dove si sta realizzando anche la nuova stazione marittima, uno dei più green e sostenibili del settore.
Ci saranno altri interventi legati alla sostenibilità
Quali sono gli investimenti green per il Porto?
Il porto di Ravenna sta investendo 100 milioni di euro in progetti legati alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale delle attività portuali sul territorio. Ravenna sarà infatti un importante Hub energetico nazionale, caratterizzato dall’utilizzo di rinnovabili sempre più “green”. In questa prospettiva l’Autorità Portuale realizzerà diretta-
Sì. Grazie ad un finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) di oltre 6 milioni di euro, risorse dal Progetto GREEN PORTS e dal PNRR, per interventi di energia rinnovabile ed efficienza energetica, l’Autorità Portuale ha avviato le procedure per la realizzazione di una imbarcazione ecologica, la prima in Italia, totalmente alimentata da fonti energetiche rinnovabili, per la raccolta di materiali galleggianti e semisommersi presenti in acqua.
Ma sostenibilità nel porto di Ravenna significa anche una forte implementazione dei processi di digitalizzazione ed innovazione tecnologica dell’intero sistema. È infatti attiva da tempo una infrastruttura di circa 30 Km in fibra ottica, così come previsto dal Piano Nazionale Agenda Digitale, a servizio di tutta l’area portuale. Ravenna è stato tra i primi porti in Italia per sviluppo di linee a banda ultra larga. Sono ora in progetto l›estensione del cablaggio in fibra ottica, la ristrutturazione della rete wifi e la copertura in tecnologia 5G di tutta l›area portuale.
Tra i progetti di digitalizzazione e innovazione, è in corso il progetto denominato Digital Twin. In che cosa consiste?
Si tratta di realizzare un “gemello digitale” del Porto di Ravenna che consentirà di creare una replica digitale dello scalo sulla quale poter simulare e pianificare moltissime attività, comprese quelle di dragaggio e di manutenzione, valutando le possibili interferenze e garantendo un maggior coordinamento e sicurezza nel loro svolgimento, anche potendo simulare le conseguenze di condizioni meteorologiche estreme o disastri naturali.
Sono in vista anche semplificazioni amministrative?
Per una sempre maggiore dematerializzazione dei documenti in ambito portuale ed una gestione online di tutti i processi amministrativi, è da tempo attivo nel porto di Ravenna uno Sportello Unico Digitale, grazie al quale è possibile semplificare, snellire, rendere più veloci, efficienti e sicure tutte le formalità doganali legate alle attività che si svolgono in porto. Naturalmente, in parallelo, per garantire la massima sicurezza informatica si sono adottate soluzioni tecnologiche innovative per la mitigazione del rischio di subire danni gravi a seguito di attacchi sulla rete.
Come stanno andando i traffici e quali sono le previsioni per fine anno?
Nel corso del 2023 - dopo due anni particolarmente positivi nei quali sono stati superati i volumi ante pandemia e si è stabilito per due volte il record storico di traffico - il
porto di Ravenna ha registrato un calo, movimentando nei primi sette mesi del 2024 14,9 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto all’anno precedente.
Sono diversi i fattori che hanno causato questa riduzione dei traffici e sono tutti legati al generale rallentamento della crescita globale. Sicuramente hanno pesato la peggiore crisi energetica verificatasi dagli anni settanta, che ha innalzato l’inflazione a livelli mai rilevati da molti decenni; le politiche monetarie restrittive conseguenti, per combattere l’inflazione; l’aumento dei tassi di interesse; la diminuzione del potere di acquisto e dei salari reali in molti paesi; l’interruzione delle forniture e la conseguente insicurezza generale, a causa di guerre e fattori climatici avversi che hanno provocato l’aumento dei prezzi e limitato la circolazione di generi alimentari. Hanno giocato e giocano un ruolo fondamentale sull’andamento dei traffici di merci che vengono movimentati nei nostri porti anche i conflitti in corso, i quali peraltro impattano sull’intero sistema economico del nostro Pese.
Anche la guerra tra Russia e Ucraina ha pesato?
È indubbio che gli effetti negativi della guerra tra Russia e Ucraina sul porto di Ravenna si siano fatti sentire. Ravenna è da sempre, infatti, il porto di riferimento dei paesi che si affacciano sul Mar Nero e, in particolare, dell’Ucraina, da cui storicamente provenivano grossi quantitativi di materie prime per l’industria ceramica e di prodotti metallurgici, oltre a cereali, farine e oli vegetali. Ugualmente incide la crisi del Mar Rosso che sta limitando fortemente il transito dal Canale di Suez, uno dei punti nevralgici del commercio mondiale, da cui passa il 12% delle merci
mondiali ed il 40% circa dell’import ed export italiani. La rotta alternativa utilizzata è la circumnavigazione dell’Africa dal Capo di Buona Speranza e l’arrivo al Mediterraneo attraverso Gibilterra, con tempi più lunghi del 30%, ovvero circa 10 giorni in più. Il porto di Ravenna che importa dal medio ed estremo Oriente soprattutto prodotti metallurgici e che, pur non avendo servizi container diretti con il Far East, ha comunque collegamenti feeder con i maggiori Hub portuali situati nel Mediterraneo, ne sta risentendo significativamente.
E il 2024 come sta andando?
Finalmente intravediamo a luglio 2024 un primo segnale
La Zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna (Zls-ER) rappresenta un nuovo strumento di politica economica, promosso dalla Regione con l’obiettivo generale di sostenere lo sviluppo del sistema produttivo regionale e in particolare di offrire supporto alle strategie di sviluppo contenute nei piani e nei programmi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centro Settentrionale e degli Enti territoriali interessati allo sviluppo dell’Hub portuale di Ravenna. Nello specifico una Zls viene definita come una “zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti che presentino un nesso economico-funzionale e che comprendano almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal Regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013”. Il Piano di sviluppo strategico della ZLS Emilia-Romagna è stato approvato dall’Assemblea Legislativa regionale il 2 febbraio 2022 ed è ora sottoposto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la sua approvazione e l’istituzione della Zls da sempre sostenuta anche
di inversione di questo andamento, registrando un lieve recupero delle perdite dei mesi scorsi. Se questi risultati si confermeranno anche ad agosto potremo sperare di chiudere l’anno positivamente. Certo l’auspicio vero è quello che la situazione geopolitica torni alla normalità e questo per evidenti motivi, che vanno molto al di là dei soli traffici marittimi. Per quanto riguarda il porto di Ravenna abbiamo un futuro solido e reale davanti a noi con oltre un miliardo di euro di investimenti da attuare, che ci permetterà di essere pronti per molte sfide decisive, prima tra tutte quella di ‘conquistare’ nuove fette di mercato e diventare il porto di riferimento per tutto il centro Europa.
Benefici alle imprese per burocrazia e fisco
Oltre 100 milioni in progetti legati alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale
da Annagiulia Randi, assessora del Comune di Ravenna a Sviluppo economico, commercio, industria, porto. “Ora serve che il Governo, e scriverò nuovamente alla presidente Meloni, dia piena operatività alla Zona logistica semplificata: lo sviluppo delle imprese, dell’occupazione e del sistema logistico portuale non può più attendere. A tale riguardo – aggiunge il presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna Giorgio Guberti – ringrazio il vice ministro Bignami ed i vertici della Regione Emilia-Romagna, a cominciare dalla presidente Priolo, per l’impegno e la costante e preziosa collaborazione che stanno assicurando alla Cdc”. Attraverso la Zls, in particolare,
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saranno messe in campo semplificazioni amministrative, incentivazioni di carattere fiscale, doganale e finanziario per le imprese in essa insediate e per attrarre l’insediamento di nuove imprese e nuovi investimenti.
Le aree in essa ricomprese, ancorché non territorialmente adiacenti, devono avere un nesso economico-funzionale con un porto sede di Autorità di Sistema Portuale della regione stessa, che per l’Emilia-Romagna è il Porto di Ravenna. Conseguentemente la Zls E-R si integra e supporta le strategie di sviluppo contenute nei piani e nei programmi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centro Settentrionale e degli Enti territoriali interessati allo sviluppo dell’Hub portuale di Ravenna, in considerazione del ruolo strategico di quest’ultimo, snodo intermodale fondamentale per lo sviluppo del sistema produttivo nazionale e regionale, nonché primo punto di approdo per le merci di importazione nel territorio emiliano-romagnolo.
composti da imprese perlopiù di piccole e medie dimensioni (in alcuni casi affiancate da poche grandi imprese), che fanno parte dei principali distretti industriali della regione, producono beni di eccellenza, sono fortemente orientati all’innovazione e all’internazionalizzazione e nel contempo anche di attrazione di imprese da altre regioni italiane e dall’estero. Sono in essa ricompresi i territori di
L’analisi del sistema economico regionale ha evidenziato come le principali attività produttive che lo caratterizzano siano i comparti della manifattura, di rilevanza strategica per il peso che assumono nell’economia regionale e per l’intensità degli scambi commerciali con l’estero.
Si tratta di otto settori di specializzazione produttiva che rappresentano circa il 37% del fatturato e del valore aggiunto totale regionale (l’agroalimentare; il tessile e abbigliamento; il legno e mobili; la ceramica; la chimica e materie plastiche; la farmaceutica; il biomedicale)
28 Comuni nei quali sono presenti oltre un quinto delle unità locali e degli addetti dei settori di specializzazione manifatturiera della regione. Comparti manifatturieri importanti per il ruolo che assumono nello sviluppo dei sistemi territoriali non solo locali, per l’occupazione che offrono, per i flussi commerciali che attivano con l’estero e che in buona parte fanno transitare per il porto di Ravenna.
La Zls Emilia-Romagna ha inoltre nel sistema ferroviario un elemento distintivo della stessa, coerente con la strategia di sviluppo sostenibile che ne caratterizza il percorso di identificazione e fa proprie le policy della regione in termini di sostenibilità del sistema di trasporto, attribuendo ai nodi di interscambio intermodale quel ruolo di cerniera tra gli ambiti produttivi e il contesto portuale, beneficiando delle misure di incentivazione allo shift modale gomma-ferro che la regione ha promosso per l’incremento della quota di traffici intermodali.
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La prima edizione dell’Adria Shipping Summit, Stati generali della portualità e della logistica del NordEst, è stata aperta dall’evento “Ravenna Port Hub: Infrastructural works”, che ha promosso e presentato i progetti portati avanti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale per rafforzare il posizionamento del Porto di Ravenna come hub logistico ed energetico nello scenario europeo. Le opere di “Ravenna Port Hub: Infrastructural Works” prevedono l’approfondimento dei fondali del porto, il rifacimento delle banchine per adeguarle ai nuovi fondali e la realizzazione di una nuova banchina dove sorgerà il nuovo Terminal Container. Verranno inoltre realizzate nuove aree strategiche dal punto di vista logistico che collegheranno banchine, nuovi scali ferroviari merci e sistema autostradale. Il Porto di Ravenna sarà dunque in grado di conseguire importanti incrementi di traffico e movimentazione delle merci e di garantire un più elevato livello di sicurezza della navigazione. Il progetto “Ravenna Port Hub: infrastructural works” è inserito in un quadro più ampio di interventi per il potenziamento del Porto e della rete dei trasporti a suo servizio ed è cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Bando CEF Blending 2017. Ad aprire questa prima edizione il 19 settembre è stata la sessione dedicata al Ravenna Port Hub: Infrastructural Works il progetto di interventi di potenziamento infrastrut-
Lo scorso settembre gli Stati generali della portualità e della logistica del Nord
turale del porto di Ravenna, realizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale. Nel secondo panel della mattina – Il porto di Ravenna: hub strategico per il sistema industriale - l’attenzione si è spostata sull’architettura portuale ravennate che rappresenta il microcosmo dell’intero sistema marittimo del Paese e racchiude tutte le tipologie di traffico: container, rinfuse solide e liquide, project cargo, ro-ro e ro-pax e crociere. Non solo, il sistema portuale dell’adriatico centro-settentrionale vuole posizionarsi tra i principali driver italiani della transizione energetica. Al pomeriggio, la sessione Il nord-Adriatico laboratorio nazionale per direttrici innovative di sviluppo dello shipping si è sviluppata in due panel. Nel primo ci si è occupati dei seguenti temi: la vicinanza fra gli scali del nord Adriatico, un’opportunità ma anche una sfida; la digitalizzazione e la relativa integrazione dei flussi di dati; la vocazione energetica dei porti, sia lato mare, con lo sviluppo delle rinnovabili offshore e delle infrastrutture del gas, sia a terra. Il secondo panel si è focalizzato invece sul tema dell’adeguamento e del rinnovamento infrastrutturale, dighe, dragaggi e collegamenti di ultimo miglio.
La mattinata di venerdì 20 settembre è stata dedicata alla visita in navigazione del porto di Ravenna, durante la quale si sono viste le opere del progetto Hub già concluse.
Il porto di Ravenna nuovo hub energetico Agnes per l’eolico a mare e fotovoltaico per il cold ironing
Il porto di Ravenna si configura sempre più come hub energetico, sia per la realizzazione del parco fotovoltaico che alimenterà il cosiddetto cold ironing, cioè la possibilità per le navi di spegnere i motori quando sono ferme in porto vista la fornitura di energia elettrica direttamente dal porto stesso, sia per la messa in campo del progetto Agnes appena al largo della costa ravennate. Passeranno almeno altre due estati senza che si vedano le pale girare, ma ormai la strada per Agnes – il grande parco eolico progettato al largo della costa ravennate - sembra spianata dopo l’inevitabile trafila burocratica che affligge tutti i progetti energetici. E si avvicina la realizzazione del più grande parco eolico italiano che potrebbe essere pronto entro il 2027. A questo punto, tutto dipende dall’esito delle aste per le concessioni governative, la prima delle quali potrebbe già esserci a fine 2024 (o più probabilmente nel 2025). Intanto, il progetto Agnes, ha incassato nelle settimane scorse il via libera della Valutazione di impatto ambientale e, una volta ottenuta l’Autoriz-
Partito
anche lo stoccaggio della CO2 da parte di Eni e Snam nei pozzi di gas dismessi
zazione unica, l’iter procedurale sarà completato. In particolare il progetto comprende: 2 impianti eolici offshore composti da 75 aerogeneratori con fondazioni fisse e 600 Megawatt di potenza; un impianto fotovoltaico offshore composto da moduli galleggianti con sistemi di ormeggio collegati al fondale marino, per una capacità complessiva di 100 Megawatt; un sistema di stoccaggio di elettricità onshore con batterie agli ioni di litio; un impianto di elettrolizzazione onshore per la produzione di idrogeno di capacità 60 MWe, inclusi sistemi di compressione e stoccaggio. “Il Decreto Via firmato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di concerto con il ministero della Cultura, è il risultato – spiega Alberto Bernabini, amministratore delegato di Agnes - di oltre quattro anni di impegno e innumerevoli ore di lavoro ed è motivo di grande orgoglio per tutti noi e va nella direzione di un futuro più sostenibile”. L’investimenti previsto, che è stato ideato nel 2017 e nel 2021 ha iniziato il cammino autorizzatorio, è intorno ai 2 miliardi e, una vol-
ORGANISMO DI ISPEZIONE ACCREDITATO ACCREDITED INSPECTION BODY
Welder qualifications and welding procedures according to national and international codes and standards
Directive 2014/68/EU
on the harmonization of the Laws of the Member States relating to the making available on the market of the pressure equipment.
Regulation bearing rules for t he commissioning and use of pressure equip ment and assemblies referred to in ar ticle 19 of legislative decree 25t h Februar y 2000, n° 93.
Inspection, expediting and testing surveillance services in the following sectors:
Category: Service on field industrial product, Subfield: pressure equipment and assembles and metal structures
•Supervision of dimensional, non destructive and functional tests
•Supervision and inspection of welding processes
•Supervision of welding and weldersʼ qualification procedures
Stage:
•Manufacturing
•Initial (before use)
•In service
•Testing
Category: Product on field constructions:
Subfield: works
•Inspection on the construction process
Stage:
•In service
ta terminato, le pale al largo di Ravenna potranno soddisfare il bisogno di energia elettrica di tutte le 900mila famiglie della Romagna. Nel frattempo è a buon punto anche il progetto Romagna 3, sempre al largo di Ravenna, per una potenza di ulteriori 400 megawatt che potrà soddisfare parte del fabbisogno industriale romagnolo.
Gli impianti eolici a mare, con pali fissati sul fondale, saranno a 15-16 miglia dalla costa, non impediranno la pesca e tanto meno la circolazione delle navi dirette al porto, e le pale speciali che saranno installate avranno una dimensione di 270 metri di diametro; una misura tale da rendere decisamente probabile la fabbricazione in loco e contribuire alle migliaia di posti di lavoro che la creazione del parco eolico determinerà a cui poi dovrà seguire la manutenzione. “Quando il progetto nacque - ricorda il sindaco Michele De Pascale - ero sindaco da poco tempo e mentre altrove simili progetti si bloccavano, Ravenna si è fatta trovare pronta a diventare la prima grande città italiana per la transizione energetica e l’energia rinnovabile”. Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna, parla di “Ravenna come centro fondamentale della diversificazione energetica” e della energy green valley ravennate come “asset strategico per il Paese”, ricordando le grandi realizzazioni in corso: il rigassificatore di Snam, l’impianto per la cattura di CO2 dell’Eni e il grande parco eolico di Agnes. Caterina Righini, vicepresidente Roca, si è detta “fiera” di questo progetto a cui l’Associazione che raggruppa le imprese del distretto di Ravenna operanti nel settore offshore “darà il supporto che serve”, mentre Giorgio Guberti, presidente Camera di Commercio di Ferrara Ravenna, spiega che Ravenna si conferma “capitale della transizione energetica” e auspica che presto possa godere anche dei “vantaggi competitivi della Zona logistica semplificata, al pari di altre regioni come il Veneto”.
decise anche di dar vita sulla piattaforma change.org a una petizione che, grazie alla spinta popolare, riuscisse ad abbreviare un iter troppo lungo, lento e gravato da pastoie burocratiche per una scelta che è strategica. La raccolta firme è stata presentata dal sindaco Michele de Pascale ed è sostenuta da Comune, Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, associazioni economiche e sindacali e dalla parlamentare Pd Ouidad Bakkali.
Da parte sua l’amministrazione comunale di Ravenna aveva da subito “sposato” il progetto e per accelerare i tempi si
Tra le varie iniziative che fanno di Ravenna la capitale dell’energia (tra cui rigassificatore e cattura e stoccaggio della Co2), ha corso con le gambe meno veloci proprio quella su cui era maggiore e trasversale il consenso sociale. A fronte dei comitati e delle petizioni per il “no”, che partono con l’intento di ostacolare, a Ravenna si fa allora l’esatto opposto e arriva un comitato per il “sì” che “parte dal basso, dalle persone, dai cittadini, dai sistemi di impresa, dai sindacati e dalle istituzioni locali”, spiega il sindaco. Una petizione valida su tutto il territorio nazionale, compreso il sud dell’Italia e le isole, dove sono forti le polemiche sugli impatti ambientali delle rinnovabili che non portano “alcun beneficio tangibile per la collettività e servono per approvvigionare il nord del Paese”. La raccolta firme partiva dall’idea che gli impianti offshore per l’energia eolica e per il solare galleggiante vadano realizzati anche al nord, in particolare nell’alto Adriatico. De Pascale contesta, infatti, la posizione secondo cui la produzione di energia rinnovabile in Italia debba essere concentrata al sud, “anche il centro nord – dice - ha bisogno di energia rinnovabile prodotta il più vicino possibile al territorio in cui viene consumata”. Ovviamente a distanza dalle coste per non avere un impatto paesaggistico sul turismo e con accordi col mondo della pesca, perché l’acquacoltura e la pesca possano crescere grazie a queste infrastrutture e non certo esserne danneggiate.
Dopo gli annunci, il via da parte di Eni e Snam nei tempi previsti. Infatti, sono stati accesi il 3 settembre scorso a Ravenna i motori del primo progetto di cattura e stoccaggio della CO2 in Italia con l’avvio delle attività di iniezione dell’anidride carbonica in giacimento all’interno della fase 1. Un investimento di circa 1,5 miliardi per dare vita al polo italiano per la decarbonizzazione dell’industria energivora. Il tutto, come ha ricordato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, grazie a “una nuova tecnologia, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio, verso cui il governo guarda con grande interesse per raggiungere i target climatici”.
Parte da Eni e Snam la cattura del pericoloso inquinante
La fase 1 mira a catturare, trasportare e stoccare la CO2 emessa dalla centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti, stimata in circa 25mila tonnellate all’anno. Una volta catturata, utilizzando le condotte precedentemente destinate al trasporto del gas e ora riconvertite, la CO2 viene trasportata fino alla piattaforma offshore di Porto Corsini Mare e iniettate nel giacimento di gas esaurito per essere stoccate in via permanente a circa 3mila metri di profondità. La fase sperimentale ha comportato un investimento di 130 milioni di euro e fa parte di un investimento da 1,5 miliardi per la fase industriale che partirà nel 2026 e contribuirà alla decarbonizzazione delle industrie dei settori cosiddetti “hard to abate” di Ravenna e del Nord Italia con la cattura di 4 milioni di tonnellate annue di anidride carbonica; un dato che dal 2030 potrà arrivare a 16 milioni di tonnellate.
Una nota congiunta di Eni e Snam ricorda che il progetto si sta affermando anche come primo al mondo in
termini di efficienza in quanto garantisce un livello di abbattimento superiore al 90%, e con punte fino al 96%, della CO2 in uscita dal camino della centrale con una concentrazione di carbonio inferiore al 3%.
Per il numero uno di Eni, Claudio Descalzi, si tratta di “un progetto di grande importanza per la decarbonizzazione che è diventato realtà industriale” e si tratta di “una pratica efficace, sicura e disponibile fin da ora per abbattere le emissioni delle industrie energivore le cui attività non sono elettrificabili”. Del resto, l’Unione Europea si è data l’obiettivo di dotarsi, entro il 2030, di una capacità di stoccaggio di CO2 pari ad almeno 50 milioni di tonnellate l’anno. Nel caso di Ravenna, poi, ha sottolineato Descalzi, possiamo riutilizzare “i nostri giacimenti esauriti, le nostre infrastrutture esistenti e il nostro know-how nelle tecniche di reiniezione per offrire un servizio molto competitivo per il quale stiamo riscuotendo un grandissimo interesse”.
Per quel che riguarda Snam, l’impegno nel progetto di cattura della CO2, ha detto l’ad Stefano Venier, è “parte integrante del nostro piano strategico” ed è coerente con la nostra intenzione di porci quale operatore che facilita “una transizione energetica giusta ed equilibrata, nell’ambito della quale offrire anche ai soggetti più energivori la possibilità di intraprendere percorsi di decarbonizzazione che ne preservino la competitività”. In questo senso, la joint venture con Eni “si colloca, peraltro, nella medesima traiettoria di analoghi progetti di interesse europeo a cui partecipiamo attraverso le partecipate in Francia, Grecia e Regno Unito e dai quali ci attendiamo di poter attingere sinergie funzionali al successo di Ravenna Ccs”.
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Oltre 370 soci, 60 lavoratori interinali, una decina di dipendenti per l’amministrazione più una cinquantina di addetti all’officina che gestisce i mezzi meccanici della cooperativa. È questa la dimensione della Cooperativa Compagnia portuale di Ravenna che ha chiuso il 2023 con un calo dei ricavi di circa il 10% sul 2022 e sta vivendo, come il porto del quale è al servizio, un 2024 ancora in flessione, anche se il mese di luglio è stato il miglior mese di luglio da 10 anni a questa parte. “Abbiamo chiuso il 2023 – spiega il direttore Denis Di Martino - con ricavi per circa 28 milioni di euro, in calo rispetto ai 32 del 2022. Ad oggi siamo sotto il, dato del 2023 di circa il 6% ma devo dire che le cose stanno migliorando e abbiamo archiviato il miglior mese di luglio da almeno 10 anni. Noi chiaramente seguiamo gli andamenti dei traffici portuali e se calano le merci in arrivo o in partenza inevitabilmente calano le nostre lavorazioni”. A determinare la flessione dell’attività prima la guerra in Ucraina, e i minori traffici delle merci o che originano da quel paese e o
Nel 2023 ricavi per 28 milioni – Soci a quota 370 unità oltre a 60 lavoratori interinali
che vi transitano, e poi le ostilità nel canale di Suez che hanno dirottato le merci verso il più lungo ma più sicuri periplo dell’Africa. “Si è cercato di rimediare con altri traffici alternativi specie per i materiali da costruzione, ma è chiaro che una sostituzione integrale era impossibile - spiega Di Martino - e poi è venuto meno anche il traino del Superbonus e per forza di cose i traffici si sono ridotti”. I primi mesi del 2024, ricorda il direttore della Compagnia Portuale, “sono stati pessimi e in particolare gennaio poi le cose sono andate lentamente migliorando ma è chiaro che se mancano metà delle navi il nostro lavoro ne risente”. Ciononostante, il problema maggiore della coop è oggi rappresentato dalla mancanza di personale. “Siamo alla costante ricerca di lavoratori che sono stranieri solo per il 5% e non ne troviamo. Il nostro sforzo nei prossimi anni sarà indirizzato sempre più sulla formazione e sul ricambio dei mezzi meccanici di quella che può essere considerata la maggiore officina meccanica della città”, conclude Di Martino.
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traffico delle merci aumenta in regione di quasi l’8%
Elaborando i dati più recenti di Istat risulta che, nel territorio dell’Emilia-Romagna, le merci totali movimentate su strada nel 2021 sono aumentate del 7,83% rispetto al 2020 arrivando a circa 238,46 milioni di tonnellate in netta ripresa anche rispetto al 2019 con + 5.38%. Si sottolinea che l’Istat effettua un’indagine campionaria sul trasporto di merci su strada, provvedendo alla raccolta di tutte le informazioni richieste. L’unità di analisi è costituita dal veicolo- settimana, vale a dire dal singolo autoveicolo, di portata utile non inferiore a 35 quintali, immatricolato in Italia, la cui attività viene osservata per una settimana. Risulta esclusa, quindi, l’attività di trasporto merci effettuata sul territorio nazionale dai veicoli non immatricolati in Italia. Il dato potrebbe quindi essere stato sottostimato.
Oltre il 70% delle merci percorre una distanza inferiore ai 50 km
La movimentazione delle merci nella modalità stradale rappresenta in regione l’83,06% della movimentazione complessiva, compreso il traffico stradale di attraversamento. Se si considerano invece le sole merci che hanno origine e/o destinazione in Emilia-Romagna, la modalità stradale è il 69,74% del totale. Le caratteristiche del traffico stradale
merci del 2021, elaborate secondo i dati Istat, indicano che il traffico intraregionale (cioè, le tonnellate di merci con origine e destinazione all’interno dell’Emilia-Romagna) è il 29,68% di tutto il traffico stradale. Le merci che hanno o origine o destinazione in Emilia-Romagna sono il 46,38% delle merci che transitano su strada.
Il traffico di attraversamento camionistico subìto dalla regione (merci su strada con origine e destinazione in altre regioni italiane ma in transito nella rete viaria regionale) è stato nel 2021 del 23,94% sul totale delle merci transitate sulle strade regionali, in aumento del 5,76% rispetto al 2020. Il 12,78% del trasporto complessivo di merci originate in Italia ha come origine o destinazione l’EmiliaRomagna, sostanzialmente in linea con i valori pre-Covid19. Il traffico intraregionale ha un carattere prevalentemente locale, con più del 70% delle merci che percorre una distanza inferiore ai 50 km. Ciò è determinato dalla domanda frammentata che alimenta la polverizzazione dell’offerta. L’Emilia-Romagna è una regione ad alta vocazione di imprese manifatturiere il cui tessuto produttivo si suddivide in migliaia
di imprese di micro e piccola dimensione. Questo tipo di traffico non è trasferibile su ferrovia. Mentre i traffici di lungo raggio su strada presentano prestazioni logistiche di livello mediamente soddisfacente, i traffici camionistici extraurbani sulle brevi distanze (denominati di corto raggio) risultano più difficilmente gestibili in modo ottimizzato. Tuttavia, pur risultando i più segmentati e meno efficienti, sono quantitativamente molto rilevanti. Proprio su questi flussi di corto raggio extraurbani si concentrano i traffici gestiti in “conto proprio”, cioè traffici con mezzi di portata inferiore ai 35 quintali, in larga parte di proprietà dell’impresa e con-
notati da minori prestazioni rispetto agli operatori specializzati nel trasporto in “conto terzi”, tradizionalmente più efficienti in termini di saturazione dei mezzi e dotati di veicoli più recenti e per questo meno inquinanti. Gli ultimi dati dell’Istituto Nazionale di Statistica, relativi al 2021, evidenziano continui il calo delle tonnellate trasportate in conto proprio dovuta soprattutto alla sua crescita del conto terzi da attribuire in larga parte alla esternalizzazione delle attività di trasporto ad operatori di settore specializzati da parte di imprese agricole, estrattive, manifatturiere, dei servizi alle imprese e alla persona.
La Consar Ravenna, la principale realtà dell’autotrasporto locale, archivia un buon 2023 e guarda con fiducia anche ai conti del 2024 che dovrebbero riservare un’ulteriore crescita dei ricavi. Il valore della produzione nel 2023 è stato pari, come spiega il presidente Veniero Rosetti, a 135 milioni “ed era in crescita del 5% rispetto all’anno precedente; nel 2024 cresceremo di un altro 2% sul 2023 un anno di cui si spera di ripetere il trend e a metà anno le previsioni vanno in questo senso”. La Consar – un Consorzio di autotrasportatori che con la sua lunga storia di servizi e trasporti che affonda le radici negli anni ‘50 e ‘60, ha da sempre rappresentato una realtà importante che ha fortemente contribuito allo sviluppo del territorio di Ravenna e di tutta la Romagna – gestisce giornalmente dai 700 ai 750 camion al giorno, può vantare 56 anni di attività, 390 aziende associate, oltre 800 automezzi e la produzione di circa 1.300 redditi l’anno utilizzando ben 14 specializzazioni di trasporto. Consar fornisce servizi di trasporto merci conto terzi, trasporti internazionali ed eccezionali, logistica, trasporto container, warehousing, movimento terra, trasporto liquidi con cisterna, demolizioni, autospurghi, smaltimento e recupero rifiuti inerti, bonifica Eternit, inoltre noleggia gru, autogru, piat-
Per il presidente Veniero Rosetti uno dei problemi principali è quello di trovare gli autisti
taforme aeree, noleggio furgoni; con interventi nei grandi cantieri edili e idraulici, i trasporti integrati gomma-rotaia, il servizio da fondo stiva a destinazione, la movimentazione di merci pericolose e di rifiuti speciali, la logistica, recente grande investimento. Di fatto, oggi il Gruppo Consar risponde in tempo reale alle rinnovate dinamiche della logistica e della movimentazione di tutti i tipi di merci, proponendo ogni volta soluzioni su misura.
“Uno dei problemi principali che abbiamo oggi – spiega Veniero Rosetti – è la mancanza di autisti e la verticale diminuzione di professionalità. Bisognerebbe che il governo lavorasse seriamente a un progetto di formazione degli immigrati. Oggi i nuovi ingressi di italiani nel settore sono pochissimi e dobbiamo guardare all’Est Europa ma anche all’Africa. D’altra parte oggi la concorrenza dai paesi Orientali dell’Europa c’è ancora ma è meno aggressiva di un tempo”. E nel futuro della Consar Rosetti vede meno cooperazione e più imprenditorialità. “Tra 5 anni – spiega Rosetti – immagino una Consar che ha abbandonato la sua mentalità di cooperativa molto attenta agli equilibri sociali. Noi siamo una associazione di imprese e dobbiamo ragionare da impresa. Non sarà facile, ma la strada che dobbiamo imboc-
ROMAGNA 5 settembre
Balneari, Regione in campo
Si studiano le linee guida per le gare
Dopo il decreto messo in campo dal Governo per risolvere la questione degli stabilimenti balneari, tutti d’accordo, Comuni costieri, Associazioni di categoria e sindacati, per condividere un percorso comune indicato dalla Regione e adottare linee guida condivise per aiutare i Comuni della riviera a realizzare le evidenze pubbliche (da fare entro giugno 2027) e salvare così il settore balneare e dargli una prospettiva futura certa e definitiva. È questo in sintesi il positivo risultato degli incontri organizzati e voluti dalla Regione per risolvere la situazione di stallo riguardante l’applicazione della Direttiva Bolkestein in Emilia-Romagna, diventata particolarmente critica di fronte alle promesse non mantenute del Governo, con il rinvio dell’approvazione di una norma chiara e risolutiva riguardo alla regolamentazione delle concessioni balneari.
INTERVENTI
Pulizia e spurgo fosse biologiche
Trasporto e smaltimento rifiuti
Pulizie industriali e bonifiche ambientali
Videoispezioni con registrazione (ATEX)
For nitura acqua potabile/irrigua
Pulizia Silos Farine\Mangime
Smontaggio e smaltimento eter nit
Prove di tenuta e collaudi fognari
Lavaggio e sanificazione capannoni zootecnici
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Servizi per l'Ecologia
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Ravenna 6 settembre
Merci in ripresa a luglio nel porto di Ravenna
Ma sui primi sette mesi traffici in calo del 4,4%
Il Porto di Ravenna nel periodo gennaio-luglio 2024 ha movimentato complessivamente 14.893.920 tonnellate, in calo del 4,4% (quasi 690 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2023. Gli sbarchi sono stati pari a 12.901.315 tonnellate e gli imbarchi pari a 1.992.605 tonnellate (rispettivamente, -5,2% e +1,2% rispetto ai primi 7 mesi del 2023). Il numero di toccate delle navi è stato pari a 1.502, con 42 toccate in più (+2,8%) rispetto al 2023. Il mese di luglio 2024 ha registrato una movimentazione complessiva di 2.281.583 tonnellate, in aumento del 4,3% (oltre 94 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso mese del 2023. (foto Shutterstock)
Rimini
3 settembre
Carlo Mangini nel Cda
New Factor, società di riferimento nel comparto della frutta secca a guscio e sgusciata presente a livello nazionale con il proprio marchio Mister Nut e con numerose insegne della distribuzione moderna con il marchio del distributore, promotore del progetto di filiera Noci di Romagna e distributore in esclusiva del brand Wonderful Pistachios, il più importante marchio a livello mondiale della categoria, ha annunciato la nomina di Carlo Mangini (nella foto) a consigliere di amministrazione con deleghe allo sviluppo commerciale e marketing dell’impresa. Il manager di grande esperienza e con il quale intercorre un rapporto di conoscenza e stima reciproca pluridecennale, è stato proposto all’Assemblea direttamente dal presidente del CdA, Alessandro Annibali.
7 settembre
Al lavoro uno staff di 50 addetti
Il Sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, ha tagliato il nastro del Conad di via Emilia Levante 245, dopo i lavori di ristrutturazione che hanno interamente rinnovato il negozio. Erano presenti l’amministratore delegato della cooperativa CIA-Conad, Luca Panzavolta, e il presidente, Maurizio Pelliconi (nella foto). Ha portato la benedizione don Marco Bassi, parroco di San Petronio di Castel Bolognese. Il punto vendita, con una super ficie di circa 800 metri quadrati, è gestito dalla società Center Spesa snc della famiglia Baccarini e conta uno staff di circa 50 persone. Durante l’alluvione di maggio 2023, il punto vendita subì gravi danni, ma riuscì a riaprire in pochi giorni grazie all’impegno dei gestori e al supporto di tutto il sistema cooperativo Conad.
Cervia 29 agosto
Terme di Cervia e Brisighella al giro di boa
Arriva il gruppo Anusca di Castel San Pietro
Il Gruppo Anusca, già noto per l’omonima Accademia e centro di formazione situato nel bolognese e socio di maggioranza delle Terme di Castel San Pietro dal 2017, ha concluso l’acquisizione della quota maggioritaria del capitale sociale di Terme di Cervia e Brisighella Srl, assumendone il controllo. La parte minoritaria del pacchetto delle quote, rimane di ulteriori soci minoritari. Giorgia e Aldo Ferruzzi garantiranno la continuità aziendale, mantenendo il loro ruoli apicali nella gestione operativa. Con questa rilevante operazione Anusca srl consolida la propria posizione nel termalismo, sostenuta anche dai dati in crescita sia a Cervia sia a Castel San Pietro. Stando ai dati del 2023 di entrambi i centri termali, il polo che si sta configurando conterà circa il 20% delle prestazioni complessivamente erogate dalle Terme dell’Emilia-Romagna.
29 agosto
arrivano
Pronti 378,8 milioni del Fondo di Solidarietà
La Commissione Europea ha proposto di erogare 378,8 milioni di euro del Fondo di Solidarietà a favore delle terre colpite dall’alluvione del 2023 in Romagna. Si tratta dello stanziamento maggiore su un totale di oltre 1 miliardo di euro di aiuti complessivi divisi tra Italia, Slovenia, Austria, Grecia e Francia. “È un’ottima notizia, che conferma gli impegni presi dall’Europa nelle settimane successive a quel dramma. Inoltre, la cifra conferma la precisione della stima dei danni che in poche settimane e in piena emergenza le comunità e gli enti locali erano riuscite a fare con la massima trasparenza e serietà. Risorse importanti - sottolinea la presidente facente funzioni con delega alla Protezione Civile, Irene Priolo - che potranno sostenere i piani speciali, per opere strategiche per la messa in sicurezza del territorio”. (foto Shutterstock)
Cesena 29 agosto
“Vanno salvati i negozi in città”
Appello di Giorgio Piastra (Confcommercio)
Negli ultimi anni si è assistito a un significativo cambiamento nelle abitudini dei consumatori che si sono orientati sempre di più verso un approccio non consumistico. Lo mette in luce il direttore di Confcommercio cesenate Giorgio Piastra. “Il ruolo del negozio locale sta riacquistando centralità. Non si tratta solo di un luogo di acquisto, ma di uno spazio di incontro, di scambio culturale e di supporto reciproco. I negozi diventano custodi delle tradizioni, promuovono prodotti selezionati e offrono esperienze uniche, differenziandosi da quell’omologazione di offerta che punta su un consumo di massa spesso disconnesso dai territori. Il futuro del fashion retail dipende dalla volontà di saper vedere oltre l’immediato – che è sicuramente difficoltoso – investendo sulla qualità, sull’originalità e sulla relazione con il cliente. Solo così potremo continuare a stare sul mercato”. (foto Shutterstock)
Ravenna 19 agosto
BCC ravennate, forlivese e imolese
Primo semestre positivo per i conti
“L’ottimo andamento della gestione e la solidità della Banca - afferma Giuseppe Gambi, Presidente della BCC ravennate, forlivese e imolese - consentono, anche quest’anno, di dare piena realizzazione alla mission statutaria con la possibilità di proseguire il sostegno a favore di attività sociali, assistenziali e culturali per il territorio e di rafforzare la possibilità di concedere credito a imprese e famiglie”. Nel primo semestre del 2024 la BCC ha proseguito il percorso di rafforzamento del patrimonio, che ha raggiunto i 562 milioni di euro, con un coefficiente di solidità patrimoniale (Total Capital Ratio) al 25,5%, e ha concesso 2.376 mutui per complessivi 277 milioni di euro, con erogazioni in crescita soprattutto a favore delle imprese. Resta importante il sostegno alle famiglie per l’acquisto o la ristrutturazione della casa (1.178 mutui per 143 milioni di euro). (nella foto il Presidente Giuseppe Gambi e il Direttore Generale, Gianluca Ceroni)
Forlì-Cesena/Rimini
22 agosto
Imprese straniere in crescita
Sono il 12,9% del totale
Incremento delle imprese straniere attive nel territorio di Forlì-Cesena e Rimini a fine giugno 2024, superiore alla variazione positiva regionale e nazionale. Per la Cdc della Romagna le imprese straniere aumentano in tutti i principali settori. Al 30 giugno 2024 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 9.057 imprese straniere attive, che costituiscono il 12,9% del totale delle imprese attive (14,1% in Emilia-Romagna e 11,7% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2023 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 5,5%, superiore alla variazione positiva regionale (+1,3%) e nazionale (+1,6%). (foto Shutterstock)
Ravenna
27 agosto
Mauro Mambelli (Confcommercio): “Troppi limiti”
“La Regione Emilia-Romagna ha adottato il Piano Speciale preliminare sulle situazioni di dissesto idrogeologico che coinvolge in maniera importante anche il territorio del Comune di Ravenna. Questo significa che il piano ripropone una situazione del territorio del Comune di Ravenna dove le aree soggette ad alluvione sono state retinate di colore azzurro, e questo comporta importanti limitazioni sulla possibilità di poter edificare ex novo immobili, di poterli demolire e riedificare, di poter effettuare ristrutturazioni o ampliamenti. Sono consentiti solo semplici manutenzioni ordinarie”. Così Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio Ravenna (nella foto), sul Piano Speciale preliminare sulle situazioni di dissesto idrogeologico che avrà forti ripercussioni sul piano urbanistico generale.
Forlì-Cesena/Rimini
19 agosto
Stabilimenti balneari in crescita
Nelle due province 951 unità attive
Al 30 giugno 2024 nel sistema aggregato di Forlì-Cesena e Rimini si contano 951 stabilimenti balneari attivi, con una crescita del 2,6% sul 30 giugno 2019 e del 6,1% rispetto al 30 giugno 2014. L’incremento nel medio periodo è lievemente superiore a quello regionale (+2,3%) e inferiore al dato nazionale (+10,7%), mentre l’aumento nel lungo periodo risulta essere minore sia del dato dell’Emilia-Romagna (+7,8%) sia di quello Italia (+29,9%). Riguardo alla forma giuridica, gli stabilimenti balneari sono costituiti prevalentemente come società di persone (66% del totale), a cui seguono le società di capitale (18,8%) e le imprese individuali (13,0%); in tale contesto, si rileva la forte crescita degli stabilimenti balneari società di capitale (+35,6% nel medio periodo, +132,5% nel lungo periodo), a cui si contrappone la decisa diminuzione di quelli costituiti sotto forma di imprese individuali (rispettivamente, -16,8% e -23,5%).
12 agosto
Ma l’agricoltura continua a soffrire
L’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna aggiorna i conti economici ravennati rispetto alle stime di aprile. La massima istituzione economica del territorio, infatti, rivede al rialzo, sulla base degli scenari delle economie locali realizzati da Prometeia (edizione luglio 2024), il tasso di crescita del valore aggiunto della provincia di Ravenna (stimato in termini reali in 11,4 miliardi), che dal +0,5% sale al +1,3%. “Benché positivi – sottolinea la Camera di commercio presieduta da Giorgio Guberti (nella foto) – i dati confermano alcuni elementi di criticità: soffre, infatti, oltre all’agricoltura, l’industria, compensate dall’apporto positivo dei servizi e dell’edilizia. In sofferenza l’export, che, dopo le diminuzioni registrate nel 2023 (–10,3%), fa segnare, per quest’anno, un -6,6%, rinviando un recupero consistente al 2025 (+4,7%)”.
16 agosto
La Regione finanzia un intervento da 450mila euro
La Giunta Comunale ha approvato una delibera con l’approvazione dello studio di fattibilità tecnico economica per la realizzazione di un’opera di difesa dalle ingressioni marine per l’abitato di Valverde. L’intervento consiste nella costruzione di un muretto in cemento armato che coprirà un perimetro di 420 metri nel tratto di viale Carducci compreso tra via Quasimodo e via Deledda. L’importo stanziato è di 450.000 euro finanziati interamente dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del piano dei primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza degli eventi eccezionali che si sono verificati nei mesi di novembre e dicembre del 2022. Il muretto costiero andrà a tutelare sia gli spazi pubblici che gli spazi privati che nella frazione di Valverde sono minaccia da eventi atmosferici e marini molto intensi. Al momento sono in corso sopralluoghi per valutare le fasi progettuali future e condividere il percorso insieme agli operatori economici della zona.
9 agosto
Le aziende assumono Programmati 18.830 nuovi ingressi
La Camera di commercio della Romagna diffonde le previsioni occupazionali per il trimestre agosto-ottobre 2024: le imprese hanno programmato complessivamente 18.830 nuovi ingressi nelle province di Forlì-Cesena e Rimini. Fra le professioni emergenti, quelle legate ai servizi culturale, orange jobs, e quelle del settore agricolo, brown jobs. Dalle analisi occupazionali diffuse dalla Camera di commercio della Romagna, gli ingressi previsti (entrate per assunzioni a tempo indeterminato e determinato e per attivazioni di forme di lavoro flessibile) nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, per il trimestre agosto-ottobre 2024 sono 18.830. Gli ingressi previsti nel mese di agosto sono 4.820, 2.520 a Forlì-Cesena e 2.300 a Rimini, e rappresentano il 17,8% del dato regionale (-4,6% rispetto al mese scorso) pari a n. 27.200 – l’8,6% (-0,1%) degli ingressi previsti in Italia, pari a 315.000 (-193.000 rispetto a luglio). (foto Shutterstock)
L’assessora: “Un incarico che mi onora”
“Sono onorata di annunciare la mia nomina nell’Advisory Board di OMC Med Energy, la conferenza che conferma il ruolo di Ravenna come capitale dell’energia non solo in Italia, ma in tutto il Mediterraneo” afferma l’assessora Annagiulia Randi (nella foto) che, oltre alla notevole esperienza maturata prima dell’incarico pubblico in ambito portuale, è anche raccomandatario marittimo, spedizioniere doganale e consulente del commercio internazionale. “Questa nomina è motivo di grande soddisfazione per me, avendo maturato la mia esperienza professionale in ambito portuale. Ho sempre seguito le attività di OMC Med Energy con curiosità e interesse, consapevole del suo impatto significativo sul nostro territorio” continua Randi. OMC Med Energy 2025 “rappresenterà un’opportunità unica per confrontarsi sui temi della decarbonizzazione, della portualità e dell’energia.
Cesena 12 agosto
Il Carisport si avvia alla normalità
Ripristinato il pavimento dopo l’alluvione
Si è conclusa una delle fasi più importanti dell’intervento di ripristino del “Carisport” gravemente danneggiato dall’alluvione dello scorso anno e sottoposto a lavori strutturali corrispondenti a un costo complessivo di 960mila euro, in relazione alle opere già eseguite (a fronte di una spesa totale pari a 1,6 milioni di euro). “Gradualmente – commenta l’Assessore allo Sport e ai Lavori pubblici Christian Castorri – il palazzetto ‘Carisport’ torna al suo splendore e viviamo tutti nell’attesa di tornare in questo impianto cittadino in occasione di eventi sportivi e di intrattenimento, come è sempre stato. Particolarmente interessante è la natura della nuova pavimentazione progettata per una facile installazione e per poter essere rimossa e reinstallata a seconda delle necessità, nell’arco di due ore”.
4 agosto
Fortunale del luglio 2023
Sospese per un altro anno le rate dei mutui
L’Abi ha diffuso una lettera circolare agli associati in cui segnala che è stata pubblicata, sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, la Delibera del Consiglio dei Ministri con la quale è prorogata per 12 mesi la misura di sospensione delle rate dei mutui prevista dall’Ordinanza del Capo della Protezione Civile in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 22 al 27 luglio 2023 nel territorio delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì Cesena. Nell’Ordinanza della Protezione Civile si fa esplicito riferimento all’accordo sottoscritto da Abi e dalle associazioni dei consumatori per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali. (foto Shutterstock)
7 agosto
Nuovi boschi crescono in regione
Strade e ferrovie sempre più “verdi”
Alberi a fianco di strade, autostrade e linee ferroviarie. La rete infrastrutturale dell’Emilia-Romagna si colorerà di verde grazie alla messa a dimora di oltre 42mila piante che permetteranno di creare oltre 66 ettari di veri e propri boschi, lungo la rete infrastrutturale del territorio di pianura, compreso quello della città metropolitana di Bologna. Nuovi polmoni green che, considerando le coperture vegetali spontanee già esistenti per circa 30 ettari in aree di proprietà dei tre gestori, porteranno a quasi 100 ettari le super fici boscate lungo la rete infrastrutturale di pianura. Un progetto che sta per diventare realtà grazie a 2,6 milioni di euro che la Regione assegnerà ad Anas, Aspi e Rfi, i tre enti che si occuperanno dell’intervento. (foto Shutterstock)
5 agosto
Fattore R fa tappa a Ravenna
La Romagna gioca sulla sostenibilità
Torna Fattore R, il Romagna Economic Forum. Giunto all’ottava edizione (nella foto la presentazione dell’evento), ampio è il carnet di novità di questo evento, da sempre momento di incontro e confronto tra imprese, istituzioni e associazioni di categoria per delineare le strategie per la crescita del territorio. In programma venerdì 4 ottobre, la prima novità sta nella location: Ravenna. Dopo Cesena e Rimini, il Forum conferma la sua natura itinerante e fa tappa nella città bizantina. Più precisamente nel Teatro Alighieri, luogo di forti connessioni per il suo rapporto tra cultura e imprenditoria. Perché è al tessuto economico della Romagna che pone il suo focus Fattore R, richiamando nel corso degli anni decine di imprenditori, analisti e associazioni in una riflessione collettiva di sistema verso il futuro. Come conferma il tema di quest’anno che pone lo sguardo su tre sfide cruciali per il futuro della Romagna: “ESG: ambiente, sostenibilità e governance nella Romagna del futuro”. Ovvero come evidenzia il sottotitolo: “La nuova Filantropia: come le aziende possono creare valore e comunità nel tessuto sociale del territorio”.
29 luglio
Al vertice confermata Simona Buda
22 luglio
La Regione sostiene la ristrutturazione
Un importante passo avanti per la sede di Faenza del Tecnopolo di Ravenna. La Regione EmiliaRomagna ha infatti recentemente approvato il progetto che trasformerà il Tecnopolo faentino, il ‘Parco Scientifico e Tecnologico Torricelli’, stanziando 1 milione e 348mila euro per potenziare le infrastrutture dedicate alla ricerca e all’innovazione. L’intervento, che sarà realizzato in via Granarolo 62, prevede la riqualificazione e la ridistribuzione degli spazi interni già esistenti anche dal punto di vista energetico, cosa che renderà i luoghi maggiormente accoglienti e funzionali per le nuove destinazioni. Tutto questo sarà a beneficio degli enti che in quell’area opereranno: Romagna Tech, CIRI MAM, Dipartimento di Chimica Industriale con il Corso di laurea di Chimica dei materiali e il neonato C-Hub, raggruppamento di imprese ed enti di ricerca per lo sviluppo dei materiali compositi e ceramici. (foto Shutterstock)
Si è svolta l’Assemblea dei Soci di Alea Ambiente, la società in house providing per la gestione dei rifiuti del bacino forlivese, durante la quale i 13 Comuni soci hanno designato i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione che rimarranno in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio 2026. Al vertice della società è stata confermata Simona Buda, titolare della catena Robinson e già Presidente di Alea Ambiente dal 2021 (nella foto). Nel ruolo di Consigliere subentra Federica Ferraris, indicata dal Comune di Forlì, tributarista libera professionista ed esperta in materia fiscale; mentre l’incarico di Vicepresidente resta ad Andrea Bandini, indicato dagli altri comuni, già general manager del CEUB di Bertinoro.
Forlì
1 agosto
Arrivati 4mila euro per la musicoterapia
Ammonta a 4.000 euro il ricavato devoluto da Centrale del Latte di Cesena a favore dei progetti di Musicoterapia per la “Pediatria a Misura di Bambino” dell’Ospedale M. Bufalini di Cesena. Tutto questo grazie all’iniziativa solidale che si è svolta in occasione della fiera di San Giovanni, nel centro storico di Cesena lo scorso giugno. Un’iniziativa che conferma la sensibilità e l’impegno di Centrale del Latte di Cesena nei confronti del territorio locale, da sempre a sostegno delle iniziative volte a premiare e aiutare i bambini e ragazzi. Ecco che in questo modo anche tutti gli appassionati del fresco gelato soft della Centrale del Latte di Cesena, con un piccolo gesto di gusto hanno aiutato l’Azienda nell’ottenere un concreto aiuto a chi è più in difficoltà. (nella foto il momento della donazione)
Romagna24economia
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Inchiesta a cura di Giorgio Costa
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Direttore editoriale: Carlo Serafini
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Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura della Romagna
Camere di Commercio
Aziende della Romagna a rotazione
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’ in collaborazione
IL GRUPPO ORMEGGIATORI DEL PORTO DI RAVENNA VIENE COSTITUITO A RAVENNA NEL 1973 E ASSUME LA FORMA GIURIDICA DI SOCIETÀ COOPERATIVA IL 1 AGOSTO DEL 1992
Il Gruppo svolge la sua attività garantendo il servizio 24 ore per tutti i giorni dell’anno, a salvaguardia della sicurezza della navigazione, delle strutture portuali, dell’ambiente, delle vite umane. Assicura altresì il regolare svolgimento dei traffici. Il Gruppo si avvale dell’opera di 28 soci ad alta professionalità marinara che organizza e coordina sulla base delle esigenze del traffico portuale. Per soddisfare con immediatezza tutte le necessità operative del servizio, il Gruppo dispone di 9 imbarcazioni conformi ai requisiti tecnici ed alle dotazioni previste dall’Autorità Marittima, oltre a 7 autovetture.
Medaglie al Merito di Marina
Sono state conferite ai membri del Gruppo 5 Medaglie al Merito di Marina
Nel 1967 una Medaglia d’Oro al Merito di Marina è stata conferita all’ormeggiatore Terzo Sirotti, disperso in mare durante il salvataggio dell’equipaggio della Motonave “Carmelina Prima”, naufragata alla Diga Foranea Nord del Porto di Ravenna.
Il 22 ottobre 2008, nel corso di una cerimonia tenutasi a Ravenna sono state conferite una medaglia d’Argento al Merito di Marina a Gianpaolo Guidi e tre medaglie di Bronzo al Merito di Marina agli altri tre componenti l’equipaggio della motobarca EBA: Stefano Trombini, Ivan Trombini e Mirko Ragazzini che il 24 settembre del 2004, durante un fortunale, salvarono dieci persone cadute a mare nell’avamporto di Ravenna.