Hanno taggato Biancaneve

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CAPITOLO 1

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a stanza era rischiarata dalla luce tremolante di dodici candele, che spuntavano dritte e delicate da un enorme candelabro di cristallo, appoggiato su un piccolo tavolo di legno. Con le gambe incrociate, adagiata su un grande cuscino verde che occupava tutta la sedia, Biancaneve stava chattando con la sua amica Cindy. Ogni volta che schiacciava il tasto invio, il candelabro tremava un poco.

CHAT – In inglese “to chat” significa “chiacchierare”.

Su Internet una “chat” è un servizio che consente di scambiarsi messaggi scritti in tempo reale. Si possono dare risposte rapide e quindi avere vere e proprie conversazioni.

Snowy97: Cioè hai capito che sbattimento? Non ne posso più di quella strega! Cindy: Eddai Bianca, è pur sempre tua madre! Snowy97: No, non lo è! La mia vera madre è... è… non c’è più e mio padre, cavolo, proprio di questa strega doveva innamorarsi? Sai che mi controlla in ogni momento? E vorrei sapere perché mi deve rispondere male ogni volta che le chiedo qualcosa. E poi mi fa venire i brividi il modo in cui mi fissa… L’altra mattina quando ho aperto gli occhi l’ho trovata vicino al mio computer, lo scrutava. Chissà cosa stava per fare, forse curiosare.

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Cindy: Ehi Bianca, ho un’idea grandiosa! Perché settimana prossima non vieni a stare un po’ da me? Dai, i miei stanno per organizzare una grande festa per il compleanno di mia madre, sarà divertente! Snowy97: Ma ci saranno un sacco di vecchi! Cindy: Sì ma i vecchi portano i loro figli e sono sicura che fra loro ci sarà qualcuno di simpatico! Snowy: Mmm, non è una cattiva idea. Tanto il mio tutore ha finito di rompermi le scatole con il francese, l’insegnante di musica è malato e quell’assurda donna che sta tentando di insegnarmi a ricamare è partita e chissà quando tornerà. Spero se la mangi un drago. Insomma, direi no prob! Cindy: Grande! Quando arrivi? Snowy97: Boh. Il difficile adesso è dirlo alla mia matrigna. Occavolo, che cosa le dico? Non mi lascerà mai venire alla festa! Ehi, non sarà stata invitata anche lei, vero? Cindy: Ma va’, mia madre la detesta perché non vuole rivelarle chissà quale pozione antirughe, non so… robe fra vecchie! Snowy: E quindi cosa mi invento? Cindy: Idea! Snowy: Spara! Cindy: Diremo che è appena arrivato un nuovo insegnante di spagnolo, che tu ci terresti tanto a conoscerlo perché adori la Spagna, bla bla bla… Snowy97: Mmm… Cindy: ? Snowy97: Non mi sembra così geniale… Cindy: L

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Snowy97: Però ci posso provare! Cindy: J Snowy97: Oh, oh… ti devo lasciare, sento dei passi… a domani! :– * Cindy: buonanotte, a domani :– *

Appena Biancaneve tolse le mani dalla tastiera, la porta della stanza si aprì: era Annette, la cuoca del castello. Con un sorriso dolcissimo la avvisò che la cena era pronta e di non fare tardi perché la Regina era già nervosa. – Che cosa le è successo, il mio adorato gatto Gigio le ha mangiato le ciglia finte? – chiese la ragazza ridacchiando mentre si infilava le scarpette. – Biancaneve, non fare così. È sempre un po’ tesa, ha un castello da mandare avanti da sola e non è mai facile, soprattutto di questi tempi. Dai, tesoro, vai a lavarti le mani. Stasera ti ho preparato il tuo dolce preferito! – Torta di fragole con crema pasticcera? – Lo scoprirai solo alla fine… ora vai! La cena fu silenziosa, come sempre. Annette portava le pietanze, Biancaneve mangiava con appetito e non vedeva l’ora di assaggiare il dolce. Era una torta di pere e cioccolato. Quando arrivò il momento la matrigna esclamò con voce lenta e tagliente: – Cara, cara la mia Biancaneve, prendine pure a volontà di quella roba ma poi non ti lamentare se diventerai grassa come tua cugina Georgette. Guarda me, nonostante i Hanno taggato Biancaneve

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miei… anni, guarda che vitino sottile – e bevve un bicchiere d’acqua, scuotendo il capo per dire “no” quando Annette si avvicinò con il dolce. La ragazza si fermò al primo boccone di torta. Ci pensò su un attimo e poi finì la sua fetta. Alla fine, chiese il permesso di ritirarsi e andò in camera sua. Le veniva da piangere. Anche il dolce doveva rovinarle, pensò mentre correva sulle scale di pietra. Faceva freddo quella sera e come se le avesse letto nella mente, dopo un quarto d’ora Annette bussò alla porta: aveva preparato una tisana di camomilla e altre erbe coltivate con le sue mani. – Tieni piccola, bevi questa, farai sogni meravigliosi… – Come svegliarmi in un altro castello lontana da quella strega? Annette non disse niente. Le diede un bacio sulla fronte e si ritirò. Finita la bevanda, Biancaneve si rifugiò sotto le pesanti coperte mentre Gigio si accovacciava ai suoi piedi. E proprio come le aveva annunciato Annette, fece un sogno bellissimo. Stava correndo in un grande prato, pieno di fiori coloratissimi che al posto dei petali avevano pietre preziose scintillanti. Poco lontano c’era un castello dal quale proveniva una musica bellissima e davanti un ampio giardino, un grande andirivieni di cavalli e cavalieri… ehi, ma c’è un giovane principe su quel cavallo che… Bip-bip! Bip-bip! Biancaneve si svegliò di soprassalto. – Oh no, ho dimenticato acceso il mio smartphone. Uff, chi cavolo mi scrive nel cuore della notte? Giuro che se è quel cretino di Robert che mi fa uno scherzo… 8

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SMARTPHONE – Tradotto significa “telefono intelligente”. Certo, manca solo che sforni dolci e poi fa veramente di tutto, non solo telefonare! È un mini-computer che ti permette di navigare su Internet, chattare con gli amici e trovare la strada giusta. Oggi ci sono perfino applicazioni mediche, come quella che trasforma lo smartphone in misuratore del battito cardiaco. Che cosa ha permesso al semplice telefonino di diventare così intelligente? Facile: la possibilità di mettergli tanta memoria su cui registrare i programmi e salvare tanti dati.

Biancaneve si alzò per controllare e quando lesse il testo, si sentì lo stomaco arrotolare: Ti prego Biancaneve scappa altrimenti entro l’alba sarai morta. Se non ci credi chiedi allo Specchio Magico, e poi scappa! Subito! Il messaggio era anonimo. Il cuore di Biancaneve iniziò a galoppare, la testa le girava e per un istante pensò che fosse un incubo. Gigio saltò giù dal letto e si strusciò contro le sue gambe quasi volesse rassicurarla. Biancaneve ora era del tutto sveglia, il suo cuore batteva forte. Infilò la vestaglia e corse nei sotterranei, dove lo Specchio Magico era gelosamente custodito in una piccola stanza buia. Reggendo fra le mani una delle sue candele, Biancaneve scese le scale, mentre il suo affezionato Gigio stava cautamente dietro di lei. Arrivò alla stanza dello specchio. Entrò. Era tutto buio. Fece tre passi in avanti e si fermò. Sapeva di essere davanti all’oracolo di vetro e metallo. E disse: – Specchio Magico, sono Biancaneve e devi rispondere alla mia domanda. Hanno taggato Biancaneve

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Una sottile voce metallica invase la stanza: – Buonasera Biancaneve, sono lo specchio che tutto vede. Solo con la password giusta potrai avere la mia risposta augusta.

PASSWORD – È la “parola chiave” che consente di accedere

a un sito, un file, una cartella... Ti ricordi la favola di Alì Babà e i quaranta ladroni? “Apriti sesamo” era la password di accesso alla caverna! Di solito le password sono composte da lettere o da numeri, ma per aumentarne l’efficacia, cioè per evitare che vengano scoperte, gli esperti di informatica consigliano di mescolare lettere e numeri, ed evitare nomi e date prevedibili.

Biancaneve non ebbe alcuna incertezza: – La password è Principe gigio dal pelo grigio! La stanza si illuminò: la luce veniva dallo Specchio Magico. – Buonasera Biancaneve, sono lo specchio che tutto sa. Come posso soddisfare la tua curiosità? – Specchio, sono molto preoccupata. Ho appena ricevuto un messaggio da uno sconosciuto, mi dice che devo scappare subito! Sono davvero in pericolo? – Cara, dolce Biancaneve. Dubitare non puoi perché sono un portento: scappa ora finché sei in tempo! – Sì, ma perché? Che cosa sta succedendo? – Stai perdendo tempo prezioso, dirti di più non oso. – Smettila di parlare per enigmi e di fare le rime, non lo sopporto!

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– Ehi, bambina, abbassa la crestina… Sono uno specchio magico, non trattarmi da zotico! – Basta, mi hai veramente rotto le scatole! Me ne vado! – Prima devi uscire dalla sessione, è la regola e non si fa eccezione! Biancaneve lo ignorò e uscì più spaventata di prima. Corse in camera sua, riempì la borsa con lo stretto necessario, fra cui il telefono, il caricabatterie, un quaderno e un paio di libri. Quando lasciò il castello, il cielo era così pieno di stelle luminose che sembrava una coperta nera traforata da raggi di luce.

SESSIONE – È il periodo di tempo durante il quale resti connesso

a un computer o utilizzi un programma. Una sessione comincia per esempio inserendo la tua password e avendo così accesso al programma che vuoi utilizzare e a tutte le informazioni più o meno personali che ti riguardano. Una volta completato il compito che dovevi svolgere o finito di usare il programma, è importante terminare la sessione scollegandoti, soprattutto se usi un computer pubblico o usato anche da altri, per essere sicuro che le tue informazioni personali non siano poi viste da altre persone che si collegheranno dopo di te a quel computer.

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