Progetto grafico copertina: Alessandra Zorzetti Progetto grafico interno: Studio Link Dove non altrimenti indicato, le immagini appartengono all’Archivio Giunti. L’editore si dichiara disponibile a regolare le eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte. www.editorialescienza.it www.giunti.it © 2020 Luca Novelli/Quipos srl © 2020 Editoriale Scienza srl via Bolognese, 165 - 50139 Firenze via Beccaria, 6 - 34133 Trieste Prima edizione: aprile 2020
Stampato presso Lito Terrazzi srl Stabilimento di Iolo
L U C A N O V E L L I
MARCO POLO e l’incredibile Milione
MARCO POLO “Non ho raccontato neppure la metà delle cose che ho visto.”
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È il viaggiatore che ha fatto sognare imperatori e re, mercanti e uomini di scienza. È il veneziano che ha aperto la strada a nuove esplorazioni, ispirando imprese che hanno portato alla scoperta delle Americhe e alla prima circumnavigazione del mondo. Lo ha fatto con un libro dettato a uno stupefatto cantastorie, ricopiato infinite volte e tradotto in molte lingue e infine giunto fino a noi. Il suo racconto è ingenuo e terribile come una favola medioevale. Ha un titolo misterioso e pieno di promesse: il Milione. Quella che segue è in breve – molto in breve – la storia del Milione e di Marco Polo, raccontata da lui stesso.
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CHE COSA C’È IN QUESTO LIBRO Ci sono io, Marco Polo, e la mia infanzia nella città di Venezia. C’è il viaggio con mio padre e mio zio fino alla capitale del Catai.
Ci sono i saraceni, i mongoli e tanti popoli che abbiamo incontrato percorrendo la Via della Seta.
C’è il nostro arrivo alla reggia del Kublai Khan.
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Ci sono i miei anni al servizio dell’imperatore e le tante meraviglie dell’Estremo Oriente.
C’è la principessa Kokachin e il nostro avventuroso ritorno a casa. C’è la mia cattura e la lunga detenzione in un carcere di Genova. C’è messer Rustichello, lo scrivano al quale ho dettato le mie memorie... Memorie che sono diventate il Milione, il libro che mi ha fatto conoscere in tutto il mondo.
Infine c’è un dizionarietto... milionario!
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Genova RUSSIA
Venezia Costantinopoli
AFRICA PERSIA
ARABIA
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PAMIR
Hormuz
TERRE DELL’ETERNA NOTTE
MONGOLIA
CIPA NGO
Khanbaliq (Pechino) CINA
BIRMANIA
CEYLON
SUMATRA
GIAVA
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Marco Polo nasce nel 1254, a Venezia. Con i suoi 100 000 abitanti è una delle città europee più popolate del XIII secolo. È libera e indipendente, al centro di un impero commerciale che controlla gran parte delle rotte del Mar Mediterraneo e del Vicino Oriente. Non è certo la città di oggi, popolata da turisti e disseminata di negozi di souvenir. La durata della vita si aggira attorno ai quarantacinque anni. Le case sono in gran parte di legno, i ponti tra le isole sono rari e le chiese più belle sono in costruzione. Ma tutte le attività sono in espansione, Venezia sta traendo vantaggio dalla Settima Crociata, commerciando armi e costruendo navi. L’aria è dinamica ed effervescente.
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1. Io, Marco Polo Damigelle e giovani messeri, principesse e figli di mercanti, benvenuti in queste pagine dove racconto la mia vita e la mia avventura ai confini del mondo. Io sono Marco figlio di Niccolò Polo, veneziano di famiglia e di fatto. In verità non ho mai conosciuto mio padre e forse non lo vedrò mai. È partito per l’Oriente, con mio zio Matteo, prima che nascessi. Ora sono passati 15 anni.
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Perdonate se mi presento a piedi scalzi, ma a Venezia, nel mio tempo, ci si muove più in barca che a piedi. Di scarpe ce n’è poco bisogno. Anche mia madre è morta, ma non mi sento solo. So leggere, scrivere e far di conto, a differenza dei figli dei poveri e degli schiavi, so usar bene l’abaco e le cifre romane. Conosco anche quelle arabe. Ho imparato queste cose nella scuola della chiesa, da mia zia Flora e da suo marito. Li aiuto nel loro magazzino di stoffe, non lontano dal mercato dell’isola di Rialto.
Appena posso corro in Piazza San Marco, e alla riva dove approdano le navi che tornano da Oriente.
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Qui vengono fatti scendere gli schiavi e le merci più strane. A tutti chiedo notizie di mio padre e di suo fratello.
La risposta è sempre la stessa: da quando hanno lasciato Costantinopoli nessuno li ha più visti. E aggiungono: pochi ritornano dalle terre dove sorge il Sole. Eppure un giorno...
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Contro ogni previsione Niccolò e Matteo Polo sono sopravvissuti a mille avventure e sono tornati a Venezia. Da Costantinopoli i due mercanti veneziani avevano raggiunto la lontana Cina. Sono tornati come ambasciatori del sovrano assoluto di tutti i territori d’Oriente: il Kublai Khan. Hanno con sé una tavoletta d’oro, un lasciapassare che ha consentito loro di attraversare gli immensi territori occupati dai mongoli. Portano un messaggio per il Papa di Roma, ma papa Clemente IV è morto da poco e il suo successore deve essere eletto. Così sono tornati alla loro Venezia. Tra lo stupore di tutti.
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2. Un padre a sorpresa Mio padre non sapeva della morte di mamma. Tantomeno di avere un figlio che lo aspettava da 15 anni. Abbiamo tante cose da raccontarci, ma le sue sono sicuramente più straordinarie. Sono orgoglioso di lui. Per tornare dal Catai ha viaggiato per tre anni con suo fratello Matteo tra montagne e deserti, tempeste e nevi eterne. Per una parte del viaggio sono stati accompagnati da un rappresentante del Kublai Khan, che però si è ammalato e ha rinunciato a proseguire. Papà mi mostra la tavoletta d’oro del Khan. Dalle tasche estrae oggetti mai visti. Mi fa odorare spezie sconosciute. Disegna mappe di regioni del mondo dove indica città e paesi dei quali a Venezia nessuno conosce l’esistenza.
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