Voci dal mondo verde

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Testi: Stefano Bordiglioni Illustrazioni: Irene Penazzi Progetto grafico: Sandra Zorzetti Hanno collaborato alla stesura dei testi: Rossella Arena (La mimosa sensitiva); Flavia Moretti (La rosa di Gerico, L’albero del pane); Federica Cornia (Il fico strangolatore, La Venere acchiappamosche, La sequoia gigante); Giulia D’Amico (la Yareta); Milvia (L’ulivo, Il melograno); Loredana Erbetta (Il Ginko, Il rompicapo della scimmia); Belinda Barth (Il frangipani); Giada Magnani (L’eucalipto arcobaleno). La collana “I libri dell’Orto” è realizzata da Editoriale Scienza in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova Per l’Università degli Studi di Padova (1222-2022) Direzione: Annalisa Oboe e Telmo Pievani Coordinamento: Area comunicazione e marketing – Settore progetto Bo2022 Supervisione storico-scientifica: Università di Padova www.editorialescienza.it www.giunti.it © 2020 Editoriale Scienza srl via Bolognese, 165 – 50139 Firenze – Italia via C. Beccaria, 6 – 34133 Trieste – Italia Prima edizione: ottobre 2020

Stampato in Serbia


Stefano Bordiglioni

VOCI

DAL MONDO VERDE Le piante si raccontano

Illustrazioni di

Irene Penazzi



Le piante, e in particolare gli alberi, mi hanno sempre affascinato, al punto che da bambino quasi non disegnavo altro. E più avanti mi è capitato talvolta di pensare che, se fossi vissuto in una vita precedente, sicuramente sarei stato un albero. Una quercia, per essere precisi. Forse perché un’enorme quercia secolare era stata teatro e “compagna” dei miei giochi d’infanzia. In ogni caso non ho mai pensato agli alberi come cose, ma li ho visti sempre come esseri viventi. Viventi e benevoli. Poi mi è capitato di leggere articoli che parlavano delle piante come di esseri senzienti e addirittura capaci di comunicare in qualche modo fra loro. Così ho pensato che sarebbe stato interessante, e forse anche divertente, dare voce agli alberi e alle altre piante, e tradurre in parole quello che potrebbe essere il loro punto di vista. Per questo motivo, io e gli allievi di Bottega Finzioni abbiamo scelto un certo numero di piante straordinarie per capacità e comportamenti modellati dall’evoluzione, e ci siamo divertiti a farle parlare.

Stefano Bordiglioni


CAMPIONI DI ALTEZZA L’abete rosso...................................................... 12 L’eucalipto australiano ........................... 14 La sequoia gigante ...................................... 16

TRONCHI EXTRALARGE Il cipresso di Montezuma .....................20 Il baobab africano .......................................22 Il baniano ............................................................24

GRANDI FOGLIE La Welwitschia............................................... 28 La ninfea gigante......................................... 30 Il rabarbaro gigante...................................32

RETE DI RADICI Il fico strangolatore.....................................36 La mangrovia rossa ....................................38 Il pioppo tremulo americano .............40

FIORI GIGANTI La strega della foresta..............................44 L’aro titano ........................................................ 46 La palma Talipot...........................................48


QUESTIONE DI VELOCITÀ La mimosa sensitiva...................................52 La palma che cammina ...........................54 La Venere acchiappamosche..............56

CONDIZIONI ESTREME La yareta .............................................................60 Il salice polare ................................................ 62 La rosa di Gerico .......................................... 64

FOSSILI VIVENTI Il ginko................................................................... 68 Il pino del Cile..................................................70 La cicade ..............................................................72

PIANTE DA FAVOLA Il frangipani ......................................................76 L’eucalipto arcobaleno ............................78

PIANTE DA TAVOLA L’albero del pane ...........................................84 L’ulivo..................................................................... 86 Il melograno ..................................................... 88

Indice

Il drago delle Canarie ..............................80



CAMPIONI DI

ALTEZZA Che nascano in pianura o sul pendio di una montagna, le piante spingono i loro fusti verso l’alto, in modo da poter cogliere appieno la luce del sole, necessaria alla fotosintesi e quindi a garantirgli la vita. In questa corsa verso il cielo, alcuni alberi hanno raggiunto altezze da record.


L’abete rosso, o peccio, è una pianta sempreverde, diffusa sulle Alpi e in gran parte del resto d’Europa. Col suo tronco dritto e la chioma conica, può arrivare anche a 6O metri d’altezza.

In Italia, la prima ad addobbare un albero di Natale fu la regina Margherita nella seconda metà dell’Ottocento al Quirinale, e da lei la moda si diffuse velocemente in tutto il Paese.


L’ABETE ROSSO Picea abies Parliamoci chiaro: essere scelto per fare l’albero di Natale non è un grande onore. Può sembrare simpatico essere addobbati con luci e lustrini per un paio di settimane, ma per noi abeti rossi questa è una specie di tragedia. Molti di noi, specie i più giovani, nel mese di dicembre vengono strappati alle montagne e portati ovunque, all’interno delle case degli uomini. I più fortunati sono messi in vaso, con le radici e tutto e, dopo essere stati alberi di Natale per qualche settimana, vengono trapiantati nel giardino di casa. I più sfortunati invece, quando non servono più, finiscono ad alimentare il fuoco di un camino, oppure in discarica. Neppure gli abeti più vecchi e grandi si salvano: nelle piazze delle città finiscono alberi alti anche venti metri, che hanno decine di anni. E se vi dicono che alla fine delle feste ci hanno riportati in montagna, ebbene non credeteci: in genere veniamo segati e diventiamo legname per tutti gli usi. A dire la verità, oggi le cose vanno già un po’ meglio: gli uomini hanno forse cominciato a sentirsi in colpa per la strage di abeti rossi nel periodo natalizio e così, per decorare le case, ci hanno sostituito con degli alberelli finti, fatti di plastica e di ferro. Spero che si inventino presto qualcosa del genere anche per le piazze delle città, perché ora misuro sedici metri e fra qualche Natale potrebbe toccare anche a me…

Per riconoscere un abete rosso da un pino, bisogna osservare le pigne: quelle dell’abete sono allungate e pendono verso il basso, mentre le pigne del pino sono tondeggianti e crescono verso l’alto.

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Eucalyptus regnans fa parte della famiglia delle Myrtaceae, vive nelle zone montuose dell’Australia sud orientale, ed è una delle 45O specie di Eucalipto native del continente australiano.

La velocità con cui questa specie raggiunge altezze notevoli è impressionante: in condizioni ottimali, l’albero cresce più di 1 metro l’anno e può quindi raggiungere 65 metri in 5O anni.


L’EUCALIPTO AUSTRALIANO Eucalyptus regnans Noi eucalipti australiani non soffriamo di vertigini: dateci acqua e tempo e arriveremo a sfiorare il cielo, a fare il solletico alle nuvole. Scherzo, naturalmente, ma fino ad un certo punto. Io, ad esempio, vivo qui in Australia da un bel numero di anni, in una zona piovosa il giusto, e sono alto già più di settanta metri. Quanti sono gli alberi che possono vantare un’altezza del genere? Noi Eucalyptus regnans ce la giochiamo con tutti. Perfino con le sequoie della California, che proclamano d’essere gli alberi più alti sulla Terra. Ce n’è una che sappiamo essersi vantata dei suoi centoquindici metri… Bene, sappia questa antipaticissima sequoia che centocinquant’anni fa un tale signor Ferguson ha misurato qui in Australia un eucalipto alto addirittura centotrentadue metri! Certo, allora non c’erano arbitri e uffici che confermassero la scoperta, e così oggi un sacco di gente dubita e dice che il signor Ferguson ha esagerato, come fanno i pescatori quando raccontano le loro imprese. Io però ci credo e sono sicuro che le cose sono andate proprio così. In ogni caso, è certo che noi siamo le piante angiosperme più alte sulla Terra. A chi non sa che cosa vuol dire angiosperme, consiglio una buona enciclopedia. Però anticipo che la parola indica bravi genitori, piante come noi che proteggono i loro semi e non li espongono in pigne poco sicure, come certe sequoie che conosco io…

I fiori simili a minuscole girandole bianche crescono a grappoli sui rami. Eucalyptus regnans è l’albero con fiori più alto del mondo.

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La sequoia gigante può raggiungere i 95 metri di altezza e avere un diametro del tronco, alla base, di oltre 9 metri. Ăˆ una pianta molto longeva: alcuni esemplari pare abbiano 22OO anni!

Ha l’aspetto di un cono, con i rami che crescendo tendono a scendere verso il basso.


LA SEQUOIA GIGANTE Sequoiadendron giganteum Nome: Generale Sherman Altezza: 84 metri Peso: 5445 tonnellate Età: tra i 2300 e 2700 anni Segni particolari: circonferenza alla base di 31 metri Questa è la mia carta d’identità. E adesso: attenti! Ho qualcosa da dirvi. Primo: come vedete sono una sequoia gigante. Secondo: mi chiamo Generale Sherman, nome che mi è stato dato in onore di un valoroso generale della guerra di secessione americana. Terzo: potete considerarmi la più grande pianta vivente sulla Terra in termini di volume. Quarto: sono nato nel Sequoia National Park in California. E non poteva essere altrimenti: la Sierra Nevada, la catena montuosa dove vivo, è l’habitat naturale per noi alberi giganti. Quinto: sono pieno di amici e in questa foresta ne ho almeno sei, sequoie spettacolari come me. Sesto: se mi sfidate a ramo di ferro sappiate che il diametro del mio ramo più grande è più di due metri. Settimo: la mia età non intacca la mia corteccia. A minacciarci però ci hanno pensato gli uomini: a partire dalla fine dell’Ottocento ci volevano tutti d’un pezzo per usare il nostro legno e costruire case. Per fortuna, verso la fine del secolo, il presidente degli Stati Uniti istituì una serie di parchi per proteggere noi alberi giganti. Bene pivelli, per oggi è tutto: rompete le pigne! Ehm… volevo dire: rompete le righe!

A metà dell’Ottocento, i primi esemplari di Sequoiadendron giganteum giunsero ai vivai italiani provenienti da Londra. Furono venduti come alberi mammut o Wellingtonia gigantea, in onore del Duca di Wellington.

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TRONCHI

EXTRALARGE Il fusto degli alberi si chiama tronco. Ha il compito di sostenere la pianta, con tutti i suoi rami, le foglie e i frutti. Al suo interno, presenta tanti tubicini che portano la linfa dalle radici alle foglie e il nutrimento a tutta la pianta. Il tronco cresce per tutta la durata della vita dell’albero, la cui età è misurabile grazie agli anelli di accrescimento concentrici che si trovano nella sezione trasversale di un tronco tagliato. I tronchi di certi alberi raggiungono taglie da record…


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