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Il Cagliari si allena nel rinnovato campo di Assemini
periodico specializzato sulle pavimentazioni sportive, ricreative e di arredo in erba artificiale e non
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Veneto: l’erba naturale di Arzergrande
magazine
anno XI - aprile/maggio/giugno 2016 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Bergamo - Euro 8,00
ISSN 1828-4124
Il rugby anconetano viaggia sul sintetico
n.39
tutterba magazine
n.39
aprile-maggio-giugno 2016 april-may-june
SOMMARIO contents di Bruno Grillini
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Sembra quand’ero all’Oratorio di Joseph Wolfe
A Curitiba, l’erba sintetica italiana nell’Arena de Baixada
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In Curitiba, italian synthetic grass for the Arena de Baixada di Maria Carbone
Nuovi campi in sintetico per Misano mare
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New synthetic turfs for seaside Misano In copertina, nuovo campo da rugby ad Ancona e il rinnovato campo di Assemini a Cagliari (foto Paolo Masrangelo).
di Pietro Chianchiano
Viaggia sul sintetico il rugby anconetano
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Ancona rugby traveling on the synthetic di Cesare Lino
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L’erba naturale di Arzergrande Ancona rugby traveling on the synthetic di Bea Rispoli
Aria di rinnovamento al Centro Allenamento del Cagliari
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Air of renewal at the training Center of Cagliari
rubriche Tutterbanaturale a cura di Erminio Sinigaglia
Occhio ai fitofarmaci! La bacheca (notizie, prodotti, curiosità e quant’altro) a cura della Redazione
Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 20162 Milano tel. 026438282 fax 02 23369039 www.tutterba.it e-mail: info@tutterba.it
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Sembra quand’ero all’Oratorio Spesso nelle nostre pagine descriviamo campetti di calcio che fanno capo a una comunità parrocchiale, raccontando il contesto in cui questa vive e le gesta delle piccole squadre che vi giocano. Come ci ricorda Wikipedia, la struttura oratoriale varia molto in base alle tradizioni e alla storia del luogo. Solitamente si trova nei pressi della chiesa parrocchiale e dispone di spazi ricreativi diversi, oltre agli impianti sportivi all'aperto, come sale giochi, locali per la catechesi e il bar. Gli oratori più strutturati hanno anche il cinemino o una sala teatro. L'oratorio ha sempre avuto un rapporto molto stretto con il calcio. Molte squadre di calcio locali hanno un'origine parrocchiale, in quanto promosse proprio dall’oratorio. Possiamo ricordare, fra l’altro, i nomi di calciatori che hanno cominciato la loro carriera partendo da un oratorio: Giacinto Facchetti, Demetrio Albertini, Giuseppe e Franco Baresi, e anche l'allenatore Cesare Prandelli. Forse meno noto è il fatto che con una legge del 2003 (la n.206) lo Stato ha decretato “il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori e dagli enti che svolgono attività similari” dettando “disposizioni per la valorizzazione del loro ruolo”. Con i quattro articoli della legge, “lo Stato riconosce e incentiva la funzione educativa e sociale svolta nella comunità locale, mediante le attività di oratorio o attività similari, dalle parrocchie e dagli enti ecclesiastici”; tali attività sono “finalizzate a favorire lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dei minori, degli adolescenti e dei giovani di qualsiasi nazionalità residenti nel territorio nazionale. Esse sono volte, in particolare, a promuovere la realizzazione di programmi, azioni e interventi, finalizzati alla diffusione dello sport e della solidarietà, alla promozione sociale e di iniziative culturali nel tempo libero e al contrasto dell’emarginazione sociale e della discriminazione razziale, del disagio e della devianza in ambito minorile”. La parte più concreta della legge è invece questa: “Sono considerati a tutti gli effetti opere di urbanizzazione secondaria, quali pertinenze degli edifici di culto, gli immobili e le attrezzature fisse destinate alle attività di oratorio e similari “. Quindi, non pagano l’ICI. Le minori entrate, ragguagliate al mancato gettito ICI, sono rimborsate al Comune dallo Stato.
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Bruno Grillini
Inquadratura tratta da “Il Seminarista” - Regia Gabriele Cecconi (Italia, 2013, B/N – colore, 104′) Distr. Alfafilm.
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Tutterbanaturale In queste pagine, ospitiamo i suggerimenti di Erminio Sinigaglia(*) utili alla manutenzione e alla cura del manto erboso naturale. Se avete domande particolari, potete sottoporle al nostro esperto in scienza dell'erba, scrivendo a info@tutterba.it oppure inviando un fax allo 0223369039.
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*) p.a. dello studio di consulenza agronomica Agec Service srl
Occhio Occhio ai fitofarmaci! fitofarmaci! ai
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Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una costante e progressiva limitazione nell’uso dei fitofarmaci, determinata dall’esigenza a livello europeo di operare sul tema di tutela dell’ambiente, tanto che nell’ambito comunitario si è lavorato per far si che i singoli stati membri legiferassero per produrre una normativa finalizzata al miglior utilizzo dei pesticidi. La direttiva 128/2009/CE sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi è stata recepita dall’ordinamento giuridico italiano con il decreto legislativo 120 del 14 agosto 2012 e ne realizza l’attuazione prevedendo sia la difesa integrata che l’agricoltura biologica, suggerendo inoltre alcuni elementi fondamentali quali tecniche di prevenzione, monitoraggio delle infestazioni e delle infezioni, utilizzo dei mezzi biologici, ricorso a tecniche di coltivazione appropriate, uso di prodotti fitosanitari a minor rischio. Ad oggi è in vigore il Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, con l’obbligo per gli operatori di adottare, almeno, tecniche colturali integrate e approcci
alternativi alla difesa chimica. Nel PAN vengono definite le condizioni necessarie perché gli utilizzatori professionali dispongano delle informazioni e degli strumenti in linea con gli obiettivi prioritari del Piano. In particolare si sofferma sulla protezione degli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e della popolazione interessata, sulla tutela dei consumatori, sulla salvaguardia dell’ambiente acquatico e delle acque potabili e sulla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi. Il Piano prevede una serie d’interventi da attuare su più fronti, quali formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti agronomi, informazione e sensibilizzazione, controlli delle attrezzature per l'applicazione dei prodotti fitosanitari, misure specifiche per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari in aree specifiche, difesa
fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (strategie fitosanitarie sostenibili). Dal 27 febbraio scorso, ogni regione avrebbe dovuto legiferare per regolamentare l’uso di fitofarmaci, ma a tutt’oggi questo non è ancora avvenuto, derogando il tutto a venire, in tal senso, trova applicazione la legislazione nazionale vigente. Secondo la legislazione in vigore, i tappeti erbosi
9 laddove si agisca al di fuori di quanto sopra, il proprietario o il rappresentante legale del campo sportivo e il manutentore si espongono singolarmente, nel senso che l'uno non può sollevare l'altro dalla responsabilità, a sanzioni di carattere amministrativo e penale. Proprio nell’ottica del contenimento dell’uso dei fitofarmaci di sintesi, assumono particolare importanza i prodotti fitosanitari e altri mezzi di controllo delle avversità a basso impatto ambientale. Si sta diffondendo l’impiego di diversi prodotti per il contenimento delle malattie e dei parassiti del tappeto erboso, di origine naturale, nonché fitoregolatori e stimolanti naturali della nutrizione, soprattutto concimi organici, fertilizzanti fogliari e per la fertirrigazione. Molti prodotti ad azione fungicida o insetticida di origine biologica hanno il vantaggio di avere anche un effetto stimolante, in questo modo, oltre ad allontanare i sintomi, tendono a prevenirne nel tempo la ricomparsa, perché le essenze migliorano il normale stato fisiologico.
Da alcuni anni stiamo sperimentando l’utilizzo di prodotti alternativi a quelli di sintesi. I risultati positivi ottenuti nell’ambito del greenkeeping hanno permesso di utilizzare una miscela di prodotti pesticidi in basso dosaggio e prodotti ecosostenibili in grado di stimolare l’aspetto fisiologico della pianta, creando una sinergia capace di risolvere la problematica degli attacchi fungini. Abbiamo trovato prodotti per il contenimento di malattie sensibili alla carenza di azoto quali Dollar spot (Sclerotinia homeocarpa), Antracnosi (Colletotrichum spp.), Elmintosporiosi (Bipolaris spp., Dreshslera spp.), Red thread (Laetisaria fuciformis) e Ruggini (Puccinia spp.). Per il Pythium blight (Pythium spp.) abbiamo ottenuto già apprezzabili risultati, inoltre stiamo mettendo a punto un prodotto specifico per il Brown patch (Rhizoctonia solani). Anche per il muschio esiste un prodotto particolarmente efficace che lo contrasta. Gli studi fatti fino ad ora ci consentono di affermare che l’utilizzo di questi prodotti stimolatori della crescita del manto erboso, permettono di migliorare lo stato fisiologico
delle essenze, producendo prati più sani e in grado di resistere con più facilità agli attacchi dei patogeni o degli insetti, dando la possibilità agli operatori di diminuire la quantità di principi attivi utilizzabili, o addirittura eliminarli, laddove non sia possibile chiudere le superfici a gioco per il tempo di rientro. Questo diviene di particolare interesse per molte Amministrazioni Comunali che, nell’ottica di salvaguardare l’ambiente, hanno deciso di vietare l’utilizzo di principi attivi di sintesi sulle superfici a verde di loro competenza. In tutti i casi, vengono tutelate all'origine le figure implicate nella corretta gestione del manto erboso, soprattutto, vengono rispettati tutti i fruitori, in termini di inquinamento ambientale e tutela della loro salute. La riduzione dell’inquinamento sarà possibile solo attraverso iniziative che supportino la transizione a tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e della biodiversità, attente alla tutela di lavoratori e degli utilizzatori.
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possono essere trattati solo e soltanto con molecole registrate in altrettanti formulati idonei all'impiego su tappeti erbosi. Per tali prodotti vanno rispettati assolutamente tre parametri: dosaggio massimo consentito, numero massimo di trattamenti e tempo di rientro, tempo che deve passare tra il trattamento e la possibilità di accedere alla superficie trattata sia per i giocatori che per gli addetti ai lavori che varia dalle 24 alle 48 ore in funzione di quanto prescritto dall’etichetta. Tutto ciò è chiaramente specificato sulla confezione del prodotto ovvero sull'etichetta in vigore, ciò vuol dire che la registrazione del prodotto presso il Ministero della Salute deve essere attiva e non scaduta, che in tal senso indica e determina i dettami di legge da rispettare. Ciò significa che, anche laddove le regioni non deliberino in materia di PAN, il manutentore deve comunque attenersi scrupolosamente al rispetto del dosaggio massimo, del numero massimo di trattamenti e soprattutto del tempo di rientro specificati in etichetta ai termini di legge. Diversamente, ovvero
Brasile
di Joseph Wolfe
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A Curitiba, l’erba sintetica italiana
nell’Arena de Baixada
L’Atlético Paranaense, dopo i Mondiali 2014, ha deciso di sostituire il prato naturale dello Stadio di casa con un manto sintetico, ed ha scelto un prodotto italiano.
per gli spettatori. Dopo le quattro partite giocate per i Mondiali sull’erba naturale, però, è proprio la struttura piuttosto chiusa e riparata del campo,che, privando il prato di sufficiente luce e aria, ha determinato la decisione di sostituire il manto con una superficie in erba sintetica, certificata FIFA Pro. La scelta è caduta su un prodot-
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Il nome ufficiale dello Stadio di Curitiba è Joaquim Americo Guimaraes, ma è noto come Arena de Baizada; ci gioca in casa l’Atlético Paranaense, e per i Mondiali di brasile 2014 era stato oggetto di importanti adeguamenti ingegneristici che lo hanno reso una struttura all’avanguardia, anche se si è dovuto rinunciare a una copertura mobile; 41.456 i posti previsti
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to italiano, e la sostituzione, iniziata nel dicembre scorso, è avvenuta in soli due mesi, consentendo di giocare già in febbraio sull’erba sintetica. La Società ha deciso di cambiare il prato con l’obiettivo principale di offrire agli atleti il miglior campo di gioco possibile, dal momento che le condizioni na-
turali di Baixada non consentivano una sufficiente qualità del prato naturale. Con il nuovo manto, il campo ha una maggiore stabilità e omogeneità durante lo svolgimento della partita; i costi di manutenzione sono, d’altro canto, notevolmente inferiori. Il prato artificiale è stato scelto infatti anche per il campo
di allenamento dell’Atlético Paranaense. La vecchia erba naturale, nonostante rispondesse a tutte le norme tecniche e le linee guida della FIFA, ha dimostrato di non essere in grado di rimanere ad un livello elevato con il susseguirsi di partite ed eventi, a discapito degli elevati investi-
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Storia Chi è l’Atlético Paranaense
gera irrigazione mantiene una temperatura costante del terreno (non causa ustioni derivanti da attrito), non ha odore, assorbe perfettamente l'impatto della corsa e, allo stesso tempo, restituisce l’energia richiesta per lo scatto dell'atleta; ha la capacità di adattarsi agli sforzi di taglio e di rotazione (la stessa che si ri-
In queste pagine, come in apertura, il nuovo manto dell’Arena de Baixada e gli atleti dell’Atlético Paranaense in azione di gioco.
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menti in tecnologia e costi di manutenzione. Il grande vantaggio del prato installato alla Baixada è il sistema di intasamento prestazionale, costituito essenzialmente da fibre organiche vegetali (cocco), ed è il materiale che più si avvicina ai prati naturali. Inoltre, esso ha un ottimo drenaggio e con una leg-
Il Clube Atlético Paranaense è una società calcistica della città brasiliana di Curitiba, nello Stato di Paraná, che vanta la più ampia tifoseria di questo Stato. Conosciuto come Furacão (Uragano), il club fu campione brasiliano nel 2001 e vice-campione della Coppa Libertadores 2005. L'Atletico Paranaense è originario della fusione di due squadre tradizionali di Curitiba, l'Internacional e l'America, risalente al 1924. La partecipazione in vari campionati e una buona squadra, culminata con la conquista del primo campionato Paranaense nel 1925, consolidò il nome del club tra i principali dello Stato. Nel 1934, l'Atletico Paranaense acquisì il terreno dove è localizzato lo stadio attuale. Dopo la facile conquista del campionato Paranaense del 1949, l'Atletico cadde in un periodo di pochi successi, che si protrasse fino al 1982, durante il quale conquistò solo 2 campionati locali. Solo nel 1982, quando la squadra aveva i giocatori Washington e Assis, ancora oggi idolo della torcida atleticana, i paranaensi cominciarono a risalire la china; nel 1995, dopo la sconfitta per 5 a 1 ad opera dei rivali del Coritiba, con una nuova dirigenza fu lanciato il progetto strategico "Atletico Total" con il quale l'Atletico tornò in serie A. Nel 1997 l'antico stadio Joaquim Américo fu distrutto per costruire lo stadio attuale, il più moderno dell'America Latina. L'Atletico fu la prima squadra paranaense a partecipare al Torneo Roberto Gomes Pedrosa, l'attuale Campionato Brasiliano, che vinse una sola volta nel 2001. L'Atletico ha partecipato a 3 Coppa Libertadores, nel 2000, 2002 e 2005. Ed è l'unico team paranaense che ha superato la prima fase della competizione. Nel 2005, guidata in finale da Antonio Lopes, arrivò seconda. Nella Coppa Sudamericana del 2006, l'Atletico ha fatto un buon risultato, superando il Paraná Clube, il River Plate e il Nacional di Montevideo, arrivando alle semifinali, dove è stato eliminato dal Pachuca.
14 scheda riassuntiva Campo in erba artificiale stadio Arena da Baixada, Curitiba - Brasile Committente: Atletico Paranaense Caratteristiche del manto Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo sezione a "esse" Altezza del filo: 62 mm Colore: Verde a tre tonalità Intaso prestazionale: granuli organici (composto da mix di elementi naturali ed ecocompatibili) Intaso di stabilizzazione: sabbia silicea a spigolo arrotondato Foto dello stadio vuoto: Mauricio Mano
Altri scatti dei Paranaensi sul campo dell’Arena, e uno scorcio d’effetto dell’intero catino.
abstract
In Curitiba, italian synthetic grass for the Arena de Baixada The official name of the Curitiba Stadium is Joaquim Americo Guimaraes, but is known as the Arena de Baixada; it is the home of Atlético Paranaense, and for the World Championships in Brazil in 2014 had been the subject of major engineering adjustments that made it a cutting-edge facility. After the four games played on natural grass for the World Cup, though, the structure rather closed and covered of the field, depriving the lawn enough light and air, resulted in the decision to replace the turf with a synthetic grass surface, certified FIFA Pro. The choice fell on an Italian product, and replacement, which began last December, has taken place in just two months, allowing teams to play already in synthetic grass February. The club has conducted extensive research, for about six months, in a market with different offers to find the best solution in the world. With a careful analysis of the pros and cons of each system, it was chosen this technology that has a hybrid filler system and offers greater resemblance to the natural grass. The new lawn can be used daily, respecting only the times for the irrigation, from 2 to 7 times per week, consuming a significantly lower volume of water compared to natural grass.
scontra nei campi di erba naturali), garantisce prestazioni ottimali di rimbalzo e rotolamento della palla e riduce l'impatto della caduta. Il club ha condotto ampie ricerche, per circa sei mesi, in un mercato con diverse offerte, per individuare la soluzione migliore nel mondo. Con una attenta analisi dei pro e dei contro di ogni sistema, è stata scelta questa tecnologia che ha un sistema ibrido di riempimento e offre una maggiore somiglianza con i prati naturali. L'erba sintetica installata nello stadio è prodotta da tre materie prime di base, che sono filo
di polietilene, rete in polipropilene e lattice liquido, seguendo i criteri standard più rigorosi di qualità europea. La preparazione del prato viene effettuata attraverso un processo di "trapunto", nel quale i fili sono opportunamente applicati in quantità, dimensioni e pesi specifici per ogni sport; successivamente, il lattice viene applicato per dare maggiore resistenza e stabilità di ancoraggio all'erba sintetica. Il nuovo prato può essere utilizzato quotidianamente, rispettando solo gli orari per l'irrigazione; a seconda del periodo dell'anno e delle condizioni at-
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mosferiche, l’irrigazione può variare da 2 a 7 volte alla settimana, consumando un volume notevolmente inferiore di acqua rispetto all’erba naturale. L’irrigazione favorisce l’umidità del prato, mantenendolo il desiderato grado di compressione. Periodicamente un processo simile alla "spazzolatura" è finalizzato alla ridistribuzione del’intaso tra le fibre verticali. Non ci sarà necessità di sostituire qualsiasi parte del prato come in precedenza con il prato naturale: una superficie come quella della Baixada ha vita molto lunga, pur con un utilizzo quotidiano.
Emilia Romagna
di Maria Carbone
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Nuovi campi in sintetico
per Misano mare Siamo nella riviera romagnola, e la fascia balenare si arricchisce di un nuovo centro sportivo, con campi di calcio in erba sintetica per tutte le esigenze: dal calcetto al calciotto al calcio a 11. Con la stessa erba
Tra Riccione a nord e Cattolica a sud, Misano Adriatico è una località della costa romagnola che non ha bisogno di presentazioni, nota anche per il circuito motociclistico, intitolato a Marco Simoncelli dopo la sua scomparsa. Accanto al circuito, Misano ha il suo stadio comunale, il Santamonica, dotato di pista di atletica e fondo in erba naturale. Un altro campo in naturale è quello del Villaggio Argentina, risalente all’85; nuovo di zecca
è invece il centro sportivo Misano Football Club, che sulle ceneri di un vecchio campo a 11 è rinato con un campo regolamentare in erba sintetica, suddivisibile in due campi da calciotto, affiancato da un campo a sette suddivisibile a sua volta in due campi a cinque. Il taglio del nastro, lo scorso dicembre, ha visto il Sindaco Stefano Giannini affiancato dall’Assessore al Turismo Manuela Tonini e da Domenico Magrini, Presidente
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utilizzata in altri campi di serie a e B.
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Nella foto grande, i giovani del Vis Misano in campo; nelle immagini più piccole, momenti della giornata inaugurale. In apertura del servizio, una vista del nuovo manto in erba sintetica e un’altra azione delle giovanili. abstract
New synthetic turfs for seaside Misano Between Riccione north and Catholic south, Misano Adriatico is a town of the Adriatic coast that does not need any introduction, also known for its racecourse, named after Marco Simoncelli since his disappearance. Next to the circuit, Misano has its municipal stadium, the Santamonica, with running track and cross natural grass. Another area is that of the natural Argentina Village, dating back to 85; brand new sports center is instead the Misano Football Club, that on the ashes of an old 11 players field has been reborn with a regulatory field with synthetic grass, divided into two soccer-a-seven fields, flanked by a field for seven players divided in turn into two soccer-a-five fields. The work was performed in only three months. The administration's goal was to equip the Misano seaside area with a state-of-the.art sports center that should be able of responding to the demands of youth football, and not only from the territory, but at the same time, to implement the Tourist offer in sports. Social and sports management will be held from Vis Misano, the lively local soccer reality.
Federazione Gioco Calcio Italiana di Rimini, insieme con Albo Belpassi, Presidente della Vis Misano e Maurizio Grassi Presidente di Misanosporteventi, società che si è aggiudicata la gara per la gestione, ed ha realizzato l'investimento economico. Per celebrare l’evento, il Sindaco ha voluto accanto a sé numerose vecchie glorie del Misano Calcio, capitanate da Luciano Tirincanti, capitano della squadra tra gli anni 60 e 70 e ora vice Sindaco di Riccione. L’obiettivo dell’Amministrazione è stato quello di dotare la zona mare di Misano di un centro sportivo all’avanguardia, capace nello stesso tempo di rispondere alle richieste del
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Storia Il Vis Misano
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Il Vis Misano FC nasce, nel giugno del 2015, dalla fusione tra Misano FC e Vis Argentina. Eredita la storia sportiva delle due precedenti associazioni divenendo l'unica squadra di calcio del comune di Misano Adriatico. Nel giro di pochi anni si è passati da una rivalità storica cittadina, tra le due società, a una sana e proficua collaborazione che ha portato alla fusione delle due realtà in una nuova società che si occupa oggi della prima squadra in corsa nel campionato di prima categoria, e di tutto il settore giovanile. La società storica, il Misano FC, fu fondata nel 1976; nella stagione 2009/10 iniziava una nuova programmazione sportiva puntando su uno staff tecnico altamente professionale e concentrando le attenzioni sui giovani calciatori del settore giovanile. Nella stessa stagione la prima squadra ha vinto il campionato di Promozione facendo esordire 14 calciatori del settore giovanile e nella stagione 2010/11 ha disputato il Campionato di Eccellenza concludendo al 9° posto finale dopo un ottimo girone di andata concluso al 2° posto; nel corso di questa stagione sportiva hanno giocato stabilmente in prima squadra 16 calciatori provenienti dal settore giovanile. La squadra Juniores si è laureata campione dell’Emilia Romagna battendo nella finale regionale i cugini del Riccione per 3-0; nella fase finale nazionale la squadra ha vinto 6 partite su 6 con 21 reti segnate e 4 subite e ha battuto nella finalissima di Roma del 18 giugno i calabresi del Soverato per 2-0 laureandosi Campione d’Italia. Dopo due anni, nella stagione 2012/13, la squadra Juniores si riconferma Campione Regionale Emilia-Romagna, sconfiggendo il Crociati Noceto ed inseguendo il sogno di ripetersi nelle fasi nazionali, ma il sogno dei giovani misanesi si infrange in semifinale contro il Vado Ligure (che si aggiudicherà poi il titolo).
20 scheda riassuntiva Campi in sintetico al nuovo centro sportivo di via dei Platani, Misano Adriatico (RN) Committente: Misano Sport Eventi srl Progettista e D.L.: geom. Edoardo Signorini Azienda esecutrice: Delfino Sport srl (vedi pag. 16) Caratteristiche del manto campo a 11 con doppia segnatura Composizione: 100% polietilene Struttura: monofilo Altezza del filo: 60 mm Colore: verde bicolore Intaso prestazionale: granuli organici di origine vegetale Intaso di stabilizzazione: sabbia quarzifera Caratteristiche del manto campo da calciotto con doppia segnatura Composizione: 100% polietilene Intaso prestazionale: granuli di gomma vulcanizzata nobilitata Intaso di stabilizzazione: sabbia quarzifera
calcio giovanile e non solo del territorio ma nello stesso tempo, di implementare l’offerta turistica in campo sportivo. La gestione sociale e sportiva sarà svolta dal Vis Misano, la vivace realtà calcistica misanese. Glia spetti tecnici
Il lavoro è stato eseguito in soli tre mesi. L’erba adoperata è un manto artificiale con fili ad alta resilienza, ossia con una grande capacità di riprendere la forma dopo lo schiacciamento. La forma del monofilamento è concepita come una doppia S rinforzata nella parte centrale,
caratteristica riscontrabile nella maggior parte degli elementi vegetali usati per i campi in erba naturale. Sia la forma che l’utilizzo di polimeri speciali aumentano notevolmente la resistenza all’usura, così da aumentare oltre che la performance anche la durata del manto purché assoggettato ad un adeguato programma di manutenzione. L’intaso prestazionale è realizzato con un prodotto interamente naturale e organico, basato su fibre di cocco, sughero e granuli selezionati. A differenza del campo a 11, dotato di intaso naturale, il
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21 Nelle due pagine, momenti di allenamento, alternati a qualche scorcio del campo, dove spiccano gli striscioni con la filosofia della SocietĂ .
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campo da calciotto ha intaso in gomma. Per l' esecuzione dell' intera opera sono state realizzate: rimozione dell'esistente recinzione in pali e rete e dell'esistente illuminazione; realizzazione di nuova recinzione in muretto in c.a. e sovrastante rete sostenuta da pali metallici; scorticamento terreno esistente; posa drenaggio; posa nuovo impianto d' illuminazione; posa impianto d'irrigazione; realizzazione fondo in massicciata di inerti; posa dei due manti in erba sintetica; realizzazione parcheggio in sola ghiaia.
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di Pietro Chianchiano
Marche
Viaggia sul sintetico il rugby anconetano Da un anno è in funzione il nuovo stadio del rugby per la città di Ancona, completato con un tappeto in erba sintetica di ultima generazione, e gestito dalla Unione rugbistica Anconitana, attiva in città con iniziative sia sportive che sociali.
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La primavera del 2015 è stata il momento trionfale del rugby anconetano, che ha visto finalmente – dopo anni di attese insoddisfatte – l’inaugurazione di un campo dedicato a questo sport che sta sempre più appassionando i giovani anche nel nostro Paese. Il nuovo campo sportivo per la palla ovale è il frutto di un iter amministrativo che si è rivelato lungo e tortuoso, e che ha visto l’avvicendarsi di ben tre Amministrazioni diverse. Inizialmente destinato al calcio
, l’impianto vide la luce nel 2006 con la realizzazione della tribuna spettatori e il piano di imposta della superficie di gioco, comprese le opere d’arte per la sistemazione dello stesso all’interno di un’area naturalmente acclive. Il luogo è la cittadella sportiva delle “Palombare”, dove già sorgono il Palaindoor (il palazzetto per l’atletica al coperto, fino a poco tempo fa l’unico esempio nel suo genere in Italia e tra i pochi in Europa) e l’impianto di atletica leggera all’a-
23 na”, militano nella lega A nazionale. Quindi il completamento dell’impianto, nella conformazione attuale, è avvenuto attraverso due stralci funzionali realizzati con altrettanti appalti: il primo, con il quale sono state completate le sistemazioni esterne dell’impianto, l’illuminazione artificiale, ed è stato realizzato il sottofondo di gioco e i drenaggi, ivi compresa la superficie in sabbia di finitura per garantire un minimo livello di giocabilità del campo; il secondo, attraverso il completamento dell’impianto con un nuovo manto di erba sintetica di ultima genera-
In alto a sinistra, lo stadio rimesso a nuovo. Nelle altre foto, l’Unione Rugbistica Anconitana in azione.
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perto “I.Conti”. A seguito di varianti in corso d’opera nella realizzazione dell’intervento, l’appalto esauriva però i fondi a disposizione e l’opera rimaneva incompiuta fino al 2010: la nuova amministrazione decideva di completare l’impianto, cambiando la destinazione da calcio a “palla ovale”, comprendendo in tale accezione tutti gli sport ad essa attinenti: quindi il rugby, per le società cittadine che nel corso degli ultimi anni hanno incrementato notevolmente il numero dei loro tesserati, ma anche il football americano, la cui squadra cittadina, i “Dolphins Anco-
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Sopra, altre azioni di gioco sul nuovo manto. Nelle foto piccole, fasi finali di lavorazione e infine la cerimonia di apertura.
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Ancona rugby traveling on the synthetic A year is operating the new rugby stadium for the city of Ancona, complete with a turf of synthetic grass, and managed by the Unione Rugbistica Anconitana, active in the city with both sporting and social initiatives. For the contract of completion it was chosen the formula of a public works concession, which provides for the detailed design and implementation of the responsibility of the dealer works. Among the conditions of the concession contract is the maintenance, ordinary and extraordinary, which is entirely borne by the concessionaire for the duration of the concession. The sports facility in its final configuration consists of a grandstand for 896 spectators seated, beneath which lie placement services for athletes, for the judges and the public. The turf is made of last generation artificial grass composed of yarn in 100% polyethylene, primary polypropylene / felt and latex backing. Artificial turf has a height of 65 mm and is saturated with SBR rubber infill from PFU coated with polyurethane resins and non-toxic pigments, which guarantees the same high quality of play and safety for athletes.
zione. In particolare, per quest’ultimo appalto è stata scelta la formula dell’appalto in concessione di lavori pubblici ai sensi del Codice dei contratti pubblici, che prevede la progettazione esecutiva e la realizzazione delle opere a carico del concessionario. Poiché in base al piano economico finanziario di base si era appurata la non sostenibilità finanziaria dell’intervento con i soli proventi della gestione, il Comune di Ancona ha garantito il suo apporto contribuendo con un intervento in conto capitale di 180.000 euro a favore della concessionaria; il resto è stato realizzato con fondi privati a carico di quest’ultima. In cambio il concessionario si è
impegnato nel praticare all’utenza tariffe concordate con il comune, garantendo quindi la finalità pubblica dell’impianto e la massima accessibilità da parte di tutti all’impianto sportivo. La concessione di gestione prevede una durata di 12 anni, cioè la durata presunta del manto in erba sintetica, in base al rispetto di un piano di manutenzione che la Concessionaria si è impegnata a praticare, contenuto nell’offerta tecnica presentata in sede di gara di aggiudicazione. Tra le condizioni salienti del contratto di concessione vi è la manutenzione, ordinaria e straordinaria, che è interamente a carico della Concessionaria per tutta la durata del rapporto
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A pprofondimento Programma tecnico e programma educativo
concessorio, così come pure il pagamento delle utenze (acqua luce gas). In questo modo la Concessionaria si assume interamente e pienamente l’onere di mantenimento dell’impianto sportivo e viene responsabilizzata al massimo nell’attività di gestione, dovendo provvedere direttamente al pagamento di quanto ad essa necessario ed al mantenimento del bene, aspetto questo molto delicato e controverso nei comuni rapporti di concessione di servizio normalmente praticati nella quasi totalità degli impianti sportivi affidati in gestione esterna da parte degli Enti pubblici. È infatti nella mancanza della manutenzione ordinaria da par-
te dei gestori che si riscontrano le maggiori criticità , che degenerano quasi sempre nella necessità, in tempi prematuri, della manutenzione straordinaria e nel degrado dell’impianto gestito. La concessione è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, quindi consistente nella valutazione di un’offerta tecnica, con la quale si è valutata la qualità delle realizzazioni proposte, del progetto sportivo, del summenzionato piano manutentivo obbligatorio, e di un’offerta economica, sulla base di un ribasso percentuale sul contributo comunale posto a base di gara. L’offerta tecnica in particolare
L’ Unione Rugbistica Anconitana ha ritenuto che al centro del progetto tecnico rimangano sempre gli atleti, cui si riferisce la “vision del club”, fondata sulla definizione di un percorso in grado di contribuire significativamente alla loro formazione sportiva e morale. Gli elementi più qualificanti del progetto generale sono tre, e si riferiscono rispettivamente a: organizzazione interna e infrastrutture; programma tecnico; programma educativo. L’ URA si impegna a rivedere periodicamente il proprio progetto tecnico per definire il più adeguato percorso formativo da offrire agli atleti, e per questo motivo ha stretto un rapporto di collaborazione con la Benetton Treviso, al cui allenatore tecnico fanno riferimento gli allenatori dell’Unione. Il percorso formativo è ovviamente modulato a seconda delle fasce d’età. Per i più piccoli si privilegia lo sviluppo degli schemi motori di base e delle capacità coordinative, sulla base di una proposta didattica che esalta il gioco e i momenti ludici, grazie alla dedizione di educatori qualificati, impiegati nella misura ottimale di uno ogni dieci piccoli rugbisti. Per i più grandi, invece, intervengono metodologie di allenamento che mirano alla trasmissione di specifiche competenze tecnico-tattiche (alla performance atletica e allo spirito agonistico), secondo un modello organizzativo che si ispira alle Academy del rugby anglosassone. Per raggiungere questi risultati non basta formulare e aggiornare costantemente il progetto tecnico, ma è necessario investire con regolarità anche nella formazione degli allenatori, perché da loro dipende la riuscita del progetto stesso. Sul piano educativo, la società – sia in passato come Stamura, sia oggi come URA - opera su tutti gli impianti comunali messi a disposizione per gli allenamenti, nonché nelle scuole per la diffusione del rugby a livello scolastico, appoggiando inoltre iniziative benefiche e di pubblica utilità. Dalla sua costituzione il club intende migliorare il proprio contributo a favore della comunità, muovendosi nell’ambito del progetto “Fare meta fuori dal campo”, un progetto che riguarda la partecipazione obbligatoria degli atleti juniores ad attività promosse da associazioni di volontariato. In questo modo i ragazzi e le famiglie non solo offrono un aiuto concreto a queste organizzazioni, ma maturano esperienze importanti per la loro educazione civile e morale, vivendo anche fuori dal campo un concetto basilare del rugby: il sostegno. Inoltre viene offerta ai ragazzi meno fortunati l’opportunità di praticare sport, accogliendo gratuitamente dieci bambini di età compresa tra i 10 e gli 11 anni di nazionalità irachena e siriana, garantendo loro attrezzatura tecnica pari agli altri iscritti: si tratta di bambini ospiti della Comunità di Pronta Accoglienza l’Ancora del Comune di Ancona, che si trovano temporaneamente nel nostro territorio privi di figure genitoriali.
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In queste due pagine, in azione le compagini femminile e giovanile dell’URA.
scheda riassuntiva Campo da rugby in erba sintetica "Palombare", Ancona Committente e gestore: Ura Unione Rugbistica Anconitana Caratteristiche del manto Struttura: monofilo Composizione: 100% polietilene Altezza del filo: 63 mm Colore: verde a due tonalità Intaso prestazionale Tipologia: gomma vulcanizzata nobilitata Colore: marrone Intaso di stabilizzazione Composizione: sabbia silicea a spigolo arrotondato
comportava, oltre alla realizzazione del manto in erba sintetica, anche la fornitura degli arredi interni per gli spogliatoi, delle panchine delle riserve, e delle attrezzature sportive e protezione antinfortunistiche. L’intervento
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L’impianto sportivo nella sua conformazione finale consta di una tribuna per 896 spettatori seduti, al di sotto della quale trovano collocazione i servizi per gli atleti (4 spogliatoi e relativi servizi igienici e docce, dimensionati secondo le norme CONI), i servizi per i giudici di gara (2 spogliatoi, divisi per sesso, e relativi servizi igie-
nici e docce), il pronto soccorso per gli atleti, un ufficio direzione impianto, il locale quadri elettrici, e i servizi igienici per il pubblico. L’illuminazione è garantita da 4 torri faro in acciaio di altezza 25 metri, dotate di 20 proiettori in pressofusione di alluminio, potenza pari a 2000W ciascuno, atti a garantire almeno i 200 lux su tutta la superficie del campo di gioco e un rapporto di illuminamento medio pari a 0,60. Per i valori progettuali dell’illuminamento sono stati presi in considerazione i valori consigliati dalle norme CONI/2008 per il gioco del Rugby all’aperto, livello 2 (attività agonistiche
a livello locale). È presente anche un’illuminazione di emergenza consistente in 4 fari alogeni da 500W montati sulle torri faro. L’impianto di riscaldamento per i locali di servizio e per l’acqua sanitaria viene garantito in teleriscaldamento dalla vicina centrale di cogenerazione dell’azienda locale di servizi. Il campo da gioco ha dimensioni pari a 100 x 60 m escluse le fasce di rispetto di 3 metri per tutto il perimetro del campo, richieste per la disputa del campionato di serie C di rugby. Per la segnatura del football americano si provvede di volta in volta con vernici idrosolubili
che si eliminano in poche ore di utilizzo o con l’acqua. Il manto è realizzato con erba sintetica di ultima generazione composta da filato in 100% polietilene, primario in polipropilene/feltro e backing in lattice. L’erba sintetica ha un’altezza pari a 65 mm ed è saturata con intaso con gomma SBR da PFU rivestita con resine poliuretaniche e pigmenti atossici, che garantisce al contempo un’elevata qualità di gioco e di sicurezza per gli atleti. Il materiale utilizzato è conforme alla regola 22 del I.R.B e tale quindi da poter essere omologata per il campionato di serie C.
Il campo è dotato anche di un impianto di irrigazione per i mesi estivi, costituito da 8 irrigatori laterali con circa 40 m di gittata collegati alla cisterna della riserva idrica interrata alimentata dal sistema di drenaggio del campo di gioco e integrazione con acqua di acquedotto. L’impianto sportivo è dotato inoltre di un parcheggio atleti riservato, distinto da quello degli spettatori, così come pure sono separati tutti i percorsi tra pubblico e atleti, come prescritto dalla vigente normativa. L’impianto sportivo è inoltre privo di barriere architettoniche e può essere anche utilizzato da atleti diversamente abili.
Veneto
di Cesare Lino
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L’erba naturale di Arzergrande Per educare i giovani, due campi di calcio e un paio di associazioni sportive piene di entusiasmo e spirito collaborativo: qui il Comune ha provveduto a rimettere in ordine uno smagliante prato naturale nello
C’è un’area del basso Veneto, tra il Brenta e il Bacchiglione, nota come la Saccisica, un termine che deriva dal centro principale, Piove di Sacco. Arzergrande, insieme con la frazione di Vallonga, costituisce un Comune di circa 4000 abitanti. Il suo nome, in veneto “argine grande”, dà il senso di quello che fu il territorio di una volta, attraversato da ac-
que, fiumi e canali, tra i quali ricavare il sostentamento coltivando i latifondi della nobiltà veneziana. È a questa realtà che si rifà una delle caratteristiche del paesaggio nella bassa padovana, il tipico casone con il tetto in paglia, o in canne, che dava alloggio ai braccianti. Un esempio di bioedilizia ante-litteram, costruito con la necessità di
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stadio municipale.
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abstract
The natural grass of Arzergrande Arzergrande is a small community in the low Veneto territory; let's see how the town council has been working lately in favor of the sporting activity of citizens. The occasion is the reopening of the municipal stadium, named after Nereo Rocco, who was the subject of major maintenance, starting with the regeneration of the turf, in natural grass, with fescue seed and annual poa, as well as works on the fence and the access roads. The stadium management was entrusted, until this year, the Union Sportive Arzergrande, which contributed actively to the work, while the 2015/16 season is also used by some teams of POL Vallonga 90. There are in fact a series of agreements signed between the sports associations, the municipality and the parish Vallonga - which has supplied another soccer field - for the use and management of the playgrounds. The Municipal Administration's commitment to the Sports companies that run the football fields is intended as an investment related to growth projects of the youth sector: Sports and education are fundamental elements for the growth of children and youth.
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Ora che abbiamo collocato questa piccola realtà nel suo territorio, andiamo a vedere come l’Amministrazione Comunale ha lavorato ultimamente in favore dell’attività sportiva degli arzarani. L’occasione è la riapertura dello stadio comunale, intitolato a Nereo Rocco, che è stato oggetto di importanti interventi di manutenzione, a cominciare dalla rigenerazione del manto, in erba naturale, con sementi di festuca e di poa annua, oltre a lavori alla recinzione ed alle vie di accesso. La gestione dello stadio era affidata, fino a quest’anno, alla Unione Sportiva Arzergrande, che ha contribuito fattivamente ai lavori, mentre dalla stagione 2015/16 viene utilizzato anche da alcune squadre della
In queste pagine e in apertura, le tre squadre di giovanissimi della Nuova Arzergrande in allenamento sul campo in erba naturale.
A pprofondimento Parla Sergio Rossetto, presidente della Nuova Arzergrande Ecco l’ultima nata in seno al nostro paese: la Nuova Arzergrande, un gruppo sportivo voluto e costituito da genitori e giovani ragazzi che hanno sentito l’esigenza di arricchire la loro vita di comunità attraverso lo sport. Un nuovo gruppo sportivo sorto sulle buone fondamenta della gloriosa US Arzergrande di Remigio Morandi & C. e dalla quale è stato tratto il meglio per il proprio futuro garantito dalle prime tre squadre di giovanissimi atleti e per i quali la società ha pensato che la missione principale non sia il raggiungimento del risultato sportivo ma la formazione dei buoni cittadini di domani. Trentacinque giovanissimi atleti suddivisi in tre squadre seguite ciascuna da preparatori atletici ed allenatori che sono soprattutto “educatori” e che insieme ai genitori cercano di trasmettere ai ragazzi i principi della sobrietà, della solidarietà e del rispetto reciproco, aiutandoli, inoltre ad acquisire la consapevolezza che per tanti loro coetanei nel mondo non è così scontato avere un campo da calcio nuovo o una palestra in cui giocare. Ecco dunque la Nuova Arzergrande: allenatori e genitori uniti dalla passione per l’insegnamento e per il piacere di lavorare gratuitamente con i nostri bambini e ragazzi, due ingredienti che non devono mai venir meno per far in modo che lo sport sia di aiuto per sviluppare in loro qualità fondamentali e spendibili non solo nel contesto agonistico: l’autostima, l’autonomia e l’attitudine alla collaborazione.
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conseguire il massimo risparmio energetico utilizzando, di necessità, materiali poveri e naturali. Oggi del tutto abbandonati, i casoni della Saccisica sono man mano scomparsi, tranne qualche esemplare che viene restaurato ed assume il ruolo di testimonianza storica, o di reperto museale; due di questi casono si trovano proprio nel territorio di Azergrande.
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Altri piccoli atleti della Nuova Arzergrande in campo.
scheda riassuntiva Stadio "Nereo Rocco" manto in erba naturale, Arzergrande (Pd) Committente: Amministrazione Comunale di Arzergrande (Pd) Tipologia del manto erboso: erba "Festuca" ed erba "Poa"
Polisportiva Vallonga 90. Esistono infatti una serie di convenzioni sottoscritte tra le associazioni sportive, il Comune e la parrocchia di Vallonga – che ha in dotazione un altro campo di calcio – per l’utilizzo e la gestione dei campi. L’impegno dell’Amministrazione Comunale verso le società Sportive che gestiscono i campi da calcio è da intendersi come un investimento legato a progetti di crescita dei settori giovanili: sport ed educazione sono infatti elementi fondamentali per la crescita di bambini e giovani.
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Sardegna
di Bea Rispoli
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Aria di rinnovamento
al Centro Allenamento del Cagliari Le giovanili del Cagliari Calcio giocano qui, e la prima squadra ci si allena: è il Centro di Assemini, dotato di cinque campi di calcio, dei quali il principale è stato oggi trasformato con un tappeto in erba sintetica, intasato con elementi di origine vegetale. Ci voleva, dopo un promozione da record arrivata
Non ha bisogno di presentazioni il Cagliari Calcio, la squadra di Gigi Riva e dello scudetto 1970. Una società che ha visto alternarsi grandi successi e grandi sconfitte, una storia davvero movimentata. Non ha bisogno di presentazioni nemmeno il Sant’Elia, lo storico stadio cagliaritano, oggi in attesa di una riprogettazione, in
linea con le esigenze moderne di una squadra importante e seguita. Il Cagliari, quando ha conquistato lo scudetto, giocava ancora allo stadio Amsicora: il Sant’Elia venne completato proprio nel 1970, pur non disponendo ancora di infrastrutture adeguate al successo di pubblico (70.000 spettatori compresi i
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nell’ultima stagione.
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Nella pagina precedente, i giovani cagliaritani dell’Under 17 e, schierati, i giovanissimi regionali. (foto Paolo Mastrangelo). In queste due pagine, la prima squadra del Cagliari in azione sul nuovo campo di Assemini (foto Enrico Locci).
Air of renewal at the training Center of Cagliari The opportunity to talk about Cagliari Calcio on these pages is given by flattering performance of the new synthetic field for soccer at 11 in Assemini training center, opened last summer. Here is training the first team, the Primavera, and some youth teams as Allievi Nazionali, Juniores and Giovanissimi Nazionali, some of which also will play the home matches of their respective championships. A special feature of the youth sector of Cagliari is being composed almost exclusively of players born and raised in Sardinia. The center is equipped with three natural grass fields in full-size and one slightly smaller, a full-size artificial pitch, a gym and a "cage" synthetic. The makeover was necessary because the frequent 20142015 winter rains had forced the Cagliari to train in different cities of Sardinia: with the modern synthetic turf instead players can train continuously without depending on the weather. Filling is vegetal elements, made from coconut and cork, and the type of surface has already been employed in major Italian and European stages.
posti in piedi). Si contano lavori di adeguamento nel 2003, ma nel 2012 il Cagliari abbandona lo stadio cittadino per trasferirsi nell’impianto temporaneo di Is Arenas, a Quartu Sant’Elena. Questo era stato realizzato in pochi mesi con strutture prefabbricate e la capienza di 16.500 spettatori; tuttavia, dopo un stagione venne meno l’agibilità dell’impianto e il Cagliari tornò al Sant’Elia parzialmente ristrutturato. Ma l’occasione di parlare del
Cagliari su queste pagine è data dalla lusinghiera performance del nuovo campo a 11 in sintetico nel centro allenamento di Assemini, per la precisione in località Sa Ruina, inaugurato la scorsa estate. Il centro, intitolato fino al 2014 a Ercole Cellino, è oggi – dopo il cambio di proprietà – dedicato ai “Campioni d’Italia 1969-70”. Vi si allena la prima squadra, la Primavera, e alcune giovanili come gli allievi nazionali, la juniores e i giovanissimi nazionali,
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alcuni dei quali vi giocano anche le partite di casa dei rispettivi campionati. Una particolarità del settore giovanile cagliaritano è l'essere formato quasi esclusivamente da giocatori nati e cresciuti in Sardegna: un modello organizzativo creato dall'ex responsabile del settore giovanile Gianfranco Matteoli, ex giocatore di Como, Inter e Cagliari. Il centro è dotato di tre campi in erba naturale di dimensioni regolari e uno leggermente più ri-
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scheda riassuntiva Campo in sintetico al centro sportivo del Cagliari Calcio di Assemini
dotto, un campo sintetico di dimensioni regolari, una palestra e una “gabbia” in sintetico. Comprende inoltre hotel, centro benessere, ristorante, sala stampa e sala conferenze.
Committente: Cagliari Calcio spa Caratteristiche del manto erba artificiale di ultima generazione; intaso prestazionale: organico vegetale e naturale 100%; intaso di stabilizzazione: sabbia silicea Investimento: circa 500 mila Euro
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Altre giovanili sul campo di Assemini: in alto, la Primavera contro il Chievo; poi le Under 15 di Cagliari e Milan; e, in basso, le Under 15 di Cagliari e Inter (Foto Paolo Mastrangelo).
Il nuovo manto
Con una partita amichevole tra la prima squadra e la Primavera è stato dunque inaugurato, nello scorso agosto, il nuovo manto sintetico del campo principale, alla presenza di Beppe Tomasini e Cesare Poli. Il rifacimento si è reso necessa-
rio perché le frequenti piogge dell’inverno 2014-2015 avevano obbligato il Cagliari ad allenarsi in diversi campi della Sardegna: con il moderno manto sintetico i giocatori possono invece allenarsi in modo continuativo senza dipendere dalle condizioni atmosferiche. L’intasamento è in elementi vegetali, a base di cocco e sughero, e il tipo di manto è già stato impiegato in importanti stadi italiani ed europei. La sollecitudine del Comune nel disbrigo delle procedure buro-
cratiche ha permesso di realizzare il lavoro in tempi brevi. Oltre alla prima squadra – ha dichiarato Stefano Signorelli, CdA del Cagliari – usufruiranno del campo tutte le giovanili, mentre la primavera girerà tutta la Sardegna per essere più vicina ai tifosi. La volontà è di investire per avere un centro sportivo di eccellenza, soprattutto attraverso le infrastrutture: i campi da calcio aumenteranno ancora, e anche l’attuale “gabbia” diventerà un campo in sintetico a cinque.
La Bacheca
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notizie, prodotti, curiosità e quant’altro
La corsa contro il tempo per il campo all’Avellino La licenza d’uso del campo che le squadre intendono adoperare per il prossimo campionato
va presentata in lega B entro il 20 giugno, per non rischiare una penalizzazione a inizio stagione. E l’Avellino Calcio è arrivato in extremis, per la necessità di definire con il Comune un’artico-
lata serie di lavori sui manti dei rispettivi campi A e B dello stadio Partenio-Lombardi. Oltre ai lavori di ammodernamento della Tribuna Montevergine, il nodo principale era l’ot-
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Taranto: la Marina Militare apre i suoi impianti Al di là del “muraglione” di via Cugini, che nasconde le strutture del vasto Arsenale militare di Taranto, sorge da sempre un vero e proprio centro sportivo, destinato al personale della Marina Militare (vi giocava, decenni fa, l’Arsenal Taranto). Oggi, con una cerimonia presieduta da tutte le autorità di rito, il centro apre alla cittadinanza, grazie a un accordo tra la Marina, il Comune e la Provincia, che si sono suddivisi gli oneri per la riqualificaizone dell’area. In realtà il lavoro da fare è ancora molto; al cuore dell’impianto c’è il campo da calcio, in erba naturale, che ha bisogno di un rinnovo del manto; la pista di atletica è idonea per gli allenamenti ma non è omologata per le competizioni; ci sono poi campi da basket e da pallavolo non ancora utilizzabili. Sono già a norma invece i campi da tennis, la palestra, l’area per il tiro con l’arco, e sono stati ristrutturati gli spogliatoi oltre alla tribuna per il pubblico. Per completare il tutto sono necessari altri 400.000 euro, ancora da reperire; i lavori di adeguamento sono stati realizzati dalla Provincia, mentre il Comune ha assunto l’impegno della manutenzione per circa 100.000 euro l’anno. Presenti alla cerimonia di apertura, il Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa Gioacchino Alfano, per la Marina Militare il Comandante del Comando Marittimo Sud, Ammiraglio di Divisione Eduardo Serra, per l’amministrazione comunale di Taranto il Sindaco, Ippazio Stefàno e l’assessore allo sport Francesco Cosa, il Vice Presidente della Provincia di Taranto, Gianni Azzaro, e il Prefetto Umberto Guidato. L’impianto è usufruibile da parte delle associazioni sportive e delle scuole superiori prive di palestra, oltre naturalmente al personale militare.
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La Bacheca
notizie, prodotti, curiosità e quant’altro
tenimento dell’ok per la sostituzione del preesistente usurato manto erboso con una nuova superficie in erba sintetica di ultima generazione. Il lavoro – interamente a carico della società biancoverde – è previsto in due fasi. Le zolle erbose del campo A vengono rimosse con appositi macchinari a taglio orizzontale, e riposizionate nel campo B, previo rifacimento del drenaggio in grani di calcare a granulometria differenziata. Rimosso il prato dal campo A, viene quindi risistemato il substrato con la creazione di un massetto in conglomerato cementizio utile al consolidamento del sottofondo con tecnologia Mapesoil; quindi la posa del sistema in erba sintetica comprensivo di tappetino drenante e fili da 62 millimetri, con relativo intaso. Se le condizioni meteorologiche non si frappongono al calendario, l’operazione dovrebbe richiedere circa quaranta giorni: obiettivo, giocare sul nuovo manto del campo A la prima partita ufficiale di TIM Cup del 7 agosto. Definite anche le spese per la manutenzione, sempre a carico dell’US Avellino: 1500 euro l’anno per l’ordinaria e 4000 euro per la manutenzione straordinaria. L’Avellino spera poi di ottenere dal Comune l’uso del campo B,
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Il campo dell’Avellino Calcio.
rimesso in ordine con l’erba naturale “trasferita”, per gli allenamenti. Come il Betis Siviglia rinnova lo Stadio di casa Il Real Betis Balompié, noto semplicemente come Betis Balompié o Betis, è una società calcistica spagnola con sede nella città di Siviglia. Fu fondata nel 1907 e gioca nella Primera División spagnola, il primo livello del campionato spagnolo. La ristrutturazione degli stadi è ritenuta in Spagna una priorità per i prossimi anni: ecco quindi anche il Real Betis ha presentato il suo progetto per sistemare, con 15 milioni di euro, il Benito Villamarin, costruito nel 2001. Obiettivo, una nuova gradinata nel lato sud e ad ammodernare le altre aree della struttura che attualmente può ospitare 51 mila persone, portando la capienza a 60.000; i lavori sono previsti a partire dal 30 giugno per concludersi nell’agosto dell’anno prossimo. Il progetto prevede anche di pareggiare a 34 metri le altezze su tutti e quattro i lati, con una superficie totale di circa 10 mila metri quadrati. Ci saranno 400 nuovi posti auto, e 4.500 metri quadrati ad uso commerciale al primo piano e al seminterrato. Il Consiglio di amministrazione
del club ha chiesto un prestito da rimborsare in dieci anni, con una quota annuale pari a 1,8 milioni di euro: Angelo Haro, presidente del Betis ritiene che ci si possa aspettare ricavi per almeno 2,7 milioni di euro l’anno, recuperando quindi le spese d’investimento grazie ai proventi supplementari che deriveranno dall’impianto ristrutturato, sia dal botteghino sia a livello commerciale. Si prevede infatti un miglioramento nelle entrate derivate dai diritti tv grazie a un aumento nel numero degli abbonati. La rinascita del vecchio “Stella Polare” Al Lido di Ostia, al margine del quartiere tra l’Ospedale Grassi e la pineta di Castelfusano, si trova lo storico campo di calcio già noto come “Stella Polare”, oggi Stadio Giannattasio. L’11 luglio si si svolgerà la cerimonia di chiusura del cantiere con cui l’impianto, che versava in condizioni di estremo degrado nonostante ospitasse eventi sportivi, torna ad essere efficiente e funzionale per atleti e pubblico. All’inaugurazione è prevista la presenza di Maurizio Perazzolo, presidente del Comitato Cittadino Municipio IX e X per Roma 2024, il comitato favorevole allo svolgimento delle Olimpiadi nella Capitale. La ristrutturazione è stata effettuata a seguito della convenzione tra Roma Capitale e il Coni, volta alla “realizzazione di interventi per la valorizzazione degli
Il nuovo stadio del Betis Siviglia.
Ostia, lo Stadio Giannattasio.
impianti sportivi”. Il prefetto Tronca, in qualità di Commissario straordinario, aveva approvato il passaggio temporaneo dello stadio al Coni, che ha provveduto ai lavori per poi far tornare lo stadio al Comune. Lo stanziamento dei fondi fa parte del pacchetto die 100 milioni di euro per il triennio 2015-2017 destinati al recupero di strutture destinate all’attività sportiva presenti nelle periferie, risorse, provenienti dal ministero dell’Economia e Finanze, che sono state trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri e da qui al Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Questo meccanismo ha necessitato il passaggio temporaneo dell’impianto al Comitato Olimpico. Fra gli altri impianti inseriti nel “pacchetto” figurano il Palazzetto dello Sport del Corviale, sempre a Roma; la Piscina Cardellino a Lorenteggio, a Milano; la Pista Pietro Mennea di Barletta; il Centro Sportivo Boscariello di Scampia, a Napoli; il Polo Sportivo Piazza della Pace, a Reggio Calabria, e il Palazzo dello Sport del quartiere Zen, a Palermo.
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