Tsport 316

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T S P O R T

impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano

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international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing

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A G O S T O

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anno XLII - LUGLIO AGOSTO 2017 - Euro 13,00

L U G L

ISSN 1121-6913

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sommario contents

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ANNO/YEAR XLII - LUGLIO-AGOSTO / JULY-AUGUST 2017

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BRUNO GRILLINI OPINIONE / “NON RIESCO A INDIVIDUA’ ‘O STADIO…” Opinion / “I can’t locate the Stadium…”

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MARIA CARBONE ALTRI IMPIANTI / COMPLESSO PER IL PENTATHLON MODERNO A PESARO

(Studiodercole srl)

Other facilities / Complex for the modern Pentathlon in Pesaro

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JOSEPH WOLFE IMPIANTI PER IL NUOTO / IMPIANTO NATATORIO A POTSDAM, GERMANIA

(Gerkan, Marg and Partners Architects)

Swimming centres / New sports and leisure pool in Potsdam, Germany

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PIETRO CHIANCHIANO PATTINAGGIO E SKATE / RIUTILIZZO FUNZIONALE DI UNA PISTA DI PATTINAGGIO AD ANDRIA

(arch. Esther Tattoli)

Skating / Functional re-use of a skating rink in Andria

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BEA RISPOLI ALTRI IMPIANTI / PALESTRA DI ARRAMPICATA A SAN ZENO NAVIGLIO (BRESCIA)

(arch. Simone Papais)

Other facilities / Climbing wall in San Zeno Naviglio (Brescia)

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CESARE LINO ATLETICA LEGGERA / RIAPERTURA DELLO STADIO GREZAR PER L’ATLETICA LEGGERA A TRIESTE Athletics / Re-opening of the Grezar Stadium for athletics in Trieste

(arch. Mauro Trani - Studio Associato Bette Trani)



numero speciale a cura di / special issue by Bruno Grillini

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MASSIMILIANO FOGLIATO STADI E CAMPI DI CALCIO / RIQUALIFICAZIONE STADIO DI CALCIO A CHERASCO (CUNEO)

(Studio SdiA Arch. Paolo Pettene)

Stadiums and soccer fields / Redevelopment of football stadium in Cherasco (Cuneo)

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STEFANO LONGHI IMPIANTI ETICI / IMPIANTI SOSTENIBILI Finalmente un po’ di design, grazie

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TOMMASO EMPLER PROGETTARE L’ACCESSIBILITÀ / RISERVA NATURALE TOMBOLI DI CECINA. SENTIERO “NATURA PER TUTTI”

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PIERO: UN RICORDO.

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NOTIZIE / News - a cura di/by C.F. REGIONI PROVINCE COMUNI / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico SCHEDE TECNICHE / Technical cards Standard dimensionali: 1.0 Automobilismo Federazioni e leghe: 12.0 FIA

Tsportmagazine SeiMedia srl via Per Robecco 91 – 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 23052147 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it

Pista di pattinaggio ad Andria / Skating rink in Andria Il progetto è pubblicato a pag. 25



opinione “non riesco a individua’ ‘o stadio…” “I can’t locate the Stadium…”

È la frase pronunciata da Ivano, personaggio del film “Viaggi di nozze” (1995, regia di Carlo Verdone) dalla terrazza dell’albergo di Firenze dove consuma la colazione con la giovane moglie Jessica. La rappresentazione del “coatto” che, di fronte all’impareggiabile panorama della città, cerca solo di individuare lo stadio, è un paradigma caricaturale e serve a farci ridere. Ciò non toglie che, battute a parte, il rapporto tra i grandi impianti sportivi e il paesaggio (townscape, landscape, o paesaggio culturale) sia di assoluta rilevanza, particolarmente in questo momento in cui si riconosce la necessità di un profondo rinnovamento delle strutture e i grandi club fanno a gara per proporre rendering e schemi progettuali sperando che leggi, norme e finanziamenti ne consentano la realizzazione. Indubbiamente l’attuale ”Artemio Franchi” di Firenze – che abbiamo preso ad esempio quasi per scherzo – non costituisce una interferenza negativa nel paesaggio: progettato – con discrezione – da Pierluigi Nervi nel lontano 1930 si inserisce con le eleganti pensiline e le scale elicoidali in cemento armato nel tessuto del quartiere di Campo di Marte al posto di un preesistente aerodromo, senza imporsi con i suoi volumi anche grazie agli ampi spazi che, verso sud, sono destinati oggi ad altri impianti sportivi, quali il Nelson Mandela Forum, la piscina comunale Paolo Costoli, lo stadio di atletica leggera Luigi Ridolfi, lo stadio di baseball Cerreti. Diverso sarà l’impatto del nuovo stadio, presentato alla stampa lo scorso marzo, con il suo involucro a guscio – architettonicamente autoreferenziale -, accompagnato dal suo centro commerciale, dall’hotel a 200 camere e da urbanizzazioni varie. L’importante – in ogni progetto: Firenze, Roma, Cagliari, Venezia… – è mantenere la consapevolezza del ruolo che la nuova costruzione avrà nella configurazione del paesaggio di domani.

It is the sentence made by Ivano, a character of the film "Honeymoons" (1995, directed by Carlo Verdone) from the terrace of the hotel in Florence where he has breakfast with his young wife, Jessica. The representation of the "clodhopper" which, in the face of the unparalleled panorama of the city, only tries to identify the Stadium, is a caricatural paradigm and serves to make us laugh. It is true that, apart from the fact, the relationship between the great sports facilities and the landscape (townscape, landscape, or cultural landscape) is of utmost importance, especially at this time when it is recognized the need for a profound renewal of the structures and Big clubs are competing to propose rendering and design schemes hoping that laws, standards, and funding will make it possible. Undoubtedly, the current "Artemio Franchi" in Florence - which we took for example as a joke - is not a negative interference in the landscape: designed - with discretion - by vPierluigi Nervi in the 1930s it fits with the elegant pensiline and helicoidal stairs in reinforced concrete in the fabric of the Campo di Marte district instead of a pre-existing aerodrome, without imposing on its volumes also thanks to the large spaces that south are now destined for other sports facilities such as the Nelson Mandela Forum, the municipal swimming pool Paolo Costoli, the athletics stadium Luigi Ridolfi, the baseball stadium Cerreti. Different will be the impact of the new stadium, presented to the press last March, with its shell - architecturally self-referential - accompanied by its shopping center, 200-room hotel and various urbanization. The important thing - in every project: Florence, Rome, Cagliari, Venezia ... - is to keep the awareness of the role that the new construction will have in the configuration of tomorrow's landscape.

Bruno Grillini

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ALTRI IMPIANTI

Complesso per il Pentathlon moderno a Pesaro

di Maria Carbone

Rallentata da difficoltà relative agli appalti, la realizzazione del centro per il Pentathlon moderno (il cui progetto è stato pubblicato da Tsport nel n.295 del gennaio-febbraio 2014) è giunta alla prima tappa con il completamento delle vasche natatorie. Dal punto di vista architettonico, il complesso intende porsi in

modo articolato e dinamico nel contesto urbano con il quale entra in simbiosi e si rapporta. Il progetto per la realizzazione di un complesso sportivo polivalente per le discipline del Pentathlon Moderno si sviluppa su un lotto di 8.623 mq di superficie. Il con-

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Sotto, la giornata inaugurale. In basso, l’esterno dell’impianto. Below, inauguration day. Bottom, exterior of the venue.


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Nella pagina di sinistra, pianta generale, rendering di un prospetto, e vista dell’entrata. In questa pagina, prospetti dei lati corti in rendering e disegni tecnici dei lati lunghi; in basso, vista della piscina con la parete trasparente di fondo. In the left page, general plan, rendering of an elevation, and view of the entrance. In this page, elevation of the shortest sides by rendering and technical drawing of the log sides; bottom, view of the pool with the transparent wall in background.

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testo urbano in cui si inserisce il progetto è particolarmente interessante dal punto di vista ambientale per la presenza del verde e di un ampio parco, unita alla contiguità con altre strutture sportive. La costruzione dell’impianto sportivo di esercizio è il frutto di un rapporto convenzionale tra il Comune di Pesaro, la Provincia di Pesaro-Urbino e la Federazione Italiana di Pentathlon Moderno, approvato tra il 2007 il 2008; in tale contesto la F.I.P.M. ha assunto il ruolo di soggetto gestore dell’impianto e si fa carico del rimborso del mutuo da contrarre con l’Istituto per il Credito Sportivo per la realizzazione dei lavori di costruzione. Nel corso dei lavori si sono manifestati diversi problemi con le imprese interessate, con conseguenti sospensioni e varianti in corso d’opera, che ne hanno ritardato il completamento. L’architettura dell’impianto interpreta in chiave sportiva il rapporto con il luogo: un luogo “cerniera” tra due direttrici stradali

particolarmente importanti (Via Togliatti e Via Paganini). Il complesso sportivo è inserito un’area verde con caratteristiche interessanti (Parco Miralfiore): per questo motivo, le volumetrie si presentano in maniera disarticolata, anche al fine di poter minimizzare gli impatti che un simile complesso necessariamente presenta. Dal punto di vista volumetrico si evidenziano il corpo centrale della piscina e la palestra posta al primo piano che, con i particolari “tagli” delle pareti, conferisce notevole dinamicità al centro sportivo. Il corpo al primo piano ha una forma molto semplice: vetrata nella parte anteriore (hall e bar) e chiusa nella parte che guarda verso il campo di calcio, quasi a creare un “margine” artificiale. Nel complesso, le volumetrie sono organizzate per ampie superfici vetrate e opache che, opportunamente contrapposte, conferiscono all’insieme la necessaria dinamicità.

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Nella pagina di sinistra, piante del corpo centrale ai due livelli. In questa pagina, sezione longitudinale illustrata in due versioni; in basso, uno scorcio dell’esterno e un rendering di progetto. In the left page, plan of the central body at two levels. In this page, longitudinal section shown in two versions; bottom, a view of the exterior and a project rendering.


Qui sotto, esemplificazione degli sport d’acqua inclusi nel pentathlon; sulla destra, sezione trasversale nelle due versioni. Nella striscia in basso, gli impianti tecnologici a livello interrato. Nella pagina di fronte, viste delle diverse vasche. Below here, exemplification of the water sports belonging the pentathlon; on the right, cross section in two versions. Bottom, the technological plants at underground level. Next page, view of the different pools.

Un centro sportivo, quindi, dialogante con il contesto urbano con il quale entra in simbiosi e si rapporta. Dal punto di vista energetico siamo in presenza di un edificio in classe energetica “A”: questo risultato è stato ottenuto tramite l’uso di una forte coibentazione delle pareti e di un’impiantistica tecnologicamente molto evoluta e capace di ridurre fortemente i costi di gestione. Tre sono le vasche per l’acquaticità: quella principale per il nuoto da 25x21 metri, la piscina per riabilitazione da 12x18 metri, e una piscina baby da 8x5 metri con profondità di 60 centimetri. Ciascuna è dotata di un proprio impianto di filtrazione, completamente automatizzato. Al piano terra è presente un’area ristoro per complessivi 375 mq, oltre a tutti i necessari ambienti di servizio. Ad oggi (luglio 2017), l’impianto sportivo risulta completamente finito all’esterno, mentre al primo piano e al piano interrato dovranno essere completati: la palestra

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per aerobica, l’area scherma e il centro fitness. Esistono già tutte le predisposizioni degli impianti. Inaugurata il 19 giugno con la presenza del Presidente del Consiglio, si prevede che la parte relativa alle piscine possa entrare in esercizio entro il mese di ottobre. A impianto completato si potranno svolgere i seguenti sport federali: nuoto, corsa, tiro e scherma. ___________________________________ Other facilities Complex for the modern Pentathlon in Pesaro Slowing down on procurement difficulties, the creation of the Center for Modern Pentathlon (whose project was published by Tsport in 295 January-February 2014) came to the first stage with the completion of the swimming pools. From an architectural point of view, the complex intends


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to be articulated and dynamic in the urban context with which it enters into symbiosis and relates. From the volumetric point of view, the central body of the pool and the gym on the first floor are highlighted, which, with the particular "cuts" of the walls, gives great dynamism to the sports center. The body on the first floor has a very simple shape: glazed in the front (hall and bar) and closed in the part looking towards the soccer field, almost to create an artificial "margin". Overall, the volumes are organized for large glazed and opaque surfaces that, suitably opposed, give the necessary dynamism as a whole.

Nelle foto piccole, gli altri sport che saranno accolti nell’ambito della disciplina del pentathlon. In basso, due interni del complesso. In the smallest photos, the other sports belonging the pentathlon. Bottom, two interiors of the building.

Lavori di completamento per la costruzione di un complesso sportivo polivalente per le discipline del Pentathlon Moderno denominato “Adriano Facchini” in Pesaro 1° lotto funzionale – Piscine piano terra. Committente: Federazione Italiana Pentathlon Moderno, Roma Convenzione tra il Comune di Pesaro, la Provincia di Pesaro-Urbino e la Federazione Italiana di Pentathlon Moderno. Progettazione architettonica, strutturale e impiantistica, direzione lavori e sicurezza: Studiodercole srl – società di architettura e ingegneria, Pescara Progettista: arch. Alfredo D’Ercole con arch. Giulia D’Ercole Collaboratori: arch. Fabio De Luca, dr. Alessio Di Bernardo, ing. Marilena Bottone, ing. Giulio D’Amario, ing. Marco Sassano, ing. Edoardo Bagagli, arch. Rita Di Bucchianico, arch. Gianluca Buzzelli Co-progettista architettonico: ing. Alberto Marchetti Project manager: arch. Antonio Gussoni Ispettore di cantiere: ing. Nicole Pieri Consulente strutture: ing. Luigino Dezi Collaudatore tecnico amministrativo: ing. Raniero De Angelis Collaudatore Strutture: ing. Daniele Russo Collaudatore impianti meccanici: ing. Gabriele Giglioni Collaudatore impianti elettrici: ing. Francesco Ambrogiani Costo complessivo dell’opera: euro 7.556.000

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PROGETTISTI

Pescara

Studiodercole & partners

www.studiodercole.com

La Società di Ingegneria StudioDercole and Partners nasce dalla sinergia di giovani progettisti appassionati e motivati, con esperienza nella progettazione architettonica, strutturale ed impiantistica. L’esperienza professionale e di gestione amministrativa sviluppata dagli anni 80 dal fondatore Alfredo d’Ercole, è stata recentemente affiancata dall’introduzione di nuove figure professionali che hanno rafforzato la struttura progettuale e indirizzato lo studio verso le sfide della progettazione integrata e multidisciplinare. La Società offre il suo migliore risultato su progetti integrati, per i quali è in grado di offrire un servizio chiavi in mano, proponendo percorsi progettuali graduali, volti all’ottenimento del Target prefissato dal Committente, rispettando tempi e costi in fase di programmazione economica, gestendo e coordinando eventuali varianti in corso d’opera, necessari al raggiungimento degli obiettivi di soddisfazione del cliente. La poliedrica formazione dei componenti del team, permette di adeguare le forze e gli obiettivi alle esigenze di ogni tipo di clientela e di affrontare temi molto diversi (dal design alla scala urbana). L’obiettivo principale è quello di inserirsi come struttura unica nel fornire una molteplicità di servizi nel settore dell’ingegneria integrata all’Architettura, al fine di offrire al cliente un unico interlocutore, responsabile della gestione di tutto il Processo di sviluppo.

The engeneering company StudioDercole and Partners rises from the synergy of young passionate and motivated designers, experienced in architectural, structural and plant (system) design. The professional and management experience developed by the founder Alfredo D’Ercole in the 80’s, it’s recently backed up with the introduction of new professionals that strengthen the design structure and set the firm trough new challenges of integrated and multidisciplinary design. The company offers the best results on integrated project on which offers an all-inclusive, ready-to-use service offering several design paths, step-by-step and oriented to the target set by the client, in respect of deadlines, timing and costs – for the economical planning – managing and coordinating possible variants of the project during the design and building process for the satisfaction of the client. The versatile formation of the team allows to adapt the forces and objectives to the needs of any kind of client and to manage different design challenges (from product design to city planning). The main goal is being a unitary structure providing a multiplicity of services in the Engineering integrated Architecture to offer a unique interlocutor responsible for the management of the entire developing process.

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IMPIANTI PER IL NUOTO

Impianto natatorio a Potsdam, Germania di Joseph Wolfe

Campagna o città: questa alternativa è stata discussa in diverse occasioni durante la prolungata e mutevole storia della pianificazione della nuova piscina sportiva e ricreativa di Potsdam. Sebbene in un sondaggio cittadino sia stata scelta alla fine la posizione centrale ai piedi della collina di Brauhausberg rispetto ad una posizione ai margini della città, le opinioni sul motivo dominante del design urbano per questa collocazione sono rimaste ambivalenti, anche dopo che sono stati presentati

diversi schemi di progettazione urbanistica. La decisione per una impostazione decisamente urbana, che sembrerebbe una scelta ovvia in questa posizione, di fronte alla stazione ferroviaria principale di Potsdam, è stata finalmente fatta nel 2013 nel contesto di un concorso di progettazione. Il concorso è stato vinto da gmp con un design caratterizzato da linee di layout chiare, un orientamento logico degli spazi interni e esterni e dei voluti riferimenti visivi sia all’ambiente vicino

Schizzo di progetto e vista esterna dell’impianto. Project sketch and exterior view of the venue.

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In questa pagina, sezione attraverso il blocco spogliatoi e pianta del livello vasche. Di fonte, la vasca da 50 metri. In this page, section across the locker rooms and plan of the pools level. Next page, the 50 m pool.

che a quello più distante. Le aree urbane limitrofe cui si fa riferimento nell'architettura del complesso natatorio sono solo in fase di realizzazione al momento dell'apertura del complesso, come l'asse spaziale con il piazzale ad est, che fa parte del progetto, e il prato della piscina per prender il sole sul retro. Lo stesso vale per lo sviluppo del quartiere Speicherstadt, che verrà creato a nord seguendo la linea curva della facciata d'ingresso dell’edificio, e al progettato sviluppo ulteriore verso sud. La piscina sportiva, la piscina per il tempo libero, la sauna e l'area benessere si trovano all'interno di un edificio quasi quadrato con una superficie utile di circa 8.000 mq. Le due grandi zone della piscina sportiva e la zona per il tempo libero sono separate da due volumi chiusi per le aree di servizio e spogliatoi, che sono separati dall’asse centrale che si estende da est a ovest. Questo layout assicura che l'orientamento in ogni punto del complesso sia molto chiaro e che tutte le funzioni siano accessibili tramite brevi percorsi e

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possano essere gestiti indipendentemente l'uno dall'altro. Sia i visitatori che gli utilizzatori entrano nel complesso natatorio dal piazzale che si trova sull’asse dell’atrio; in questo modo, godono immediatamente della vista del prato per prendere il sole. La disposizione spaziosa della piscina per il tempo libero, con il fiume artificiale e lo scivolo a onde, la piscina avventura con cascata, le pareti di arrampicata, i letti d'acqua e la piscina circolare corrente, nonché i punti di ristoro collegati, si trovano ad ovest. Il complesso acquatico sportivo, con dieci corsie nella piscina di 50 m e una tribuna con 400 posti, rispetta le norme nazionali e le norme FINA per il nuoto e la pallanuoto agonistica. Questo si trova ad est. La zona sauna con giardino sul tetto si trova al livello più alto ed è schermata visivamente, offrendo solo alcune viste particolari verso l'esterno. Inoltre, ci sono alcune caratteristiche speciali come il salotto con camino e il giardino di meditazione. Il bar della sauna si trova al passaggio verso l'area benessere con sale per massaggi.


Le diverse funzioni all'interno del complesso possono essere riconosciute dall'esterno attraverso le grandi aperture della facciata. Questo è in contrasto con le aree di facciata chiuse che, come un nastro ondulato, racchiudono l'edificio e sono rifinite uniformemente con un robusto rivestimento dall’aspetto "naturale" a base minerale. Anche le installazioni dei servizi sono state incorporate nel complesso edilizio, in modo che nessun altro tipo di struttura sul tetto interferisca con la quinta che può essere vista dalla collina di Brauhausberg. Con il suo grande numero di visitatori, il complesso natatorio municipale svolge una funzione chiave, preservando le qualità e il carattere di un luogo ricco di tradizioni nelle attività sportive e ricreative nel nuovo quartiere cittadino. L'asse spaziale pubblico, reso possibile attraverso il layout compatto dell'edificio, costituisce parte integrante del progetto: consente di mantenere la visione della collina di Brauhausberg da parte dei cittadini di Potsdam come un'importante caratteristica pubblica.

La piscina sportiva e la piscina didattica La piscina sportiva di 1.250 mq, che ha il riconoscimento della certificazione FINA C, è utilizzata per la pallanuoto e il nuoto (scuole e società sportive, nuoto pubblico). Per scopi didattici e per gare, oltre che per dividere la piscina per funzioni diverse da svolgersi contemporaneamente, le corsie di nuoto possono essere disposte in modo flessibile, con dieci o dodici corsie longitudinali o 22 corsie trasversali alla piscina. La tribuna offre posti a sedere per 400 spettatori ed è priva di barriere. Lo spazio superiore dell’ambiente piscina è attraversato da travi lamellari lunghe 33 metri, con due file di lucernari disposti tra di esse. La piscina di allenamento più piccola dispone di un pavimento regolabile verticalmente, che può essere utilizzato per regolare la profondità dell'acqua da 0,00m a 1,80m. Un mosaico di piastrelle in questa zona è stato progettato per assomigliare al mosaico che era presente nell'edificio precedente come un ricordo della vecchia piscina di Brauhausberg.

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In questa pagina, sezione attraverso la vasca olimpionica e pianta del livello superiore. Di fronte, scorci della vasca corta e della vasca ludica, e ambienti accessori. In this page, section across the olympic pool and plan of the upper level. Next page, views of the shorter pool and the recreational pool, and ancillary rooms.

ovest, il giardino della sauna è parallelo alla sequenza delle stanze; lungo questo asse, sono disponibili diversi collegamenti tra spazi interni ed esterni, tra cui una piscina esterna di 20 m. Le aperture definite nella facciata aprono lo sguardo sul paesaggio coltivato di Potsdam attraverso il quartiere di Babelsberg e attraverso il fiume Havel. D'altra parte, l'area esterna nello stile di un atrio è protetta contro le viste dalla collina di Brauhausberg, aprendosi esclusivamente ad ovest verso gli spazi verdi sopra il Brauhauskeller.

La piscina per il tempo libero La piscina per il tempo libero è stata progettata come un ampio paesaggio balneare con numerose attrazioni. L'area comprende una piscina per il tempo libero con circa 300 mq di superficie d'acqua che si snoda intorno alla foresta delle colonne strutturali e una piscina per bambini protetta e separata. Inoltre, è possibile accedere direttamente al prato prendisole dalla piscina per il tempo libero. I locali destinati agli accompagnatori sono situati tra le piscine sportive e quelle ricreative, il che significa che tutte le piscine in entrambe le aree possono essere visualizzate direttamente. Dispositivi per distribuire del cibo sono disponibili al secondo piano della zona ricreativa.

Swimming centres New sports and leisure pool in Potsdam, Germany

L’area benessere L'area benessere e sauna è stata collocata nella parte alta dell'edificio con accesso dagli spogliatoi del secondo piano attraverso un ponte attraverso lo spazio aereo sopra il corridoio centrale. Con il suo orientamento est-

The decision in favor of a decidedly urban concept for the new sports and leisure pool in Potsdam was made via the 2013 architectural competition. The competition was won by gmp with a design featuring clear layout lines, a logical orientation of the interior and exterior

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spaces, and deliberate visual references to the closer and more distant surroundings. The neighboring urban areas referenced in the architecture of the pool complex are only just being created at the time of the complex’s opening, such as the open space axis with the forecourt to the east – which is part of the project – and the pool’s lawn for sunbathing at the rear. The same applies to the development of the Speicherstadt quarter, which will be created to the north following the curved building line of the entrance facade, and to the planned additional development section to the south. The sports pool, leisure pool, and wellness area are all located within a nearly square building with about8,000 m2 usable floor area. The two large zones of the sports pool and the leisure area are separated by two enclosed volumes for the service and changing room areas, which are divided by the central concourse that runs east to west. This layout ensures that the orientation at every point within the complex is very clear, and that

all functions are accessed via short routes and can be operated independently of each other. The spacious arrangement of the leisure pool lies to the west, while the sports pool complex with 50 m pool for water polo and competitive swimming faces towards the east. The wellness area is located in the uppermost story and is visually shielded, offering just a few specific views to the outside. The closed facade areas, which – like a meandering ribbon – enclose the building, have been finished uniformly with a robust mineralbased “natural” render. The services installations have also been incorporated in the building complex so that no additional structures on the roof interfere with the fifth facade that can be seen from the Brauhausberg hill.

Impianto natatorio a Potsdam, Germania Committente: Stadtwerke Potsdam GmbH Concorso 2013 – Primo premio Progetto: Gerkan, Marg and Partners Architects Design: Volkwin Marg e Hubert Nienhoff con Kristian Spencker Project management: Kristian Spencker, Michael Scholz Gruppo di progettazione concorso: Silvia Schneider, Katja Godejohann, Veit Lieneweg, Daniel Tomé Gruppo di lavoro progetto esecutivo: Silvia Schneider, Katja Godejohann, Kerstin Fuchs, Claudia Chiappini, Chris Hättasch, Christiane Putschke-Tomm, Julia Hilgenberg, Katerine Witte, Elke Glass In associazione con: emproc, BPM (gestione dei costi di costruzione), big Bechtold Ingenieurgesellschaft mbH (installazione servizi tecnici), HMI Hartwich/Mertens/Ingenieure Planungsgesellschaft für Bauwesen mbH (ingegneria strutturale), Capatti Staubach – urbane Landschaften (paesaggio), Müller BBM GmbH (fisica dell’edificio e sicurezza antincendio) Ingegneria Acustica: Rekowski and Partners, consulenti Coordinatore per la sicurezza: Genthe Bauingenieure GmbH Inizio lavori: 2014 Fine lavori: 2017 Foto: © Marcus Bredt Disegni: © gmp Architects

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PATTINAGGIO E SKATE

Riutilizzo funzionale di una pista di pattinaggio ad Andria di Pietro Chianchiano

Il progetto consiste nella trasformazione di una vecchia pista di pattinaggio in un’area sportiva polifunzionale, coperta da una struttura metallica che le dia anche un aspetto architettonicamente riconoscibile. Nel 1993 l’Amministrazione Comunale realizzava una pista di pattinaggio, con annesso un piccolo edificio destinato a servizi e spogliatoi. L’intervento comprendeva la realizzazione della pista piana, rettangolare, e di quella veloce, ad

andamento variabile, di forma ovale. Sul lato sud est, il piccolo edificio suddetto lambisce il rettilineo della pista veloce, affacciandosi direttamente sull’area sportiva. Tale posizione ha favorito la utilizzazione di parte della copertura come tribuna per spettatori, all’aperto, cui si accede direttamente dall’esterno tramite due rampe di scale simmetriche, che si innestano sui lati corti dell’immobile, definendo due volumi semicilindrici. La tribuna è chiusa visivamente fra le due piccole “torri” che la inquadrano, dove

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La particolare struttura metallica di supporto alla copertura del campo. The peculiar metal structure supporting the cover of the field.


Sotto, planimetria generale. A destra, vista della struttura in allestimento. Below, general plan. Right below, view of the structure under construction.

sono collocati i servizi soprastanti. Tale tribuna risultava ormai non idonea all’uso da parte degli spettatori, in quanto non rispettava le norme di sicurezza e di fruibilità definite dal CONI. L’Amministrazione comunale ha pertanto deciso di procedere ad un intervento di rifunzionalizzazione e di riqualificazione dell’area, in modo che, pur mantenendo l’originaria funzione di pista di pattinaggio, ma eliminando la pista di velocità, si creasse una struttura polifunzionale, in cui concentrare una molteplicità di funzioni, legate alle diverse attività sportive previste. Lo scopo, quindi, è la realizzazione di uno spazio flessibile, che possa rispondere alle diverse esigenze della popolazione, soprattutto giovanile, non solo del quartiere, costituendo una nuova centralità. Sulla base di quanto suddetto, il progetto ha riguardato la trasformazione della struttura preesistente in un impianto sportivo di esercizio. Non è prevista la possibilità di svolgere manifestazioni aperte al pubblico, in quanto le caratteristiche della tribuna esistente non risultano conformi alle norme vigenti.

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Le scelte progettuali Il progetto è partito dall’idea di trasformare questa area in una nuova centralità, nel sistema delle infrastrutture del quartiere ed anche al di fuori di esso. Da qui, un valore sotteso all’idea progettuale è stato quello della “riconoscibilità”: si vuole, cioè, creare uno spazio che abbia una propria identità di luogo, identità legata alle sue funzioni molteplici, ma anche ad un preciso segno architettonico che le dia “qualità”, che la distingua come “emergenza” nel tessuto urbano. Tanto più forte risulta tale esigenza se si considera il contesto di “emergenze” in cui essa è inserita, soprattutto per la presenza del palazzetto e della adiacente chiesa di S. Andrea Apostolo, con il suo alto campanile mistilineo. Il progetto, dunque, si identifica in due temi principali: da un lato la rifunzionalizzazione della struttura, dall’altro il tema della copertura, che amplia le possibilità di utilizzo della stessa anche durante le stagioni invernali, ma che contestualmente assume il ruolo di “valenza architettonica”. In quest’ottica si delinea la forma


della copertura, ad arco ribassato ed a sezione variabile, definita da grandi arcate, di circa 30 metri di luce interna, realizzate con strutture metalliche a traliccio, collegate da elementi longitudinali tubolari. In direzione della tribuna esistente, le tre arcate principali interne si interrompono, tagliate dai pilastri in ferro, che si piegano accogliendone il carico. L’idea dell’arco a sesto ribassato permette di mantenere, in corrispondenza dello spazio di attività, fasce di rispetto comprese, l’altezza minima interna di 7 metri in modo da consentire l'agevole svolgimento della pratica sportiva e secondo le indicazioni delle federazioni delle discipline previste, tenendo conto dell'eventuale presenza degli attrezzi sul campo e senza dover raggiungere altezze eccessive all’esterno. Questa scelta architettonica ben precisa deriva dalla volontà di evitare di entrare in competizione con il verticalismo del campanile della chiesa adiacente, con i suoi elementi fortemente simbolici ed espressivi. La struttura deve invece apparire leggera, nonostante le sue dimensioni, e piacevolmente

accogliente. Da qui l’idea di snellire le sezioni riducendole gradatamente, e di lasciare completamente aperto lo spazio sottostante, soprattutto sui lati corti, in modo da poter facilmente traguardare al suo interno, anche da fuori del perimetro della recinzione, proprio come uno spazio aperto. A tale scopo, si è ipotizzata una struttura costituita da arcate binate realizzate con elementi tubolari di circa 19 cm di diametro, collegate da tubolari di 16 cm di diametro, secondo la direzione longitudinale e trasversale. Le parti più sollecitate avranno uno spessore strutturale maggiore, ma esteticamente gli elementi appaiono omogenei. Anche la forma ed il trattamento dei pilastri rispondono ad una esigenza di creare una sensazione di leggerezza delle strutture, nonostante la loro notevole dimensione. Lo studio dettagliato del pilastro ha permesso di conciliare una esigenza architettonica con i livelli di prestazione qualitativi e di sicurezza strutturali, dando origine ad una forma snella, che si integra con le forme della copertura, mediando il passaggio dalla stessa all’edificio adiacente degli spoglia-

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toi. Infatti, un’altra problematica affrontata in sede progettuale è l’integrazione della nuova struttura in ferro, con quella esistente in c.a. degli spogliatoi. Il ritmo definito dall’interasse dei pilastri è infatti costruito sulle misure dell’edificio preesistente: i pilastri centrali inquadrano la tribuna esistente simmetricamente, mentre le arcate agli estremi sembrano avvolgere l’edificio, con le loro forme curve, che si accavallano alle curve dei muri dei corpi laterali. I tre pilastri centrali sono costituiti, anch’essi, da un sistema binato, in questo caso di travi HEA, il cui aspetto risulta unitario grazie ad elementi di collegamento in lamiera elettrosaldata. Lungo le facce laterali, inoltre è giustapposta un’ala in lamiera che conferisce all’elemento strutturale in questione una maggiore snellezza ricalcandone l’andamento e creando una linea di collegamento tra la base e la sommità. Quest’ultima è orientata in modo da accogliere le arcate, mediante un sistema di flange di collegamento, direzionandone il carico verso il pilastro sottostante.


In questa pagina, pianta degli spogliatoi e del campo. Di fronte, quattro sezioni significative. Nella colonna a destra, in alto la preesistente pista di pattinaggio; di seguito, rendering di progetto. In ultima pagina, alcuni dettagli della struttura metallica, meglio descritta nel testo. In this page, plan of the changing rooms and the field. Next page, four sections. In the far right column, top the already existing skating ring; below, project renderings. In the last page, some details of the metal structure, better described in the text.

Gli interventi per la rifunzionalizzazione della pista Il secondo grande tema del progetto è la riqualificazione dell’area prospiciente il fabbricato, dove in precedenza erano ubicate le piste di pattinaggio. Tale esigenza è nata dalla presa d’atto che di fatto la struttura è rimasta sostanzialmente non utilizzata, evidentemente anche a causa della specificità della sua funzione, limitata ad una sola attività, per altro tradizionalmente non molto diffusa nella città. Da qui, l’esigenza di intervenire per “rigenerare” tale struttura in termini di ampia flessibilità. Il progetto, quindi, ha previsto la realizzazione di un’area attrezzata per lo svolgimento di una pluralità di attività sportive: basket, pallavolo, calcetto, pallamano, oltre che il pattinaggio stesso trasformando il sedime della preesistente pista piana nell’area attrezzata coperta. A tale scopo, dunque, si è proceduto alla rimozione delle marmette di cemento esistenti e del massetto sottostante, al fine di realizzare una nuova pavimentazione in resina epossidica, materiale indicato per aree gioco all’aperto, e con caratteri-

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stiche compatibili allo svolgimento di tutte le attività sopra descritte, in conformità alla tabella A delle norme CONI sugli impianti sportivi. Tale materiale è posato in opera su strato di bitume, previa preparazione del sottofondo costituito da massicciata opportunamente costipato e rullato. L’area coperta con le resine epossidiche coincide con il perimetro della pista di pattinaggio, nonché con il limite della fascia di rispetto del campo di pallamano: all’interno di questo perimetro sono contenute tutte le dimensioni degli altri campi e delle rispettive aree di rispetto. Il limite di tale pavimentazione è segnato da una fascia di pietra calcarea locale, di circa 20 cm di larghezza, lungo la quale è posizionata la ringhiera di protezione prevista per lo svolgimento delle attività del pattinaggio. Al di là di tale perimetro si estende una zona di dimensioni variabili lungo i lati del campo, pavimentata in battuto di cemento (tipo pastina di cemento), che si estende fino al perimetro esterno della struttura e fino alla facciata dell’immobile esistente. A sua volta, tale area è delimitata da fasce in pie-


tra calcarea locale, di dimensione variabile, che definiscono l’attacco alla pavimentazione del piazzale costituita da asfalto. Alla luce delle considerazioni finora esposte, e in virtù della normativa vigente nell’ambito sportivo, si è creato uno spazio destinato sostanzialmente all’attività di esercizio, ovvero uno spazio in cui possano essere svolte attività regolamentate dalle Federazioni Sportive Nazionale e Discipline Sportive Associate, ma non destinate all'agonismo, assieme a tutte le attività propedeutiche, formative o di mantenimento delle suddette discipline. Questo deriva anche dalle caratteristiche dell’edificio preesistente, parte integrante dell’intero impianto sportivo, che ospita gli spogliatoi degli atleti e degli arbitri e tutti gli spazi di servizio alle attività. Le dotazioni In definitiva è stato realizzato un campo da gioco di dimensioni pari a m22 x 44, dove sono distinte le aree gioco nelle dimensioni previste dalle rispettive Federazioni Sportive

Nazionali e Discipline Sportive Associate, mediante la segnature delle linee secondo la normativa vigente: trattandosi di campo polivalente esse hanno diversa colorazione, onde consentire una facile individuazione dei differenti campi. Nella definizione delle aree di gioco si è tenuto conto anche delle aree di rispetto piane, libere da qualsiasi ostacolo sia fisso che mobile, tali da consentire un adeguato margine di sicurezza nello svolgimento delle diverse attività sportive. Al fine di garantire lo svolgimento di tutte le attività previste la struttura – le cui finiture sono in fase di completamento – sarà dotata di tutti gli arredi necessari con la possibilità di rimuoverli e di riporli in un luogo protetto e inaccessibile a soggetti esterni all’impianto, essendo lo stesso dotato di un deposito sufficientemente grande. In particolare si fornirà un impianto per la pallacanestro mobile e rispondente alle necessità dello sport, una rete da pallavolo e una coppia di reti per la pallamano e per il calcio a 5, oltre a tutti gli elementi accessori, quali postazioni per gli arbitri e per gli altri compo-

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Progetto di copertura e riutilizzo funzionale della pista di pattinaggio ad Andria (BAT) Committente: Comune di Andria Progetto e Direzione Lavori: arch. Esther Tattoli Calcolatore strutture e direttore operativo: ing. Michele Masciavè Consulente impianti: Tekne srl Realizzazione campo gioco: Tennis Tecnica srl (vedi Pag. 24) Importo lavoro (comprese somme a disposizione): euro 658.000 Inizio lavori : marzo 2013 Fine lavori: maggio 2015 Completamento: in corso d’opera. Fotografie: Daniele Marzocca


nenti della squadra. Il limite estremo del campo è definito dal perimetro della pista di pattinaggio, per la quale si dovrà ripredisporre in modo amovibile la recinzione preesistente, in grado di garantire la sicurezza dei fruitori. L’edificio esistente ospita gli spazi di supporto alle attività e gli spogliatoi. Questi ultimi, rispondendo alla normativa sportiva vigente, sono protetti contro l’introspezione e divisi in spogliatoio per atleti/e e per arbitri. Hanno, inoltre, caratteristiche dimensionali sufficienti ad ospitare le diverse tipologie di squadre e sono dotati di doccia per utenti diversamente abili. Per quel che riguarda gli spazi di supporto alle attività, la struttura esistente è dotata di locale di primo soccorso facilmente accessibile dallo spazio di attività tramite un collegamento agevole e senza interferenze con le vie d’uscita, e di un deposito, oltre che di spazi per gli addetti alla pulizia e manutenzione dei locali. Dal punto di vista impiantistico, previa rimozione dei quattro alti pali esistenti ai lati delle piste, il progetto riutilizza i proiettori esistenti, per riposi-

zionarli all’interno della copertura e illuminare in tal modo l’area di gioco, rendendola utilizzabile anche nelle ore serali.

Skating Functional re-use of a skating rink in Andria The project consists of transforming an old skating rink into a multifunctional sports area, covered by a metallic structure that gives it an architecturally recognizable look. The project, therefore, is identified in two main themes: on the one hand the re-socialization of the structure, on the other the theme of coverage, which extends the possibilities of its use even during the winter seasons, but at the same time assumes the function of "architectural value". In this perspective, the shape of the cover, with a low arc and a variable section, is defined by large arcades, about 30 meters of internal lenght, made of metallic trellis structures, connected by longitudinal tubular elements.

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The shape and the treatment of the pillars respond to the need to create a feeling of lightness of the structures, though remarkable. The detailed study of the pillar has made it possible to reconcile an architectural requirement with the levels of quality and structural safety performance, resulting in a slim shape that integrates with the shapes of the cover, mediating the passage from this to the adjacent building of changing rooms.


ALTRI IMPIANTI

Palestra di arrampicata a San Zeno Naviglio (Brescia) di Bea Rispoli

La palestra per l’arrampicata sportiva, che dispone di 1200 mq di superfici arrampicabili, è stata ricavata all’interno di un capannone industriale, realizzando delle strutture interne autoportanti comprensive degli ambienti di servizio. L’obiettivo dei soci fondatori, già proprietari di una palestra di arrampicata, è quello di diffondere l’Arrampicata Sportiva tra i giovani facendola diventare uno sport come tanti altri, dando la possibilità di praticarlo sia a livello

promozionale sia a livello agonistico, con allenamenti e gare programmate. L’occasione di raggiungere questo obiettivo si è concretizzata nel gennaio 2016 quando è stato reperito un immobile adatto, un capannone industriale alto circa 11 metri, con uno spazio interno largo una dozzina di metri e lungo quasi 90 metri: lo spazio perfetto da trasformare in un centro di arrampicata all’avanguardia. I lavori e la progettazione sono stati intensi e finalizzati ad avere l’opera compiuta a metà

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Sotto, il lungo corridoio del boulder, ricavato sul soppalco sopra i servizi. Below, the long aisle of the boulder wall, obtained over the services.


In questa pagina, scorci delle diverse pareti di arrampicata ricavate nell’edificio. Nella pagina a lato, planimetria generale e piante al livello terra e a livello del soppalco. In basso, un’altra foto dell’ambiente. In this page, views of the different climbing walls built into the building. Next page, general plan and ground level and mezzanine level plans. Bottom, another view of the room.

settembre 2016, cioè in tempi strettissimi. Per ottenere questi risultati sono state utilizzate tecniche di costruzione con strutture intelaiate in acciaio, con uso prevalentemente di tecniche “a secco”, riducendo al massimo gli interventi di demolizione delle preesistenze e ottimizzando il processo di costruzione degli elementi previsti dal progetto. Dal punto di vista architettonico l’obiettivo è stato quello di riprodurre le sensazioni di inerpicarsi sulla roccia vera in uno spazio più controllato e svincolato dalle condizioni meteorologiche, utilizzando la conformazione iniziale dell’edificio per creare una spazialità che cambia continuamente sia attraversando gli spazi a piedi che salendo le pareti arrampicandosi. All’interno del capannone esistente è stato realizzato un corpo di fabbrica destinato alle attività di servizio (spogliatoi, servizi igienici, infermeria, vano tecnico, piccolo spazio commerciale, ecc), il quale ha una struttura portante propria ed indipendente da quella del capannone pre-esistente.

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Le attività di arrampicata si svolgono sulle pareti artificiali, che hanno una superficie di 1.200 mq arrampicabili, le quali sono state pre-fabbricate ed assemblate all’interno del fabbricato. Sono state previste tre diverse zone di arrampicata: - una Sala Corda, che si sviluppa sulla parete posta lungo il lato sud del capannone, avente altezza di 11 metri con diverse conformazioni e gradi di difficoltà; - una Parete Speed, caratterizzata da una parete avente larghezza di 6 m ed altezza di 11, posta sul lato nord del fabbricato, con percorso cronometrato; - una Sala Boulder, con una parete che si trova sulla copertura del corpo servizi, raggiungibile con due scale contrapposte, la quale ha un’altezza di circa 4,5 m e sviluppo orizzontale di circa 45 m. In adiacenza alle pareti, sono stati previsti idonei spazi di sicurezza, onde consentire lo svolgimento delle attività senza interferenze tra gli utenti.


L’accesso all’immobile avviene dal corpo servizi; attraverso una bussola d’ingresso si accede alla reception, la quale si trova in un ambiente destinato anche alla commercializzazione dei prodotti di arrampicata e provvisto di un punto ristoro. Da questo locale, dotato di servizio igienico per gli utenti e di uno spogliatoio/servizio per il personale, si accede direttamente alle attività di arrampicata all’interno della palestra vera e propria. A fianco del locale d’ingresso è inoltre prevista una saletta corsi. La struttura è stata progettata in modo da essere accessibile anche agli atleti diversamente abili. Essi hanno accessibilità totale alla Sala Corda ed alla Parete Speed, che sono le specialità di arrampicata esercitabili anche dai disabili. Inoltre gli atleti possono fruire pienamente degli spogliatoi, distinti per sesso, ed in ciascuno spogliatoio è stato predisposto lo spazio di accostamento laterale alle panche, nonché l’accesso al servizio igienico con doccia. Dal punto di vista edilizio, gli interventi realiz-

zati sono quelli relativi alla costruzione del blocco servizi. Esso è stato realizzato con struttura portante in acciaio, con l’eccezione delle fondazioni in calcestruzzo, le quali sono state posate sul preesistente piano di calpestio. La scelta della struttura intelaiata in acciaio è stata effettuata sia per minimizzare l'impatto ambientale a fine vita dell'edificio (può infatti essere smontata e riutilizzata/riciclata interamente) che per poter condensare i lavori del cantiere in soli 5 mesi. La struttura in carpenteria è stata poi rivestita con intonaci intumescenti al fine di conferirle le prestazioni di resistenza al fuoco richieste dalla normativa. Sia il blocco servizi che il deposito hanno partizioni in cartongesso, in parte anche con caratteristiche di resistenza al fuoco, secondo le norme di prevenzione incendi. Ottimo è anche lo standard energetico. L'uso di elevati strati isolanti e di impianti efficienti ha contribuito all'ottenimento della classificazione energetica finale in classe A2. Tra le tecnologie più innovative di gestione

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Palestra di arrampicata a San Zeno Naviglio (Brescia) Committente: New Rock sas di Guarneri Stefano e C. Progettazione e Direzione Lavori: arch. Simone Papais Progettazione strutturale: ing. Claudio Copeta Collaudo strutturale: ing. Giacomo Fasser Impianti elettrici: p.i. Ivan Antonucci Inizio lavori: aprile 2016 Fine lavori: settembre 2016


energetica dell'edificio vi sono l'impianto di riscaldamento a pompa di calore aria-acqua ad alto rendimento, con impianto radiante a pavimento, e l'impianto di ventilazione meccanica centralizzata con recupero del calore. Grazie anche a questi accorgimenti, la quota di energia rinnovabile è superiore ai limiti definiti dai più recenti e ambiziosi provvedimenti normativi. ______________________________________ Other facilities Climbing wall in San Zeno Naviglio (Brescia)

Dall’alto in basso: prospetto laterale esterno; sezione longitudinale; prospetti dei lati corti; assonometria della struttura portante ricavata all’interno del capannone. From above: side elevation; longitudinal section; elevations of the short sides; axonometry of the supporting structure built in the shed.

The sports climbing gym, with 1200 sqm of climbing surfaces, was built inside an industrial hall, realizing self-supporting internal structures including service rooms. The work and design were intense and aimed at having the work done in very short time. To achieve these results, construction techniques with steel framed structures were used, mainly using "dry" techniques, minimizing the demolition of prefabricated structures and

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optimizing the construction process of the elements from the project. By an architectural point of view, the aim was to reproduce the feelings of climbing on real rock in a more controlled space and free from weather conditions, using the initial configuration of the building to create a spatial space that is constantly changing either through the spaces by feet or the walls climbing. Inside the existing shed there is a factory building for service activities (changing rooms, toilets, infirmary, technical space, small commercial space, etc.), having its own structure independent of that of the pre-existing shed.




ATLETICA LEGGERA

Riapertura dello Stadio Grezar per l’atletica leggera a Trieste di Cesare Lino

La storia dello Stadio Giuseppe Grezar, impianto che nella memoria degli abitanti di Trieste costituisce luogo simbolo per lo sport triestino, è segnata da tre date significative: il 25 settembre 1932, la sua prima inaugurazione; il 1 settembre 2005, inizio della sua demolizione; 29 giugno 2017, la sua parziale riapertura per ospitare i Campionati Italiani Assoluti di Atletica Leggera. Cenni storici Fu inaugurato il 25 settembre 1932 come

"Littorio" con l'incontro Triestina-Napoli, valido per il campionato di calcio di Serie A; ospitò i mondiali di calcio del 1934, anno in cui fu disputata la gara valida per gli ottavi di finale tra Cecoslovacchia e Romania. Il nome "Littorio" sparirà nel 1943, mentre l'intitolazione a Giuseppe Grezar, giocatore di calcio triestino del grande Torino, scomparso nella tragedia di Superga, gli sarà data nel 1967; nell'intermezzo il suo nome ufficiale fu quello di “stadio comunale”. Con la costruzione dello stadio Nereo Rocco

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Sotto, planimetria generale e scorci della pista di atletica. Below, general plan and views of the athletics track.


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ha perduto la sua funzione di principale stadio cittadino, venendo utilizzato solo per match di squadre impegnate in campionati dilettantistici regionali. Dopo varie proposte progettuali, che prevedevano anche la ristrutturazione del vecchio impianto, nel gennaio del 2002 ha inizio la procedura per la progettazione del nuovo stadio dedicato principalmente all'atletica leggera. Nel 2005 il progetto ha avuto la sua approvazione e il 1 settembre 2005 hanno avuto inizio i lavori di demolizione del vecchio stadio. Il progetto Il progetto approvato nel 2004 prevede la realizzazione di lavori per un importo complessivo di 13.456.000 euro, da suddividersi in tre lotti non funzionali. L'impianto è principalmente rivolto alle manifestazioni dedicate all'atletica leggera con possibilità di utilizzo del campo di calcio di dimensione m. 100x60 per allenamenti o incontri calcistici di categorie minori, in quan-

to gli incontri dei campionati maggiori sono ospitati allo stadio Rocco. Il progetto, concepito per consentire lo svolgimento di gare a livello internazionale, prevede la realizzazione di una pista ad 8 corsie più una corsia interna di preriscaldamento, doppia pedana per salto in alto, due pedane bidirezionali per salto in lungo-triplo, due pedane bidirezionali per salto con l'asta, due pedane disco martello contrapposte, due pedane getto del peso contrapposte ed una pedana di getto del peso aggiuntiva per allenamento, una fossa siepi con ostacolo predisposto per disciplina siepi maschile e femminile. La capienza complessiva dell'impianto è di 6.226 spettatori, suddivisi in tre tribune di cui una coperta. Sono previsti due bar, di cui uno accessibile direttamente dall'esterno dell'impianto, sale per i giornalisti e per le autorità. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di una palazzina giuria al cui interno sono previsti 4 spogliatoi per gli atleti, 2 per i giudici

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Nella pagina di fronte, pianta di progetto; nella colonna a sinistra, fasi della demolizione e della ricostruzione di porzioni dello stadio. In questa pagina, il rettilineo e la nuova tribuna coperta; qui sotto, le autorità presenti all’inaugurazione del 29 giugno scorso. Next page, project plan; in the left column, stages of demolition and rebuilding parts of the stadium. In this page, straight and the new covered grandstand; below here, authorities at the inauguration day on june 25th.


In questa pagina, prospetti della tribuna coperta; sotto, le pedane per il salto in lungo e la tribuna Valmaura in costruzione. Nella pagina di fronte, sezioni della stessa tribuna; nelle foto, attrezzature sulla pista di atletica e vista della tribuna coperta in costruzione. In this page, elevations of the covered grandstand; below, tracks for the long vault and the Valmaura stand under construction. Next page, sections of the same grandstand; in the photos, equipment on the athletics track and view of the covered grandstand under construction.

di gara, 2 per il personale, l'infermeria e il l'ambulatorio antidoping. Tale fabbricato andrà a integrare e a completare l'adiacente Palasport. L'impianto così concepito, assieme allo stadio Rocco (capienza 30 mila persone) e Palasport (capienza 7 mila persone) andrà a costituire una cittadella dello sport che consentirebbe alla città di Trieste di organizzare importanti manifestazioni sportive di carattere internazionale come ad esempio le Universiadi o i Giochi del Mediterraneo. Infatti lo sfruttamento delle sinergie con i due impianti citati, tutti e tre collegati internamente tra di loro, consentirebbe di soddisfare i requisiti previsti dalle norme tecniche IAAF per lo svolgimento di gare di atletica a livello internazionale. Il progetto quindi prevede la gestione autonoma dell’impianto per l’attività di base quotidiana, mentre per le manifestazioni sportive di livello nazionale ed internazionale prevede l’utilizzo e la gestione integrata degli spazi e dei servizi già realizzati negli

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impianti contermini (palestre riscaldamento, locali spogliatoio, uffici, spogliatoi personale, parcheggi atleti, ecc.). La realizzazione Già il progetto prevedeva, come detto, la realizzazione dei lavori in tre lotti. Le difficoltà finanziarie per reperire le risorse economiche necessarie per eseguire i lavori così programmati hanno determinato un ulteriore frazionamento degli appalti. I lavori hanno inizio ufficialmente il 1 settembre 2005 con l'avvio dei lavori del I lotto. Con questo appalto viene eseguita la demolizione completa della vecchia struttura e la realizzazione delle tribune lungo via Flavia e piazzale Valmaura. In questo contesto vengono realizzati un bar, i servizi igienici di pertinenza delle due tribune, i depositi per le attrezzature sportive e alcuni impianti tecnologici. La realizzazione delle opere ha comportato l'esecuzione di una palificata tipo “berlinese”, lunga più di 60 m e alta circa 7 m, a conteni-


mento della soprastante via Flavia, lo spostamento di numerosi sottoservizi, tra cui delle linee elettriche di alta tensione. Il tutto è stato realizzato con un sistema prefabbricato misto a travi e pilasti, con pannelli di chiusura orizzontale e verticale. Il 15 aprile 2008 sono stati avviati i lavori del II lotto, I stralcio, che hanno visto la realizzazione strutturale della tribuna principale dotata di copertura in legno lamellare. All'interno di questa tribuna troveranno successivamente collocazione un bar, i servizi igienici, le sale per le autorità e i giornalisti nonché una cabina elettrica di trasformazione. Anche questi lavori sono stati eseguiti con l'utilizzo del medesimo sistema di prefabbricazione impiegato nel I lotto. Con il ribasso offerto dall'impresa appaltatrice sono stati eseguiti i lavori di riqualificazione del piazzale Valmaura. I lavori del II lotto, II stralcio, hanno avuto inizio il 30 aprile 2009 e hanno subito varie vicissitudini determinate da fallimenti e ricorsi al TAR che ne hanno prolungato la durata fino

al 17 maggio 2017. Con questo appalto è stata realizzata la Palazzina Giuria, con tutti gli spogliatoi e i locali accessori, parte del completamento della Tribuna Coperta, tra cui le strutture in acciaio di due passerelle di servizio che, quando completate, consentiranno il collegamento tra la sala autorità e quella per i giornalisti (nel sottotribuna) e le la realizzazione delle postazioni per i giornalisti e le riprese TV (sottotetto). Inoltre con questo lotto è stata realizzata e allestita la cabina di trasformazione della media tensione. Con il ribasso d'asta del predetto lotto sono state realizzate quattro torri faro, alte circa 40 m, con 30 proiettori cadauna. I lavori del III lotto, I stralcio, sono stati avviati il 5 settembre 2011 e hanno visto la realizzazione della pista di atletica, impiegando teli in gomma prefabbricati da 13 mm, del medesimo tipo impiegato per la pista delle Olimpiadi di Londra del 2012. La pista a 8 corsie ha un raggio di curvatura di 40 m, raggio ottimale per consentire

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Sotto, allestimento delle torri-faro e illuminazione notturna; in basso, la tribuna Flavia in costruzione e interno degli spogliatoi. Nella pagina di fronte, piante piano terra, livello sottocopertura e copertura della tribuna coperta. Below, mounting the light towers and night lighting view; bottom, the Flavia stand under construction and interior of the changing rooms. Next page, plants of the covered grandstand at ground floor, undercover level and cover floor.

agli atleti di effettuare prestazioni ad alto livello. Inoltre l'impianto è dotato di una gabbia per i lanci del martello e del disco, due pedane del lancio del peso, doppia pedana reversibile del salto con l'asta e doppia pedana reversibile del salto in lungo e una pedana del salto in alto. Inoltre l'impianto è dotato di tutta l'attrezzatura sportiva prevista dalla circolare FIDAL che ha portato alla sua omologazione in Classe A, ed ha permesso lo svolgimento dei Campionati Italiani Assoluti del 2017. Il 27 febbraio 2017 invece segna l'inizio dei lavori dell'ultimo lotto d'intervento che ha consentito di rendere parzialmente agibile l'impianto al fine di consentire lo svolgimento dei Campionati Italiani di Atletica che si sono svolti dal 30 giugno al 2 luglio scorso. Con questo appalto sono stati eseguiti tutti i lavori di allestimento del sottotribuna e della gradinata, nonché la realizzazione della copertura a botte in legno lamellare dei corpi scala, e l'accensione parziale di due torri faro.

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Opere ancora da eseguire Per completare l'impianto e renderlo tra le strutture più moderne e funzionali e livello nazionale è prevista l'esecuzione di una serie di lavori per allestire le Tribune di via Flavia e Piazzale Valmaura, realizzare gli spazi per i giornalisti e le autorità nella Tribuna Coperta, completare tutti gli impianti tecnologici tra cui una cabina regia per la gestione degli eventi, un tabellone elettronico per la proiezione delle immagini più significative degli eventi, la fornitura e posa di un gruppo elettrogeno e l'accensione di tutte e quattro le torri faro per consentire lo svolgimento delle manifestazioni. ____________________________________ Athletics Re-opening of the Grezar Stadium for athletics in Trieste The Giuseppe Grezar Stadium, which in the memory of the inhabitants of Trieste was a symbol of Trieste's sport, was inaugurated


on September 25, 1932 and its demolition began in 2005. In June this year it was reopened to host the Italian Absolute Athletics Championships. The plant is mainly aimed at athletic events with the possibility of using the soccer field of size m. 100x60 for low-profile training or football matches, as the matches of the major championships are hosted at Rocco Stadium. The project, conceived to allow for international competitions, involves the creation of an 8-lane track plus an internal pre-heating lane, a two-lane high jump platform, two two-way lifts for long and triple jump, two bidirectional planks for pole vault, two opposing hammer pedestals, two opposing weight planks and an additional weighing platform for training, a hedge pit with an obstacle set up for male and female hedgehog. On February 27, 2017 is the beginning of the work of the last batch which allowed the venue to be partially operational to allow

the Italian Athletics Championships to take place from 30 June to 2 July. The plant has to be completed with a series of works on the stands and on technological installations.

Ricostruzione Stadio Comunale “Giuseppe Grezar”a Trieste Committente: Comune di Trieste Progettista e Coordinatore delle prestazioni specialistiche: arch. Mauro Trani - Studio Associato Bette Trani Progettista strutturale e impiantistico: ing. Mario Smrekar Importo lavori progetto definitivo: euro 13.456.000 Direttore dei Lavori: ing. Diego Fabris (Comune di Trieste) I lotto (demolizione del vecchio stadio, tribuna lungo via Flavia e tribuna di piazzale Valmaura, con annessi depositi e bar e cabina di trasformazione dell’ACEGAS, chiusura lungo via Valmaura e cabina regia) importo lavori: euro 3.368.397; quadro economico: euro 4.297.642 Inizio lavori: settembre 2005 Fine lavori: dicembre 2007 II lotto - I stralcio (realizzazione della tribuna coperta adiacente allo stadio Rocco) importo lavori: euro 1.645.702; quadro economico euro: 2.138.901 Inizio lavori: aprile 2008 Fine lavori: luglio 2009 II lotto - II stralcio (palazzina giuria e spogliatoi al grezzo; ripavimentazione del piazzale esterno al Palatrieste; campo di calcio in erba naturale) importo appalto: euro 2.474.565; quadro economico: euro 4.850.000 Inizio lavori: aprile 2008 Interruzione lavori: settembre 2011 a seguito sentenza TAR Nuova aggiudicazione: Inizio lavori: maggio 2015 Fine lavori: maggio 2017 Sistemazione Piazzale Valamaura importo lavori: euro 495.364 Inizio lavori: luglio 2009 Fine lavori: ottobre 2009 Realizzazione delle 4 torri faro importo lavori: euro 378.994 Inizio lavori: ottobre 2010 Fine lavori: febbraio 2011 III lotto – I stralcio (realizzazione della pista di atletica) importo lavori: euro 993.332; quadro economico: euro 1.124.063 Inizio lavori: settembre 2011 Fine lavori: maggio 2012 Allestimento della tribuna coperta e altre opere complementari importo lavori: euro 645.210; quadro economico: euro 1.000.000 Inizio lavori: febbraio2017 Fine lavori: ottobre 2017 (previsione) Arredi sportivi e attrezzature: Sportissimo snc (vedi pag. 36) Le sedute delle tribune non sono ancora state installate.

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STADI E CAMPI DI CALCIO

Riqualificazione stadio di calcio a Cherasco (Cuneo) di Massimiliano Fogliato

L’Impianto Sportivo Comunale denominato “Capoluogo” con lo stadio E. Roella, rappresenta per la comunità locale e non solo il cuore dell’attività calcistica della città di Cherasco fin dal 1904 ,anno di fondazione della società sportiva. L’area è fortemente caratterizzata dalla vocazione sportiva-ricreativa con impianti per il calcio e due campi da tennis con spo-

gliatoi e locali a servizio dell’attività sportiva: l’intervento si è caratterizzato quindi come un’ottimizzazione degli spazi di attività esistenti. L’impianto sportivo per il calcio in gestione alla A.S.D. Cheraschese è caratterizzato da un campo da calcio principale in erba naturale con tribune per il pubblico (Stadio E.

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Sotto, ortofoto del centro sportivo e taglio del nastro. In basso, panoramica del campo rinnovato in erba sintetica. Below, zenithal photo of the sports center, and cutting of the ribbon. Bottom, panoramic view of the renewed field with synthetic turf.


Nelle due pagine, dopo una vista del castello di Cherasco, sequenza di lavori per la realizzazione del manto in erba sintetica. Nella foto panoramica in basso, vista sull’intero centro sportivo. In the two pages, after a view of the castle of Cherasco, sequence of workings to realize the synthetic turf. In the panorama below, the whole sports center.

Roella), un campo da calciotto in erba sintetica di recente realizzazione e un campo da allenamento e per le gare delle squadre giovanili in erba naturale che si presentava in condizioni manutentive precarie visto l’utilizzo molto intensivo. L’A.S.D. Cheraschese rappresenta un valore importante per la comunità locale per l’ottimo livello raggiunto dalla prima squadra nella categoria Eccellenza, ma soprattutto per l’attività giovanile che coinvolge un grande numero di ragazzi residenti e non, e che risulta in costante crescita. I campi a disposizione risultavano non adeguati all’attività sportiva, in particolar modo a causa dell’uso eccessivo che le superfici in terreno naturale non possono sopportare (soprattutto nei mesi invernali dell’attività): infatti gli agenti meteorologici quali pioggia, neve, ghiaccio, talvolta ne pregiudicano l’utilizzo ma soprattutto non consentono la pratica sportiva in sicurezza per gli atleti ed i ragazzi; determinano inoltre la necessità di interventi manutentivi continui che, oltre a

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non essere risolutivi, costituiscono dei costi molto elevati in termini gestionali. L’Amministrazione Comunale ha ritenuto strategica l’iniziativa di potenziare e riqualificare l’impianto sportivo per il calcio con la trasformazione del campo preesistente in erba naturale con nuovo manto in erba sintetica, al fine di garantire adeguati spazi attività per la Società sportiva e di conseguenza per la collettività,e nel contempo disporre di un campo omologato di eccellenza rispondente ai requisiti della LND (Regolamento Standard). Il progetto L’intervento si è concretizzato con l’adeguamento e trasformazione del campo esistente in erba naturale con nuovo manto in erba sintetica omologato e con la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione. I manti in erba sintetica di "ultima generazione" sono stati studiati e creati per ottenere una superficie di gioco il più possibile simile all'erba naturale. Conformi a tutti i


parametri richiesti dalla FIFA e dalla FIGC LND , queste superfici sintetiche consentono di realizzare campi con rimbalzo della palla ideale e scorrevolezza tale da permettere il tackle scivolato. Il manto in erba artificiale è sempre praticabile con ogni condizione meteorologica ed in modo continuativo, grazie al perfetto drenaggio superficiale. I costi per la manutenzione del campo sono notevolmente ridotti rispetto alle superfici erbose naturali le quali richiedono tagli dell'erba, concimazioni, irrigazioni, rigenerazioni, ecc. La realizzazione del nuovo manto si articola attraverso la preparazione del sottofondo drenante e la predisposizione del sistema di drenaggio e di smaltimento delle acque superficiali e profonde. Il progetto ha previsto l’adozione di un sistema di drenaggio di tipo verticale con una stratigrafia a granulometria decrescente h. 21 cm in quanto dal punto di vista qualitativo e funzionale si ritiene la migliore soluzione costruttiva.

Il nuovo manto è costituito da tappeto erboso con fibra di tipo monofilamento altezza 60 mm. Gli speciali polimeri di cui la fibra è composta riducono sensibilmente i coefficienti di abrasione e di rifrazione della luce oltre ad assicurare, dopo il calpestio, un costante ritorno della fibra in posizione verticale garantendo l’ottimale rotolamento del pallone durante i passaggi ed agevolando la pratica della manutenzione. Le fibre sono costituite da co-polimeri di poleolefine con un coefficiente di abrasione simile all'erba naturale e assicurano un gioco confortevole costante nel tempo. Grazie ai microfori presenti sul supporto viene assicurato il perfetto drenaggio e quindi la praticabilità con ogni condizione meteorologica. I teli in erba sintetica vengono stesi sul sottofondo e posizionati secondo lo schema progettuale predefinito. Successivamente vengono uniti fra loro mediante sottostanti bande in polietilene e speciale collante poliuretanico bicomponente ad alta resistenza.

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Nelle due pagine, fasi finali della lavorazione con la stesura dell’intaso e le operazioni di collaudo. In basso, un’altra vista del campo e dell’impianto di irrigazione. In the two pages, final phases of the works with the spreading of the filling and testing operations. Bottom, another view of the soccer field and the irrigation system.

La segnatura regolamentare del campo da gioco non viene eseguita "a vernice" ma mediante inserimento "ad intarsio" delle linee in erba sintetica di colore bianco. Le linee di gioco saranno quindi indelebili e non sarà più necessario procedere al loro periodico rifacimento. La fase finale prevede l'intasamento superficiale di stabilizzazione e prestazionale del manto mediante l'inserimento, con l'utilizzo di apposite attrezzature, di una particolare miscela di sabbia silicea selezionata e granuli prestazionali al fine di ottenere la giusta compattezza ed elasticità del tutto simile alle superfici erbose naturali. L’intaso di stabilizzazione è costituito da sabbia silicea selezionata, lavata, sferoidale, di granulometria 0,50 ÷ 1,25 mm, mentre l’intaso prestazionale costituito da granuli elastomerici in gomma nobilitata di colore verde, di granulometria controllata da 0,5 a 2,5 mm. Il manto così realizzato mantiene nel tempo ogni caratteristica tecnica richiesta, non si

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compatta con l'uso e permette una perfetta penetrazione dei tacchetti al punto da essere del tutto simile ad un buon tappeto in erba naturale. Le dimensioni dell’area di intervento hanno consentito la realizzazione del nuovo campo con tracciatura 100 x 60 m con adeguate misure del campo per destinazione (lati corti minimo 3,50 m e lati lunghi 2.50 m). Le fasce esterne alla canaletta fino alle recinzioni è stata completata con finitura in erba sintetica decorativa da 20 mm al fine di garantire una finitura estetica funzionale e manutentiva ottimale. E’ stato quindi realizzato un nuovo impianto di irrigazione con sistema di distribuzione con 6 cannoncini esterni al campo per destinazione. L’intervento si è completato con la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione con torri-faro alte 20 m e proiettori agli ioduri metallici da 2000 watt, con livello di illuminamento medio pari a 200 lux ed un rapporto tra illuminamento minimo e illumi-


namento medio pari a 0,6 (corrispondventi al “Livello 2 – Attività agonistiche a livello locale” della tabella B allegata alle vigenti CONI) .

the community, while at the same time having an approved field of excellence that meets the requirements of the LND (Standard Regulation).

Stadiums and soccer fields Redevelopment of football stadium in Cherasco (Cuneo) The sports facility for football at A.S.D. Cheraschese is featured by a natural grass main field with public forums, a newly constructed synthetic grass football field and a ground for training and races of young teams that were subjected to precarious maintenance due the very intensive use. The Municipal Administration considered the initiative to strengthen and re-qualify the sports facilities for football with the transformation of the existing field into natural grass with a new synthetic grass surface, in order to ensure adequate spaces for the Sports Company and as a consequence for

Comune di Cherasco (Cn) Riqualificazione Impianto sportivo comunale con trasformazione stadio di calcio con nuovo manto in erba sintetica Proprietà: Comune di Cherasco (Cn) Gestore: A.S.D. Cheraschese 1904 Progetto direzione lavori e sicurezza: Studio SdiA Arch. Paolo Pettene

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Impianti etici / impianti sostenibili a cura di Stefano Longhi

Finalmente un po’ di design, grazie Gentili lettori, l’impiantistica sportiva è spesso vittima di uno strano fenomeno che porta a realizzare i nuovi impianti o con un gigantismo dimensionale ed economico apparentemente illimitato oppure, viceversa, con una tale ristrettezza di budget da mettere continuamente a rischio la sussistenza stessa dell’intervento. In Italia tale fenomeno risulta quasi consueto se pensiamo ad alcune operazioni private nell’ambito della realizzazione degli stadi per il calcio o nel mercato del termalismo e delle SPA oppure, viceversa, alla temeraria gestione di alcune realizzazioni pubbliche che solo con molta fatica giungono a termine spesso dopo tremendi contenziosi fra le parti. All’estero, per quello che ci è dato conoscere nei paesi al nostro pari livello di industrializzazio-

ne osserviamo che gli impianti sportivi sono trattati alla stessa stregua di un edificio di interesse pubblico nella accezione più qualitativa del termine. Gli spazi a contorno, l’illuminazione, la viabilità complessiva, la realizzazione degli spazi verdi di coronamento etc. elevano nel loro insieme la qualità della struttura sportiva di cui ci si accinge ad entrare in contatto; è come se la progettazione dell’impianto stesso non si limitasse al pur complesso aspetto compositivo dello spazio agonistico ma si estendesse con il medesimo interesse anche agli spazi apparentemente meno funzionali. Un esempio recentemente realizzato in Francia nella zona di Marsiglia dallo studio NAOM mi permette di meglio far comprendere il concetto espresso. Lo studio NAOM è da tempo impegnato nello sviluppo del design a tutto campo,

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progettazione di mobili, oggettistica in genere, arredo urbano ma ha anche seguito alcune importanti realizzazioni che ne hanno evidenziato le qualità nel trattamento degli esterni. Lo Stade du Merlan, un interessante impianto polisportivo, contiene numerosi elementi di indiscutibile interesse: la distribuzione degli spazi comuni, la realizzazione delle aree propriamente sportive, la creazione degli elementi accessori che puntano in modo significativo sul design. L’intervento riguarda la creazione di un campo di calcio regolamentare, un mini complesso per l’atletica leggera con alcuni campi polivalenti all’interno, tribune, spogliatoi ed aree comuni. L’area a disposizione non risultava essere particolarmente vasta per cui la perimetrazione degli spazi sportivi diveniva elemento di comunicazione stessa; di conseguenza è stata concepita una recinzione dall’alto valore estetico e comunicativo utilizzando per l’occasione un materiale di assoluto pregio: l’acciaio corten. Il medesimo materiale è stato riproposto con maggiore enfasi creativa negli interessantissimi ingressi agli spazi di servizio ed agli spogliatoi: seguendo l’obiettivo di non creare divisioni spaziali fra i due ambiti di gioco principale si è deciso di procedere ad un interramento dei volumi edificati lasciando solamente in evidenza gli ingressi grazie a delle sinuose forme astratte richiamanti alcuni elementi del paesaggio arido del sud della Francia. Il risultato è quello di otte-


Sitografia http://www.naom.fr/stade-du-merlan http://www.archdaily.com/799583/noto-lucchesi-stadium-studio-naom

nere una nuova interpretazione dello spazio tecnico visto in una sorta di dissolvenza paesaggistica: gli spazi funzionali non si possono vedere ma ci sono e li si può concretamente utilizzare usufruendo nel contempo di forme e volumi spaziali assolutamente insoliti e godibili. Numerosissimi sono poi i richiami materici all’acciaio ossidato: recinzioni, pali di illuminazione, fontanelle, etc. determinano un contesto equilibrato e stimolante sotto ogni punto di vista. La struttura è dotata di un efficiente impianto geotermico in grado di garantire una certa stabilità climatica nelle varie stagioni dell’anno; inoltre le posizioni degli accessi sono state studiate in funzione dei venti dominanti della zona in modo tale da garantire una ventilazione costante e naturale.

L’analisi di questo intervento come quello di numerosi altri, soprattutto all’estero, mi fanno sorgere una spontanea riflessione: spesso il nostro intento di progettisti è quello di concentrare il frutto del nostro lavoro verso il raggiungimento dei più auspicabili risultati in termini di efficienza “normativa” dei nostri impianti dimenticando o semplicemente considerando in misura minore quegli aspetti qualitativi che garantiscono e garantiranno davvero il godimento dell’opera realizzata. L’intervento proposto, infatti, pur non rappresentando certo un investimento particolarmente gravoso possiede a mio avviso un grande capitale di vivibilità ed armonia in grado di trasmettere ai frequentatori la legittima gioia di vivere che un impianto ludico sportivo dovrebbe trasmettere per definizione.

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Nelle foto: Marsiglia, Stade du Merlan (Sudio NAOM).


progettare l’accessibilità

Riserva Naturale Tomboli di Cecina. Sentiero “natura per tutti” di Tommaso Empler

Negli ultimi anni la cultura dell'universal design nelle riserve e nei parchi nazionali si sta sempre più divulgando. Gli enti gestori approntano percorsi e sentieri accessibili, in alcuni casi solo ai disabili motori, in altri anche ai disabili visivi. È questo l'effetto di un'ampia manualistica nel settore, dove spesso sono le istituzioni regionali a farsi promotrici di linee guida e criteri progettuali. Tra questi si possono segnalare: Clemente M., Empler T. (2011). Universal Design delle Aree Verdi. Roma: Consiglio Regionale del Lazio; Lancerin L. (a cura di) (2003). Il verde è di tutti. Schede tecniche per la progettazione e la realizzazione di aree verdi accessibili e fruibili. Venezia: Assessorato alle Politiche Sociali, Volontariato e Non Profit.

Si affiancano pubblicazioni e siti web in cui vengono segnalati ed illustrati percorsi e sentieri accessibili: Abruzzo Sociale (2010). Guida ai percorsi senza barriere. Guardiagrele (CH): Ente Parco Nazionale della Majella; Alto Adige per tutti (2013). Vivi la natura senza barriere. Guida alle escursioni in Alto Adige. Bolzano: Casa Editrice Athesia Spa; Sito Parks.it, I parchi per le persone con disabilità. Sentieri per tutti (ultimo accesso 17/09/2017 http://www.parks.it/indice/sentieripertutti.php). In questo panorama si inserisce un recente intervento dei Carabinieri Forestali nella Riserva Naturale Tomboli di Cecina, con il sentiero “natura per tutti”, inaugurato nell'aprile 2017, sul quale verrà posta l'attenzione.

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Descrizione e cenni storici Il Granduca di Toscana Leopoldo II, nel 1839, avviò la piantagione di una pineta lungo il litorale oggi interessato dalla foresta dei Tomboli, allo scopo di riparare dalla violenza e dalla salsedine dei venti marini le colture agrarie retrostanti. Oggi la Riserva Naturale Biogenetica denominata “Tomboli di Cecina” è ubicata lungo il litorale tirrenico, a nord e a sud della foce del fiume Cecina e dell'abitato di Marina di Cecina. Ha un'estensione complessiva di circa 405 ettari e con una larghezza variabile da 100 a 600 metri, lungo il litorale, per 15 chilometri di sviluppo longitudinale. La foresta risulta suddivisa in due zone, tradizionalmente denominate Tombolo Settentrionale e Tombolo Meridionale, fra loro separate dall'abitato di Marina di Cecina. Il paesaggio è quel-


lo tipico della pianura compresa fra il mare e l'arco di colline dell'entroterra che partono da Castiglioncello e raggiungono S. Vincenzo. È un paesaggio piatto, nel quale l'uniformità del suolo è interrotta dalla presenza di corsi d'acqua e da leggere ondulazioni, che lungo il litorale assumono l'aspetto di dune vere e proprie raggiungendo l'altezza di 6-7 metri. Criteri progettuali per l'universal design delle aree verdi I criteri progettuali dell'universal design per l'organizzazione di un'area verde (a giardino o a parco) prevedono: 1) posti auto riservati nei parcheggi in prossimità dell'ingresso principale o in punti alternativi di facile accesso all'area verde; 2) ingresso accessibile, con eventuali dissuasori che inibiscano l'ingresso agli autoveicoli e/o motocicli; 3) percorso pedonale che colleghi tutte le zone di uso pubblico ed i servizi, accessibile alle esigenze di chiunque per sviluppo, dimensioni e caratteristiche del piano di calpestio. Lo sviluppo dei percorsi, inoltre, deve essere studiato in modo tale da consentire la scelta tra diverse opzioni, rispetto alla lunghezza del tragitto e deve dare la possibilità di effettuare, in determinati punti, delle scorciatoie; 4) aree di sosta, opportunamente dimensionate ed arredate, collocate almeno ogni 200 metri lungo il percorso; 5) servizi igienici accessibili; 6) punti informativi utilizzabili anche dai non

vedenti, che diano indicazioni precise sui percorsi di visita, che ognuno possa scegliere in funzione delle proprie esigenze personali e/o energie residue, su ciò che si trova lungo il tragitto e sulla collocazione dei servizi; 7) elementi di arredo fruibili da tutti.

Punti d'ingresso In prossimità degli ingressi devono essere previsti dei parcheggi riservati ai possessori di contrassegno. Laddove l'area verde prevede dei percorsi di servizio carrabili, questi devono essere utilizzabili dalle auto dotate di contrassegno. Nelle aree con dimensioni contenute devono essere previsti degli elementi che possano dissuadere l'ingresso delle autovetture e dei motocicli, consentendo al contempo il passaggio delle sedie a ruote, dei passeggini e delle biciclette.

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Sentiero/percorso La distinzione tra i termini “sentiero” e “percorso” è in funzione della loro ubicazione: si può parlare di sentiero in ambito naturalistico, di percorso in ambito urbano. I sentieri/percorsi possono essere distinti in funzione delle loro caratteristiche di accessibilità in: - facilmente accessibili, con uno sviluppo longitudinale prevalentemente in piano ed alcuni brevi tratti inclinati con pendenze inferiori al 5%. La superficie del piano di calpestio è compatta e sono presenti pochi ostacoli e

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Punto informativo principale con mappe tattili visuotattili. 2 Articolazione del sentiero con il corrimano continuo e la fascia di fondo compattato. 3 Area di sosta. 4 Punto informativo principale con pannello in cui sono indicate le pendenze presenti nel sentiero. 5 Esplorazione aptica di un pannello con formelle che riproducono la flora. 6 Mappa tattile con indicata la posizione di chi la esplora. 7 Pannello con formelle che riproducono la fauna. 8 Pannello visivo che illustra gli usi del pino. 9 Pannello visivo che illustra la vita nel sottobosco. 10 Cassetta con con formelle che riproducono la fauna.

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irregolarità sulla superficie del camminamento; - moderatamente accessibili, con uno sviluppo longitudinale inclinato e pendenze contenute tra il 6% e l'8%. La superficie del piano di calpestio è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento; - accessibili con accompagnatore (accessibilità condizionata), con uno sviluppo longitudinale inclinato con pendenze contenute tra il 6% e l'8% (dove la superficie del piano di calpestio è poco compatta o sono presenti alcuni ostacoli sul percorso), e altri parti del percorso con pendenze tra l'8% e il 12% (dove la superficie del piano di calpestio è compatta e sono presenti pochi ostacoli sulla superficie del camminamento). Una caratteristica importante, oltre alla pendenza longitudinale, dei sentieri naturali e dei percorsi nelle aree verdi, atta a garantire l'accessibilità, è rappresentata dal tipo di piano di calpestio. Infatti fondi sconnessi, fangosi, sabbiosi, o composti da materiali incoerenti in genere (brecciolino o ghiaietto) risultano difficilmente praticabili dai disabili motori, oltre che dai passeggini e in certa misura anche dalle biciclette. La superficie del percorso deve, pertanto, essere compatta e possedere caratteristiche di durevolezza e resistenza alle intemperie e all'usura. L'adeguamento del percorso consiste spesso in operazioni molto semplici di rullaggio e compattazione del fondo. D'altra parte il progettista attento, piuttosto che sentire il requisito dell'accessibilità come una limitazione, potrà interpretarlo come uno stimolo progettuale, differenziando i materiali

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delle pavimentazioni ed inserendo percorsi con superfici lisce; realizzando rampe, che, nel superare i dislivelli, “disegnino” il terreno, potenziando la bellezza e le qualità spaziali del sito naturale.

Punti informativi I punti informativi devono essere collocati in prossimità dell'ingresso all'area verde e fornire informazioni oltre che sui luoghi di interesse storico-naturalistico, sulla collocazione dei servizi e dei percorsi stessi. Essi, infatti, possono rivestire una grande importanza per i visitatori disabili, specie in parchi di grandi dimensioni, quando forniscono indicazioni relative al diverso grado di accessibilità dei percorsi e alla fruibilità dell'area e dei servizi in essa contenuti, perché consentono di valutare e scegliere preventivamente, in funzione delle proprie attitudini psico-fisiche, il miglior itinerario di visita, senza imbattersi in spiacevoli sorprese. Il livello di accessibilità dei percorsi deve essere comunicato tramite schemi grafici chiari ed inequivocabili (con diverse colorazioni o campiture grafiche), che indichino la lunghezza, la pendenza ed il tipo di fondo dei percorsi stessi. Nei punti informativi principali si dovrebbero prevedere per i disabili visivi dei modelli tridimensionali o delle mappe tattili (realizzate in braille, con lettere ed elementi a rilievo) con indicazione dell'articolazione dei luoghi e la dislocazione dei servizi.

Aree per la sosta Le aree per la sosta, con collocazione prossima ai parcheggi, ai giardini e lungo i per-


corsi, rivestono una grande importanza per gli anziani, oltre che per i disabili motori e sensoriali. La funzione è quella di consentire il riposo, la riflessione e la socializzazione tra le persone, pertanto devono essere confortevoli e devono essere attrezzate con una serie di oggetti di pratico utilizzo, quali cestini portarifiuti, fontanelle per bere, pannelli informativi, ecc. L'area di sosta dovrebbe essere protetta per una parte da una pensilina o da alberi che proiettano ombra e prevedere uno spazio per la sedia a ruote o per un passeggino accanto alla panchina; quest'ultima deve essere dotata di braccioli, per consentire alle persone anziane di sollevarsi più facilmente. È opportuno che le aree per la sosta, attrezzate con almeno una panchina, siano collocate lungo i sentieri/percorsi circa ogni 200 m.

Servizi igienici Nelle aree a verde, compatibilmente con l'ambiente naturale, inseriti in edifici o in strutture all'uopo installate, devono essere previsti servizi igienici accessibili anche a persone disabili. Per consentire l'uso degli apparecchi, lo spazio interno deve essere opportunamente dimensionato sulla base degli spazi di manovra necessari per l'accostamento trasversale o laterale alla tazza W.C. e l'accostamento al lavabo (nel rispetto dei parametri minimi previsti dal D.M. n. 236/89). Le strutture dei servizi igienici nelle aree verdi possono essere di due tipi: - strutture di arredo urbano; - strutture fisse.

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Il sentiero “natura per tutti” Il sentiero “natura per tutti” è realizzato dall'Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Cecina, ed inaugurato l'8 aprile 2017, presenta l'ingresso in località “Andalù”, Cecina Marina. L'obiettivo è un percorso accessibile ai disabili motori e sensoriali ed anche ai curiosi ed alle scolaresche che lo frequenteranno nel tempo per comprendere ed approfondire le biodiversità presenti. Nel punto d'ingresso è collocato un punto informativo in cui sono presenti 2 mappe visuo-tattili in cui sono indicati l'articolazione del percorso ed alcune informazioni sull'area che verrà visitata. È anche presente un pannello solo visivo, pensato per chi ha disabilità motoria, in cui sono indicate le pendenze dei percorsi presenti, per consentire di organizzare una visita autonoma per chi si muove in sedia a ruote. L'articolazione del sentiero, lungo circa 600 metri, prevede un corrimano continuo, interrotto solo in prossimità di un'area di sosta e in corrispondenza del punto di chiusura dell'anello di visita. Il sentiero presenta la superficie del piano di calpestio realizzata in terra battuta, con una operazione di rullatura e costipamento di una fascia larga 1,50 m dal corrimano in legno. Sono previsti punti informativi di 3 livelli: - mappe visuo-tattili per indicare in che punto il visitatore si trova lungo il percorso; - pannelli con formelle che riproducono gli animali e le piante tipiche dei “tomboli”; - pannelli visivo con indicazioni solo grafiche.

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Piero: un ricordo.

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È impossibile distinguere la figura di Pietro Chianchiano dalla storia di Tsport. Se, infatti, fu sua, nel 1976, l’idea di lanciare una pubblicazione come non ce n’erano, è dovuta solo alla sua inventiva e alla sua intuizione ogni novità che è intervenuta nel corso degli anni dentro e intorno alla testata. Lo spirito dell’iniziativa fu ben spiegato dal giornalista Ezio Suppini, cui Piero volle dare la direzione di Tsport perché la guidasse con grinta verso gli obiettivi di allora: “…Lo sport di tutti, al di là di qualche bella parola e di qualche rarissima iniziativa, è completamente dimenticato da coloro che dovrebbero essere preposti alla cura della “cultura fisica” della popolazione (…) E poiché anche i giornalisti sportivi d’altro non sanno scrivere che delle gesta dell’uno o dell’altro atleta o di quella squadra di calcio, e per loro lo sport è solo questo, allora per poter parlare dello sport di tutti con tutti gli altri, ecco abbiamo deciso di creare questo “T sport” , per instaurare un dialogo con la gente che la pensa come noi, e non è poca; con le autorità che dovranno pur arrivare a pensarla come noi; con i tecnici perché è ad essi che incombe il compito di punta di questo discorso; con gli istruttori che sono senza dubbio i veri propugnatori dello sport di massa; infine, perché no, anche con i produttori di impianti e attrezzature dato che il loro apporto sarà essenziale”. Non si trova, in quei numeri, la firma di Pietro Chianchiano sotto gli articoli: lui volle sempre essere il deus-ex-machina affidando ai collaboratori il compito di esprimere nero su bianco le idee della rivista. E furono anni di lotta anche dura, e di polemiche, nei confronti di una politica sorda alle esigenze dei cittadini: pagine appassionate, cui si alternavano rigorose informazioni tecniche rivolte ad un pubblico che ancora – in assenza degli odierni mezzi di comunicazione telematica – aveva un grande bisogno di essere aggiornato. In parallelo, l’attenzione si rivolge sin da subito al mondo della produzione, che approda alle pagine di Tsport per farsi conoscere e riconoscere, in un mercato dispersivo e poco organizzato che cerca di farsi largo attraverso la partecipazione alle fiere di settore, puntualmente documentate dalla rivista. Un’attenzione che si rende attiva nel seguire e promuovere l’associazionismo tra i produttori di impianti sportivi, con il sostegno all’AFIS – Associazione Fabbricanti Impianti Sportivi -, nata il 30 settembre 1976, della quale Tsport diverrà “socio corrispondente” dal 1979, e fino al suo scioglimento (per le mutate caratteristiche del mondo produttivo) all’inizio degli anni 2000. Una prima svolta significativa, dettata dai tempi,


avveniva proprio nel ’79, quando la testata dichiara esplicitamente di allargarsi alle categorie dei progettisti, ampliando la parte dedicata agli aspetti tecnici: nascono così le varie forme di supplementi, inserti, schede tecniche che tanto hanno contribuito alla formazione di professionisti e studi di progettazione nel campo dell’impiantistica sportiva. Il rapporto con il mondo produttivo si concretizza, fra le altre cose, con il costante aggiornamento dell’informazione circa le aziende che producono e distribuiscono attrezzature per l’impiantistica sportiva, il cuore di quella che è oggi la ben nota “Mappa dei Fornitori”: sviluppata in forma diverse sin dal ’77, e che assume il formato di supplemento annuale a partire dal 1991. Negli anni di maggior successo della carta stampata, quando la partecipazione alle Fiere di settore vedeva l’arrembaggio dei visitatori agli stand per accaparrarsi ogni possibile pubblicazione, (parliamo degli anni ’80 e ’90) alla rivista madre si affiancavano nuove testate, tutte frutto dell’immaginazione del nostro Piero: presero vita così "Which Park?", “L’Arredo della città”, “Abacus” "Abacus Materiali", “Technics&Leisure”. Ma ancora una svolta, al cambiare del secolo, si rendeva necessaria: con l’avvento dell’informatica e lo sviluppo della Rete, l’informazione non può più essere generale; occorre dare al pubblico qualcosa che non può essere trovata nel caos di Internet. Tsport si struttura quindi su una solida galleria di progetti e realizzazioni, documentate con i più completi materiali illustrativi , consolidando ulteriormente il suo ruolo di strumento per chi pianifica, progetta e gestisce gli impianti sportivi. Non senza affiancare la versione cartacea all’ormai indispensabile presenza sul web. E cogliendo il segnale di una esigenza specifica, nasce un’altra testata parallela, il “tutterba” che dal 2006 documenta l’impiantistica sportiva con riferimento agli impianti in erba – naturale e sintetica - , con un taglio particolarmente rivolto ai fruitori, ossia alle compagini di tutti i livelli – dalla prima squadra ai pulcini ai gruppi da oratorio – riallacciandosi così, ancora una volta, ai principi originari dello “sport per tutti”. Il passo successivo, a cui Piero stava da tempo lavorando – e che non ha potuto vedere realizzato – è l’entrata in modo innovativo e, possiamo dire, ancora una volta rivo-

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luzionario, nella Rete, con un Portale che svolgerà quelle funzioni che Tsport, nella sua lunga vita, ha sempre inteso svolgere al servizio del pubblico: l’informazione completa, aggiornata, pulita e tecnicamente ineccepibile per essere strumento della massima utilità per chi opera nell’impiantistica sportiva, e in tutti i settori finalizzati al tempo libero in un’ottica di salute, comfort e performance. È l’eredità che Piero ci ha lasciato, come abbiamo già ricordato su queste pagine, e che lo staff di Tsport porterà avanti con l’entusiasmo di sempre.


Notizie

news

Tecnologia sostenibile a Singapore per “The Wave” Nanyang Technological University a Singapore ha realizzato “The Wave”, un’arena spor tiva che utilizza tecnologie sostenibili. Si tratta del primo edificio nell’Asia Sudorientale costruito con una tecnologia innovativa chiamata “Mass Engineered Timber”. Tale tecnologia, considerata la tecnologia costruttiva del futuro, utilizza prodotti in legno come pannelli e tavole, che vengono incollati insieme e poi modellati per diversi obiettivi costruttivi; è più leggera rispetto al cemento del 30%, ma resistente in egual misura e molto flessibile. The Wave è perciò una costruzione altamente sostenibile e innovativa, che include 980 posti retraibili e un sistema di raf freddamento che evita i tradizionali sistemi di condizionamento; garantisce alto isolamento dal calore e sostiene un tetto a forma di onda di 72 metri. Per l’Università, la sostenibilità è un valore centrale: così ha dichiarato anche il presidente, professor Ber til Andersson, “dall’educazione, alla ricerca, fino alle tecnologie costruttive”. The Wave è la costruzione più recente che ha usato tecnologia rispettosa dell’ambiente: le residenze per studenti già esistenti e quelle in costruzione sono stati i primi edifici realizzati a Singapore usando costruzioni prefabbricate, una tecnologia ecofriendly, una sor ta di “lego style” che permette di risparmiare fino al 40% di personale e fino al 20% nei tempi di costruzione, riducendo l’inquinamento, anche acustico, perché molte operazioni sono realizzate “off-site”. NTU detiene il record di 53 BCA Green Mark Platinum Awards ed è il primo ad aver ricevuto il Green Mark Platinum STAR Champion Award, il più alto in Sin-

©NTU Singapore

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gapore, per il design sostenibile; ambisce a diventare il campus più “verde” del mondo, riducendo i suoi consumi e i suoi rifiuti del 35% entro il 2020. Sport Missione Comune, nuovo bando per il 2017 Dopo il successo dell’edizione 2016, anche per quest’anno Spor t Missione Comune promuoverà lo spor t su tutto il territorio italiano grazie al protocollo d’intesa tra ANCI e Credito Sportivo. Con il bando del 2016 sono stati concessi oltre 100 milioni di euro di mutui a tasso zero ai Comuni italiani. «Fare spor t è importante, è sano, stimola la socializzazione e azzera le diseguaglianze», ha affermato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. «Quando si gioca siamo tutti uguali: non conta quanto guadagnano i tuoi genitori o di che colore è la tua pelle. Per questo, come Anci siamo soddisfatti della par tnership con il Credito Spor tivo e dei risultati ottenuti con questa iniziativa che ci ha permesso e permetterà in futuro di costruire e riqualificare impianti spor tivi su tutto il territorio. Ma soprattutto siamo contenti perché, grazie a iniziative come questa, riusciremo a tirare fuori qualche ragazzo dalla sua stanza e a fargli distogliere gli occhi dal suo smar tphone. Con lo stesso spirito che ci ha guidato a stipulare con il Governo le convenzioni per i finanziamenti dei progetti di riqualificazione urbana delle periferie, così adesso ci impegniamo con ancora più entusiasmo per creare luoghi dove i ragazzi possano interagire e creare comunità». Più che positivo e oltre le aspettative il bilancio finale dell’iniziativa del 2016: 301 le domande accolte giunte da Comuni (84%) e Unioni dei Comuni (16%) di piccole, medie e grandi dimensioni appar te-


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nenti a 19 regioni italiane, con una media di 15,8 progetti a Regione. Per il 2017, il protocollo ripercorre l’iniziativa sperimentata lo scorso anno: costruire o modernizzare strutture spor tive comunali, promuovendo lo spor t come antidoto alla violenza e alla sedentarietà. Quest’anno saranno 200 i milioni messi a disposizione, con par ticolare attenzione ai comuni delle aree più interne del Paese. Il plafond sarà diviso in due parti: 100 milioni saranno offer ti con mutui a tasso zero per consentire la realizzazione e conclusione di progetti già in fase avanzata, per un massimo di 2 milioni per ogni singolo progetto;

altri 100 milioni saranno erogati agli enti locali e ai privati, in operazioni di partenariato pubblico-privato a tasso agevolato. Metà del plafond a tasso zero sarà riser vato ai piccoli Comuni e alle Unioni di Comuni, il restante a tutti gli altri Comuni. Le domande possono essere presentate fino al 28 ottobre 2017 via posta elettronica cer tificata a: icsanci2017@legalmail.it. L’esito delle richieste sarà pubblicato entro 20 giorni sui siti www.anci.it e www.creditospor tivo.it Bikeland, la bike area più grande d’Italia È nata Bikeland, 1000 chilometri di percorsi in moun-

tain bike, 100 chilometri di piste ciclabili e 3 bike park in val di Sole. Dalle dolomiti di Brenta Patrimonio UNESCO, e dai ghiacciai dell’Adamello e della Presanella, Bikeland giunge al lago di Garda attraversando cinque territori del Trentino: dal Tonale e Pejo alla val di Sole, dalla conosciuta Madonna di Campiglio a Tione e Comano Terme fino a Riva del

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Notizie

Garda. Una rete di percorsi, ser vizi, impianti di risalita e bike shuttle rende unica l’esperienza del biker o dell’appassionato cicloturista. Quattro i tratti distintivi della Bikeland: Easy, Mountainbike, Gravity e Road. Easy è per tutti, ma soprattutto per le famiglie: 100 km di piste ciclabili su 3 tracciati che si sviluppano in contesti naturali d’eccezio-


Notizie ne, dalla val di Sole alla val Rendena fino alla ciclabile di Ponte di Legno-passo Tonale. Mountainbike: per chi è allenato ci sono a disposizione 1.000 km di tracciati che si snodano tra i paesaggi mozzafiato del parco naturale Adamello Brenta fino alle sponde del lago di Garda, tra pascoli, boschi e verdi vallate, per un totale di 40 tour cross countr y e marathon. Un tour ad anel-

news lo che abbraccia tutto il massiccio del Brenta è da percorrere a tappe in più giorni, toccando i luoghi più suggestivi delle dolomiti di Brenta. Gravity: per gli amanti delle emozioni for ti, svariati sono i trails e i bike parks dove correre lungo migliaia di metri di dislivello in discesa. A disposizione anche 1 campo pratica per il bike trial e uno per il pump track.

Europei di Calcio under 21 in Italia La fase finale dei campionati europei di calcio Under 21 del 2019 si svolgerà in Italia per la prima volta nella storia: le par tite si disputeranno negli stadi di Trieste e Udine, oltre che in quelli di Reggio Emilia, Cesena, Bologna e di San Marino. Il torneo prevede la par tecipazione di 12 Nazionali e determinerà l’accesso ai Gio-

chi Olimpici di Tokyo del 2020. Entro il 2018 si conosceranno le 11 nazioni finaliste che faranno compagnia all’Italia, qualificatasi di diritto alla fase finale. Naturalmente, gli Europei garantiranno benefici sul territorio italiano anche dal punto di vista economico, così come miglioramenti sul fronte delle infrastrutture, dei traspor ti e del turismo, rappresentando un investimento sul futuro del calcio italiano. Populous, National Geographic e “lo stadio del futuro” Dalla collaborazione tra Populous e National Geographic scaturisce una visione del futuro per la progettazione degli stadi, che approfondisce il lato tecnologico che trasforma l’esperienza dello spettatore. Populous ha pensato a un’arena versatile, connessa e autosufficiente, più un ecovillaggio per spor t e diver timento che uno stadio tradizionale: i progettisti si sono focalizzati sulle infrastrutture richieste per uno stadio spor tivo, creando un ecosistema a diversi utilizzi ed esperienze, che permette diversificate oppor tunità spor tive e ricreative, dagli spor t tradizionali come atletica, calcio e hockey su ghiaccio a spor t meno diffusi come vela e sur f. Lo “stadio del futuro” è un posto dove la gente vive, lavora e si diver te. La versatilità viene raggiunta ripensando la super ficie da gioco in base allo spor t che viene praticato: una super ficie a LED permette al campo di cambiare, adattandosi alla pratica di diversi spor t, dall’Astrotur f per il football all’erba per il calcio fino al legno per il basket. Le linee che segnano i campi sono proiezioni che permettono di variare le dimensioni e la forma degli stessi. Lo “stadio del futuro” sarà altamente interattivo e impiegherà tec-

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news FOTO ©Populous©NationalGeographic.

nologia LED e la realtà aumentata per coprire il gap tra i diversi par tecipanti agli eventi spor tivi – spettatori e fan, fan in remoto e giocatori. Nel futuro, gli spettatori potranno condividere le emozioni grazie a indumenti a LED o sperimentare le sensazioni che i giocatori

provano durante il gioco. Un grande ologramma sovrasterà il campo indicando lo stato del gioco e il punteggio mentre versioni più piccole saranno mostrate sul retro delle sedute, per un’esperienza individuale e personalizzata. Si prevede inoltre una fornitura automatiz-

zata di ser vizi con droni che consegnano bevande direttamente al proprio posto e uso di robot per ser vire cibo e drink e per gestire la spazzatura. Per sostenere questo elevato livello di infrastruttura digitale, lo stadio dovrà essere un ecosistema autosuf ficiente. Il tetto fornirà lo spazio per tecnologie di luce solare ed energia eolica; i rifiuti serviranno per compost ed energia; l’energia cinetica sarà ricavata dai movimenti degli spettatori su larga scala. Gli spettatori potranno raggiungere lo stadio tramite treno ad alta velocità, via drone, via connessioni sotterranee; adiacenti torri permetteranno agli spettatori che non riescono ad accedere allo stadio di essere sempre connessi con l’evento in corso. Centro sportivo a Capri, avviata la gara

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Notizie Iniziativa pubblico-privata per la costruzione e la gestione trentennale di un complesso spor tivo con piscina e coper tura retraibile a Capri, in località san Costanzo, che avrà come obiettivo quello di riqualificare una zona nella quale è stata avviata e mai completata la costruzione di un palaspor t. Il progetto prevede la costruzione di un complesso natatorio con due piscine, coper tura apribile, tribune, ser vizi e impianti tecnici. Una palestra piccola, un ristorante e bar, una sala fitness, un centro fisioterapico e un centro medico spor tivo, oltre ad aree attrezzate all’aper to, integreranno la struttura principale. Coni Ser vizi ha assunto il ruolo di Advisor tecnico e, collaborando in sinergia con professionisti esper ti in materia di oar tenariato pubblico privato, ha suppor tato il Comune nella redazione un


Notizie progetto di fattibilità tecnico economica, con l’obiettivo di attrarre investitori privati a cui affidare in project financing la progettazione, la realizzazione e la seguente gestione della struttura. Gli elaborati tecnici, redatti dal Comune, prevedono la creazione di circa 3500 metri quadrati di super ficie coper ta di cui 2300 a uso spor tivo e 1200 a uso commerciale di suppor to all’attività spor tiva, stimando un valore delle opere da realizzare, con risorse esclusivamente private, pari a circa 5 milioni e 300 mila euro. L’Amministrazione pone a base di gara un contratto di 30 anni complessivi, di cui 2 stimati per la costruzione e 28 per la gestione. Al termine della concessione l’impianto tornerà al Comune, senza alcun onere di riscatto. Per la fruizione dell’impianto da parte di par ticolari categorie di

news cittadini (bambini, anziani, por tatori di handicap) a tarif fe agevolate il Comune erogherà un contributo annuale di 50 mila euro. Con l’avvio della procedura di gara si conclude la prima di tre fasi; la seconda sarà relativa alla progettazione e la terza consisterà nella costruzione e gestione dell’opera. Progetto “The Bridge. Un Ponte per Lampedusa” Sull’isola simbolo di solidarietà e integrazione è stato avviato “The Bridge”, il progetto di realizzazione di uno stadio a favore della comunità, in linea con gli standard UEFA. Il via ai lavori è stato dato nel mese di giugno 2017 con la posa della prima striscia di prato del campo, con la conclusione degli stessi prevista in autunno. L’iniziativa di The Bridge è stata promossa dalla Lega Nazionale Professionisti B, sotto la presi-

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denza di Andrea Abodi, con l’obiettivo di dare attenzione e sostegno alla comunità isolana sempre pronta ad accogliere, oltre che a tutti i nuovi abitanti “acquisiti”. Oltre alla realizzazione del campo in erba con tribuna, per favorire l’aggregazione delle squadre locali, di studenti e ragazzi immigrati, il progetto prevede di dare assistenza continuativa alle associazioni locali, che per i prossimi 5 anni godranno di un suppor to concreto per svolgere attività spor tive, sociali, scolastiche e formative. Villorba, Città dello Sport targata Benetton Un maxi progetto pronto a rivoluzionare l’area indu-

striale di Villorba, una Cittadella dello Spor t di qualità e dimensioni internazionali il cui investimento potrebbe arrivare a 40 milioni di euro. È il progetto che por ta il nome Benetton e sul quale il comune di Villorba vuole puntare per approcciare l’annosa questione della riqualificazione dell’area periferica di Villorba, trasformandola in un polo di intrattenimento e spor tivo, multidisciplinare. Nei luoghi dell’area commerciale e dei capannoni abbandonati sorgerebbero campi da pallavolo, pallacanestro e calcetto oltre a una palestra e a una piscina, con area verde per le attività all’aper to, sia spor tive sia ricreative. La cittadella per lo spor t andrebbe a riqualificare l’ex area commerciale ormai abbandonata che si estende su 91.930 metri quadrati (dei quali 43.000 coper ti).


Asolo (Tv): sono terminati i lavori di rifacimento dell’impianto di illuminazione agli impianti sportivi di Asolo. «Proseguono gli investimenti dell’Amministrazione nel risparmio energetico, nella messa in sicurezza degli impianti e nell’abbattimento dei costi di gestione – ha affermato il sindaco Mauro Migliorini. «In questi giorni sono terminati gli interventi di miglioramento ed efficientamento energetico dell'illuminazione degli impianti sportivi comunali di via Volta». Grazie a un contributo regionale di 15 mila euro dell’Assessorato allo sport, sono stati smontati i 16 fari da 2.000 watt e sostituiti con 8 fari da 800 watt a led, passando dall'attuale potenza di 32.000 watt a 6.400 watt. La spesa complessiva di 34 mila euro ha permesso di avere un'illuminazione migliore, chiara e uniforme e una durata

5 volte superiore dell'attuale con un risparmio di 4 mila euro all'anno nelle bollette energetiche e una sensibile riduzione dell'inquinamento luminoso dell'area. Montebelluna (Tv): è stata inaugurata la nuova struttura presso il tennis club Gastone Ostani in via Biagi 8. Nei mesi precedenti sono stati completati i lavori per la realizzazione della copertura di uno dei cinque campi da tennis dell'impianto. L’opera è stata realizzata sulla base della convenzione 2007/2022 tra il Comune e l’associazione sportiva tennis club Gastone Ostani, che ha in gestione l'impianto da tennis e ha investito circa 100 mila euro per realizzare le opere. I lavori sono iniziati a dicembre 2016 e la copertura, formata da tralicci in acciaio distribuiti su archi, è

stata completata a febbraio 2017. L'impegno dell'associazione nel corso degli anni è stato continuo: oltre alla realizzazione della nuova copertura, dal 2007 ha infatti provveduto alla sostituzione delle caldaie, alla sistemazione e alla messa a norma dell'impianto elettrico, alla sistemazione delle fognature, alle pitture interne ed esterne dell'immobile e alla sistemazione delle docce. All’inaugurazione il sindaco, Marzio Favero, ha commentato: «Sul tema della realizzazione di quanto previsto nella convenzione, c'è stato un dialogo intenso tra l'amministrazione comunale, la Commissione sport e l'associazione tennis club Gastone Ostani. L'intervento avrebbe dovuto temporalmente essere realizzato prima, ma l'associazione si è trovata a dare priorità ad alcuni interventi di manutenzione an-

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che straordinaria. La Commissione sport, che ha anche funzioni di sorveglianza, ha avuto ripetuti incontri con il presidente Michielin e con Limarilli e, riscontrata la buona volontà anche a fronte di una situazione economica complessiva poco favorevole, si è raggiunto un accordo per una nuova data di realizzazione che era appunto l'inizio del 2017. È un piacere adesso perché l'impegno dell'Associazione da una parte e la disponibilità da parte del Comune si traduce in una nuova struttura che migliora il servizio per coloro che amano il tennis. D'altra parte in questi anni difficili, ogni traguardo raggiunto diventa più sofferto. Ma proprio per questo, anche più carico di significato e di soddisfazione». Montebelluna (Tv): sarà affidata a tre realtà sportive del terri-


regioni, province, comuni Montebelluna (Tv), il sindaco Marzio Favero e momenti di inaugurazione della nuova struttura presso il tennis club Gastone Ostani.

torio la concessione in uso per la prossima stagione sportiva 2017-2018 dell’impianto sportivo “campo di calcio di Guarda” in via della Ginestre, 44 a Montebelluna. Utilizzato fino alla fine dello scorso giugno dall’associazione sportiva dilettantistica Prodeco che aveva poi comunicato la cessazione della propria attività, il comune aveva provveduto alla pubblicazione di un avviso pubblico di manifestazione di interesse. Avviso a cui hanno risposto il Calcio Montebelluna in qualità di capofila e in collaborazione con il San Gaetano Calcio ed il Gruppo Sportivo Amatoriale Montebelluna manifestando il proprio interesse per la concessione in uso dell'impianto Sportivo di Guarda con una progettualità sportiva per valorizzare l’impianto e assumendo a proprio carico la manutenzione ordinaria e le utenze relative all’impianto allo stesso. Ha commentato il sindaco, Marzio Favero: «Esprimo la mia soddisfazione e dell'amministrazione comunale per la disponibilità dimostrata dal Montebelluna calcio assieme al

San Gaetano Calcio e GSA amatori che hanno accettato questa ulteriore sfida nella gestione del campo sportivo di Guarda. Con questa nuova concessione in uso del campo di Guarda, da un lato si dà risposta al Montebelluna Calcio e al San Gaetano Calcio, in particolare, società che fanno promozione giovanile, e dall'altro si assicura un corretto utilizzo dell'impianto sportivo». Marsaglia (Pc): è stato inaugurato il nuovo impianto sportivo comunale, pesantemente danneggiato dall'alluvione del 13 e 14 settembre 2015 e ricostruito con strutture moderne grazie a uno stanziamento di 150 mila euro della Regione EmiliaRomagna. Il campo ha riaperto i battenti con una partita di calcio a cui ha partecipato anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme al sindaco di Marsaglia, Stefano Gnecchi, e al presidente della provincia di Piacenza, Francesco Rolleri. Con i fondi regionali sono stati realizzati un campo da calcio in erba sinteti-

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ca a 8 e un campetto più piccolo che può essere utilizzato anche come campo da tennis. La struttura è poi dotata di un campo da beach volley ricostruito grazie alla solidarietà dei cittadini. L’impianto di Marsaglia è il terzo a essere inaugurato dopo l'alluvione nel piacentino del 2015. In totale gli interventi programmati sono cinque: il primo cantiere a chiudere è stato quello del centro sportivo "Le Rossane" di Farini, seguito dal complesso sportivo di Travo mentre i prossimi saranno a Ponte dell'Olio e Bettola. Udine: è stato inaugurato il nuovo campo di calcio a 5 in sintetico di via Valente, realizzato dal Comune. L’opera ha recuperato uno spazio asfaltato, all’interno dell’area, e in origine adibito a campo da tennis. Nel complesso, i lavori hanno riguardato la sistemazione del manto in erba sintetica, recinzione e porte per il gioco del calcio a 5, creando inoltre uno spazio protetto che si aggiunge ad altre aree di gioco già presenti. «Siamo molto

soddisfatti di poter fornire ai bambini uno spazio gioco che, grazie alle protezioni installate, consentirà di giocare a palla senza creare disturbo e pericolo agli altri utenti dell’area, bambini e adulti», ha spiegato il sindaco, Furio Honsell. Genova: nell’ambito degli interventi annuali nel campo dell’impiantistica sportiva, previsti dalla legge 40 del 2009, la Regione Liguria ha ammesso a contributo sei interventi in provincia di Savona. Il sostegno regionale consiste in contributi in conto capitale di entità non superiore all’80% della spesa ammissibile. In ordine di graduatoria si tratta dei comuni di: Arnasco (messa a norma del centro sportivo polifunzionale, 160 mila euro); Sassello (campo sportivo polifunzionale di Prato Badorino, 100 mila euro), Laigueglia (manutenzione straordinaria campo sportivo di località San Bernardo, 230 mila euro). Inoltre, altri contributi saranno erogati al Varazze Club Nautico e all’Associazione

Marsaglia (Pc), l’inaugurazione dell’impianto sportivo comunale; il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini; momenti della partita di calcio.


Pesca Sportiva Dilettantistica di Varazze. Cavriglia (Ar): nel piano triennale delle opere pubbliche l'Amministrazione Comunale ha deciso di destinare importanti risorse alle strutture sportive cittadine. È stato così rimesso a nuovo il campo di calcio a 5 dei Campi Verdi, con un nuovo manto in erba sintetica al posto del pavimento in cemento e il rifacimento delle recinzioni e degli spogliatoi. Anche per l’area antistante il Boschetto sono stati previsti lavori di miglioramento, sostituendo il campo da tennis con un altro campo da calcio a 5, sempre in erba sintetica. In entrambi i casi l’Amministrazione ha finanziato le opere tramite la contrazione di mutui a canone agevolato concessi dal Coni.

Tolentino (Mc): il governo ha approvato il progetto di restyling del Palasport Chierici. La giunta ha infatti partecipato alla selezione del Coni che prevedeva il finanziamento per finalità di potenziamento dell’attività sportiva agonistica nazionale in aree svantaggiate e zone periferiche urbane, tramite il Fondo “Sport e periferie”. Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha approvato il piano pluriennale degli interventi, finalizzato alla ricognizione degli impianti sportivi esistenti sul territorio nazionale, alla realizzazione, rigenerazione, al completamento o adeguamento di impianti sportivi con destinazione all'attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane e tra questi è stato ammesso a contributo e finanziato proprio quello relativo al palazzetto del-

Tolentino (Mc), il palasport Chierici. Foto (Picchionews.it)

lo sport di Tolentino. Per la ristrutturazione sono stati ottenuti 150 mila euro: si rinnoveranno l’impianto di ricambio aria, l’impianto idrico, l’isolamento delle tubazioni e si avvieranno opere edili negli spogliatoi e all’esterno. L’incarico di progettazione esecutiva e la direzione lavori e operativa sarà affidato a professionisti esterni. Cassano all’Ionio (Cs): sotto la presidenza del sindaco, Giovanni Papasso, la giunta ha approvato il progetto di ristrutturazione dello stadio comuna-

le “Pietro Toscano”. Si tratterà di realizzare lavori di ristrutturazione dell’impianto sportivo per renderlo più fruibile in vista dell’inizio del campionato di promozione, che vedrà impegnata la neopromossa squadra locale Young Boys. «Questi lavori sono necessari – ha spiegato il sindaco – per permettere lo svolgimento del campionato di promozione. Oggi lo stato attuale del Pietro Toscano non è soddisfacente e non vengono eseguiti lavori di ristrutturazione da decenni». Nel dettaglio gli interventi riguarderanno la pavimentazione del rettangolo di gioco; la demolizione di due porzioni di recinzione, con arretramento dei due cancelli di ingresso al rettangolo di gioco; installazione di nuove panchine, di maniglioni antipanico per gli accessi presenti ai fini di maggiore


regioni, province, comuni

Cassano All’Ionio (Cs), il sindaco Giovanni Papasso.

sicurezza e di un tunnel di ingresso degli atleti. Saranno inoltre realizzati bagni e ripostigli e acquistati lettini e panchine per pronto soccorso, spogliatoio atleti e spogliatoio ospiti. Questo impegno renderà il campo sportivo più idoneo e confortevole per accogliere altre squadre che militano nel campionato di promozione.

Alghero (Ss): è stato aggiudicato l’appalto per la realizzazione del manto sintetico del campo sportivo Rocca Ruja. L’intervento prosegue il programma comunale di adeguamento degli impianti sportivi, in particolare dello stadio comunale, sotto il profilo funzionale e normativo. Il campo a 11 già esistente è stato realizzato nel 2010 e

comprende recinzione e impianto di illuminazione; nel centro sportivo sono presenti anche gli spogliatoi per atleti e giudici. Con il progetto, il manto in terra battuta del campo viene sostituito con un manto in erba sintetica di ultima generazione omologato FIGC-LND per il gioco del calcio a 11. L’importo complessivo di aggiudicazione è di circa 276 mila euro. Enna: è stato erogato il finanziamento del Credito Sportivo per realizzare il campo in erba sintetica nell’impianto sportivo di Pergusa e la palestra della scuola “Neglia”. «È un fatto importante che ci permette di avanzare nella realizzazione dei due progetti», ha affermato l’assessore Gaetana Palermo. Il prossimo passaggio sarà il completamento della fase progettuale e del bando. La parte più sostanziosa del finanziamento è stata riconosciuta all’impianto di Pergusa, per il quale saranno investiti 921 mila euro: si tratta di realizzare il fondo in erba sintetico, in modo da rimettere a nuovo un terreno di gioco dissestato. Per la palestra della “Neglia” verranno investiti circa 146 mila euro. Città di Castello (Pg): è stata riaperta la nuova piscina per i bambini del Centro Belvedere di via Engels, dopo l’intervento di restyling che in appena tre settimane ha permesso di riportare la struttura alla piena idoneità normativa, rendendo inoltre l’area circostante più accogliente e curata dal punto di vista estetico e funzionale. «Si tratta del primo passo del lavoro di ammodernamento e potenziamento dell’impiantistica sportiva di Polisport, che porteremo avanti in tempi brevi con il progetto di fusione per incorporazione della società in Sogepu», ha sottolineato il sindaco Luciano Bacchetta duran-

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Città di Castello (Pg), inaugurazione della piscina al centro Belvedere.

te la cerimonia di inaugurazione della piscina. «Rispettiamo un impegno che avevamo preso con i nostri concittadini», ha aggiunto Bacchetta insieme all’assessore Massetti, che ha rimarcato «l’impegno a migliorare tutte le strutture sportive comunali, a cominciare da questo bellissimo impianto che vogliamo rendere ancora più appetibile

attraverso le dotazioni ludiche che fanno parte della domanda degli utenti delle piscine all’aperto, ai quali continueremo a dare un servizio a prezzi contenuti, con l’approccio sociale che ha sempre contraddistinto l’offerta del Comune e di Polisport». Grazie ai lavori effettuati la piscina per i bambini è oggi una “vasca con le ac-

que a sfioro”, in luogo della precedente conformazione “a skimmer” con il bordo rialzato rispetto al livello idrometrico, che soddisfa tutti i requisiti normativi, a cominciare dalla profondità, portata alla quota uniforme di 55 centimetri rispetto al dislivello precedente, tra 60 centimetri e un metro, non più conforme agli standard

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attuali. Oltre al rivestimento del fondale con un moderno telo, l’intervento ha permesso di realizzare un impianto idraulico di filtraggio delle acque e di trattamento con il cloro completamente nuovo. Un lastricato solare in legno Teak circonda la vasca sui due lati rivolti verso la piscina olimpionica.


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