Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - EURO 3,00
PESARO
Anna CERBONI BAIARDI
LASCIARE IL SEGNO
VIA PASSERI / Una vetrina per due ROSSANO RONCI / Dietro l’obiettivo SVEVA GAUDENZI / La voce del corpo
N° 1 LUGLIO/AGOSTO 2021
EDITORIALE
SOMMARIO
T
Torniamo con questo numero estivo a raccontare Pesaro, i suoi personaggi e le sue bellezze. Iniziamo con la professoressa Anna Cerboni Baiardi, che ha curato la mostra Sul filo di Raffaello a Palazzo Ducale di Urbino. In via Passeri, nel centro di Pesaro, alcune coppie hanno portato aria di novità: scopriamole. Con Rosetta Cucchi, regista internazionale, il direttore Amat Gilberto Santini e il presidente della Fondazione Pescheria Silvano Straccini parliamo delle iniziative per il viaggio verso Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024. Entriamo nel mondo di Rossano Ronci, fotografo di Federica Pellegrini e dei Subsonica, ma non solo. A seguire, visitiamo la chiesa di Sant’Agostino; poi parliamo con Sveva Gaudenzi del suo rapporto con la danza; riscopriamo la storia della collezione Perticari, gli obiettivi dell’atleta Eleonora Vandi, i segreti della Fioreria Fontana e molto altro. Buona lettura! Andrea Masotti
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ANNOTARE
Brevi IN
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ESSERE
Anna Cerboni Baiardi
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CONDIVIDERE
Via Passeri
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IMMAGINARE
Pesaro Capitale
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FOTOGRAFARE
Rossano Ronci
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VISITARE
Chiesa di S.Agostino
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EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it info@inmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Clarissa Costa, Beatrice Loddo COORDINAMENTO DI REDAZIONE: Simonetta Campanelli - 335 5262743 nelli@simonettacampanelli.it ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena Coso, Laura De Paoli STAMPA: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) ANNO XV - N. 1 Chiuso per la stampa il 16/07/2021 Collaboratori: Simonetta Campanelli, Franca Gambini, Elisabetta Marsigli, Alice Muri, Deborah Papisca, Giovanna Patrignani, Silvia Sinibaldi. Fotografi: Laura De Paoli, Leo Mattioli, Luca Toni, Rossano Ronci.
RACCONTARE
Elisabetta Marsigli
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CORRERE
Eleonora Vandi
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COMUNICARE
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DANZARE
Sveva Gaudenzi Seguici su FB: www.facebook.com/ edizioni.inmagazine
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Fioreria Fontana
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RISCOPRIRE
Collezione Perticari Edizioni IN Magazine si impegna alla salvaguardia del patrimonio forestale aderendo al circuito di certificazione di FSC-Italia.
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte.
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SCRIVERE
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ANNOTARE
Divina CULTURA
Verso LE STELLE
URBINO Divina Cultura. La
PESARO La giovanissima
lingua e la sua difesa, da Dante agli ipersocial. È questo il tema della nona edizione del Festival del Giornalismo Culturale, che si svolgerà nel Palazzo Ducale di Urbino dall’8 al 10 ottobre. Ad aprire il festival dopo Autorità e Personalità regionali e il Magnifico Rettore ci sarà la Lectio Magistralis di Stefania Auci, che nei suoi Leoni di Sicilia (la saga dei Florio) mette insieme la lingua italiana con quella siciliana in una accorata difesa di una lingua comune. Fra gli ospiti: Ilaria Barbotti, Cristina Battocletti, Stefano Bucci, Marco Carminati, Beppe Cottafavi, Annalisa Cuzzocrea, Paolo Di Paolo, Francesco Erbani, Beatrice Fabbretti, Fabio Fornasari, Nicola Gardini, Vera Gheno, Emilio Isgrò, Claudio Marazzini, Luca Molinari, Davide Paolini, Dino Pesole, Alessandra Sardoni, Marco Vigevani, Alessandro Zaccuri e il Presidente del Festival Piero Dorfles e i direttori Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini. (S.C.)
Giulia Carlotti è stata convocata per l’allenamento collegiale degli azzurrini di fioretto femminile (Nazionale under 20), che si svolgerà – sotto la guida del Maestro Andrea Cipressa, C.T. della nazionale maggiore – a Forni Avoltri (UD) dal 5 al 12 settembre. Una convocazione ottenuta grazie ai risultati raggiunti dal suo costante impegno e dal lavoro dei suoi Maestri (in primis il Maestro Giulio Mangiaracina), Giulia è il frutto di un movimento schermistico pesarese che negli anni, specie negli under 14 e poi nelle categorie Under 17 e Under 20, ha mostrato una costante crescita, portando i suoi atleti sui podi di numerose gare nazionali. Per Giulia l’allenamento collegiale sarà la prima tappa della nuova stagione agonista, un primo significativo passo per permetterle di crescere e raggiungere obiettivi importanti. (S.C.)
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ESSERE
Lasciare
IL SEGNO AL PUNTO D’INCONTRO FRA LA PASSIONE PER L’ARTE, L’IMPEGNO SOCIALE E L’AMORE PER LA NATURA C’È ANNA CERBONI BAIARDI, PROFESSORESSA UNIVERSITARIA DALL’ANIMO ECLETTICO E UNA PREDILEZIONE PER L’ARTE DELL’INCISIONE. di Silvia Sinibaldi / ph Luca Toni
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Chiamata a raccontarsi, parte dai luoghi del cuore: l’insegnamento. Poi vira sulla grande passione, la ricerca e l’arte. Sulle certezze della vita: la bellezza, la natura e la magia di certi scorci che producono l’incanto, quell’unicum nel mondo dove è nata e dove lavora, Urbino. E la dolcezza infinita delle colline pesaresi. Anna Cerboni Baiardi ha una voce cristallina e calda, fa bene ora che la voce insieme all’espressione degli occhi sono gli unici segnali interpretabili nella serrata del distanziamento. La sua voce ti accoglie. “Essere in dad (didattica a distanza, N.d.A.) non è facile. Manca il rapporto diretto con gli studenti e tutto diventa più complesso da gestire. I miei ragazzi frequentano il primo anno del corso di laurea triennale e il primo anno di quello magistrale, in entrambi i casi momenti delicati e di cambiamento.” Anna Cerboni Baiardi insegna Storia del disegno e Storia dell’incisione alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Urbino e il disegno, la grafica e l’incisione sono la naturale materia delle sue ricerche.
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IN MAGAZINE
E lei che Urbino prima di vederla la sente, si porta nel Dna mitocondriale l’epica della tradizione incisoria ducale: “Artisti di ruolo e di peso che attraversano la storia secolare della città e dell’arte e che, arrivando ai nostri giorni, hanno segnato il ’900 intero come Enrico Castellani o Renato Buscaglia”. Nel 2019 un capitolo fondamentale della sua attività di ricerca, il convegno sulla figura e l’opera di Marcantonio Raimondi con un’attenzione particolare ai suoi rapporti con il divin pittore. “Raffaello – spiega Anna, – aveva piena consapevolezza della potenza comunicativa dell’incisione e ne fu profondamente interessato.” Abbandona la tonalità del docente quando parla della sua famiglia e la sua voce si impasta di amore, orgoglio e gratitudine: “La mia è una famiglia di professori universitari. Mi hanno trasmesso la loro profonda serietà nel lavoro, la capacità di trasmettere entusiasmo ed essere di sostegno, serietà e rigore, positività e apertura in un difficile equilibrio da loro sempre raggiunto. Devo molto ai miei genitori per il senso di giustizia
IN MAGAZINE
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“AMO URBINO, MA PESARO È NEL MIO CUORE. È UNA BELLA CITTÀ, PIENA DI STORIA E DI VITA, LA SUA CAMPAGNA MI AFFASCINA E POI IL MARE... POI LA MIA FAMIGLIA NASCE DAGLI ANTALDI, QUINDI HA SANGUE PESARESE.” RACCONTA ANNA CERBONI BAIARDI.
che mi hanno infuso raccomandandomi il rispetto e il rifiuto di ogni prevaricazione”. L’impegno e l’ecletticità sono le altre cifre della sua personalità, che accanto a lavoro e passione animano i suoi giorni. Fra questi l’Ente Olivieri che la vede nel suo consiglio d’amministrazione, la Fondazione Wanda Di Fer-
dinando di cui è vice presidente fino a quel piccolo paradiso di amiche e natura che è il Garden Club di cui è stata fondatrice. Dunque studio, impegno sociale e amore per la natura. “Amo Urbino profondamente ma Pesaro è nel mio cuore. È una bella città, piena di storia e di vita, la sua campagna mi affascina e poi il mare... Poi la mia famiglia nasce dagli Antaldi, quindi ha sangue pesarese.” La bellezza ci salverà? “Credo si possa educare alla bellezza, insegnare a farne tesoro perché è una condizione che ti rende migliore. Non so se sarà salvezza, ma sarà crescita, certamente. Noi siamo circondati dalla bellezza e possiamo viverla in mille contesti, nella storia, nell’arte, nella natura ma anche nella vita sociale aprendoci al sostegno dei giovani, sfidando i confini per superarli.” Certo poi ci sono i gatti. “Amo
tutti gli animali e faccio attenzione a modulare anche la mia alimentazione per rispettarli, però il gatto… Il gatto è un animale meraviglioso, libero e fiero ma anche un compagno di vita discreto e affettuoso. Il gatto ha qualcosa di misterioso e indecifrabile.” Tra le piccole rinunce imposte dalla pandemia una la tocca da vicino. “Non tanto i viaggi, le lunghe vacanze o le esplorazioni, mi mancano le brevi gite, i weekend alla scoperta di un giardino o per tornare in un borgo, o per arrivare al fiume. Con le amiche del Garden Club organizzavamo tante piccole incursioni alla scoperta della natura. Ecco, queste cose mi mancano ma torneremo tutti a rifarle.” Un’altra costante è legata al tempo: “Vorrei averne di più per leggere. Letture diverse dalle tante pagine che consulto per l’insegnamento e la ricerca, per l’aggiorna-
IN QUESTE PAGINE, ANNA CERBONI BAIARDI NEL SUO STUDIO. IN ALTO, GIUDIZIO DI PARIDE, MANIFATTURA GOBELINS, ATELIER LEFEBVRE (DA RAFFAELLO), INV. GMTT / 480, ARAZZO, 1691-1703, CM 455 X 640, MOBILIER NATIONAL, PARIGI E, IN BASSO, CACCIATA DI ELIODORO DAL TEMPIO, MANIFATTURA GOBELINS (DA RAFFAELLO), INV. GMTT 175/3, ARAZZO, XVIII SEC., CM 500 X 895, MOBILIER NATIONAL, PARIGI.
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IN MAGAZINE
mento, per una costante formazione. Mi piacciono i romanzi e torno spesso a rileggere i grandi classici perché mi catturano sempre. Durante il lockdown mi sono regalata la rilettura dei Promessi Sposi. Avventura straordinaria. Mi piacciono anche le incursioni nella scrittura contemporanea. Sto leggendo un libro che è una bella sorpresa: La donna degli alberi di Lorenzo Marone. Sinceramente lo consiglierei”. Gli eventi dell’anno passato, con il loro carico impressionante di dolore e sofferenza si sono divorati anche il cinquecentenario raffaellesco, un appuntamento unico proprio con la storia e con la bellezza. “Ma il lavoro fatto non è andato perduto, anzi continuiamo a lavorare.” Frutto di questo lavoro è la mostra Sul filo di Raffaello. Impresa e fortuna nell’arte dell’arazzo, inaugurata a maggio a Palazzo Ducale d’Urbino e visitabile fino al 12 settembre 2021. “Una collaborazione tra Galleria Nazionale delle Marche, Musei Vaticani e Mobilier National di Parigi, storica istituzione francese
il cui ruolo è conservare e restaurare i circa 200mila mobili e oggetti d’arte destinati ad arredare Eliseo ed altri palazzi pubblici. Sul filo di Raffaello parla della monumentalità dell’opera dell’artista, della sua internazionalità, di come la sua visione dell’arte, la sua divina perfezione abbiano dettato legge in tutta Europa. Vettore di questa fama fu proprio l’arte incisoria che diffuse meravigliose riproduzioni delle opere di Raffaello. Il discorso comprende anche la specificità degli arazzi, fragili fili di seta e oro intrecciati per dare vita a vere opere d’arte create da tecniche e conoscenze specialistiche.” Raffaello è stato l’ambasciatore nel mondo dell’essenza stessa della bellezza. “Non solo, è stato l’interprete di un linguaggio universale, direi un linguaggio di pace. Nella Stanza delle Segnature a Palazzo dell’Eliseo campeggia il grande affresco de La scuola di Atene perché ancora oggi Raffaello valica ogni confine fino a configurarsi come garante della democrazia.” IN MAGAZINE
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CONDIVIDERE
Una vetrina
PER DUE
PASSEGGIAMO PER VIA PASSERI, ALLA SCOPERTA DELLE GIOVANI COPPIE CHE HANNO PORTATO ARIA FRESCA NEL MONDO IMPRENDITORIALE DI QUESTA AFFASCINANTE VIA RICCA DI STORIA.
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di Simonetta Campanelli / ph Luca Toni
Via Passeri – una via ricca di storia, arte, cultura e creatività – è una delle poche strade del centro storico che conserva il fascino della “vecchia Pesaro”. Palazzi, chiese, musei, biblioteche: una raccolta di architettura e storia che si sviluppa lungo un breve percorso di belle espressioni culturali e tradizioni della città.
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IN MAGAZINE
C’è tutto: dalla musica al libro, dai giocattoli ai dolcetti, e poi gioielli, fiori, del cibo e buon vino, bici, computer, sartoria e acconciatori, ottico e arredi. Negli ultimi anni, le attività commerciali della via si sono distinte grazie al ricambio generazionale e alla genialità di giovani imprenditori che gestiscono botteghe
uniche e locali singolari e che si distinguono per la loro qualità di prodotti e settori merceologici, dalla imbarazzante omogeneità e uniformità di quasi tutti i negozi in franchising. Tutti rigorosamente e solo collocati in serie, nelle vie principali dei centri cittadini. Abbiamo scelto di intervistare i titolari in coppia che nella vita condividono il loro lavoro e che non si sono lasciati travolgere dalla globalizzazione. Entriamo al n. 42 di via Passeri, dove si respira arte e gioia per gli occhi. Andrea Baffioni Venturi, fortemente motivato e spinto dalla moglie Veronica Cacciaporci, insieme a lei è titolare della galleria di arte moderna e contemporanea ABV. Uno spazio raccolto e accogliente, dedicato ad artisti come Tino Stefanoni, Walter Valentini, Nanni Valentini, Mario Giacomelli, Nino Caffè, Marco Lodola, Tonino Guerra, Robert Indiana ed altri ancora. Una parte, poi, è esclusivamente orientata verso artisti contemporanei del nostro territorio: Lorenzo Cecilioni, Michele Alberto Sereni e Giulio Serafini, per poter dar loro, e ad altri, uno spazio dove esporre le proprie opere e promuovere, con
iniziative socio-culturali, l’arte pesarese contemporanea. “Lo spirito che muove questo lavoro – ci racconta Andrea, – è sicuramente il grande amore che ho sempre avuto per l’arte, ma anche il confrontarsi continuamente con persone preparate che condividono la mia stessa passione. Il mio lavoro si basa su dei principi fondamentali che sono professionalità, continuo studio, discrezionalità, ma soprattutto la ricerca del bello. Che sia antico o moderno, ma finalizzato a incontrare il gusto e il gradimento di più persone possibili. Sono fermamente con-
NEGLI ULTIMI ANNI, LE ATTIVITÀ COMMERCIALI DELLA VIA SI SONO DISTINTE GRAZIE AL RICAMBIO GENERAZIONALE E A GIOVANI IMPRENDITORI CHE GESTISCONO BOTTEGHE UNICHE E LOCALI SINGOLARI E CHE SI DISTINGUONO PER LA LORO QUALITÀ DI PRODOTTI.
vinto che bisogna sempre mettersi in discussione e che ogni risultato che si ha non viene mai per caso e non è regalato. È il frutto di un sacrificio e di uno studio costante.” Contagiato sin da piccolo dalla passione di mamma Donatella e papà Riccardo, e orientato da sempre a frequentare fiere di antiquariato, Andrea ha studiato Conservazione dei Beni Culturali a Urbino e oggi è anche Perito del Tribunale per Arte antica e Moderna. Dal n. 44, invece, esce abbondante il colore Grön, il verde, ed è già tutto sostenibile! Non si tratta di marketing, ma di uno stile di vita. È la vita che Andrea Narzi ed Elena Serfilippi vogliono offrire alla loro piccola Adelaide e ai bambini di oggi e di domani. I nativi americani erano un grande popolo che rispettava e proteggeva la natura. Usavano solo quello di cui avevano davvero bisogno; è loro l’antico proverbio che cita “Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”. “È nostra figlia – racconta Andrea Narzi – il vero motore green della nostra filosofia di vita.
Grazie a lei abbiamo acquisito la consapevolezza di volere creare qualche cosa di concreto per un futuro maggiormente ecosostenibile. Questo pensiero è cresciuto in noi fino a diventare un modo di vivere e una necessità quotidiana.” Elena da anni lavora come consulente nel mondo della sostenibilità, nel settore delle certificazioni. Questa occupazione ha portato la coppia a girare il mondo e, ad Amsterdam, sono stati ispirati dal meraviglioso fascino dei negozi dedicati ai bimbi e alle fibre naturali e organiche. “Acquistando vestiti per nostra figlia – spiega Elena – ci siamo innamorati di questi tessuti e colori e abbiamo deciso di farne un business da esportare nella nostra città natale. Non volevamo aprire un’attività semplicemente per vendere. La nostra idea di commercio è sensibilizzare e vendere un prodotto capace di offrire uno stile di vita nel pieno rispetto per l’ambiente.” Ed ecco che questa realtà, relativamente sconosciuta in Italia, è arrivata a Pesaro: la sostenibilità legata al settore abbigliamento per bambini. “Vendiamo manufatti attenti alla natura e alle persone – continua Andrea – selezioniamo solo brand che utilizzano materie prime prodotte naturalmente e biologicamente nel pieno rispetto delle condizioni di lavoro. Tutti i brand selezionati possiedono certificazioni organiche quali Global Organic Textile Standard e il sistema di controllo e certificazione Oeko-Tex. Il nostro motto è: comprare meno, ma meglio per la salvaguardia, non solo per il portafoglio, soprattutto del pianeta che ci ospita.” Al n. 80 si entra in un ambiente dove aromi e note musicali si fondono in perfetta sintonia. Siamo al Rossini Bistrot, gestito dallo Chef Cesare Gasparri e da sua moglie Eliana Mennillo conosciuta in Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Una coppia che ha fatto della propria esperienza di qualità acquisita in Italia e all’estero il mezzo per creare un locale che rappresenIN MAGAZINE
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IN QUESTA PAGINA, LO CHEF CESARE GASPARRI CON ELIANA MENNILLO DI ROSSINI BISTROT. NELLE PAGINE PRECEDENTI, ANDREA BAFFIONI VENTURI CON LA MOGLIE VERONICA CACCIAPORCI DELLA GALLERIA D’ARTE ABV E ANDREA NARZI CON ELENA SERFILIPPI DI GRÖN.
ta il bello e il buono del classico italiano che ricerca raffinatezze, crea fantasie, viaggia tra gli aromi e che ama la convivialità e la buona tavola, come Gioachino Rossini. “Ispirati dal grande compositore e dalla la sua genialità – dice Eliana, – proponiamo l’eccellenza della tradizione gastronomica italiana semplice, buona, sana ed estrosa, fatta di ricette regionali classiche, eterne, eleganti. Rieditiamo in modo contemporaneo le bontà del passato e proponiamo, semplicemente, il classico italiano inaspettato. Ogni nostro piatto servito al cliente trasmette un messaggio, racconta da dove
viene, la sua tradizione, la sua storia.” Nel suo percorso professionale, Cesare ha imparato – grazie ai Maestri Gualtiero Marchesi, Alain Ducasse, Luciano Tona, Silvio Salmoiraghi, con i quali ha avuto il piacere e la fortuna di crescere – a trasformare le materie prime in capolavori del gusto e della vista. Dai testi sacri della cucina regionale italiana, l’Artusi, il Gosetti, ha approfondito la tradizione storica, la ricercatezza e la gloria dei sapori. Sul campo ha imparato che “è importante mettere al centro delle nostre attenzioni le persone. La mattina si può scegliere di legarsi il grem-
biule solo per fare da mangiare oppure per trasmettere emozioni, piacere, cultura. Lo facciamo in maniera etica: acquistiamo le materie prime giuste, rispettiamo l’ambiente e coinvolgiamo i dipendenti e collaboratori nei nostri progetti; puntiamo a fidelizzare i clienti nel lungo periodo e fortificare i rapporti interpersonali costruiti. Facciamo squadra con i colleghi ristoratori e con gli altri commercianti. Questo è gratificante e trasmette armonia, sostiene il piacere di fare nel migliore dei modi il nostro lavoro. Questo è lo scacco matto della partita che ogni giorno giochiamo.”
ARTIGIANI DEL GUSTO Ci vediamo al Vin’s Cafè! Per colazione, pranzo o cena, per un aperitivo, un caffè, un gelato o un drink. Il Vin’s Cafè è sempre aperto dal mattino presto fino a notte inoltrata. Rimarrai stupito dalle deliziose coppe di gelato artigianale, dalla proposta giornaliera della cucina, dai cocktails preparati nel #vinslab con liquori o distillati di erbe e botaniche del territorio selezionate e raccolte a mano. Dalla cucina escono piatti sempre freschi preparati secondo tradizione, ma anche tapas sfiziose e dal tocco moderno. La gelateria è preparata solo con ingredienti naturali, frutta fresca e senza coloranti. Il cocktail bar offre una varietà di drink originali preparati con succhi, sciroppi e liquori autoprodotti e... Novità del 2021: i @GoCKTAILS: drink sodati con ricette uniche da portare ovunque, sotto l’ombrellone, in barca, in piscina o per una serata tra amici. Dal 1985 è tradizione della famiglia Vincenzetti puntare al massimo per garantire la miglior qualità! Tutto è speciale al Vin’s Cafè.
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Pesaro
CAPITALE LA CITTÀ SI PREPARA A CONQUISTARE IL TITOLO DI CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024 MA, COME DICONO ROSETTA CUCCHI, GILBERTO SANTINI E SILVANO STRACCINI, IL VERO VALORE È NEL PERCORSO DA FARE.
P A LATO, GILBERTO SANTINI, DIRETTORE AMAT. NELLA PAGINA SEGUENTE, LA REGISTA ROSETTA CUCCHI E IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE PESCHERIA SILVANO STRACCINI.
di Elisabetta Marsigli / ph Luca Toni
Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 è un’altra sfida importante, dopo il raggiungimento del riconoscimento di Città della Musica Unesco, che può ulteriormente sviluppare un percorso culturale che abbraccia tutto un territorio ricco di musica, arte, cinema, teatro e tanto altro. La regista internazionale Rosetta Cucchi, il direttore Amat Gilberto Santini e il presidente della Fondazione Pescheria Silvano Straccini sono alcuni tra i protagonisti della scena culturale pesarese, che ci raccontano i benefici del viaggio da intraprendere rispetto alle azioni da mettere in campo, indipendentemente dal risultato finale. Fotografare il presente e progettare il futuro: per Gilberto Santini è un’occasione importante per mettere meglio a fuoco questi due concetti: “Fotografare il presente significa mettersi di fronte a ciò che la città già fa e che ha bisogno di raccontare a se stessa e agli altri. Ne uscirà una grande ricchezza e il processo di candidatura richiede questo guardarsi dentro, riuscendo a cogliere il senso della propria identità. Progettare il futuro è un piccolo scalino, ma importante, per far sca-
turire i passi che verranno dopo. Mettere a punto l’infrastruttura culturale che si è creata, cioè il sistema di contenitori che sono la base di ogni sviluppo serio e sereno della politica culturale, è fondamentale: dai teatri ai musei, ai tantissimi progetti, la candidatura di Capitale della Cultura può essere uno slancio ulteriore per mettere a sistema queste dinamiche. L’altra cosa che mi sta molto a cuore è quella dello sviluppo di Pesaro città degli artisti, immaginando tutta la potenzialità residenziale di queste infrastrutture: l’idea che gli artisti possano abitare la città creando un fecondo interscambio con tutta la comunità e con chi si trova a vivere
la città. Questo sistema di offrire casa all’arte può creare uno scenario davvero entusiasmante per il futuro. Sia il sindaco Matteo Ricci che l’assessore Daniele Vimini hanno detto che, comunque vada, il 2024 sarà una grande festa per la città, la conclusione di un percorso che sfrutta questa occasione per essere ancora più ritmato e precisato.” Il ritmo della musica, in un percorso che unisce tutto un territorio. “Ero ancora a Parma – racconta la regista Rosetta Cucchi, – come direttore artistico della Fondazione Toscanini quando la città è stata eletta Capitale della Cultura 2020. Nonostante sia stato l’anno più sfortunato della
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“SIA IL SINDACO MATTEO RICCI CHE L’ASSESSORE DANIELE VIMINI HANNO DETTO CHE, COMUNQUE VADA, IL 2024 SARÀ UNA GRANDE FESTA PER LA CITTÀ, LA CONCLUSIONE DI UN PERCORSO CHE SFRUTTA L’ OCCASIONE PER ESSERE ANCORA PIÙ PRECISATO” DICE GILBERTO SANTINI.
nostra epoca (e la candidatura di Parma è stata consolidata anche per quest’anno, N.d.A.), il team working che c’è stato per ottenere questo risultato ha giovato grandemente alla città, estrapolando e sottolineando tutte le bellezze e i segreti delle sue architetture. Lo sforzo comunitario messo in campo per raggiungere questo obiettivo è di per se già una plus valenza perché valga la pena di affrontare questo percorso. È solo quando devi presentare quello che hai vicino che trovi la forma e la struttura giuste: Pesaro deve presentare se stessa a una grande gara e ne ha tutti i numeri. Il lavoro comune aiuterà ancora di più a crescere questa comunità e questo territorio: sarà come rispolverare l’argenteria in attesa dell’ospite importante… E noi di cose preziose ne abbiamo e vale la pena di renderle ancora più brillanti e
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accattivanti. La musica potrà essere un ottimo filo conduttore per accendere mille altre cose.” Pesaro e il suo territorio sono da sempre culla di grandi personaggi dell’arte di ieri e di oggi e “questa candidatura si colloca in un percorso naturale di programmazione da tempo intrapreso dalla città che ora aspira a tracciare il futuro – afferma con convinzione Silvano Straccini, presidente della Fondazione, nata dall’esperienza del Centro Arti Visive Pescheria, la cui attività è sempre stata in collaborazione con importanti istituti nazionali ed europei. Secondo Straccini “l’analisi, la prospettiva e la sintesi a cui la comunità e la politica sono chiamate nella redazione del dossier sul tema della cultura, sono attività che generano processi di visione e di strategia destinati a guidare le politiche culturali di questa
città nei prossimi anni. Pesaro è città viva, una fucina sempre attenta e ricettiva a tutte le sollecitazioni culturali, spesso in anticipo rispetto alle tendenze e alle esigenze di chi la vive e la frequenta. Proprio quando la mancanza di contatto minaccia il godimento comune del nostro patrimonio è urgente una grande revisione della funzione di alcuni istituti culturali quali i musei e i luoghi espositivi. La stessa ICOM, istituzione internazionale impegnata nella definizione del ruolo dei musei, non ha saputo trovare un equilibrio identitario dei musei tra le funzioni di tutela e conservazione e quelle di comunicazione, promozione e valorizzazione.” Un equilibrio che va cercato, sempre secondo il presidente della Pescheria, nella considerazione del patrimonio come bene comune di una comunità operante nella continuità storica, sia nella custodia dell’eredità ricevuta, quanto nella produzione di nuovi beni per le comunità future. “I musei e i siti del patrimonio culturale sono una risorsa potente per lo sviluppo locale – conclude. – Possono ispirare la creatività, promuovere la diversità culturale, contribuire a riqualificare le economie locali, attirare visitatori e generare reddito, oltre a contribuire alla coesione sociale, all’impegno civico, alla salute e al benessere. Pesaro sarà perfettamente in grado di esprimere, attraverso una visione nuova, concreta e profonda, la sua attitudine a parlare di cultura a tutta l’Italia.”
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Mira Montaccini B O M B O N I E R E D ’A R T E OGGETTISTICA
Progetti di stile e idee per un giorno indimenticabile.
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FOTOGRAFARE
Dietro
L’OBIETTIVO PARLIAMO DEI NUMEROSI PROGETTI DI ROSSANO RONCI, FOTOGRAFO DEI TOUR DEI SUBSONICA E DI FEDERICA PELLEGRINI, ESPLORATORE DI PAESAGGI URBANI E DI PSICOLOGIE UMANE.
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di Deborah Papisca / ph Leo Mattioli
Ha solo dieci anni quando comincia a muovere i primi inconsapevoli passi nel mondo della fotografia. L’imprinting inizia nel laboratorio di stampa e sviluppo di fotografia industriale del padre, dove respira i primi rudimenti di quello che sarebbe stato non solo il suo lavoro ma soprattutto la sua grande passione: la fotografia. Classe ’70, riminese di nascita ma pesarese di adozione, Rossano Ronci scatta i primi “click” fin da adolescente, iniziando subito a notare di avere una certa dimestichezza con la macchina fotografica. Da quel momento tutto sembra dirigersi verso una strada in ascesa che lo porterà a essere un professionista di fama nazionale e… oltre. Primi del nuovo millennio: dopo una lunga gavetta inizi a lavorare per il gruppo editoriale Condénast, padre di Vanity Fair, Uomo Vogue, Vogue Italia… “Luca Stoppini, direttore creativo di Vogue Italia, mi prese sotto la sua ala, facendomi capire qual era la mia attitudine: i paesaggi urbani, industriali, cantieri navali ma anche ritratti nella loro accezione più ampia, elementi che erano nelle mie corde, quello che
volevo immortalare realmente con la macchina fotografica.” Molti sono i personaggi catturati dal tuo obiettivo, chi ti ha colpito in modo particolare? “Con Federica Pellegrini ci siamo trovati benissimo, collaboro con lei e il suo staff da cinque anni. Aggiungerei un artista leggendario che ho fotografato di recente per Rolling Stone Italia e Musica Jazz: Stewart Copeland, batterista dei The Police. È un mio idolo da ragazzino e trovarmelo di fronte è stato emozionante. Da questo primo incontro il suo manager mi ha proposto di seguire Copeland nei suoi tour europei, al momento sospesi a causa del Covid.” E poi arriva un progetto con la band torinese Subsonica che ti ha visto in prima linea per oltre due anni di tournée… “Da una mia idea, proposta a Max Casacci, fondatore dello storico gruppo torinese, è stato redatto un libro da Silvana Editoriale con i miei scatti che racconta le tappe dei loro tour. La sua uscita, prevista un anno fa e sospesa per il Covid, finalmente ha avuto via libera e ora l’opera è IN MAGAZINE
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ph Rossano Ronci
“CON FEDERICA PELLEGRINI CI SIAMO TROVATI BENISSIMO, COLLABORO CON LEI E IL SUO STAFF DA CINQUE ANNI. UN ARTISTA LEGGENDARIO CHE HO FOTOGRAFATO DI RECENTE PER ROLLING STONE ITALIA E MUSICA JAZZ: STEWART COPELAND, BATTERISTA DEI THE POLICE.”
NELLA PAGINA PRECEDENTE, IL FOTOGRAFO ROSSANO RONCI. IN QUESTA PAGINA, IN ALTO, UN SUO SCATTO DI FEDERICA PELLEGRINI E, IN BASSO, I SUBSONICA DURANTE UN EVENTO LIVE.
disponibile sul sito della casa editrice in edizione limitata.” Dove sarai domani? “Sempre dietro l’obiettivo, inutile dirlo. La fotografia è il mio mondo che sosterrò e proteggerò per sempre, è una splendida forma di comunicazione che spesso negli ultimi anni è stata un po’ maltrattata. Come dice il grande curatore di fotografia milanese Sebastiano Leddi, a me non interessano i fotografi, ma la fotografia.”
Raccontare IN FOTOGRAFIA ph Rossano Ronci
Progenie ed Eroi minori sono tra i progetti più significativi di Rossano Ronci: il primo, prodotto dal fotografo stesso, è un libro che parla per immagini dedicate al mondo Ultras, quello legato alla Vis Pesaro 1898. Il volume ha riscosso un successo sorprendente arrivando a essere uno dei libri più richiesti dai collezionisti e gruppi Ultras di tutta Europa. Il secondo – in corso d’opera – racconta di infermieri, medici, autisti, soccorritori, volontari, dottori, uomini e donne, e di una vocazione in costante contatto con senso di missione, sacrificio, sofferenza, paure.
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CREDERCI SEMPRE, MOLLARE MAI!
13 / DEVIS BERGAMINI CIV SUPERSPORT 300
82 / SIMONE GRAZIANO CIV SUPERSPORT 300
80 / GABRIELE MASTROLUCA WORLDSS 300
97 / FILIPPO PALAZZI WORLDSS 300
“Far parte del mondo delle due ruote. Impegnarsi. Rialzarsi dopo una caduta. Battere il proprio record. E sognare la MotoGP. Sono emozioni che ricordo e che mi sono rimaste scolpite nel cuore. Come me allora, oggi tanti giovani talenti stanno vivendo la mia stessa esperienza... Dopo un ventennio di corse, il mio sogno oggi è quello di poter contribuire a dare delle opportunità alle promesse. Insieme a voi.” Omar Menghi Presidente dell’Associazione ProGP Racing
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VISITARE
Un tesoro
INASPETTATO SCOPRIAMO LA STORIA DELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO CHE, COME UNO SCRIGNO PREZIOSO, CONSERVA AL SUO INTERNO LA PALA D’ALTARE DEL PESARESE PIETRO TEDESCHI.
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di Giovanna Patrignani / ph Luca Toni
La chiesa situata sul corso XI Settembre, ad angolo con via Almerico di Ventura, originariamente dedicata a San Lorenzo, fu costruita nel 1258, in stile romanico e più piccola dell’attuale.
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Nel 1282 ne presero possesso gli Eremitani dell’Ordine di Sant’Agostino, che fino ad allora avevano dimorato nel convento di San Nicola in Valmanente, sulle colline a pochi chilometri da Pesaro: da allora fu denominata chiesa di Sant’Agostino dall’Ordine Agostiniano che iniziò ad officiarla e che, durante la seconda metà del Trecento, sotto la speciale protezione dei Malatesti, signori della città, la modificò e abbellì, dotandola di un ampio convento, secondo i canoni del gusto gotico, di cui resta superba testimonianza nel bellissimo portale, costruito tra il 1398 e il 1413 in pietra d’Istria e marmo rosso. Rimasto integro, è il più ornato e sontuoso dei tre portali delle chiese pesaresi del periodo malatestiano: Sant’Agostino, San Francesco e San Domenico. Ai lati del portale sono posti a guardia dell’ingresso della chiesa due leoni accovacciati, motivo iconografico malatestiano. L’interno, ad unica ampia navata, conserva nell’abside, dietro l’altare maggiore, uno splendido coro di noce con 32 tarsie pittoriche, uno dei più belli del Quattrocento, realizzato molto probabilmente per le nozze tra
Costanzo Sforza, signore di Pesaro, e Camilla d’Aragona, nipote del re di Napoli, celebrate a Pesaro con magnificenza nel 1475: i loro bellissimi ritratti innestati sul corpo di due basilischi – rettili alati con collo flessuoso di cigno – sono scolpiti al sommo delle fiancate. Ogni parte del coro è stata concepita come una celebrazione degli Sforza di Pesaro: il maggior numero di pannelli intarsiati raffigura edifici da loro costruiti o rinnovati (fra cui Rocca Costanza e il Palazzo Ducale) e scorci ormai scomparsi dell’antica Pesaro tardogotica e sforzesca, bellissima e misteriosa, che emerge dai pannelli intarsiati come una città di luce e di fiaba. L’aspetto attuale della chiesa è il risultato della radicale ristrutturazione settecentesca, mentre l’attiguo convento è stato demolito nel 1935 per costruirvi la sede della Camera di Commercio. Dopo la trasformazione del XVIII sec. fu inaugurata l’8 settembre 1776: per l’occasione l’altare maggiore è stato ornato da un grande dipinto commissionato dai Padri Agostiniani al pittore Pietro Tedeschi, nato a Pesaro nel 1744, uno dei migliori allievi del pittore e architetto pesarese
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Giannandrea Lazzarini. La bella pala d’altare raffigurante la Santissima Trinità con la Vergine e i Santi Agostino e Lorenzo, si ammira ancora nella collocazione originaria: firmata e datata 1776 nell’angolo inferiore sinistro, è stata dipinta a Roma, dove Tedeschi si trasferì definitivamente nel 1777 e dove fece una brillante carriera pittorica, conquistandosi una posizione ragguardevole nel novero dei pittori operanti nell’età di papa Pio VI, a cui il 25 novembre 1785 ha il grandissimo privilegio di presentare la pala raffigurante il Martirio di San Cassiano, commissionatagli per l’altare maggiore della cattedrale di Imola, dove è tuttora; il papa trattenne Tedeschi in un lungo colloquio elogiandone l’opera e nel congedarsi gli conferì l’altissimo onore del “bacio del piede”. Da numerose località di varie regioni gli vengono commissionate molte opere di carattere sacro, per la maggior parte firmate e datate, che il pesarese da Roma invia nelle Marche, in Lazio, Toscana, Umbria, Romagna, dove sono tuttora conservate.
A Pesaro – amata città natale con cui Tedeschi mantenne sempre stretti rapporti – si possono ammirare una decina di altri suoi dipinti, fra cui nella stessa chiesa di Sant’Agostino due tele ovali en pendant ai lati dell’abside, raffiguranti il Beato Antonio da Amandola e il Beato Guglielmo da Tolosa, entrambe databili tra il 1785 e il 1790. Finora poco studiato dalla critica e quindi rimasto pressoché sconosciuto, tanto che finora non si conoscevano neppure le date di nascita e di morte, sul Tedeschi è stato organizzato nel 2017 un convegno dall’Archivio di Stato di Pesaro, i cui atti si sono dilatati ad una vera e propria monografia: Pietro Tedeschi. Pesaro 1744 - Roma 1812 (Metauro Edizioni, 2020), a cura di chi scrive, con 34 testi di 24 autori e un ricco apparato iconografico a colori di tutti i suoi numerosissimi dipinti finora emersi; in copertina è riprodotta la grande pala dell’altare maggiore della chiesa di Sant’Agostino, la prima opera di grande formato dipinta dal Tedeschi, forse il suo capolavoro.
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GADANI MOTO I MARCHI PIÙ PRESTIGIOSI A PESARO-URBINO
GADANI MOTO È ATTIVA DA PIÙ DI 45 ANNI PER I PILOTI E GLI APPASSIONATI MOTOCICLISTI PESARESI. ORA OPERA SU DUE SEDI, GRAZIE ALLA PASSIONE DEI FRATELLI GIAMPIERO E MARCO GADANI.
Lo sapevate che la concessionaria Gadani Moto di Pesaro è una delle più importanti del centro Italia per la vendita di motocicli? “La nostra azienda è stata fondata nel 1975 da mio padre, che era stato dipendente presso la Benelli per tantissimi anni – racconta Giampiero Gadani, oggi alle redini dell’azienda con il fratello Marco. – La nostra era una piccola bottega, di pochi metri quadrati con annesso un piccolo spazio adibito a officina. Inizialmente mio padre vendeva ricambi e solo in seguito è diventato concessionario del marchio Benelli. Il lavoro nel tempo si è sviluppato e successivamente si sono aggiunte e avvicendate le concessioni Kawasaki, Yamaha e Suzuki. Nel 1991 ci siamo trasferiti in una sede in Strada Statale Adriatica. Nel 2006 anche il marchio Triumph è en-
trato a fare parte delle nostre concessionarie. Con il marchio Triumph siamo concessionari anche per Rimini e Cesena.” Nel passaggio generazionale, dunque, avete incrementato l’attività? “Siamo stati anche concessionari Yamaha per trentotto anni, ma poi abbiamo ritenuto importante essere plurimarche e offrire una ampia gamma di moto che Yamaha non poteva offrire. Tuttavia siamo stati anche concessionari, per venticinque anni, di Kawasaki e Suzuki. Inoltre avevamo anche già avuto la Benelli ma le epoche commerciali hanno sempre portato a cambiamenti e variazioni continue. Oggi, dopo che ci eravamo lasciati nel 2005, è il momento del grande ritorno del marchio pesarese.” Siete motivati dalla rinnovata collaborazione? “Siamo entusiasti di avere ri-
preso una collaborazione con la nuova Benelli ed essere un punto di riferimento per il nostro territorio ci rende estremamente orgogliosi – continua Gianpiero. – Gran parte del merito spetta a Yan Haimei e Gianni Monini (rispettivamente Amministratore unico di Benelli Q.J. e direttore del reparto vendite Benelli) che hanno riposto in noi fiducia, ma soprattutto sono riusciti, grazie alle loro capacità, a riportare un marchio prestigioso come Benelli ai vertici delle classifiche di vendita in Italia e in Europa. Mio fratello Marco ed io siamo onorati di poter rappresentare questo storico marchio pesarese che ha avuto una notevole evoluzione e una svolta sostanziale a livello tecnico-motoristico e che oggi, con grande dignità, rappresenta la nostra città nel mondo.”
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“ABBIAMO RITENUTO FONDAMENTALE INVITARE I CLIENTI A VISITARE LE NOSTRE CONCESSIONARIE PER MOSTRARE LORO I NUOVI MODELLI E FARLI PROVARE – RACCONTA GIAMPIERO GADANI. – PERCEPIAMO TANTISSIMO LA VOGLIA DEI CLIENTI DI EVADERE E VIAGGIARE.”
IN QUESTE PAGINE, ALCUNE DELLE MOTO PROPOSTE DAI MARCHI OSPITATI NELLE CONCESSIONARIE GADANI: BENELLI, SUZUKI, KAWASAKI E TRIUMPH.
Giampiero e Marco Gadani gestiscono due sedi di cui una monomarca Triumph e l’altra plurimarche Benelli, Kawasaki e Suzuki, è un bell’impegno? “Sì certo, inoltre in questi due ultimi anni la pandemia è stato un problema, ma noi guardiamo avanti con il ritrovato entusiasmo – continua Giampiero. – L’EICMA, meglio conosciuta nel mondo come Milan Motorcycle Show e in Italia come Salone del ciclo e motociclo, è la più importante rassegna espositiva mondiale di riferimento per le due ruote a motore. Poiché non si è tenuta per i noti motivi, abbiamo ritenuto fondamentale avvicinare i clienti invitandoli a visitare le nostre concessionarie per mostrare loro i nuovi modelli e farli provare. Vediamo questa opportunità come l’obiettivo da raggiungere per incrementare le vendite di moto. Percepiamo tantissimo la voglia dei clienti di evadere e viaggiare e riprendere i propri spazi e la libertà.” Avete rivoluzionato la vostra attività? “Sì, è proprio così! Oggi siamo strutturati in due negozi,
su richiesta dei marchi che trattiamo. Mio fratello segue esclusivamente Triumph moto, accessori ed abbigliamento nella sede dedicata; io seguo i marchi giapponesi e la Benelli. Questo è il mio mondo: lavoro con le moto con cui sono cresciuto da motociclista. Abbiamo ripreso il via con i marchi che sono tornati e si è creato un bellissimo rapporto; stiamo collaborando concentrati su obiettivi prefissati e ci auguriamo che presto anche gli aspetti burocratici e formali
che la normativa impone vengano snelliti.” Cosa dire allora agli amanti delle due ruote? “Venite a trovarci! – è l’invito dei fratelli Giampiero e Marco. – Abbiamo due sedi: una plurimarca e ufficiale showroom Benelli e lo store Triumph. Vi aspettiamo nelle concessionarie Gadani Moto per provare le nostre moto; siamo sicuri che troverete la moto giusta per le vostre esigenze. Le nostre porte sono aperte anche il sabato.”
GADANI MOTO Benelli, Kawasaki e Suzuki S.S. Adriatica, 74 - Pesaro - Tel. 0721 25 28 5 info@gadanimoto.com GADANI MOTO store Triumph S.S. Adriatica, 137/139 - Pesaro - Tel. 0721 40 50 61 triumph@gadanimoto.com www.gadanimoto.com
ELETTROIMPIANTI MENGHI
Senza l’innovazione non c’è evoluzione e miglioramento.
Una lunga esperienza produttiva nel ramo della realizzazione di impianti elettrici civili e industriali, la flessibilità e capacità di mutare in base alle esigenze del settore e alle evoluzioni tecniche sempre più moderne fanno della società Elettroimpianti Menghi un importante punto di riferimento nel panorama elettrotecnico. La capacità tecnica dello staff, l’alta professionalità dei singoli collaboratori e la spiccata vocazione per l’innovazione, la continua ricerca di nuove soluzioni tecniche e tecnologiche per garantire un costante miglioramento, sono il punto di forza dell’azienda che rende Elettroimpianti Menghi un fondamentale partner per soddisfare le esigenze più specifiche. Elettroimpianti Menghi realizza e fornisce manutenzione di impianti elettrici civili e industriali, risparmio energetico, installazione di pannelli solari, cancelli automatici, cabine di trasformazione, illuminazione stradale, reti telefoniche e dati, impianti TV. Fondata nel 1975, la società Elettroimpianti Menghi, durante tutto il percorso di attività e di crescita aziendale, ha perfezionato ed ottimizzato i propri interventi ed il proprio sistema di gestione per la qualità. Con il controllo ed l’ottimizzazione di tutti i processi produttivi, finalizzati a garantire il livello di qualità di prodotti e servizi e migliorare la capacità e fama aziendale sul mercato, la ditta Elettroimpianti Menghi ha conseguito il raggiungimento delle certificazioni di qualità conformi alle normative vigenti (UNI EN ISO 9001:2000, certificato n. AJAEU/09/11586 del 23/06/09) per le attività di installazione di impianti elettrici, reti telematiche e telefoniche; manutenzione e assistenza di impianti elettrici, reti telematiche e telefoniche, automazione e sicurezza e impianti meccanici.
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DANZARE
La voce
DEL CORPO LA PESARESE SVEVA GAUDENZI HA INCONTRATO LA DANZA CLASSICA DA BAMBINA E NON L’HA PIÙ LASCIATA: ECCO COSA RACCONTA DEL SUO RAPPORTO CON QUEST’ARTE APPASSIONANTE.
E IN QUESTE PAGINE, LA BALLERINA SVEVA GAUDENZI.
di Elisabetta Marsigli / ph Luca Toni
È bello quando una passione, capace di trasformarsi da sogno a vera e propria professione, inizia per caso: la pesarese Sveva Gaudenzi ha mosso i primi passi nella danza a soli 4 anni, per imitare la sua cuginetta preferita. “Crescendo ho intensificato gli allenamenti: a 9 anni andavo a scuola di danza tutti i giorni e già a 11/12 ho iniziato a fare stage e concorsi – racconta con emozione Sveva. – Ho capito che avevo qualche potenzialità in più durante gli stage estivi, fino al concorso di Civitanova Marche, organizzato in collaborazione con l’Accademia del Teatro alla Scala. Per due anni sono arrivata in finale, iniziando a conoscere un ambiente più professionale.” In seguito, Sveva riesce a farsi ammettere all’Accademia della Scala e nel 2009 inizia il suo percorso di formazione professionale, durante il quale ha avuto la possibilità di prendere parte a stage importanti, come quello alla Royal Ballet School e al Bolshoi, e di lavorare con maestri e coreografi di fama internazionale. “La danza è una forma d’arte e in quanto tale è qualcosa che mi mette a stretto contatto con la mia sensibilità: è stato un modo per IN MAGAZINE
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“IL LINGUAGGIO DEL CORPO PARLA MOLTO DI PIÙ DELLE PAROLE. PER ME BALLARE È CONOSCERMI E STARE CON ME STESSA. DEVO AMMETTERE PERÒ, CHE LA RICERCA PIÙ INTIMA È ARRIVATA QUANDO HO CONOSCIUTO LA DANZA CONTEMPORANEA.”
conoscermi, per esplorare tantissime parti di me, entrando nel profondo – racconta Sveva. – Una ricerca molto intima che all’inizio ho anche fatto fatica a esternare. Il mio modo di danzare è molto introspettivo e solo quando trovo quel qualcosa dentro di me, riesco poi ad esprimermi al meglio.” Il suo è un continuo lavoro di ricerca: “È questo che mi tiene legata alla danza e mi permette di essere completa. Il linguaggio del corpo parla molto di più delle parole. Per me ballare è conoscermi e sta-
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re con me stessa. Devo ammettere però, che la ricerca più intima è arrivata quando ho conosciuto la danza contemporanea. Un percorso molto lungo, complicato e difficile, ma che poi mi ha dato tante soddisfazioni. La classica mi ha dato la disciplina e il rigore, la contemporanea ha scavato ancor di più nel mio profondo. Personalmente, come molti altri ballerini, non riesco ad adagiarmi su quello che conquisto e la danza ti mette sempre alla prova, ogni giorno.” Dopo un anno e mezzo a Cannes, Sveva è tornata a Milano nel 2018, riuscendo ad entrare nel corpo di ballo della Scala. Dall’anno scorso insegna a Pavia. Ma che direbbe ai bambini indecisi se intraprendere questo percorso? “Non tutti possono farlo a livello professionale, ma rimane una disciplina che forma la persona e permette di maturare: offre la capacità di affrontare le difficoltà. La danza è arte e l’arte è vitale: senza di essa ogni cosa perde colore e io non smetterò mai di emozionarmi davanti all’arte.”
DAI VENTU MAESTRI DI OSPITALITÀ Dai Ventu Country House è posta a mezza collina in aperta campagna, poco lontana dal centro storico di Pesaro e dal mare. “Dai Ventu” significa “Dai Venturi”: e suona come un invito ad andarli a trovare usando il passaparola che si scambiavano i tanti amici che frequentavano la casa per godere di questo splendido spazio e soprattutto della calda ospitalità della padrona di casa – Filomena detta Mena – e del marito Augusto. Persone cordiali, aperte, di socievolezza innata che hanno affinato nella precedente attività professionale a contatto del pubblico.“Dai Ventu” significava dunque, in altri tempi, accoglienza, gioia, serate di feste danzanti con l’orchestra, mentre i pescatori cuocevano il pesce sulle braci, per tutti gli amici, e quanti amici! Oggi Mena vive una seconda fase della sua vita dedicata agli ospiti del B&B che ha mutato l’aspetto originario di ottocentesca casa di campagna in un volto nuovo grazie al progetto dell’architetto Alfredo Venturi. Il recupero è stato realizzato modernizzando la struttura dal punto di vista tecnologico e della sicurezza mantenendo le tecniche e i materiali della tradizione – il legno, l’argilla, la calce – seguendo i più attuali orientamenti della bioarchitettura e sostenibilità ambientale.Il carattere distintivo del B&B risiede in particolare nel piacere degli ospiti di “sentirsi come a casa”, tra amici che fanno di tutto per rendere il soggiorno presso di loro un’esperienza da ricordare. Per le attenzioni che Mena riserva a tutti con la sensibilità di una padrona di casa dal grande cuore e l’atmosfera gioiosa che Augusto riesce a creare con i suoi divertenti racconti di una Pesaro che non c’è più. Ma tutto questo con discrezione, rispettando il desiderio dell’ospite di godersi il silenzio, la serenità, l’intimo rapporto con la natura. Questa, dunque, è la vera offerta di Dai Ventu: regalare emozioni. Non solo un ambiente naturale incantevole. Non solo comfort, qualità dell’architettura e dei suoi interni ristrutturati. Dai Ventu si collega al mecenatismo e all’interesse per l’arte e le arti visive contemporanee della famiglia Venturi. Da qui, la volontà di rendere omaggio a cinque Maestri pesaresi – e pesaresi di adozione – che hanno reso la città più viva, aperta al nuovo, con le loro visioni e la loro creatività. Ogni camera è stata così dedicata a cinque autori che ancora oggi gettano luce su Pesaro e la sua storia recente per farli ricordare o conoscere agli ospiti della struttura. Il B&B vuole diventare un riferimento anche per la città in cui risiede sui temi delle arti, della grafica, della comunicazione, del design organizzando eventi, lectures e workshop in collaborazione con le istituzioni e le scuole d’arte e di design del territorio. Per diventare un luogo di relax illuminato dalla cultura della contemporaneità.
Strada del Castagneto, 30 • 61122 Pesaro PU • Telefono 348 873 8152
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ORTO & NATURA DA DANI E FEDE QUANDO LA VERDURA DIVENTA SOCIAL
A PESARO IL PRIMO NEGOZIO DI ORTOFRUTTA CHE GRAZIE AI SOCIAL GUIDA LE CLIENTI VERSO UNO STILE DI VITA PIÙ SANO CON LA MIACASSETTA10, LA PRIMA CASSETTA CON I PRODOTTI STAGIONALI DEL NOSTRO TERRITORIO.
NELLA PAGINA ACCANTO, DANIELA LICARI E FEDERICO PIERI, PROPRIETARI DI ORTO & NATURA E IDEATORI DE LA MIACASSETTA10.
Daniela Licari, appassionata da sempre di alimentazione, condivide questa passione con il marito Federico Pieri (ex cestista Scavolini/Nazionale) e insieme aiutano le giovani donne impegnate nella scelta di una spesa sana ma allo stesso tempo veloce e che rispetti soprattutto la stagionalità. Impegnate però, tutto il giorno con il proprio lavoro e con i figli, non riescono ad avere il tempo per organizzare una spesa corretta, inoltre molto spesso non conoscono nemmeno quali prodotti della terra sono di stagione, elemento imprescindibile per una sana, corretta e sostenibile alimentazione. Ed è proprio per questa mancanza di tempo e di conoscenze che Dani e Fede di Orto & Natura si ritrovano sempre
più frequentemente a dovere risolvere la gestione della spesa settimanale delle famiglie pesaresi, che è diventato ormai il fiore all’occhiello del loro negozio. L’idea di sviluppare un progetto che si dedicasse alla risoluzione di tali problemi è stata di Daniela, che a 45 anni si è ritrovata a dover studiare un piano B trasformando e adattando i suoi studi di architettura per la sua nuova attività: “Quando Federico ha smesso di giocare, ha voluto a tutti i costi dedicarsi alla passione per la campagna e ad un’attività completamente sua. All’inizio non è stato facile per me, che vengo da un altro genere di formazione, seguire mio marito, ma quando ho capito su cosa dovevo focalizzarmi e come adattare i miei studi è stato bellissimo”.
Infatti Daniela ha saputo unire la sua passione per l’arte alla passione della sana alimentazione – infatti negli anni si è saputa costruire una sua formazione sull’argomento seguendo corsi e studiando – inventandosi già nel 2016 quella che oggi è il loro prodotto di punta: “LA MIACASSETTA10”. Perché si chiama così? Perché costa solo €10,00. Da qui nasce lo sviluppo e lo spunto di creare un moderno negozio social: Daniela è infatti molto attiva su Instagram e Facebook tramite i quali dialoga e consiglia in maniera sempre puntuale e semplice le proprie clienti. LA MIACASSETTA10 è una proposta d’insieme di frutta e verdura rigorosamente di stagione e delle nostre campagne pesaresi appositamente preparata per chi prenota scrivendo su Instagram, Facebook o WhatsApp e ritirandola poi direttamente in negozio in via Carlo Pisacane 26 a Pantano, davanti ai giardini di via Vincenzo Rossi. “La clientela interessata alla nostra cassetta – ci racconta Daniela – è per lo più un pubblico giovane, dinamico, intelligente e impegnato nel lavoro e in famiglia, amante del buon cibo in tavola che non ha troppo tempo per fare la spesa e per questo si affida e si fida di noi, delle nostre scelte e dei
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RIUSCIRE A FARE UNA SPESA SANA, CONSAPEVOLE, CON PRODOTTI DI STAGIONE MA SENZA PERDERE TROPPO TEMPO RIMANE UNO DEI PROBLEMI PIÙ RICORRENTI, SPECIE PER LE DONNE CHE IN PERCENTUALE SONO LA MAGGIORANZA CHE PIÙ SI OCCUPANO DI FARE LA SPESA PER TUTTA LA FAMIGLIA E PER LE QUALI UN’ALIMENTAZIONE PULITA RIMANE FRA LE PRIORITÀ, NON SEMPRE FACILI, PER L’ESTETICA E LA SALUTE PROPRIA E DEI LORO CARI.
nostri consigli, infatti quando consegniamo la cassetta suggeriamo sempre come consumare al meglio i prodotti in essa contenuti.” Orto & Natura da Dani e Fede non è un negozio tradizionale perché, come ci ha detto Federico, “ci piace stare al passo con i tempi e relazionarci con il pubblico per creare un rapporto di fiducia che si protragga oltre il semplice rapporto commerciale. Le clienti chiedono consigli a Daniela via Whatsapp anche la domenica e a lei piace tantissimo. Ogni volta che acquisiamo un nuovo cliente attraverso la nostra cassettina, riusciamo sin da subito a instaurare una bella affinità, perché gli risolviamo immediatamente il problema del non dover pensare più a cosa comprare scoprendo così anche nuovi sapori e soluzioni culinarie.” Un’altra novità di questo sorprendente ortofrutta è la garanzia. Sì, perché la loro cassettina è anche garantita e assistita. “Se il cliente dovesse trovare all’interno della cassetta qualche sorpresa non gradita, come spesso ci riferiscono di aver avuto con altre realtà, noi cambiamo il prodotto o restituiamo il denaro, ma ancora non è mai successo e questo ci rende orgogliosi.” Quindi desiderare una spesa sana, consapevole, sostenibile e veloce oggi si può e infatti il risultato è una combinazione di fattori fra attenzione delle
esigenze del cliente unite alla garanzia e al prodotto e non per ultimo al rapporto umano. “Ormai il prodotto di qualità, con un po’ di ricerca e buon senso, può averlo qualunque negoziante basta affidarsi alle aziende agricole che lavorano con coscienza, la differenza poi sta in cosa sei capace di dare in più al cliente, come sai assisterlo e che tipo di esperienza gli fai vivere ogni volta che si affida a te.” E sono molte ormai le testimonianze di chi si è affidato alla professionalità di Dani & Fede rimanendo estremamente soddisfatti: “Avere la cassetta di Orto & Natura tutte le settimane mi toglie il pensiero di decidere quale verdura comprare, in quale stagione e poi averla mi
stimola a cucinare: in questa società che ci impone la velocità, spesso si ricade nel mangiare pasti veloci e meno sani.” Claudia, anni 39, impiegata e mamma. ”Dopo aver provato La MiaCassetta10 e la vostra assistenza non posso più farne a meno, mi sollevate dal pensiero di cosa cucinare… perché anche per chi vive da solo è un pensiero non indifferente, quindi grazie di cuore.” Monica, 38 anni, impiegata con la passione per lo sport, single. ”Finalmente riesco a programmare meglio i pasti, inoltre dentro La MiaCassetta10 trovo sempre amore, passione e qualità. Grazie ragazzi.” Giorgia, 28 anni, ballerina professionista e mamma.
Pesaro, Via Carlo Pisacane 26 Per prenotazioni chiama o scrivi: Tel. 0721 410827 - 333 8475868 ortoenatura ortoenaturadaniefede
RISCOPRIRE
Quando l’arte è
NEL DNA
L’AMORE PER LA PREZIOSA COLLEZIONE PERTICARI DELLA FAMIGLIA CACCIAGUERRA UNISCE IL MEDICO ANTONIO BENEDETTI, SUA MOGLIE ALESSANDRA CACCIAGUERRA E LE SUE SORELLE.
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IN BASSO, ANTONIO BENEDETTI E LA MOGLIE ALESSANDRA CACCIAGUERRA. NELLA PAGINA SEGUENTE, UN DETTAGLIO DELL’INTERNO DEL MUSEO VENANZI E ALESSANDRA CON SILVIA, UNA DELLE SUE SORELLE.
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di Simonetta Campanelli / ph Luca Toni
Antonio Benedetti, professionista di chiara fama, ha un ruolo pubblico importante: è il Direttore della Gastroenterologia in Ancona, professore di Gastroenterologia nella Facoltà di Medicina dorica e Presidente della Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, ma è anche molto coinvolto da una speciale passione di famiglia. Con
la moglie Alessandra Cacciaguerra e le cognate Maria Giuliana e Silvia, che discendono da una delle famiglie nobili pesaresi che hanno segnato la storia della città, coltiva una passione che ha una significativa tradizione familiare. Cosa è la Collezione Perticari? “La collezione Perticari deriva da ciò che mio suocero, il Conte Giancarlo Cacciaguerra Perticari, per tutta la sua vita ha riunito e restaurato dei beni artistici dei Perticari, della storia di questa famiglia. Questa collezione comprende un importante archivio storico con numerose lettere autografe tra Giulio Perticari e il suo grande amico, il maestro Gioachino Rossini, e opere artistiche che dal Seicento percorrono i secoli successivi fino alla fine del 1800. Il ripristino della collezione Perticari e la creazione del Museo Venanzi hanno riacceso la luce su questi gioielli dell’arte. Per me, medico, ciò ha significato mettere a disposizione le mie competenze e capacità in altri settori, in primis quello artistico, che è una vera e propria passione travolgente.” Chi di voi è più impegnato
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in questo progetto, o meglio: quali sono i vostri rispettivi ruoli? “Il volano principale è la forza della famiglia intera, fino a pochissimo tempo fa era guidato da mio suocero. Prima che ci lasciasse era il più impegnato in questo progetto. Ora, invece, Silvia, Alessandra, Maria Giuliana ed io continuiamo a seguire le sue indicazioni. Anche nell’istituzione del recente comodato con il Comune di Vallefoglia e con il suo anfitrione il Sindaco Sen. Palmiro Ucchielli, ci siamo attivati con grande e vigorosa partecipazione.” Quali sono i punti forti della collezione? “Sicuramente la scultura lignea del Cristo Morto di Francesco Planta, l’unicum dei 32 dipinti
di Giovanni Battista Venanzi e il fortepiano di Costanza Monti Perticari dove suonò Rossini durante i 3 mesi antecedenti l’inaugurazione del Teatro Nuovo di Pesaro, ora Teatro Rossini, quando il Maestro fu ospitato dalla famiglia Perticari nel loro palazzo pesarese lungo il Corso.” È possibile visitare gli spazi e gli ambienti che conservano la collezione e con quali modalità e tempi? “Con l’Amministrazione Comunale abbiamo previsto visite del Museo Venanzi e della Chiesa di Sant’Egidio a Sant’Angelo in Lizzola, con i molti beni artistici dei Perticari, una o due volte la settimana, su prenotazione e con una guida del Comune di Vallefoglia.”
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SCRIVERE
Reportage
DALLA PSICHE ALAN PALOMBI RACCONTA “BRUTTE STORIE”, MA SOLO PERCHÉ PENSA CHE AFFRONTARE I PROPRI DEMONI SIA L’UNICO MODO PER IMPARARE AD ACCETTARSI, ANCHE NELLE PARTI PIÙ OMBROSE.
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di Elisabetta Marsigli / ph Luca Toni
La passione per la lettura l’ha maturata sin da bambino e da lì, il passo verso la scrittura è stato breve: il pesarese Alan Palombi è l’autore di Brutte storie, una raccolta di 15 racconti che mettono a nudo i nostri peggiori difetti: l’egoismo, il desiderio di sopraffazione, la viltà e l’essere meschini. Pulsioni che si manifestano in dialoghi tesi, ambientazioni
claustrofobiche o desolate, in una analisi impietosa dei rapporti tra le persone, governati da un individualismo senza incrinature. Un crudo reportage all’interno delle zone oscure della psiche umana. Scrivere è per te una passione? “Diciamo ormai un’abitudine, la penna e il foglio bianco hanno sempre avuto una grande influenza su di me, alle superiori scrivevo
A LATO, LO SCRITTORE ALAN PALOMBI. NELLA PAGINA SEGUENTE, LA COPERTINA DEL SUO ULTIMO LIBRO.
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no da notizie ascoltate in tv, altre da suggestioni: sono rivisitazioni fantasticate, andando a pescare nella mia interiorità. Sentimenti sgradevoli li proviamo tutti.” È più facile essere brutti e cattivi che belli e buoni? Ride: “Non lo so, dipende da come sei dentro. È difficile accettare i propri lati peggiori, siamo sempre più ben disposti quando ci fanno i complimenti per le nostre qualità. Questo libro è stato un modo per esplorare me stesso, a volte la negatività si può trasformare in una risorsa: un difetto non deve essere per forza qualcosa di cui vergognarsi.” E dopo le Brutte storie cosa accadrà? “Diciamo che sto continuando a scrivere. Sicuramente mi piace molto di più scrivere racconti, ma agli editori piacciono di più i romanzi. Avevo iniziato a pensare a un romanzo sperimentale, vedremo.”
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canzoni rap. Poi ho collaborato con testate sportive e, qualche volta, ho scritto anche di politica.” Perché Brutte storie? “In realtà, il titolo originale aveva anche un sottotitolo: Racconti e novelle da un mondo peggiore. Più che brutte forse sono storie un po’ cattive: nel 2017/2018 avevo passato da poco gli anta e, a parte alcuni bilanci della mia vita, ho dovuto fare i conti con l’accettazione di alcune cose di me, un discorso che può valere per tutti. Il libro però intende affrontare i lati oscuri presenti in ognuno di noi: al posto di nasconderli, faremmo meglio a guardarli in faccia, conoscerli per accettarli e accettarci.” Un po’ di te, ma non solo? “Sì, un po’ vengono da me quei personaggi brutti, è normale che ci sia sempre del tuo dentro un tuo libro, ma molte sono anche storie, portate all’estremo, che ho visto o sentito in giro. Alcune vengo-
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RACCONTARE
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GIORNALISTA, LETTRICE, INGUARIBILE CURIOSA, ELISABETTA “LIZ” MARSIGLI NON SI LASCIA DEFINIRE FACILMENTE: PREFERISCE ABBRACCIARE OGNI SUA PASSIONE E FARNE LA SUA REALTÀ QUOTIDIANA.
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di Simonetta Campanelli / ph Luca Toni
Raccontare una giornalista non è cosa facile, specie se ti confessa che lei non è mai stata intervistata da nessuno, anche se intervista tutti e continuamente. Allora iniziamo dal fare le giuste domande! Nata a Bologna, ma pesarese sin dall’infanzia Elisabetta “Liz” Marsigli è sempre stata legata alla passione per il teatro, prima come attrice e poi come organizzatrice. Non sa dire perché il teatro l’abbia sempre affascinata, ma di fatto è nel suo DNA. Lo ha vissuto da tante angolazioni diverse: sopra al palcoscenico, ma anche dietro le quinte o seduta in platea. Insomma, in quei luoghi Liz si sente sempre a casa. Grazie a questo suo amore per il teatro e alle sue competenze e capacità, nel 2000 Franco Elisei la sceglie per scrivere come collaboratrice per l’edizione marchigiana de Il Messaggero. Per fare questo mestiere “a volte occorre essere un po’ sfrontati – rivela, – ma l’importante è essere sinceri e curiosi. Scrivere di spettacolo, teatro, musica e danza, è uno stimolo a rimanere connessa con quello che amo di più. Poi c’è una passione, mai IN MAGAZINE
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chi ha voglia di ascoltare.” Nel suo lavoro, fatto di grandi soddisfazioni e grandi emozioni, l’intervista che le ha procurato più eccitazione ed emotività è stata quella legata all’incontro con il regista Wim Wenders. “Avevo apprezzato i suoi film fin dai suoi esordi ed è sempre stato uno dei miei registi preferiti, un vero
IN QUESTE PAGINE, LA GIORNALISTA ELISABETTA MARSIGLI, IN ARTE E IN TEATRO ELISABETTA “LIZ” MARSIGLI.
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sopita, per affrontare le sfide a districarsi anche in materie meno frequentate. È impossibile scrivere solo di cultura e piano piano ho scoperto come affrontare l’impatto con altre notizie in ambiti diversi, come, ad esempio, scrivere di cibo ed eccellenze regionali, o raccontare personaggi, così come avvicinarsi all’arte contemporanea.” Papà ingegnere e mamma casalinga, a dieci anni la portano a teatro: è amore a prima vista! Si fa regalare La Locandiera di Goldoni e trascorre ore a recitare tutti i personaggi. Poi, a 17 anni, entra a fare parte di una compagnia di teatro di strada, come clown sui trampoli. Successivamente si dedica all’organizzazione teatrale, ma le rimane il “pallino” d’immedesimarsi e interpretare le storie, leggere a voce alta. Adora leggere i libri e l’incontro con Lucia Ferrati è stato un fulmine a ciel sereno. “Non tutti gli attori sanno leggere, ma un bravo lettore ha modo di dare tutto se stesso nella lettura ad alta voce. Leggere ci permette di viaggiare lontano, provare passioni sconosciute, vivere mille vite diverse, scoprire angoli oscuri del nostro sentire ed è bello poterlo condividere con
PER FARE QUESTO MESTIERE “A VOLTE OCCORRE ESSERE UN PO’ SFRONTATI MA L’IMPORTANTE È ESSERE SINCERI E CURIOSI. SCRIVERE DI SPETTACOLO, TEATRO, MUSICA E DANZA, È UNO STIMOLO A RIMANERE CONNESSA CON QUELLO CHE AMO DI PIÙ.”
grande mito. Avere la possibilità di intervistarlo a Cagli è stata un’emozione unica. Trovarlo umano, disponibile, addirittura divertito dalle mie domande, è stata una delle cose più belle che mi potessero capitare. Non mi sarei mai immaginata di averlo lì, a pochi centimetri da me, abbracciarlo e ringraziarlo per la bellezza che ha portato nella mia vita. Credo che porterò questo ricordo nel cuore, per sempre.” Dopo Wenders, è lecito fantasticare e immaginare di intervistare Bruce Springsteen, un altro idolo della sua adolescenza. “Credo che se in questa vita riuscissi a realizzare questo sogno, tutto il resto sarebbe superfluo... Sempre che io riesca a spiccicare parola, si intende…!”
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CORRERE
Obiettivi
AMBIZIOSI NATA DA UNA FAMIGLIA DI ATLETI, ELEONORA VANDI CORRE PER LA NAZIONALE ITALIANA E SI ALLENA PER ABBATTERE IL SUO RECORD: UN SOGNO CHE POTREBBE APRIRLE LE PORTE DEI GIOCHI OLIMPICI.
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di Alice Muri / ph Luca Toni
Ha l’atletica nel DNA. La pista è la sua vita. “Non potrei mai immaginarla senza – dice. – Mi fa sentire libera, leggera, spensierata.” Si presenta così Eleonora Vandi, mezzofondista pesarese classe ’97, atleta dell’Avis Macerata e della Nazionale italiana, che ora sogna le Olimpiadi. Eleonora, quando nasce la
tua passione per la corsa? “Tutta la mia famiglia, a partire dal mio bisnonno, ha praticato atletica a livello nazionale e internazionale. Mia mamma è allenatrice di atletica e quando ero piccola mi portava sempre con sé agli allenamenti. La pista di atletica era la mia seconda casa, ma nessuno della mia famiglia mi ha
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“MI È SEMPRE PIACIUTO MOLTO VIAGGIARE, PERÒ CASA È CASA: È IL POSTO IN CUI TI SENTI SEMPRE A TUO AGIO. DAL 2015 VIVO A MOGLIANO VENETO, DOVE VIVE IL MIO ALLENATORE, MA QUANDO TORNO A PESARO E SENTO L’ACCENTO PESARESE MI SENTO BENE.”
IN QUESTE PAGINE, L’ATLETA PESARESE ELEONORA VANDI.
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mai costretto a praticare questo sport. Ne ho provati anche altri quando ero più piccola, ma nessuno per me ha mai retto il confronto.” Qual è il risultato più importante a cui sei più legata? “Il risultato che mi ha dato maggiore emozione in tutta la mia carriera è stata una gara in Germania nel 2019, in cui ho siglato il mio record personale sugli 800 metri in 2’00’’88. In quella gara ho corso senza pensare al tempo. Io non sono una persona che si emoziona facilmente, ma quella volta stavo per mettermi a piangere dalla gioia!” Come vedi il tuo futuro? “Con il mio allenatore Faouzi Lahbi stiamo facendo un lavoro di costruzione nel tempo. Il nostro obiettivo è quello di continuare a migliorare, per poter arrivare ad abbattere il muro dei 2’ sugli 800 metri. Fare una prestazione del genere mi darebbe anche molte possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici: un sogno per me che ora stiamo cercando di far diventare un obiettivo.”
Quante ore di allenamento pratichi al giorno? “Non ho uno standard, dipende dal periodo, ma posso dire che mi alleno tutti i giorni per circa due ore di media al giorno. Nel momento più carico sicuramente raddoppio le sedute di allenamento giornaliere.” Oltre all’atletica, quali sono le tue altre grandi passioni? “Senza dubbio i fornelli! Adoro cucinare: ora che vivo da sola mi sono specializzata in ogni tipo di preparazione, dolce e salata. Durante la quarantena non so quante pizze avrò sfornato. Poi nonostante non abbia tanto tempo libero, visto che oltre ad allenarmi studio all’Università Economia e Gestione dei Beni Culturali, adoro leggere.” Qual è il rapporto che ti lega alla città di Pesaro? “Sono una persona a cui è sempre piaciuto molto viaggiare, esplorare nuovi posti e culture. Però casa è casa: è il posto in cui ti senti sempre a tuo agio, in cui ritrovi te stesso. Dal 2015 vivo a Mogliano Veneto, dove vive il mio allenatore, ma quando torno a Pesaro e sento l’accento pesarese mi sento bene.” Perché secondo te un giovane oggi dovrebbe approcciarsi all’atletica? “È capace di regalarti una sensazione di libertà senza pari ma anche potenza e adrenalina. Inoltre fare sport ci dà degli obiettivi, che sono il motore della nostra vita.”
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di Franca Gambini / ph Luca Toni
Una storia di passione e determinazione che si esprime attraverso fiori, piante e oggetti ricercati e di vita quotidiana. La fioreria Fontana vuole raccontare tutto questo, come si intuisce visitando il negozio e scambiando qualche parola con Antonio Fontana e Paolo Fedele. Il primo rappresenta l’anima verde e un poco visionaria; Paolo, più pragmatico, capace di cogliere opportunità e novità dal mercato e farle com-
binare con la passione e fantasia delle composizioni proposte. Antonio, da sempre appassionato al mondo verde, forse per le sue origini bergamasche, nel passare da un lavoro all’altro ha realizzato cosa volesse realmente fare: il fiorista, ma non il semplice fioraio, bensì un artigiano del settore con la voglia di trasmettere le emozioni e comunicare gli stati d’animo, il carattere delle persone che si affidano al suo lavoro. “Quell’idea – sottolinea Antonio – ha preso vita nel 2006 con l’apertura del negozio; un luogo che preferisco definire laboratorio, dove i fiori e le piante rappresentano i sentimenti da e per comunicare. Una delle gioie, nel gestire un negozio di fiori, è alzarsi ogni mattina con la consapevolezza che i profumi e i colori saranno i protagonisti della giornata, abbinati a tanti oggetti, semplici e a volte inusuali.” Fate una prova: mettete un vaso con un grande bouquet fiorito al centro del tavolo e osservate la stanza da lontano. Ora toglietelo e tornate ad osservare la stanza: vi apparirà immensamente vuota e spenta. Il potere di arredare di un mazzo di fiori è molto grande, e il colore vivacizza la
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possibili ma spesso sono anche relatore degli stessi e porto a conoscenza di colleghi e partecipanti le mie esperienze individuali e i conseguenti risultati. I confronti e le discussioni sono assolutamente determinanti per migliorarsi.” Con chi lavora? “Al Centro FisioRadi offriamo ai pazienti un’assistenza a tutto tondo, per consentire loro un percorso riabilitativo completo: dalla fisioterapia alla attività motoria assistita, dalla riabilitazione in piscina alla fisioterapia manuale e strumentale, fino al movimento razionale attivo del corpo in tutte le sue forme: intellettivocognitiva, affettivo-emotiva, fisico-motoria e sociale-relazionale.” Quali sono le prossime novità? “La frase di Italo Svevo “I sogni si fanno di notte e si completano di giorno” è molto vera e mi ha stimolato tantissimo, specie in questi ultimi tempi in cui, dopo tanto sognare, pensare ed elaborare, ho finalmente realizzato e concretizzato il mio ulteriore, sano ed ambizioso obiettivo: trasformare FisioRadi in un evoluto centro poli-specialistico d’eccellenza e all’avanguardia. A breve, dopo 20 anni di attività in viale XXIV Maggio, aprirà i bat-
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