Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- EURO 3,00.
R I M I N I N° 1 LUGLIO/AGOSTO 2021
Valentina
CENNI
SPIRITO D’AMORE
CINEMA / Rimini città di celluloide RIMINI SOCIAL CLUB / La via è tracciata CASA FATIHA / Una visione d’insieme
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EDITORIALE
SOMMARIO
A
Apriamo questo editoriale con un ringraziamento particolare a Irena Coso per la passione, l’impegno e la dedizione di tanti anni insieme a noi. In questo primo numero del 2021 incontriamo Valentina Cenni, attrice, vincitrice con il marito Stefano Bollani del Premio Flaiano per il miglior programma culturale dell’anno, Via dei matti n°0. Scopriamo la città di Rimini attraverso il cinema e poi, con il Rimini Social Club, vediamo come alcuni storici imprenditori locali del turismo vogliono raccontarla oggi. Entriamo nel mondo di una web agency, Extera, che da San Marino lavora con company di spicco e multinazionali. Andiamo alla ricerca dei paesaggi di Piero della Francesca fra Montecopiolo e Sassofeltrio, i nuovi comuni che sono entrati in Provincia di Rimini; poi passeggiamo nella MWC Square, e molto altro ancora. Buona lettura! Andrea Masotti
Brevi IN
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ESSERE
Valentina Cenni
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RACCONTARE
Rimini nel cinema
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UNIRE
Rimini Social Club
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ECCELLERE
Extera
EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it info@inmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Clarissa Costa, Beatrice Loddo COORDINAMENTO DI REDAZIONE: Lucia Lombardi ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga STAMPA: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) ANNO XXI - N. 1 Chiuso per la stampa il 21/07/2021 Collaboratori: Lea Baccarini, Stefano Bonini, Alessandro Carli, Beatrice Loddo, Lucia Lombardi, Sabrina Marin, Gaia Matteini, Paolo Pagliarani. Fotografi: Simone Calcinari, Margherita Cenni, Enrico Chico De Luigi, Andrea Fantini, Riccardo Gallini, GAMBA di Filippo Gambuti, Azzurra Primavera, Archivio Fotografico Davide Minghini (Biblioteca civica Gambalunga-Rimini), Fondo CliCiak (Centro Cinema Città di Cesena). Seguici su FB: www.facebook.com/ edizioni.inmagazine
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ANNOTARE
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CONDIVIDERE
Matteo Morolli
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VISITARE
Orientarsi con le stelle
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VIVERE
MWC Square
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SCOPRIRE
Montecopiolo e Sassofeltrio
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ABITARE
Casa Fatiha Edizioni IN Magazine si impegna alla salvaguardia del patrimonio forestale aderendo al circuito di certificazione di FSC-Italia.
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte.
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CREARE
Kokoro
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ANNOTARE
L’Oro di GIOVANNI
Nel segno DI DANTE
RIMINI Dopo 85 anni torna a
RIMINI Sarà nel segno di Dante
Rimini, dal 18 settembre al 7 novembre, la maestosa croce dipinta nel 1309 da Giovanni da Rimini, esponente di spicco della Scuola riminese del Trecento, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro. Si tratta dell’unica opera datata e firmata dall’artista, appena restaurata per salvarla dall’aggressione dei tarli xilofagi: sarà fruibile a distanza ravvicinata in tutto il suo rinnovato splendore. Accanto ad essa saranno esposte altre opere del Maestro. La mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose A. Marvelli e da Soroptimist Rimini, allestita presso palazzo Buonadrata in Corso d’Augusto, sarà l’occasione per una visita inedita sulla produzione della scuola giottesca riminese. (L.L.)
la Sagra Malatestiana 2021, tutta al Teatro Galli, per una rassegna lunga tre mesi “che non smetterà mai di regalare bellezza”, afferma l’assessore Piscaglia. Si parte l’8 settembre con l’omaggio all’universo della Commedia composto da Liszt in una partitura dedicata a Wagner: la Dante-Symphonie, affidata a Manlio Benzi sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini. Il 14 settembre, Valery Gergiev dirigerà la sua orchestra nella suite dal balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev e ne la Grande di Schubert. Il 25 settembre, l’étoile Svetlana Zacharova dedica a Francesca da Rimini il balletto Amore. Il 1° ottobre Alpesh Chauhan guiderà la Santa Cecilia nella Quarta Sinfonia di Brahms e nel Concerto per violoncello di Dvorak, con Pablo Ferrández. A seguire Jordi Savall, Riccardo Chailly, Cecilia Bartoli, Riccardo Muti. (L.L.)
20 anni per PAOLUCCI MARKETING RICCIONE Un’impresa non arriva a vent’anni di attività senza
solide basi. Ma quali sono queste basi? Per Paolucci Marketing, agenzia di comunicazione romagnola, le basi sono passione, etica ed un rapporto di fiducia con i clienti. Dal 2001 sono accadute parecchie cose, cambiamenti interni ed esterni. Basta pensare che quando è partita questa impresa gli imprenditori erano diffidenti sullo strumento Internet. Oggi siamo sempre più connessi e Internet è diventato parte della vita di tutti i giorni, un’opportunità per tutti. Ma le basi di ogni azienda rimangono i suoi valori, che ne determinano il successo e il carattere. La mission e vision diventano parte integrante dei prodotti e dei servizi offerti. Il carattere dell’imprenditore e dei suoi collaboratori fanno parte dell’ambiente di lavoro e di quello che viene realizzato. All’anniversario della Paolucci Marketing, che si terrà venerdì 3 settembre all’Eden Rock, InMagazine sarà presente come partner dell’evento e si parlerà proprio di questo, di valori e impresa con specialisti del settore, docenti e filosofi. Esperti di comunicazione e imprenditori presenteranno la loro esperienza in un dialogo costruttivo e di approfondimento con il titolare Stefano Paolucci e i presenti. Vuole essere un incontro di formazione e crescita professionale, offerto a tutti i clienti della ventennale agenzia di Riccione, con un piacevole apericena serale offerto ai presenti e vista sulla Riviera.
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ESSERE
Spirito
D'AMORE ATTRICE E ARTISTA POLIEDRICA, VALENTINA CENNI VIVE OGNI ESPERIENZA PIENAMENTE, SENZA PAURA DEI PREGIUDIZI, ACCOMPAGNATA DAL MARITO STEFANO BOLLANI. di Lucia Lombardi / ph Margherita Cenni
Ora invece per Valentina tutto è più espanso e molte realtà la chiamano a sé: “non posso fare a meno di fare tante cose e appassionarmi, come girare da sempre con la macchina fotografica al collo”. Ecco perché vedremo a Futura, il trentennale del SìFest di Savignano sul Rubicone (10, 11, 12, 18, 19, 25, 26 settembre) una sua mostra personale, in cui racconta storie attraverso “Haiku fotografici”, piccoli componimenti poetici, quasi come fossero degli appunti intimi, che restituiscono emozioni, sensazioni, momenti di purezza, di gioia e rispetto totale per il qui e ora, versi scritti con la luce, ispirati agli elementi naturali, espressione stessa dei suoi interessi personali e allo stesso tempo in linea con il tema portante del più longevo festival di fotografia italiano. Il tema di quest’anno verte infatti sulla salvaguardia della terra, interrogandosi assieme a noi, in poche battute di ciglia, sul domani del pianeta e dell’arte fotografica, partendo dall’oggi, da ciò che si può fare ora per migliorare il nostro passaggio in questa vita.
ph Azzurra Primavera
S
Sviluppare una carriera nel teatro: fin da giovanissima, per il suo futuro la riccionese Valentina Cenni non ha avuto dubbi. “Sentivo una forte spinta, avevo le idee molto chiare, volevo fare l’attrice”, racconta al telefono da un agriturismo immerso nel verde dove sta festeggiando il suo terzo anniversario di matrimonio con il musicista Stefano Bollani, insieme al quale è da 11 anni. “Margherita, una delle mie tre sorelle, aveva fatto un film con Gifuni, così andai sul set per chiedergli consiglio. Mi suggerì di iscrivermi all’Accademia d’arte drammatica a Roma. E così feci!” Le audizioni furono difficilissime, una volta entrata “seguii per tre anni, tutti i giorni 7 ore di lezione: un percorso complesso, in cui tempra e pazienza vengono a lungo allenate. Quindi o resisti o molli, nel frattempo capisci veramente cosa vuoi fare. A me è servito tantissimo! Sono felice di aver concluso questa esperienza: in quanto assolutamente priva di regole, non resisto alle imposizioni, se non far uscire il mio cane Jobim tre volte al giorno!”
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“Faccio tutto ciò con grande spirito di amore, tutti i miei interessi mi permettono di essere me stessa. Non ho paura di sperimentare, né del giudizio. Mi esprimo con onestà, per star bene nel momento presente, godendo delle continue trasformazioni.” Quando si dedica ad una passione lo fa con tutta se stessa. Valentina non si risparmia mai, come è emerso dal format televisivo Via dei matti n°0, condotto assieme al marito su Rai3 in primavera, che si è aggiudicato il Premio Flaiano come miglior programma culturale dell’anno. È stato veramente come entrare nel salotto di casa Cenni-Bollani,
“FACCIO TUTTO CIÒ CON GRANDE SPIRITO DI AMORE – RACCONTA VALENTINA. – TUTTI I MIEI INTERESSI MI PERMETTONO DI ESSERE ME STESSA. NON HO PAURA DI SPERIMENTARE, NÉ DEL GIUDIZIO. MI ESPRIMO CON ONESTÀ, PER STAR BENE NEL MOMENTO PRESENTE.”
con quella verità palpitante, l’emozione, lo scambio tra loro e gli artisti invitati, riportare la TV a certi livelli attraverso linguaggi comprensibili, giocosi, densi di significato e mai banali: “Lo abbiamo realizzato con persone amorevoli che hanno avuto piacere e voglia di farlo insieme a noi. Lo ripeteremo nella prossima stagione”. La trasmissione è nata durante il lockdown, periodo vissuto sospesi nel loro attico romano tra idee, progetti e passioni comuni. “Stare con Stefano è un viaggio, mi dà nutrimento, è il mio sole. La persona che ti sta accanto dovrebbe migliorarti. Lui lo fa.” I due artisti sono stati presentati da Marisa Laurito, in aeroporto, in attesa del volo per Palermo, dove Valentina interpretava Clemen10
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tina, protagonista della famosa commedia musicale Aggiungi un posto a tavola, di Garinei e Giovannini. La sera Stefano andò a vedere Valentina ballare e cantare per tre ore, anche in assolo. E fu totale incanto. “Finita l’accademia recitai Pinter, avevo velleità da attrice intellettuale…” Invece questo ruolo musicale l’ha affascinata, sorpresa, aprendole ulteriori strade. “Ho incontrato persone fantastiche come Marisa Laurito, con la quale ho trascorso tanto tempo – 280 repliche! – Ci siamo follemente amate, lei è piena di energie, fa mille cose, e ha uno spirito naturalmente giocoso: ringrazio ogni giorno
IN APERTURA, VALENTINA CENNI. QUI NEI PANNI DELLA REGINA DADA NELLO SPETTACOLO LA REGINA DADA, SCRITTO E INTERPRETATO DA VALENTINA CENNI E STEFANO BOLLANI.
ph Azzurra Primavera
QUANDO SI DEDICA A UNA PASSIONE LO FA CON TUTTA SE STESSA. VALENTINA NON SI RISPARMIA MAI, COME NEL FORMAT TELEVISIVO VIA DEI MATTI N°0, CONDOTTO CON IL MARITO SU RAI3 IN PRIMAVERA, CHE SI È AGGIUDICATO IL PREMIO FLAIANO.
per questa cascata d’amore. Non succede sempre, ecco perché lo abbraccio, e accetto tutto ciò che mi accade, perché utile alla mia
trasformazione, non mi spaventa nulla. Grazie ai momenti critici vissuti e agli eventi drammatici sono quella che sono!” A teatro ha interpretato Rossana in Cyrano de Bergerac con Alessandro Preziosi, il ruolo straziante di Desdemona nell’Otello per la regia di Lo Cascio, ha lavorato con Fausto Paravidino, personaggi differenti tra loro come i ruoli classici interpretati al teatro greco-romano di Siracusa. “Tutti i personaggi sono già dentro di noi, bisogna fare spazio a quel soggetto, far parlare quelle zone oscure, a volte sopite, empatizzare, provare compassione, per comprendere meglio l’animo umano.” Nel 2016 ha ricevuto il
ph Andrea Fantini
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Premio Cerami come miglior attrice giovane, ma non è tanto il ruolo da interpretare, piuttosto è il team di lavoro che per lei fa la differenza: “Avere un regista che voglia guidarti, un produttore che ti protegga e rispetti”. Una delle doti che Valentina più apprezza nel prossimo è l’ascolto: “Non siamo abituati ad ascoltare con il cuore. Io ci provo, ce la metto tutta, star con l’altro anche se in silenzio, ma stare in relazione”. Il vero plus, per l’attrice riccionese, è mantenere una leggerezza di calviniana memoria: “Ci roviniamo la vita con valigie di dogmi altrui, invece per andare lontano bisogna portar gioia, curiosità e umiltà”.
IN ALTO, VALENTINA CENNI E MARISA LAURITO SUL SET DI AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA, E VALENTINA CON IL MARITO STEFANO BOLLANI. SOTTO, LA COPPIA INSIEME SUL PALCO DEL 48° PREMIO FLAIANO.
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RACCONTARE
Città di
CELLULOIDE VACANZIERA E SPENSIERATA, MA ANCHE MISTERIOSA E CUPA, IRRESISTIBILE SEMPRE: ECCO COME IL CINEMA RACCONTA RIMINI FRA RITUALI ESTIVI E ATMOSFERE MALINCONICHE.
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di Paolo Pagliarani / ph Enrico Chico De Luigi
Tra gelati e bandiere, ombrelloni e lettini, sabbia e mare, Rimini ha costruito dagli inizi del Novecento l’immagine di “capitale delle vacanze”, penetrando nell’immaginario collettivo grazie a riferimenti che la rendono riconoscibile ovunque. La Rimini estiva è certamente quella più in bella evidenza con le sue “mitologie vacanziere”, ma non dimentichiamo la Rimini delle nebbie e dei toni plumbei, quando la città si svuota dai turisti e ritorna di proprietà esclusiva degli “autoctoni”. Descrivere Rimini non è facile: lo stesso Fellini la definisce “un pastrocchio confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto del mare”. Tutti ne parlano, tutti la conoscono, ma resta sempre un alone di indecifrabilità. Il cinema ha cercato, suo malgrado, di raccontarla e provare a spiegarla, ma più che comprenderla, ha fissato immagini che hanno alimentato il suo richiamo irresistibile. Il cinema a Rimini si è sempre diviso tra gli aspetti più ludici e vacanzieri e quelli più intimi e malinconici. Le prime, pionieristiche immagini cinematografiche giocano ruoli promozionali:
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La città di Rimini (1912, produzione Ambrosio) e il più celebre Rimini, l’Ostenda d’Italia, dello stesso periodo, attribuito a Luca Comerio e custodito presso la Cineteca Comunale di Rimini, hanno carattere prettamente pubblicitario. Molti anni dopo, con Sergio Corbucci, la città turistica si presenta in sala con il grande successo popolare di Rimini, Rimini (1987) dove si intrecciano varie storie sotto gli ombrelloni tra seduzioni ed imbrogli (l’anno seguente il fratello Bruno realizza il trascurabile sequel Rimini, Rimini un anno dopo). Tra i rituali della vacanza, ecco la visita, almeno una volta, ai caratteristici templi del ballo: le discoteche per i più giovani, le balere per il pubblico più in su con gli anni. Così il mondo della discoteca riminese ha il suo film nel 1983, Jocks – Angeli in discoteca di Riccardo Sesani, prodotto dall’Altro Mondo Studios, con la presenza del gruppo The Creatures che animava le serate del locale, presente anche in un altro film riminese di Sesani, Una donna da scoprire del 1987 con Marina Suma. Il folk delle balere invece ha le sue
ALAIN DELON IN “LA PRIMA NOTTE DI QUIETE” (ARCHIVIO FOTOGRAFICO DAVIDE MINGHINI, BIBLIOTECA CIVICA GAMBALUNGARIMINI).
LA RIMINI FUORI STAGIONE SI PRESENTA IN LA PRIMA NOTTE DI QUIETE DI VALERIO ZURLINI (1972) CON UN INCIPIT FORTEMENTE RIVELATORE DELLA CITTÀ, IL LUOGO DOVE SI CONSUMA IL DRAMMA DEL GIOVANE PROFESSORE INTERPRETATO DA ALAIN DELON.
apparizioni cinematografiche in titoli come Ogni volta che te ne vai (2004) di Davide Cocchi con Fabio de Luigi “crooner” romagnolo ed il recente Tutto liscio di Igor Maltagliati del 2019, entrambi con scene girate a Rimini. Fin qui la Rimini estiva, quella più chiassosa e popolata. Ma d’inverno? La Rimini fuori stagione si presenta in film come Un eroe del nostro tempo di Sergio Capogna (1959) dove Rimini, mai nominata, è riconoscibilissi-
ma nei suoi luoghi più evocativi come Borgo San Giuliano, Arco d’Augusto e Ponte di Tiberio e la spiaggia, qui più vicina alla malinconica atmosfera de I vitelloni di Fellini, e La prima notte di quiete di Valerio Zurlini (1972) con un incipit fortemente rivelatore della città, il luogo dove si consuma il dramma del giovane professore interpretato da Alain Delon. Rimini ha offerto i suoi noti scorci anche a registi come LuciaIN MAGAZINE
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IN ALTO, UNO SCATTO DAL SET DI C’È TEMPO (REGIA DI WALTER VELTRONI), CON STEFANO FRESI E GIOVANNI FUOCO.
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no Ligabue (Da Zero a Dieci, 2002), Gianni Zanasi (Non pensarci, 2007), il compianto Carlo Mazzacurati (Vesna va veloce, 1996), Luciano Manuzzi (Sabato italiano, 1991) e Walter Veltroni nel recente C’è tempo (2019): in questi film Rimini fa capolino con i suoi monumenti più celebri e il suo carattere, toccando le tematiche più disparate, ora più giocose, ora più drammatiche. Rimini ha un tale appeal cinematografico da divenire anche tappa per registi internazionali: nell’ultimo decennio la città ha ospitato ad esempio il regista turco Ali Ilhan per il film Diventare italiano con la signora Enrica (2011) con Claudia Cardinale, e il tedesco Ulrich Seidl, che ha girato a Rimini parte del
RIMINI HA UN TALE APPEAL CINEMATOGRAFICO DA DIVENIRE ANCHE TAPPA PER REGISTI INTERNAZIONALI: RECENTEMENTE LA CITTÀ HA OSPITATO IL TEDESCO ULRICH SEIDL CHE HA GIRATO A RIMINI PARTE DEL SUO PROSSIMO WICKED GAMES.
suo prossimo Wicked Games. E a Rimini si può anche costruire la propria isola personale: negli ultimi anni è tornata alla ribalta la bizzarra vicenda de L’isola delle rose, l’utopico stato indipendente al largo della costa creato dall’in-
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IL MAESTRO FELLINI NON HA MAI AVUTO BISOGNO DI CHIAMARLA PER NOME, EPPURE RIMINI È PRESENTE NEI SUOI FILM, TRA LA MALINCONICA VITA DI PROVINCIA DE I VITELLONI, I RICORDI D’INFANZIA NE I CLOWNS E ROMA FINO ALLA CONSACRAZIONE UNIVERSALE IN AMARCORD.
gegnere bolognese Giorgio Rosa negli anni ’60. Il regno creato da Rosa è ritornato in auge grazie al documentario Insulo de la rozoj. La libertà fa paura di Stefano Bisulli e Roberto Naccari (2009) e a L’incredibile storia dell’Isola delle Rose (2020) di Sydney Sibilia con Elio Germano, film accolto dalla critica in maniera contrastante. Alla fine del viaggio cinefilo-riminese ha però sempre ragione lui, il Maestro per antonoma-
sia: non ha mai avuto bisogno di chiamarla per nome, eppure la Rimini presente nei suoi film, tra la rappresentazione della malinconica vita di provincia de I vitelloni (1953), i ricordi d’infanzia presenti ne I Clowns (1970) e Roma (1972) fino alla consacrazione universale contenuta nel capolavoro Amarcord (1973), sempre ricostruita con spirito evocativo unico e inimitabile, è la migliore carta di identità della città.
IN ALTO, DUE SCATTI DAL FILM NON PENSARCI (REGIA DI GIANNI ZANASI) E IN BASSO, DA ZERO A DIECI (REGIA DI LUCIANO LIGABUE). LE FOTOGRAFIE A CORREDO DELL’ARTICOLO PROVENGONO DAL FONDO CLICIAK, CENTRO CINEMA CITTÀ DI CESENA.
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UNIRE
La via è
TRACCIATA COSA SUCCEDE SE GLI IMPRENDITORI RIMINESI SI UNISCONO PER VALORIZZARE IL TERRITORIO E CONDIVIDERE VALORI ANCHE SOCIALI? NASCE RIMINI SOCIAL CLUB: E LE SORPRESE SONO APPENA INIZIATE.
C
di Stefano Bonini / ph Riccardo Gallini
Collaborazione, cooperazione, condivisione sono le parole d’ordine della ripartenza post-pandemica. Nell’industria turistica il valore di questi vocaboli sinonimo di unione, trasversalità e partecipazione costituisce la bussola cui fare riferimento quando si vogliono realizzare progetti di valorizzazione territoriale con visioni e prospettive di medio e lungo periodo. E a questi principi si è ispirata Rimini Social Club, un’innovativa rete d’imprese il cui obiettivo prioritario è la valorizzazione del
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territorio riminese e delle imprese che ne fanno parte. È l’unione a fare la forza di questo progetto voluto e ideato da alcuni storici imprenditori locali che, come accade nelle buone famiglie, mettono il loro know-how e la loro esperienza al servizio di idee che vogliono “prendere gambe” e contribuire all’affermazione di Rimini come luogo di un lifestyle ben definito, riconoscibile e condiviso. Un processo d’altra parte già in cammino grazie ai nuovi driver messi in campo a livello hard e soft dall’amministrazione comunale e dalla destination management company Visit Rimini. Le prime idee che hanno trovato immediata realizzazione riguardano la creazione di alcuni prodotti a marchio Rimini Social Club. Si comincia con la Rimini Social Beer, che nasce dalla collaborazione con lo storico birrificio Amarcord ed è già presente in tutti i locali della rete. Seguiranno una gamma di abbigliamento e occhiali da sole in partnership con Mytshirt e Saraghina Eyewear, poi si aggiungerà l’organizzazione di eventi musicali, culturali, sportivi e sociali in particolare. Proprio l’aspetto sociale sarà
IN ALTO, IL GRUPPO DI IMPRENDITORI DELL’INDUSTRIA TURISTICA CHE SI È UNITO NEL RIMINI SOCIAL CLUB.
PROPRIO L’ASPETTO SOCIALE SARÀ IL FIL ROUGE DELL’ATTIVITÀ DI RIMINI SOCIAL CLUB. PRIMO SEGNO TANGIBILE DEL LORO IMPEGNO SARÀ IL SUPPORTO CHE LA RETE DI IMPRENDITORI LOCALI PORTERÀ ALL’ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO MITOCON.
il fil rouge dell’attività di Rimini Social Club che sarà particolarmente attenta ai bisogni della comunità e delle persone meno fortunate. Primo segno tangibile il supporto che la rete porterà all’organizzazione di volontariato Mitocon, che offre supporto alle persone affette da malattie mitocondriali e alle loro famiglie, promuovendo attività utili a migliorare la loro qualità di vita e a fare avanzare la ricerca scientifica. Altro tema importante quello dell’eticità che accompagnerà le iniziative di Rimini Social Club grazie al supporto di Ethicjobs, giovane società che valuta e certifica la qualità del lavoro all’interno delle aziende. Sugli stessi principi di collaborazione e networking sta lavorando da qualche mese anche il Piano Strategico di Rimini attraverso il progetto de I Borghi del Parco del Mare, un nuovo modello organizzativo pensato per il rilan-
cio del turismo riminese e basato proprio sulla cooperazione trasversale – e non più lineare – tra operatori turistici di prossimità. L’obiettivo in questo caso è quello di creare reti d’imprese tra operatori della filiera turistica appartenenti il più possibile a differenti categorie economiche attive in contesti territoriali ben definiti, i cosiddetti Borghi. Ancor di più in questo caso la visione di partenza è data dalla consapevolezza che la brand equity (il valore di marca) di Rimini dipende sempre di più dalla capacità di tutti gli operatori economici di fare sistema e cooperare in maniera trasversale con un fine preciso, che è il miglioramento di questo territorio in termini di prodotto, servizi, ambiente, sicurezza… E solo collaborando e lavorando insieme è possibile raggiungere questo risultato. La strada è tracciata. IN MAGAZINE
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ECCELLERE
Un’alleanza
DIGITALE
UN APPROCCIO INTERATTIVO, LA VOLONTÀ DI ESSERE PARTNER DEI PROPRI CLIENTI: ECCO COSA RENDE UNICA EXTERA, LA WEB AGENCY SAMMARINESE CHE DA 20 ANNI LAVORA CON COMPANY DI SPICCO E MULTINAZIONALI. di Beatrice Loddo / ph GAMBA di Filippo Gambuti
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Fondata nel 2000, con all’attivo più di 1.000 siti internet e oltre 500 clienti fra cui spiccano nomi importanti come SCM, Robopac, Diego della Palma, Stosa, Korff, Datalogic, San Patrignano, Fiera di Rimini e Cosmoprof, Extera non è la solita web agency. Cogliendo l’occasione dei loro 20 anni, abbiamo intervistato i tre soci di Extera: il CEO Simon Marussi, Daniele Melucci, business developer e Valentino Astolfi, oggi partner esterno, per farci raccontare cosa significa lavorare nel digital in questi tempi interessanti. Come è nata Extera? Valentino: “Volevamo mettere in comunicazione piccole aziende di produzione con potenziali clienti attraverso l’uso, allora quasi sconosciuto, di Internet. Utilizzare la rete, per comunicare i prodotti e servizi delle aziende di produzione a potenziali clienti nazionali e internazionali, allargando le loro prospettive commerciali soprattutto nell’ambito del B2B.” Da allora i tempi però sono cambiati… Daniele: “Infatti oggi aiutiamo le aziende a ottenere visibilità e vendere i propri prodotti e servizi anche attraverso l’e-commerce e attività di digital marketing e social media. Per quanto riguarda le vetrine, ormai parlare di sito internet è riduttivo. Quello che facciamo è creare dei touchpoint digitali di matrice generalmente company, con il catalogo dell’azienda, un’area riservata, degli applicativi custom che permettono di digitalizzare i processi aziendali che prima venivano svolti off line, semplificandoli. Grazie a tutto questo, un sito internet può essere uno strumento per portare la propria azienda a un nuovo livello di ottimizzazione e produttività.” Il digital è un settore in continua evoluzione. Come avete fatto a restare al passo coi tempi? Valentino: “Il problema di una web agency non è quello di restare al passo coi tempi, ma di
essere troppo avanti. E questo è il problema che anche noi abbiamo sempre avuto. Noi crediamo che il nostro compito sia quello di affiancare i nostri clienti per fargli cogliere le opportunità che il digitale offre per migliorare e ottimizzare tutti i processi che viviamo quotidianamente al lavoro o nella vita sociale.” Cosa cerca chi si rivolge a voi per curare la propria presenza online? Daniele: “Molto spesso gli uffici marketing e direzionali delle aziende possono scoprire azioni, mezzi e strumenti per raggiungere più facilmente i loro obiettivi e spesso andare oltre quello che si erano prefissati; come diceva Valentino non sanno quante cose potrebbero ottenere da una
“IL PROBLEMA DI UNA WEB AGENCY NON È QUELLO DI RESTARE AL PASSO COI TEMPI, MA DI ESSERE TROPPO AVANTI – RACCONTANO I SOCI. – LA SFIDA PIÙ GRANDE È FAR CAPIRE CHE NON SIAMO FORNITORI, MA PARTNER. È ILCASO DEL NOSTRO SODALIZIO CON SCM.”
piattaforma digitale. Per questo la prima cosa che facciamo è chiedere ai potenziali clienti di partecipare a un workshop con noi. Così possiamo aiutare i nostri prospect a capire di cosa hanno veramente bisogno, e otteniamo le informazioni utili per circostanziare il progetto in termini di tempi, modi e costi. Con tutti i dati raccolti in questa fase di consulenza molto approfondita, si concepisce il progetto da proporre al cliente, con una roadmap precisa e sostenibile.” Simon: “Una volta svolto il workshop, sappiamo cosa fare per il cliente, e lo facciamo in modalità interattiva. Un costante e continuo confronto con il cliente, che
IN APERTURA, I SOCI DI EXTERA: VALENTINO ASTOLFI, SIMON MARUSSI E DANIELE MELUCCI.
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Qual è la più grande sfida che avete affrontato finora? Daniele: “La sfida più grande è sempre far capire che non siamo fornitori, ma partner. Un caso esemplificativo è il nostro sodalizio con SCM, iniziato nel 2014. Diventare partner di un’azienda che dà lavoro a 4.500 persone significa riuscire a gestire, organizzare, ottimizzare i progetti nella loro organicità. Sì, progetti, perché in realtà sono più clienti diversi: ogni loro business unit ha esigenze diverse da soddisfare e, di conseguenza, strategie a sé. Lavorare con una multinazionale è sicuramente una sfida, ma proprio per questo è anche bello e stimolante. Noi ne siamo orgogliosi.” E la sfida che non avete ancora avuto occasione di realizzare?
“CI PIACEREBBE CREARE UNA ACADEMY. IL NOSTRO CAPITALE SONO LE PERSONE, CON LE LORO COMPETENZE E LA LORO VOGLIA DI CRESCERE. FONDARE UNA ACADEMY ATTIREREBBE NUOVI TALENTI E AL TEMPO STESSO AUMENTEREBBE LE COMPETENZE PRESENTI SUL TERRITORIO.”
IN ALTO, SIMON MARUSSI, FONDATORE E CEO DI EXTERA. A FIANCO, MARCO CONTI, DIRETTORE COMMERCIALE.
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entra a far parte del nostro team per produrre il progetto e farlo evolvere. Andiamo avanti così fino al lancio del sito o di funzionalità specifiche, ma è un progetto di crescita che non si ferma. I progetti a cui lavoriamo non sono pubblicati per restare fermi e uguali a se stessi. Per questo abbiamo collaborazioni che vanno avanti per anni.”
Daniele: “Ci piacerebbe partecipare alla creazione di un polo, un consorzio sul territorio, in cui condividere conoscenze ed esperienze per aiutare le nostre aziende a interpretare e capire cosa sta succedendo e ‘dove andare’ nel mondo del digital, in modo che non ci sia più bisogno di rivolgersi alla grande società di consulenza. Vorremmo mettere a sistema e condividere le proprie esperienze per il bene di un territorio ricco e pieno di potenziale come il nostro.” Simon: “Ci piacerebbe anche creare una Academy. Il nostro capitale sono le persone, con le loro competenze e la loro voglia di crescere. Fondare una Academy attirerebbe nuovi talenti e al tempo stesso aumenterebbe le competenze presenti sul territorio.”
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SCOPRIRE
Più due in
PROVINCIA MONTECOPIOLO E SASSOFELTRIO ENTRANO NELLA PROVINCIA DI RIMINI: UN DUO CHE PORTA IN DOTE PAESAGGI STRAORDINARI E UNA STORIA A CAVALLO TRA ARTE E LEGGENDA.
La provincia di Rimini si arricchisce di due nuovi comuni: Montecopiolo e Sassofeltrio hanno detto addio alle Marche scegliendo l’Emilia-Romagna, cui porteranno in dote grandi suggestioni paesaggistiche e ambientali. A cominciare dal Monte Carpegna da cui, dall’alto dei suoi 1.415 metri, sci ai piedi, si può vedere il mare Adriatico. Uno dei panorami più caratteristici ce lo regala la storia. Nella restaurata zona archeologica del Castello di Montecopiolo, abbarbicato sullo sperone roccioso ad oltre 1.000 metri di altezza, si rivive un passato glorioso. Luogo strategico della famiglia comitale dei Montefeltro, sul finire del XII secolo, Montefeltrano I riceve in eredità dai Conti di Carpegna il Castello di Monte Copiolo. Dal 1210 la famiglia acquisisce il titolo di Conti di Montefeltro, dando così origine all’illustre famiglia che segnò la storia, e non solo, di questo territorio. In un itinerario tra storia e arte, Montecopiolo è anche una delle tappe dei Balconi di Piero: il progetto di alcuni studiosi, cacciatori di paesaggi, che hanno identificato alcuni panorami che ispirarono la pittura di Piero della
Francesca. Il pittore umanista, attraverso il paesaggio mutevole di pievi medievali, borghi storici e morbidi pendii ha raccontato questo territorio ritraendolo nelle sue opere. È il caso del Balcone Montecopiolo, dove pare che lo sfondo dell’affresco della Resurrezione sia stato identificato con il promontorio del Monte San Marco. Così come sembra che lo stesso paesaggio, ripreso dalla vallata opposta cambiando completamente la prospettiva paesaggistica, compaia in una delle tavole più famose di Piero: il Battesimo di Cristo. Nelle vicinanze si può accedere anche al Balcone località Boaggine alle pendici del Monte Carpegna, di fronte a Villagrande di Montecopiolo. Nella sua Natività Piero dipinge nella parte sinistra uno scorcio molto simile a quello che potrebbe essere considerato il borgo di Montecopiolo. Tra vedute rinascimentali e leggende, merita una visita anche il Santuario della Madonna del Faggio di Monte Carpegna. Si narra infatti che qui un giorno due pastorelli furono aiutati dall’intervento miracoloso della Madonna. Dopo l’apparizione un’immagine fu trovata appesa
ph Simone Calcinari
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di Sabrina Marin / ph Riccardo Gallini
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PIERO DELLA FRANCESCA, ATTRAVERSO IL PAESAGGIO DI PIEVI MEDIEVALI, BORGHI STORICI E MORBIDI PENDII HA RACCONTATO QUESTO TERRITORIO RITRAENDOLO NELLE SUE OPERE: DAL BALCONE MONTECOPIOLO SI VEDE LO SFONDO DELLA RESURREZIONE.
ad un faggio e per poterla onorare a dovere decisero di trasportarla in paese. Miracolosamente però il giorno dopo l’immagine sacra si
trovava di nuovo sul faggio. Venne pertanto edificato un santuario in quel preciso luogo che venne inizialmente denominato per le sue modeste dimensioni “Eremo di Santa Maria della Cella” e che già esisteva nel 1200. Oggi il santuario è meta tradizionale di pellegrinaggio. Ha antichissime origini il comune di Sassofeltrio, risalenti addirittura al 576 a.C., secondo alcune fonti. Altre invece ne collocano la nascita nel 962 d.C. sotto il dominio dell’imperatore Ottone I di Germania. Dopo varie vicende storiche di battaglie e conquiste, nel lontano giugno del 1463 il Castello dei Sasso, dopo un violento assedio, passò
definitivamente sotto il dominio di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino. Per la sua importanza strategica la Rocca di Sassofeltrio fu ricostruita ex novo nel punto ove sorgeva la distrutta fortificazione malatestiana. L’incarico fu dato al più grande architetto militare del tempo: il senese Francesco di Giorgio Martini, già da tempo impegnato nei rifacimenti architettonici di Palazzo Ducale di Urbino e ai riminesi, noto anche per la realizzazione della Rocca di San Leo. Purtroppo oggi dell’antico progetto e della fortezza non resta alcuna traccia, se non quelle storiche, testimonianze del grande passato che fu.
IN APERTURA, UNA VISTA DEI BALCONI DI PIERO. IN ALTO, LA CHIESA PARROCCHIALE DI S. MICHELE ARCANGELO A MONTECOPIOLO. A LATO E IN BASSO, DUE SUGGESTIVE VISIONI DI SASSOFELTRIO.
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ABITARE
Una visione
D’INSIEME
DUE NOVELLI SPOSI, UN ARCHITETTO E UNA CASA: UN PROGETTO IN CUI IL SU MISURA SI UNISCE A PICCOLI DETTAGLI SORPRENDENTI, FRA LINEE ESSENZIALI, STILE FRANCESE E UN TOCCO DI HYGGE: ECCO CASA FATIHA. di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini
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“L’unità formale si ottiene solo se c’è un progetto di fondo”, come è successo con Casa Fatiha, realizzata a Rimini dall’architetto Luca Gangemi per una entusiasta coppia di novelli sposi. Progettata durante il primo lockdown, “la committenza ha visionato i rendering prima della chiusura, poi mi ha affidato ogni scelta.” Un chiavi in mano sinergico e coordinato in ogni suo aspetto. “Il processo progettuale è stato molto lineare, quasi mai modificato”, svela Gangemi dal suo nuovo quartier generale, allestito ai piani alti di un antico palazzo cittadino, nel cuore della Rimini antica.
CASA FATIHA, PROGETTATA E REALIZZATA A RIMINI DALL’ARCHITETTO LUCA GANGEMI PER UNA ENTUSIASTA COPPIA DI NOVELLI SPOSI, HA UNA METRATURA DI CIRCA 105 MQ, COMPLETAMENTE RIVOLUZIONATA NELLA SUA DISPOSIZIONE.
Casa Fatiha ha una metratura di circa 105 mq, completamente rivoluzionata nella sua disposizione, ed è il frutto di un’idea che ha concatenato tra loro gli elementi e non di un semplice assemblaggio. Una marca precisa è data a tutto l’ampio living dalle colonne d’ingresso che racchiudono armadi bifacciali, un brevetto di Gangemi stesso – cui è anche valso il premio internazionale “Archiproducts design-award 2020” – che crea specificità e personalità. Infatti grazie alle loro differenti peculiarità diventano al contempo rivestimento, quindi boiserie, parete divisoria e contenitiva, ideali per avere una casa sempre in ordine in ogni ambiente. Al fine di alleggerire l’estetica degli armadi bifacciali, 36
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l’architetto Gangemi ha lasciato uno spazio di due centimetri, sopra e sotto, per permettere alla luce di sfumarne il contorno. La cucina è lunga e stretta, caratterizzata da un ampio tavolo rettangolare disegnato dall’architetto e realizzato su misura in ferro dall’effetto acidato, che sembra incunearsi nei mobili cucina richiamando l’idea dell’isola. Anche qui il brevetto dei mobili contenitivi permette di realizzarli su misura secondo necessità, diventare quindi divisori con la sala, dispensa e piani lavoro, giocando con tre materiali differenti, come la pietra piasentina dell’alzato per creare estetica e sorpresa. A pavimento legno di Listone Giordano fornito da Pagnoni Parquet della collezione rovere
IN APERTURA, LA SALA DI CASA FATIHA. IN QUESTA PAGINA, LA CUCINA E, SOTTO, LA CAMERA DA LETTO.
grisaglie, scelto qui nella nuance del grigio bretone, sedie del tavolo MDF Italia color cipria, volutamente a stelo per mantenere la linearità rigorosa del progetto globale e la declinazione dei toni d’insieme. Chandelier a dischi a dischi in oro rosa lucido campeggiano sul grande tavolo acidato, cambiando tonalità dal giallo caldo al bianco freddo, tramite l’utilizzo di domotica per regolarne l’intensità, inoltre le lampade a sospensione si alzano e si abbassano a piacimento per un continuo effetto scenografico e luministico. Singolare la scelta di porre, mimetizzandolo, il bagno nobile in sala, ma dettata dalla volontà precisa di alleggerire lo spazio d’ingresso, e garantire luce naturale al servizio tramite due vetrate opache. La continuità materica e coloristica è data anche dagli accessori coordinati: la pietra scelta è sempre sui toni del grigio, le pareti in resina rivestite da un effetto materico, mentre il pavimento in legno ha ricevuto un trattamento tale da garantire una adeguata posa in ambienti umidi, quindi molto resistente. Le rubinetterie in finitura ferro antico sono fornite da Idrotermica Fabbri, esse rispondono ad una necessità di uniformare le finiture dell’intera casa: qui il rubinetto utilizzato in stile industriale, della linea “bowling”, di una azienda italiana molto originale, la Bongio. La camera per gli ospiti internazionali è ispirata alIN MAGAZINE
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l’“hygge”, concetto nordico di alcova, che restituisce intimità e relax, data dall’avvolgente boiserie che la delimita. La camera matrimoniale è semplice, pulita, lo stile francese è enfatizzato dal raffinato paesaggio ad acquerello che sovrasta la testata in tessuto, con un effetto sfumato. Il letto è realizzato venti centimetri più lungo della norma, per andare incontro all’altezza del padrone di casa. Ai lati, delicati comodini in legno Flexteam,
forniti da Filippucci Arredamenti, come il resto della camera, rispondono alle esigenze specifiche di modularità e su misura che l’architetto sposa nei suoi progetti. Una particolarità che lascia incantati è data dagli armadi angolari, che delineano l’accesso alla stanza, in rovere trattato per accentuarne venature e contrasti naturali, aprendosi ad ali di gabbiano, rigorosamente realizzati con cura inventiva, dall’architetto Gangemi per casa Fatiha.
LO STILE FRANCESE DELLA CAMERA MATRIMONIALE È ENFATIZZATO DAL PAESAGGIO AD ACQUERELLO CHE SOVRASTA LA TESTATA IN TESSUTO. LA CAMERA PER GLI OSPITI È INVECE ISPIRATA ALL’“HYGGE”, CONCETTO NORDICO DI ALCOVA, PER AVERE INTIMITÀ E RELAX.
IN ALTO, LA CAMERA DA LETTO MATRIMONIALE E, IN BASSO, LA STANZA DEGLI OSPITI IN STILE HYGGE.
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Il mondo del design sta vivendo una importante rivoluzione, quella della sartorialità del singolo progetto, unitamente all’analisi delle necessità del singolo e all’individuazione del Lifestyle: l’architetto sceglie quindi la strada più difficile, quella di entrare in perfetta sintonia con il committente, capendone i veri bisogni e soddisfacendolo non solo nella progettazione dell’appartamento, ma corredandolo di tutti quegli oggetti indispensa-
bili per la vita quotidiana. Segnando così il passo e l’ingresso di una nuova epoca, che si compie con l’affidarsi sempre più a professionisti capaci di coordinare team organizzati, efficienti e affidabili, per una accurata scelta di materiali e mobili su misura, pensati in virtù di ambienti specifici, sempre più personalizzati in nome dell’unicum. A Rimini e Provincia, uno degli esponenti di questa nuova tendenza è Luca Gangemi, un
architetto capace che pone la sua cifra distintiva in ogni progetto che firma. Fin dal disegno su carta appone distintività, occupandosi di ogni dettaglio e sfumatura, facendo in modo che il committente si possa affidare completamente a lui per una progettualità completa. Ogni lavoro che realizza è diverso dall’altro, attagliato alle peculiarità del singolo immobile da riprogettare o da disegnare ex novo. Un giovane illuminato che ripone le sue conoscenze a favore di una architettura innovativa e funzionale. Mobili e arredi vengono disegnati appositamente, avvalendosi di sue invenzioni o di importanti elementi di design industriale declinati per ogni singola occasione a suo uso e consumo. Come un maestro d’orchestra sa far concertare tra loro i singoli fornitori di cui si avvale, così come le maestranze e i materiali. Sa identificare la qualità, circondarsi di abili professionisti, restituire bellezza e armonia, offrendo personalità a tutto ciò che disegna e trasforma in realtà.
Temporary Reggini A Le Befane Shopping Centre tutte le novità automotive 2021
Fino al 12 dicembre Reggini dedica uno spazio Temporary alle principali novità automotive del gruppo per il 2021. Nello spazio Temporary al Centro Commerciale Le Befane di Rimini, Reggini presenta le principali novità automotive del gruppo per l’anno in corso. Si parte con Volkswagen e, a seguire, si alterneranno nei prossimi mesi i Brand della storica Concessionaria sammarinese. “Questo Temporary, presenziato dal personale della Concessionaria Reggini e, in questo caso, dagli assistenti alla vendita Volkswagen a disposizione per informazioni sul prodotto, è uno spazio in divenire che ospiterà esperti del mondo dell’elettrico e dei cambiamenti del settore automotive – dice Maria Reggini. – Un’interessante occasione per chi desidera approfondire tematiche come la Rivoluzione Carbon Neutrality o per semplici consigli tecnici sui nuovi sistemi digitali o sulle prestazioni dei diversi veicoli, un con-
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fronto diretto con gli esperti in un ambiente informale come il Centro Commerciale.” Nell’anno della rivoluzione elettrica non si può che partire con un’auto che la rappresenta al 100%. Si tratta della Nuova ID.4 100% SUV 100% elettrica! Si parte quindi con una Volkswagen dalle prestazioni eccezionali: un’autonomia che può arrivare ad oltre 500 km, una ricarica da 0 a 80% in meno di mezz’ora; un’auto che apre la strada ad un nuovo modo di viaggiare ancora più sostenibile e digitale. Seguiranno poi tutte le ultime novità come ID.3, Nuova e-up! elettrica e Nuova Tiguan eHybrid. “Fra le caratteristiche distintive della Nuova ID.4 sono da segnalare gli interni: talmente spaziosi e progettati in modo così intelligente da offrire un’abitabilità sorprendente che si percepisce non appena si sale a bordo – spiega Filippo Reggini. – Si aggiungono una consolle centrale configurabile, un display touch da 12” (a richiesta) e un volante multifunzione con comandi touch e feedback tramite vibrazioni. Altra caratteristica innovativa è l’illuminazione dell’ambiente nelle tonalità personalizzate in stile lounge.”
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CREARE
Un soffio
DI VITA
KOKORO È IL BRAND CHE UNISCE STILE E AMORE PER L’AMBIENTE. FRUTTO DEL LAVORO DI CINZIA PERAZZINI E MONICA CECCHINI, UN’ETICHETTA DAL NOME ESOTICO, CHE RAPPRESENTA L’IDEA DIETRO L’IMPRESA.
S
di Gaia Matteini / ph Riccardo Gallini
Stile, unicità e amore per l’ambiente: sono questi gli ingredienti di Kokoro, giovane brand di moda riminese sorto da circa un anno dalla creatività di Cinzia Perazzini e Monica Cecchini, che – con alle spalle una grande esperienza nel settore dell’abbigliamento, l’una come modellista
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e l’altra come prototipista – hanno deciso di dare vita a un progetto che fin dal nome esibisce la filosofia di vita che ne ha reso possibile la nascita. In giapponese, infatti, “kokoro” significa “cuore, soffio di vita, anima” e si adatta perfettamente alla nuovissima start-up, esempio
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di artigianalità 4.0, caratterizzata dalla grande attenzione con cui le sue due fondatrici seguono ogni fase del processo creativo degli abiti che disegnano, dalla scelta dei tessuti al cartamodello, attraversando anche la gestione dei social. Ciò che rende ancor più interes-
sante, contemporaneo e competitivo il brand è certamente l’impegno teso alla salvaguardia del pianeta, vero fulcro del progetto: le due creative, infatti, non commissionano la realizzazione di nuove stoffe ma partono da tessuti già esistenti e provenienti da marchi prestigiosi, dando a questi una nuova vita, assemblandoli in modelli, forme e abiti originali, innovativi e rappresentativi della volontà di non sprecare nulla, evidente fin dai biglietti da visita creati a partire dai ritagli scartati. Ogni creazione – caratterizzata da linee comode e pratiche, e realizzata in pochissimi pezzi pensati per un target femminile trasversale, dai 19 ai 60 anni – è così un unicum, lontano dai marchi che producono capi in serie e strettamente connesso alla personalizzazione che Kokoro porta avanti. Il brand riminese crede nella centralità del contatto umano e tutto questo risulta ancor più evidente dagli eventi che le due creative organizzano, in cui la cena diventa occasione per acquistare i prodotti, ma anche per condividere un’esperienza e fare beneficienza, tramite la collaborazione con Apeiron, associazione cesenate impegnata nel sociale.
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DEGLI ALUMNI A RIMINI SI TROVA L’UNICA SEDE FISICA FRA I CHAPTER DELLA BOCCONI ALUMNI COMMUNITY, IMPEGNATI DA SEMPRE IN ATTIVITÀ DI NETWORKING E FUNDRAISING. NE PARLIAMO CON IL CHAPTER LEADER MATTEO MOROLLI.
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di Alessandro Carli / ph Riccardo Gallini
Parlare di stimoli, di spunti o di riflessioni è, in fondo, solo una questione di forma. Restituire al territorio che ti ospita – sotto forma di “creazione di cultura” – la fiducia che ti dà, con importanti ricadute sul tessuto sociale: lo sta facendo, dal 2011, il Chapter
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Rimini della Bocconi Alumni Community che vede al timone, da inizio anno, Matteo Morolli, terzo “leader” in ordine di tempo dopo Demis Diotallevi e Sabrina Weissbach. “Siamo l’unico chapter al mondo della community bocconiana
ad avere una sede fisica, ubicata nell’edificio di SGR” esordisce Morolli, non prima però di aver elargito qualche prezioso dato per capire la diffusione delle Bocconi Alumni Community: 69 Chapter sparsi in tutto il mondo e 12 Topic Group che vedono coinvolti oltre 120.000 Alumni della prestigiosa università meneghina. “I pilastri che sorreggono il progetto sono solidi e in pieno stile Bocconi: il networking, il career advice, l’apprendimento continuo e il fundraising”, racconta Morolli. Fra gli eventi iscritti negli Annales, c’è anche il Vivisalute Award, ospitato al teatro Galli di Rimini il 16 luglio e imperniato su benessere e sanità, ma l’agenda è già posizionata sul periodo che fa da cerniera tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno: “Per il 7 ottobre abbiamo in programma una giornata sulla mobilità sostenibile del futuro di persone e merci, mentre con il coinvolgimento dei Chapter di Bologna e Ancona, per il 12 ottobre, organizziamo un evento che vedrà come relatore Claudio Ceper, career doctor e business coach. Nel suo intervento affronterà i Progetti di carriera”.
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DODICI ARTISTI VANNO ALLA RICERCA DEL LEGAME PERDUTO CON IL COSMO TRA FOTOGRAFIE, DISEGNI, VIDEO E INSTALLAZIONI NELLA MOSTRA ORIENTARSI CON LE STELLE.
D IN BASSO, TRITTICO DELLA SERIE ATLAS. CARTOGRAFIE DEL SILENZIO (2019) DI ALESSANDRA BALDONI.
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di Beatrice Loddo
Dalla notte dei tempi – è il caso di dirlo – l’uomo alza la testa e osserva il cielo. Nel movimento degli astri cerca il segreto del tempo, dell’orientamento: un legame simbiotico che oggi, nel progetto espositivo Orientarsi con le stelle curato da Gigliola Foschi e Lucia Pezzulla (ospitata nell’Ala Nuova del Museo della Città fino al 30 settembre), trova nuova linfa per un racconto unico sul rapporto tra uomo, natura e cosmo. Dodici autori – nove italiani, tre stranieri – per più di quaranta opere fotografiche, disegni, video e installazioni che ripercorrono l’arco della volta celeste secondo la loro personale visione, toccando così, di volta in
volta, gli aspetti magici, poetici, scientifici del rapporto con le stelle. Già nell’antichità nelle stelle si cercavano gli auspici: da qui nascere sotto una buona stella, ma anche il verbo desiderare, interpretato variamente come fissare attentamente le stelle alla ricerca del buono auspicio o, al contrario, distogliere lo sguardo dalle stelle e di conseguenza bramare qualcosa che non è concesso. Il termine disastro, poi, porta in sé la cattiva influenza di una luce avversa: una distanza dell’uomo dal suo riferimento celeste che lo porta alla rovina. E proprio in questa kermesse etimologica si trova la raison d’être della
mostra: la necessità di ricostruire una relazione con la natura, relazione che negli ultimi tempi ci è stata molte volte negata e che oggi più che mai è necessario integrare con nuova responsabilità. Grazie alle opere di Alessandra Baldoni, Marianne Bjørnmyr, Francesco Del Conte, Moira Ricci, Joan Fontcuberta, Dacia Manto, Paola Mattioli, Occhiomagico (Giancarlo Maiocchi), Edoardo Romagnoli, Beba Stoppani, Pio Tarantini e Yorgos Yatromanolakis, è possibile riallacciare quel filo sottilissimo che ci riporta indietro nel tempo, per trovare di nuovo quel vertiginoso collegamento tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo.
20 anni di comunicazione
20 anni al lavoro tra carta e pixel Sembra ieri, eppure sono già 20 anni che abbiamo intrapreso quest’avventura. Dalla primavera del 2001 ne è passato di tempo, abbiamo realizzato progetti per più di 500 clienti. Con molti di loro collaboriamo tutt’oggi, continuando un rapporto professionale che porta valore nel breve e nel lungo periodo. Lavoriamo con passione per un marketing etico e creativo. Ai servizi preconfezionati di certe grandi agenzie preferiamo un metodo artigianale, dove le idee e le persone contano più dei processi interni. Questo ci permette di apprezzare ogni aspetto del mestiere e di vivere meglio, dentro e fuori l’ufficio.
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VIVERE
Appuntamento
IN PIAZZA A MISANO UN NUOVO PUNTO DI AGGREGAZIONE PER GLI AMANTI DEI MOTORI E NON SOLO: MWC SQUARE HA APERTO I BATTENTI ED È PRONTA A SORPRENDERVI. di Lea Baccarini
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Accesso libero ai riminesi e agli appassionati, un concept grafico ispirato alle texture della bandiera della Rider’s Land, per 11.000 mq: la nuova MWC Square è un piccolo gioiello che adorna un luogo già fiore all’occhiello della Provincia. Il Misano World Cirtuit infatti è il primo circuito in Italia ad aprirsi ogni giorno al pubblico con accesso libero, per vivere momenti di svago e come punto di ritrovo, un luogo di aggregazione per le famiglie, intrattenimento, shopping e quindi connessione con il territorio indipendentemente da pass e competizioni, per assaporare ogni giorno lo spirito della pista. “Il Progetto MWC Square – ha dichiarato Andrea Albani, managing director MWC, – mira a consolidare al circuito un forte polo d’attrazione, quello che chiamiamo da sempre Parco dei Motori, con tutte le accezioni che le green technologies offrono. L’idea piace e sta attirando anche investimenti privati in grado di aumentare ulteriormente la ricaduta positiva sul territorio. È un segnale significativo, in questo frangente così incerto, ritrovarsi insieme a imprese che guardano con fiducia al futuro e investono per lo sviluppo”. Frutto dell’intuizione imprenditoriale del Gruppo Financo, unitamente ai partner del territorio, il circuito sempre più si va configurando come un parco divertimenti per i fan del mondo dei motori e non solo. Un volano economico con una ricaduta sul territorio da 162 milioni di euro e un’attrazione dell’incoming alberghierio che, a regime, vale oltre 710.000 rooming night, pari al 3,5% delle presenze turistiche in Provincia di Rimini. Nel corso della presentazione, si è tenuta anche la spettacolare parata di piloti protagonisti in pista. Per qualche minuto sono usciti dal paddock Jonathan Rea,
Michael Ruben Rinaldi, Scott Redding, Chaz Davies, Alvaro Bautista, Gareth Gerloff, Andrea Locatelli, Lucas Mahias e Eugene Laverty, per salutare con le loro moto i partecipanti all’inaugurazione della MWC Square. Fra le attrazioni ormai consolidate del Circuito si trovano il Ristorante Santamonica, la scuola di guida sicura GuidarePilotare di Siegfried Stohr e quella di guida sportiva con Rebecca Bianchi,
SULLA MWC SQUARE APRIRÀ GARAGE 51, STORE DEDICATO AL MOTORSPORT CON TESTIMONIALS I PILOTI MICHELE PIRRO, MATTEO FERRARI E REBECCA BIANCHI; AL SUO INTERNO SI TROVERÀ UN’OFFICINA MECCANICA E RIVENDITA MOTO E ACCESSORI.
la pista Misanino, la Galleria Simoncelli, la Pista Flat Trak, il Convention Center, per concludere con l’attività del Centro Tecnico Federale della FMI per la promozione dello sport motociclistico. A queste ora si aggiungono, sulla MWC Square, Garage 51, store dedicato al Motorsport con testimonials i piloti di risonanza internazionale come Michele Pirro, Matteo Ferrari e Rebecca Bianchi; al suo interno si troverà un’officina meccanica e rivendita di moto e accessori, strizzando l’occhio anche al mondo dell’elettrico – insieme alla MWC Square ha debuttato anche il Velociptor Racer, monopattino del brand MWC, prodotto da EMG, marchio di proprietà di Trevi, che sarà utilizzato dallo staff per gli spostamenti nel paddock durante IN MAGAZINE
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ANCHE LE E-BIKE SARANNO PROTAGONISTE NELLA NUOVA PIAZZA, GRAZIE A TECNOBIKE E VISIT ROMAGNA CON IL SUO BRAND DI PRODOTTO ROMAGNA BIKE: SI POTRANNO NOLEGGIARE E ACQUISTARE E-BIKE, E SARÀ POSSIBILE SCOPRIRE I TOUR SUL TERRITORIO.
le manifestazioni e sarà presto disponibile anche nei migliori shop di mobilità elettrica. Anche le ebike saranno protagoniste nella
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nuova piazza, grazie a TecnoBike, player della green technology, e a un partner istituzionale come Visit Romagna con il suo brand di prodotto Romagna Bike: si potranno noleggiare e acquistare e-bike, e sarà possibile scoprire i tour sul territorio. Ad arricchire l’offerta c’è anche MWC Square Cafe per vivere l’atmosfera unica e glamour della piazza mentre si gusta un aperitivo; inoltre Snap Shop ha realizzato un laboratorio fotografico per area shooting che si presta sia per case costruttrici, team e piloti, oltre che per il grande pubblico. Dalla MWC Square partiranno anche i tour guidati alla scoperta del backstage: l’appuntamento è in piazza!
IN QUESTE PAGINE, ALCUNI MOMENTI DELL’INAUGURAZIONE DI MWC SQUARE: LA PARATA DEI PILOTI, L’INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI E, QUI IN BASSO, LA FOTO DI GRUPPO DEL TEAM MWC.
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