Forlì IN Magazine 02 2021

Page 1

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - EURO 3,00

F O R L Ì N° 2 MAGGIO/GIUGNO 2021

Daniele

VERSARI

IL CAFFÈ CON L’ANIMA

GIULIANO GALASSI / Una grande famiglia NUOVE ESPERIENZE / Conoscere il territorio A CASA DI / Alberto Faccani


il cuore di Forlì

Piazza A. Saffi, 49 Forlì - tel. 0543 24026 - fax 0543 34112 - info@riccicamillo.com - www.riccicamillo.com


EDITORIALE

SOMMARIO

I

In questo numero vi raccontiamo le storie di Daniele Versari, imprenditore e presidente di Estados Cafè che conduce in parallelo progetti solidali, e di Giuliano Galassi, presidente della cooperativa Cils di Cesena. Incontriamo quattro realtà che ci raccontano modi diversi per conoscere il territorio e intervistiamo gli stilisti Federico Cina e Claudia Simonetto. L’atleta non vedente Loris Cappanna ci racconta del suo amore per la corsa e lo sport, la famiglia Illotta festeggia i 40 anni di attività di Quel Castello di Diegaro, e lo chef Alberto Faccani ci apre le porte della sua casa a Cesenatico. Scopriamo la Provincia con occhi diversi grazie alle foto della rubrica Cartoline da e alla penna di Massimo Pandolfi, che ci racconta la sua Forlimpopoli. Infine, la fotografa Silvia Camporesi e la psicoterapeuta Cristina Barducci ci raccontano il rapporto speciale con i loro cani. Buona lettura! Andrea Masotti

8

6

ANNOTARE

Brevi IN

8

ESSERE

Daniele Versari

14

ESSERE

14

Giuliano Galassi

20

PROVARE

Nuove esperienze

28

CREARE

Emozioni da indossare

40

EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it info@inmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Clarissa Costa COORDINAMENTO DI REDAZIONE: Roberta Invidia ARTWORK: Lisa Tagliaferri IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini UFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga STAMPA: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) ANNO XXIII- N. 2 Chiuso per la stampa il 17/5/2021 Collaboratori: Lea Baccarini, Barbara Baronio, Dolores Carnemolla, Lucia Caselli, Lucia Lombardi, Francesca Miccoli, Massimo Pandolfi. Fotografi: Andrea Bardi, Andrea Bonavita, Gianmaria Zanotti.

48

VISITARE

La mia Itaca

54

FOTOGRAFARE

Cartoline da...

57

CONDIVIDERE

Pet’s Amore

30

CORRERE

Loris Cappanna Seguici su FB: www.facebook.com/ edizioni.inmagazine

34

CELEBRARE

I tanti volti del Castello Edizioni IN Magazine si impegna alla salvaguardia del patrimonio forestale aderendo al circuito di certificazione di FSC-Italia.

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte.

In ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla privacy, se non vuoi più ricevere questa rivista in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it

40

ABITARE

Stile francese

48 IN MAGAZINE

3


La tua villa con giardino e piscina privati dove trascorrere momenti indimenticabili, a pochi passi dal centro città


Il tuo appartamento indipendente immerso nel verde con finiture di lusso, situato nel quartiere Case Finali di Cesena

Tel: +39 0547 481870 www.immaginaimmobiliare.it info@immaginaimmobiliare.it


ANNOTARE

Sali sul palco DEL TEDX

Gianfranco Bacchi SI RACCONTA

CESENA TEDxCesena torna

FORLÌ Il Capitano di Vascello

il 18 agosto con Kilometrozero live, la versione in presenza dell’omonimo evento online del 2020. La cornice di questa quinta edizione sarà il Chiostro di San Francesco, in cui vedremo gli speaker del territorio salire sul palco e proporre le loro idee originali, coinvolgenti e innovative nel campo della Tecnologia, Entertainment e Design. L’obiettivo dell’evento è attivare la comunità locale, la sua intraprendenza, creatività e promuovere i talenti nascosti. Per far questo, il team TEDxCesena è alla ricerca di speaker a km 0: che siano di Cesena, che vivano a Cesena o che abbiano legami forti con l’area. Non importa l’età, il settore di interesse, il titolo di studio, l’importante è avere un’idea di valore da diffondere e raccontare in un talk di massimo 15 minuti. Puoi candidarti come speaker entro il 6 giugno sul sito www.tedxcesena.com

Gianfranco Bacchi – il nostro personaggio di copertina per il numero 4/2019 di Forlì-Cesena IN Magazine – si racconta in un libro dal titolo Il punto più alto, edito da Edizioni Cinque Terre e disponibile dal 14 giugno. Dagli anni della formazione in Accademia Navale di Livorno al raggiungimento dell’apice della carriera, con il comando della nave Amerigo Vespucci: Bacchi narra in prima persona la sua storia di velista e di uomo, disegnando un percorso di crescita a cui ciascuno di noi può ispirarsi per raggiungere i propri obiettivi e realizzare il proprio sogno, trovando il coraggio di allargare il proprio orizzonte e seguire sempre il proprio personale punto più alto: “Il punto più alto aumenta l’orizzonte ottico, permette di guardare oltre, rispetto a colui che decide di non elevarsi e accetta di vedere solo quello che gli è più vicino e alla portata.”

ph Andrea Bonavita

Rivoluzione smart working PER UNIEURO FORLÌ Non solo una nuova sede ma anche un nuovo modo di lavorare

che archivia l’ufficio tradizionale. Unieuro ha scelto palazzo Hercolani, antica dimora nel centro storico di Forlì, come suo quartier generale che ospita tutte le funzioni centrali – dall’area commerciale alla direzione omnichannel, dalla gestione della rete negozi all’IT e alle risorse umane, dall’amministrazione alla finanza e alla comunicazione – a eccezione della logistica (che continuerà ad essere coordinata da Piacenza). Insieme alla nuova sede, in accordo con i sindacati, Unieuro ha lanciato Futura, il progetto di smart working che cambia i metodi di lavoro e di interazione tra le persone: la presenza in ufficio sarà di 45 giorni all’anno e ciascun dipendente godrà di ampia flessibilità oraria nel corso della giornata. Si potrà andare in ufficio prenotando la propria postazione attraverso l’app aziendale.

Via Tevere, 77 Forlì | T. 0543 700232 gioielleriapretolani@alice.it | www. gioielleriapretolani.it Gioielleria Pretolani Alessandro


JAGUAR E-PACE E JAGUAR F-PACE

ORA PROVA A CHIAMARLE AUTOCARRI.

È arrivato il momento migliore per dare al tuo lavoro lo stile e le performance di Jaguar. Perché oggi affrontare le sfide del tuo business con E-PACE e F-PACE è ancora più conveniente, grazie ai vantaggi dell’omologazione autocarro.

VANTAGGI IMMATRICOLAZIONE AUTOCARRO COSTI DI TRASFORMAZIONE INCLUSI BOLLO AUTO RIDOTTO DEDUCIBILITÀ FISCALE

Scegli Jaguar E-PACE e Jaguar F-PACE, tue in versione autocarro senza costi di trasformazione*. Ti aspettiamo in Concessionaria per un appuntamento individuale e sicuro, anche virtuale.

ROMAGNAUTO

Via Ravegnana 403, Forlì - 0543 723303 Via Fogazzaro 119, Cesena - 0547 335567 concierge.romagnauto@jaguardealers.it romagnauto.jaguar.it *Rivolgiti al tuo Concessionario per scoprire quali allestimenti e motorizzazioni sono immatricolabili Autocarro. Iniziativa valida su Jaguar E-PACE e Jaguar F-PACE fino al 30/04/2021.

Gamma Jaguar E-PACE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 2,0 a 9,7 (WLTP). Emissioni CO2 (g/km): ciclo combinato da 44 a 218 (WLTP). Gamma Jaguar F-PACE, valori di consumo carburante (l/100 km): ciclo combinato da 2,2 a 12,2 (WLTP). Emissioni CO2 (g/km): ciclo combinato da 49 a 275 (WLTP). I valori sono indicati a fini comparativi.


ESSERE

Il caffè con

L’ANIMA

DANIELE VERSARI, IMPRENDITORE E PRESIDENTE DI ESTADOS CAFÈ, CONDUCE IN PARALLELO L’ATTIVITÀ DI TORREFAZIONE E PROGETTI SOLIDALI, INVESTENDO SU SOCIALE E RICERCA SCIENTIFICA. di Francesca Miccoli / ph Andrea Bardi

L

Liturgia irrinunciabile della quotidianità, da vivere nel caldo abbraccio dell’intimità domestica o in maniera conviviale al tavolino di un bar, il rito del caffè rappresenta uno dei sommi piaceri della vita. Non è un caso che migliaia di consumatori si stiano mobilitando per farlo elevare a patrimonio dell’Unesco. Un bene da tutelare come un Gronchi rosa ma democraticamente alla portata di chiunque. Non tutti sanno che la culla del vero espresso italiano si trova a Forlì, nella torrefazione di Estados Cafè, marchio simbolo di eccellenza artigianale. Nel quartier generale di via Einstein non si ragiona solo su approvvigionamenti di materie prime e processi di tostatura, evoluzione dei consumi e dinamiche di mercato. Il presidente e azionista di maggioranza Daniele Versari, da imprenditore illuminato e uomo dal cuore grande, conduce in parallelo attività aziendale e progetti solidali, conferendo all’economicità d’impresa uno straordinario valore aggiunto. Grazie a una delicatezza d’animo rara, ereditata

8

IN MAGAZINE

da mamma Gisella, infermiera al vecchio Pierantoni. “Da piccolo inforcavo la mia biciclettina e, dopo aver superato la barra in ferro che limitava l’accesso all’ospedale, mi intrufolavo nella cucina del reparto in cui lavorava la mamma,” racconta l’imprenditore. “Seduto in disparte, inebriato da un intenso profumo di caffè, ascoltavo le conversazioni tra persone accomunate dalla condivisione di valori e vocazioni.” Sono gli anni in cui il piccolo Daniele coltiva il sogno, piuttosto anomalo per un bambino, di dar vita a un’attività produttiva. “Osservavo rapito le fabbriche e con la fantasia provavo a immaginare cosa venisse realizzato all’interno di quegli immobili tutti uguali.” Ultimo di tre figli di una famiglia non abbiente ma ricca di sani principi, Versari cresce alternando studio e lavoro per non gravare sul bilancio domestico. “Un lungo percorso che mi ha permesso di venire a contatto con vari settori dell’universo industriale.” È l’approdo in una torrefazione di caffè a indicare la via. “Rimasi colpito dai processi di trasforma-


IN MAGAZINE

9


IN APERTURA, DANIELE VERSARI PRESSO LA TORREFAZIONE DI FORLÌ. IN QUESTA PAGINA, DALL’ALTO, VERSARI ALL’INAUGURAZIONE DI “DONNE AL CENTRO” E INSIEME A PRODUTTORI DI CAFFÈ. NELLA PAGINA SEGUENTE, L’IMPRENDITORE NEL SUO UFFICIO.

L’IMPEGNO DI ESTADOS SI ESTENDE ANCHE NELLO SVILUPPO DI PROGETTI BENEFICI E DI RICERCA: ESEMPIO TRA TUTTI È LA CARAMELLA ALL’ORZO CON VITAMINA D3, UN’IDEA NATA DA UNA CONVERSAZIONE CON DINO AMADORI… OVVIAMENTE DAVANTI A UN CAFFÈ.

zione, le modalità di produzione, lo studio delle miscele: materie per cui non esiste formazione accademica.” E così, terminati gli studi in Scienze industriali, agli albori del 2000 il giovane Versari decide di comprare alcune quote della torrefazione forlivese Estados. È l’alba di un’avventura

10

IN MAGAZINE

importante. Nel volgere di poco tempo l’azienda cresce nei numeri e sul mercato, arrivando a fatturare 5 milioni di euro l’anno e servire 600 punti vendita, senza tuttavia trasformarsi in algida realtà industriale. L’imperativo è infatti quello di investire sulla qualità artigianale nel sacrale rispetto delle 5 M: miscela, macinatura, macchina, manutenzione e mano esperta del barista. Versari condivide in famiglia ogni decisione sull’attività aziendale, coinvolgendo in primis la figlia Virginia, a cui Daniele è legatissimo. Nelle lunghe giornate in ufficio, destinate a concludersi dopo il tramonto mandando talvolta in confusione gli addetti alla vigilanza, Versari dedica almeno un paio di ore allo sviluppo di progetti benefici. Spesso concepiti assieme a ‘giganti’

della ricerca: esempio tra tutti il compianto professor Dino Amadori, oncologo di fama mondiale e già direttore dell’IRST di Meldola. “Un giorno, discutendo di prevenzione davanti a un caffè, ci trovammo entrambi ad accantonare il cioccolatino servito assieme alla tazzina: il professore in coerenza con il suo stile di vita salutista, io per evitare che la cioccolata alterasse il sapore del caffè. Fu allora che il prof mi propose di lanciare una caramella di cortesia con proprietà benefiche.” Dopo due anni di studi, condotti in collaborazione con il Dipartimento di Scienze per la qualità della vita dell’Università di Bologna, nasce la caramella all’orzo con vitamina D3, certificata e autorizzata dal Ministero della Salute. “Un’iniziativa che ha permesso di raggiungere tre obiettivi: offrire al consumatore l’opportunità di assumere una preziosa vitamina, di cui si è in genere carenti; fare comunicazione, veicolando il messaggio sull’importanza della prevenzione; realizzare un progetto a elevata economicità, in grado di dare continuità alla produzione generando risorse per la ricerca.” Il margine di impresa viene infatti ripartito tra IRST e associazione Vittorio Tison, impegnata nell’allestimento di un reparto oncologico nell’ospedale camerunense di Mwanza. La caramella, un unicum nel panorama nutrizionale, diventa addirittura materia di studio alla Facoltà forlivese di Economia e Commercio a indirizzo sociale come esempio di progetto solidale con caratteristiche di economicità. L’impegno di Estados in ambito sociale non si sviluppa


230x320_Mediolanum_Investimenti_Forlì_8299.indd 1

20/04/21 15:38


SIN DA PICCOLO COLTIVA IL SOGNO DI DAR VITA A UN’ATTIVITÀ PRODUTTIVA. “SEDUTO IN DISPARTE, INEBRIATO DA UN INTENSO PROFUMO DI CAFFÈ, ASCOLTAVO LE CONVERSAZIONI TRA PERSONE ACCOMUNATE DAGLI STESSI VALORI E VOCAZIONI.”

solo nella ricerca scientifica e nelle campagne di prevenzione a tutela della salute: tra le innumerevoli iniziative si ricordano le raccolte fondi in favore dei terremotati, il sostegno all’associazione Libera Contro le Mafie, l’inserimento dei diversamente abili nel mondo del lavoro, i progetti volti a favorire la diffusione della cultura che, come è 12

IN MAGAZINE

solito ripetere Versari, “rende l’uomo libero”, consegnandogli il proprio destino. Una filosofia che in casa Estados trova espressione nella collaborazione con CnosFap e il Centro di Formazione Professionale don Bosco, e ancora nel trasferimento del know how aziendale ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo. I prossimi progetti contemplano la collaborazione con l’Accademia italiana di Storia della Farmacia, antichissima ma attenta all’innovazione, e la commercializzazione sempre in ambito farmaceutico di prodotti Made in Forlì, dalla caramella D3 al caffè no sugar, per ‘regalare’ il piacere dell’espresso anche ai diabetici. Nel mese di ottobre è in agenda la presentazione di una barretta di cioccolato con ferro, magnesio e vitamina. Tra un’iniziativa e l’altra Versari coltiva la speranza di tornare a viaggiare con Avventure nel Mondo, “organizzazione che of-

fre l’opportunità di dormire in tenda nel deserto o in un 5 stelle mantenendo intatto il fascino dell’esplorazione. Un hobby che ne trascina altri: ogni viaggio è un libro e ogni libro è un secondo viaggio.” Trasferte molto diverse da quelle organizzate per incontrare broker e perfezionare contratti, come testimonia l’episodio vissuto dall’imprenditore in mezzo ai bimbi africani. “Un giorno mentre mi accingevo a sbucciare una mela da regalare a un ragazzino intento a seguirmi, il piccolo mi strappò il frutto dalle mani e scappò via, lasciandomi perplesso, quasi deluso. Dopo poco però fece ritorno in compagnia di altri tre bambini per chiedermi di tagliare la mela in quattro parti identiche. Una prova del forte senso di comunità e di condivisione del bene a noi sconosciuto.” In lingua zulu si scrive Ubuntu, in italiano si legge Estados.


Volvo XC40 Recharge Twin Pure Electric. Valori massimi nel ciclo combinato: consumo di energia: 23,8 – 25,0 kWh/100km. Emissioni CO₂: 0 g/km. Valori omologati in base al sistema di misurazione riferito al ciclo di prova WLTP, di cui al REG UE 2017/1153. I valori ufficiali potrebbero non riflettere quelli effettivi, in quanto lo stile di guida ed altri fattori non tecnici possono contribuire a modificare il livello dei consumi. Presso ogni concessionario è disponibile gratuitamente la guida che riporta i dati di emissioni CO₂ dei singoli modelli redatta annualmente dal Ministero dello Sviluppo Economico.


14

IN MAGAZINE


ESSERE

Una grande

FAMIGLIA

LA STORIA DI GIULIANO GALASSI SI INTRECCIA CON QUELLA DELLA COOPERATIVA CILS DI CESENA DI CUI È PRESIDENTE. UNA STORIA DI IMPEGNO E DI AMORE VERSO LE PERSONE CON DISABILITÀ. di Barbara Baronio / ph Gianmaria Zanotti

G

Giuliano Galassi, storico presidente della cooperativa Cils di Cesena, non ama parlare di sé. Nei suoi racconti, tutto nella sua vita è stato possibile per merito della moglie Grazia, delle figlie – Chiara, Silvia e Giulia – e dell’incontro con la Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini e con il suo fondatore: don Oreste Benzi. “Nel 1981, Grazia ed io eravamo in un campo di condivisione a Canazei per aiutare persone disabili a trascorre una vacanza in montagna,” ricorda Galassi. “Incontrammo un giovane disabile che non voleva tornare in istituto e questo ci segnò molto. Per trovare risposte a quel bisogno di famiglia abbiamo iniziato a frequentare la Comunità Papa Giovanni XXIII, a Coriano, e l’anno successivo insieme alle nostre figlie, Chiara e Silvia, abbiamo chiesto a don Oreste Benzi di poter avere un bambino in affidamento. Ci ha proposto di accogliere Igor, un bambino disabile di otto anni, che poi è diventato nostro figlio adottivo e oggi ha 50 anni.” Lungimiranza e concretezza sono di certo due caratteristiche di Ga-

lassi, ingegnere civile, che già dal 1976, anno in cui entra a far parte della cooperativa, aveva intuito come la Cils, che si occupava di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, stesse anticipando temi, esigenze e protocolli operativi che sarebbero diventati legge molto più avanti: nel 1991, con la legge 381 sulla cooperazione sociale. Da 45 anni a questa parte, l’attività di impresa della cooperativa conferma che la coesione sociale e la solidarietà aiutano l’economia, e i numeri lo dimostrano. “La Cils, per me,” spiega Galassi, “è un patrimonio della città che coniuga impresa, solidarietà e integrazione. Dà autonomia lavorativa e una migliore qualità della vita alle persone con disabilità, nella rigorosa fedeltà agli scopi sociali e ai valori mutualistici, tant’è che il Cda che la amministra è composto da membri volontari.” La Cils, che oggi conta 450 lavoratori inseriti nel tessuto economico e sociale cittadino, e un fatturato di quasi 12 milioni di euro, è nata nel 1974, quando Anffas, IN MAGAZINE

15


IN APERTURA, GIULIANO GALASSI NELLA SEDE DELLA CILS DI CESENA. IN BASSO, GALASSI INSIEME ALLA SUA FAMIGLIA. NELLA PAGINA ACCATTO, IL PRESIDENTE A UN’INAUGURAZIONE.

16

IN MAGAZINE

Enaip e Anmic hanno deciso di accettare la sfida: contrapporre all’assistenzialismo di Stato la cultura della piena integrazione delle persone disabili nel lavoro. “La Cils ha sempre puntato a garantire una prospettiva di lavoro stabile e remunerata a persone con disabilità complesse, in prevalenza intellettive, valorizzando le capacità che potevano esprimere. Molti a Cesena si ricorderanno dei nostri ragazzi che hanno iniziato a lavorare grazie all’appalto per la gestione dei parcheggi,” continua. “Siamo partiti con quello dell’ospedale Bufalini a cui si è aggiunto anche quello di Piazza della Libertà, quando ancora era un parcheggio. In seguito abbiamo rilevato un’antica legatoria, che abbiamo trasformato in litografia, e alla fine degli anni Settanta abbiamo organizzato i primi contratti di lavoro per il settore delle pulizie. Si trattava di impieghi che non solo dovevano favorire l’inserimento sociale della persona svantaggiata, ma che erano calibrati sulle diverse pos-

“ABBIAMO INIZIATO A FREQUENTARE LA COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII, A CORIANO, E L’ANNO SUCCESSIVO INSIEME ALLE NOSTRE FIGLIE, CHIARA E SILVIA, ABBIAMO ACCOLTO IGOR, UN BAMBINO DISABILE CHE POI È DIVENTATO NOSTRO FIGLIO ADOTTIVO E OGGI HA 50 ANNI.”

sibilità di ogni lavoratore. Tra i nostri ambiti, come non ricordare il settore della cura del verde che nel tempo si è evoluto inglobando la gestione dei servizi cimiteriali, la disinfestazione, l’igiene ambientale e la raccolta rifiuti.” Crescendo Cils ha saputo guardare alle molteplici esigenze della persona svantaggiata quindi non solo all’ambito lavorativo, ma in generale alla sua prospettiva futura. Così nel 1989 è nata la prima comunità residenziale per disabili senza famiglia,


Nuova Collezione Letti

design: DorelanLab

MYROOM COLLECTION Vieni a scoprire la collezione Letti Dorelan!

DOLCE SONNO Via Cicagna 18, Cesena (FC) tel. 0547/600863 www.dolcesonnocesena.com


aperto Well Done – Cils Social Food, il primo locale a Cesena con l’inserimento lavorativo di persone disabili che entrano a far parte di una più numerosa squadra di cuochi, camerieri e baristi. Il progetto è partito con l’inserimento di 6 persone con disabilità, dipendenti Cils, alcuni dei quali con piccole esperienze nell’ambito della ristorazione.” Nel locale di 800 mq che si affaccia su piazza della Libertà, l’intento di Cils è quello di proporre un nuovo modo di fare

a Sant’Egidio, intitolata a Fabio Abbondanza, il primo presidente Cils, dove Galassi è vissuto per oltre 20 anni creando la sua grande famiglia allargata. In seguito è nato il centro residenziale Renzo Navacchia: mini appartamenti per un genitore con figlio disabile per poter offrire sostegno e assistenza a questi ragazzi anche una volta scomparsi i famigliari. Venticinque anni fa invece è nato Calicantus, centro diurno rivolto ai ragazzi con autonomie molto ridotte. Uno spazio dove, attraverso operatori specializzati, i giovani possono svolgere attività ricreative e inserirsi in un contesto sociale diverso da quello famigliare. “Abbiamo poi attivato dei servizi per le imprese, per alcune delle quali ci occupiamo di intere fasi di lavorazione, seguendo direttamente noi i ragazzi assunti attraverso un coordinamento sociale. Abbiamo capito infatti che è necessario favorire l’azienda che sceglie i nostri ragazzi; pertanto la persona con disabilità resta in carico alla cooperativa. Siamo noi che interveniamo per integrare la forza lavorativa oppure per reindirizzarla. Tutto questo ci consente di garantire continuità lavorativa alle persone con disabilità che è quanto ci sta più a cuore. Alla luce di queste esperienze abbiamo accettato anche la sfida del food e un anno e mezzo fa abbiamo 18

IN MAGAZINE

NEL 1989 È NATA LA PRIMA COMUNITÀ RESIDENZIALE PER DISABILI SENZA FAMIGLIA DOVE GALASSI È VISSUTO PER OLTRE 20 ANNI, CREANDO LA SUA GRANDE FAMIGLIA ALLARGATA. IN SEGUITO, SONO NATI I CENTRI RENZO NAVACCHIA E CALICANTUS.

ristorazione, dove le persone con disabilità lavorano fianco a fianco con altri membri della squadra, ognuno con le proprie capacità, in un ambiente inclusivo e accogliente e portando in tavola il piacere dello stare insieme davanti a un buon piatto. “È stata per noi una sfida importante che – non lo nascondo - oggi a causa della pandemia non è riuscita a raggiungere i numeri che ci eravamo prefissi nel 2019. Ma la città ha risposto molto bene a questa nostra proposta e soprattutto abbiamo notato come la presenza dei nostri dipendenti all’interno del locale generi socialità e sia molto gradita. A Cesena, infatti, è proprio grazie alla Cisl e ai nostri ragazzi che il valore dell’integrazione della persona disabile si è diffusa da anni all’interno della cultura cittadina: perché in fondo siamo tutti diversi, ma alla fine uguali.”


AMIAMO REALIZZARE I TUOI SOGNI DAL 1958

Galleria Almerici, 3 Cesena Tel. 0547 618511 www.viaggimanuzzi.it


PROVARE

Nuove

ESPERIENZE DALLA COLAZIONE TRA I FILARI ALLA RACCOLTA DEI TARTUFI, DALL’ALBERGO DIFFUSO AL RIFUGIO. QUATTRO REALTÀ CI RACCONTANO MODI DIVERSI PER CONOSCERE IL TERRITORIO E GUSTARLO FINO IN FONDO. di Dolores Carnemolla

20

IN MAGAZINE


ph Andrea Bonavita

E

Esperienza, dal latino experiri che significa provare, sperimentare. E qual è il modo migliore per vivere e scoprire un luogo se non attraverso l’esperienza? Lo hanno compreso bene alcuni storici ristoratori del nostro territorio ma anche dei giovani che hanno reinventato la loro attività. Così, tra Forlì e Cesena, è possibile fare colazione tra filari di albicocchi, andare alla ricerca di tartufi, provare il gusto dell’ospitalità diffusa oppure dormire in un rifugio nel Parco delle Foreste Casentinesi. Marika Servadei ha sempre lavorato nell’impresa agricola di famiglia: la Rio del Sol, a Villagrappa, sulle prime colline tra Faenza e Forlì. Oggi racconta, a chi lo desidera, le fatiche del suo lavoro ma anche le emozioni che vengono dalla terra e dai suoi frutti, attraverso singolari colazioni tra gli albicocchi, con bicchieri di frutta di stagione, yogurt, pane e marmellata o agriapertitvi tra le balle di fieno dove i bambini possono giocare e saltare in libertà; o sotto delle tende indiane, rivestite con la tradizionale tela romagnola su cui sono state riportate alcune frasi della celebre canzone Romagna Mia, inno a questa terra. “Offro queste esperienze perché tanti non sanno da dove nascono i frutti,” racconta Marika, “non sanno quanto è bello stare sull’erba appena tagliata o in mezzo alla vite quando è fiorita, così cerco di fare vivere l’agricoltura in un modo diverso, nel luogo stesso in cui viene praticata. Quello agricolo è un mondo solitario, silenzioso, e io penso che oggi sia necessario saperlo raccontare sempre di più.” Anche la storica Locanda Appenino, sulla Via Stradanuova verso Predappio, vive una nuova vita e regala a chi la visita un nuovo sapore di vacanza. Le camere, offerte ai viandanti nel secolo scorso e per tanti anni adibite a luoghi di servizio, adesso tornano ad accogliere i turisti. “È un sogno che si realizza perché per me accogliere non significa

A VILLAGRAPPA, SULLE PRIME COLLINE TRA FAENZA E FORLÌ, MARIKA SERVADEI PROPONE COLAZIONI E AGRIAPERTIVI TRA I FILARI O SOTTO LE TENDE INDIANE. ALLA RINNOVATA LOCANDA APPENNINO, L’OSPITALITÀ SI UNISCE ALLE ESCURSIONI TEMATICHE.

solo offrire una stanza rinnovata, un letto e un frigo bar,” racconta Jacopo Valli, uno dei tre soci di questa avventura imprenditoriale insieme a Riccardo Laghi e Giuseppe Bagattoni. “Il fattore emozionale è fondamentale e siamo attenti a ricercarlo e a crearlo, così come facciamo già da tempo col cibo. Per chi ama lo sport proponiamo passeggiate in bicicletta, in mountain bike assistita oppure tradizionale: il giro delle vallate è bellissimo e tra Predappio e Premilcuore ci sono scorci molto suggestivi. A chi ama la storia proponiamo dei percorsi nell’architettura razionalista e per gli appassionati di natura si va alla ricerca dei tartufi. At-

A LATO, MARIKA SERVADEI DI RIO DEL SOL. IN ALTO, I TRE SOCI DI LOCANDA APPENNINO.

IN MAGAZINE

21


traverso la passeggiata enologica si va alla scoperta delle cantine vinicole e dei caseifici più rappresentativi della zona, con degustazioni sul tema.” Marisa Raggi e il marito sono gli storici titolari del Vecchio Convento di Portico di Romagna. Hanno iniziato la loro attività più di quarant’anni fa,

AL VECCHIO CONVENTO DI PORTICO HANNO SPOSATO LA FILOSOFIA DELL’ALBERGO DIFFUSO: UN MODELLO RICETTIVO RIVOLUZIONARIO CHE VALORIZZA IL TERRITORIO. LE CAMERE SONO NELL’HOTEL, MENTRE GLI APPARTAMENTI SONO NEL CENTRO DEL BORGO.

acquistando un palazzo di fine Settecento, ristrutturandolo e trasformandolo nel noto albergo e ristorante. In seguito hanno sposato la filosofia dell’albergo diffuso. “Un modello ricettivo rivoluzionario che fa vivere il paese dal di dentro e valorizza il territorio,” spiega Marisa. Le camere infatti sono dislocate nell’hotel ma anche in una dépendance, mentre gli appartamenti sono nel centro del borgo. L’esperienza diffusa è molto apprezzata soprattutto dai turisti stranieri e punta sulla possibilità di vivere secondo gli usi del luogo e i ritmi lenti del borgo. Marisa e il marito offrono corsi di cucina tenuti dal figlio Matteo che è anche lo chef del ristorante, ma anche corsi di italiano per turisti stranieri e corsi di pittura e di ceramica. Organizzano raccolta di erbe e verdure nell’orto, raccolta di funghi, tartufi e tanto altro per far toccare con mano la vera natura del luogo. Soggiornare nel rifugio Trappisa di Sotto, nel Parco Nazionale 22

IN MAGAZINE

delle Foreste Casentinesi è di per sé un’esperienza poiché si trova in un luogo inusuale, isolato, immerso nella natura. “Il silenzio la fa da padrone,” racconta Lamberto Bignami, che da giugno 2020 ha riaperto le porte del rifugio, dopo il rinnovamento gestito in associazione con degli amici. “Qui il cellulare

IN BASSO, LA RACCOLTA DELLE ERBE, UNA TRA LE “ESPERIENZE DIFFUSE” OFFERTE DAL VECCHIO CONVENTO DI PORTICO DI ROMAGNA. SOTTO, UN PIATTO DEL LORO RISTORANTE.


Vivi senza limiti. A proteggerti ci pensiamo noi.

MPP ASSICURAZIONI | Piazza Falcone e Borsellino, 1 Forlì | T. 0543 404101 | www.mppassicurazioni.com


NEL RIFUGIO TRAPPISA DI SOTTO, NEL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI, IL CELLULARE NON PRENDE E SEMBRA CHE IL TEMPO SCORRA PIÙ LENTAMENTE. QUI SI POSSONO FARE OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE E ASCOLTARE IL BRAMITO DEL CERVO.

non prende e ci si ritrova spesso spaesati, sembra che il tempo scorra più lentamente. Di notte si può osservare un cielo del tutto privo di inquinamento luminoso, di giorno silenzio e tranquillità accompagnano i sentieri che solcano i boschi per raggiungere i fiumi in cui ci si può rinfrescare nelle calde giornate estive. Sentieri che si possono percorrere a piedi, in mountain bike e in e-bike.” Il rifugio può essere affittato in

autogestione, anche alle scuole, oppure in modalità ostello con la singola camera, condividendo gli spazi comuni con gli altri ospiti. In questo scenario di natura, grandi e piccoli possono vivere un’esperienza unica: l’ascolto del bramito del cervo e dell’ululato del lupo, ma anche fare osservazioni astronomiche e degustazioni di prodotti tipici del territorio in collaborazione con i produttori della vallata.

IN QUESTA PAGINA, DALL’ALTO, UN’ESCURSIONE E UNA LEZIONE SULLA FAUNA DEL BOSCO ORGANIZZATE DAL RIFUGIO TRAPPISA DI SOTTO.

24

IN MAGAZINE


Meravigliosa creatura

ph Sandra Lazzarini

Occhiali Original Vintage

C.so Repubblica, 157 Forlì T. 0543.34700 www.otticagallery.com


ADVERTORIAL

SVA PLUS ID.4, IL SUV ELETTRICO PENSATO IN GRANDE

PRESTAZIONI ECCEZIONALI PER UN NUOVO MODO DI VIAGGIARE, PIÙ SOSTENIBILE E TECNOLOGICO: SCOPRI LA NUOVA VOLKSWAGEN ID.4 100% SUV. 100% ELETTRICA PRESSO LA CONCESSIONARIA SVA PLUS DI FORLÌ.

1

IN MAGAZINE

La concessionaria SVA Plus è lieta di presentare l’ultima arrivata di casa Volkswagen: la nuova ID.4 100% SUV. 100% Elettrica. Questo nuovo SUV elettrico è caratterizzato da un abitacolo ampio e tecnologico, da uno straordinario concept di design e da un raggio di sterzata degno di una city car. Grintosa nelle linee e con elevate prestazioni, dimostra quanto può essere irresistibile la mobilità elettrica, offrendoti anche il massimo delle libertà. Nonostante i suoi 4,58 metri di lunghezza, si mostra subito come un’auto estremamente maneggevole, dagli interni ampi e spaziosi progettati in modo così intelligente da offrire un inedito concept di spazio, per le gambe e ma anche del vano bagagli. Il design innovativo è riconoscibile dall’eleganza del fa-

scio di luci dei fari Matrix; i fari Matrix IQ. Light (disponibili a richiesta) invece, in abbinamento al sistema di chiusura e avviamento automatico Keyless Access, si accendono quando ci si avvicina alla propria vettura, come per dare il benvenuto, conferendole così un carattere quasi umano. ID.4 si distingue anche per la tecnologia di ultima generazione: le più importanti informazioni di marcia possono essere visualizzate sull’innovativo ID.Cockpit da 5,3” o direttamente sul parabrezza grazie al nuovo Head-up display con realtà aumentata (disponibile a richiesta) che segnala anche eventuali ostacoli, curve pericolose e limiti di velocità. Il modello permette inoltre di restare sempre connessi grazie all’app We Connect ID e il sistema di infotainment con

IN ALTO, LA SEDE DI FORLÌ CON I SUOI VENDITORI. NELLA PAGINA A FIANCO, ALCUNE FOTO DELL’EVENTO DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO MODELLO.


ADVERTORIAL

UNO STRAORDINARIO CONCEPT DI DESIGN, AMPIO, GRINTOSO NELLE LINEE E CON ELEVATE PRESTAZIONI TECNOLOGICHE: IL NUOVO SUV ELETTRICO DELLA CASA VOLKSWAGEN DIMOSTRA QUANTO PUÒ ESSERE IRRESISTIBILE LA MOBILITÀ ELETTRICA.

display touch da 12”. Con le semplici parole “Ciao ID”, ID.4 sarà in grado di comprenderti e ti permetterà di gestire con la voce in maniera semplice e intuitiva la radio, il sistema di navigazione o il tuo telefono. Il nuovo SUV stupisce poi per le sue prestazioni eccezionali, accelerando da 0 a 100 km/h in appena 8,5 secondi. Garantisce un’autonomia fino a 520 km e consente di ricaricare da 0 a 80% in meno di mezz’ora. Il vantaggio dei veicoli elettrici è che possono essere ricaricati pressoché ovunque, sia quando si è a casa che in viaggio; a casa, può essere ricaricata utilizzando la corrente alternata tramite presa domestica o ID.Charger con una potenza di carica fino 11 kW (Pro). Alla guida si hanno a disposizione 150.000 punti di ricarica in tutta Europa e, con il Servizio We Charge Volkswagen integrato nell’App Connect ID, è possibile monitorare e gestire tutti i processi di ricarica in modo intuitivo. In occasione del lancio della Nuova ID.4 Volkswagen, ad aprile la concessionaria SVA ha organizzato un esclusivo evento di presentazione: “Sfruttando l’iconicità dello spot nazionale, abbiamo deciso di riproporlo in concessionaria interpretandolo a modo nostro. La nuova ID.4 infatti, coperta da un telo di seta blu, è stata posizionata davanti a un grande pannello ritraente la bambina della pubblicità Volkswagen. L’evento si è aperto proprio così, con l’ingresso di una bimba bionda in tuta gialla che, sulle note della colonna sonora di Odissea 2001 nello spazio, si è fatta largo tra i partecipanti e con

i suoi super poteri ha magicamente caricato la batteria dell’auto.” Nel corso dell’evento di presentazione è intervenuto il collaboratore Claudio Zoli, esperto di mobilità elettrica, il quale ha affrontato temi caldi come la ricarica, l’autonomia, la durata e smaltimento delle batterie, la maneggevolezza, interagendo e rispondendo

alle domande del pubblico sfatando miti e pregiudizi sulla mobilità elettrica. ID.4 apre la strada a un nuovo modo di viaggiare ancora più sostenibile e digitale. La concessionaria SVA Plus, di Forlì in via Dragoni 59/A, è pronta ad accoglierti su appuntamento e in totale sicurezza per scoprire tutti i vantaggi della mobilità elettrica.

Via Dragoni 59/A Forlì | T. 0543.473037 | forli@svaplus.it | vw.svaplus.it IN MAGAZINE

2


CREARE

Emozioni

DA INDOSSARE NON SOLO FASHION, MA DEI CAPI CHE SONO UN INNO AI RICORDI E AL ROMANTICISMO, A QUELLE EMOZIONI CHE PUOI PORTARE ADDOSSO COME UN MANIFESTO: INCONTRIAMO GLI STILISTI FEDERICO CINA E CLAUDIA SIMONETTO.

N

Nei suoi capi c’è la Romagna, quella della tovaglia della domenica nelle case dei nonni, trasudante di romanticismo e nostalgia. Federico Cina è capace di accendere ricordi ed emozioni sopite da portare addosso, in un inno al territorio in cui è nato e da cui non vuole staccarsi. Lo stilista sarsinate, infatti, da due anni ha reso le stampe romagnole delle vere star facendole diventare il suo marchio distintivo. Le utilizza ovunque, anche nella collezione del prossimo autunno/inverno, A Emilia, presentata alla Milano Fashion Week di gennaio, seppure in digitale. Da piccolo non l’avrebbe mai previsto un attaccamento simile alla sua terra, anzi, non vedeva l’ora di andarsene. “Nella piccola località isolata in cui sono cresciuto,” racconta il ventisettenne, “ero l’unico bambino. A questo si aggiungeva la vocazione per la moda, che mi portava a pensare di essere nato nel posto sbagliato. Nel 2013 finalmente mi sono trasferito a Firenze per studiare al Polimoda. Da lì ho avuto modo di spostarmi per lavoro negli Stati Uniti, in Giappone, poi Milano. Quella vita frenetica mi ha fatto venire nostalgia delle mie origini.

28

IN MAGAZINE

di Lucia Caselli


È stato un segnale: sono tornato in Romagna e ho rilanciato da qui.” A ispirarlo ci sono anche le foto, del passato contadino come quelle del suo concittadino Vittorio Tonelli, e della periferia della via Emilia, ovvero quelle del fotografo Guido Guidi, cesenate che tra il 1980 e il ’94 ha raccolto una serie di scatti lungo l’antica strada romana per pubblicarli nel volume Per strada. Riconducibile a Guidi è anche la mappa disegnata a mano dell’importante asse viario che Cina ha voluto riportare su alcuni capi di A Emilia, dove è forte il richiamo di una vita più urbana rispetto ai lavori precedenti. Ma a dimostrazione che il frutto non cade mai troppo lontano dall’albero, se lo scorso anno Cina e il suo team hanno lavorato alla caveja, simbolo della Romagna, ma troppo poco riconoscibile al di fuori, “quest’anno,” racconta lo stilista, “abbiamo invece privilegiato il grappolo d’uva che riporta alla campagna e l’infanzia.” Mano nella mano, ti penso, a volte piango, ti aspetto qui, mi fido di te. Sono solo alcune delle frasi e parole che compaiono cucite sulle t-shirt bianche di Animina, il brand della trentottenne Claudia Simonetto che espone anche negli showroom di Bologna e Milano di Alessandro Squarzi. Sono vere e proprie emozioni ricamate sul cuore richieste dalle persone per poter comunicare tanto, solo con l’essenziale. I suoi lavori sono arrivati pure al Festival di Sanremo, dove nell’ultima edizione Lo Stato Sociale ha sfoggiato sul palco anche le sue creazioni. “Una maglietta o una felpa con un noi sulla sinistra,” spiega la stilista autodidatta, “ricevuta insieme a un bigliettino che dice: C’è un ricamino sul cuore per te, una dichiarazione comprensibile solo per quelle due persone, capace di far scaturire

emozioni da portare sempre con sé ogni volta che si indossa quel capo.” Claudia ha lanciato questo progetto a inizio 2020, a un passo dalla pandemia, facendosi ambasciatrice di uno stile che va oltre l’impatto visivo, puntando dritto a quello personale ed emotivo. “L’idea del ricamino sul cuore è nata 6 anni fa, quando ho fatto un regalo al mio compagno per Natale. Da lì è diventata una tradizione che ho mantenuto ogni anno. A gennaio dell’anno scorso ho preso la decisione di lanciarmi davvero, e il lockdown e la distanza tra le persone hanno fatto il resto. Le mie magliette,” spiega, “sono diventate un modo per le persone di incoraggiare e far sentire la propria vicinanza a qualcuno a cui tenevano particolarmente ma da cui dovevano mantenere le distanze.” Tutto questo non esisterebbe senza il contatto con la natura, che Claudia Simonetto considera “la mia musa. Già dieci anni fa, quando avevo aperto un laboratorio in centro a Cesena dove esponevo miei oggetti fatti a mano, mi concentravo sulle fantasie floreali. La natura mi ha sempre guidato e rispecchiato. Adesso poi che vivo

LO STILISTA FEDERICO CINA HA RESO LE STAMPE ROMAGNOLE IL MARCHIO DISTINTIVO DELLE SUE COLLEZIONI, INSPIRATO DALLA NOSTALGIA PER LA SUA TERRA. CLAUDIA SIMONETTO RICAMA LE EMOZIONI SU T-SHIRT BIANCHE, “UNA PICCOLA ANIMA NELLE COSE CHE CREO.”

a Bora, le colline, gli animali e i suoni che mi circondano mi ispirano ancora di più.” Se pensa ai ricami che l’hanno emozionata di più, la mente corre ai disegni dei bambini. “Capita che i genitori mi chiedano di ricamarli. In quel caso li ricalco per riportarli il più fedelmente possibile come ho fatto con lo schizzo di un coccodrillo realizzato da un bambino per la sorellina.” D’altronde, anche il nome del marchio condensa già quello che i suoi capi rappresentano: “Ho scelto il nome Animina perché capitava di sentirmi dire che sembrasse ci fosse una piccola anima dentro alle cose che creavo.” IN MAGAZINE

29


CORRERE

Non ho paura

DEL BUIO

LORIS CAPPANNA, FORLIMPOPOLESE NON VEDENTE, HA RITROVATO LA VOGLIA DI VIVERE GRAZIE ALL’AMORE PER LA CORSA E LO SPORT: OGGI È MEMBRO DELLE FIAMME ORO DELLA POLIZIA.

C

Campione italiano paralimpico di maratona e mezza maratona, Campione del mondo di paraduathlon, oggi per Loris Cappanna, classe 1972, arriva un nuovo, prezioso riconoscimento. È infatti stato annunciato il suo ingresso nel corpo delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. Di origini pesaresi ma affezionato forlimpopolese d’adozione, Loris è divenuto atleta paralimpico dopo la perdita totale della vista. Un calvario lungo anni, che oltre alla vista minaccia di rubargli anche la luce interiore per cui continuare a vivere. “Arrendersi è la cosa più scontata, ma bisogna avere il coraggio di uscire e affrontare le difficoltà, perché sono fatte per migliorarsi. Oggi sono una persona migliore di quella che ero,” racconta con grande umiltà. Fortunatamente, infatti, questa storia ha un lieto fine. Per Loris, la luce è tornata grazie all’impegno dedicato a una pratica fisica, ma anche interiore: la corsa. “Ho sempre fatto sport,” racconta Loris, “ma dopo 12 anni di inattività totale, tra ricoveri ospedalieri, interventi e depressione, ho capito che dovevo ripartire. L’ispirazione è arrivata nel sentire

30

IN MAGAZINE

di Lea Baccarini


A SINISTRA, LORIS CAPPANNA CON LA TENUTA DELLE FIAMME D’ORO. A LATO, CAPPANNA GUIDATO DA LORENZO LOTTI DURANTE UNA GARA.

la trasmissione televisiva delle Paralimpiadi del 2012: mi ha fatto capire che esiste una seconda possibilità per tutti.” Un messaggio forte che arriva da una grande sofferenza, che non viene mai nascosta: “Inizialmente fare sport era solo una scusa per uscire di casa, ero sovrappeso e avevo bisogno di un momento di socialità. Ho chiesto aiuto a diverse società podistiche, mi sembrava che la corsa fosse una delle soluzioni più semplici da cui ripartire.” La prima mano a tendersi verso Loris è quella di Daniele Zattini, dell’Avis di Forlì. “Il cordino che ci unisce,” grazie al quale Loris riesce a correre senza perdere l’orientamento, “è diventato un simbolo di fiducia, responsabilità, ma soprattutto di amicizia.” Dopo le prime, difficili uscite, Loris ha capito che ormai era impossibile fermarsi: “Con gli anni la corsa è diventata una passione, è stato un viaggio in ascesa, da un divano al tetto del mondo, come ha scritto un mio amico.” Non solo running per Loris: si arriva a triathlon, duathlon e ciclismo, grazie al dono di Asso Cooperativa di Cesena di un tandem per gli allenamenti in bici. E nel frattempo le soddisfazioni e i successi non mancano: dopo i primi premi del 2014 a Firenze e Pisa, nel 2015 conquista due titoli nazionali: Campione italiano di mezza maratona paralimpica, categoria T11 (non vedenti totale), a Palermo, e a Padova ottiene il titolo di Campione italiano di maratona paralimpica categoria T11 in 3h20’. Nel 2016 a Treviso sigla il suo personale record in 3h08’. Loris è pronto a mettere sempre più alla prova i propri limiti affrontando competizioni non certo semplici: la Rimini-San Marino, Cortina-Dobbiaco, la Marcialonga, la 50 km di Salsomaggiore, la Sei ore de Conti... “Durante le competizioni paralimpiche il clima è di festa e aggregazione,” racconta Loris con il sorriso. “Le difficoltà vengono abbattute, si parla dei propri percorsi ma alla luce di una grande resilienza che

PER LORIS, LA LUCE È TORNATA GRAZIE ALL’IMPEGNO DEDICATO ALLA CORSA. “IL CORDINO CHE CI UNISCE,” GRAZIE AL QUALE LORIS RIESCE A CORRERE SENZA PERDERE L’ORIENTAMENTO, “È DIVENTATO UN SIMBOLO DI FIDUCIA, RESPONSABILITÀ, MA SOPRATTUTTO DI AMICIZIA.”

ci accomuna tutti. Senza dimenticare la competizione: molti di noi non potendo più lavorare dedicano tutto il loro tempo agli allenamenti e questo permette di alzare l’asticella. Al momento mi aiutano ad allenarmi circa una ventina di persone fra atleti guida e volontari. Inevitabilmente con il tempo sono subentrati atleti di livello sempre più elevato, anche perché chi mi fa da atleta guida spende un terzo della sua energia per fare attenzione agli ostacoli e descriverli a me, e allo stesso tempo nessuno di noi deve sentire il cordino come un cappio. Durante una maratona si alternano anche in tre.” Dall’ispirazione di Loris è nata anche un’associazione, Non ho paura del buio, tramite la quale i suoi atleti guida si offrono per altri sportivi con disabilità e, con le poche risorse a disposizione, aiutare bambini con bisogni speciali a fare sport.

IN MAGAZINE

31




CELEBRARE

I tanti volti

DEL CASTELLO QUEL CASTELLO DI DIEGARO, GESTITO DALLA FAMIGLIA ILLOTTA, FESTEGGIA 40 ANNI DI ATTIVITÀ RICORDANDO I MOMENTI PIÙ BELLI E I TANTI VIP CHE LO HANNO SCELTO.

E

di Barbara Baronio / ph Gianmaria Zanotti

Entrando nel Castello si è subito avvolti da un’atmosfera carica di emozioni e di ricordi. Una magia che dura da 40 anni grazie all’opera della famiglia Illotta che ha saputo rendere speciale Quel Castello di Diegaro prima con la gestione del padre Bruno e poi con quella del primogenito Lorenzo. “Considero il Castello come il mio terzo maestro di vita dopo mia madre e mio padre,” spiega Lorenzo Illotta, restaurant manager. “La vita accade e non la scegli. Dopo averci anche combattuto per qualche anno sono arrivato ad essere grato per aver preso le redini di questa importante realtà nel panorama gastronomico italiano. Era il 1980 quando nostro padre Bruno ha scelto di vendere il suo ristorante ben avviato a Forlì per buttarsi nella sfida del Castello, che negli anni precedenti alla nostra gestione non aveva avuto momenti felici, decidendo di investire nella sua forza e nel suo saper fare. È stata per me una lezione importantissima. Mio padre, che ha vissuto un’infanzia dolorosa, ha cercato il riscatto proprio in questo luogo che ha saputo guidare con pro-

34

IN MAGAZINE

fessionalità e grande ottimismo anche nei momenti più difficili.” Un progetto, questo, che ha coinvolto la moglie Valeria e due dei tre figli: Lorenzo ed Enrico, oggi titolare di un hotel a Forlì, mentre il terzo fratello Stefano è a Londra. “Ricordo perfettamente quando superata l’età del gioco, a 15 anni, durante il fine settimana ero a disposizione dei miei genitori e lavoravo al ristorante. Trascorrevo le mie giornata di ‘lavoro’ nella mia confort zone che ai tempi era il bar dove si facevano caffè e si asciugavano decine e decine di bicchieri. Un giorno mio padre venne a chiamarmi e in maniera perentoria mi invitò ad andare in sala a servire, perché era arrivato il momento che io imparassi quello che c’era da fare e da lì credo sia iniziato tutto.” Per Lorenzo Illotta, cresciuto insieme al fratello Enrico tra le sale e gli scorci della fortezza che si erge sulle colline cesenati, Quel Castello di Diegaro non è solo il luogo in cui la sua lungimiranza e la sua progettualità sono emerse, ma è anche un luogo carico di memoria per la sua famiglia. “Da bambini, il mio fratellino ed io ci divertivamo a suonare seduti

IN ALTO, DA SINISTRA, BRUNO, LORENZO ED ENRICO ILLOTTA NELLA CANTINA DI QUEL CASTELLO DI DIEGARO.


UNA STORIA CHE HA ATTRAVERSATO TUTTE LE MODE E LE TENDENZE DELL’ITALIA, DAGLI ANNI OTTANTA FINO AD OGGI, E CHE HA SAPUTO ADATTARSI RIUSCENDO A FAR EMERGERE LA PROPRIA IDENTITÀ E LE SUE DIVERSE ANIME.

al pianoforte la marcia nuziale all’ingresso degli sposi che sceglievano il nostro ristorante per i festeggiamenti, eravamo incantati dall’opulenza degli abiti delle spose e dalle grandi torte che nostro padre presentava.” Lorenzo, che ha preso dal padre la leggerezza dell’animo che gli permette di affrontare tutto con grinta e dalla madre Valeria, scomparsa qualche anno fa, l’empatia e il gusto per l’estetica degli equilibri, ha saputo compiere scelte coraggiose che hanno fatto fiorire Quel Castello di Diegaro. “Spesso le idee nascono dal confronto,” spiega Lorenzo, “anche se seguo tutto da circa 20 anni ho

il desiderio continuo di parlarne con mio padre perché spesso è proprio nel dialogo con lui che nasce la terza idea, la migliore.” Quando si varca l’ingresso del Castello non si può non essere rapiti dalle immagini che affollano le pareti del corridoio interno. Scatti fotografici che raccontano storie e momenti speciali, dove i sorrisi, gli abbracci e le strette di mano sono la conferma che Quel Castello di Diegaro è il luogo del cuore di tanti clienti, più o meno noti. “Ricordo,” racconta Lorenzo, “Gino Paoli quando ai tempi della canzone Eravamo 4 amici al bar era spesso ospite da noi. Nel 2019 abbiamo avuto il piacere di averlo ancora a cena e, parlando di quel periodo, ha voluto che gli regalassimo le nostre tazzine da caffè, perché voleva portare a casa un nostro ricordo. Tra gli incontri che serbo nel mio cuore vi è quello con il gigante del teatro italiano Giorgio Albertazzi, che abbiamo visto arrivare in taxi da Bologna perché aveva sentito parlare dei nostri cappelletti.” Una storia quella del Castello che ha attraversato tutte le mode e le tendenze dell’Italia dagli anni IN MAGAZINE

35


LE PARETI DEL CORRIDOIO SONO TAPPEZZATE DA FOTOGRAFIE CHE RACCONTANO MOMENTI SPECIALI, LA CONFERMA CHE IL CASTELLO È UN LUOGO DEL CUORE DI TANTI VOLTI NOTI: GINO PAOLI, ZUCCHERO, RAOUL CASADEI, ORNELLA VANONI, ALBERTO TOMBA.

IN QUESTA PAGINA, ALCUNI TRA I TANTI CLIENTI FAMOSI DEL CASTELLO: DALL’ALTO, RAUL CASADEI (PH: ARCHIVIO ZANGHERI CESENA), ALBERTO TOMBA, SARA SIMEONI E ZUCCHERO FORNACIARI.

36

IN MAGAZINE

Ottanta fino ad oggi e che ha saputo adattarsi, senza snaturarsi. “La ricerca di materie prime pregiate, la proposta di piatti legati alla nostra cultura gastronomica e la nostra capacità di rispondere alle diverse esigenze alimentari sono elementi imprescindibili per chi sceglie di essere imprenditore.” Lorenzo ha saputo far emergere l’identità del suo ristorante valorizzandone tutte le diverse anime: nel 2015 ha fatto del Castello anche un hotel di lusso con

le sue quattro bellissime suite. “Quella della cena al Castello con soggiorno è stata una soluzione scelta anche recentemente, durante l’ultimo lockdown, dal grande Zucchero Fornaciari che, trovandosi in Romagna per motivi di lavoro, ha trascorso nel nostro locale due giorni di totale relax, cenando davanti al camino acceso e raccontando del suo passato, simile a quello di mio padre.” Storie che si intrecciano con la storia della Romagna e di Italia. “In questi 40 anni al timone di Quel Castello la mia famiglia ha potuto vedere e vivere esperienze toccanti. Una delle primissime serate con celebrità dal sapore tutto romagnolo è stata la festa del Cesena Calcio con i personaggi come: Dino Manuzzi, Edmeo Lugaresi, Gibí Fabbri, Vittorio Casali, Walther Schnacher e Raoul Casadei. Qualche anno dopo, nel 1991,” continua, “su Tele Montecarlo (canale che poi diventerà La7)

trasmettevano un concerto, registrato, di Ornella Vanoni, e proprio in quella famosa sera Ornella era nostra ospite. Per guardare la trasmissione allestimmo un tavolo nel nostro salotto privato e, insomma, guardammo il concerto della Vanoni insieme alla stessa Ornella Vanoni! Credo che il personaggio famoso veda in noi ristoratori un amico: d’altronde dove ci sono un tavolo, buon cibo e buon vino si diventa subito di famiglia. È questa la magia che si viene a creare. Alberto Tomba, per esempio, viene spesso e proprio poche settimane fa è tornato per un pranzo. Subito dopo siamo andati insieme a fare un piccolo tour nelle colline cesenati e mentre ero al suo fianco ricordavo quel giorno a scuola in cui tutta la classe uscì nel corridoio a vedere dal piccolo televisore del bidello la discesa olimpionica a Calgary. Pur sentendo Alberto molto spesso, mi emoziona sempre pensare a questo gigante.”


Scegli il lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno della tua vita.

SERVIZI AMMINISTRATIVI FISCALI

CONSULENZA DI DIREZIONE AZIENDALE

SERVIZI TELEMATICI

PAGHE

QUALITÀ E SICUREZZA

SERVIZI AMMINISTRATIVI ATTIVITÀ DI TURNAROUND

GRUPPO KEOPE | V.le Vittorio Veneto, 9 Forlì | Tel. 0543 26300


ADVERTORIAL

MAURIZIO, FEDERICA E FRANCESCA SINERGIA VINCENTE

PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO PER MAURIZIO SEDIOLI, DOPO QUASI 50 ANNI DI ATTIVITÀ: IL SUO SALONE, CONDOTTO CON LA FIGLIA FEDERICA, È STATO SELEZIONATO E INSERITO NELLA PRESTIGIOSA GUIDA DEI TOP HAIRSTYLIST 2021.

1

IN MAGAZINE

Una squadra ben collaudata, dove famiglia e lavoro si fondono per trasformarsi in uno stile di vita dinamico e sempre attento alle novità. È questo il fiore all’occhiello di MeF - Maurizio e Federica, salone dedicato ai capelli per uomini e donne esigenti, accanto alla quale si unisce anche l’attività di Francesca, con il suo centro estetico all’avanguardia. In questi tempi duri per i professionisti dell’immagine, per Maurizio e le sue figlie – ma anche per tutto lo staff, composto da Lucia, Arianna, Michela e Sara – è giunta finalmente una notizia che porta un po’ di sole: infatti MeF è stato selezionato fra i saloni di bellezza italiani per figurare nella prestigiosa Guida ai migliori parrucchieri d’Italia, la Top Hairstylist 2021 che aiuta migliaia di utenti nella scelta del parrucchiere più indicato per le proprie esigenze e ne-

cessità. Solo 8 i parrucchieri selezionati in tutta la Romagna, 217 in tutta Italia sugli 87.000 esistenti: motivo di grande orgoglio per padre e figlia che nel raccontare questa vicenda sono ancora increduli. “Lo abbiamo saputo da una nostra cliente, che ci ha telefonato appena ha appreso la notizia,” racconta Federica con occhi luminosi. “Non sapevamo neppure che fossimo in lizza per la selezione. Ma sapere che siamo stati coinvolti è stata una vera sorpresa e una spinta a non mollare, soprattutto in questo momento così difficile.” Incredulità, ma anche un po’ di modestia: “Non mi interessa parlare del passato, delle sfilate di Armani a Taormina o di quando lavoravo per la Rai: io guardo avanti,” si schernisce subito Maurizio quando gli si chiede di raccontare come

IN ALTO, MAURIZIO SEDIOLI INSIEME ALLE FIGLIE FEDERICA (A SINISTRA) E FRANCESCA (A DESTRA). A LATO, DALL’ALTO, IL CENTRO ESTETICO GESTITO DA FRANCESCA E UNO SCATTO DELLO STAFF. SOTTO, SEDIOLI MOSTRA LA TARGA DEL RICONOSCIMENTO.


ADVERTORIAL

è arrivato fino a qui. È allora che interviene la giovanissima Federica: “Diciamo che abbiamo la nostra professione nel DNA!” Le radici infatti affondano nel padre di Maurizio,

LA TUA IMMAGINE

M A U R I Z I O F E D E R I C A

che trasmette la passione per l’immagine e la cura del capello alla figlia, da cui il fratello Maurizio rileva lo storico negozio su viale dell’Appennino, ormai 40 anni fa. Nel 1990 apre il centro estetico proprio accanto al salone hair stylist, gestito dalla figlia Francesca. Più recente l’aggiunta della seconda figlia, Federica, letteralmente cresciuta tra spazzole, phon e bigodini e che si è unita al padre, dedicandosi con grande passione all’uso dei colori. “Il servizio colore è di grande importanza per il salone: lavoriamo tantissimo per schiariture, balayage, fra i nostri servizi di punta c’è il Degradé Joelle.” Per quanto riguarda i tagli, invece, lo scettro è per Maurizio. “È lui l’artista in quel campo!” rivela Federica. “Oltre ai tagli femminili, è esperto anche nelle tecniche del barbiere italiano.” Così nessuno è dimenticato e tutti possono concedersi una vera e propria esperienza di benessere. “Anche se nell’ultimo periodo eravamo chiusi, ho comunque passato tantissimo tempo qui in salone,” racconta Federica.

“Ho dedicato tanto tempo ai social: grazie a Facebook e Instagram raccontiamo ai nostri clienti quello che facciamo, e così possiamo ispirarli per il prossimo taglio o colore.” Tanta voglia di ripartire e farsi valere, dunque, e continuare a dimostrare a tutti che il riconoscimento ottenuto è perfettamente meritato. “La nostra professione è importante, perché benessere significa anche sentirsi bene con se stessi, e questo può passare attraverso l’immagine,” sottolinea Federica ricordando i periodi di inattività dell’ultimo anno. Ma il trend è comunque positivo, a sentire Francesca: “Abbiamo ricevuto tantissime richieste, anche per quei trattamenti-coccola che sono sempre più indispensabili per affrontare la vita quando si passa tanto tempo chiusi in casa: massaggi e trattamenti di ogni tipo, ma va per la maggiore anche l’epilazione laser definitiva, in vista della bella stagione.” Sentirsi belli aiuta a migliorare l’umore: parola di chi della bellezza ha fatto la propria missione!

IL TUO BENESSERE

FRANCESCA

Viale Dell’Appennino, 209 Forlì - Maurizio T. 0543 68295 Viale Dell’Appennino, 205 Forlì - Francesca Estetica T. 0543 60264 www.maurizioefrancesca.com IN MAGAZINE

2


40

IN MAGAZINE


ABITARE

Stile

FRANCESE FAMIGLIA, ARTE ED ELEGANZA: SONO QUESTI GLI INGREDIENTI CHE DESCRIVONO LA CASA, SULLE COLLINE DI CESENATICO, DELLO CHEF STELLATO ALBERTO FACCANI. di Lucia Lombardi / ph Gianmaria Zanotti

IN MAGAZINE

41


N

“Non voglio essere schiavo delle cose, me le voglio godere!” il Faccani-pensiero è coerente, circolare, asciutto, essenziale, così come lo è la sua cucina pluristellata. Avere il mare vicino, sentirne il profumo, la presenza e, al contempo, avere un colpo d’occhio sulla potenza austera e protettiva del Montefeltro, lo fa sentire un privilegiato, spiega Alberto Faccani, lo chef-imprenditore del ristorante Magnolia di Cesenatico. Lo incontriamo nella sua casa, in cui vive ormai da due anni, con la moglie Carlotta Balzani e i figli,

AMANO RICEVERE E OSPITARE GLI AMICI NELLA FAMILY ROOM, L’INTIMA TAVERNA CON UNA GRANDE CUCINA MINIMALE, DAL PIANO BIANCO ED ELENGANTE LUNGO 12 METRI. CURIOSAMENTE, PERÒ, LO CHEF FACCANI NON CUCINA, SE NON IN RARE OCCASIONI SPECIALI.

Mattia e Sveva. Per lui la dimensione domestica è piuttosto inusuale in questo periodo dell’anno. “Sarei stato via per lavoro, probabilmente a Tokio, in Giappone. A causa di questa epidemia mi sono fermato a godermi casa e famiglia, rimanendo a osservare e a sviluppare nuove idee, senza crogiolarmi. Così come ho avviato le trattative per un nuovo locale in via Carducci, una brasserie in stile francese, contestualizzata al luogo, sogno molto: la scintilla scatta, poi asfalto tutto, come dice mia moglie!” Alberto e Carlotta, conosciuta al Pais, sono insieme dal 2013. Di case ne hanno vissute quattro e questa riassume le loro attuali esigenze. “Per progettarla abbiamo chiamato l’amico e architetto cesenate Sanzio Castagnoli, specializzato in dimore storiche e, anche se la nostra non lo è, il suo senso estetico collima 42

IN MAGAZINE

col nostro a prescindere.” Lo stile scelto potremmo definirlo francese, “elegante, pulito, ordinato, in cui non mancano mai angoli coi fiori freschi, in particolare ortensie.” L’hanno scelta e voluta luminosa, tinteggiata e arredata con “colori tenuti che infondono calma. L’abbiamo plasmata secondo il nostro gusto, abbiamo appeso stampe, quadri e collocato vasi-scultura provenienti dalla collezione dei miei nonni che negli anni Sessanta facevano scambi merce,” dai quali ha ricevuto in dono tele del pittore locale, caro anche a Grazia Deledda, Werther Morigi e i vasi del ceramista, scultore e professore faentino Carlo Zauli. “Sono cresciuto con questi elementi d’arte e il senso del bello che questi erano capaci di infondermi, stessa cosa che voglio trasmettere ai miei figli, con cui nella stagio-


ne più fredda amo condividere il grande soggiorno, leggendo favole assieme sul divano, facendogli capire la vita fortunata che conducono e il valore di poter conoscere realtà particolari, senza mai dare nulla per scontato. Dopo i momenti di gioco e condivisione faccio il giro per riordinare, come al ristorante!” I Faccani viaggiano molto per lavoro e per diletto, perciò avrebbero certo l’occasione di portare a casa ricordi, oggetti, suppellettili, ma “io ho bisogno di spazio, respiro, altrimenti non risalta ciò che già c’è.” A casa non cucina, se non in rare occasioni speciali, “anche se ho fatto realizzare per noi un banco bianco di 12 metri, niente pensili, solo cappa e tutto nascosto sotto. Inoltre in ogni piano della casa ci sono celle frigo per le bevande.” Carlotta ama molto ricevere a

IN APERTURA, LO CHEF ALBERTO FACCANI INSIEME ALLA MOGLIE CARLOTTA BALZANI. IN ALTO, IL SOGGIORNO IN STILE FRANCESE E, SOTTO, CARLOTTA NELLA FAMILY ROOM.

IN MAGAZINE

43


DI CASE NE HANNO VISSUTE QUATTRO E QUESTA RIASSUME LE LORO ATTUALI ESIGENZE: DALLO STILE FRANCESE ED ELEGANTE, CON DIVERSI SPAZI COMUNI IN CUI VIVERE MOMENTI INSIEME. “E DOPO, FACCIO IL GIRO PER RIORDINARE, COME AL RISTORANTE!”

casa, ospitare gli amici. “Io e Carlotta abbiamo tanti cari amici con cui condividiamo grandi scambi

e intensi racconti di vita.” Questo avviene nella family room, l’intima taverna con grande cucina, uno spazio sui 100 mq che vivono soprattutto con la stagione fredda. Mentre in estate pasteggiano all’aperto, i bambini godono della piscina o scorrazzano liberamente in bicicletta lungo il vialetto. Alberto svela di camminare sulle Dolomiti per scovare i reperti bellici della Grande Guerra, stare in grandi spazi di silenzio lo ispira, gli permette di liberare la mente per nuovi progetti. “Sono un egoista accentratore, come mi definisce Carlotta, e non ascolto nessuno. Mi lascio scivolare il mondo addosso.” Non

è da tutti raccontarsi sorridendo con tale verità, questo però è in perfetta linea con il personaggio Faccani: un uomo volitivo, un manager dallo sguardo sincero sul mondo, che vive la dimensione intima con grande entusiasmo, come un’epifania, perché non dà nulla per scontato e desidera che i figli crescano con valori precisi, e capiscano il senso della fortuna e il valore della vita, con leggerezza e bellezza, nella condivisione: “Così come mi piacciono le cose vissute, penso che il bello non esiga forzature, il colpo d’occhio mi basta,” perché il bello è negli occhi di chi guarda.

IN QUESTA PAGINA, IL GIARDINO CON PISCINA DELLA LORO CASA SULLE COLLINE DI CESENATICO.

44

IN MAGAZINE


GESTISCI AL MEGLIO I TUOI RIFIUTI AZIENDALI CON I NOSTRI SERVIZI A TUTTO TONDO. Per la tua impresa, per il nostro pianeta accendi il domani con i vantaggi dell’economia circolare.

supporto tecnico e gestione ambientale logistica e trasporti

selezione e stoccaggio

recupero

smaltimento e valorizzazione

Chiamaci e scopri come possiamo ottimizzare la tua gestione ambientale

0543 781022 www.bandinicasamenti.it

attrezzature


ADVERTORIAL

GIOIELLERIA CALONICI QUANDO LA PASSIONE BRILLA PIÙ DI UN DIAMANTE

DI FRONTE ALL’INGRESSO DELLE TERME DI CASTROCARO, DA PIÙ DI 60 ANNI LA GIOIELLERIA CALONICI OFFRE CON PASSIONE L’ESPERIENZA DI FAMIGLIA PER CELEBRARE OGNI OCCASIONE IN MODO PREZIOSO.

1

IN MAGAZINE

La storia della gioielleria Calonici si intreccia a quella di Castrocaro, dove Emma Calonici, figlia di un artigiano orafo, apre il primo negozio nel 1960. Erano gli anni del boom economico, e la città delle Terme stava riscuotendo il suo meritato successo. Il momento perfetto per iniziare un’attività e per condurla con successo, grazie all’aiuto del marito, Sergio, e poi del figlio Massimo che oggi conduce il negozio. Nei primi anni ’70 cambia la location, che diventerà poi l’iconica posizione del negozio: 100 metriquadri fra negozio e retrobottega, completamente ristrutturati nel 2003, in una posizione invidiabile e davvero strategica, di fronte all’ingresso delle terme e accanto al Gran Caffè 900. Più di sessant’anni di storia, l’esperienza che viene tramandata dalla madre al figlio, la competenza di Cristina, una presenza or-

mai trentennale in negozio, la selezione accurata dei marchi di gioielleria più validi, sempre in evoluzione: la gioielleria Calonici è da sempre, e a ragione, un punto di riferimento del settore nel forlivese e si è guadagnata nel tempo una folta schiera di clienti fedeli e soddisfatti. Entrare in negozio significa accedere a un tempio di sogno: un’ampia gamma di prodotti perfetta per celebrare ogni occasione aspetta solo di trovare chi saprà apprezzarne il valore e l’essenza artistica: articoli in oro, argento e pietre preziose, perle, orecchini, bracciali, oltre a una interessante selezione di orologi, gioielli in corallo, con le perle, bigiotteria d’argento, gioielli con diamanti, orologi di moda, brillanti, gioielli di platino, portaritratti, cinturini per orologi, gioielli moderni, solitari, la lista prosegue con gli articoli in vetro di Murano

direttamente dalla fornace Venini. Una carrellata che non rende giustizia ai più rappresentativi nomi che li propongono: a marchi storici come Damiani, Davite & Delucchi o Moraglione, si sono affiancate aziende di tendenza ma sempre di altissima qualità come Novecentonovantanove, Wdg e Rubinia con le affermatissime linee Filodellavita e Filodamore. Massimo e Cristina saranno al vostro servizio in ogni fase della vita del gioiello, dall’orientamento alla scelta fino all’assistenza post-vendita, perché i gioielli hanno bisogno di una cura costante per rimanere perfetti nel tempo: oltre alla pulitura e alla riparazione, ci si può rivolgere alla gioielleria Calonici anche per l’infilatura di perle e il cambio batterie e cinturini per orologi. Ai laboratori selezionati nella zona, si aggiungono i gioiellieri di Va-


ADVERTORIAL

TEMPO FA SI VENDEVA SOLO ORO BIANCO; ORA FINALMENTE ANCHE PER L’ORO GIALLO CI SONO INTERESSANTI PROPOSTE DA MARCHI IMPORTANTI COME DAMIANI. STESSA COSA PER L’ORO ROSA. STA TORNANDO ANCHE IL PEZZO DI GIOIELLERIA UN PO’ IMPORTANTE, CON PIETRE PIÙ GRANDI.

lenza: a questo famosissimo distretto dell’oro italiano con più di 150 anni di storia alle spalle, si rivolgono per le sfide più difficili e per la creazione di gioielli personalizzati su disegno del cliente. “Ciò che amo di più del mio lavoro – confessa Massimo Biondi – è poter raccontare ai clienti le caratteristiche dei singoli gioielli, trasmettergli il valore dell’artigianato che c’è dietro, trovare il singolo pezzo che fa dire ‘voglio questo!’” Ma non è tutto: “Adoro anche scoprire le novità e le piccole rarità che le aziende produttrici ci propongono e che saremo gli unici a offrire nei dintorni: il rapporto con i fornitori è imprescindibile ed è meraviglioso poter mostrare ai miei clienti le novità del settore appositamente selezionate per loro.” L’ultima novità, in fatto di marchi, è la proposta dei gioielli Demeglio: “Si tratta di oggetti in ceramica hi-tech e pietre naturali, di grande modernità.

Infatti grazie al meccanismo della molla elastica, non è necessario avere una chiusura e sono comodissimi e pratici. Sono gioielli da portare tutti i giorni, in oro e diamanti.” E per i trend della moda cosa si può dire? “Tempo fa si vendeva solo oro bianco; ora finalmente anche per l’oro giallo ci sono interessanti proposte da marchi importanti come Damiani. Stessa cosa per l’oro rosa. Sta

tornando anche il pezzo di gioielleria un po’ importante, con pietre più grandi.” Che sia un anniversario, un compleanno, un matrimonio, un’occasione speciale o semplicemente un modo per coccolarsi, un gioiello è sempre la risposta giusta. Lasciarsi ispirare, poi, è ancora più facile oggi, grazie alle pagine Facebook e Instagram della gioielleria Calonici!

Via Marconi, 7 Castrocaro Terme | T. 0543.767305 | www.gioielleriacalonicicastrocaro.it IN MAGAZINE

2


VISITARE

La mia

ITACA

FORLIMPOPOLI RACCONTATA DALLA PENNA DEL GIORNALISTA MASSIMO PANDOLFI, CHE HA RITROVATO NELLA CITTÀ ARTUSIANA UN LUOGO IN CUI VIVERE E RIFUGIARSI.

L

di Massimo Pandolfi / ph Andrea Bonavita

“L’incontro, con Forlimpopoli, il mio luogo del cuore, è stato casuale. Eravamo alla fine degli anni Novanta, il lavoro di giornalista mi stava portando ormai lontano dalla mia Romagna ma in Romagna volevo comunque tenere una base, per mille motivi, io che sono originario della Provincia di Ancona ma che già a tre anni vivevo a Forlì. Cercavo una casa: Forlì, Castrocaro, Faenza o magari verso il mare. Non importava dove, importava la Romagna. Ho trovato la mia Itaca a Forlimpopoli. La conoscevo Forlimpopoli, certo, ma non benissimo. Da ragazzi ci si fermava all’alba da Maltoni per un bombolone, dopo le notti di baldoria al mare. Oppure, se una sera dopo mezzanotte ti veniva voglia di una pizza, correvi alla Domus, garanzia di apertura anche alle due di notte. Lo è ancora. E poi i pranzi di lavoro con i colleghi di Cesena (io che ho cominciato alla redazione di Forlì del Resto del Carlino) da Edo, a metà strada. Oppure i mitici primi piatti dall’Anna. O ancora la Segavecchia e quel nome, Pellegrino Artusi, che cominciava ad essere ripetuto a più non posso per farlo entrare nel cuore e nella

48

IN MAGAZINE

testa dei forlimpopolesi. Forlimpopoli era anche sinonimo di zuccherificio Sfir e distilleria Orbat, due colossi che davano lavoro a mezza cittadina. E i tre dell’Ave Maria: Sante Bastoni, Silvano Burnacci e Miro Mancini, tre signori tutti d’un pezzo che in tempi eroici si inventarono il Mercatino del calciatore dilettante, idea poi scopiazzata in tutta Italia. Ma questa era la Forlimpopoli dei miei ricordi. Poi a Forlimpopoli sono tornato per viverci, fuggirci, rifugiarmici. La mia prima cartolina è quella che vedo davanti agli occhi, io che risiedo in centro, quando esco di casa: la Chiesa dei Servi. Un gioiello costruito a metà del 1400. Mi commuovo ogni volta che entro lì dentro e ammiro la pala dell’Annunciazione dipinta da Marco Palmezzano, allievo del Melozzo da Forlì. Tanti forlimpopolesi (e non solo forlimpopolesi) hanno scelto la Chiesa dei Servi per sposarsi, abbracciati nella loro promessa d’amore fra le sei grandi nicchie con altari ornati da dipinti di pregio. Dopo l’irrinunciabile caffè alla Tazza d’Oro ecco a 100 metri la Rocca, prima cartolina ufficiale di Forlimpopoli. All’interno, il Teatro Verdi è una piccola,


IN MAGAZINE

49


“PER ME CHE RISIEDO IN CENTRO, LA PRIMA CARTOLINA È QUELLA CHE VEDO QUANDO ESCO DI CASA: LA CHIESA DEI SERVI” AFFERMA MASSIMO PANDOLFI. MA ANCHE, IL TEATRO VERDI, LA ROCCA, I RISTORANTI, UNA PASSEGGIATA ALL’ALBA AL PARCO URBANO.

IN APERTURA, MASSIMO PANDOLFI AL TEATRO VERDI. IN ALTO, LA CHIESA DEI SERVI. SOTTO, PANDOLFI PASSEGGIA AL PARCO URBANO DI FORLIMPOPOLI.

50

IN MAGAZINE

splendida bomboniera, nota soprattutto per la scorribanda criminale nel 1851 di Stefano Pelloni, il Passatore, e dei suoi amici briganti. La famiglia Artusi, scioccata, lasciò Forlimpopoli dopo quella notte di follia e si rifugiò a Firenze. Del Teatro Verdi adoro anche la sua... succursale estiva, il cinema sotto le stelle della Rocca d’estate: di rigore almeno una visione a stagione. Lascio alle spalle la Rocca, attraverso a piedi la via Emilia e mi dirigo prima che posso, a volte anche all’alba, al parco urbano: è praticamente cresciuto con me, lo hanno inaugurato nel 2006. Una sana passeggiata, qualche corsetta per aprire i polmoni ma anche

il cuore quando ti vedi di fronte il panorama e gli occhi finiscono per arrampicarsi verso il colle di Bertinoro. C’è uno strepitoso ‘circuito’ che a un certo punto ti fa passare dai campi e ti fa poi uscire dal comune di Forlimpopoli per entrare in quello di Bertinoro. Cammini circondato dai vigneti. Fra i miei recenti posti del cuore

ci sono un ristorante e una gelateria: la Locanda alla mano e il Km7. Arrivano commensali da tutta la Romagna per gustarsi il mangiare e il gelato di questi due paradisi artusiani. Quello che mi è sempre piaciuto di più di Forlimpopoli è però una cosa che non si può fotografare, non esistono cartoline per rappresentare ciò che voglio provare a scrivervi: l’identità. Sì, quello che qualcuno definisce l’orgoglio artusiano: uno che è di Forlimpopoli è di Forlimpopoli e basta. E non è così scontato per un piccolo centro, di pianura, schiacciato tra i ‘colossi’ Forlì e Cesena. Nei mitici anni delle prime feste artusiane c’era un paese intero che scendeva in cortile per apparecchiare, buttare giù la pasta, mangiare e dare da mangiare. Tutti erano, eravamo, coinvolti. Ora siamo cresciuti, arrivano le TV, è nata la splendida casa Artusi, rilanciamo il paese proprio attorno a Pellegrino, la cui statua perennemente incappottata mi saluta ogni volta che torno a Itaca, arrivando da Forlì. Tutto più grande, tutto più regolare, tutto perfetto: però, ve lo confesso, mi manca un po’ quel pizzico di sana follia di una volta.


VITTORI VIVAI - LE ROSE, I GIARDINI Dal 1870 coltiviamo una passione. Il nostro vivaio ed il roseto dimostrativo sono aperti al pubblico, per una passeggiata in paradiso, tutto il mese di maggio a FORLIMPOPOLI, in via Emilia per Forlì 1420. Per qualsiasi informazione chiamateci allo 0543 743472 (anche whatsapp) o scriveteci a vittorivivai@gmail.com

www.vittorivivai.it |

vittori_vivai |

Vittori vivaismo giardinaggio collezione di rose


ADVERTORIAL

MEDICINA PREDITTIVA E DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DI ULTIMISSIMA GENERAZIONE A SERVIZIO DI DUE MONDI LUCIA MAGNANI HEALTH CLINIC

LUCIA MAGNANI PROPONE PERCORSI DI BENESSERE E PREVENZIONE INTEGRANDO NUOVE PRESTAZIONI SANITARIE DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E MEDICINA PREDITTIVA.

1

IN MAGAZINE

Ricerca scientifica, prevenzione, salute, bellezza e benessere: sono le pietre miliari su cui poggia le fondamenta la Lucia Magnani Health Clinic di Castrocaro Terme. Un centro d’eccellenza, inserito in un splendido parco secolare di 8 ettari, dove riprogrammare la propria esistenza e schiudere le porte della longevità. La Clinica è il tempio in cui prende vita Long Life Formula®, metodo scientifico ideato dalla dottoressa Lucia Magnani e dal suo team di ricercatori, frutto di anni di studi sullo stress ossidativo, causa dell’invecchiamento cellulare e preludio all’insorgenza di numerose patologie. Durante il soggiorno in Clinica, in ambienti eleganti, confortevoli e ricchi di fascino, ogni cliente acquisisce un corretto stile di vita attraverso un percorso personalizzato, che prende avvio da un check up medico di alta specializzazione. Lucia Magnani Health Clinic, che fa parte della rete

sanitaria di GVM Care & Research (gruppo leader in sanità, ricerca e industria biomedicale), da oggi dispone di un nuovo centro di diagnostica per immagini di ultimissima generazione, che annovera tomografia computerizzata TC e Risonanza Magnetica whole body per tutti i distretti corporei e per: indagini predittive su formazioni neoplastiche, tc calcium score cardio tac e ecocardio; prevenzione delle patologie cardiovascolari; MOC per lo studio del meta-

bolismo osseo; infine, per un percorso di prevenzione Donna (Percorso Rosa). Punta di diamante della Lucia Magnani Health Clinic sono i 7 percorsi Long Life Formula®, Relax, Energy, Clean, Evergreen, Sport, Weight-loss, Restart, a cui si sono recentemente affiancati i 5 percorsi salute, Restart Cardio polmonare, immunità, Smoke, Post Covid e, novità dell’anno 2021 “il Percorso LongLife Formula Happines Route (Felicità),” spiega Lucia Magnani, “per dare uno slancio positivo basandosi sulla scienza per contribuire a uscire da un difficile momento personale e sociale.” Dopo analisi sofisticate sullo stress ossidativo, un attento Check Up, per ogni cliente viene pianificato un regime alimentare personalizzato, una visita posturale, una valutazione dello stato di fitness e la programmazione di un’attività fisica specifica oltre a trattamenti estetici e termali con le acque e i fanghi di tradizione millenaria delle Terme di Castrocaro. Il cliente, seguito dai migliori specialisti in campo medico e da un tutor personale, verrà monitorato a distanza anche nei mesi successivi al soggiorno in struttura, di durata differente a seconda delle esigenze e degli obiettivi individuali, tramite un servizio di recall da parte dello staff sanitario della Clinica.


ADVERTORIAL

UN NUOVO POLO SANITARIO D’ECCELLENZA: TERME DI CASTROCARO

“La stagione 2021 schiude nuove frontiere nel mondo Terme di Castrocaro, presidio che annovera le Terme curative, il Centro di riabilitazione fisioterapica in acqua termale, Il Poliambulatorio specialistico e la spa termale che, uniti al nuovo centro di diagnostica per immagini, rendono la struttura un nuovo polo sanitario di eccellenza in linea con il concept proposto dalla nostra Holding GVM Care & Research”, spiega Lucia Magnani, Amministratore Delegato. “Unitamente con le nostre strutture Primus Forli Medical Center, San Pier Damiano Hospital e Maria Cecilia Hospital Cotignola, per offrire un servizio di risposta sanita-

ria globale a servizio del territorio. Alla struttura si potrà accedere in regime privato o attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, per la maggior parte delle prestazioni. Il Poliambulatorio delle Terme di Castrocaro si avvale della tecnologia del Centro di Diagnostica per Immagini con Tac, Moc, Risonanza magnetica e Mammografo per individuare le fragilità, la predisposizione a sviluppare malattie e le patologie in fase precocissima.” Il Centro di riabilitazione, che integra le proprietà delle acque termali con le più moderne tecniche fisioterapiche, propone anche uno specifico percorso per la diagnosi e la

cura degli effetti a lungo termine del Covid-19: postumi non solo a livello respiratorio ma anche cognitivo, neuromuscolare e psicologico, spesso trascurati o sottovalutati. Alle proposte del Poliambulatorio e della Lucia Magnani Health Clinic, sono pertanto pienamente attive le Terme di Castrocaro che, in totale sicurezza, erogano cure per numerose patologie che interessano l’apparato muscolo – scheletrico, le vie respiratorie, l’apparato vascolare e quello gastroenterico; senza tralasciare le prestazioni legate ai disturbi della sfera ginecologica, patologie gengivali e affezioni dermatologiche.

Via Guglielmo Marconi 14/16 Castrocaro Terme (FC) - T. 0543 412800 info@luciamagnanihealthclinic.it - www.luciamagnanihealthclinic.it IN MAGAZINE

2


FOTOGRAFARE

Italy

Cartoline da

L’ALLEGRIA DEL GIALLO, LA PASSIONE DEL ROSSO. IN QUESTO NUMERO ABBIAMO INTERPRETATO FORLÌ E CESENA CON UN TOCCO DI CREATIVITÀ IN PIÙ GRAZIE ALLE FOTO DI CARTOLINE DA FORLÌ & DINTORNI E FOTOGRAFIAMO CESENA!

#cartolinedaforligiallo

ANNA MARIA D’AMBROSIO Corte interna, corso Mazzini HO SCATTATO PERCHÉ

GIUSEPPE DE SARIO Piazza Guido da Montefeltro, ex Palazzo Enel

HO SCATTATO PERCHÉ

Faccio foto nella “posizione della rana”. Da qui le architetture appaiono più slanciate e maestose.

Forli

ELENA ARCANGELONI Ex fabbrica Battistini, murales STEFANIA SOLDA Rotonda di Carpinello, il maggiolino giallo

54

IN MAGAZINE

HO SCATTATO PERCHÉ

Rimanere con i piedi per terra è importante, ma le emozioni sono quelle che rendono la vita straordinaria. Volare può essere però pericoloso…e il paracadute necessario.

Quello che conta per me è fermare un momento che mi colpisce. Questa foto l’ho scattata approfittando di un portone aperto da cui si intravedeva un bel cortile.

HO SCATTATO PERCHÉ

Ero pensierosa mentre bevevo un cappuccino. La bambina l’ho vista all’improvviso. Ho pensato: “Bella bimba, oggi il tuo cielo è il mio cielo!”


#fotografiamocesenarosso

SIMONE RAGAZZINI Il ponte della Ferrovia

HO SCATTATO PERCHÉ

Mi ha sempre affascinato il passaggio dei treni sul ponte della ferrovia. Con il drone sono finalmente riuscito a cogliere tutta la forza della locomotiva.

ALESSANDRO TOLO ANTOLINI Rotonda Lugaresi, il cavalluccio

HO SCATTATO PERCHÉ

Mi piace ritrarre l’alba. Il cavalluccio si stagliava sul rosso del cielo e sembrava galleggiare nella leggerezza del momento.

Cesena

ROBERTO GORI Chiesa di San Cristoforo HO SCATTATO PERCHÉ

GENNARO TACCHETTI Contrada Albertini HO SCATTATO PERCHÉ

Sono rimasto colpito dalle tende rosse che incorniciavano l’ingresso della chiesa e la solennità delle statue che si innalzavano verso il cielo.

Passeggiavo per il centro storico di Cesena, una stupenda luce pomeridiana ha illuminato il portico guidando il mio sguardo verso la parete rossa.

IN MAGAZINE

55



CONDIVIDERE

Pet’s

AMORE CRISTINA BARDUCCI E SILVIA CAMPORESI CI RACCONTANO IL RAPPORTO SPECIALE CON I LORO CANI, CHE SONO A TUTTI GLI EFFETTI PICCOLI MEMBRI DELLA FAMIGLIA.

P

di Clarissa Costa e Dolores Carnemolla / ph Andrea Bardi e Gianmaria Zanotti

“Padrone? Preferisco pensare a me come il loro umano, la loro famiglia.” È così che Cristina Barducci, psicoterapeuta, psicologa e funzionaria amministrativa del Comune di Cesena, definisce il rapporto con i propri cani: mamma Marie Otis, tredici anni, e i suoi due figli, Ruby Lou Salomè e Benjamin, di sette. “Mi hanno cambiato la vita,” racconta. “Prima ero molto presa dal mio lavoro mentre ora mi dedico di più al tempo libero e allo stare all’aria aperta. La giornata è scandita da tutte le passeggiate possibili e loro adorano fare lunghe camminate in campagna.” Quella di Cristina è proprio una vera piccola Banda Bassotti, con personalità ben distinte tra loro: “Marie è più individualista e ama passare il tempo a prendersi cura di sé, mentre gli altri due sono sempre in competizione tra loro, per il cibo ma anche per la mia attenzione. Se Benjamin è molto coccolone, Ruby invece è sveglia, smart, e scaltra. In generale, ai bassotti piace rubacchiare gli oggetti che trovano per casa, e infatti trovo spesso i loro piccoli furti sepolti tra le coperte delle cucce!” Cristina non è cresciuta in una IN MAGAZINE

57


“HANNO CAPITO PERFETTAMENTE IL MIO BISOGNO, SI COMPORTANO COME DEI FIGLI PERCHÉ SANNO CHE QUESTO SONO PER ME,” SPIEGA CRISTINA BARDUCCI. “NANÀ È CONVINTA DI ESSERE LA SORELLINA DELLE MIE FIGLIE,” AFFERMA SILVIA CAMPORESI.

famiglia con animali e la scelta di prendere il primo cane, spiega, nasce in realtà da un rinnovato desiderio di maternità che non le è stato più possibile realizzare. “Dopo aver ponderato l’idea per un po’ di tempo e aver fatto alcune visite presso un allevamento, ho pensato che con un cagnolino avrei risolto la tristezza. Così è stato: Marie mi ha guarito dalla malinconia. I bassotti sono una razza molto acuta e hanno capito perfettamente il mio bisogno, in qualche modo loro si comportano come dei figli perché sanno che questo sono per me.” Se poi pensiamo che Cristina è stata anche l’ostetrica di emergenza per la sua Marie, quando il veterinario non si è

58

IN MAGAZINE

presentato, possiamo comprendere ancora di più quanto sia profondo il legame che li unisce. “Vedendo che Marie faticava a partorire ho capito che dovevo fare qualcosa. Li ho fatti nascere, ho anche aiutato Benjamin a respirare, e quindi li considero come dei figli.” Il cane oggi è diventato a tutti gli effetti un membro della famiglia e no, non è un’esagerazione. “Ha il carattere di una bambina di quattro anni, è giocosa e intelligente ed è convinta di essere la sorellina delle mie figlie,” racconta Silvia Camporesi, nota artista e fotografa forlivese, riconosciuta in ambito nazionale e internazionale. Sorride e si intenerisce quando le dico che stavolta l’intervista non riguarderà il suo lavoro ma la sua cagnolina, una meticcia con predominanza volpina, di nove anni. “L’abbiamo chiamata Nanà perché in francese vuol dire ragazza e quindi con questo nome le abbiamo dato una sorta di destino perché lei si sente più una bambina che una cagnolina,” racconta. “Imita gli stessi comportamenti delle mie bambine di quattro e sei anni. Quando alla mattina porto le mie figlie all’asilo, lei sale in macchina con noi, in

mezzo ai loro seggiolini e si mette su due zampe. Un’altra cosa molto buffa che fa,” continua Silvia, “è che quando entra in casa qualcuno, per prima cosa abbaia, poi scappa. Va’ nella camera delle bimbe a recuperare un loro oggetto, un calzino o un giochino, poi torna davanti alla persona che è entrata in casa e orgogliosamente mostra quello che tiene tra i denti. È il suo modo di dire qui siete a casa mia, questa e le bambine sono le mie, ha questo senso di protezione enorme nei confronti delle bambine, della casa e lo manifesta in questo modo. La cosa incredibile è che non prende mai oggetti miei o di Andrea, il mio compagno, ma sempre e solo delle piccole. Ci fa morire dal ridere.” Nanà era stata abbandonata e Silvia l’ha accolta in famiglia, regalandosela per i suoi quarant’anni. Nanà si è subito considerata la terza figlia e occupa tutti gli spazi della casa, soprattutto divani e letti. “Non è il mio primo animale domestico,” conclude Silvia, “ho sempre avuto animali fin da piccolissima: cani, gatti, conigli, porcellini d’India, un pappagallo, un pony. Una casa senza un animale domestico per me non è concepibile.”


COSTRUISCI IL TUO FUTURO CON METODO

SCOPRI I PIANI DI ACCUMULO FIDEURAM PIANIFICA IL TUO FUTURO L’investimento progressivo nasce per ricercare valore anche in contesti complessi guardando con fiducia al futuro. Carlo Venturini Private Banker* Consulente Patrimoniale EFPA European Financial Advisor

Adottare un metodo di investimento programmato può aiutarti a finalizzare il tuo risparmio nonché a cogliere le opportunità dei mercati finanziari. Inoltre, per supportarti nella gestione e nella pianificazione degli investimenti, Fideuram, nell’ambito dell’offerta dei Prodotti, ti mette a disposizione i seguenti servizi accessori flessibili: • la Conversione programmata che permette di riallocare il tuo capitale nei comparti selezionati in modo progressivo e metodico fino a raggiungere la ripartizione desiderata dell’investimento;

Filippo Venturini Private Banker* https://alfabeto.fideuram.it/#/filippo.venturini

• il Rimborso programmato* che consente di creare un piano di rimborso periodico per disporre del tuo risparmio con regolarità e costanza. * I rimborsi non costituiscono forme di rendimento sul capitale investito.

CONTATTACI PER AVERE MAGGIORI INFORMAZIONI Ufficio dei Private Banker Fideuram di Forlì Piazza Orsi Mangelli, 5 Tel. 0543 451911 Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per conoscere i prodotti collocati da Fideuram che offrono l’investimento programmato o gli altri servizi accessori descritti nel presente documento, la invitiamo a rivolgersi al suo Private Banker* di riferimento che le illustrerà in modo dettagliato le caratteristiche, i rischi e i costi dei prodotti stessi. Prima della sottoscrizione si raccomanda di leggere attentamente, il Documento contenente le informazioni chiave per l’investitore (“KIID”) e il Prospetto (disponibile su richiesta), messi a disposizione dai Private Banker* e reperibili sul sito di Fideuram o sui siti internet delle Società di cui Fideuram colloca i prodotti ai quali è possibile accedere anche mediante i link presenti sul sito internet di Fideuram (www.fideuram.it). * Il Private Banker è un professionista della consulenza finanziaria, previdenziale ed assicurativa iscritto all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari.

Banca del gruppo


Entra nel mondo dell’elettrico da

De Stefani

De Stefani S.p.A. Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz Ravenna - Imola - Cesena, www.destefani.net


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.