Cesena IN Magazine 01 2024

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n.1 2024 www.inmagazine.it cesena AURELIO MANUZZI TRA CALCIO E IMPRESA DAVIDE SAVELLI ARTIGIANO DELL’AUDIOVISIVO AZZURRA GASPERINI LA RICETTA DEL SUCCESSO Leggi la rivista online

In questo numero, dedichiamo la copertina al forlivese Davide Savelli, autore di programmi per la tv, la radio, il cinema e del podcast con lo storico Alessandro Barbero, e al cesenate Aurelio Manuzzi, ceo della Manuzzi Frutta Secca e presidente dell’Accademia Calcio Cesena. Azzurra Gasperini, in arte Azzuchef, racconta di come ha trasformato la sua passione per la cucina in una piccola impresa, e Luca Ceredi ci accoglie nella sua Koi Farm nelle prime colline cesenati, in cui alleva carpe giapponesi. Scopriamo poi i tanti luoghi in cui immergersi tra i tulipani in fiore e il campanile di San Mercuriale, tornato protagonista a Forlì dopo il restauro. Incontriamo infine Andrea Raggini, che anima la community del portale Emilia-Romagna Meteo, e Alessandro Resch, esperto di biomeccanica del nuoto. Buona lettura!

Anno XXVI N.1

marzo/aprile Reg. di Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n.27

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Clarissa Costa, Paola Francia

Coordinamento di redazione: Roberta Invidia

Artwork e impaginazione: Francesca Fantini

Ufficio commerciale: Gianluca Braga

Stampa: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN)

Chiuso per la stampa il 03/04/2024

Collaboratori: Barbara Baronio, Chiara Bissi, Andrea Bonavita, Anna Chiarini, Francesca Miccoli.

Fotografi: Alessandro Bachiorri, Andrea Bonavita, Caterina Errani, Roberto Serra, Gianmaria Zanotti.

EDITORIALE
DI ANDREA MASOTTI
12 06 PROFILI DAVIDE SAVELLI 06 40 24 12 PROFILI AURELIO MANUZZI 18 BUSINESS AZZURRA GASPERINI 24 NATURA LA COLLINA DELLE CARPE 30 PRIMAVERA UN MARE DI TULIPANI 35 LUOGHI IL CAMPANILE DI SAN MERCURIALE 40 METEO ANDREA RAGGINI 47 SPORT ALESSANDRO RESCH 04 PILLOLE NOTIZIE DALLA PROVINCIA Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte. In ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla privacy, se non vuoi più ricevere questa rivista in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it Scopri
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CATERINA SFORZA NOBILE GUERRIERA

FORLÌ | Un libro da colorare pensato per i bambini di tutte le età e dedicato al personaggio di Caterina Sforza. È l’ultimo volume edito da Edizioni FOG, casa editrice indipendente, dal titolo Caterina Sforza. Nobile guerriera . Per la prima volta la celebre contessa vissuta nel Rinascimento è protagonista di un originale album da colorare, che offre un’esperienza unica combinando la narrativa di Dolores Carnemolla, giornalista e poeta, e il talento artistico di Marcello Orbiglioli. L’album è composto da 30 disegni in grande formato e in bianco e nero e offre una connessione originale con la storia in modo educativo e divertente.

TORNANDO A EST

Creazioni artigianali PILLOLE

FUORI DAGLI SCHEMI CON I CCCB

FORLÌ | Si autodefiniscono ‘CiCCioni con la Barba’, partecipano a un campionato locale di calcio a 7 CSI e vogliono rivoluzionare l’idea di sport amatoriale a Forlì. Uniti dalla passione per il pallone, la cucina, la letteratura, il cinema e la storia, i CCCB sono una squadra amatoriale con un progetto comunicativo e culturale fuori dagli schemi, votato alla collaborazione con persone, associazioni e piccole imprese del territorio. Di recente hanno conquistato le scene della standup comedy locale, oltre a quelle di Piazza Saffi con uno stravagante flashmob

CESENA | Partono le riprese del film Tornando a Est, sequel di Est Dittatura last minute, il lungometraggio cesenate ispirato al libro di Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi. Antonio Pisu firma la regia e la sceneggiatura, ispirata ai racconti dei tre amici cesenati che, negli anni Ottanta, amavano viaggiare nell’Est ancora chiuso all’Occidente.

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DAVIDE TRA SCRITTURA E AUDIO-VIDEO: UNA BRILLANTE CARRIERA DIETRO LE QUINTE SAVELLI

‘Un artigiano dell’audiovisivo’. Un’espressione che ben riassume nella sua brevità la molteplicità dei talenti di Davide Savelli, cinquantaseienne forlivese autore di programmi televisivi, radiofonici, cinematografici e podcast. Inchieste e storie che un tempo sarebbero state definite di nicchia e che oggi un fare narrativo godibile ha reso alla portata di tutti. Regista e scrittore, uomo brillante nato per raccontare – lontano dalla fama dei riflettori perché quasi sempre dietro le quinte – Savelli ha costruito la propria carriera su una formazione solida ed esperienze maturate sul campo, propiziate da incontri speciali.

“Sono cresciuto a Forlì nella stradina chiusa di via Biagiolini, giocando con amici e amiche che ricordo con grande affetto,” racconta Davide rivisitando gli albori. “Tra i vicini di casa Claudio Chieffo, che talora scendeva in strada e organizzava staffette per noi bambini.” L’adolescenza è consumata tra i fermenti giovanili e lo sviluppo di interessi artistici e

culturali. “Intorno ai 16-18 anni cantavo nel gruppo musicale post punk ‘Nausea’ e frequentavo i meravigliosi centri giovanili forlivesi, voluti da Flavio Montanari, bravissimo e compianto assessore a cui va ascritto grande merito per la nascita del polo universitario forlivese.” Accanto a quella per la musica c’è sempre stata la passione per la scrittura, “amata sin dai banchi delle elementari alla Benedetto Croce. Nel tempo mi sono cimentato nella stesura di testi di canzoni ma anche di articoli per riviste, a partire da Ottimomassimo, periodico dell’Arci nel formato millelire, curato graficamente dall’artista Marco Neri, oggi docente universitario già protagonista alla Biennale di Venezia.”

Durante il percorso accademico la scoperta della vocazione per la storia non occidentale, ovvero quella meno conosciuta e convenzionale. A schiudere le porte di un futuro da incorniciare è l’incontro con due insegnanti illuminate: Anna Maria Gentili, docente di Storia e istituzioni dei paesi afroasiatici all’U-

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PROFILI
DI FRANCESCA MICCOLI FOTO ROBERTO SERRA

niversità di Bologna, e Marcella Emiliani, con cui Davide consegue la laurea in Storia del Medio Oriente contemporaneo. “Docente meravigliosa e persona straordinaria, che porto nel cuore,” spiega con viva emozione. “Una grande giornalista, autrice televisiva di Mixer. Nata, tra l’altro, il 2 luglio, come me. Un incrocio magico.” È grazie alla professoressa che Savelli acquisisce “lo stimolo necessario a proseguire gli studi anche grazie a una borsa di ricerca post laurea che mi ha portato un anno in Giordania. Dove ho studiato arabo e iniziato collaborazioni giornalistiche più strutturate, con la radio svizzera e con la rivista Diario della settimana, diretta dalla coppia Deaglio e Foa.”

Poi, ecco l’occasione della vita. “Complici le vacanze ferragostane, mi trovai a essere l’unico giornalista, peraltro senza tesserino,

UN INCONTRO

MAGICO È QUELLO

CON ALESSANDRO

BARBERO, CON IL

QUALE HA REALIZZATO

TANTI SPECIALI TV: SU DANTE, NAPOLEONE, IL 1492, E IL NOTO

PODCAST CHIEDILO

A BARBERO, FORMAT

DIVERTENTE E LEGGERO, CHE HA

SUPERATO GLI 8 MILIONI DI ASCOLTI.

presente in terra giordana quando scoppiò la rivolta del pane. Giuliana Sgrena, giornalista de Il Manifesto conosciuta al seguito del Ministro degli Esteri Susanna Agnelli, mi propose un reportage poi divenuto un paginone.” Gli articoli per Diario della settimana, molto apprezzati, aprono le porte della redazione esteri di Diario. “Accettai la proposta di trasferirmi stabilmente a Roma. Un grande passo che mi permise di capire come la mia strada fosse quella del racconto e del racconto audiovisivo. Così sono diventato autore tv.”

Il curriculum si allunga e il nome di Savelli comincia a rimbalzare sulle labbra degli addetti ai lavori. Il ragazzo è in gamba e il passaparola alimenta una sorta di calciomercato con il giovane forlivese molto ricercato. “Ho ricevuto proposte di lavoro sempre più interessanti; sono divenuto capoprogetto di alcune serie tv di discreto successo quali Storia proibita del ventesimo secolo prodotta da History Channel, trasmessa in prima serata su La7, venduta in edicola e in libreria. Poi tanti altri programmi. Ricordo con piacere Passato prossimo, inchieste storiche raccontate da tre giornalisti come Luca Sofri, Corrado Formigli, oggi al timone di Piazza Pulita, e Alberto Nerazzini, ideatore e direttore del Festival del giornalismo investigativo Dig. A distanza di quasi un quarto di secolo, con Corrado e Alberto ci siamo ritrovati a collaborare a Cento Minuti, un nuovo progetto di inchiesta in prima serata su La7 da lunedì 8 aprile. Mi hanno chiesto di sviluppare il racconto visivo, la grafica, la confezione complessiva.” Altro incontro magico quello con Alessandro Barbero. “Assieme abbiamo realizzato tanti speciali tv: su Dante, Napoleone, il 1492. Un anno fa ho accettato la proposta di seguire la direzione editoriale di Chora Storia, una linea di Chora Media, principale società di produzione di podcast in Italia.” Ed è subito nato il podcast settimanale Chiedilo a Barbero, format divertente e leggero, che ha superato gli 8 milioni di ascolti. “A maggio inoltre uscirà la miniserie La lunga notte

8 PROFILI
PH ALESSANDRO BACHIORRI

La posa è importante.

Anche quando non si parla di selfie.

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dell’impero, poi ci sono tanti altri progetti in cantiere.”

La quotidianità è fatta di sveglie alle 6, lettura antelucana dei giornali – “ahimè online” – dal New York Times al Corriere e a rotazione diversi altri, segue la preparazione del caffè per la moglie Cristina e della colazione per i due figli: il sedicenne Ernesto e la piccola Malvina, 8 anni e in dono il nome di una bisnonna, donna straordinaria e fortissima. Poi incombenze scandite dal calendario Google: mail, call da casa e riunioni in presenza, all’ufficio di Chora in zona Parioli e un paio di volte al mese nella sede milanese e nello studio di registrazione torinese. “Non lavoro poco anche se cerco di ritagliarmi tempo per la famiglia e per un po’ di sport.” Senza dimenticare la città di Saffi. “Poco tempo fa mi sono reso conto di aver trascorso più anni a Roma che a Forlì, dove ancora risiedono i miei genitori e mio fratello, che ha vissuto in prima persona il dramma dell’alluvione

NATIVO DI FORLÌ, CON TRASCORSI

MEDIORIENTALI E UN PRESENTE ROMANO, SAVELLI È OGGI

REGISTA, SCRITTORE, AUTORE DI PROGRAMMI

PER LA TV, LA RADIO E IL CINEMA E DIRETTORE

EDITORIALE DI CHORA

MEDIA STORIA. CENTO

MINUTI È IL NUOVO PROGETTO IN PRIMA SERATA SU LA7.

ma da ‘pellaccia’, come tutti i Savelli, si è già lanciato in nuove avventure. In Romagna ho cugine e tanti amici, che cerco di vedere quando rientro a casa, anche se le opportunità di incontrarsi sono sempre meno.” Il futuro sarà probabilmente nella città eterna, con altri progetti da realizzare. “Mi piacerebbe vedere in forma cinematografica il racconto su Garibaldi in chiave pop, scritto a 4 mani con Barbero. È in mano a una società di produzione, ma temo che richieda un budget troppo elevato.” Molteplici le cartelline word che potrebbero rimanere nel cassetto. “Ma sono molto contento di quello che ho realizzato: sto bene, ho una bella famiglia, il lavoro che amo. Nulla di scontato. E in futuro, sempre più incanutito e spelacchiato, mi vedo ancora a raccontare storie: il lavoro intellettuale ha un pregio, non segue per forza l’evoluzione o involuzione biologica. Fino a che la testa funziona e ci sono buone idee da raccontare, continuerò a farlo.”

10 IN QUESTE PAGINE, L’AUTORE, REGISTA E PRODUTTORE DAVIDE SAVELLI. NELLA PAGINE PRECEDENTE, SAVELLI INSIEME AD ALESSANDRO BARBERO CON IL QUALE HA REALIZZATO DIVERSI PROGETTI TRA CUI IL PODCAST CHIEDILO A BARBERO

AURELIO

L’IMPRENDITORE

‘OPERATIVO’ LEADER NEL MERCATO

DELLA FRUTTA SECCA

MANUZZI

Quando al mattino, più spesso all’alba, lungo la strada che lo conduce al lavoro vede delinearsi all’orizzonte i contorni del suo grande stabilimento il cuore gli si riempie di orgoglio. In lui emerge chiaramente la certezza che la storia da cui arriva sta continuando grazie anche a intuizioni audaci e lungimiranti: così entra in ufficio carico di aspettative e con il desiderio di offrire il buono e il meglio sempre.

Nato e cresciuto in una famiglia dove lavoro e vita sono sempre stati un tutt’uno, Aurelio Manuzzi, classe 1968, è Ceo della Manuzzi Frutta Secca Srl. Egli ha saputo cogliere gli stimoli offerti dal padre Paolo, oggi in pensione, e dallo zio Marino che con garbo e autorevolezza gli hanno offerto i primi insegnamenti di un lavoro che richiede tanta costanza e la capacità di saper compiere delle scelte con rapidità.

“Sono entrato in azienda nel 1990 come aiuto vendite per l’Italia. Quattro giorni dopo il diploma ero a Terni con un commer-

ciante arrivato dalla Turchia per acquistare fichi secchi. Ho sempre intuito che questa sarebbe stata la mia strada. Sin dalla scuola superiore, nei mesi estivi, mio zio Marino e mio padre mi hanno inserito in magazzino per comprendere da dove partiva il lavoro della Manuzzi Fratelli Snc. A quel tempo avevamo iniziato ad affacciarci al mondo della frutta secca solo da qualche anno. Scaricavo cassette di pesche e le selezionavo, mi occupavo di tutto quello che mi veniva chiesto: questa è stata la mia fortuna, perché ho scoperto tutte le fasi di lavorazione dei prodotti.”

Anni preziosi e carichi di emozioni in cui sono racchiuse le prime esperienze che hanno portato Aurelio a seguire le orme tracciate dalla famiglia e anche a compiere passi importanti. “Non so stare tranquillo. Non è un semplice ‘non accontentarsi mai’ ma è il desiderio di voler scoprire e indagare nuovi mondi e possibilità per la Manuzzi Srl.” Con questo modus operandi Aurelio Manuzzi ha concretizzato l’idea, nata nel lontano 1985

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PROFILI
DI BARBARA BARONIO FOTO GIANMARIA ZANOTTI

da una chiacchierata del padre Paolo e del cugino Luciano, sulla frutta secca. “Tutti abbiamo ben chiaro quel momento perché è stato l’inizio del rinnovamento. Nel 2000 abbiamo scelto, arrivando da un periodo in cui seguivamo entrambi i comparti, di dedicarci esclusivamente alla frutta secca e nel 2005 mio padre e i suoi fratelli hanno venduto il magazzino che avevamo in origine. Nello stesso anno è nata la Manuzzi Frutta Secca sotto la guida di mio padre, mia e di Fabio Barbieri, mio compagno di studi, che ho fortemente voluto come socio nell’avventura per occuparsi di tutta quella parte amministrativa e finanziaria che mio padre ed io non

AURELIO MANUZZI, OGGI CEO, ENTRA IN AZIENDA NEL 1990

COME AIUTO VENDITE, SEGUENDO LE ORME TRACCIATE DALLA FAMIGLIA.

“MI OCCUPAVO DI TUTTE LE FASI DI LAVORAZIONE DEI PRODOTTI.”

potevamo seguire con la sua stessa abilità.” A quei tempi la frutta secca è stata una scommessa. “Si trattava di un prodotto che si vendeva solo a Natale e giudicato calorico. Allora ci siamo mossi per rivoluzionare il mercato. Siamo entrati nella rete Nucis Italia – che associa le principali aziende italiane che producono e commercializzano frutta secca ed essiccata con il fine di promuovere e finanziare ricerche scientifiche sui contenuti salutistici di questi alimenti – e abbiamo intrapreso una vera e propria rivoluzione copernicana sulla percezione del cliente. Per quasi 20 anni, con pazienza abbiamo investito in campagne di comunicazione per far comprendere quanto la frutta secca sia sinonimo di benessere. Ne abbiamo valorizzato le proprietà nutritive e abbiamo studiato lavorazioni del prodotto sempre più mirate a esaltarne il sapore naturale e i benefici intrinsechi,” spiega. “L’azienda ogni anno continuava la crescita e ben presto la sede di Gambettola non era più sufficiente a supportare i nuovi volumi. Nel 2012, realizzata l’attuale sede, siamo ‘esplosi’: più spazio ci ha consentito di rispondere con tempestività alle richieste dei nostri clienti e ne abbiamo conquistati di nuovi. Da allora siamo passati dai 2 milioni di euro di fatturato dell’inizio ai quasi 18 milioni di euro del 2023 e quest’anno toccheremo i 20 milioni. Abbiamo ampliato la produzione, offrendo sempre di più prodotti ‘al naturale’, senza tostatura e aggiunta di sale e i più diversi mix di frutta secca con aggiunta anche di cioccolato. L’azienda che agli esordi raccoglieva 9 dipendenti oggi è passata a 25 di cui la maggior parte è con noi da tantissimo tempo.”

La Manuzzi Srl oggi importa i prodotti da tutto il mondo ed è tra le aziende leader in Italia per la commercializzazione di datteri, che restano il prodotto di frutta secca più venduto. Soddisfazioni e importanti conquiste che hanno rafforzato l’amore per il lavoro di Manuzzi che si definisce un ‘imprenditore operativo’, riuscendo a intervenite in ogni fase della lavorazione del prodotto aven-

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PROFILI

AURELIO MANUZZI PORTA IL NOME DEL NONNO AURELIO, FRATELLO DEL DINO MANUZZI A CUI È DEDICATO LO STADIO DI CESENA. IN PASSATO, AURELIO HA GUIDATO IL SETTORE GIOVANILE BIANCO-NERO E OGGI RICOPRE IL RUOLO DI PRESIDENTE

DELL’ACCADEMIA

CALCIO CESENA.

do ricoperto negli anni tutti i vari ruoli in azienda. “Adoro il mio lavoro, l’incontro con le persone e con le diverse culture con cui mi rapporto quotidianamente. L’aspetto che più mi rende orgoglioso è il fatto di poter assumere persone e garantire un futuro a giovani e famiglie. È una responsabilità che avverto e che mi sprona a far sempre meglio. È il mio modo di restituire al territorio e alla mia città quanto mi ha dato in questi anni.” Un’avventura imprenditoriale quella di Manuzzi che è stata possibile grazie al sostegno della moglie Annalisa e dei figli Michele e Filippo. “La mia famiglia in questi anni ha sempre creduto nel mio progetto e i miei figli e mia moglie hanno avuto anche molta pazienza, per gli innumerevoli viaggi all’estero che mi hanno tenuto fuori casa e per i tanti impegni e responsabilità. A volte penso di aver dato troppo tempo al lavoro, ma per tutti coloro che arrivano dalla frutta è indispensabile esserci sempre.” Le sue sono giornate pienissime perché, oltre a portare avanti la storia di famiglia in ambito imprenditoriale, si è sempre dedicato all’altro amore: il calcio. Per lui che porta il nome del nonno Aurelio, fratello del Dino Manuzzi a cui è dedicato lo stadio di Cesena, è inevitabile l’interesse per questo sport. “Sono molto orgoglioso della mia famiglia e del contributo

che nel tempo ha offerto per la crescita della città anche sul piano sportivo.” Quando nel 2018 AC Cesena si è rinnovato con la costituzione del Cesena FC, Manuzzi è stato chiamato a presiedere il settore giovanile. “Oggi il Cesena è passato alla categoria superiore,” spiega con soddisfazione Manuzzi, “ed è bello notare che quattro giocatori che hanno guidato questa cavalcata arrivino proprio dal gruppo giovanile in cui ho creduto tantissimo.” Oggi Manuzzi prosegue il suo impegno con il calcio ricoprendo la carica di presidente dell’Accademia Calcio Cesena, società sportiva dilettantistica Per il futuro Manuzzi immagina il tanto tempo libero che non ha mai avuto. “Non sono una persona che si ancora al passato. Ho dato la vita per il lavoro, ma se tra dieci anni dovessi scoprire che posso affidare a qualcuno il mio progetto affinché la Manuzzi Srl possa raggiungere nuovi obiettivi, non ci penserei due volte. Quando ho venduto la maggioranza delle quote della società a Hyle (fondo italiano che gestisce piccole e medie imprese) non mi sono fatto prendere dalle emozioni. Sono un passionale, ma per le decisioni, quelle più difficili, negli anni sono stato capace di ‘chiudere il cuore e ragionare con il cervello’, perché essere imprenditori, oggi, è anche questo.”

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LA RICETTA

IL LABORATORIO DI CUCINA A SAN MAURO PASCOLI DI AZZURRA GASPERINI

DEL SUCCESSO

DI BARBARA BARONIO

La sua grande maestra è stata nonna Liliana, chef romagnola che per anni ha gestito tre alberghi in Riviera. “Sono cresciuta con lei e sin da piccolissima mi metteva in piedi sulla sedia e cucinavamo insieme. Posso dire di aver iniziato a trafficare in cucina quasi ancor prima di camminare.” Per Azzurra Gasperini, classe 1989, in arte Azzuchef, l’ars culinaria è più di una passione. “Trasformare semplici ingredienti in un piatto che ne colleziona sapori e profumi mi riempie il cuore di gioia. Il cibo mi accompagna nella vita da sempre, e non come carburante, ma come nutrimento della mente.”

Laureatasi in ingegneria edile presso il Campus di Ravenna dell’Università di Bologna, terminati gli studi Azzurra ha fatto le valigie in direzione Milano dove ha lavorato presso Carlo e Camilla in Segheria, ristorante dello chef Carlo Cracco. Un periodo significativo e ricco di esperienze che l’hanno formata,

DOPO UNA LAUREA IN INGEGNERIA EDILE

E UN’ESPERIENZA

LAVORATIVA NEL

RISTORANTE DI CARLO

CRACCO, AZZURRA

GASPERINI LASCIA

IL POSTO FISSO

PER APRIRE IL SUO

COOKINGLAB A SAN

MAURO PASCOLI, IN CUI ORGANIZZA

CORSI DI CUCINA.

tanto da convincerla a concretizzare un desiderio che aveva da tempo: trasmettere agli altri il suo interesse per la cucina e condividere le sue intuizioni e scoperte. È il 2016 quando Azzurra inizia così a organizzare i primi corsi di cucina in tutta la Romagna. “Dopo il periodo da

Cracco,” racconta, “ho avuto la possibilità di essere assunta presso un’azienda meravigliosa legata a quanto avevo studiato all’università, raggiungendo anche posizioni importanti. Sono stati anni intensi dove avevo un doppio impegno. Fino alle 17 ero ingegnere e poi alla sera diventavo Azzuchef, cookinglab teacher.”

Nel 2021 arriva la svolta. Azzurra decide di aprire il suo laboratorio di cucina presso San Mauro Pascoli, la sua terra natale. “L’occasione è arrivata anche grazie a mio padre che ha scelto di fare a me e ai miei fratelli un regalo straordinario. Ha acquistato un palazzo di tre piani, lo ha ristrutturato e ha regalato a ognuno di noi un piano per realizzarvi ciò che più desideravamo. È qui che ho creato Azzuchef CookingLab.”

Ogni settimana, nel suo Lab, Azzurra propone svariati corsi di cucina gettonatissimi da adulti ma anche da bambini. Tra i corsi

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“IL MIO INTENTO È REALIZZARE OTTIME

RICETTE A PREZZI

CONTENUTI, SENZA

MAI RINUNCIARE ALLA QUALITÀ ED EVITANDO

GLI SPRECHI DI MATERIE

PRIME AVVALENDOMI

DELLE ECCELLENZE

DEL TERRITORIO E DEI RIVENDITORI LOCALI.”

che vanno per la maggiore non manca mai quello della pasta fresca, quello dedicato al pesce, al sushi e alla piadina. “Il corso sulla piadina è uno dei miei preferiti perché richiama fortemente le mie origini romagnole e perché la piada è un prodotto che piace veramente a tutti. Uso la ricetta di mia zia che per 45 anni ha gestito un chiosco della piadina: non si trova online e mette d’accordo tutte le varie correnti di pensiero. Di solito propongo ricette veloci e gustose e tendenzialmente vegetariane o a base di pesce,” continua. “S’intenda, io adoro le carni, ma prediligo altri ingredienti. Valuto con attenzione le materie prime e cerco di avvalermi delle eccellenze del territorio e dei rivenditori locali.” Azzurra nella progettazione della sua impresa ha tenuto con-

to di ogni dettaglio, con una filosofia diversa dalle solite ‘scuole di cucina’: “Ho voluto realizzare postazioni in cui, pur cucinando in autonomia, si stia insieme e non isolati. Questo favorisce complicità e condivisione che è un po’ il clima che si crea in una brigata di cucina. Preparare con altri è divertente, aiuta la socializzazione: la compagnia quando si mangia è essenziale.”

Ad oggi, Gasperini segue a 360 gradi tutto il suo progetto: “Come imprenditrice,” racconta, “sto mettendo in campo tutte le competenze acquisite all’università. Il mio intento è realizzare ottime ricette a prezzi contenuti, senza mai rinunciare alla qualità ed evitando gli sprechi di materie prime. Mi occupo anche di individuare i professionisti per alcuni corsi tematici. Come

cookinglab teacher non posso sapere tutto e per alcuni corsi devo avvalermi di specialisti, come ad esempio un sushi chef, ma anche quando non sono l’insegnante di riferimento seguo il lavoro e i miei allievi.”

Azzurra è in continuo movimento. “Il mio lavoro e la mia impresa richiedono un costante aggiornamento. Studio sempre nuovi piatti e soluzioni. Di solito le ricette sono individuate dopo numerosi tentativi.” Ad oggi il lavoro del CookingLab si alterna a quello dei social. Il profilo di Azzuchef raccoglie infatti molto interesse e follower. “Il lavoro quotidiano non manca e ogni giorno è diverso dall’altro. Spero di poter raccogliere prima o poi tutte le mie ricette in un libro. Si tratta di un altro sogno, ma io sono molto determinata.”

BUSINESS
IN APERTURA, AZZURRA GASPERINI ‘AZZUCHEF’ NEL SUO COOKINGLAB A SAN MAURO PASCOLI. SOTTO, DURANTE LA PREPARAZIONE DI UNA RICETTA. PH CATERINA ERRANI
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NATURA

LA COLLINA

LA KOI FARM DEL CESENATE LUCA CEREDI

DELLE CARPE

Vent’anni fa, quando ha intrapreso la sua attività, è stato tra i primi italiani ad approfondire l’affascinante mondo delle carpe Koi, pesci di origine giapponese che attirano lo sguardo per i loro colori sgargianti, le loro sfumature incantevoli e che simboleggiano perseveranza, fortuna e forza. I suoi studi sono sempre stati improntati all’ambiente marino e dopo aver praticato diverse discipline sportive come quella subacquea e l’apnea ha iniziato a occuparsi del settore della biologia marina, fino a diventare una delle più autorevoli voci italiane nell’ambito delle carpe Koi. Parliamo di Luca Ceredi, cesenate doc ed esperto di ambiente marino biotico: ad oggi la sua Koi Farm è una delle principali d’Italia non solo per l’allevamento di carpe Koi, ma anche per tutto quello che concerne la loro cura e gli ambienti in cui devono essere ospitate.

“Sin da bambino,” racconta Ceredi, “sono stato attratto dal mondo sottomarino e dagli ambienti acquatici in genere. Attualmente

mi occupo di consulenza nel campo dell’acquariologia hobbistica, del risanamento degli ambienti acquatici sia naturali che artificiali, della salute della loro componente biotica, della costruzione e del mantenimento di laghetti ornamentali e, in particolare modo, seguo il mio allevamento e la riproduzione delle Koi. Presso la mia Koi Farm, a Borello di Cesena, allevo questi meravigliosi pesci producendo ogni anno circa 500 tosai, esemplari con meno di un anno di vita.” Ha iniziato creando il suo primo laghetto all’interno della corte del palazzo in cui viveva con la famiglia nel cuore del centro storico di Cesena. “I miei genitori sono stati molto disponibili, perché mi hanno concesso la possibilità di sperimentare le mie abilità in questo campo anche mettendo a rischio il giardino del palazzo. Per fortuna tutto è andato liscio. Da allora ho compreso che era necessario trovare un altro spazio e così ho realizzato la mia Koi Farm a Borello dove vivo.” Qui oggi Ceredi alleva solo al-

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DI BARBARA BARONIO FOTO GIANMARIA ZANOTTI
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NATURA

cuni delle innumerevoli tipologie di Koi dal pool genetico di qualità. Inoltre, progetta e realizza laghetti ornamentali e relativi impianti di depurazione biologica e stazioni di biodepurazione.

L’enorme passione per le Koi unita agli studi universitari e a un’esperienza decennale sul campo, lo hanno condotto a occuparsi anche della salute di questi pesci, in particolare sotto l’aspetto della prevenzione. Negli ultimi anni, grazie a un meticoloso lavoro di selezione e di studio delle principali linee di sangue giapponesi, Ceredi è riuscito a ottenere un notevole incremento della qualità delle Koi nate presso la Koi Farm. “C’è scarsa letteratura sulle carpe Koi e poca informazione in generale. Molta della mia formazione arriva dall’esperienza e dall’amore per questa tipologia di pesce. Forse non tutti sanno che possono essere animali da compagnia. Non è facile considerarli come una cane o un gatto di casa, occorre cambiare il proprio modo di pensare. Vivendo sott’acqua, per entrare in

relazione con le carpe Koi è necessario immergersi nelle vasche dove vivono. Possono raggiungere anche la lunghezza di un metro e il peso di 20 chili e hanno la particolarità di essere molto longeve, alcune sono anche centenarie. Negli ultimi anni l’interesse per questi pesci è aumentato in maniera considerevole tanto che anche molte Università se ne stanno occupando e numerosi sono i tirocinanti che scelgono la mia farm per approfondire gli studi sulle Koi in vista della tesi di laurea.” Con la crescente attenzione per questo mondo, Ceredi ha scelto di allevare 5/6 varietà. “L’abilità dell’allevatore sta anche nel selezionare bene i vari esemplari e seguirne con grande attenzione lo sviluppo. Le mie vasche di allevamento hanno una capacità di 11.000 litri cadauna. Al loro interno nuotano numerose Koi, tutte nate presso la Koi Farm, suddivise per età e taglia. L’attività di allevamento della farm si concentra principalmente su determinate varietà di carpe, in modo da potere utilizzare al meglio

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“IL MIO DESIDERIO È CHE L’APPASSIONATO POSSA FAR VIVERE I PROPRI ESEMPLARI NELL’AMBIENTE ADEGUATO. LE CARPE POSSONO ESSERE MOLTO LONGEVE, E DEI VERI E PROPRI ANIMALI DA COMPAGNIA.”

le combinazioni genetiche delle linee di sangue dei riproduttori che abbiamo a disposizione.” Quando le giovani Koi vengono selezionate per la prima volta, l’unica caratteristica che appare evidente è proprio la differenza di taglia tra i vari esemplari, anche perché in questa fase dello sviluppo il caratteristico pattern di ciascuna varietà non è ancora sviluppato e definito. “La percentuale di Koi di buona qualità che rimangono dopo la prima selezione,” spiega Ceredi, “può cambiare a seconda della varietà, da un minimo del 5-7%, ad esempio per le Showa e le Utsuri, fino ad un massimo del 70-75% per le Chagoi, letteralmente note per il loro color tè. Si tratta di una carpa dal colore bronzo chiaro nota per la sua tranquillità, ha una personalità amichevole e raggiunge una grande stazza. Nei mesi successivi si prosegue con ulteriori selezioni fino ad avere esemplari con i colori definiti. A circa 6/7 mesi di vita i tosai possono avere la lunghezza di 13 cm. Tra le carpe più desiderate vi è la carpa Kohaku, dal caratteristico colore bianco e rosso, e poi ci sono le monocromatiche Karashigoi molto docili e dal color mostarda.”

Non troppi pesci in un solo laghetto è l’altra indicazione di Ceredi che, con grande cura, cerca di progettare l’ambiente ideale per i propri esemplari non solo a livello tecnico, scegliendo il sistema di filtraggio, ma anche sotto l’aspetto creativo. “Il mio desiderio è che l’appassionato possa far vivere i propri esemplari nell’ambiente adeguato. Si viene rapiti dai colori e dal fascino di questi pesci, i bambini che vengono in visita alla Koi Farm restano a bocca aperta, ma occorre ricordare che le carpe, come ogni nostro animale, devono essere seguite e curate e il modo migliore per farlo è realizzare un ambiente idoneo alla loro vita.”

27
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47522 Cesena (FC)

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UN MARE

DI TULIPANI

Olanda? No, Cesena. Da qualche anno il tipico paesaggio olandese con distese di tulipani colorati non è poi così lontano. Si moltiplicano infatti, anche da noi, i luoghi dove ci si può immergere nella suggestione di migliaia e migliaia di bulbi in fiore. E Cesena, da questo punto vista, si sta scoprendo estremamente attratta da questa novità, come dimostra l’interesse di tantissime persone per le varie location a poca distanza dalla città. Inaugurata nel 2022, Tulipandia è il campo dell’Istituto Tecnico Garibaldi-Da Vinci, sulla via Romea, un parco primaverile curato e seguito direttamente dagli studenti che accompagnano i visitatori alla scoperta del meraviglioso mondo dei tulipani.

TULIPANDIA, TULICAMPO, TULILAND: SONO I

LUOGHI A CESENA

IN CUI AMMIRARE LO

SPETTACOLO DELLA

FIORITURA DEI TULIPANI

E, PER CHI LO DESIDERA, RACCOGLIERE I

FIORI DIRETTAMENTE

DAL CAMPO. NEL

FORLIVESE, IL POSTO

DEI TULIPANI SI CHIAMA

AGRITURISMO RE

PIANO, CHE ORGANIZZA

EVENTI DEDICATI.

Quest’anno si può ammirare la fioritura di 45.000 bulbi (l’anno scorso erano 30.000), con una nuova progettazione delle aree fiorite con forme circolari e armoniose, unite da camminamenti accessibili a tutti e aree dedicate alle scolaresche. L’ingresso è libero, mentre con il contributo di 10 euro è consentita la raccolta di 10 tulipani. Apertura da lunedì alla domenica con orario 9-13 e 15-18 (chiuso il 25 apri-

le). Gli strumenti di raccolta sono forniti dall’Istituto. In via Cervese 4215, vicino all’uscita dell’Autostrada Cesena Sud, si trova il Tulicampo Scarpellini. Si tratta del primo campo di tulipani in Italia in modalità work for benefits, nel quale i fiori stessi sono stati piantati lo scorso ottobre proprio dai clienti che ora possono raccogliere 10 tulipani con un apposito buono (materiale da raccolta da portare da casa). L’obiettivo dei promotori è far conoscere ai ragazzi e alle loro famiglie l’emozione di raccogliere fiori di tulipano direttamente nel luogo dove nascono e fioriscono. Il campo è aperto dalle 8 alle 12 e dalle 14:30 alle 18. L’ingresso è libero a tutti e non è richiesta la prenotazione. Il costo è di 80 centesimi a stelo.

Con l’iniziativa Tuliland, il Casale Cappelli, in via Roservano 2332, ha dedicato 100 metri quadri di area verde per la coltivazione di 15 varietà differenti

30 PRIMAVERA
I TANTI
LUOGHI DOVE IMMERGERSI TRA I BULBI IN FIORE

di tulipani con il format you pick: durante il periodo della fioritura dei tulipani, chiunque può visitare il casale, scegliere i fiori e raccoglierli in autonomia con secchiello e paletta e la guida degli esperti che spiegheranno la tecnica per ripiantarli a casa.

Il campo è aperto dal martedì al giovedì dalle 14 alle 18. Venerdì, sabato e domenica tutto il giorno dalle 10 alle 18, ingresso 2 euro a persona, tulipano incluso.

A Modigliana, nel Forlivese, il posto dei tulipani si chiama Agriturismo Re Piano, una tenuta dei primi del Novecento, nella vallata del Tramazzo, sulla strada del monte Trebbio, dove i

titolari, una coppia italo-olandese – Antonella Ciccarella e Dick Johan Fopper – ogni anno offrono lo spettacolo di più di 8.000 tulipani in file divise per colore. Per festeggiare il momento della fioritura, che arriva al suo massimo tra aprile e maggio, Re Piano organizza anche eventi dedicati ai pittori o agli amanti della pittura in generale, che si vogliano cimentare rappresentando tutta la meraviglia dei tulipani en plain air

Scenari magici in cui immergersi per ritrovare colore e allegria e cimentarsi con piccoli gesti di giardinaggio da condividere con tutta la famiglia.

31 IN ALTO, UN CAMPO DI TULIPANI APERTO AL PUBBLICO PER LA RACCOLTA DEI FIORI.

ADVERTORIAL

ALPINA BIKE

GLI ARTIGIANI DELLA BICICLETTA

INNOVAZIONE, EMOZIONE, SICUREZZA E PERSONALIZZAZIONE SONO I VALORI DELL’AZIENDA CESENATE SPECIALIZZATA

NELLA PRODUZIONE DI BICICLETTE PER UOMO, DONNA E BAMBINO.

Manolo di Alpina Bike si definisce un ‘biciclettaio’, un artigiano della bicicletta: “Siamo nati con l’utensileria in mano,” afferma.

“Ciò che ci muove è l’umiltà unitamente alla volontà di arrivare al ciclista comune.” È una dichiarazione d’intenti quella con cui esordisce il proprietario dell’azienda cesenate nata nel 1976, da lui rilevata nel 2003 modernizzandone la visione e trasformandola in una attività duttile, attenta al territorio e al mercato internazionale, adeguando la propria gamma prodotto alle differenti realtà di riferimento. Manolo ha vestito la sua Alpina Bike di una nuova connotazione i cui valori sono dettati da artigianalità e sicurezza, messi in campo

insieme ai quattordici dipendenti. La dimostrazione proviene dalle certificazioni europee attribuite ai modelli di bici a catalogo, come ad esempio la EPAC per l’omologazione delle batterie: “Siamo i primi in Italia ad aver deciso di far produrre in loco le batterie al litio per le nostre ebike urbane, proprio da un terzista della provincia di Rimini. Così come dal 2017 abbiamo scelto fornitori europei e turchi per la componentistica.

La filiera controllata, gli ordini frazionati, ripetuti e diversificati, con un adeguato turnover del magazzino, permettono un alto livello di controllo di ogni passaggio. Siamo produttori per il popolo , per noi è importan-

te essere, stare, on the road al fine di percepire cosa il cliente desidera. Produciamo circa ventitremila biciclette l’anno, un numero adeguato e perfettamente equilibrato rispetto alla nostra struttura e alla capacità produttiva. Di prioritaria importanza è la qualità tecnica che riponiamo in ogni singolo prodotto messo a catalogo, così come i dettagli, la personalizzazione dei colori e la verniciatura interna artigianale.” Ecco quindi che anche colori e prodotti sono adeguati alle esigenze dei paesi e degli stili di vita per cui e-bike e city bike sono progettate.

Tutte le due ruote sono confortevoli, caratterizzate da leggerezza e alta manovrabilità

“PRODUCIAMO CIRCA

VENTITREMILA BICICLETTE

L’ANNO: DI PRIORITARIA

IMPORTANZA È LA

QUALITÀ TECNICA CHE

RIPONIAMO IN OGNI

SINGOLO PRODOTTO

MESSO A CATALOGO, COSÌ COME I DETTAGLI, LA PERSONALIZZAZIONE DEI COLORI E LA VERNICIATURA INTERNA ARTIGIANALE.”

Innovazione, emozione e personalizzazione sono i capisaldi di Alpina bike, un brand che si è specializzato nell’urbano, quindi biciclette classiche uomo, donna e bambino. Tra i bestseller: ‘Aris’, nelle versioni Lady e Man, a cui si affianca ‘Anthea’, modello di punta tra le bici elettriche. Le batterie vengono riempite solo una volta montate sul mezzo per

la vendita e questo, unitamente a una buona manutenzione, ne assicura una durata maggiore. “Il mio prodotto viene dal cuore, perché lavorare per la gente comune fa ragionare diversamente. In Alpina produciamo biciclette che permettono alle persone di vivere un’emozione, fornendo un servizio che crea entusiasmo, e fa stare bene.”

Ecco perché tra le priorità dell’azienda rientra una progettualità che abbraccia il benessere dei cittadini del territorio, con un format dal titolo Valori in movimento, per la divulgazione di uno stile di vita sano, che ha visto coinvolti imprenditori e amici che apprezzano il brand, così come la società sportiva Atletica Endas di Cesena.

A LATO, MANOLO MONTEVECCHI, TITOLARE DI ALPINA BIKE. IN ALTO, UNA E-BIKE MODELLO ARIS LADY

FIRMATA ALPINA, L’OFFICINA E

MONTEVECCHI INSIEME ALLA

CONSULTENTE ELEONORA FILIPPINI

PRESSO GLI UFFICI DELL’AZIENDA.

Via Archimede 485, 47521 Cesena (FC) | Phone +39 (0)547 645699 | info@alpinabike.com | www.alpinabike.com
Frutteria Yogurteria Creperia Torte Gelato e Semifreddo Bertinoro Largo Cairoli, 9 47032 Bertinoro FC, Italia T. 0543 543763 Forlimpopoli Via Circonvallazione, 1 47034 Forlimpopoli FC, Italia T. 0543 030587 Meldola Via Giacomo Matteotti, 7/9 47014 Meldola FC, Italia T. 0543 037502 gelateria@km7.it | www.km7.it | gelateriakm7 dal 2008

Per salire sul campanile di San Mercuriale bisogna entrare nell’anfratto di mattoni rossi che separa la torre dall’Abbazia. Oltre la porta d’ingresso, ad attendere i visitatori c’è una salita che a tratti mozza il fiato, sia per gli oltre 270 gradini che servono per arrivare fin sotto la guglia, sia per la vista che dalle finestre

si espande a perdita d’occhio. Quella che si può godere dall’alto dei circa 75 metri della torre campanaria più antica di Forlì è infatti è la migliore vista panoramica che si possa avere sulla città e fino alle colline. La stessa vista che nei prossimi mesi sarà offerta sempre più spesso e in maniera sempre più strutturata

anche ai turisti, specialmente quelli delle grandi mostre del San Domenico. “Le prospettive future di San Mercuriale,” dice don Antonino Nicotra, parroco dell’Abbazia di San Mercuriale, “sono state discusse con il Comune di Forlì fin dal 2021 e delineano un cammino promettente. Il campanile sarà un faro

35
DOPO IL RESTAURO IL CAMPANILE DI SAN MERCURIALE È TORNATO PROTAGONISTA
E
LUOGHI VISTA
DALL’ALTO TESTO
FOTO DI ANDREA BONAVITA

GRAZIE A UN ACCORDO TRA COMUNE E

DIOCESI LE VISITE AL CAMPANILE

SARANNO INCLUSE

NELL’OFFERTA PER I TURISTI. “TORNERÀ AD AVERE LA CENTRALITÀ

CHE HA SEMPRE

AVUTO NELL’IDENTITÀ CITTADINA.” culturale, un richiamo interessante per chi, insieme ai simboli della fede, cerca la bellezza e vuole conoscere la storia della nostra città.”

NELLA PAGINA PRECEDENTE, SULLO SFONDO DI PIAZZA SAFFI, UNA FINESTRA DI SAN MERCURIALE MOSTRA I VISITATORI AL SUO INTERNO. SOTTO, UNA VISTA PANORAMICA.

Sarà dunque un impegno condiviso tra Curia e Comune a dare nuova fruibilità a questa preziosa risorsa storica. “La torre da tempo era inutilizzabile per motivi di sicurezza, ma grazie al restauro dello scorso anno questi limiti sono stati superati,” dice l’assessore comunale alla cultura Valerio Melandri, “così ora possiamo pensare al passo successivo. Grazie a una convenzione con la Diocesi saranno previste visite guidate gratuite nel fine settimana, comprese nel biglietto delle grandi mostre dei Musei

San Domenico, o della Pinacoteca. Le aperture saranno garantite da personale messo a disposizione dal Comune e il tutto sarà operativo entro settembre. Così San Mercuriale potrà tornare a giocare quel ruolo di centralità che ha sempre avuto nell’identità cittadina.”

La costruzione del campanile di San Mercuriale è datata al 1180. Da allora la torre campanaria, diventata anche modello per altri campanili della Romagna e per la ricostruzione del campanile di San Marco crollato nel 1902, è stata testimone degli eventi storici più importanti della città. Come la famosa battaglia che Dante, nella Divina Commedia, chiamò il ‘sanguinoso mucchio’.

Tra il 30 aprile e il primo maggio del 1282, la ghibellina Forlì, assediata da mesi, decise di usare uno stratagemma per tentare di battere l’esercito di Papa Martino IV, formato principalmente da milizie francesi. Parte delle truppe, sotto la guida di Guido da Montefeltro, uscì dalle mura e un’altra parte invece si nascose in città. I forlivesi finsero quindi la resa, aprendo le porte e facendo entrare le truppe nemiche con tanto di onori. A quel punto i francesi si lasciarono andare ai bagordi per festeggiare la tanto attesa conquista. Fu in quel momento che Guido Bonatti, astrologo e consigliere di Guido da Montefeltro, salì sul campanile di San Mercuriale e suonò le campane. Le truppe forlivesi, sentito il segnale, rientrarono in città all’assalto degli invasori e fecero letteralmente una carneficina dei francesi ormai ubriachi, un ‘sanguinoso mucchio’, appunto.

L’ultimo restauro in ordine di tempo, curato dall’architetto Emanuele Ciani, si è concluso un anno fa, grazie ai fondi messi a disposizione dall’8xmille alla Chiesa cattolica e dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, e ha permesso, in occasione della festa di San Mercuriale, di aprire ufficialmente le porte del campanile ai visitatori, dando il via a tutta una serie di appuntamenti che nel periodo natalizio hanno portato nel punto più alto di Forlì oltre 400 persone in una sola giornata. Un nuovo orizzonte per la città e per i suoi turisti.

36
LUOGHI

Vogliamo rivoluzionare il concetto di “stabilimento balneare” dando vita non solo ad un luogo in cui mangiare vista mare, al tramonto, ma ad un luogo in cui vivere un’esperienza. Così abbiamo deciso di lanciare il concetto di “agriturismo ittico” come cucina che pone la materia prima al centro. La nostra cucina porta con sé l’eredità della tradizione e della storicità cervese, la filosofia del ‘km0’ e della filiera con prodotti del territorio.

Spiaggia, bar e ristorante Lungomare D’Annunzio 211 48015 Cervia (RA)

ADVERTORIAL

UNA STAGIONE DI CRESCITA E DI BELLEZZA

Sabbioni, la storica catena romagnola di profumerie attiva sul territorio dal 1953, ha acquisito lo scorso ottobre il negozio di Via Curiel – precedentemente Profumeria La Dolce Vita.

Sabbioni è un’insegna che da più di settant’anni mette al centro la cura della bellezza nei suoi negozi, dislocati in Emilia-Romagna, da San Giovanni in Persiceto (BO) fino a Cattolica (RN).

LA STORICA INSEGNA

ROMAGNOLA

DI PROFUMERIE

HA ACQUISITO

IL NEGOZIO E IL

CENTRO ESTETICO

DI VIA CURIEL E

LANCIA UN NUOVO BRAND BEAUTY NATURALE.

Erano gli anni Cinquanta infatti quando Loredana Pagani spinse il marito, Enrico Sabbioni, ad iniziare l’attività di venditore ambulante di prodotti per parrucchieri ed estetiste. Nel 1958 aprirono il primo negozio, in Via Guidone a Ravenna, con l’insegna ‘Profumeria La Rosa’ e, fino agli anni Novanta, rimase l’unico negozio della catena insieme a quello di Via Faentina, sempre a Ravenna. Negli anni Novanta iniziò la vera e propria espansione sul territorio. Nel 1982, infatti, era entrato in azienda il figlio Maurizio Sabbioni, ad affiancare Maria Rosa, che già da anni lavorava con i genitori. Oggi la catena conta 21 punti vendita in Emilia-Romagna e si prevedono nuove aperture nei prossimi anni. Nel 2012, l’apertura dell’e-commerce segnò l’inizio di una nuova era, culminata nel 2021 con l’apertura della nuova sede direzionale e del nuovo polo logistico di Ravenna. Grazie a Matteo Sabbioni e Giulia Zoli, la nuova generazione entrata in azienda nel 2021, Sabbioni prevede di continuare l’attività e portare avanti i già numerosi progetti in corso. Nel 2020, infatti, Sabbioni ha iniziato il processo

SABBIONI

NEL NEGOZIO DI VIA CURIEL SI POSSONO

TROVARE LE MIGLIORI

MARCHE DI PROFUMI, DAI BRAND PIÙ CONOSCIUTI

A QUELLI DI NICCHIA, PRODOTTI DI SKINCARE, DI MAKE-UP, E UNA SELEZIONE DI BIJOUX.

di rinnovamento strategico e di espansione, che sta portando e porterà l’azienda a una crescita nei prossimi 5 anni.

Insieme alla profumeria di Forlì, oggi Sabbioni ha acquisito anche il centro estetico, il primo Beauty Center della catena, entrando così anche nel mondo dell’estetica. La direzione ha mantenuto il personale che da anni lavorava nel punto vendita, riferimento principale dei clienti e delle clienti della zona. Nel negozio si possono trovare le migliori marche di profumi, skincare e make-up con un’attenzione particolare ai profumi di nicchia, fiore all’occhiello dello store, che però offre anche alla clientela una selezione di bijoux a completare la ricca offerta. Marchi come Chanel, Sisley, Estee Lauder, Shiseido, Diego dalla Palma, Clarins, Collistar sono solo alcuni dei più celebri e importanti brand di profumeria presenti. La clientela ha quindi l’imbarazzo della scelta dei prodotti per la propria beauty routine

Altra novità di questa primavera è il lancio di Syby, il nuovo brand di skincare creato da Sabbioni ora disponibile negli store del marchio e su sabbioni.it. Nata e prodotta interamente in Italia da società benefit, la linea Syby è vegana e realizzata con ingredienti fino al 99% di origine naturale, senza alcool, siliconi, oli

minerali e coloranti sintetici. Un brand frizzante, dolce, spensierato ma di carattere, che promuove la skincare routine come gesto gentile verso sé stessi e sé stesse. 17 prodotti divisi in 7 linee, per la cura del viso e del corpo, che celebreranno l’expertise dell’azienda che, da più di 70 anni, investe in bellezza.

A LATO, LO STAFF DEL PUNTO

VENDITA DI VIA CURIEL, A FORLÌ. IN ALTO, GLI SPAZI DELLA PROFUMERIA

E IL NUOVO SCRUB CORPO DELLA LINEA DI SKINCARE SYBY.

Via Eugenio Curiel, 45 Forlì | T. 0543 66355 | www.sabbioni.it

C’è un’istantanea che fissa su pixel la personalità di Andrea Raggini, cesenate con gli occhi costantemente rivolti al cielo. Un’immagine che lo ritrae con una felpa punteggiata da fulmini, nubi e gocciolone di pioggia; una capigliatura sbarazzina al limite dello sfrontato, lo sguardo sottile di chi la sa lunga. E un viso che buca lo schermo, come ben sanno i telespettatori che ogni giorno da 8 anni attendono le previsioni meteo su TR24 per capire cosa pescare nel guardaroba prima di gettarsi nella mischia della quotidianità.

Lungi dal sognare un futuro da calciatore o rockstar, già in tenera età Andrea si immaginava un adulto tra nuvole e terra. “Nessuno in famiglia coltivava la passione per la meteorologia,” racconta, “tuttavia ogni volta che nevicava mio papà mi portava in montagna. Una gioia per me, innamorato della pioggia, dei temporali, della grandine. Ma soprattutto della neve: il feno-

ANDREA RAGGINI ANIMA LA COMMUNITY DI METEO APPASSIONATI
IN TEMPO
REALE
METEO
DI FRANCESCA MICCOLI

filodellavita ®

LE PAGINE SOCIAL

DI EMILIA-ROMAGNA

METEO SONO

DIVENTATE UN LUOGO

DI INFORMAZIONE

REGIONALE PER I TANTI

APPASSIONATI DI METEO.

DURANTE L’ALLUVIONE

DEL MAGGIO 2023, HANNO

REGISTRATO OLTRE UN

MILIONE DI CONTATTI.

meno più complesso e purtroppo oggi anche il più raro da vedere.” Un trasporto cresciuto negli anni in maniera consapevole, coltivato attraverso la lettura di testi di settore e la navigazione sul web.

La svolta è nel 2014 con la nascita di Emilia-Romagna Meteo, portale aperto assieme a due meteorologi di fama come Luca Lombroso e Pierluigi Randi “Non sono meteorologo, mi sono diplomato receptionist alla scuola alberghiera e ho il tesserino da giornalista pubblicista. Seguendo i corsi di Luca e Pierluigi e studiando mi sono trasformato da semplice appassionato a conoscitore della materia.” Un ottimo conoscitore della materia se è vero che Mario Giuliacci, guru dei meteorologi, lo ha assoldato nella sua squadra.

La fama di Raggini è ‘esplosa’ nella primavera 2023, in quel maggio che sarà tristemente ricordato nei secoli per la furia devastante dell’alluvione. Periodo

in cui i 130.000 follower su Instagram e i 256.000 su Facebook hanno preso d’assalto i social network facendo registrare oltre un milione di contatti. “In quei giorni bui aggiornavo la situazione in tempo reale, minuto per minuto, offrendo un servizio apprezzato, ricco di informazioni utili e verificate.” A fare la differenza un’intuizione vincente. “Ho messo a disposizione dell’utenza il mio numero di cellulare e su WhatsApp è stato un diluvio di foto, video e informazioni.” Un’esperienza messa anche nero su bianco nel volume Il tesoro sommerso. Storie tra fango e speranza nell’alluvione del 16-17 maggio in E-R, scritto a quattro mani con Lombroso a scopo benefico. “Lungi dall’addentrarci sulle cause del disastro, abbiamo spiegato come si è formata e distribuita la perturbazione, e comparato i dati con quelli dell’alluvione di 39 anni fa. Avendo vissuto un evento epocale, ci sembrava giusto scrivere qual- Via Marconi 7, Castrocaro Terme Tel. 0543.767305

L’anello filodellavita rappresenta la vita di ciascuno di noi, ogni vita è diversa da quella di chiunque altro... ma per tutti unica e irripetibile...

“NESSUNO IN FAMIGLIA COLTIVAVA

LA PASSIONE PER LA METEOROLOGIA,”

RACCONTA. LA SVOLTA È NEL 2014 CON EMILIAROMAGNA METEO, PORTALE APERTO CON I DUE METEOROLOGI

LUCA LOMBROSO E PIERLUIGI RANDI.

METEO

cosa che restasse, in particolare per i bambini che non avranno memoria di quanto accaduto, affidandoci al cartaceo, come ai vecchi tempi. Il libro contiene 13 storie drammatiche ma con un fondo di speranza. Infatti il titolo è ‘Il tesoro sommerso’ e non ‘il tesoro perduto’.”

L’ennesima prova di non comune sensibilità per chi ogni giorno lavora anche part-time a contatto con gli animali, in un negozio di Faenza. E ogni giorno viene ‘torturato’ da parenti, amici, telespettatori con l’immancabile domanda sul tempo. “Le previsioni a lungo termine sono carta straccia,” la boccia-

tura risoluta di Andrea. “Una previsione oltre i 3 giorni scende di veridicità. Molto tuttavia dipende dalle condizioni: in un periodo caratterizzato da perturbazioni che vanno e vengono, è bene non spingersi oltre i 3 giorni; se al contrario c’è alta pressione ci si può proiettare un po’ più avanti. Ci sono tuttavia evoluzioni che ci danno un’idea su come potrebbero essere i prossimi tre mesi: noi seguiamo il modello europeo Reading. Ulteriori difficoltà vanno correlate ai cambiamenti climatici.” Per affacciarsi all’estate non resta che consultare Emilia-Romagna Meteo. Meglio se in tempo reale.

IN APERTURA, IL CESENATE

ANDREA RAGGINI, GIORNALISTA E CO-FONDATORE DI EMILIA-ROMAGNA

METEO. SOTTO, RAGGINI PRESSO

LA DIGA DI RIDRACOLI.

42

140 KM DI PERCORSI CICLABILI

15 LINEE

Che tu vada in bici per svago o per sport, per andare al lavoro o a scuola, la priorità è sempre quella di poter pedalare con facilità verso i tuoi obiettivi.

A Forlì puoi farlo grazie a una rete ciclabile disegnata e debitamente segnalata per condurti dentro, fuori e attraverso la città, attrezzata con punti di bike sharing e stazioni di ricarica per biciclette elettriche.

Scopri tutti i percorsi pensati per te e vivili in bicicletta: è salutare, non inquina e ora è ancora più facile e divertente!

LA RETE CHE COLORA FORLÌ
11 STAZIONI BIKE SHARING
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STILE E INNOVAZIONE CON SPORTEQUIPE E ICH-X

LA CONCESSIONARIA

APRE TRE NUOVE

SEDI DEDICATE

ALLA NUOVA

GAMMA DI MODELLI

SPORTEQUIPE E ICH-X

CHE UNISCONO

TECNOLOGIA ED ESTETICA.

Il Gruppo SVA entra in scena con due nuovissimi brand nel segmento premium, Sportequipe e ICH-X , offrendo una gamma composta da quattro modelli Suv e un Off-road puro. E lo fa in grande, aprendo tre nuove sedi dedicate , rispettivamente a Ravenna, Bologna e Savignano sul Rubicone. “L’automotive si sta riconfigurando a 360° e noi contiamo di essere presenti sulle città come punto di riferimento per quello che concerne la mobilità di oggi e del futuro.”

I modelli Sportequipe e ICHX proposti uniscono attitudine sportiva, lifestyle ed ecosostenibilità, mantenendo la promessa di un carattere unico, competitivo e contemporaneo. I quat-

tro diversi Suv di segmento alto spaziano dal modello compatto Sportequipe 5, da 4,32 metri, fino all’ammiraglia Sportequipe 8, un sette posti da 4,72 metri, disponibile anche in versione ibrida plug-in.

Sportequipe 5 è il Suv dalle dimensioni compatte, perfetto per la città e per il viaggio grazie alle ottime prestazioni di guida e ai consumi ridotti con l’alimentazione Thermohybrid che combina la motorizzazione benzina con quella GPL. Dalle linee raffinare e il look sportivo, propone interni in pregiato Alcantara, display touch da 12.3 pollici con Android Auto e Apple Car Play, ambient light a colorazione variabile, tettuccio elettrico, sensori di par-

cheggio posteriori e un sistema di telecamere a 360°. Disponibile da settembre, sarà proposta con tre diverse motorizzazioni termiche. Con i suoi 4,5 metri di lunghezza, Sportequipe 6 sarà il suv intermedio di gamma. Tecnologico, spazioso e confortevole, con una ricca dotazione di serie e cerchi da 20 pollici che contribuiscono a conferirgli un aspetto grintoso e sportivo. Presenta: un Motore 1.500cc 4 cilindri turbo, Thermohybrid (Benzina + GPL) con cambio automatico CVT, trazione anteriore, 5 posti, il tetto panoramico con apertura elettrica della parte anteriore, condizionatore automatico bizona, smartphone wireless charger, infotainment da 12,3 pollici

ADVERTORIAL SVA DAKAR
BRAND MANAGER, SIMONA SMERALDI ICH-X K2

LA GAMMA PROPOSTA SPAZIA DAL SUV

COMPATTO SPORTEQUIPE 5, ALL’AMMIRAGLIA

SPORTEQUIPE 8, DISPONIBILE ANCHE IN VERSIONE IBRIDA PLUG-IN, FINO AL PIÙ ‘SELVAGGIO’ K2 PRESENTATO DA ICH-X. “CON LE TRE NUOVE SEDI, CONTIAMO DI ESSERE IL

PUNTO DI RIFERIMENTO

DELLA MOBILITÀ DI OGGI E DEL FUTURO. AD. GIANMARCO

con Apple Car Play e Android

Auto, cruscotto LCD da 12 pollici e sistema di apertura e chiusura Soft Touch Keyless.

Sportequipe 7 è un Suv di 4,70 metri pensato per tutti, con 7 posti per donare ancora più comfort, versatilità e funzionalità. Dal frontale imponente e il look sportivo, è spinto da un 1.5 turbo benzina da 160 Cv abbinato a un cambio automatico DCT con doppia frizione a secco e 6 rapporti, e ha una velocità massima di 190 km/h. Con i suoi 4,72 metri di lunghezza, Sportequipe 8 è il Suv più spazioso della gamma, con 7 posti e motorizzazione Benzina Plug-in Hybrid. Ariosità e spaziosità sono garantite non solo dalle generose dimensioni, ma anche dal tetto panoramico. Il comfort, invece, diventa una regola, grazie alla ricca tecno-

logia di bordo e ai sedili riscaldabili, ventilati e regolabili elettricamente. Grazie al sistema di alimentazione tri-modale (elettrico, benzina, GPL) Sportequipe 8 offre un’autonomia complessiva di quasi 1.500 km.

L’ultimo e anche il più ‘selvaggio’ è il K2 presentato da ICH-X: un 2.0 diesel da 162cv, omologabile autocarro trasporto persone, che può essere guidato anche da neopatentati. Il mezzo è full optional, con la possibilità di inserire le ridotte. Il tettuccio esterno rimovibile in tre parti rende questo off-road completamente decappottabile, in soli 10 minuti.

I consulenti Sva sono a disposizione del pubblico presso le nuove sedi di Ravenna, Bologna e Savignano sul Rubicone per valutare insieme al cliente la miglior soluzione su misura.

Ravenna | SVA Dakar Via Trieste, 227 | T. 0544 289311 | info@svaravenna.it
Rubicone | SVA Dakar Via Emilia Ovest, 86 | T. 0541 1611706 |
| SVA Dakar Via Persicetana vecchia, 7/4 | T. 051 5941599 |
Savignano sul
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vendita.bologna@sva-sportequipe.it
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L’INGEGNERE

IL METODO DI ALESSANDRO RESCH PER LA MIGLIOR PERFORMANCE

DEL NUOTO

Voce cristallina, pensiero fluido, generoso come un maestro, preciso come una guida che non lascia nulla al caso, Alessandro Resch è riuscito nel sogno che accompagna molti, ovvero riunire la passione di una vita e la propria professione. Dopo una lunga esperienza da nuotatore e successi in vasca a livello nazionale, si è formato come ingegnere mec-

canico, diventando un esperto in Biomeccanica del nuoto; ha intrapreso poi l’attività di allenatore, di docente nazionale Fitri, e di direttore tecnico di Forlì Nuoto. Dal lavoro di progettista nella meccanica fredda – quella dell’automazione e delle costruzioni di sistemi o strutture, sempre alle prese con leve, forze e concetti di rendimento energeti-

co – è arrivata l’idea di elaborare le conoscenze acquisite e comporle in un metodo, descritto poi in un libro. Ma non un testo teorico per atleti e professionisti del settore, ma un vero proprio cambio di passo nel mondo della formazione: l’uscita di Swimbox. L’arte e la meccanica del nuoto segna il cambiamento di approccio. Foto spettacolari in acqua,

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SPORT

con sequenze multiple, e bellissime illustrazioni 3D uniche al mondo, mostrano al posto di lunghe dissertazioni “quel 20% che determina l’80% del risultato,” come ripete sempre Resch. Ovvero: “La biomeccanica aiuta a conoscere quali movimenti del tuo corpo sono più funzionali rispetto a quelli che possono avere delle controindicazioni, aiuta a scomporre il gesto e riorganizzarlo in maniera consapevole. E poi esiste nella corsa e nella bicicletta, quindi perché non nel nuoto?”

Un progetto nato tra il 2019 e 2020, segnato dalla tragica scomparsa in un incidente di Fabio Lombini, giovane atleta forlivese che Resch stava preparando in vista delle Olimpiadi di Tokyo per la 4x200. “Durante il

Covid, a piscine chiuse, ho raccolto i contenuti scritti, poi con la scomparsa di Fabio ho pensato al libro come un tributo al lavoro fatto assieme. Un testo di supporto tecnico, di facile comprensione per neofiti e principianti, per professionisti, atleti di alto livello e allenatori. In Italia è l’unico testo illustrato di biomeccanica. Il titolo Swimbox viene dall’idea di inserire tanti box colorati, come una scatola degli attrezzi per capire gli aspetti fisici e meccanici.” Un approccio personalizzato che non si basa sulla quantità e la lunghezza degli allenamenti. “Il metodo è estremamente smart, come un vestito su misura: tutti abbiamo bisogno di imparare a fare le cose e a farle meglio. Non serve caricare l’atleta con vasche su va-

QUELLO

DELL’INGEGNERE RESCH È UN METODO

CHE SEGNA UN CAMBIAMENTO DI APPROCCIO: “OCCORRE

OTTIMIZZARE IL TEMPO E L’ATTIVITÀ PROPEDEUTICA PER EVITARE INFORTUNI.”

sche correndo il rischio che si faccia male, occorre ottimizzare il tempo e l’attività propedeutica per evitare infortuni.”

Resch accoglie a Forlì atleti da tutt’Italia pronti a una vera e propria full immersion nel mondo della biomeccanica applicata al nuoto, un imprinting che non si esaurisce con l’allenamento in vasca ma si compone di attività ‘a secco’ dedicate agli aspetti posturali fino alla frammentazione del gesto in acqua con l’aiuto di videoriprese. In poco tempo è possibile compiere un percorso didattico che prosegue con un supporto tecnico a distanza e check-up intermedi per ottimizzare la nuotata. Ma i miglioramenti, assicura Resch che condivide l’attività in piscina e in palestra con la famiglia, due fratelli e la compagna, sono immediati. “Il sistema di allenamento non è riservato solo agli atleti di alto livello, ma può essere adottato dai principianti o nei corsi di nuoto.” Per tutti quindi, ma soprattutto per i giovani campioni del nuoto italiano come Filippo Megli, primatista italiano dei 200 stile libero e partecipante alle Olimpiadi di Tokyo 2021; Giorgia Romei, Oro nei 400 Stile libero ai Campionati Italiani 2021 oltre all’indimenticato Fabio Lombini.

48 IN QUESTE PAGINE, ALESSANDRO RESCH, INGEGNERE ESPERTO DI MECCANICA DEL NUOTO E CREATORE DEL METODO SWIMBOX.
RISPARMIO GARANTITO SU CENTINAIA DI PRODOTTI DI MARCA.

ADVERTORIAL

VITE

IL CALEIDOSCOPIO DEL GUSTO

IL RISTORANTE DI SAN PATRIGNANO, LUOGO DI FORMAZIONE E DI SPERIMENTAZIONE, HA TROVATO UN NUOVO INTERPRETE NEL TALENTUOSO CHEF GIUSEPPE BIUSO, SICILIANO D’ORIGINE E ROMAGNOLO D’ADOZIONE.

Il cibo come veicolo di cultura, di identità e di rinascita. Queste le premesse nella genesi del ristorante Vite, nato una quindicina di anni fa come esperimento di ristorazione e formazione di alto livello rivolto ad un pubblico esterno rispetto a San Patrignano. Presupposti che hanno trovato un nuovo interprete nel talentuoso chef Giuseppe Biuso, siciliano d’origine e romagnolo d’adozione.

ettari dove sorgono le coltivazioni, gli allevamenti, il caseificio e le eccellenze di San Patrignano.”

Biuso ha portato con sé diversi componenti della sua brigata, compreso il sommelier Simone Beghello e, in un’ottica di inclusione, ha accolto una ragazza e un ragazzo provenienti dalla Comunità in qualità di aiuto-cuoco.

Ha avuto maestri come Nino Di Costanzo e Antonino Cannavacciuolo, ma da tempo lavora a una cucina dalla forte impronta personale. Ama le sue origini, andando oltre le citazioni tradizionali, e ogni piatto è il risultato di un processo fatto di ispirazione e di una lunga elaborazione

Stella Verde Michelin nel 2023 per l’autoproduzione di materie prime, Vite si rimette in gioco e punta tutto all’eccellenza. Chef Biuso ha chiesto alla Comunità di coltivare una lista di vegetali, dalla Sicilia fa arrivare il cioccolato di Modica, il sommacco e la mandorla. “Proponiamo un’esperienza immersiva appagante, in un caleidoscopio del gusto in cui gli ingredienti sono il carburante di un percorso fatto di entusiasmo e creatività. Nel piatto, solo ingredienti perfettamente abbinati e ciascuno distinguibile dagli altri.” Rispetto della stagionalità e delle materie prime sono comuni denominatori di un intreccio saggio tra nord e sud. Una proposta di carattere che conduce verso una nuova meraviglia per le papille.

Via Montepirolo, 7 Coriano (RN) T. 335 5404830

www.ristorantevite.it

L’approdo al Vite è una scelta tutt’altro che scontata, considerando che lo chef aveva già ottenuto una stella Michelin al Cappero del Therasia Resort di Vulcano, nelle Eolie. “Mi era costato dover lasciare la famiglia e non veder crescere i miei figli,” racconta. “Ho sempre sperato di trovare in Romagna una possibilità altrettanto stimolante L’opportunità di guidare il Vite è una sfida, una nuova dimensione dell’alta cucina in una collina di sapori che si affaccia sul mare, all’interno di una tenuta di 280

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