Forlì IN Magazine - 3/2009

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00

Forlì

" Modello"

Due ragazzi

Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli

Ciclabile del Bidente Pedalando nella natura Ristorante Luciano Carta canta Forlivesi e... i giardini Siamo al verde ®

Anno XII - N. 3 - LUGLIO 2009


Vela: unico e originale. Come i nostri clienti. Un mobile Vela nasce unico, nel disegno, nel progetto, nella finitura. Come ogni mobile Stocco è curato in ogni dettaglio: impiallacciature Vero Legno, tinto nei colori più trendy, laccatura perfetta, cassetti capienti, massima modularità e lavabo, anche integrato, in tanti materiali. Versatile e unico: come i punti vendita selezionati, che lo propongono.

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Editoriale |

Affascinati dall’

Estate

di Andrea Masotti

regalano un sorriso non di facciata e si fanno testimonial della parte più giovane della società che, in questo periodo, e specialmente in Italia, pare più schiacciata di altre dalla crisi: i giovani sono ormai una categoria da salvaguardare. Crediamo che la nuova amministrazione penserà anche a loro, insieme alle svariate questioni urgenti da affrontare. Se la crisi rischia di metterci in crisi anche psicologicamente, mai come ora si sente bisogno di “evadere”: sarà per questo che il turismo sembra soffrire meno di altri settori. Si viaggia in maniera più attenta, oculata, come spiegano alcuni tour operator locali: l’importante, comunque, è partire. Per chi potrà ritagliarsi solo qual-

La bella gioventù “sbarca” in copertina, come ormai consuetudine sul numero estivo della nostra rivista. È l’occasione per dare spazio a protagonisti meno “istituzionali”, non per questo meno importanti e per scoprire una Forlì che sta crescendo, bene, e che merita spazio. Sono ancora freschi d’inchiostro i commenti post-elettorali; dopo le settimane seguenti il ballottaggio, l’insediamento del consiglio comunale e la presentazione della nuova (in tutti i sensi) giunta di Roberto Balzani, la città vive l’estate come una provvidenziale fase di “defaticamento”. Al rientro dalle vacanze, mai come quest’anno, si dovrà cambiare marcia. Due giovani belli e brillanti come Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli ci

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che ora durante la fine settimana, anche il nostro territorio sa regalare opportunità di “scappare”. Bastano una bicicletta, buone gambe e un cappello per ripararsi dal sole, ed ecco, a due passi da Forlì, la natura. L’itinerario suggerito affianca il fiume Bidente lungo un percorso sterrato, ancora non del tutto completato, che attraversa bei panorami tra pianura e prime colline. Dopo la fatica, come sempre, sarà meritata una sosta gastronomica. Questa volta il nostro consiglio è scendere a Cesenatico, in un locale di recente apertura, gestito da un esperto nel settore hotellerie e ristorazione. E per chi proprio non potrà permettersi il “viaggietto”, anche a casa si potrà regalare un angolo di paradiso, iniziando a “coltivare” una nuova passione: quella per il giardinaggio, che coinvolge tanti cittadini col pollice verde, i quali ci hanno dato qualche buon consiglio per diventare piccoli botanici e fare vivere rigoglioso il proprio giardino, anche quando tornerà il freddo. Buone vacanze, e buona lettura!

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Sommario |

Sommario 3

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Essere | Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli

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Approfondire | Vacanze in tempo di crisi

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Percorrere | Ciclabile del Bidente

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Gustare | Ristorante Luciano

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Incontrare | Forlivesi e... il giardino Abitare | Il “solaio” tra antico e moderno Navigare | Luca Del Zozzo

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Migrare | Martina Pini

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Ricordare | Premio Marino Capacci

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Leggere | Novità in libreria

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Scegliere | Shopping

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 47100 Forlì tel. 0543.798463 fax 0543.774044

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli, Alberto Mantellini, Sara Ravaioli.

www.inmagazine.it

Collaboratori: Pier Antonio Bonvicini, Flavio Dell’Amore, Francesca Leoni, Francesca Miccoli, Matteo Ranucci, Giorgio Sabatini, Leda Santoro, Gianmaria Zanotti, Roberto Zoli.

inmagazine@menabo.com Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU) Direttore Responsabile: Andrea Masotti. Redazione centrale: Giulia Bazzocchi, Andrea Biondi, Francesca Renzi. Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Ufficio commerciale: Gianluca Braga.

Chiuso per la stampa il 21/7/2009 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Impaginazione: Emanuele Dall’Acqua

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Annotare | Brevi IN

Nuova filiale

Alla Frasca l’arte entra in cucina Milano Marittima - Una piccola galleria d’arte: è La Frasca di Gianfranco Bolognesi, appassionato ed esperto d’arte contemporanea. Gli ospiti del ristorante, oltre alla cucina straordinaria, possono godere di una serie di opere in esposizione temporanea (fino a metà settembre): pezzi unici di Pablo Echaurren, Ugo Nespolo, Marco Nereo Rotelli. La nuova sede di Milano Marittima, poi, per design degli interni, volumi, luci, colori, ombre, toni, valorizza ulteriormente le opere esposte. I quadri possono essere ammirati anche senza l’obbligo di fermarsi al ristorante. www.lafrasca.it

Confcooperative spegne 60 candeline Forlì - Cesena - Il 10 luglio ’49, 18 cooperative si associarono nell’Unione Provinciale delle Cooperative e Mutue della Provincia di Forlì. Dopo 60 anni, Confcooperative festeggia il compleanno “in piena forma”. La data è caduta a poca distanza dalla Giornata Internazionale della Cooperazione, il 4 luglio scorso: da uno studio presentato, è emerso come “la cooperativa sia un modello alternativo di impresa che invece di perseguire il profitto, si concentra sulle persone, aggregando il loro potere di mercato, al contempo conducendo le proprie attività in base a principi e valori cooperativi”, rispondendo più efficacemente alla crisi. “In questi 12 anni alla guida di Confcooperative, abbiamo registrato la crescita più consistente degli ultimi 20 anni - ha commentato il presidente Amedeo Scozzoli. Il nostro movimento è stato capace di trovare un equilibrio tra le diverse esigenze della cooperazione”. Ha ribadito il direttore, Pierlorenzo Rossi: “il modello cooperativo esprime ciò di cui l’uomo ha veramente bisogno, cioè lavoro e solidarietà.”

6 | IN Magazine

Cariromagna

San Pietro in Vincoli - È stato l’atleta forlivese Fabio Scozzoli, campione italiano di nuoto nei 100 metri rana, e sponsorizzato proprio dall’istituto, a tagliare il nastro di una nuova filiale della Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, a San Pietro in Vincoli. Oltre ai vertici della banca, era presente il vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi.

Autori sotto la

Forlì - La nona edizione di “Autori sotto la Torre” prosegue fino a inizio agosto. Il 30 luglio, “Autori sotto la torre Focus”: Roger Abravanel converserà della sua pubblicazione Meritocrazia. 4 proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro paese più ricco e più giusto (Garzanti, 2008) con Giancarlo Corzani, direttore Confesercenti, Ste-

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Torre fano Bernacci, segretario Federimpresa Confartigianato e Monica Fantini, direttore Legacoop. Il 6 agosto, alle 21.15 Vladimir Luxuria conclude la rassegna con Le favole non dette (Bompiani, 2009). Previste letture dal vivo a cura dell’attore Massimiliano Bolcioni. In caso di maltempo dalla Piazzetta, si passa in Salone Comunale.

Mare

Cesenatico - I colori del cuore è il titolo della XII edizione delle Tende al Mare, l’esposizione d’arte contemporanea all’aperto che da oltre un decennio caratterizza l’estate di Cesentico. Le tende di quest’anno, visibili fino al 30 agosto sulla spiaggia libera davanti piazza Andrea Costa, entrano nel mondo della moda attraverso il lavoro che Massimo Sansavini, accreditato interprete della pop-art italiana, ha realizzato per la maison Enrico Coveri, da sempre attivamente interessata all’arte contemporanea. Si tratta - secondo l’originale formula della rassegna - di 10 tende realizzate con gli elementi figurativi che Sansavini ha ideato per la collezione Pri-

mavera/Estate 2009 di Enrico Coveri, personalizzate con interventi di mano dell’artista, alle quali si aggiungono altrettante tende realizzate con stampe ispirate al tema della spiaggia, che provengono dall’archivio delle collezioni Coveri.


La “voce nuova” di

Castrocaro

Castrocaro Terme - Vittoria di Eduardo Lo Conte al termine della diretta in cui non sono mancati momenti di pura emozione grazie a Lucio Dalla, presidente di giuria, alla 52° edizione del Festival. 9 i finalisti, selezionati tra oltre 200. Li ha accompagnati dal vivo Demo Morselli, a capo della sua Big Band. Il 24enne di Ariano Irpino (AV) ha conquistato il pubblico con un’intensa interpretazione di “Un senso” di Vasco Rossi ricevendo il trofeo dal Ministro della Gioventù Giorgia Meloni.

Apofruit nuovo

Stabilimento

Longiano - Lo scorso 16 maggio Apofruit Italia ha inaugurato il più ampio stabilimento per la lavorazione di ortofrutta biologica in Italia. L’intervento di ampliamento ed adeguamento, di 7 milioni di euro ne raddoppia le superfici, con un nuovo capannone, 24 celle frigorifere, linee ad alta tecnologia per la lavorazione del biologico e un’area di circa 1.000 mq dedicata a ritiro, stoccaggio e lavorazione della frutta fresca di IV gamma. Lo stabilimento è dotato di impianto fotovoltaico della capacità di 300mila kw all’anno.


100 anni di filiale

UniCredit

Forlì - Si è tenuta lo scorso 24 giugno la cerimonia per il centenario della storica filale di piazza Saffi, nata come Credito Romagnolo nel 1909. Nel loggiato antistante la filiale è stata allestita per l’occasione una mostra fotografica che illustra i passaggi cruciali della storia della banca in città. Sono intervenuti

Talento per la scarpa, IX edizione

San Mauro Pascoli - La tedesca Sarah Börtz ha ricevuto dal presidente di Sammauroindustria Werther Colonna, lo scorso giugno, il premio “Un talento per la scarpa” per il miglior bozzetto sul tema “Stile scarpe e rock and roll. Moda e musica pop: influenze reciproche”. La vincitrice del premio, alla IX edizione, è attesa da un percorso formativo di 600 ore presso il Cercal seguito da uno stage di sei mesi presso il calzaturificio Casadei.

Collezioni P/E 2010 Lial Sport Milano Marittima - Nella cornice del Grand Hotel Gallia, si sono svolte le sfilate moda mare Lialsport, con presentazioni delle collezioni primavera/estate 2010 dei marchi Fichissima, Master, Lial e Aikon. Fichissima propone una collezione ispirata all’haute couture anni 60. Le collezioni Master colgono il senso d’eleganza e libertà dell’uomo contemporaneo, dinamico, viaggiatore, sportivo. Nuovo logo per Lial, lineare, raffinato ed elegante, intrigante e prezioso, allo stesso tempo semplice. Aikon col nuovo pay off di “Italian Concept Pool” vuole essere sempre più protagonista, anche all’estero, del segmento piscina e dimensione sportiva e agonistica del nuoto.

8 | IN Magazine

il Presidente di UniCredit Banca Aristide Canosani, il Direttore Commerciale Stefano Rossetti e anche Giampaolo Venturi, autore del volume Storia del Credito Romagnolo. La filiale inaugurò il 30 marzo 1909 come succursale diretta della sede di Faenza della Banca del Piccolo Credito Romagnolo.

I Giovani di Confindustria visitano

Forlì - Nell’ambito delle loro attività di autoformazione, i giovani di Confindustria Forlì-Cesena hanno fatto visita alla Softer. Particolarmente stimolante e avvincente è stato l’incontro con Italo Carfagnini, presidente dell’azienda che ha fondato nel 1980 all’età di 37 anni e che oggi è ai vertici internazionali nella produzione di leghe polimeriche, utilizzati praticamente in tutti i settori industriali, con una forte specializzazione in quelli auto, piccolo e grande elettrodomestico, edilizia, calzature e sport. L’azienda dispone di una rete mondiale di distributori ed è presente con

Softer

2 società in America Latina (Brasile e Messico). A fine 2008, ha inaugurato a Forlì il nuovo Centro Ricerche, per promuovere l’innovazione tecnologica nelle varie divisioni ed effettuare analisi indispensabili per la messa a punto di nuovi materiali.

Monumento per

Guelfo Zamboni

Santa Sofia - Salvò 500 ebrei dalla furia nazista durante la Seconda guerra mondiale. Al santasofiese Guelfo Zam-

boni è stato dedicato un monumento e presentato un documentario in suo onore. Lo scorso 28 giugno l’ex parco del Vallino, ora intitolato a Zamboni, si è arricchito di una nuova opera realizzata dalla santasofiese Giovanna Bellini: un grande cerchio in acciaio che racchiude un albero stilizzato, l’Albero dei Giusti, su cui si posano due colombe portatrici della pace tra i popoli. Alla Galleria Stoppioni è stato presentato il documentario a cura di Carlo Bresciani e Olicam Video.


Mercedes-Benz è un marchio Daimler.

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Menabó ritira il Mediastars per

La creatività della ceramica Cesena e Cesenatico - Inaugura il 10 luglio “Ivo Sassi. Ceramics”, mostra che rappresenta la terza edizione della rassegna estiva che i due comuni allestiscono per valorizzare i rispettivi centri urbani. Quest’anno protagonista è un materiale particolare, la ceramica, con cui l’artista faentino Ivo Sassi crea, unico nel panorama internazionale, grandi e robuste opere da esterno realizzate attraverso “ricette” il cui segreto sta nei procedimenti di cottura a terzo fuoco. Come ogni anno, due le sedi al chiuso (le gallerie comunali “Ex Pescheria” a Cesena e “Leonardo Da Vinci” a Cesenatico) che ospitano le opere di dimensioni minori mentre per gli allestimenti all’aperto si è scelto un filo conduttore: il verde, con un ipotetico giardino di sculture nel Nuovo Giardino Pubblico di Cesena, mentre a Cesenatico le opere di Sassi saranno installate nelle aiuole sui due lati di piazza Andrea Costa. La mostra prosegue fino al 13 settembre.

Don Dario Ciani: 40 anni di sacerdozio

Sadurano - A servizio dell’uomo, dell’ultimo, del solo, Don Dario Ciani, da oltre 30 anni alla guida del Gruppo Sadurano e da più di 20 cappellano alle Carceri di Forlì, ha festeggiato a inizio luglio insieme alla Comunità e agli amici più cari 40 anni di sacerdozio, con una Messa nella Parrocchia di Sadurano. “Non ho perso un giorno, di questi 40 anni. Mi sono sempre coinvolto con tutto me stesso nelle situazioni della vita, proprio come chi è padre, lo è per sempre”, ha commentato Don Dario.

10 | IN Magazine

Cipsi

Milano - Serata di premiazione ufficiale, lo scorso 27 maggio, all’Auditorium San Fedel, per la XIII edizione di Mediastars. E l’agenzia Menabò è tornata con l’importante riconoscimento per il progetto a favore della onlus Cipsi e il microcredito. “Per le donne il microcredito può contare tanto”: questo il titolo dello spot video di comunicazione sociale, di 30”,

La Giunta di

per fare conoscere questo strumento rivolto in particolare a investire sul lavoro delle donne.

Roberto Balzani

Forlì - Nelle scorse settimane il passaggio di consegne della fascia tricolore con Nadia Masini, quindi lo scorso 10 luglio, il neo sindaco Roberto Balzani ha presentato la nuova Giunta che governerà Forlì per i prossimi cinque anni. E la città, come ha dichiarato il Sindaco, “è un laboratorio nazionale, che segue le premesse indicate dal PD. Una giunta funzionale al progetto politico, al programma elettorale di portare anche nella nostra città una cultura civica europea.” Dieci gli assessori (due in meno della precedente), con parità di genere, per buona parte indipendenti. Giancarlo Biserna (IdV) è il vicesindaco. Questi, invece, gli assessori: Alberto Bellini, ingegnere

ricercatore all’Università di ModenaReggio Emilia; Emanuela Briccolani, commercialista; Davide Drei, che vanta un lungo impegno nel volontariato e nella cooperazione sociale; John Patrick Leech, primo assessore straniero della storia comunale, in città dal 2001, professore alla Scuola per Interpreti e Traduttori; Maria Maltoni, funzionaria presso la CNA; Paolo Rava, architetto faentino esperto in edilizia ecocompatibile; la studentessa Valentina Ravaioli, la più giovane del gruppo; l’insegnante in pensione Gabriella Tronconi, con esperienze di lungo corso nell’associazionismo cattolico; l’avvocato Katia Zattoni, già consigliere di circoscrizione, che si occuperà di decentramento.



Essere | Benedetta Zoli e Andrea Ghirelli


Il mister e la

Miss

testo Roberto Zoli foto Giorgio Sabatini

Giovani e bellissimi. Finalista a Salsomaggiore lo scorso anno lei, il 3° più bello d’Italia lui. Andrea Ghirelli e Benedetta Zoli raccontano i risultati raggiunti come modelli e nelle loro quotidiane attività, ma anche i loro sogni e le aspirazioni per il futuro.


Non so, come affermava Dostoevskij , se veramente “la bellezza salverà il mondo” o, come sottolinea, in modo quasi irriverente, il noto aforisma di Jean Anouilh “la bellezza è una di quelle rare cose che non portano a dubitare di Dio”. Sono iperboli impegnative, sulle quali ognuno potrà dare valutazioni, da parte mia posso dire che considerazioni analoghe mi sono frullate in testa quando ho incontrato Benedetta Zoli, finalista al concorso nazionale di “Miss Italia” e Andrea Ghirelli terzo classificato al concorso nazionale “Il più bello d’Italia”. Si sono presentati assieme. L’appuntamento era al Circolo della Stampa di Forlì alle 12 e, cosa rara per i giovani, sono arrivati puntuali. Erano a bordo di uno “scuterone”, guidato da Benedetta. Il tempo di togliere il casco e sono entrati sorridendo, riscuotendo gli sguardi ammirati dei clienti al bar. Diciamo subito, per togliere ogni dubbio, che Benedetta, pur portando lo stesso cognome, non è parente di chi scrive, ma (anche qui un caso d’omonimia) figlia del noto giornalista Roberto Zoli, per anni capopagina al “Resto del Carlino” scomparso da alcuni anni. Doppia emozione, dunque, per il cronista, che si è trovato di fronte quella bimba che aveva visto praticamente nascere, orgoglio di un collega al quale era legato da sincero affetto e stima e che ora aveva occasione di intervistare come reginetta di bellezza. Superfluo sottolineare i doni che madre natura ha elargito, a piene mani, sia a Benedetta, sia ad Andrea. I

14 | IN Magazine

numerosi titoli conquistati sulle passerelle di mezza Italia testimoniano che il mito di Afrodite continua, trovando, nei due giovani forlivesi, idonei rappresentanti. Il dialogo, a due voci, si è sviluppato in modo semplice e divertente, per l’innata simpatia e modestia dei due giovani. Benedetta, 22 anni, segno

zodiacale Toro, presenta molte caratteristiche tipiche del segno. Ha dimostrato, infatti, di essere persona molto forte e decisa, che sa affrontare con grande calma, almeno esteriore, i momenti importanti. È soprattutto persona leale, con innato il senso dell’amicizia. Lei stessa, infatti, ha segnalato alla redazione Andrea e a volerlo al suo fianco per una doppia intervista. Bellezza, sì, ma anche solidità morale e chiarezza di prospettive. Benedetta, già diplomata al Liceo Classico Linguistico, frequenta il terzo anno del corso di Laurea in Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Rimini. Solo 22 anni, ma già una lunga militanza sulle passerelle, se si pensa che il primo concorso è stato nel 2002, a 15 anni a Mirabilandia, come concorrente

finalista di Miss Regina d’Europa. Un esordio che, purtroppo, fa il

paio con una vicenda dolorosa, la morte prematura del padre. “Papà non ha avuto occasione di vedermi sfilare, ma non ho dubbi, sarebbe stato gelosissimo”. Sottolinea, poi, un aspetto del suo carattere. Crede, senza farne un dogma, alla numerologia. “Alla finale di Miss Italia su 224 numeri, tante eravamo come concorrenti, pescai il 9 che corrisponde alla data di nascita di mio padre. Ancora il numero 11, con cui vinsi una serata, è il mio numero fortunato e corrisponde al giorno di nascita di mio fratello. Così il 30 che è il giorno del mio compleanno”.


A sinistra, una splendida immagine di Benedetta Zoli e, sotto, la stessa da bambina.

Sorride Andrea e smonta tutto il “castello”. “Solo casualità - sottolinea - niente altro!” Forse è vero, sta di fatto, però, che le soddisfazioni più belle sono venute in coincidenza con numeri che a Benedetta portano bene. Una lunga serie di successi iniziati a marzo, a Rimini, quando ha vinto la fascia di Miss Rally della Stampa (già questo titolo le apriva le porte di Salsomaggiore), seguiti poi dal titolo di Miss Forlì, quindi Miss Romagna. Credenziali che le hanno permesso di partecipare di diritto alle quattro serate tv, ed entrare nel novero delle cento più belle. “Dopo Miss Italia - continua - ho un agente personale, Gianfranco Calamai, che segue i miei interessi nel campo della tv, spettacolo e moda. In quest’ultimo settore, che tra l’altro mi piace tantissimo, ho fatto anche alcune sfilate e se, in futuro, non trovassi alternative di prestigio mi piacerebbe fare l’agente di moda, per restare nell’ambiente. Nel frattempo ho partecipato a numerosi casting a Milano e Roma e spero che alcuni di questi diano esito positivo. Molti mi chiedono perché sto studiando fotografia e se intendo sfruttare la laurea per la professione. Credo proprio di no. È un lavoro inadatto ad una donna soprattutto se intende avere famiglia.” Tutto farebbe supporre che Benedetta abbia ben chiaro il suo futuro e alla domanda “rinunceresti alla carriera per corrispondere a nuovi affetti familiari?”, la risposta è lapidaria: “a trent’anni avrò già due bambini”. Una ragazza che ragiona, con le idee chiare, che ama divertirsi, ma con moderazione, rifuggendo ogni forma di sballo. Benedetta parla di sé, dei suoi successi e della bellezza con distacco e senza enfasi, con una modestia che non suona falsa, ma consapevole che solo Venere è immortale e le rughe, prima o poi, arriveranno anche sul suo bel volto. Ma non sarà una tragedia, questo è certo. Atteggiamento accattivante, cordiale, con una leggera barba, perfettamente tenuta, capello nero mosso, ma non lungo, volto simpatico, con occhi scuri che si illuminano quando sorride, Andrea Ghirelli, 27 anni, è giunto terzo alla finale del concorso “Il più bello d’Italia”. Anche per lui tutto è iniziato come un gioco, iscritto, a sua insaputa, dagli amici a una selezione. Diplomato all’Istituto Professionale “Ivo Oliveti”, iscritto a Scienza dell’Informazione a Cesena, quindi assunto come fotografo grafico, si è preso un anno sabbatico per valutare con attenzione quale potrà essere il suo futuro. Attualmente è impegnato nel


Un sorridente Andrea Ghirelli, a sinistra. A fianco, in posa da bambino, già fa intravedere il promettente futuro da modello.

mondo della moda, ma, da persona equilibrata, ha mantenuto il proprio lavoro in attesa di soluzioni positive. “All’inizio pochi si sono accorti

di me - esordisce - non avevo la barba, capello corto, non ero abbronzato, caratteristiche che sembra siano indispensabili nel mondo dello spettacolo. Poi una volta creato questo mio look, sono diventato, improvvisamente, il ‘sosia’ di Sergio Muniz, vincitore dell’Isola dei Famosi, tanto da essere scambiato per lui.” L’esperienza di Andrea, nel mondo della bellezza, è abbastanza recente. Il suo esordio in passerella risale a due anni fa, anche se il vero successo è datato 2008, quando ha cominciato a vincere alcune selezioni del concorso, fino al titolo di Mister Emilia Romagna. È stato questo il lasciapassare per giungere alla finale de “Il più bello d’Italia”, a Fermo, nelle Marche, dove si è classificato terzo, in un lotto di 150 concorrenti. “Mi piace sottolineare - ribadisce che al di là della legittima soddisfazione, questo successo non mi ha cambiato e non ha inciso sulle miei

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abitudini e frequentazioni. L’aspetto esteriore, a mio parere, vale un 20%, ben altre sono le qualità che apprezzo. E non intendo cambiare i miei principi. Sono fidanzato da nove anni con Alessandra, alla quale sono molto legato.” Galeotto fu il web, si potrebbe dire, perché Andrea e Alessandra, 17 anni lui, 16 lei, si sono conosciuti in chat e dal computer all’amore il passo è stato breve. Dopo due giorni già si frequentavano. Ma come reagisce la fidanzata di fronte agli sguardi ammirati e ammiccanti delle ragazze? “Non ci sono problemi. Anzi è proprio Alessandra che mi fa da manager e mi segue, come un’ot-

tima assistente. Non è gelosa, ma vuole vederci chiaro, d’altra parte è laureata in architettura e le cose non perfettamente ‘a piombo’ la infastidiscono. Anzi ne approfitto per dire che è in cerca di lavoro. Cinque anni di studio, mai fuoricorso, una buona media finale; vogliamo trovarle un’attività?” Andrea non ha agenti, ma collabora con agenzie di moda. “Questo non è il mio lavoro, io sono nato per

fare il fotografo grafico e l’attuale è un intermezzo simpatico, che mi ha portato anche ad essere il sosia di Muniz.” Interviene Benedetta che sottolinea “Noi ci ridiamo sopra, perché se lui è Muniz io sarei la sosia di Jessica Marie Alba, l’attrice americana”. In effetti la somiglianza con i due divi stranieri è, per entrambi, sorprendente. “Tra l’altro conosco Muniz personalmente - ribadisce Andrea - ci siamo incontrati a Faenza all’inaugurazione di un centro commerciale, dopo esserci scambiati alcune mail. Ovviamente mi sono presentato tirato a lustro e lui, neanche a farlo apposta, era vestito come me. Appena sono entrato nel centro tutte le ragazze, lì ad attendere l’attore, si sono precipitate a chiedermi l’autografo pensando che fossi lui.” Estremamente concreto e consapevole, Andrea sa che la sua vita potrebbe cambiare. Gli piace la carriera da fotomodello, ma potrebbe essere anche soltanto il sogno di una stagione. Nel frattempo,

da serio professionista, si sta preparando in palestra per le ultime “rifiniture” (non è, comunque, un ‘palestrato’) visto che dovrà affrontare, a breve, un nuovo concorso, “Mister Australian Gold” a Milano Marittima. Terminata la conversazione, disinvolti come erano arrivati, Benedetta e Andrea salutano e salgono in moto, lasciando nel cronista la sensazione, quasi una certezza, di aver incontrato due bravi ragazzi a cui, di tutto cuore, augurare un futuro di grandi soddisfazioni. IN


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Approfondire | Vacanze in tempo di crisi

L’importante è

Partire

testo Francesca Leoni - foto Giorgio Sabatini

Isole Baleari, Grecia, capitali europee o, più semplicemente, l’Italia. Vecchie e nuove mete per le ferie: anche in tempi di crisi, i forlivesi non sembrano rinunciare alle vacanze estive, magari scegliendo di volare verso una delle nuove mete raggiungibili dall’aeroporto Ridolfi. Come ci confermano anche alcuni tour operator locali.

Sole e caldo fanno scattare automaticamente la voglia di vacanze. E, come ogni anno, sono molti quelli che ricorrono ad agenzie per prenotare il meritato periodo delle ferie. E, se è vero che la crisi non rovinerà la vacanza degli italiani, cosi dice un indagine di Adoc, la stessa cosa si può dire anche per i forlivesi. Certamente il modo di

vivere la vacanza cambia a seconda degli anni, delle mode e di altri fattori, come quello economico, ma la voglia di partire non manca. Quest’anno, come d’altronde negli ultimi anni, l’aeroporto Ridolfi ha giocato un ruolo chiave nella scelta delle destinazioni da parte dei forlivesi. Il nuovo volo per Olbia, ad esempio, ha fatto crescere del 25%

il numero dei passeggeri diretti verso la Sardegna. Cosi come si mantiene costante la scelta dei voli verso la Sicilia, anche questa collegata dal nostro aeroporto. Oltre alla comodità del volo, le agenzie cittadine si sono fornite di pacchetti convenienti, visto che una delle sfide di quest’anno è anche quella di contrastare la crisi. Ma come recita il detto, non c’è due senza tre, e per completare la proposta isole, Lampedusa rappresenta la terza opzione. Infatti, come spiega Alberto Rossi di Viaggi Fortuna, nei mesi di giugno e luglio con 280 euro si riesce ad acquistare una vacanza di una settimana in appartamento a Lampedusa. “E dopo un periodo in cui

i forlivesi hanno puntato sul fai da te - interviene Gianluca Ramilli - ora iniziano a rivolgersi di nuovo alle agenzie. Questo perche i nostri pacchetti e le nostre offerte si sono dimostrate più convenienti.” Rimanendo sull’argomento isole, le altre destinazioni preferite dai forlivesi sono le Baleari, Ibiza, Maiorca, Minorca e Formentera, quest’ultima molto gettonata visto che negli ultimi anni molti forlivesi lì hanno aperto attività. La Grecia tira sempre moltissimo, anche se quest’anno la tendenza è di spostarsi dalle solite Mikonos e Santorini verso Ios, alla ricerca di un mare “diverso”. Le capitali europee sono un’altra scelta molto ambita, soprattutto

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In apertura, aereo in atterraggio al Ridolfi, in volo sopra il nuovo tratto di tangenziale. A sinistra, Alberto Rossi di Viaggi Fortuna; sotto, Gianluca Ramilli.

Berlino, Praga, Amsterdam, Parigi, Barcellona e Londra. Anche qui la comodità del volo dal Ridolfi incoraggia la scelta. “Molti forlivesi hanno case al mare - continua Ramilli - e quindi preferiscono andare verso città europee piuttosto che muoversi verso località di

mare. Quest’anno si sono verificati

molti casi in cui il pacchetto includeva anche la macchina in affitto. In questo modo si può abbinare città ed entroterra. In una settimana, si passano 4 giorni in città e i restanti ad esplorare il territorio circostante.”

A completare il bouquet di offerte voli, 3 voli settimanali per Mosca. “Molti hanno approfittato di questo volo per visitare la capitale russa abbinandola anche alla visita di San Pietroburgo”, spiega Franco Rusticali, presidente Seaf. “Molti voli in partenza da Forlì sono prettamente estivi e seguono la tendenza dei passeggeri; se ci accorgiamo che una tratta non funziona, siamo abbastanza elastici per spostarci verso altre destinazioni.” “Certamente la crisi si è fatta sentire, soprattutto per quella che viene considerata la fascia intermedia (dai 1200 ai 1700 euro, ndr); il numero di prenotazioni di vacanze ad alto livello, dai 2500 euro in più, non ha invece sofferto di ‘tagli’ conclude Gianluca Ramilli. Si tende a stare via 1 o 2 settimane, spostandosi soprattutto nei mesi di

Arrivi e presenze: luci e ombre Forlì si sta proponendo, ogni anno di più, capace di offrire al turista qualcosa da scoprire. Aeroporto, museo e mostre ed eventi mirati portano la città a lanciarsi sul mercato turistico. Nei primi quattro mesi del 2009 sono stati registrati 23.021 arrivi da altre parti d’Italia; nel 2008 la cifra si aggirava attorno alle 22mila unità: +4,47%. Per quanto riguarda le presenze, la percentuale sale addirittura al 5,18%, 47.457 rispetto a 47.117 del 2008. Ma se gli italiani mostrano rinnovato interesse, arrivi e presenze dei cittadini stranieri sono decisamente in calo. I motivi, secondo Evangelista Castrucci, vice sindaco uscente e assessore al turismo, sono dovuti sostanzialmente alla questione Ryanair. Nei primi mesi dell’anno infatti, l’abbandono della compagnia dal Ridolfi ha privato l’aeroporto di una serie di voli verso l’Europa: lo scorso anno gli arrivi di cittadini stranieri avevano raggiunto una cifra pari a 5.322, mentre sono 3737 (-29,78%) quest’anno. Le presenze straniere in città seguono la stessa tendenza, arrivando al -22, 47%. Facendo le somme, risulta negativo il totale: -2,19% in arrivi, -0,21% di presenze. Con Wind Jet, attiva da aprile, questi numeri dovrebbero salire. Secondo Franco Rusticali, presidente Seaf, anche la crisi economica globale ha determinato un calo del 15-20% dei viaggiatori, toccando non solo la nostra città, ma anche il resto d’Europa.

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Come ogni anno nei mesi estivi è “d’obbligo” la sosta in agenzia per scegliere la meta della vacanza estiva.

giugno, luglio e, considerando le condizioni climatiche degli ultimi anni, anche a settembre. Anche qui si riscontrano, vantaggi visto che in quei mesi le offerte e i pacchetti sono infatti più convenienti. “Per i viaggi extraeuropei - riprende Alberto Rossi - l’Egitto è ancora il più quotato, proponendo, quest’anno, oltre alle solite Marsa Allam e Sharm El Sheik, anche Masra Matrouh, dotata di un mare straordinario.” Anche per i viaggi di nozze la tendenza è quella di scegliere “mete da sogno” come Australia, Polinesia o Madagascar. In questo caso la durata del viaggio può salire fino a tre settimane o un mese. In questo caso, l’agenzia offre agli sposi, che in questo periodo sono tanti, l’opportunità di includere il viaggio nella lista nozze, facendo sì che in questo modo gli amici possano pagare quote a loro discrezione. Le capitali nordiche e il Mediterraneo sono invece più richieste per chi decide la crociera marittima. A optare per questo tipo di vacanze sono soprattutto le famiglie visto che molti pacchetti includono la gratuità per i figli fino ai 18 anni. Ma non possiamo dimenticare la nostra riviera, meta di molti forlivesi. Lido di Savio e Lido di Classe sono ancora le preferite, per la convenienza dei prezzi e la qualità

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dei servizi, anche se quest’anno la crisi ha fatto registrare un calo del 10% sia negli affitti che nelle vendite in queste località, come afferma Benito Barbiero, titolare

dell’omonima agenzia immobiliare. I prezzi quest’anno si aggirano, per la vendita delle case, attorno ai 180-200 mila euro. E gli affitti, per un mese, attorno ai 2000 euro. IN

Canova: bilanci e prospettive È certamente il complesso del San Domenico a giocare un ruolo chiave nella promozione turistica della città di Forlì. Le sue mostre, soprattutto quella del Canova, attirano visitatori che spesso si fermano anche per conoscere il centro o altre parti della città. Secondo i dati divulgati dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, i numeri della mostra hanno battuto ogni record con oltre 130mila visitatori. Di questi, 41,8% provengono dalla provincia di Forlì-Cesena, 20.4% da altre della regione e 37% dal resto d’Italia. Solo lo 0,8% proviene dall’estero. Altri dati interessanti riguardano la provenienza dei visitatori da fuori regione: 8% Lombardia, 5,6% Marche, 5,1% Toscana. Le donne battono gli uomini con il 59% delle presenze, mentre i 45-65 enni sono stati frequentatori più assidui (38,8%). Fare sistema, è questa la parola vincente per promuovere il territorio: sono nati per questo una serie di pacchetti turistici per abbinare alla mostra le bellezze del territorio, stimolando i visitatori a fermarsi qualche giorno. “Un pacchetto molto venduto - dice Raffaella Zaccheroni, responsabile Marketing di Forlì Arte Turismo e Congressi - abbinava la mostra alle terme di Castrocaro o Fratta.” Il kit Canova è stato un altro strumento fondamentale nella promozione della città e comprendeva l’entrata alla mostra ed una serie di sconti nei ristoranti ed esercizi convenzionati del centro. Non ultimo, sempre per fare sistema, una convenzione coi principali musei della zona, visitabili a prezzo ridotto, mostrando il biglietto al San Domenico. Certo, molto si gioca sull’aeroporto e sul marchio di Forlì Città d’Arte, creando pacchetti che riescano ad abbinare anche enogastronomia e bellezze naturali. “Olandesi e Belgi, per esempio - continua Zaccheroni - hanno apprezzato il pacchetto che unisce mostra e parco delle Foreste Casentinesi.” Insomma, forse, la prossima volta che si andrà all’estero, non ci si sentirà più dire: “Forlì? Where is it?”



Percorrere | Ciclabile del Bidente

Pedalando nella

Natura

testo Matteo Ranucci - foto Giorgio Sabatini

Una passeggiata in mountain-bike nella campagna tra Forlì e Meldola, percorrendo la ciclabile sterrata che segue gli argini del fiume Ronco. Immersi nel verde, tra profumi, colori e sfumature di un paesaggio da riscoprire, a due passi dalla città.

L’acqua scorre lenta e silenziosa, nascosta da un corridoio naturale fitto di salici, pioppi, arbusti. Due aironi sorvolano il bosco: vivono qui da alcuni anni. I rumori di città e strada in pochi minuti sembrano lontani anche se la via Emilia e la provinciale del Bidente distano in certi tratti meno di cento metri. S’incontrano laghi, meandri, pozze d’acqua. Il sentiero è accennato su un terreno argilloso, secco, duro, non regolare che diviene di fango nei periodi umidi. Forlì è vicina. Parallela alla più conosciuta ciclabile del Montone che collega il Parco Franco Agosto a Castrocaro Terme, esiste un’altra traccia per le due ruote a due passi dal centro città: quella che corre sull’argine del fiume Bidente. Meno frequentato e

senza dubbio meno agevole, il sentiero proietta, in poche pedalate, in un ambiente naturale, divenuto oasi protetta e Sito di Importanza

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Comunitaria col nome di Meandri del Fiume Ronco. Sono in previsione lavori pubblici e un progetto per creare una vera e propria pista ciclabile che seguirà il corso d’acqua fino al Ponte dei Veneziani, a Meldola. Per esplorare questo tratto di fiume, occorre accontentarsi di una traccia, talvolta ricoperta da erba alta, talvolta un po’ sconnessa ma percorribile utilizzando una bicicletta da fuoristrada. L’attacco del sentiero è vicino alla via Emilia. Si scende verso l’area verde Ronco Lido e si prende a sinistra l’argine del fiume. La pista continua rettilinea e soprelevata rispetto al corso d’acqua, che dista qualche decina di metri. Si prosegue per l’unica traccia in mezzo ad un canneto e poi sul confine di un campo di cereali. Il RoncoBidente scorre regolare a sinistra e quasi non si vede, ricoperto da alberi e da un intricato intreccio



In apertura e a fianco, due tratti del percorso ciclistico che segue il fiume Ronco.

di arbusti: tra questi ultimi, biancospino, sanguinello, rose, vitalba, edera. Dopo un paio di chilometri il fondo muta e diventa più agevole. Si supera un cancello a destra e si raggiunge l’area dei laghi: il più grande è quello della Foma. Sono

nero, acero campestre. Lo stradello in primavera è ricoperto da una coltre bianca di piumini che nascondono il fondo di terra. L’unica difficoltà, non incontrando salite o dislivelli, è la presenza di un fondo irregolare e talvolta scomodo.

Non bisogna dimenticare ogni tanto di fermarsi, ascoltare e alzare lo sguardo. Sono numerose le specie di uccelli che nidificano sulle sponde del fiume: martin pescatore, tarabusino e la rarissima bigia padovana sono quelli più importanti. Le sponde erose del Ronco sono poi l’habitat per colonie di altri due volatili, topino e gruccione, che scavano i loro nidi sui rivali ripidi e friabili. S’incontrano pozze d’acqua temporanee, piccoli stagni di un paesaggio che varia in cui la natura, nonostante la presenza dell’uomo nelle aree circostanti, sembra proliferare rigogliosa, adattandosi talvolta in modo sorprendente ai cambiamenti della pressione antropica. È un vero e proprio corridoio ecolo-

specchi d’acqua formati dall’attività estrattiva di una vecchia cava di ghiaia e dall’acqua proveniente dalla falda che ha colmato il terreno svuotato. Cessata l’attività i bacini

sono rimasti e hanno contribuito a creare un habitat naturale in cui l’acqua gioca un ruolo fondamentale. Qui vivono numerosi anfibi come la raganella italiana, il rospo smeraldino, il raro tritone crestato e rettili quali la biscia dal collare e la testuggine palustre, scoperta in questa area solo nel 2002. Il fondo rimane agevole fino al margine dei prati verdi e ben tagliati del campo da golf. Si pedala vicino al “green” e all’agriturismo; si costeggia un’altro lago artificiale posto all’interno della struttura sportiva fino ad entrare nel bosco di Magliano. Pioppi,

salici, le specie dominanti si alternano a olmo campestre, ontano

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Bosco di Farrazzano Delle selve che ricoprono la fascia su terreni calcio carenti, già descritti dal naturalista forlivese Pietro Zangheri il Bosco di Farazzano è, per superficie, quello più modesto, scampato al taglio raso per lungimiranza dei proprietari (famiglia Mazzoni di Forlì, da cui il nome anche di “Bosco Mazzoni”). Si presenta oggi come un querceto costituito da vecchi polloni di cerro sovrastanti un denso sottobosco a prevalenza di pungitopo. Degna di nota la diffusione della bella Scilla autunnale e del Colchico che impreziosiscono le radure nei mesi di settembre-ottobre. Il soprassuolo forestale si colloca su un antico terrazzo fluviale ai margini di quello che doveva essere il preesistente alveo del Ronco-Bidente. La flora del bosco è costituita da un’ottantina di specie e fino agli anni ‘80 sopravvivevano anche Cisti ed Eriche. In primavera l’Anemone dei boschi tinge di bianco le zone più fresche del querceto e numerosi funghi fanno bella mostra nei vari periodi dell’anno. Farazzano è luogo ideale per attività didattiche. Questo biotopo relitto meriterebbe, al pari del Bosco di Scardavilla e della Selva di Ladino, una severa protezione e interventi volti alla sua riqualificazione tra cui il reinserimento delle specie erbacee ed arbustive di pregio (già presenti, ma estinte), il recupero della compagine arborea degradata e sicuramente l’ampliamento della sua superficie. (Giancarlo Tedaldi, direttore Museo di Ecologia di Meldola) Come raggiungere il Bosco: Dall’itinerario descritto raggiungere via Maglianella, proseguire su via Canapona e poi su via Bidente (direzione Meldola) e svoltare a destra nella sterrata via Farazzano. In corrispondenza di Villa Mazzoni si svolta a sinistra e si costeggia il fosso in direzione via Monda. Si vede da subito la sagoma scura del querceto. L’alternativa è raggiungere Farazzano da via Monda e prendere la stretta sterrata dal lato opposto di via la Scagna, proseguendo circa 500 metri.



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A destra, la scalinata doppia della facciata della villa Paolucci-Merlini. Sotto, un tratto del percorso che attraversa il Golf Club a Magliano.

gico che collega le aree meno popolate dell’alto Appennino e del Parco Nazionale alla pianura.

Le specie animali che vi trovano rifugio sono innumerevoli e singolari per questa fascia di territorio. Si giunge ad un laghetto recintato. L’acqua in primavera quasi non si vede, ricoperta da migliaia di piumini bianchi, che cadono dai pioppi. Sembra uno specchio d’acqua completamente ricoperto da una coltre di neve. Si svolta a sinistra poco prima e si attraversa un corso d’acqua. Il Bidente ora scorre più lontano. Si prosegue su una sterrata ampia tenendo la destra e ignorando la strada che prosegue in proprietà privata, verso una delle tante cave che estraggono ghiaia dal terreno. Dopo un breve tratto in leggera salita, si prosegue a sinistra. In breve si giunge in via Selbagnone. Si svolta a sinistra. La strada è ora asfaltata ma poco trafficata. Si sfiora il Mulino Neri, emblema di un’area sempre stata ricca di mulini. Quello della citta-

Info sul percorso Partenza e arrivo: Via Emilia, frazione Ronco. Lunghezza: 16 km Difficoltà: facile Periodo consigliato: marzo-giugno e settembre-novembre Punti acqua: Ronco Lido, Selbagnone Cosa vedere: Meandri del fiume Ronco, Villa Paolucci-Merlini, Bosco di Farazzano. Internet: www.collineforlivesi.it; digilander.libero.it/imeandri; www.comune.meldola.fo.it/ areenaturali/museo.html.

dina di Selbagnone ha origini antichissime e ha lavorato fino al 1957. La natura s’intreccia con la storia, poco conosciuta, di questo territorio. A destra si vede la maestosa villa Paolucci-Merlini, costruita verso la metà del ’700, dai marchesi da cui prende il nome. Disposta su tre pieni, la facciata è abbellita da una scalinata doppia. Gli interni sono decorati con stucchi. Il parco è ornato da piante secolari quali tassi, magnolie, sequoie e piante esotiche. Si prosegue: la strada è poco trafficata e attraversa una campagna tranquilla. Si svolta a sinistra in via Nuove Fondine. Si continua sulla strada vecchia, passando un primo sottopasso e poi un secondo. Rimanendo su via Fondine, si raggiunge la via Emilia appena fuori Forlimpopoli. Si svolta a sinistra e si pedala per circa cinquecento metri lungo la strada principale facendo attenzione al traffico. Giunti ad un bivio con un cippo in ferro, si prende via della Croce a sinistra. Si lascia la grande via di comunicazione e si raggiunge l’argine del fiume. A destra s’incontra il sentiero, poco visibile, che corre parallelo al fiume. Si arriva nei pressi del Parco di Galliano e si tiene di nuovo lo sterrata a sinistra. Questo è un tratto meno interessante dal punto di vista na-

turalistico. Non ci sono indicazioni e occorre prestare attenzione: la traccia prosegue affiancata al fiume ma s’incontrano deviazioni, senza uscita, che finiscono sulle sue rive. Si prosegue sulla riva opposta di quella percorsa all’andata per circa due chilometri. Raggiunto il ponte si sale sulla via Emilia utilizzando una stretta scala. Eccoci a poche decine di metri dalla frazione Ronco, alle porte di Forlì, dove l’itinerario è iniziato. IN

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Gustare | Ristorante Luciano


Carta

Canta

testo Pier Antonio Bonvicini foto Gianmaria Zanotti

Cambia la sede ma non il menÚ che ha reso celebre il locale. Verrete allora a Cesenatico al Ristorante Luciano, nuova destinazione della gastronomia di mare, per aprire un’altra stagione della tavola, non soltanto estiva. Quindi, saporose paste fatte in casa e poi invitanti astici, aragoste, rombi e pesce azzurro. Senza dimenticare le crudità del pescato. E per chiudere in gloria, le golose torte della casa.


In apertura, Ernesto Rossi con la moglie Maria Celina e le due figlie Monica e Samuela. A fianco, la sala più grande del Ristorante.

Quand’ero più giovane, era una consuetudine pranzare a Cesenatico nelle feste comandate. Allora c’erano i cuochi, quelli che oggi chiamiamo chef. Il paesaggio toccava l’anima, il pesce azzurro il palato. Ora raggiungo raramente la città, ma quando capito ritrovo l’atmosfera dei tempi andati. Arrivare qui significa rendere omaggio a Vittorio Boldrini e Giorgio Saporetti, due colossi di questa rinomata ristorazione, che parte dagli uomini del mare, sapendo bene che i loro saperi sono stati una eredità per tutti. Quindi non è un caso se

quest’anno un cesenaticense sia giunto secondo al concorso per il miglior cuoco di bordo dei pescherecci italiani, alla Fiera Internazionale del pesce di Ancona. Perciò, se rimarrete in zona, il Ristorante Luciano alimenterà (se l’avete) il vostro entusiasmo per il mare. È in via Mazzini 33 (mai di lunedì e di martedì a pranzo), quasi di fronte al Teatro Comunale, dove un tempo c’era l’Hotel Savini. Ad aprirlo

ci ha pensato il romagnolo Ernesto Rossi, noto ristoratore del luogo, uno di quelli che quando parla di cucina sa di cosa parla. In realtà, per Rossi, si tratta di un cambio di sede. Dall’Hotel e Ristorante Pino, che ha diretto con altri soci per una ventina d’anni, a questa nuova destinazione, poco distante dalla precedente. Ma è negli anni Sessanta che Rossi, detto Luciano, muove i primi passi nell’ho-

La ricetta: tagliolini al ragù bianco di pesce Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di tagliolini fatti in casa, 1 carota, 1 zucchina, 4 canocchie sgusciate (crude), 8 mazzancolle sgusciate (crude), 4 frutti di capesante, 4 seppioline, 4 calamari, 1 spicchio d’aglio, 1 spicchio di scalogno, sale, pepe e olio extra vergine q.b. Preparazione: pulire e lavare la carota e la zucchina, tagliarle a fiammifero, sbollentarle in acqua per 3 minuti e successivamente scolarle. Pulire il pesce, tagliarlo a pezzi non troppo grossi. Quindi, fare soffriggere aglio e scalogno tritato in olio extra vergine di oliva, mettere nel soffritto il pesce, in questo ordine: seppioline, calamari, capesante, canocchie e mazzancolle. Successivamente, aggiungere del fumetto di pesce e le verdure. Fare insaporire il tutto per 5 minuti circa a fuoco lento. Cuocere a parte in acqua salata i tagliolini, scolarli al dente e versarli nella padella col sugo di pesce e le verdure. Saltare finché il tutto sia bene amalgamato, aggiungere un filo d’olio extra vergine di oliva e un pizzico di prezzemolo.

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tellerie e cosi è in più alberghi della riviera, e poi anche in Abruzzo. Seguono altre iniziative a Madonna di Campiglio, l’apertura di un ristorante nella zona e “Pino”, sul finire degli anni Ottanta. Quella ristorazione classica, tradizionale, legata al mare, la ritroviamo anche nella nuova sede, elegante, curata e risalente all’Ottocento, in cui ci si sente a proprio agio. Pure stavolta il porto canale è vicino ma è vicina


Culinaria News: Soprattutto il mare

anche l’abitazione storica del poeta Marino Moretti, di cui ricorre il trentennale della morte.

Ecco allora “Luciano”. Superato l’ingresso, il grande acquario con astici e aragoste e poi l’invitante banco del bar. Quindi, l’angolo in cui prepara pizze e fornarine il siciliano Pietro Crispino e l’ampia sala di tono classico, rallegrata da opere d’arte alle pareti, con lampade marinare e luci incastonate al soffitto rivestito in legno. Ai tavoli, rotondi e quadrati, giusta apparecchiatura, fiori freschi e su alcuni anche i candelabri. Inoltre, piacevoli mobili in arte povera e un armadio climatizzato per i vini bianchi. Dopo la sala, una saletta anticipata da tende di tono e alla fine un giardino interno, più contemporaneo, per l’estate. A governare gli interni, oltre al patron (che indirizza anche la cucina), le due figlie Monica e Samuela e talvolta la moglie Maria Celina. Ai fornelli, apprezzati cuochi provenienti dalla Puglia e dall’Emilia.

Così Maurizio Andreula si occupa dei primi, Odino Bergamini della griglia e Nunzio Barile di antipasti, secondi e pasticceria. Tra i piatti in carta, accompagnati da pane fatto in casa e fornarina, zuppetta di frutti di mare, mazzancolle al sale grosso di Cervia, razza al vapore, capesante brasate con insalata belga. Al primo, spaghetti agli scampi, tagliolini alle canocchie, monfettini in brodo di seppia e cannellini, tortelli al branzino. Al secondo, crudità del pescato, rombo al profumo di porcini, calamaretti fritti, triglie ai ferri. E per chi non ama il mare, cappelletti in brodo, risotto al radicchio trevigiano, filetto alla griglia ed altro ancora. Quanto alla pizza, ben 46 proposte. Tra queste, quella alla calabrese, al salmone affumicato e alla veneziana. Per terminare, frutti di bosco, gelato alla crema, crepes suzette e torte della casa. Ma ci sono pure zuppa inglese e torta mimosa della Pasticceria Romagna di Cesena. Ricca carta dei vini, dominata dai bianchi, con oltre 130 etichette regionali. E selezionate bollicine italiane e francesi. Consistente anche l’offerta dei distillati con una cinquantina d’etichette. Menù degustazione a 40 euro, bevande escluse, e al venerdì sera anche una cena a base di pesce azzurro a 21,50 euro (tutto compreso). Altrimenti la carta, con un ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Ogni giorno l’atto del cibarsi muta la natura in cultura: si può dar torto a Michel Pollan dopo aver mangiato qui? www.ristoranteluciano.it IN

In via Faentina 273, vicino Ravenna, all’Osteria del Pescatore, specialità di pesce (anche al cartoccio) e piatti romagnoli in un rustico casolare. L’esperienza dello chef-patron e le sue origini pugliesi aggiungono valore al menù. Che comincia con squisiti pani fatti in casa. Vini di qualità, cortesia e conto corretto. Chiuso lunedì sera e martedì. www.osteriadelpescatore.com

Tradizione e panorama Il Molo 22 ora è un’Osteria sul Mare. Accoglienza e panorama già valgono il viaggio. Ma anche la cucina, a prezzi contenuti, è una garanzia. Quindi, crudità, marinati della tradizione, preparazioni al tegame, al testo e alla griglia. Ma anche piatti di terra. Paste casalinghe e buona selezione di carni, salumi e formaggi. Zuppa inglese, ciambella alla ricotta con crema vaniglia al profumo di Strega e altre golosità per terminare. A Rimini, nuova Darsena, Via Ortigara, 78/80. www.molo22.it

Novità in libreria Roberto Raisi, agente di commercio di origini ferraresi e scopritore di nuove tavole e buoni vini, ha scritto Scusi, mi porta il conto? Guida semiseria delle trattorie dell’Emilia Romagna. Ci si può fidare del suo palato e di questa appassionata ricerca, scoprendo destinazioni meno note completate dalla storia dei luoghi. Tinarelli, pagg. 195, euro 13,00.

Per chi non si accontenta Sul porto canale di Cesenatico, in Corso Garibaldi, c’è l’Officina del Gusto, gran bel negozio di prodotti enogastronomici di qualità. Ricca selezione di paste artigianali, salumi, formaggi, confetture, oli, vini, aceti, distillati. Chiuso lunedì. www.officinadelgustocesenatico. com

IN Magazine | 33


Incontrare | Forlivesi e... il giardino


m o r e l l a t o

Siamo

Verde

al

testo Leda Santoro - foto Giorgio Sabatini

p i a n e g o n d a

h a m i l t o n

Uno spazio verde tutto per se stessi, curato e decorato nei dettagli. Come fare per averlo? Ce lo raccontano alcuni forlivesi, accomunati tutti dalla stessa passione: il giardinaggio.

Difficile trovare qualcuno più esperto di Goffredo Sbaraglia quando si parla di giardini. E il suo non è un mestiere, ma una passione vissuta con l’anima. Costruttore dei grattacielo di Cesenatico e Milano Marittima e del Center Gross di Rimini (solo per citare alcune creazioni) fin da quando era bambino Goffredo coltiva, è il caso di dirlo, un amore profondo per il giardinaggio. “Più che una passione è una vera e propria cultura - precisa, affiancato dalla moglie, dal suo terrazzo immerso nel verde. In Italia è un mondo poco esplorato, mentre le piante andrebbero curate quasi con un rito religioso per ritrovare il loro pro-

a centinaia di volumi che nel corso degli anni ha raccolto in una vastissima enciclopedia. “Le mie piante sono state tutte scelte e razionalmente distribuite” racconta con orgoglio. Ecco due antiche magnolie, altissime e ben “pettinate”, il Rhododendrum, l’Ibiscus, il Ginkgo biloba, il giardino acquatico con ninfee fiorite, felci e una selezione di rarissime altre specie. “Le piante vanno curate come meritano - conclude saggiamente. Ma non bisogna mai dimenticare che al centro del giardino c’è l’uomo.” Anche un terrazzo può essere il luogo ideale per far nascere un giardino. “Costruire una terrazza fiorita è stata una scelta pensata e fortemente voluta per portare la natura in casa”, racconta Roberto De Vito, noto specialista in odontoiatria. Un terrazzo che strizza l’occhio all’architettura ben sposata all’esplosione di vegetazione. “Abbiamo portato vasche, prima in legno poi per alleggerirle abbiamo scelto la resina, per creare una sorta di sipario formato da quinte verdi e fiorite. Grazie all’ausilio e all’estro della titolare di ‘VerdeMarina’ abbiamo scelto paratie di metallo che riprendono il motivo ornamentale

c h i m e n t o

fondo valore morale.” La sua cultura spazia dalle riviste

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In apertura, Goffredo Sbaraglia insieme alla moglie Egle. Qui a fianco, dall’alto, Roberto De Vito, Gastone e Cristina Partisani, Gabriele e Donatella Gimelli, Vittorio e Loretta Crotali. Nell’altra pagina, Serena Alberani.

delle vasche e creano un’atmosfera pulita e raffinata. Della parte verde, poi, si occupa mia moglie Laura. La cura delle piante regala sempre piacevoli sensazioni, è un momento di sfogo che permette di rilassarsi entrando in contatto con la nostra parte più profonda”. Nella sua casa forlivese Gastone Partisani nasconde un piccolo angolo di paradiso. Qui con la moglie Cristina trascorre le ore più serene, nel verde di un grande giardino pensile, che è stato curato dagli architetti Ilaria Zoli e Gianluca Tronconi. L’insieme è un mix di colori e profumi. La scelta della vegetazione è ricaduta su piante autoctone: “Ci sono cor-

bezzoli, due lecci molto alti e una meravigliosa quercia da sughero

- racconta il proprietario. Abbiamo scelto volontariamente piante della nostra terra e tradizione, che però crescono rigogliose anche in ambiente domestico”. E quando si accede a questo piccolo paradiso nascosto tra le case dove la natura mostra la sua vera essenza, ad accogliere il visitatore c’è la purezza di una bellissima rosa rampicante bianca. Un’esplosione di colori e profumi diversi. È così il giardino di Gabriele Gimelli, un roseto nel cuore di Forlì. “Quella per il giardino è una passione nata da tempo, un amore per il gusto estetico che regala un angolo fiorito ben tenuto e ordinato” racconta. La varietà spazia tra diverse tipologie di rose esistenti per un viaggio intorno al

Il decalogo del giardiniere Alcuni consigli utili per non commettere errori grossolani e ottenere buoni risultati dal proprio giardino (si ringrazia la famiglia Vittori, che si prende cura anche degli ultimi quattro giardini che abbiamo trattato). 1 - Mettere a dimora piante e alberature pensando al loro aspetto “adulto”, rispettando le distanze giuste dalle abitazioni e tra le piante stesse evitando potature inutili e dannose. 2 - Non eccedere nell’utilizzo di impianti di irrigazione: utilizzarli “goccia a goccia”, calando gradualmente le frequenze nell’arco dei primi due anni dalla messa a dimora, fino a renderle di “soccorso” per i periodi più siccitosi. 3 - Scegliere il periodo primaverile di ripresa vegetativa per le potature. 4 - Per trattamenti antiparassitari preferire prodotti “sistemici” a lunga persistenza e bassissima tossicità per gli insetti utili. 5 - Contro i funghi che colpiscono le rose intervenire sempre in prevenzione, da marzo, con prodotti a bassissima tossicità per l’uomo, come ossicloruro di rame e zolfo bagnabile, irrorando le foglie sino all’autunno, subito dopo la pioggia. 6 - Non irrorare mai le foglie quando si annaffia e porre attenzione affinché l’impianto irriguo non lo faccia per voi. 7 - Evitare i tagli del prato troppo bassi (meno di 3 cm), soprattutto in estate. 8 – Per il prato, preferire miscugli di erbe di Festuca arundinacea capace di sopportare meglio le nostre condizioni climatiche. 9 -Per non incorrere in errori o multe, consultare e rispettare il Regolamento del verde della città di Forlì (www.comune.forli.fc.it), che governa gli interventi in ambito pubblico e privato in città 10 – Amare il verde di cui ci si prende cura .

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mondo restando fermi. “Le ho scelte di tanti colori diversi per creare un effetto arcobaleno che amo; rose antiche, poi rose inglesi, francesi e ovviamente le italiane”. Gabriele e la moglie Donatella trascorrono molto del loro tempo tra i petali di questo prato multicromatico che, nei momenti di massima fioritura, inebria col suo profumo dolce e pungente. Dalla città agli spazi aperti. Una lunga strada bianca fiancheggiata da cipressi e immersa tra le colline di Bertinoro conduce al giardino di Vittorio Crotali. Qui, tra i vigneti e gli ulivi, il bancario e la moglie Loretta curano con passione un angolo verde fatto di piante aromatiche, salvia, rosmarino, santolina, bosso e tante rose. “Abbiamo costruito questo giardino con sudore - racconta - per questo siamo affezionati ad ogni singola specie. Sedersi tra il profumo delle piante e dominare con lo sguardo la Romagna è meraviglioso”. La Romagna qui si respira anche nella scelta delle piante: “Il giardino è immerso nel sole, per questo ci siamo orientati su un tipo di vegetazione che qui potesse vivere al meglio, piuttosto che basarsi su un puro gusto estetico. Senza dimenticare il tempo e la cura, per ottenere buoni risultati. E le nostre piante, sane e rigogliose, ringraziano.” Quello di Serena Alberani è una sorta di giardino segreto. E dall’atmosfera selvaggia. “Siamo nel centro storico esordisce l’imprenditrice agricola e impegnata nel ‘Circolo del buon governo’. Per non snaturare l’essenza dell’edificio e delle antichissime mura che fanno da cornice la scelta è inevitabilmente ricaduta su piante semplici, che ben si sposassero con l’atmosfera del passato.” È venuto naturale, così, dare spazio al classico connubio tra antiche pietre e rose, legate, per Serena, ai ricordi d’infanzia. “Mi riportano col pensiero a quando ero piccola, alle ore passate insieme a mia nonna che le curava. Ma guai a toccare anche il mio verde e le piantine aromatiche, non posso farne a meno per il mio hobby, creare fantasiose composizioni floreali e per la mia passione, la cucina.” IN


Abitare | Il “solaio” tra antico e moderno

Dimora in

Evoluzione

testo Leda Santoro - foto Giorgio Sabatini

La casa dell’architetto forlivese Daniela Orioli è una soffitta sapientemente ristrutturata, dove antico e moderno si fondono dando luogo ad un’atmosfera di grande fascino e suggestiva alchimia.

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A sinistra, la padrona di casa, l’architetto Daniela Orioli nel salone. Sopra, il “tavolo delle chiacchiere”.

Non tutte le case raccontano la storia di chi le vive. Questa sì. Siamo nel cuore di Forlì, ospiti dell’architetto Daniela Orioli. Appena varcata la soglia, la sensazione è quella di un luogo in continua evoluzione: l’abilità della mano

All A ricercA dell’eccellenz A

dell’architetto è intimamente miscelata ai tanti ricordi e scorci del passato. Come di una persona, della casa va

colto lo spirito giorno dopo giorno, per non snaturarne l’essenza. “Non ho fatto un vero trasloco - racconta la proprietaria - ho cominciato a portare tutti i miei oggetti a poco a poco, fino a creare il volto che la casa ha oggi. Sono intimamente convinta che si possa riprodurre così uno stile antico in un linguaggio moderno.” L’appartamento è stato completamente ristrutturato nel 2004, era un antico solaio che è stato come “tagliato” in due per creare un doppio volume. A saltare agli occhi è il gioco della prospettiva, luci e volumi sono sapientemente studiati per creare delle quinte, scansioni capaci di delineare una sorta di fluida scenografia. Poi ecco il grande salotto, un living dove pezzi d’arredo antico recuperati si miscelano a tocchi d’artigianato locale e a classici del design. Il lampadario Flos di Castiglioni, dalla linea anni ’50 e dal fascino intramontabile ne è un esempio. Sulla parete di sinistra colpisce lo sguardo una cornice dorata che racchiude un enorme specchio. E come tutto, in questa casa racconta una storia suggestiva. “Ho recuperato la cornice in un magazzino di stoccaggio materiale. Ma non c’era uno specchio, c’era il volto baffuto di un sultano mediorientale. Era un regalo che il monarca aveva fatto a un consorzio

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di imprese, tra cui quella di mio padre”, racconta con un sorriso. A fare da contraltare ecco un vezzo originale: una parete rosso porpora intenso su cui trova spazio, quasi come una porta aperta all’infinito, una grande cornice che funge da

nicchia. All’interno una miniatura e poche parole suggestive: “Bentel rion”, anima del vento, l’antico nome di Pantelleria. Nel grande salotto continua il mix antico-moderno; il vecchio tavolo da gioco

rimesso a nuovo, Daniela lo chia-

Sulla parete un affresco rinvenuto durante i lavori di ristrutturazione guarda gli oggetti portati dalla proprietaria, l’Aquilotto del ’62, “un ricordo di famiglia”, un sacco da box in cuoio e un manichino trasformato in ballerina. “Questo

Da sinistra, la camera da letto e la stanza lounge tra la scala e la zona notte.

Una camera da letto “essenziale” Se nel resto della casa domina la vivacità, nella camera da letto regna la purezza. La scelta della linearità qui è voluta, per non sovraccaricare un ambiente già strutturalmente molto alto. La stanza declina la gamma delle tonalità chiare e fluttua nell’aria aprendosi al terrazzo. Il letto è semplice e lineare, ma strizza l’occhio al puro romanticismo di un baldacchino. Basta poco, poi, per essere originali: il comodino si è creato naturalmente, man mano che le riviste di arredamento si accumulavano.

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ma il “tavolo da chiacchiere”, poi la cassettiera appartenuta a una tipografia, il grammofono trovato da un rigattiere, le sedie, le superleggere di Giò Ponti ristrutturate e, appesi ai muri, gli sprazzi di colore dal gusto contemporaneo sono dati dai quadri dell’artista forlivese Cinzia Ferrera. Ancora Forlì nella scala dell’azienda Rintal, che porta al soppalco. Uno spazio lounge divide la scala dalla zona notte. Qui, in un soggiorno molto privato, il matrimonio senza soluzione di continuità tra delicatezza e geometrie dà un esito di incredibile respiro.

è un regalo a cui sono molto affezionata”, racconta. Oltrepassata la cabina armadio, sogno di ogni donna, si arriva alla pura essenzialità delle camera da letto. Da qui il terrazzo si affaccia su una corte interna circondata dai tetti del centro storico. “Il mio spirito è rivolto al presente, al design - racconta la giovane architetto - ma sono fortemente attratta dall’antico, dai vicoli stretti dove si percepisce la presenza di chi qui ha vissuto prima di noi e ha lasciato una traccia che racconta una storia. Basta poco per saperle cogliere…” IN


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Rinnovati gli organismi di CNA Forlì- Cesena, presidente provinciale è l’imprenditore Enzo Cortesi, direttore Franco Napolitano Sono il 30% le imprenditrici presenti nella presidenza

CNA ha rinnovato recentemente i propri dirigenti, ma è anche cambiato lo scenario economico, cosa ne pensa presidente? Cortesi: “la crisi che ha investito anche le aziende del nostro territorio, lascerà una traccia profonda, perché il modello di sviluppo del mondo industrializzato è in grande difficoltà. L’attenzione all’ ambiente, oggi si sta rivelando condizione imprescindibile da cui ripartire. I temi del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, sono ormai al primo posto nell’agenda mondiale degli interventi da realizzare, anche per far ripartire l’economia. Perciò una organizzazione come la nostra deve aiutare le imprese ad essere flessibili, operando in rete, per rispondere alle sollecitazioni del mercato.” D.Può farci alcuni esempi? Cortesi:” la green economy, dove sono coinvolti costruzioni, impiantistica, ma anche pezzi del manifatturiero. L’enogastronomia e l’artigianato artistico di qualità legati al turismo , l’abbiamo visto anche nella nostra realtà con le iniziative promosse da CNA Turismo e Commercio. Un altro aspetto fondamentale è la capacità di creare reti nel campo dell’innovazione e della ricerca. Le esperienze con l’università, ci hanno convinto che per consentire anche alle piccole imprese di accedere alle applicazioni pratiche della ricerca universitaria, occorre partire dal monitoraggio delle esigenze. Così è più facile costruire percorsi che possano coinvolgere più aziende, magari dello stesso settore o della stessa filiera produttiva. E’ una grande sfida, ma come CNA siamo convinti che sia la strada da percorrere per il futuro. “ Direttore, abbiamo parlato di economia e imprese, ma in che modo la struttura CNA si dovrà adeguare alla nuove sfide ed al nuovo quadro congiunturale? Napolitano: “per quanto riguarda gli aspetti di carattere più interno ed organizzativo, credo che

Enzo Cortesi, 60 anni, vive a Forlì, è sposato, ha un figlio ed una figlia impegnati in azienda. E’ presidente del cda della CC Holding, società controllante del gruppo della CCLG spa. Cortesi avvia l’attività nel 1978 nel settore dell’impiantistica, assieme all’altro socio fondatore Liano Casadei; presto l’azienda diventa leader locale nelle forniture per la nautica da diporto. Nel 2002 l’attività si amplia a domotica ed energie rinnovabili. Nel 2004 costituisce con altri 3 soci la CCLG, che allarga il mercato in ambito nazionale ed internazionale; acquisisce altre società nell’ambito dell’automazione e delle tecnologie per l’eolico. Nel 2008 entra in una società, in Africa, per la coltivazione di un arbusto da cui trarre biocarburante.


Franco Napolitano, 46 anni, vive a Forlì, ha una figlia ed opera in CNA dal 1989. Nel corso della sua attività professionale ha ricoperto numerosi incarichi: responsabile sede CNA Bidente, responsabile comunale di Forlì e dal 2004, responsabile provinciale dell’area economicosindacale della CNA Forlì-Cesena. Rappresenta CNA in vari consigli di amministrazione, tra cui quelli di Multifor , Società per l’Affitto e CISE , Azienda speciale CCIAA.

la nostra grande forza sia la capacità di fare sistema. CNA è una organizzazione fondata su tre mission tra loro interconnesse: quella associativa della difesa degli interessi, quella dei servizi, e la creazione di opportunità economiche. Quest’ultimo è senza dubbio l’ambito sul quale si è molto incentrata la nostra attività negli ultimi anni, con la creazione di strutture specifiche, quali la task -force per la progettazione , CNA Innovazione, ecc. E’ una tipologia di attività che si presta molto alla realizzazione di strategie collaborative tra le CNA anche in ambito interprovinciale. “ Ci sono programmi in fase di realizzazione? Napolitano: “abbiamo già avviato percorsi di verifica su formazione e servizi innovativi, con le associazioni provinciali di Rimini, Ravenna e Ferrara, per realizzare “alleanze “ operative che ci consentano di essere mettere in campo economie di scala, ma anche di essere più efficaci e di dare un livello di risposta più adeguato in tutti i territori. Lo sviluppo per noi è imprescindibile, per avere le risorse necessarie a rendere qualitativamente sempre più efficace nostra attività. Oltre che nell’ambito dei sistemi CNA, però, dobbiamo essere sempre più aperti, in grado di interagire con altri settori ed altri comparti. Oggi, infatti, se non si ragiona in un’ottica di filiera , è praticamente impossibile collocarsi sul mercato in modo competitivo, perciò anche i sistemi di imprese devono saper collaborare tra loro per contribuire ad uno sviluppo del territorio che coniughi qualità economica e coesione sociale.

www.cnafc.it

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Il 18 giugno si è svolta l’assemblea elettiva della CNA di Forlì-Cesena che ha eletto presidente l’imprenditore Enzo Cortesi di Forlì e i vicepresidenti: Enzo Bardi, Forlì; Sanzio Bissoni, Cesena; Catia Guerrini, Sarsina; Fabio Mandelli, Longiano; Paola Sansoni Forlì, Lorenzo Zanotti, Forlì. La presidenza è stata rinnovata per la maggioranza dei suoi componenti e vede al suo interno il 30% di imprenditrici. Il nuovo direttore è Franco Napolitano.


Navigare | Luca Del Zozzo

Sfida all’

Oceano

testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini

“A noi piacciono quei luoghi dove il vento è grigio e il cielo soffia forte, nella moltitudine della solitudine varchiamo le soglie dell’infinito.” Parole dal sapore esistenziale, vergate da Simone Bianchetti, velista cervese scomparso sei anni fa. Un amico e molto di più per Luca Del Zozzo, skipper forlivese classe 1962. Ingegnere sulla carta d’identità, velista nell’animo, sul finire dell’estate l’imprenditore cresciuto all’ombra di Saffi affronterà la traversata dell’Atlantico in solitaria. L’apice di una carriera iniziata

La Mini Transat Alla traversata atlantica su imbarcazioni di 6,5 metri, si accede attraverso un percorso di qualificazione lungo e probante. 84 gli equipaggi ammessi alla partenza di La Rochelle. Prima tappa Madeira dopo 1200 miglia dove è già prevista una scrematura: “le condizioni meteorologiche del Golfo di Guascogna faranno selezione” chiosa Del Zozzo. Quindi altre 3.200 miglia verso Salvador de Bahia. Momento cruciale l’ingresso nel “pozzo nero” dove si scontrano i venti provenienti dai due emisferi. Un gorgo da girone dantesco con un tasso di umidità del 100% e “eolo” a 30/40 nodi. 100/150 miglia con condizioni variabili, dalla bonaccia a scrosci di pioggia, a cascata.

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quarant’anni fa. La fiaba prende avvio a fine anni ’60. Allora il bagliore della magia si riflette negli occhi sognanti di un bambino di 7 anni: “Mio padre partì in barca assieme a un amico alla volta della Croazia - ricorda Luca. Vissi quella regata lungo l’Adriatico come un atto eroico. Una scoperta e uno stupore ricoverati per anni in una parte del mio inconscio.” Emozioni a lungo sopite, nonostante l’acquisto di una piccola barca, le prime esperienze da velista autodidatta, poi, durante il periodo accademico, regate e crociere con gli amici. Passano gli anni e il primo piccolo natante lascia il posto a un’imbarcazione più grande, accanto agli amici c’è la figlia adolescente, i ricordi infantili galleggiano in acque rese contrarie dalle regole che disciplinano la routine quotidiana. Sarà tutta-

via necessario un secondo giro di boa perché Del Zozzo acquisisca una consapevolezza, una presa di coscienza coincisa con la morte di Simone. “Da un lato ho provato lo sgomento per la scomparsa di una persona abituata a prendere la vita a morsi. Dall’altro uno scuotimento forte, un richiamo alla precarietà dell’esistenza, alla responsabilità del vivere, al fatto che spesso la vita non concede una seconda occasione.” La miccia è accesa, Luca riscopre quel germoglio nascosto per anni nei meandri della sua parte bambina. Si trova così catapultato in un universo dal sapore salmastro. Da qui alla Mini Transat il passo è più breve di quanto possa sembrare. Il 13 settembre l’agognata partenza da La Rochelle: ad attendere l’ingegnere 35 giorni di navigazione da vivere in trincea contro sonno e fame. “Mi alimenterò con buste

monopasto riscaldate e spero di riuscire a dormire 15 minuti ogni ora in modo da non perdere mai la lucidità.” Durante la navigazione Luca diverrà tutt’uno con la barca. In mare sarà il momento del confronto: con se stesso, l’oceano, il vento. L’occasione per fare un bilancio, scavare nell’intimo mentre aumenta la percezione del rumore dell’imbarcazione percossa dall’onda. Un frangente irripetibile in cui crescere. E ritrovarsi. Buon vento! IN



Migrare | Martina Pini

Successo in

Trasferta

testo Francesca Miccoli Quando la definiva “terremoto”, il nonno non sapeva cosa il futuro avrebbe riservato a quella nipotina. Se lo avesse immaginato, avrebbe potuto osare di più l’affettuoso progenitore, e prendere in prestito il titolo di un successo cinematografico, “il mio piccolo genio”. E non per una tracimazione d’affetto ma per lungimirante realismo. Lei è la ventottenne Martina Pini, corniolese di nascita e cittadina del mondo per vocazione, ennesimo

cervello strappato alla città di San Mercuriale e al suo territorio. Una giovane di talento, ma anche di straordinaria apertura mentale, intraprendente e volitiva, come dimostra lo stupefacente curriculum. Dopo il diploma al Liceo Scientifico si laurea con lode all’Università Cattolica di Milano in Lingue e Letterature straniere, con una tesi in Antropologia ispano-americana. Ma poiché i galloni si conquistano sul campo, lo studio s’intreccia a numerosi soggiorni di formazione all’estero: il primo in Francia ad appena 13 anni, quindi in Inghilterra e Irlanda, poi in Norvegia con la borsa di studio di Intercultura, infine in Namibia per uno stage al consolato. “Nonostante l’apprendimento delle lingue sia sicuramente una delle mie passioni (ne parla correttamente sei, ndr), coltivo un amore ancora più grande: la musica.” Dopo aver conseguito un master in Giornalismo e Critica Musicale, Martina s’iscrive alla laurea specialistica in Radiofonia e Linguaggi dei Media a Siena. Desiderosa di mettersi nuovamente in

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gioco e fare l’ennesima esperienza oltreconfine, effettua un colloquio presso la casa discografica berlinese indipendente !K7, una delle più note agli amanti della musica elettronica. Poche settimane più tardi è già sotto la porta di Brandeburgo come stagista. “Dopo 6 mesi di praticantato mi è stato offerto un contratto da assistente al licensing, il dipartimento che si occupa delle licenze musicali e delle royalties, dei contratti e dei contatti con gli artisti e con le altre case discografiche.” Due anni più tardi il passaggio alla Fox Mobile Distribution, azienda leader nel settore discografico con ben 750 dipendenti. Con Berlino è amore a prima vista: “Una città viva, cosmopolita, estremamente civile e ricchissima di cultura. Nonostante la dimensione metropolitana vi ho trovato gli stessi valori con i quali sono cresciuta a Corniolo: sempli-

cità, rispetto, amore per la natura, bambini, anziani e la diversità in generale. Chiaramente sento

la mancanza della famiglia, delle amiche, delle lunghe maratone a tavola, contrarie alla solerzia teutonica.” La nostalgia si tinge di colori dolci. “Non posso dimenticare la vista dei monti che circondano la casa dei miei genitori, lo sguardo che si perde nel verde, dove la primavera ha un profumo intenso e inebriante, come da nessun’altra parte ho sentito. Se è vero che home is where the heart is, un pezzo grande del mio cuore è sicuramente lì.” Tra una giro in bicicletta, un libro, un concerto e la ricerca degli amati vinili di cui è collezionista, Martina trova il tempo di proiettarsi nel futuro. “Conseguirò la laurea specialistica, poi potrò pensare alle idee che aspettano solo di essere realizzate. Ma soprattutto spero di non fermarmi mai, vorrei che la mia crescita personale e lavorativa non subisse arresto. Vorrei continuare a essere felice e soddisfatta di quello che faccio e della mia vita.” IN


l’eccellenza in Italia per la cura del mal di schiena La struttura di Forlì è stata scelta come centro di riferimento dal dottor Wolff, ideatore di attrezzature specifiche per trattare questi sintomi Il Fisiology Center di Forli è stato scelto come struttura italiana di riferimento dal dottor Wolff, ideatore di attrezzature specifiche, uniche al mondo, finalizzate alla cura del mal di schiena. Se i trattamenti tradizionali (terapia antalgica, terapia manuale, lavoro in acqua, terapia osteopatica posturale, ecc.) continuano a rivestire un ruolo di primo piano nella cura di tale diffusa patologia, i recenti risultati della ricerca sviluppata a livello internazionale hanno evidenziato la fondamentale importanza della riattivazione del sistema muscolare di sicurezza della colonna vertebrale, a lungo decondizionato, attraverso un “training per la stabilizzazione segmentaria”. Un’attività non semplice da praticare, sia per il tipo d’esercizio, sia per l’interessamento di una muscolatura che il nostro corpo impiega poco e solo attraverso una specifica

stimolazione, con il risultato di averne quasi dimenticato il modo di utilizzo. Tuttavia proprio la realizzazione e l’uso d’attrezzature speciali consentono a chiunque di esercitare con facilità tale struttura muscolare e ottenere un risultato più completo e stabile nel tempo. La scelta del dottor Wolff è ricaduta su Fisiology Center in primo luogo per la grande esperienza acquisita nel settore da alcuni suoi professionisti, che operano in maniera sinergica attraverso un approccio multidisciplinare. Nella fase terapeutica, pianificata ad personam, intervengono infatti in momenti diversi differenti figure professionali quali medico, terapista, osteopata, posturologo, ecc.; in secondo luogo, a incidere è stata la tecnologia della nuova struttura, in particolare il laboratorio di analisi della postura e del movimento, che permette di raccogliere dati oggettivi sui risultati.

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Ricordare | Premio Marino Capacci

Giovani scrittori

Crescono

testo Flavio Dell’Amore - foto Giorgio Sabatini

Davanti ad un pubblico numeroso e partecipe si è svolta il 12 giugno scorso, al Circolo della Stampa di Forlì-Cesena la premiazione del terzo Concorso Letterario Marino Capacci. Un premio che ricorda un

personaggio, Marino Capacci, che ha dedicato la propria vita al mondo dei libri, di cui era cultore per vocazione e libraio di professione. La sessione del 2009 ha avuto il conforto di una partecipazione da parte di nove Istituti d’Istruzione secondaria della provincia di Forlì-Cesena, con la presentazione di oltre 140 opere. I premi più prestigiosi sono stati messi in palio dalla famiglia Capacci per le due sessioni di Poesie e Racconti (500 euro cadauno) che sono state vinte da due ragazzi forlivesi. Con il testo “Riflessioni” nella sezione Racconti il primo premio è stato vinto da Luca Baldacci che ha presentato una narrazione molto personale, introspettiva, giudicata dalla giuria “elegante” e dall’accurato lessico. Nella sezione Poesie

primo premio alla forlivese Elena Briganti che nella sua Poesia “Not-

te dei cristalli” è riuscita a ricreare ed evocare l’evento tragico della Shoah, spruzzandolo di versi freschi ed accattivanti. Un momento particolarmente importante della manifestazione è stata l’assegnazione del premio Menabó Editore. Sin dal nascere del Concorso, l’azienda di comunicazione forlivese ha voluto incentivare i giovani scrittori, invitandoli a curare particolarmente lo stile e il contenuto dell’opera. In questa edizione il riconoscimento è andato al forlivese Samuele Conficoni, con una poesia dal titolo “Dolce Pensare”. La commissione giudicante ha individuato nei versi di Samuele un forte senso dell’attuale, un verso delicato e venato dall’emozione della speranza. Toccante la consegna del Premio Enrico Zavallloni, in ricordo del giornalista de “il Resto Del Carlino”, scomparso tre anni fa. Ha vinto Marco Biondi, studente che vive nel comprensorio cese-

nate e che ha proposto i singolari versi di “Poeti: gente da uccidere”, una specie di sfida di un giovane cantore al mondo odierno, sordo alla musica dei sentimenti. Un riconoscimento speciale per un lavoro collettivo, vissuto tra poesia ed informatica, è stato assegnato a una seconda classe dell’Itis Marconi di Forlì. Presente alla manifestazione la presidentessa del concorso, Liviana Zanetti, l’assessore Gabriele Zelli e diversi insegnanti. IN

“Dolce Pensare” di Samuele Conficoni Dolce pensare. Dove finisce il tuo cuore? Nessuno ora riesce a sentirmi posso vivere ancora per poco? E tutto intorno gira e noi vorremmo stare fermi ad osservare i cambiamenti. Dolce pensare. Scrivere soltanto per gioco. dove è il posto che tanto cercavi in cui forse puoi vivere meglio? Ma sopravvivere è banale Qui conta solo faticare ed osservare i cambiamenti. Dolce pensare. Che c’è una storia qui in mezzo. Soprelevata che passa attorno a tutti noi e lega me, e lega te e lega ogni Dna e regola tutti i cambiamenti. Dolce pensare. Che non c’è spazio per cambiare ma tutto il mondo sta girando. Cerchi me? Cercami! Per trascorrere i mesi che mancano ed osservare i cambiamenti.

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Freschi di

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testo Barbara Baronio e Francesca Miccoli

Nel quinto centenario della morte, la sua figura è al centro di numerosi studi e racconti storici liberamente ispirati alla sua biografia. Tra le opere più interessanti e originali si segnala quella del giornalista-psichiatra forlivese Pierluigi Moressa. Le 103 pagine di Caterina Sforza. Il mistero della bellezza (Foschi) vanno ad arricchire

la collana “Biografie del Mistero”, e in queste lo scrittore traccia un ritratto insolito della leonessa di Romagna. Astuta e spregiudicata, avvenente e carismatica, la moglie di Giovanni de’ Medici è ancora oggi considerata una delle donne più note e ammirate del suo tempo. Marco Dente da Ravenna fu uno dei più importanti incisori del XVI secolo. La sua importanza deriva dalla qualità tecnica ed estetica dei bulini realizzati, in particolare per Raffaello. Le Raccolte Pian-

castelli conservano nella sezione iconografica un prezioso nucleo di stampe. Il volume di Antonella Imolesi Pozzi, Marco Dente. Un incisore ravennate nel segno di Raffaello. Le stampe della Raccolta Piancastelli (Longo) si propone

di far luce sulla misteriosa figura dell’abile intagliatore, il cui corpus raccoglie circa quaranta incisioni, trenta conservate a Forlì. “Gli passiamo accanto con indifferenza, a volte nemmeno ci accorgiamo di loro, altre, siamo infastiditi dalla loro inquietante presenza, dall’odore che emanano, dal sudiciume che impregna i loro abiti e persino dal fatto che esistono. Li chiamiamo vagabondi, barboni, senzatetto, homeless, clochard, quasi volessimo celare a noi stessi che sicuramente, un tempo, ognuno di loro - l’«esercito degli invisibili» - possedeva un nome e un cognome e, soprattutto, una di-

gnità. Ma chi sono gli homeless?”. È da questo interrogativo che Liana Fadda, autrice cesenate, è partita per realizzare I binari della vita, libro inchiesta edito da Buca 18. Venti i volti che Fadda ha incontrato calandosi per sei mesi nel mondo dei senzatetto. Un’esperienza forte e coraggiosa da cui è nato un volume dove per una volta gli ultimi diventano i primi. L’obiezione di coscienza e la bioetica. Un tema attuale in Italia soprattutto da quando, sospesa la leva obbligatoria, le nuove frontiere dell’obiezione riguardano soprattutto il campo della bioetica nei suoi molteplici settori (aborto, eutanasia, testamento biologico, procreazione assistita, ricombinazioni genetiche). Anche l’accentuarsi del pluralismo etnico e culturale introduce nella società numerose istanze che reclamano un loro “diritto alla differenza”. Di questo si è occupato il longianese Vincenzo Turchi, docente di Diritto ecclesiastico all’Università del Salento (Lecce), nel suo ultimo libro I nuovi volti di Antigone. Obiezioni di coscienza nell’esperienza giuridica contemporanea, edito dalla Dupress di Bologna. Nel testo emerge il punto cruciale di ogni forma d’obiezione di coscienza: la determinazione, cioè, del limite fin dove l’ordinamento può o deve ampliare la sfera delle libertà riconosciute preservando un nucleo essenziale di valori e di solidarietà comuni. IN

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