f o r l ì
n.4 2023 w w w. i n m a g a z i n e . i t
LORETTA CARBONETTI
SUCCESSO SCINTILLANTE
SERGIO FOSCHI
IMPERO DI CARTA
TERRA DA AMARE
CHI HA SCELTO LA ROMAGNA
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EDITORIALE
18 06 DIGITAL IN MAGAZINE ROMAGNA
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Dedichiamo le copertine di questo numero a storie di impresa: Loretta Carbonetti, ceo di Casta Srl, azienda forlivese leader nella produzione di cucine industriali, e Sergio Foschi, che ha trasformato la cartoleria di famiglia Minerva 2000 in un impero. Scopriamo poi i racconti di chi ha scelto Forlì e Cesena per vivere e lavorare, e le storie di passione per la cosmesi naturale di alcune aziende della Provincia. Parliamo della nuova strada della tradizione del liscio, tracciata dall’evento Cara Forlì, e del giardino terapeutico per malati di Alzheimer in un contesto pubblico a Cesena. Incontriamo il team del progetto Unvague, e-market di capi vintage, e saliamo in sella alla bici con meta Bertinoro e le sue cantine. Ripercorriamo infine i mesi centrali dell’anno con le foto del gruppo ‘Cartoline da Forlì e dintorni’. Buona lettura! DI ANDREA MASOTTI
Edizioni IN Magazine s.r.l. Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì | T. 0543.798463 www.inmagazine.it | info@inmagazine.it Anno XXV N.4 ottobre/novembre Reg. di Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n.27 Direttore Responsabile: Andrea Masotti Redazione centrale: Clarissa Costa Coordinamento di redazione: Roberta Invidia Artwork e impaginazione: Francesca Fantini Ufficio commerciale: Gianluca Braga Stampa: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN) Chiuso per la stampa il 20/10/2023 Collaboratori: Barbara Baronio, Andrea Biondi, Lucia Caselli, Vittoria Edini, Paola Francia, Francesca Miccoli. Fotografi: Andrea Biondi, Andrea Bonavita, Gloria Capirossi, Comune di Bertinoro, Leonardo Michelini, Stefania Soldà, Gianmaria Zanotti.
Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte. In ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla privacy, se non vuoi più ricevere questa rivista in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it
Scopri IN Magazine Romagna, il nuovo portale che raccoglie storie di eccellenza e territorio.
32 STORIE TERRA DA AMARE
40 EVENTI DOVE VA IL LISCIO
08 PILLOLE NOTIZIE DALLA PROVINCIA
12 PROFILI
44 SALUTE GIARDINO TERAPEUTICO
50 MODA
LORETTA CARBONETTI
IL NUOVO VINTAGE
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18 PROFILI SERGIO FOSCHI
24 COSMESI GREEN BEAUTY
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56 TERRITORIO DI VINI E DI STRADE
62 FOTOGRAFIA CARTOLINE DA...
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DIGITAL
ROMAGNA IN MAGAZINE IL NUOVO PORTALE ONLINE CHE RACCONTA IL NOSTRO TERRITORIO
A CURA DELLA REDAZIONE
Le storiche riviste firmate Edizioni IN Magazine, che accompagnano i propri fedeli lettori dal 1998, oggi diventano ancora più digitali, proseguendo il proprio storytelling in modo più completo e attuale. Dall’unione delle testate locali nasce infatti il progetto IN Magazine Romagna, un portale virtuale che raccoglie tutte le storie relative alle principali Province della zona – Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, a cui si aggiunge anche Pesaro – fornendo ogni settimana contenuti di valore e di facile consultazione. L’obiettivo: avvicinarsi ancora di più ai propri lettori e aprire loro una finestra culturale sul panorama del nostro fantastico territorio, proponendosi come un punto informativo di riferimento per romagnoli e non solo. Affiancandosi alle riviste cartacee free-press, il portale inmagazineromagna.it è dunque un uno spazio divulgativo digitale in cui tutti i contenuti pubblica-
AFFIANCANDOSI ALLE RIVISTE CARTACEE FREE-PRESS, IL PORTALE IN MAGAZINE ROMAGNA NASCE PER AVVICINARSI ANCORA DI PIÙ AI PROPRI LETTORI E PER ESSERE UN PUNTO INFORMATIVO DI RIFERIMENTO.
ti sulle testate IN Magazine sono condivisi in modo gratuito e resi fruibili in ogni momento anche su smartphone. Arricchito con novità e materiali inediti sul territorio, questa nuova versione digitale dona non solo la possibilità di leggere gli articoli pubblicati nella versione cartacea corrente, ma anche di riscoprire le storie pubblicate nei numeri
passati delle riviste. Inoltre, regala l’opportunità di affacciarsi con curiosità alle storie delle Province vicine e avvicinarsi al ricco tessuto imprenditoriale e culturale delle diverse città. Una fonte riconoscibile e consolidata che dà voce alle singole storie, grazie a contenuti sempre aggiornati e pubblicati con cadenza costante, a un team digital e a uno staff composto da oltre 50 giornalisti, fotografi e collaboratori che vivono e lavorano nel territorio. I lettori potranno esplorare i diversi articoli e le news scegliendo la zona geografica di riferimento e le tematiche di maggiore interesse. Tra queste: ‘Personaggi’, con le storie di copertina del territorio; ‘Cultura’, tra musica e arte; ‘Economia’, con storie di imprenditoria locale; ‘Design’, compreso lo speciale architettura; ‘Territorio’, tra storia, paesaggi e percorsi; ‘Food and Wine’, con il meglio della ristorazione e dell’ospitalità enogastronomica. 7
PILLOLE
UNO SCATTO PER REGNOLI FORLÌ | Regnoli my way - Regnoli a modo mio. Nuova edizione del concorso fotografico ‘Uno scatto per Regnoli’, organizzato da ‘Regnoli41 Associazione Culturale’ e ‘Postcards, cartoline da Forlì e Cesena’, dal 17 settembre al 31 ottobre. Sarà premiata la foto o il portfolio che più unisce lo stile del fotografo e l’anima della strada. L’opera vincitrice farà parte della ‘Galleria a cielo aperto’ per un anno. La nuova edizione è dedicata alla memoria di Baldo Baldassarri, socio che è stato molto amato e attivo nella strada.
ABRACADABRA: TORNA TEDXCESENA CESENA | Torna sul palco del Teatro Bonci, martedì 28 novembre, l’edizione 2023 di TEDxCesena dal titolo Abracadabra, parola suggerita dal pubblico durante l’evento del 2022 e dipinta su un foglio della scenografia. Abracadabra evoca qualcosa di magico, inafferrabile, potente. L’appuntamento è organizzato su base volontaria anche grazie al supporto delle aziende del territorio. Nato nell’ambito dell’organizzazione no profit TED, che ha dato vita a un’immensa community internazionale, è sinonimo di “idee che meritano di essere diffuse”. TEDxCesena 2016 è stato il primo appuntamento con licenza TED organizzato nel territorio.
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BOOKCROSSING AL PARCO CESENA | Al Parco Fornaci Marzocchi delle Vigne è stata installata una casetta di legno che contiene libri in cerca di lettori. Si tratta di una postazione bookcrossing all’interno di Con.te.sto, la rete bibliotecaria che fa capo alla Biblioteca Malatestiana, e donata al Comune da Round Table 3 Cesena per favorire la lettura e lo scambio di storie all’aperto.
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PILLOLE
ELFI SPA A SOSTEGNO DEGLI ALLUVIONATI FORLÌ | Subito dopo la catastrofe dell’alluvione che ha colpito la Romagna, Elfi Spa – azienda di vendita all’ingrosso nel settore delle elettroforniture – si è attivata per aiutare la popolazione colpita promuovendo un Fondo Emergenza Alluvione per sostenere i Comuni di Forlì, Cesena, Ravenna e Faenza. Una donazione che ha raggiunto una cifra di € 510.000, rendicontate nel corso della serata di donazione e ringraziamenti che si è tenuta il 21 ottobre presso il Teatro Diego Fabbri di Forlì, alla presenza delle Autorità.
EVE ARNOLD AL SAN DOMENICO FORLÌ | Dal 23 settembre al 7 gennaio 2024 le sale del Museo Civico San Domenico si aprono alla fotografia con Eve Arnold, la prima donna, con Inge Morath, a far parte dell’agenzia Magnum Photos nel 1951. La mostra si articola tra 170 fotografie: un viaggio all’interno della produzione della fotografa statunitense, sancita anche nel passaggio dal bianco e nero al colore. Promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, con il Comune di Forlì, la mostra Eve Arnold. L’opera, 1950-1980, a cura di Monica Poggi, nasce dalla collaborazione tra l’istituzione forlivese con Camera, Centro italiano per la fotografia, e con Magnum Photos.
IL NUOVO PREFETTO RINALDO ARGENTIERI FORLÌ-CESENA | Si è insediato nella sede di via Ordelaffi il nuovo Prefetto di Forlì-Cesena, Rinaldo Argentieri. Originario di Chieti, nel 2020 ha guidato la Prefettura di Matera e, successivamente, quella di Ferrara. “La sua lunga esperienza”, ha dichiarato il Sindaco Zattini,“e il suo bagaglio professionale saranno un prezioso sostegno dopo l’alluvione.”
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PROFILI
LORETTA CARBONETTI LA FAVOLA DI DEDIZIONE E SUCCESSO DELLA CEO E TITOLARE DI CASTA SRL
DI FRANCESCA MICCOLI
Il sorriso come stile di vita. La capacità di ribaltare le avversità in opportunità, di vivere gli incidenti di percorso come momenti evolutivi. E ancora l’inclinazione naturale a trarre gioia dalle piccole cose e linfa dai rapporti umani. È il carattere solare e volitivo uno dei segreti del successo di Loretta Carbonetti, Ceo di Casta - professional cooking equipment, azienda forlivese leader nella produzione di cucine industriali, addirittura numero uno al mondo nel comparto della ristorazione etnica. Un’imprenditrice capace di affrontare sfide, trionfi e difficoltà con lo stesso piglio deciso. Illuminata da quel pizzico di sana follia che permette di prendere decisioni importanti nei momenti difficili. Così è stato ad esempio durante la pandemia, quando Loretta è riuscita a riconvertire temporaneamente la produzione, accendendo la luce in fondo al tunnel psicologico, oltre che lavorativo, capace di inghiottire tutta la famiglia Casta. Perché l’azienda è prima di tutto una fami-
FOTO ANDREA BONAVITA
glia. “Oggi si trascorre la maggior parte della giornata al lavoro, la percezione di un clima sereno e cordiale è fondamentale.” Uno dei tanti insegnamenti appresi da Remo Cangini, già titolare di un’impresa artigiana del settore OMGas e fondatore, nel 1971, di Casta. “Prima di quattro figli, impossibilitata a frequentare l’università nonostante l’ottimo profitto scolastico, dopo il diploma ho risposto all’annuncio di Casta, dove sono entrata nel 1991 in veste di impiegata contabile.” Appena due anni più tardi la prima svolta di una carriera in continua ascesa. “Al momento di ritirarsi dal lavoro, Cangini, che incarnava lo spirito imprenditoriale degli anni Settanta, individuò quattro dipendenti amorevoli e capaci a cui affidare ‘la creatura’. Si fece addirittura garante con la banca per farci avere un finanziamento. Ci ha trasmesso un forte senso del dovere ma soprattutto entusiasmo e passione. E la costituzione della nuova società, Casta Srl., ha segnato l’inizio di un’avventura divenuta la mia grande favola.” 13
PROFILI
Oggi al fianco di Loretta ci sono Maurizio Casanova e Paolo Valmorri, “soci illuminati, a cui sono legata non da vincoli di sangue ma da una grande stima reciproca: la mia famiglia per scelta. Mi hanno nominato Ceo contravvenendo allo stereotipo della donna realizzata solo indossando un grembiule e brandendo un matterello. Sono responsabile della pianificazione finanziaria, delle vendite, della gestione dell’estero e del marketing. Con i soci condivido scelte avvalorate dalla medesima visione commerciale, sostenuta da una analoga visione etica. La forza della nostra azienda è la forza del nostro team.” Un’impresa che oltre a essere sana si è dimostrata “eclettica e dinamica, in grado di produrre articoli innovativi” e modulare l’offerta intercettando in anticipo le dinamiche di mercato. “Siamo sempre pronti a rimetter-
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NEL 1991, LORETTA CARBONETTI ENTRA NELL’AZIENDA FONDATA DA REMO CANGINI IN VESTE DI IMPIEGATA CONTABILE. DOPO APPENA DUE ANNI INIZIA L’ASCESA AI VERTICI FINO ALLA NOMINA DI CEO DI CASTA SRL. “CON I SOCI CONDIVIDO LA VISIONE COMMERCIALE ED ETICA.”
ci in gioco e a scommettere su noi stessi: il futuro è già oggi.” Risale al 1996 la decisione di investire nella onerosa certificazione CE di prodotti di nicchia, come le cucine wok, già in produzione da circa quindici d’anni. “In seguito, l’acquisto di marchi e brevetti delle cucine standard ci ha permesso di diventare un’azienda completa, unica sul mercato a produrre attrezzature per tutte le tipologie di cottura: etnica e tradizionale, innovativa.” La crescita è esponenziale, testimoniata dall’apertura degli stabilimenti Casta 2 e Casta 3 e dall’impennata dei dipendenti, dai 4 degli esordi agli attuali 50. Essere imprenditrice di successo non implica necessariamente abdicare al ruolo di donna e madre. “Di solito una leader di azienda viene etichettata come una guerriera: non si riesce a capire che dietro a una donna che riveste un ruolo apicale ci può essere una mamma che sa cucinare, prendersi cura dei figli, amare il basket e il ballo latino.” Loretta è sinonimo di multitasking, con giornate scandite dall’alternanza tra lavoro e spesa, preparazione dei pasti e cura della casa. “Non credo di essere migliore di altre: ho una grande forza di volontà e, come tutte le donne, ho una capacità organizzativa spettacolare.” In altre parole, “faccio i salti mortali.” A beneficiare di tanta dedizione sono in primis “due figli meravigliosi: il primogenito è già un piccolo imprenditore, ha un’azienda a Londra e si occupa di arbitraggio Amazon UK; mia figlia ha appena compiuto 17 anni e frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico sperimentale.” Per i due ‘pargoli’ il cammino non è già tracciato. “Desidero che si realizzino trovando la loro dimensione. Faranno scelte per la loro favola, senza un fardello opprimente sulle spalle.” Nei coriandoli di tempo libero la manager si dedica alla lettura, “soprattutto d’estate”, al ballo latino, “che ha rimpiazzato la palestra e riesce davvero a farmi staccare la mente,” lo sport in compagnia degli amici. Un capitolo a parte merita la passione per la palla a spicchi e il tifo sfrenato per la pallacanestro Forlì
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PROFILI
IN QUESTE PAGINE, LA CEO LORETTA CARBONETTI. NELLA PAGINA PRECEDENTE, CARBONETTI (AL CENTRO) CON I SOCI MAURIZIO CASANOVA E PAOLO VALMORRI, INSIEME AL TEAM.
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2.015, di cui Casta è sponsor. “Sono finita al palazzetto quasi per sbaglio, su invito di Riccardo Pinza, che è anche avvocato di Casta. Ebbene, mi sono innamorata! Si tratta di una disciplina sportiva che sottende valori quali determinazione, lavoro di squadra, condivisione di un obiettivo, amore: insegnamenti che chiunque dovrebbe fare propri.” Non è insolito vedere la capitana d’industria scatenata sugli spalti assieme alla figlia, “al punto da essere etichettate dalla stampa come signorine esagitate nel parterre”; decisamente più british il tifo in compagnia del figlio. La vita intensa comprende anche l’impegno nel sociale con il Forlì Rotary Tre Valli e con la società Altremani, che promuove corsi formativi e professionalizzanti per dare ai detenuti un’opportunità di riscatto dopo il carcere. “È giusto restituire un po’ del bene che abbiamo e che troppo spesso diamo per scontato.”
Tra i momenti difficili vissuti non solo il Covid ma anche la Sars, con la chiusura di tutti i ristoranti cinesi, e la recente alluvione. “Mia sorella ha un’attività di pasta fresca nel quartiere San Benedetto, uno dei più colpiti dalla calamità. Abbiamo trasformato il suo negozio in unità mobile dei Vigili del Fuoco e, soprattutto, in punto distribuzione pasti e... sorrisi. Vivere quotidianamente il disagio è stato motivo di grande riflessione, ci ha dato una spinta in più per andare avanti: pensarci mi provoca ancora i brividi. Per quanto disastroso, è stato bellissimo. Si è creata una catena di solidarietà, gentilezza e forza di volontà, che ha dato la carica agli stessi soccorritori. Conservo foto meravigliose, sembrano istantanee di una festa!” Caratterizzata da un sottofondo musicale che evoca serenate in notti stellate e nostalgia del casolare. La stessa colonna sonora che accompagna le amate partite al Palagalassi.
PROFILI
SERGIO FOSCHI IL CARTOLAIO CHE HA TRASFORMATO MINERVA 2000 IN UN IMPERO
DI BARBARA BARONIO
FOTO GIANMARIA ZANOTTI
“In ogni borgo o paesino c’è sempre qualcuno che vende una matita. Se l’avvento del personal computer poteva far pensare a una riduzione nell’uso di carta e penna, questo non si è verificato. Anzi la carta continua ad avere il suo fascino e le penne sono tra i prodotti più venduti.” Ad affermarlo è Sergio Foschi, classe 1949, un uomo che di penne e di matite se ne intende: cresciuto nella cartoleria del padre, dall’età di 3 anni ha respirato il profumo della carta e ha trasformato la piccola attività di famiglia in Minerva 2000, realtà commerciale dedicata alla vendita all’ingrosso di cancelleria che ha da poco festeggiato i 70 anni dalla sua nascita. Il gruppo Minerva, la cui cellula primordiale è stata la cartolibreria, oggi è sempre presente in città con la cartoleria sotto i porticati di Piazza del Popolo a Cesena e si sviluppa in due grandi magazzini, uno a Cesena e l’altro a Macerata per un totale di 7.000 mq. Minerva 2000 si occupa della distribuzione di prodotti di cancelle18
ria e cartoleria da Bologna alla Romagna, Umbria e Marche e conta 17 dipendenti e 13 agenti. Una realtà che nel 2022 ha chiuso con 9 milioni di fatturato. Dinamico, lungimirante e molto carismatico, Foschi ha intuito sin dai suoi primi passi nel mondo del commercio che le relazioni e il prodotto di qualità avrebbero fatto la differenza: così se da una parte ha investito in Minerva 2000 dall’altra è stato tra i primi del suo settore a inaugurare una stagione di viaggi premio per i suoi clienti, e questo ha senza dubbio favorito la nascita di relazioni importati con i suoi cartolai, molti dei quali sono diventati amici e suoi preziosi sostenitori. “Tutto ha avuto inizio,” racconta Foschi, “nel 1952 quando mio padre Carlo, intuendo che l’Italia si stava apprestando a scolarizzare la maggior parte della popolazione, ha scelto di cambiare vita e ha rilevato una piccolissima cartoleria, già ai tempi chiamata Minerva e sorta nel 1947, in Piazza del Popolo. L’attività, attigua alla nostra abitazione,
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PROFILI
CRESCIUTO NELLA CARTOLERIA DEL PADRE, DOPO AVER IMPARATO IL MESTIERE SUL CAMPO SERGIO FOSCHI TRASFORMA L’ATTIVITÀ DI FAMIGLIA IN MINERVA 2000, REALTÀ COMMERCIALE DI VENDITA ALL’INGROSSO DI CANCELLERIA CHE NEL 2022 HA CHIUSO CON 9 MILIONI DI FATTURATO.
IN ALTO, DUE FOTO STORICHE DELLA CARTOLERIA MINERVA 2000. NELLA PAGINA SEGUENTE, IL TEAM DELLA CARTOLERIA CESENATE.
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grazie al savoir-faire di mio padre e alla sua determinazione, è cresciuta notevolmente.” La storia di Minerva 2000 s’intreccia con quella della famiglia di Sergio Foschi. Prima la società Minerva Gross Snc con i fratelli Mirna e Stefano, poi il balzo in avanti con Minerva 2000 e l’ingresso del figlio di Sergio, Michele e della nuora Fiorenza, senza dimenticare Luca Piva, lo storico collaboratore che è nel gruppo dal 2000. “La nostra è una squadra stupenda: mio figlio Michele, che oggi sta prendendo in mano le redini di Minerva 2000, è un leader nella logistica e Luca nell’ambito commerciale è imbattibile. Mio fratello Stefano si occupa di tutta l’amministrazione ed è una garanzia: senza anche solo uno di loro, tutto questo bello che abbiamo costruito non sarebbe stato possibile.” Foschi ha imparato il mestiere sul campo e subito ha condiviso il suo progetto imprenditoriale con l’amata moglie Chiara, volto notissimo a Cesena che tanti ricordano ancora oggi come la ‘signora di Minerva’, che grazie al suo stile elegante e la sua cortesia signorile ha saputo trasformare la cartoleria in una bottega di prodotti di cancelleria di qualità e di regali originali e raffinati. Tante tappe per un percorso che inevitabilmente è stato segnato dal cambiamento dei costumi dell’Italia degli anni cinquanta, che ha avuto come sfondo il periodo del boom economico e l’avvio della scuola dell’obbligo. “Dopo i primi anni di vendita all’ingrosso nei locali della cartoleria,” continua Foschi,
“abbiamo aperto un magazzino di 100 mq lì a fianco solo dedicato all’ingrosso. Erano i primi anni Settanta quando ho avviato così la mia piccola impresa. Ho fatto di tutto: con la 1100 Fiat famigliare andavo a Bologna a ritirare i libri, scaricavo quaderni a mano, li stoccavo in cantina. Seguivo personalmente le cartolerie del comprensorio: a Cesena allora c’erano tantissimi negozi specializzati dove portavo i miei quaderni. Quanta carta da lettere e cartoline ho venduto! Sono sempre stato ambizioso e puntavo a crescere e a migliorami.” Così che nel 1982 è nata Minerva Gross Snc dedicata alla vendita all’ingrosso. “Ho acquistato il primo magazzino di 2.000 mq che, ai tempi, sembrava impossibile da riempire. Erano gli anni dell’inflazione a due cifre (25%), mio padre ed io ci siamo buttati in questo azzardo. Era nato da poco mio figlio Michele, nel 1980 avevamo acquistato il negozio in centro e poi gli investimenti per il nuovissimo magazzino, non ci dormivo la notte! La fatica è stata tanta ma grande è stata la soddisfazione di coinvolgere i miei fratelli in questo progetto e ricordo ancora l’orgoglio dei miei genitori.” La grande rivoluzione c’è stata nel 1995. L’avanzata della grande distribuzione organizzata (Gdo) stava togliendo importanti fette di mercato alle cartolerie e Minerva Gross diventa fondatore, insieme a 6 grossisti italiani di cancelleria, del consorzio Pool Over, nato per far fronte alle nuove richieste del mercato, per creare dei momenti di marketing
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in esclusiva per i nostri cartolai. Da questo consorzio è nato il network de ‘Il Cartolaio amico’ che è stato in auge per 25 anni e che ha poi subìto una trasformazione con i negozi Tinta Unita. Ad oggi conta 10 soci ed è il gruppo di distribuzione più importante a livello nazionale con un fatturato che si aggira intorno ai 130 milioni di euro. “Negli ultimi anni il gruppo Pool Over ha compiuto un cambio di passo e si è spostato sulla produzione del nuovo brand Tinta unita. Questo ci ha permesso di compiere una scelta distributiva rigorosa e selettiva: il prodotto Tinta unita è solo in esclusiva per i cartolai Pool Over. Abbiamo portato il concetto di collezione moda in cartoleria: grazie al responsabile di Pool Over Fabrizio Pandini, abbiamo realizzato le collezioni scuola, primavera e inverno curando in maniera quasi maniacale il design del prodotto.” L’ideazione e progettazione
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NEL 1995 DÀ VITA, INSIEME AD ALTRI 6 GROSSISTI, AL CONSORZIO POOL OVER E AL MARCHIO DI PUNTA TINTA UNITA. “ABBIAMO PORTATO IL CONCETTO DI COLLEZIONE MODA IN CARTOLERIA REALIZZANDO NUOVI PRODOTTI DALL’ESTETICA ACCATTIVANTE E DAI COSTI CONTENUTI.”
delle collezioni è a Milano: il team creativo si confronta con una commissione di 5 soci del gruppo tra cui c’è anche Minerva 2000. “Abbiamo voluto rinnovare la cancelleria eliminando la monotonia che per anni ha caratterizzato il prodotto di cartoleria, realizzandone di nuovi dall’estetica accattivante e dai costi contenuti. Ad oggi,” racconta Foschi, “il nostro lavoro non è più solo legato alla distribuzione, ma un buon 50% del nostro operato si è spostato sulla produzione e promozione del marchio perché Tinta Unita sta diventando una fetta importate del fatturato. Negli ultimi tempi sto lasciando gradualmente la guida di Minerva 2000 in favore della mia squadra, perché così mi regalo del tempo con la mia nipote adorata Margherita e mi concedo qualche partita a golf, che dopo il tennis è la mia nuova passione sportiva.”
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COSMETICA
GREEN BEAUTY STORIE DI IMPRESA E DI PASSIONE PER LA COSMESI NATURALE
DI LUCIA CASELLI
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PH ANDREA BONAVITA
Il punto di partenza è la forte passione per il mondo della cosmetica naturale. Il sogno è quello di trasformare ciò che offre Madre Natura in prodotti biologici e sostenibili per viso e corpo, prestando attenzione all’ambiente e alla salute. Quattro realtà del territorio ci raccontano la loro storia di impresa, di famiglia e di legami, che li ha lanciati nel mondo della green beauty: dall’intraprendenza di chi ha iniziato sperimentando formule nella cucina di casa, ai valori condivisi di tre amici, fino a chi ha scelto di investire nella propria terra per raccoglierne i frutti. Tra i primi ad averci creduto è BeC, azienda fondata a Forlì nel 1982 dalla coppia Elda Bedetti e Bruno Coliva e che oggi annovera linee di prodotto sia per i centri estetici che per l’utente finale. Negli anni Settanta i due imprenditori, attivi nel settore edile, si dilettavano a studiare formule e a creare creme ve-
BEDETTI E COLIVA, FONDATORI DI BEC, SONO PARTITI DILETTANDOTI NELLA FORMULAZIONE DI CREME VEGETALI AFFIDANDOSI A UN SEMPLICE ROBOT DA CUCINA. OGGI È UNA GRANDE REALTÀ CHE CONTA 4 LABORATORI E TRE LINEE VEGETALI.
getali tra le mura di casa, affidandosi a un semplice robot da cucina. Appurato l’interesse crescente per i loro prodotti da parte dei centri estetici olistici, Bedetti e Coliva hanno in poco tempo trasformato quello che era un gioco in BeC, una realtà che oggi conta 4 laboratori e tre linee vegetali. Ad aver colto le
redini sono stati il figlio Luca Valgimigli, oggi direttore scientifico dell’azienda, e sua moglie, l’amministratrice delegata Anna Muscoso. “Ho un ricordo molto nitido dei miei genitori che in cucina lavorano alle loro formule provenienti da tradizioni diverse come la medicina ayurvedica, quella cinese e l’aromaterapia, all’epoca sconosciute ai più,” racconta il professor Valgimigli, docente di Chimica Organica. “Sembra incredibile, ma è proprio nella cucina di casa che hanno preso forma prodotti che portano benefici medici oltre che estetici, obiettivo che continuiamo a perseguire ancora oggi, con l’aggiunta degli integratori alimentari naturali che hanno convogliato BeC nell’olimpo della cosmeceutica.” Dieci anni più tardi di questo inizio, nel 1992, è la volta di Remedia Erbe. A Quarto di Sarsina si sviluppa una piccola oasi felice grazie alla capacità visionaria di Lucilla Satanassi e 25
COSMETICA
I PRODOTTI DI REMEDIA ERBE NASCONO IN UNA PICCOLA OASI A QUARTO DI SARSINA, DOVE 400 SPECIE DI PIANTE DANNO VITA AI PIÙ DIVERSI PREPARATI. “UN LUOGO DOVE VOLEVAMO COLTIVARE DELLE PIANTE CHE CURANO.”
NELLA PAGINA PRECEDENTE, IN ALTO, ANNA MUSCOSO E LUCA VALGIMIGLI DI BEC. IN QUESTA PAGINA, IL TEAM DI REMEDIA ERBE A QUARTO DI SARSINA. NELLA PAGINA SEGUENTE: DA SINISTRA, PATRIZIA POGGIALI, LORENZO ZANOTTI E DAVIDE FIUMI DI GALA COSMETICI; A LATO, PAOLO CIRESE, TITOLARE DE L’ISOLA DI PAOLO.
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Hubert Bösch e dall’amore che li unisce. Entrambi erboristi, studiosi e divulgatori del mondo delle piante, danno vita nel tempo a preparati erboristici e cosmetici. “Qui è dove sono nata e cresciuta,” racconta la co-fondatrice, “ed è il luogo dove volevamo coltivare delle piante che curano e da cui ricavare oltre a oleoliti e gemmoderivati anche creme, shampoo, olii e profumi, dando voce alle piante. È stata una pura scommessa credere in un podere così brullo e scomodo. Il terreno però ha riconosciuto la bontà del nostro animo e ci ha permesso di realizzare una prima pomata alla calendula e una crema per il viso alla camomilla.” Il risultato trent’anni dopo sono 400 specie di piante coltivate (tra cui lemon grass e vetiver, originarie dell’India) che hanno dato via a più di mille prepara-
ti, merito di 35 dipendenti e 5 soci. Questi ultimi sono Lucilla e Hubert, i loro due figli Shanti e Shankara, e Salvatore, fratello di Lucilla. “Non mi aspettavo che i nostri figli continuassero su
questa strada. Li abbiamo lasciati liberi di fare esperienze diverse affinché capissero quale fosse il loro posto nel mondo,” spiega, “ma loro hanno deciso di fare ritorno e di arricchire l’azienda agricola, Shanti come direttrice marketing e Shankara per la gestione della parte agricola.” È la storia di tre amici invece quella di Gala Cosmetici, che produce a Forlì cosmetici naturali, vegani e biologici principalmente per conto terzi, tra cui Coop e NaturaSì, favorendo scelte etiche ed ecologicamente sostenibili. Temi cari a Patrizia Poggiali, Lorenzo Zanotti (presidente di Cna Forlì-Cesena) e Davide Fiumi, che quasi vent’anni fa hanno unito le proprie competenze e avviato l’atti-
Don't chase your dreams, live them.
Tenuta Bagni de’ Consoli
bagnideconsoli_
bagnideconsoli@gruppobravi.it
COSMETICA
NESSUN LIMITE ALL’UTILIZZO DEI PRODOTTI DI MADRE NATURA: È LA FILOSOFIA DI GALA COSMETICI, SPECIALIZZATA NELLA PRODUZIONE DI COSMETICI NATURALI, VEGANI E BIOLOGICI, E DE L’ISOLA DI PAOLO, LA LINEA REALIZZATA DA PAOLO CIRESE ALL’INTERNO DELLA TENUTA LA PANDOLFA.
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vità. Poggiali è direttrice dell’area ricerca e sviluppo, Zanotti si occupa della parte di bilancio e finanza, mentre Fiumi della produzione e logistica. “Nacque in noi l’idea di sviluppare una linea di cosmetici naturali con il 50% di materia prima equo solidale, e grazie al sostegno di Altromercato partimmo lanciando 40 referenze al cui interno inseriamo ancora oggi il massimo degli ingredienti naturali possibili, anche locali. La nostra sfida è infatti non vedere limiti all’utilizzo dei prodotti di Madre Natura,” spiega la dottoressa Poggiali. Qui l’80% dei ruoli strategici è affidato alle donne,
motivo per cui l’azienda ha ricevuto da Coop il premio Close the Gap sulla parità di genere. Recentemente Gala Cosmetici ha anche trasformato il proprio statuto sociale in Benefit, impegnandosi a raggiungere obiettivi di miglioramento dal campo sociale all’ambiente. Infine, spostandoci sulle colline, Predappio fa da cornice a L’Isola di Paolo, un esperimento realizzato da Paolo Cirese all’interno della tenuta La Pandolfa, conosciuta per la produzione di vino, ormai alla quarta generazione, e portata avanti dal fratello Marco. Qui su 8 ettari si coltivano tutti gli ingredienti che danno
vita a prodotti per la detergenza, creme, idrolati e olii essenziali. “Mi trovavo in un periodo difficile della mia vita. Volevo darle una svolta ma non sapevo come,” racconta Paolo. “Vivevo a Roma e per riconnettermi con me stesso qualche anno fa decisi di trasferirmi nell’azienda di famiglia. La scelta fu azzeccata. Qui mi venne l’ispirazione per dare vita ad una linea di cosmetica completamente naturale, con ciò che la terra aveva da offrirci tra lavanda, timo, melissa, menta, estratti d’uva e melograno.” Il progetto è andato in porto, la natura si è messa al servizio di sé stessa.
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STORIE
TERRA DA AMARE IL RACCONTO DI CHI HA SCELTO FORLÌ E CESENA PER VIVERE E LAVORARE
DI PAOLA FRANCIA
FOTO BARBARA BARONIO
Scegliere di vivere in un altro luogo. Scegliere di dare una nuova casa ai propri sogni di vita e professionali. La Romagna è da sempre terra ospitale e sempre più spesso realtà attrattiva per la qualità della vita, della formazione, per le occasioni di lavoro. In tanti hanno scelto di vivere a Forlì e Cesena dando il loro contributo alla crescita delle nostre città e facendo pendere verso il segno ‘più’ la bilancia dei nuovi residenti. Vi raccontiamo quattro delle loro storie. Sono storie di viaggi, di partenze e ritorni, di incontri sentimentali e professionali, di scelte che cambiano la vita. La prima storia è quella di Gabriele Testi, 50 anni, originario
IN TANTI HANNO SCELTO DI VIVERE A FORLÌ E CESENA DANDO IL LORO CONTRIBUTO ALLA CRESCITA DELLE NOSTRE CITTÀ. VI RACCONTIAMO QUATTRO DELLE LORO STORIE, TRA INCONTRI E SCELTE CHE CAMBIANO LA VITA.
di Venezia poi trasferitosi a Bologna, e di Tania Ceccacci, 49 anni, nata e vissuta a Serra De’ Conti, in Provincia di Ancona.
Entrambi chirurghi specializzati in Chirurgia Vascolare, fanno parte del team che ha messo a punto per la prima volta all’ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì una tecnica innovativa per il trattamento della patologia arteriosa ostruttiva periferica, la Forlee tecnique, che ha fatto il giro del mondo, pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Endovascular Therapy. “Ci siamo conosciuti alla scuola di specialità di Bologna,” raccontano, “e per motivi professionali abbiamo letteralmente girato l’Italia, da Bologna a Padova a Imperia e, nel 2011, siamo arrivati a Forlì. Qui ci siamo sposati, nel 2015 è nata Gaia e qui abbiamo deciso di fermarci
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STORIE
A SCEGLIERE FORLÌ COME CASA SONO I CHIRURGHI GABRIELE TESTI E TANIA CECCACCI, E IL REGISTA DAVIDE MASTRANGELO. CHRISTOPHER SPITZLEY E GHISLAINE SALVADORI HANNO INVECE SCELTO CESENA PER APRIRE LA LORO ATTIVITÀ.
IN ALTO, DAVIDE MASTRANGELO, REGISTRA E DIRETTORE ARTISTICO ORIGINARIO DI EBOLI. A LATO, I CHIRURGHI TANIA CECCACCI E GABRIELE TESTI, RISPETTIVAMENTE ORIGINARI DI SERRA DE’ CONTI E VENEZIA.
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per la qualità di vita che offre, perché è a misura di famiglia e perché è ancora una realtà in cui ci si conosce e ci si riconosce. È la nostra città ideale.” Davide Mastrangelo, regista e direttore artistico, è originario di Eboli, in Provincia di Salerno. Ha 34 anni e a Forlì ha incontrato la giornalista Francesca Leoni. Con lei ha dato vita a un duo artistico nel panorama della video arte e delle video performance nazionale e internazionale, che sfocerà in un sodalizio di cuore. È per lei che Davide, nel 2015, torna in città e insieme danno vita a Ibrida, il Festival internazionale delle arti intermediali, dopo importanti esperienze all’estero, tra Francia e Portogallo. Fino al coronamento sentimentale e il matrimonio nel 2022. “Forlì è una città che ho imparato ad apprezzare negli anni,” racconta Davide. “È una terra ancora aperta alle ricerche, in cui fioriscono molte realtà
culturali spesso poco conosciute, che restano nel circuito underground. Ma è una terra, come lo è la Romagna intera, in cui c’è ancora spazio per creare eventi con un respiro largo, un territorio fertile per l’innovazione e la sperimentazione.” Christopher Spitzley è stato general manager di Penny Market,
PH LEONARDO MICHELINI
di Eurospin, di Maxi Zoo. Dopo 23 anni di lavoro ad alti livelli nella grande distribuzione ha deciso di uscire da quel mondo per inseguire il suo sogno. Classe 1964, dal 2009 vive in città con la moglie cesenate e con la figlia e nel 2017 ha aperto Il Bavarese - birra e bio, un negozio dove vende i prodotti e le eccellenze
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PH GIANMARIA ZANOTTI
IN ALTO, GHISLAINE SALVADORI, ORIGINARIA DI LIONE, DI FRONTE AL SUO CAFÈ MAISON LULÙ. SOTTO, CHRISTOPHER SPITZLEY, TITOLARE DE IL BAVARESE.
PH GIANMARIA ZANOTTI
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che importa dalla Baviera. “Desideravo che il mio lavoro portasse alla creazione di qualcosa e così ho deciso di cambiare strada e di investire sulla birra che conosco bene.” Spitzley, infatti, prima di avviare la sua attività per un anno si è dedicato allo scouting di birrifici bavaresi, andando a cercare le piccole realtà, e ha frequentato un corso di sommelier di birra in Austria. Il Bavarese conta all’interno 1.400 etichette di birre bavaresi e italiane. “Per me la Baviera è la Romagna della Germania, non potevo che
trovarmi bene a Cesena. Sono stato ben accolto e sono riuscito, forse anche grazie alla mia esperienza precedente, ad alzare la saracinesca in tempi rapidi.” È arrivata a Cesena per fare visita a un’amica americana e ne è rimasta affascinata. Passeggiando per il centro ha notato il cafè Maison Lulù in vendita e, forse come segno del destino, ha deciso di rilevare l’attività. Così ha lasciato Lione, sua città natale, e oggi la Romagna è la sua nuova terra. Ecco in breve la storia di Ghislaine Salvadori, giunta
nella città di Novello Malatesta nell’aprile 2019. “Cesena è adorabile. Non vi è il caos di Lione, è una città in cui ci si muove con facilità anche a piedi e in biciletta e mare e collina sono poco distanti. Quando sono arrivata a Cesena non conoscevo nemmeno la lingua e fino a quel momento avevo avuto un’attività di perline fantasia. Mi sono rimboccata le maniche e ho dato vita alla mia Maison Lulù in cui tutto è francese a partire dall’atmosfera che vi si respira entrando.” Madeleines, pain au chocolat e croissant sono tra i dolci prediletti dalla clientela della Maison che nel tempo ha fatto conoscere ai cesenati i sapori d’Oltralpe. Ghislaine realizza molti dei suoi dolci personalmente, ad esempio, la torta alla cannella o quelle al cioccolato o al limone tutte rigorosamente francesi nel gusto e nella preparazione. “All’inizio non è stato facile: da una parte i cesenati hanno lentamente preso confidenza con la mia Maison Lulù e poi l’arrivo della pandemia non mi ha aiutata. Oggi invece la ripresa dei ritmi, i lavori per la piazza davanti alla Malatestiana completamente terminati, hanno dato una nuova spinta alla mia attività.”
Giovedì 26 ottobre CASA DEL POPOLO Teatro dell’Argine
Martedì 28 novembre GERICO INNOCENZA ROSA Valeria Solarino
Sabato 13 gennaio FRA’ Giovanni Scifoni
Mercoledì 13 marzo BARABBA Teatro Kismet
Martedì 7 novembre Lunedì 4 dicembre ACCABADORA TU (NON) SEI IL TUO LAVORO Cruciani / Della Rosa Mabellini / Postorino
Mercoledì 24 gennaio FIABAFOBIA Arianna Porcelli Safonov
Martedì 26 marzo TUTTO SUA MADRE Gianluca Ferrato
Venerdì 10 novembre I CUORI BATTONO NELLE UOVA Les Moustaches
Mercoledì 13 dicembre LETIZIA VA ALLA GUERRA Caputo / Fallongo
Martedì 6 febbraio LIDODISSEA Berardi / Casolari
Giovedì 4 aprile ROMEO E GIULIETTA Stivalaccio Teatro
Giovedì 23 novembre BARBABLÙ Frullini / Paoletti
Martedì 9 gennaio MI AMERÒ LO STESSO Paola Turci
Venerdì 16 febbraio MAGNIFICAT Lucilla Giagnoni
Mercoledì 10 aprile POJANA E I SUOI FRATELLI Andrea Pennacchi
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EVENTI
DOVE VA IL LISCIO LA NUOVA STRADA DI RILANCIO TRACCIATA DALL’EVENTO CARA FORLÌ
DI PAOLA FRANCIA
FOTO ANDREA BONAVITA
Un omaggio ai tre ‘giganti’ della tradizione musicale più genuina e un inno all’anima romagnola. Con la grande festa del liscio, ‘Cara Forlì’, per due giorni la città è stata crocevia delle radici culturali e artistiche della terra di Romagna e ha offerto una rilettura – in chiave contemporanea, arricchita di nuove sensibilità e contaminazioni – dei suoi pilastri musicali: Carlo Brighi, in arte Zaclèn, Secondo Casadei e Raoul Casadei. Una grande tradizione, quella del liscio, nata nelle aie con la musica di Zaclèn e che ha visto primeggiare Forlì con il ‘Mercato del lunedì dell’orchestrale’ di piazza Saffi, dove si riunivano capi orchestra, orchestrali e agenzie teatrali, e l’appuntamento del Primo Maggio, con Secondo Casadei già affiancato dal nipote Raoul. Una tradizione che si candida a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, un linguaggio che decodifica, con gioia e allegria, i valori di questa 40
UNA GRANDE TRADIZIONE, QUELLA DEL LISCIO, CHE PER DUE GIORNI È STATA PROTAGONISTA DELL’EVENTO ‘CARA FORLÌ’: UN CROCEVIA DELLE RADICI CULTURALI E ARTISTICHE DELLA TERRA DI ROMAGNA CHA OFFERTO UNA RILETTURA DEI SUOI PILASTRI MUSICALI, CON INCURSIONI NEL FUTURO.
terra giungendo fino a noi, fedele al suo Dna e allo stesso tempo aperto a nuove influenze. Con quali esiti, con quali sviluppi? Lo abbiamo chiesto a tre protagonisti e artefici di ‘Cara Forlì’, organizzata dall’amministrazione
comunale, che sul palco hanno portato il meglio di quella tradizione, dalle origini ai giorni nostri, con incursioni nel futuro. “Forlì è l’anello di congiunzione che ha permesso una mappatura musicale che non a tutti era chiara,” spiega Moreno ‘il biondo’, promotore dell’iniziativa, co-fondatore degli Extra Liscio e storico front man dell’Orchestra Spettacolo di Raoul Casadei, “ed è divenuta un centro di scambi culturali, un punto di incontro tra musicisti. Qui ha lasciato la sua impronta e la sua eredità Carlo Brighi, il fondatore e la mente. In breve, Forlì ha la responsabilità e l’onore delle origini.” Sul palco, Moreno Conficconi ha portato una assoluta novità, la nuova e omonima orchestra ‘Cara Forlì’ composta da musicisti del calibro di Danilo Rossi, Vince Vallicelli, Andrea Costa, Edilio Nicolucci, Giuseppe Zanca, Alfredo Nuti e Fabio Balero, recuperando gli spartiti di Car-
lo Brighi, conservati nei Fondi antichi della Biblioteca Saffi – catalogati e digitalizzati per iniziativa del Comune in un’ottica di valorizzazione – riproponendoli in modo fresco e originale e riproponendoli in modo fresco e originale. “Il liscio è e sarà sempre di più vissuto in modo innovativo,” spiega Moreno. “Nessuno pensava che, dopo un secolo, saremmo stati qui a parlare di questa musica. ‘Cara Forlì’ incrocia stili e personalità completamente diverse tra loro e questa è la sua ricchezza.” Uno sguardo sul futuro del liscio e sulle sue possibili declinazioni,
anche generazionali, una strada ‘vincente’ anche per Danilo Rossi, prima viola della Scala di Milano, sul palco per un inedito incontro tra il violino del 1947 di Secondo Casadei e la chitarra modello Gibson 335 del 1968 di Raoul Casadei, suonata da Alfredo Nuti, chitarrista d’avanguardia musicale. “Aver suonato il violino di Secondo Casadei è stata un’emozione straordinaria, un ritorno ai miei cinque anni quando in famiglia si ascoltava la musica del maestro con le cassette e con il mangiadischi,” racconta Rossi. “Ero molto emozionato, mi è sembrato di rivivere i miei
esordi musicali, con il violino che ha fatto ballare e ha fatto divertire generazioni intere in tutto il mondo.” E continua a farlo, come dimostrano i 3.500 spettatori che hanno riempito la piazza. Il liscio è una musica intergenerazionale, una musica per i giovani? “È difficile dire quale sia la musica per i giovani,” continua Rossi. “Piuttosto chiederei: la musica di oggi è la musica dei giovani? Non saprei. Credo che il liscio abbia un valore in sé. Teniamo sempre presente che la sua nascita è legata alle esperienze che Carlo Brighi faceva nelle orchestre d’opera, nelle orchestre di balletto,
IN ALTO, PIAZZA SAFFI DI FORLÌ OSPITA L’EVENTO.
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EVENTI
3.500 SPETTATORI HANNO RIEMPITO LA PIAZZA. “IL LISCIO È E SARÀ SEMPRE DI PIÙ VISSUTO IN MODO INNOVATIVO,” SPIEGA MORENO. “NESSUNO PENSAVA CHE, DOPO UN SECOLO, SAREMMO STATI QUI A PARLARE DI QUESTA MUSICA. ”
DALL’ALTO, DANILO ROSSI, PRIMA VIOLA DELLA SCALA DI MILANO, E MORENO ‘IL BIONDO’, PROMOTORE DELL’INIZIATIVA.
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ascoltando la musica di Strauss e i valzer viennesi. Questo è un legame importante che credo debba essere valorizzato in futuro guardando Vienna.” A comporre la triade musicale, in un ponte ideale con i tre giganti del liscio, è il batterista, strumentista e compositore Vince Vallicelli che, in occasione della kermesse forlivese, ha presentato in anteprima un assaggio del suo nuovo disco, omaggio a Secondo Casadei: la musica del maestro a bordo di un battello sul Mississippi, l’incontro tra la Romagna e l’America. Cosa unisce il blues e il folk romagnolo? “Il rispetto per i gesti e le sue tradizioni,” dice Vallicelli. “Due generi, più distanti dei chilometri che li dividono, si incontrano nell’aia dove razzolano le galline e brulicante di persone festanti. Il blues e il folklore hanno la stessa matrice. Prima di Secondo Casadei c’è stato Zaclèn, ma è stato
Casadei a portare il liscio nelle aie, nei circoli, a farne un fenomeno di massa. Io sono uno che viene dal blues e sono trent’anni che canto in dialetto. Il liscio
è una delle cose musicalmente più grandi che la Romagna abbia nelle sue mani e ha molto da dire, fedele alle sue origini ma intriso di contemporaneità.”
“Non suonate mai per il pubblico, suonate per voi.”
ORARI Dal Lunedì al Venerdì. 7:30 - 14:30 18:00 - 24:00 Sabato 18:00 - 24:00
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SALUTE
GIARDINO TERAPEUTICO IL PROGETTO PER I MALATI DI ALZHEIMER NEI GIARDINI PUBBLICI DI CESENA
DI FRANCESCA MICCOLI
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La natura come medicina, preziosa alleata di una vita che ogni giorno si impoverisce di visi, di nomi, di storia. Tra pochi mesi Cesena diventerà la prima città d’Italia a ospitare un giardino terapeutico per malati di Alzheimer in un contesto pubblico urbano. Un’area accogliente che sarà allestita nei giardini di via Giuseppe Verdi: un parco punteggiato da camelie, olivi, ciliegi. Doni della terra capaci di stimolare i sensi attraverso i profumi, i colori, i suoni e i sibili che ne accompagnano il perenne divenire. Se a livello internazionale da tempo si fa ricorso all’healing garden come strumento di riabilitazione motoria e cognitiva, nel Bel Paese ne esistono solo all’interno di case di cura e residenze sanitarie protette. In Romagna invece il giardino non sarà un semplice luogo di ossigenazione e stimolazione sensoriale ma diverrà anche un vitale punto di aggregazione. A firmare l’innovativo progetto Andrea Mati, massimo esperto italiano in giardini terapeutici e docente al master in Orticoltura terapeutica all’Università di Bologna. Ma perché proprio a Cesena? Enzo Lattuca, sinda-
CESENA DIVENTERÀ LA PRIMA CITTÀ D’ITALIA A OSPITARE UN GIARDINO TERAPEUTICO PER MALATI DI ALZHEIMER IN UN CONTESTO PUBBLICO URBANO, ALL’INTERNO DEI GIARDINI DI VIA GIUSEPPE VERDI. UN LUOGO DI SOCIALITÀ E AGGREGAZIONE, DAL PROGETTO DI ANDREA MATI.
co della città malatestiana, non rivendica meriti. “Il Comune,” spiega la fascia tricolore, “vanta un rapporto consolidato con la Fondazione Maratona Alzheimer, che organizza in città l’evento sportivo solidale per la sensibilizzazione e la raccolta fondi, e opera in stretta collaborazione con chi offre servizi, anche innovativi, come il caffè Alzheimer. Lo spazio è stato individuato e messo a disposizione sulla base di criteri condivisi con
i progettisti e con il nostro ufficio del verde: si tratta dei giardini pubblici accanto al teatro, una delle aree verdi più importanti della città.” E soprattutto, un luogo di socialità, “non solo a uso e servizio esclusivo delle persone con demenza, come già avviene nei giardini e nei cortili di alcune strutture specializzate. È un tentativo di includere nella comunità, di coinvolgere anche le persone malate non ricoverate che possono vivere questo luogo con i loro familiari, senza stigma e vergogna.” Un modo dolce per provare a riaprire una porta che si credeva chiusa sul passato e anche sul presente. Attraverso stimoli di tipo olfattivo, visivo e tattile, il viaggio nel verde può servire a riaccendere ricordi, suscitare emozioni, sollecitare la memoria e le abilità cognitive. Aiutando altresì a rompere quell’isolamento che astrae dalla realtà. Una mano tesa ai malati ma anche a chi si occupa di loro, i cosiddetti ‘caregiver’, spesso devastati dalla sofferenza. “Il giardino, realizzato assieme ad Anap Confartigianato (Associazione nazionale anziani e pensionati), si svilupperà su due aree lungo un percorso circolare,” prosegue Lattuca. “La zona 45
PH GIANMARIA ZANOTTI
IL GIARDINO SI SVILUPPERÀ SU DUE AREE LUNGO UN PERCORSO CIRCOLARE: LA ZONA DELLA RIATTIVAZIONE SENSORIALE E DELLA REMINISCENZA DELLA MEMORIA E QUELLA DELLA RIABILITAZIONE MOTORIA.
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della riattivazione sensoriale e della reminiscenza della memoria a lungo termine – per l’affioramento dei ricordi positivi dell’infanzia e della giovinezza – e la zona della riabilitazione motoria; al centro un’aiuola di piante aromatiche per la riattivazione sensoriale e un sistema di orti a cassoni per attività manuali.” Un’organizzazione degli spazi resa rassicurate da punti di riferimento chiari in un ambiente privo di ostacoli; una geometria studiata per alleviare il disorientamento spazio-temporale, invogliare a una passeggiata, assecondando la tendenza a girovagare senza provocare l’effetto spaesamento e la sensazione di reclusione. Per l’allestimento e il taglio del nastro del giardino bisognerà attendere ancora qualche mese. “L’alluvione ha sconvolto programmi e tempistiche ma di sicuro l’inaugurazione avverrà nel corso del prossimo anno.” Un unicum, per ora, destinato a essere esportato altrove? “Non parlerei di modelli ma piuttosto di esperimenti per offrire maggior integrazione e nuove opportunità alle persone che vivono questa condizione e ai loro famigliari,” conclude Lattuca. “Perché l’approccio alla patologia
non può essere solo quello della residenzialità, che pure è fondamentale per gli anziani non autosufficienti.” Il giardino rappresenta dunque un primo passo: un’intuizione che, attraverso la maestosità della natura e il dono della condivisione, potrà restituire la dignità di persona a chi troppo spesso viene dimenticato dietro uno sguardo perso.
IN ALTO, I GIARDINI PUBBLICI DI CESENA, AL CUI INTERNO VERRÀ REALIZZATO IL PROGETTO. SOTTO, UN ESEMPIO DI GIARDINO TERAPEUTICO PER MALATI DI ALZHEIMER REALIZZATO DAL GRUPPO MATI.
ADVERTORIAL
LA DAKAR DEI PILOTI ROMAGNOLI SCHIUMARINI E SUCCI ALL’EDIZIONE 2024 GLI IMPRENDITORI ANDREA SCHIUMARINI E ANDREA SUCCI SI PREPARANO ALLA NUOVA EDIZIONE DEL RALLY DAKAR: 8.000 CHILOMETRI DI OFF ROAD NELL’ARABIA SAUDITA.
Un’impresa nell’impresa attraverso i deserti dell’Arabia Saudita. Continua la sfida dei due ‘imprenditori piloti’ romagnoli, Andrea Schiumarini e Andrea Succi, che si preparano ad af-
frontare l’edizione numero 46 del Rally Dakar, la storica gara in 12 tappe che prenderà il via il 5 gennaio da Alula, nel nord dell’Arabia Saudita, e che si concluderà 14 giorni dopo, il 19 gennaio, a
Yanbu, con l’attraversamento del Rub al’Khali, il deserto del quarto vuoto, la parte più affascinante e difficile del percorso. Per i due piloti non si tratta della prima volta alla Dakar. Andrea Schiumarini, alla guida dell’omonima azienda di impianti termoidraulici fondata nel 1979 a Predappio, cala il poker arrivando allo start per la sua quarta partecipazione dopo quelle del 2019, 2020 e 2022. Andrea Succi, socio di Tecnomec, azienda specializzata nella lavorazione di lamiere e tubi di alta tecnologia nata nel 1979 a Forlì, partirà per la sua seconda edizione, dopo la prima in Perù nel 2019 in coppia con Schiumarini e Massimo Salvatore, un evento che rimarrà nella mente di tanti. In previsione del rally raid – 8.000 chilometri di off road in un territorio ostile e avvolto dalla magia – i due piloti romagnoli si preparano ad affrontare un training intenso e impegnativo. La tabella di marcia per gli ultimi cento giorni che precedono il via prevede due sessioni di test, prima in Spagna poi in Marocco, che serviranno per prendere confidenza con il nuovo veicolo che li accompagnerà alla Dakar 2024, un potente Buggy CR6 da 7000cc V8 costruito dalla squadra corse sudafricana Century. A novembre si tornerà nel Sahara, in Tunisia, per affinare al meglio la navigazione nel deserto,
DAL 5 AL 19 GENNAIO I DUE PILOTI ENTRERANNO NEL VIVO DELLA COMPETIZIONE TRA CENTINAIA DI CONCORRENTI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO. IL NUOVO VEICOLO CHE LI ACCOMPAGNERÀ È UN POTENTE BUGGY CR6 DA 7000CC V8.
dove saranno il team numero 6 al Desert Master: un nuovo format di gara che punta a far risaltare la capacità di resistenza e di gestione del veicolo durante l’attraversamento delle dune, oltre a distinguersi per le capacità nel “trovare la strada giusta”. Dal 5 al 19 gennaio i due Andrea entreranno nel vivo della competizione tra centinaia di concorrenti provenienti da tutto il mondo, impegnati nelle categorie moto, auto, ssv e camion. Un sodalizio rodato, quello tra Schiumarini e Succi, e tante affinità: entrambi imprenditori, entrambi accomunati dalla medesima passione sportiva, nonché originari di Montemaggiore di Predappio. Ma che relazione c’è tra l’essere imprenditore e l’essere pilota? “La Dakar è una scuola di vita, insegna a non gettare mai la spugna e a trovare la soluzione migliore per risolvere gli imprevisti,” dice Andrea Schiumarini, che inizia a sperimentare il deserto
nel 2012 al Tuareg Rally in Marocco. “Da imprenditore cerco di fare il massimo per realizzare un progetto tecnicamente efficace e gradevolmente integrato nel contesto, da pilota spingo fino al traguardo per migliorare ogni volta il mio risultato. Con Andrea abbiamo in comune la calma, il rispetto e una sana voglia di vincere, forze fondamentali per collaborare alla riuscita della nostra impresa.” Imprenditore dal 1980, attratto fin da giovanissimo dalle competizioni motoristiche, Andrea Succi inizia l’attività agonistica con i kart, con i quali gareggia per oltre dieci anni. Ma la passione, che culmina con l’edizione 2019 del rally più duro del mondo, è per le auto. “La prima intensissima esperienza ha rafforzato molto il legame umano tra equipaggio e team,” racconta. “Da allora ci frequentiamo assiduamente e il mio ritorno non poteva che essere con gli stessi amici. Ciò che lega far impresa e correre un rally è la
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voglia di raggiungere gli obiettivi cercando un miglioramento continuo per distinguersi dagli altri concorrenti, essere pronti a cogliere l’attimo, interpretando al meglio la situazione e sbagliando il meno possibile.”
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MODA
IL NUOVO VINTAGE DAL PROGETTO UNVAGUE NASCE UNA MODERNA NARRAZIONE DEL SECOND-HAND
DI VITTORIA EDINI
FOTO GLORIA CAPIROSSI
Nasce tutto da una t-shirt nera. Un oggetto apparentemente banale eppure geniale nella sua realizzazione, come tutti i capi che lo stilista belga Martin Margiela ci ha abituato ad amare. È il 1992 e Rachele Biagini, forlivese, si innamora della moda e della sua capacità di creare arte a partire dalle idee. Passano gli anni e Rachele costruisce una carriera nel mondo della fotografia, senza però abbandonare la sua seconda passione, al punto che nei primi anni 2000 comincia a vendere capi di marca nei mercati vintage d’Italia. Il successo è tale che diventa un secondo lavoro. Da quel momento, nella mente di Rachele fiorisce l’idea di fondere questi aspetti in un unico progetto, e insieme alla fotografa Gloria Capirossi inizia a immaginare Unvague. Uno spazio nuovo, al crocevia tra passato e futuro: e-commerce, magazine, progetto di consulenza e comunicazione. A Rachele, direttrice creativa e buyer, e Gloria, art di-
RACHELE BIAGINI, GLORIA CAPIROSSI E FEDERICA TURRONI HANNO CREATO UNO SPAZIO DOVE IL VINTAGE VIENE RACCONTATO CON L’ATTENZIONE E LA RICERCA GENERALMENTE RISERVATE AL NUOVO, UN MARKET DIGITALE CHE HA LA SUA CASA NELLA ZONA ARTIGIANALE DI CARPENA.
rector e fotografa, si unisce Federica Turroni, autrice e copywriter che cura contenuti editoriali e web. Quando Unvague vince il bando europeo per l’imprenditoria femminile, il sito viene
pubblicato in italiano e in inglese, registrando immediatamente vendite importanti, con un 20% di richieste dagli USA. Ma che cos’è di preciso Unvague? Un e-market di abiti e accessori vintage e second-hand. Uno spazio dove il vintage viene raccontato con l’attenzione e la ricerca generalmente riservate al nuovo, attraverso una scelta estetica che crea un dialogo tra moda e fotografia. L’archivio Unvague è composto da capi unici e accessori one-of-a-kind integrati in una visione contemporanea da abbinamenti tra il classico e l’inaspettato. Lo scopo è diffondere una visione del bello e del vestire che si rifà ai codici qualitativi del passato, con un occhio di riguardo ai designer che hanno anteposto l’arte allo status, per fare cultura intorno a un mondo di saperi e conoscenze che merita di essere raccontato. “Ci piace l’idea di far riscoprire la moda dei nostri anni a un pubblico ampio, che abbraccia tutte 51
RUBRICA
NELLA PAGINA PRECEDENTE, DA SINISTRA, GLORIA CAPIROSSI, RACHELE BIAGINI E FEDERICA TURRONI. SOPRA, UN OUTFIT FIRMATO UNVAGUE.
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le generazioni.” Si parla di passato, eppure il linguaggio verbale e visivo è più contemporaneo che mai: molti capi sono reinterpretati da donne e uomini, c’è la possibilità di prenotare appuntamenti live in diretta dallo studio, e gli abiti sono indossati da modelli della strada. “I soggetti dei nostri scatti sono persone comuni che incontriamo nei mercati, alle mostre o agli eventi. Ciò che questi volti e questi corpi esprimono è una bellezza multiforme e non omologata, che ci permette di
ampliare la lente di ciò che troviamo interessante per raccontare storie vere e autentiche.” Una vetrina digitale che ha la sua casa nella zona artigianale di Carpena, in un edificio in precedenza dedicato all’allevamento e ristrutturato in totale autonomia, utilizzando materiali di riciclo e privilegiando la cultura del riuso. “Utilizziamo lo studio come archivio per gli abiti, set fotografico, punto spedizioni e ufficio. È un luogo in perenne movimento e trasformazione, proprio come noi.”
Il progetto arriva in un momento in cui vintage e second-hand sono più in voga che mai. “Da anni la cultura del vintage è fortissima in Inghilterra, Francia, Stati Uniti e Giappone. In Italia meno, forse perché la gente è più diffidente, e quando dici ‘vintage’ pensa al mercatino delle pulci. In realtà noi abbiamo pezzi da collezione di brand iconici e una buona fetta del nostro pubblico potrebbe tranquillamente permettersi il nuovo dei grandi marchi. Eppure preferisce acquistare capi letteralmente unici, che esprimono stili e significati senza tempo.” In un settore che rappresenta la seconda industria più inquinante al mondo poi, il tema del recupero diventa fondamentale. “Negli ultimi anni abbiamo perso completamente il senso di ciò che compriamo. La moda è diventata usa e getta, inquinata dall’ossessione per l’acquisto di impulso. È ora di prendere una posizione, privilegiando brand che scelgono una produzione sostenibile e acquistando vintage di qualità. Perché niente è più green del ridare vita a un capo, mettendolo al centro di una nuova narrazione.” Unvague si trova online e sui social media: un modo nuovo per scoprire il vintage e allo stesso tempo contribuire alla salvaguardia del pianeta attraverso sostenibilità e cultura. E meno male che si parlava di moda.
50 anni di solidi sogni Insieme è la chiave per andare lontano. Visione, Tenacia, Curiosità e Innovazione costanti, sono componenti resi perfetti dal Fattore Umano.
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ASSICAMP 75 ANNI DI FIDUCIA
L’ANNIVERSARIO DELL’AGENZIA ASSICURATIVA A CONDUZIONE FAMILIARE CHE OPERA CON UN APPROCCIO SU MISURA PRIVILEGIANDO IL RAPPORTO DI VICINANZA CON I PROPRI CLIENTI.
“La nostra forza è la presenza.” Una presenza che da 75 anni accompagna con professionalità e accuratezza i clienti di Assicamp, l’agenzia assicurativa Generali di Corso Mazzini 8, nel centro storico di Forlì. In un mercato globale, in cui la tendenza dominante è caratterizzata dai grandi numeri e dal prevalere dei servizi telematici e online, l’agenzia – che da tre generazioni è punto di riferimento del settore – ha mantenuto nel tempo la sua vocazione sartoriale privilegiando il rapporto ‘a tu per tu’ con i clienti. Un rapporto e una vicinanza che l’hanno indiscutibilmente premiata e resa un unicum del settore, allo scoccare di un compleanno importante. La storia di Assicamp è una storia di famiglia, di un mestiere tramandato
di padre in figlio che affonda le radici nel lontano 1948, quando Delio Campanini riceve il brevetto di nomina ad agente generale per avviare, nel centro di Forlì, la Compagnia Anonima di Assicurazione di Torino. Nata nel 1833, e già forte di una tradizione che la vedeva come una delle prime compagnie su scala nazionale, la Compagnia divenne poi Toro Assicurazioni. È il 1956 quando i figli di Delio, Giorgio – che nel 1961 riceve l’attestato di agente Toro più giovane d’Italia – e Bruno, rilevano l’attività, che passa successivamente a Claudio, figlio di Giorgio, oggi alla guida. “Mi piace definirci una realtà di vicinato,” dice Claudio Campanini. “Siamo una piccolissima agenzia, se paragonata ad altre che operano su grande scala, ma vo-
gliamo continuare a mantenere i nostri valori che ci hanno sempre caratterizzato come un’agenzia ‘su misura’, che assiste e accompagna il cliente nelle sue esigenze grazie a un rapporto di fiducia consolidato nel tempo. Forse altri, rispetto a noi, hanno numeri decuplicati, ma la nostra forza resta appunto la presenza, la capacità di fornire risposte esaustive e personalizzate, senza per questo trascurare l’aspetto dei servizi che forniamo anche online, con le polizze web, e che negli anni sono andati crescendo.” Con un indirizzo iniziale rivolto alle polizze contro i danni causati da incendio agli immobili e per i trasporti, l’agenzia si è in seguito rafforzata partendo da un portafoglio di contratti di 17 milioni di vecchie lire negli anni Sessanta
I SERVIZI FORNITI DA ASSICAMP COMPRENDONO TUTTI GLI AMBITI DELL’ATTIVITÀ PROFESSIONALE COME QUELLI DELLA VITA QUOTIDIANA: “SIAMO UN’AGENZIA ‘SU MISURA’, CHE ASSISTE E ACCOMPAGNA IL CLIENTE NELLE SUE ESIGENZE GRAZIE A UN RAPPORTO DI FIDUCIA CONSOLIDATO NEL TEMPO.”
e, successivamente, crescendo negli anni con la creazione di sub-agenzie. Una crescita che non è passata inosservata e che ha attirato l’attenzione del gruppo assicurativo Generali che, nel 2014, ha assorbito Toro Assicurazioni. A oggi l’agenzia conta un pacchetto di circa 3.500 clienti tra Forlì, Castrocaro, Dovadola e Predappio, e si avvale di un team di una decina di persone, tra collaboratori e impiegati. I servizi forniti di Assicamp comprendono tutti gli ambiti dell’attività professionale come quelli della vita quotidiana: dalla fami-
glia alla salute, dalla casa ai risparmi, fino alla mobilità. Oltre a una gamma di prodotti finanziari unici, come polizze sanitarie, di responsabilità civile professionale e di rischi finanziari. In linea con un approccio ‘tagliato su misura’ ben consolidato, nel 2013 nasce GAAT Service, una struttura assicurativa nata dall’iniziativa degli ex agenti Toro Assicurazioni per avere l’opportunità di offrire un ventaglio di prodotti e servizi all’avanguardia. A dimostrazione del forte radicamento e della costante vicinanza al territorio, Assicamp ha
assicurato un aiuto importante a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito molti cittadini, fornendo immediata assistenza per case, negozi e veicoli danneggiati. “Molti dei nostri clienti hanno avuto danni alle abitazioni, alle attività economiche, ai negozi e alle auto,” dice Campanini. “Solo nella giornata del 17 maggio abbiamo ricevuto oltre cinquanta telefonate e abbiamo cercato di fornire una presenza costante, 24 ore al giorno, e di venire incontro alle necessità cercando di accontentare tutte le richieste
arrivate dai nostri clienti. Questa è la nostra identità, basata su una reale e concreta vicinanza al territorio: qui siamo nati e cresciuti, cercando di costruire un rapporto fiduciario con le persone, tanto più in un momento così critico per la nostra terra. E continueremo a farlo, nel solco della nostra tradizione e della nostra identità.”
A LATO, CLAUDIO CAMPANINI, OGGI ALLA GUIDA DELL’AGENZIA. IN ALTO, IL TEAM E LA SEDE CON VISTA SUL CENTRO STORICO.
Forlì | Corso Giuseppe Mazzini, 8 | Tel. 0543-32144 | info@assicamp.it | www.agenzie.generali.it/forlimazzini
TERRITORIO
DI VINI E DI STRADE BERTINORO IN BICI TRA COLLINE VIGNETI E CANTINE
DI ANDREA BIONDI
Cicloturismo ed enoturismo, abbinamento corretto? Da cicloamatore e sommelier la mia risposta è sì. Lo si comincia a capire in Romagna, dove la passione per il pedale ‘ribolle’ come il vino in fermentazione. E dove la qualità dell’offerta enologica cresce come la pendenza di una salita. Con un approccio slow tourist, anche grazie alle e-bike a pedalata assistita, percorriamo un itinerario intorno ai 30 km fra saliscendi e sterrati che fiancheggiano vigneti e uliveti. Il traguardo è Bertinoro, ma il meglio è nel mezzo... Dalla Rocca di Forlimpopoli attraversiamo su ciclabile la cittadina artusiana fino al parco e ai primi sentieri fra i campi. Uno strappo, all’altezza di Ospedaletto, ci porta su via Cellaimo, che abbandoniamo per via Cellaimo Vecchia: le gomme scorrono su ghiaia, mentre a destra appare un casolare circondato da filari, antica sede di un’azienda vinicola oggi ben più avveniristica. 56
CON UN APPROCCIO SLOW TOURIST, ANCHE GRAZIE ALL’E-BIKE A PEDALATA ASSISTITA, PERCORRIAMO UN ITINERARIO INTORNO AI 30 KM FRA SALISCENDI E STERRATI CHE FIANCHEGGIANO VIGNETI E ULIVETI. IL TRAGUARDO? BERTINORO, E PER FINIRE UN ULTIMO BRINDISI A LONGIANO.
Davanti si apre una conca ‘pettinata’ di vigneti, dal foliage variabile secondo le stagioni. Scesi per poche centinaia di metri, imbocchiamo a sinistra un sentiero un po’ ripido tra i filari fino a via Ausa. Dopo un breve tratto pianeggiante, ecco via
FOTO ANDREA BONAVITA
Casticciano: è ora di scaldare i muscoli o attivare la pedalata assistita, per un ripido sterrato di 1 km. In cima ci attende la Madonna delle Grazie, santuario del Seicento con due cipressi che si ergono come corazzieri. Recuperate le energie ci addentriamo nella stretta via Tombetta: va affrontata con cautela perché il fondo è sconnesso. Bertinoro si staglia fra le fronde, più lontano c’è il mare. Sulla sinistra prendiamo via Collecchio verso la prima cantina, di fianco ai declivi dove i filari stanno allineati come da un righello. Qui incontriamo Raffaella Bissoni, protagonista della valorizzazione di Sangiovese e Albana (da non perdere il Passito). Ripartiti su via Tombetta arriviamo a via Polenta nuova. Bertinoro e Monte Maggio svettano su conche vitate o adorne di ulivi. Superata Polenta e la pieve romanica di San Donato, andiamo verso Collinello – attenzione alla strada ferita da alluvione e
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smottamenti – facendo una sosta ‘dantesca’ al ‘Cipresso di Francesca’, su un poggio dove tradizione vuole che la sfortunata amante di Paolo salisse in contemplazione. Presa poi via Cerbiano e, al bivio, la strada verso Settecrociari, svoltiamo su via Monte alla Massa: Bertinoro è lontana mentre pedaliamo su divertenti saliscendi fino a via Set-
IN ALTO, VIA COLLECCHIO CHE CONDUCE ALLA PRIMA CANTINA DEL PERCORSO, L’AZIENDA AGRICOLA BISSONI. A LATO, TENUTA VILLA TRENTOLA SU VIA MOLINO BRATTI.
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tecrociari: facciamo attenzione al traffico e svoltiamo a sinistra. Siamo su via Comunale Monticino, sterrato frequentato da chi corre o porta a spasso il cane: a destra notiamo Capocolle, il Mont Spaché. Svoltiamo poco dopo su via Molino Bratti, per la seconda cantina. Tenuta Villa Trentola, un’azienda dall’impronta femminile, guidata da
Federica, Elisabetta e Maria Pia Prugnoli: 50.000 le bottiglie prodotte e una vecchia casa colonica adiacente dove degustare i loro Sangiovese e i bianchi a base albana e chardonnay. Ripartiamo affiancando il viale alberato che demarca i poderi della terza cantina, l’azienda agricola Fattoria Paradiso resa celeberrima dal Cav. Mario Pez-
UN TOUR TRA COLLINE, VIGNE E VILLE STORICHE OGGI DIVENUTE CANTINE, TESTIMONI DI UNA GRANDE TRADIZIONE VINICOLA. TRA QUESTE: L’AZIENDA AGRICOLA BISSONI, TENUTA VILLA TRENTOLA, FATTORIA PARADISO, TENUTA LA VIOLA.
zi, fra i ‘padri’ della viticoltura in Romagna, e oggi portata avanti dal nipote Jacopo. Per i wine lovers un’esperienza degna di uno château: passeggiare ammirando ai lati e sul soffitto il patrimonio di bottiglie d’annata qui conservato è davvero suggestivo. Tornati sul percorso, prendiamo via Colombarone verso la quarta e ultima cantina: Tenuta La Viola, anch’essa racconta la storia di una famiglia che, dal 1962, ha intrapreso un percorso che oggi, con la guida di Stefano Gabellini, l’ha resa una delle aziende più interessanti del territorio. Dopo la certificazione biologica oltre 20 anni fa, da qualche anno qui si pratica viticoltura biodinamica. È ora di usare le ultime energie, muscolari o della batteria perché siamo alle pendici di Bertinoro, che raggiungiamo alla fine di via Colombarone. Gli ultimi km sono a nostra scelta: potremo perderci nel pavé del borgo e ammirare il Monumento al Vignaiolo, la Strada della Vendemmia, galleria d’arte all’aperto, attraversare il ghetto e salire alla Rocca. Oppure fermarsi in
Piazza della Libertà: Cattedrale, Palazzo Ordelaffi e Torre Civica fronteggiano la terrazza, piena di gente che ammira l’impareggiabile panorama. Siamo pronti a regalarci un selfie, magari davanti al nuovo murales dedicato al campione Arnaldo Pambianco. Ma un fragrante profumo di piadina ci distrae… dopo le degustazioni è ora di godersi la cucina romagnola: tradizionale o rivisitata, ci aspetta insieme a un ultimo calice di Albana Secco, da abbinare a cappelletti o passatelli in brodo. Per un cambio di scena, ci regaliamo anche un brindisi ‘vista’ Longiano. Tragitto classico per chi vive a Cesena (o
a Cesenatico): si pedala in campagna e, con poca salita, il panorama è assicurato. Partiamo da Piazza Bufalini, davanti alla Malatestiana: superiamo Duomo, Teatro Bonci, Porta Santi e, alla rotonda di Case Finali, proseguiamo sulla statale fino a deviare per Calisese, giungendo alla rotonda per salire a Longiano. La breve ma suggestiva ascesa, protetta da pini alternati a cipressi porta a piazza del Municipio, “pit stop” per i ciclisti come confermano le strutture lì apposta. La Rocca, a destra, sarà il traguardo finale ma noi ora usciamo dal paese sulla SP40. Mentre Longiano si erge a destra, proseguiamo in
IN ALTO, UNA DEGUSTAZIONE CON VISTA SU BERTINORO.
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NEGLI ULTIMI CHILOMETRI POTREMO PERDERCI NEL PAVÉ DEL BORGO E AMMIRARE IL MONUMENTO AL VIGNAIOLO, LA STRADA DELLA VENDEMMIA, GALLERIA D’ARTE ALL’APERTO E SALIRE ALLA ROCCA.
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leggera salita fino a una rotonda dove prendiamo via Doccia, pedalando ai margini di una conca dolce e verde fino alla cantina scelta per la degustazione. Qui si racconta una storia romagnola doc, nata dalla visione di Mauro Giardini, che qualche anno fa decise di scommettere con la famiglia su una scelta di sacrifici ma soprattutto di passione: fermatevi nella veranda sui vigneti di Villa Venti e sorseggiate il vostro calice, ammirando il borgo e sfogliando l’album dei ricordi
dell’azienda. Non è finita: per il rientro dovremo spingere, perché se la parte restante di via Doccia è in discesa, dovremo riguadagnare altitudine su via Belvedere – stretta ma fiancheggiata da frutteti e vigneti – per avere, dritto davanti a noi, il Castello Malatestiano di Longiano. Manca il rientro a Cesena, ma saremo rinfrancati e pronti a tornare da Mauro, per una delle sue serate. O solo per ritirare le bottiglie acquistate, che non stavano nel portaborraccia…
IN ALTO, IL PATRIMONIO DI BOTTIGLIE D’ANNATA CONSERVATE NELLA CANTINA DELLA FATTORIA PARADISO. SOTTO, TENUTA LA VIOLA IN VIA COLOMBARONE.
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FOTOGRAFIE
CARTOLINE DA A CURA DI ROBERTA INVIDIA
RIPERCORRIAMO I MESI CENTRALI DELL’ANNO CON LE FOTO DEL GRUPPO FACEBOOK ‘CARTOLINE DA FORLÌ & DINTORNI’. SCATTI IN CUI RACCONTIAMO LA RINASCITA DI ALCUNI LUOGHI DI FORLÌ, LA VITA CHE TORNA A SCORRERE IN COLLINA E IL RICORDO DEL SACRIFICIO DI FALCONE E DELLA SUA SCORTA.
MASSIMO BRIGANTI A RONCADELLO LA NATURA SI RIPRENDE I SUOI SPAZI
Italy
ILVA COCCHI LA RINASCITA DEGLI STORICI GIARDINI DELLA VITTORIA
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Luglio
LUCA CALDI E SILVIO ZANOTTI NUOVE LUCI SUL MONUMENTO AI CADUTI FRESCO DI RESTAURO
Agosto
SIMONE SAMORÈ I PREDAPPIO BUSKERS E LO SFONDO DELLA CHIESTA DI SANT’ANTONIO
PAOLO AMBROSINI CHIUSURA COL BOTTO, IL FESTIVAL DEGLI ARTISTI DI STRADA A SANTA SOFIA
Settembre
RENZO ZILIO LA SUPER LUNA DI SETTEMBRE SULLA TORRE CIVICA DI BERTINORO
ACHILLE ARPINATI IN PIAZZA SAFFI IL RICORDO DELLA STRAGE DI CAPACI CON I RESTI DELL’AUTO DI SCORTA DI GIOVANNI FALCONE
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BALESTRI & BALESTRI LA PUBBLICITÀ AL CINEMA RENDE VISIBILI, SI VEDE E SI SENTE
LA PUBBLICITÀ AL CINEMA GARANTISCE L’“EFFETTO RICORDO” GRAZIE ALL’IMPATTO VISIVO UNITO ALL’AUDIO. SONO VENTI LE SALE CINEMATOGRAFICHE GESTITE DA “BALESTRI & BALESTRI” TRA FORLÌ, FORLIMPOPOLI E CESENA.
È il 1960 quando Luigi Balestri, detto Gino, porta per la prima volta la pubblicità al cinema, nello storico Esperia di via Tavani Arquati a Forlì - estrema memoria di un’epoca in cui in città proliferavano numerose sale cinematografiche - e dà il via alla diffusione dei media pubblicitari nel circuito del grande schermo. E proprio da qui ha origine la “Luigi Balestri”, in seguito ribattezzata “Balestri & Balestri” con l’entrata in società di Andrea Balestri, che da 63 anni si occupa di pianificare e realizzare campagne promozionali nelle sale cinematografiche dell’Emilia Romagna, secondo un input comunicativo che ben ne esprime il valore: la pubblicità al cinema si vede e si sente. Una pubblicità che garantisce l’“effetto ricordo” grazie all’impatto visivo unito all’audio e alla buona predisposizione alla memorizzazione dello spettatore. “Mio padre Luigi fu un pioniere
in questo campo e un maestro di vita nel lavoro - dice Andrea Balestri, Ceo e Co-Founder della “Balestri & Balestri”, una delle prime concessionarie di pubblicità dell’Emilia Romagna che da 63 anni opera in comunicazione e advertising -. Nella hall dei nostri uffici è conservato il proiettore del cinema Esperia, un pezzo unico, che ci ricorda le nostre radici e i nostri inizi. All’epoca mio padre allora lavorava per l’agenzia Publicitas, che attraverso la Sipra gestiva la pubblicità locale per conto della Rai. Insomma, il cinema ce l’abbiamo nel sangue”. Ad oggi sono 20 le sale gestite da “Balestri & Balestri” tra Forlì con il multisala Astoria, Forlimpopoli con il Cineflash e Cesena con i multisala Aladdin e Eliseo. “Quello che caratterizza questo momento storico è senza dubbio il grande ritorno al cinema - dice Andrea Balestri -. Abbiamo vissuto un momento molto difficile perché il covid aveva decimato
non solo le presenze degli spettatori ma la stessa produzione cinematografica, associata a una crescita esponenziale delle piattaforme streaming. Questa tendenza si è invertita e abbiamo avuto una primavera e un’estate molto positive e tuttora si conferma questo trend”. Tre le principali forme di pubblicità a disposizione del cliente che vuole essere presente al cinema con la propria immagine e con il proprio marchio. La prima, più tradizionale, con la proiezione di diapositive e spot: la diapositiva unisce l’efficacia dello slogan alla suggestione del maxi schermo e concentra tutta la sua forza di penetrazione in una sola immagine, mentre lo spot - la cui proiezione avviene prima di ogni spettacolo - è in assoluto il prodotto pubblicitario di maggiore memorizzazione nel breve e medio periodo. “Le pubblicità che funzionano di più sono quelle in cui l’imprenditore si presenta in prima persona ed è testimonial di se stesso - spiega il Ceo di “Balestri & Balestri” - È la sfida di mettersi in gioco con un doppio valore: da un
Cosimo Rivizzigno FORLÌ CENTRO CITTÀ “La collaborazione è iniziata nel 2019 con uno spazio pubblicitario al Cineflash e mi sono meravigliato di quante persone mi facessero i complimenti dopo avermi visto sullo schermo, un’iniziativa che è rivelata ben più proficua di quanto pensassi. Per la serietà imprenditoriale e il rapporto umano con Andrea Balestri e Benedetta Ancarani ho iniziato a fare pubblicità anche al palazzetto dello sport: mi sento parte di una vetrina privilegiata.”
Cecilia Visani VISANI IDROSANITARI “La storia della mia azienda, da più di cento anni, è la storia di un legame con il territorio ed essendo io anche una grande appassionata di cinema è stato più che naturale investire sul grande schermo grazie alla collaborazione con Balestri & Balestri fin dai suoi esordi. Un legame che si è ulteriormente rafforzato, in modo naturale, anche sul campo da basket, volano di immagine altrettanto positivo.”
Giovanni Antonelli AUTO SAT “L’esperienza con la Balestri & Balestri parte prima degli anni 2000, con il compianto Gino ed è sempre stato un rapporto di amicizia. Andrea ha sempre saputo coltivare i clienti con estrema gentilezza e tante le iniziative insieme: dalla proiezione al cinema, alle serate all’Ippodromo, allo stadio. È l’agenzia di riferimento in Romagna anche grazie alla versatilità e alla capacità di creare format innovativi con il dovuto ritorno di immagine.”
lato la riconoscibilità immediata e, dall’altro, la garanzia di qualità e affidabilità”. C’è poi il direct marketing a 360 gradi che rende sinergico il messaggio proiettato sullo schermo con l’esposizione di totem, roll up, auto, moto, manifesti, vetrine
esterne porta depliant e brochure, ma anche insegne luminose e biglietti d’ingresso personalizzati. Infine, un ulteriore canale è rappresentato dal web, con la presenza di banner intercambiabili settimanalmente alternati alle locandine dei film. Grazie alla mas-
siccia presenza dell’online, i portali del cinema sono diventatati sempre più strategici, dando la possibilità di creare una visibilità pubblicitaria sinergica con quella all’interno del cinema, creando così una doppia visibilità, prima e dopo la proiezione.
Barbara Bertozzi DOLCE SONNO “Facciamo pubblicità con Balestri & Balestri da più di vent’anni, l’abbiamo fatta all’ippodromo e sulle riviste, adesso ci siamo concentrati sul cinema e siamo molto soddisfatti perché abbiamo un importante ritorno di visibilità da parte dei nostri clienti. Ancor più migliorato da quando alla pubblicità testuale abbiamo aggiunto la nostra immagine. È la forma comunicativa che ci rende di più in assoluto.”
Comunica con NOI Comunicare per vocazione e per passione. È quello che fa, dagli anni Sessanta, Balestri & Balestri, la squadra di professionisti della comunicazione che ha attraversato i cambiamenti della società, interpretandone i messaggi e i linguaggi, con la competenza che ne fa una delle prime concessionarie di pubblicità della Romagna. Una realtà di punta che opera in molti settori: sale cinematografiche, Ippodromo di Cesena, Pallacanestro Forlì 2.015, Adriatic Golf Club Cervia Milano Marittima, Magazine e portale internet Milano Marittima Life, Life&Food, ltalianlifeStyle Batani Select Hotels, Forlì Airport. Partner di riferimento del Calcio Cesena per Marketing e Sponsoring, Infront Sports & Media, Club di Calcio di serie A e B per la pubblicità bordo campo e abbonamenti/biglietteria Corporate con Hospitality. Da oltre 25 anni Balestri & Balestri realizza campagne pubblicitarie in Outdoor a livello nazionale georeferenziando e valutando gli impianti affissioni: poster 6x3, manifesti, pensiline, stendardi, gonfaloni, arredo urbano, autobus, tram, metropolitana, camion vela, aeroporti, cartelli stradali e frecce segnaletiche di avvicinamento. Non creiamo un format sempre uguale, ma un progetto che si evolve ogni giorno! Concessionaria Ufficiale di Pubblicità Forlì Airport Via Trieste, 20 • 47121 Forlì
Grazie per l’attenzione
Andrea Balestri Cell +39 335 685.03.43 Via Trieste, 20 47121 Forlì - T. 0543 30343Tel 0543 30.343 info@balestriebalestri.it - www.balestriebalestri.it direzione@balestriebalestri.com Concessionaria di Pubblicità & Outdoor Specialist
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