Pesaro IN Magazine - 01/2010

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Pesaro-Urbino ®

Anno V - N. 1 - MARZO/APRILE/MAGGIO 2010

Ivano

Dionigi

Alla guida dell’Alma Mater

Hotellerie d’eccellenza L’arte dell’ospitalità Monteciccardo Primavera in collina Libri, musica e sapori Alleanza culturale


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Editoriale

Ambasciatori

Eccellenza

d’

di Franco Bertini e Andrea Masotti

della saggezza dei classici latini, che sono da sempre materia di studio e insegnamento del docente di Letteratura Latina. Per un altissimo “ambasciatore” nostrano, che promuove in Italia e nel mondo il valore della cultura, ne seguono altri, che sul valore turistico ed economico del territorio pesarese, dalla costa all’entroterra, hanno investito tempo e denaro, ottenendo brillanti successi. Sono i top imprenditori alberghieri, che per il mondo vanno anch’essi, e che il mondo (o meglio ospiti da ogni sua parte) ricevono in maniera davvero eccellente. Da Nardo

Una serie di nomi “pesanti”, nel mondo della cultura e dell’economia pesarese sono la peculiarità di questo numero di “IN Magazine”. A cominciare, naturalmente, da quello dell’esimio professor Ivano Dionigi, nuovo Magnifico Rettore dell’Università di Bologna; incarico davvero di prestigio al quale, nella secolare storia dell’Alma Mater, mai nessun concittadino, né in generale nessun marchigiano era arrivato. L’incontro con lui, tra l’ufficio in via Zamboni 33 e la sua terra natale (le campagne di Ginestreto), è l’occasione per parlare di un presente in cui davvero si sente la mancanza

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Pesaro-Urbino

Filippetti a Paola Michelacci, da Alessandro Marcucci Pinoli a Fabio e Orietta Mulazzani e, ancora, Davide Bassetti: manager che, raccontando la loro esperienza, ci spiegano come deve funzionare un’accoglienza d’eccellenza, anticipandoci anche qualche novità dell’imminente nuova stagione, ai nastri di partenza. Parlavamo d’entroterra: e, come sempre, la nostra rivista propone un itinerario per farvi (ri)scoprire le nostre colline. È il dolce ritorno alle atmosfere di casa, la visita al territorio di Monteciccardo e al suo Conventino, con contorno di gastronomia, grazie all’azienda Egidio Marcantoni. E mentre la musica questa volta è eseguita (e anche diretta) dal Maestro Roberto Molinelli, le grandi passioni (quasi manie) che ogni volta andiamo a raccontare, in questa occasione ci fanno scoprire collezioni piccole e grandi, originali e curiose, di alcuni personaggi illustri della città. Mentre le consuete rubriche ci guidano fra circoli culturali e mondo dello sport, questa volta “in rosa”, grazie alla squadra di rugby femminile, non ci facciamo mancare, come al solito, l’informale “check up” nella sanità pesarese, stavolta in compagnia del primario pneumologo del San Salvatore, Marcello Ugolini. Buona lettura!

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Sommario 3

Editoriale

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Annotare | Brevi IN

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Essere | Ivano Dionigi

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Approfondire | Hotellerie d’eccellenza

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Suonare | Roberto Molinelli

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Camminare | Monteciccardo

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Interpretare | I pesaresi e le collezioni

42

Curare | Marcello Ugolini

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Gustare | Il Conventino

46

Conoscere | Libri, musica e sapori

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Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 47100 Forlì tel. 0543.798463 fax 0543.774044

www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com Coordinamento redazione Pesaro: Simonetta Campanelli via Genga, 8 cell. 335.5262743

nelli@simonettacampanelli.it Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)

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Inaugurare | Centro Porsche Gabellini

Direttore Responsabile: Andrea Masotti.

Impaginazione: Emanuele Dall’Acqua, Francesca Fantini. Controllo produzione: Isabella Fazioli. Ufficio commerciale: Irena Coso, Laura De Paoli. Collaboratori: Alberto Berardi, Franco Bertini, Simonetta Campanelli, Elisabetta Ferri, Ettore Franca, Silvia Sinibaldi, Simona Spagnoli, Beatrice Terenzi, Maria Rita Tonti. Fotografi: Laura De Paoli, Leonardo Mattioli, Marco Sensoli, Luca Toni. Chiuso per la stampa il 23/03/2010

Redazione centrale: Andrea Biondi, Valentina Bucchi, Francesca Renzi.

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Vincere | Mustang Rugby Pesaro

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri.

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www.dondup.com - foto agnes spaak





Annotare | Brevi IN

Tonda ‘gira’ con Farnesina Confartigianato e le concessioni demaniali Ancona - La nuova legge regionale che ha esteso la durata delle concessioni demaniali da 6 a 20 anni, approvata dal Consiglio Regionale delle Marche il 2 febbraio scorso, potrebbe essere applicata alle concessioni già in essere. Lo ha ribadito l’assessore Regionale al Turismo Vittoriano Solazzi ai rappresentanti di O.A.S.I. - Confartigianato della Provincia di Pesaro-Urbino, durante la riunione sul problema dell’erosione marina. L’assessore ritiene che le concessioni demaniali già in essere, grazie alla nuova legge, potrebbero essere prolungate di altri 14 anni dopo la loro scadenza. Secondo Solazzi, infatti, la volontà è quella di garantire alla categoria quel quadro di certezze, messo in discussione dalla procedura d’infrazione europea, senza il quale non sarebbe stato possibile continuare a investire per l’ulteriore qualificazione degli stabilimenti e il miglioramento dell’offerta turistica. Al riguardo, il presidente provinciale di O.A.S.I., Gastone Sgueglia Della Marra, nel riconoscere il ruolo dell’assessore, ha ricordato come Confartigianato sia stata la prima associazione nelle Marche a richiedere l’approvazione del provvedimento.

Photo Festival, 3° edizione Pesaro - Dal 7 al 10 maggio si svolgerà la 3° edizione del festival della fotografia, che raggrupperà 8 tra i più quotati professionisti dell’immagine: Alberto Giuliani per il fotoreportage, Rossano Ronci per la moda, Marianna Santoni per il fotoritocco professionale, Riccardo Musacchio per la fotografia di musica, Chico De Luigi per quella di scena, Davide Cerati per il glamour e Giorgio Trebbi per la fotografia d’arredamento. Da questa edizione il festival si apre al video professionale con 2 giorni di corso tenuto da Saverio Simoncelli. I workshop si terranno in location del centro e studi fotografici attrezzati, e saranno correlati da eventi di intrattenimento. www.pesarophotofestival.it (S.C.)

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Vancouver - Il sesto cerchio olimpico è stato quello di Tonda, prima e unica vetrina gelato rotonda e rotante, selezionata dalla Collezione Farnesina Design per far parte della ‘Nazionale italiana’ di design in tour nel mondo. Presenza fissa a Casa Italia per tutta la durata dei recenti Giochi invernali, Tonda è stata protagonista nella serata dedicata al gelato e durante il convegno Il Design: tra sostenibilità e sistemi. Alla cerimonia d’inaugurazione della Collezione, il presidente di IFI Gianfranco Tonti ha presentato la rivoluzionaria vetrina, oggetto di attenzione da parte degli invitati, tra cui il presidente del Coni Gianni Petrucci, atleti e giornalisti. Il giorno successivo, presso la Emily Carr University for Arts and Design, Tonti è stato chiamato a portare il proprio contributo come esempio di azienda

Design

italiana particolarmente attenta a design, innovazione ed ecosostenibilità: concetti che ha affrontato nello speech “Tonda, il futuro è nelle origini”. Durante l’intervento, il presidente ha messo in risalto il legame di Tonda col design, la cultura, la portata innovatrice, la funzionalità e la tutela dell’ambiente.

Giancarlo Elia Valori, ospite di Università e Banca Urbino - Si è trattato un incontro di grande livello e una testimonianza storica e culturale affascinante. L’arrivo all’Università di Giancarlo Elia Valori, uno dei manager più conosciuti in campo internazionale, che ha ricoperto incarichi in società

Marche

italiane ed estere, ha concentrato nell’Aula Magna di Giurisprudenza il pubblico delle grandi occasioni, accorso per la presentazione del libro Il futuro è già qui. Riflessioni e racconti coinvolgenti e affascinanti, densi di memorie e personaggi conosciuti in una carriera ancora densa di responsabilità. Accolto dal Rettore Stefano Pivato, ha incontrato il preside della Facoltà Eduardo Rozo Acuna e il presidente di Banca Marche (sponsor dell’evento) Michele Ambrosini (nella foto, consegna un omaggio a Elia Valori). L’introduzione è stata di Guido Guidi e Paolo Polidori. “Un volume che fa riflettere - ha detto Ambrosini - perché esamina uno ad uno tutti gli elementi essenziali intorno ai quali ruotano i destini dell’umanità.”


Nuovo show-room di Gamba

Pesaro - Insediamenti industriali caratterizzati da nuove funzionalità, che acquistino la possibilità di disegnare nuovi scenari urbani: protagonisti e generatori di paesaggio, in cui la comunicazione dei caratteri dell’industria è affidata ad aree aperte a possibili infiltrazioni della vita pubblica, della cultura, dello svago, ma nelle quali sono evocati anche i pilastri su cui, la stessa azienda, è umana 21x115 18-12-2009 13:03 Pagina 1 fondata. Intraprendenza, ricerca e

Manifatture Storia dell’alimentazione nelle Marche Pesaro - Per “Il lavoro editoriale”

qualità. L’inaugurazione del nuovo show-room Manifatture Gamba, lo scorso febbraio, è stata l’occasione per riflettere proprio di “Visioni contemporanee del paesaggio industriale”: sono intervenuti alla serata docenti esperti d’architettura, come Marco Brizzi, Sebastiano Brandolini, Pippo Ciorra e Francesca Oddo, giornaista de “Progetti e Concorsi”, inserto de “il Sole-24 Ore” dedicato all’architettura contemporanea. C

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è uscito l’ampio volume Storia dell’alimentazione della cultura gastronomica e dell’arte conviviale nelle Marche di Ugo Bellesi, Ettore Franca e Tommaso Lucchetti. Un insieme di ricerche e approfondimenti che, per la prima volta, affrontano in modo organico il tema dell’alimentazione nel territorio e dei suoi prodotti nella mutazione dell’agricoltura e del paesaggio. Argomenti particolarmente attuali, ricostruiti a partire dalle età antiche dei Piceni, Romani, Benedettini e Rinascimento fino al Novecento. L’indagine scende nel dettaglio di caccia, pesca, arte casearia, salumi, formaggi, vino e olio dei quali si analizza l’evoluzione in una regione importante per le tipicità che, sempre più, connotano le valenze economiche. L’elaborazione delle materie prime e le loro trasformazioni, si uniscono all’opera dei protagonisti della gastronomia marchigiana delineando anche una storia sociale della convivialità aristocratica e popolare. (S.C.)


Primavera di golf e tornei

San Giovanni in Marignano - Il 7 marzo scorso ha riaperto la stagione agonistica del Rivieragolfresort, ricca di importanti novità. Da metà aprile il calendario gare entra nel vivo, dall’appuntamento con la “Lele’s Untie Wear” sponsorizzata dal brand che sta lanciando un innovativo occhiale. Il 1° maggio il resort ospita la finale del circuito nazionale “FYF on the green 10” legato al salone nautico in programma negli stessi giorni al Marina dei Cesari di Fano. A metà maggio sarà il turno della “Ligno Trend by Adria Legno service”, realtà del territorio che si è avvicinata con interesse al Rivieragolfresort. L’ultima domenica di maggio grande attesa per la “Hyundai Golf Cup - conc. F. Boattini” di Pesaro. Competizioni glamour caratterizzeranno il mese di giugno: i migliori golfisti scenderanno in campo il 19 per il “Boutique Ferretti Cattolica” e nel weekend del 26-27 per l’“Iceberg golf cup”, che chiuderà il primo semestre agonistico.

L’associazione “E. D’Alborea” Pesaro - Si è costituita l’Associazione Culturale Sarda Eleonora D’Alborea i cui soci sono un gruppo di sardi residenti in provincia, che si propone, con la condivisione di tanti altri corregionali di nascita o di origine, di promuovere e divulgare i valori della sardità, per tenere vivo l’interesse verso cultura, storia e tradizione Ichnusa; svolgere attività di conoscenza e studio della cultura autoctona, contestualizzando gli aspetti socioeconomici e i rapporti di scambio; svolgere attività ricreativa, di assistenza e sostegno ai più deboli, supportata anche da informazione attingibile

all’operato delle istituzioni e dell’isola, con riferimento ai problemi dei propri emigrati; aderire alla Federazione dei Circoli Culturali Sardi e interagire con Istituzioni, Enti e Associazioni sarde e di Pesaro e provincia. Info e sede: Via A. Genga 8. assoculturale.sarda@alice.it (S.C.) SPECIAL ADV

Professionalità nella Comunicazione Pesaro - Simonetta Campanelli, forte di anni d’esperienza nel campo della comunicazione, si è oggi orientata verso un profilo professionale diversificato, sviluppando nuove attività. Consulenze in relazioni pubbliche, uffici stampa e servizi giornalistici, interpretariato e traduzioni, servizi

Pane e letteratura

14 | IN Magazine

mobiliare vacanziero: questo il suo campo d’azione. Simonetta è in grado di curare la comunicazione istituzionale, promozionale e la rassegna stampa per la propria clientela, che assiste in ogni passo nello sviluppo di un progetto, affiancandola nelle decisioni, suggerendo e definendo la miglior strategia operativa per tradurla nell’attuazione di un preciso piano di attività. A questo si aggiunge un innovativo approccio alla comunicazione interna ed esterna, e la capacità di indiSPECIAL ADV

viduare servizi strutturati su misura, tradizionali ed emergenti. Concretezza e precisione, un forte orientamento al conseguimento del risultato, la velocità dell’esecuzione e l’approccio moderno, la continuità e la energica reciprocità nel rapporto interpersonale sono, per Simonetta Campanelli, la carta vincente della sua professione. www.simonettacampanelli.it

Informazione pubblicitaria

Urbino - Quattro weekend residenziali di natura e lettura, da fine marzo al 6 giugno, all’Alce Nero di Montebello, con la possibilità di associare un soggiorno ‘biologico’ a quattro scrittori ‘naturali’, da ascoltare dopo cena e una giornata nella natura. Scelti da Matteo Giardini e Gino Girolomoni per la “profonda vocazione alla loro terra”, sono Verga, Leopardi, Dante e Silone. La lettura è di Matteo Giardini, cadenzata in due ‘puntate’ ogni weekend, per riunire i partecipanti alla tavola dell’amicizia e condividere gli obiettivi di Girolomoni: “salvaguardare la fertilità naturale della terra, evitare forme di inquinamento, produrre alimenti di elevata qualità nutritiva”. www.agriturismomontebellobio.it

turistici e mediazioni nel settore im-



Dialetto e Lions per i non vedenti

Pesaro - Il Lions Club Pesaro Host (insieme ai club Della Rovere e Gabicce Mare) ha promosso un’iniziativa il cui ricavato è destinato alla donazione di un cane guida a una giovane non vedente del territorio. Con la disponibilità de La Compagnia Teatro Incontro del Dopolavoro Aziendale Cassa di Risparmio di Pesaro BdM, è stata portata in scena Pruvèm, atto unico comico sentimentale, di Carlo Pagnini, socio onorario del Club. Protagonista lo stesso Carlo con un cast di validi attori. Nella foto, Renato Zampetti, presidente del Club con gli attori al termine della pièce. (S.C.)

La vicenda Lisippo Fano - La lunga vicenda della statua “Atleta di Fano” pescata da un battello fanese in acque internazionali nel 1964 ed approdata al Museo Getty di Malibù si è temporaneamente conclusa con l’ordinanza del GIP di Pesaro Lorena Mussoni, che impone la “confisca della statua (…) ovunque si trovi”. La vicenda aveva avuto inizio con un esposto del Presidente dell’Associazione “Le Cento Città” Tullio Tonnini e grazie all’impegno del sostituto procuratore Silvia Cecchi, dell’avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli, dei Carabinieri guidati dal capitano Salvatore Strocchia e dell’avvocato Tristano Tonnini ha avuto un esito positivo. Thomas Hoving, direttore del Metropolitan esaminò la statua nel ’72 a Monaco senza acquistarla per i dubbi sulla legalità della provenienza. Il Getty la acquistò per 3.950.000 dollari dopo la morte del vecchio Getty che aveva rinviato l’operazione per gli stessi motivi. Ora è certo: la statua fa parte del patrimonio indisponibile dello Stato ed è uscita illegalmente dall’Italia, che ha il diritto e il dovere di confiscarla ovunque si trovi. (A.B.)

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Benessere all’ Avanguardia Pesaro - Auraspa ha festeggiato, lo scorso 3 febbraio, due anni d’apertura sempre all’avanguardia. Non a caso, la direttrice Silvia Berzigotti ha, di recente, conseguito il titolo di spa director, che le consente una direzione del centro e del team nel rispetto delle nuove normative relative ad igiene, sterilizzazione e sicurezza. “Spesso ci si avvicina al mondo del modellamento corporeo o dimagrimento - spiega - senza una reale diagnosi. Fondamentale è la misurazione dell’acqua corporea. Auraspa ha adottato la misurazione BIA, la metodica più facile da utilizzare e meno invasiva.” Questo strumento in pochi minuti dà la possibilità al tecnico di conoscere, oltre che lo stato d’idratazione, valori fondamentali utili a proporre un corretto programma e un’alimentazione appropriata. Misurando resistenza e reattanza del corpo, il software estra-

pola una serie di dati: BCM, o massa cellulare, valore fondamentale che permette di capire se la persona è malnutrita o in overtraining. Quindi TBW (Total Body Water), BCMI (Indice di massa cellulare corporea), PA (Angolo di Fase) e NA/P (scambio sodio potassio). La BIA è in grado di misurare anche il Metabolismo Basale. www.auraspa.it

Philippussis si Rinnova Pesaro - Philippussis aggiunge Sapore, festeggiando il decennale e reinventando il negozio di Via Barignani. Per l’occasione, un’eccezionale vetrina: sotto i lampadari di cristallo pendenti, tra preziose ceramiche a muro che già decoravano lo storico Bar del Fiore, la musicista Wang Lian ha intrattenuto il pubblico al pianoforte. Senza tradire l’anima dandy che l’ha caratterizzato, ma aprendosi al femminile, Philippussis conferma la filosofia che fin dal primo anno di apertura lo ha distinto: quella della ricerca continua, come confermano Filippo Venanzini e Manuela Levantini alla guida di Philippussis&Sapore. La benedizione? Arrivata dalla signora Maria Gorini, che dieci anni

fa chiuse il Bar del Fiore, locale che ha animato a lungo il centro, tenendo a battesimo la nuova attività del nipote Filippo, il quale, a 32 anni, rilancia, per ora con una selezione di calzature da donna, ammiccando al pubblico femminile.



Il torrone “Rossini”

L’autunno/inverno donna secondo Dondup

Pesaro - È mai possibile - si sono chieste Assunta Tinelli e Patrizia Caimi - che la città non abbia mai collegato Rossini a qualche ghiottoneria che non sia facile dimenticare, , si possa portare a casa, non sappia di industria e ricordi il Maestro e il ROF che lo celebra, un po’ come “le palle di Mozart” di Salisburgo? Così l’idea delle intraprendenti ragazze ha preso vita grazie alle capacità pasticcere di Giordano Serafini materializzandosi nelle “torta Gioachino”, un torrone vario negli ingredienti e abbinato alle opere rossiniane: bianco morbido per “Cenerentola”, pistacchio per il “Barbiere”, arancia per “Semiramide”, cioccolata per “Otello”, noci per “Gazza ladra”, caffè per “L’italiana in Algeri” … Scatola in metallo, elegante etichetta artistica, sinfonie che vien voglia di provarle tutte e ricominciare daccapo ascoltando il cd in abbinamento. (E.F.)

Fossombrone - Una donna curata nei minimi dettagli. La fashion designer Manuela Mariotti (nella foto con Giorgia Surina e Melissa Satta) per la collezione invernale 2010/11 Dondup mixa stili differenti: quello della marina, il militare, l’etnico, quello street multiculturale e lo stile utility urban. Lo stile militare è scandito da cappotti in lana cachemire in cui spiccano nastri e stringhe simili a imbragature. Lo stile marinaro è caratterizzato da trench in tessuti importanti e da tartan originali inglesi appartenenti ai diversi clan. Lo stile etnico si esprime in abiti super leggeri con stampe mul-

tietniche su seta, con ispirazione Africa, Perù e America Settentrionale, al quale sono sovrapposte maxicappe in autentico Harris Tweed scozzese. Nella collezione c’è una forte combinazione di diversi materiali: il pesante si contrappone al leggero creando una fusione culturale di stili e colori, per un everyday wear. Le collezioni di Manuela sono in costante evoluzione, percepibile dalle reinterpretazioni di forme e volumi, dalle ricerche dei tessuti che rendono ogni collezione differente, senza tralasciare l’impronta decisa della stilista. Capi che esprimono appieno l’universo Dondup.

FYF, la sesta edizione Fano - Il Festival della Nautica in Adriatico giunge alla sua 6^ edizione e si propone in ben due week-end. Il 23-24-25 aprile, 30 aprile e 1-2 maggio saranno giornate capaci di entusiasmare anche il visitatore più esigente grazie al potenziamento di tutti gli elementi vincenti nelle passate edizioni e l’introduzione di novità. Fano Yacht Festival è il luogo ideale per conoscere gli ultimi modelli del mercato e per chi desidera concludere un affare a poche settimane dalla stagione estiva. Saranno sei giornate scandite da un programma di iniziative, eventi sportivi, spettacoli, premiazioni e presentazioni di eventi in anteprima. www.fanoyachtfestival.it

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Bellezze da Yacht Roma - Quest’anno il Big Blu Roma Sea Expo ha ospitato l’anteprima nazionale del Tour di Mister e Miss Yacht Club 2010, il più esclusivo concorso di bellezza in Europa, l’unico dedicato alla nautica internazionale. Il tour 2010 toccherà i più prestigiosi saloni nautici, porti turistici, marine, yacht e golf club italiani. Da quest’anno anche una grande novità che metterà in “sana competizione” le location più belle con l’assegnazione, durante la fi-

nale nazionale, del “Beauty & Luxury Nautic Award 2010”, prestigiosa creazione ideata e realizzata dall’artista Roberto Aiudi di Firenze ma marchigiano d’adozione, che sarà rimessa in “gioco” durante la stagione successiva. www.missyachtclub.com (S.C.).


EG make up Lounge Pesaro - In un ambiente degno di New York, Parigi o Milano, un’alternanza di bianco e nero esalta l’assortimento make-up, protagonista di questo raffinato salotto multisensoriale dedicato al trucco, dove sono utilizzati e venduti i prodotti del marchio Eva Garden by Paolo Guatelli. Make-up artist sono sempre a disposizione dei clienti, per suggerire il prodotto perfetto ad ogni esigenza, realizzare maquillage e offrire consigli personalizzati. Presso il negozio di via Benucci, in Borgo Santa Maria, si tengono anche corsi di auto trucco collettivi e lezioni individuali, dove si insegna ad amare il trucco e usarlo correttamente per sottolineare al meglio il proprio modo d’essere partendo dall’arte del fondotinta. Non solo, lo spazio è attrezzato con un angolo caffè, mentre su comodi puff si possono leggere libri e riviste d’arte, moda e make up, ascoltando musica e guardando i filmati delle ultime sfilate di moda. www.evagarden.com

Nuovo hotel per Roseo Assisi - Cresce il gruppo alberghiero di proprietà della famiglia pesarese, che ha di recente inaugurato il “Roseo Hotel Assisi”, l’ex Grand Hotel ristrutturato e rinnovato. Si tratta dell’albergo più rinomato dell’Umbria, con centro congressi per circa 700 persone, 156 camere, centro benessere e piscina. La nuova gestione ha scelto di assumere circa 50 collaboratori, tutti del territorio. “Un fatto rilevante - ha dichiarato il proprietario Giovanni Battista Roseo. È nostra politica fare crescere la qualità dei servizi delle nostre strutture attraverso maestranze locali.” Il gruppo Roseo attualmente comprende l’Euroterme a Bagno di Romagna e i Roseo Hotel a Sestriere e Verona.


Essere | Ivano Dionigi

Il Rettore...

Pesaro

di

testo Franco Bertini - foto Luca Toni

Il professore Ivano Dionigi, da questo anno accademico alla guida dell’Università di Bologna, ricorda il suo percorso formativo, dalla campagna di Ginestreto alla prima cattedra, fino alla docenza in Letteratura Latina. Una crescita umana e professionale nutrita dai valori del pensiero classico.

È pesarese, ma ha visto per la prima volta il mare a dieci anni. È bolognese, ma i suoi amici lo chiamano ancora “il rettore di Pesaro” e gli dicono che dunque “nessuno è perfetto”. Già, a questo punto nome e cognome non sarebbero più un mistero, ma conviene aspettare a rivelarli perché le cose che dice o che ha detto lo rappresentano meglio dei dati anagrafici e di ogni biglietto da visita con sopra tanto di titoli accademici e professionali e lo rivelano con una nota profonda e autentica di “inattualità”, sintomo certo di sostanza e concretezza lontane mille miglia dalla frivolezza leggera e spiritosa che va tanto di moda oggi. “Le veglie invernali

coi vicini nella cucina immensa; le trebbiature e le feste sull’aia. Una vita modesta ma non indigente... il grande severo amore della mamma e della nonna, quella che mi ha

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educato.” Sono parole del nostro protagonista, pronunciate ormai vent’anni fa ricordando una realtà di mezzo secolo fa. E ancora: “il ciclo stagionale del podere, il ritmo del trattore nelle sere d’autunno; mio padre che passa in casa, fumando, gran parte dell’inverno, ma è già sveglio d’estate, con mio fratello, nei campi a ore antelucane... e poi gli inverni con la neve alta e le trappole per gli uccelli... e vedere figliare le mucche di nascosto. La convivenza con la morte: il rosario in casa del defunto; la visita al morto, ricomposto sul letto. Ma soprattutto la vita indocile e un po’ selvaggia.” Va bene, a parlare è Ivano Dionigi, anzi il professor Ivano Dionigi, anzi il nuovo Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Alma Mater, nato sulle colline di Ginestreto da famiglia mezzadra e che la prima volta che è sceso

in città “è stato a dieci anni per entrare in seminario, forse poco prima della Fiera di San Nicola e il mare l’ho visto, accompagnato da don Ninfi, per andare al Sacro Cuore, dove ho finito le elementari. Ero discolo, insolente e anche un po’ blasfemo! Un’età e una realtà mai dimenticate, sepolte nel cuore a fare humus o meglio, detta alla contadina, da concime per il futuro: “Chi mi favorì fu Madre Amalia, superiora delle Maestre Pie dell’Addolorata. Così rapidamente avvenne la metamorfosi e fu l’introiezione di un grande senso del dovere: studio, preghiera, mortificazione e rinuncia. E il distacco, se non affettivo, culturale e sociale dai miei.” Queste cose Dionigi le diceva vent’anni fa e non è affatto un caso che oggi, in occasione della nomina a Rettore, ricordi che fra i primi a telefonargli sia stata Ma-



A sinistra e in apertura, Ivano Dionigi nello studio in via Zamboni a Bologna. Sotto, in abiti ufficiali da Rettore.

pagna e che oggi, nella sua veste istituzionale, definisce anche “deontologia universitaria” è sempre la manifestazione di quella ascesi, di quella disciplina e di quella rispondenza sempre più profonda fra dire e fare, fra parlare e agire, fra parlare bene come espressione del sentire il bene dentro di sé. Di qui il suo amore per i classici, perdre Edoardina delle suore di viale Battisti di Pesaro, la sua maestra di quinta elementare e che i bambini

della scuola inneggiavano a lui coi manifesti. I Dionigi (che “stavano alla Valle, sotto il Castello, dove si parlava solo il dialetto”) erano in odore di essere “tutti comunisti” e dunque guardati con un po’ di sospetto. “Sono stato fortunato - dice oggi -, ho incontrato don Gianfranco Gaudiano, che associo ad altre tre o quattro persone, dopo la morte di mia madre. Altri sono diventati mangiapreti, io riconosco che c’è una coerenza fra ascesi, esercizio, pratica ed esercizi spirituali. Gaudiano mi diceva che se non avessi avuto il seminario avrei rischiato grosso...”. Un eser-

cizio di ascesi, intesa “come modo di guardare gli atti e prepararsi, come succede negli allenamenti di basket”, è stata per Dionigi anche la parentesi politica degli anni ’90, come consigliere eletto nelle liste di sinistra al Comune di Bologna,

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esperienza della quale si dichiara “non pentito”. Se gli chiedete come si sente nei panni di Magnifico Rettore di una delle università più importanti del mondo, dice che è “un’esperienza meravigliosa e tremenda insieme”, oppure, minimizzando oltre misura, commenta che in fondo si è solo trasferito dal “numero 32 al 33 di via Zamboni”, cioè dal Dipartimento dove stava prima alla sede del Rettorato dove si è insediato. A tacciarlo di essere “il rettore di Pesaro, nessuno è perfetto”, sono i suoi tanti amici baskettari bolognesi di sponda virtussina e fortitudina: “per il basket la mia fedeltà assoluta è per Pesaro; per il resto, sono sincero, ho affetto per le persone pesaresi, per la città un po’ meno. A Bologna, che è una città d’immigrati, devo molto, qui è nato mio figlio che però si considera a metà veneziano e pesarese.” Quella “introiezione del senso del dovere” che avviò la sua maturazione di ragazzo di cam-

ché “insegnano a parlare bene che vuol dire pensare bene”. Perché

“già Gorgia, precursore di Eco, nel V secolo avanti Cristo, diceva che la parola dal corpo piccolo compie azioni divine.” Perché “oggi c’è una barbarie della parola”. Perché “parlare bene, come diceva Platone, oltre a essere una cosa bella in sé, fa bene anche all’anima.” Sono queste cose “inattuali” rispetto al mondo d’oggi che sembra andare da tutt’altra parte rispetto all’esigenza di “ascesi e disciplina”, che Dionigi, trovandosele dentro dagli anni dell’infanzia, ha messo a



A fianco un giovanissimo Ivano sui banchi di scuola. Sotto, qualche anno più tardi, insieme a don Gianfranco Gaudiano a Pozza di Fassa (1962).

Breve cursus honorum Ivano Dionigi è nato nel 1948 a Ginestreto di Pesaro. Laureatosi a Bologna nel 1972 ha svolto attività didattica fino al ’90 presso il Dipartimento di Filologia Classica. Dal 1990 al ’94 ha insegnato Letteratura latina all’Università di Venezia e dal ’95 alla Facoltà di Lettere e Filosofia a Bologna. Oltre alla sua attività didattica, è fondatore e direttore del Centro Studi “La permanenza del Classico”, giunto ai suoi nove anni di vita, per la promozione e la diffusione degli studi e della cultura classica, soprattutto fra i giovani, attraverso una serie di incontri pubblici con grandi personaggi della cultura italiana e internazionale. A partire dall’anno accademico 2009 - 2010 è stato nominato Magnifico Rettore dell’Università di Bologna.

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fondamento del suo intervento di insediamento al Rettorato e quindi come indirizzo che informerà la sua attività. Noi non siamo né accademici né profondi conoscitori di quella letteratura latina della quale Dionigi è maestro riconosciuto, ma pensiamo di non andare fuori del seminato dicendo che è anche per via di una profonda affinità personale che i due autori classici che Dionigi sente più vicini anche nel suo studio siano proprio Lucrezio e Seneca, magari con l’aggiunta di un po’ di Sant’Agostino come pista di lancio verso la modernità. Ha detto, nel suo discorso d’investitura: “Se la crisi è economica, perché politica; politica, perché culturale; culturale perché morale. Abbiamo infiniti indicatori e tecnicismi, ma non sappiamo chi siamo; come i grammatici di Agostino i quali si accanivano nel disquisire se si dovesse pronunciare omo oppure homo, ma intanto non si curavano di sapere chi fosse l’uomo.” Una

specie di “babele linguistica fatta di vocaboli vuoti, astratti, cadaverici”, mentre occorrerebbero “parole che aderiscono alla realtà, alla conoscenza, al sapere, alla competenza, alla loro anima; sì, perché le parole hanno anch’esse un’anima.” E dunque, se la verità è questa, com’è certo che è questa, allora, dice il Magnifico Rettore, “l’Università deve essere antidoto al video-analfabetismo imperante, il contraltare di certa modernità frettolosa e affannata, attraverso stili e percorsi vincolanti e fondamentali come la parola, la memoria e il ritorno al reale”. Cambiano i tempi, non la

sostanza. Il dialetto che la famiglia contadina di Dionigi parlava a Ginestreto era espressione vera e autentica di quella realtà. Le parole di oggi sono invece false e lontane dal vero. Contro tutto questo vuole lavorare e combattere il professor Dionigi, memore e testimone indefesso della classicità che mai tramonta. IN



Approfondire | Hotellerie d’eccellenza

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L’arte

Ospitalità

dell’

testo Silvia Sinibaldi - foto Leonardo Mattioli e Luca Toni

Abbiamo chiesto a sei imprenditori locali del settore di raccontarci la loro filosofia dell’accoglienza: un viaggio fra strutture di lusso e servizi di qualità nel settore turistico pesarese, anche in vista dell’imminente inizio della bella stagione.

L’ambivalenza della parola ospite forse esprime più efficacemente di tante allocuzioni il legame che unisce chi ospita e chi è ospitato. Cosicché lo sguardo di chi ha fatto dell’ospitalità la sua mission è sempre costantemente rivolto alle esigenze e al consenso, che produce fedeltà, di chi è accolto. Senza l’ambizione di essere esaustivi, ma con il desiderio di offrire profili e situazioni eterogenee legate all’ospitalità d’eccellenza, abbiamo chiesto ad alcuni noti imprenditori locali del settore (Paola Michelacci, Nardo Filippetti, Alessandro Marcucci Pinoli, Fabio e Orietta Mulazzani e Davide Bassetti) di accompagnarci

in un viaggio attraverso le strutture e la filosofia dell’accoglienza nella nostra provincia. “A qualunque livello di servizio ci introduce Michelacci, Cavaliere del lavoro titolare del Grand Hotel di Gabicce Mare e, più ancora, di un complesso di strutture all’insegna

del lusso - la qualità e l’esclusività sono le armi vincenti.” La struttura ricettiva duttile come un palcoscenico, mutevole come le scene di un teatro: “Le esigenze del cliente sono molteplici e diversificate. Le risposte che vuole un turista senior non sono quelle ricercate dallo sportivo o da chi è ospite per esigenze di lavoro. La duttilità dell’offerta si esprime anche nella capacità di allestire una sinagoga per la preghiera di un cliente ebreo, potergli offrire il cibo che la sua dieta prescrive”. Nel pacchetto vacanza da sogno quanto conta la gastronomia? “Moltissimo - sorride Paola, famosa per i suoi gala principeschi -, in particolare in un territorio come il nostro, dove tipicità ed eccellenza vanno a braccetto, dove la storia e la qualità dei prodotti rappresentano il biglietto vincente.” Per Nardo Filippetti, presidente del Gruppo Eden, ospitalità d’eccellenza in

questo momento è senza dubbio l’Excelsior che sta per essere ultimato e che nell’anno in corso sarà inaugurato. “Un urban city resort spiega - a 5 stelle da 29 camere e 20 suites, una struttura totalmente ricreata che esprime un design di gusto contemporaneo riuscendo a interpretare al contempo l’originalità della tradizione dell’ospitalità italiana in riva al mare di Pesaro.” L’hotel si affaccia sul tratto di spiaggia nella zona più elegante della città ed è realizzato secondo attualissimi principi di bioarchitettura, utilizzando materiali, privilegiando forme e colori che rispecchiano equilibrio e complementarietà degli elementi primari: acqua, terra, fuoco e aria. “Alle forme geometriche ed essenziali e alle trasparenze della struttura esterna, si contrappongono le linee morbide e i toni caldi degli interni, in un insieme armonico a livello visivo, percettivo ed emozio-

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Sopra da sinistra, Alessandro Marcucci Pinoli e Nardo Filippetti. In apertura, Paola Michelacci.

nale.” Insomma, bellezza, comfort, originalità e coinvolgimento: in due parole ospitalità d’eccellenza. Con Alessandro Marcucci Pinoli, il conte che ha fatto dell’ospitalità un’opera d’arte, raggiungiamo l’Hotel dei Duchi nel cuore di Urbino. Una location unica al mondo, per un esempio di architettura quattrocentesca da togliere il fiato: “Possiamo garantire una totale immersione, un’immedesimazione assoluta nell’atmosfera dell’hotel e del luogo che lo ospita. Urbino è magica e l’eccellenza richiede d’essere all’altezza di un’offerta unica. La città è senza dubbio l’esempio

più importante di atmosfera rinascimentale, condizione che agevola e allo stesso tempo stimola un servizio d’eccellenza.” In questo contesto quanto conta il fatto che ospitate piccoli animali domestici? “Questa richiesta è sempre più frequente. Singoli, coppie o famiglie che considerano l’animale domestico membro della famiglia stessa sono sempre più numerosi. Ospitarli significa avere stanze adeguate, per esempio senza moquette, nonché balconi e spazi all’aperto.” Qualità come obiettivo di un’impresa e rapporto con il territorio: Fabio Mulazzani, che insieme alla

sorella Orietta, è titolare dell’Hotel Flaminio, è il più giovane degli

imprenditori intervistati, ma ha un’esperienza ventennale nel settore. Con loro è una lunga chiacchierata sulle molteplici sfaccettature della qualità: “servizi efficienti, personale adeguato, staff di supporto attivo 24 ore su 24 capace di offrire assistenza totale al turista come al convegnista, qualità della struttura - la gentilezza può poco all’interno di un albergo fatiscente - e standard europei.” Per i Mulazzani strategico è il link con il territorio. “Non si può lavorare al di fuori di un contesto di

L’opinione di Matteo Ricci, presidente della Provincia e assessore al Turismo “L’eccellenza si ottiene puntando sul marchio Marche, senza campanilismi e con obiettivi comuni - chiarisce Ricci, che oltre al ruolo di assessore è presidente dell’amministratore provinciale. L’ambito ottimale sul fronte della qualità è, appunto, provinciale e regionale. Gli investimenti regionali sul nostro turismo hanno invertito il trend del passato, così che il settore può diventare trainante e attivare nuovi posti di lavoro. C’è un forte risveglio d’interesse dell’impresa verso il settore, sorretto anche dagli incentivi presenti nel piano casa regionale. Dobbiamo imparare a comunicare la felicità interna lorda del nostro territorio.”

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A fianco, Davide Bassetti e, sotto, Orietta Mulazzani

settore è data da diversi elementi: accoglienza ed ospitalità, personalizzazione del servizio basato sul proprio target. Essere all’altezza di questo compito comporta però informazione e formazione adeguata del personale e dei vari collaboratori, che vanno seguiti ogni giorno. efficienza - spiegano - perché di fronte ai grandi numeri si è costretti a essere in sinergia con altre strutture che debbono offrire la stessa qualità, esattamente come il territorio, che può essere di supporto o remarti contro: penso alle attrezzature delle spiagge per il turismo estivo, alla sensibilità delle istituzioni che possano accogliere 400 congressisti, proponendo una strada senza buche o evitando di approfittare di grandi presenze per fare una strage di multe. L’eccellenza è un obiettivo che il singolo imprenditore non può raggiungere se non supportato dal territorio.”

“Fondamentale è l’impatto, il primo contatto di qualunque genere esso sia - rileva Davide Bassetti, direttore dell’Hotel Cruiser. Oggi molta comunicazione è affidata alla posta elettronica che in parte garantisce più precisione; d’altro canto presenta il rischio di fraintendimenti. Essendo, le nostre, aziende dove si vendono servizi, emozioni, sensazioni e non prodotti tangibili, per conquistare il cliente è necessario creare aspettative e saperle confermare. L’eccellenza nel nostro

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Solo una capillare organizzazione votata alla soddisfazione del cliente può determinare il rapporto di fidelizzazione.”

Lavorare in una città a vocazione turistica aiuta? “Certamente, ma l’ospite va guidato e bisogna essere attenti e capaci nel raccontare le meraviglie del nostro territorio.” IN

Il commento di Learco Bastianelli, presidente Confartigianato Pesaro “Sono passati 15 anni dalle ultime ristrutturazioni degli alberghi della nostra costa, dunque torna a bussare fortissima l’esigenza degli operatori di avere sostegno da parte dei Piani regolatori e dei finanziamenti regionali - chiarisce il Segretario nazionale. I costi di adeguamento alle complesse normative europee sono di una portata tale che, in particolare in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, per i singoli operatori sono impossibili da affrontare. Sarebbe necessario realizzare un tavolo comune tra associazioni, Regione e Ministro del Turismo.”



Suonare | Roberto Molinelli

Che musica,

Maestro

testo Maria Rita Tonti - foto Luca Toni

Brillante compositore e importante direttore d’orchestra: una vita nel segno della musica, quella di Roberto Molinelli, anconetano di nascita ma pesarese adottivo per formazione e scelta di vita.

Una vita per la musica: si potrebbe sintetizzare così l’avventura artistica di Roberto Molinelli, classe 1963, anconetano di nascita ma pesarese di adozione. A Pesaro, infatti, ha compiuto gli studi musicali, diplomandosi in viola presso il Conservatorio “G. Rossini”, e ha scelto di vivere insieme alla moglie, la pianista Mirca Rosciani. Ma andiamo per ordine e cominciamo parlando di… pasta. Sì, perché la colonna sonora della campagna pubblicitaria Barilla, andata in onda dal 1999 al 2006, è stata scritta proprio dal Maestro Molinelli. Qual è stato il suo rapporto col mondo della pubblicità?

“Di grande soddisfazione: la colonna sonora ‘Barilla 99’ è stata una delle più longeve nella storia. Per un musicista come me, di formazione classica, abituato a tempi emozionali più dilatati, come quelli sinfonici e cameristici, misurarsi con la comunicazione pubblicitaria, veloce ed immediata, è stato motivo di stimolo e crescita personale anche sul piano della costruzione musicale. Due opere della sua produzione sono dedicate a grandi contemporanei, Maria Montessori e Papa Woytila. Com’è nato questo interesse?

“Montessoriana, cantata per voce recitante, soprano, viola, coro di voci bianche e orchestra, è stata commissionata dal Comune di Chia-

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ravalle e dall’Opera Nazionale Montessori; Papa Woytila - Memoriae Karoli, oratorio multimediale per voce recitante, soli, coro, rapper e orchestra, mi è stato richiesto dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese. L’opera dedicata alla Montessori, che ha avuto come interprete Valeria Moriconi, è stata rappresentata sotto la mia direzione a Roma, in Svezia e negli Stati Uniti. Io e il librettista Paolo Peretti abbiamo voluto dar voce all’alto sentire e agli insegnamenti di questi personaggi entrambi in stretto contatto con i giovani. Anche per questo motivo ho inserito un rapper in un oratorio sacro, perché cantasse le parole del Santo Padre ai giovani nel linguaggio a loro più vicino.” Con le sue composizioni e arrangiamenti ha attraversato diversi generi, entrando in contatto con artisti di grande levatura. Ha orchestrato alcuni dei brani più famosi di Andrea Bocelli…

“Ho un bellissimo ricordo di questa collaborazione: conobbi Andrea a metà degli anni ’90, quando si rivelò al grande pubblico attraverso le due partecipazioni a Sanremo. Ho arrangiato per lui vari brani, tra cui il celebre Con te partirò, nella versione che esegue nei concerti dal vivo con grande orchestra. Andrea è anche un bravo flautista: ricordo alcune ‘improvvisazioni’ dopo cena, in occasione di


tournèe, dove mi sono divertito ad accompagnarlo al piano.” In cosa consiste l’incarico di Direttore artistico per l’innovazione dell’Orchestra Sinfonica “G. Rossini” che lei ha assunto di recente?

“Mi occupo di progettare e realizzare nuove idee, che possano portare ad esperienze musicali innovative sul piano dello spettacolo ed essere occasione per inedite collaborazioni con solisti di fama internazionale: è il caso del Concerto per violoncello che sto scrivendo per Enrico Dindo che debutterà al Teatro Rossini con la mia direzione. A un anno dalla mia nomina, sono già numerosi i progetti realizzati con l’Orchestra Sinfonica: da The Lodger, esecuzione dal vivo della colonna sonora da me composta per il film di Hitchcock, al ‘Tributo a De Andrè’, dall’Opera Pètite ai concerti di Capodanno e Natale con l’Omaggio alla canzone italiana.”

E la sua attività come direttore?

“Da qualche anno affianco sempre più assiduamente alla carriera di esecutore e compositore questa attività, che mi ha portato a dirigere con grande soddisfazione, oltre all’Orchestra Sinfonica ‘G.Rossini’, altre importanti compagini come l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, la Sinfonica Abruzzese, spesso in occasione di prime esecuzioni assolute.” IN

A sinistra, Roberto Molinelli davanti al Teatro Rossini. Sopra, sul palco del direttore d’orchestra al concerto di Capodanno a Pesaro.

Il Maestro e il Festival Roberto Molinelli e Sanremo hanno molto in comune. Il musicista ha preso parte, con ruoli diversi, alle edizioni 2005 e 2009, condotte da Paolo Bonolis. Nel 2005 ha diretto una delle giovani vincitrici di SanremoLab, il concorso che premia due dei finalisti con un posto in gara all’Ariston. Nel 2009 “Biancaneve”, la canzone di Alexia e Mario Lavezzi, con Ophir e Teo Teocoli, liberamente riarrangiata e diretta da Molinelli nella serata dei duetti, è risultata vincitrice del premio della Giuria di qualità. Oltre ad aver diretto l’Orchestra del Festival, per tre anni Molinelli è stato presidente e membro della giuria di SanremoLab, trampolino di lancio per giovani talenti.

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Camminare | Monteciccardo

Primavera

Collina

in

testo Ettore Franca - foto Leonardo Mattioli

Un suggestivo percorso panoramico alla scoperta di Monteciccardo e delle vicine località sui primi colli pesaresi. La meta ideale per un itinerario da percorrere nella bella stagione.

A Monteciccardo si deve andare in una giornata di primavera, di quelle con l’aria calda e il cielo terso che consente di godere dall’alto un panorama che spazia da Ancona a Rimini e da San Marino ai Sibillini, nel succedersi di colline che si ammantano di verde e si perdono, accidentate e scoscese. Si raggiunge o da Sant’Angelo in Lizzola o da Mombaroccio, sulla S.P. 26 che, non per nulla, nel Piano Paesistico Ambientale della Regione è segnalata come “percorso panoramico” da tutelare. Ben poco è rimasto di quello che, fondato prima del Mille, era un castello in posizione strategica, munito di camminamenti e torri tragicamente diroccate nel 1434, non si sa se da Francesco Sforza al servizio di Venezia o da Niccolò Piccinino che faceva guerre per conto terzi, nel caso per il Ducato di Milano.

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Gli ultimi resti hanno avuto il colpo di grazia nell’ultimo conflitto, distrutti nei combattimenti sulla Linea Gotica che interessava il paese. Pare debba il suo nome ai fichi e fu nella cerchia del Ducato di Urbino fino alla devoluzione alla Chiesa del 1631, per poi entrare nel napoleonico Dipartimento del Metauro finché Leone XII, nel 1827, lo affidò alla Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro per poi, dall’Unità, far parte dell’attuale Provincia. Del castello, il paese conserva minime tracce dell’antica rocca voluta dai Malatesta e ricostruita da Francesco di Giorgio Martini sul finire del sec. XV. Rimane l’impostazione

urbanistica nella via principale e nelle piccole case che si intravedono fra gli edifici recenti o ricostruiti, come il Municipio o la chiesa di San Sebastiano ora nei pressi del “castello” fuori delle sue mura, a pochi passi dalla “porta nuova”


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A sinistra, il chiostro del “Conventino”. Sotto, e in apertura, due panoramiche della campagna e dei resti delle mura di Monteciccardo. A fianco, la Cappella dedicata ai caduti, costruita nel 1928.

ricavata dal maschio di una delle torri diroccate. Della precedente, molto antica e situata su di una collinetta verso Sant’Angelo, conserva la tavola di Bartolomeo di Gentile del 1508. All’ingresso del paese, chi viene da Sant’Angelo, è accolto dalla Cappella dedicata ai caduti della 1a guerra mondiale, costruita nel 1928. Monteciccardo ha giurisdizione su quello che fu il Castello di Santa Maria del quale, quasi intat-

Una produzione casearia piccola ma di qualità Sono presenti numerose aziende di piccola entità, ma con una produzione artigianale di altissimo livello. Tipici sono i “pecorini”, a latte ovino, intero e crudo che, a seconda della stagionatura, evolvono nella gamma dei sapori dal dolce acido di quelli freschi, al sapido piccante quando maturati. Profumi e sapori si devono alla ricchezza dei pascoli che trasferiscono nei formaggi quanto offre la flora delle colline che risente dello iodio dei venti di mare. Quotidianamente, ovviamente da latte di pecora, qui si produce una ricotta che, per freschezza, esprime le sensazioni del pascolo e, in stagione, il profumo delle ginestre. Da gustare su pasta condita con pomodoro e basilico aggiungendo una spruzzata di pepe fresco o, a fine pasto, con cacao e caffè in polvere.

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te, restano le mura castellane di levante e le case del borgo con la chiesa di Sant’Agata costruita dopo il terremoto del 1930. Dal sagrato e dalle mura si gode un superbo panorama che spazia dalla costa ai Sibillini. Monteciccardo amministra anche il borgo di Montegaudio, le cui mura e il castello furono smantellati a fine ’800. Resta solo la torre, el

campanon, la cui campana fatta fondere nel 1507 da Giovanni Sforza, reca il motto Mars vigila (era in uso da parte dei comandanti romani, prima di partire per la guerra, entrare nel tempio di Marte e, scossa la lancia della statua del dio, pronunciare Mars vigila, “Marte, vigila (su di noi)”) e quasi ai suoi piedi, entro una piccola edicola, c’è una tela del XIV sec. con una Madonna della neve a ricordo di una prodigiosa nevicata nell’estate del 1339. Dedicata a San Michele Arcangelo, l’antica pieve di Montegaudio col singolare campanile a vela, conserva stucchi del ’600, quadri dal ’400 al ’600, preziosi paramenti sacri e, di pregio, un leggìo opera di Gabriele Giorgi, noto artista contemporaneo. Nella valle è sorta Villa Betti, centro residenziale in espansione attorno agli opifici moderni che han-


no preso il posto dei mulini mossi dalle acque dell’Arzilla e della fornace, ormai in dismissione. Due le chiese: una di architettura postmoderna, dedicata a San Giacomo ma più nota come la chiesa di Villa Ugolini, costruita negli anni ’50 con pietra del Furlo e l’altra, di Villa Betti, piccolo e armonioso edificio rurale. Merita una sosta ristoratrice il “Conventino”, un convento

Profumi, sapori e tracce di una storia antica. con relativa chiesa e campanile iniziati nel 1517 grazie al lascito di tal Bernardino Fabbri da Monteciccardo che volle sdebitarsi coi monaci che l’avevano accolto durante un temporale. Il restauro, rispettando le strutture, l’ha ripristinato a nuova funzionalità che, nelle tante sale attorno al grazioso chiostro, ospita mostre e varie iniziative culturali oltre la raccolta di sculture di artisti del nostro tempo. All’aspetto “ristoratore” provvede la ben attrezzata struttura del ristorante-osteria. D’altra parte Monteciccardo, Montegaudio e Villa Betti offrono numerosi locali dove sostare gustando piatti della tradizione e prodotti del territorio senza trascurare gli agriturismi fra cui quello dei fratelli Nobili o “Il Prato”. Per chi volesse, c’è anche un campeggio con 50 piazzole, 8 casemobili, piscina e spazi per giocare a basket o a calcio, gestito dalla famiglia olandese di Hans, Sietske, Stefanie, Michelle, Jeroen en Victor Poorte. Da portare come deliziosi souvenir c’è la scelta di vini de “Il Conventino”, il suo olio o quello del Frantoio “Marcolini”. Da non trascurare, inoltre i formaggi delle aziende “Fratelli Delà”, dei “Fratelli Manca”, di “Luigi Nobili”, tutti del posto. IN

Via Manzoni 56/58, Pesaro - Tel & Fax 0721/30760 www.moduscollezioni.it - moduspesaro@gmail.com


Interpretare | I pesaresi e le collezioni

Per qualche

Più

pezzo in

testo Simonetta Campanelli - foto Leonardo Mattioli

Nella collezione degli oggetti si trasmettono sensazioni che nascono dalle passioni e “le passioni sono viaggi del cuore” (Paul Morand, 1888-1976). Anche noi scopriamo alcune tra le più curiose raccolte realizzate, nel tempo, da nostri concittadini. La passione per il collezionismo in genere e per una collezione in particolare nasce spesso dalla curiosità, dal gusto e dalle sensazioni che un determinato oggetto può trasmettere, ma anche dal “caso” che ha voluto, ad un certo punto della vita, un rendez-vous tra l’oggetto e l’inconsapevole futuro collezionista. Avvenuto l’incontro, questo precipita piacevolmente nel vortice della raccolta e si dedica a una ricerca costante che diventa fissazione, ragione di quotidianità e convivenza, una sana, divertente, euforica “malattia” che come obiettivo ha di organizzare un’esposizione attrattivamente mostrabile. Al ristorante “da Ciacci”, delle so-

relle Emanuela, Antonella e Carmen Biagi, è esposta una raccolta da guinness di circa 4.500 galli di ogni genere, forma, colore, design, misura, nazionalità, materiale: di legno, vetro, ceramica, bronzo, ferro, stoffa, carta, plastica, sintetici, acciaio, rame; riprodotti su piatti, vasi, vassoi, medaglie, tessuti, dipinti, incisioni, immagini fotografiche, oggetti, decori, accessori. “Quando, dieci anni fa, abbiamo ristrutturato i locali e aperto il nuovo ristorante racconta Emanuela - un cliente ci ha regalato due galli stilizzati, realizzati in ceramica da sua nipote. La scelta del gallo è stata ‘logica’, è il nome del nostro paese. Da quel momento si è scatenata, tra clienti ed amici,

la ‘corsa alla donazione del gallo’. Ogni pezzo è un regalo! Sarebbe bello un giorno, donare tutta la raccolta e creare la Pinacoteca del Gallo di Petriano.” Caso e curiosità hanno invogliato Ettore Franca (dottore agronomo e giornalista) a collezionare santini e immaginette devozionali. Quasi 6.000 immagini sacre raccolte e catalogate in 12 album, rigorosamente in ordine alfabetico, cominciando da sant’Abdon, un martire persiano, per finire con santa Zita, patrona dei camerieri e delle colf. Sono tutti archiviati in maniera scientifica e ogni santino è inserito in computer, classificato con informazioni su santi e patroni, devozioni, missione


e filosofia, case editrici, incisori, tipologie, tematiche, libri, storia, tecnica di stampa, iconografia, curiosità, elementi e dettagli comprese la preghiera o l’indulgenza riportata sul retro, data di stampa, annotazioni di particolari, finezza tipografica, impiego dell’oro, merlatura, che nel caso dei più antichi, sono veri e propri pizzi. Sono santini stampati tra la metà dell’800 e gli anni ’60, quando dopo il Concilio Vaticano II, venne meno la devozione e il riconoscimento di molti santi locali. “Si andavano così perdendo il culto e le immaginette. Io, nei primi anni del ’70, ho iniziato la colle-

Sono passioni nate per caso zione - dice il professore - prima ho raccolto tutti i santini in casa mia e dalle zie, poi ho acquistato, per poche lire, pacchetti a centinaia nei mercatini. Quindi ho ‘saccheggiato’ le sagrestie e tormentato i parroci dei luoghi dei miei viaggi pur di farmeli regalare. Quando la cosa è diventata di dominio pubblico, gli amici hanno iniziato a supportarmi.” La signora Vanda Ferri Santini, invece, si destreggia con compiacimento tra le sue 3.500 papere dalle fattezze più singolari. Nessun motivo particolare mi ha spinta ad iniziare la collezione ma un giorno, trent’anni fa, mia zia Picciola Ferri mi regalò una bellissima papera. Ci siamo piaciute subito e tanto; da allora ho iniziato a comperarle. Le cerco nei ne-


Dall’alto, Ettore Franca, Lucio Cecchetti e Leonardo Mattioli. In apertura da sinistra, le sorelle Emanuela e Antonella Biagi, Umberto Levi e Vanda Ferri Santini.

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gozi, nei mercatini e, quando posso, vado a Venezia dove ce ne sono di esemplari unici, in vetro. Molte mi sono state regalate. Le ho sempre appoggiate dove c’era spazio, senza un criterio logico ma per istinto. Le guardo e le ammiro. Ogni papera ha occhi profondi ed espressivi. Mi fanno compagnia e mi piacciono tutte, senza preferenza, ognuna per una propria particolarità.” Lucio Cecchetti, di Bellocchi di Fano, è nato collezionista e non vuole dimenticare di essere stato bambino. Perciò colleziona giocattoli d’epoca. Ne ha oltre 11.000. Il primo è stato un trattore in latta che suo padre gli ha regalato quando era molto piccolo, cinquant’anni fa. Un ampio spazio della sua casa è dedicato all’esposizione di “giochi per maschi” ma solo pochi amici possono ammirare i veicoli da lavoro, auto, moto, camion, treni, gru, aerei, elicotteri, natanti, attrezzi agricoli, e attrezzature che ripercorrono arti e mestieri, soldatini e militari e veicoli dell’esercito: tutto rigorosamente in miniatura, molti modelli e riproduzioni in scala. Si può dire che si tratta dell’evoluzione “logica” della collezione di figurine, francobolli e macchinine che, se il Comune di Fano vorrà, potrà presto avere ed esporre in un museo tutto dedicato ai bambini. Leonardo Mattioli, freelance pesarese, è un appassionato collezionista di uniformi militari; ne ha un centinaio, complete di ogni singolo particolare: buffetteria, accessori, dettagli, calzature, occhiali, binocoli copricapo, medaglie, decorazioni, bottoni e riproduzioni di armi. Aveva

12 anni quando comprò le prime camicie della guerra in Vietnam. Poi ha iniziato a raccogliere oltre alle uniformi la relativa buffetteria e gli accessori più vari, passando alle divise americane anni ‘80 e ‘90. La sua amicizia con i militari di base a Rimini e i viaggi in Normandia lo hanno invogliato a cercare uniformi di paracadutisti e fanti americani della Seconda guerra mondiale, poi degli alleati Canadesi e Inglesi e, più recentemente, quelle tedesche dei combattenti sulla Linea gotica. Ma le più significative, per lui, sono le sue uniformi da fotografo militare, comprese le fotocamere dell’epoca. Infine l’avvocato Umberto Levi, professionista charmant del foro pesarese ha una esclusiva collezione di 750 cravatte, per lui un vero e proprio cult. Tutte rigorosamente riposte nella confezione originale, fatte di tessuti di altissima qualità: pura seta, lana o cashmere e scelte con stile. Le indossa tutte e segue le regole base: cravatta in tinta unita, con camicia a righe o a motivi; cravatta decorata, con camicia in tinta unita; di colore chiaro alla camicia di colore piuttosto scuro; al contrario, una cravatta con tonalità scure, accostata a una camicia chiara. Altro aspetto importante, è il modo di annodarla al collo. Un nodo semplice sarà equilibrato sulla camicia con colletto all’italiana, il grosso si abbina al collo francese. “In fase di accostamenti, è importante avere buon gusto. L’armonia dell’accostamento realizzato è il segnale esterno dell’armonia, o della disarmonia, dell’animo; è il segnale dell’armonico accordo delle intime pulsioni.” IN



Curare | Marcello Ugolini

Ho cura

Salute

della

testo Simona Spagnoli - foto Luca Toni

Con Marcello Ugolini, primario di Pneumologia al San Salvatore, riflettiamo sui progressi scientifici e sul rapporto medico paziente.

“Nei confronti dei pazienti oggi c´è un approccio più scientifico e tecnico per i tanti supporti diagnostici che ci sono, grazie ai progressi compiuti dalla scienza. Si è persa però, a mio avviso, molta umanità della quale, invece, ritengo ci sia tanta necessità. Mi arrabbio quando vedo i malati vagare per i reparti per fare visite ed esami nel momento difficile della malattia: è necessario prendersene carico, parlare e dare loro consigli, avere la capacità di ascoltare.” È questo il modus operandi del dottor Marcello Ugolini, dal 2000 primario del reparto di Pneumologia dell´ospedale San Salvatore, dove opera dal 1975 quando, fresco di laurea, iniziò a lavorare a Pesaro, primo gradino di una lunga e apprezzata carriera. Un percorso che il primario-operaio, come lui stesso ama definirsi, ha iniziato a Trebbiantico, sulle colline sopra la città, per continuare quando il reparto si è spostato prima a Muraglia, poi nella sede ospedaliera storica. “In tutti questi anni sono stato testimone dell´evoluzione della

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pneumologia - racconta Ugolini. Ho iniziato quando i reparti erano pieni di malati di TBC, di bronchitici e silicotici che già trattavamo con il polmone d’accciaio e che oggi trattiamo con ventilazioni non invasive, cercando di evitarne il trasferimento in Rianimazione. Siamo quindi passati ad una Pneumologia interventistica con l’endoscopia, largamente utilizzata per lo studio delle patologie delle pleura, le neoplasie ostruenti e le stenosi trattate col laser o con l’argon plasma”. Professionalità e modi che hanno permesso al dottor Ugolini di costruire un reparto con tutta la gamma di servizi normalmente forniti dalle pnumologie delle grandi città. Con la preziosa colla-

borazione dei sei dirigenti medici e dello staff infermieristico, Marcello Ugolini oggi gestisce un´unità di degenza con venticinque letti

dove ogni anno si smistano oltre 900 ricoveri. Poi c´è il day-hospital (990 accessi nel 2008) dove si effettua sia l´attività diagnostica su bronchiti, tumori (circa 100 nuovi casi all’anno), asma, sia quella terapeutica con la chemioterapia. Di non secondaria importanza, il servizio di Fisiopatologia respiratoria, specializzato nei test allergologici e nei vaccini, e l’Ambulatorio Anti-fumo. E, recentemente, è stato inaugurato un trattamento pilota per i malati di asma allergica che utilizza un nuovo farmaco, l´Omalizumab. IN


Il GYROTONIC EXPANSION SISTEM ha dimostrato di essere la metodologia ideale per sviluppare le potenzialità fisiche non solo di atleti e danzatori, ma di chiunque intenda il benessere fisico come connubio inscindibile tra corpo e mente. I principi della danza, dello yoga, delle arti marziali, del nuoto e di altre discipline, unite nel GYROTONIC alla moderna scienza del movimento, impegnano simultaneamente muscoli, tendini, legamenti ed articolazioni con l’obiettivo di rendere il corpo più flessibile, forte, tonico e agile. Il GYROTONIC si basa su movimenti tridimensionali eseguiti in modo circolare, con una resistenza costante e senza interruzione. Ad ogni esercizio corrisponde una respirazione sincronizzata eseguita in modo ritmico in grado di migliorare la capacità polmonare, il flusso arterioso e la resistenza fisica. Il GYROTONIC inoltre aiuta la corretta postura, dona un maggior senso dell’equilibrio ed una migliore coordinazione neuro-muscolare. Per questo è adottato nelle terapie di riabilitazione da medici e fisioterapisti. Il GYROTONIC EXPANSION SYSTEM si avvale di attrezzature diverse progettate in modo specifico per eseguire esercizi costruiti sul corpo umano che rispettano la libertà di movimento, senza limiti di versatilità o di velocità di esecuzione.

Il GYROKINESIS costituisce la controparte senza macchinari del GYROTONIC EXPANSION SYSTEM. E’ una ginnastica dolce e piena di ritmo, dove il concetto chiave è la fluidità. Il metodo, adatto a tutti, aiuta ad allentare le tensioni muscolari, a rendere fluidi ed armonici i movimenti ed a correggere le posture sbilanciate. Seduti su sgabelli si mobilizza la colonna vertebrale attraverso movimenti di inarcamento, flessione, torsione e movimenti a spirale, attivando tutte le articolazioni. E’ un lavoro completo: tonifica, regala mobilità articolare, corregge posture sbagliate e fortifica la colonna vertebrale.


Gustare | Il Conventino

Sideways

Provincia

per la

testo Ettore Franca - foto Leonardo Mattioli

Il Cardamagno Nasce da Sangiovese e Alicante con uve raccolte tardi e doppia selezione dei grappoli; fermenta in tini di rovere per 20-30 giorni poi matura sul legno, affina la sua eleganza 18 mesi in barrique e medita altri 6 in bottiglia prima di finire in tavola. È un rosso-rubino con riflessi granati, di personalità, corpo possente, tannicità fine che il tempo armonizza. Al gusto, intenso di spezie, evoca frutta matura, prugna e amarena per accompagnarsi a carni rosse e selvaggina.

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L’agricoltura è una passione che Egidio Marcantoni coltiva da sempre anche se, professionalmente, opera nell’industria dell’ergonomia e del benessere con la sua CIAR. Nel 2004, nelle colline di Monteciccardo, realizza un’azienda agraria di 60 ettari, dove terreno e microclima offrono habitat ideale a vite e olivo. L’ha specializzata nel vino e nell’olio, affascinanti prodotti che ha voluto, per il suo imprinting industriale, al top della qualità, per offrire ai consumatori prodotti d’eccellenza. Le vigne, nate da una ricerca su territorio e vitigni, sono 10 ettari con 27.250 viti a bacca rossa e 20.000 a bianca, dimora ad alta densità di 5.000 piante per ettaro, fra cui varietà “storiche” come Albanella, Albana della forcella, Aleatico, Alicante, Biancame, Bombino, Forcola, incrocio Bruni, Lacrima, ecc., limitate a produrre 70/80 quintali per ettaro, curando il diradamento dei grappoli, costantemente monitorati per zuccheri e sostanze aromatiche. In cantina troviamo i più moderni apparati: selezionatori di grappoli

e acini, presse sotto vuoto refrigerate e a bassa pressione, tini e botti di rovere, controllo temperatura, ambienti condizionati, gas inerti e batterie di barriques. Abbinati a passione, entusiasmo e a una squadra di tecnici di alta competenza,

consentono traguardi ambiziosi. Nascono così i Doc Cardamagno e Cardorosso, l’Igt Cardoviola che, fra botte e bottiglia passa un anno, il Pirone che si ammorbidisce 12 mesi in rovere e 4 in bottiglia; Cardorosa, elegante rosato, e Brusco, uvaggio equilibrato fra le cultivar. Fra i bianchi, il Brecce di tufo e Le fratte, due “Bianchelli” Doc e Le coste, delicato di beva pronta. I 7.000 olivi, in 20 ettari, sono cultivar autoctone (Raggiola, Ascolana, Rosciola, Mìgnola, Vergiola) e altre di diffusione nazionale che godono di un’invisibile subirrigazione pilotata da una stazione meteo, che elabora dati climatici e del suolo attivando, al bisogno, l’apertura delle elettrovalvole. L’avanguardia tecnologica dall’oleificio fa nascere oli a bassissima acidità, ricchi di antiossidanti, profumati nel flavour delle cultivar, fragranti di “fruttato” in armonia col piccante e l’amaro. È difficile scegliere. Ecco Frà Pasquale, monovarietale di Vergiola che sa d’erba e carciofo, giustamente amaro e piccante; Frà Giocondo, di solo Leccino con sentori di erbe aromatiche e mandorla; Frà Bernardo, di pura Ascolana, che ricorda pomodoro e carciofo; Frà Giustino, di sola Mignola col tipico sapore di lampone; infine, Frà Evaristo, un blend di Frantoio e Leccino. www.il-conventino.it IN


ASPETTANDO LA 18ª BUCA…

Si respira aria di primavera al Rivieragolfresort di San Giovanni in Marignano, dove la bella stagione sembra bussare in anticipo ed è già tempo di tornare ad apprezzare il calore del sole, la freschezza delle serate in piscina ed il ritmo della musica più cool… La sfavillante stagione dello scorso anno ha lasciato un segno nel cuore di tutti coloro che hanno frequentato la bella struttura marignanese, pertanto non poteva mancare anche quest’anno un ricco calendario eventi che sarà protagonista indiscusso della movida romagnola. Numerose le novità che caratterizzeranno la primavera del Rivieragolfresort, prima fra tutte le modifiche apportate all’area eventi: 250mq vicino alla piscina da cui si gode una vista privilegiata della struttura, nonché tramonti bellissimi. Questo suggestivo spazio è stato abbellito all’interno con un arredo più ricco, tendaggi e illuminazione completamente rinnovati che lo valorizzano e lo rendono ideale

anche per l’organizzazione di matrimoni. Grande attenzione infatti sarà dedicata all’allestimento di unici ed eleganti wedding party. A disposizione fino a duecento posti incorniciati da un luogo meraviglioso che renderà il “giorno più bello” di ogni coppia davvero magico… Ma saranno diverse le iniziative in grande stile che si potranno realizzare presso la struttura: party outdoor, feste tematiche, meeting aziendali e tanto altro ancora… Per stupire la vostra dolce metà, ad esempio, è stato studiato Romantic Escape, un’intrigante “pacchetto” per chi desidera evadere dalla stressante e frenetica vita quotidiana e regalare emozioni uniche alla persona amata, approfittando di un meraviglioso soggiorno, breve ma intenso, in cui non mancheranno massaggi, benessere e buona cucina. Il 30 aprile non perdetevi “Friday night... Beatles band live e tema anni ‘60”, una grande festa dedicata alla musica e fatta di musica, dove sarà impossibile stare fermi!

Per informazioni e prenotazioni - via conca nuova, 1236 - San Giovanni in Marignano, 47842 RN t. 0541 956499 - f. 0541 827186 - www.rivieragolfresort.com - info@rivieragolf.it

Uno dei momenti più attesi di questa stagione sarà di certo l’appuntamento con “Aspettando la diciottesima buca”, l’inaugurazione dedicata al completamento del green marignanese che sarà celebrata da una lunga serie di eventi spettacolari e che avrà il suo culmine domenica 11 luglio. In attesa di quel momento, non mancheranno le occasioni per stare in compagnia grazie ad un calendario eventi incentrato sul divertimento, dal nome molto indicativo: “Enjoy estate 2010 rivieragolfresort”. Tutti i sabati e le domeniche pomeriggio un DJ intratterrà gli ospiti, mentre il sabato sera ci sarà spazio per la musica dal vivo per offrire un’alternativa a chi desidera cenare e ballare senza doversi spostare da un posto all’altro. La domenica torneranno i Sunday pool party, reduci dal successo della stagione scorsa. E c’è in serbo un progetto anche per il martedì... Il tutto per coccolare al massimo gli ospiti e rendere unico ogni istante trascorso al rivieragolfresort.


Conoscere | Libri, musica e sapori

Alleanza

Culturale

testo Elisabetta Ferri - foto Marco Sènsoli

Ludicanto, Mondolibri e Osteria degli Artisti scommettono su creatività e cooperazione per “riscaldare” il centro storico con interessanti proposte di intrattenimento.

In linea d’aria, i luoghi di cui parleremo formano un triangolo, quasi una vela che punta al mare. C’è, infatti, una singolare voglia di libertà e apertura nelle proposte di tre persone che si sono unite per cercare di rivitalizzare il centro di Pesaro, di animarlo con proposte culturali che spaziano dalla letteratura alla musica, passando per la filosofia. E lo fanno con un amore speciale, visto che pesaresi non sono. Antonino di Gregorio, milanese di origini siciliane, si è trasferito in riva all’Adriatico per aprire la sua libreria, caratterizzata dal colore arancione, che trasmette vitalità. Come vitale è il proprietario di Mondolibri, che s’è inventato un circolo di lettura denominato “Circolo del Libro” in cui, una volta al mese, i suoi clienti s’incontrano per discutere

del titolo scelto insieme via mail: le luci della libreria di via Contramine s’accendono dopocena, in controtendenza con chi sostiene che Pesaro è spenta. è anche un modo per socializzare: infatti, è stato subito un successo. Con cadenza mensile, poi, si tengono anche presentazioni di libri, con particolare attenzione ai nuovi autori. A pochi metri di distanza, in via Almerici, ecco il Ludicanto, caffè letterario affacciato sul Conservatorio Rossini, dove ha preso vita un innovativo ritrovo, non privo di attenzioni per i piaceri del gusto: la specialità di Loris Spadoni, romagnolo doc, è il gelato artigianale. Maestro cioccolatiere, ha girato il mondo per insegnare la sua arte e ha scelto Pesaro anziché la sua Cattolica per il suo nuovo locale,

che dispone di una deliziosa sala lettura: si può pescare liberamente sugli scaffali, magari sorseggiando un caffè. Il Ludicanto ha già dato vita a una rassegna di conferenze filosofiche e ad un corso di avviamento alla scrittura; ora sta avviando una collaborazione con il Conservatorio per proporre, tramite i suoi allievi, momenti di musica classica. Il vertice della “vela”, infine, è l’Osteria degli Artisti, aperta in via Venturini da Maura Micantoni, donna davvero vulcanica che ha girato in lungo e in largo l’Italia, metropoli comprese, prima di approdare a Pesaro. Da anni il suo è l’unico locale del centro che offre un palcoscenico alla musica live e

ai tanti gruppi che cercano il posto giusto dove potersi esibire. Il concerto del giovedì sera è ormai un must per gli appassionati, con un fitto calendario che spazia dal jazz al blues, dalla bossanova al rock. Aperto fino a tardi, le specialità della cucina sono le carni, ma è interessante la scelta di salumi e formaggi. Ampia la carta dei vini e la selezione delle grappe. Tre personaggi molto diversi, con un obiettivo comune: un’alleanza culturale in cui i tre locali si passano idee, libri ed organizzano presentazioni congiunte. Applausi. IN

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LA TUA SFIDA È LA NOSTRA SFIDA. Strada Statale Adriatica, 35 - 61100 Pesaro - Tel. 0721 423111 - Fax 0721 423133 www.confartfidi.it - direzione@confartfidi.it

Chi siamo

Fondo antiusura Legge 7 marzo 1998 n. 108

La Confartigianato Fidi è una società cooperativa a responsabilità limitata senza fini di lucro che si propone di promuovere il miglioramento e l’ammodernamento delle imprese, fornendo ai propri soci garanzia sui prestiti e facendo da tramite per contributi che concorrono all’abbattimento del tasso di interesse. Possono far parte della Cooperativa le imprese iscritte all’Albo Artigiani, le micro, piccole e medie imprese, aventi sede nel territorio della Regione Marche e delle Regioni limitrofe. Non possono far parte della Cooperativa le società che abbiano in corso procedure di concordato preventivo o di fallimento. La Confartfidi è struttura del credito della Confartigianato Imprese di Pesaro e Urbino.

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Prodotti La Confartigianato Fidi mette a disposizione dei propri soci prodotti garantiti a tasso fisso e a tasso variabile con durate sino a 20 anni attraverso gli Istituti di Credito convenzionati.

Tassi agevolati Grazie al contributo della Regione Marche (L.R. 20/2003) i soci artigiani della Confartfidi potranno usufruire di agevolazioni con tassi di interesse (fissi) sotto il 3%.

Società Regionale di Garanzia Marche La Società Regionale di Garanzia Marche, che recentemente ha incorporato Artigiancredit Marche scrl, realizza il collegamento tra le cooperative provinciali impegnate sul territorio ed i fondi di garanzia centrali, riassicurando il rischio dei Confidi.

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Inaugurare | Centro Porsche Gabellini

Nuova casa

Porsche

per

testo Andrea Biondi

Partner dell’evento Alessandrini Rappresentanze che ha messo a disposizione una proposta vini molto gradita. La serata è proseguita con lo svelamento della grintosa 911 GT3 RS. Presentata in grigio nero col rosso come colore di contrasto, è la versione più sportiva della 911 GT3, Serata di festa, lo scorso 19 febbraio, per il Centro Porsche Augusto Gabellini Srl. Per l’inaugurazione della nuova sede esclusiva non potevano mancare due novità in anteprima, modelli speciali della blasonata casa di Stoccarda: 911 GT3 RS e 911 Sport Classic. Il dott. Juri Gabellini ha ringraziato gli oltre 200 ospiti, sottolineando l’importanza dell’apertura dello showroom, a cui si affianca l’officina attrezzata per la manutenzione degli evoluti sistemi elettronici di cui le vetture sono dotate. Nutrita la rappresentanza di Porsche Italia: l’Area Manager, dott. Roberto Masnada, il responsabile Ricambi, dott. Alessio Morini, il responsabile Sviluppo Rete Piero Righi, che ha portato il saluto istituzionale della

casa, ringraziando la famiglia Gabellini per l’impegno nel realizzare una sede tra le migliori d’Italia, che risponde ai più alti standard Porsche. L’architetto Marco Amedeo Olmeda, responsabile della Direzione Lavo-

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ri, ha mostrato l’evoluzione della sede, costruita a tempo di record: da maggio a settembre 2009 (in occasione della presentazione di Panamera) fino al recente completamento dell’area assistenza. 4.000 mq di cui 1.000 per l’area espositiva, 900 per il service costruito con 220.000 kg d’acciaio, 20 km di cavi elettrici e riscaldamento a pavimento con 3,5 km di serpentine.

caratterizzata da maggiore potenza, peso ridotto, rapporti del cambio più corti, aerodinamica e telaio ulteriormente sviluppati: quanto

più si avvicina a una vettura da competizione, con omologazione stradale. Quando il programma sembrava volgere al termine, un’ulteriore anteprima: la 911 Sport Classic vettura a tiratura limitata a 250 esemplari, di cui solo 15 per l’Italia. IN


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Vincere | Mustang Rugby Pesaro

Meta...

Rosa

in

testo Beatrice Terenzi - foto Marco Sènsoli

“Con gli ematomi sulle gambe è difficile indossare la gonna, ma la femminilità non si esprime con l’abbigliamento.” Così Maria Giovanna Ianuario, una delle ragazze del Mustang Rugby Pesaro di A1 balzate al primo posto in classifica e in piena corsa per i playoff e, perchè no, per vincere lo scudetto. “La nostra è una squadra giovane, costruita anche grazie alla fusione con club di Rimini e Forlì - racconta. Anche l’allenatore, Alessandro Ascierto, è giovane: ha 27 anni ed è anche tecnico della Nazionale.” Una bella realtà, nata 10 anni fa a scuola, che da quest’anno, grazie a un presidente generoso e attivo, Roberto Lisotti, è diventata una società autonoma, pur collaborando con il Rugby Pesaro maschile. “Ci teniamo alla nostra indipendenza - continua Maria Giovanna che oltre ad allenarsi tre volte a settimana e giocare la domenica, studia e lavora -, non a caso ci siamo chiamate Mustang, una razza di cavallo originario dell’America, selvaggio e abile a districarsi nelle avversità.” Così sono le ragazze dell’Abanet Mustang, che nel girone di andata hanno perso solo contro la capolista, poi punita con un secco 17-0 nella partita di ritorno. La giocatrice più grande ha 30 anni, la più giovane 17: trovano la loro forza nell’entusiasmo e non solo. “Se dovessi convincere una ragazza a

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praticare rugby, le direi che qui ha la possibilità di esprimere tutta la sua carica, anzi la ‘tigna’ come si

dice dalle nostre parti.” Anche nel femminile c’è il Terzo Tempo, ma è un po’ diverso da quello birra e salsicce che organizzano i ragazzi: “Noi facciamo vere e proprie cene, si cucina la pasta, si preparano i salati e i dolci. La birra? La beviamo anche noi, ma moderatamente.” Perchè una ragazza fa rugby e non danza o volley? “Il rugby è solidarietà, amicizia e poi non scoppiano risse come nel calcio. Permette di sfogarti ma in maniera positiva. E poi si conoscono tante persone e un ambiente femminile alternativo.” Alcuni ancora storcono il naso quando conoscono una rugbista... “Quando dico che gioco a rugby mi guardano male - racconta Maria Giovanna - la gente pensa sia uno sport prevalentamente maschile. Invece è anche per le donne, anzi

le ragazze hanno anche più grinta.” E la femminilità? «Se ho i lividi indosso lo stesso la gonna, semmai metto calze coprenti. Il lato femminile rimane». E i fidanzati? “Qualcuna di noi ce l’ha, altre lo troveranno. Non c’è nessun problema!” Intanto le ragazze del Mustang devono pensare a prepararsi per giocare al meglio i playoff. “Per la prima volta siamo primi in classifica - interviene l’allenatore Ascierto - è un bel traguardo che ci rende orgogliosi. L’obbiettivo stagionale era interpretare un campionato da protagonisti: lo stiamo facendo con umiltà, talento e determinazione. I playoff però saranno un’altra storia. Il gruppo comunque c’è. Siamo molti uniti, il clima che si respira è molto incoraggiante. Sono fiducio-

so, perchè stiamo lavorando sodo e bene. Certo, siamo solo all’inizio, ma vi assicuro che venderemo cara la pelle.” IN




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