Rimini IN Magazine 01 2023

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LUCIA BRONZETTI

STELLA DEL TENNIS

MESTIERE DI SALA

PROFESSIONE CAMERIERE

VALLE DELLA POESIA

n.1 2023 www.inmagazine.it rimini
I LUOGHI DI TONINO GUERRA

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La copertina di questo numero primaverile è dedicata a una giovane stella del tennis femminile italiano, Lucia Bronzetti, 79a nella lista delle prime 100 al mondo. Entrando nel cuore della rivista, approfondiamo poi l’industria della ristorazione intervistando professionisti e realtà locali sulla figura del cameriere di sala, e andiamo alla scoperta dei luoghi di Tonino Guerra. Entriamo in un attico open space, progettato per abitare le emozioni, e nella la casa-museo del pittore Giulio Turci. Incontriamo le nuove direttrici artistiche del Bellaria Film Festival e del MystFest, Daniela Persico e Simona Salvetti, e due volontarie con una missione: la cura del verde pubblico. Infine, la food blogger Federica Gif ci racconta della web serie Una ricetta con Orietta in cui condividere i suoi piatti per promuovere i sapori dell’Emilia-Romagna.

Buona lettura!

Edizioni IN Magazine s.r.l.

Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì | T. 0543.798463 www.inmagazine.it | info@inmagazine.it

Anno XXIII N. 1 aprile/maggio/giugno

Reg. di Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n.34

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Clarissa Costa

Coordinamento di redazione: Lucia Lombardi

Artwork e impaginazione: Francesca Fantini

Ufficio commerciale: Roberto Amadori, Gianluca Braga

Stampa: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN)

Chiuso per la stampa il 7/04/2023

Collaboratori: Stefano Bonini, Irene Gulminelli, Emilio Salvatori, Flavio Semprini, Cristina Zoli.

Fotografi: Riccardo Gallini, Emilio Salvatori, Michela Di Savino, Cristina Zoli.

Tutti

sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e citando la fonte. In ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) sulla privacy, se non vuoi più ricevere questa rivista in formato elettronico e/o cartaceo puoi chiedere la cancellazione del tuo nominativo dal nostro database scrivendo a privacy@inmagazine.it

EDITORIALE DI ANDREA MASOTTI 34 10 PROFILI LUCIA BRONZETTI 10 49 26 16 LAVORO MESTIERE DI SALA 20 TERRITORIO LA VALLE DELLA POESIA 26 CASA ALLEGRA ARMONIA 34 FESTIVAL DONNE DI CULTURA 36 ARTE LA CASA-MUSEO DI GIULIO TURCI 43 COMUNITÀ LA CITTÀ GIARDINO 49 CUCINA UNA RICETTA CON ORIETTA 08 PILLOLE NOTIZIE DALLA PROVINCIA
i diritti

PILLOLE

NUOVA VITA PER L’ORTO BOTANICO

RICCIONE | La Fondazione Cetacea si occuperà della cura dell’Orto Botanico delle Sabbie: questa la decisione dell’assessore Christian Andruccioli per preservare una rara porzione di litorale sabbioso allo stato ‘naturale’ e la sua ricca vegetazione spontanea. Si tratta di un’area immediatamente a monte degli stabilimenti balneari, nel tratto compreso tra la ex colonia Bertazzoni e piazzale Marinai d’Italia, inaugurata nel 1995, dal valore storico e paesaggistico e con un’enorme potenzialità didattico-educativa.

IMPRENDITORE MODERNO

RIMINI | L’imprenditore Giulio D’Angelo ha pubblicato il suo libro d’esordio, Tre piume sul cuore. La rivoluzione gentile di un imprenditore moderno, che sta riscuotendo grande successo. Con una prefazione di Andrea Agresti (Le Iene), in queste pagine l’autore ci dimostra che esiste un modo diverso di fare impresa e che un approccio ‘gentile’ può avere un immenso impatto nelle vite di ogni persona che vive il lavoro. Un racconto motivazionale che spinge al cambiamento: trent’anni di vita vissuta tra la gente, tra difficoltà, incertezze, gioie e successi. Ma sempre con un modo gentile di affrontare le sfide di tutti i giorni.

ULTRASUONI NEL CUORE

RIMINI | In memoria di Thomas Balsamini, storico dj che ha dato un notevole sviluppo alla musica live rock in Romagna, la città di Rimini ospita l’evento Ultrasuoni: una tre giorni (dal 9 all’11 giugno) piena di musica, spettacoli, mostre e workshop. La manifestazione ha scopo benefico e il ricavato eccedente la copertura dei costi sarà devoluto ad AIL Rimini.

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LUCIA

PROFILI

Apparentemente una passione sembra radicarsi in noi del tutto casualmente, o che sia il destino a tramare per farci trovare l’àmbito favorevole in cui esprimerci, come potrebbe sembrare nel caso di Lucia Bronzetti, classe 1998, che ha trovato in quello del tennis il suo campo d’elezione. Grazie alla zia che un giorno la conduce assieme ai cugini al circolo tennis di Pietracuta: “loro hanno smesso dopo poco, io invece me ne sono innamorata.” Un innamoramento che alla tennista di Villa Verucchio, atleta del Piccari&Knapp Team di Anzio, il 9 gennaio 2023 ha fatto raggiungere il suo best ranking. Infatti, in meno di un anno, Lucia ha coronato l’obiettivo di piazzarsi alla 50a posizione nella classifica WTA, Women’s Tennis Association, associazione che riunisce le giocatrici professioniste di tennis di tutto il mondo. Oggi, al momento dell’intervista, è 79a nella lista delle prime 100 al mondo, e 6a nella top ten delle italiane. Il tutto ottenuto grazie alle ottime performance sfoderate negli ultimi

tornei, come le abilità mostrate nella prima United Cup, nuovo match di tennis australiano riservato a squadre nazionali combinate, che ha aperto, con una ventata di novità, i giochi della stagione 2023.

In Australia, Bronzetti ha vinto a mani basse con un 6-0 6-2 contro la brasiliana Pigossi e 6-2 7-5 contro la norvegese Eikeri. Battuta poi dalla polacca Linette, per rifarsi e vincere in semifinale contro la greca Grammatikopoulou. Un match davvero al cardiopalma quello della finale con la potente americana Keys che la batte in un 6-3 6-2. Insomma, Bronzetti tira fuori muscoli e caparbietà piazzandosi tra le italiane migliori al mondo della tornata. I risultati ottenuti nell’ultimo anno a livello WTA parlano chiaro, una su tutte la finale a Palermo nel 2022 e il quarto turno raggiunto a Miami sempre nel 2022, al debutto in un torneo WTA 1000.

Per ottenere questi risultati Lucia Bronzetti ha condotto scelte precise e ponderate come quella di prepararsi e allenarsi “al cir-

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LA GIOVANE STELLA DEL TENNIS FEMMINILE ITALIANO BRONZETTI
DI LUCIA LOMBARDI

colo Tennis di Anzio, Accademia Piccari & Knapp,” racconta lei, la cui giornata tipo “quando non sono in giro per tornei, è scandita al mattino da un’ora di atletica e circa due di allenamento, al pomeriggio un’ora di allenamento e ancora atletica.”

Riesce ad avere una vita sociale o il tennis la assorbe completamente?

“È difficile mantenere una vita sociale perché sono quasi sempre fuori, in giro per il mondo. Mi sento ogni giorno con la mia famiglia, e il fine settimana, se non sono via, lo passo spesso con il mio coach e la sua famiglia.”

Quali sono i suoi prossimi obiettivi sportivi e personali?

BRONZETTI È ORIGINARIA DI VILLA VERUCCHIO E ATLETA DEL PICCARI&KNAPP TEAM DI ANZIO. “LA MIA DOTE PRINCIPALE È LA TENACIA, IL NON MOLLARE MAI NESSUN PUNTO E FISICAMENTE HO UNA BUONA RESISTENZA.”

“L’obiettivo che ci eravamo posti per il 2022 era di riuscire, giocando per la maggior parte tornei WTA, a mantenere la classifica per poter entrate nelle qualificazioni degli Australian Open. Fortunatamente siamo riusciti a raggiungerlo, posizionandomi tra le prime 50. Ovviamente il nuovo obiettivo è cercare di rimanerci e migliorare il mio gioco per poter andare anche più avanti.”

Che caratteristiche ha il suo gioco, cosa la distingue?

“Sono una tennista che si crea la situazione di gioco principalmente da fondo ma sto cercando di migliorarmi nel servizio-risposta e nel gioco a rete. La mia dote principale è la tenacia, il non mollare mai nessun punto e fisicamente ho una buona resistenza.”

Qual è il torneo che ha sempre sognato di vincere?

“Mi piacerebbe vincere gli Us Open ma ovviamente è un sogno!”

Quale il torneo che fino ad ora l’ha fatta più sudare?

“Il torneo che mi ha fatto più sudare è stato il WTA di Miami perché era un torneo di alto livello con condizioni climatiche proibitive per la grande umidità. Anche se la partita più memorabile è stata quella con Ashley Barty (la numero 1 al mondo) al secondo turno degli Australian Open sul campo centrale.” Su quale superficie di terreno preferisce giocare tra sintetico, erba, terra battuta?

“Sull’erba ho giocato il primo torneo a Gaiba ed è stata una nuova esperienza perché non ci avevo mai gareggiato prima. Fino a poco tempo fa pensavo di giocare molto meglio sulla terra ma gli ultimi risultati mi hanno fatto capire che anche sul cemento posso giocare bene.”

Quali i suoi riferimenti?

“I miei riferimenti sono i miei maestri, in particolare Francesco Piccari che mi segue nella maggior parte dei tornei in giro per il mondo, e anche suo fratello Alessandro. È molto importante anche la figura di Karin Knapp che essendo stata una giocatrice di alto livello mi sa dare sempre buoni consigli.”

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Ci sono donne del tennis cui guarda per ispirare il proprio gioco?

“Non ce ne è una in particolare da cui sono ispirata ma mi piace guardare le partite delle giocatrici più forti per capire meglio dove devo migliorare.”

Come si doma la tensione da torneo e come ci si prepara psicologicamente? Cosa pensa mentre gioca?

“La tensione è inevitabile e non è per forza un qualcosa di negativo. Principalmente bisogna accettarla come un compagno di viaggio e far sì che non prenda il sopravvento.

Non è sempre facile ma cerco di concentrarmi sul mio piano di gioco facendo le scelte giuste con la strategia che abbiamo preparato con il coach, evitando di farmi prendere dai pensieri negativi che possono arrivare nel corso del match.”

Con chi vorrebbe gareggiare?

“Mi piacerebbe rimanere il più possibile a questi livelli e migliorarmi per riuscire a competere con le migliori giocatrici.”

A suo avviso, quali sono le caratteristiche fisiche, mentali, caratteriali per essere una campionessa?

“A questa domanda non so rispondere ora; sinceramente in questo momento non mi sento di essere arrivata e di essere una campionessa. C’è ancora tanta strada da fare. Posso dire però che per poter crescere serve tanta costanza, lavoro quotidiano, un team capace che crede in te e una famiglia che ti sta vicino e ti supporta soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Se c’è unione tra giocatore, allenatore e famiglia, e se ci si impegna sempre al massimo si possono raggiungere buoni livelli.”

Lei è spesso fuori casa per allenamenti e tornei, cosa le manca di più del suo paese di origine?

“Principalmente la mia famiglia, i nonni a cui sono legata, le mangiate con gli zii, i giri in bicicletta e il fatto di incontrare ogni giorno le persone che mi conoscono da quando ero piccola.”

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QUESTE PAGINE, LUCIA BRONZETTI IN AZIONE DURANTE LE PARTITE. NELLA PAGINA PRECEDENTE, LA TENNISTA FESTEGGIA CON I COMPAGNI DI SQUADRA DOPO UNA VITTORIA A SYDNEY, IN AUSTRALIA.
PROFILI

STORE MARLÙ RIMINI

Marlù apre il suo secondo punto vendita a Rimini in Piazza Tre Martiri, che si aggiunge a quello di Viale Vespucci.

La nuova insegna riminese si inserisce nel piano di espansione degli Store monomarca Marlù, che negli ultimi tre anni ha inaugurato nelle vie dello shopping di altre grandi città italiane tra cui

Milano, Roma, Firenze, Napoli

e Bari, arrivando a contare 50 Store Marlù in tutta Italia e uno a Budapest.

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MESTIERE

I CAMERIERI COME RISORSA STRATEGICA E VALORE AGGIUNTO DI

SALA

LAVORO
DI STEFANO BONINI FOTO RICCARDO GALLINI

L’industria dell’ospitalità, strategica per il nostro Paese e ancor di più per l’economia riminese, sta vivendo un corto circuito epocale, nel quale domanda e offerta di lavoro, soprattutto per il personale di sala, faticano a incontrarsi. Da un lato ci sono le accuse del mondo imprenditoriale secondo cui non c’è più la voglia di lavorare di una volta, dall’altro le rimostranze della manodopera per turni di lavoro sfiancanti e retribuzioni inadeguate. In sostanza un matrimonio all’apparenza difficile da celebrare. Abbiamo provato a capirne un po’ di più di queste dinamiche incontrando addetti ai lavori e rappresentanti del mondo scolastico. I professori Sara Pratelli e Tiziano Giovannini dell’Istituto Alberghiero Savioli di Riccione ci hanno aiutato a comprendere un po’ meglio il punto di vista dei ragazzi, spesso (e impropriamente) accusati di aver poca voglia di lavorare. “È

QUELLO DEL CAMERIERE È UN LAVORO IMPEGNATIVO E FATICOSO, SPESSO AL DI LÀ DELLE ASPETTATIVE.

“È FONDAMENTALE CHE I NOSTRI COLLABORATORI TROVINO UN LUOGO DI LAVORO MOTIVANTE E FORMATIVO, CHE LI AIUTI A CRESCERE E GLI OFFRA UNA PROSPETTIVA.”

non sia correttamente retribuito e valorizzato, per ore lavorate e competenze spesso richieste.”

“C’è poi un evidente problema di reputazione degli istituti alberghieri in Italia,” concludono i professori, “ritenuti a torto una sorta di rifugio per gli studenti meno dotati e meno vogliosi di studiare. Questa percezione, che parte dalle scuole medie, non aiuta ad accrescerne l’apprezzamento sociale.”

chiaro,” esordiscono i professori, “che quello del cameriere è un lavoro impegnativo e faticoso, spesso al di là delle aspettative stesse dei ragazzi. Ma è anche evidente che oggi, soprattutto in certi contesti, questo mestiere

Il ruolo della scuola come luogo di formazione tecnica e umana emerge anche nell’incontro con Claudio Di Bernardo, Food & Beverage Manager del Grand Hotel di Rimini. “I problemi che questa professione sta affrontando da diversi anni, accentuatisi con la pandemia, sono di diversa natura,” afferma Di Bernardo, “e hanno motivazioni sociali, culturali e politiche. Sociali per la scarsissima considerazione di cui gode la professione del cameriere, vista (quasi sempre) come temporanea e di ripiego, con ra-

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rissime opportunità di carriera o crescita professionale. Culturali, perché non si comprende realmente quali e quante competenze vengano richieste a un cameriere che vuole crescere e fare carriera. Politiche, per l’assoluta mancanza di strategie di welfare verticali e ad hoc per una professione con precise peculiarità organizzative. Per rilanciare questa professione occorre un cambio di passo su più livelli, dal sistema scolastico fino alle politiche nazionali. Solo così potrei coronare il mio sogno di vedere in Italia un corso di laurea in ‘ingegneria della sala’ che desse a questo mestiere la scientificità che merita.” È una provocazione, ma neanche tanto.

Su questa lunghezza d’onda anche Fabrizio Timpanaro, Restaurant manager del ristorante Quartopiano: “Il ruolo del cameriere deve riappropriarsi di quell’allure di cui godeva in tempi passati, ed è un processo

complesso. Il corto circuito domanda-offerta di lavoro che stiamo vivendo ha varie cause, tra le principali quella legata a con-

tratti e giorni di riposo, alla consuetudine sbagliata di dover per forza fare un lavoro ‘fuori misura’, spesso senza limiti … soprat-

“SONO FONDAMENTALI CERTO LA FORMAZIONE E LE COMPETENZE, MA SOPRATTUTTO L’EMPATIA. LA CAPACITÀ DI COMPRENDERE BISOGNI ED EMOZIONI DEI CLIENTI DURANTE IL SERVIZIO È BASILARE, OGGI ANCOR PIÙ CHE IN PASSATO.”

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tutto in Romagna, dove non si deve mai dire no. Oggi le persone si sono rese conto che questo mestiere è alienante se fatto con certe modalità, perché sottrae buona parte della vita privata.”

E per evitare la ‘bancarotta del personale’, “è fondamentale che i nostri collaboratori,” prosegue Fabrizio, “trovino un luogo di lavoro motivante e formativo, che li aiuti a crescere e gli offra una prospettiva. Nella maggior parte dei casi questo è un lavoro di ripiego. Offrire stipendi più consoni, orari di lavoro più accettabili e qualche premialità in più è il minimo per poter scardinare cattive abitudini legate al passato, come l’esasperazione di quel servilismo che ha contribuito alla svalutazione della professione del cameriere.”

E proprio sulla formazione pone l’accento Andrea Tani, consulente e formatore F&B. “L’aggravarsi delle difficoltà di trovare personale di sala,” sostiene Tani, “deve essere affrontato guardando tanto agli aspetti normativi, su cui non si è mai legiferato in maniera confacente alle sue caratteristiche e dinamiche lavorative, quanto soprattutto alla formazione (più specifica e aggiornata), chiave di crescita professionale imprescindibile anche per costruire modelli organizzativi e di business più virtuosi. La progressiva perdita di interesse verso questa professione dipende da come si presenta e comunica, dalle retribuzioni insufficienti e dai turni di lavoro insostenibili. Per attrarre in particolare le nuove generazioni, dobbiamo rimettere il cameriere al centro dell’offerta ristorativa, valorizzarne ruolo e importanza sia nel contatto con il pubblico che nella presentazione dei cibi.

Cosa che può fare la differenza tra un’esperienza gastronomica mediocre o di elevata qualità.” Come si può allora invertire questa pericolosa deriva? “Oggi i camerieri si sentono, a ragione, attori non protagonisti in uno spettacolo nel quale le vere star sono gli chef,” riprende Di Bernardo. “È urgente che tutti noi collaboriamo per ridare dignità e giuste prospettive professionali ai camerieri.”

Per Fabrizio Timpanaro i camerieri rappresentano una risorsa strategica da selezionare con attenzione: “Sono fondamentali certo la formazione e le competenze, ma soprattutto l’empa-

tia. La capacità di comprendere bisogni ed emozioni dei clienti durante il servizio è basilare, oggi ancor più che in passato, con una clientela più preparata e più critica.” Anche Andrea Tani rimarca l’importanza delle soft skills: “Sono più determinanti delle competenze tecniche. Saper comunicare e interagire con i clienti è più importante che saper portare un piatto.”

Solo con il lavoro di squadra si può dunque intraprendere un percorso che riporti i camerieri al centro del palcoscenico, un cambiamento che coinvolge tutti: scuole, albergatori, ristoratori e formatori.

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NELLA PAGINA PRECEDENTE, TIZIANO GIOVANNINI E SARA PRATELLI DELL’ISTITUTO ALBERGHIERO SAVIOLI. ACCANTO, DALL’ALTO, CLAUDIO DI BERNARDO, FOOD & BEVERAGE MANAGER DEL GRAND HOTEL DI RIMINI, E FABRIZIO TIMPANARO, RESTAURANT MANAGER DEL RISTORANTE QUARTOPIANO. SOTTO, ANDREA TANI, CONSULENTE E FORMATORE F&B.

LA VALLE

VALMARECCHIA: ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DI TONINO GUERRA

DELLA POESIA

Come i sassolini bianchi nella favola di Pollicino sono le installazioni di Tonino Guerra che ci accompagnano nella risalita della Valmarecchia. Un viaggio alla scoperta dei luoghi della poesia di Tonino Guerra che non può non partire da quel Bosco dei nomi che, coi suoi fiori di pietra illuminati nella notte dalle tre grandi lanterne in ferro battuto e vetro dedicate a Tolstoj, da qualche tempo ricorda, nel cuore di Rimini, la poesia del grande autore santarcangiolese. Un nuovo spazio urbano immerso nel verde di fronte al Fellini Museum, capace di ricordare ed esaltare un legame tra due grandi maestri del cinema come Federico Fellini e Tonino Guerra che, fianco a fianco, realizzarono opere ineguagliabili come Amarcord ma anche E la nave va o Ginger e Fred È seguendo la riva sinistra del fiume che ben presto si arriva a Santarcangelo di Romagna dove Tonino Guerra, nel marzo del

IN OGNUNO DI QUESTI LUOGHI SI RESPIRA E SI SENTE UN’ARIA DIVERSA, PIÙ PERCEPIBILE CON L’ANIMA CHE CON LA TESTA. UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DELLA POESIA DI TONINO GUERRA CHE NON PUÒ NON PARTIRE DA QUEL BOSCO DEI NOMI.

1920, è nato e dove è ricordato, oltre che con numerose opere artistiche sparse nel borgo, dal museo a lui dedicato, ‘Nel mondo di Tonino Guerra’ ospitato sulla scalinata di via Andrea Costa nelle sale seicentesche del palazzo del Monte di Pietà. Da basso, due fontane che sono sempre

state tra le sue installazioni preferite, la Nuova fontana in piazza Grande (Piazza Ganganelli) caratterizzata da una grande pigna attorniata, sullo sfondo della meravigliosa torre campanaria di Santarcangelo, e la fontana del Prato Sommerso, nelle vicinanze del parco cittadino Campo della Fiera su cui si affaccia, imponente, la Rocca Malatestiana. Seguendo la sponda sinistra del Marecchia ecco subito apparire all’altezza di Poggio Berni le antiche forme medioevali di Palazzo Marcosanti e poi, poco oltre, Torriana, sotto il cui castello fa bella mostra l’Albero dell’Acqua, una tra le installazioni più importanti del poeta dedicata proprio al fiume Marecchia con cui – “…è Marècia l’è un elbar d’aqua si rem c’i sguèlla tra la sasera” – il poeta racconta l’eterno fluire dell’acqua ai suoi piedi. Un richiamo a cui siamo affezionati ci fa abbandonare almeno per un po’ la Valmarecchia per dirigerci verso Sogliano sul

20 TERRITORIO
TESTO E FOTO DI EMILIO SALVATORI E CRISTINA ZOLI

Rubicone, dove continuiamo a rimanere innamorati della policromia fatta di rossi, aranci, gialli e oro del mosaico che dà forma a una farfalla, resi lucenti dall’acqua della fontana da cui prende il nome. Un richiamo che ci porta quassù ma che ci dà la spinta a immergerci in uno degli scenari più intimi della nostra terra. Scendiamo dunque sulla valle dell’Uso per riguada-

gnare risalendo verso Montetiffi prima e Talamello poi quella del Marecchia. Solo per pochi chilometri perché è all’altezza di Novafeltria che risaliamo verso Perticara e il suo monte. È qui che nascosto tra la selva del Monte Aquilone, a Sasso del Diavolo, si trova il Parco dei Luoghi Minimi, dove animali giganti ed eterei, realizzati in fil di ferro sulla scorta della fantasia del poeta,

stanno acquattati nell’erba in un gioco di vuoti e volumi. Ancora qualche chilometro prima dello spettacolo del magnifico castello di Francesco di Giorgio Martini a Sant’Agata Feltria che ospita la Fontana della Chiocciola che, nata da un’idea Tonino Guerra, porta con sé il fascino della favola e il pensiero filosofico del poeta. Il borgo magico di Petrella Guidi, col suo Campo dei Nomi dedicato a Federico e Giulietta, da cui con un solo abbraccio si può far propria la valle. Ma ecco, scendendo nuovamente a valle, ergersi di fronte la Pennabilli divenuta la seconda città natale del poeta. Non è un caso che proprio qui si trovino le sue più importanti opere come L’Orto dei Frutti Dimenticati, La Strada delle Meridiane, Il Rifugio delle Madonne Abbandonate, L’Angelo coi Baffi, Il Santuario dei Pensieri, ma anche, aggrappata al colle, la Casa dei Mandorli, che fu non solo la sua ultima e amata abitazione ma,

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come ebbe a raccontarla lo stesso Tonino, “un continente, un bastimento, un luogo di memoria che permette viaggi e ricordi pur stando fermi”, sulle cui mura, incastonate e riscaldate dal sole di mezzogiorno, riposano per sempre le sue ceneri.

In ognuno di questi luoghi, spesso dimenticati o marginali, si respira e si sente un’aria diversa, più percepibile con l’anima che con la testa, ma bisognerà percorrere qualche chilometro

ancora, magari prendendola larga fino ai piedi del Carpegna per poi ridiscendere verso Bascio, per chiudere questo viaggio di scoperta ed emozione – specie se in sella a una moto bella e lucente come la nostra. Ed ecco la millenaria torre di guardia ai cui piedi si stende lo straordinario Giardino Pietrificato con i suoi sette tappeti in ceramica dedicati dalla poesia visionaria di Tonino Guerra ad altrettanti personaggi che, in una qualche

maniera, hanno legato momenti della propria vita a questa valle, da Uguccione della Faggiola a Buonconte da Montefeltro, a Matteo da Bascio o alla contessa Fanina dei Borboni, Ezra Pound, Giotto, Dante. Ed è da lassù, con lo sguardo che domina la valle a monte e a mare, che come Fanina, che impazzita di solitudine dall’alto della torre affidava al vento le sue richieste di aiuto, verrebbe da gridare “Paris, Paris, aiuto!”

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IN APERTURA, L’ORTO DEI FRUTTI DIMENTICATI DI PENNABILLI. IN ALTO, LA FONTANA DELL’ALBERO DELL’ACQUA A TORRIANA. SOTTO, DA SINISTRA, LA FONTANA DEL PRATO SOMMERSO E IL RIFUGIO DELLE MADONNE ABBANDONATE DELL’ORTO DEI FRUTTI DIMENTICATI.

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L’ATTICO OPEN SPACE IN CUI ABITARE LE EMOZIONI

ARMONIA

CASA
DI LUCIA LOMBARDI FOTO RICCARDO GALLINI

La casa deve essere un luogo rigenerativo, figlio della progettazione di spazi concepiti per migliorare il benessere delle persone che vi abitano. In questa direzione è andata la filosofia progettuale di interior design che ha completamente avvolto l’attico riminese di 117 mq di nuova costruzione, realizzato dalla architetto Margherita Foschi per una giovane famiglia che ha voluto tornare ad abitare nella propria località di origine, dopo anni fuori dalla città.

“I committenti come prima cosa desideravano una casa gioiosa e colorata,” racconta Foschi. “Così mi sono messa al servizio di questa richiesta, poiché una casa costruita su di sé dà un beneficio indiretto.” Per ottenere ciò, Foschi parte da una accurata ana-

lisi feng-shui, in modo da armonizzare le persone in relazione alla casa che hanno scelto. Per farlo si parte da un test: “Una indagine di psicologia dell’abitare, un processo che si fa assieme per tradurre le esigenze del cliente attraverso un questionario emozionale che permette di eliminare le suggestioni che provengono dal passato, per giungere a uno step successivo in cui si attribuisce un nome alla propria casa e creare lo spazio mentale per costruire una casa delle emozioni.”

In questo spazio giovane e allegro, colore, forma e sostanza sono in armonia. Così è per la suddivisione degli ambienti e la scelta dei materiali, come la presenza costante del legno, rovere nodato naturale di recupero, a cui è stata data nuova vita dall’a-

zienda madre. La scala cromatica proietta, cadenza, suddivide, sottolinea e avvolge secondo principi precisi, specifici: il blu scuro oltremare, che rappresenta l’elemento acqua, l’arancione, l’elemento fuoco, e il terra, si riverberano in forme e funzioni differenti in tutta la casa.

Entrando ci si ritrova in un luminoso open space, avvolto dalla luce naturale proveniente da una vetrata lunga 5 metri, affacciata sul terrazzo che contorna tutto il perimetro dell’appartamento. È stato quindi deciso di frammentarne la grande ampiezza attraverso il tessile, creando così un gioco di prospettive dettato da un sistema di doppie tende a tutta altezza. Come sopratenda si sono orientati verso il Mirissa di Designers Guild, un tessuto dall’effetto seta greggia color indigo, che naturalmente richiama gli elementi d’arredo presenti nel contesto e ‘veste’ l’ambiente. Il voile è invece Sereno di Création Baumann, un tessuto morbido, dalla texture leggera e sufficientemente trasparente da permettere di far passare la luce naturale e volgere lo sguardo all’esterno.

Lo spazio armoniosamente scandito ospita l’area salotto, luogo simbolo dell’apparenza, concernente il divano imbottito Désirée con cuscini mobili che permettono di scegliere il punto di vista donando versatilità d’utilizzo: angolo lettura, poiché è affiancato alla libreria realizzata su misura, o frontale al mobile tv in blu, sempre su disegno.

Al centro, come trait d’union tra le aree, spicca un grande tavolo Modulnova conviviale in legno su cui campeggia uno chandelier lezioso e decorativo a pendenti. La cucina Modulnova dal falegname accuratamente personalizzata, come da progetto di Mar-

28 CASA
IN ARMONIA. COSÌ È PER LA SUDDIVISIONE DEGLI AMBIENTI E LA SCELTA DEI MATERIALI, COME LA PRESENZA COSTANTE DEL LEGNO DI RECUPERO.
IN QUESTO SPAZIO GIOVANE E ALLEGRO, COLORE, FORMA E SOSTANZA SONO

ENTRANDO CI SI RITROVA IN UN LUMINOSO OPEN SPACE, AVVOLTO

DALLA LUCE NATURALE

PROVENIENTE DA UNA VETRATA LUNGA 5

METRI, AFFACCIATA SUL TERRAZZO. UNO SPAZIO ARMONIOSAMENTE

SCANDITO DAI TESSILI E DALL’ARREDO.

gherita Foschi, segue un gioco di linee geometriche, volutamente asimmetriche, esaltate e scandite dai colori blu, bianco, arancio, e incorniciata da una simbolica listella di rovere; la penisola blu diventa divisorio, banco lavoro e desk per pranzi intimi e veloci della famiglia. La zona contenitiva blu, in legno su misura a scomparsa, asimmetrica rispetto alla geometria dello spazio funzionale della cucina, entra volutamente in dialogo con lo spazio altro che conduce al living o alla zona notte, quella più segreta della casa.

La camera padronale in grigio chiaro è una suite a tutti gli effetti: un’isola di intimità per la coppia. Ad accompagnare verso il nucleo è una parete-cabina armadio passante, arricchita da una carta da parati fiorata. Con delicatezza lo sguardo è indirizzato verso il centro della stanza, dove alle spalle del letto una boiserie a doghe di legno canneté diventa caldo motivo di decoro in parete e rivestimento della porta del bagno, una texture uguale a quella a tutta altezza realizzata a mano per il living, proprio attorno al baricentro

della casa, in cui è stato ricavato un raffinato angolo studio e disimpegno. A illuminare la zona comodino, due Candela di Vals con piattino di Viabizzuno a sospensione piovo rettilinee dal soffitto. Mentre incastonate nella parete, ai lati del letto, due fessure in taglio micro a binario da 1 cm nascondono Micromen, piccole luci di cortesia. Il bagno padronale è rivestito da grandi mattonelle di gres a parete fin dentro il box doccia, pensato come area benessere con tanto di seduta interna. Un

lavabo-colonna parallelepipedo, in gres su misura e base in legno color senape come il pavimento, realizzato dal falegname su disegno di Margherita, è un totem geometrico e decorativo che vivacizza, permettendo al grande specchio di moltiplicare lo spazio e attuare giochi di luce e ombra. Sanitari e rubinetterie sono color terra di Toscana. Tutto per una stanza della privacy, quale luogo della cura personale. “Sempre nell’ottica in cui la casa può essere terapeutica, e fondamentale fonte di rigenerazione.”

30 IN
QUESTE
PAGINE, GLI SPAZI DELL’ATTICO RIMINESE PROGETTATI DALL’ARCHITETTO MARGHERITA FOSCHI UTILIZZANDO IL METODO FENG-SHUI.
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FIDEURAM PRIVATE BANKER DIVISIONE RIMINI

IL NUOVO RESPONSABILE DELLA FILIALE

RIMINESE FILIPPO

BIONDI GUIDA UN COMPETENTE TEAM DI PRIVATE BANKER PER OFFRIRE I

MIGLIORI SERVIZI DI CONSULENZA FINANZIARIA, PATRIMONIALE E PREVIDENZIALE.

deuram Intesa San Paolo Private Banking vuole dare continuità a un certo modus operandi. Infatti, il gruppo provinciale diretto da Biondi vanta ben 26 esperti consulenti, un team coeso, energico, reattivo al cambiamento, sempre ben visto e con un grande attaccamento alla propria squadra. Fideuram è una banca del Gruppo Intesa Sanpaolo ed è specializzata nell’offerta di servizi di consulenza per soddisfare le esigenze finanziarie, previdenziali e assicurative dei suoi clienti Offrire consulenza finanziaria sull’intero patrimonio del cliente, partendo da un’attenta analisi delle reali esigenze e del profilo di rischio dei clienti, rappresenta la mission dei private banker Fideuram.

Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking è la prima private bank in Italia e tra le prime nell’area Euro. Una filiale storica e prestigiosa si trova a Rimini centro, in un’antica villa affacciata su Castel Sismondo: una sede in cui si perseguono solidità, affidabilità e progettualità attraverso una squadra di professionisti al servizio del futuro dei propri clienti, capitanata dal Regional Manager Filippo Biondi, rientrato qui dopo

tredici anni – di cui gli ultimi tre come responsabile di area a Ravenna – per seguire le orme del suo predecessore Marco Pesaresi, con il quale ha collaborato strettamente in sintonia dal 2006 al 2020.

Dalla importante agenzia riminese dipendono anche i distaccamenti di Riccione, Cattolica e Novafeltria e così, con questo passaggio di testimone, richiamando Biondi da Ravenna Fi -

Ciò è permesso da una architettura aperta di prodotti, fondamentale al fine di trovare un vasto panorama di soluzioni per tutte le tipologie di clienti. All’interno della sede vi è anche uno sportello con possibilità di operare in un ambiente tranquillo e riservato. In Fideuram l’imprenditore viene supportato nelle sue necessità finanziare per investimenti, ampliamenti, acquisizioni o tutto ciò che è necessario per

IN FIDEURAM

L’IMPRENDITORE VIENE

SUPPORTATO NELLE SUE NECESSITÀ FINANZIARE.

“FORNIAMO UNA

SERIA E COMPETENTE

CONSULENZA DI FINANZA

D’IMPRESA OLTRE CHE

UNA CONSULENZA

PATRIMONIALE E FINANZIARIA,” AFFERMA BIONDI.

rendere la propria attività sempre più all’avanguardia.

“Si tratta quindi di centrare il cuore della situazione offrendo maggiori servizi e sicurezza,” spiega il dottor Biondi, “fornendo una seria e competente consulenza di finanza d’impresa oltre che una consulenza patrimoniale e finanziaria. Non siamo meri venditori, bensì dei seri consiglieri, perché se c’è fiducia una soluzione si trova. Il nostro è un mestiere delicato, con il nostro

operato diventiamo quasi di famiglia, instaurando nel tempo rapporti profondi di stima e attendibilità, perché c’è la consapevolezza che seguiremo tutti al meglio e a vita.”

Grazie a un’attenta analisi, i private banker Fideuram sanno come far evolvere i portafogli dei loro clienti attraverso specifici strumenti idonei alle singole casistiche. “Riusciamo a far quotare aziende in borsa, sponsorizziamo azioni finanziarie di alto spesso-

re, aiutiamo i nostri partner nel ricambio generazionale e addirittura arriviamo a trovare i giusti acquirenti supportando l’imprenditore in tutti i delicati passaggi di vendita.”

Tutta questa varietà di abilità e conoscenze da mettere a frutto quotidianamente sul campo è data dalla formazione continua che tutto il personale segue presso il campus Fideuram a Milano, in collaborazione con il team SDA Bocconi e Cattolica.

IN QUESTE PAGINE, FILIPPO BIONDI CON LO STAFF DI FIDEURAM RIMINI. Viale Roberto Valturio 1, Rimini (RN) | Tel. 0541 367911

DONNE

LE DIRETTRICI ARTISTICHE DANIELA PERSICO E SIMONETTA SALVETTI

DI CULTURA

Il cinema, o la settima arte, è donna da Bellaria a Cattolica. Ne sono un esempio le due direttrici artistiche di kermesse di fama internazionale come il Bellaria Film Festival e il MystFest, rispettivamente Daniela Persico e Simonetta Salvetti. Un dato importante e per nulla scontato perché anche in ambito artistico è ancora raro purtroppo trovare donne in posizioni apicali. L’associazione Amleta, costituita da attrici, ha evidenziato in un recente studio che nel mondo teatrale le registe sono il 21,6 %, le drammaturghe il 20,7 %, le attrici il 37,5 % e le curatrici di adattamenti il 31,8 %.

Qui abbiamo quindi l’occasione di invertire la rotta. Il Bellaria Film Festival ha compiuto lo scorso anno la bellezza di 40 anni e proprio in questa occasione è subentrata la nuova direttrice; nel 2023 i grandi festeggiamenti saranno per il Premio Gran Giallo Città di Cattolica che compie 50 anni, realtà in seno alla quale è nato nel 1981 il MystFest, Festival Internazionale del Giallo e del Mistero con film inediti da tutto il mondo.

“Mi ha fatto enormemente piacere diventare la direttrice del Bellaria Film Festival, che ho

FESTIVAL
DI IRENE GULMINELLI FOTO MICHELA DI SAVINO

sempre seguito sin dai tempi degli studi universitari,” racconta Daniela Persico, che fa parte anche del comitato di selezione del Locarno Film Festival. “Le edizioni che mi sono rimaste nel cuore sono state quelle dirette da Fabrizio Grosoli, in cui ho iniziato a stringere i primi rapporti fondamentali nel mondo del cinema italiano indipendente ed esordiente.

Il festival, poi, avrà una nuova impronta per farlo tornare a essere quel luogo speciale di incontro e alleanze. Insieme alla start up Approdi abbiamo creato uno staff e un comitato di selezione di giovani con età media intorno ai 30 anni perché, se è a loro che vogliamo rivolgerci, è giusto ascoltarli.”

Anche le donne, quindi, hanno recuperato terreno. “L’Italia è ancora un Paese molto patriarcale in cui le donne faticano a essere riconosciute come autorevoli,” continua. “Ho scelto tanti film di registe perché si è ribaltato lo sguardo e si ha attenzione e sensibilità verso cose diverse.

Molte giovani emergenti brave meritano spazio, così come è stato in passate edizioni, anche se poi spesso purtroppo le loro carriere non sono state lineari

IL BELLARIA FILM FESTIVAL HA COMPIUTO LO SCORSO ANNO LA BELLEZZA DI 40 ANNI; NEL 2023 I GRANDI FESTEGGIAMENTI SARANNO INVECE PER IL PREMIO GRAN GIALLO CITTÀ DI CATTOLICA CHE COMPIE 50 ANNI.

e fortunate come quelle dei loro colleghi uomini.”

È un rapporto che parte da molto lontano anche quello di Simonetta Salvetti, che a Cattolica ricopre anche il ruolo di Direttrice dei teatri e dei Servizi Culturali, con il Premio Gran Giallo di Cattolica. “Il primissimo incontro con questa realtà fu quando, dopo il diploma, cominciai a lavorare in biblioteca, e da allora me ne sono mai allontanata,” racconta. Tutto nacque nel 1973 sotto l’ombrellone: “Dall’intuizione di Enzo Tortora e del responsabile dell’Ufficio Turistico locale che notarono quante per-

sone in spiaggia leggessero gialli. Questo concorso ha il grande merito di avere elevato il genere per troppo tempo ingiustamente relegato alla serie B. Ora fa parte della storia del giallo italiano e qui sono passati tutti i più grandi maestri: da Corrado Augias ad Andrea G. Pinketts, passando per Bruno Gambarotta, Eraldo Baldini, Loriano Macchiavelli e Antonio Caprarica fino ad arrivare alle grandi donne del giallo di ieri e di oggi, Patricia Martinelli, storica direttrice di Diabolik e Ilaria Tuti, la scrittrice italiana più venduta all’estero, solo per citarne un paio. Dirigere questa realtà è un onore,” racconta, “e credo sia fondamentale un ottimo gioco di squadra. Ho la fortuna di avvalermi di un meraviglioso team composto in gran parte da donne. I 50 anni del Premio non rappresentano solo un traguardo nel panorama letterario di riferimento, ma 50 anni di grandi misteri irrisolti che hanno segnato la storia e la cronaca italiana, la narrazione di una penisola noir, il racconto di un paese di santi, poeti e scrittori di giallo.” Il Bellaria Film Festival ci sarà dal 10 al 14 maggio, mentre il MystFest dal 26 giugno al 2 luglio.

35
FOTO RICCARDO GALLINI
36

TRA QUADRI

LA CASA MUSEO DEL PITTORE GIULIO TURCI

E MEMORIA

È “un nido di passeri”, per dirla alla Pedretti, affacciato sui tetti di Santarcangelo di Romagna lo studio in cui creava il pittore Giulio Turci (1917-1978). Con uno sguardo privilegiato sulla Valmarecchia e sul paese vecchio, sulla ‘sua’ rocca malatestiana, a fianco alla quale abitò lungamente. Da lontano giunge il vociare del borgo, del passeggio che lambisce lo storico palazzo di via Don Minzoni 49, sotto il quale un tempo insisteva lo studio fotografico di famiglia. Una famiglia, quella di origine, che ha vissuto in America per velleità artistiche: la madre Maria Sarti era attrice, e il padre Giulio, clarinettista, riportò qui in Italia, nei primi anni dieci del Novecento, le esperienze maturate oltreoceano come il cinema e la fotografia ‘alla americana’. La mansarda-studio, costruita negli anni Sessanta come una torre d’avorio sospesa da cui la sua arte si riverbera ancora oggi, la si raggiunge su appunta-

IN QUESTO STUDIO IL TEMPO SEMBRA ESSERSI ETERNATO: IL CAVALLETTO, I COLORI, LA SCATOLA DELLE SIGARETTE, L’ARCHIVIO, LA SCACCHIERA PLYMOUTH, IN ATTESA DELLA PROSSIMA MOSSA. UNA TORRE D’AVORIO SOSPESA DA CUI LA SUA ARTE SI RIVERBERA ANCORA OGGI.

Guerra, Macrelli, Moroni, Nicolini, Pedretti. Gesto di benvenuto che ancora oggi ripetono le figlie Miresa e Wilma. Un cenacolo attrattivo quello di Turci, un riferimento per gli amici. Spesso ascoltavamo qualche buon disco in silenzio, scriveva, in un ricordo dell’amico, il poeta Nino Pedretti. Musica e pittura nello studio di Giulio stavano sempre assieme anche sulla tela che aveva un’intensa qualità musicale In questo studio il tempo sembra essersi eternato, il cavalletto, i colori, la scatola delle sigarette, l’archivio, la scacchiera Plymouth, in attesa della prossima mossa.

mento, affiliata al circuito della associazione nazionale Case della Memoria. Salendo le scale sembra sprigionarsi dalla cucina il profumo di un buon ‘caffè birella’, un po’ lungo, che Terza, la moglie, offriva agli amici in visita, Baldini, Bernardi, Fucci,

Sembra di vederlo, Turci, seduto in mezzo alle sue tele, mentre qualcuno dei suoi amici gli legge una poesia. Sguardo intenso, fronte alta e corrucciata, capelli imbrillantinati, come i divi di Hollywood che vedeva sfilare sugli schermi del suo cinema. Giulio era ansioso, curioso, voglioso di rapporti e insieme timido. Perciò

37 ARTE
DI LUCIA LOMBARDI FOTO RICCARDO GALLINI

era assai facile ferirlo... Anche in questo era diverso, non aveva la comune e un po’ ostentata giovialità dei romagnoli, scriveva la sceneggiatrice Rina Macrelli. Se ci si sofferma in uno dei due salotti può sembrare di sentirsi osservati da qualcuno dei suoi personaggi, incuriositi dai suoi armadi segreti, totalmente avvolti dalla potenza dei suoi quadri che vibrano sprigionando una presenza quasi umana, come se potessero raggiungerci le note dei suoi musici. Le pareti gravide ospitano le tele sia degli anni giovanili sia delle ultime opere, “ancora posizionati come lui stesso decise,” chiosa Miresa.

Che ci conduce nella “nostra camera di bambine,” l’evocativa stanza azzurra dal soffitto a vassoio, dove si conservano le foto scattate da Giulio con la sua Leica, aprendoci un mondo ormai scomparso fatto di paesaggi, marine, ritratti, come quelli alla adorata moglie. Suggestioni in bianco e nero che entravano nell’immaginario iconografico del Turci pittore, riverberandosi anche nei disegni a china realizzati sul retro dei manifesti di vecchi film, quelli passati nella sua sala cinematografica, costruita nel Cinquanta a Santa Giustina. Nel ‘52 riceve il Premio per il Bianco e nero, messo in palio

dalla Accademia dei Filopatridi, di cui divenne membro. Nel ‘60 vince il premio Silvestro Lega. Nel ‘70 la Medaglia d’oro del Senato della Repubblica Italiana. Un uomo severo e giocoso, curioso, sapeva divertirsi, scrive Flavio Nicolini, colto, sfaccettato, che calibra la realtà esterna con quella del suo mondo artistico interiore. “Studia musica al Rossini di Pesaro e al Lettimi di Rimini, dove si diploma in violoncello. La musica è ovunque per lui, ecco perché nelle sue tele il violoncello appare senza corde. Possedeva un Capicchioni, del famoso liutaio riminese,” ricorda Miresa. “Prima della guerra suonava persino la batteria in una orchestra jazz.” Le sue orchestre di donne e di uomini così ingigantite dalla sua fantasia mi sembra che abbiano la grazia dei sogni, scriveva Tonino Guerra.

Turci ha viaggiato in Europa, Africa e Asia. Un viaggiare che nel confronto con l’altro ha maggiormente saldato il legame con le radici, col proprio passato, con l’epica del ricordo, che si fa sogno a occhi aperti, liberando una misteriosa poesia disegnata in punta di pennello che permea chi osservi le sue opere.

IN QUESTE PAGINE, LA CASA-MUSEO DI GIULIO TURCI NELLO STORICO PALAZZO DI VIA DON MINZONI 49, A SANTARCANGELO DI ROMAGNA. SOTTO, A SINISTRA, MIRESA TURCI, UNA DELLE FIGLIE DEL NOTO ARTISTA.
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LA CITTÀ

LA CURA DEL VERDE PUBBLICO COME MISSIONE

GIARDINO

Passione civica. Non si può definire altrimenti l’impegno di due donne come Emanuela Angelini Larghetti e Michela Ghigi.

Emanuela insegna inglese all’Alberghiero di Rimini; Michela fa la casalinga dopo essersi occupata di moda per più di venti anni. In coppia sono due pazzesche giardiniere volontarie al servizio di Rimini e dei suoi cittadini. Il verde pubblico è la loro missione. Le potreste incontrare mentre zappano un piccolo giardino o piantano degli alberi in uno spazio pubblico. O in una scuola. O in una residenza per anziani. Tutti servizi che svolgono gratuitamente, a costo zero per tutti noi riminesi. E se il Comune di Rimini ha ottenuto dei premi nazionali per il ‘verde urbano’, un po’ di merito va anche a queste due signore.

Emanuela e Michela, come vi è venuto in mente di dare il via a questo progetto?

“Siamo partite da una comune passione privata, quella per la terra e il giardinaggio e abbiamo fatto in modo che tutta la città di Rimini diventasse la nostra terra. Trattiamo i giardini pubblici come fossero i nostri. In pratica, abbiamo dato all’amministrazione comunale la nostra

disponibilità, fin dove possiamo, a tenere in ordine il verde pubblico. Ragioniamo con i progettisti su quale tipo di pianta o fiore inserire in determinati spazi, naturalmente sempre rispettando i ruoli, che sono diversi. Oppure segnaliamo delle

criticità. Per esempio, abbiamo suggerito noi di occuparci del piccolo giardinetto che si trova di fianco al Ponte di Tiberio nel Borgo San Giuliano. E, quando abbiamo avuto l’autorizzazione dall’amministrazione, lo abbiamo sistemato.

43
COMUNITÀ
DI FLAVIO SEMPRINI FOTO RICCARDO GALLINI

“SIAMO PARTITE DALLA COMUNE PASSIONE PER IL GIARDINAGGIO E ABBIAMO FATTO IN MODO CHE TUTTA LA CITTÀ DI RIMINI DIVENTASSE LA NOSTRA TERRA. IL VERDE NON È SOLO BELLO MA È ANCHE SINONIMO DI SOSTENIBILITÀ.”

A volte siamo anche riuscite a trovare sponsor per le aree verdi che curiamo. Siamo due cittadine comuni ma ci piace definirci come dei ‘committenti informati’ che, nel rispetto delle competenze dei tecnici comunali, danno una mano e suggeriscono idee.”

Voi vi spostate per la città con i vostri mezzi e utilizzate i vostri strumenti per lavorare. Tutto per rendere Rimini più bella. Perché lo fate?

“Detto che quando abbiamo bisogno di braccia più forti delle nostre o di attrezzi particolari, Anthea ci supporta alla grande, il discorso è più complesso. Con il nostro esempio vorremmo far capire che il verde non è solo bello ma è anche sinonimo di

sostenibilità. Ci aiuta a respirare meglio e a stemperare il caldo eccessivo. Una città più verde è indubbiamente più vivibile, più bella. E dove c’è bellezza c’è anche meno degrado perché la bellezza richiama altra bellezza e crea rispetto nei suoi confronti. Un altro obiettivo è vedere nascere altre ‘squadre’ come la nostra, noi siamo solo due ma sarebbe bello avere tanti altri volontari a occuparsi di giardini, parchi, fiori e piante. A quel punto, il verde pubblico non sarebbe più un costo ma una risorsa per tutti noi.”

Come si scelgono le specie da piantare?

“Si scelgono fiori e piante adatti al territorio, che abbiano bisogno di poca acqua, dai costi

bassi e con grande capacità di moltiplicarsi. Anche su queste scelte andrebbe fatta un po’ di educazione ai nostri concittadini che spesso giudicano una pianta o un fiore nei termini di ‘bello’ o ‘brutto’. Invece bisogna chiedersi tante altre cose: sono adatti al nostro clima? Sono comodamente gestibili? Sono robusti? Si rigenerano con facilità?”

Siete anche attente al ‘riciclo’. Come fate?

“Rispondiamo con un esempio. Ci capita di piantare fiori in vaso in scuole o in altri edifici pubblici. Questi hanno un ciclo di vita. Quando sta per finire, noi li ripiantiamo in un parco, in modo che abbiano un’altra vita in un altro ambiente pubblico. In questo modo nulla va sprecato.”

44 COMUNITÀ

Sigismondo Travel Group è un nome storico per il turismo romagnolo. Conosciuto per l’incoming – il turismo in entrata – fin dal 2006, dal 2018 ha aperto all’outgoing facendo volare dagli scali della Romagna migliaia di persone. Per l’estate 2023 Sigismondo Travel Group torna con l’iniziativa Io Volo da Forlì , pacchetti vacanze verso i mari e le spiagge più iconiche d’Italia: Salento, Sicilia e Sardegna. Si vola dall’aeroporto Ridolfi dal 17 giugno fino a fine settembre, con cadenza settimanale, per soggiorni tutto compreso (volo, trasferimenti in hotel, soggiorno). Si atterrerà a Brindisi, a Co-

miso (Sicilia orientale), a Trapani (Sicilia Occidentale) e a Cagliari. Altra novità di Sigismondo Travel Group è il potenziamento della rete di vendita diretta con l’apertura di un punto vendita dedicato Io Volo da Forlì Point a Rimini, in via Cairoli 35, all’angolo con via Sigismondo. “Lì i clienti trovano le nostre addette, specializzate nel proporre i nostri viaggi ma anche tutte le altre mete,” spiega Antonio Russo, general manager di Sigismondo Travel Group. “Si tratta di una agenzia ‘boutique’: una parte dell’area vendita è occupata da una sorta di ‘privé’ nel quale sarà possibile pianificare viaggi con una consulenza

dedicata. Quest’apertura vuole anche essere un segnale tangibile alla città per dire: coraggio,

L’AGENZIA APRE UN NUOVO PUNTO VENDITA ‘BOUTIQUE’ A RIMINI E PROPONE DEI PACCHETTI VACANZE, CON PARTENZA DA FORLÌ, VERSO I MARI E LE SPIAGGE PIÙ ICONICHE D’ITALIA.

il peggio è passato, ripartiamo da dove c’eravamo lasciati a inizio 2020.”

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Evoluzione tecnologica, capacità di innovazione e competitività sono requisiti fondamentali per un settore, come quello dei software informatici, in costante cambiamento e che mai come oggi richiede il raggiungimento di elevati standard qualitativi. Requisiti che però, da soli, non bastano a fornire soluzioni adeguate se non sono accompagnati da una attenzione per il cliente e da una meticolosa valutazione delle sue esigenze. Coniugare avanguardia tecnologica e assistenza personalizzata è la sfida che, fin dai suoi esordi, vent’anni fa, ha intrapreso Sistemi Forlì, azienda specializzata in servizi applicativi e tecnologie informatiche per le piccole e medie imprese e per i professionisti ,

come commercialisti e consulenti del lavoro.

Con una specifica competenza: fornire consulenze, progetti, prodotti, formazione e assistenza per tutto ciò che riguarda la sfera gestionale delle imprese e degli studi professionali, in un percorso che va dall’analisi delle esigenze di gestione, fino all’installazione dei software e alla formazione sul loro utilizzo, coprendo un territorio che va da Forlì e Cesena, fino a Rimini. Nata nel 2002 su iniziativa dei soci Roberto Saporetti e Michele Barboni, Sistemi Forlì è partner di Sistemi Spa, società con sede a Torino sorta nel 1976 – ovvero, nel picco della rivoluzione industriale dell’informatica – che sviluppa software gestionali per

commercialisti, consulenti, avvocati, oltre che per imprese, associazioni, aziende manifatturiere e del settore servizi e produzione. “La caratteristica che ci contraddistingue, similmente alla nostra casa madre, è la cura dell’aspetto umano nella relazione con il cliente,” dice l’Ingegner Roberto Saporetti. “Al centro del nostro lavoro ci sono prima di tutto le persone, che non sono lasciate ad anonimi call center o a voci elettroniche: i clienti che si rivolgono a noi conoscono i nomi di tutti i nostri assistenti e questo è per noi un grande motivo di orgoglio. Il servizio di assistenza è il nostro punto di forza ed è il motivo per il quale continuiamo a investire in personale e in formazione. Il nostro slogan chiari-

sce bene quali sono i nostri valori fondanti e la nostra missione: vicino a te, insieme a te, per lavorare, produrre, creare e innovare.” Una missione che, nel giro di poco, è stata sinonimo di crescita e di un potenziamento dell’azienda. Se al momento della sua nascita Sistemi Forlì contava 6 persone impiegate e un pacchetto di 150 clienti, oggi ne conta 23 con una platea di 500 clienti.

Sono principalmente due le direttrici sulle quali si muove

l’azienda forlivese: da un lato la competenza rispetto a una normativa in continuo aggiornamento , dall’altro la capacità di fornire una veloce risposta tecnologica in un mercato caratterizzato da una forte concorrenza, nel quale piccole e medie imprese hanno ancora bisogno di migliorare la loro capacità di innovazione e di adottare tecnologie più avanzate per competere a livello internazionale.

“Cerchiamo di costruire con il cliente un percorso basato sul-

la fiducia e sulla collaborazione,” afferma Michele Barboni, “accompagnandolo in ogni sua necessità, per permettergli di restare al passo con le novità del settore.”

Un panorama nel quale la pandemia ha giocato un ruolo importante e ha imposto un’accelerazione nell’applicazione delle tecnologie. Da qui l’implementazione delle attività fornite da Sistemi Forlì che, oltre all’assistenza telefonica e alla tele-assistenza da remoto, ha aggiun-

to nuovi servizi di condivisione come webinar, lezioni online e video formativi “Sappiamo che ogni realtà ha bisogni diversi che cambiano con il passare del tempo ed è quindi importante che i nostri software siano personalizzabili,” continua Barboni. “È fondamentale recepire le necessità dei nostri interlocutori e della società per poter proporre le soluzioni più adatte. È quello che cerchiamo di fare da vent’anni e che vogliamo continuare a fare.”

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MICHELE BARBONI, “ACCOMPAGNANDOLO IN OGNI SUA NECESSITÀ, PER PERMETTERGLI DI RESTARE AL PASSO CON LE NOVITÀ DEL SETTORE.”

“Packaging” tradotto letteralmente dall’inglese significa imballaggio. In realtà, però, il termine inglese copre molti più significati di quello italiano.

Il packaging è infatti la scienza, l’arte e la tecnologia di avvolgere e proteggere i prodotti per la la distribuzione, lo stoccaggio o la vendita. Il packaging, oggi, è molto più di un semplice imballaggio che serve a proteggere la merce. È una forma di comunicazione verbale, contiene e avvolge il prodotto. L’involucro, è la prima immagine che vediamo, la prima sensazione che percepiamo. Spesso è proprio il primo impatto a determinare il successo di un prodotto!.

Come un packaging efficace va ben oltre la copertura di un prodotto con un involucro, la sua realizzazione è altrettanto importante per garantire la perfetta qualità ottimizzando i tempi e i costi.

Da oggi La Pieve Poligrafica può offrire ai propri clienti un servizio completo nel settore del Packaging cartaceo, realizzando internamente tutto il processo, dalla stampa alla confezione e, se richiesta, anche l’ingegnerizzazione ottimizzata. Questo grazie a figure professionali specifiche e ad una tecnologia dedicata che mirano a garantire risultati ottimali.

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UNA RICETTA

LA MINISERIE CON LA FOOD BLOGGER FEDERICA GIF

CON ORIETTA

Si è appassionata ai manicaretti quando ancora bambina ha scoperto il Manuale di Nonna Papera. Da quando sua nonna Dora le ha insegnato a fare la piada poi, non ha più smesso. Lei è la riminese Federica Gif, healthy food blogger da 48.000 follower del pluripremiato contenitore web mipiacemifabene.com, con 3 libri best seller di ricette all’attivo – nonché personaggio di copertina di Rimini IN Magazine n. 4/2015: “I profumi hanno il potere di riportarti a casa, la cucina è la mia stanza dei giochi e dei sentimenti preferita.”

In questo periodo, Federica sta girando Una Ricetta con Orietta, miniserie per il web voluta dalla Regione Emilia-Romagna, per promuovere le DOP e IGP della ‘Food Valley’ d’Italia. Un vero e proprio primato quello della nostra regione, che conta la bellezza di 44 eccellenze.

“La proposta è variegata, io stessa nell’occasione ho fatto delle bellissime scoperte, che vi invito a conoscere sul sito ufficiale www.unaricettaconorietta.it dove potrete trovare tutte le ricette realizzate da me e dal creator digitale Emanuele Ferrari (Emi) insieme alla madrina d’eccezione: la magica Orietta

Berti. Ed è proprio lei a scegliere per noi un ricco paniere di prodotti. Di puntata in puntata e a turno, io ed Emi ci cimentiamo

con creatività e originalità nella presentazione e produzione di inedite ricette.”

Quanto durerà ancora la mini-

49
CUCINA
DI MILENA MASSANI FOTO FEDERICA GIF

FEDERICA GIF È COCONDUTTRICE DELLA

SERIE WEB UNA RICETTA CON ORIETTA PER PROMUOVERE I SAPORI DELL’EMILIA-ROMAGNA.

“MI SONO INVENTATA DEI PIATTI VEGETARIANI, SPERO DI AVERE PORTATO UN PO’ DELLA MIA ESPERIENZA.”

serie? Su quali canali è possibile vedere le puntate?

“La serie è iniziata a dicembre 2022, andrà avanti fino a luglio 2023 e sarà sempre visibile sui canali social della regione @inemiliaromagna @regioneemiliaromagna e ovviamente sul sito ufficiale.”

Cosa ti ha donato questa esperienza unica?

“È stata un’esperienza che mi ha regalato momenti indimenticabili. È stato bello conoscere Orietta, suo figlio Otis e scoprire che sono persone umili, di cuore, simpatiche. È nato un bel rapporto e ci scambiamo spesso messaggi. Lei ha una voce da fata, incapace di stonare… sapete come si fa in cucina: si lavora, si mangia e si canta! Non sono mancati gli aneddoti e le risate, molta emozione, un po’ di commozione. Mi sento fortunata.”

Ti ha portato nuovi follower?

“Sicuramente. Un altro aspetto positivo è il fatto che le persone che approdano su ‘mipiacemifabene’ si trovino a loro agio, restino sulla piattaforma e partecipino con entusiasmo. Non è solo una questione di numeri, ma di qualità. Il mio è un canale comunque in continua crescita e il bello di collaborazioni come questa è che portano sicuramente persone diverse da quelle che lo frequentano abitualmente.”

Quale e di che tipo è stato il tuo apporto?

“Mi sono inventata dei piatti vegetariani con le DOP e IGP dell’Emilia-Romagna. Spero di avere portato un po’ della mia esperienza e credo sia emersa la mia voglia di condividere anche in questa occasione. Non sono mancati inoltre i consigli green e anti-spreco.”

Nel corso delle puntate, quali prodotti hai avuto modo di conoscere e di introdurre nel tuo carnet?

“Qualche esempio tra tanti: non conoscevo l’Asparago Verde di Altedo IGP, l’Aglio di Voghiera DOP, l’anguria mantovana DOP, le Amarene Brusche di Modena IGP. Magari le avevo mangiate ma non consapevolmente ed è stato bello scoprire questi e tanti altri prodotti e combinarli insieme dando vita a inedite ricette. Inoltre pensavo che la vera Piadina Romagnola IGP fosse solo con lo strutto, è stato piacevole invece scoprire che anche quella all’olio extravergine d’oliva è IGP. La regione Emilia-Romagna è un bell’esempio di apertura, una regione che accoglie sempre molto generosamente e lo fa anche quando si parla di cibo.”

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CUCINA

RISPARMIO GARANTITO SU CENTINAIA DI PRODOTTI DI MARCA.

Rimini - Via G. Garibaldi 5 Città di San Marino - Contrada del Collegio 37

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