Tariffa TariffaR.O.C.: R.O.C.:Poste PosteItaliane Italianes.p.a. s.p.a.- Spedizione - SpedizioneininA.A.P. P.- D.L. - D.L.353/2003 353/2003(conv. (conv.ininL.L.27/02/2004 27/02/2004n°n°46)46)art. art.1,1,comma comma1,1,DCB DCB- -FILIALE FILIALEDIDIFORLÌ FORLÌ- Contiene - Contienei. p. i. p.- Reg. - Reg.alalTribunale TribunaledidiForlì Forlìil 20/12/2000 il 20/12/2000n.n.3434-EE3,00 3,00
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Anno IX - N. 5 - DICEMBRE 2009
Alfredo
Aureli
Tra impresa e Fondazione
Patrizia Rinaldis Regina dell’accoglienza Roberto Ricci Ordine e progresso German Scarone Parola di Capitano
RIMINI Via Strepponi, 13-15 - tel. 0541.384049 - www.giovagnolicollezioni.it
Editoriale |
La Rimini
Vera di Andrea Masotti
smi ma neppure pessimismo. Piuttosto lavorare, impegnarsi, investire. E alla fine, forse, si arriverà ad essere definiti “instancabili”, come il nostro personaggio di copertina, Alfredo Aureli. Abbiamo scelto di puntare su chi guida SCM in un momento non facile per questo Gruppo. Ma per chi è un momento facile questo? Forse per chi s’illude di vivere in una bolla, per chi se la passa come cicale in un’eterna estate, per chi esalta l’apparire. Ma la Rimini vera è quella che non nasconde le criticità dietro una festa, ma continua a crederci, conscia delle proprie capacità. E investe, in cultura, ricerca e innovazioni. Allora è interessante chiacchierare con Aureli di economia, di vita professionale e privata e della bella proposta culturale che, attraverso
Si chiude un anno difficile. A livello economico, sociale, civile. E, mentre scriviamo, ci troviamo ad osservare come il clima di tensione, provocato da svariati motivi (non è questo lo spazio dove approfondirli), possa sfociare in gesti fuori di ogni logica. Eppure, tale situazione dovrebbe farci riflettere: come può essere gestita la tensione, per un lungo periodo, dagli strati più fragili e deboli della popolazione? Sempre più spesso sembra che in Italia debba accadere l’incidente perché si faccia tutti un passo indietro, per mettersi a ragionare, discutere civilmente, pensare e agire con concetto. Dal nostro osservatorio romagnolo, possiamo analizzare con relativa tranquillità quanto accade. Ma farlo è necessario. Quindi pacatezza, niente entusia-
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la Fondazione che presiede, ha lanciato: la mostra di Castel Sismondo. Perché portare turisti in inverno a Rimini è occasione preziosa per (ri)scoprire la città, proprio nelle settimane in cui s’illumina a festa e si appresta a vivere il Capodanno “targato” Rai Uno. Rimini c’è, direbbero i cronisti della MotoGP. Anche a livello fieristico, ci mancherebbe: perché l’ente guidato da Lorenzo Cagnoni è una realtà dinamica a livello nazionale. Siamo andati “dietro le quinte” della Fiera, alla vigilia di un nuovo anno di lavoro, per conoscere come funziona questa “macchina”, capace di ottenere brillanti risultati. Dopo cultura ed economia, gli articoli dedicati ai tanti protagonisti al vertice nel proprio campo: Patrizia Rinaldis, confermata alla presidenza dell’Associazione Albergatori; Roberto Ricci, da ottobre alla guida dell’Ordine degli Architetti della provincia; Sandra Lodi Vetrano, deux ex machina del progetto Maranello Rosso di San Marino, “paradiso” per i patiti del “Cavallino rampante”. Dallo sport a quattro ruote alla palla a spicchi ecco German Scarone, argentino riminese e capitano di quei Crabs che stanno tornando a far sognare gli sportivi locali. E se non possiamo non fare i complimenti a Stefano Ciotti, chef “neostellato” del Vicolo Santa Lucia di Cattolica, il resto ve lo lasciamo scoprire pagina dopo pagina, non prima di avervi augurato buone feste. Appuntamento al 2010!
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RiminiCapodanno2010
31 dicembre 2009, ore 21 Rimini, piazzale Fellini L’anno che verrà In diretta televisiva su Rai Uno, Rimini dà il benvenuto al 2010 con lo show “L’anno che verrà”, presentato da Fabrizio Frizzi. Massimo Ranieri, Malika Ayane, Max Pezzali, Luisa Corna e altri grandi ospiti della musica, della comicità e dello spettacolo faranno divertire e ballare il pubblico di piazza e quello televisivo. E come di consueto, a mezzanotte, ci sarà il grande effetto dei fuochi artificiali sul mare. > Ingresso gratuito 4 dicembre – 31 gennaio Marina Centro, spiaggia libera piazzale Boscovich Rimini Ice Village Una grande pista di ghiaccio per pattinare a tempo di musica sul porto di Rimini. >Ingresso gratuito (noleggio pattini e ingresso pista a pagamento) 8 dicembre - 10 gennaio Marina Centro, spiaggia libera piazzale Boscovich 19 dicembre – 10 gennaio Torre Pedrera, spiaggia dei bagni 64 e 65 Presepi di sabbia Spettacolari e suggestive Natività di sabbia con gruppi scultorei a
grandezza naturale, illuminati anche di notte. >Ingresso gratuito 19 dicembre – 30 gennaio Marina Centro, spiaggia del bagno 26 Ecopresepe: arte e spettacoli Il primo presepe ecologico fatto di materiali da riciclo. >Ingresso gratuito 14 – 17 gennaio 105 Stadium, via Coriano Holiday on Ice Uno show su ghiaccio con acrobazie mozzafiato, pattinatori in volo, immagini e musiche. >Ingresso a pagamento
10 ottobre 2009 - 14 marzo 2010 Rimini, Castel Sismondo Da Rembrandt a Gauguin a Picasso. L'incanto della pittura Sessantacinque opere del Museum of Fine Arts di Boston ospitate a Castel Sismondo. >Ingresso a pagamento Dall’8 novembre Rimini, via Nigra 26 Casa Museo Fellini Un’occasione imperdibile per scoprire un Fellini più intimo. >Ingresso gratuito 6, 7, 8, 25, 26, 31 dicembre e 6 gennaio Piazza Ferrari In festa fra Domus e Museo Visite guidate alla scoperta della
famosa taberna medica di epoca romana e dei capolavori della Scuola Riminese del ’300. >Ingresso a pagamento 1 gennaio, ore 17,30 3 gennaio, ore 21 Auditorium Palacongressi via della Fiera 52 Tosca il melodramma in tre atti di Giacomo Puccini, regia di Ivan Stefanutti, coro lirico Città di Rimini Amintore Galli e orchestra Camerata del Titano diretti dal Maestro Matteo Salvemini. >Ingresso a pagamento
Info: Iat Rimini (Ufficio Informazioni) tel. 0541 53399 - www.riminiturismo.it organizzato da:
con la collaborazione di:
con la partecipazione di:
e dei borghi cittadini e dei comitati turistici di Rimini
Sommario 5
Editoriale |
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Annotare | Brevi IN
18
Essere | Alfredo Aureli
24
Approfondire | Rimini Fiera
30
Incontrare | Patrizia Rinaldis
35
Progettare | Roberto Ricci
38
Visitare | Maranello Rosso
42
Vincere | German Scarone
46
Dipingere | Alessandro Mazza
42
18
54
51
Scrivere | Ennio Cavalli
54
Gustare | Vicolo Santa Lucia
58
Abitare | La casa di Marco Stolfi
66
Inaugurare | Gimmi Baldinini
68
Giocare | Filippo Spanò
66
Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 47122 Forlì tel. 0543.798463 fax 0543.774044
Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli. Ufficio commerciale: Irena Coso. Collaboratori: Pier Antonio Bonvicini, Monica Gasperini, Giorgia
www.inmagazine.it
Gianni, Marina Giannini, Lucia
inmagazine@menabo.com
Lombardi, Andrea Manusia, Milena
Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)
Patrizia Santini, Manuel Spadazzi.
Direttore Responsabile: Andrea Masotti.
Fotografi: Mario Flores, Riccardo
Redazione centrale: Giulia Bazzocchi, Andrea Biondi, Francesca Renzi.
Paritani.
70
Recitare | San Marino Teatro
71
Applaudire | Concerto degli auguri
72
Leggere | Armando della Rosa
Progetto grafico: Lisa Tagliaferri
74
Esplorare | 52 luoghi spirituali in Romagna
Impaginazione: Emanuele Dall’Acqua
Massani, Maria Cristina Muccioli,
Gallini, Filippo Pruccoli, Studio
Chiuso per la stampa l’11/12/2009
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Annotare | Brevi IN
Nasce Innovation Community
Rimini - Una rete di imprese innovative, ideata da CNA Piccola industria per metterle in collegamento tra loro, con la ricerca e le istituzioni. È Innovation Community, che affilierà le imprese innovative del territorio per cogliere le opportunità proposte dall’UE e realizzare un percorso di sostegno alla capacità di innovare e competere, in collaborazione con le istituzioni regionali e della Provincia. Verranno anche realizzati “Album delle imprese innovative” che racconteranno le aziende eccellenti e le loro caratteristiche, modello per altre imprese del territorio. (G.G.)
Studio Fabrica: creatività e innovazione Rimini - La giovane agenzia dell’IT Consulting ha portato sul podio della Borsa del turismo congressuale di Roma creatività e innovazione “Made in Rimini”. Lo scorso 5 novembre Studio Fabrica è stata insignita del secondo premio al BTC Innovation Award, dedicata ai progetti più innovativi nel settore eventi. Studio Fabrica ha vinto col progetto MICETV, servizio multimediale che rende possibile la fruizione online e in tempo reale di eventi congressuali, attraverso il live streaming, che permette di seguire un congresso o un evento da casa, dall’ufficio o da qualsiasi luogo dotato di una buona connessione internet. www.studiofabrica.it
Il capodanno su
Raiuno
Rimini - Torna la grande festa del Capodanno in diretta da piazzale Fellini, per la prima volta condotta da Fabrizio Frizzi. Questo è il cast della serata: Massimo Ranieri, Max Pezzali, Malika Ayane, Fausto Leali, Little Tony, Luisa Corna, gli Imagination, i Los Locos, Linda, Simona Bencini, Antonino, Rosaria Misseri, Piero Mazzocchetti, le Divas e tanti altri. Spazio anche alla comicità con Emanuela Aureli. Lo spettacolo del 31 dicembre è il culmine del ricco palinsesto che ‘accende’ le feste a Rimini. Due presepi di
La tendenza è
Servita
Rimini - Si è svolta dal 26 al 28 novembre la seconda edizione di Indicativo presente, festival curato dal sociologo Alberto Abruzzese, dal semiologo Paolo Fabbri, dal presidente della Scuola Superiore del Loisir Andrea Pollarini e promosso da Comune, Provincia, APT. Gli occhi sono stati puntati su i trendmakers, costruttori di tendenze. Sono sfilati personaggi dei settori più disparati: Luca Pirola, bartender; Severino Cesari, di Einaudi Stile Libero. E ancora, si è parlato di comunicazione con Pietro Dotti della J. Walter Thompson Italia e di città trendy con Luca
Fois, presidente di Design Partners. La discografica Mara Maionchi a Rimini ha presentato l’autobiografia Non ho l’età, edito da Rizzoli. IndicativoPresente, come l’anno passato, ha assegnato un premio alla memoria di Gianni Fabbri a un noto trendsetter. Vincitrice Alessia Giacobino, stilista a capo di Jo no fui.
Sigismondo d’oro
2009
Rimini - Assegnati i riconoscimenti per l’anno 2009 a Nadia Urbinati e Goffredo Celli. La prima, politologa e docente di Teoria politica alla Columbia University di New York, è stata insignita del titolo di Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso 8 marzo. Il
8 | IN Magazine
sabbia giganti, a Torre Pedrera e sulla spiaggia libera di piazzale Boscovich, una pista di pattinaggio su ghiaccio al porto e il primo presepe ecologico sulla spiaggia del bagno 26. Come da tradizione, poi, Rimini apre il nuovo anno con l’opera. Protagonista del 2010 Tosca. www.riminiturismo.it
secondo è Presidente e C.E.O. della Celli spa, leader mondiale negli impianti per la spillatura delle bevande, promotore e fondatore dell’Associazione delle piccole e medie industrie di Rimini (API) ha ricevuto il titolo di Commendatore dal Presidente della Repubblica nel 2002. (G.B.)
B u s i n e s s
C.so D’Augusto, 42 - 47900 Rimini - Tel. 0541.24912 info@lamoderna.rn.it
C i t y
T r a v e l
Via Gramsci, 32 - 47838 Riccione - Tel. 0541.691792 vanessa_manaresi@alice.it
My Table, il tavolo interattivo
Smart Center
AutoPronti
Santarcangelo - AutoPronti Spa, concessionaria del gruppo Mercedes, allarga i suoi mandati aggiudicandosi la rappresentanza ufficiale per vendita e assistenza della city car più famosa al mondo, la Smart. Da ottobre, nelle
Rimini - Da un’idea di Simplenetworks, azienda di servizi informatici fondata da un gruppo di giovani riminesi, è nato il primo tavolo interattivo per i ristoranti di domani. Si chiama MyTable ed è stato presentato a inizio novembre al salone delle imprese innovative R2B di Bologna. Permette di ordinare pietanze e drink attraverso un sistema touchscreen semplice e intuitivo, senza non dimentica l’intrattenimento durante l’attesa, con video e interattività. MyTable è pensato per ristoranti alla moda, discoteche e pub ed è già in produzione, commercializzato da EmmelleArredamenti di Torriana. (G.G.)
Degustare le acque
Riccione - Lo scorso 20 novembre, presso il Manaura VitaCaffè, si è svolta la serata di degustazione di acque dal titolo “Il futuro è nell’acqua”. I relatori, Antonio Castaldo, esperto internazionale di acqua e Stefania Landi, idrosommelier di Manaura, hanno esposto il valore dell’acqua come dono della natura e fonte di vita, la carta delle acque, le etichette e le differenze di conservazione tra vetro pet o pvc. La serata aveva lo scopo di promuovere la conoscenza di questo elemento primario come nutrimento vitale, diffondere la consapevolezza che l’acqua è il fondamentale costituente di tutti gli esseri viventi e sviluppare la cultura che vero lusso è avere l’acqua (G.B).
10 | IN Magazine
Dolci domeniche da
sedi di Santarcangelo di Romagna e Cesena è possibile trovare tutte le novità di prodotto, informazioni, accessori e abbigliamento del marchio che ha inventato uno stile: quello “smart”. Negli impianti dello storico concessionario sono stati riuniti professionisti qualificati per la vendita e l’assistenza di questa vettura; insieme a loro è possibile personalizzare la due posti più “fashion” del mercato. I servizi specialistici vanno dalle gomme alle decorazioni speciali, dalla telematica ai dispositivi di monitoraggio satellitare; ogni fantasia trova risposta. www.autopronti.it.
Biagetti
Rimini - È partita lo scorso 29 novembre l’iniziativa “Dolci Domeniche, aspettando il Natale” organizzata da Alvaro Biagetti Arredamenti, presso la sede di via Mazzini. L’azienda specializzata in arredamento di qualità, che l’anno prossimo festeggerà sessanta anni d’attività, resterà aperta al pubblico tutte le domeniche pomeriggio di dicembre fino a Natale. L’idea di Graziella Biagetti, alla guida dell’azienda insieme alle sorelle Cristina ed Elisa, nasce con un duplice scopo: il primo, è quello di presentare al pubblico la nuova collezione del marchio “Il Loft”,
di cui Biagetti è rivenditore ufficiale, progettata dal designer lombardo Giorgio Saporiti, presente all’inaugurazione, mentre il secondo è “coccolare” gli ospiti offrendo loro un dolce buffet composto da cioccolata calda, tè, caffè e piccola pasticceria.
Artigianato artistico alla vecchia
Rimini - Si tiene fino al 24 dicembre (orari: 9-13, 15-20) la Mostra - Mercato dell’artigianato artistico e tradizionale nella vecchia pescheria in piazza Cavour, organizzato da Confartigianato e
Pescheria
Cna. I più qualificati maestri del territorio espongono e vendono manufatti tipici della tradizione: tele stampate ruggine, oggettistica in terracotta, ceramiche e maioliche decorate a mano.
Regali “squisiti” per le
Alberghi Tipici Riminesi
Feste
Rimini - È stato presentato lo scorso 24 novembre il progetto Alberghi Tipici Riminesi. L’associazione riunisce tutti gli imprenditori del settore che vogliono valorizzare la struttura e la gestione del tipico albergo riminese. Infatti, l’adesione al marchio comporta un decalogo di caratteristiche comuni a tutti; tra queste, la vicinanza al mare, l’architettura stile “vernacular”, la presenza del parcheggio privato o convenzionale, l’accoglienza “calda” della gestione familiare, che è parte integrante dell’impresa e la gastronomia tradizionale del territorio. (G.B.)
Premio ad Andrea Muccioli Rimini - Il “Paul Harris Fellow”, la più prestigiosa onorificenza rotariana è stata consegnata dal Rotary Club Rimini Riviera ad Andrea Muccioli. La consegna è avvenuta nell’ambito di una visita del Rotary per incontrare i ragazzi della comunità ed assistere insieme ad un concerto dell’Ensemble Strumentale del Teatro alla Scala. Enrico Santini, presidente del Club, ha spiegato che l’onorificenza riconosce e premia chi si distingue per l’attività di servizio: la comunità di San Patrignano ne è un esempio straordinario. Al termine dell’incontro, il presidente ha ribadito a Muccioli l’invito ad accettare la carica di socio onorario del Rotary Club. (G.B.)
12 | IN Magazine
San Patrignano - A Sp.accio, dopo i festeggiamenti per il primo compleanno del locale (nella foto) l’atmosfera natalizia si fa sentire. Tante e originali le idee regalo: doni dal significato particolare, che parlano di passione per il lavoro e impegno dopo un passato di emarginazione. Tra le proposte cinture e borse in pelle preparate dal settore decorazioni, sciarpe realizzate a mano dalle ragazze della tessitura, copriletto e plaid in cashmere o lana. Nell’area oggettistica portaritratti e
cornici e un’ampia scelta di candele. Inoltre, all’emporio sono in vendita confezioni regalo, con gli ottimi prodotti enogastronomici accanto a tutte le eccellenze di San Patrignano: dai rinomati vini al miele, all’olio, ai formaggi, ai salumi e ai prodotti da forno con i più classici pandori e panettoni. Disponibili anche i cesti con i prodotti a marchio GoodGoods, vale a dire con quei “beni buoni” che uniscono alla qualità il valore sociale. Per informazioni chiamare: 0541/362111.
Bilancio e progetti del Lions
Rimini - Sono passati 28 anni dal 30 giugno 1981, data di nascita del Club. Dal primo presidente Stefano Cavallari all’attuale presidente (nella foto, il passaggio di consegne tra il Past President Paolo Gianessi e Antonio Galli) tanti gli amici susseguitisi nell’incarico. Il Club si avvia ad intraprendere nuove sfide in vari campi: infanzia, disabilità, storia. L’ultima si è conclusa con l’inaugurazione del nuovo ambiente di svago del reparto di Pediatria (lunghe degenze) dell’ospedale Infermi, di cui il Service si è fatto promotore della raccolta fondi che ha corredato
Malatesta
di apparecchiature tecnologiche l’intero ambiente. Altre iniziative sono: il Service cani guida per vidiolesi, in favore dei bambini disabili, il Service Memoria Carlo Malatesta, il Service toponomastica della Città di Rimini.
In città splende un nuovo
Rimini - In città c’è un nuovo cinque stelle. È stato inaugurato il 21 novembre, i-SUITE, il nuovo albergo di viale Regina Elena, appartenente al gruppo Ambienthotels. Il progetto, ad opera dell’architetto Giovanni Quadrelli, si presentava come una grande sfida per rivoluzionare i preconcetti tipici Ph. Pasquale Bove
Rimini ritorna in Paradiso
Cinque stelle
Rimini - La celebre discoteca riminese, da sempre simbolo della città trendmaker di stili, mode e fenomeni di costume, ha riaperto i battenti il 27 novembre con una nuova gestione. Rossano Mordini e Antonio Grandi, i nuovi patron, intendono recuperare i valori dell’entertainment in Riviera, attraverso modelli espliciti: dal concept inedito di disco dinner, al quello di contenitore trasversale camaleontico, non solo come discoteca tout-court, ma proponendosi anche come location per eventi in grande stile. Il nuovo staff punta sull’apertura annuale sette sere su sette. Il primo evento è stato dedicato a Gianni Fabbri, patron per oltre un ventennio, un debito omaggio ad un guru indiscusso.
Aeffe, partnership con Cacharel San Giovanni in Marignano - Nuova partnership a lungo termine per il Gruppo Aeffe. È stato firmato a inizio novembre l’accordo di licenza con Cacharel per lo sviluppo delle collezioni di prêt-à-porter femminile del marchio parigino. La prima collezione autunno/inverno 20102011 sarà presentata dal Gruppo negli showroom di Parigi, New York, Milano e Tokio a partire da gennaio prossimo. Aeffe è risultato partner ideale per Cacharel, società a gestione familiare. L’azienda parigina assumerà la responsabilità della creatività, delle sfilate e della comunicazione. Il Gruppo Aeffe si occuperà, invece, della produzione e della distribuzione delle collezioni. (G.G.)
14 | IN Magazine
del mondo alberghiero. I lavori sono iniziati nel 2004 con l’obiettivo specifico di costruire un luogo dove le persone potessero sentirsi bene, come in una villa lussuosa, con i domestici come si vorrebbe da una casa accogliente e dunque, contraddicendo i criteri e i numeri che definiscono gli alberghi tipo, a forma di parallelepipedo, dalle camere, i bagni e gli spazi comuni. Da qui, la scelta di eliminare il bancone reception che formalizza il rapporto con i clienti e la richiesta ai progettisti di realizzare le stanze tutte diverse, grandi, dalle forme irregolari e rigorosamente tutte affacciate sulla spiaggia. Infine un’altra idea coraggiosa e non convenzionale: quella di riservare il piano più alto e quindi più panoramico di i-SUITE all’area benessere, collegata con un ascensore alla piscina esterna riscaldata anche d’inverno. (G.B.)
In “Galleria”, le novità
Rimini - A conclusione di una tre giorni all’insegna del trend, sabato 28 novembre, i cacciatori di tendenze si sono dati appuntamento alla Galleria Gorza di via XX Settembre, location per videoproiezioni, all’interno del Festival “Indicativopresente”. La serata è stata occasione per presentare a clienti, architetti e rivenditori, la nuova collezione di arredo da esterno firmata Gorza. Lo spazio riservato all’Outdoor Invernale con oggettistica e complementi da interno ed esterno, si propone come alternativa dai tradizionali percorsi cittadini. Un luogo inatteso che si scopre lentamente, percorrendo la suggestiva galleria, che porta a un cortile dal fascino antico. Il palazzo, recentemente ristrutturato, ha lascia-
Gorza
to inalterata l’atmosfera di ambienti da un sapore classico, che lasciano positivamente sorpresi e rapiti.
Palacongressi da
Esportazione
Rimini - Prosegue il road show estero di promozione del nuovo palacongressi, che continua ad avere grande successo grazie al format “cinque sensi” che fa conoscere il territorio attraverso le performance di testimonial. Dopo la serata di Londra a metà mar-
Andar per
Vini
Santarcangelo - Lo scorso 21 novembre presso la sala dell’ex-lavatoio, Sanguis Jovis, è stata presentata l’edizione 2009/2010 della guida Andar per Vini nei Colli di Rimini che ripercorre la storia del Sangiovese doc Colli di Rimini e altri vini riminesi. Il programma prevedeva in apertura il discorso del presidente del Consiglio Interprofessionale, Stefano Romani,
zo, Convention Bureau della Riviera di Rimini, il 18 novembre, ha riproposto lo stesso format a Bruxelles con il titolo Discover the New Palacongressi di Rimini and the Rimini Riviera with your 5 senses. All’appuntamento, presso Il Gusto di Flamant, punto di riferimento per chi ama la cucina italiana e situato a Grand Sablon Square, uno dei quartieri più esclusivi di Bruxelles, hanno partecipato il presidente di CBRR Mauro Ioli, il direttore Stefania Agostini, lo staff commerciale estero e i consulenti di Meedex che hanno collaborato nella selezione di operatori e giornalisti presenti.
e i saluti di altre autorità quali, Mauro Morri, sindaco di Santarcangelo, Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio e l’Assessore all’agricoltura e attività produttive, Jamil Sadegholvaad. A seguire, si sono svolte varie dissertazioni sulla storia del vino, il territorio e il commercio, una degustazione di prodotti locali in abbinamento a cura della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini e infine, una visita guidata alle Grotte Vinarie e Museo Musas.
La Fiera degli Sposi sbarca a
Riccione - “Riccione sposi” è approdata in città. L’ultimo week end di novembre ha visto il nuovo Palazzo dei Congressi ospitare la prima edizione della fiera che ha coinvolto molteplici operatori del settore fra i quali il Gruppo Leardini con le strutture Locanda I Girasoli e Sporting Restaurant di Misano Adriatico, Villa Mattioli di Rimini, Spiaggia Le Palme di Riccione ed il servizio catering
Riccione
“I Girasoli”. Il Gruppo Leardini sarà presente anche alle prossime fiere di settore. Tra gli espositori molte aziende della zona di Rimini come Atelier Valentina, Bianchini Auto Cerimonia, Catering e Banqueting Italia, Dierre Services&Events, Estetica Elite, Re di Fiori, Mattioli Sposi, Il Sogno della sposa Lei e Lui, Italcamel e alcune di San Marino tra cui Il Giardino delle Meraviglie e Atelier Aimee. (G.B.)
Il mare al Lions Club
Riccione - La presidenza annuale del Lions Club di Riccione ha come filo conduttore il mare. Non a caso il presidente Flavio Rondina è anche al timone del Vela Club Marano. Significativa ed entusiasmante è stata la serata dedicata alla cultura marinara locale. Relatore dell’incontro, che si è svolto al Grand Hotel Des Bains, Marino Pronti, figlio di uno dei più vecchi pescatori di Riccione. Grande appassionato della vita di mare ha pubblicato un libro dal titolo “E Cuchel” dove racconta le tante storie dei pescatori locali narrate tanti anni fa dal nonno Iusep.
Arte e buon vino San Marino - Il Consorzio Vini Tipici di San Marino, che quest’anno festeggia i trent’anni, ha riscosso un grande successo al terzo convegno “Trent’anni di viticoltura a San Marino”, complice il concomitante palcoscenico del concorso Miglior Sommeliers d’Europa, vinto dal romagnolo Luca Gardini, e il concorso artistico/fotografico “Vite Vissute”, vinto da Leonardo Blanco per l’artistico e Marta Penserini per la fotografia. Nella stessa occasione è stato presentato anche il vino creato apposta per la ricorrenza, “Sarmento” da varietà autoctone, che ha meritato un’etichetta speciale: quella riproducente l’opera vincitrice di “Vite Vissute”, continuando così a sostenere il binomio creativo dell’arte e del buon bere. (G.B.)
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Festa e arte da
I 90 anni di Gualtieri Rimini - Il 1° dicembre si è svolta al Grand Hotel, la festa per il novantesimo compleanno di Fernando Gualtieri, maestro dello “Splendore del Reale”. È stata una festa dall’atmosfera commovente, ricca di amore e amicizia, in cui oltre cento persone hanno fatto gli auguri al pittore. Insieme a lui, la moglie Yvette, le figlie Nadia e Myriam, il sindaco di Talamello Francesca Ugolini e gli amministratori del comune che raccoglie il MuseoPinacoteca con le sue opere, la famiglia Valducci, sponsor principale del Museo di Talamello, i signori Zanni di Casa Zanni, e la giornalista Francesca Fabbri Fellini, nipote di Federico. Erano presenti le autorità del Museo della Città di Rimini, Giorgio Marini, Ambasciatore d’Italia a San Marino e tanti altri. (G.B.)
Ambiente Festival: appuntamento al 2010 Rimini - Si è conclusa la prima esperienza di Ambiente Festival, la festa dell’ambiente e del consumo etico voluta dall’Assessorato alle politiche ambientali ed energetiche del Comune e da Rimini Fiera. Con l’inaugurazione di 80 biciclette per il servizio bike sharing è terminata l’iniziativa che ha coinvolto oltre ottomila bambini in 12 giorni di appuntamenti gratuiti in giro per la città. Mostre, giochi, laboratori, spettacoli, percorsi didattici, incontri e un mercatino etico, hanno animato le piazze del centro, offrendo alla cittadinanza e agli ospiti un programma ricco di spunti di riflessione, strumenti per imparare e momenti per divertirsi. L’appuntamento è al prossimo anno, con nuovi progetti e iniziative. (G.B.)
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Giovagnoli
Rimini - Una serata all’insegna dell’arte e della creatività quella organizzata il 12 dicembre presso lo showroom Giovagnoli Collezioni. Un’occasione per incontrare clienti e amici, in prossimità del Natale. La nuova scenografia, realizzata con preziosi tessuti fa da sfondo a una mostra realizzata dai ragazzi del centro educativo Edith Stein. Il progetto fa conoscere una realtà che sperimenta, ogni giorno, una forza creativa capace di superare i propri limiti. Tecniche originali eseguite
dall’atelier di pittura, con una sensibilità unita alla spontaneità dei segni grafici, per comunicare un bisogno irrinunciabile che nasce dal cuore. La mostra è aperta al pubblico in orari del negozio, escluso sabato pomeriggio e festivi, fino al 28 febbraio.
La Superficie
“Attiva”
San Giovanni in Marignano - Oltremateria ha ideato un nuovo modo di fare rivestimento: una superficie continua, realizzata con eco-malta a base d’acqua, eco-compatibile e certificata. Un progetto destinato ad essere punto di riferimento per l’abitare eco-sostenibile, dove la tecnologia si affianca alla ricerca di soluzioni innovative per creare ambienti eco-compatibili, migliorando qualità di vita e salvaguardando l’ecosistema. L’adattabilità di Oltremateria è infinita: pavimenti, superfici interne ed esterne, verticali e orizzontali, con resa perfetta anche su pavimenti radianti, applicabile su superfici piane o curve, oggetti d’arredo e design. Il ri-
Nuove idee, nuove
Imprese
Rimini - Con un innovativo progetto di computer graphic, Renderburo Srl ha conquistato i 20mila euro del primo premio dell’8^ edizione di “Nuove idee nuove imprese”, business plan competition promossa da nove enti della provincia e della Repubblica di San
vestimento si adatta a ferro e cemento, legno e ceramica, plexiglas e vetro. Il gruppo di Oltremateria collabora con diverse aziende, tra cui Centro della Ceramica e Kerakoll (nella foto i fratelli Euro e Loris Casalboni di Centro Ceramica e Gianluca Sghedoni, AD di Kerakoll), Viabizzuno illuminazione, Novedil del gruppo Made, il circuito Best up per l’abitare sostenibile, l’Ordine degli architetti di Rimini. www.oltremateria.it
Marino. La cerimonia-evento di premiazione, “L’innovazione dà spettacolo”, si è tenuta a fine ottobre al teatro Novelli. Il secondo premio di 12mila euro è andato al progetto Assistenza e servizi alla persona, mentre il terzo (6mila euro) a My-Home. La giuria ha inoltre selezionato come meritevoli i progetti Cofani funebri metallici, Faster e Infocasa. (G.G.)
Santarcangelo e Cesena www.biagettiarredamenti.com info@biagettiarredamenti.it
ALVARO BIAGETTI ARREDAMENTI
Essere | Alfredo Aureli
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Tra impresa e
Fondazione
testo Manuel Spadazzi - foto Studio Paritani
“Volevo fare il libero professionista... poi un giorno mio padre venne a chiedermi una mano. Era il 1969.” Alfredo Aureli, di strada, da quel giorno ne ha fatta parecchia: guida l’azienda manifatturiera leader nel mondo nel suo settore e presiede la Fondazione Carim. Lo abbiamo incontrato poche settimane dopo l’inaugurazione della mostra a Castel Sismondo, promossa dallo stesso Ente e che sta riscuotendo un forte interesse.
Qualcuno era comunista. Qualcun altro non era comunista, ma altrettanto insofferente alle baronie che regnavano nell’università. “E io ero uno tra quelli. Un contestatore, uno che partecipava alle assemblee, andava alle manifestazioni… Fui tra i primi studenti eletti nel consiglio della facoltà.” Fa un certo effetto oggi pensare alla ‘primavera’ di Alfredo Aureli, da tanti anni passato dall’altra parte della barricata. Capita, quando si è alla guida di un’azienda leader nel mondo come Scm, e si è il presidente della Fondazione Carim, una delle ‘casseforti’ della città. Le responsabilità non l’hanno mai spaventato, anzi; anche in questi ultimi mesi, così delicati e difficili per l’azienda, morsa dalla crisi che ha costretto a scelte dolorose, come la cassa integrazione per tanti dipendenti.
“Ma io sono sicuro che usciremo da questo momento difficile più forti e solidi di prima. Perché, di fronte alla crisi, abbiamo saputo reagire, riorganizzarci. Stiamo ristrutturando completamente l’attività, e vedrete che Scm sarà ancora la numero uno del mondo. Qualcuno una volta disse a mio padre Lanfranco: voi siete la Fiat di Rimini. Lui rispose: noi siamo molto più della Fiat, perché Scm è leader nel mondo nel suo settore.” Ma questa crisi è davvero il momento più duro nella storia dell’azienda?
“Assolutamente sì. Abbiamo registrato cali del fatturato anche del 50%. Ma ripeto: sono certo che sapremo superare le difficoltà, perché è nel nostro dna fare impresa. Che significa non solo far tornare i conti, ma soprattutto far crescere
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In apertura e in questa pagina, Alfredo Aureli ritratto negli ambienti della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.
valorizzare quello che abbiamo.” Per questo la Fondazione crede nel progetto per il recupero del fossato di Castel Sismondo?
“La rocca va valorizzata, ma non solo la rocca. Penso all’anfiteatro: in epoca romana era uno dei più grandi, dopo il Colosseo. Poi c’è il teatro Galli, che resta una ‘ferita’ ancora aperta.” Il Comune di Rimini ha promesso di iniziare i lavori per il foyer già nel
l’impresa. Nell’interesse dell’azienda, e dei lavoratori stessi. Scm è un bene di tutti, va tutelato. Il nostro motto era e resta l’Invincibile.” Come il nome dato alla prima ‘creatura’ di Scm…
“Sì, ma in realtà la prima Invincibile non era una macchina per il legno, come spesso si è detto, ma un aratro. Lo stesso nome fu poi usato per il primo impianto per la lavorazione del legno.” Un’altra grande sfida è lanciata dalla Fondazione: portare la grande arte, i grandi eventi culturali, a Rimini. E per ora la scommessa della mostra Da Rembrandt a Gauguin a Picasso, inaugurata a ottobre, sem-
zatore della mostra, ndr) abbiamo trovato l’imprenditore capace di eventi di altissimo livello. Diciamo che prima giocavamo tra i dilettanti, ora siamo passati tra i professionisti! E vogliamo continuare a starci.”
2010…
Una grande mostra da sola non ba-
“La situazione del teatro va sbloccata, bisogna avere il coraggio di prendere una decisione, in un senso o nell’altro, e procedere con il recupero. Ma io temo che, di questo passo, non vedremo mai partire i lavori del Galli.”
sta però a risolvere i problemi del
È un po’ il problema di tante opere
centro…
che la città attende da anni. Basti
“Lo ripeto spesso. Rimini ha bisogno di più parcheggi, e di una viabilità adeguata. Non dobbiamo aver paura di costruire un parcheggio per il timore di trovare dei resti archeologici sotto terra… Rinvenire reperti è una risorsa, non deve essere un freno. Dobbiamo saper
pensare al Trc, la metropolitana di costa. Lei è favorevole?
“Parto da una premessa: il Trc è un mezzo pubblico, come tale dev’essere alternativo ai privati, deve togliere traffico dalle strade. Se non è così, e se comporta costi di gestione troppo alti, occorre valu-
bra vinta…
“È la svolta. Ci voleva un grande evento come questo per richiamare a Rimini visitatori da tutta Italia, e persino dall’estero. Quando fu restaurato Castel Sismondo, dopo decenni di degrado e abbandono, sapevamo che era il ‘contenitore’ giusto per dare nuova vita al centro storico di Rimini. Finora però avevamo sempre organizzato tutte le mostre e le iniziative in maniera diretta, e un po’ artigianale. Con Marco Goldin (curatore e organiz-
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Biografia di un “instancabile” Se il motto di Scm è l’Invincibile, quello di Alfredo Aureli potrebbe essere l’instancabile. Nato nel 1944, entra nell’azienda fondata dal padre e da Gemmani nel ’69. Nel 1979 diventa l’amministratore delegato, incarico che ricopre tuttora. Ha contribuito a sviluppare l’attività del gruppo creando nuove attività, acquisendo aziende e costituendo importanti joint-venture in tutto il mondo. Oggi il gruppo Scm (comprese le aziende acquisite) vanta 22 stabilimenti produttivi, 26 filiali e circa 3800 dipendenti. Nel 1984 ha costituito Aetna Group, che realizza macchine per l’imballaggio, diventata leader mondiale nel settore. Da un anno e mezzo è presidente della Fondazione Carim, ma è anche socio e consigliere di diverse società, come Marche Capital (finanziaria di partecipazione in attività industriali), New Energy Development (holding per la produzione di energie alternative) e Ned Silicon (produce silicio per pannelli fotovoltaici).
A destra, in montagna con la figlia Valentina. Sotto, Aureli insieme alla moglie Raffaella, al figlio Enrico e al nipote Lanfranco, che porta lo stesso nome del bisnonno, e padre di Alfredo, fondatore di SCM.
tare bene… Resta il problema della ferrovia: è caduto anche il muro di Berlino, ma a Rimini non riusciamo proprio ad abbattere il ‘muro’ della ferrovia. L’ideale sarebbe interrarla, ma è un’utopia. Almeno la si potrebbe sopraelevare, per alcuni tratti. In tutti i casi, quando si fanno investimenti come quello del Trc, bisogna sempre avere una visione.” E lei che visione ha dato alla Fondazione, in quest’anno e mezzo da presidente?
“Ho cercato di renderla più efficiente. Ora ci sono commissioni che lavorano sui temi specifici, e anche il direttore generale può così lavorare in migliori condizioni. Con me è diventata più azienda… È più forte di me: sono nato in un’azienda. Da bambino andavo spesso a vedere gli operai al lavoro, in officina e in fonderia.” Ha cominciato a lavorare in Scm esattamente 40 anni fa, nel 1969. E da 30 anni è l’amministratore delegato. Ha mai pensato, quand’era più giovane, di fare altro?
(Aureli ride di gusto, prima di rispondere…) “Ho studiato Economia, anche se molti, non sapendolo, mi chiamano ingegnere. Dopo la laurea ho iniziato da praticante nello studio di un commercialista. Volevo fare il libero professionista. Poi un giorno mio padre venne a chiedermi una mano. Era, il 1969, l’anno in cui il sindacato entrò in Scm, c’era appena stato uno sciopero. Il primo sciopero nella storia dell’azienda, e mio padre proprio non sapeva come affrontarlo.” Anche i suoi figli, Valentina ed Enrico, hanno continuato la tradizione…
“Fin da piccoli li ho portati con me in viaggi d’affari. Giappone, Brasile, Stati Uniti. Lo facevo perché imparassero, da subito, che lavoro faceva il padre e cosa rappresentava Scm. Ma non gli ho imposto nulla, hanno scelto loro di lavorare nelle aziende di famiglia, dopo la laurea. A proposito: Valentina ha studiato Economia, mentre Enrico si è laureato in Ingegneria al Politecnico. Finalmente abbiamo un ingegnere in casa Aureli.” Tra gli impegni in Scm, in Fondazione, e in Europa come rappresentante per l’Italia del consorzio Manufuture, quanto tempo riesce a dedicare a sua moglie e ai suoi figli?
“Tutto il tempo che ho. Siamo poco mondani, noi. E poi sono appena diventato nonno per la quarta volta. Così ci ritroviamo nella mia casa a Verucchio… Un posto incantevole, con un grande parco. Ti senti a contatto con la natura. Quest’anno, per la prima volta, ab-
biamo anche fatto anche l’olio con le nostre olive. E poi c’è la caccia, grande passione. Mio nonno e mio padre erano cacciatori. Anche mio figlio Enrico si è appassionato.” Che ricordo ha di suo padre Lanfranco?
“Mi ha trasmesso molti valori, a cui ho cercato di dare continuità. Una volta mi dettò le sue cinque regole per condurre l’azienda. La prima: il cliente è al primo posto. La seconda: l’azienda è al di sopra di tutti. La terza: la lealtà, la trasparenza, l’onestà pagano sempre. La quarta: la motivazione e la gratificazione dei collaboratori sono la forza di un’impresa. Infine, l’ultima: dobbiamo essere i leader nel mondo, i numeri uno!” IN
Ambasciatore del manifatturiero Pochi sanno che Aureli è ‘ambasciatore’ dell’Italia nel prestigioso Manufuture, gruppo che riunisce le più grandi aziende del vecchio continente nel settore del manifatturiero. Insieme, le imprese che fanno parte del gruppo (voluto dall’Unione Europea) danno lavoro a decine di milioni di persone. Peculiarità di Manufuture, di cui Aureli è membro incaricato per l’Italia, è la costante ricerca e innovazione nel settore. “L’innovazione è tutto. Solo così possiamo tenere testa alla concorrenza del resto del mondo”, ricorda orgoglioso Aureli, che presiede anche uno delle commissioni di lavoro di Manufuture.
Approfondire | Rimini Fiera
Dietro la
macchina da
Fiera testo Giorgia Gianni
Esiste una cittĂ temporanea capace di fare incontrare migliaia di persone in poche giornate. Ăˆ Rimini Fiera, cuore che batte da oltre sessant’anni e oggi conta oltre 110 dipendenti. Siamo andati nel backstage, per conoscerne meglio i suoi meccanismi organizzativi.
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C’è una città nella città che ogni volta si presenta diversa ai visitatori. Una “città temporanea” capace di fare incontrare migliaia di persone in poche giornate. È Rimini Fiera, la cui attività non si esaurisce nell’arco delle date di un salone, ma si sviluppa costantemente lungo tutto l’anno. Un po’ come accade su un set, o nell’allestimento di uno spettacolo: dietro ciò che il pubblico vede nell’arco di una giornata, pulsa il lavoro di mesi di centinaia di persone che fanno funzionare una “macchina” estremamente complessa. Rimini Fiera SpA è un cuore che
batte da oltre 60 anni nella città, operando sul mercato interno e su quello internazionale. Presieduta da Lorenzo Cagnoni e diretta da Piero Venturelli, vede quali soci pubblici Comune di Rimini, Provincia e CCIAA con quote eguali e, per il restante 14,88%, contempla soci privati (organizzatori fieristici, mondo dell’industria associazioni, istituti di credito…). Oggi conta oltre 110 dipendenti e un’organizzazione commerciale articolata in 3
business unit.
Organizzare una fiera non significa semplicemente inviare lettere ad espositori e visitatori, vendere
spazi e aprire i padiglioni. È invece un progetto strategico che va definito, costruito e realizzato quotidianamente. Per questo, oltre a possedere un proprio quartiere fieristico (168 mila metri quadrati in 16 padiglioni progettati dallo studio GMP di Amburgo), Rimini Fiera organizza direttamente ed è proprietaria dei marchi della maggior parte delle 37 manifestazioni che ha in calendario, tra annuali e biennali, alcune di leadership mondiale. In particolare presidia 4 distretti economici (Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel
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& Food Industry) con manifestazioni ad alta specializzazione. Costruire un progetto strategico di fiera significa perciò diventare esperti dei settori economici d’interesse, conoscerne i mercati, i comparti, le aziende, i professionisti. Significa costruire reti relazionali che facciano incontrare gli operatori di un mercato. Un progetto che ogni anno è diverso in termini di contenuti, opportunità di realizzazione e comunicazione, perché il mercato non è mai uguale a se stesso. L’organizzazione di una fiera sollecita quindi una serie di competenze differenti: strategiche, relazionali, di contenuto, di comunicazione. Banalmente, non basta “sapere le lingue”: oggi le competenze dei consulenti di Rimini Fiera sono di marketing internazionale, comunicazione, formazione, finanza, informatica, architettura, ingegneria gestionale. Un lavoro che richiede energia, dinamicità, capacità di fare squadra. Sempre di più, poi, l’attività della Fiera si interconnette con il territorio, unico per la vastissima of-
ferta di alberghi, ristoranti, locali, leisure, cultura. Rimini e la riviera In apertura due immagini dei padiglioni durante la recente fiera Ecomondo. Qui sopra, dall’alto, Lorenzo Cagnoni presidente dell’ente e Piero Venturelli, direttore.
offrono formidabili opportunità per la clientela d’affari e rappresentano un forte elemento aggiuntivo di identità, e di diversità dai competitor, per i progetti di Rimini Fiera. Partecipare ad una fiera qui significa poter fare business in un territorio non solo piacevole, ma anche caratterizzato da sempre dalla spinta verso il futuro, capace di anticipare i tempi. E, per il territorio, Rimini Fiera significa produzione di reddito: gli indicatori accettati internazionalmente stimano una ricaduta positiva pari a 10/12 volte il volume economico sviluppato (il che significa una ricaduta economica sul territorio riminese pari ad almeno un miliardo di euro). Un indotto che ricade non solo su ristoranti e alberghi, ma anche su artigiani, tecnici, professionisti, commercianti che contribuiscono alla riuscita di ogni manifestazione, curata fino alla scelta dei fiori per comporre il mazzo con cui ornare uno spazio. Oltre alla capogruppo Rimini Fiera Spa, che organizza le manifestazioni, gestisce il quartiere e coordina l’attività delle control-
I numeri del Gruppo Il fatturato consolidato ha sfiorato nel 2008 i 100 milioni di euro (di cui 77 originati dal business fieristico-congressuale), in crescita del 13,6% sul 2006, anno di comparazione utile per la presenza delle stesse manifestazioni. Il margine operativo lordo (mol) ha toccato quota 23,1 milioni di euro migliorando il risultato del 2006. L’utile ante imposte è stato di 5,7 milioni di euro. Per quanto riguarda la capogruppo, Rimini Fiera Spa, il fatturato 2008 è stato di 64 milioni di euro (+11% sul 2006), con un mol di 19,6 milioni di euro (- 5,4% sul 2006). In totale, nel 2008, Rimini Fiera Spa ha registrato 13.330 espositori (12.032 nel 2006), 1.725.563 visitatori (1.198.756 nel 2006) e 1.270.328 mq venduti (1.126.164 nel 2006).
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Un’immagine suggestiva dell’ingresso della Fiera. Nel 2010 sono in programma a Rimini 33 manifestazioni.
Il calendario 2010
late, il Gruppo si compone di nove società. Tra le altre, Ttg Italia, atti-
va nel settore editoriale e fieristico, Convention Bureau della Riviera di Rimini, che gestisce l’attuale Palacongressi della Riviera di Rimini ed è incaricata di promuovere e commercializzare il nuovo Palacongressi; Promospazio, nel campo degli allestimenti fieristici; Summertrade, nel settore ristorazione e catering; Prime Servizi, per la fornitura di servizi alla collettività; Exmedia, che organizza la Borsa Internazionale del Sistema Congressuale ed Incentive. Vi sono poi le società collegate e partecipate. Come Fairsystem, in partnership con Bologna Fiere per l’internazionalizzazione delle
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manifestazioni; Aeradria, società dei servizi aeroportuali di Rimini; UniRimini, per la gestione del locale polo universitario. Il Gruppo detiene inoltre un’importante partecipazione nella Società Palazzo dei Congressi, incaricata di realizzare il nuovo Palacongressi di Rimini, anch’esso su progetto dello studio GMP. La prima pietra è stata posata il 27 settembre 2007. Il valore globale dell’investimento è di 111 milioni di euro per una struttura dalla capienza complessiva di 9300 posti, un’area servizi, ristoranti, centri di ristoro e un sistema di mille parcheggi interrati, una delle più alte disponibilità di posti tra le location congressuali europee. IN
33 manifestazioni il prossimo anno a Rimini Fiera. Si parte il 23 gennaio col Sigep, salone della gelateria, a cui si affiancherà il SiGift, dedicato a bomboniera e regalo. Poi un febbraio dedicato all’alimentazione: dal 21 al 24 tornano Mia, Pianeta Birra, Mse, Oro Giallo e DiVino Lounge. Marzo apre con l’intrattenimento di Enada Primavera e Ber, bowling eventi Rimini, dal 17 al 20, mentre dal 26 al 28 accenderà i motori My special car show. Aprile inizia col glamour di White&Blue (dal 2 a Marina di Rimini) e prosegue con lo spettacolo del Sib (18-20) e col ritorno di Technodomus (20-24). Maggio è il mese del benessere: dal 13 RiminiWellness, dal 26 fino al 6 giugno Rimini danza sportiva (campionati italiani), dal 27 al 29 Amici di Brugg. Giugno vedrà dall’8 all’11 la prima edizione di Packology, mentre l’1 e 2 luglio il nuovo Palacongressi ospiterà Btc International. Ad agosto i padiglioni si aprono per il Meeting (22-28). In settembre torna dall’11 Mondo Natura, affiancato alla rassegna Luoghi. Dal 27 la 22a edizione di Tecnargilla. Ottobre inizia con Enada Roma, dal 14 tornano Sun e Giosun e dal 22 la 47a edizione di Ttg Incontri insieme a Tti - Travel trade Italia. Novembre fitto: dal 3 al 6 protagoniste sostenibilità ed energia con Ecomondo, Key Energy, EnergYes e Ri3. Dal 20 torna invece Sia Guest, alla 60a edizione. Il ricco 2010 chiude col Salone della Giustizia, dal 2 al 5 dicembre.
Incontrare | Patrizia Rinaldis
Regina dell’
Accoglienza
testo Maria Cristina Muccioli - foto Riccardo Gallini
Dopo i successi raccolti durante il primo mandato, Patrizia Rinaldis è da poco stata riconfermata presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini. “La nostra accoglienza continuerà ad essere declinata con le regole che ci hanno fatto apprezzare in tutto il mondo: attenzione alla persona in primo luogo”: questo e altro ci ha raccontato durante l’incontro con lei.
Non a caso Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini, sceglie come location per questa intervista l’ultimo nato fra gli alberghi della Riviera: l’Isuite di Maurizio Ermeti, il cinque stelle presentato alla stampa a novembre e che viene inaugurato questo Natale. “Oggi questo è il fiore all’occhiello dell’offerta alberghiera della nostra città - spiega - e in un certo senso ne rappresenta l’evoluzione: modernità e high-tech, pur mantenendo un’anima tutta riminese, dove l’accoglienza continuerà ad essere declinata con le regole che ci hanno fatto apprezzare in tutto il mondo. Attenzione alla persona in primo luogo.” Nella scia della riminesità il racconto di Patrizia si fa appassionato
e introduce subito alla sua storia personale, come esempio delle tante che costituiscono il vero punto forte del turismo romagnolo. E quasi sempre queste storie hanno come protagoniste le donne. Ca-
parbie, tenaci, professionalmente preparate o con tanta voglia di imparare: le arzdore del Duemila. “Quando ho iniziato ad occuparmi autonomamente dell’hotel Ivano, di proprietà della famiglia di mio marito, avevo appena 24 anni ed ero sposata da poco - racconta Patrizia. Il contratto con l’affittuario era scaduto e mi fu proposta la gestione diretta. Una vera sfida, visto anche che non avevo alcuna esperienza nel settore!” Sfida raccolta, col coraggio di chi era abituata ad affrontare battaglie piccole e grandi. “A scuola mi attivavo su qualsiasi
problematica, ero sempre critica, con la spinta a misurarmi su tutto. A 18 anni ho anche conseguito il brevetto di arbitro di calcio e ho perfino diretto diverse partite nei tornei maschili. Poi c’è stato il periodo in cui volevo fare la crocerossina. Sono stata anche valletta per una televisione locale. Mi sono diplomata in ragioneria e iscritta alla facoltà di Scienze del Turismo continuando a fare mille lavoretti estivi, cosa normale per chi abita in zone balneari. Appena maggiorenne sono arrivata ad avere quattro lavori in contemporanea per potermi pagare un viaggio a Londra a cui tenevo molto.” Una ragazza dalle mille potenzialità che si improvvisa albergatrice, dunque? “Non è stata proprio un’improv visazione - specifica
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Patrizia - perché una volta presa la decisione mi sono subito impegnata nella formazione, sempre spinta dal motto ‘ce la posso fare!’. Quindi ho frequentato un corso per manager di imprese turistiche e un master per imprenditrici turistiche. All’inizio i rappresentanti e i fornitori che ricevevo mi chiedevano: ‘c’è il babbo?’. Questo per dare un’idea di come non sia semplice, per una donna giovane, farsi rispettare per il suo valore professionale, a prescindere dall’aspetto e dall’età.” L’hotel di famiglia con Patrizia è cresciuto, anche se non in termini di metratura (ha tuttora 33 camere). Migliorato nell’immagine ma, specialmente, nella qualità del
servizio, che si è adeguata ai tempi sempre rispettando la vocazione riminese che prevede il massimo coinvolgimento delle persone nei vari processi. “Il cliente tipo delle nostre strutture identifica l’albergo con chi lo gestisce: non dice ‘vado
all’hotel Ivano’, bensì ‘vado dalla Patrizia’. E questa, dal mio punto di vista, è una grande gratificazione per il lavoro svolto.” Ma anche la giovane Patrizia è cresciuta. Innanzitutto è diventata madre di un ragazzo che oggi ha 17 anni (“La conciliazione fra lavoro e famiglia è stata possibile solo con molto sacrificio…”). In parallelo, ha conquistato un ruolo importante per la città grazie all’incarico alla presidenza dell’Associazione Alber-
gatori, che nello scorso ottobre è stato prorogato per altri tre anni.
“Se per certi versi il primo mandato era nella scia del predecessore Maurizio Ermeti, con la conferma penso si sia voluto riconoscere il lavoro svolto da Patrizia Rinaldis come persona. E di questo sono molto orgogliosa. Anche perché, come donna, spesso l’unica in tavoli di decisione ‘al maschile’, devo misurarmi quasi quotidianamente con stereotipi duri a morire.” Ma anche queste difficoltà di genere non la spaventano. Perché, come imparato dalla saggezza della nonna… “misurarsi con gli ostacoli è gratificante, visto che il giorno e la notte sono realtà con cui dobbiamo comunque convivere.” IN
In apertura e sotto Patrizia Rinaldis fotografata all’I-suite, il nuovissimo cinque stelle sorto a Rimini.
L’Associazione Albergatori di Rimini Aia Rimini, che associa 800 alberghi sui 1.150 presenti sul territorio comunale, è una realtà consolidata, con voce in capitolo nei vari tavoli istituzionali. A livello politico partecipa con autonomia alle grandi scelte economicoturistiche della città, forte della rappresentatività guadagnata nel tempo. Parole d’ordine sono: leadership nel settore turistico non solo riminese, valorizzazione delle imprese alberghiere, ampia partecipazione degli associati, creatività e innovazione. Da ottobre 2009 i consiglieri sono 19, 6 dei quali rivestono la carica di vice-presidente (2 per ogni zona). Con le sue 3 sedi (Rimini, Viserba, Rivazzurra) e i suoi 25 dipendenti, Aia Rimini offre ai soci anche servizi di carattere sindacale e tecnicocontabile.
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Progettare | Roberto Ricci
Ordine e
Progresso
testo Monica Gasperini - foto Riccardo Gallini
Dal 7 ottobre Roberto Ricci presiede l’Ordine degli Architetti della provincia di Rimini. Il suo programma punta su partecipazione e unione, senza dimenticare il potenziale “poetico” di una professione che oscilla tra arte e tecnica.
Classe 1965, Roberto Ricci architetto riminese lontano dalle mode, ci racconta l’importanza della dimensione domestica e individuale rapportata anche al progetto a larga scala. Impegnato come presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia con una nuova formula di ‘vita’ dell’Ordine, non dimentica il potenziale poetico dell’architettura che, come ogni poema, deve necessariamente svilupparsi lungo un percorso giocato sulle differenze.
gli iscritti anche attraverso i nostri familiari; conoscerci e incontrarci anche con attività del tempo libero - manifestazioni e viaggi culturali ma anche semplici cene - che consentano di frequentarci anche al di fuori dell’attività professionale. L’Ordine coi suoi iscritti deve diventare il posto dove ‘ti vai a ritrovare’. Dove ‘bere un caffè’, dove incontri un amico collega. L’Ordine è ‘il luogo’ degli architetti, dell’energia, del confronto.”
Dal 7 ottobre è presidente dell’Ordi-
Come intende avviare il processo di
ne degli Architetti, con un program-
comunicazione diretta fra Ordine e
ma che punta soprattutto su “parte-
iscritti?
cipazione e unione” degli iscritti. Ci
“Stiamo lavorando al nuovo portale, che permetta agli iscritti di accedere velocemente a tutte le informazioni territoriali, ai concorsi nazionali e internazionali e a tutti i dati necessari al miglior svolgimento della professione. Un sito in continua evoluzione.”
parli di questo nuovo rapporto.
“Il Consiglio dell’Ordine da me rappresentato (composto dal vicepresidente Tullio Salvato, dal segretario Enzo Pompili, dal tesoriere Anna La Guardia, dai consiglieri Luca Bernardi jr, Massimo Bottini, Diego De Gregori, Eleonora De Nicolò, Pierluigi Pianori, Andrea Rattini, Marco Zaoli, ndr) è fermamente convinto che sia oltremodo fondamentale ritrovare il senso d’appartenenza e unione tra tutti
Cultura del Paesaggio, dell’identità territoriale e beni storici architettonici con l’impegno di conoscere, studiare e monitorare le trasformazioni del paesaggio proprio in questi luoghi ad altissima valenza ambientale e culturale; vogliamo assumerci la responsabilità del nostro ruolo di unici operatori autorizzati, così come la convenzione europea del paesaggio sottoscritta a Firenze nel 2000 e che proprio nel 2010 ne ricorre in decennale, ci assegna.” Qual è la tipologia di città di succes-
Col recente inserimento dei sette co-
so da seguire? Quali i progetti e le
muni della Valmarecchia, all’interno
realizzazioni che, da questo punto
della Provincia, che tipo di dialogo
di vista, costituiscono i modelli più
pensa di sviluppare?
riusciti e significativi?
“È stata subito costituita dal consiglio una commissione denominata
“La Spagna in questi ultimi anni ci ha dimostrato che oggi è anco-
IN Magazine | 35
In queste pagine, l’architetto Roberto Ricci fotografato nel suo studio.
ra possibile costruire in termini di città. Esempi significativi sono visibili comunque in molti altri paesi, dall’Olanda alla Finlandia e Danimarca: in tutte queste nazioni le politiche dell’abitare hanno portato l’architettura contemporanea a esprimere il suo meglio. Direi che la Spagna, per la storia delle sue città e per la cultura della sua gente, è la più vicina a quella italiana e dunque l’esempio da seguire. Credo che il loro merito più grande sia nel riuscire a far dialogare il nuovo con l’esistente creando nuovi brani di città oltrepassando in questo modo anche l’importanza della sola bellezza dei singoli manufatti architettonici. In Italia credo che qualcosa si stia muovendo in questa direzione, vedi gli esempi urbanistici del quartiere di Novoli a Firenze o, più di recente, il PRG studiato per Modena dove si ragiona in termini di saturazione dei vuoti e si incentiva la costruzione di edifici a ‘corte’.” Qual è il mix di architettura e servizi che deve contraddistinguere oggi Rimini?
“Non credo che la città sia solo la somma di tanti edifici e molte strade, piuttosto delle relazioni e delle attività umane che in essa si creano. Ciò che rende difficile la progettazione urbanistica è proprio quest’aspetto, non essendo sufficiente creare edifici belli, bisogna
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riuscire a creare un ambiente in cui sia possibile vivere. E l’uomo per vivere non ha bisogno solo della propria casa, ma di spazi per lo svago, il lavoro, gli acquisti, lo sport. Questa formula, apparentemente semplice, diventa complicata nel momento in cui configge con logiche che non hanno molto a che vedere con le esigenze dell’uomo.” Quanto incide l’architettura nel successo di una città?
“Nel suo significato più ampio e profondo unitamente agli uomini forma la città stessa, quindi un’architettura pensata per l’uomo e le sue esigenze crea sempre una città di successo perché palcoscenico della vita dei suoi abitanti.”
nostro water front, solo scelte coraggiose possono portare a una nuova cartolina della città capace di renderla riconoscibile a livello mondiale per competere con le più rinomate città di mare. Basti pensare a come hanno inciso scelte radicali su città fortemente degradate come Bilbao. Ma questo deve essere unita a una visione globale e concreta che coinvolga tutta la città.” Ci parli dei suoi progetti per la città.
“Dovrebbe crescere forse più lentamente e andando a modificare i così detti vuoti urbani, costruendo un tessuto ricco di relazioni visive e sensoriali, senza occupare in modo causale e caotico spazi enormi, pregiudicando lo sviluppo futuro. Tutto quello che interessa in modo significativo dovrebbe essere realizzato mediante ‘concorsi di progettazione’ e coinvolgendo maggiormente i cittadini, oggi messi semplicemente a conoscenza di quanto deciso.”
Quali obiettivi si è posto nell’opera-
Ci sono dei progettisti “archistar”
zione di riposizionamento architet-
coinvolti in questa operazione?
tonico della città?
“Parlare di ‘archistar’ in una logica di sviluppo partecipato e una scelta del miglior progetto non ha senso perché sicuramente i grandi studi sono oggi garanzia di buon progetti, ma non è scontato che sia quello che meglio si adatta alle esigenze della città.”
“L’obiettivo non è portare l’architettura al centro delle questioni di Rimini, bensì l’uomo. Oggi qui come in molte altre città del mondo si parla di architettura impropriamente, definendo con questo termine tutto ciò che è costruito; in realtà a mio avviso tale definizione la merita solo ciò, che costruito, migliora le condizioni di vita dell’uomo.”
di cui parla Italo Calvino nelle sue
Cosa ne pensa del progetto firmato
Lezioni Americane possono essere,
dal grande architetto francese per
per lei, direzioni di sviluppo per una
Coopsette per dare un nuovo volto
città contemporanea?
al lungomare?
“Dovrebbero in realtà informare ogni gesto della nostra esistenza.” IN
“Ben venga una visione nuova del
“Leggerezza”, “ rapidità”, “esattezza”, “visibilità” e ”molteplicità”. Ne
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Visitare | Maranello Rosso
38 | IN Magazine
La signora in
Rosso
testo Patrizia Santini - foto Filippo Pruccoli
Da vent’anni Sandra Lodi Vetrano è “alla guida” di Maranello Rosso, non solo un museo automobilistico su vita, opere, imprese di Enzo Ferrari e della sua Scuderia, ma un vero paradiso per tutti gli appassionati del “Cavallino”.
Il Progetto Maranello Rosso compie i primi 20 anni, un’età adolescenziale da un lato, che sembra rilasciare all’interno degli ambienti quel senso ‘giovanile’ che le è proprio, lo stesso che fa sgranare gli occhi per poi rattristarli scorrendo frammenti della sua storia, passaggi malinconici. Nello stesso tempo sono più che sufficienti per stabilire il successo di un’idea nata a metà degli anni ’80 per volere di Enzo Ferrari e dell’amico, nonché pilota del Cavallino, Fabrizio Violati, considerato a tutt’oggi uno dei maggiori collezionisti. Io stessa, aprendo una delle porte di vetro del Museo, che svetta chiaro in zona Rovereta, con una splendida facciata sulla superstrada che collega la riviera alla Repubblica di San Marino, mi sono sentita risucchiare in uno spazio ‘magico’. E quando le porte si sono chiuse alle mie spalle, il tempo ha perso i suoi confini. La struttura presenta alcuni “must” dettati dallo stesso Ferrari, oggi divenuti distintivi del marchio: dal famoso pavimento in asfalto alla
sua collocazione in Repubblica, luogo emozionalmente caro al Drake, meta di usuali e importanti passeggiate col figlio Dino, momenti di
riflessione per Enzo poi descritti nella sua stessa biografia “Ferrari 80”. Un passaggio di testimone ideale tra Ferrari e Violati, pensando a una struttura che potesse ripercorrere la storia dell’uomo e delle sue vetture. Sulla scia del neonato GP di Formula 1 di San Marino, Violati, sospinto dalla lungimiranza del Governo Sammarinese che aveva compreso le potenzialità di un’opera e di un tema così importante stabilì le basi del primo Museo Ferrari della Storia, con un percorso di vetture unico e dal nome fortemente evocativo. Maranello è la metafora di un sogno e Rosso il colore del successo, della passione, aggettivi che calzano perfettamente su Sandra Lodi Vetrano che nel 1989 accetta la sfida di realizzare il progetto di creare il Museo su vita, opere e imprese di Enzo Ferrari. È lei al ponte di comando, ed è così che la vedo la prima volta, all’interno del Museo,
mentre veloce sale le scale interne, uno sguardo verso di me, un sorriso, prima di perdersi nelle sale alte. Ricompare poco dopo, scendendo un’altra scaletta di metallo e raggiungendomi accanto ad alcune auto in esposizione. Si vede la sua passione, la si percepisce, niente di lei è superfluo, fuori da quel posto. Longilinea, abbigliamento casual, lineamenti intensi e liberi come gli occhiali che tiene appesi al collo, color ciclamino acceso. Un tocco, affatto casuale, quello che secondo un linguaggio non verbale, ci parlerebbe meglio di lei. Ha un background intenso e anni trascorsi nel mondo dei motori, oltre ad aver viaggiato e vissuto a lungo all’estero. Ascoltarla mentre mi parla di questa sua ‘piccola grande creatura’, mi affascina. Com’è nato questo incarico che ha cambiato le tue abitudini di vita?
“In particolare per questo progetto è stata proprio l’idea fin dall’inizio di raccogliere la sfida di creare una struttura con la primaria intenzione di salvaguardare per il pubblico di tutto il mondo un patrimonio
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In apertura e a fianco, Sandra Lodi Vetrano all’interno dei musei Maranello Rosso, progetto di cui si occupa dal 1989.
Prossimi eventi?
culturale unico, un’eccellenza dello stile.” Cosa ti fa provare tanta passione verso il mondo dei ‘motori’?
“È nata vivendo il mondo della Formula 1 a stretto contatto coi campioni degli anni’70/’80, quando il circus era più umano e si misurava lo spessore di ogni carattere, era un momento particolare. Incontrai Enzo Ferrari rimanendone affascinata; così quando mi staccai dall’incarico in ANSA, produttore internazionale di ricambi auto, raccolsi la sfida dell’amico Fabrizio Violati e la sfida era proprio Maranello Rosso.” Perché a tutt’oggi non c’è nessuna donna che spicchi tra i piloti automobilistici?
“Oggi in America e in altri paesi c’è qualche nome interessante, la Formula 1 sta cambiando e l’elettronica favorirà probabilmente anche l’avvento delle donne; un tempo era uno sport duro anche fisicamente e comunque va da sé che per diventare campioni bisogno volerlo fin da bambini e come sai le donne sognano di essere principesse e gli uomini cavalieri! Un pilota incarna il mito del cavaliere del passato forse…” Per seguire, spesso anche fisicamente, questa tua passione, quan-
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to hai sacrificato della tua vita?
“Sacrifici se ne fanno sempre, sia chi si occupa 24 ore su 24 della casa sia chi è fuori casa spesso. Posso dire di averci messo tanta passione nel lavoro e di aver sempre coinvolto e condiviso tanto di quello che facevo con la mia famiglia e viceversa. Ricordo viaggi intercontinentali portando mio figlio che aveva appena 6 anni… momenti bellissimi che hanno fatto bene ad entrambi.” Obiettivi o ambizioni relative al Museo?
“Maranello Rosso è molto famoso tra poche persone, in questo c’è un senso elitario non dato dallo status economico; il desiderio sarebbe veicolarlo verso ogni tipo di pubblico, portarlo a luogo d’incontro dedicato agli eventi ma soprattutto lavorare assieme a San Marino e Rimini, perché siamo tutti convinti che il tema motori e questo marchio ben ci rappresenta all’estero ed è un forte traino per il tutto comparto Turismo e Corporate Travel con incentive aziendali e conferenze. Attività che vanno da percorsi didattici a format più esclusivi come la Prova Vettura Ferrari. Poi penso alla Fieta, alle Associazioni Alberghiere e al pubblico internazionale, che è il futuro.”
“MilleMiglia 2010, sia quella storica che il Ferrari Tribute con un bellissimo programma dedicato al pubblico per seguire la corsa da ‘addetto stampa’; Maranello Rosso Tour, cioè la possibilità di portare queste vetture in un tour itinerante al di fuori dei confini regionali e nazionali come testimonial coinvolgendo aziende ed enti convinti dell’importanza della comunicazione; il Festival dei Motori, moderno concorso di design dinamico per vetture con la possibilità di coinvolgere club, proprietari e pubblico gravitando sia su San Marino, Rimini e San Leo. Tanto lavoro stiamo facendo con Fiat in quanto il nostro Museo Abarth è il più grande al mondo e le ambizioni dell’azienda sono alte, per cui potremmo fare diverse cose, per il pubblico giovane e per i club storici. Probabilmente saremo a Misano con qualcosa d’interessante.” IN
Musei Maranello Rosso Punto di riferimento per gli appassionati di tutto il Mondo la struttura è interamente dedicata ai temi del Design e dello Stile del ‘900 . Per il pubblico oltre a visite guidate e percorsi didattici è possibile prenotare format particolari tra i quali la “Prova Vettura” o partecipare a eventi sia privati che pubblici, sportivi, culturali o di costume. Come arrivare: All’uscita A 14 Rimini Sud, procedendo sulla Strada Statale, direzione San Marino, dopo 7 semafori, 300 metri sulla destra, voltare in direzione Falciano e immediatamente a destra si trova la sede dei musei.
R i s t o r a n t e
R i g h i :
l ’ a r t e
d e l
d e t t a g l i o
Due ambienti e due cucine: al primo piano il ristorante con una particolare ricerca sui piatti e un’ottima carta dei vini, e al pian terreno l’osteria per una proposta più snella e vivace.
Piazza della Libertà, 10 47890 San Marino (RSM) Tel. 0549.991196/991970 Fax 0549.990597
Vincere | German Scarone
Parola di
Capitano
testo Andrea Manusia - foto Riccardo Gallini
È partito da Buenos Aires a soli quindici anni e oggi è un riminese al 100%. German Scarone è il capitano e playmaker della Riviera Solare, i Crabs. Che sono finalmente tornati a far sognare i tanti tifosi della pallacanestro in biancorosso.
Nella sua tipica inflessione ispanica, la “esse” suona chiaramente in romagnolo. Se ne è andato di casa da Buenos Aires a soli 15 anni, ed oggi, a quasi 20 di distanza, è riminese al 100%. Stiamo parlando del cestista German Scarone, capitano e playmaker tutto cuore e istinto della Riviera Solare, i Crabs, che dopo qualche anno di letargo sono tornati a far sognare i tifosi del basket biancorosso. Abbiamo incontrato German in un caffè del centro storico, a due passi da casa sua, nel classico chill out del lunedì, giornata di relax successiva all’ennesimo e promettente successo dei suoi.
mo, non è piccola, non è grande: perfetta per vivere tranquilli. Sono arrivato nel ’95 e me ne sono innamorato a prima vista. Qui ho conosciuto Milena, qui è nata nostra figlia Melissa che ha 11 anni, qui ho piantato ben salde le mie radici. Vivo come un riminese doc: abito nel centro storico, colazione in piazza, i soliti ‘buongiorno’, vado a prendere mia figlia a scuola e chiacchiero con gli altri genitori, e nel tardo pomeriggio, post-allenamenti, ogni tanto mi concedo un aperitivo in piazzetta e chiacchiere con gli amici.”
Luoghi, amicizie, affetti, abitudini:
tanti anni?
questa è proprio la tua città?
“Con Marco Ghetti ci vado in vacanza con le famiglie e condividiamo un’amicizia decennale; ma ci sono anche Marco Bastoni, l’avvocato Gianluca Sardella e tanti altri che mi dispiace non riuscire a citare. Poi ci sono i miei compagni
“Amo il mare più di ogni altra cosa e se a Buenos Aires dovevo fare 400 km per vederlo, qui prendo la bici, percorro la ciclabile del parco e in 10 minuti sono sulla spiaggia. Rimini è una città a misura d’uo-
Amicizie importanti ormai dopo
di squadra. Con loro è un piacere passare qualche momento extrabasket, per esempio una volta alla settimana andiamo a cena tutti insieme in relax, spesso al ‘Quartino’ da Alessandro. Un modo anche per rendere il gruppo più coeso.” Quanto tempo libero rimane ad un professionista da godere nella sua città?
“Di tempo ce n’è abbastanza per avere una buona qualità della vita. A me piace stare in famiglia, navigare su internet, qualche film al cinema. Ultimamente sono concentrato sulla scuola. Sono tornato a studiare dopo avere interrotto gli studi in Argentina a 15 anni e ora sono iscritto regolarmente alla V superiore (Dirigente Comunità, ndr). È impegnativo ma volevo e dovevo assolutamente farlo per prendere un diploma e acquistare più padronanza della lingua italiana. Obiettivo: la prossima iscrizione all’Uni-
IN Magazine | 43
In apertura e a fianco, il capitano della Riviera Solare German Scarone.
versità, facoltà di Scienze Motorie.” Torniamo all’Argentina. Cosa ti manca del tuo paese?
“È stato più facile non soffrire di una brutta nostalgia grazie al fatto che sia mia madre Mabel e che mia sorella Lorena (sposata con un riminese, ndr), da qualche tempo si sono stabilite qui. In ogni caso ogni due anni ho il piacere di tornare a Buenos Aires, mangiare asado e dulce de leche e ricordare i vecchi tempi, soprattutto la vecchia palestra di fronte a casa dove ho trascorso quasi tutti i pomeriggi della mia infanzia-adolescenza, palleggi e tiri tra amici che mi hanno fatto innamorare del basket. Come tanti miei connazionali, il mio sangue è anche italiano. I miei nonni sono di Alfano, in provincia di Salerno, è stato così che ho potuto chiedere la cittadinanza quando sono stato chiamato dalla Benetton Treviso.” Italia-Argentina ai mondiali. Scarone chi tifa?
“La Selection è nel mio cuore. Ho
amato Maradona quando ero bambino, adesso stravedo per la ‘Pulce’ (Lionel Messi, ndr) e Carlitos Tevez. Speriamo di andare molto avanti nei prossimi mondiali, magari in finale con l’Italia.” Veniamo all’attualità. La Riviera So-
German & Carlton: un’amicizia nata
lare dei riminesi Scarone e Myers,
in un villaggio olimpico molto lon-
sembra il copione di un film.
tano da qui.
“Avere con noi Carlton è stato il regalo più bello che la società potesse farci in estate. Ricordo di avere appreso la voce che potesse giocare con noi leggendo i giornali. Ci ho messo due secondi a chiamarlo e convincerlo. Con lui in campo ab-
“Esattamente. Compagni di stanza di nazionale azzurra a Sidney, Olimpiadi del 2000. È stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera. Carlton lo conoscevo già, ma in quegli striminziti spazi nel villaggio siamo diventati amici. Mi ricordo della sua mania dell’ordine. Tutto doveva stare rigorosamente al suo posto e io non osavo essere disordinato per rispetto nei suoi confronti. Era il giocatore italiano più famoso del mondo, il portabandiera. Non nego che i primi tempi avevo un po’ di timore reverenziale…”
Una società “Solare” Non ci poteva essere sponsor e nome più consono per etichettare la squadra. La nuova proprietà è entrata in un battibaleno a inizio stagione con la “Riviera Solare” e subito l’atmosfera si è fatta diversa. Alberto Bucci presidente, Ricki Morandotti in società, un roster molto competitivo, qualche vittoria ben augurante e subito il pubblico riminese ha risposto alla grande. 3500 tifosi al Flaminio (che provvisoriamente ha sostituito il 105 Stadium) non li si vedevano da anni. L’effetto Myers si è fatto sentire, ma a sentir le voci di corridoio della palla a spicchi questa squadra è davvero molto bella da vedere. Giocano e danno spettacolo, di fianco al “molleggiato” ex Scavolini e capitan Scarone, tre coloured di talento. Cameroon Bennermann, guardia esplosiva, il nigeriano scuola Usa Ebi è altrettanto un atleta sensazionale e punti, rimbalzi e stoppate lo stanno dimostrando. L’inglese Bernard assomiglia tanto a Shaquille O’Neal, sia nelle sembianze che nella presenza sottocanestro delle ultime partite. Tutti e tre hanno intelligentemente riconosciuto la leadership dei due veterani. Stesso discorso per l’ultimo arrivo Andrea Pecile, altra pedina di una scacchiera che diventa molto ambiziosa.
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biamo un leader in più. Le sue motivazioni sono importanti e molto nobili. Vuole chiudere la brillante carriera nella sua città, recuperare il rapporto con i suoi tifosi e farli sognare.”
Si può pronunciare la parola serie A o è un taboo?
“Abbiamo una buona squadra e non ci siamo mai nascosti. Il cammino è lungo e molto impegnativo, ma la promozione è alla nostra portata. Parola di capitano!”. IN
ann deMeuLeeMeSTeR BaLenCiaGa BaLMain BLuM a Rine BOT T eGa V ene Ta BuLGa Ri C aVa L L i C e L i n e C O S T u M e n aT i O n a L diane VOn FuRSTeMBeRG dRieS Van nOTen d S Q u a R e d 2 e R M a n n O S C e R V i n O F a Y F e n d i G i a n V i T O R O S S i J i M M Y C H O O MaRC JaCOBS MaRni MiSSOni MOnCLeR POLO R aLPH L auRen eMiLiO PuCCi VaLenTinO V eRS aCe Y V eS S a inT L auRenT z a nOT Ti
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Dipingere | Alessandro Mazza
Il mito nella
Modernità
testo Milena Massani - foto Studio Paritani
Le tele vertiginose di Alessandro Mazza nascono dal passato ma sono proiettate nel futuro. Nelle sue opere la metafora e il simbolo si affacciano con la forza della trasfigurazione. È un mondo vagheggiato in cui si sposano bombolette spray e lastre fotografiche.
L’antico-presente di un pittore che strizza l’occhio alla modernità legata al mito greco. Mentre solleva le sue tele vertiginose afferma: “Io regalerei a tutti i miei dipinti, mi espanderei, se solo potessi…” Nel frattempo le frasi sdrucciolano e incespicano nella realtà, che in soldoni si traduce in crepitanti tocchi con acrilico dalle sulfuree onde rosse e cineree, che gridano come voci entrando nella luce dagli sprazzi di colore macinato con la farina del tempo, con quelle lusinghe incrostate di luce antica. La pioggia instancabile s’abbatte su di noi, mentre davanti alla saracinesca dell’atelier di Alessandro
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Mazza ci soffermiamo a parlare
con lui di quei guerrieri che cavalcano la tigre dell’esistenza, colta nell’oltraggio consueto del corpo e della mente che colpisce la civiltà odierna, sorteggiando strappi e ferite, trasecolando al sentore immortale del mito, dei suoi miti. Mazza dice: “Dopo il trasferimento della famiglia da Guidonia a Rimini, ed aver frequentato la Galleria ‘Giulio Cesare’ per ammirare le opere dei pittori famosi, mi sono sentito investire da un impulso: la pittura mi ha preso e portato dove voleva.” Colto dalla passione per
le monografie del Novecento, Alessandro scopre Picasso, Cèzanne,
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In apertura Alessandro Mazza nel suo atelier. A fianco, due opere dell’artista, da sinistra Medusa e Polifemo.
Biografia recente Alessandro Mazza dal 1977 partecipa a numerosi concorsi di pittura in varie città italiane tra cui Roma, Ferrara, Marina di Ravenna, Ferrara, San Lazzaro di Savena, Dossobuono, Pistoia, Parma, Campoformido, Rimini, Ostuni, Fabriano, vincendo prestigiosi premi. Ha tenuto importanti mostre personali nella Capitale presso la Galleria “Il Torchio” e nel Circolo Ufficiali di Palazzo Barberini; ad Arezzo e a Sant’ Agata Feltria, presso Il Castello della Rocca Fregoso, a Rimini presso La Sala delle Colonne e La Galleria Malatestiana. Ha partecipato inoltre a numerose collettive a livello nazionale ricevendo notevoli consensi. È tuttora in corso una personale nella sede del Ristorante “Farini 13” in centro a Rimini. La prossima performance artistica comprenderà una mostra di quadri a carattere informale e si terrà nel periodo gennaio - maggio 2010.
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Munch, Mondrian, cimentandosi col proprio istinto ad esprimersi con simboli e miti rispolverando gli eroi dell’Iliade e dell’Odissea dal buio della notte dei tempi. “Mi sono sentito avvincere da messaggi che mi folgoravano!”. Come la potenza del mito del Labirinto, e dei guerrieri solitari che si battono per una causa eternamente presente: la libertà umana. Così si osservano i pilastri di questa pittura: la metafora e il simbolo, che s’affacciano con la forza della trasfigurazione, immedesimandoci nella foresta pietrificata dei desideri immemori di personaggi come Epaminonda, che rivivono in una spettacolarità stilistica, onde assumere il trionfo del colore in una cornucopia. Alcuni titoli: All’attacco, Anima mimetizzata,
Fantasmi attorno a noi, realizzati ad olio su cartoncino o su tela, evocano la nemesi di quel passato che avanza, nell’incontrovertibile
battaglia dei robot che esprimono la “pugnacità” tra spade e fioretti, mentre sventagliano spettrali e aberranti duelli nel brusio metafisico e inconscio. La pittura scopre un fiume in piena, esorta lo spettatore a immedesimarsi in mondo vagheggiato, in cui bombolette spray e lastre fotografiche, ceramiche o tele reggono il peso del mito, che irrompe in sequenze di lava, pronta a scaturire roridi lapilli, come sangue che fluisce dal dolore dell’uomo, che esalta la bellezza avvinta al limbo creativo e poetico, per fare scaturire quella irrefrenabile, copiosa passione dalle proprie viscere. IN
C’è un luogo che d’inverno si accende di magia, dove tra le vie illuminate dai mercatini natalizi, si respira il romanticismo e l’incanto di una terra ricca di tradizioni millenarie. Questo luogo è San Marino, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Vieni ad innamorarti. 5 Dicembre 2009/6 Gennaio 2010 tutti i weekend e i festivi NATALE DELLE MERAVIGLIE Mercatini di Natale, gastronomia e animazioni
31 Dicembre 2009 NOTTE DI SAN SILVESTRO Musica, balli e spettacolo pirotecnico
Scrivere | Ennio Cavalli
Il giornalista
Scrittore testo Lucia Lombardi
È stata un’intervista a Federico Fellini a fare da volano a Ennio Cavalli, riccionese doc attualmente capo redattore cultura del Giornale Radio Rai. La passione per la poesia e la scrittura lo ha portato a vincere, quest’anno, il premio Viareggio-Rèpaci.
“1971. Sono al primo sbarco nella Capitale, giovane e inquieto. Da Riccione a Cinecittà con la voglia di misurarmi nel difficile, in tasca una lettera amica del preside del liceo Giulio Cesare di Rimini, Carlo Alberto Balducci, che era stato insegnante anche di Federico. È il lasciapassare per il Teatro 15. Set di Roma.” In questo brano tratto dal racconto autobiografico, 10 Fellini e ½. Raccontando ricordi, Ennio Cavalli, poeta e caporedattore culturale del Giornale Radio Rai, ci svela come intraprese la carriera che lo condusse a Roma, grazie ad una intervista concessa dal grande regista riminese. Le comuni radici romagnole vi hanno avvicinati?
“Non sapevo che, quella prima volta a Cinecittà, mi avrebbe favorito una singolare coincidenza. Un vago, impreveduto senso d’identificazione. Federico mi raccontò più tardi che anche lui voleva fare il
giornalista, da giovane. Era arrivato a Roma verso il ’38. Collaborava a una rivista diretta da un sarto. Il suo direttore parlava a bocca stretta, aveva sempre spilli tra le labbra e addosso un intrico di fili, nastri, aghi. Gli aveva chiesto di intervistare l’attore Osvaldo Valenti. Così mise piede a Cinecittà, disinvolto e stordito, già rapito dal suo destino. Io gli dissi che venivo da Riccione, avevo fatto il suo stesso liceo e vivevo a Roma in una
camera d’affitto. Se mi concedeva un’intervista, l’avrebbero pubblicata sulla ‘Fiera letteraria’. Lui mi guardò distrattamente, lesse la lettera di presentazione, poi sentenziò: ‘Di interviste non se ne parla. Ma resti pure a dare un’occhiata!’. Avevo capito che sarebbe venuta fuori anche l’intervista. Lui, però, non la chiamava così. La chiamava chiacchierata. La sapeva lunga.” Che rapporto ha con la terra natia e coi ricordi del passato?
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Ennio Cavalli riceve il premio Viareggio-Rèpaci 2009 per la poesia, per Libro Grosso (Aragno).
Bibliografia Con il romanzo Quattro errori di Dio (Aragno) ha vinto il Premio “Campiello 2005 - Giuria dei Letterati”; Le sue opere più recenti in prosa: Il divano del Nord (Feltrinelli 2005), I gemelli giornalisti a Hollywood (Piemme 2007). Tra le raccolte di poesia, Naja tripudians (1976), Carta intestata (1981), Po e Sia (1991), Bambini e clandestini (2002, Premio “Pisa”), Cose proprie (Premio “Pascoli” 2004), L’imperfetto del lutto (Premio Fabriano 2008). Il 21 dicembre alle 17 presso il palazzo del Turismo di Riccione il Senatore Sergio Zavoli presenta il volume, Libro grosso (Aragno ed.), Premio ViareggioRèpaci 2009 per la poesia.
“Amo la Romagna e ci torno appena posso. A Riccione ho mia mamma, il pianoforte, la bici da corsa, un bagnino per amico, Enzo, e una serie di metri di misura depositati all’Ufficio internazionale della memoria. Un esempio per tutti: il promontorio di Gabicce, sulla destra, nella foschia, e la vaghezza del porto di Rimini, in fondo, al largo, sulla sinistra. In qualunque posto di mare arrivi, verifico l’esistenza di analoghe coordinate. Se esistono una pseudo-Gabicce e una fanta-Rimini, a destra e a sinistra, mi sento più tranquillo, dormo tra due guanciali.”
“Seguo i premi letterari, come inviato, dall’inizio della carriera di giornalista. Intanto scrivevo, pubblicavo... A un certo punto ho cominciato a chiedermi: chissà se un giorno toccherà a me? Ho vinto il Campiello-Giuria dei Letterati nel 2005, col romanzo Quattro errori di Dio e il Viareggio, quest’anno, con le poesie di Libro grosso, dopo essere stato in finale quattro volte. È la doppietta che sognavo. Lo ammetto, sono un po’ ‘ritardato’. Le cose migliori le scrivo adesso.” In Italia in tanti scrivono poesia ma,
Nel volume di ricordi afferma che
stando alle statistiche, in pochi la
suo padre l’accompagnava spesso
leggono veramente, talvolta non
al cinema. Quanto ha inciso ciò nella
passa neanche che essa richieda
sua formazione intellettuale?
“studio, sacrificio e talento” come
“Capitò che più di una volta mio padre mi portasse al Cineforum a vedere La strada. Gelsomina, nel suo girovagare con Zampanò, semina pomodori che non vedrà mai crescere. ‘Tutto è utile, anche questo sasso’, la consola il Matto. Il babbo si commuoveva per certi dettagli. Quel tipo di commozione che si manifesta con un sorriso, un momento di tenerezza. Così ho cominciato a capire che la poesia è un polline che viaggia nell’aria. Se vuoi, la respiri.”
dichiarò Alda Merini…
Il 27 agosto 2009 le è stato conferito il Premio Viareggio-Rèpaci per la
52 | IN Magazine
poesia, cosa significa per lei questo riconoscimento?
“È vero, i lettori di poesia sono fantasmi. Non si sa se credere o no alla loro esistenza. Però molti poeti non fanno nulla per avvicinarli. Io dico ai lettori: sono uno di voi, siamo tutti lettori del grande libro della vita. Il poeta può proporre riassunti, nel suo stile. Ma da solo va poco in là. È il lettore che ha potere di dare senso all’impresa. Certi libri, di poesia, anche di prosa, sono come una Ferrari. Un bravo lettore si cala nell’abitacolo, prova i comandi e via. Il traguardo è questo.” IN
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testo Pierantonio Bonvicini - foto Riccardo Gallini
È qui il miglior chef emergente del Nord Italia, ora anche alla Prova del Cuoco su Rai Uno. Allora grande cucina creativa, territorio in primo piano, carta dei vini con 600 etichette e cantina a vista. In un ambiente moderno, luminoso, minimalista. Atmosfera chic, pareti argentate e tanta cortesia nel ristorante più esclusivo di Cattolica, il Vicolo Santa Lucia dell’Hotel Carducci 76. Ora stella Michelin.
Nel 99% dei casi una cena si dimentica dopo averla consumata. Succede perché mangiamo più di settecento volte l’anno, perché non abbiamo più fame, perché non sappiamo cosa c’è nel piatto, perché in giro c’è poco da ricordare. Quell’1% resta nella memoria, intrattiene la mente, emerge quando è necessario, oltrepassa ogni ragionevole dubbio. Così vi accorgerete che a Cattolica la tavola è ancora una promessa, un atto d’amore al territorio, una gioia da condividere in compagnia. Basti pensare alla Lampara, sommo ristorante per la cucina di mare. Stavolta il Vicolo Santa Lucia, ristorante dell’Hotel
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Carducci 76 (aperto la sera, tranne
domenica e lunedì). Dal centro, soltanto qualche minuto d’auto puntando verso il mare, sul quale si affaccia. La struttura, diretta con grande professionalità da Marco Bordoni, era una villa ai primi del ’900 e mantiene anche dopo il restauro, il fascino di quel tempo. Ora gli interni sono tra il bianco e il nero, con design minimalista e suggestioni orientali. Così, dopo aver
superato ingresso e ricevimento, attraverserete il giardino interno per raggiungere il ristorante nell’altra parte della residenza. Alcuni gradini vi faranno scendere al piano inferiore nell’esotico stupo-
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re degli arredi. Quindi la cantina a vista, poi il ristorante suddiviso in tre stanze. Una più grande, rettangolare, e altre due salette, di cui una col tavolo ottagonale. L’ambiente è luminoso, moderno, e le porte-finestre danno sulla piscina, dove si mangia d’estate. Si respira un’atmosfera chic, accentuata dalle luci, dai colori e dalle candele. Ma anche dalle pareti argentate e da quelle retroilluminate che mostrano il Carducci com’era. Dopo, la
semplicità delle lampade al soffitto, i piccoli cactus, il parquet al pavimento, la bella vista dei calici per il vino. In sala, il maitre Leonardo Talani e il sommelier Alan Manci-
ni con altri collaboratori. Per la vostra cena, tovagliato in lino e altre raffinatezze, sedendo in comode poltroncine dall’alto schienale.
In cucina, dal 2005, il romagnolo Stefano Ciotti, con una brigata di 5 persone. Con lui il menù si apre al territorio e alla creatività, dopo
Bis di Ravioli - uno per l’altro Ingredienti: pasta gialla: 260 gr di rossi d’uovo, 300 gr di farina, 1 cucchiaio d’olio extra vergine, sale; pasta verde: 260 gr di rossi d’uovo, 300 gr di farina, 50 gr di semola di grano duro, 100 gr di purea di spinaci freschi, 1 cucchiaio d’olio extra vergine, sale; altri ingredienti: 1 rombo fresco dell’Adriatico da 500/600 gr, 150 gr di panna fresca, 50 gr di Parmigiano Reggiano, 50 gr d’olio extra vergine, 20 gr di burro, 1 pomodoro maturo, 30 gr di olive nere marinate, fiori di finocchio selvatico, scorza di mezzo limone non trattato, ½ bicchiere di vino bianco, 10 spicchi d’aglio, 3 scalogni di Romagna tagliati in quattro, 1 patata pelata e tagliata a cubetti, 1 lt fumetto di pesce, ½ litro di latte, 2 cime di rosmarino, 1 rametto di timo, 5 gambi di prezzemolo, 30 capperi di Pantelleria dissalati, 10 pelati di pomodoro confit, 12 ciuffi di cerfoglio, 18 dischi di patate (3 cm di diametro, alti 3 mm, scottate a vapore 4 min, poi rese croccanti in padella con olio d’oliva), sale e pepe qb. Procedimento: Per il raviolo giallo, impastare gli ingredienti ottenendo una pasta consistente ed elastica e farla riposare in frigorifero; a parte, sfilettare il rombo e privare della polpa anche pelle, carcassa e testa, pulirle e tagliarle a piccoli pezzi; poi farle spurgare del sangue in eccesso sotto poca acqua corrente per circa 1 ora. Queste carcasse serviranno per il raviolo verde. Ora preparare la farcia tagliando la polpa del rombo a piccoli cubetti, salare e pepare, aggiungere i fiori di finocchio selvatico, il parmigiano e la panna; quindi congelare il tutto in un apposito bicchiere per paco jet, pacossarlo e setacciarlo. Stendere la pasta gialla molto sottile e formare ravioli rotondi. Per il raviolo verde, preparare la pasta come in precedenza, aggiungendo spinaci frullati assieme alle uova, e farla riposare in frigo. Prendere le carcasse spezzettate già pulite, asciugarle bene e arrostirle con l’olio d’oliva in una casseruola abbastanza larga, in modo che tutti i pezzi di lisca siano a contatto col fondo del tegame e prendano la giusta rosolatura su ambo i lati. Salare in maniera leggera e aggiungere i 20 gr di burro continuando la cottura sempre a fuoco vivace, aggiungere scalogni, prezzemolo, aglio, pomodoro a pezzi, olive e patate, soffriggere il tutto e sfumare col vino bianco. Versare fumetto e latte e mattere la casseruola in forno preriscaldato a 150° per circa 40 min. Quindi aggiungervi scorza di limone, rosmarino e timo, coprire ermeticamente con la pellicola e lasciare in infusione per 15 min. Filtrare il tutto ad un cinese pressando leggermente le carcasse col mestolo. Versare il guazzetto, aggiustato di sale, dentro stampi in silpat e congelare formando pastiglie semisferiche di 2 cm di diametro e alte 1 cm. Una volta solide, fare i ravioli verdi tirando la pasta sottile e chiudendo i bordi coi rebbi della forchetta. Cuocere tre ravioli per tipo in acqua bollente e salata, per ogni commensale, versarli in una riduzione di fumetto con capperi di Pantelleria. Servirli in una fondina finendo il piatto coi pelati di pomodoro confit, i dischi di patate arrostiti, il cerfoglio e olio extra vergine.
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In apertura, Marco Bordoni, direttore dell’Hotel Carducci 76 e lo chef Stefano Ciotti. In questa pagina scorcio della sala del ristorante.
Culinaria News: Tutte le guide in una È quanto promette La Gola in viaggio anche nell’edizione 2010 Così potrete scegliere fra 10.130 esercizi: ristoranti, trattorie, bettole, osterie, locande, rifugi alpini, enoteche, ristori agrituristici e locali di tendenza. Per ogni regione, curiosità, dizionario gastronomico, cartine. Sitcom Editore, pp. 2032. Euro 19,90.
Inverno in collina
anni di piatti mediterranei e giapponesi. Rilevante il passato dello chef. Che ha appena vinto un concorso a Monza, come miglior cuoco emergente del Nord Italia. E ora è anche alla Prova del Cuoco su Rai Uno. Dopo gli studi all’Alberghiero
di Riccione, esperienze di rilievo. Così è al Grand Hotel Des Bains con Gino Angelini, alla Grotta di Brisighella con Vincenzo Cammerucci, da Righi La Taverna a San Marino con Luigi Sartini, con Alfonso Iaccarino al Don Alfonso 1890 a Sant’Agata Sui Due Golfi e all’Emporio Armani Cafè di Parigi. E quest’anno, sullo yacht di Alberta Ferretti, durante il Festival del Cinema di Venezia, cucina anche per Paris Hilton e Mariagrazia Cucinotta. Adesso alcuni piatti, da una carta mensile. In apertura, oltre ai pani della casa, battuto tiepido di scampi nostrani, il suo cremoso, pere e zenzero; terrina di fegato d’anatra marinata alla saba con la sua gelatina, albicocche in osmosi alla mentuccia. Tra i primi, ravioli di canocchie col suo sugo al pomo-
doro fresco e peperoni appassiti alla mentuccia; risotto mantecato allo squacquerone, polvere di capperi e olio alle noci. Tra i secondi, rombo in potacchio con patate al limone candito; filetto di manzetta romagnola con porcini, finferli e chantilly al fegato grasso d’anatra. Tra i dolci, del pasticcere Tomas Morazzini, zuppa inglese contemporanea, crema lime con frutti rossi, gelati e sorbetti. Carta dei vini di 26 pagine con 600 etichette. Allora champagne, spumanti nazionali, e il meglio dall’Italia. Poi la Francia: Borgogna, Bordeaux, Loira-Cotes du Rhone, Alsazia, sud della Francia. A seguire, Spagna, Austria, Germania. Infine, vini dolci, passiti, muffati e fortificati. E una ventina di proposte al bicchiere. Senza bevande, prevedete 60-70 euro. Oppure tre degustazioni, almeno per due persone: “Gran pasto a base di pesce e carne” a 65 euro, “TuttoPesceNientePasta” o “Menù di Terra” a 50 euro. Fama volat, scriveva Virgilio nell’Eneide. Ma qui ci sono tutte le premesse perché duri a lungo. Buon appetito! IN
Stavolta nel cesenate, a Montiano. Ha riaperto dopo un lungo restauro La Cittadella. Ambiente tradizionale e di grande piacevolezza. Ora la struttura settecentesca ha un nuovo spazio “lounge bar” ideale per aperitivo o dopo cena. Quanto al menù, proposte nazionali e locali di carne e pesce. Carta dei vini dedicata al territorio e al resto d’Italia. Chiuso il martedì. In piazza Garibaldi, 14.
Nel regno della carne Il calore dell’accoglienza, le meravigliose carni cotte al girarrosto, la ricercata carta dei vini. Questo e molto altro al Verde Mare di Mario Sapigna. Ora entrano in menù anche i ravioli di bietoline e patate con erbe aromatiche e scalogno, i cannelloni allo stracotto, il filetto di manzo in crosta di pepe alla griglia e le costolette d’agnello con salsa al passito. A Santarcangelo di Romagna, in via Padre Tosi n.1044. Mai di venerdì.
I liquori di Angelo Babini Sappiamo quasi tutto su cognac, rum o armagnac. Ma non conosciamo i nostri migliori liquori. Provate quelli ottenuti dalle ricette di Angelo Babini di Russi. Quindi, “Il Luigino”, liquore della campagna ravennate a base di erba luigia. Poi il “Prugnolino”, coi prugnoli selvatici della Salina di Cervia. Inoltre, “Il Cafetino”, di antica ricettazione monastica, con caffè brasiliano, l’Alkermes e le “Feuilles De Cerises”, ratafià francese di ricetta napoleonica, conosciuto in Romagna già dal 1797.
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Abitare | La casa di Marco Stolfi
Nel segno del
Colore
testo Monica Gasperini - foto Mario Flores
Le tonalità vivaci di opere d’arte e pezzi di design animano un appartamento sanmarinese. L’atmosfera ricorda quella che si respira in una galleria d’arte contemporanea. E ogni dettaglio qui racconta una storia.
Entrando nell’appartamento di Marco Stolfi, nel cuore di San Marino, si avverte un’atmosfera che ricorda quelle delle gallerie d’arte moderna e contemporanea. Complice
di tale sensazione è la presenza del proprietario che è un appassionato d’arte. Per certi aspetti questa casa ne è una sorta di prolungamento: ecco quindi convivere in armonia pezzi molto diversi tra loro, accomunati dalle passioni e dal gusto di chi la vive. In soggiorno al quadro eseguito dall’artista milanese Lucia Pescador raffigurante un cruciverba e ai dipinti di Monica Zani si affiancano pezzi di puro design: le sedie bianche del soggiorno sono le Tulip di Eero Saarinen, il divano e la poltrona in pelle colore nero sono di B&B degli anni ‘60. Ogni pezzo ha la sua storia: il tavolo in legno è stato acquistato da un importante antiquario, così come il comò e la specchiera in stile impero. La cera-
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mica presente all’ingresso proviene da Caltagirone, mentre le maschere in legno sono fregi dell’inizio del ‘900 realizzati da un ebanista di San Marino. “Ho cominciato a vivere in questa casa dopo una ristrutturazione durata due anni”, racconta il proprietario, “un lavoro che ha coinvolto tutti gli spazi e che ho seguito personalmente”. Gli interni si articolano in due aree ben distinte: la zona living – cucina e la zona destinata al riposo e al relax. “La mia predilezione per il colore”, continua Stolfi, “mi ha indotto a interessarmi soprattutto di arte e pezzi di design prodotti tra gli anni ’50 e ’60”. Di fatto, il colore lo troviamo ovunque: la lampada decorativa con paralume rosso realizzato con antiche stoffe vescovili, così come la poltrona in pelle presente in soggiorno. La passione per la vita, per l’arte, per i viaggi pervade ogni ambiente,
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amore del padrone di casa, quello
neutri come il legno di betulla per controsoffitto e la malta cementizia per il pavimento. O il senso di continuità affidato a soluzioni grafiche materiche. L’accensione tonale
per il cinema: volumi dedicati all’ar-
lascia poi il posto a un cromatismo
te cinematografica, sono appropria-
più pacato ed essenziale nella zona
ta cornice al “luogo del convivio”:
notte, in sintonia con un’atmosfe-
sobrio, lineare e sapientemente
ra che inviti al riposo. Nella stanza padronale un comò del 1700 e due comodini in stile Art Déco fanno da cornice al letto con testata in pelle nera. Il colore è presente solo nella sala da bagno realizzata in mosaico rosso e pareti tinteggiate nere. Cornici decorate, specchi e lampadari
ogni scelta funzionale o decorativa che definisce l’appartamento. La libreria che accompagna la parete del living racconta un altro grande
animato dalle sfumature del rosso brillante. A questa attenzione per
l’arte fa riscontro una cura altrettanto puntuale per i fattori che rendono piacevole la scena domestica e la sua percezione. I materiali, per esempio, scelti tra quelli naturali e
In alto, da sinistra, la stanza padronale e uno scorcio della cucina. A fianco, la sala da bagno in mosaico rosso con le pareti tinteggiate nere. In apertura, il soggiorno.
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di cristallo di Boemia sono presenti ovunque. L’esito di questa visione progettuale è una casa che coniuga nitida visibilità e atmosfere avvolgenti, un ambiente in cui l’esplorazione sensoriale è di continuo stimolata da segni, colori, materiali e accostamenti insoliti che “rivoluzionano” i canoni decorativi. Opere riunite e disposte senza ordine preciso, come nello studio di un artista, che danno l’impressione di trovarsi lì solo temporaneamente per essere presto sostituite. “In questa casa è sempre tutto in evoluzione”. Come la vita del proprietario. IN
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Germano Zama: la mia donna, il mio
Stile
Quindici anni dedicati a creare la “propria” donna e a costruire uno stile femminile inconfondibile e sofisticato. A pochi mesi dall’apertura del suo nuovo Fashion Store a San Giovanni in Marignano, un grande spazio dedicato allo shopping, lo stilista faentino Germano Zama ci racconta la “sua” moda.
Ricerca, innovazione e creatività. Queste sono le tre parole d’ordine di Germano Zama che, sin da bambino, sognava di diventare stilista e di riuscire a mettere a frutto questa sua naturale propensione, per produrre ogni volta quella straordinaria magia nelle donne che deriva dall’indossare un capo di qualità, segno indiscusso dei propri tempi ma soprattutto del proprio modo di essere. Sguardo rivolto sempre al futuro, mai completamente pago dei risultato raggiunti – “il passato vale solo come esperienza, per il resto è tutto da pensare” -, pronto a misurarsi di continuo con un mondo che è cambiato moltissimo, in virtù soprattutto di una impensabile velocità di esecuzione. Questo è il modo con cui lo stilista faentino raccoglie ogni giorno le sfide che il lavoro gli pone innanzi. Sono passati quindici anni dalla nascita del marchio Germano Zama, nel 1994, a Faenza - città natale dell’omonimo imprenditore - dove ha sede il mo-
derno stabilimento di 4000 metri quadrati al cui interno si sviluppa l’intero ciclo produttivo delle creazioni di moda: dall’ideazione alla realizzazione dei capi di abbigliamento. La rete vendita nazionale è oggi costituita da sedici negozi monomarca e 700 multibrand. L’ultimo nato, il 21 marzo scorso, è quello di San Giovanni in Marignano, il Fashion Store, all’uscita di Cattolica in via del Mare 727, dove è possibile fare acquisti tutti i giorni, anche la domenica, con orario continuato. Una posizione strategica nella riviera romagnola, dove è sorto un vero e proprio comprensorio della moda, facilmente raggiungibile per chiunque desideri dedicarsi a uno dei piaceri più diffusi: lo shopping. Per l’inverno 2009/2010 Germano Zama ha ideato una collezione davvero sofisticata che mette al centro la donna e la sua innata sensualità, sottolineata dagli abiti e dagli accessori. «Si tratta di una collezione in cui ogni donna può trovare un po’ di sé facendo leva
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“Il passato vale solo come esperienza, per il resto è tutto da pensare”.
sull’elegante seduzione – illustra lo stilista -. Siamo ormai lontani dagli anni Novanta quando ancora si parlava di tendenze legate a certi capi piuttosto che ad altri. Ognuno fa e crea il proprio tipo di donna. Ogni volta che disegno una collezione propongo diversi look. Ciò che conta è il risultato finale, perché non c’è più qualcosa su cui puntare in modo assoluto. Vanno bene le giacche lunghe così come quelle corte, i sexi hot-pants così come i pantaloni a sigaretta, i pantaloni che arrivano fino a sotto il ginocchio, ma anche pantaloni ampissimi e lunghissimi, leggins in pelle, al pari di abiti lunghi e avvolgenti davvero femminili». Lo stile Germano Zama consente poi di divertirsi con gli accessori: lunghi guanti, bellissimi foulard che si legano al collo, le cinture di diverse misure che assecondano lo stile di ognuna, colli in pelliccia che rendono il bomber un elegante giacca adatta anche nelle occasioni più importanti. Il nero è il colore prevalente, declinato nel grigio scuro e chiaro, sapientemente miscelati a tonalità talvolta forti come il blu acceso, il viola o il verde che staccano e si fanno notare nelle giacche, negli abiti, ma anche in accessori e soprattutto nelle finiture e nei dettagli delle mise più eleganti. Ogni capo è corredato da un’etichetta – la cui grafica varia per ogni stagione che ne specifica la provenienza, rigorosamente “made in Italy”, e da una originale bustina che contiene crema per le mani. E per chi avesse poco tempo per lo struscio lungo le più importanti vie della moda, Germano Zama ha inaugurato – lo scorso 15 aprile – il proprio punto vendita on-line all’indirizzo germanozamashop.com. In una semplice vetrina virtuale, le collezioni sono proposte in un look-book digitale: le foto si possono ingrandire, con pochi click è possibile conoscere i dettagli dei capi ed, eventualmente, acquistarli. Tanto più che la spedizione è gratuita. Un modo dunque facile, veloce ed economico che le griffe hanno di proporsi ad un pubblico più vasto. «Anche se il nostro business maggiore non è on-line, ab-
biamo deciso di esserci – spiega Germano Zama -. Sconti e velocità d’acquisto sono i principali vantaggi, anche se viene meno la tradizionale esperienza sensoriale così importante nel decidere se comperare un capo piuttosto che un altro. Stare on-line ci consente inoltre di vendere anche all’estero o in zone dove normalmente non possiamo arrivare direttamente». Conscio del potere della comunicazione, Germano Zama ha molto investito in questi anni, puntando soprattutto sul mezzo televisivo. Al di là delle numerose campagne a livello nazionale, l’imprenditore è titolare delle rete Regionale Tele1. Qual è la ricetta per uscire dall’attuale crisi economica? «La moda
ha contribuito a far grande l’Italia nel mondo e credo che abbia tutte le potenzialità per continuare a essere il fattore trainante per risollevarsi da questa difficile situazione – sostiene lo stilista -. È il nostro orgoglio, oggetto di culto che tutti ci invidiano. Occorre però crederci e difendere i nostri prodotti, frutto della nostra artigianalità. In un momento come questo in cui tutti guardano al portafoglio ritengo che la gratificazione possa passare anche dall’acquisto di un solo capo di qualità durevole nel tempo. L’importante è regalarsi o regalare qualcosa che sia made in Italy. Avete dei dubbi? Annusate ciò che comprate e non vi sbaglierete!».
In alto a sinistra, Germano Zama. Sotto, l’esterno del Fashion Store a San Giovanni in Marignano; in basso e sopra, alcuni interni.
Inaugurare | Gimmi Baldinini
Il Factory di
Gimmi
testo Giulia Bazzocchi Era il 1910, quando, a San Mauro Pascoli, la famiglia Baldinini avviava il suo primo laboratorio artigiano che produceva scarpe su misura. Oggi, a quasi un secolo di distanza, quella piccola attività a conduzione familiare, è diventata un’industria affermata nella realizzazione di calzature di moda, che, oltre a produrre e vendere i suoi articoli in Italia, da alcuni decenni, li esporta anche all’estero. La svolta decisiva è arrivata intorno agli anni ’70, quando ad assumere il comando è Gimmi Baldinini, esponente della terza generazione e attuale presidente. Abbiamo chiesto direttamente a lui di raccontarci quali cambiamenti ha apportato e in che modo si è evoluta la griffe.
L’area lounge del nuovo outlet Baldinini. Sotto, lo stilista, durante l’inaugurazione, con gli onorevoli Giancarlo Mazzucca ed Elisabetta Gardini.
nella lavorazione delle scarpe che perdura da anni e si è perfezionata grazie all’esperienza.” L’ossessione femminile per le scar-
il marchio Baldinini, non si limita solo alle calzature, ma comprende anche accessori quali gioielli, occhiali da sole, borse e profumi.”
pe ormai è un fatto noto: in che cosa
Come mai la scelta di investire nel
si contraddistingue la donna che in-
mercato estero?
filosofia della sua azienda?
dossa le vostre calzature?
“Si possono riassumere in due parole: tradizione e creatività. La donna che sceglie Baldinini non compra solo un accessorio dallo stile innovativo e di qualità impeccabile, ma acquista anche il marchio, che dà un valore aggiunto al prodotto; è risultato finale di una tradizione
“Il desiderio di osare. Chi porta ai piedi un paio di scarpe di nostra produzione, è una donna ambiziosa, elegante che ama mostrarsi in tutta la sua femminilità, senza nascondere la sua innata sensualità. Ma soprattutto, è una donna attenta ai dettagli: infatti,
“Perché all’estero c’è più potere d’acquisto, soprattutto in paesi come l’Arabia Saudita e la Russia dove, a Mosca, è stato aperto un nuovo punto vendita monomarca. Una boutique su due piani che si affaccia sulla mitica Tverskaya n.12.”
Quali sono i valori su cui si basa la
A proposito di aperture, anche in Romagna è stato a fine novembre inaugurato il suo nuovo outlet.
“Sì, uno spazio di circa 1500 mq dove abbiamo voluto ricreare uno shopping tour nella moda, con un’esposizione di calzature design, capi in pelle e un’ampia varietà di accessori. Inoltre, abbiamo voluto dare ai nostri visitatori l’opportunità di concedersi una sosta relax nell’area lounge che comprende sitting hall, cafè e ristorante gourmet.” www.baldinini.it IN
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Giocare | Filippo Spanò
Regole
Green testo Lucia Lombardi
“Gioca la palla come la trovi. Gioca il campo così come è. Se nessuna delle due cose è possibile, fai quello che è giusto. Ma per fare il giusto devi conoscere le regole del Golf.” (Regole del Golf e Regole per lo Status del dilettante)
Il silenzio, la concentrazione, il rispetto delle regole del gioco fanno del golf uno sport eticamente corretto, regale, che sta attraversando un nuovo rinascimento. Se pensate che il golf sia per pochi e non per molti, vi sbagliate. Il golf è un vero evergreen! Dal 2016 rientrerà tra le discipline olimpioniche. Le positività che accompagnano questa disciplina sono innumerevoli, sia per il corpo che per lo spirito, come afferma Filippo Spanò, direttore generale del Riviera Golf Resort di San Giovanni in Marignano; è uno sport adatto a tutte le fasce d’età, si gode dell’attività all’aria aperta, aiuta a combattere l’ansia e ad incanalare positivamente l’adrenalina. “La Spagna ad esempio - chiarisce Spanò -, avendo aperto molti campi da golf e riducendo i costi ha fatto sì che la passione per questa disciplina si diffondesse maggiormente, affascinando anche giovani e donne, liberandolo da alcuni luoghi
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comuni che lo opprimevano e lo relegavano a sport ‘polveroso’ e di nicchia. Questa diffusione a livello mondiale ha permesso anche al gentil sesso di scalare i vertici delle classifiche internazionali, anche tra i giovanissimi.” Per lasciarsi avvolgere dall’atmosfera del green è possibile aderire alle molte iniziative organizzate in vista della primavera e dell’estate. Infatti, in attesa della bella stagione è possibile saggiare il terreno approfittando degli open day per neofiti. Anche i più piccoli possono aderire partecipando ai campus golfistici dedicati loro tutta l’estate. Se l’anno nuovo porta consiglio, quello giusto è seguire uno sport che si fonda su una rigida etichetta, che diventa prima di tutto regola di vita, indispensabile seguirla per non incappare in disonorevoli depennamenti. “Bisogna essere molto leali con se stessi e con gli altri nella pratica chiosa Spanò - se non lo si è si vie-
ne squalificati dalla federazione.” Molte le regole tecniche che si possono apprendere con sapienti lezioni teoriche verificate da esami abilitanti che danno la possibilità di accedere agli step pratici successivi che conducono alla prima gara, se si raggiunge il punteggio per acquisire l’handicap il gioco è fatto, si è incoronati golfisti. A maggio 2010, il golf club di San Giovanni in Marignano inaugurerà nove nuove buche, offrendo un campo da gioco ancora più competitivo.
Il resort, premiato quest’anno come il più cool d’italia, e tra i più all’avanguardia, offre pacchetti rivolti ad aziende, gruppi di amici o singoli fruitori. L’idea può risultare originale anche come regalo natalizio e per prossime occasioni di festa, unendo alla pratica del golf le cure del prezioso centro benessere o le delizie culinarie proposte dallo chef . Altro che aria di stantio, sul green si respira aria di nuovo. IN
Tenuta Pertinello Sulle colline della Romagna Toscana nascono vini di pregio
Immerse tra le colline della Romagna Toscana, abbracciate dal sole dall’alba al tramonto, crescono le uve della Tenuta Pertinello. È dalla passione di Alfeo Mancini e del figlio Moreno, che si occupa dell’azienda, che nascono vini prestigiosi. La tenuta si estende per 40 ettari sui dolci declivi di Galeata, estremamente vocati; di questi 12 sono coltivati a Sangiovese, re dei vitigni rossi italiani, per una produzione di 70mila bottiglie l’anno. La viticoltura, curata passo passo da Luigi Martini, segue il ritmo di un tempo: le uve vengono raccolte manualmente e la selezione dei grappoli è meticolosa. La stessa qualità è applicata per la vinificazione: il vino è imbottigliato direttamente in azienda e la maturazione avviene in botti e in barriques di rovere d’Allier, nella splendida cantina. Il prodotto, grazie anche alla collaborazione dell’enologo Fabrizio Moltard, non può che essere di altissimo pregio: fiore all’occhiello è proprio il Pertinello, Sangiovese corposo, ma allo stesso tempo fine ed equilibrato, affinato in bottiglia dai 12 ai 15 mesi. Si passa poi al Bosco di Pertinello, Sangiovese fresco, fiorito, giovane e vivace. Pochi preziosi filari coltivati ad Albana danno vita a una produzione di nicchia, dolce e irresistibile con delicate note di miele e albicocca: il Passito di Pertinello. Figlia della distillazione delle uve Sangiovese è Luna di Pertinello, la “grappa” per eccellenza: profumi decisi di sottobosco, di floreale e un gusto rotondo delicatamente aromatico. Tenuta Pertinello: quando la passione incontra la qualità, un calice di vino si trasforma in opera d’arte.
Distribuito da: Agenzia Romagna snc di Leoni Fulvio e C. P.le della Vittoria, 1 - 47121 Forlì
Pertinello - Strada Arpineto, 2 47010 Galeata (FC) Italy Tel. 0543.983156 - Fax 0543.983768
Recitare | San Marino Teatro
Due cartelloni, due
Teatri
testo Patrizia Santini
A novembre si è aperta la nuova stagione teatrale sammarinese, curata, decisa e fortemente voluta dall’UASC, Ufficio Attività Culturali e Sociali, nella persona di Gemma Cavalleri, direttore ormai da parecchi anni. Un esperimento riuscito, quello varato lo scorso anno: l’idea di viaggiare attraverso due palcoscenici dalle caratteristiche diverse per proporre spettacoli di matrice diversa. 12 gli spettacoli al Teatro Nuovo di Dogana e 8 al Titano in pieno centro storico, il primo per un pubblico numeroso ed eterogeneo, il secondo un gioiello di architettura, raccolto e dai palchetti che fanno semicerchio aprendosi sul palco. La stagione si conclude ad aprile. Al Nuovo sarà ancora possibile seguire prestigiose compagnie
in riletture di classici, come ad esempio, il 14 gennaio, Molto Rumore per nulla di Shakespeare per la regia di Gabriele Lavia con un casti di giovani e brillanti interpreti ad iniziare da Lorenzo Lavia; il 23 gennaio, in scena Candido di Voltaire nell’edizione del noto Teatro della Tosse: si sorriderà in modo arguto e graffiante con Lella Costa che il 20 febbraio accompagnerà il pubblico in Ragazze uno spettacolo che parla di donne per riprendere le redini di ragionamenti, riflessioni di cui si sente la necessità. Poi un musical fantastico Cenerentola tratto dal capolavoro Disney, il 7 gennaio con Roberta Lanfranchi e Antonio Cupo in una versione che arriva in Italia e a San Marino per la prima volta, firmato da Rodgers&Hammerstein. Stupirà, il 3 febbraio, la sorprendente magia dei danzatori-acrobati in ‘assenza di gravità’ nella creazione di Emiliano Pellisari, Inferno-I viaggi dell’anima. Ancora, dagli Stati Uniti, la danza contemporanea della Limòn Dance Company, storica compagnia fondata da Josè Limòn pioniere della modern dance. Sabato 20 marzo invece, per il secondo anno, l’Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino si esibirà con artisti di fama internazionale come il duo Igudesman & Joo.
Alla loro abilità e al virtuosismo associano gag di umorismo grottesco ed esilarante. Il palcoscenico del Titano apre la serie d’appuntamenti domenica 17 gennaio e gli otto appuntamenti del cartellone offriranno tre one man show affidati ad artisti molto diversi l’uno dall’altro, ma che hanno in comune uno straordinario talento e la capacità di catalizzare l’attenzione del pubblico divertendolo: Ivano Marescotti (nella foto), Antonio Rezza ed Ennio Marchetto. Marescotti è interprete intenso, con un repertorio fatti di profumi e sapori della Romagna; Rezza comico anarchico e interprete di stralunati monologhi e Marchetto che unisce le doti del performer a quelle del disegnatore, creando ed indossando oltre 150 costumi di carta. Novità di stagione è la creazione di una rassegna completamente dedicata agli artisti sammarinesi e alle loro produzioni originali. Artisti conosciuti in Repubblica, ma noti anche fuori dal territorio. Cinque gli spettacoli che hanno per protagonisti Fabrizio Raggi il 17 gennaio con L’Inferno in testa e il Paradiso nel cuore, martedì 16 febbraio con Può contenere tracce di sedano, di e con Le Barnos ed Elisa Manzaroli, domenica 7 marzo in scena con L’occasione d’oro? IN
Applaudire | Concerto degli auguri
Riccione in
Lirica
testo Marina Giannini foto Fotoriccione
Riccione è una città che ogni anno
a Natale riesce a regalare momenti magici e a far parlare di sé. E tutto diventa occasione per far festa. Una città che pulsa d’energia e che riesce a coinvolgere diverse professionalità e competenze locali. Quest’anno, infatti, sarà un “Natale fatto in casa”, ad iniziare dall’evento di solidarietà del 27 dicembre: “Inseguiamo Babbo Natale” che coinvolgerà circa 5000 persone. Appuntamento il 29 dicembre con il “Concerto di Capodanno” dove si esibiranno le più belle voci di cantanti lirici riccionesi che si sono affermati sui palcoscenici più prestigiosi del mondo. Saranno proprio loro, i cantanti lirici riccionesi, che si stanno affermando nei teatri d’Italia e nel mondo a regalare una serata ricca di emozioni e ricordi. Protagonista, innanzi tutto, il mezzosoprano Laura Brioli. La cantante lirica debutta ne Le nozze di Figaro a Sassari iniziando la carriera che la porta a calcare i palcoscenici più famosi italiani ed esteri, da Tokio al Teatro Real di Madrid. Con la sua voce inimitabile salirà il soprano Simona Baldolini, allieva di Renata Tebaldi, protagonista nel febbraio 2009 della tournèe di Turandot nei teatri di tutte le capitali dell’America Centrale. Sulle scene anche il mezzosoprano Norina Angelini, selezionata nel 2001 da Riccardo Cocciante per il casting della versione italiana di Notre Dame de Paris nel ruo-
lo di Esmeralda. Intensa l’attività concertistica svolta in Europa e in America Latina dal tenore Gianluca Pasolini: ha cantato al festival di Berlino, Firenze, Ljubljana, Vienna, Salisburgo. Fra i suoi impegni nel 2009 c’è stata la partecipazione all’opera drammatica Assassinio nella Cattedrale. Molto attesa l’esibizione del baritono Omar Montanari con alle spalle un’ intensa attività concertistica e del basso Luca Gallo, vincitore di importanti concorsi nazionali ed internazionali. I cantanti si esibiranno in alcune delle più belle ouvertures d’opera, da Verdi a Rossini e arie dalle opere immortali dei più grandi e famosi compositori come Puccini, Verdi, Donizetti, Rossini, Bizet ed altri. Ad accompagnare le loro voci salirà sul palco
la prestigiosa orchestra sinfonica dell’Emilia Romagna “A. Toscanini” diretta dal Maestro Giorgio Leardini, che organizza da oltre 10 anni
l’evento musicale di Capodanno. Direttore artistico della Rassegna Musicale “Riccione grande musica”, già direttore dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, ha diretto i solisti dell’Orchestra Filarmonica della Scala, dell’accademia di Santa Cecilia e l’orchestra internazionale d’Italia. “Il programma musicale di Capodanno - commenta il Maestro - prevede l’esecuzione di alcune delle più belle voci nazionali ed internazionali che calcano i palcoscenici più prestigiosi del mondo e che i riccionesi non conoscono.” Una serata, dunque, tutta dedicata alla lirica per salutare il nuovo anno. IN
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Leggere | Armando della Rosa
Cultura e tradizione della
Caveja
testo Milena Massani - foto Riccardo Gallini
L’Arte del ferro battuto a Mercatino Marecchia nella prima metà del Novecento Carlo Venerucci, classe 1920, è stato forgiatore della scuola di Guglielmo Fabbrini. Dopo la Regia Scuola Secondaria di Avviamento Professionale Industriale, è divenuto istruttore dell’Arte del ferro con incarico all’insegnamento di Applicazioni Tecniche nella scuola. Ha partecipato a mostre e corsi d’Informazioni Tecnico Pratiche, premiato dal Ministero della Pubblica Istruzione per i risultati raggiunti nella lavorazione al tornio. In questo testo edito da “Università Aperta” si compie un excursus sull’arte fabbrile applicata all’arredo domestico e urbano, prodotta nella prima metà del ’900 a Novafeltria. Venerucci svela i segreti degli artigiani del territorio fautori d’importanti capolavori, volti a raggiungere la perfezione.
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Quando incontro Armando Della Rosa cammina in riva al mare dove ogni mattina si reca all’alba, per unirsi ai gruppi sparuti che fanno ginnastica, fare qualche esercizio in loro compagnia, poi avviarsi in piena forma a compiere il rito giornaliero della scrittura. Mentre ripone l’agile bicicletta elettrica, scartoffie, berrettino e abbigliamento sportivo per conquistare la scrivania, è come un attore assorto nelle proprie passioni, l’antiquariato e la scrittura. Studia gli esemplari della cavéja: mi porge un libretto (edito da La Stamperia, Rimini), che narra in dettaglio l’opera eseguita da artigiani che hanno trasmesso alle nostre generazioni l’educazione a personalizzare questi oggetti della civiltà contadina. Le cavèje sono vere e proprie opere d’arte che caratterizzano la personalità di colui che le possiede. Della Rosa è orgoglioso di questi oggetti scovati presso antiquari o durante ricerche attuate dopo essersi ossige-
nato i polmoni, o recato alle lezioni dell’Università della terza età. Nel volgere i ricordi alla propria giovinezza, non si lascia sopraffare dalla nostalgia, mostra le foto di quando, marinaio volontario, arruolato in Marina, divenne ufficiale, poi assorbito dalla professione di ragioniere del Genio Civile. Cosa l’ha spinta a dedicare un libro a questo elemento della cultura contadina? “Ho pensato di far rivivere l’opera degli antichi fabbri che forgiavano la cavéja: è un simbolo legato a credenze animistiche, poiché
racchiude il fascino di misteriose evocazioni; anche io ricordo quando passavano i carri di buoi che durante l’inverno sopraggiungevano con un suono come d’organetto, con l’alberello vibrante che variava nell’orografia del disegno, distintivo del ceto sociale di appartenenza. Oggi è stato quasi del tutto dimenticato, ma nella civiltà contadina la cavéja era oggetto da lavoro, decorativo, iconografico e magico. Nel libro parlo anche dei decori suddivisi a seconda dei proprietari e delle epoche di realizzazione. Alcune tra le più rare erano composte addirittura anche da residui del ferro contenuto sotto lo zoccolo dei buoi, una rarità che ci fa comprendere come nulla andasse sprecato nella società contadina, o meglio nella civiltà dei nostri avi”. Lei scrive che si potevano anche trarre auspici. Ma cosa rappresentava al di là della leggendaria superstizione? “Anticamente si credeva potesse proteggere dal temporale… questo oggetto era adatto a legare assieme il giogo al timone del carro agricolo (il pluastro); denominata statolo o caviglia, la cavèja è come una corona flessibile, rappresentava il proprietario, garantiva il grado e il ceto sociale agli occhi del prossimo.” Fissiamo un ritratto a china color seppia di Pascoli e Spallicci, poeti le cui parole evocano il tempo in cui si cantavano gli usi e i costumi della terra. Spiritualmente ritorniamo indietro a quello scalpiccio silente per riconciliarci con le nostre origini e sentirci meno soli… IN
DUE CARTELLONI PER DUE TEATRI
Repubblica di San Marino Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura l’Università e le Politiche Giovanili Ufficio Attività Sociali e Culturali
2009-2010
20 SPETTACOLI dal 5 novembre 2009 al 10 aprile 2010
Teatro Nuovo • Teatro Titano
BIGLIETTERIA TEATRO TITANO Piazza Sant’Agata – 47890 San Marino tel. 0549 88 24 16
BIGLIETTERIA TEATRO NUOVO Piazza M. Tini, 7 - Dogana tel. 0549 88 55 15 CARTELLONE TEATRO NUOVO
giovedì 5 novembre 2009
sabato 23 gennaio 2010 Teatro della Tosse
Roberto Herlitzka in
CANDIDO Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili da Voltaire con Enrico Campanati, Pietro Fabbri regia di Emanuele Conte
di Thomas Bernhard regia di Teresa Pedroni
giovedì 19 novembre 2009
mercoledì 3 febbraio 2010
CIAO FRANKIE
Produzioni Teatrali Paolo Poli Paolo Poli in
Lella Costa in
SILLABARI
Nelle lande scoperchiate del fuori regia di Giorgio Gallione
RAGAZZE
da Goffredo Parise regia di Paolo Poli
UN ISPETTORE IN CASA BIRLING
Teatro Metastasio Stabile della Toscana Compagnia Sandro Lombardi
di John Boynton Priestley con Paolo Ferrari e Andrea Giordana regia di Giancarlo Sepe
giovedì 7 gennaio 2010
PASSAGGIO IN INDIA
di Santha Rama Rau dal romanzo di Edward Morgan Forster con Giulia Lazzarini, Sandro Lombardi regia di Federico Tiezzi
da Alan Bennet regia di Fabrizio Raggi
venerdì 12 marzo 2010 Ivano Marescotti in
Antonio Rezza in
DANTE UN PATACA
IO
recital drammaturgia di Ivano Marescotti
regia di Antonio Rezza e Flavia Mastrella
mercoledì 31 marzo 2010 Ennio Marchetto in
Compagnia Titanz
A QUALCUNO PIACE CARTA
APPLE
di Ennio Marchetto e Sosthen Hennekam
martedì 16 febbraio 2010
martedì 2 marzo 2010
mercoledì 9 dicembre 2009
L’OCCASIONE D’ORO
giovedì 11 febbraio 2010
sabato 20 febbraio 2010
mercoledì 2 dicembre 2009
Elisa Manzaroli in
L'INFERNO IN TESTA E IL PARADISO NEL CUORE
sabato 30 gennaio 2010
(I viaggi dell’anima) una creazione di Emiliano Pellisari
One man show Tributo a Frank Sinatra con la Big Band Jazz Company regia di Giorgio Lopez
domenica 7 marzo 2010
Fabrizio Raggi e Roberto Fornara in
regia di Fabrizio Raggi
INFERNO
Massimo Lopez in
Inizio spettacoli ore 21.15
domenica 17 gennaio 2010
Compagnia Attori & Tecnici
ELISABETTA II
coreografia Vittorio Colella danzatori Sara Muccioli e Vittorio Colella regia video proiezioni Emanuele Cervellini
sabato 10 aprile 2010
Le Barnøs
PUÓ CONTENERE TRACCE DI SEDANO
Masdevallia Tigerkiss
FAKE_ON _BACH ideazione Martina Conti, Francesco De Luigi, Nico Macina coreografia e danza Martina Conti
sabato 20 marzo 2010
di Rodgers & Hammerstein con Roberta Lanfranchi e Antonio Cupo regia di Massimo Romeo Piparo
Igudesman & Joo in
A LITTLE NIGHTMARE MUSIC con l’Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino
domenica 28 marzo 2010
giovedì 14 gennaio 2010 Teatro di Roma – Compagnia Lavia Anagni
MOLTO RUMORE PER NULLA di William Shakespeare con Lorenzo Lavia, Giorgia Salari regia di Gabriele Lavia
Daniele Cipriani Entertainment José Limón Dance Foundation, Inc.
LIMÓN DANCE COMPANY coreografie José Limón direzione artistica Carla Maxwell
UFFICIO ATTIVITÀ SOCIALI E CULTURALI tel. 0549 88 24 52 - 57 mail: info.uasc@pa.sm
ACQUISTO BIGLIETTI • Presso la biglietteria del Teatro dove si svolge la rappresentazione nei tre giorni precedenti la data di ogni spettacolo dalle ore 16.30 alle ore 20.30 il giorno dello spettacolo dalle ore 16.30 in poi • On line sul sito www.sanmarinoteatro.sm a partire dal 2 novembre • Telefonicamente con addebito su carta di credito negli orari della biglietteria
www.sanmarinoteatro.sm
08617 | photo: Amati-Bacciardi
CENERENTOLA
www.studioag.sm
Planet Musical
informazioni
CARTELLONE TEATRO TITANO
Inizio spettacoli ore 21.15
Esplorare | 52 luoghi spirituali in Romagna
I luoghi dello
Spirito
testo Francesca Renzi
Da Imola a Rimini, dagli Appennini alla costa, tutta la Romagna è punteggiata da chiese, cattedrali, abbazie, eremi e pievi: luoghi affascinanti da raggiungere a piedi, dove la fede si intreccia con le tradizioni popolari e invita a ritagliarsi momenti di pausa e di riflessione. Il tutto è raccolto nella nuova guida “targata 52” di Edizioni IN Magazine, in libreria da questo dicembre.
Santiago de Compostela, Fatima, Lourdes: quando si parla di pellegrinaggi e di spiritualità, la mente corre inevitabilmente a questi grandi luoghi di fede e di preghiera, intrisi dell’odore dell’incenso e della cera sciolta. Tuttavia, per ritemprare lo spirito o, più semplicemente, per prendersi una pausa di riflessione, non è sempre necessario percorrere centinaia di chilometri: tutta la Romagna è punteggiata da piccole pievi, oratori, cappelle e romitori, che si affiancano alle grandi basiliche di città.
Alcuni di questi sono veri e propri luoghi di culto, dove vengono celebrate funzioni religiose, come il Duomo di Faenza, il riminese Tempio Malatestiano, le basiliche bizantine di Ravenna e le chiese parrocchiali di campagna; ci sono, però, anche piccole cappelle votive, maestà ai bordi della strada, vecchie chiese sconsacrate che emanano un ineguagliabile fascino e invitano alla serenità. Questi sono i luoghi dello spirito, che invitano a riflettere e a rilassarsi, accoglienti tanto per chi crede quanto per chi non trova conforto nella fede: la bellezza di cattedrali e chiesette, espressa
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dalle linee architettoniche, dai dipinti e dalle opere d’arte riempie gli occhi di ogni osservatore. Matteo Ranucci, giornalista forlivese, ha selezionato 52 di questi luoghi - uno per ogni settimana dell’anno - e li ha raccolti nel libro 52 luoghi dello spirito in Romagna,
il nuovo libro che arricchisce la collana “52” di Edizioni IN Magazine, affiancandosi a 52 domeniche in Romagna - dello stesso Ranucci - e a 52 storie e luoghi di Romagna, di Andrea Casadio. Accompagnando il lettore in una piacevole passeggiata, in 52 luoghi dello spirito in Romagna l’autore suggerisce 52 piccoli pellegrinaggi, escursioni alla scoperta di un territorio dalla storia antica e dalle tradizioni profonde che si intrecciano con i simboli della fede. Una selezione dei luoghi più suggestivi ed emozionanti, dove la fede si intesse con la tradizione e le credenze popolari, dando vita a vecchie leggende tramandate di generazione in generazione e ancor oggi affascinanti. In un luogo così, ci si ritrova immersi nel silenzio della riflessione, tanto tra i boschi di montagna quanto a pochi passi dal centro delle città romagnole. IN
Consumo ciclo combinato 6,8 l/100 km. Emissioni CO2 179 g/km.
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