Weekend in 5 2014

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EEKEND in itinerari

d’excellentia

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viaggi in madagascar

isola di bellezza

E R I T R A P , ’ I S weekend in rete

www.weekendin.it - bimestrale n.5

turismo senior d’autunno

in toscana con la mercedes classe v

città d’arte

a caserta con la lancia voyager

a riga con la adam rocks

wine tourism dalle langhe a pantelleria

speciale urban crossover

DALLa 500 x

alla adam rocks



pensieri on the road

PER I SENIOR: PREMIUM COME PREMIO

Questo numero lo abbiamo dedicato al turismo senior, che poi è quello che maggiormente ci interessa, da sempre. L’occasione per approfondire il discorso ci è stata data da Europcar, che ha commissionato una ricerca alla Doxa proprio su questo argomento. E un’intervista al Professor Nicola Fabbri, docente di economia del turismo alla Bocconi di Milano, ci ha confermato che la nostra linea era giusta. Sono i Senior che possono salvare il turismo italiano, avendo il tempo per godersi l’italia e anche i soldi messi da parte per tutta una vita. E sono questi che bisogna accogliere, coccolare, rassicurare...d’altra parte giustamente se lo meritano. E sono anche loro che comprano le auto Premium e puntano a fare viaggi Premium. Quindi Premium sia per essere alla ricerca del meglio, sia , io dico, come PREMIO dopo una vita di lavoro.

LA SICILIA E LE CANARIE

di Raffaele D’Argenzio

E WORLD H T IN

Non so se i dati sono precisi, ma all’incirca è così: ogni anno alle Canarie vanno 25.000 turisti, in Sicilia soltanto 5.000. Un’ingiustizia. E pensare che in Sicilia ci sono mille cose da vedere ed anche un clima benefico tutto l’anno. Alle Canarie avranno qualche grado in più, ma sono in mezzo all’Oceano, non nella culla della civiltà come il Mediterraneo, e c’è davvero poco da vedere. Caro Ministro Franceschini, rottamiamo qualcuno anche in questo settore?

PANTELLERIA, CON LA SUA VITICULTURA EROICA, ASPETTA IL RICONOSCIMENTO UNESCO

E siamo andati a vederli questi vigneti bassissimi per via del vento, queste viti che sono piantate una ad una, che non possono essere irrigate perchè non c’è acqua e devono vivere con la sola rugiada. Sono davvero degli eroi questi vignaioli, che poi raccolgono quei pochi grappoli spaccandosi la schiena, non potendo usufruire di macchine. E allora non chiediamoci più perchè il VERO passito di Pantelleria costa un po’ caro, ora sappiamo il perchè. E appoggiamo la loro richiesta per avere il riconoscimento Unesco.

Potete seguirci su internet: www.weekendin.it - www.autoedonna.com e attraverso il nostro quindicinale on-line WEEKEND IN GUIDE (per richiederlo basta inviare il vostro indirizzo e-mail a redazione@weekendin.it)


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EEKEND in itinerari

d’excellentia

SI’, PARTIR wEEKEND iN rEtE

www.weekendin.it - bimestrale n.5

a u t o

SOMMARIO

viaggi in madagascar

isola di bellezza

E

turismo senior d’autunno

3 6 6 8 10 12 15 16 20 22 24 26 28 30 32 36 38 44 48 52 54 56 58 62 67 68 72 74 75 76 78 82 83

Editoriale Sommario News Weekend Premium: Hotel Hilton Sorrento Sini Unesco: Primi nel Mondo Who: Chef Rosanna Marziale Ricette di Viaggio Si’ Partire: turismo Senior Senior in Germania Inverno al sole Meta Mauritius Citta d’Arte in autunno Italia Più Bellezze segrete Where in autunno When Weekend in Toscana con Mercedes Classe V Weekend a Caserta con la Lancia Voyager Auto Premium Auto Novità La nuova Jeep Renegade Bici Tourism nell’Oltrepò La Top Ten di Vittorio Giannella Borghi d’Autunno SPECIALE URBAN CROSSOVER A Riga con la Opel Adam Rocks Renault Captur Volkswagen UP Peugeot 2008 AUTO & DONNA: Peugeot 2008 Castagna Panda Cross Voyager Girl WINE TOURISM

di Lucrezia Argentiero

in toscana con la mercedes classe v

città d’arte

a caserta con la lancia voyager

a riga con la adam rocks

wine tourism dalle langhe a pantelleria

speciale urban crossover

dalla 500 x

alla adam rocks

84 Eccellenze d’autunno 89 Baia Domizia 90 Langhe 92 Alto Adige 94 VOLCANIC WINES TOURISM Soave Pantelleria 98 Savuto 99 WEEKEND GREEN Festa del Bitto a Morbegno 102 VIAGGI IN Le spiagge più strane 104 Madagascar 114 Info Madagascar

STAMPA Press Service 80 - CPZ Group Via Fonderia Rumi, 7 - Seriate - Bergamo

PROGETTO GRAFICO Raffaele D’Argenzio

DISTRIBUZIONE Pieroni Distribuzione s.r.l. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano

EDITORE Edizioni D’Argenzio S.r.l. Via Giovanni Prati 12 - 20145 Milano tel. 02.3450719

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“Il giro del mondo in 80 isole” è una guida piena zeppa di informazioni sulle migliori isole dove iniziare il “viaggio dei desideri”. La premessa, molto suggestiva, ad un certo punto recita: “Io ne ho scelte ottanta [isole], sparse qua e là. Ottanta rifugi per chi insegue un sogno, perché ‹i sogni son desideri di felicità›, come ricorda sempre Cenerentola nella famosa favola […] E allora perchè non impegnarsi per realizzare questi piccoli e grandi sogni, inseguendoli costantemente?” Ed eccolo qui, il modo per realizzare questi sogni: basta solo sfogliare e scegliere l›isola migliore per iniziare un›avventura lontani dai problemi quotidiani. La scelta è veramente ampia e di tutti i tipi: ci sono isole paradisiache con bianche spiaggie e mari blu, oppure quelle dove la storia ha lasciato il segno o ancora quelle splendide e deserte, per ritrovare la pace lontano da tutti. Insomma, qualunque tipologia di viaggitore tu sia, se è un›isola che cerchi qui la troverai di sicuro! “Il giro del mondo in 80 isole” dà tutti gli stumenti necessari con un supplemento di curiosità e idee in più, l›unica cosa che manca è l›aereo, ma quello sta a voi! “Un sogno che a volte è lì dietro l›angolo, basta solo prendere una barca e si realizza. Altre volte è a decine di ore di aereo. Ma cosa non si farebbe per inseguire una fantasia? Dipende solo da voi.” Casa editrice Iter Edizioni, 11,90 €

MILANO PERDUTA E DIMENTICATA di Marina Moioli

EDITORE E DIRETTORE RESPONSABILE Raffaele D’Argenzio raffaele.dargenzio@weekendinauto.it

HANNO COLLABORATO Lucrezia Argentiero, Marina Bellati, Nicola D. Bonetti, Giampietro Comolli, Rosaria Brusaferri, Rossella Dallò, Vittorio Giannella, Gianni Marin, Bianca Maestroni, Cristina Moiraghi, Michelle Newton, Giuseppe Ortolano, Angelica Palesi, Cristina Pelagatti, Luciana Francesca Rebonato, Benedetta Rutigliano, Luciana Sidari.

IL GIRO DEL MONDO IN 80 ISOLE

Weekend in Auto è registrato presso il tribunale di Milano al N. 158 del 03/04/2009 ISSN 1723-5685 Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti e foto restano di proprietà della Edizioni D’Argenzio S.r.l. anche non pubblicati, non verranno restituiti. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, documenti e foto.

“WEEKEND IN” è presente, gratuitamente, negli hotel (quattro e cinque stelle) della catena PLANETARIA

“Milano perduta e dimenticata” di Marina Moioli parla di Milano, ma non quella a cui siamo abituati. Parla di una città nascosta agli occhi di molti, piena di storie che un tempo conoscevamo ma che abbiamo scordato di tramandare, fino a non sapere più cosa sia il rito della carsenza o il venditore di magioster. La Milano sotterranea, acquatica, industriale, scomparsa o nascosta, tanto per citarne alcune, sono le sfaccettature di una città che ha tanto da dare, bisogna solo cercarlo. “Milano perduta e dimenticata” ha lo straordinario pregio di permettere di scoprire luoghi con un grandissimo valore storico che se no sarebbero veramente destinati al dimenticatioio. Alcuni consigliano persino di adottarlo come aiuto nell›istruzione scolastica: basta con le solite gite al Castello Sforzesco e all›Acquario Civico che, seppur pienamente meritevoli di essere visitati, non sono gli unici vanti di Milano! Casa editrice Newton Compton Editori, 9.90 €

ERRATA CORRIGE Nello scorso numero a pag 117, fra le sedi della società AUTOTORINO, abbiamo citato quella di via IV Novembre Olgiate, in realtà si trattava di Olginate. Ce ne scusiamo.


WEEKEND IN

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eekend p r e m i u m

“HILTON SORRENTO PALACE”

DOLCE AUTUNNO

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’estate è ormai passata ma sulla costiera sorrentina il sole continua a scaldare le prime giornate d’autunno. E’ proprio in questo periodo dell’anno che c’è la possibilità di scoprire bellezze, culture e tanto altro di alcune località turistiche normalmente più affollate nei periodi estivi. Visitare Sorrento in autunno è sicuramente un’esperienza unica. Ora torna infatti ad essere protagonista il calore degli abitanti e il panorama mozzafiato che permette di abbracciare con uno sguardo l’intero Golfo di Napoli fino al Vesuvio. Se volete godervi al massimo le vostre giornate in questa magnifica città l’Hilton Sorrento Palace è pronto ad accogliervi. Immerso nella ricca vegetazione mediterranea, il resort è nel cuore di uno scenario spettacolare e unico al mondo. L’hotel, a cinque minuti a piedi dal centro di Sorrento, si trova a 45 minuti di auto dall’aeroporto di Napoli e vanta dintorni celebri come Capri, Ischia, Pompei, Ercolano, Positano e altre località famose della Costiera Amalfitana. L’Hilton Sorrento Palace dispone di 341 camere, di cui 8 single room, 118 mountain view room, 36 garden view room, 89 sea view room, 24 deluxe sea view room, 17 executive sea view room, 45 executive plus room e 4 executive suite. Il Sorrento Restaurant propone gustosi piatti dell’innovativa cucina regionale con eccellenti prodotti locali freschi. La splendida vista sulle piscine esterne e sul Golfo di Napoli, insieme alla spettacolare terrazza, ne fanno un luogo ideale per una cena o un pranzo indimenticabile. L’hotel inoltre è dotato di piscina interna (29 gradi) che vi regalerà, un bagno indimenticabile tra cascate che scorrono sulla roccia naturale. Per i più sportivi c’è Il campo da tennis, immerso nel profumato agrumeto, ed infine la palestra che è dotata di moderne macchine Technogym. Il clima mite fa di Sorrento una destinazione ideale per tutto l’anno, inoltre è ricca di negozi aperti fino a tarda sera e di ottimi ristoranti sia nel centro città che nei porti della marina grande e della marina piccola. sorrento.reservations@hilton.com - www.hiltonsorrentopalacehotel.com

Sorrento di giorno e di notte

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Piscina interna riscaldata

OFFERTA PROMOZIONALE Pacchetto 2 notti presso l’Hilton Sorrento Palace con visita guidata agli scavi di Pompei: • Soggiorno 2 notti in camera doppia vista mare • Prima colazione al mattino • 1 Visita degli scavi di Pompei inclusiva di: transfer da hotel per gli scavi con rientro, ingresso e visita guidata degli scavi - 1 Cena presso il Ristorante “ Sorrento” bevande non incluse Costo per persona € 447,00

Il pacchetto è valido fino al 31 Dicembre 2014. La tariffa si intende per persona, minimo 2 notti. Il pacchetto è soggetto alla disponibilità dell’hotel. Per informazioni e prenotazioni, si prega di contattare l’Hilton Sorrento Palace: 0039 0818784141; sorrento_reservations@hilton.com

Jaguar F-TYPE

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uesta roadster discende dalla purezza di linee di E-type del 1961: sportiva quanto elegante, appare distintiva per stile e prestazioni. Seduzione emanata da marchio e finiture, con motori 3.0 V6 da 340 cavalli e turbo da 380, più un 5.0 V8 da 480, per sfrecciare senza compromessi. Possibilità di regolare l’assetto e l’erogazione da comfort a sport, come pure la tonalità di scarico, scatenandosi in una guida felina, sicura anche al limite. Prezzi da 77.060 euro. www.jaguar.it


eekend in di Luciana Sidari

SITI UNESCO

PRIMI NEL MONDO Proprio così, siamo i primi nel mondo con ben 50 siti patrimonio dell’umanità. E speriamo di saperli conservare e di trovare il modo di farli vedere a più turisti possibili. Ma dal prossimo numero cercheremo di cominciare a conoscerli meglio noi per primi

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en 18mila sono stati i visitatori che, dal 19 al 21 settembre scorso, hanno visitato il Salone Mondiale del Turismo Città e Siti Patrimonio dell’Umanità a Palazzo della Ragione. Una grande soddisfazione, dunque, per questa prima edizione padovana del Wte, che già guarda al prossimo anno. Intanto sono state fissate le date, dal 18 al 20 Settembre. Quindi, sarà ampliata la selezione di buyer internazionali, individuati in collaborazione con Enit, e di seller locali e nazionali che, oltre che agli operatori del settore si vogliano far conoscere anche dal pubblico di visitatori, sempre interessati a nuove mete e nuove proposte di viaggio. Come già emerso quest’anno nel corso dei diversi appuntamenti in calendario durante il salone, lo scopo che esso si ripropone è quello non solo di valorizzare e promuovere i siti Unesco, ma anche di sensibilizzare il pubblico e le comunità locali ad un turismo responsabile e sostenibile, imprescindibile per l’economia dei territori ma anche per la preservazione dei siti stessi. “Siamo molto soddisfatti di questa edizione del WTE –sostengono gli organizzatori- e per il prossimo anno contiamo anche di ampliare il calendario di appuntamenti delle Giornate della Dieta mediterranea anche in considerazione di Expo 2015 che ha per tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, in linea con lo spirito di sensibilizzazione e valorizzazione della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità”.

I trulli di Alberobello

Vicenza e le Ville Venete Arena di Verona

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Ma che cosa è Unesco ?

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’UNESCO è un’istituzione che fa parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. La sua creazione è avvenuta il 4 novembre 1946, a Parigi, dopo che una ventina di Stati avevano accettato l’Atto costitutivo, redatto nel 1945 a Londra, durante una conferenza organizzata per invito dei Governi della Gran Bretagna e della Francia, cui avevano partecipato i rappresentanti di 44 Paesi.

Quando si riunì la Conferenza di Londra, non era ancora terminata la seconda guerra mondiale, ma era evidente che, al momento di fondare un nuovo ordine internazionale, era necessario riconoscere che la vita intellettuale, il miglioramento dei sistemi educativi, lo sviluppo della comprensione fra i popoli mediante i metodi e le tecniche appropriate, dovessero avere una parte essenziale nell’organizzazione della cooperazione internazionale. Ma di quali patrimoni si parlava? Ci sono patrimoni inestimabili, che non possono essere al pari di altri beni, delocalizzati o alienati e una volta tanto l’Italia è in cima alla lista che tiene conto della quantità/qualità di beni, dalla preistoria ad oggi, anche se per quanto riguarda le presenze turistiche siamo superati da Francia e Spagna.

Sito di Aquileia (foto di Gianluca Baronchelli)

Tra i siti riconosciuti figura anche l’Orto Botanico di Padova , istituito nel 1545 e in questi giorni restaurato e ampliato e proprio questa antica città è stata sede del W.T.E. , Salone Mondiale del Turismo, per la 5° Edizione intitolata CITTA’ E SITI PATRIMONIO UNESCO, tra il 19-21 settembre 2014. Nello straordinario Palazzo della Ragione , la più grande Sala pensile affrescata del mondo, nella Piazza delle Erbe di Padova, il Salone , ha trovato una cornice più che adeguata, addirittura emozionante, sia per l’esposizione sia per il workshop , realizzato a latere nelle Sale comunali, durante il quale si sono incontrate la domanda e l’offerta di operatori italiani e stranieri specializzati nel turismo culturale. L’idea di un turismo armonico, emozionale, legato ad esperienze profonde è ricercata dai flussi turistici più significativi e può rappresentare in tempi di crisi lo strumento più realistico e utile per il rilancio del turismo italiano. L’obiettivo, l’auspicio di tutti è che ad una offerta spontanea di storia, arte, bellezza, corrisponda una visione strategica e progettuale, capace di promuovere un capitale del quale ancora non tutti sono consapevoli. La richiesta dei quasi 100 buyer era chiarissima: si chiedevano offerte riguardanti soggiorni individuali o di gruppo in città d’arte, grandi e piccole, un turismo sostenibile, culturale, archeologico, enogastronomico, slow, adatto anche alla terza età. Non si chiedeva lusso sfrenato, si chiedeva sensibilità, intelligenza, creatività, attenzione alla persona, condivisione, il piacere di far scoprire la GRANDE BELLEZZA ITALIANA . E cosa non secondaria, si chiedeva ai seller un’offerta originale, come post congress, per dare spessore, originalità a incentive e congressi. Quello che fa la differenza infatti non sono più solo le sale , le camere , le attrezzature , ma soprattutto le emozioni, i ricordi che un sito, un territorio possono regalare che raccontati, valorizzati, diventano il vero patrimonio, l’heritage, da trasmettere ai figli e alle future generazioni. L. S.

L’UNESCO ha finora riconosciuto un totale di 1001 siti (777 beni culturali, 194 naturali e 30 misti) presenti in 161 Paesi del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (50)

1979 Arte Rupestre della Val Camonica 1980 (e 1990) Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura* 1980 La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci 1982 Centro storico di Firenze 1987 Venezia e la sua Laguna 1987 Piazza del Duomo a Pisa 1990 Centro Storico di San Gimignano 1993 I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera 1994 La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto 1995 Centro storico di Siena 1995 Centro storico di Napoli 1995 Crespi d’Adda 1995 Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po 1996 Castel del Monte 1996 Trulli di Alberobello 1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna

1996 Centro storico di Pienza 1997 La Reggia di Caserta del XVIII con il Parco, l’acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio 1997 Residenze Sabaude 1997 L’Orto botanico di Padova 1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) 1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande 1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata 1997 Costiera Amalfitana 1997 Area Archeologica di Agrigento 1997 La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina 1997 Villaggio Nuragico di Barumini 1998 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula 1998 Centro Storico di Urbino 1998 Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia

1999 Villa Adriana (Tivoli) 2000 Isole Eolie 2000 Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani 2000 Città di Verona 2001 Villa d’Este (Tivoli) 2002 Le città tardo barocche della Val di Noto (sud-est della Sicilia) 2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia 2004 Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia 2004 Val d’Orcia 2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica 2006 Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli 2008 Mantova e Sabbioneta 2008 La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina* 2009 Dolomiti 2011 I longobardi in Italia. Luoghi di potere 2011 Siti palafitticoli preistorici delle alpi 2013 Ville medicee 2013 Monte Etna 2014 Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato


h o : r o s a nn a m a r z i a l e di Raffaele d’Argenzio

UNA PRINCIPESSA STELLATA PER LA REGGIA

Di chef famosi al femminile ce ne sono, ma è difficile che ce ne siano di così giovani, di così creative. Rosanna è riuscita a raggiungere i massimi livelli mettendo insieme le tradizioni della sua terra e la propria fantasia. Il suo ristorante Le Colonne è a pochi metri dalla maestosa Reggia, quella reggia di cui può essere incoronata principessa, con un diadema in cui brilla una stella. Ci ha svelato le sue ricette,i suoi viaggi e i weekend preferiti.

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l sorriso è aperto, solare, gli occhi vivi e le mani sapienti in gesti precisi e amorevoli verso quei prodotti della sua terra che diventeranno piatti famosi. Ma in quella dolcezza si percepisce una grande forza, una determinazione a raggiungere le vette del gusto.

Si sente figlia d’arte? Ha avuto altri maestri? Sì, sono davvero una figlia d’arte e i miei principali maestri sono stati prima di tutti, mio padre e mia madre. Aver conquistato la stella Michelin è un grande orgoglio per la sua famiglia e per tutta Caserta. E’ un bel traguardo, è un premio alla dedizione, alla passione trasmessa per ciò che si è fatto... il tuo impegno resta lo stesso ma con la stella cambia la prospettiva che gli altri hanno verso ciò che hai fatto e se prima non se ne accorgevano ora sì... e questo devo dire che per il rispetto del lavoro da me fatto senza stella non mi piace.

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top list di rosanna marziale WEEKEND IN BORMIO ( Lombardia) CAPRI ( Campania) MARZAMEMI (Sicilia) MATERA ( Basilicata) MERANO ( Alto Adige)

NAPOLI ( Campania) NOTO (Sicilia) PROCIDA (Campania) SANTA MARIA DI CASTELLABBATE ( Campania) STROMBOLI ( Sicilia)

Capri

VIAGGI IN ARGENTINA BRASILE BRETAGNA (FRANCIA) CANADA CINA

FIJI GIAPPONE INDIA SANTIAGO DI COMPOSTELA (SPAGNA) RUSSIA

La sua arma segreta per conquistarla? Possono esserci tanti modi per raggiungere la stella, ma l’allegria di sicuro è stata uno dei miei modi, una delle mie armi. Molti chef campani ora sono nell’albo d’oro. Come mai? Perchè sono pragmatici, simpatici, rispettosi delle tradizioni... potrei continuare all’infinito. Lei si affida molto alle eccellenze campane, come la mozzarella, ma come fa a convincere i suoi clienti della bontà dei prodotti che usa, dopo le polemiche sulla terra dei fuochi? Non devo convincere nessuno. Le polemiche appunto restano polemiche: la mia terra si chiama terra Felix, non conosco altri nomi di fantasia. Un weekend a Caserta è d’obbligo per ogni turista, ma lei mi può citare dieci mete dei weekend che ha fatto o che vorrebbe fare? Polignano a mare, Noto-Ragusa, Marzamemi, Santa Maria di Castelabbate,

Isole Fiji

Procida, Bormio, Merano, Sorrento, Capri, Stromboli, Matera e ovviamente Napoli. Ha imparato anche lei una” ricetta di viaggio”, in uno dei suoi viaggi? Spunti di viaggio sì, il bello dei viaggi è farsi contaminare, però non mi piace replicare ricette e quando sono tipiche preferisco aspettare e mangiarle nel luogo di appartenenza. E quali sono i dieci viaggi all’estero che ha fatto o che vorrebbe fare, e perchè? Vorrei riandare in Giappone e apprezzare ancora una volta il rispetto e la dedizione al lavoro. Mi piacerebbe andare in Russia, Cina, riandare a Winnipeg in Canada per fare visita a un’amica, fare un viaggio spirituale in India, fare il cammino di Santiago de Compostela, vorrei andare alle Fiji per verificare se il mare è uguale al film Laguna blu, vorrei andare in Brasile e in Argentina, ritornare in Bretagna a mangiare i frutti di mare e il pesce...quando ci sono stata ero vegetariana.

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Per i suoi weekend quale auto usa? Le piace guidare? Sono una donna-cargo possiedo solo furgoni e furgoncini, niente macchine e approfitto di quest’occasione per chiedere un’ auto da sponsorizzare “AUTOCHEF”, ho iniziato a guidare a tredici anni e mi è piaciuto tantissimo. Gli abbinamenti dei vini con i suoi piatti li cura lei? Sì, mi piace cercare e trovare quelli che si abbinano ai sapori dei miei piatti. Lei è una delle poche donne stellate, mi sa indicare anche altre donne eccellenti nel mondo del vino e della ristorazione? Valeria Piccini, Marianna Vitale, Lidia Iaccarino, Mariella Caputo, Lidia Bastianich, Annie Feolde, Cristina Bowerman , Viviana Varese, Antonella Ricci, Carme Ruscalleda... Potrei concludere con un VIVA LE DONNE? Evviva le persone appassionate a ciò che fanno.

un libro per menù

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a Carta Marziale è un menù speciale, un libretto di storie minime di prodotti e di ricette di itinerari mentali e fisici. La Carta Marziale è lo specchio della chef Rosanna Marziale, della sua creatività e della sua irrequietezza, della sua voglia di conoscere e di aggregare. Sfogliando La Carta Marziale si apprende da dove e da chi, con nomi e numeri di telefono, arrivano gli ingredienti che la chef usa per la preparazione dei suoi piatti, dati fondamentali affinché e i turisti possano crearsi, se vogliono, una mappa delle eccellenze agroalimentari Campane. Rosanna Marziale è l’ambasciatrice della Mozzarella di Bufala nel mondo per il Consorzio di Tutela della Dop. Ma si sente ambasciatrice della sua Regione in quanto da sempre la racconta attraverso le sue ricette. Un libro che è il nuovo menu del ristorante Le Colonne che racconta storie di prodotti e di ricette mettendo in rete tutti coloro che ne fanno parte.

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ricette di viaggio

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Regalatatici cortesemente da Rosanna Marziale, chef del ristorante LE COLONNE di Caserta, che abbiamo conosciuto durante una tappa del nostro viaggio. Questi piatti riuniscono alcuni dei principali ingredienti della cucina campana, dalla mozzarella al limone.

LA PIZZA AL CONTRARIO

Mozzapepe e limone Ingredienti per 4 persone: • g 240 spaghettoni di Gragnano Bottiglia • 4 mozzarelle di bufala campana dop da 125 g. cad. di Vigna • 2 peperoni rossi medi Caracci, di • Buccia di limone Villa Matilde • ml 50 olio evo aromatizzato allo scalogno Elaborazione: Sistemate 2 mozzarelle nel congelatore. Arrostite i peperoni e passate attraverso un passino l’acqua dei peperoni arrosto. Aiutandovi con una frusta montate leggermente l’acqua dei peperoni incorporando l’olio evo aromatizzato allo scalogno, la buccia grattugiata di un limone sale e pepe. Cucinate gli spaghettoni e saltate in una padella con il latte di mozzarella ottenuto sciogliendo due mozzarelle al microonde filtrate e lasciate addensare sul fuoco. Saltate la pasta grattugiando una parte delle mozzarelle lasciate in congelatore, il limone e il pepe Impiattate inserendo l’acqua di peperoni a specchio gli spaghettoni e completate grattugiando la restante parte delle mozzarelle congelate e macinate del pepe a completamento del piatto.

• g. 170 di mozzarella di bufala campana dop • g. 50 mozzarella per cornicione • g. 30 pane tostato a dadini • g. 40 pomodori san marzano • g. 20 pesto leggero o foglioline di basilico • g. 23 pane campano tostato • g. 10 olio extra vergine di oliva • g. 3 sale n. b per questa ricetta è necessaria una mozzarella da 1 kg o una pettola di mozzarella ATTREZZATURE: forno a microonde e cannello

Birra artigianale Cubulteria, birrificio Karma

Elaborazione: Taglia a disco la mozzarella fresca aiutandoti con un coppa pasta. Per preparare un finto cornicione, dopo aver tagliato il disco di mozzarella ci saranno delle rimanenze di mozzarella, lasciamole sciogliere a microonde per 1 minuto a 600 w in modo da poterle lavorare. Allunghiamo le strisce di mozzarella calda e sistemiamo dei crostini di pane facendo in modo di richiudere la mozzarella su se stessa tenendo conto di fare questa operazione abbastanza in fretta altrimenti se la mozzarella si raffredda non si attacca più. Sistema il cornicione sopra il disco di mozzarella e utilizzando il calore del cannello bruciacchialo in modo da farlo attaccare alla base e creare delle bruciacchiature come quelle della pizza a forno a legna. Ad ultimare la finta pizza di mozzarella i pomodori san marzano, i crostini di pane croccante appena sbriciolati e basilico sia in foglie che in crema, olio extravergine di oliva.

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s e n i o r T O U RIS M

Sì, PARTire Quando la casa resta vuota, i figli se ne vanno e il lavoro è un ricordo, allora è giunto il momento di partire per quei viaggi che si volevano fare e non si sono mai fatti. Insieme con vecchi o nuovi amici. Questi sono i nuovi turisti, che possono viaggiare tutto l’anno. E se sapremo accoglierli ci daranno quei punti di Pil che potrebbero salvare il bilancio Italia. Ne abbiamo parlato con il dottor Nicola Fabbri, docente di economia del turismo alla Bocconi di Milano, durante la presentazione della ricerca Doxa sul turismo Senior voluta da EUROPCAR.

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uali sono state le conseguenze di questa lunga crisi, nel turismo Senior? (tutte le domande in neretto?

- Ogni crisi lascia delle conseguenze di lunga durata sulla domanda turistica, oltre alle ovvie conseguenze in termini di contrazione delle presenze in generale e della spesa turistica. La crisi del 2001-02, associata anche agli eventi dell’11 settembre, aveva determinato una forte esigenza di sicurezza su più fronti, che è stata in gran parte recepita soprattutto dall’offerta organizzata. Questa crisi, data la sua intensità assolutamente al di fuori della norma, ha avuto paradossalmente l’effetto di non innescare cambiamenti strutturali della domanda turistica, ma di accelerare notevolmente tendenze già in atto da diversi anni, che sono le seguenti. A) La contrazione della permanenza media: questa è una conseguenza della diminuzione del tempo libero e della diversa allocazione dello stesso durante l’anno: se è possibile parlare ancora di vacanza principale per la maggior parte degli italiani, soprattuto per le famiglie, moltissimi però preferiscono fare due o tre vacanze brevi (una settimana e qualche WE lungo) durante l’anno piuttosto che fare una vacanza di due settimane in estate. La crisi ha ovviamente accorciato le vacanze principali e “tagliato” in WW, ma porterà gli italiani sempre di più verso vacanze distribuite durante l’anno. B) Un altro aspetto che è conseguenza della crisi è senza dubbio l’affermarsi con sempre più forza delle vacanze “no frills”. Questa tendenza si innesca su un processo più complesso che sta portando una parte della domanda turistica a dare una forte attenzione al prezzo e molto di meno alla destinazione. Sopratuttto per il target più giovane, quello inferiore ai 30 anni, conta molto di più l’attività in vacanza, la dimensione aggregativa che non la destinazione in sè: non a caso, la ricerca dell’Osservatorio Europcar dello scorso anno ha messo in luce che ben il 40% dei turisti che

vanno in vacanza sarebbero disposti a cambiare destinazione se venisse offerto loro uno sconto del 10%. Emergendo questo genere di esigenze è chiaro che la componente prezzo della vancanza e in particolare quella connessa al costo dei servizi primari (trasporto e albergo prima di tutto) diventa molto rilevante e si cerca di comprimerla il più possibile. Questo ovviamente non vuol dire che la destrinazione in sè non sia importante ma dipende dal tipo di destinazione, da come è organizzata e come avviene la comunicazione: nel caso delle destinazioni culturali e montane (e in certa misura su quelle termali) la differenziazione determinata dalle attrattive locali è molto forte e importante, sopratutto per alcuni target come quelli Senior, ma per altre destrinazioni, come la maggior parte delle destinazioni balneari, la differenziazione del prodotto è molto minore e il prezzo assume un ruolo primario. -Quali sono le potenzialità del turismo Senior?

Leonardo Cesarini, sales & marketing director Europcar Italia, Paolo Colombo, research manager Doxa e Nicola Fabbri, docente di economia del turismo alla Bocconi di Milano 16

WEEKEND IN

- Il turismo Senior ha delle potenzialità notevoli e tenderà a crescere per almeno i prossimi dieci anni. I dati dell’Istat mostrano che ogni anno gli over 60 aumentano di circa 100.000 unità, di cui almeno il 50% è propenso a viaggiare (si dovrebbe distinguere tra coloro che viaggi brevi, che allora sono il 67% e quelli che fanno vacanze lunghe, che sono ovviamente di meno, attorno al 47%, ma mi attengo ad una stima conservativa). Ciò significa che nei prossimi dieci anni ci si può aspettare che questo target cresca di oltre 50.000 unità all’anno, ovvero una crescita di quasi l’1% all’anno in media. Può sembrare poco, ma su archi di tempo così lungi è una percentuale molto significativa, soprattutto se si tiene conto che non prevede rallentamenti, per-


chè è piuttosto insensibile alle congiunture economiche. Ribadisco che si tratta di un dato molto cauto, perchè la mia opinione è che questo terget possa crescere anche del doppio ogni anno. Questo è un fenomeno che nel nostro Paese è molto accentuato ed è connesso alla situazione demografica dell’Italia: le previsioni di autorevoli demografi e dellla stessa ISTAT mostrano che il nostro Paese ha una popolazione che non cresce e tende ad invecchiare sempre di più. Articoli accademici di miei colleghi mostrano che l’Italia nel 2060 avrà una popolazione di circa 61 milioni di persone quando oggi siamo poco oltre i 58 milioni. Ma è una tendenza che, con modalità differenti, riguarda tutte le grandi economie europee. Quindi questo target cescerà molto sia a livello nazionale che a livello estero.

TOP

TOP LIST TURISMO SENIOR IN ITALIA

Toscana Trentino Campania Puglia Umbria

IN EUROPA

Francia Grecia Spagna Reppublica Ceca (Praga) Germania (Berlino)

Su questa domanda c’è però un’ultima considerazione da fare: se ragionassimo su tempi assai lunghi, oltre i dieci anni allora il discorso sulla crescita di questo target si farebbe più complesso, dati i cambiamenti del nostro sistema pensionistico e la struttura dell’occupazione attuale. Ma nel medio periodo si può affermare senza dubbio che crescrà e di molto. -Il nostro PIL che vantaggi avrebbe? Ci sono proiezioni? -Fare delle proiezioni è ovviamente molto difficile perchè la crescita economica di questi anni è condizionata da molteplici fattori, molti anche di natura internazionale. Tuttavia si possono formulare delle ragionevoli ipotesi. Si tratta di un segmento che - per i risparmi accumulati nel tempo e per i redditi di una percentuale consistente degli over 60 - si è dimostrato poco sensibile alla crisi economica e più in generale alle oscillazioni congiunturali dell’economia. Dai dati dell’attuale ricerca ho stimato che l’impatto sul PIL vale 19,5 miliardi (1,25% del PIL) in termini diretti e 35,1 miliardi considerando anche l’indotto (pari al 2,25% del PIL). Anche in questo caso ho usato criteri di valutazione molto prudenziali. Una crescita di almeno l’1% l’anno, come indicato in precedenza implicherebbe un aumento di quasi 200 milioni l’anno, nell’ipotesi ragionevole che l’aumento di spesa vada di pari passo con l’aumento dei numero dei turisti potenziali. Ovviamente il

Met e d e l l e va c a n z e autunnali

Il Professor Nicola Fabbri in montagna WEEKEND IN

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s e n i o r T O U RIS M

dato potrebbe essere anche molto superiore (quasi il doppio) ma sulla base dei dati disponibili dobbiamo essere prudenti e non mettere cifre improvvisate. La quota sul PIL potrebbe aumentare? Questo è ovviamente ancora più difficile da stimare, perchè dipende dalla dinamica del PIL nel lungo periodo, ma se pensiamo che la popolazione over 60 aumenterà nei prossimi anni, che vi è ormai la tendenza ad essere attivi fino a quasi 70 anni e che quindi la quota di ricchezza detenuta da essi sarà crescente, penso di possa affermare senza difficoltà che il peso del turismo Senior sul PIL possa crescere in misura anche piuttosto significativa. Non penso sia affatto irragionevole pensare che tra un decennio la quota del PIL generata da questo target in termini di effetti diretti possa arrivare all’1,5% del PIL nazionale e probabilmente anche oltre, ad un valore compreso tra 1,5% e il 2%, mentre se aggiungiamo gli effetti indotti, si può arrivare fino a 3% del PIL. - Da trent’anni sento parlare di destagionalizzazione, ma con pochi risultati, ha qualche indicazione da suggerire per avere turisti stranieri più abituati a viaggiare fuori stagione? - Il problema della destagionalizzazione è uno dei più complessi da risolvere, perchè dipende da un insieme di fattori eterogenei. E’ sicuramente un problema di organizzazione della destinazione, di investimenti in comunicazione e di scelta dei target correnti, nonchè ovviamente di prezzi. Ma vi è anche un fattore di natura struttuale dell’offerta turistica: la stragrande maggioranza degli alberghi italiani (oltre il 70%) sono a conduzione familiare e con una organizzazione aziendale che non è pensata per la destagionalizzazione. Per organizzarsi in tal senso sarebbe necessaria una diversa organizzazione del personale, delle forniture e dei servizi, cosa che non è facile da realizzare. Questa premessa fa capire come vi siano destinazioni dove è più facile destagionalizzare e altre dove invece è più problematico. Sicuramente destinazioni montane e termali e alcune destinazioni balneari possono attuare serie politiche di destagionalizzazione su questo segmento

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tramite: a) il miliglioramento dell’assistenza sanitaria fuori stagione: oggi questa assistanza è pensata più per i residenti che per i turisti, salvo durante i picchi stagionali; b) lo sviluppo di accordi tra le ASL, in modo da consentire permanenze di lunga durata senza dover ritornare nella propria sede di residenza per la prescrizione di farmaci; c) la creazione di accordi con le compagnie di assicurazione sanitaria nazionali e internazionali affinchè siano garantiti certi servizi, i pagamenti non debbano essere anticipati e i farmaci siano disponibili agevolmente: questo aspetto, se debitamente sviluppato sopratutto con attenzione ai Pesi del Centro e del Nord Europa, avrebbe notevoli effetti positivi nei rapporti con l’intemediazione internazionale; d) sarebbe poi molto utile l’organizzazione, su alcune specifiche destinazioni come quelle termali e montane di bassa quota e collocate in punti non troppo lontani dai grandi centri d’arte di permanenze in Residence Turistico Alberghieri per permanenze diu lunga durata (da uno a tre mesi e anche oltre) a prezzi contenuti: questo potrebbe avere molto successo se promosso sulle grandi associazioni del Centro e del Nord Europa, ovviamente previo lo sviluppo dei primi tre punti. Ci sarebbero una serie di altre possibilità. Ne cito solo due. Sebbene le città d’arte per loro natura abbiano una stagionalità che si sviluppa lungo tutto l’anno o quasi, il creare percorsi adatti a persone che hanno difficoltà di spostamento sarebbe una cosa importante: non parlo di percosi per disabili (altra cosa che sarebbe utilissima e che avrebbe un mercato potenziale enorme) ma di definire nei percorsi dove è meno faticoso spostarsi, con quali mezzi pubblici è facile salire, dove ci sono dei corrimano, etc.) e descriverli in sezioni apposte dei siti web delle città dando loro la giusta visibilità. Un altro elemento che sarebbe utile, più specifico, ma che si potrebbe applicare a diverse destinazioni montane, lacuali, balneari o termali sarebbe la costruzione di centri di dialisi e assistenza sanitaria per persone che hanno necessità di cure continuative; c’è un enorme richiesta di questo genere di assistenza a livello europeo. Il problema principale è che la destagionalizza-

zione non si può improvvisare non basta l’apertura dell’albergo per un mese in più: occorrono investimenti in comunicazione, organizzazione aziendale e creazione di servizi specifici. Investimenti non necessariamente elevati, ma che vanno fatti e programmati su un arco temporale di tre anni, perchè questo è il tempo necessario per vedere dei risultati significativi. -Ultima domanda. Quali sono secondo lei i luoghi più attrattivi per un turismo Senior sia in Italia che in Europa? - Per un economista come me, è difficile dare delle impressioni senza dati precisi, ma faccio un’eccezione. Toscana in primis, nelle destinazioni del Grossetano e del Livornese dove è possibile abbinare cultura, enogastronomia e anche un pò di termale; più che le destinazioni marittime, comunque importanti, lo sono le destinazioni delle città minori interne (ad esempio Obertello e Pitigliano) o centri termali come Saturnia. Poi sicuramente il Trentino, negli altopiani di Folgaria, Luserna e Lavarone e della Paganella, che alle motivazioni precedenti offrono anche la montagna. Al terzo posto indicherei senza dubbio Ischia e Napoli, al quarto gli itinerari culturali e religiosi del Gargano in Puglia (Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, etc.) e al quinto posto citerei senza dubbio gli itinerari culturali dell’Umbria, con particolare riferimento a Perugia e all’evento di Eurochocolate. Per l’estero: un ruolo preminente ce l’avranno la Francia e la Grecia. Parigi è una città che catalizza sempre un’enorme attenzione per la sua concentrazione di cultura ma anche il suo romanticismo, ma importanti saranno anche le città d’arte della Normandia. In Grecia le isole saranno molto gettonate, in particolare Creta, ma anche le isole un pò meno note come Paros o Naxos. Poi la Spagna con le Canarie (Tenerife e Lanzarote in particolare) e la Costa del Sol. Aggiungerei la Repubblica Ceca con Praga ma non solo, poichè si stanno riscoprendo sia le stazioni termali che i servizi di assistenza medica, che sono di buon livello, e Germania, con particolare riferimento a Berlino. WEEKEND IN

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Ss Ee N n Ii O oR r TOUR RIS ISM

QUALITA’ SENZA BARRIERE La Germania è uno dei paesi europei che avranno più turisti adulti nei prossimi anni. Abbiamo chiesto a Ulrich Rueter, direttore del turismo tedesco in Italia, quali sono le loro strategie

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l suo paese è fra le mete preferite del turismo senior, mi sa dire in che percentuale? I Best Agers rappresentano un target molto importante per i prossimi anni e l’economia del turismo deve sincronizzarsi su nuove offerte adatte a questo target di pubblico. I Best Agers non viaggiano più solo come coppia, ma anche soli e sempre più spesso registriamo viaggi dei nonni con i propri nipoti. Ad esempio il 15% degli italiani che viaggiano in Germania ha più di 55 anni. Secondo lei perchè vengono in Germania? L’offerta turistica tedesca ha un buon rapporto qualità/prezzo e tanti turisti scoprono con molto piacere che è possibile trovare una camera doppia in un albergo di 4**** per meno di 100 € /notte, anche in una grande città. E poi noi curiamo molto i servizi e stiamo attenti alle esigenze salutistiche dei nostri ospiti. Ad esempio il turismo senza barriere è un aspetto chiave per il turismo del futuro (vedi anche: turismo senza barriere in Germania (http://www.germany.travel/it/disabili/disabili/disabili.html) Quali sono i servizi che voi proponete e sono maggiormente apprezzati dai senior? Tutte le diverse offerte di servizi sono in rete

(trasporto, trasferimento, alloggio, gastronomia, esperienze turistiche in la destinazione, etc.) e devono essere abbinate. Tornando alle barriere: Il 10% della popolazione ha bisogno di un’offerta turistica “senza barriere”. Per il 30% della popolazione sono utili. Però sono confortevoli per ognuno. Nel 2012 le Ferrovie Tedesche hanno dato assistenza a 550.000 persone con una mobilità limitata per salire, trasbordare e scendere dal treno e questo in più di 300 stazioni. Allo stesso modo, ad es. nell’aeroporto di Francoforte nel 2012, sono state registrate 584.400 assistenze per persone con mobilità limitata. Anche nell’industria alberghiera ci si prepara per il turismo senza barriere. Per esempio sono stati già tenuti seminari per 450 albergatori con il motto “ospitalità per tutti!”. In Germania si può viaggiare senza barriere e la strategia di informazione sul tema è ampia e strutturata. I viaggi senza barriere sono visti come una grande occasione del futuro. Quali sono le mete, i luoghi più visitati? Ecco gli Stati federali più visitati dagli italiani : Baviera 33,3%

Ulrich Rueter, direttore del Turismo Germanico in Italia


monaco di baviera

E lago di costanza

Berlino 24,7% Baden-Württemberg 11,9% Il sud della Germania è la parte più visitata dagli italiani, ma sono in deciso aumento soprattutto i viaggi verso la Germania del Nord. Il 69% dei viaggi degli italiani in Germania è costituito da viaggi vacanza, tendenza in aumento. Motivo principale di viaggio per gli italiani che si recano in Germania è la visita di città e i viaggi a tema culturale, sia il Nord che il Sud della Germania hanno ottime offerte. Vedi anche le Magic Cities (pernottamenti): Berlino (858.137) Monaco di Baviera (522.172) Francoforte (149.487) Ci sono tanti Best Agers molto attivi e in eccellente forma fisica. Tuttavia dobbiamo tenere conto anche delle persone che non possono viaggiare senza aiuto e che hanno bisogno di servizi speciali: esserne consapevoli e creare strategie con offerte e progetti per un viaggio senza barriere ci assicura un vantaggio rispetto alle nazioni concorrenti. Lei da qualche mese è in Italia, ha imparato a conoscerla? Mi piace tanto e Milano è una città bellissima. Purtroppo non ho ancora avuto modo di conoscerla a fondo, però spero di avere tante occasioni nei prossimi mesi.

i n g erm in e r m a ni nia


SENIOR TOURISM

L’INVERNO AL SOLE

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n autunno le città d’arte sono mete preferite, ma d’inverno una puntata al caldo in paesi esotici è quasi un obbligo. Per saperne di più, intervistiamo uno fra i più competenti esperti del turismo internazionale. I suoi consigli di viaggio rappresentano il passaporto per vacanze d’eccellenza. Stiamo parlando di Ferdinando Parello, titolare di Destinations Tourism Marketing Consultants, storica agenzia di marketing turistico e rappresentanza con sede a Milano. Una Milano in inverno ammantata di freddo e accarezzata dalla nebbia, dalla quale partire per raggiungere il sole e le seduzioni salmastre dei mari del mondo. Ma dove andare? I viaggiatori senior sono consapevoli ed esigenti. A quali mete invernali a lungo raggio si interessano, secondo la sua esperienza? Quali sono i criteri che li muovono a scegliere una destinazione piuttosto che un’altra? «In generale possiamo dire che il binomio mare e spiaggia è da sempre l’elemento catalizzatore per il turismo proveniente dal nostro Paese. La clientela senior in questo si allinea alle altre tipologie di viaggiatori e ricerca destinazioni calde, ma con un eccellente livello di servizi e con strutture alberghiere di qualità. In ambito alberghiero l’attenzione nei confronti della cucina è molto sentita così come è ricercata l’orchestrazione di qualsiasi soluzione a eventuali problematiche che possono capitare in vacanza.

Per questo è fondamentale che ci sia sempre personale in grado di prevedere soluzioni legate all’alimentazione, alla mobilità e all’assistenza sanitaria in loco. Un altro criterio che determina la scelta della vacanza senior è la possibilità di praticare attività ricreative in vacanza. Trascorrere una settimana in una destinazione mare, abbinando la possibilità di giocare a golf su “green” da campioni, è uno dei fattori chiave del successo di Mauritius nel contesto dei viaggi senior». Quali sono i trend emergenti dell’inverno 2014-2015?

«Ci troviamo difronte a un turista più maturo e consapevole. Questo richiede innanzitutto una personalizzazione dell’offerta, per esempio con servizi accessori “su misura”. La vacanza, inoltre, viene vissuta sempre più come esperienza e per questo motivo molti clienti chiedono che in hotel vengano organizzate attività quali sport, corsi di cucina, serate a tema e incentrate sul territorio». Parlando invece di destinazioni, quali sono quelle “imperdibili” e da raggiungere in questo inverno? Può delinearne alcune con le principali peculiarità?

Partiamo da una destinazione che gode di grande popolarità anche grazie alla ribalta mediatica dei Mondiali del 2010: il Sudafrica. Il Paese ha tanto da offrire e si presta a soddisfare le esigenze di diversi tipi di turismo. Un vacanza alla scoperta delle meraviglie della natura, oppure un tour enogastronomico o ancora una vacanza mare. L’estate sudafricana (opposta alla nostra) è ideale per un safari fotografico. Ferdinando Parello


CITTA’ DEL CAPO

All’interno del parco Kruger, ad esempio, troviamo Sabi Sabi, una riserva naturale privata, che ospita quattro Lodge a cinque stelle, ognuno con una sua personalità ben precisa, un’atmosfera unica e un’eleganza esclusiva. Ideale per safari fotografici alla scoperta dei Big 5! Un altro suggerimento è l’Oceano Indian, che rappresenta un evergreen nel panorama delle destinazioni invernali. L’Isola di Mauritius e le Maldive continuano a conquistare il cuore degli italiani. Sia che si tratti di luna di miele, il viaggio da farsi una volta nella vita, sia per una vacanza da sogno con la famiglia. Mauritius e Maldive sono destinazioni sicure, con standard ricettivi di altissima qualità. Entrambe dimostrano una profonda conoscenza del mercato italiano e sanno come accontentare i nostri connazionali. Sono paesi ben collegati con l’Italia, con voli giornalieri dalle principali città italiane. In più hanno il privilegio di avere un fuso orario ridotto rispetto a quello italiano: la vacanza inizia quindi subito senza stress. In linea generale la politica dei prezzi delinea un fronte invariato o per alcune destinazioni ci sono tendenze al rialzo?

MALDIVE

«Soprattutto per Mauritius sono disponibili nel corso della stagione offerte speciali e promozioni che rendono la vacanza ancora più conveniente. La qualità eccellente delle strutture fa quindi rima con convenienza». Luciana Francesca Rebonato

Le Maldive sono uno dei pochi luoghi al mondo in cui si può trarre piacere semplicemente dal dolce far niente. Qui troviamo, ospitato sull’atollo di Lhaviyani, Kahuhura, un resort 5 stelle L. Kahuhura può essere descritto come una perla incastonata nel blu dell’Oceano Indiano per i viaggiatori alla ricerca di un’isola rilassante con uno stile contemporaneo e alla moda. Vincitore di innumerevoli premi, è membro The Leading Hotels of the World. Per informazioni www.sabisabi.com www.ambremauritius.com www.ambremauritius.com www.kanuhura.com c/o Destinations Srl Telefono: 02 48205240 info@destinations.it

MAURITIUS

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SENIOR TOURISM

MAURITIUS PARADISO CON PROFUMO DI VANIGLIA

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ra i primi viaggiatori che misero piede su queste terre ci furono anche i probabili responsabili dell’estinzione dell’animale simbolo della Repubblica di Mauritius, il Dodo. Conosciuto fin da tempi antichi da arabi e malesi, quest’arcipelago nell’Oceano Indiano, a largo del Madagascar, vide l’arrivo dei primi europei con i portoghesi, agli inizi del XVI secolo, seguiti un secolo dopo dagli olandesi. Furono quest’ultimi a nominare l’isola Mauritius, in onore di Maurizio di Nassau, Principe d’Orange fra il 1618 e il 1625. L’attività di disboscamento portata avanti portò alla distruzione dell’habitat del Dodo, danneggiato anche dall’introduzione di specie non autoctone, come cani e maiali, attratti dal gusto delle sue uova. Fra animali esotici e paesaggi naturali Castelli, abitazioni eleganti e campi da golf sono i protagonisti. Se siete amanti di animali esotici, li potete ammirare alla riserva di La Vanille, dove vivono 2000 coccodrilli, 1000 tartarughe e 23000 esemplari di altri animali, specialmente farfalle e insetti di ogni tipo e colore.

Spostandosi verso la zona sud ovest, s’incontra uno spettacolo naturale che rende unica quest’isola. Si tratta delle terre colorate, a Chamarel, una serie di morbide ondulazioni del terreno multicolori, la cui storia è riconducibile all’origine vulcanica dell’isola. Il raffreddamento delle rocce laviche a temperature diverse ha prodotto, nel corso degli anni, le diverse sfumature di colore che caratterizzano queste formazioni. Un giro per la barriera Eccetto per la costa meridionale, formata da alte scogliere a strapiombo sul mare, l’isola di Mauritius è completamente circondata da una fascia di barriera corallina. Proprio per questo è una meta privilegiata per immergersi fra le meraviglie di questi habitat incontaminati. La zona migliore è quella a nord, dove numerosi punti d’immersione riescono a soddisfare le esigenze di tutti, dai divers più esperti ai principianti. Fra queste acque si possono avvistare i grandi pesci pappagallo e squali martello. Se invece non avete familiarità con maschere e boccaglio, ci sono altri modi per godere della barriera.


Il piacere di scegliere! Scegliere un albergo è – quasi – tutto, in vacanza. Ecco un paio di idee, per viaggiatori Senior e non! * A Mauritius, lungo la costa est, incastonato in una baia protetta, si trova Ambre Hotel, un hotel categoria 4 stelle che offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. La direzione è affidata a un general manager italiano che ben conosce i gusti e le esigenze dei nostri connazionali e sa quanta attenzione deve essere riposta nella cura dei dettagli. La struttura è “Adults Only”, ovvero aperta agli ospiti al di sopra dei 16 anni e venduta esclusivamente con trattamento “All Inclusive”.V

INFO

www.tourism-mauritius.mu/it www.airmauritius.com

Per informazioni www.ambremauritius.com www.kanuhura.com c/o Destinations Srl Telefono: 02 48205240 info@destinations.it

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città d’arte nord

centro

Venezia

Mantova

Siena

Venezia è ancora più incantevole tra ottobre e novembre, quando nelle calle e nei campi ritorna la tranquillità. I luoghi da non perdere? Piazza San Marco con i celebri caffè, il campanile cinquecentesco alto circa 99 metri, la Torre dell’Orologio con le statue in bronzo dei Mori che battono le ore e la Basilica, con i grandi mosaici che narrano la storia di San Marco e rappresentano episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Poco più il la Palazzo Ducale, uno dei migliori esempi d’architettura gotica veneziana, residenza dei Dogi e sede del governo della Serenissima. Il ponte di Rialto, poi, con i pittoreschi negozietti e i vicini mercati del pesce e di frutta, verdura e fiori; la basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, la chiesa più importante di Venezia con opere di Tiziano e Bellini, e la stupenda Ca’ d’Oro. Una breve corsa di vaporetto conduce all’isola della Giudecca, dove passeggiare tra palazzi, monasteri, giardini, cantieri navali e orti. www.turismovenezia.it

Mantova incanta il visitatore autunnale con i suoi laghi navigabili che lambiscono, a volte immersi nelle nebbie, la preziosa reggia di Palazzo Ducale, con l’incantevole Camera degli Sposi. Poco lontano la cinquecentesca torre dell’orologio di Palazzo della Ragione e la Rotonda di San Lorenzo, l’edificio religioso più antico della città. Attraversando il centro storico lungo il Percorso del Principe si giunge a Palazzo Te, non senza aver prima sfiorato la Casa del Mantegna, originale dimora mantovana del pittore. Eccoci quindi al celebre capolavoro del grande architetto Giulio Romano, costruito tra il 1525 e il 1535 su un’isola in mezzo a un lago prosciugato in seguito dagli austriaci. Tra i tanti capolavori: la Camera di Amore e Psiche e la Camera dei Giganti, dove lo spettatore viene coinvolto nella tragica rovina dei Giganti. www. turismo.mantova.it

Qui è nata la prima isola pedonale d’Europa. E qui si passeggia tra splendidi edifici quali la cattedrale di Santa Maria Assunta, ovvero il duomo, che raccoglie numerose opere d’arte, tra le quali il pulpito di Nicola Pisano e il bellissimo pavimento intarsiato, e la Libreria Piccolomini, costruita nel 1492.Ma il cuore di Siena è piazza del Campo con la Torre del Mangia e lo splendido palazzo Comunale, o palazzo Pubblico, dove si visitano la sala del Mappamondo e il Museo Civico. Da vedere anche lo Spedale di Santa Maria della Scala che ospita il Museo Archeologico, con un ricco patrimonio di reperti e documenta la storia del territorio senese, dalla preistoria all’età romana. Bello anche il Museo dell’Acqua, alle Fonti di Pescaia, che permette di conoscere il sistema dei bottini, delle fonti e dei manufatti che portavano l’acqua in città. ww.terresiena.it

Dove alloggiare: Stones of Venice, una nuova proposta di ospitalità nelle camere delle residenze e degli hotel di charme Ca’ Gottardi, Ca’ Mariele, Ca’ Delle Ortensie e Ca’ Riva San Marco, collocati in posizioni strategiche della città. Sconti in autunno. www.stonesofvenice.com

Dove dormire: Hotel Albergo Bianchi Stazione, nei pressi della stazione FS a dieci minuti a piedi dal centro. Gestione familiare ed economico. www.albergobianchi.com

Dove dormire: Hotel Arcobaleno, un piacevole tre stelle in un’incantevole villa padronale del XIX secolo alle porte di Siena. Prenotando con venti giorni di anticipo sconto del 10 %. www.hotelarcobaleno.com

Genova

Padova

Urbino

Genova è di nuovo “superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica Signora del mare”. Merito del recupero del Porto Antico, di una riacquistata vivibilità del centro storico e in particolare di quel gioiello che va sotto il nome di Strade Nuove e Palazzi dei Rolli, entrato a fare parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. www.turismo.comune.genova.it

È la città di Sant’Antonio, al quale dedica la basilica del Santo, maestoso complesso religioso iniziato nel 1232. E’ firmato da Giotto lo spettacolare ciclo di affreschi della cappella degli Scrovegni, ritenuto uno dei massimi capolavori della pittura del Trecento italiano ed europeo. Per visitarla è consigliabile prenotare con largo anticipo. www.turismopadova.it

Considerata uno dei centri più importanti del Rinascimento, Urbino ha dato i natali a Raffaello Sanzio, del quale si visitano la casa natale e la bottega dove imparò a dipingere. Da non perdere il palazzo Ducale, splendida corte rinascimentale e residenza fortificata, alla quale si accede anche tramite la grande rampa elicoidale ideata per permettere al duca di raggiungere la residenza a cavallo. www.urbinoculturaturismo.it


sud Roma

Lecce

Napoli

Lecce si annuncia al visitatore con l’ampia Piazza Sant’Oronzo dominata dall’elegante e curioso Sedile, l’antica sede comunale con le ampie vetrate che dovevano rappresentare la trasparenza della vita pubblica. Poco lontano la Chiesetta di San Marco, con il caratteristico portale sormontato da un arco con leone e i resti dell’antico Anfiteatro romano. Ma il vero gioiello della città e del barocco leccese è Piazza del Duomo. State entrando in una delle piazze più belle d’Europa, un capolavoro urbanistico, sul quale si affacciano il Duomo, il Palazzo Vescovile e il Seminario. La prima edificazione della Cattedrale della Madonna Assunta, ovvero il Duomo, risale al 1144 ma fu completamente ristrutturata nel 1659. Una passeggiata lungo la via principale del centro porta alla scoperta di palazzi e chiese di grande bellezza. Accoglienza Turistica Lecce: tel. 0832-246517

La prima meta napoletana che vi consigliamo è la Cappella Sansevero, situata nel cuore della città. Un gioiello dove bellezza e mistero s’intrecciano creando un’atmosfera unica dove emerge il celebre Cristo velato, una delle opere d’arte più suggestive al mondo. Si può poi proseguire con il duono, la più antica antica cattedrale di Napoli, cara alla devozione dei fedeli perché conserva i resti di San Gennaro. E restando sempre in centro ci si può immergere nel surreale ambiente della Napoli sotterranea, grazie ai tour guidati di circa un’ora con partenza da Piazza San Gaetano. Vi resta ancora poco tempo? Ecco allora la splendida reggia di Capodimonte che domina dall’alto la città e conserva tele di artisti come Tiziano, Raffaello, Correggio e Parmigianino. E per gli amanti dell’antico il Museo Archeologico, con reperti da Pompei ed Ercolano. dell’Ottocento e di arte contemporanea. www.inaples.it

Dove dormire: Si dorme a pochi passi da Piazza Sant’Oronzo e dal Duomo nello splendido Hotel Risorgimento, con il suo ristorante gourmet. Promozioni autunnali con il 30% di sconto.www.risorgimentoresort.it

Dove dormire: Nel centro, a poche centinaia di metri dal Cristo Velato e dal Museo Archeologico, l’Hotel Piazza Bellini che, se si prenota via internet promette omaggi e wifi gratuito. www.hotelpiazzabellini.com

Perugia

Palermo

Matera

Il volto poco conosciuto di Perugia è l’acropoli, da scoprire seguendo il percorso sotterraneo che parte dalla cattedrale di San Lorenzo, sul culmine del colle del Sole. Ma è anche bello passeggiare senza meta nei vicoli del centro storico, per vivere la propria personale Perugia. E per gli inguaribili romantici il Museo della Perugina, per scoprire tutti ma proprio tutti i segreti dei mitici Baci. http://turismo. comune.perugia.it

Due i luoghi simbolo di Palermo: palazzo dei Normanni e i mercati. Il primo venne costruito nella seconda metà dell’anno Mille dai normanni e conserva al suo interno ambienti spettacolari come il seicentesco cortile del viceré Maqueda; il salone d’Ercole; la sala di Ruggero e l’affascinante sala dei Venti. I mercati come Ballarò e la Vucciria sono da vivere. Con un po’ di attenzione. www.palermotourism.com

E’ la città dei Sassi, che registi come Pier Paolo Pasolini a Mel Gibson hanno scelto per ambientare i loro film in una cornice naturale unica al mondo. Un dedalo di vicoli e scale, grotte e palazzetti signorili, archi e orti da visitare gironzolando senza meta. Le costruzioni più affascinanti sono le chiese rupestri: luoghi mistici scavati nella roccia, spesso abbelliti da affascinanti affreschi con elementi di arte orientale. www.comune.matera.it/turismo

Difficile dire da dove iniziare la visita di Roma. Per un itinerario un po’ diverso dal solito vale la pena iniziare dal ghetto ebraico, con la sinagoga e la pasticceria tradizionale, per poi proseguire con il non lontano Museo dell’Ara Pacis, di un bianco abbagliante, e la splendida Villa Medici, dove l’Accademia di Francia mette in mostra I bassifondi del Barocco e svela il lato oscuro e indecoroso della Roma barocca. Questa volta trascuriamo l’archeologica classica e facciamo rotta sul MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, sede di diverse mostre particolarmente interessanti e coinvolgenti. E non trascuriamo nemmeno l’Auditorim Parco della Musica, spazio polifunzionale dove rilassarsi, assistere a spettacoli, pranzare e vedere mostre. Ultima tappa a Trastevere per andare alla ricerca di una trattoria verace e visitare la basilica di Santa Maria in Trastevere, una delle chiese più antiche di Roma. Poco lontano l’isola Tiberina, da raggiungere attraversando il ponte sul Tevere. Dove dormire: Meglio evitare gli alberghi nella rumorosa zona della stazione Termini. Si può scegliere l’Hotel Forte, situato nella pittoresca Via Margutta, di fronte a Villa Borghese, nel centro storico. Prezzi equi. www.hotelforte.com


ITALIA PIù

BOLOGNA : La città più porticata del mondo e l’università più antica del mondo occidentale Un fil rouge di 40 chilomentri percorre il centro di Bologna, incorniciato dai portici che la rendono la città più porticata del mondo. Questo record si lega all’altro primato bolognese, quello dell’università più antica del mondo occidentale. L’ateneo fu fondato nel 1088, e l’afflusso di studenti creò l’esigenza di nuovi spazi abitativi, gli “sporti”: simili a balconi di legno costruiti sulle facciate delle case per ampliarle. Aumentando di grandezza gli sporti, fu necessario costruire colonne di sostegno perché non crollassero: nacquero i portici in legno, poi in laterizio. Ora simbolo della città, luogo di incontro, passeggio e riparo: da quelli medievali a quelli Rinascimentali sino ai più moderni. La Dotta vanta anche il portico più lungo del mondo, quello di San Luca, che collega Bologna da porta Saragozza al santuario della Madonna di San Luca: tre chilometri e mezzo di portici per 666 archi. Info: www.comune.bologna.it

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l ’ italia piÙ di Betty Rutigliano

MONZA

Tra i maggiori parchi storici europei si annovera il Parco di Monza, il quarto recintato più grande d’Europa e il maggiore circondato da mura. Il parco fu voluto da Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone e viceré del Regno d’Italia, come complemento alla Villa Reale (1777), e fu costituito con decreto napoleonico nel 1805 in estensione ai Giardini Reali. Realizzato tra il 1806 e il 1809 su progetto dell’architetto Luigi Canonica, allievo di Piermarini, nacque come tenuta modello suburbana e di caccia per i sovrani. Dal 1922 ospita al suo interno l’Autodromo Nazionale di Monza, uno dei più prestigiosi circuiti automobilistici al mondo. Dentro al parco, che si estende per 688 ettari recintati da 13 chilometri di muratura, ci sono 110.000 alberi ad alto fusto, 3 ville storiche, 26 cascine, 4 ponti, 3 mulini: un complesso di inestimabile valore paesaggistico, storico, architettonico. Info: www.comune.monza.it

Il parco più grande d’Europa recintato da mura PADOVA: L’Orto Botanico universitario più antico del mondo

PERCHE’ANDARCI: Nel centro storico di Padova sorge il più antico Orto botanico universitario del mondo che abbia conservato l’ubicazione originaria e le principali caratteristiche scientifiche e architettoniche. Fondato nel 1545 su delibera del Senato della Repubblica Veneta, l’Orto nasce accogliendo la proposta di Francesco Bonafede, lettore dei Semplici, che deliberò l’istituzione a Padova di un Horto Medicinale dove studiare e sperimentare le piante medicinali parte dei “semplici”, i medicamenti provenienti dalla natura. Realizzato dal bergamasco Andrea Moroni, l’Orto Botanico dal 1997 è Patrimonio dell’umanità nella lista UNESCO, e conserva circa 6000 piante di tutti i tipi, climi e continenti, che per la prima volta furono diffuse in Europa. Nei secoli è diventato modello per istituzioni analoghe in Italia e nel mondo: da Leida a Lisbona, Uppsala e Bratislava. DA VEDERE: Padova è uno scrigno di gioielli artistici: unica al mondo la Cappella degli Scrovegni, con gli affreschi di Giotto; da visitare il Palazzo della Ragione, in Piazza delle Erbe, Palazzo del Capitaniato e Palazzo del Bo, storica sede universitaria. Obbligatoria la sosta al Caffè Pedrocchi e la passeggiata al Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa. Da vedere la Basilica di Sant’Antonio, Duomo e Battistero, la Chiesa degli Eremitani e l’Abbazia di Santa Giustina. DOVE DORMIRE: A due passi dalla stazione ferroviaria, l’antica residenza nobiliare del Cav. Guglielmo Folchi, costruita nel 1907, è sede dell’Hotel Grand’Italia http://www.hotelgranditalia.it. DOVE MANGIARE: Ottimi piatti della cucina locale e nazionale rivisitati nell’accogliente e ricercata Hostaria Padovanino www.hostariapadovanino.it. Per chi ama un ambiente elegante e romantico, imperdibile, nelle sale dell’aristocratico Palazzo Prosdocimi, il ristorante Belle Parti www.ristorantebelleparti. it. Info: www.padovanet.it

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LE BELLEZZE SEGRETE

NAPOLI Dai resti romani a Donatello PERCHE’ANDARCI: Dopo il tour consueto, Napoli nasconde altre bellezze uniche. Nella chiesa di Sant’Angelo a Nilo si cela un Donatello: l’artista, con Michelozzo e altri, realizzò per la tomba Brancacci un rilievo in marmo con l’Assunzione della Vergine (1426). Sorprende la commistione di stili ed epoche di San Carminiello ai Mannesi, chiesa medievale inglobata in Santa Maria del Carmine ai Mannesi (XVI secolo). Le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale hanno svelato i resti di un’architettura romana di fine I secolo d.C., mentre di epoca imperiale è il Mitreo, ambiente dedito alla divinità induista Mitra. Testimonianza romana il tempio dedicato ai Dioscuri Castore e Polluce, edificato all’epoca della fondazione di Neapolis, ricostruito sotto Tiberio e inglobato tra l’VIII e il IX secolo nella basilica di San Paolo Maggiore, conservando la facciata. Nel frontone (ricostruito dopo i terremoti del 1686-88) si riconoscono i Dioscuri e la pòlis personificata. Complesso naturalistico e ingegneristico unico è la Crypta Neapolitana del Parco Vergiliano di Piedigrotta, galleria di 711 metri nel tufo tra Posillipo, Mergellina e Fuorigrotta. Simbolo uterino, del passaggio tra vita e morte, ospita le tombe di Virgilio e Leopardi. DA VEDERE: Dai quattro castelli al Palazzo Reale, dal Teatro San Carlo alla Reggia di Capodimonte, dal Museo Nazionale Archeologico ai Decumani, il centro città offre numerose attrattive. DOVE MANGIARE: Piatti della tradizione italiana e napoletana al ristorante Le Ancore, zona porto www.napoliristorante.it. Vera pizza napoletana e diverse specialità alla Cantina del Gallo, nel rione Sanità www.cantinadelgallo.com. DOVE DORMIRE: A pochi passi dal Duomo, un palazzo storico di inizio XX secolo ospita l’Albergo Palazzo Decumani www.albergopalazzodecumaninaples.com. Vicino alla stazione ferroviaria l’accogliente e raffinato B&B del Corso www.bnbnapoli.it. Info: www.comune.napoli.it

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l’ i ta l i a p i Ù

ROMA: Camminare sulla mura e sotto il suolo L’Urbe non annoia mai, ma se si mira a un giro alternativo da non perdere è la “passeggiata sulle mura”, il camminamento di 400 metri tra Porta S.Sebastiano e via Cristoforo Colombo, parte delle Mura Aureliane, volute dall’imperatore Aureliano per difendere Roma dai barbari. Riaperta al pubblico la prima prigione di stato dell’antica Roma, il Carcer Mamertinum, un complesso di ambienti alle pendici del Campidoglio, databili dall’età regia e per tutta l’età repubblicana. La tradizione me-

dievale vuole che il luogo sia stato prigione degli apostoli Pietro e Paolo, che convertirono e battezzarono i loro carcerieri. Ancora da visitare il Mitreo sotterraneo a nord est del Circo Massimo, risalente al III secolo; interessanti i sotterranei di S.Lorenzo in Lucina, che permettono di osservare un’insula, uno dei grandi condomini che sorgevano nelle zone più affollate della Roma imperiale. Info: www.comune.roma.it

FIRENZE: Non solo Rinascimento La “culla del Rinascimento” svela sotto Palazzo Vecchio i resti del teatro romano, risalente alla fase coloniale della città: riportati alla luce il vomitorium, corridoio centrale accesso per gli spettatori (stimabili tra gli 8 e i 10mila), databile tra il I e il II secolo d.c., e il margine interno dell’orchestra, riservata alle autorità. Visitabili gli ambienti decorati e affrescati del negozio originario, museo e sede di produzione dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella: nata nel 1221, con l’utilizzo da parte dei Frati domenicani di erbe per unguenti medicamentosi, dal 1612 apre al pubblico e nel 1886 diviene laica e di richiamo internazionale. Notevoli gli ambienti del Museo Stefano Bardini, antiquario che nel 1922 donò alla città il museo di famiglia, con pregevoli opere di Donatello, Pollaiolo, Beccafumi. Oltre a Boboli, da vedere i giardini Bardini, Corsi e Torreggiani. Info: www.comune.fi.it

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HEre di Giuseppe Ortolano

autunno

la stagione dorata

GENOVA

VENEZIA

ROVERETO

FRIDA KAHLO E DIEGO RIVERA: fino all’8 febbraio 2015, a Palazzo Ducale, una mostra che racconta il rapporto intimo e artistico della coppia messicana con circa 130 opere: 76 di Frida Kahlo, 60 di Diego Rivera, oltre a 80 scatti di celebri fotografi, e ad inediti video. www. fridakahlogenova.it

VENEZIA SI DIFENDE. Negli splendidi spazi della Casa dei Tre Oci, alla Giudecca, oltre 350 immagini originali che illustrano l’insolita situazione della città all’epoca della Grande Guerra. Fino all’8 dicembre, per non dimenticare le 42 incursioni che scaricarono sulla città 1029 bombe. www.treoci.org

LA GUERRA CHE VERRÀ NON È LA PRIMA. GRANDE GUERRA 1914-2014. Nel centenario dell’inizio del primo conflitto mondiale una mostra che, fino al settembre 2015, racconta con installazioni, disegni, incisioni, fotografie, dipinti, manifesti, cartoline, corrispondenze e diari il dramma della guerra. www.mart.trento.it .

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HEre DAL 23 al 25 OTTOBRE

TRIESTE

DOVE DORMIRE: Hotel Albero Nascosto, affascinante albergo di charme, con camere e miniappartamenti in pieno centro storico, in un palazzetto d’epoca senza ascensore. Possibilità di parcheggiare l’auto in garage. www.alberonascosto.it DOVE MANGIARE: Ristorante Al Bagatto, cucina rigorosamente di pesce freschissimo con alcune interessanti rivisitazioni creative. La carta dei vini conta oltre 300 etichette, in maggioranza bianchi e spumanti. www. albagatto.it COME ARRIVARE: Autostrada A4 Venezia-Trieste, casello MonfalconeLisert, uscita Sistiana (SS 14 Costiera).

NORD

TRIESTESPRESSO. Trieste è la città dei celebri caffè storici, simbolo del passato mitteleuropeo e letterario della città. Locali come il Caffè degli Specchi, il San Marco, il Caffè Tommaseo o lo Stella Polare, dallo stile retrò, già frequentati da scrittori come Stendhal, Joyce, Svevo o Saba. Ma Trieste è anche una delle capitale mondiale della torrefazione di caffè pregiati e qui si trova l’unico distretto del caffè riconosciuto in Europa. Motivi più che validi per organizzare, nell’area del porto vecchio, una fiera interamente dedicata a questa bevanda, declinata in tutti i modi possibili. www.triestespresso.it

DAL 23 AL 27 OTTOBRE

TORINO

SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE. Tanti i motivi per visitare Torino in questo inizio di autunno. Il rinnovato Museo Egizio, lo splendido Palazzo Madama, l’immancabile Museo Nazionale dell’Automobile, i caffè storici, la splendida Mole Antonelliana, il verde Parco del Valentino con il suo castello. E alla fine di ottobre anche l’evento internazionale più importante dedicata alla cultura del cibo: il Salone del Gusto e Terra Madre, promosso da Slow Food. Cinque giorni di sapori, scuola di cucina, educazione alla biodiversità, laboratori della terra, degustazioni e incontri golosi. www.salonedelgusto.it DOVE DORMIRE: Hotel dei Pittori. Dodici camere in una raffinata villa in stile Liberty del 1897, situata in Borgo Vanchiglia uno dei quartieri storici di Torino, a ridosso della cinta muraria medioevale della città, tra il Po e la Dora. Ogni camera è dedicata a un pittore italiano dell’epoca liberty. www.hoteldeipittori.it DOVE MANGIARE: Ristorante Consorzio. Situato in zona centrale, con qualche problema per parcheggiare, propone piatti che prendono spunto dalla cucina tradizionale piemontese ma guardano lontano. Particolare attenzione nella scelta delle materie prime. www.ristoranteconsorzio.it COME ARRIVARE: Autostrade A4 e A21 dalla Lombardia e A26-A21 e A6 dalla Liguria, uscita Torino centro della tangenziale.

FINO ALL’11 GENNAIO 2015

PADOVA

VERONESE E PADOVA. L’ARTISTA, LA COMMITTENZA E LA SUA FORTUNA. Un motivo in più per visitare Padova, oltre alla Basilica dedicata a Sant’Antonio; alla spettacolare cappella degli Scrovegni, opera di Giotto e ritenuta uno dei massimi capolavori della pittura del Trecento italiano ed europeo, e ai Musei Civici Eremitani. Fino agli inizi del prossimo anno le sale del museo ospitano una imperdibile mostra per ricordare l’opera di PaoloVeronese, uno dei protagonisti dell’arte italiana del Cinquecento. Oltre alla mostra un itinerario di approfondimento include la basilica di S. Giustina e la Sala della Carità a Padova, il convento di Praglia, Villa Ro-

berti a Brugine e il Castello del Catajo. www. turismopadova.it DOVE DORMIRE: Hotel Grand’Italia, situato in pieno centro storico, a pochi passi dai principali punti di interesse. Ospitato in un elegante edificio in stile Liberty, dove convivono antico fascino e comfort moderno. www.hotelgranditalia.it DOVE MANGIARE: Osteria l’Anfora, storico locale nel ghetto di Padova, specializzato in primi piatti e antipasti, accompagnati da ottimi vini veneti e buona musica. www.anforaosteria.it COME ARRIVARE: Autostrada A4 Milano-Venezia, uscita al casello di Padova Ovest. Autostrada A13 Bologna-Padova, uscita al casello Padova Sud.

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FINO AL 25 GENNAIO 2015

PARMA

FIRENZE

MERCANTEINFIERA. Alla Fiera di Parma, poco fuori l’elegante storico della bella città emiliana, la kermesse di antiquariato e modernariato più longeva del panorama europeo. Mille espositori qualificati provenienti da tutto il mondo espongono il meglio delle loro collezioni, per la gioia di chi ama le opere d’arte antiche e gli oggetti di modernariato. Tra le novità “Archi&Parchi”, una sorta di isola verde aperta al vivaismo, al design per esterni e al landscaping, e il fuori salone dell’arte “Mercanteincittà”, con una mostra dedicata a Munari. www.mercanteinfiera.it

PICASSO E LA MODERNITA’ SPAGNOLA. Visitate piazza Duomo e piazza della Signoria, cuore religioso e politico di Firenze, ecco Palazzo Strozzi, edificato tra il 1489 e il 1505. Un esempio perfetto dell’ideale dimora signorile del Rinascimento che si presenta come una piccola fortezza nel cuore della città, più grande di quel Palazzo Medici dal quale copiò la forma cubica sviluppata su tre piani. Novanta opere di Picasso e altri artisti offrono l’opportunità di riflettere sul rapporto tra reale e surreale, sull’impegno dell’artista nella tragedia storica, sull’emergere del mostro dal volto umano e sulla metafora del desiderio erotico come fonte privilegiata di creazione e visione del mondo. www.palazzostrozzi.org

DOVE DORMIRE: Bed & Breakfast La Torre, un’incantevole dimora immersa nel verde delle prime colline parmensi,ospitato in un antico convento seicentesco. Le prime colazioni sono un vero trionfo di bontà preparate in casa o con materie prime a chilometro zero: dolci o salumi, uova sode, marmellate, crostate, fette biscottate, pane, cereali, yogurt e brioches calde. www.torreditiorre.com DOVE MANGIARE: Osteria del 36. Una delle osterie storiche della città, a pochi passi da piazza Duomo. Cucina tradizionale emiliana condita con un tocco di fantasia. Ottima carta dei vini. Tel. 0521-287061 COME ARRIVARE: Autostrada A1 uscita al casello di Parma.

DOVE DORMIRE: Romantik Hotel Mulino di Firenze, un hotel 4 stelle ricavato da un antico Mulino della città, citato per la prima volta in un documento del 1330. Della struttura originaria conserva la ruota e la vasca per la raccolta dell’acqua, trasformata oggi in un’accogliente piscina. www. mulinodifirenze.com DOVE MANGIARE: Enoteca Pinchiorri, Nel cuore della città, a due passi dal Palazzo della Signoria, un tempio del gusto e del buon bere toscano. Una grande cucina e un’ottima cantina, in un antico palazzo storico. www.enotecapinchiorri.it

FINO AL 30 NOVEMBRE

FABRIANO (ANCONA) DA GIOTTO A GENTILE PITTURA E SCULTURA A FABRIANO FRA DUE E TRECENTO. Questa raffinata mostra curata da Vittorio Sgarbi rappresenta l’occasione giusta per un viaggio, o anche solo un week end, a Fabriano (AN), la città della carta, incastonata tra le colline e le montagne dell’Appennino umbro-marchigiano. Ospitata dalla Pinacoteca Civica Bruno Molajoli e in tre splendide chiese del circuito urbano, espone oltre 100 opere tra dipinti, pale d’altare, tavole, affreschi staccati, anche sculture, oreficerie rarissime, miniature, manoscritti e codici. www.mostrafabriano.it DOVE DORMIRE: Residenza La Ceramica, piccolo hotel di design curato nei dettagli in posizione centrale, a due passi dalla mostra. Grande cortesia e una colazione eccellente ne fanno un indirizzo da ricordare. http://residenzalaceramica.com DOVE MANGIARE: Taverna da Ivo. Simpatica taverna dove si servono piatti tipici della tradizione umbro-marchigiana. Cucina semplice e ricca di sapori dove la carne la fa da padrona. www.tavernadaivo.com COME ARRIVARE: Autostrada A14 uscita Ancona nord, seguire la superstrada S.S. 76, uscita Fabriano est. Autostrada A1 uscita Orte, seguire S.S Flaminia e poi per Fabriano.

BOLOGNA

PIENZA

ROMA

MORTADELLABÒ. Al grido “Chi la fa l’affetta!” il capoluogo emiliano celebra uno dei prodotti simbolo della sua storia gastronomica: la Mortadella Bologna IGP. Da giovedì 9 a domenica 12 ottobre Piazza Maggiore ospiterà laboratori di degustazione e cucina, intrattenimenti e tanto altro. www.mortadellabo.it

CENTENARIO DELLA NASCITA DI MARIO LUZI. Fino al 31 dicembre Pienza, “Città Ideale” nel cuore della Val d’Orcia e delle Crete Senesi, ricorda il poeta innamorato di questi luoghi. In programma un fitto calendario di incontri e letture e con una preziosa esposizione di suoi testi inediti. www.ufficioturisticodipienza.it

HENRI CARTIER-BRESSON. Sarà esposta a Roma, fino al 6 gennaio 2015 presso il Museo dell’Ara Pacis, la mostra retrospettiva dedicata a uno dei più grandi fotografi del ventesimo secolo. 500 scatti, con l’ambizione di mostrare che non c’è stato un solo Cartier-Bresson ma diversi. www.arapacis.it

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centro

centro nord

DAL 4 AL 12 OTTOBRE


CAGLIARI FINO AL 31 DICEMBRE

NAPOLI

NAPOLI SOTTERRANEA. In superficie la città vivace e caotica, con i suoi monumenti, le chiese, le piazze, i castelli, il Museo Archeologico e i vicoli. Sotto la Napoli sotterranea con un percorso a 40 metri di profondità dove i visitatori scoprono la storia “sommersa” partenopea, dall’età greco romana alle fortificazioni borboniche, ai rifugi della seconda guerra mondiale. Si passa attraverso cunicoli strettissimi, guidati dalla luce delle candele, si incontra una cisterna sotterranea e ci si ritrova nella cavea dell’antico teatro dove si esibì Nerone. www.napolisotterranea.org DOVE DORMIRE: Chiaia Hotel, collocato al piano nobile del settecentesco palazzo nobiliare di Via Chiaia 216, a soli 20 metri da Piazza del Plebiscito e da Piazza San Ferdinando, nel cuore del centro di Napoli. Le stanze superior dispongono di idromassaggio. www.chiaiahotel.com/napoli DOVE MANGIARE: Antica Cantina del Gallo, storica osteria e pizzeria situata nel Rione Sanità. Per gustare pizze fragranti e leggere come vuole la tradizione napoletana, ottimi pizzicotti (piccoli panzerotti farciti e cotti al forno), pennette alla sorrentina, baccalà al forno e pizza cafona. www.cantinadelgallo.com

MARIA LAI. RICUCIRE IL MONDO. Mostra dedicata alla produzione di Maria Lai, artista sarda scomparsa lo scorso anno. Il percorso espositivo, articolato in aree tematiche, indaga il periodo che va dagli anni Quaranta ai primi anni Ottanta del Novecento, in un crescendo di stupore ed emozioni. Maria Lai è famosa per la sua opera del 1981 Legarsi alla montagna, opera collettiva con la quale l’artista coinvolge la popolazione di Ulassai legando tutte le case del paese con un nastro celeste lungo 26 km. Un grande telaio all’aria aperta, una metafora dell’arte raccontata in mostra dalla proiezione del filmato originale. www.museicivicicagliari.it DOVE DORMIRE: Hotel Miramare. Piccolo hotel di charme situato al nell’antico Palazzo Devoto, uno dei più imponenti palazzi d’epoca di fine ‘800. Gode di un panorama incantevole sul porto di Cagliari e sul mare. Splendide albe e incomparabili tramonti. www.hotelmiramarecagliari.it DOVE MANGIARE: Sa Piola. Ai piedi del Castello di Cagliari, in un ambiente informale, le specialità di mare e di terra legate alla tradizione sarda. Dolci rigorosamente fatti in casa e un’eccellente cantina di vini. www. sapiolaristorante.it COME ARRIVARE: Cagliari è collegata alle principali città europee attraverso l’aeroporto Internazionale di Elmas, dal quale è possibile raggiungere il centro città con un bus navetta

FINO AL 9 NOVEMBRE

MATERA

PASOLINI A MATERA. IL VANGELO SECONDO MATTEO CINQUANT’ANNI DOPO. La mostra, ospitata nelle sale di Palazzo Lanfranchi, celebra i cinquant’anni del capolavoro girato da Pasolini nel 1964. Divisa in due parti, racconta la storia e i luoghi del Vangelo in relazione al clima culturale e artistico di quegli anni e presenta importanti opere d’arte realizzate dai principali protagonisti del dibattito artistico dei primi anni Sessanta, per aiutare a comprendere i nuovi orizzonti della scultura italiana in quel periodo. Un’occasione per visitare i Sassi di Matera. www.musma.it DOVE DORMIRE: Hotel Sassi, realizzato ristrutturando un ampio complesso costruito al principio del Settecento nel Sasso Barisano, a brevissima distanza dal centro storico. Dalle camere si può anche ammirare il volteggiare del falco grillaio, un volatile di particolare rarità. www.hotelsassi.it DOVE MANGIARE: Osteria Pico, locale su tre livelli, scavato nel tufo nel cuore dei Sassi di Matera. Cucina lucana tradizionale accompagna da un’ottima selezione di vini. www.osteriapico.it COME ARRIVARE: Autostrada A3, seguire le indicazioni per Potenza, quindi proseguire per Metaponto lungo la SS 407 fino alle indicazioni Matera. Autostrada A14 fino all’uscita Bari Nord e proseguire per AltamuraMatera.

ACAYA (LECCE)

PALERMO

CHIETI

ROCA NEL MEDITERRANEO. Nel castello rinascimentale di Acaya, un’interessantissima mostra archeologica che ripercorre le vicende della città di Roca, dalla preistoria fino al periodo dell’occupazione di Otranto da parte dei pirati turchi. Da non perdere gli splendidi tramonti dagli spalti del castello. www.castelloacaya.it

TREKKING URBANO. Piazze, strade, edifici storici, chiese, poste, biblioteche e caserme, epigrafi, lapidi, monumenti funebri e sarcofagi: ecco quel che rimane della I Guerra Mondiale a Palermo. Il 31 ottobre un trekking, che al turismo e alla cultura unirà l’aspetto commemorativo della Grande Guerra. www.trekkingurbano.info

SECOLI AUGUSTEI: fino all’11 gennaio 2015, a Palazzo de’ Mayo, una mostra che, in occasione del bimillenario della morte di Augusto (63 a.C. – 14 d.C.), racconta come l’opera dell’imperatore abbia inciso sul paesaggio e sulla società abruzzese. www.fondazionecarichieti.it

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SUD

FINO AL 2 NOVEMBRE


HEn re di Moiraghi di Cristina Giuseppe Ortolano

N OR D Fino al 31 dicembre MILANO Arte, musica e teatro.

Più di 200 eventi accompagnano la vita milanese per tutta la durata del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, con “Milano Cuore d’Europa”. Tra i nuclei forti del palinsesto, le grandi retrospettive di Chagall e di Segantini a Palazzo Reale, la mostra dedicata a Giacometti alla GAM e al Novecento il dialogo tra Lucio Fontana e Yves Klein. E poi, 36 concerti eseguiti da importanti formazioni europee: dall’Orchestra Filarmonica Ceca alla Filarmonica della Scala, dalla Kremerata Baltica alla B’rock Baroque Orchestra e tante altre. Per le rassegne tetrali, 25 spettacoli costituiscono la programmazione del Piccolo Teatro d’Europa. Tutti gli appuntamenti sono divisi in 8 sezioni: Art, Performance, Leonardo, Media, Kids, Creativity & Style, Feed the Planet, Wellbeing. Il programma completo e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito www.milanocuoredeuropa.it Facebook: www.facebook.com/comunemilano. cultura Twitter: @culturamilano

DOVE DORMIRE

l’Art Hotel Navigli vanta una collezione di sculture e dipinti d’arte moderna, Wi-Fi gratuita e parcheggio privato. www.arthotelnavigli.com

DOVE mangiare

Al Pont de Ferr, Osteria con cucina una stella Michelin, ricca lista dei vini e un’atmosfera calda e rustica, in un ambiente dove il tempo sembra essersi fermato. http://pontdeferr.it

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c en t r o Dal 15 ottobre 2014 all’11 gennaio 2015 VENEZIA C’ERA UNA VOLTA LA RUSSIA.

Lo sguardo di Ivan Glazunov. Una buona occasione per una visita alla magica Venezia è la mostra che aprirà i battenti a metà ottobre alla Fondazione Querini Stampalia. Nata nell’antica dimora nel 1869, integra gli ambienti della casa museo, le sue preziose raccolte e la ricca biblioteca, con gli spazi di architettura contemporanea, pensati da Scarpa, Pastor e Botta. L’esposizione allinea dipinti, antichi costumi russi e preziosi oggetti di arte popolare che provengono dalla collezione dell’artista. La combinazione nello stesso spazio di dipinti, costumi e oggetti d’antiquariato, gli uni riflessi negli altri, restituisce la forza e la bellezza di un passato ancora presente. Gli allestimenti multimediali con stupendi accompagnamenti musicali, ci faranno vivere l’atmosfera di quei luoghi, attraverso le riprese d’autore eseguite nel Nord della Russia dall’artista insieme alla moglie, la regista Julija Glazunova. Inoltre nei giorni inaugurali dell’esposizione, concerti dal vivo, con musiche di Musorgskij, Borodin e Prokofiev. www.querinistampalia.org

DOVE DORMIRE

La Chicca Venezia B&B con camere in pieno stile veneziano e dotate di ogni confort. Vicino ai principali monumenti e musei di Venezia. www.lachicca-venezia.com/bandb

DOVE mangiare

Trattoria alla Madonna Nelle immediate vicinanze del Ponte di Rialto, si gustano ottimi piatti della tradizione, sapientemente cucinati. www. ristoranteallamadonna.com

Fino al 27 ottobre SIENA UN CAPOLAVORO DA SCOPRIRE

La magnifica Cattedrale di Siena ha “scoperto” il suo straordinario e unico Pavimento a Commesso Marmoreo. Si tratta del pavimento “più bello…, grande e magnifico”, che mai fosse stato fatto, secondo la nota definizione del Vasari, fra i più noti scrittori d’arte. Unico, non solo per la tecnica utilizzata, ma anche per il messaggio delle sue figurazioni. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che da un pittore “forestiero” come l’umbro Pinturicchio, autore, nel 1505, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore. Si possono scegliere diversi e interessanti percorsi di visita. www.operaduomo.siena.it/pavimento.htm.

DOVE DORMIRE

Hotel Athena Un quattro stelle nel cuore di Siena a pochi minuti a piedi dal Duomo e da Piazza del Campo. Vanta una vista mozzafiato sulla campagna e il paesaggio circostante. www.hotelathena.com

DOVE mangiare

Tre Cristi Enoteca Ristorante Cucina dall’anima prevalentemente mediterranea espressa attraverso importanti piatti di pesce e della tradizione toscana, accompagnati da una vasta scelta di ottimi vini. www.trecristi.com


sud Dal 17 al 26 ottobre PERUGIA

Dal 9 ottobre al 9 gennaio 2015 PALERMO

EUROCHOCOLATE.

DI LA DEL FARO.

“Non faremo torte a nessuno” è l’ironico claim della manifestazione, affiancato da una colorata e vintage immagine femminile ispirata agli anni ’50/’60 e attorniata da praline, cup cake, dolcetti, torte, leccornie e caramelle che ci riportano indietro nel tempo. Fulcro dell’edizione 2014 della kermesse del cioccolato, sarà il grande Polo Masterchoc allestito in Piazza IV Novembre, nel quale ogni giorno si terranno corsi e laboratori organizzati in collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia che metterà a disposizione Chef e docenti che ci sveleranno tutti i segreti del mondo del cioccolato. Non mancheranno esibizioni live e show cooking con la partecipazione straordinaria di ospiti d’eccezione come Madalina Pometescu e lo Chef dell’Amore Giancarlo Polito. Eurochocolate, in questa sua XXI edizione, darà a Perugia, alcune significative anticipazioni della sua presenza all’Esposizione Universale di Milano. www.eurochocolate.com/perugia2014

DOVE DORMIRE

Brufani Palace Hotel Lussuoso e accogliente. Non perdetevi un tuffo in piscina, il fondo in vetro svela splendide rovine etrusche. http://www.sinahotels.com/

DOVE mangiare

Ristorante La Taverna Piatti della tradizione umbra magistralmente reinterpretati. I dolci sono rigorosamente fatti in casa, Servizio impeccabile. www.ristorantelataverna.com

Paesaggi e pittori siciliani dell’ottocento. Una grande mostra che per la prima volta riunisce più di 100 opere di artisti esclusivamente siciliani o attivi stabilmente sull’Isola, che con le loro raffigurazioni hanno contribuito a dar voce e identità alla loro terra. L’esposizione abbraccia un arco temporale ampio, che va dalla costituzione del Regno delle Due Sicilie sino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Sei le aree tematiche che presentano i luoghi più amati dalla pittura ottocentesca siciliana, con particolare attenzione al paesaggio costiero e a quello dell’entroterra. Ad esse, si affiancano una sezione dedicata ai disegni con un corpus proveniente dalla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis e una dedicata alla fotografia con opere della Fondazione Alinari e altre di collezioni private. Tra le opere in mostra, la grande tela di Francesco Lojacono Dall’Ospizio marino, in prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, e Conca d’oro di Ettore De Maria Bergler, proveniente dalla veneziana Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. www.mostradiladelfaro.it

DOVE DORMIRE

Hotel Giardino Inglese Luci calde e un’atmosfera da “Belle Epoque” che rievocano il più florido e creativo periodo della Palermo del Novecento. www.hoteldelgiardinoinglese.com

DOVE mangiare

La casa del brodo... dal dottore Una scelta vastissima di piatti della cucina siciliana. Pesce freschissimo e dolci da urlo. Una tradizione che continua dal 1890. www.casadelbrodo.it

Dal 24 ottobre al 25 gennaio NUORO GIACOMETTI E L’ARCAICO.

Sculture sottili e longilinee, scavate nella materia come reperti archeologici. La mostra al Museo Man di Nuoro, svela il grande fascino che la scultura egizia ed etrusca, greca, sumera e africana, esercitò agli occhi del maestro del Novecento celebre per le sue figure in cammino, silenziose come idoli del passato. I prestiti importanti delle opere di Giacometti, concessi dalle maggiori collezioni svizzere oltre che dalla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, saranno accostati per la prima volta alle opere arcaiche del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, del Museo Civico Archeologico di Bologna, del Museo Civico di Palazzo Farnese a Piacenza e del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Un viaggio affascinante nel tempo e nello spazio, Un percorso sviluppato per temi e iconografie, basato su un gioco di rimandi, di sguardi incrociati fra i capolavori dell’artista e i suoi modelli arcaici sottratti al tempo e ricollocati nello spazio assoluto, della contemporaneità. www.museoman.it

DOVE DORMIRE

Hotel Sandalia A pochi minuti dal centro storico di Nuoro e da tutti i punti di interesse, gode di una posizione panoramica e di ogni confort. www.hotelsandalia.com

DOVE mangiare

Ristorante Il Portico Accoglienza e professionalità, in un locale elegante e spazioso che vanta una cucina varia e innovativa. www.ilporticonuoro.it

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weekend in toscana

VIAGGIARE con classe

Come viaggiare comodi, sicuri, e in tanti, con classe è facile: basta farlo con la nuova Mercedes Classe V. E noi l’abbiamo fatto raggiungendo uno dei posti più belli d’italia, dove si produce uno dei vini migliori del mondo: il Brunello di Montalcino

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’immagini che tanti vip abbiano coupè, auto sportive o le famose auto blu, ma poi scopri che tanti, oltre a quelle hanno anche un bello e comodo monovolume chic come la Classe V. Di nomi potremmo farne tanti, ma per privacy ci asteniamo. Comunque però proviamo anche noi a fare un viaggio con la nuova Classe V, come meta la Toscana, più precisamente la

Val d’Orcia, sito Unesco dal 2004, con Montalcino, la patria del Brunello, uno dei vini migliori del mondo. Carichiamo i bagagli per il weekend senza contenerci, posti e spazio ce n’è per tutti. Dopo il primo attimo di soggezione, prendiamo confidenza e cominciamo il viaggio. La Classe V è maneggevole, il design degli interni è quello delle grandi berline Mercedes. Prendiamo

Agriturismo San Filippo

www.sanfilippomontalcino.com

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con la mercedes classe v

Vigneti di Montalcino PER LA TOP MANAGER La Classe V è stato un colpo di fulmine! Nonostante appaia veramente grande, vi assicuro che appena entri tutto è al posto giusto ed è come entrare in un salotto. Lo spazio per noi donne non è mai abbastanza. Io ho 2 figli, sempre qualche amichetto, la tata, mille sacche, e… .il marito J! Adoro viaggiare comoda. La lunghezza non procura alcun fastidio perché ci sono mille optional elettronici che aiutano, che ti avvertono se superi la mezzeria e ti aiutano a parcheggiare, anzi parcheggia da sola. Di solito per me guida l’autista, così io intanto posso lavorare, connettendomi con il mondo….....a proposito c’è la versione con salottino in cui si possono tenere riunioni mentre si viaggia, Durante il weekend preferisco guidare io perché oggi la Classe V ha tutto come la classe S o la nuova classe C, la stessa eleganza del cruscotto e la stessa facilità di guida. E’ un piacere guidare sulle colline della Toscana fino a Montalcino, dove abbiamo una tenuta di famiglia che produce Brunello (www.sanfilippomontalcino.com ), visitare l’abbazia di Sant’Antimo o perdersi tra le crete senesi.

Mariacristina Modonesi Giannelli (TOD’S GROUP)

po

com

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weekend in toscana

l’A1, se qualcuno ci sorpassa o superiamo la mezzeria, siamo subito avvertiti dai bip-bip. Usciamo a Firenze Certosa per prendere la superstrada per Siena. E a Siena sud prendiamo per Montalcino. E quando arriviamo alle magnifiche colline della Val d’Orcia, scopriamo che questa grande auto asseconda le curve, è docile alla guida e risponde all’acceleratore quando c’è bisogno. Ci fermiamo all’agriturismo San Filippo, dove si può anche dormire e dove si sente ancora atmosfera di vendemmia e profumo di mosto. Anche qui si produce dell’ottimo Brunello, che ci viene fatto degustare con ottimi prodotti locali. Partendo da questo campo base, la scelta del prossimo obiettivo è davvero difficile, tutti i posti qui intorno sono belli e val la pena di visitarli o rivisitarli. Decidiamo per Montalcino, dove è non è difficile trovare ristoranti per mangiare e buon vino da comprare all’ombra del castello. Non capiamo la statua in marmo bianco al centro della piazza, che stona in questo splendido contesto, e speriamo che la tolgano al più presto. Entriamo al ristorante “Re di Macchia”, dove pranziamo e “rubiamo” la ricetta della scottiglia di cinghiale. Qui ci sono alcune delle cantine più famose, dove si può chiedere una degustazione. E ne vale la pena. Dopo Montalcino, scegliamo di andare all’abbazia di Sant’Antimo, un importante esempio di

IL BORGO DI MONTERIGGIONI E LA SUA PIAZZA

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con la mercedes classe v

ABBAZIA DI SANT’ANTIMO CIRCONDATA DAI VIGNETI

compagna di viaggio: mercedes classe v

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n concetto diverso, che nel tempo ha portato la praticità a coniugarsi con l’eleganza: Classe V è da vivere apprezzandone la vita a bordo, nello spazio e nella comodità fino a otto posti. Lusso, spazio, più ancora praticità e funzionalità, vera caratteristica saliente della nuova monovolume della Stella, confezionata però con una nuova immagine, che ne rende del tutto diversa la percezione, più filante e meno assimilabile a un veicolo commerciale. Pensata come automobile con qualità e contenuti degni del marchio, la nuova Classe V è proposta con una gamma interessante: può infatti combinare tre lunghezze da 4.895 a 5.370 mm, due passi, gli allestimenti Executive, Sport e Premium, e tre motori a gasolio. 200, 220 e 250 CDI da 136 a 190 cavalli, anche con cambio automatico 7Gtronic e trazione integrale 4Matic. La parola d’ordine della nuova monovolume Mercedes è semplicemente “funzionalità”. Con stile: come rimarcano le parole del presidente di Daimler AG, Dieter Zetsche, al lancio della nuova Classe V, inquadrandone il ruolo: “La funzionalità, per una monovolume, è un dovere. Comfort e stile, un piacere”. Sensazioni

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weekend in toscana

PIENZA architettura del romanico toscano. Costruita su resti romani, fu eletta da Carlo Magno abbazia Imperiale. Preziosa isola in un mare di vigneti. Una sosta va fatta anche a Pienza, la città ideale del Rinascimento e poi a Bagni Vignone, con le sue terme. Sul ritorno è d’obbligo una visita a Monteriggioni, il borgo con tutte le mura intatte ed una bellissima piazza al centro. L’itinerario potrebbe continuare all’infinito, con la Classe V che accoglie tutta la famiglia, anche le suocere. Novella Arca che ha un posto per tutti.

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MONTALCINO

CASATO PRIME DONNE LA CANTINA AL FEMMINILE Una delle Cantine più interessanti è quella di Donatella Cinelli Colombini, discendente di una famiglia che già nel 1500 produceva vino. Ma oggi quello che caratterizza questa cantina è la gestione totalmente al femminile. Infatti il loro Brunello si chiama PROGETTO PRIME DONNE. Per raggiungere la cantina, arrivando da Siena, si supera Buonconvento e dopo 2 km si trova l’insegna per Casato Prime Donne. Qui potrete fare una degustazione dei vini, anche accompagnata da cibi del posto, previa telefonata (0577.849421). Le vigne intorno sono impreziosite di opere d’arte e di targhe con le frasi delle vincitrici del premio “Casato Prime Donne”, dedicato a personaggi femminili eccellenti. www.cinellicolombini.it


con la mercedes classe v

Ricetta di viaggio DEL RISTORANTE “RE DI MACCHIA” SCOTTIGLIA DI CINGHIALE INGREDIENTI PER 4 PERSONE

1 Kg. polpa di cinghiale tagliata a bocconi grossolani 1 lt di vino rosso corposo, 500 gr di polpa di pomodoro, 1 cipolla rossa, 1 carota, 10 bacche di ginepro, un mazzetto di rosmarino, 4/5 foglie di alloro, peperoncino in polvere PREPARAZIONE Marinare per una notte i bocconcini di cinghiale, nel vino rosso con le foglie di alloro, cipolla, rosmarino, bacche di ginepro e la carota. Dopo la marinatura, scolare la carne, metterla in un tegame, scottarla a fuoco vivo, fino farle rilasciare il suo liquido, che dovrà essere buttato. Fatto questo importante passaggio per toglierle il sapore troppo selvatico, si può iniziare la cottura. Tritare la carota, la cipolla e, con tutti gli odori (alloro, rosmarino, ginepro), rosolare il cinghiale in olio extravergine di oliva, aggiustando di sale, pepe e peperoncino. Sfumare con mezzo bicchiere di aceto, aggiungere il vino rosso, cuocere per 5 minuti e mettere il pomodoro, portando a cottura per 1 ora e mezza circa. Quando la carne è cotta, servire in un vassoio con fette di pane toscano precedentemente tostato oppure con della polenta gialla fumante.

INFO UTILI APT TERRE DI SIENA www.terresiena.it Tel. 0577.280551 DORMIRE Agriturismo San Filippo Loc. San Filippo 134, Montalcino. Tel. 0577.847176, www.sanfilippomontalcino. com. Appartamenti disponibili tutto l’anno. Degustazioni dei loro vini. Posizione strategica per visitare la Val d’Orcia.

Hotel Ghibellino via Dante Alighieri, 1 - Buonconvento Tel. 0577.809112 Agriturismo Poggio Covili a Castiglione d’Orcia. Ben visibile e raggiungibile dalla Cassia, una sorta di attico sulla val d’Orcia, con un viale di cipressi stupendo e una piscina che farà rilassare anche il più ansioso degli uomini. Tel. 0577.887106 - www.poggiocovili.com Al Borgo nel castello Banfi Dimora di grande charme, prezzi per persona da 270 a 390 euro in camera doppia, luogo silenzioso e con una piscina a sfioro che domina le geometriche vigne e la valle sottostante.

Locanda del Loggiato a S. Quirico d’Orcia Uno splendido BB, 130 euro a notte. Piazza del Moretto, 30 - Tel. 0577.888925 MANGIARE Ristorante al Grappolo blu, la signora Mariapia vi farà assaggiare e vi spiegherà con dovizia di particolari i suoi piatti, pinci all’aglione, guanciale al Brunello o stinco di manzo all’aceto balsamico. Via Moglio, 1 - Montalcino - Tel. 0577.847150 Ristorante Re di Macchia, a Montalcino. Ottimo il coniglio all’aceto balsamico, i pinci al ragù di cinghiale e la scottiglia, sempre di cinghiale, cucinati dalla signora Roberta. Via Saloni 21 - Tel. 0577.846116 La terrazza del chiostro, sui 36-57 euro. In una bella giornata consigliamo di mangiare all’esterno per osservare uno dei più bei panorami. Cucina di alto livello rivisitata. Scelta dei vini ottima. Corso Rossellino, 261 - Pienza - Tel. 0578.7481 83 COSA VEDERE Bagno Vignoni affascinante centro termale con sorgenti al centro del paese.

compagna di viaggio: mercedes classe v Mercedes-Benz Classe V 200 CDI Executive Dimensioni: Potenza: Coppia: Velocità massima: 0-100 km/h:

489/193/188 cm 136 CV a 3.800 giri/min 330 Nm da 1.200 giri/min 183 km/h 14,4 secondi

Consumo medio:

6,1 l/100 km (16,3 km/l)l

Emissioni di CO2:

159 g/100 km

che si aggiungono alle doti di qualità, dinamica e immagine, alle dotazioni di sicurezza: fino a undici funzioni di assistenza con il sistema Intelligent Drive, dal sistema che di serie aiuta a mantenere la traiettoria con vento laterale, all’allertamento del guidatore stanco o disattento, a richiesta Park Assist, telecamera a 360°, Distronic Plus con Collision Prevention Assist, riconoscimento automatico dei segnali stradali con allerta di marcia in controsenso, sistema antisbandamento, e molti altri. Notevole l’infotainment con connessione da smartphone alle funzioni dell’auto da parte di tutti gli occupanti, per la massima condivisione dell’esperienza di viaggio. Mentre, per chi sieda al volante, il piacere di guida attenua l’impatto delle dimensioni, più psicologico che reale, misurando i veri ingombri. Classe V è in vendita a prezzi da 40.399 euro. www.mercedes.it

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weekend a caserta

LA REGGIA SI FA BELLA Di questa “bellezza” che il mondo ci invidia, tanto da eleggerla come uno dei più preziosi siti Unesco, se ne parla spesso per l’incuria, ma ora abbiamo visto che i lavori sono cominciati, che l’acqua fluisce nelle bellissime cascate , che il giro nei saloni mostra tante meraviglie. Qui un weekend è sempre una gioia per gli occhi e per il gusto. Ma potrebbe essere meglio, se ci fosse più amore e più orgoglio.

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ome una bella donna, che ci tiene alla propria bellezza, ora la Reggia si rifà il trucco. Certo non è bello vedere i ponteggi che ne intaccano la linea settecentesca, ma se serve, siano i benvenuti, specialmente se saranno tolti velocemente. Dovrebbe essere così perchè viene usata una sorta di raggio che ispeziona le pareti e vede dove ci possono essere delle zone da restaurare. Anche la grande piazza antistante, racchiusa dalle due grandi braccia di quelle che erano le scuderie, ha una propria bellezza. Quante volte siamo venuti, e tutte le volte è sempre stata una grande emozione. Ma stavolta ci siamo addentrati anche negli uffici di chi sovrintende per chiedere informazioni più approfondite ed anche gli uffici sono in grandi saloni, in cui gli impiegati sembrano perdersi in così tanto spazio. E ci sembrano davvero persi in un compito più grande di loro, che pare diventato un tran tran. Ma dove sono i giovani che studiano belle arti, dove c’è l’orgoglio di vivere in tanta bellezza, l’energia per proteggerla, per urlarla al mondo?

Vediamo gente appassita e la vita e la vitalità sono appassite con loro. C’è il dubbio che qualcuno sia rimasto dal tempo dei Borboni, perso in questi corridoi. Occupando posti dei giovani che in quei corridoi galopperebbero. Riscendiamo per andare a visitare il magnifico parco, che si estende per oltre tre chilometri, un pulmino ci porta fin sotto la fontana di Diana, dove Atteone, tramutato in cervo, viene sbranato dai propri cani per aver visto nuda la dea della caccia. Sfortunato Atteone, oggi se la sarebbe cavata con uno scappellotto. Ma che bella questa fontana! Pensate, quest’acqua che sembra sgorgare da una sorgente, in realtà è stata portata qui dal monte Taburno, nell’avellinese, con un gigantesco acquedotto ad archi che ha superato la valle di Maddaloni, imitando gli ingegneri romani.


con l a l ancia voyager

Fontana di Diana

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Salone all’interno della Reggia


weekend a caserta

Scalone della Reggia

Criptoportico Pompeano nel giardino inglese

Presepe del ‘700

Ora non bisogna perdersi la visita al Giardino inglese, chiamato così perchè fu il paesaggista e botanico inglese Andrew Graefer, che lo progettò e realizzò, superando la tradizione del giardino all’italiana che adattava le piante a schemi precisi. Invece in questi 24 ettari ci misero piante di tutto il mondo ricreando il più fedelmente possibile il loro habitat naturale. Qui si trovano angoli suggestivi, ciascuno diverso dagli altri, ci si potrebbe stare per ore senza annoiarsi... Eppure quando alle 12 in punto parte il giro, la persona che ci deve guidare parte a passo svelto buttando lì soltanto qualche parola indicando angoli bellissimi. E subito scatta in avanti. Quando gli facciamo notare che ci sono turisti stranieri a cui bisognerebbe dire qualcosa almeno in inglese, ci dice che lui non è una guida ma è solo un accompagnatore. Ma come, vengono chissà da dove a vedere un nostro monumento e noi li trattiamo così? Invece di un giovane che parla anche inglese ed è orgoglioso della propria città e della propria Reggia, paghiamo un accompagnatore che corre e lascia tutti indietro così semmai va subito a mangiare, o finisce il suo turno? Conclusione: abbiamo visto e sentito poco. Un giovane fotografo, Emanuele che studia al liceo artistico, non riesce a fare il suo lavoro, forse non riesce a mandare un bel servizio ad un giornale. Nel magnifico giardino ci sono varie ricostruzioni di siti e statue celebri, fra cuianche un criptoportico pomepiano con reperti portati dagli scavi appena iniziati di Pompei dai Borboni. E così nel ‘700 qui si potevano vederfe delle meraviglie di tutto il mondo.

La compagna di viaggio: LANCIA voyager

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n tempo, la classica monovolume americana Chrysler era un must. Oggi, evoluta e raffinata nell'immagine, con interni curatissimi e con l'ultima versione del motore VM (made in Italy), è distintiva ed esclusiva: non se ne vedono troppe in giro. Eppure è un'auto valida e solida, accogliente e funzionale, con mille pregi da scoprire viaggiando,

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un po' come i portaoggetti, disseminati ovunque: persino sotto il pianale, dove abbiamo stivato addirittura i carrelli e le palline da golf, per lasciare bagagli e sacche senza interferenze nell'enorme vano posteriore. Qualità e cura, prestazioni, ma soprattutto comodità e praticità: Voyager "nomen omen", indica chiaramente la destinazione elettiva. Pur non disdegnando


con l a l ancia voyager INFO Comune di Caserta: www.comune.caserta.it

http://www. villamariacristina.eu/ Dove Mangiare

Caserta Vecchia e Borgo San Leucio Ma oggi non possiamo fermarci ad ammirarle, perchè l’accompagnatore corre come un podista in vista del traguardo. E i turisti stranieri non capiscono una parola. E’ ovvio che tutto resta molto bello, ma è come vedere un bel piatto e non poterlo mangiare, non poterlo gustare. La visita è finita e il comodo pulmino, con autista molto gentile, ci riporta al palazzo. Ci avevano promesso una guida, ma non si vede nessuno. Ci avviamo da soli, saliamo il bellissimo scalone, apparso in tanti film, che ci porta agli appartamenti reali e iniziamola visita. Che dire? E’ tutto stupendo. Ma quando chiediamo ad uno dei guardiani quale fosse l’opera più importante in quella sala, ci ha risposto “tutte e nessuna”: Ma dove sono i competenti in questa meravigliosa Reggia? Dove sono i giovani che studiano arte, che studiano le lingue, che sanno parlar di arte anche ai turisti stranieri? Arrivare al Presepe settecentesco è un colpo al cuore. E’ bellissimo, ci si può passare un giorno a rimirare pastori ed espressioni. Riscendiamo dallo scalone, e rivediamo i venditori di guide e cartoline. Che spettacolo! Libri appoggiati alle colonne, o stesi per terra. Ma non è meglio dar loro una vetrina? Qualcosa di decente dove esporre la loro merce, che pure è utile. Parliamo con dei casertani, e scopriamo che il parco è meraviglioso nella parte centrale, ma è tralasciato, abbandonato nelle parti laterali. E loro sono arrabbiati. Ma scusate, perchè, un giorno non vi armate di ramazza è andate a pulirlo? Tutti insieme, e poi guai a chi lo sporca. Perchè non si crea un consorzio, un’associazione che combatta per mettere dei giovani alla gestione di questo tesoro? Intendiamoci, la Reggia è bellissima e val sempre la pena di vederla. Ma se oggi si fa bella all’esterno, facciamo anche un restauro all’interno, nel personale. Ciao, Reggia, sicuramente ci vedremo ancora. RdA

Reggia di Caserta: Palazzo Reale 81100 http://reggiadicaserta. beniculturali.it/ Dove Dormire Jolly Hotel Via Vittorio Veneto 13 Tel 0823 325222 http://www. hoteljollycaserta.it/it Villa Maria Cristina via Giulio Antonio Acquaviva 24 Tel 0823 35253

Le Colonne Viale G. Douhet 7 Tel 0823 467494 http://www. lecolonnemarziale.it Locanda Battisti Via Cesare Battisti 97 Tel 0823 322757 Hostaria Massa Via Mazzini 55 Tel 0823 456527 http://www. ristorantemassa.it

la missione quotidiana, perché si guida con facilità e gli ingombri non sono difficili da gestire, nemmeno in città. Allestimenti S, Silver, Gold e Premium (con i sedili della seconda e terza fila abbattibili elettricamente con la massima facilità e comodità), a prezzi da 38mila euro, che scendono a 36.800 in promozione. www.lancia.it

LANCIA Voyager 522/200/175 cm

Dimensioni:

177 CV a 3.600 giri/min

Potenza:

360 Nm da 1.400 giri/min

Coppia: Velocità massima:

193 km/h 11,5 secondi

0-100 km/h: Consumo medio:

7,9 l/100 km (12,6 km/l)

Emissioni di CO :

207 g/100 km

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auto premium

MERCEDES S500 PLUG-IN HYBRID

LUSSO COMPATIBILE

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Stoccarda ci credono davvero: chi ottiene successi La tecnologia direttamente derivata dalla F1 provvede alla gein Formula 1 dove le ibride con la Stella dominano stione delle prestazioni, con il sistema che smista automatiil mondiale, investe anche per por tare sulle strade camente la richiesta di coppia tra la propulsione termica ed vetture con simile tecnologie, con sicurezza e stile elettrica, per la miglior ef f icienza energetica, senza però liuniti a prestazioni impor tanti. La terza ibrida della mitare il piacere di guida. Adeguando la strategia anche allo Classe S (dopo 300 BlueTec e 400), è la prima ibrida plug-in di stato di carica della batteria, al tipo di percorso e alle condiMercedes: si ricarica in due ore (e poco più di quattro per rag- zioni del traf f ico; si possono anche impostare manualmente giungere la massima capacità), unisce per formance di rilievo le opzioni, secondo quattro modalità di funzionamento e tre di trasmissione: ottenendo prestazioni da come la monumentale coppia di sistema MERCEDES CLASSE S 500 PLUG-IN HYBRID V8 e consumi da quattro cilindri, secondo le di 650 Nm ai consumi omologati di meno 525/190/149 cm Dimensioni: parole dei responsabili Mercedes-Benz. E il di tre litri di gasolio per 100 km. Non solo 442 Cv tra 5.250 e 6.000 giri/minuto Potenza: pedale dell’acceleratore provvede a segnalaperché la berlina di lusso con passo lunCoppia: Coppia: 650 Nm tra 1.600 e 4.000 giri/minuto go, ricca di comfor t e innovazioni, arriva re con un doppio impulso, quando sia il caso 250 km/h a percorrere 33 km in modalità elettrica. Velocità massima: di alzare leggermente il piede. In vendita a 5,2 secondi 116.690 euro, Mercedes Classe S 500 Plug-in Spinta dal motore V6 biturbo con gestio- 0-100 km/h: 2,8 km/l (35,7 l/100 km) Hybrid comprende una par ticolare garanzia ne ibrida intelligente (autolimitato a 250 Consumo medio: 65 g/km sul sistema che copre qualsiasi guasto teckm/h e in grado di scattare da 0 a 100 in Emissioni di CO2: poco più di 5”), e dalla propulsione eletnico entro sei anni o 100mila km dall’immatrica con nuova batteria ad alto voltagtricolazione. gio, introduce anche innovazioni funzionali come la pre-climatizzazione (di serie) per il massimo comfor t dell’abitacolo, impostando l’ora di par tenza per trovare l’auto “pronta” anche nei climi estremi. 52

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JAGUAR XE

LA NUOVA FORMA DELLO STILE

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ivelata in anteprima mondiale all’Earls Cour t di Londra, anticipata rispetto alla presentazione al Salone di Parigi, la nuova berlina rappresenta il ritorno di Jaguar, con innovazioni e stile, a misure da “saloon” media. Istantaneamente identif icabile come nuovo esemplare del raf f inato e spor tivo marchio britannico, ricorda la più grande XF, con slancio da coupé ottenuto grazie all’abbassamento della seduta e al passo allungato. Cofano scolpito con aspetto teso e scattante, quasi muscoloso, con f iancata che sale arrivando richiamare la spor tivissima FType Coupé: infatti, entrambe por tano la f irma di Ian Callum, la cui passione giunge alla sor ta di “citazione” come nelle luci posteriori che ricordano l’icona di stile E-Type. La nuovissima berlina si avvale della tecnologia di costruzione leggera, sia per rimarcare la spor tività (la “S” con un bel motorone V6 sovralimentato da 340 CV, che la fa scattare da 0 a 100 in 5,1 secondi), come per spuntare prestazioni ambientali e consumi da primato. Infatti, con i motori a gasolio da due litri dell’inedita serie Ingenius, arriva consumare solo 3,8 l/100 km, emettendo 99 grammi di CO2 per km. Leggerezza della monoscocca in alluminio che agevola anche la guidabilità, con compor tamento stradale che si preannuncia impeccabile e reattivo. Tecnologia con cambio automatico a otto rappor ti (e manuali a sei), aerodinamica con Cx di 0,26 e motori che non richiedono manutenzione per 34mila km, nuovi sistemi di sicurezza attiva a suppor to del guidatore, bassi costi di ge-

stione per spuntare valori residui JAGUAR XE S 467/185/142 cm altamente competitivi. Interni Dimensioni: 340 Cv a 6.500 giri/minuto spaziosi con elevato comfor t, ma- Potenza: teriali pregiati e f initure curate Coppia: 450 Nm a 4.500 giri/minuto secondo lo stile della tradizione Velocità massima: 250 km/h ar tigianale per sensazioni uniche. 5,1 secondi 0-100 km/h: Pensata per le flotte aziendali, 6,3 km/l (8,3 l/100 km) Consumo medio: come per chi volesse un po’ di 194 g/km Emissioni di CO2: downsizing rispetto alla ben più lunga sorella maggiore, Jaguar XE è annunciata con un prezzo indicativo da 37.750 euro; in Italia arriverà nel giugno 2015 con la più potente versione S, mentre i dettagli sul resto della gamma sono svelati a Parigi.

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auto premium

MAZDA MX-5

RIPARTE IN QUARTA

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re generazioni che hanno retto con successo mondiale venticinque anni, lanciano la quarta serie della sportiva nipponica, simpatica e fedele a se stessa, che ha rivoluzionato la visione delle auto sportive, scoperte e compatte, riprendendo la tradizione delle roadster britanniche, con motore anteriore e trazione posteriore, due posti secchi, peso contenuto: doti alle quali aggiunse affidabilità e fruibilità quotidiane. Esposta staticamente in un preview a Barcellona (e contemporaneamente in Giappone e Stati Uniti), in una struttura dedicata agli eventi globali di Mazda appena realizzata, MX-5 accarezza il concetto di design Kodo, chiamato “Soul of motion”, con le forme che suggeriscono movimento anche a vettura ferma, e adotta le massime evoluzioni della tecnologia caratteristica Skyactive, in prima su una vettura con trazione posteriore. La spider giapponese è alleggerita di oltre un quintale rispetto alla serie attuale, e abbassa anche il baricentro - sembra a livelli mai raggiunti dalla serie - per migliorare ulteriormente la già divertente guidabilità. A quanto promesso dovrebbe esaltare de doti di agilità e reattività, secondo l’espressione nipponica “Jinba Ittai” che significa “cavallo e cavaliere come una cosa sola”, rendendo ancora più entusiasmante il piacere di guida che ha fatto apprezzare l’auto nei decenni precedenti. Perché, è bene ricordarlo, MX-5 con quasi 950mila vetture prodotte ha conseguito il primato mondiale riconosciuto dal Guinness, della sportiva a due posti più venduta di tutti i tempi, e idolatrata dagli appassionati, attivi ovunque con club, raduni e attività ricreative.

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Importante ricordare come la nuova Mazda fosse stata selezionata - secondo un accordo con il Gruppo Fiat - per avere una gemella con marchio e motori Alfa Romeo, prodotta sulla medesima catena di montaggio in Giappone. Ma le evoluzioni del piano industriale del Gruppo la devieranno probabilmente su una nuova scoperta Fiat (e/o Abarth), nonostante veicoli di sviluppo Alfa fossero già in evoluta fase di collaudo. Mazda MX-5 sarà in vendita in Europa nel 2015, con prezzo non ancora noto, come pure i dati tecnici, non ancora dichiarati al momento.


PORSCHE CAYENNE

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE

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entre la compatta Macan comincia a scalare le S con il nuovo 3.6 V6 biturbo già montato su Macan eroga 309 classif iche di vendita con successo, anche in kW-420 CV, Cayenne Turbo è potenziata a 381 kW-520 CV, Catempi di riduzione di masse, cilindrate e costi, yenne S E-Hybrid diventa plug-in. Con la ricarica domestica Porsche af f ina l’ammiraglia delle spor t utility. della batteria al litio da 10,9 kWh consente di percorrere anche La seconda generazione di Cayenne si aggiorna 36 km elettricamente, raggiungendo i 125 km/h; la potenza in un “midlife face-lif t” dai limitati interventi estetici ma con del motore elettrico è raddoppiata da 34 a 70 kW: in abbinaprofondi progressi meccanici, nell’ottica - tipica del marchio mento al 3.0 V6 turbo a benzina raggiunge la potenza totale di tedesco - di anticipare i tempi e precedere la concorrenza, ag- sistema di 305 kW-416 CV e 590 Nm di coppia a 590; a fronte guerrita sui mercati più ricchi dove Cayenne è gradita senza di consumi che calano a 3,4 l/100 km con emissioni di solo 79 riserve. Come sempre per le evoluzioni Porsche, i motori di- g/km di CO2. Potenziati anche i motori a gasolio di Cayenne Diesel a 262 CV ma solo 250 per l’Italia e ventano più potenti, e al tempo stesso S Diesel V8 con 385 CV. Già in vendita, con i consumi diminuiscono: magari anche a PORSCHE CAYENNE S E-HYBRID costo di eliminare un paio di cilindri, con Dimensioni: 468/192/172 cm le consegne iniziate dal mese di ottobre, con questi prezzi: Cayenne Diesel da 69.784 il motore V8 della S che ci trasforma in V6 Potenza: 416 Cv a 5.500 giri/minuto euro, S da 84.058, S Diesel da 86.010, S biturbo, mentre la versione ibrida si tra590 Nm tra 1.250 e 4.000 giri/minuto Coppia: E-Hybrid da 85.553 e Turbo da 133.468. Al sforma in plug-in, aumentando per for243 km/h Velocità massima: momento nessun annuncio su tempi e modi mance e, naturalmente, l’autonomia. La 5,9 secondi 0-100 km/h: di aggiornamento della Cayenne “base” con revisione dell’aspetto è limitata al colpo 29,4 km/l (3,4 l/100 km) motore V6 aspirato, come delle più spor tive d’occhio di anteriore e posteriore, con Consumo medio: 2 79 g/km Turbo S e GTS, che normalmente seguono a nuovi gruppi ottici a led. Più profonda, Emissioni di CO : breve distanza. invece l’evoluzione motoristica: Cayenne

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auto novità

Audi A3 Sportback e-tron Il marchio dei Quattro Anelli non pensa all’elettrica pura: vuole auto utilizzabili senza ansie da ricarica e con prestazioni pulite e spor tive, premium nella sostanza ma anche accessibili e con dimensioni urbane. Dopo le vittorie ibrida a Le Mans, ecco A3 Spor tback, prima Audi plug-in: consuma 1,6 litri di benzina per 100 km, ha autonomia f ino a 940 km e percorrenza elettrica f ino a 50 km. Accelerazione 0-100 in 7,6” e velocità massima di ben 222 km/h, emettendo appena 35 g/km: la raf f inata e prestazionale e-tron, all’avanguardia della tecnica, è in vendita da 39.900 euro, ed è già in consegna.

Bmw Serie 2 Active Tourer La prima Bmw con trazione anteriore, è anche una specie di multispazio: dedicata alla clientela aziendale per un nuovo modo di intendere il business, come alle famiglie per la gestione attiva del tempo libero. Serie 2 Active Tourer, combina la dinamica di guida tipica del marchio con funzionalità, comfor t e versatilità di utilizzo con spazio e posizione di guida rialzata, interni luminosi, carico variabile f ino a più di 1.500 litri, schienale passeggero ripiegabile, por tellone elettrico apribile a gesti. Compatta premium da 26.950 euro, con motori turbo a tre e quattro cilindri: il 218d è da record energetici.

Hyundai i20 Nuova generazione con grande abitabilità per la compatta coreana prodotta in Europa, per una vettura solida, funzionale e dal par ticolare design “Fluidic Sculpture”. Più lunga, più bassa e più larga rispetto al modello precedente, con abitabilità in vetta al segmento D, Hyundai i20 sarà in vendita da novembre, dotata di sistemi di sicurezza e assistenza avanzati per la categoria, come sei airbag, Esc, par tenza in salita e allarme di cambio corsia. Motori a benzina 1.2 da 75 e 84 CV, 1.4 (anche a Gpl) da 100CV, a gasolio 1.1 3 cilindri da 75 CV e 1.4 da 90, con cambi a cinque e sei marce, più un automatico.

Kia Sorento Terza generazione, tutta nuova, per la spor t utility coreana che ha venduto una gran quantità di esemplari ovunque. Sorento conserva lo stile della precedente, con aspetto ancor più personale, maggiore abitabilità e dotazione più impor tante. Imponente anche se appena abbassata, è slanciata nonostante i maggiori volumi, per ospitare f ino a sette persone. Notevole l’avanzamento stilistico e funzionale degli interni, con forme armoniose e avvolgenti e materiali morbidi al tatto. Sistema infotainment Kia Human Machine Inter face per la rapida connettività. Debutto al Salone di Parigi, e consegne europee a seguire.

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Seat Leon

Nissan Pulsar Nome storico nella produzione del Sol Levante, sbarca in Europa con tratti frontali da crossover che ricordano da vicino Qashqai e X-Trail, in forme e volumi tra Giulietta e Golf. Berlina due volumi con praticità e stile, è annunciata con prezzi da 17.900 euro e contenuti interessanti (anche a livello multimediale e di sicurezza), oltre all’immagine personale e convincente. Motori turbo, 1.2 a benzina da 115 CV e gasolio da 110, con allestimenti Visia, Acenta e Tekna, mentre la 1.6 in versione spor tiva Nismo seguirà. Interessante il cambio automatico X-Tronic per la 1.2 a benzina (1.500 euro).

Appena lanciata la trazione integrale su Leon ST, ecco la versione rialzata con immagine più da avventura. Seguendo la via di Audi, Skoda e VW, ecco anche per Seat l’assetto rialzato e le protezioni che inquadrano Leon X-Perience. Trazione integrale con giunto Haldex di quinta generazione, sospensioni rialzate di (appena) 15 mm e personalità evidenziata anche dai cerchi in lega da 17” (18 opzionali), e barre sul tetto, più interni dedicati. Motori a benzina (1.8 Tsi con 180 CV con cambio Dsg) e gasolio Tdi (1.6 con 110 CV e 2.0 con 150 e 184 CV, il maggiore Dsg). In vendita all’inizio del 2015.

Skoda Fabia Il marchio ceco, in costante crescita anche per gradimento, sta rinnovando lo stile con par ticolari sempre più netti e tagli decisi, anticipando le tendenze verso auto più squadrate. Dopo la riuscita Rapida, l’ultima nata è Fabia, nuova e assai gradevole: frontale personale, f iancata scolpita e coda per maggior spazio. Avrà contenuti motoristici benzina e diesel da VW Polo, il tre cilindri di Citigo per un prezzo d’accesso di sicuro interesse, e cer to una versione Green Line per minimi consumi. Razionale nelle forme e negli interni, è attesa a Salone di Parigi, con def inizione di gamma e listini a seguire.

Volvo XC 90 Si è fatta attendere a lungo, vincendo una gara di durata sul mercato della serie precedente, resistita oltre ogni limite. La nuovissima non ne tradisce l’immagine, innovando per contenuti, abitabilità, connettività, prestazioni e, naturalmente, qualità e sicurezza. Tutta nuova, è in vendita da 52.550 euro, mentre le First Edition tirata in 1927 esemplari (l’anno della prima Volvo prodotta) è stata esaurita in meno di due giorni, a oltre 94mila euro. Passione Volvo, per un’auto indistruttibile, con motori turbodiesel e benzina, trazione anteriore o integrale, e innovazioni avanzate di sicurezza, anche esclusive.

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w e e k e n d in weekend in auto

piccola jeep per grandi emozioni Con la Renegade in un angolo di tranquillità non distante dalle metropoli, a ridosso delle Prealpi e protetto da serre moreniche: tra preistoria e natura, passeggiate e paesaggi d’assoluto relax, con percorsi boschivi di remota origine

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ell’ampia zona del Canavese, situata nel Piemonte settentrionale e compresa tra Valle d’Aosta, Biella, Vercelli e Torino, c’è un’area orientale più ridotta, dove natura, paesaggio e clima cambiano aspetto. Attorno al Lago di Viverone, infatti, protetto dalle serre moreniche di Ivrea, fin dalla preistoria si insediarono popolazioni che attingevano alla fauna del lago stesso e dei dintorni, vivendo in un ambiente protetto dai venti più freddi e dove tuttora crescono persino palme e ulivi. Weekend In, per raggiungere l’antico lago creato dall’attività glaciale, ha scelto un percorso diverso, uscendo dall’autostrada A4 a Borgo d’Ale (o Cigliano, provenendo da Torino) procedendo per Maglione e Borgomasino. Quindi, approfittando dell’elevata mobilità della nuova Jeep Renegade, guidata in versione 4x4 dotata di trasmissione Active Drive Low che di fatto “simula” un riduttore, inerpicandosi per antichi sentieri, addirittura selciati a indicare come un tempo fossero vie di comunicazione di un certo rilievo, valicando l’intera “catena” morenica e giungendo, per l’abitato di Cossano Canavese e la frazione Francia, verso la sponda meridionale del lago. Boschi e radure, castagni e colture in un ambiente assolutamente poco abitato, dove la percezione dei tempi andati è tangibile, con la boscaglia che si fa sempre più fitta, in alcuni tratti lasciando addirittura filtrare appena la luce del sole. Che invece dilaga non appena si spalanca la vista verso la

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conca lacustre, dove le costruzioni da prestigiosi villeggianti testimoniano frequentazioni di un certo lignaggio già dalla fine dell’800. Da diversi anni, la bretella autostradale che collega A4 ad A5 da Santhià a Ivrea ha alleggerito il traffico della ex Statale 228, che consente di vivere in modo del tutto diverso e rilassante le zone attorno al lago. La tranquillità attrae un turismo rilassato, per amanti della pesca: abbondano carpe, coregoni, tinche e lucci, mentre diventa una tappa anche per chi proviene dall’estero, con locande e campeggi; l’area è nota per i buoni ristoranti che si trovano specialmente sulle sponde orientali e settentrionali, più accessibili. Il periplo di poco più di dieci chilometri si dimostra ideale per gitanti, camminatori e ciclisti, eventualmente alternando le passeggiate al servizio di navigazione attivo in stagione tra gli attracchi di Anzasco, Comuna, Lido e Masseria. L’habitat climatico e paesaggistico favorisce anche una buona presenza di volatili, diventando meta per il birdwatching: inoltre, la zona poco costruita è favorevole a scatti fotografici senza interferenze. L’area attorno al lago, presentava vari insediamenti palafitticoli nell’età del bronzo, come testimoniato dai ritrovamenti di palificazioni dislocate in diverse postazioni attorno a Masseria e al Porticciolo, e tra queste di utensili e attrezzi, e persino di armi e monili, risalenti appunto al periodo tra il 1500 e il 1000 a.C. a testimonianza della gradevolezza dei paraggi.


c o n lL aA GjOe eDpI rV eI nV Ee Rg O aN d Ee

La compagna di viaggio: JEEP RENEGADE

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n’auto da poco più di quattro metri capace di offrire comfort, abitabilità, prestazioni, raffinatezze tecnologiche e, non ultimo, mobilità da vera Jeep, appare rivoluzionaria. Se non come la Willys originaria, madre di tutte le vetture fuoristrada dal 1941, c’è da dire che per la prima Jeep “made in Italy” le caratteristiche sono davvero rilevanti. Anche la gamma, assortita da 23.500 a 32.800 euro con vari motori: un 1.4 turbo a benzina da 140 cavalli e ben tre a gasolio, 1.6 da 120, 2.0 da 140 e 170; trasmissione manuale a

sei rapporti e automatica a nove (altro record per la categoria), con trazione anteriore o integrale e varie soluzioni per la massima motricità, come il sistema Selec-Terrain per configurare l’auto con qualsiasi tipo di fondo semplicemente ruotando una manopola. Proposta in allestimenti Latitude, Limited e Trailhawk più la speciale Opening Edition, Renegade può essere accessoriata in modo personale attingendo al catalogo Mopar per la massima caratterizzazione. www.jeep-official.it

Jeep Renegade Trailhawk 170 CV Dimensioni: Potenza: Coppia:

424/180/167 cm 350 CV a 1.750 giri/min 170 Nm da 1.800 giri/min 196 km/h

Velocità massima:

8,9 secondi

0-100 km/h: Consumo medio:

5,8 l/100 km (17,2 km/l)

Emissioni di CO2:

155 g/100 km

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EFFERVESCENTI PERCORSI IN BICI, DAL PO ALLE CANTINE DELLE COLLINE Il buongusto italiano si manifesta ovunque. Per Expo 2015, il progetto www.unpoxexpo2015. org, lungo il grande fiume Po da Cuneo a Venezia, presenta borghi Bleu e distretti di grande storia padana e formula proposte di viaggi turistici e di visite culturali in un ambiente e paesaggio culturale fluviale esclusivo. Un “ensemble” in grado di accontentare il turista più esigente, chi ama l’arte, chi vive emozioni a tavola, chi cerca esperienze salutistiche

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l distretto di Pavia del Po, come già illustrava Mario Soldati con la prima grande trasmissione televisiva dedicata all’enogastronomia lungo la direttrice fluviale ( Rai 1957-1960), si caratterizza per un percorso ad anello da fare in bici o in moto, fra pianura e collina, fra allevamenti per la produzione di Grana Padano, riso e vigne antiche, fra monasteri e Borghi Bleu. Un percorso in bici, per tutti, che ripercorre gli itinerari religiosi e culturali descritti nel medioevo. Il Pavese e i Longobardi, Pavia e Leonardo da Vinci, il riso e il Cruasè, ovvero lo spumate italiano rosè, metodo tradizionale, con uve Pinot Nero, esclusivo e più noto delle colline fra Broni e Stradella. Il Po in terra Pavese è crocevia del cammino dell’arcivescovo di Canterbury Sigerico, la via Francigena, via Postumia, via del sale e delle spezie, la Transromanica, tutte Strade Europee tabellate. Il nostro itinerario antico-moderno parte dall’antico ponte della Becca (vietato ai mezzi pesanti) con comodo parcheggio; segue

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l’argine destro del fiume e risale fino a Verrua Po, Pinarolo Po e Barbianello, percorre la SP 187 fino alla via Emilia Pavese e all’outlet sulla SS 10. Sosta a Broni, Borgo Bleu del Po e alla cantina Terre d’Oltrepo (sosta per acquisto dei vini tipici in confezioni domestiche, www.terredoltrepo.it , 0385.51505) quindi si inizia la salita verso Colombarone e Beria sulla SP 201. Volendo fermarsi si consiglia agli sportivi il B&B Vecchia Cantina ( a Canneto 0385.88326). Il percorso prosegue in mezzo ai meravigliosi vigneti di Pinot Nero, Bonarda e Sangue di Giuda della grande “bourgogne” italiana fra Roncole e Casa Barbieri lungo SP 43 per arrivare alla Cantina Vanzini (sosta per un assaggio di vini dall’ottimo rapporto identità/valore, 0385.75019 www.vanzini-wine.com) in frazione Barbaleone di San Damiano al Colle. Le strade di questi colli videro abati e pellegrini del VI-IX° sec. transitare dal centro Europa verso Roma, fra cui San Colombano , San Giacomo (di Compostella), sant’Agostino che costruirono corti


N E L L’ O L T R E P O ’ P A V E S E

monastiche, dove nacque la cultura e civiltà della conservazione del cibo per garantire nutrizione nei lunghi viaggi, soprattutto fra Vercelli e Piacenza, proprio lungo il fiume PO. Lo spumante stesso, vino già noto ai Romani di cui furono i primi grandi consumatori, è simbolo della conservazione del vino. Le effervescenze del vino nascono come rifermentazione di vino vecchio per renderlo giovane, profumato, beverino e…duraturo nel tempo. Una pratica naturale di 2000 anni che oggi si applica per il Cruasè, brand per identificare l’unico autentico esclusivo vino spumante italiano, solo Rosè. Lasciate le cantine storiche del Cruasè, la bici punta verso est e la pianura per Fornace(poi a destra in salita), la SP 152 fino al Castello di Luzzano con visita al borgo (sempre mostre d’arte contemporanea) e una merenda (Osteria la Dogana, 0523.863277), già sui Colli Piacentini. Seguendo la via per Creta, si arriva a Castelsangiovanni e subito dopo il ponte sul Po, si prende a sinistra l’argine principale ( asfaltato e segnalato) fino al meraviglioso bosco di San Giacomo ( il Santo spagnolo che tracciò il percorso est-ovest d’Europa) vicino a Belgioioso ( Borgo Bleu), avendo percorso circa 70 km e trascorso una giornata “en plein air”, l’anello riporta al ponte della Becca.

PAVIA

BELGIOIOSO

STRADELLA BRONI

castel san giovanni

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iaggi

di vittorio giannella

Vittorio Giannella, 53 anni, pugliese, fotografo free-lance, giramondo collabora con molte riviste di turismo e viaggi, e cura una sua rubrica di viaggi sul blog de il Fatto Quotidiano.

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ITALIA eolie (sicilia) isola del giglio (toscana) Isole Tremiti (puglia) monti sibillini (umbria) Val D’orcia (toscana)

ESTERO CILE nord del cile

GIAMAICA GRECIA Isola di Skopelos IRLANDA Connemara LAOS Luang Prabang

weekend Isola del Giglio (Toscana)

E’ una delle sette isole che compongono il parco nazionale dell’Arcipelago toscano, e l’incidente della nave Concordia l’ha messa sotto i riflettori della cronaca mondiale. Ora, portata via la nave, ritorna alla sua normalità: bellezza dappertutto, sopra tra le rocce granitiche assediate dalla macchia mediterranea, sotto con i fondali trasparenti ricchi di pesci. Un’isola che regala angoli di fascino discreto, a Giglio mare dove pullula la vita con negozietti e ristorantini, a Giglio Castello, in alto a 400 metri, il borgo in pietra protetto da antiche mura quieto e silenzioso dominato dalla rocca Pisana dell’XI sec, con piccoli locali dove sorseggiare dell’ottimo Ansonaco, vino isolano unico. www.isoaldelgiglio.it

Isole Eolie (Sicilia)

Sette isole, frammenti di terra emersa con un minimo comun denominatore: tutte sono state forgiate dal fuoco dei vulcani, ciascuna con una propria caratteristica. Sette sorelle nate dal mare sono meraviglie geologiche che stupiscono, meraviglie incluse nel patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2000, diventate parco nazionale nel 2007, onorate dagli stranieri attratti dal clima e dalle case colorate a picco sul mare e, come faro eterno con le sue eruzioni continue, Stromboli. www.eolieproloco.it

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Monti Sibillini - Piangrande di Castelluccio di Norcia (Umbria)

Uno dei miei posti preferiti per rilassarmi, per staccare la spina da tutto. Un angolo multicolore d’Italia, tra Umbria e Marche, a 1450 metri d’altezza, un antico lago carsico ora trasformato in questa piana spettacolare per le fioriture primaverili; quassù a giugno sembra di essere in un quadro impressionista, una tavolozza titanica che richiama frotte di turisti stranieri. Tanto bella che viene spesso scelta come location per film tra cui “Fratello sole, sorella luna “ di Zeffirelli e molti altri. Norcia poi, a pochi chilometri, ha dato i natali a San Benedetto, patrono d’Europa e a sua sorella Santa Scolastica. www.lamiaumbria.it

Isole Tremiti (Puglia)

A dodici miglia dalla costa garganica, queste tre isole danno il meglio di sè quando vado ogni anno, in maggio e giugno, per inebriarmi dei profumi della macchia mediterranea e scoprire in canoa le varie piccole calette con l’acqua cristallina. Come cala Diamante che ospita sulle falesie molti nidi di gabbiani reali, oppure di fronte la piccola isola di Caprara, gialla di elicriso fiorito, con il suo faro e il caratteristico architiello, frutto di millenni di lavorìo del mare. Impagabile poi prendere il fresco sulla fortezza di S. Nicola, da cui si domina tutto l’arcipelago, qui il vento teso del pomeriggio porta via i pensieri come i gabbiani trasportati dalle correnti ascensionali. Giù al porticciolo gli aliscafi fendono l’acqua turchese portando via persone ed emozioni. APT di Foggia 0881 72 31 41

Val d’Orcia (Toscana)

Un luogo dell’anima, con i suoi paesaggi rurali, curatissimo ed esteticamente impeccabile, un angolo di Toscana che ammalia con i suoi borghi racchiusi in mura, le abbazie che esaltano l’arte senese con affreschi e logge, le vecchie cantine che accolgono preziosi grappoli che producono uno dei vini più celebri al mondo: il brunello di Montalcino. Pienza, poi, la cittadina “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” come la definiva Giovanni Pascoli. Uno studio di architettura per farne un dei più bei esempi di progetto del Rinascimento. www.valdorcia.it

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eekend VIAGGI

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iaggi

di vittorio giannella

Lauca National Park (Cile del Nord)

L’incanto del Norte Grande, dove la terra incontra il cielo. Un viaggio che ho fatto nei parchi nazionali tra i più alti al mondo, con salite infinite per arrivare al Lauca National park o all’Isluga National park. Un delirio per i miei occhi, paesaggi incredibili, cieli blu cobalto e vulcani fumanti dalla perfetta forma conica ammantati da nevi eterne, geyser che ricordano gironi infernali. La sensazione forte è che si può assistere oggi a quella che poteva essere la Terra prima della comparsa dell’uomo, alla sua infanzia. Un ambiente severo dove, solo animali e piante selezionate dalla natura riescono a sopravvivere. www.viaggicile.it

Luang Prabang (Laos)

Un viaggio indimenticabile, entusiasmante, tra storia millenaria, religione e avventura. Stretto tra Vietnam e Thailandia, questo paese da qualche anno apre i suoi meravigliosi templi, città storiche come Luang Prabang, sentieri percorsi a dorso d’elefante. Centinaia di chilometri percorsi su una barca per arrivare all’estremo nord, al confine con la Cina dove una babele di etnie vivono nelle foreste con usi e costumi diversissimi fra loro, una delizia per un fotografo come me, per ritrarre scene di vita quotidiana che affondano le loro radici in tempi lontanissimi. www.azonzotravel.com

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Connemara (Irlanda)

La contea più selvaggia d’Irlanda, qui il regista John Ford scelse di ambientare le scene del suo film capolavoro “Un uomo tranquillo”. Paesaggi sconfinati, brughiere, laghi scintillanti, hanno conquistato il cuore e la mente di artisti e scrittori. Sulle sue coste rocciose il respiro dell’oceano Atlantico arriva con tutta la sua forza in contrasto con i verdi pascoli che lambiscono il mare. L’ho conosciuta girando in bici con alcuni amici, piano piano, spesso in compagnia della pioggia, sfiorando laghi solcati dai cigni selvatici, angoli di rara suggestione con abbazie scoperchiate del 400, abitate da taccole e gufi. “La bellezza selvaggia in balìa del vento e della solitudine” come amava dire Oscar Wilde. www.ireland.com


carlo cracco

Isola di Skopelos (Grecia)

L’isola balsamica, ricoperta da fitti boschi di pini d’Aleppo, rocce invase da mirti e ginepri, una natura aspra con spiagge incantevoli, inondata di sole e profumi dispersi dal meltemi, il secco vento dell’Egeo. Villaggi di case bianche e blu, dedali di viuzze e piazzette dove fermarsi a sorseggiare un buon ouzo, un’isola balzata alle cronache perché scelta come location per alcune scene del film “Mamma mia”. Indimenticabili i bagni a Kastani, una baia dall’acqua trasparente dove il corpo si tonifica e la mente si rilassa. www.portalegrecia.com

Giamaica

Isola caraibica ideale per un viaggio d’avventura nella natura selvaggia, tra montagne alte tremila metri perennemente avvolte dalle nubi. Un trionfo per gli occhi il verde delle foreste, le cascate spumeggianti, i fondali corallini dove praticare snorkeling avvolti dalla musica reggae che risuona fino a tarda notte. E la mattina sorseggiare un buon caffè giamaicano considerato tra i migliori al mondo, prima di scalare una cascata nel cuore della foresta pluviale. www.jamaicatravel.com

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BORGHI D’AUTUNNO

di Rosaria Brusaferri

NEIVE (CUNEO) PIEMONTE)

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l suo nome ha antiche origini romane, viene infatti fatto risalire a una nobile famiglia romana, la gens Naevia, che vi abitavano e avevano dei possedimenti. Nell’antico borgo però il castello non esiste più, mentre è rimasto ben conservato l’impianto medievale della cittadina, dove le case con i tetti rossi sono strette l’una vicina all’altra. Dall’alto del centro storico si gode di una splendida vista sulle vigne circostanti. DOVE MANGIARE Neive è terra di grandi vini, ed è conosciuta in questa stagione autunnale per il pregiatissimo e profumatissimo tartufo d’Alba, che cresce nella zona a cavallo tra Langhe e Monferrato. Al Ristorante “La Contea” di Neive, situato nelle sale storiche del Palazzo dei Conti Cocito, si può

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pranzare con ottimo vino nelle eleganti stanze dai soffitti affrescati. P.zza Cocito, 8 Tel. 0173.67126 - 045.740 0046 lacontea@la-contea.it Info: info@algondoliere.com DOVE DORMIRE L’Hotel Castelbourg si trova nel centro del borgo di Neive e ha una suggestiva vista panoramica sulla campagna circostante delle Langhe. L’albergo è stato ricavato da un restauro di una struttura del XVII secolo. La colazione viene servita in sale ricavate dalle cantine. Via Cocito, 1 Tel. 0173.67380 www.castelbourg.com

COSA VEDERE Per gli appassionati di storia e di arte, ma non solo, interessante è la visita alla dimora più antica del borgo, la Casa Cotto, che risale agli inizi del XIII secolo. Essa era usata come casa-forte ed era di proprietà di una famiglia di banchieri. Durante le opere di restauro avvenute nel corso del tempo, sono stati trovati nell’archivolto della porta principale mattoni risalenti all’epoca romana. COME ARRIVARCI In auto: Da Torino strada statale 29 fino a Vezza, poi strada provinciale per Castagnito e Neive. Da Cuneo SS231 direzione Asti fino all’incrocio di Baraccone di Castagnito, poi a destra per 6 km. Da Milano o Genova Autostrada A7 fino a Tortona, poi A21 uscita Asti est e SS231 direzione Alba, infine bivio per Castagnole Lanze.


ISOLE GRECHE MALCESINE (VERONA) - VENETO

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situato sulla sponda veronese del Lago di Garda. Caratteristico è l’imponente castello scaligero, meta nel passato di Goethe nel settembre 1786, di Kafka nel 1909, e di Gustav Klimt che, nel 1913, realizzò alcune tele che ritraevano Malcesine e Cassone (conservate nella collezione “Lederer” di Vienna e Graz). Storia e arte in questo borgo ai piedi del Monte Baldo, si fondono in un suggestivo connubio con paesaggio, natura, colori e sapori dell’autunno. Al comune di Malcesine, fino al 31 dicembre del 2014, è stata confermata da parte del Touring Club Italiano la Bandiera Arancione, sinonimo di qualità turistica. DOVE MANGIARE Nei ristoranti e nelle osterie di Malcesine si possono assaporare piatti tipici del luogo con ricette a base di pesce di lago o altri prodotti della montagna. Al Ristorante Al Gondoliere, in Piazza Matteotti 6, la buona cucina è di casa è vi è un’ampia scelta di vini. Tel. 045.7400046 Info: info@algondoliere.com

DOVE DORMIRE Hotel Meridiana. Dal 5 ottobre ha il prezzo più basso della stagione ed in più la possibilità di usufruire 3 volte a settimana di escursioni a piedi guidate gratuite. WE, 2 notti in camera doppia, con colazione al buffet inclusa, a partire da 188,00 Euro. Via Navene Vecchia 39, 37018 Malcesine Verona tel. 045 740 0342 All’Hotel Baia Verde di Malcesine, quattro stelle, ampliato e rinnovato da pochi anni. Vi è un Centro Benessere Baia Verde con piscina e zona umida, e un’area beauty per trattamenti, massaggi e servizi estetici. L’hotel si trova in Val di Sogno 37018 - Malcesine - Tel. 045.7400396 -Fax. 045.7400253 Info: info@hotelbaiaverde-malcesine.it COSA VEDERE Sicuramente il castello di Malcesine risalente alla metà del primo millennio d.C. Edificato dai Longobardi, dopo la sua distruzione fu ricostruito dai Franchi e in seguito passò ai feudi vescovili veronesi. Nel XIII secolo entrò a far parte

del casato di Alberto della Scala. Le visite sono possibili dall’8 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorni dalle 10.30 alle 16.30, febbraio/marzo solo sabato e domenica, dalle 12.30 alle 18.00, da aprile a ottobre tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00. www.malcesinepiu.it/lago-di-garda/Arte-ecultura.html www.comunemalcesine.it/cultstoria-edifici.php COME ARRIVARCI In Auto. Da Nord: autostrada A22, uscita al casello Rovereto Sud, statale SS249 in direzione Mori, Torbole e Malcesine. Da Sud: autostrada A22, uscita al casello Affi, direzione Bardolino, Garda e Malcesine. Da Ovest: autostrada A4,

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MONTERIGGIONI (SIENA) - TOSCANA

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a storia di Monteriggioni gravita attorno alla vita del suo imponente castello fatto costruire su ordinanza del podestà Guelfo da Porcari. Il terreno dove fu edificato era sede di un’antica fattoria longobarda denominata Montis Regis, dalla quale con molta probabilità prese il nome. Il territorio attuale è quello che risulta da un atto del Granduca di Toscana del 1777 che il 2 giugno accorpava 3 comunità, Monteriggioni, Santa Colomba e Strove, e altri 13 piccoli comuni. Il castello di Monteriggioni è citato anche da Dante nel XXXI canto dell’inferno: “ … però che come sulla cerchia tonda Monteriggion di torri si corona…”. DOVE MANGIARE Il Ristorante Da Remo si trova nella piazza principale del borgo di Monteriggioni. È un antico locale, adiacente il castello medievale, risalente al 1300, in pietra e tufo, arredato con gusto. Vengono serviti piatti tipici della cultura senese, tartufi e carni Chianine, la pasta è fatta in casa. Via I° Maggio, 1 - 53035 Monteriggioni. Tel. 0577.304370 www.ristorantemonteriggioni.it DOVE DORMIRE L’Hotel Il Piccolo Castello è un lussuoso albergo in stile neoclassico in prossimità della rocca di

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Monteriggioni. Le strutture che lo compongono sono diverse, ma collegate tra loro e disposte a semicerchio su un piano. All’interno il centro benessere propone massaggi per lei e per lui, e ospita oltre alla palestra, sauna, bagno turco e vasca idromassaggio. Via Colligiana 8, Monteriggioni. www.ilpiccolocastello.com COSA VEDERE Sicuramente da visitare è il castello di Monteriggioni, l’antica sentinella realizzata per difendere la Repubblica Senese dagli invasori. La sua costruzione è risalente agli inizi del 1200. È circondato da una cinta muraria a forma di ellissi e da ben 15 torri e due massicce porte d’ingresso. Nel 2005 sono state sistemate alcune parti del camminamento per permettere ai visitatori di compiere l’intero perimetro. Info: Pro Loco di Monteriggioni Tel. 0577.304810

COME ARRIVARCI Da Bologna: autostrada del Sole A1, uscita Firenze Certosa, seguire la superstrada per Siena, uscita a Monteriggioni. Da Roma: autostrada del Sole A1, uscita a Valdichiana, prendere il raccordo Siena - Bettole, a Siena prendere l’autostrada per Firenze, uscita a Monteriggioni.


i borghi da non perdere NORCIA (PERUGIA) - UMBRIA

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i trova nella parte più montagnosa dell’Umbria al centro del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. I primi segni di insediamento umano sono fatti risalire dagli storici al periodo Neolitico. Il nome della città, fondata dai Sabini, deriva dal nome etrusco “Norsia”, che significa “fortuna”. È protetta da una cinta muraria risalente al XIII secolo, con una particolarissima forma a cuore, circondata da otto antiche porte. È la città natale di San Benedetto patrono d’Europa. DOVE MANGIARE Alla Taverna Castelluccio si possono assaporare proposte gastronomiche della cucina locale e naturale (agro-silvo-pastorale) quali lenticchie biologiche e prodotti silvestri come erbe, funghi o frutti. Tra le portate da assaporare nella stagione autunnale, il filetto di manzo al tartufo nero, e la frittata di ricotta fresca e tartufo nero. Taverna Castelluccio, Via Dietro la Torre 8, Castelluccio di Norcia. Tel. 0743.821158 www.tavernacastelluccio.it DOVE DORMIRE L’hotel Grotta Azzurra si trova all’interno di un antico palazzo risalente al 1700, e dal 1850 senza alcuna interruzione è di proprietà della famiglia

Bianconi. La vista delle camere è suggestiva, infatti alcune si affacciano direttamente sui tetti del centro storico con piccoli terrazzini, mentre altre offrono il panorama dei Monti Sibillini. Via Alfieri 6. Tel. 0743.816513 Info: info@bianconi.com COSA VEDERE Norcia è una città d’arte e centro di pellegrinaggio che merita di essere visitata così come tutte le frazioni che fanno parte del suo territorio. Castelluccio è una delle frazioni. È uno dei centri abitati più elevati all’interno degli Appennini. Si trova a circa 28 km dalla città, in cima ad un colle che si eleva su un altopiano inserito nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e lo si raggiunge attraverso una strada panoramica.

ta per Norcia; da nord-est e sud-est: autostrada A14 (Bologna-Taranto) uscire a San Benedetto del Tronto, proseguire direzione Ascoli Piceno, continuare direzione Roma prima di Arquata dove troverete l’uscita per Norcia; da sud-ovest: autostrada A1 (Firenze-Roma) uscire a Orte, proseguire per Terni e poi Spoleto; a 5 km da Spoleto troverete l’uscita per Norcia.

COME ARRIVARCI In auto: Da nord ovest: autostrada A1 (Firenze-Roma) uscire a Valdichiana, proseguire per Perugia lungo la E45, continuare per Spoleto, 5 km prima di Spoleto troverete l’usci-

VENOSA (POTENZA) - BASILICATA

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l suo nome, che anticamente era Venusia, potrebbe essere derivato da quello della dea dell’amore, Venere, così come potrebbe essere stato dedicato all’abbondanza di vini (vinosa) o al vento (ventosa). Furono i Romani a darle il nome, nel 291 a.C., dopo averla sottratta ai Sanniti. Qui nacque, nel 65 a.C., e visse la sua fanciullezza, frequentando la scuola locale, il grande poeta latino Orazio. DOVE DORMIRE In un antico palazzo risalente al 1400 situata nel centro storico: l’Hotel Orazio. La struttura è conosciuta con il nome di Palazzo del Baliaggio poiché è stata, nel periodo dal 1400 al 1800, sede del Balì dei Cavalieri di Malta. All’interno si possono ammirare preziose porte lignee e volte affrescate in modo creativo e originale. Hotel Orazio, Corso Vittorio Emanuele, 142 - Venosa. Tel. 0039.097231135/35081 www.hotelorazio.it; info@hotelorazio.it

DOVE MANGIARE Alla Locanda Accademia dei Piacevoli, nel centro storico, poco distante dalla piazza Castello, i piatti sono all’insegna della tradizione e della creatività e le materie prime di ottima qualità. Per Carmine Palma e Paola Mugnaini, le parole chiave sono “Cucina Eloquente, Gustosa, Radiosa e Fantasiosa “. Locanda Accademia dei Piacevoli, Via Discesa Capovalle, 1 - Gravattone - Venosa. Tel: 0972.3608 www.locandaaccademiadeipiacevoli.it COSA VEDERE Piazza Umberto I, meglio conosciuta come Piazza Castello, da dove si vedono la torre ovest del castello aragonese edificato nel 1470 da Pirro del Balzo, e una grande fontana, fatta costruire nel 1298 da Carlo d’Angiò. Al Parco Archeologico le terme romane, e resti di domus private e l’anfiteatro. Gli scavi hanno riportato alla luce una domus patrizia del I secolo d.C.,

la Casa di Orazio, le Catacombe ebraiche e un sito paleolitico. come arrivarci Dall’autostrada Salerno – Reggio Calabria (A3), allo svincolo di Sicignano–Potenza si prende la direzione di Potenza. Si prosegue sulla SS407 (E 847) (superstrada Basentana) fino all’uscita di Campomaggiore/Accettura/Pietrapertosa. Con la stessa SS407 (E847) si può arrivare dal versante jonico, da Taranto o Metaponto. All’uscita dalla SS407 (E847), si percorre l’ultimo tratto in salita di 10 Km, e si arriva a Pietrapertosa.

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FURORE (SALERNO) - CAMPANIA

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un piccolo comune della provincia di Salerno, entrato a far parte del Patrimonio Mondiale Unesco nel 1997, così come tutta la Costa D’Amalfi. Si trova a soli sette chilometri dagli scogli della conosciuta costiera. Il piccolo borgo offre panorami indescrivibili grazie alla sua posizione particolare e passeggiate a mezza costa. Un paese, non paese da qualcuno è stato definito per la sue caratteristiche e per la particolare collocazione che lo rende difficile da individuare. Una roccaforte in difesa, nel passato, delle incursioni dei Saraceni. Celebre è il suo fiordo scavalcato da un ponte sospeso alto 30 metri.

DOVE DORMIRE La Locanda del Fiordo, si trova a metà strada tra Amalfi e Positano. E’ affacciata direttamente sul mare e circondata dalla natura con i suoi profumi e colori intensi in ogni stagione. La sua posizione strategica rappresenta un punto di partenza per le escursioni alla scoperta di siti quali le isole di Capri e le aree di Pompei, Ercolano e il Vesuvio. Locanda del Fiordo: Via Trasita, 11. Tel. 089.874813 www.lalocandadelfiordo.it

DOVE MANGIARE Da oltre trent’anni il ristorante Hostaria di Bacco è gestito dalla famiglia Ferraioli. L’ambiente è rustico elegante e le due sale hanno in comune un grande camino. Il ristorante propone numerosi piatti legati alla tradizione locale, quali l’antipasto “Antico fiordo” e gli immancabili “Scialatielli Costa Diva”. Hostaria di Bacco :Via G. B. Lama, 9. Tel. 089.830360 -info@baccofurore.it www.baccofurore.it COSA VEDERE Il borgo è costituito da edifici storici di grande pregio. Da vedere i due mulini e le due fabbriche della carta. I monazzeni dei pescatori e il loro borgo che è stato completamente sistemato. Oltre ai lunghi percorsi nella natura alla scoperta del fiordo, imperdibile è la galleria d’arte en plein air con oltre cento “muri d’autore”. Si tratta di particolari murales e sculture che dal 1980 hanno fatto caratterizzato questo piccolo borgo come un “paese dipinto”. COME ARRIVARCI Da Napoli la distanza è di circa 42 km. Si arriva a Furore percorrendo l’autostrada Napoli-Salerno. L’uscita è al casello di Castellammare di Stabia. Si continua lungo la strada statale per PimonteAgerola, da qui seguendo le indicazioni si raggiunge facilmente Furore.

CEFALÙ (PALERMO) – SICILIA

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a città di Cefalù era l’antica Kephaloidion, nome greco dal significato di “capo”, “estremità” o anche “punta”. Tale attribuzione era riferita alla conformazione naturale della roccia a forma di testa che sovrasta e accoglie la città. I Romani la chiamarono Coephaledium, e gli Arabi Gafludi, ovvero città fortificata e ricca di acque. L’imponente cattedrale è il simbolo del luogo, sintesi dell’incontro tra la cultura della Sicilia e le regioni del Maghreb. Cefalù è uno dei 15 Comuni siciliani rientranti nel Parco delle Madonie, dove si trovano le montagne più alte dell’isola e suggestivi boschi. DOVE MANGIARE Il piatto tipico della cucina cefaludese è a base di carne: la pasta ‘a taianu (pasta al tegame) è una golosa e poetica miscellanea di sapori e profumi, e piatto forte della Festa del SS. Salvatore. Una sosta per il pranzo può essere al ristorante “La Brace” che si trova nel cuore del centro storico di Cefalu. Il locale si trova in Via XXV Novembre, 10. Tel +39.0921.423570. www.ristorantelabrace.com DOVE DORMIRE All’Hotel Kalura, diretto da più di 30 anni dallo stesso proprietario, aperto tutto l’anno. La struttura, contrassegnata da 3 stelle, si trova in uno dei più bei promontori che si possono trovare sulla costa tirrenica. Le camere sono

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arredate in stile mediterraneo. Si trova in Via Vincenzo Cavallaro 13. info@hotel-kalura.com Tel. 0921.421354 COSA VEDERE Il monumento più importante della città è la cattedrale costruita dai Normanni. Secondo la leggenda è stato il nobile Ruggero II ad ordinare la costruzione per ringraziare Dio che lo salvò da una tempesta facendolo approdare a Cefalù. Da vedere inoltre il Palazzo Maria in Piazza Duomo e l’Osterio Magno in Corso Ruggero, edificio, risalente al XIII sec. E ancora il Lavatoio medievale, al quale si arriva attraverso un’elegante scalinata di pietra lavica. COME ARRIVARCI In aereo e in auto: atterrando all’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo la direzione e Palermo, successivamente si procede in direzione Messina (A20) fino all’uscita Cefalù.

Atterrando all’aeroporto “Fontana Rossa” di Catania la direzione è l’autostrada (A19) verso Palermo e l’uscita Buonfornello, si prosegue lungo l’autostrada (A20) in direzione Messina fino all’uscita Cefalù.


SPECIALE

URBAN CROSSOVER LA CITTÀ E NON SOLO Accadde già diversi anni fa, quando una piccola fuoristrada giapponese dalle dimensioni minime divenne una cittadina elettiva, dilagando nelle mode e nelle abitudini quotidiane. Adesso il nome più coinvolgente di Urban crossover indica una nuova categoria che dall’essenziale e inarrestabile Panda Cross, fino alle più ricercate 2008 e Countryman, passa tra le novità di Adam Rocks più tante altre anche solo travestite da avventurose seppur prive di trazione integrale. Ma una delle più attese è la Fiat 500 X, appena apparsa al Salone di Parigi.

FIAT 500 X Slancio di gamma

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pparsa per un istante già a fine 2012, è stata rinviata e finalmente pianificata: presentata a Parigi e con lancio commerciale tra fine anno (magari anche novembre) e inizio 2015 per la gamma completa. La gemella della prima Jeep “italiana”, nasce a Melfi come la stessa Renegade, anche se in realtà deriva più dalla serba 500L. Studiata per aggredire con prodotti diversi per stile, fascino e tecnologia, il ricco mercato mondiale delle minisuv cittadine, 500X non è proprio “mini”, contando su misure attorno a 4,20 metri, anche se l’andamento più sportiveggiante di frontale e posteriore, ne attutisce l’impatto. Crossover urbana per vocazione, sarà disponibile con trazione anteriore o integrale, e una grande varietà di motori, a benzina e gasolio: si ipotizzano addirittura tre dei primi e quattro dei secondi. L’assortimento più accreditato identifica 1.4 e 1.6 attorno ai 100 cavalli, più il 1.4 Turbo MultiAir da 140 e 170, con possibile estensione verso un propulsore a Gpl; a gasolio ci potrebbero essere due 1.6 da 105 e 120 cavalli, più due 2.0 da 140 e 170, forse l’unico con l’opzione del nuovissimo cambio automatico a nove rapporti, già offerto su Cherokee e Renegade. Due gli allestimenti, chiamati con un certo tocco di allegria, “Cross” e “Urban”, con prezzi che si vorrebbero far partire da 18mila euro, anche se qualcuno azzarda verso i 20mila. www.fiat.it

FIAT 500 X TREKKING

FIAT 500 X URBAN


SPECIALE URBAN CROSSOVER

URBAN WEEKEND A RIGA

La capitale della Lettonia quest’anno è anche la capitale europea della cultura 2014. Si sente che qui, dopo anni di isolamento, oggi vive un’atmosfera internazionale, quasi una sete di cultura e novità. Non per nulla uno degli edifici più rappresentativi è la gigantesca piramide di metallo e cristallo della nuova Biblioteca Nazionale. La nuova Opel Adam Rocks è la compagna di viaggio giusta per un urban weekend a Riga.

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a quando era una delle città più importanti della lega anseatica, alleanza delle città costiere che dal medioevo in poi avevano quasi il monopolio del commercio, Riga si era spenta sotto il dominio sovietico. Ma ora la città si è svegliata, e sembra avere iniziato la rincorsa per riprendere il suo posto. Quasi come se avesse messo il turbo. Proprio come la nostra compagna di viaggio la Opel Aldam Rocks, che con il suo tre cilindri turbo vuol bruciare le tappe, diminuendo anche i consumi e l’emissione di CO2. Quest’auto ha un carattere decisamente accattivante, e lo si nota anche dal design e dai colori. La carrozzeria di ADAM ROCKS infatti è ispirata dall’agilità degli atleti del ‘Parkour’ che utilizzano i panorami urbani come campo di gara. Piccola, compatta e sportiva decisamente l’auto giusta per il nostro urban weekend di inizio autunno in cui si può ancora provare il piacere di guidare en plein air, infatti è dotata di capote in tela Swing Top elettrica e retraibile di serie che ci permette di avere in un attimo il cielo a disposizione. Ci dirigiamo verso il centro storico di questa piccola capitale che è stato riconosciuto patrimonio dell’UNESCO, e viene chiamato dagli abitanti Vecriga, cioè Vecchia Riga. Tra le vie di questa città si possono respirare note svedesi, danesi, finlandesi e sovietiche, derivanti dalle varie occupazioni che ha subito. Parcheggiamo la nostra Adam Rocks e proseguiamo a piedi. Camminare nei vicoli della Vecriga è un’esperienza unica, grossi ciottoli sconnessi compongono le stradine del centro storico. Passeggiando nel quartiere Art Nouvea , dell’inizio del secolo scorso, ci imbattiamo in una piccola pasticceria colorata, poi decidiamo di cercare un buon ristorante e con grande sorpresa ci accorgiamo che molti nomi di ristoranti sono italiani: “Amarone”, “Rosellini”, “Lido” ma noi optiamo per qualcosa di più tipico e … culturale: “Biblioteka n° 1”.

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Biblioteca Nazionale di Riga Ponte sul fiume Duagava


o pe l ada m r o c k s

Palazzo Art Nouveau

Mercato Centrale, WEEKEND IN uno dei pi첫 grandi di Europa

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SPECIALE URBAN CROSSOVER Riga di sera

compagna di viaggio: opel ADAM Mini crossover made in Germany

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a idea a realizzazione in un solo anno, la nuova proposta urbana con voglia di avventura ispira simpatia immediata: estetica accattivante e riconoscibile, è caratterizzata pur senza apparire sforzata. Naturalmente l’assetto rialzato (di 15 mm) è sostenuto da slitte paracolpi anteriori e posteriori con ef fetto metallico, mentre la par te del frontale appena sopra questa, si presenta con l’ef fetto della f initura nera antigraf f io, che si allarga f ino ai passaruota, evidenziando le f iancate dove, correndo sotto le por tiere, si conclude al posteriore, sotto il (piccolo) bagagliaio. Pneumatici maggiorati e spoiler al fondo del tetto aggiungono grinta all’insieme, contribuendo ulteriormente alla dif ferenziazione del colpo d’occhio rispetto alla già “diversa” Adam. Adam Rocks è in consegna dal prossimo novembre, con prezzi da 14.750 euro (con promozione di 2mila euro f ino a f ine anno), mentre la 115 Cavalli è a listino a 19.950, più opzioni e personalizzazioni. www.opel.it Opel Adam Rocks 1.0 Ecotec 115 Dimensioni: Potenza: Coppia: Velocità massima: 0-100 km/h:

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375/181/149 cm 115 CV a 5.200 giri/min 170 Nm da 1.800 giri/min 196 km/h 9,9 secondi

Consumo medio:

5,1 l/100 km (19,6 km/l)

Emissioni di CO2:

119 g/100 km


INFO DOVE DORMIRE Radisson Blu Elizabete Hotel, davanti al parco a un minuto dal centro.

San Cristoforo santo protettore della città Una visita al mercato centrtale, uno dei più grandi d’Europa, è sicuramente un’esperienza unica: si può trovare, infatti, di tutto e di più. Elemento particolare è la sua struttura, poiché è stato allestito all’interno dei 5 hangar dei dirigibili Zeppelin. Qui troviamo anche verdure, pesce ed altro con prezzi che ci sembrano davvero convenienti. Altro quartiere interessante è Andrejsala, sul Mar Baltico, dove i giovani hanno ricoperto i vecchi muri di interessanti graffiti artistici. E’ qui che abbimao trovato il buon ristorante Koya, con un ottimo chef che ci ha regalato la nostra ricetta di viaggio. Ma Riga è molto viva anche di notte, quando si trasforma offrendo diverse tipologie di locali e discoteche ai suoi visitatori. Tornando verso l’hotel la nostra Adam Rocks ci propone le note di “Californication” dei Red Hot Chili Peppers. Perchè oltre alle numerose innovazioni volte a migliorare sicurezza e comfort come il sistema di parcheggio automatico Park Assist II, ADAM ROCKS monta il sistema di infotainment che assicura la piena integrazione dei contenuti del proprio smartphone e permette così di rimanere sempre connessi con quello che accade intorno a noi. Una visione nella notte: decine di botteghe di fiori che restano aperte fino a tardi.

Dove mangiare Grande scelta, fra cui Bliblioteka n°1, nel parco Ristorante Koya ad Andrejsala RICETTA DI VIAGGIO PETTO D’ANATRA del ristorante KOYA Ecco qualche dettaglio “ segreto” sulla preparazione del petto d’anatra datoci dallo chef: Cottura a bassa temperatura (60°C ) in forno, mantenuta in costante rotazione al fine di mantenere la carne succosa e non farla asciugare. Il petto viene bagnato con una riduzione di vino rosso con cipolle e chicchi di caffè tostato. Il piatto viene completato con una ratatouille di carote, peperoni e zucchine.

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S P E C I A L E U R B A N C R OSSOV E R

Trend & style A

nche la nuova S3 Cabriolet si presenta con quattro posti, S3 Cabriolet non è stata pensata soltanto per limitare i consumi; tra le proporzioni slanciate e un aspetto decisamente elegante modalità di funzionamento previste dal cambio S Tronic c’è anche quelma allo stesso tempo sportivo. Con la stessa dotazione tec- la che ottimizza le fasi di accelerazione attraverso il comando “Launch”. nica di S3, S3 Sportback e S3 Sedan, anche la Cabriolet Al di là del piacere di guida, comunque, stiamo pur sempre parlando di è spinta dal 4 cilindri di 2,0 litri da 300 Cv e 380 Nm, una cabriolet. Ecco, il tetto in tessuto, disponibile in tre colori, è supabbinabile alla sola trazione integrale quattro e al cambio a doppia fri- portato da una struttura leggera realizzata con metalli speciali, così da zione S tronic a 6 rapporti, con possibilità di paddles al volante. Grazie contenerne il peso, e si apre e si chiude in 18 secondi, anche con vettura ai rapporti ravvicinati alle marce basse, potete effettuare cambiate mol- in movimento fino ai 50 km/h. Quando aperta, il bagagliaio ospita 285 to rapide, accelerazioni fulminee e, disponendo del simulatore di dop- litri di capacità, privandolo di una quarantina di litri utili. Come tutti i modelli S, anche la S3 Cabriolet vanta una dotapietta in scalata, regalare piacere al vostro senso Renault Capture Energy TCe 120 CV Edc dell’udito. Al contrario, la quinta e la sesta sono zione di serie particolarmente curata: dai paraurti 412/178/157 cm Dimensioni: piuttosto lunghe, il che aiuta nel contenimento sportivi all’assetto sportivo S ribassato di 25 mm 120 CV a 4.900 giri/min Potenza: dei consumi insieme al sistema Stop&Start, alla e cerchi in lega a 5 razze parzialmente lucidi, sediNm da .00 giri/min modalità Audi Travel Select (che mette il cambio Coppia: li anteriori in Alcantara/pelle, clima automatico 192 km/h comfort e volante sportivo in pelle a 3 razze mulin folle quando alzate il piede dall’acceleratore), Velocità massima: 0-100 km/h: 10.9 secondi tifunzionale. Da 49.450 euro, le prime consegne e alla modalità D del cambio che, a differenza di 0-100 km/h: 5,4 l/100 km (18,5 km/l) sono previste a partire da agosto. quella sport, adatta la logica di funzionamento a Consumo medio: 125 g/100 km una marcia decisamente più turistica. Ma l’Audi Emissioni di CO2:

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renau l t c ap t ure

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SPECIALE URBAN CROSSOVER

Volkswagen cross up! 1.0 Mpi

VOLKSWAGEN CROSS UP!

Dimensioni:

Semplicemente simpatica

Coppia:

Potenza:

Velocità massima: 0-100 km/h:

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quadrata, spaziosa eppur minima, agile e risparmiatrice, brillante ed economica, aggiunge alle doti della normale up! una buona dose di allegria e spensieratezza, il tutto in soli 3,56 metri, lunghezza quasi incredibile una volta accomodati all’interno. Esternamente, cross up! si distingue dal resto della gamma per i paraurti con inserti argentati, le protezioni in stile fuoristrada, i passaruota con modanature nere che proseguono lateralmente, i fascioni paracolpi sulle porte, i mancorrenti anodizzati sul tetto, i retrovisori metallizzati e i cerchi in lega da 16”. All’interno il cruscotto può essere rosso, nero o metallizzato, gli inserti sono cromati, volante, pomello cambio e leva freno a mano sono rivestiti in pelle, il battitacco in alluminio ha il logo specifico e i tessuti sono abbinati in colore o a contrasto. Meccanicamente è offerta con il solo motore da un litro a tre cilindri con quattro valvole e iniezione multipoint da 55 kW-75 CV, trazione anteriore, sostenuta da controlli elettronici di stabilità, regolazione della coppia in fase di rilascio e antislittamento, più Abs con assistenza in frenata.

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Consumo medio:

356/165/149 cm 75 CV a 6.200 giri/min 95 Nm da 3.000 giri/min 167 km/h 14,2 secondi 4,7 l/100 km (21,2 km/l)

Su strada, oltre che ap- Emissioni di CO2: 109 g/100 km prezzarne l’abitabilità, cross up! evidenzia la dinamica derivante dalla leggerezza, con motore brillante e disposto a salire volentieri di giri, con erogazione fluida. E consumi assolutamente contenuti. Se il nome “cross” indica avventure, la mancanza di trazione integrale e - più ancora - di qualche centimetro in più da terra ne limitano le velleità. Indotte invece dal comportamento complessivo e dalla motricità, con buona trazione e valido controllo di supporto. L’esuberanza del motore invita a smanettare un po’ ma è meglio non andare troppo allegri, limitandosi allo sterrato. Elegante e distintiva, è pratica e comoda, economica e divertente: si riconosce anche per i colori, White, Red, Dark Blue Metallic, Light Silver Metallic e Black Pearl, con i particolari che la rendono trendy. Proposta a 15.000 euro tondi, ai quali aggiungere eventualmente alcuni pacchetti integrativi. www.volkswagen.it


PEUGEOT 2008

PEUGEOT 2008

Dimensioni:

La conquista dello spazio

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ompattezza apparente, con slancio possente: il passo lunghissimo di 2008 si scopre pian piano, apprezzando abitabilità e carico da wagon, anche se in realtà è lunga poco oltre i quattro metri. Elegante e simpatica, è quasi una categoria a sé, con interni dalla grande comodità e di elevato livello, finiture e dotazioni importanti, motori con valide prestazioni, il tutto coronato da consumi d’uso incredibili, quasi coincidenti con i valori dichiarati, una vera rarità. Se si cercano le avventure fuori asfalto, l’altezza minima da terra è di 165 mm, appena un paio oltre la norma, ma già d’aiuto, mentre la trazione anteriore può vantare l’assistenza del Grip Control in opzione con i motori più potenti, che regola la trasmissione per lo sterrato e la scarsa aderenza, neve compresa, più la funzione Hill assist per le partenze in pendenza. Proposta con una gamma ridondante, 2008 si può scegliere tra quattro diversi motori con crescenti livelli di potenza (due 1.2 e un 1.4 a benzina, un 1.4 e tre 1.6 a gasolio), con cambio manuale o robotizzato (appena un po’ lento), e con allestimenti Access, Active e Allure. Dotata di sospensioni anteriori tipo MacPherson e posteriori a traversa deformabile, mira a robustezza e semplicità.

Potenza: Coppia:

416/174/155 cm 92 CV a 4.000 giri/min 230 Nm da 1.750 giri/min

Velocità massima: 0-100 km/h:

181 km/h 11,5 secondi

L’abbiamo guidata a lungo Consumo medio: 4 l/100 km (25 km/l) per città e autostrade, ma Emissioni di CO2: 103 g/100 km specialmente per le valli prealpine, apprezzandone la seduta con la strumentazione alta che non interferisce con la corona superiore del volante, la comodità complessiva, la capacità di carico, le prestazioni assolute e di motricità anche su fondi sciolti, e, naturalmente, i consumi eccellenti. Dotazione qualificante il display touch, di vera qualità. Dalla città alla montagna, riscontrando in entrambi gli ambienti la validità dello sterzo, agile e pronto, con un ultimo tocco, ad aumentare l’angolo, guizzando dai parcheggi ai tornanti con sorprendente agilità. Il motore provato, 1.6 Hdi, ha erogazione fluente con grande elasticità e buona potenza, portandoci a percorrere effettivamente con uso medio, oltre 900 km con un pieno di gasolio. Rivelazione che attrae ulteriormente la curiosità dei molti che chiedono informazioni e dettagli, confermandosi - anche pubblicamente - una vettura molto interessante. Come i prezzi, da 15.660 euro. www.peugeot.it

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S P E C I A L E U R B A N C R OSSOV E R di Angelica Palesi

NUOVA PANDA CROSS

ESPERIENZA ADRENALINICA

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ra le piccole urban crossover, svetta la nuova Pand Cross. Simpatica, easy, se la cava benissimo in città, aiutandoti a parcheggiare dove vuoi. Fa la sua bella figura anche davanti a vetrine fashion, ma noi abbiamo preferito provarla outdoor. Qualche chilometro e arriviamo al nostro tragitto off road. Ci ritroviamo in mezzo al bosco, terreno adatto per la nostra Panda Cross che nonostante il fondo sconnesso è silenziosa, confortevole e corre che è un piacere, una vera sicurezza. Man mano che ci addentriamo nella natura, l’emozione sale, acceleriamo per testare la tenuta di strada e proprio in quel momento ci imbattiamo in una vecchia edicola votiva e un santuario. E’ stata un’avventura adrenalinica, girare tra boschi e sentieri, davvero emozionante. Con la nostra Panda Cross abbiamo attraversato il bosco superando ogni ostacolo con una semplicità assoluta, grazie alla trazione integrale e al blocco differenziale elettronico. A quanto pare, quasi nulla è impossibile per la Panda Cross. Sentieri impervi, il cuore in gola, salire su dossi così alti e apparentemente insormontabili da dare l’impressione di poter quasi toccare il cielo, per poi scendere e attraversare guadi e risaie avendo la sensazione di planare nell’acqua. Credetemi, attraversare percorsi di quel tipo e sentire la sensazione di sicurezza totale di poter andare ovunque con tale facilità, da un’auto così non me l’aspettavo. Una sicurezza di questo tipo te l’aspetti dai soliti immensi suv che siamo abituati a vedere, ma a questa “piccolina” non manca nulla. Dopo aver debuttato al salone di Ginevra, è stata commercializzata da settembre nei principali mercati europei. Se la Panda 4x4 ha segnato a modo suo un’epoca diventando il fuoristrada per tutti, con la nuova Panda Cross, Fiat ha l’ambizione di aver creato un nuovo segmento nel mondo dell’automobile, che potremmo definire city-suv. Panda Cross è un modello unico, un’auto che rappresenta la versatilità del mondo Panda e vuole coniugare dimensioni e maneggevolezza di una citycar (è lunga 370 cm) e le prestazioni di un suv, capace di affrontare senza sforzo anche terreni difficili e garantendo il confort tipico di una sport utility. La Panda Cross è l’estrema evoluzione del concetto di suv, è l’auto adatta per coloro che ricercano quei contenuti propri dei grandi fuoristrada ma che non vogliono certo rinunciare ai vantaggi che solo una vettura dalle dimensioni compatte può garantire, infatti la sua caratterizzazione estetica non è fine a se stessa, tutti i dettagli di stile servono a proteggere le parti meccaniche e a renderla più robusta e sicura. Del resto, la Panda Cross è stata pensata per affrontare ogni tipo di percorso, anche i più impegnativi, ma anche per muoversi nel traffico cittadino e, soprattutto, per parcheggiare ovunque. Panda Cross offre il selettore di modalità di guida, che consente agli amanti dell’off-road di poter selezionare l’utilizzo della trazione integrale a seconda delle condizioni di guida, scegliendo fra tre modalità: Auto, Off-road e Hill Descent Control. Insomma che dirvi, è una vera urban crossover. A. P. 76

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SPECIALE URBAN CROSSOVER

compagna di viaggio: NUOva panda cross

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n piccolo diavolo: simpatica e tecnologica è capace (quasi) di tutto, con scioltezza e noncuranza, per un buon divertimento. Guizzante cittadina, finalmente buona stradista (anche in autostrada) e grande fuoristradista: già la pubblicità, che invita a parcheggiare dove si vuole, indica la libertà che consente. Discendente dalle più piccole fuoristrada mai pensate per le nostre terre, agili e indistruttibili e con eccezionale mobilità, l’ultima nata deriva da un progetto avanzato, capace di farla muovere con noncuranza anche su terreni normalmente riservati a 4x4 molto più strutturate. La mobilità è garantita dalla massa contenuta, da buoni angoli per aggredire gli ostacoli, e da una motricità eccezionale. Offerta con motore a gasolio 1.3 Multijet da 80 CV e 900 Twinair a benzina da 90 CV, entrambi con Stop&Start: la prima con cambio a cinque rapporti, la seconda a sei con una specie di “primina” per arrampicarsi meglio. Tecnicamente, Panda Cross offre la trazione integrale con attivazione automatica: di norma anteriore al 98%, tramite il giunto a controllo elettronico può smistare anche tutta la coppia al posteriore, oppure bloccare la ripartizione in parti uguali tra anteriore e posteriore. A questa aggiunge il sistema Eld (chiamato un po’ pomposamente blocco elettronico del differenziale) che aiuta la trazione anticipando l’attivazione della trazione posteriore, limitando l’intervento del controllo di trazione Asr e frenando gli slittamenti del differenziale posteriore. Di maggior rilievo, anche esclusivo per la categoria, la dotazione del selettore Terrain Control che mediante le modalità Auto, Off-road e Hill Descent Control permette la miglior gestione. Nella prima è tutto automatico, nella seconda attiva il bloccaggio della ripartizione, e nell’ultima frena automaticamente in discesa tra 5 e 25 km/h. Dotata di pneumatici All-Seasons, Panda Cross è sempre in regola con il Codice e con l’aderenza su neve. Da 19.460 euro, duemila in più di Panda 4x4. www.fiat.it

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Fiat Panda Cross 0.9 90 CV Twinair Stop&Start Dimensioni: Potenza: Coppia: Velocità massima: 0-100 km/h:

370/166/166 cm 90 CV a 5.500 giri/min 145 Nm da 1.900 giri/min 167 km/h 12 secondi

Consumo medio:

4,9 l/100 km (20,4 km/l)

Emissioni di CO2:

114 g/100 km

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urban crossover

PEUGEOT 2008 CASTAGNA

CHIC EVOLUTION

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rande festa con una vera e propria esplosione di colori al Bobino di Milano! La nostra redazione ha partecipato alla presentazione della Peugeot 2008 Castagna, esemplare unico, un’esaltazione della 2008 e del design, un’auto che decisamente non ti aspetti. Tutto durante l’aperitivo era stato progettato per prepararci all’esplosione di colori a cui di lì a poco avremo assistito ( i cocktail erano dello stesso colore dell’auto fantastici!!). La 2008 occupa un ruolo molto importante nella gamma Peugeot, infatti è la prima vera world car del Leone, essendo prodotta in tre continenti. Nonostante abbia già avuto di per sé un ottimo riscontro di mercato, Peugeot Italia ha deciso di creare per lei nuove interpretazioni, in modo che, da modello di grande produzione, venga trasformata in un modello di fuori serie: è proprio così che è nata la nuova 2008 Castagna, realizzata in esemplare unico dalla Carrozzeria Castagna. Colori, materiali e tessuti, tutti tesi a creare qualcosa di unico fresco e Normally Chic, questo è il claim che rappresenta la Peugeot Castagna: uno straordinario ordinario e chic. Peugeot con quest’auto vuole ulteriormente sottolineare l ‘attenzione nei dettagli e nell’utilizzo dei materiali che da sempre fa parte del suo stile. La cosa meravigliosa, che non potete sentire ma ve lo garantiamo noi, sono i materiali utilizzati, sia esternamente per la carrozzeria sia internamente per gli interni. L’utilizzo di ogni colore e materiale che compone quest’auto è stato sapientemente utilizzato per richiamare ricordi e sensazioni alla mente: l’indaco, ricorda le tinte degli affreschi e

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PEUGEOT CASTAGNA VOYAGER GIRL

dei mantelli dei Tuareg che si cospargono di polvere blu per ripararsi dai raggi del sole; il rosso, invece, ricorda quello dell’anguria, quindi un rosso che rimanda all’estate e poi il legno, un legno eroso dal vento e dal sole che si trova sulle spiagge a inizio estate, carico delle memorie invernali. Colori che creano continuità tra gli esterni e gli interni, con il colore rosso che degrada sino al tunnel centrale in una commistione di marroni ossidati dal carattere salino. Gli interni sono rivestiti dall’uso di Alcantara personalizzata con un inedita stampa in resina 2D, morbidi al tatto e ruvidi nel centrale delle sedute, fatte da un intreccio che ci riporta con la mente al vimini, ai panama, alle paglie delle borse estive…E per finire il ripiano dell’ampio bagagliaio è stato realizzato con un pianale in legno con gomma bianca. Insomma come definirla? Un’auto trasversale che soddisfa i più ampi bisogni ed esigenze e vuole esprimere la sua “normalità” in modo chic. Tutto nella Peugeot Castagna è stato concepito in modo da privilegiare la sostanza ma facendosi sorprendere da quei dettagli unici e vivaci che ci fanno riscoprire e amare la nostra vettura tutti i giorni. La Peugeot 2008 Castagna è una sorta di incoronazione nel nome dello stile. L’auto non è in vendita ma se siete interessate e la volete più di ogni altra cosa al mondo, ecco i contatti: info@castagna.com e www.castagnamilano.com , la Carrozzeria Castagna sarà felice di realizzarla apposta per voi.

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SPECIALE URBAN CROSSOVER di Angelica Palesi

NUOVA PANDA CROSS

ESPERIENZA ADRENALINICA

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ra le piccole urban crossover, svetta la nuova Pand Cross. Simpatica, easy, se la cava benissimo in città, aiutandoti a parcheggiare dove vuoi. Fa la sua bella figura anche davanti a vetrine fashion, ma noi abbiamo preferito provarla outdoor. Qualche chilometro e arriviamo al nostro tragitto off road. Ci ritroviamo in mezzo al bosco, terreno adatto per la nostra Panda Cross che nonostante il fondo sconnesso è silenziosa, confortevole e corre che è un piacere, una vera sicurezza. Man mano che ci addentriamo nella natura, l’emozione sale, acceleriamo per testare la tenuta di strada e proprio in quel momento ci imbattiamo in una vecchia edicola votiva e un santuario. E’ stata un’avventura adrenalinica, girare tra boschi e sentieri, davvero emozionante. Con la nostra Panda Cross abbiamo attraversato il bosco superando ogni ostacolo con una semplicità assoluta, grazie alla trazione integrale e al blocco differenziale elettronico. A quanto pare, quasi nulla è impossibile per la Panda Cross. Sentieri impervi, il cuore in gola, salire su dossi così alti e apparentemente insormontabili da dare l’impressione di poter quasi toccare il cielo, per poi scendere e attraversare guadi e risaie avendo la sensazione di planare nell’acqua. Credetemi, attraversare percorsi di quel tipo e sentire la sensazione di sicurezza totale di poter andare ovunque con tale facilità, da un’auto così non me l’aspettavo. Una sicurezza di questo tipo te l’aspetti dai soliti immensi suv che siamo abituati a vedere, ma a questa “piccolina” non manca nulla. Dopo aver debuttato al salone di Ginevra, è stata commercializzata da settembre nei principali mercati europei. Se la Panda 4x4 ha segnato a modo suo un’epoca diventando il fuoristrada per tutti, con la nuova Panda Cross, Fiat ha l’ambizione di aver creato un nuovo segmento nel mondo dell’automobile, che potremmo definire city-suv. Panda Cross è un modello unico, un’auto che rappresenta la versatilità del mondo Panda e vuole coniugare dimensioni e maneggevolezza di una citycar (è lunga 370 cm) e le prestazioni di un suv, capace di affrontare senza sforzo anche terreni difficili e garantendo il confort tipico di una sport utility. La Panda Cross è l’estrema evoluzione del concetto di suv, è l’auto adatta per coloro che ricercano quei contenuti propri dei grandi fuoristrada ma che non vogliono certo rinunciare ai vantaggi che solo una vettura dalle dimensioni compatte può garantire, infatti la sua caratterizzazione estetica non è fine a se stessa, tutti i dettagli di stile servono a proteggere le parti meccaniche e a renderla più robusta e sicura. Del resto, la Panda Cross è stata pensata per affrontare ogni tipo di percorso, anche i più impegnativi, ma anche per muoversi nel traffico cittadino e, soprattutto, per parcheggiare ovunque. Panda Cross offre il selettore di modalità di guida, che consente agli amanti dell’off-road di poter selezionare l’utilizzo della trazione integrale a seconda delle condizioni di guida, scegliendo fra tre modalità: Auto, Off-road e Hill Descent Control. Insomma che dirvi, è una vera urban crossover. A. P. 78

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SPECIALE URBAN CROSSOVER

compagna di viaggio: NUOva panda cross

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n piccolo diavolo: simpatica e tecnologica è capace (quasi) di tutto, con scioltezza e noncuranza, per un buon divertimento. Guizzante cittadina, finalmente buona stradista (anche in autostrada) e grande fuoristradista: già la pubblicità, che invita a parcheggiare dove si vuole, indica la libertà che consente. Discendente dalle più piccole fuoristrada mai pensate per le nostre terre, agili e indistruttibili e con eccezionale mobilità, l’ultima nata deriva da un progetto avanzato, capace di farla muovere con noncuranza anche su terreni normalmente riservati a 4x4 molto più strutturate. La mobilità è garantita dalla massa contenuta, da buoni angoli per aggredire gli ostacoli, e da una motricità eccezionale. Offerta con motore a gasolio 1.3 Multijet da 80 CV e 900 Twinair a benzina da 90 CV, entrambi con Stop&Start: la prima con cambio a cinque rapporti, la seconda a sei con una specie di “primina” per arrampicarsi meglio. Tecnicamente, Panda Cross offre la trazione integrale con attivazione automatica: di norma anteriore al 98%, tramite il giunto a controllo elettronico può smistare anche tutta la coppia al posteriore, oppure bloccare la ripartizione in parti uguali tra anteriore e posteriore. A questa aggiunge il sistema Eld (chiamato un po’ pomposamente blocco elettronico del differenziale) che aiuta la trazione anticipando l’attivazione della trazione posteriore, limitando l’intervento del controllo di trazione Asr e frenando gli slittamenti del differenziale posteriore. Di maggior rilievo, anche esclusivo per la categoria, la dotazione del selettore Terrain Control che mediante le modalità Auto, Off-road e Hill Descent Control permette la miglior gestione. Nella prima è tutto automatico, nella seconda attiva il bloccaggio della ripartizione, e nell’ultima frena automaticamente in discesa tra 5 e 25 km/h. Dotata di pneumatici All-Seasons, Panda Cross è sempre in regola con il Codice e con l’aderenza su neve. Da 19.460 euro, duemila in più di Panda 4x4. www.fiat.it

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Fiat Panda Cross 0.9 90 CV Twinair Stop&Start Dimensioni: Potenza: Coppia:

370/166/166 cm 90 CV a 5.500 giri/min 145 Nm da 1.900 giri/min 167 km/h

Velocità massima:

12 secondi

0-100 km/h: Consumo medio:

4,9 l/100 km (20,4 km/l)

Emissioni di CO2:

114 g/100 km

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wine t o urism a B aia a B aDioamiD zoia m i z( iS aessa ( S e ss A urunca a A u r u )n c a )

NELLA CULLA DEL FALERNO V

icino al confine della Campania con il Lazio si produce un ottimo Falerno, il vino che piaceva tanto ai Romani, tanto che lo diffusero nel mondo conosciuto di allora. Certo non è più lo stesso Falerno, senz’altro è molto meglio, dato che chi lo produce sono cantine vincitrici di molti premi importanti. E accanto al Falerno si producono anche il Falerno bianco e tanti ottimi bianchi. Si trovano ottime cantine partendo dalla zona costiera e salendo verso il Monte Massico e il vulcano spento di Rocca

monfina. Una delle cantine più apprezzate è Villa Matilde, anch’essa multipremiata, che è anche uno splendido agriturismo, con cucina apprezzabile a km zero, sempre aperta durante l’estate, in autunno soltanto il sabato sera (conviene prenotare). Villa Matilde attrae i turisti anche con varie iniziative, fra cui la visita alle cantine. Forse si può partecipareanche alla vendemmia, che quest’anno è tardiva, ma di buonissima qualità, in quanto il territorio è protetto dal cattivo tempo, avendo alle spalle i Monti Aurunci.

Villa Matilde, Cantina e Agriturismo S.S. Domitiana, 18 CAP 81030 (CE) telefono: +39 0823.932 088 email: info@villamatilde.it www.villamatilde.it

Villa Matilde, cantina e agriturismo

Ristorante Parco Svedese

Ma giungendo nel weekend a Baia Domizia ( Marina di Sessa Aurunca ), non bisogna lasciarsi scappare una capatina al Ristorante Parco Svedese di Paolo Graziol, chef veneto che è rimasto qui innamorato del territorio ricco di buon pesce e buoni vini. Piatti gustosi ( chiedete a Paolo qualcosa di speciale) ma anche buonissima pizza. Nella sua cantina troverete una buona selezione di vini locali adatti ai piatti del territorio. Uno dei piatti è il tortino di baccalà (da queste parti il baccalà fa parte della tradizione), di cui ci siamo fatti regalare la ricetta.

uno degli chef del RISTORANTE DEL PARCO SVEDESE

Restaurant Parco Svedese Viale dei Pini, 1. Baia Domizia, Sessa Aurunca (CE) Tel. 0823.749004

Selezione di vini locali del Parco Svedese

RICETTA DI VIAGGIO Tortino di baccalà mediterraneo

Procedimento: lessate separatamente il baccalà e le patate in abbondante acqua salata, poi togliere la lisca al pesce e la buccia alle patate. In una pirofila unta e polverizzata di pangrattato, adagiate a strati le patate a fette e il baccalà, cospargendo ogni strato di un trito di origano fresco, aglio sale e pepe. Terminate con il pan grattato e un filo d’olio e infornate a 220c* per una mezz’ora, poi spruzzare la superficie del tortino con il succo di limone, servite con pomodorini pachino e cozze cotte al vapore.

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VOYAGER GIRL Volkswagen Golf GTE Potenza: 204 CV Coppia: 350 Nm Velocità massima: 222 km/h 0-100 km/h: 7,6 secondi Consumo medio: 1,5 l/100 km (66,6 km/l) Emissioni di CO2: 35 g/100 km

GOLF GTE: L’ELETTRICA PIACE ALLA DONNE?

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e città sono sempre più elettrizzate: la mobilità alternativa da curiosità e stravaganza sta prendendo piede, e la soddisfazione di contribuire alla conservazione dell’ambiente unita alla convenienza di gestione e agli incentivi, spingono le case automobilistiche verso nuove proposte, non più minimaliste. Volkswagen gioca decisa, con una Golf ibrida plug-in che permette 50 km di autonomia solo elettrica. Con il fascino di aggiungere il modello alle celebri GTI e GTD, chiamandola GTE: costruita solo in versione a cinque porte, affianca al motore 1.4 Tfsi turbo a benzina da 105 cavalli, un’unità ibrida da 102 che porta la potenza

NUOVO CONTEST

di sistema a 204 cavalli, con cambio Dsg a sei rapporti per prestazioni sportive brillanti, da 222 km/h. La mobilità pulita è invece estesa fino all’autonomia massima di 50 km solo elettrica, mentre con un’attenta azione combinata può arrivare a percorrerne oltre 900, consumando una media combinata di un solo litro e mezzo per 100 km. Golf GTE raggiunge comunque i 130 km/ in modalità elettrica. E si ricarica anche in sole due ore e mezza. Per il mercato italiano, Golf GTE sarà in consegna nel primo trimestre 2015, con prezzo indicativo di 37mila euro. www.volkswagen.it

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la bocca si colora dal beige al rosa: il trucco labbra diviene così dolce e sofisticato. Il rossetto rosa è l’ideale per qualsiasi occasione: può essere utilizzato sia per un trucco ultra naturale che per bilanciare un make up look con smokey eyes intenso.”

PER VINCERE UN WEEKEND A QUATTRO STELLE BASTA INVIARE UNA FOTO CON CAPPELLO

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bbiamo deciso di lanciare un nuovo contest dedicato a voi amiche ! Come sapete il nostro simbolo è la donna con il cappello, da sempre sinonimo d’eleganza, per questo il protagonista del nostro contest è proprio LUI!! Se come noi siete amanti di questo accessorio senza tempo, mandateci una vostra foto dove lo indossate (di qualsiasi forma e colore). Sarà premiata l’originalità e la foto che viene più cliccata dopo il like alla pagina. Ovviamente ci sarà un premio... Volete sapere qual è? Un meraviglioso weekend di due notti per due persone nell’ ”Hotel Chiaia di Luna****” a Ponza, oppure al “Monastero di Cherasco-Somaschi Hotel****” nelle Langhe in Piemonte. Il contest scadrà entro il 15 novembre , quindi affrettatevi, tirate fuori i cappelli, scattate le vostre foto e inviatecele alla posta privata della nostra pagina www.facebook.com/Autoedonna. Un fantastico weekend vi attende!!! Hotel Chiaia di Luna a Ponza

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“Per la stagione Autunno/Inverno 2014-15,

Hotel Somaschi al Monastero di Cherasco


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INE TOURISM

DALLE LANGHE A PANTELLERIA

.Vendemmia tenuta Mueggen. Pantelleria.

Cantina San Michele Appiano (Bolzano)

Vendemmia nelle Langhe.


vigne di gusto di Marina Bellati

Cresce il numero degli eno-fan. Turisti per i quali la degustazione in cantina di una pregiata etichetta o la scoperta di un piccolo produttore sono un incentivo a viaggiare. Ecco alcuni ristoranti in zone in cui si producono vini di alto livello, con cantine che organizzano degustazioni o che hanno ristoranti stellati. E c’è persino chi vi fa diventare vignaioli per un giorno.

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l turismo del vino è una realtà importante e le manifestazioni che invitano il pubblico a scoprire etichette e produttori di qualità ottengono sempre ampio consenso. Basti fare qualche esempio. La scorsa edizione di Cantine Aperte (a maggio) ha registrato la bellezza di 850mila visitatori; grande successo in agosto anche per Calici di Stelle, mentre il 14 settembre si è celebrata la vendemmia con la manifestazione Cantine Aperte, anche in questo caso con grande seguito di pubblico. Interessante è scoprire che l’osservatorio 2013 dell’associazione Città del vino ha messo in relazione gli aspetti enogastronomici, la ricettività e le bellezze del territorio ed è stata stilata una classifica delle prime province italiane più appetibili ai turisti eno-gastronomi: prima in classifica risulta la provincia di Cuneo, seguita a ruota da Verona, Siena, Perugia e Brescia. È il momento migliore per mettersi alla guida e concedersi una gita, andando a scoprire cantine e ristoranti nelle zone più vocate alla produzione enologica.

Vernante (Cn) Ristorante Nazionale

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una ventina di chilometri da Cuneo, poco distante dalla stazione turistica di Limone Piemonte, c’è il paese di Vernante, dove il Ristorante Nazionale è in attività dal 1896, sempre in mano alla famiglia Macario. Qui si propone una schietta cucina piemontese, con una grande attenzione alle materie prime stagionali e del territorio. In autunno la fanno da padrone i funghi e i tartufi e il ristorante vanta anche un’eccellente selezione di formaggi fra cui spicca il Palanfré, una toma d’alpeggio della zona. Imperdibile il vitello tonnato. Christian, uno dei proprietari, è il sommelier che potrà consigliarvi tra i tanti eccellenti vini locali e non, fra cui spiccano quelli biologici di piccole aziende vinicole. Menù degustazione a partire da 33 euro. Ristorante Nazionale via Cavour, 60 Vernante (Cn) Tel. 0171 920181 • albergo/il nazionale.com Da vedere Vernante, a circa 700 m sul mare, è chiamato anche il “paese di Pinocchio” per via dei numerosi murales che narrano le avventure del burattino di Collodi, realizzate dal pittore Alberto Mussino. Sulla cittadina veglia la Turusela, torrione difensivo datato 1280 che si può raggiungere con una bella passeggiata.

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Nigoline di Corte Franca (Bs) Cascina Solive

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el cuore dei vigneti di Franciacorta, la famiglia Bariselli è titolare di questa Cantina con agriturismo e ristorante, che domina la collina e consente una vista spettacolare fino al lago d’Iseo. La struttura, un tempo casolare rurale, è stata recuperata con grande gusto e ora è un casale di charme, in cui si trovano camere e un bel ristorante dove gli ingredienti principali sono di produzione propria, dalla selezione dei salumi alle carni, all’olio e a frutti e verdure prodotti in loco. Fra le specialità, i ravioli “di casa Bariselli” ripieni di carne di manzo o “l’arrosto di manzo alle Solive”, con olive e uva. Qui è possibile visitare la cantina, acquistare miele, olio e naturalmente gli ottimi vini della Casa: Franciacorta Giosep millesimato, Satèn, Rosé, Pas Dosé ecc. Cascina Solive Via Calvarole 15, Nigoline di Corte Franca (Bs) Tel. 030 988 4201 www.solive.it Da vedere A Torbiato di Adro, dove si trova l’azienda agricola, fra i vigneti e piccoli boschetti si trovano i resti di un castello e l’antica chiesa di San Faustino. Ad Adro si può visitare il santuario della Madonna della Neve, al fianco del quale si trova un insolito museo: quello del Baco da seta, dove si conservano vari attrezzi usati un tempo dai Carmelitani Scalzi per la lavorazione e filatura.

Cavalese (Tn) Ristorante El Molin

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Cavalese, rinomata località di villeggiatura e sciistica, brilla la stella Michelin del ristorante El Molin di Alessandro Gilmozzi, premiato anche come miglior ristorante del Trentino. Senza fare fatica, potrete divertirvi nel sfogliare la carta dei vini del ristorante, che comprende la bellezza di 700 e più etichette, fra cui ovviamente i vini del Trentino hanno il posto d’onore. Quanto al cibo, Alessandro propone due percorsi gastronomici: il menu Storico, in cui sono proposti i piatti più tipici del ristorante (ad esempio tagliolini affumicati, Fontal di cavalese e tartufo nero dei monti Lessini), quello delle Essenze, in cui lo chef porta a fondo la sua ricerca gastronomica sulle materie prime e la cucina di montagna; infine il menu Emotion, in cui spiccano piatti innovativi e di grande ricerca come il Brulé al Vezzena stravecchio, muschio, acetosella e aceto di melata di abete. Ristorante El Molin Piazza Cesare Battisti, 11. Cavalese (Tn) Tel. 0462.340074 www.elmolin.info Da vedere Insieme a Predazzo è il centro pulsante della Magnifica Comunità di Fiemme, il cui Palazzo, di origine medievale, è riccamente affrescato. Al suo interno, al piano terra, un tempo si trovavano le prigioni, mentre ai piani superiori vi sono la pinacoteca e il museo. Importante per gli affreschi, gli altari seicenteschi e il suo bel chiostro anche la Chiesa di San Vigilio.

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Cavasso Nuovo (Pn) Ai Cacciatori

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isogna proprio andare a scovarlo, questa trattoria ristorante che gode di solidissima reputazione, tanto da essere stata nominata la migliore per la Guida Magnar Ben 2014. Un locale di grande atmosfera, la cui sala principale è dominata da un grande camino, dove si trova una cucina schietta friulana, con prodotti del territorio a Km zero. Fra le specialità, la pasta fatta in casa, i tortelli ai bruscandoli (germogli del luppolo, solo in stagione), baccalà e selvaggina, la polenta e le costine d’agnello all’aceto e mentuccia. Fatevi consigliare dal titolare Daniele, che saprà soddisfare ogni curiosità e suggerire anche il vino giusto fra i tanti del territorio friulano. Se invece volete fare rifornimenti, a poca distanza c’è la cantina sociale di Sacile e Fontanafredda (con una rivendita anche a Maniago), dove approvvigionarsi di vivace Prosecco. Ai Cacciatori Via Armando Diaz, 4 Cavasso Nuovo (Pn) Tel. 0427 777800 DA VEDERE: A Cavasso la prima settimana di ottobre si tiene la Festa della Zucca, una delle produzioni tipiche della zona insieme alla cipolla rossa. Delle belle passeggiate, anche in bicicletta, si possono fare lungo la pedemontana e verso il torrente Menduna. A poca distanza la cittadina di Maniago, città rinomata per la produzione di coltelli (in cui si trova anche il relativo museo).

sondrio - 1862 Ristorante della Posta

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l capoluogo valtellinese è il punto di partenza ideale per escursioni turistiche, gastronomiche ed enologiche nella bella vallata, i cui pendii più esposti al sole sono costellati di impervi vigneti, che danno vini di gran pregio come Sforzato, Sassella, Valtellina superiore ecc. A Sondrio il ristorante dello storico Hotel della Posta (terminato nel lontano 1862 e completamente ammodernato qualche anno fa) è un riferimento sicuro per i gourmet o per chi preferisce una sosta veloce ma di gusto, alla scoperta dei piatti tipici della Valtellina, in cui i sapori della tradizione sono intatti, ma interpretati in modo leggero e attuale. 1862 Ristorante della Posta Piazza Giuseppe Garibaldi 19, Sondrio. Tel. 0342 050644 www.grandhoteldellaposta.eu DA VEDERE: Grazie alla vicinanza con la Valmalenco e l’Aprica, Sondrio può essere il punto di partenza per fantastiche passeggiate ai piedi del Bernina o può essere una tappa intermedia durante un viaggio verso l’alta valle, Bormio e Livigno. Il luogo giusto per fare shopping enogastronomico approfittando degli ottimi prodotti locali come la mitica bresaola e delle cantine (ad es. Sertoli Salis, Negri, Triacca, Mamete Prevostini…) dove vengono prodotte le famose etichette D.O.C. e D.O.C.G.

Strela di Compiano (Pr) - Il cielo di Strela

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u una collina sull’alta Val Taro, Mario Marini ha aperto un agriturismo (con 3 camere, nuove di zecca) e ristorante che già ha raccolto unanimi consensi (60 coperti, aperto sempre nel weekend, durante la settimana su prenotazione, meglio prenotare). I prodotti utilizzati in cucina sono per lo più locali (ad esempio le trote di Boschetto di Albareto, destinate alle ottime lasagnette al ragù di trota), i salumi li prepara Mario personalmente e in autunno si preannuncia il trionfo dei funghi: nei risotti, in carpaccio, fritti o trifolati ecc. (menù circa 30 euro, vini escl). In attesa che si avvii la produzione del vigneto biologico impiantato da Marini, i vini principali non possono che essere gli ottimi Malvasia e Lambruschi dei vicini colli di Parma; per chi volesse rifornire la propria cantina, c’è un consorzio volontario che riunisce una ventina e più di produttori situati sulle colline tra Salsomaggiore, Collecchio, Sala Baganza, Felino, Traversetolo, Langhirano (info su www.viniparma.it) Il cielo di Strela Agriturismo biologico Strada Costalta, 62. Strela di Compiano (Pr) Tel. 348 2885159 www.ilcielodistrela.it DA VEDERE : Il borgo di Compiano circondato da mura medievali e dominato dall’antico castello.

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SUD

Terricciola (Pi) Casale Podernovo

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a famiglia Lunelli, titolare delle cantine Ferrari di Trento, allarga i propri confini alla toscana con la tenuta Podernovo: 80 ettari di terreno di cui 40 a vigneti, per lo più Sangiovese da cui si ricavano i vini Teuto e Aliotto. Nella Tenuta c’è anche il Casale, da cui sono stati ricavati appartamenti di grande charme per chi voglia godersi una vacanza nel massimo relax. Il Casale non ha un suo ristorante, ma offre la possibilità agli ospiti di organizzare (su prenotazione) visite guidate da un esperto gastronomico, alla scoperta delle bellezze storiche e dei prodotti della cucina tipica toscana. Fra le proposte, il tour di 2 giornate in Valdera, dedicato a tartufi, formaggi e gelato, oppure scoprire la pasta del più piccolo pastificio toscano e ancora salumi e olio della zona, con un pranzo in agriturismo.

Romantik Hotel Le Silve Assisi (Pg)

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olete provare l’esperienza di diventare vignaioli per un giorno? È quello che fino a metà ottobre è possibile fare in questo suggestivo hotel: presso il vigneto della Cantina Saio è possibile fare un percorso alla scoperta della vendemmia e della produzione del vino, seguito da una degustazione. Terminata l’esperienza, potrete concederevi le delizie della cucina umbra nel ristorante Armentum, ricavato da un antico ovile (aperto anche a clienti non residenti nell’hotel). Qui si trovano pasta fatta in casa, menu per celiaci e vegetariani, materie prime di alta qualità preparate dallo chef Giorgio Valiani. Qualche esempio per solleticare il palato? Risotto mantecato con caciotta dolce del Subasio e zafferano di Cascia, galletto della tenuta al rosmarino o filetto di Ghiandarolo al Grechetto di Assisi.

Ristorante Armentum. Romantik Hotel Le Silve Casale Podernovo Via Podernovo 13, Terricciola (Pi) Tel. 0587 655173 www.tenutapodernovo.it Da vedere A breve distanza da Terricciola c’è il paese di Lari, dove sorge il Castello dei Vicari, che a sua volta sorge su una rocca di epoca longobarda. Qui si trovavano importanti magistrati e in epoca medievale vi furono tenuti processi per stregoneria e ancora sono visibili le prigioni. Nel bel cortile, sulla facciata del palazzo si possono vedere tutti gli stemmi dei Vicari di Lari.

Loc. Armenzano, Assisi (Pg) Tel. 075 8019000 www.lesilve.it Da vedere La visita ad Assisi è un must. Ma per chi volesse dedicarsi ad escursioni naturalistiche, la tenuta si trova all’interno del Parco del Monte Subasio, un luogo di incontaminata bellezza dove sono tracciati oltre 20 km di sentieri. Qui si trova pure l’Eremo delle Carceri, con la grotta di San Francesco. Pensando anche ai più piccoli, la tenuta comprende anche una fattoria didattica, che consentirà ai bambini di prendere confidenza con cavalli, asinelli, mucche, animali da cortile e maialini.

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INSERIRE I CREDITI FOTOGRAFICI RELATIVI ALLA FOTO CHE SCEGLIERETE (RIPORTATI NELLE RELATIVE CARTELLE)

ine tourism ine t o u rism

Marennà-Sorbo Serpico (Av) Marennà è il ristorante di Feudi di San Gregorio, un ambiente straordinario dove la buona cucina convive accanto alle botti in cui matura il vino. Al Marennà si possono gustare piatti della tradizione, frutto di una ricerca fatta di attenzione alla preparazione dei piatti, per forma e contenuto. È la cucina dello chef Paolo Barrale, che si dedica a una ricerca quasi maniacale dei prodotti, tutti rigorosamente locali. Fra le specialità, l’agnello Laticauda, le candele spezzate in “Genovese”, la mmenesta maritata. Lo chef è siciliano, anche i suoi dolci sono imperdibili. E il sommelier Angelo Nudo vi saprà consigliare al meglio attraverso i sapori dell’Irpinia e i grandi vini della Casa (visita della cantina, pranzo o cena al Marennà e degustazione guidata a partire da 60 euro).

Marennà Località Cerza Grossa Cantina dei Feudi di San Gregorio Sorbo Serpico (Av) Tel. 0825 986666 www.marenna.it

Da vedere

Avellino, duramente colpita dal terremoto del 1980, conserva molte vestigia storiche. Sviluppatasi in epoca romana, si amplia in età medievale con i Normanni e nel 1500 divenne, sotto la guida di Maria de Cardona, un importante polo culturale e un nodo strategico con Napoli, Benevento e Salerno. Molte le chiese e i conventi da visitare in città, fra cui il Duomo, la chiesa e il convento di Santa Maria delle Grazie, quella di Santa Rita da Cascia. Inoltre i ruderi del castello dei longobardi e il carcere borbonico.

Donnafugata (Marsala)

I vini Donnafugata rappresentano una delle punte di eccellenza della produzione vitivinicola siciliana. Con tre cantine produttive (a Contessa Entellina, nell’entroterra di Menfi, a Pantelleria e a Marsala), l’azienda ha differenziato la sua produzione in spumanti, rosati, rossi, vini dolci naturali e perfino grappe, dal Bianco Sicilia al Catarratto, passando per Grillo, Zibibbo, Nero d’Avola, fino al Passito. La cantina di Marsala è visitabile (su prenotazione) tutto l’anno e qui si possono effettuare degustazioni guidate, accompagnate da assaggi di specialità della gastronomia siciliana. Ad esempio la degustazione “Mediterranea”, che comprende la visita della cantina e degustazione di 4 vini in un crescendo di struttura , abbinati a una specialità di stagione della cucina mediterranea (30 euro). Per gruppi numerosi (oltre le 20 persone), Donnafugata ha disegnato 3 percorsi sensoriali alla ricerca dei più interessanti abbinamenti enogastronomici fra i propri vini e le specialità della tradizione siciliana (a partire da 40 euro). Info: visitare.gruppi@donnafugata.it Donnafugata. www.donnafugata.it Via S. Lipari 18, Marsala. Tel. 0923 724 245/263

Da vedere

Nella riserva naturale dello Stagnone si trova la piccola isola di Mozia, antichissima colonia fenicia che si raggiunge con un piccolo tratto in barca. Da visitare anche il suo piccolo museo, che conserva la preziosa statua del Giovinetto di Mozia. Suggestive le Saline Ettore e Infersa, ancora in uso, dominate dagli antichi mulini a vento. 88

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Lo chef Paolo Barrale


W ine T o u r i ps rme m i u m eekend

LANGHE D’AUTUNNO Appena da qualche mese sono state riconosciute sito Unesco, e proprio in questo inizio d’autunno danno il loro meglio con i riti del nuovo vino nelle prestigiose cantine e con l’arrivo dei tartufi. Ma non dimentichiamo i loro favolosi castelli.

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’ tempo di vendemmia e caccia ai tartufi nelle Langhe e noi non potevamo di certo perderci quest’evento. Durante questa stagione potrete vederla in tutto il suo splendore, i vigneti cambiano colore e conferiscono a questo meraviglioso paesaggio un aspetto da lasciarvi senza fiato, con le loro colline, i nobili vigneti ed i borghi storici, regalano scorci di assoluta bellezza. Qui, le terre calcaree ed argillose abbinate all’abilità dell’uomo hanno creato un’economia vinicola tra le più fiorenti, una tappa obbligata per gli amanti del vino. E’ qui che nascono alcuni tra i vini più pregiati del panorama enologico internazionale: i pregiati Barolo e Barbaresco, il frizzante Moscato, un patrimonio che ogni anno Albeisa, l’Unione Produttori Vini Albesi, si impegna a far conoscere grazie a “Nebbiolo Prima”, la manifestazione internazionale definita il “wine summit italiano per eccellenza”. Queste terre oltre al buon vino che ci rende famosi in tutto il mondo sono anche conosciute per i prodotti tipici e una cucina che da sempre attira gli appassionati della buona tavola. Il nostro tour inizia con la prova di vendemmia nella zona del Roero e la visita alle cantine “ Negro” e “Adriano Marco e Vittorio”. La distesa di vigneti che ci si presenta davanti è fantastica. Il territorio trasuda l’amore e il lavoro dei suoi abitanti, c’è una cura e un ordine quasi maniacale in questi vigneti. Durante il tour nelle varie aziende la cosa che più ci ha colpito è l’unione e l’ amore che queste persone mettono nel loro lavoro, e che dire, se avrete la fortuna di assaporare un dei loro vini lo capirete. Un’altra eccellenza di questi luoghi è il tartufo. Se capitate da queste

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parti e volete gustare il vero tartufo dovete assolutamente andare alla “La Ciau del Tornavento” , qui lo Chef stellato Maurilio Garola vi sorprenderà con la cocotte di uovo e tartufo chiusa in un magico scrigno, o con i suoi agnolotti di plin cotti nel fieno maggengo al burro e timo serpillo e con molte altre specialità; oppure al ristorante “All’Enoteca” la simpatia e la bravura dello Chef stellato Davide Palluda vi lascerà senza fiato. ALBEISA E LA SUA STORICA BOTTIGLIA Chi è Albeisa. La bottiglia Albeisa risale agli inizi del 1700, quando i produttori dell’albese, orgogliosi dei propri vini, per contraddistinguerli da altri, adottarono una bottiglia dalla forma diversa che chiamarono con questo nome. Nel 1973, , partì il progetto “albeisa”. Sedici produttori decisero quindi di unirsi e riutilizzare l’antica bottiglia Albeisa, adattandola alle esigenze moderne. Albeisa è un’associazione non a scopo di lucro, la cui finalità principale è la promozione e la valorizzazione dei vini dell’albese. Per una regione ricca di tesori enologici, disporre di una bottiglia tipica di antico uso significa conferire ai propri vini maggior classe e dignità. La regione albese si inserisce così nel contesto mondiale dei grandi vini, adottando attraverso produttori qualificati, coscienti e convinti la bottiglia “albeisa”, copia perfetta dell’antica forma, per la difesa e la valorizzazione del patrimonio vitivinicolo locale.


nelle langhe

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Castello di Barolo

RICETTA DI VIAGGIO “Agnolotti del plin ripieni di seirass cotti nel fieno maggengo al burro di timo e serpillo” Ristorante “CIAU DEL TORNAVENTO” Ingredienti per la pasta: • 500 g di farina 00 • 250 g farina di grano duro • 25 tuorli d’uovo • un filo d’olio extravergine Ingredienti per il ripieno: • 1 seirass fresco • 2 uova intere • 20 g sale • 50 g di Parmigiano grattuggiato • 15g di timo serpillo sfogliato Ingredienti per la salsa: • 500 g di burro di montagna • 100 g di timo serpillo • Acqua di cottura Procedimento:

Preparate un impasto con gli ingredienti della pasta e lasciarla riposare per mezz’ora circa. Passate la ricotta al setaccio e unirle a tutti gli ingredienti. Stendere la pasta a fogli sottili e con l’aiuto della sac a poche con bocchetta liscia formare delle palline su un lato della pasta, girarla su se stessa e pizzicarla tra una pallina di ripieno e l ‘altra, tagliare gli agnolotti con una rotella dentellata. Racchiudere del fieno di primo taglio in un canovaccio e tuffarlo nella pentola dove cuoceranno gli agnolotti. Al momento che butteremo i plin togliere il canovaccio e ottenere dei nidi dove verranno serviti gli agnolotti. Scolare gli agnolotti e saltarli in padella con burro e timo serpillo, poneteli al centro del nido.

COSA VEDERE A Chi vuole immergersi pienamente in questo territorio deve consigliamo di visitare i castelli del Barolo, dove è possibile visitare il Museo Internazionale del Vino, WiMu, il Museo del cavatappi o il meraviglioso castello di Guarene che sarà possibile visitare prossimamente e anche soggiornarci, dormirete nelle stanze dove ha dormito la più importanti ed illustre aristocrazia del Roero. Potrete anche visitare le cantine della famiglia “Negro”: Monteu Roero (CN)Fraz. S.anna-Piemonte tel. 017390252 E-mail: negro@negroangelo.it oppure le cantine di “Adriano Marco e Vittorio”: Fraz. San Rocco Seno d’Elvio 13 a; Alba (CN) Tel.0173362294; www.adrianovini.it E-mail: info@adrianovini.it ENTRAMBE VISITABILI SU PRENOTAZIONE LA CUCINA Nata da ingredienti semplici, miscelati tra loro da usanze antiche. Per tradizio-

ne, i pranzi e le cene delle Langhe iniziano da una ricca serie di antipasti. Si va dai salumi alla carne, vera regina della tavola piemontese, che viene servita cruda, come la salsiccia di Bra. Tra gli antipasti non possono mancare i piatti a base di salsa maionese come l’insalata russa e il vitello tonnato. Le paste tipiche sono sempre a base di uova: in qualsiasi menù non mancheranno mai i tajarin, sottilissime tagliatelle di pasta all’uovo. DOVE DORMIRE “Hotel Calissano” Via Pola, 8 12051 Alba- CN- Tel. 0173/364855 www.hotelcalissano.com DOVE MANGIARE “La Ciau del Tornavento” Piazza Leopoldo Baracco 7 Treiso-Cn- tel. 0173/638333 www.laciaudeltornavento.it “All’Enoteca” Via Roma 57, Canale- CnTel. 01737441332 www.davidepalluda.it

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w i n e tourism wine tourism

VINO DI MONTAGNA LA QUALITA’ CI GUADAGNA

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a notizia è quella della conquista dei tre bicchieri nella guida Gambero Rosso, da parte della Cantina di San Michele Appiano, presso Bolzano, con il suo vino bianco Sanct Valentin 2013. L’Alto Adige è famoso per i suoi bianchi, ma anche per certi rossi che in autunno ben si addicono alle prime serate davanti al camino. Ecco l’ occasione, lo stimolo per un weekend in Alto Adige. Prendendo la A4, la Torino-Venezia, si esce a Peschiera per poi puntare sulla superstrada per Affi, dove ci agganciamo alla A22 per il Brennero. Sfioriamo Rovereto, con la voglia di fermarci al Mart, ma continuiamo per Trento per poi raggiungere Bolzano. Anche qui grande voglia di entrare in questa città che secondo noi potrebbe rappresentare quasi l’Europa, perchè si parla tedesco, italiano e ora i ragazzi anche inglese.Ma puntiamo verso Merano, per poi raggiungere l’hotel Jagdhof, della catena DOLCE VITA. Scendiamo contenti di respirare a pieni polmoni l’aria delle Alpi. L’hotel luccica di nuovo, e la spa è ben organizzata, con personale gentile ed efficiente. Ma la cosa bella è che si può andare anche nelle altre quattro spa degli altri quattro hotel della catena Dolce Vita e si può usufruire anche delle loro iniziative sportive.Senza parlare della cena che può essere consumata ogni sera in un hotel diverso, infatti sono tutti nel raggio di 11 km. Certo è una Dolce Vita che non annoia. Partendo dall’albergo si possono raggiungere il lago Carezza, dove si specchiano le Dolomiti, il passo del Pordoi, Val Badia con il Piz La lla e il famoso club Mortzino a 2.100 metri. Da cui si vede un panorama mozzafiato su tutte le Dolomiti. Ma il nostro obbiettivo stavolta è la Cantina di San Michele Appiano, per assaggiare i suoi vini prestigiosi, ma bisogna prima prenotare. Lo facciamo e per andarci alla grande noleggiamo la Porsche Boxster ( ma c’è anche una Mini) che gli Hotel Dolce Vita mettono a disposizione dei propri clienti, e si parte. Alla cantina ci accolgono per la degustazione e ci fanno visitare anche le antiche cantine con delle botti gigantesche con figure in legno che ricordano i fondatori. Si meritano questo riconoscimento per aver aperta e lasciata una strada degna d’essere percorsa per portare a simili prodotti. Dopo la degustazione, un giro per le valli e poi ritorno all’hotel Jagdhof, ma stasera in quale dei cinque hotel Dolce Vita ceneremo? Ecco pacchetto autunnale del Dolce Vita Hotel Jagdhof: ROMANTICI GIORNI DI COCCOLE AUTUNNALI: dal 25/10 al 09/11/2014, 4 pernottamenti con trattamento pensione ¾, colazione in camera con prosecco, libero accesso all’area wellness della struttura, trattamento speciale per due nella Private Spa (bagno d’amore nella Jacuzzi, cin cin con prosecco, cioccolatini fati in casa e coccole private sul letto ad acqua). A partire da € 540,00 a persona. www.dolcevitahotels.com. 22

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Sede storica della cantina San Michelle Appiano

gigantesche botti con i volti dei fondatori


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l turista per visitare la cantina deve prima prenotarsi scrivendo a wineshop@stmichael. it e prevede la combinazione con una degustazione. la visita è compresa in una di queste degustazioni/promozioni CLASSIC O PREMIUM:

CLASSIC Degustazione + visita guidata alla cantina 12 euro 6 vini della Linea Classica e Linea Selezione Con l’acquisto di vini fino a 200,00 euro/persona i costi per la degustazione + visita non sono messi nel conto. PREMIUM Degustazione + visita guidata alla cantina 15 euro 6 vini dei vini della Linea Sanct Valentin e dei vini che hanno ricevuto premi. Con l’acquisto di vini fino a 200,00 euro/persona i costi per la degustazione + visita non sono messi nel conto.

Vino VINCITORE DEI TRE BICCHIERI DELLA GUIDA GAMBERO ROSSO

Calde osterie all’Alpe di Siusi Lasciarsi guidare dall’odore dolciastro del mosto appena cotto, e curiosare, tra un sentiero e l’altro, nei caldi masi d’alta quota mentre intorno la natura si sbizzarrisce a sfoggiare i colori più rossastri dell’autunno. Da ottobre fino a fine novembre 2014, Alpe di Siusi spalanca osterie ai più golosi buongustai, invitati a girovagare nelle maestose Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO) e ad assaggiare i prodotti genuini che nascono tra le vette. È il periodo del Törggelen, una tradizione contadina praticata da agricoltori e commercianti che si spostavano di tavola in tavola per assaggiare il vino novello con le bontà fatte in casa. Il Sentiero dei Masi che attraversa vigneti, boschi e castagneti da Presule a S. Caterina è tra i preferiti per le escursioni autunnali, ma ce ne sono tanti intorno ai paesi dell’area vacanze Alpe di Siusi. Per informazioni: Alpe di Siusi Marketing Tel. 0471.709600 www.alpedisiusi.info

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VOLCANIC WINE TOURISM

QUANDO IL TURISMO CORRE... ALL’OMBRA DEL VULCANO Sono tante le chiavi di lettura che permettono all’enoturista di scoprire mete nuove e paesaggi inediti Volcanic Wines? E perché allora non Volcanic Wine Tourism? Ebbene sì! Quello che da tempo sta portando avanti il Consorzio del Soave, in qualità di capofila di un ambizioso progetto per la valorizzazione dei vini bianchi da suolo vulcanico – appunto Volcanic Wines – si sta rivelando una carta sempre più strategica anche sul fronte del turismo. Alla suggestione del mito si aggiunge quella del paesaggio, scolpito da questo fenomeno naturale, tanto noto quanto ancora oggi temuto e ammirato. Volcanic wines, il forum internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico, nasce sulla scia di Vulcania, il progetto ideato dal Consorzio del Soave 5 anni, e attualmente coinvolge al suo interno Consorzio Tutela Vini Etna doc, il Consorzio Tutela Vini dei Campi Flegrei, il Consorzio Tutela Bianco di Pitigliano, il Consorzio Tutela Vini di Gambellara, il Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, il Consorzio Vini doc Colli Euganei, il Consorzio di Tutela Vini d’Ischia, il Consorzio di Tutela Vini del Vesuvio, il Consorzio per la Tutela dei Vini Orvieto, l’Enoteca Provinciale della Tuscia. Aree diverse per storia e per natura, caratterizzate tutte però nel dna, dalla presenza del fattore “vulcano” quale elemento dirompente. Non c’è quindi da sorprendersi oggi se accanto alle tradizionali declinazioni del turismo enologico prenda piede quella

del turismo “all’ombra del vulcano”. E non è un caso che questo sia uno dei temi che verranno ampiamente affrontati ad Expo a cominciare dal maggio del prossimo anno. L’Esposizione Universale rappresenta un’occasione senza pari che coinvolge tutto il Paese. Una sfida e insieme una grande opportunità per i tanti attori che lavorano ogni giorno per rendere l’Italia grande e migliore. Il Soave, inscindibile unione di vino e territorio, ha scelto di avere una parte importante in questa ambiziosa partita che, per sei mesi, proietterà Milano e l’Italia al centro della scena mondiale. Si tratta di un comprensorio produttivo senza pari per quanto riguarda le potenzialità in termini di accoglienza e ricettività, un vero e proprio parco enologico da vivere, in cui l’origine, lo stile e il valore che appartengono al vino bianco italiano per definizione si riflettono specularmente anche nel territorio di produzione. Posizionato in modo strategico lungo la direttrice Milano Venezia, il Soave si propone di fondere l’innovazione e la tecnica con la tradizione di un irripetibile paesaggio storico, cesellato nei secoli da piccoli vulcani che, oltre a scolpirne il profilo, gli hanno regalato una ricchezza senza pari a livello di suoli. Il vulcano in comprensori produttivi come questo, non è


NEL SOAVE

O più da intendersi solo come fenomeno naturale, ma anche come leva per lo sviluppo competitivo e per la qualità stessa del prodotto. E’ elemento di differenziazione e di tipicità nello stesso tempo, in grado di assicurare al consumatore non solo un’eccellenza enologica ma anche una vera e propria esperienza sotto il profilo culturale, sociale e etico, dal momento che questo fattore favorisce il reddito di quanti si trovano ad operare in quel preciso ambito territoriale. La bellezza poi la fa da padrona, soprattutto quando ci si spinge in cima alle numerose colline dell’Est Veronese. Tra i filari di garganega, nel silenzio rotto solo dal vento, è facile viaggiare con la fantasia e correre indietro in ere geologiche lontane. Qui il suolo, nero e roccioso, parla ancora di eruzioni, di cenere e lapilli, e anche se la foga è ormai spenta, guardando l’orizzonte è possibile immaginare come doveva presentarsi migliaia di anni addietro questo enorme, unico vigneto oggi pacifico e silenzioso. Grazie alla sua posizione geografica che lo pone esattamente a metà strada tra Milano e Venezia, il Soave si conferma un luogo da vedere e da scolpire nella memoria, anche per i tanti visitatori che l’anno prossimo affolleranno Expo, forte della sua crescente ricettività e varietà di offerte turistiche.

I NUMERI DEL VULCANO DA SCOPRIRE TRA BOTTIGLIE E COLLINE Parlando di vini da suolo vulcanico, se guardiamo al Veneto emerge che circa ogni anno vengono prodotti 2.400.000 ettolitri di vino a denominazione di origine. Di questi il Soave, con i suoi 530.000 ettolitri, copre una fetta pari al 22%. Se oltre al Soave calcoliamo altri vini bianchi veneti da suolo vulcanico, vale a dire le doc Colli Euganei, Gambellara, Breganze e Lessini Durello, gli ettolitri di vino a denominazione salgono a 680.000, ovvero il 28% del totale. In termini di vigneto, in Veneto, si tratta poco più di 7.000 ettari coltivati quasi esclusivamente a bacca bianca (Garganega, Durello, Vespaiolo e Trebbiano) per una produzione media annua di circa 90.000.000 di bottiglie a fronte di un controvalore di oltre 300.000.000 di euro. Tra i vini bianchi veneti di origine vulcanica il Soave corrisponde all’80% della produzione regionale. Terre generose, tutte da scoprire per un week end fatto di prodotti eccellenti e di paesaggi inaspettati. Per informazioni: Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave - tel. 045.7681578 www.ilsoave.com Strada del vino Soave - tel. 045.7681407 www.stradadelvino.com


v o l eekend c a ni c W pine r e mTi ouumr i s m

PANTELLERIA Volcanic Wines Volcanic lives VOLCANIC LOVES ®

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i Borboni vi hanno lasciato anche questo splendido porto, un anfiteatro sul mare che subito ti abbraccia, ti coccola, ti fa sentire di casa. Vi hanno lasciato gli eredi degli ischitani, che tuttora parlano in napoletano e “mangiano” in napoletano, cosa cheSe d’altre parti l’estate è verso la fine ( al nord forse non c’è proprio stata), qui quando scendi dall’aereo ti assale con un caldo abbraccio. E’ quasi un tornare indietro nel tempo, il recupero dell’estate che ci aveva dimenticato. Il recupero di qualcosa di bello che ci era stato sottratto. Il noleggio di un’auto è categorico, l’isola va girata. Sarebbe stupido starsene in albergo. Accontentavi del modello che troverete, e se ci sono già segni fa niente, qui le strade sono strette ed è quasi impossibile uscirne illesi. La ven-

Uva passita tenuta Mueggen

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demmia nei vigneti più bassi è già finita ma continua sugli altopiani, verso la Montagna Grande, come a Mueggen, ed è qui che ci accoglie Salvatore Murana, appunto patron della cantina Mueggen che produce uno dei passiti più famosi. Murana è travolgente, direi proprio un esemplare di Homo Vulcanicus, che vive in questa isola nera dove l’unica acqua che sgorga è calda e viene dal cuore del vulcano che ha generato Pantelleria. Ci spiega che l’uva raccolta viene essiccata dal dio sole fino a diventare passita, per poi unirla al mosto dell’uva normale (la proporzione è segreta per ogni cantina) per avere il buonissimo Passito di Pantelleria, molto imitato ma mai uguagliato. Uomini e donne continuano a chinarsi fra i piccoli cespugli le cui foglie nascondono i grappoli per proteggerli e darl loro la giusta umi-

Uva ad appassire al sole, cantina Dietro L’isola. GraziellaPavia,Assessoreall’agricoltura


a pantelleria L’ospitale Salvatore Murana, gran “vignaiolo” nella sua tenuta di Mueggen, con i Suoi passiti.

Un weekend, meglio un long weekend date le spese di viaggio, a settembre nell’Isola Nera è davvero consigliabile. Il sole è ancora caldo e i venti che a quest’isola danno il nome, servono a mitigarlo. La vendemmia già conclusa nei vigneti vicino al mare, dura invece sugli altipiani, dove è facile vedere figure prima curve sui piccoli cespugli e poi scattanti verso il sole a mostrar grappoli d’oro. Doni di una terra arida che sa essere madre generosa. Vendemmia eroica a Mueggen

dità: ogni piccola fossetta ha una sola piccola vite che raccoglie la rugiada della notte e non la fa disperdere, con radici che vanno a cercare la poca acqua che la terra riesce a trattenere. Qui non c’è acqua per irrigare. Il passito e gli acini dell’uva zibibbo, sono solo il frutto del sudore dell’uomo, della rugiada del cielo e del sole. Un miracolo. Un miracolo che è stato candidato al riconoscimento di sito Unesco. E secondo noi lo merita. Il lavoro di questa gente va premiato, riconosciuto, e noi siamo lieti di aved assistito a questa vendemmia, che sembra un sacrificio, un rito. E quando assaggiamo questi vini, con l’insalata pantesca, i pesci

appena pescati o i famosi conigli selvatici in umido, capiamo che ne valeva la pena. Ma oltre cantina Mueggen di Salvatore Murana, ce ne sono altre come quella di Salvino Gorgone “Dietro l’Isola”, e quella molto grande di Donna Fugata, che raccoglie numerosi premi con il suo passito, e che ha molto investito sull’isola. Ma tutti coloro che producono questi vini vulcanici meritano la nostra gratitudine per la passione e la fatica che mettono nel produrli. Nell’Isola Nera, oltre i vini, anche le vite e gli amori sono vulcanici. Raffaele d’Argenzio

Sorridente rappresentante della vastissima Tenuta Donnafugata

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wine t o u r i s m

SAVUTO, UNA TERRA E UN VINO DA SCOPRIRE Un’altra zona interessante per l’enoturismo è quella del Savuto, dove si produce il vino che ne porta il nome.

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Strada

SAVUTO

lassico

a valle del Savuto è profondamente legata all’anima viva del fiume da cui prende nome. Noto fin dai tempi dei Romani, quello che allora veniva chiamato Sabatus nel corso dei secoli ha avuto un ruolo rilevante per tutti i comuni che oggi rientrano nei confini del G.A.L. L’acqua infatti è l’elemento simbolo dell’intera vallata, che laddove non sia toccata dal corso maggiore viene bagnata dalle fresche correnti dei suoi affluenti più o meno grandi. L’origine dei borghi di Savuto si perde nella notte dei tempi, nel fascino dell’antica Magna Grecia la cui voce risuona ancora nei variegati percorsi naturalistici che si sviluppano nell’immersione in un vero e proprio paradiso. Il verde incontaminato si fa scrigno di sapori irresistibili, come la castagna o il fungo porcino, l’olio extravergine d’oliva e il vino D.O.P Savuto, che ha ottenuto il riconoscimento Di Origine Controllata nel 1975. IL VINO SAVUTO Il Savuto odierno è figlio di vitigni antichi curati minuziosamente, la sua produzione avviene nel cuore della valle che si apre verso tra la provincia di Cosenza e quella di Catanzaro. Il “ sanutum”, come veniva chiamato dai Romani, si distingue dagli altri vini calabresi, che prendono corpo da piante degradanti verso il mare, perché deriva da viti piantate sulle pendici dei monti, su caratteristici terrazzamenti che sovrastano il fiume Savuto, da cui prende il nome. Il Savuto è il vino più celebrato della provincia di Cosenza e “Sta a Cosenza come il Barolo sta a Cuneo”, scrisse Mario Soldati durante uno dei suoi storici viaggi nell’Italia rurale. Colore rosso intenso, sapore pieno e gradazione minima naturale di 12,5 gradi sono le caratteristiche del Savuto rosso classico. L’uva adatta ad essere vino Savuto classico si ottiene dai vitigni Gaglioppo (localmente battezzato Magliocco o Arvino), Greco Nero, Nerello, Capuccio e Magliocco Canino per rosso e rosato. Generalmente questo vino si accosta a tavola con primi conditi con sughi importanti e saporiti e zuppe di legumi, ma anche con arrosti di carne bianca e rossa alla griglia, capretto salumi stagionati; mentre il Superiore accompagna pietanze di impegno maggiore come la selvaggina e la cacciagione. Nell’ambito delle azioni di sviluppo rurale avviate nel 2011 , il Gruppo di Azione Locale Savuto, operante nella zona collinare al confine fra la provincia di Cosenza e quella di Catanzaro, propone, in collaborazione con i viticultori della storica dop, un itinerario fra vigne e cantine nei 10 comuni del cosentino che possono fregiarsi della

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menzione “Savuto classico” ( Altilia, Belsito, Carpanzano, Grimaldi, Malito, Marzi, Pedivigliano, Scigliano, Rogliano e Santo Stefano di Rogliano ). Le due aziende imbottigliatrici sono: ­Colacino Wines, Colle Manco, Marzi ( CS) tel. 0984 1900252, www.colacino.it ­Antiche Vigne, contrada Vallelonga, Marzi (CS) tel. 320 8194246, www.antichevigne.com


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A MORBEGNO IL BITTO SI METTE IN MOSTRA

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abato 18 e domenica 19 ottobre 2014 a Morbegno torna anche quest’anno, come da ormai 107 anni, la Mostra del Bitto, la più importante manifestazione enogastronomica della Valtellina, mettendo in mostra i prodotti tipici della filiera agroalimentare provinciale, l’artigianato artistico, le tradizioni e il folclore di Valtellina e Valchiavenna. Il re dei formaggi valtellinesi animerà il centro storico della bella Morbegno in un percorso goloso che si snoderà a partire dalla storica piazza Sant’Antonio, dove verrà posizionato il tipico “calecc”, la struttura mobile in cui anticamente i casari in alpeggio si dedicavano alla lavorazione del Bitto. Nel calecc si svolgeranno con continuità le lavorazioni tradizionali del formaggio Bitto, la degustazione della cagliata e la lavorazione della ricotta. Si racconta che il Bitto fosse nato tra le popolazioni celtiche le quali, scacciate dalla Pianura Padana ad opera

dei Romani, popolarono la Valtellina, territorio montuoso e quindi più “difficile” da sfruttare da un punto di vista alimentare, ma anche rifugio sicuro, fertile e abbondante di pascoli. “Bitto” deriva infatti dal celtico “bitu”, ovverosia “perenne”. Forse perché la lavorazione del latte permetteva alle popolazioni dell’epoca di andare oltre la pura sussistenza quotidiana, grazie alla possibilità di conservare il formaggio per lungo tempo, e di utilizzarlo come “scorta” alimentare. La Mostra del Bitto, è nata in seguito all’inizio del secolo scorso per vendere e premiare le forme migliori prodotte in estate sugli alpeggi. Un aroma intenso e un gusto inconfondibile, al punto da incantare il palato degli intenditori di tutto il mondo. Il turista più curioso potrà poi andare alla scoperta di tutte le altre eccellenze enogastronomiche valtellinesi, visitando gli angoli più suggestivi della città.

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La mostra prevede: • la produzione in diretta del formaggio Re della Valtellina nelle grandi “caldere” , le tradizionali caldaie di rame a forma di campana rovesciata, dislocate lungo il percorso per assistere dal vivo alla trasformazione del latte; • lo SHOW COOKING degli Chef • lo STREET FOOD che proporrà assaggi “Made in Valtellina” • pranzi e cene “a Km 0” organizzati dai produttori di Bitto e Valtellina Casera, nelle tradizionali cantine del centro di Morbegno. • la fattoria didattica per scoprire in prima persona il mondo della zootecnia valtellinese; • l’area “GREEN” con iniziative che metteranno al centro l’anima “verde” della Valle.

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IL BITTO: COME DEGUSTARLO Il Bitto è un formaggio da meditazione, la pasta alla masticazione è friabile e solubilissima, il sapore deciso lascia dei sentori di frutta secca, nocciola, noce, burro, di fieno e di fiori secchi. Per gustarlo occorre portare il formaggio a temperatura, masticarlo con cura e lasciare che il suo gusto ci avvolga. In perfetto abbinamento con un pregiato “Sfursat” della Valtellina, vino passito anch’esso da meditazione.

Per informazioni: Consorzio Turistico Porte di Valtellina Tel +39.0342.601140 www.portedivaltellina.it – www.mostradelbitto.com

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l’ i ta l i a p i Ù

GRANDE AFFLUENZA ALLA FESTA DEL BITTO A MORBEGNO

weekend green ALLA FIORIDA

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elle vicinanze di Morbegno si raggiunge l’agriturismo “La Fiorida Farm & Beauty “, che si trova a Mantello. Qui si può trovare il gusto green di questa festa e si può anche gustare la cucina stellata dello chef Gianni Tarabini. Dal proprio allevamento vengono ricavati i prodotti caseari della tradizione valtellinese e dai maiali i salumi di alta qualità. La trasformazione casearia è osservabile direttamente dai visitatori grazie ad un ampio percorso a vista sul caseificio. All’interno della tenuta è anche presente una Beauty Farm che garantisce un’occasione di svago per tutta la famiglia che può godere, in assoluta tranquillità, dei benefici di un centro benessere all’avanguardia. L’ agriturismo è dotato di 29 confortevoli camere, Family suite e country chalet rigorosamente in sasso e legno di larice. All’interno potrete scegliere tra due ristoranti. Il Ristorante La Présef, con Stella Michelin, è il punto più alto della ricerca gastronomica a filiera corta, che eleva ai vertici del gusto le produzioni dell’agriturismo. E’ chiuso la domenica ed il lunedì. Lo Chef Gianni Tarabini ha portato nei piatti de La Présef i prodotti di un territorio anticamente povero, fra cui lo Gnocco di patate di montagna con cuore fuso di Bitto 2011. Il Ristorante Quattro Stagioni propone invece un’interpretazione fantasiosa ed innovativa della cucina tradizionale valtellinese. E’ sempre aperto. Si può chiedere la mezza pensione o la pensione completa.

Lo chef Gianno Tarabini con la Mercedes Classe C della Concessionaria Autotorino Castione Andevenno Via Al Piano SS 38 23012 Tel.0342.359211

La Fiorida, Via Lungo Adda 12 23016 Mantello (SO) tel 0342/680846 www.lafiorida.com WEEKEND IN

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LE SPIAGGE PIU’ STRANE DEL MONDO Uniche e particolarissime, di alcune forse non ne avevate mai sentito parlare, non sono di certo le solite spiagge a cui siamo abituati di solito: c’è quella di sabbia verde, quella di vetro, e quella con la sabbia rossa e persino quella che di notte si illumina. Vedere per credere..

9 SPIAGGIA DI CONCHIGLIE DI SHARK BAY, AUSTRALIA. L’altissima concentrazione di conchiglie è dovuta all’acqua così salina che i predatori naturali di questi organismi sono praticamente inesistenti.

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spiagge 1. SPIAGGIA ILLUMINATA DI BLU, MALDIVE. A creare l’effetto “led” in riva al mare sono gli organismi autotrofi fotosintetizzanti presenti nel plancton.

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2. SPIAGGIA DI GHIACCIO DI JOKULSARLON, ISLANDA. La particolarità è il contrasto tra la nera sabbia vulcanica e la trasparenza dei mini iceberg del lago Jokulsarlon. 3. SPIAGGIA DI VETRO, CALIFORNIA. Negli anni Sessanta questa spiaggia era una discarica: negli anni Settanta venne ripulita, ma restarono vetri e cocci che col tempo il mare ha fatto diventare coloratissime pietruzze arrotondate.

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4. SPIAGGIA VERDE DI PAPAKOLEA, HAWAII. Il colore si deve all’olivina, un minerale verde presente nelle rocce vulcaniche. 5. SPIAGGIA NASCOSTA DI MARIETA, MESSICO. Pare che il gigantesco buco nella roccia sia stato causato da una bomba sganciata durante le esercitazioni dei militari messicani.

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6. SPIAGGIA DELLE CATTEDRALI DI RIBADEO, SPAGNA. Questi archi naturali sono stati formati nei millenni dall’erosione del mare e del vento. Si vedono meglio durante la bassa marea. 7. SPIAGGIA DELLE UOVA DI DRAGO DI KOEKOHE, NUOVA ZELANDA. Rocce sedimentarie, perfettamente arrotondate dall’azione dell’acqua, decorano questa spiaggia.

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8. SPIAGGIA ROSSA DI RABIDA, GALAPAGOS. Il colore rosso della sabbia si deve all’ossidazione dei depositi di lava, ricchi di ferro, oltre che ai sedimenti di corallo. 10. SPIAGGIA ROSA BAHAMAS. Il colore è dato dai frammenti di corallo, che pare venga sminuzzato anche dai surfisti che cavalcano le onde nei dintorni.

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MADAGASCAR

Isola di bellezza da vivere piano piano

Dormire in piccoli bungalow di legno e fango, spostarsi tra le isole usando minuscole barche, un po’ di spirito di adattamento e il sogno può avverarsi. Un viaggio nel nord di quest’isola che conserva tutto il fascino dell’Africa con la sua ammaliante bellezza. Un concentrato di natura tra le più ricche al mondo dove i protagonisti sono i lemuri, i camaleonti, le farfalle e uccelli oltre alle migliaia di specie botaniche che non hanno parenti in nessun’altra parte del pianeta. Un patrimonio unico da difendere e da conoscere.

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siste un angolo di terra dove l’evoluzione, in milioni d’anni, ha dato spettacolo: il Madagascar. L’isola continente, la quarta in ordine di grandezza nel mondo, è uno scrigno prezioso con un tale carico di varietà animali e botaniche da poter essere considerata una sorta di arca di Noè in pieno Oceano Indiano. Grande due volte l’Italia, ha un ecosistema unico, un patrimonio di biodiversità immenso: il 90% della sua flora e fauna è endemico, chi volesse vedere le 300 specie di farfalle o le 54 specie di camaleonti, o ancora le 255 specie di uccelli o le 12 mila specie di piante deve venire qui. La nostra avventura ha inizio ad Antananarivo, la capitale, dove si arriva dopo un volo di 11 ore da Parigi. La città, posta su un altipiano a quasi 1300 metri di quota, gode di un clima fre-

mercatino artigianale di nosy komba


iaggi in Testo e foto di Vittorio Gianella

diego suarez Nosy Be AFRICA MADAGASCAR

Nosy Saba

polvere indurita per difendersi dal sole WEEKEND IN

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snorkeling a nosy saba

Serra do Cipò

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camaleonte nella foresta

lemure a nosy komba

sco e, dato il suo nome lungo e complicato, viene chiamata dai malgasci Tana. In un ufficio al centro della città, abbiamo appuntamento con la nostra guida Nika che lavora per l’ufficio del turismo. La sua missione ? Scorazzarci per due settimane e mostrarci le bellezze naturali e paesaggistiche della parte nord occidentale di quest’isola . La sfida ? Dimostrarci che puntare sulla salvaguardia e protezione delle immense risorse naturali che il Madagascar possiede, è un ottimo investimento, come pure, dice Nika “far capire che l’ecoturismo, cioè attirare un gran numero di appassionati della natura selvaggia, rende più dei BTP o derivati, e qui dove la povertà è ancora una realtà ben visibile, non è cosa da poco”. La nostra meta ha come primo protagonista il mare con tutto il suo carico di storie positive e luoghi affascinanti. Nosy Be (nosy in malgascio significa “isola”) la raggiungiamo con WEEKEND IN

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entrata al parco dei tsingy roUGE

un breve volo da Tana, è l’isola più conosciuta e frequentata dai turisti per le spiagge candide e il mare corallino, con tanti resort che da pochi anni hanno compreso (e si stanno attrezzando di conseguenza), che la tutela dell’ambiente fa bene a tutti. Dormiamo all’Eden Lodge, tra i dieci migliori ecolodge al mondo. Tende molto grandi e confortevoli all’ombra di palme svettanti e a pochi passi dalla battigia. Tutta la struttura è autonoma dal punto di vista energetico in quanto utilizza l’energia solare e lampade a basso consumo, poi per il cibo si mangia tutto ciò che passa l’orto e il frutteto. Questa notte il temporale ha fatto baldoria spezzando vari rami che intralciano lo sterrato per il monte Passot, poco più che una collina da cui si dominano i laghetti vulcanici che “bucano l’isola di Nosy Be. Da qui proseguiamo per andare a visitare la tenuta agricola di Domaine de Florette, con una bella casa coloniale al centro dei 30 ettari coltivati a ylang-ylang, vaniglia e pepe. Interessante è vedere come

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si estrae l’olio essenziale dai fiori dell’ylang-ylang, base per molti marchi di profumi famosi. Nel ventaglio di isolette meravigliose che coronano l’arcipelago di Nosy Be, la nostra prossima meta è Nosy Saba. Dobbiamo percorrere 140 chilometri per raggiungere il paese di Antsohihi e imbarcarci su uno speed boat. Ristorata la fame con colazione a base di frullati e frutta tropicale, partiamo di buon’ora e ci godiamo il sorgere del sole. Ai lati della strada poco dopo sfilano villaggi fatti di capanne di paglia e muri di fango con legni intrecciati. Parcheggiati poco più in là, gli zebù, i buoi locali con enormi corna, risorsa fondamentale per i malgasci delle zone rurali perché danno latte, carne e vengono usati come mezzo di locomozione e lavoro. Ci fermiamo per comprare frutta e acqua e subito veniamo attorniati da bambini vocianti e sorridenti, che ci gridano “vazahà, vazahà” che vuol dire “stranieri”. Queste facce, questi occhi saranno tra i ricordi indelebili di questo viaggio. Nosy Saba dista 10 chilometri, la piccola barca procede dap-


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i tsingy rossi quando la terra gioca

prima fra mangrovie e acque melmose, poi la baia si allarga e le onde più alte schizzano sulla chiglia inzuppandoci, alcune piroghe ci incrociano con le vele spiegate, cariche di mercanzie destinate ai villaggi costieri. Arriviamo fradici ma stupiti nel vedere il colore del mare e la striscia di sabbia abbagliante che s’incendia al tramonto. “Qui è la natura che detta il programma” ci dice Ranja, direttrice del Nosy Saba Island resort, una trentina di lodge in riva al mare mimetizzati tra alberi di casuarine, “quando il mare è di cattivo umore si possono fare escursioni all’interno dell’isola per vedere i lemuri dagli occhi azzurri, farfalle e camaleonti, se l’oceano è tranquillo escursioni in canoa a fare snorkeling tra il reef con gli occhi sgranati a guardare pesci dalle forme bizzarre “, insomma un’isola dove il “naufragar m’è dolce” di memoria leopardiana si avvera a tutti gli effetti. Il nostro lodge è di poco elevato rispetto alla lunga spiaggia e di buon’ora, con la bassa marea, è bello fare una passeggiata fino alle rocce coralline che emergono completamente quando il mare si ritira. Domani ci aspetta un lungo spostamento per poter visitare il Tsara Nosy Komba sull’omonima isola, un resort ad “alto rispetto ambientale”, altro esempio di come sia possibile il riciclo di rifiuti plastici o ridurre l’emissione di CO2 utilizzando le tecnologie e l’energia solare, un bell’esempio in un paese, il Madagascar, antico 165 milioni di anni, ma che in 1500 anni ha visto distruggere più della metà delle foreste, e trasformare grandi aree in enormi campi coltivati a riso e cotone, usando il micidiale metodo del “taglia e bruci”. Nika ci accompagna dapprima nel villaggio di Nosy Komba, dove le giornate sono scandite dai rintocchi delle campane WEEKEND IN

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si lavano i panni nel laghetto sacrè su isola di nosy be

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banane al rhum e gelato rist karibo

dell’unica chiesetta, con le viuzze e la spiaggia colorata da centinaia di lenzuoli messi ad asciugare, ricamati a mano con soggetti naturali malgasci. Appena fuori, ci ritroviamo nel folto di una foresta, dove è in atto la lotta quotidiana per la sopravvivenza. Appena arriviamo non si vedono, poi fruscii, rami che si piegano, ombre che saltano di ramo in ramo, all’improvviso quattro o cinque lemuri ci vengono incontro: basta una banana matura e la loro timidezza svanisce e te li ritrovi sulle spalle, sulla testa, fra le gambe.”Per noi malgasci” dice Nika “sono le anime degli antenati rimasti in terra e per questo godono di grande rispetto”. Invece per i camaleonti, che vediamo su un ramo di tamarindo lungo il sentiero, la faccenda è diversa: infatti credenze e superstizioni attribuiscono all’animale capacità di portare sfortuna, una sorta di gatto nero delle nostre latitudini. Il mare è alle spalle, è ora di raggiungere l’interno per visitare i famosi tsingy rouge e il parco nazionale di Ankarana. Percorriamo la strada nazionale n°6 direzione nord, ai lati della carreggiata piantagioni di cacao nel pieno del raccolto, donne con veloci manovre collaudate dal tempo spaccano il frutto con un colpo di machete così da estrarre i semi che, tostati, verranno esportati per le cioccolaterie di tutto il mondo. Si attraversano fiumi, donne intente sulle rive a lavare i panni, mercati colorati da molte varietà di frutti tropicali, carri trainati da zebù carichi di cacao e, a una curva, un grande cartello che indica la pista per i tsingy rouge. Un luogo incredibile, una briciola di Marte sulla terra: il rosso domina su tutto fino all’orizzonte. Da milioni di anni la pioggia e il vento modellano, fanno scivolare queste rocce sedimentarie che colorano i ruscelli fino a farli sembrare grossi vasi sanguigni, al centro le rocce più dure formano pinnacoli che s’innalzano per parecchi metri. “Uno spettacolo unico” ci dice Nika, “ma non ancora parco nazionale che ne tuteli la delicata conformazione rara e fragile ”. Con questo spettacolo negli occhi raggiunWEEKEND IN

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giamo in un paio d’ore la città di San Diego, in malgascio Antisiranana, estremo nord del Madagascar: le fa da corona una baia incantevole, la seconda al mondo per grandezza, e non manca neanche un piccolo pan di zucchero roccioso. Città cosmopolita con case coloniali e decine di etnie che convivono pacificamente: indiani e cinesi, arabi, francesi e italiani. Camion carichi di pregiati tronchi di palissandro si dirigono verso il porto, miriadi di Renault 4 gialle scorazzano per le viuzze, lascito della colonizzazione francese, una scritta su un muro sbrecciato dalla salsedine di fronte all’oceano dice “se non sai dove vuoi andare, ogni strada ti porterà alla meta”, frase dello scrittore Lewis Carroll autore di “Alice nel paese delle meraviglie”. Noi in realtà sappiamo dove andare: dobbiamo raggiungere Les Paillottes de Babaomby, pochi bungalow per clienti amanti del mare, appassionati di kitesurf, e dei luoghi che conservano il fascino dell’isolamento. Con una veloce lancia percorriamo il breve tratto di mare che ci separa dal promontorio che racchiude il mare d’Emeraude,

un fiume malgascio del nord

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una laguna difficile da descrivere, con le sfumature dei suoi verdi e dei suoi blu. A destra e a sinistra, fin dove giunge lo sguardo, isolette costellano l’orizzonte, ombre gigantesche di tartarughe verdi incrociano la nostra rotta a pochi metri di profondità, sterne bianche si tuffano per catturare pesci che nuotano in superficie. Pochi minuti e mettiamo piede sulla piccola spiaggia di un candore accecante dove ci attende Francois, il proprietario, abituato a ricevere viaggiatori di ogni luogo. Seduti sul terrazzino del bungalow abbellito con enormi conchiglie e legni lavorati dal mare, sorseggiamo una fredda birra locale. Davanti a noi, il mare cambia sfumature, onde colorate si inseguono, l’alta marea s’insinua in ogni anfratto, dilaga, avanza metro su metro, il vento teso costringe Nika a tenere fermo il grande cappello con le mani. Francois ci porta dapprima attraverso sentieri nel bosco ai punti panoramici mozzafiato sul mare d’Emeraude e poi con una piccola barca, mora mora (piano piano) in silenzio, spinti dalle vele gonfie di vento, sull’isolotto di Antalibe, con fondali ricchissimi, un luogo dove davvero speri di incontrare una sirena.


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Madagascar info utili: Per visitare l’isola al meglio, è sempre un’incognita, ma i mesi più secchi vanno da maggio a novembre, mese da evitare marzo, umido e soggetto a uragani. In generale i mesi migliori sono aprile- maggio e settembrenovembre, nel Madagascar nord occidentale piove meno che dalla parte orientale. Popolazione, 16.980.000 abitanti Capitale Antananarivo con 1,390.000 abitanti. Fuso orario 2 ore, quando da noi vige l’ora legale 1 ora avanti. Lingua malgascio e francese lingue ufficiali. Visto d’ingresso per i viaggiatori italiani valido tre mesi. Si fa all’arrivo in aeroporto ad Antananarivo, mostrando il biglietto aereo e passaporto con validità almeno di sei mesi. Profilassi la malaria è presente in tutto il Madagascar, soprattutto in alcune aree particolarmente umide, chi vuole consigli più dettagliati sui luoghi dove si va è meglio rivolgersi 15 giorni prima della partenza alla propria ASL. Arrivare : In aereo con Air France www.airfrance.com” www.airfrance.com, le tarif-

la spiaggi abbagliante di nosy saba 114

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fe da Roma o Milano via Parigi sono variabili, dai 1300 euro, ma consultando il sito si possono trovare promozioni interessanti. Air Madagascar effettua voli diretti su Nosy Be. www. airmadagascar.mg” www.airmadagascar.mg Ufficio del Turismo ad Antananarivo tel +261 20 22 661 15. Kel 12 www.kel12.com propone un tour di otto giorni nell’arcipelago di Nosy Be. In due il prezzo è di 1600 euro con mezza pensione e trasferimenti in Madagascar ma il volo dall’Italia non è compreso. Dormire : Nosy Saba Island Resort www.nosysaba.com doppia BB da 160 a notte (minimo tre notti) Hotelplan www.hotelplan.it organizza pacchetti soggiorno. Arrivarci in barca costa a-r da Antsohihy 120 euro , con l’aereo a elica privato da Nosy Be costa 300 euro a-r. C/credito Visa Baobab Lodge Ankify Ad Ambanja, Nosy Be Tel. 00261. 32.

40. 47. 868 doppia BB da 70 euro. Iharana Bush Camp A 15 km dalla strada N°6 Ambilobe www.iharanabushcamp.com doppia in mezza pensione da 185 euro. Lodge in legno pregiato e fango tra i tsingy grigi. Molto bello. C/credito Visa Les Paillottes de Babaomby nel mar d’Emeraude a Diego Suarez (Antisiranana) www.mer-emeraude-hotel. com. Doppia BB da 80 euro. C/credito no Tsara Komba Lodge Isola di Nosy Komba www.tsarakomba.com da 500 euro per una doppia e pensione completa. Promozioni e offerte sul sito, Hotelplan offre soggiorni e pacchetti. C/Credito Visa Mangiare : Tortue Rapide A Nosy Be, mai chiuso prezzi da 10 euro C/credito no Ristorante Batumoch Nel paese di Ambatoloaka a Nosy Be, mai chiuso Da 15 euro C/credito Visa


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