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NUMERO MAGGIO/GIUGNO 2018 - POLO WEEKEND PREMIUM WEEKENDPREMIUM.IT - WEEKEND PREMIUM FB
SPECIALE
RICETTE DI VIAGGIO ALLA RICERCA DEI BORGHI E DELLE RICETTE MIGLIORI REGIONE PER REGIONE DA COLLEZIONARE
DA MASTERCHEF ANTONIA KLUGMANN “AMO I PRODOTTI LOCALI MA...ANCHE LE AUTO”
IN THE WORLD 10 VACANZE DI TENDENZA “FAMOLE STRANE”
WEEKENDCAR ESTATE DALLA 500 COLLEZIONE ALLA LAMBORGHINI URUS
PENSIERI ON THE ROAD
QUANDO LA CUCINA È STORIA di Raffaele d’Argenzio
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uesto è l’anno del CIBO ITALIANO, ma è anche l’anno in cui i nostri politici ci hanno messo tanto a fare un governo, e secondo me è anche l’anno in cui i vigili sono spariti dalle strade e dalle piazze. Che bel ricordo gli alti vigili in Piazza Duomo a Milano. Non dovrebbero servire anche a controllare che le nostre splendide città non vengano deturpate? Tutto è molto precario, tanti dubbi, poche certezze. Noi una certezza ce l’abbiamo: avere una delle cucine migliori del mondo. Una certezza che ci viene dal passato, dalla Storia. Infatti ci sono piatti della cucina italiana famosi in tutto il mondo. E ogni piatto ha le sue radici in un borgo, in una città, in un territorio dove, ancora oggi, si possono gustare le ricette originali, preparate con ingredienti locali, secondo la migliore tradizione. La tarda primavera, con giornate piacevoli ma non ancora caldissime, è il momento ideale per andare alla scoperta di alcune delle ricette che hanno reso celebre la nostra cucina. Ma, prima o dopo aver gustato le specialità locali, si possono e si devono visitare queste città, questi borghi, queste terre per assaporare la storia da cui hanno avuto origine queste ricette di viaggio. Nei nostri piatti, nelle nostre ricette, insieme agli ingredienti, se vi soffermate, se per un attimo socchiudete gli occhi, sentirete anche il sapore della Storia. E noi a queste ricette abbiamo voluto dedicare il numero di maggio/giugno, cui seguirà luglio/agosto. Anche se alcune le abbiamo già pubblicate, le riproporremo, perchè vogliamo che appartengano alla nostra Collezione, perchè vogliamo che non vengano dimenticate,
AGG
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Sommario 3 4 6 10 12 14 16 18 26 28 30 32 34 35 36 40 42 50 4
Editoriale Sommario Mete di tarda primavera Premium Hotel Imperial di Levico Auto&Donna 500C Collection Mercedes Classe C Cabrio WeekendCar Sport Con la Porsche Cayenne in Portogallo Lamborghini Urus Maserati Levante Volkswagen Touareg Militem RAM 1500 RX Chrysler Pacifica Speciale Ricette di viaggio Lo chef Antonia Klungermann Piemonte: Orta San Giulio Lombardia: Clusone Liguria: Tellaro
52 54 56 58 60 64 66 68 70 72 74 76 78 80 83 93
Alto Adige: Chiusa Veneto: Burano Friuli: Venzone Emilia: Fiumalbo Toscana: Castiglione della Pescaia Umbria: Castiglione del Lago Marche: Moresco Lazio: Ponza Campania: Cetara Puglia: Polignano Premium Hotel Vivosa Calabria: Spilinga Sicilia: Marzamemi Sardegna: Castelsardo Trentino con la Citroen C3 Aircross In the world Le mete d’estate
DIRETTORE RESPONSABILE Raffaele D’Argenzio r.dargenzio@weekendpremium.it HANNO COLLABORATO Nicola D.Bonetti, Bianca Caputo, Emanuele D’Argenzio, Marco Fasoli, Manuela Fiorini, Luca Longinotti, Michela Melozzo, Michelle Newton, Luca Pollini, Claudio Razzini, Giancarlo Santarelli, Roberto Speranza, Silvia Terraneo, Anna Maria Terzi GRAFICA E IMPAGINAZIONE Ugo Greissing - greissing.graphics@gmail.com ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA a cura di Emanuele d’Argenzio STAMPA Mediaprint - Via Brenta 7, San Giovanni Lupatoto (VR) DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA MEPE - DISTRIBUZIONE EDITORIALE SpA, Via Bugatti15, Milano Weekend Premium è registrato presso il tribunale di Milano al N 3.del 04-01-2018. Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione vietata di testi e foto. EDIZIONI PREMIUM di D’Argenzio Raffaele Via Giovanni Prati10, 20145, Milano Tel 02.3450719 - P.I.10096950968 WEEKEND PREMIUM E’ DISTRIBUITO GRATUITAMENTE NEGLI HOTEL 5H DELLA CATENA PLANETARIA
9 – 10 giugno 2018
Castel Roncolo Bolzano
Castel Mareccio Bolzano
Castel Rafenstein Bolzano
Castel Cornedo Bolzano
Moos-Schulthaus Appiano
Viaggio nel passato Due giorni per tuffarsi nel Medioevo tra spettacoli di corte, costumi d’epoca e allestimenti in stile living history nei castelli di Bolzano e dintorni! Dame e cavalieri vi aspettano per un fine settimana indimenticabile all’insegna del divertimento e della storia.
Info: Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano T 0471 307 000, www.bolzano-bozen.it, www.eppan.com
Castel Boymont Appiano
Castel Hocheppan Appiano
PER OGNI META CI SARA’ UN PERCHÈ E’ ARRIVATA LA VOGLIA DI METTERSI IN VIAGGIO, DI FARE IL PIENO DI LUCE E CALORE. IN ATTESA CHE ARRIVI L’ESTATE, ECCO ALCUNE IDEE - DA NORD AL SUD - PER VISITARE O RIVISITARE LE NOSTRE REGIONI, PER OGNI META C’È UN PERCHÈ DA SCOPRIRE di Luca Pollini
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Altopiano di Lavarone, Forte Belvedere
Monte Zugna, Parco della Pace
WEEKEND DI QUASI ESTATE
Foto di: Massimiliano Vassura
NORD TRENTINO: PER RICORDARE LA GUERRA E RICOSTRUIRE LA PACE
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Sono poche le regioni italiane che, come il Trentino, hanno vissuto sulla propria pelle la Prima guerra mondiale. Il territorio è ricco di testimonianze: 80 forti, 19 musei dedicati, centinaia di chilometri di mulattiere e trinceramenti ne fanno un patrimonio storico straordinario. Oggi ripercorrere i sentieri tracciati dagli eserciti, entrare all’interno dei forti e nelle trincee, leggere scritti e guardare le foto e i mille oggetti esposti nei musei, fa del Trentino non solo un crocevia della storia ma anche una terra che più di ogni altra è impegnata a consolidare lo spirito di pace. La regione è attraversata dal Sentiero della Pace, un percorso turistico-escursionistico che si snoda per oltre 500 chilometri, dallo Stelvio alla Marmolada, lungo la linea del fronte
PER LE ISOLE DELLA NOBILTÀ
Il lago Maggiore è il secondo più grande d’Italia ma forse il primo per tasso di romanticismo. Per viverlo da vicino fate tappa a Stresa, sulla sponda piemontese, e da qui salpate in traghetto per le tre isole Borromee: Isola Madre, Bella e dei Pescatori (l’unica abitata). Sulla prima potrete passeggiare tra le raffina-
trentino, tra panorami mozzafiato e forti emozioni. Info www.trentinograndeguerra.it LE ALTRE • Fenestrelle nel Torinese, per la sua fortezza e per un formaggio al gusto di viole • Maniago (Pordenone) celebre per i suoi 1400 coltelli • Sassello in provincia di Savona, per vedere le sue case coloratissime • Zogno (Bergamo) per visitare le Grotte e assaggiare il Taleggio, prodotto localmente • Merano per i Giardini di Castel Trauttmansdorff, dove ci sono 80 diversi ambienti botanici per oltre 400mila piante
te collezioni botaniche di ogni parte del mondo; sulla seconda si resta incantati nelle sale dell’antico palazzo Borromeo, il cui giardino all’italiana occupa l’intera superficie dell’isola; mentre la terza è dedicata a una sosta gourmet tra i tanti ristoranti dove gustare menu a base di pesce.
Isola Madre delle Isole Borromee
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CENTRO RECANATI, PER IL PARCO DI LEOPARDI
I Parchi Letterari sono tra le più rivoluzionarie realtà culturali europee. Nascono negli anni Novanta grazie a Stanislao Nievo, pronipote dello scrittore Ippolito, che si propone di tutelare i luoghi che hanno ispirato i grandi scrittori. Oggi in Italia sono una ventina. Quello di Recanati, cittadina sui colli marchigiani, è ricco di luoghi che hanno ispiratoGiacomo Leopardi. Di fronte alla casa natale si trova la piazza del Sabato del villaggio; poco distante, nel chiostro accanto alla Chiesa di Sant’Agostino, c’è la Torre del Passero Solitario. Appena fuori dal paese, ecco il Monte Tabor, la cui cima è citata da Leopardi come Colle dell’infinito. La biblioteca-museo è ospitata al primo piano del Palazzo Leopardi, edificio abitato dalla famiglia, che tuttora vi risiede, fin dal XIII secolo.
LE ALTRE • Chiusi in provincia di Siena, sito etrusco, per vedere le grotte di Porsenna • Lama dei Peligni (Chieti) sorge nel Parco della Majella, perché è chiamato Il paese dei camosci • San Benedetto del Tronto perché dal 22 giugno apre L’Antico e le palme, mercato antiquariato famoso per la qualità che offre. • Ravenna dal 4 al 13 maggio la musica invade la città con il Ravenna Jazz • Fontanellato (Parma) perchè vale la pena perdersi nel Labirinto della Masone, il più grande dedalo di bambù del mondo
SIGILLO (PG) PER I FIORI DA ADDOBBARE E DA… MANGIARE
Domenica 3 giugno a Sigillo, piccolo centro nella Val di Ranco, in provincia di Perugia, artigiani e volontari addobbano tutto il paese in occasione della manifestazione Sigillo Infiora. In mostra decine di composizioni realizzate con erbe e fiori raccolti nel Parco del Monte Cucco e un tappeto floreale lungo oltre 3 km che percorre il centro storico. Inoltre, bar e ristoranti del luogo danno vita all’iniziativa Profumi Aromi e Sapori dell’Infiorata, dove cibi e bevande sono preparati con i fiori e le erbe del territorio.
Parco Leopardi
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WEEKEND DI QUASI ESTATE
Puglia, Porto Selvaggio
SUD DA BRINDISI A TARANTO, PER SEGUIRE I LIMITI DEL MARE NOSTRUM Dall’Adriatico allo Ionio seguendo il percorso del Sole da est a ovest: è un itinerario che si snoda tra castelli, vigne e vestigia romane. A Brindisi termina la via Appia: qui, ai tempi dei Romani, finiva l’Italia e cominciava l’Oriente. A difendere il confine dell’Impero furono costruiti due castelli, quello svevo a ridosso del centro e quello alfonsino all’imboccatura del porto. A 15 km dalla città, s’incontra il castrum di Mesagne, passato il castello di Francavilla Fontana, si raggiunge Oria scelta da Federico II come riserva di caccia. Il passato rivive nell’accampamento militare, nell’abbigliamento negli sbandieratori, nel cibo e nelle bevande offerte in occasione delle feste del paese (1-4 maggio e agosto). Si riparte percorrendo strade che attraversano i vitigni del Primitivo
verso Avetrana, dove si visita il palazzo Imperiali-Filotico. Il suo dedalo di viuzze riporta sulla via dei castelli che risale la costa frastagliata di calette col mare trasparente dove a maggio è già possibile fare il bagno. Si arriva fino a Taranto: qui, dopo una sosta alle necropoli romane e al museo archeologico (uno dei più importanti in Italia), si chiude il viaggio davanti all’ennesimo castello. SAN BIAGIO DEI PLATANI (AG) PER L’ARTE A FORMA DI PANE Tradizione e arte, musica e poesia s’incontrato a San Biagio dei Platani, nel cuore dell’Agrigentino dove fino al 6 maggio c’è la Festa degli Archi di Pasqua, manifestazione antica legata ai prodotti della terra. Il centro è adornato da sculture di pane, simbolo dell’abbondanza.
LE ALTRE • Ragusa per un’immersione di cultura: il 16 giugno si apre la rassegna letteraria A tutto volume • Sant’Anastasia in provincia di Napoli, per gustare l’albicocca vesuviana • Amantea per una sosta nella spiaggia più bella della Calabria - una delle più belle d’Italia - e assaggiare il buccunotto, dolce locale. • Valsinni (Matera) nel Parco nazionale del Pollino - l’area protetta più estesa d’Italia - per visitare il Castello.
Castello di Mesagne
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PREMIUM HOTEL
ALL’IMPERIAL DI LEVICO TERME, RELAX E NATURA
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GRAN HOTEL IMPERIAL
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n fascino antico che rivive tra le stanze, gli arredi d’epoca, il giardino storico e un’atmosfera d’altri tempi. Siamo al Grand Hotel Imperial di Levico Terme, a pochi chilometri da Trento, riaperto il 10 marzo 2016 con la nuova gestione tedesca della Fidelity Hotels & Resorts è tornato a risplendere del suo fascino…asburgico. La sua storia, infatti, va di pari passo con quella della dinastia austro-ungarica, che ne aveva fatto la sua residenza estiva già nel 1900. Oggi, le 81 stanze, alcune delle quali provviste di terrazzi e balconi, sono arredate ancora con mobili d’epoca. Fiore all’occhiello è la Suite Sissi, una stanza davvero “principesca”, con un magnifico affresco che impreziosisce gli archi del soffitto, eleganti poltrone, comodini in stile, tendaggi “nobili” e biancheria “imperiale”: La grande sala da pranzo del ristorante è collocata nello stesso salone dove venivano accolti gli ospiti della famiglia imperiale più di un secolo fa. Il menù poi, esalta l’antica e ricca tradizione culinaria trentina e quella dell’impero austro ungarico, che si riflette, per esempio, nei dolci, come il delizioso strudel di mele. Dalle montagne arrivano i deliziosi formaggi di malga, tra cui il Trentingrana e la Spressa delle Giudicarie, a cui abbinare le salsicce trentine, come la “carne salada”. Il tutto accompagnato dalle squisite grappe regionali. La carta dei vini permette poi di scegliere, sotto l’attenta guida del maître, il vino più indicato tra le centinaia di etichette prestigiose, dell’antica tradizione vinicola trentina, ma anche provenienti da aree di produzione assai pregiate. LA MAGIA CURATIVA DELL’ACQUA TERMALE Il Grand Hotel Imperial utilizza per le terapie e i trattamenti wellness le acque termali delle fonti di Levico e di Vetriolo che sgorgano a 1600 metri di altezza, dal cuore del Monte Fronte, nella catena del Lagorai. Il loro impiego avviene sotto controllo medico, attraverso la balneoterapia, impacchi di fango termale e inalazioni. Bagni termali e massaggi contribuiscono ad aumentare il benessere generale. Al Grand Hotel Imperial ci si può, infatti, semplicemente rilassare in piscina, nell’idromassaggio, nella sauna e nel bagno turco, oppure nella sala relax, coccolati da bevande rinfrescanti e tisane. Vengono effettuati anche trattamenti di bellezza viso e corpo personalizzati. I massaggi, vengono effettuati in alcune confortevoli cabine dotate di vasca da bagno privata e lettino. UN PARCO “PRINCIPESCO” PER LA FOREST THERAPY Il giardino è stato progettato, insieme alla residenza, alla fine del XIX secolo dall’architetto Georg Ziehl di Norimberga su una superficie di 15 ettari. In stile inglese, include alberi di pregio, tra cui una sequoia secolare, ampi spazi verdi e una rete di sentieri. Con il tempo, dai vivai austriaci sono arrivati anche abeti, aceri caucasici, ginkgo biloba e così via. Con il cambio delle stagioni, si assiste alla fioritura dei lillà profumati e giacinti, ortensie, tulipani e rose. Il percorso che costeggia il lago di Levico per qualche chilometro può essere definito una bathing forest therapy. Secondo una ricerca condotta in Giappone, infatti, camminare in silenzio nella natura, in compagnia solo dei suoni del bosco e dei suoi profumi ha effetti benefici sulla salute. In particolar modo, riduce lo stress, rinforza le difese immunitarie, abbassa la pressione, rallenta i battiti cardiaci e riduce l’ansia.
Grand Hotel Imperial Levico TermeHHHH Via Silva Domini 1, Levico Terme (TN) - Tel 0461/700512 www.hotel-imperial-levico.com 11
AUTOeDONNA
FIAT 500 COLLEZIONE, I COLORI DELL’ELEGANZA ra i numerosi modelli presentati al salone di Ginevra 2018, la Fiat 500 Collezione sarà certamente un’auto apprezzata dal pubblico femminile. Del resto le donne hanno premiato da diversi anni con alte quote di vendite la 500 in generale. Questa nuova serie speciale ammicca ancora di più al mondo della moda e offre numerosi dettagli di stile di un certo pregio. Quindi la Collezione rinnova l’ormai classica sfida con i modelli che più incontrano il favore di questa sempre più importante fascia di clientela: su tutte, Lancia Ypsilon e Mini. La Fiat 500 Collezione è indubbiamente e inconfondibilmente una 500. Quindi ne conserva i tratti che hanno decretato la sua fortuna: un design ampiamente e platealmente ispirato alla 500 storica, interni giovani e personalizzabili, dimensioni compatte, meccanica affidabile e semplice, prezzi accessibili. Soprattutto, quell’aria “simpatica” anch’essa ereditata dal modello degli anni Cinquanta che completò la motorizzazione dell’Italia. La Collezione preme l’acceleratore sui colori. Tra le livree bicolore disponibili per la carrozzeria troviamo nomi fantasiosi come “Primavera” (bianco e grigio), “Acquamarina” (bianco e verde), “Avorio Taormina” “Bianco Gelato” e “Blu dipinto di Blu”. Altri segni distintivi all’esterno sono il logo cromato in carattere corsivo sul portellone e la linea “di bellezza” sulle fiancate. Di serie i 12
cerchi in lega da 16 pollici. Quindi la Fiat 500 Collezione è variopinta, sì, ma improntata all’eleganza sobria, non alla vistosità esagerata. D’altra parte, chi è realmente elegante cattura naturalmente l’attenzione senza artifici esibizionisti. Allora anche gli interni seguono la stessa filosofia, richiamando le tinte esterne, in particolare sulla plancia: sarà ad esempio bianca per la carrozzeria Primavera e verde per l’Acquamarina. L’accostamento bicolore prosegue nei sedili, dove la seduta è grigia a strisce e la sommità avorio; il logo 500 è ricamato all’altezza delle spalle. Invece il logo Collezione è ricamato sui tappetini. Non si vive di solo look, questa è pur sempre un’automobile. Sono disponibili tutte le funzioni di connettività che vanno per la maggiore; il sistema optional Uconnect HD Live, su schermo da 7 pollici, integra Apple CarPlay e Android Auto. A richiesta si può avere anche il nabigatore TomTom o l’impianto audio Beats. Per quanto riguarda la meccanica, ci sono praticamente tutti i motori della gamma, a benzina, diesel o GPL, potenze da 69 a 95 cavalli, anche con cambio automatico. La Fiat 500 Collezione è ordinabile da marzo. I prezzi di listino chiavi in mano per la berlina vanno da 16.450 a 18.950 euro. Per la cabrio (500C) si va da 19.950 a 22.450 euro.
WEEKENDCAR ESTATE
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SPECIALE: WEEKENDCAR ESTATE
MERCEDES CLASSE C CABRIOLET, ARIA NUOVA PER I WEEKEND ESTIVI
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MERCEDES CLASSE C CABRIOLET
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a Mercedes Classe C Cabriolet, insieme alla sorella chiusa Coupé, segue il rinnovamento avviato con berlina e station wagon, mostrato al recente salone di Ginevra. Si tratta di un restyling, quindi i ritocchi stilistici si sommano agli aggiornamenti elettronici e meccanici. Arriverà nei concessionari a luglio, proprio in tempo per le vacanze estive. Perché una gita all’aria aperta in una Mercedes è sempre un eccellente modo di passare il weekend, sia esso al mare, in montagna, campagna o collina. Partendo dal design, la Mercedes Classe C Cabriolet concentra le novità all’anteriore su fari, paraurti e mascherina del radiatore. Ottimo tocco di raffinatezza per le luci a LED High Performance, completamente ridisegnate. Ad esse si possono accompagnare gli abbaglianti, sempre a LED, a lunga profondità e dal fascio intelligente, per non accecare chi arriva dall’altra parte. Dello stesso tenore gli interventi alla coda, quindi anche qui è stata rinnovata la grafica dei fanali, così come la forma di prese d’aria ed elementi cromati. Arrivano inoltre nuove tinte per la carrozzeria, particolari tonalità di grigio e argento.Gli interni sono raffinati e sportiveggianti. Entrano in gamma nuovi tipi di legno per le decorazioni, come noce marrone o quercia antracite a poro aperto. La capote si può azionare anche tramite il telecomando. La strumentazione può essere, a richiesta, completamente digitale. Per il massimo lusso c’è l’optional dei programmi Energizing, cioè particolari combinazioni di climatizzazione, funzioni massaggio, luci e musica. L’infotainment, le comunicazioni e
i sistemi di assistenza alla guida arrivano pari pari dall’ultima Classe E.
MOTORI: ARRIVA L’IBRIDO LEGGERO
La principale novità meccanica della nuova Mercedes Classe C Cabriolet riguarda l’arrivo dei nuovi motori a benzina con sistema mild hybrid. La C 200 viene dotata quindi della funzione EQ Boost. Un piccolo motore elettrico da 10 kW (14 cavalli), alimentato da una batteria a 48 volt, assiste il propulsore a benzina (2.0 quattro cilindri da 184 cavalli) in partenza e accelerazione, per compensare il ritardo di risposta del turbocompressore nelle fasi iniziali del funzionamento, cioè prima che i gas di scarico consentano la piena pressione di sovralimentazione. Il motore elettrico integra anche alternatore e starter; inoltre, in fase di decelerazione e frenata funge da generatore di energia elettrica per ricaricare la batteria. Tutto questo consente interessanti risparmi di benzina. Le emissioni inquinanti sono ulteriormente diminuite grazie all’adozione del filtro antiparticolato per motori a benzina. Interessante nella Mercedes Classe C Cabriolet anche l’ultima generazione del motore diesel, sulla C 220 d. La cilindrata è stata ridotta (ora è poco meno di due litri) ma la potenza è aumentata e i consumi sono diminuiti grazie ad una generale riprogettazione. Potenza di 194 cavalli e coppia massima di 400 Newton metri fin da 1.600 giri. Al top di gamma troviamo la potentissima Mercedes AMG C 43. Motore V6 3.0 da 390 cavalli e trazione integrale per pure emozioni sportive. 15
SPECIALE: WEEKENDCAR ESTATE
MERCEDES AMG GT 4 PORTE LUSSO VELOCISSIMO Una coupé che strizza l’occhio alle berline: ecco la Mercedes AMG GT 4 porte. Spazio per due persone anche dietro, lusso sportivo di altissima classe e prestazioni ai vertici. Ci sarà anche la possibilità di scegliere, infatti saranno tre le versioni disponibili. La GT 53 si differenzia dalle altre per l’uso di una sofisticata alimentazione ibrida plug-in. Accanto al propulsore a benzina a sei cilindri in linea 3.0 si affianca un motore elettrico che porta la potenza di sistema a 435 cavalli. Inoltre la sovralimentazione è assistita da un compressore elettrico che interviene prima del turbo, in modo da azzerare i ritardi di risposta. Prestazioni: 285 Km/h di velocità massima e 4,5 secondi sullo scatto 0-100. La GT 63 passa al tradizionale V8 4.0 biturbo, qui configurato per 585 cavalli e 800 Newton metri. Qui raggiungiamo 310 Km/h e 3,4 secondi in accelerazione. Al top di gamma troviamo la G 63 S, dove la potenza sale al livello di 639 cavalli e 900 Newton metri, sufficienti a raggiungere 315 Km/h e 3,2 secondi in accelerazione 0-100. 16
SUPERSPORTIVE DA SOGNO
PORSCHE 911 GT3 RS ASPIRATA SUPREMA Di Emanuele d’Argenzio
Difficile fare di meglio con un motore a sei cilindri 4.0 aspirato. Nella sua nuova versione la Porsche 911 GT3 RS piazza la bellezza di 520 cavalli. Questa vettura è una sportiva estrema, nata dalla pista e concepita soprattutto per l’uso in circuito. Del resto l’enorme ala posteriore fissa parla da sola. Alleggerita e pronta per dare battaglia, questa favolosa vettura raggiunge 312 Km/h e accelera da 0 a 100 in 3,2 secondi. Design da cattiva che bada al sodo. Per chi fa sul serio, c’è anche il pacchetto Clubsport, disponibile senza sovrapprezzo, che include cinture a sei punti, roll-bar ed estintore. E’ una Porsche, nasce per correre. Al prezzo di 201.378 euro.
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VALLE DEL DOURO (PORTOGALLO)
Di Taken by User:Olegivvit. - Opera propria, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=888598
LA CITTÀ DI PORTO, ALLA FOCE DEL FIUME DOURO, È LA PORTA PER LA VALLATA OMONIMA, DOVE LA TRADIZIONE VINICOLA È FAMOSA AL PUNTO D’AVER RESO LA ZONA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ UNESCO. PAESAGGI E SALISCENDI, STRADE E VIGNETI, ESPLORATI GUIDANDO LA NUOVA CAYENNE, TRA LUSSO, QUALITÀ E PRESTAZIONI, CON PAESAGGI MOZZAFIATO
Porto Lisbona
La citta di Porto, con ponte Dom Luis
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l paesaggio del Portogallo ha mille anime, che variano dal sud al nord, dalle coste alle città, alle vallate e alle colline. Verso la zona settentrionale, Porto vive una nuova giovinezza, con la spinta del turismo enologico e dai collegamenti low-cost: l’aeroporto cittadino è una struttura nuova e dimensionata allo sviluppo. Realizzata con sostanziosi contributi europei, rende la regione raggiungibile facilmente da mezzo continente: c’è persino un volo Ryanair Bordeux-Porto, per bere senza fine. Meta di turismo raffinato e di gusto, che raramente si ferFoto di: Rui Morais de Sousa
CON PORSCHE CAYENNE di NICOLA D. BONETTI foto PAULO LOPES
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VALLE DEL DOURO (PORTOGALLO)
ma in città, dedicando magari solo una mezza giornata alla visita della “citade invicta” sulla sponda settentrionale del fiume Douro. Inizio di una vallata dove invece ci siamo diretti, anche noi come
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molti interessati alla particolarità paesaggistica ed enologica, all’origine del “vinho do Porto”. TURISMO CON STILE Per questo viaggio lungo la Valle del Douro, regione ricca di bellezza e storia naturale e architettonica, abbiamo scelto una vettura importante, la nuovissima Porsche Cayenne, silenziosa e sicura, dinamica e capiente (non solo bagagli, anche per le casse di vino), e libera di muoversi su strada e fuori, indifferentemente. Perché, come scopriremo, le gite tra i vigneti permettono scorci diversamente impensabili, e non tutte le auto sono in grado di arrampicarsi né destreggiarsi lungo simili pendenze. Perché per la coltivazione di vini tanto particolari – e non solo del Porto, l’enologia della regione è in continuo svi-
luppo – è stato necessario sfruttare ogni metro di terreno con giacitura favorevole, terrazzando i pendii con le lastre di una sorta di ardesia, la pietra più diffusa a livello locale. Strutturazione del territorio che ha contribuito e rendere ancor più particolare il paesaggio, già affascinante per la sinuosità del Douro e dei suoi affluenti, con maestosità di queste colline e montagne curate come giardini. GUIDANDO CON CLASSE Comfort e scorrevolezza, sicurezza e silenzio: le prestazioni, naturalmente ci sono, da apprezzare lungo la autostrade poco frequentate e tracciate per esaltare la guida, fino alle strade che scendono e risalgono in versanti lungo il fiume Douro – i dislivelli raggiungono anche i quattrocento metri – in un ambiente che
CON PORSCHE CAYENNE
Crociera sul fiume Douro, fra le alte coste con i vigneti che producono il famoso vino Porto
Foto di: Jose Manuel
Piazza di Porto e sala del Palazzo della Borsa
Foto di: Antonio Sacchetti
Foto di: Paulo Pacheco
Wine Hotel Quinta do Vallado
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VALLE DEL DOURO (PORTOGALLO)
sembra intatto da secoli. Salvo rivelare all’improvviso cantine e resort d’autore, tanto futuribili quanto inseriti nell’ambiente rispettando il paesaggio. Che scorre ovattato attorno alla Cayenne S: la nuova è biturbo, e unisce una spinta impressionante alla capacità di veleggiare silenziosa, sfoderando però la grande agilità delle ruote posteriori sterzanti, che entusiasmano tra tornanti e nelle viuzze dei villaggi, dove il tempo sembra essersi fermato. Se poi ci fosse da effettuare un sorpasso deciso, basta premere il pulsante sulla parte bassa del volante: per venti secondi – con il “count-down” in vista sul cruscotto - l’auto è regola-
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ta per la massima grinta. Tornando poi rilassante e turistica, apprezzando gli interni, del tutto nuovi, con eccellente accoglienza e funzionalità dei comandi, viaggiando con sensazioni tipiche delle vetture Porsche. UN’AREA PARTICOLARE Al pari di altre aree vocate all’enologia, la regione del Douro ha una propria “Strada del Vino di Porto” con segnaletica turistica che ne suggerisce il percorso. La regione vinicola del Douro ha una superficie totale di circa 250mila ettari, tra i confini ovest e est con 40mila ettari occupati da vigneti. Divisa in tre sotto-
regioni, ciascuna con il proprio microclima e peculiarità che si riflettono sulla tipologia dei vini, resi speciali dall’inverno inverni freddi e umido (ma non come da noi) alternato all’estate calda e secca. Il Douro è quasi certamente la più antica regione del mondo ufficialmente delimitata per i vini. E la presenza operosa dell’uomo nei secoli permette di ammirare questo incredibile e unico paesaggio di vigneti e tenute. Non solo vino: architettura rurale e nobiliare, l’artigianato locale come cestini tradizionali, arazzi e ciotole in ceramica nera. E la cucina locale. Per una vacanza indimenticabile.
CON PORSCHE CAYENNE Vigneti sul corso del Douro
Ceramiche artistiche nella stazione di Pinhao
Foto di: Jose Manuel
Foto di: Antonio Sacchetti
Hotel Vintage House a Pinhao
DOVE DORMIRE E MANGIARE THE VINTAGE HOUSE HOTEL Ci sono luoghi che entrano nel subcosciente: passando tempo fa da Pinhão, volevamo tornare per fermarci in questo hotel. Qualche mese, ed eccoci alla Vintage House: semplice, funzionale, elegante, essenziale. C’è tutto quello che occorre: in più, il fascino della costruzione lungo il fiume accanto al ponte in ferro, della piscina, delle persone di servizio cortesi e sorridenti. Della cucina eccellente, creativa ma con radici locali, e della cantina, con vini a prezzi (anche da asporto) quasi incredibili. Da degustare con
le competenti e appassionate spiegazioni della sommellier. Rua António Manuel Saraiva P-5085-034 Pinhão, Douro, Portugal Tel. + 351.254.730.230 www.vintagehousehotel.com DOVE DORMIRE E BERE QUINTA DO VALLADO Un balcone sulla vallata, con vista spettacolare sul fiume Corgoe sul principale Douro, in zona protetta e riservata. Questo fine Wine Hotel ha radici profonde: l’azienda vinicola nasce nel 1716, fondata
daDona Antónia Adelaide Ferreiraè tuttora dei discendenti, noti per la produzione e commercializzazione dei vini di Porto, con marchio Ferreira Port House. Alle costruzioni storiche e classiche aggiunge una struttura nuova e avveniristica, dalla cantina all’hotel, costruito in ardesia, pietra locale. Tredici camere e suite, piscina e relax incomparabile. Come i vini da degustare. VilarinhodosFreires P-5050-364 Peso da Régua, Douro, Portugal Tel. + 351.254.318.081 Mob. +351.938.611.492 www.quintadovallado.com 23
VALLE DEL DOURO (PORTOGALLO)
Sala da pranzo del Wine Hotel Quinta do Vallado
LA NUOVA CAYENNE
Tutta nuova, la terza generazione dopo la fortunate serie precedenti con 770mila esemplari venduti nel mondo e trentamila in Italia, rilancia forte di contenuti e tecnologie avanzate, con alcuni particolari in prima mondiale assoluta o per la categoria. Senza stravolgere troppo la linea che, come sempre, dissimula le dimensioni importanti (siamo vicini ai cinque metri, ormai: è più lunga di 63 mm) al colpo d’occhio ma soprattutto alla guida. Perché Cayenne è sempre stata una sportiva degna del marchio, oltre a una 4x4 con elevata (e per molti insospettata) mobilità. L’ultima generazione introduce i dischi dei freni rivestiti in carburo di tungsteno (riconoscibili per le pinze bianche: sporcano meno con la riduzione delle polveri generate), lo spoiler in fondo al tetto attivo con funzione di freno aerodinamico e l’asse posteriore sterzante. Design dinamico e raffinato, ben inserito nello stile della gamma Porsche, dalle grandi grigliature anteriori alla fincata filante, alla coda con luci led raccordate con un’unica striscia luminosa. Costruita sul pianale comune alle suv Bentley e Audi d’altissima gamma, Cayenne è alleggerita (fino a 65 kg in meno) per l’ampio uso di alluminio e lo studio delle strutture. 24
Compagna di viaggio Motori a sei e otto cilindri,tutti turbo, più potenti, nuovo il cambio Tiptronic S a otto rapporti, nuovi i sistemi di gestione della dinamica e delle assistenze alla guida, ma non basta: Cayenne esibisce una nuova logica di visualizzazione e azionamento dei comandi, con connettività sempre più spinta anche ai fini della sicurezza. Tre i modelli attualmentein gamma: Cayenne, spinta dal sei cilindri turbo con 340 cavalli, al prezzo di 80.030 euro, Cayenne S (sei cilindri biturbo) da 440 CV a 97.598 e Cayenne Turbo, otto cilindri da 550 CV a 145.666 euro. www.porsche.it
CON PORSCHE CAYENNE
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CARRÉ DI AGNELLO Nel ristorante del Vintage House Hotel abbiamo degustato involtini di anatra confit con salsa di agrumi, merluzzo nel letto di Gomes de Sà con peperoni arrostiti e mais verde. Ma ci ha colpiti la delicatezza del carré di agnello al latte con patate grattugiate, fagiolini e lenticchie e salsa all’anice. INGREDIENTI PER SEI PERSONE 1 kg carré d’agnello, 500 g patate, 200 g di fagiolini, 200 g di lenticchie piccole, 100 g pangrattato, 1 spicchio d’aglio, olio extra vergine di oliva, timo-rosmarino-salvia freschi, sale, pepe. Per la salsa: 2 cucchiai di frutti di anice stellato, un cucchiaio di liquore all’anice.
PROCEDIMENTO Dorare i carré di agnello,preventivamente massaggiati con sale e pepe, in padella unta d’olio, almeno cinque minuti per lato. Nel frattempo tritate gli aromi e l’aglio. Fate lessare a metà cottura le patate, separatamente i fagiolini, e le lenticchie. Disporre i carré nella teglia, ricoprendoli degli aromi tritati: 20 minuti in forno preriscaldato a 180°. Su un’altra teglia disponete la patate grattugiate, spolveratele di pangrattato e aromi. Quindi aggiungete i legumi accanto ai carré negli ultimi dieci minuti. Servire l’agnello adagiato sulla patate, con i legumi attorno e un cucchiaio di salsa all’anice.
PORSCHE CAYENNE S Dimensioni Potenza Coppia Velocità massima 0-100 km/h Consumo medio Emissioni di CO2
492/198/170 cm 440 CV da 5.700 giri 580 Nm da 1.800 giri 265 km/h 5,2 secondi 9,4 l/100 km (10,6 km/l) 213 g/km
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SPECIALE: WEEKENDCAR ESTATE
DALL’ITALIA ALLA CONQUISTA DEL MONDO LAMBORGHINI URUS Tipo motore - cilindrata V8 biturbo - 3.996 cm3 Potenza 478 kw (650 cv) da 6.000 giri Coppia 850 nm da 2.250-4.500 giri Cambio - Trazione Automatico 8 marce – Integrale Velocità max. 305 Km/h 0/100 km/h 3,6 sec Consumo medio 8,1 km/l Emissioni di CO2 279 g/km Dimensioni (LxLxA) 5.112 cm x 2.016 cm x 1.638 cm Passo 3.003 cm Peso 2.197 kg Prezzo 207.999 €
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LAMBORGHINI URUS
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l super SUV Lamborghini Urus fa sensazione da ben prima che venisse prodotto. Perché, a parte l’episodio della seconda metà degli anni ‘80 con la LM002, che era un fuoristrada classico, mai la casa di Sant’Agata Bolognese aveva costruito un SUV. Dopo l’esordio sotto i riflettori dello scorso dicembre, quando look e specifiche avevano impressionato gli addetti ai lavori, la Urus ha trascorso l’inverno in giro per il mondo per mostrarsi ai potenziali e facoltosi clienti. Parliamo di un vero e proprio giro del mondo, terminato con successo nei giorni scorsi. La Lamborghini Urus è già, a giudicare dalle caratteristiche tecniche, il SUV più veloce del mondo, più delle cugine Bentley Bentayga e Porsche Cayenne, più di Mercedes AMG GLS 63 e Range Rover Sport SVR. Quindi un bel record in partenza. L’altro primato, di comunicazione se non di tecnica, è appunto questo giro del mondo, che ha toccato 114 città dislocate in tutto l’emisfero: Roma, Mosca, Londra, Parigi, Hollywood, Dubai e tante altre. Il tutto in soli quattro mesi, coinvolgendo oltre 8.500 persone tra clienti, celebrità, media e appassionati. Insomma, un altro primato. Giusto in tempo per salutare l’arrivo effettivo del modello sul mercato, al prezzo per l’Italia di 207.999 euro. Importante, l’euro di resto per un assegno di 208mila. I numeri sono sempre importanti, perché dicono tutto senza perdere tempo. Il motore della Lamborghini Urus non è il tradizionale aspirato V12 della Aventador o il V10 della Huracàn. Deriva bensì dal propulsore Audi-Porsche V8 4.0 biturbo. Ma l’importazione finisce qui, perché gli ingegneri di Sant’Agata lo hanno messo a punto in modo talmente efficace da farlo diventare un vero e proprio motore Lamborghini. Infatti, a differenza degli altri modelli nel gruppo Volkswagen che lo montano, sulla Urus i cavalli sono arrivati a ben 650, insieme ad una coppia massima di 850 Newton metri. Avendo poi la vettura (che è lunga ben 5.112 mm) una massa a secco di soli 2.197 Kg, il rapporto peso/potenza di soli 3,38 Kg/Cv porta questa vettura al vertice della categoria anche in questo elemento. Le prestazioni classiche sono da vera Lamborghini: accelerazione 0-100 in 3,6 secondi e velocità massima di 305 Km/h; meglio di tutti gli altri SUV, appunto. Vi risparmiamo gli altri dettagli su sospensioni, telaio e freni (si ferma da 100 Km/h in soli 33,7 metri, decisamente ragguardevole). Segnaliamo solo il “Tamburo” collocato nella consolle centrale; è il selettore delle modalità di guida, ben sei, di cui tre specifiche per l’uso in fuoristrada. Insomma, un record dopo l’altro. Se la meccanica è un po’ tedesca, il design e gli interni della Lamborghini Urus riflettono tutta la maestria italiana. Le forme esterne sono quelle di una coupé rialzata, molto aggressiva e vistosa. I fari ricordano Aventador e Huracan. Aerodinamica intensa, non mancano né il fondo carenato né l’estrattore posteriore di grandi dimensioni, nonché l’alettone posteriore mobile. Gli interni sono concepiti per ospitare cinque persone, al posteriore c’è il divanetto frazionabile ma si può scegliere l’optional dei due sedili singoli. La plancia è un omaggio stilistico alla LM002, l’esperimento di fuoristrada Lamborghini di tanti anni fa. La consolle è dominata, come detto, dal Tamburo. Tutto in questa vettura esprime lusso e sportività ai massimi livelli. 27
SPECIALE: WEEKENDCAR ESTATE
MASERATI LEVANTE TROFEO, IL V8 SI SCATENA
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MASERATI LEVANTE
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uando il gran turismo diventa ancora più grande troviamo le edizioni speciali. La Maserati Levante Trofeo aggiunge un ordine di grandezza all’esclusività di un SUV già originariamente esclusivo. Per il momento questa serie limitata è dedicata al mercato nordamericano, tuttavia non è escluso che successivamente arrivi anche in Europa. Per weekend dove pochi possono osare. La Maserati Levante Trofeo ha visto la luce al salone di New York. Il suo tratto distintivoè il motore, ancora più del solito. Perché qui troviamo un V8 3.8 biturbo che regala un’autentica esplosione di potenza. Tranquilli, non scoppia. Ma vi sparerà sulla luna, grazie ai suoi 590 cavalli, corredati da una coppia massima di 730 Newton metri. Ulteriore garanzia della sportività estrema di questo propulsore è il luogo di produzione: Made in Maranello, perché viene assemblato nella fabbrica della Ferrari. Allora diamo i numeri: accelerazione 0-100 in 3,9 secondi e velocità massima oltre 300 Km/h; quanto oltre, non si sa. Tutto il resto della meccanica è stato adeguato per questo impressionante aumento di potenza (il V6 della serie regolare si ferma a 430 cavalli). Dalle sospensioni alla trasmissione, passando dai freni (solo 34,5 metri lo spazio di arresto da 100 Km/h, come le migliori berline), includendo anche interventi alla scocca.
Segnaliamo la nuova modalità di guida Corsa, non poteva chiamarsi altrimenti, in cui campeggia anche il Launch Control.
DESIGN ENERGETICO E INTERNI DAL LUSSO SOPRAFFINO
Il design della Maserati Levante Trofeo esalta l’aggressività tipica di un veicolo di questo livello, senza tuttavia dimenticare quell’eleganza che da sempre costituisce il marchio di fabbrica di ogni Maserati. Quindi pochi sapienti ritocchi, senza strafare: due alette aerodinamiche sulle prese d’aria anteriori, uno splitter, minigonne, estrattore al posteriore, prese d’aria sul cofano. Poi proiettori full LED adattivi, finitura Black Piano per i doppi listelli verticali sulla calandra e la “saetta” sul montante posteriore che da sempre rappresenta il logo delle Maserati Trofeo. Per quanto riguarda gli interni, la Maserati Levante Trofeo sfoggia un’eleganza assoluta, un lusso sopraffino. I sedili sono sportivi ma rivestiti in pelle naturale pieno fiore (nei colori nero, rosso e cuoio). Il contrasto tra classico e moderno arriva dagli inserti in fibra di carbonio. Al centro della plancia l’imperdibile e tradizionale orologio Maserati. Infine, per sottolineare l’esclusività, ogni consolle centrale integrerà una targhetta col nome del proprietario.
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NUOVO VOLKSWAGEN TOUAREG LA GRANDE AVVENTURA
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VOLKSWAGEN TOUAREG
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l nuovo SUV Volkswagen Touareg si è mostrato al mondo a Pechino. Esso diventa sostanzialmente l’ammiraglia della casa tedesca. Il nuovo Touareg è ricco di tecnologia e assume un design più dinamico; diventa anche più leggero e con un bagagliaio più capiente. Resta un veicolo di grandi dimensioni e potenzialità, ottimo per weekend ovunque la vostra fantasia voglia condurvi; che siano viaggi brevi o molto lunghi, sull’asfalto o in fuoristrada, non importa: lui saprà portarvi dappertutto in scioltezza, in coppia o con l’intera famiglia. Il nuovo Volkswagen Touareg si allinea alla terza generazione portandosi dietro un successo commerciale di alto livello: circa un milione di esemplari, risultato non da poco considerando la fascia di mercato premium a cui appartiene. Come si evolve il suo design per restare al passo coi tempi? Le sue dimensioni variano leggermente, la carrozzeria è di poco più lunga (4.878 mm, +77), larga (1.984 mm, +44) e bassa (1.702 mm, -7). Ciò significa che le proporzioni diventano più slanciate e sportiveggianti. All’anteriore spicca la calandra cromata che guida l’occhio verso i fari dal rinnovato sistema a LED. Le fiancate ci ricordano che questo è un SUV, in particolare osservando i grossi passaruota (cerchi da 18 a 21 pollici); la coda sottolinea l’imponenza d’inseme della vettura. Negli interni domina il nuovo Innovision Cockpit, cioè una postazione di guida completamente ridisegnata e digitale al massimo. Troviamo il cruscotto con display da 12 pollici e la zona multimediale al centro su schermo touch addirittura da 15 pollici. Qui si comandano tutte le funzioni della vettura, intrattenimento, comunicazioni e regolazioni. Touareg è inoltre sempre connesso, grazie alla SIM dedicata. Da un punto di vista estetico vediamo una grande cura e completezza. Inserti in legno a pori aperti, pelle conciata al vegetale, dettagli in alluminio e cromo; i sedili naturalmente dispongono di regolazione elettrica e, come optional, funzioni di massaggio. I sedili posteriori scorrono di 160 mm e s’inclinano di 21 gradi per sfruttare ancora meglio lo spazio. Per quanto riguarda il bagagliaio, la capacità è aumentata di 113 litri, arrivando ora a 810 litri in configurazione cinque posti.
ASSISTENZA ALLA GUIDA: IL NUOVO TOUAREG CI VEDE ANCHE DI NOTTE
Cominciamo dai sistemi di assistenza alla guida, perché nel nuovo Touareg sono parecchi, da vera ammiraglia che si rispetti. Evidenziamo innanzitutto il dispositivo di visione notturna, per la prima volta in una Volkswagen. Una telecamera frontale ad infrarossi rileva l’impronta termica (appunto, la radiazione infrarossa) degli esseri viventi, quindi sia persone che animali, trasmettendo l’immagine in bianco e nero sul cruscotto digitale ed evidenziando le sagome in giallo o rosso a seconda del rischio di collisione. In caso di pericolo viene emesso un allarme e precaricati i freni, pronti ad intervenire automaticamente con la frenata d’emergenza in assenza di risposta da parte del guidatore. Troviamo poi tutti i sistemi noti fra quelli più avanzati: ad esempio frenata automatica d’emergenza urbana con riconoscimento pedoni, frenata multipla anticollisione, riconoscimento segnaletica, mantenimento corsia, rilevamento stanchezza, assistenza agli incroci. Non mancano nemmeno il parcheggio semiautomatico e l’assistenza alle manovre con rimorchio. Molto importanti anche i fari a matrice di LED, estremamente sofisticati.
MOTORI E CARATTERISTICHE TECNICHE
Sul mercato europeo le motorizzazioni disponibili al lancio, previsto a primavera inoltrata, saranno due turbodiesel TDI V6 da 231 e 286 cavalli, affiancati da un V6 a benzina da 340 cavalli. Successivamente, data ancora da definire, arriverà anche una versione ibrida plug-in da 367 cavalli. Previsto anche un V8 a benzina. Il cuore della trasmissione del nuovo Touareg è naturalmente la trazione integrale 4Motion, abbinata ad un cambio automatico ad 8 rapporti. Il differenziale centrale è autobloccante, la coppia viene ripartita tra i due assi automaticamente (fino al 70% davanti o all’80% dietro). Sono disponibili parecchie modalità di guida: cinque per l’asfalto e altri cinque per il fuoristrada. Per chi vuole andare oltre, c’è il pacchetto offroad optional che aggiunge ulteriori profili di guida e protezioni adatte quasi alla Dakar (che peraltro il Touareg vinse tre volte). Non dimentichiamo le sospensioni pneumatiche, capaci di aumentare la profondità di guado fino a 570 mm. Per quanto riguarda il corpo vettura, segnaliamo i 106 Kg in meno, grazie alla carrozzeria in alluminio e acciaio. 31
SPECIALE: WEEKENDCAR ESTATE
MILITEM RAM 1500 RX, L’ AMERICANO
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MILITEM RAM 1500 RX
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ilitem è un brand italiano nuovo, un marchio registrato creato dal gruppo Cavauto, concessionario e importatore monzese di auto Made in USA fin dai primi anni ‘80. L’origine del nome è latina, significa condottiero. Di cosa si tratta? L’idea è trasformare prestigiosi veicoli americani in mezzi più consoni ai gusti europei, italiani in particolare A cosa serve un pick-up? Ad esempio, trasportare una vasta quantità di materiali e attrezzature per il proprio hobby preferito (motociclismo, caccia, pesca, camping, eccetera). Un pick-up molto particolare come il Militem Ram 1500 RX fa tutto questo e oltre, però in grande stile. E’ una versione di lusso, appositamente trasformata e omologata, derivata dal modello prodotto dalla Dodge, già premium di suo. Potenza e coppia da panico, imponenza, personalità, alta raffinatezza negli interni e un suono da GT. Dimenticavamo, va a gas senza perdere nemmeno un cavallo. Lo abbiamo guidato in giro per la Brianza. Saliteci e provate il brivido americano (ma con eleganza italiana). IL MILITEM RAM 1500 RX E’ GROSSO MA... L’obiezione più diffusa nei confronti dei grossi veicoli americani è: sono pensati per le loro strade, larghe e dritte. E’ vero solo in parte. Certo, gli spazi americani non sono paragonabili ai nostri. Tuttavia, anche nelle nostre vetuste e anguste (e malandate) stradine circolano veicoli molto grossi, come furgoni, camion e camioncini. Se invece decidiamo di fare il confronto con le auto, vogliamo parlare dei SUV? Qualche numero: il Militem Ram 1500 RX, lungo 5.817 mm, ha una massa a vuoto (con i liquidi ma senza conducente) di 2.700 kg. Audi Q7 V8 ibrido, 2.445 kg; BMW X6 M, 2.265 kg; Range Rover PHEV, 2.528 kg; Mercedes GLS 500, 2.370 kg; Volvo XC90 T8 Twin Engine, 2.207 kg. Tutti questi veicoli sono lunghi poco più o meno di cinque metri. Non sono certo dei fuscelli, quindi. Certo, a prima vista il RAM incute soggezione, soprattutto per l’altezza, 2.121 mm; non scherza nemmeno la larghezza, 2.017 mm, però questa non è poi tanto superiore ai SUV sopra citati. Comunque una volta seduti si domina la strada e questo ripaga di ogni cosa. E’ grande, ma dentro è una gran turismo. Il Militem RAM 1500 RX sfoggia pelle e Alcantara (anche sui tappetini), regolazioni elettriche, infotainment di ultima generazione (con audio Alpine), tetto panoramico e vani portaoggetti ovunque. Il cassone è ad alta sicurezza, estremamente versatile, nonché maledettamente capiente (1.680 mm di lunghezza e da 1.260 a 1.580 di larghezza, optional quello da 1.900 mm di lunghezza), la copertura è disponibile in diverse tipologie. Il gancio di traino, optional, è omologato per 35 quintali.
QUALCHE CIFRA:
Motore V8 5.7 Hemi aspirato a doppia alimentazione benzina/ GPL, 401 cavalli (sette in più dell’originale Dodge), coppia massima 555 Newton metri. Tramissione a trazione integrale inseribile, posteriore in situazioni standard. Cambio automatico ZF a convertitore, otto rapporti. A richiesta marce ridotte e blocchi del differenziale. Agevoli le manovre di parcheggio, grazie ai generosi specchietti e alla retrocamera. Chiudiamo con i prezzi di listino. Il Militem RAM 1500 RX bifuel costa 65.500 euro Iva esclusa e 79.910 euro chiavi in mano. Il modello a sola benzina costa rispettivamente 62.500 e 76.250 euro. 33
SPECIALE: WEEKENDCAR ESTATE
CHRYSLER PACIFICA arafrasando una nota pubblicità degli anni Ottanta, la Chrysler Pacifica è non solo una monovolume grande ma anche una grande monovolume. Certamente premium, certamente di eccellente qualità, molto versatile e pratica, dotata della tecnologia più avanzata. Quest’auto è abbondante in tutto; lo spazio non mancherà mai per weekend e vacanze con la famiglia e tutto ciò che la nostra fantasia deciderà di caricare nell’enorme bagagliaio. Ricordate il Grand Voyager di alcuni anni fa? La Pacifica ne è l’erede. Ora arriva anche in Italia, importata dal gruppo Cavauto. Grande lo è davvero, del resto è americana. Lo dicono le sue dimensioni: lunghezza 5.176 mm, larghezza 2.022 e altezza 1.775. Peso 2.747 Kg, i SUV le fanno un baffo. Lo spazio enorme qui ha anche una spiegazione razionale. Infatti le monovolume nascono per essere caricate al massimo di passeggeri e bagagli: famiglie numerose che vogliono portare con sè tutto e anche oltre. Aggiungiamo però livelli di comfort e qualità degli interni al top. Cominciamo dalle considerazioni pratiche, quindi il vano di carico (chiamarlo bagagliaio è riduttivo). Sedili ripiegabili a scomparsa, possibilità di trasportare fino ad otto persone con configurazione dei posti variabile secondo le esigenze del momento. Porte scorrevoli automatiche, portellone elettrico e tetto panoramico sono d’obbligo. Il volume di carico ammonta a ben 2.747 Kg, siamo a livelli di trasloco. Gli interni parlano il linguaggio del lusso. A seconda dell’allestimento possiamo trovare Home Cinema per i passeggeri posteriori con l’impianto Uconnect Theater, pelle nappa, sedili climatizzati, audio Alpine. La tecnologia di sicurezza comprende oltre 100 dispositivi differenti, c’è tutto quanto gli ingegneri di oggi abbiano saputo partorire. Tra gli accessori c’è perfino l’aspirapolvere. Il design è gradevole ed elegante, aggiunge elementi all’idea di qualità che ispira questa Chrysler Pacifica. Arriviamo alla meccanica. Il cuore di tutto è il riprogettato motore Pentastar V6 3.6 a benzina a fasatura variabile e con tecnologia di disattivazione dei cilindri quando non è necessario il massimo carico. Potenza massima 287 cavalli. Se può preoccupare l’idea di un motore a benzina di cilindrata così alta (l’Europa non è l’America, 34
soprattutto l’Italia), è disponibile anche l’ottima versione bifuel a GPL. L’impianto della Prins permette di non perdere in fatto di prestazioni, ottenendo allo stesso tempo tutti i risparmi di questa alimentazione in fatto di consumi ed emissioni. La trasmissione utilizza un cambio automatico a 9 rapporti. Raffinato l’assetto, basato su sospensioni elettroniche. Tre allestimenti: Touring Plus, Touring L Plus e Limited. I prezzi di listino partono da 53.450 euro. E fra non molto arriverà anche la versione ibrida plug-in. In questo caso il Pentastar è affiancato da due motori elettrici. La potenza di sistema è di 260 cavalli. La Pacifica Hybrid può percorrere in modalità solo elettrica fino a 52 Km. La ricarica delle batterie avviene in due ore.
N°1
Maggio/Giugno
uesto è il 10° anno del nostro viaggio alla ricerca delle eccellenze d’Italia, 2018 ma è anche il quarto dalla nascita di Ricette di Viaggio, nato dall’esigenza di legare una ricetta al territorio in cui era nata, e di cui conservava i segreti, i sapori, i legami con i prodotti locali, sino a formare un “miracolo” di gusto. Questo Speciale vuole essere il Numero 1 di una rivista nella rivista, perché vogliamo collezionare le bellezze e le ricette incontrate nei nostri viaggi, per non dimenticarle. Purtroppo non tutte le Regioni sono presenti, ma certamente lo saranno in seguito, ci torneremo anche perchè ogni regione ha tante ricette che ne raccontano la storia. In questo tempo in cui tutto scivola, cambia, si brucia, si dimentica, noi vogliamo mettere dei punti fermi, ricordare.
E noi vogliamo ricordare il nostro passato perchè il passato siamo noi stessi
Ricette
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V i a g gio Con la Citroën C3 Aircross e la Peugeot 2008
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AUTOeDONNA
ANTONIA KLUGMANN, LA MASTERCHEF CHE DA’ I VOTI ALLE RICETTE E ALLA…STELVIO ALLA RICERCA DELLE NOSTRE ECCELLENZE GASTRONOMICHE, ABBIAMO INCONTRATO LA CHEF STELLATA ANTONIA KLUGMANN, UNICA DONNA CHEF FRA I GIUDICI DI MASTERCHEF. ANTONIA AMA I PRODOTTI TRADIZIONALI, NATURALI, MA LA SUA È UNA CUCINA CHE PUR CONSAPEVOLE DELLE TRADIZIONI SE NE ALLONTANA PER INTERPRETARE E VALORIZZARE GLI INGREDIENTI LOCALI DEL SUO TERRITORIO ATTRAVERSO LA CREATIVITÀ. AMA LA CUCINA, MA ANCHE LE AUTO E STAVOLTA PROMUOVE L’ALFA ROMEO STELVIO
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RICETTE DI VIAGGIO di Silvia Terraneo Foto Mattia Mionetto
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miche di AutoeDonna questa volta abbiamo un appuntamento speciale con la chef Antonia Klugmann, una stella Michelin, prima donna giudice dell’ultima edizione di Masterchef Italia. Cosa ci fai seduta su una Alfa Romeo Stelvio? E’ un sogno diventato realtà, ho potuto guidare questa auto nei mesi scorsi e me ne sono innamorata. Io guido tantissimo perchè molto spesso devo uscire dalla nostra sede, il mio ristorante L’Argine a Vencò, tra orti e frutteti, al confine tra Italia e Slovenia in un luogo nella natura, ma un po’ sperduto. La Stelvio mi è stata di grande aiuto nei mesi scorsi con la neve... E’ vero, l ‘auto ci aiuta proprio ad andare a cercare le bellezze della nostra Italia ma anche le eccellenze delle nostra cucina, delle nostre ricette... Quindi “Ricette di viaggio”. Ci sono state ricette storiche, ingredienti tipici ad influenzare le tue scelte? Tutti i ricordi dei nonni sono legati in qualche modo alle antiche ricette; mio nonno pugliese è stato fondamentale per le ricette con il pomodoro, e ingredienti locali come il pesce crudo, l’olio extra vergine…; la nonna emiliana mi ha insegnato le ricette con la pasta fresca, l’amore per la manipolazione della pasta; poi c’è il nonno Klugmann di origine ebraica … Devo ringraziare i nonni per i bei ricordi e insegnamenti che mi hanno lasciato e i genitori per la libertà che mi hanno dato. Così che con il tempo, diventata una chef, e ho pensato agli ingredienti in maniera libera, secondo le mie scelte. La cucina è femmina? No, la cucina non ha sesso, la creatività non ha sesso, una volta erano gli uomini i padroni della creatività perchè noi donne non potevamo scegliere niente. In realtà la creatività è figlia della libertà. Bisogna aspettare che le donne abbiano la stessa libertà pratica degli uomini e alla fine ci saranno tante donne e uomini a occuparsi di cucina. Antonia, cosa fai fuori dalla tua cucina, quali sono le tue passioni oltre le auto? La vela è stato un episodio importantissimo per me, perchè mi ha riconciliato con la natura: le domeniche passate a fare regate sono un ricordo indelebile.
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AUTOeDONNA
Sport, gusto, natura e natura ancora che torna nei tuoi piatti? Da triestina, ho scelto di abitare in campagna, sono sempre stata attratta da questo luogo magico, il Collio, dove si produce il vino a cavallo con la Slovenia e resta ancora una natura incontaminata da scoprire. Io adoro avere un ristorante in campagna.. Il tuo piatto preferito, la ricetta tipica preferita? In punto di morte mangerò sicuramente la pasta al pomodoro, ma amo tutte le verdure, il pesce, la carne, le frattaglie… Le tue ricette hanno una personale interpretazione degli in38
gredienti del territorio attraverso la costante ricerca di nuovi accostamenti e sensazioni, dove le troviamo? Ho scritto il mio libro “Di cuore e di coraggio” come un menù per tutti, quindi potete trovarle in quelle pagine. Tra due anni come ti vedi? Ancora nel mio ristorante l’Argine di Vencò, nel luogo che ho scelto per vivere e per la mia attività, con un ristorante ancora più ricco di persone. Credo molto nella costruzione lenta di uno staff, di una carriera, mentre il mondo oggi ci costringe a pensare sempre velocemente ma in realtà le cose migliori si costruiscono piano, con fatica, secondo i propri ritmi.
RICETTE DI VIAGGIO
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ZUPPA DI MOSCARDINI IN BRODO DI MAIS INGREDIENTI • 5 moscardini • tenerumi (le foglie e i germogli teneri di una pianta di zucchine) q.b. • 280 g di farina gialla di mais • 4 pannocchie di mais • 1 costa di sedano • cipolla q.b. • carote q.b. • aglio q.b. • pepe in grani q.b. • aceto di vino rosso q.b. • sale q.b. • olio extravergine di oliva q.b. PROCEDIMENTO Per preparare la polenta, versare a pioggia la farina in 1 litro di acqua bollente salata. Cuocere per 40 minuti a fiamma bassa in una casseruola coperta e senza mescolare. Versare quindi la polenta in un contenitore e lasciarla reddare. Quando sarà solida, formare degli gnocchi con uno scavino. Cuocere una pannocchia di mais in acqua bollente per circa 15 minuti, poi farla raffreddare e sgranarla. Pulire i gambi di una pianta di zucchine privandoli dei fili duri, ottenendo così i tenerumi (serviranno un gambo e una foglia per persona), da tagliare a losanghe mantenendo la forma cilindrica. Pulire anche le foglie, eliminando le parti più dure, e tagliarle a metà. Sbollentare in acqua salata e raffreddare in acqua e ghiaccio. Legare attorno alle pannocchie di mais rimanenti le loro foglie, per proteggerle e cucinarle alla brace. Successivamente utilizzare le pannocchie per preparare un brodo: immergerle in abbondante acqua non salata e cucinarle per almeno 1 ora. Scolarle, filtrare il brodo e regolare di sale. In una pentola coperta, cuocere lentamente i moscardini distesi (affinchè rimangano integri) con sedano, carota, cipolla, aglio, pepe in grani, un po’ di aceto e un filo di olio. Una volta pronti, preparare una salsa facendo ridurre il liquido di cottura. Rosolare gli gnocchi di polenta in una padella di ferro con olio e un pizzico di sale. Ripassare in una padella di ferro anche i tenerumi di zucchine, sia i gambi sia le foglie, con uno spicchio di aglio. Servire in una fondina tutti gli ingredienti, aggiungendo il brodo di mais caldo solo al momento di impiattare. Il ristorante di Antonia Klugmann L’Argine di Vencò Località Vencò, 34070 Dolegna del Collio GO Telefono: 0481 199 9882 39
ORTA SAN GIULIO L’isola di San Giulio e il Lago d’Orta
Chiusa
ROMANTICHE ATMOSFERE SUL LAGO Orta San Giulio
Un’atmosfera romantica e fiabesca, fatta di tetti di ardesia, vicoli silenziosi che Milano scendono fino alle placide acque del lago. Siamo a Orta San Giulio, sulle sponde del Lago d’Orta, in provincia di Novara. Cominciamo la nostra visita da Piazza Motta, chiusa su tre lati dai portici, su cui si affacciano botteghe e caffè. Spicca il Palazzo della Comunità della Riviera del 1582, che testimonio il periodo di autogoverno della piccola comunità del luogo. Proseguiamo lungo via Olina, dove si incontrano alcuni importanti edifici storici, come Casa Olina, l’antico Ospedale seicentesco e, ai piedi di una piccola salita Casa Monti Caldara, del XVII secolo. Poco più avanti, scorgiamo Casa Bossi, sede del Comune. Procedendo ancora, troviamo l’Oratorio di San Rocco, alcune dimore ottocentesche. Prendiamo la salita della Motta, sul lato destro della quale si trova la quattrocentesca Casa dei Nani, così chiamata per le quattro piccole finestre che sovrastano l’architrave. Sulla sinistra, poco più avanti, ecco Palazzo De Fortis Penotti, dalla facciata neoclassica. Gli fa da contraltare, sul lato destro, Palazzo Gemelli, in stile tardo rinascimentale. La salita conduce alla chiesa di Santa Maria Assunta, che risale al 1485. Costeggiamo poi le mura di Palazzo Gemelli per arrivare alla salita che porta prima al Sacro Monte di Orta. Dedicato a San Francesco, è composto da 21 cappelle collegate
COME ARRIVARE In auto: A26 Genova – Voltri con uscita Gravellona Toce, seguire in direzione di Omegna sulla SR229, poi per Borgomanero sulla SR229. Prendere poi la SR229 per Orta. Oppure: A8/A26 Milano Laghi con uscita Arona, seguire per Borgomanero, poi proseguire fino a rta sula SR229 INFO www.comune.ortasangiulio.no.it 40
da sentieri che si inoltrano nel bosco. Al loro interno conservano più di 900 affreschi e 376 sculture di terracotta. Non può ovviamente mancare una sosta golosa. Il prodotto principe di Orta è la mortadella di fegato di maiale, a cui vengono aggiunte carni suine miste, cotenna, pancetta e una percentuale di carne di vitello. La carne viene salata e speziata, poi bagnata con il vin brulé prima di venire insaccata. Si consuma stagionata, a fette, oppure bollita e servita con polenta o puré. Un altro piatto tipico ella zona è il Tabulon, uno spezzatino che nella ricetta originale prevede carne di asino, ottimo anche il Risotto al Pesce Persico. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini locali, tra cui il Boca, il Gattinara, l’Erbaluce e il Bonarda.
DOVE MANGIARE Locanda di Orta Una stella Michelin per lo chef Fabrizio Tesse che propone piatti con ingredienti di prima qualità, finezza nelle preparazioni e sapori caratteristici. Carta dei vini con 600 etichette. Prezzo medio alla carta € 51/105, menù € 45/75. via Olina 18, Orta San Giulio (NO), tel 0322/905188 www.locandaorta.com
DOVE DORMIRE Hotel La Contrada dei Monti Nel centro storico di Orta, ricavato in una casa del Settecento restaurata. Ogni piano si apre su logge ad arco e piccoli corridoi. Le camere sono provviste di bagno con doccia o vasca idromassaggio, TV satellitare, wi fi. Doppia da € 110, junior suite da € 160. via dei Monti 10, Orta San Giulio (NO), tel 0322/905114, www.lacontradadeimonti.it
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PIEMONTE Palazzo della Comunità della Riviera
La ricetta TAPULON È una delle ricette più antiche del territorio. Risale infatti al XIII secolo ai tempi della fondazione di Borgomanero. La ricetta originale prevede la carne di asino, ma oggi si prepara anche con carne di cavallo o manzo tagliata finemente. INGREDIENTI • 1 kg di polpa magra di cavallo o vitellone macinata • 1 cipolla • 1 noce di lardo • 2 spicchi d’aglio • 2 cucchiai di olio extravergine di olivva • ½ bicchiere di vino rosso piemontese • Chiodi di garofano, foglie di lauro q.b. • Sale e pepe Mescolate la carne macinata con il lardo. Tritate e rosolate la cipolla nell’olio di oliva poi unite il composto di lardo e carne macinata. Sbucciate e pestate l’aglio, aggiungetelo nella pentola insieme al sale e al pepe. Fate sobbollire per circa 20 minuti, poi aggiungete il vino rosso, i chiodi di garofano e qualche foglia di lauro. Alzate la fiamma e lasciate evaporare il liquido portando a cottura. Servite ben caldo accompagnato da polenta, purè di patate, oppure da fette di pane abbrustolito.
IL SECONDO GIORNO
SULL’ISOLA DI SAN GIULIO Sorge a 400 metri dalla riva e sembra nascere direttamente dalle acque del lago. L’Isola di San Giulio si raggiunge in battello (www.navigazionelagodorta.it) o in motoscafo in pochi minuti. A essa è legata la leggenda che la vuole abitata da serpenti e mostri finché, nel 390 d.C San Giulio attraversò il lago sopra il suo mantello e vi fondò una chiesa facendone un luogo di culto. Arriviamo sull’isola da una breve scalinata, che conduce alla Basilica, che occupa quasi tutta l’isola. Ultimata nella seconda metà dell’Ottocento, conserva ancora parti delle versioni precedenti, tra cui un’ abside medievale di una costruzione del X secolo, un magnifico ambone dl XII secolo in pietra locale scolpita e quattro colonne diverse tra loro che sorreggono un parapetto decorato da un complesso scenario di sculture. Dalla chiesa, una strada, chiamata “la via del silenzio e della meditazione”, percorre ad anello tutta l’isola. Tra i vicoli, incontriamo anche il Palazzo dei Vescovi e l’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae, abitato dalle monache di clausura che vivono qui stabilmente, pregando, meditando e preparando il “pane di San Giulio”. Veduta notturna dell’Isola di San Giulio
IL VINO Gattinara DOCG un rosso corposo dal colore granato tendente all’arancio, dal profumo di viola e dal sapore asciutto e armonico, con il tipico fondo amarognolo. Si abbina a salumi, formaggi, carni stufate e brasate, salsicce e insaccati di fegato come la Mortadella di Orta. DOVE COMPRARE Pan&Vino Degustazioni di formaggio, salumi e vini con possibilità di acquisto di prodotti tipici. Piazza Mario Motta 37, Orta San Giulio (NO), tel 393/8583293 www.panevino-orta.it Al Bouec Enoteca e vendita vini dove fermarsi anche per uno spuntino o un aperitivo a base di prodotti tipici, salumi, formaggi e dolci. via Bersani 28, Orta San Giulio (NO), 339/5840039 www.albouec.beepworld.it
Il Sacro Monte di Orta
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CLUSONE
Panorama Val Serianada visto da San Lucio
Chiesa di San Luigi e affresco Danza Macabra
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LOMBARDIA di Marco Fasoli Vilminore
Castione della Presolana Boario Terme
Clusone
Lovere
Albino
Bergamo
UN VIAGGIO NELLA LOMBARDIA DI MONTAGNA, QUELLA PIÙ AUTENTICA E TRADIZIONALE. ALLA RICERCA DI INTATTI PAESAGGI E ANTICHE RICETTE DAI ROBUSTI SAPORI. COME COMPAGNA DI VIAGGIO, UNA GRINTOSA PEUGEOT 2008 CHE SI SCATENA NELLE CURVE.
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n viaggio quantomai vario che ha toccato il borgo medievale di Clusone, proseguendo fino alla alta ValSeriana e scendendo attraverso la Val di Scalve, dopo aver scavallato il Passo della Presolana fino al lago d’Iseo. Un itinererio alla scoperta di atmosfere e sapori di un territorio che ha messo in luce tutte le doti di versatilità della Peugeot 2008: una SUV compatta che si è rivelata una compagna di viaggio perfetta. Maneggevole nel centro del borgo di Clusone, brillante e reattiva nei percorsi montani più guidati e confortevole sempre.
La Peugeot 2008 davanti al Palazzo Comunale
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CLUSONE
Piazza Orologio (ph. Vittorio Cristilli)
Meccanismo dell’Orologio, realizzato nel 1583 da Pietro Fanzago
Palazzo Fogaccia (ph. Vittorio Cristilli)
CLUSONE, TRA PIANURA E MONTAGNA, UN BORGO TUTTO DA SCOPRIRE Il nostro weekend parte da Bergamo, dopo essere usciti dalla A4, da dove seguendo le indicazioni per la ValSeriana si raggiunge velocemente il borgo di Clusone. La cittadina, che rappresenta l’ultimo esempio di urbanizzazione di origine medievale prima che il paesaggio si trasformi in tipicamente montano, offre molti e suggestivi spunti turistici. Un borgo ricco di suggestioni, leggende e temi esoterici, costruito su tre livelli e dalla pianta topografica tormentata. Per spostarsi al suo interno, una vettura come la Peugeot 2008 è risultata un’alleata impagabile. Agilissima, dalle dimensioni compatte e dal diametro di sterzata ridottissimo, ci ha permesso di arrivare ovunque, senza nemmeno preoccuparci del pavé dissestato, grazie al suo assetto rialzato. Merita senza dubbio una visita la Piazza dell’Orologio, sede del Palazzo Comunale che deve il suo nome proprio ad un imponente orologio che ne caratterizza la facciata. Realizzato da PietroFanzago nel 1500, l’opera è un orologio planetario esempio di alta orologeria, calcolo matematico, fisica ed astronomia. Il meccanismo, che da più di 5 secoli scandisce il tempo del borgo, è in grado di segnare ora, mese, giorni, durata del giorno e della notte, segno zodiacale e fasi lunari, il tutto con un precisissimo sistema a lancetta unica che ruota in senso antiorario e ad una serie di dischi rotanti. Il meccanismo è visitabile all’interno del Palazzo del Comune e viene caricato ogni giorno. Imperdibile anche la Basilica di Santa Maria Assunta, realizzata tra il 1688 ed il 1698. L’imponente edificio ecclesiastico, Duomo della cittadina, è posto alla sommità del Paese, immediatamente al di sopra del palazzo comunale ad indicare la supremazia del potere ecclesiastico su quello temporale. Da qui si gode di un panorama su tutta la vallata ed il borgo. Sul lato sinistro della cattedrale, si può ammirare l’Oratorio dei Disciplini e l’affresco della Danza Macabra: una delle meglio conservate al mondo e risalente al 1485. SALENDO LUNGO LA VALSERIANA CAMBIANO COLORI E AROMI Lasciato Clusone alle nostre spalle, abbiamo proseguito verso l’alta ValSeriana. Il paesaggio si fa via via sempre più montano e il sapore medievale ricco di storia del borgo lascia posto a paesaggi alpini, malghe e colori resi ancora più accesi dalla primavera, sebbene si iniziano a scorgere le cime delle prealpi orobiche ancora abbondantemente innevate. Su queste strade la nostra Peugeot 2008 tira fuori una grinta ed un piacere di guida inaspettato. Merito del brillante motore turbo da 130 CV e del rapidissimo cambio automatico EAT6, insomma piacere che si assomma al piacere del viaggio. AROMI DELLA PIÙ AUTENTICA TRADIZIONE DELLA VALSERIANA Attraversata Rovetta, si giunge ad Onore dove è impossibile non venire attratti da una tipica Malga di montagna. Fermarsi è quasi un obbligo e le sensazioni trasmesse dall’esterno vengono confermate scoprendo un agriturismo dove, tra atmosfere che ci riportano alla tradizione di questo territorio, è possibile acquistare e degustare formaggi e salumi locali rigorosamente prodotti e stagionati in loco. Inebriati dagli aromi delle sue cantine di stagionatura, lasciamo Malga Bassa per dirigerci verso Bratto, località turistica rinomata sia d’inverno per la vicinanza a stazioni sciistiche, che d’estate per il suo clima fresco e la grande possibilità di escursioni offerta dalle montagne che la cingono: su tutte la Presolana, unico esempio di
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LOMBARDIA Passati da Val di Scalve, scavallato il Passo della Presolana si arriva al Lago d’Iseo
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CLUSONE
montagna dolomitica delle prealpi. Decidiamo di fermarci qui per il nostro primo giorno di viaggio. All’Hotel Milano. IL SECONDO GIORNO
Tappa obbligata a Malga Bassa per rifornirsi di formaggi e salumi tipici
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PASSO DELLA PRESOLANA E VAL DI SCALVE: TRA DIRUPI MOZZAFIATO, TORRENTI E PANORAMI INCANTEVOLI Partiti da Bratto, imbocchiamo la provinciale che porta al Passo della Presolana: una tipica strada di montagna tutta da godere dove la nostra 2008 si fa apprezzare anche guidando con piglio sportivo. Il caratteristico i-Cockpit di Peugeot, fatto di un volante sportivo di piccolo diametro che ci fa tornare ragazzini e di una strumentazione ben visibile davanti agli occhi, regala un ottimo feeling di guida che invita al divertimento, ben assecondati da un assetto sempre “sostanzioso”: anche su questa SUV urbana il dna sportivo del Leone non si smentisce. Curva dopo curva, quasi senza accorgercene, siamo già alla sommità del Passo. Qui merita una sosta la visita al “Salto degli Sposi”, un belvedere su tutta la Val di Scalve e Val Camonica che deve il suo nome ad una leggenda che parla di un amore infinito ed eterno. Da qui ammiriamo la strada che ci porterà giù fino al lago d’Iseo, una tra le prime costruite dopo l’unità d’Italia, tanto impervia e tormentata, quanto meravigliosamente panoramica e suggestiva. Alternando tratti con torrenti al nostro fianco ad altri che sembrano incastonati tra le rocce, apprezziamo ancora una volta la maneggevolezza ed il comfort della Peugeot 2008. La nostra giornata si conclude sulle sponde del lago d’Iseo. Un traguardo reso ancora più suggestivo dalla luce del tramonto che saluta un’esperienza di viaggio dalle mille sfumature, alla pari della versatilità della nostra compagna di viaggio.
LOMBARDIA
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CASONCELLI ALLA BERGAMASCA Nel Ristorante Il Caminone abbiamo trovato e assaporato un piatto tipico di queste montagne lombarde “ I Casoncelli alla Bergamasca” con pancetta croccante realizzato con maestria ed un equilibrio perfetto tra sapori semplici e genuini. INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE Per la pasta • 300 g di farina bianca • 3 uova intere Per il ripieno • 100 g di lonza di maiale • 100 g di carne di vitello • 100 g di salame fresco • 100 g di Parmigiano • 1 cipolla • 3/4 amaretti • 1 uovo • Sale, pepe e noce moscata Per condire • 100 g di burro • 50 g di pancetta • 100 g di parmigiano • Qualche Foglia di salvia PROCEDIMENTO Amalgamare la farina con le uova, procedere lavorando la pasta fino ad ottenere un impasto uniforme e liscio. Avvolgerla nella pellicola alimentare e lasciare riposare a fresco per almeno 30 minuti. Preparare il ripieno soffriggendo la cipolla tritata grossolanamente, aggiungere la carne di maiale e di vitello tagliata a cubetti e cuocere per 15 minuti. Aggiungere il salame fresco sbriciolato ed amalgamare bene. Passare il tutto al tritacarne fine, compresi gli amaretti e impastare bene l’uovo intero ed il Parmigiano. Aggiungere sale, pepe e noce moscata. Tirare la pasta in una sfoglia non troppo sottile, ma uniforme. Ricavarne delle strisce di circa 10 cm di larghezza e porre al centro dei mucchietti di ripieno giustamente distanziati. Ripiegare la sfoglia su se stessa e sigillare bene in modo da far fuoriuscire tutta l’aria.Con un anello tagliapasta dentellato tagliare i ravioli a forma di mezzaluna in corrispondenza del ripieno. Mettere a cuocere il burro con la pancetta e la salvia fino a che il burro sia color nocciola e la pancetta croccante. Una volta si usava far rosolare insieme alla pancetta i pinoli e l’uvetta sultanina. Cuocere i ravioli in abbondante acqua bollente salata per 10/15 minuti, scolare e condire con il Parmigiano ed il burro spumeggiante.
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PEUGEOT 2008
La Peugeot 2008 è una suv compatta urbana che nel suo ultimo restyling è stata caratterizzata in modo ancora più marcato, assumendo gli stessi stilemi delle sorelle maggiori 3008 e 5008. La versione che ci ha accompagnato nella nostra esperienza di viaggio è motorizzata con l’unità tre cilindri da 1.200 cc turbo-compressa in grado di erogare una potenza massima di 130 CV. Abbinata ad un efficiente quanto rapido e reattivo cambio automatico EAT6, offerto in opzione ed in allestimento GTLine, la nostra 2008 si è rivelata perfetta per il tipo di viaggio. Maneggevole, brillante e confortevole, con un’aria grintosa sia all’esterno con cerchi in lega specifici da ben 17”, calandra nero lucida e sogni GTLine, sia all’interno con sedili sportivi, rivestimento in pelle e tessuto con cuciture rosse come il volantino e plancia in simil-carbonio. Completa la caratterizzazione sportiva una bella pedaliera in alluminio traforata. SUV urbana grintosa ed in grado di togliersi d’impaccio anche su terreni a scarsa aderenza grazie al sistema GripControl in grado di trasferire la coppia da una ruota all’altra della asse motrice anteriore e gestire la potenza in base al tipo di terreno, la Peugeot 2008 è disponibile nelle 48
Compagna di viaggio motorizzazioni a benzina 1.2 da 82, 110 e 130 CV e in quelle diesel 1.6 da 75, 99 e 120 CV con prezzi da 17.750 Euro a 26.400 Euro.
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LOMBARDIA
Hotel Milano
Un raffinato resort in grado di offrire relax e servizi di qualità, senza perdere tuttavia nulla di quel sapore tipicamente montano ed informale. E’ l’Hotel Milano che, nel centro di Bratto a fianco della Chiesa e con davanti lo splendido massiccio della Presolana, accoglie i turisti con quella cortesia e familiarità che fanno subito sentire a casa i propri ospiti. Ha camere raffinate, ma con tutto il calore ed il gusto tipicamente alpini, un bellissimo salone bar che abbina legno e vetrate per una totale immersione con il panorama esterno, ed un’area esterna dove è possibile nella bella stagione prendere il sole e sorseggiare un cocktail. Questo resort rappresenta un punto di riferimento per chi cerca un weekend di relax o un soggiorno di charme, ma non troppo formale. La struttura è dotata di una SPA biologica dove rilassarsi e dove è possibile usufruire di tutta una serie di trattamenti per il benessere del corpo e dello spirito. La sua posizione strategica consente da qui di raggiungere facilmente tutte le stazioni sciistiche della zona e, d’estate, i sentieri più suggestivi per passeggiate. Insomma una soluzione perfetta per scoprire questo territorio e concedersi un weekend di svago e relax. Via Silvio Pellico 1 - Bratto
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TELLARO
PERLA DEL GOLFO DEI POETI Tellaro è situato nell’estrema parte orientale del Golfo dei Poeti, nel comune di Lerici (SP). Affascinato dai colori delTellaro le sue case, dai vicoli pittoreschi e dai suoi strapiombi rocciosi, Mario Soldati ne fece il suo “buon ritiro” dal 1960 fino alla sua morte, nel 1999. Nella sua novella “Il polpo e i pirati”, poi, il grande scrittore e regista riportò la leggenda locale secondo la quale, nel luglio del 1660, i pirati saraceni guidati da Gallo d’Arenzano tentarono un assalto al borgo, ma questo fallì perché un grosso polpo, incuriosito dalle funi delle campane, inavvertitamente le suonò, risvegliando gli abitanti, che misero in fuga i pirati. Una targa affissa all’esterno della Chiesa di San Giorgio ricorda questo episodio, mentre il Polpo alla Tellarese è uno dei piatti tipici della zona. Arriviamo a Tellaro dopo aver percorso l’A15 Parma-La Spezia e avere imboccato la Firenze-Livorno fino a Sarzana. Da qui, seguiamo le indicazioni per
Genova
COME ARRIVARE In auto: A15 Parma – La Spezia, poi imboccare la Firenze-Livorno e uscire a Sarzana, da dove si seguono le indicazioni per il borgo. In treno: stazioni di La Spezia o Sarzana, servite da un regolare servizio di autobus per Lerici. Da qui navetta Lerici-Tellaro.
INFO www.turismo5terre.it 50
Lerici, attraversiamo i borghi di Maralunga e Fiascherino e arriviamo a destinazione. Lasciamo l’auto nel parcheggio del cimitero, a circa 250 metri dal centro, che raggiungiamo a piedi. Sul lato nord occidentale scorgiamo le vestigia delle antiche mura medievali. Delle tre torri di un tempo, oggi ne rimangono soltanto due: una è diventata il campanile della Chiesa di San Giorgio, dalla facciata rosa pastello, che sorge direttamente su uno sperone roccioso a picco sul mare. La seconda, invece, si trova all’ingresso del paese, nei pressi dell’Oratorio di Santa Maria in Selàa. Dall’altra parte, la chiesa si affaccia sulla piazza principale, circondata da pittoresche abitazioni dai colori pastello, tra le quali passano i caratteristici caruggi. Dalla piazza, una stradina conduce allo splendido porticciolo, dove si trova una piccola spiaggia. Nei dintorni si trovano anche la spiagge La Vittoria e la rocciosa Trigliano. Gli amanti del trekking possono invece avventurarsi lungo la strada che sale sulle montagne. Giunti al bivio, si prosegue in direzione degli Spiaggioni di Tellaro, suggestive lingue di sabbia incontaminata.
DOVE MANGIARE Osteria La Caletta Piatti di mare e tradizionali della cucina ligure, alla carta, oppure con menù fisso o degustazione con ingredienti freschi o stagionali. Ampia scelta di vini. Prezzo medio a persona €30. Via Fischerino 100, Tellaro (SP) www.osterialacaletta.com Gambero Nero Ristorante con specialità di pesce e menù a seconda del pescato di giornata. Tra i primi, spaghetti allo scoglio, e ravioli neri di branzino al sugo di Lerici. Fornita cantina di vino. Menù di pesce a partire da € 30 a persona, acqua, caffè e vermentino sfuso della casa inclusi. via Fiascherino 108, Tellaro (SP) www.ristorantegamberonero.it
DOVE DORMIRE Locanda MirandaHHH Struttura a conduzione familiare a 200 metri dal mare. Le camere, in stile tradizionale hanno il balcone affacciato sul mare. Il ristorante di pesce è menzionato sulla Guida Michelin. Doppia con colazione da €120. Via Fiascherino 92, Tellaro (SP), www.locandamiranda.com Hotel Il NidoHHH Albergo con vista panoramica sul mare, comprensivo di un completo centro benessere ove si può godere anche di sauna e idromassaggio. Le camere hanno il wi-fi gratuito e l’aria condizionata. Doppia con colazione da €120. Via Fiascherino 75, Tellaro (SP), tel 0187/964553, www.hotelnido.com
LIGURIA Passeggiate a cavallo nel Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara
La case colorate di Tellaro
La ricetta POLPO ALLA TELLARESE INGREDIENTI PER 6 PERSONE Un piatto che evoca la leggenda locale secondo la quale fu un polpo a suonare le campane per avvertire gli abitanti di Tellaro dell’arrivo dei pirati saraceni. • 1 polpo da 800 gr circa • 3-4 patate medie • 50 gr di olive nere • 1 spicchio di aglio • 1 limone • 1 ciuffetto di prezzemolo • 5 cucchiai di olio EVO • Sale e Pepe Dopo aver sbucciato le patate, tagliatele a cubetti e lessateli in acqua salata. Mettete anche il polpo in abbondante acqua salata e cuocetelo per circa 40 minuti. Lasciatelo raffreddare nella sua acqua per mantenerlo tenero. Scolate il polpo e le patate, tritate il prezzemolo insieme all’aglio, unite le olive e mescolate. Insaporite il polpo e le patate con il trito aromatico, condite con 5 cucchiai di olio EVO, sale, pepe e succo di limone. Mescolate e servite freddo come antipasto o piatto unico.
IL SECONDO GIORNO
DA TELLARO A LERICI Tellaro è incluso nel territorio del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara (www.parcomagra.it). Scegliamo l’itinerario a piedi, di circa 1h e 45, che da Tellaro conduce a Lerici. Il sentiero che collega i due borghi parte dalla piazza principale. Da qui saliamo sulla scalinata di mattoni di via Marconi e ci immettiamo sul sentiero. Dopo circa 10 minuti si incrocia il sentiero n° 3, che prendiamo tenendo la sinistra in direzione di Lerici. Il tratto pianeggiante lascia intravedere la vegetazione del Promontorio del Caprione e il mare del Golfo dei Poeti. Dopo altri 10 minuti raggiungiamo Portesone, un antico villaggio abbandonato nel 1500 con case di pietra avvolte dai rampicanti. Il sentiero prosegue tra ulivi e cipressi fino a raggiungere Barbazzano, un altro villaggio abbandonato dopo un’epidemia di peste nel XVI secolo. Proseguiamo ancora tenendo a destra fino a località La Serra e da qui seguiamo le indicazioni per Lerici fino a una scalinata in mattoni che conduce direttamente nella piazza della cittadina. Le acque cristalline del Golfo dei Poeti dida
IL VINO Solaris, un Vermentino Doc dal colore giallo paglierino e dalle sfumature di pesca, mela e fiori bianchi. Si abbina agli antipasti e ai secondi pesce. DOVE COMPRARE Cantine Federici - La baia del Sole Produce vermentini, bianchi, rossi e rosati, ma anche un purissimo olio d’oliva, con metodi di produzione rispettosi dell’ambiente. Via Forlino 3, Antica Luni di Ortonovo (SP), tel 0187/661821, www.cantinefederici.com Enoteca Baroni Qui si possono trovare vini e specialità liguri, sia da consumare in loco per uno spuntino o un aperitivo, sia da acquistare da portare a casa. Via Camillo Benso Conte di Cavour 18, Lerici, tel 0187/96631 51
CHIUSA Veduta di Chiusa e della Valle dell’Isarco
LA CITTADINA DEGLI ARTISTI Il suo nome, Chiusa, deriva dallo stretto paesaggio naturale formato dalla rupe Sabiona, dal torrente Tinne e dal fiume Isarco. Questo splendido borgo medievale, è conosciuto anche come Künstlerstädtchen, cioè “cittadina degli artisti”. Grazie alla nuova ferrovia del Brennero, nel 1867, infatti, scoprì la sua vocazione turistica e proprio gli artisti furono i suoi frequentatori più assidui, attratti dal luogo che aveva dato i natali al poeta medievale Walther von der Vogelweide e immortalato da Albrecht Dürer nella sua incisione Nemesis. Il centro storico ci accoglie con i suoi edifici dalle facciate con mura merlate e i tipici Erker, le architetture poligonali che “proiettano” all’esterno le finestre. Percorriamo la lunga via che attraversa il nucleo antico, dalla Città Alta alla Città Bassa. Ammiriamo Casa Wegmacher, un bell’edificio storico, e la Chiesa degli Apostoli, in stile gotico. Incontriamo poi splendidi edifici tardo medievali, come il Municipio, la Dogana Vescovile, sulla cui facciata spiccano dieci dipinti araldici dei vescovi di Bressanone e il Complesso dell’Albergo Leon d’Oro. Conservano il loro fascino antico anche l’Albergo Walther von der Vogelweide, con la sua facciata merlata, l’Albergo Agnello, le cui origini risalgono al 1460. La Città Alta termina
COME ARRIVARE In auto: Prendere l’A22 Verona- Brennero e prendere l’uscita Chiusa-Val Gardena. Seguire le indicazioni per Chiusa/ Klausen, che si raggiunge dopo pochi chilometri. INFO www.chiusa.info www.comune.chiusa.bz.it www.klausen.it 52
la cartina la inserisco in revisione
Chiusa
in piazza Parrocchia, su cui si affaccia la Chiesa di Sant’Andrea, in stiBolzano le tardogotico, considerata una delle più belle del Sud Tirol, la Torre del Sagrestano e la Cappella della Cripta. Ci incamminiamo alla volta della Città Bassa, percorrendo Trento pittoreschi vicoli che hanno i nomi delle antiche attività artigianali. Qui si trova l’ex Albergo Orso Grigio, la cui presenza è attestata fin dal 1335, e il Caffè Nussbaumer, l’ex Albergo Croce Bianca, che conserva al suo interno una galleria di opere d’arte. La Città Bassa finisce in Piazza Tinne. È il momento di una pausa golosa a base dei piatti tipici della tradizione altoatesina. Vi consigliamo un antipasto a base di speck e formaggi, come un primo piatto potete scegliere tra i canederli o i ravioli della Valle Isarco. Come secondo, a voi la scelta tra il carré di maiale e crauti e il tipico gulasch di manzo. E, per finire in dolcezza, regalatevi una bella fetta di strudel o di torta di grano saraceno e mirtilli rossi.
DOVE MANGIARE Ristorante Turmwirt Locale storico ricavato in una stube di legno del 1678. Offre piatti della cucina tirolese, come tris di canederli, zuppa al vino bianco della Valle d’Isarco, manzo tiepido alle cipolle e dolci locali. Prezzo medio alla carta € 40. Menù di tre portare € 30. Gudon 50, Chiusa (BZ), tel 0472/844001, www.turmwirt-gufidaun.com
DOVE DORMIRE Hotel Goldener Adler Nella piazza principale, ha camere spaziose e arredate con stile e una zona benessere. La colazione è a base di prodotti tipici locali, mentre la mezza pensione “itinerante” consente di cenare presso i ristoranti convenzionati. Doppia da € 62, suite da € 78. Piazza Fraghes 14, Chiusa (BZ), tel 0472/846111, www.goldeneradler.it
ALTO ADIGE
La ricetta TORTA DI GRANO SARACENO E MIRTILLI Uno dei dolci tipici dell’Alto Adige, di antica tradizione tedesca che include negli ingredienti i prodotti tipici regionali, come le mele e i mirtilli. INGREDIENTI • 200 gr di burro morbido • 6 uova • 150 gr di nocciole spellate e tritate • 150 gr di farina di grano saraceno • 1 mela grattugiata • 30 gr di maizena • 1 bustina di lievito per dolci • 200 gr di zucchero semolato • Composta di mirtilli rossi o neri q.b • Scorza di limone grattugiata • Zucchero a velo Dopo aver fatto ammorbidire il burro, lavoratelo con la metà dello zucchero. Quando il composto sarà cremoso, unite i tuorli delle uova, mettendo da parte gli albumi. Amalgamate bene e unite, poco per volta, la farina di grano saraceno, la mela grattugiata, il lievito, la maizena, il resto dello zucchero, la scorza di limone grattugiata e le nocciole. Montate gli albumi a neve e aggiungeteli al composto mescolando delicatamente. Versate l’impasto in una tortiera dal diametro di circa 24 cm. Infornate a 170°C per circa 40/45 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare la torta, poi mettetela su un piatto, tagliatela a metà e distribuite la composta di mirtilli. A piacere, potete mettere la composta anche nella parte superiore, oppure spolverare la torta con lo zucchero a velo.
IL SECONDO GIORNO
DAL CONVENTO DEI CAPPUCCINI AL MONASTERO DI SABIONA Il mattino è dedicato alla visita dall’ex Convento dei Cappuccini, sede della Biblioteca Civica e del Museo Civico, che conserva dipinti di esponenti della Colonia Artistica di Chiusa, databili tra il 1874 e il 1932 e il Tesoro di Loreto, una collezione di opere che Padre Gabriel Pontifeser, confessore della Regina Maria Anna di Spagna, ha ricevuto in dono dalla famiglia reale, tra porcellane, arredi sacri, mobilio dipinti del Cinque e Seicento. Attraverso il chiostro si arriva alla Chiesa dei Cappuccini, eretta tra i 1699 e il 1701, che custodisce due pale d’altare di Paolo Pagani. Nel pomeriggio, partiamo dall’Ufficio Turistico per una passeggiata che in 40 minuti ci porta al Monastero di Sabiona, oggi ancora abitato dalle suore benedettine. Il percorso tocca alcuni dei luoghi più importanti tra cui Castel Branzoll, sulla sponda ovest dell’Isarco, di cui rimangono la duecentesca Torre del Capitano e poche altre vestigia. La strada sale ancora per mezz’ora e attraversa le stazioni della via Crucis per arrivare al complesso monastico che svetta su una rupe da cui si gode di uno splendido panorama su Chiusa e la Valle Isarco.
Lo speck dell’Alto Adige e, in basso, il gulash di manzo
IL VINO Müller Thurgau Alto Adige Valle Isarco Doc un bianco dal profumo intenso, con note di moscato e fiori di sambuco, e dal sapore fresco, saporito, leggermente aromatico. DOVE COMPRARE Cantina Valle Isarco Una cantina dove poter ripercorrere la storia della vinificazione della Valle Isarco e un raffinato moderno Wine Shop dove poter degustare con la guida di esperti enologi i vini locali e acquistarli al dettaglio. Coste 50, Chiusa, tel 0472/847553, www.eisacktalerkellerei.it 53
BURANO Veduta di Mazzorbo
L’ISOLA DAI MILLE COLORI Burano è un borgo marinaro da assaporare con lentezza. Inserito da Burano molte riviste internazionali tra i “10 luoghi più colorati del mondo”, sorge sull’omonima isola della Laguna di Venezia. Famosa per la produzione di merletto ad ago, si raggiunge con il vaporetto da Venezia, in circa 45 minuti. Quello che colpisce all’arrivo è quel gioco di ri essi che moltiplica i mille colori delle facciate delle abitazioni che si specchiano nelle acque verdi dei canali, i balconi variopinti decorati di fiori e l’atmosfera rilassata. Ci incamminiamo verso Piazza Galuppi. Lungo il percorso, lo sguardo si perde tra le vetrine dei negozi e dei laboratori che producono il tradizionale merletto buranello, ma anche il vetro “al lume”, una tecnica nata nella vicina urano, ma assai diffusa anche in altre isole della laguna. Arriviamo in Piazza Galuppi, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Martino Vescovo con il suo “campanile storto” di 53 metri, diventato il simbolo di Burano. Nel vicino Oratorio di Santa Barbara, sono invece conservate alcune importanti opere pittoriche, tra cui la Crocifissione di Giambattista Tiepolo. Sempre Venezia
COME ARRIVARE In auto: il punto di partenza è Venezia, che si raggiunge percorrendo la A4 da Trieste o Torino, la A27 da Belluno e la A13 da Bologna. In alternativa, si possono prendere anche la SS309 Romea dalla Costa Adriatica, la SS14 da Trieste, la SS13 da Treviso o la SS11 da Padova. In prossimità della laguna si imbotta il Ponte della Libertà e si prosegue per Piazzale Roma, dove è necessario parcheggiare l’auto. Per Burano si prosegue con le linee marittime 4.2 e 5.2 fermata ondamente Nove oppure la linea 3 per urano fermata urano aro poi si prende la Linea 12 per Burano. INFO www.isoladiburano.it www.turismovenezia.it 54
sulla piazza si affacciano il Palazzo del Municipio, la statua di Baldassarre Galuppi di Remigio Barbaro e l’interessante Museo del Merletto (orario: mar-dom 10-18; intero € 5, ridotto € 3,50). Per il pranzo, il consiglio è quello di fermarsi in una delle trattorie tipiche. Da provare il risotto di gò, o ghiozzo, un piccolo pesce della laguna di Venezia. Consigliata anche una sosta in una delle pasticcerie locali per assaggiare i bussolà, o buranelli, i tipici biscotti a forma di esse. l pomeriggio è dedicato a una passeggiata tra le viuzze e le calli del borgo per ammirare le case colorate. a pi famosa è la Casa di Bepi Suà dai muri caratterizzati da forme geometriche variopinte e con una bella storia da raccontare. Il suo proprietario, l’artista autodidatta Giuseppe Toselli, scomparso nel 2002, ogni giorno usciva dalla porta di casa e dipingeva o modificava i motivi sulle facciate.
DOVE MANGIARE Trattoria al Gatto Nero Rinomata e con un ampio menù alla carta. Tra i primi, da provare il Risotto di gò alla Buranella. Tra i secondi, pesce al forno, fritti con contorni vegetali biologici. Dolci fatti in casa. Ampia carta dei vini. Prezzo medio a persona € 50, bevande escluse. Via Giudecca 88, Burano (VE), tel 041/730120, www.gattonero.com
DOVE DORMIRE Venissa Wine Resort B&B La struttura è ricavata in una tenuta padronale, tra uno dei più suggestivi “vigneti murati” dove nasce e cresce l’uva Dorona. Ristorante con 1 stella Michelin a disposizione. Doppia con colazione gourmet da € 210. Fondamenta Santa Caterina 3, Mazzorbo (VE), tel 041/5272281, www.venissa.it
Ristorante Enoteca Riva Rosa Con oltre 180 etichette italiane riserve e rarità e casa museo, il locale offre un raffinato menù con piatti della cucina veneta. Prezzo medio a persona alla carta da € 45, bevande escluse. via San Mauro 296, Burano (VE), tel 041/730850, www.rivarosa.it
Casa Burano Splendido esempio di albergo diffuso, con camere con arredamenti di pregio ricavate in cinque tipiche case colorate del borgo appena ristrutturate. Doppia da € 235. via Giudecca 139, Burano (VE), tel 041/5272281, www.casaburano.it
VENETO
La ricetta RISOTTO DI GÒ ALLA BURANELLA Ricetta tradizionale, le cui origini risalgono alla comunità di pescatori di Burano. È a base di ghiozzo di laguna, un pesce di piccole dimensioni utilizzato anche per le fritture e le zuppe. INGREDIENTI • 320 gr di riso Carnaroli o Vialone Nano • 500 gr di molluschi con guscio • 5/6 ghiozzi di laguna • Olio Evo q.b • 1 bicchiere di vino bianco secco • 1 carota, 1 cipolla bianca, 1 gambo di sedano • 2 spicchi di aglio • Prezzemolo tritato Preparate il brodo mettendo nell’acqua la cipolla, il sedano, la carota e i ghiozzi. Cuocete per 40 minuti. Prelevate i ghiozzi, puliteli e tritate la polpa. Sbucciate e schiacciate gli spicchi d’aglio e soffriggeteli con l’olio. Aggiungete il riso crudo e tostatelo per 2 minuti. Sfumate con il vino bianco. Saltate in padella i molluschi sgusciati, poi aggiungeteli al riso insieme al liquido di cottura. Completate la cottura allungando con il brodo di pesce, finché il riso non sarà cotto. Spegnete il fuoco, aggiungete un cucchiaio di olio evo, e una manciata di prezzemolo tritato e servite guarnito con la polpa dei ghiozzi tritata.
IL SECONDO GIORNO
MAZZORBO Il secondo giorno è dedicato alla visita di Mazzorbo. L’isola, dalla forma allungata, è situata a est di Burano e si raggiunge a piedi attraverso il Ponte Longo. Fondata attorno al 640 d.C come rifugio per le popolazioni dell’entroterra assediate dai barbari, Mazzorbo divenne prima un centro agricolo, poi sede di ricchi palazzi, chiese e monasteri, abbelliti da grandi artisti tra cui spicca Paolo Veronesi. Nel X secolo raggiunse il massimo splendore, ma dopo il Mille venne ecclissata dalla potenza di Venezia. Oggi, di quell’antico splendore rimangono la Chiesa di Santa Caterina, in stile gotico romano, che nel suo campanile conserva la campana più antica della laguna di Venezia, datata 1318. Splendide anche le case dalle facciate gotiche che si affacciano sul canale principale. Tra i prodotti da gustare ci sono le castraure di Mazzorbo, il primo frutto della pianta dei carciofi dal sapore amarognolo, il cui gusto caratteristico è dato dalla salsedine di cui è impregnato il terreno dell’isola.
IL VINO Pinot Grigio D.O.C. Venezia un bianco fresco dal colore paglierino e dal sapore asciutto. Si abbina ai primi piatti e ai secondi di pesce. DOVE COMPRARE Azienda Agricola Collovini Adelino Propone vini rossi, bianchi e spumanti. La peculiarità sono i vini senza solfiti aggiunti. La linea Fattoria Gerosa, particolarmente pregiata, viene prodotta solo in annate favorevoli. Via Pordenone 194, Pramaggiore (Ve), tel 0421/799213, www.colloviniadelino.it Dalla Lidia Merletti d’Arte È uno dei negozi di merletti più antichi di Burano. Qui si possono trovare centrotavola, copriletti e copripiumini, tovaglie, lenzuola, ma anche orecchini, maschere e collane. via Galuppi 215, Burano, tel 041/730052, www.dallalidia.com 55
VENZONE
Le antiche mura che circondano il centro storico di Venzone
Venzone
VENZONE, IL “BORGO DEI BORGHI”
Nel 2017 Venzone, ha vinto il concorso “Il Borgo dei borghi” promosso da programma Rai “Alle falde del Kilimangiaro”. Tra le sue peculiarità, c’è quella di essere stato completamente ricostruito con le pietre originali dopo il terremoto del 1976. Cominciamo la nostra visita entrando dalla “porta di sotto”, un arco a tutto sesto del 1835. Subito a destra incontriamo Casa Marcurele, l’edificio più antico del borgo, dell’XI secolo. Camminando in direzione nord, arriviamo al Duomo trecentesco, in stile romanico-gotico. All’interno troviamo la Cappella di San Michele, del 1200, dove sono ospitate le famose Mummie di Venzone. Si tratta di circa quaranta corpi estratti dalle tombe presenti all’interno e all’esterno del Duomo, che si sono conservati grazie all’azione di una muffa che ne ha impedito la decomposizione. Riprendiamo il percorso fino a Piazza del Municipio, sulla quale si affaccia il Palazzo Comunale, in stile gotico, con facciate decorate dagli stemmi delle famiglie nobili. Procediamo ancora
Udine
verso nord e arriviamo alla Porta Nord. Qui imbocchiamo una stradina che costeggia le mura fino ad arrivare all’ex convento degli Agostiniani e alla Chiesa di San Giovanni Battista, del XIV secolo, testimonianza della violenza del terremoto, che ne ha lasciato intatto solo la facciata principale. Attraversando il centro storico arriviamo poi a Porta San Genesio, una torre di difesa trecentesca, l’unica completamente ricostruita. È ora il momento di concedersi una pausa golosa. Il piatto caratteristico del borgo è la pasta fresca, ripiena, come i tipici Cjarsons, che si trovano in diverse versioni, anche dolci, o la pasta lunga con sughi di carne o di funghi. Come secondi, troviamo, la polenta, lo stinco, il frico con il formaggio o con la zucca, protagonista, nel mese di ottobre dell’annuale Festa della Zucca. Tra i dolci, consigliamo la torta Dolcemente Venzone e i biscotti di miglio. Tra i prodotti tipici, ricordiamo il salame friulano, i formaggi di Malga, come la ricotta, le caciotte, il caseretta, il Montasio e il Latteria Venzone. La Rosa di Venzone è invece il tipico pane prodotto da un pezzo di pasta lavorato a mano al quale viene data la forma di una rosa.
COME ARRIVARE In auto: Da Tarvisio percorrere la SS13 o l’A23 Alpe Adria con uscita al caseo di Amaro-Carnia. Immettersi poi sulla SS13 Pontebbana in direzione di Udine. Da Udine A23 Alpe Adria con uscita Gemona- Osoppo oppure SS13 Pontebbana e seguire indicazioni per Venzone
DOVE MANGIARE Osteria Marcurele Locale tradizionale dove gustare i piatti della cucina tipica friulana e sapori dimenticati. Ingredienti e prodotti vengono da piccole aziende locali. Pasta, gnocchi e ravioli sono fatti in casa. Prezzo medio € 25/30 via Roma 21, Venzone (UD), tel 329/1531061, www.osteriamarcurele.it
INFO www.venzoneturismo.it www.prolocovezone.it
Caffè Vecchio Ristorante Storico locale risalente al 1945, offre piatti della tradizione friulana, pasta ripiena e lunga fatta a mano, carne alla griglia e dolci locali. Buona carta dei vini. Prezzo medio € 30/35. vie Mistruzzi 2, Venzone (UD), tel 0432/985011, www.caffevecchio.eu
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DOVE DORMIRE Hotel Carnia HHH Moderno hotel in posizione centrale e un parcheggio coperto gratuito, ristorante con specialità friulane e nazionali. Camere arredate in legno chiaro e sono provviste di aria condizionata, bagno privato e wi fi gratuito. Doppia da € 82. via Canal del Ferro 28, Venzone (UD), tel 0432/978013, www.hotelcarnia.it Alma Living Hotel HHH Splendida posizione con vista sulle montagne da una terrazza panoramica. Con ristorante. Le camere sono con bagno privato, TV e wi fi gratis. Doppia da € 91. Via Pontebbana 74/2, tel 0432/978011, www.almalivinghotel.it
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FRIULI VENEZIA GIULIA La Chiesa di Sant’Antonio Abate
Un tratto del Sentiero Celtico
La ricetta
IL SECONDO GIORNO
CJARSONS DOLCI DELLA CARNIA Pasta ripiena tipica della regione della Carnia, dalla forma di mezzaluna. Non ne esiste una ricetta unica e si possono preparare nella versione salata, con ricotta, erbette o spinaci, o dolce, come quella che vi proponiamo. INGREDIENTI PER LA PASTA • 1 kg di patate • 750 gr di farina di frumento • 3 tuorli d’uovo • 1 cucchiaio di olio di oliva • Sale PER IL CONDIMENTO • 500 gr di ricotta affumicata • 4 cucchiai di cacao amaro e 1 di cannella • 250gr di burro e 250 gr di zucchero
PER IL RIPIENO • 250 gr di ricotta fresca • 250 gr di marmellata di pesche • 200 gr di biscotti secchi • 1 limone • 1 bicchierino di grappa e 1 di rum • 2 cucchiai di cacao amaro e 1 di cannella • 100 gr di uva sultanina • 100 gr di burro • 3 cucchiai di zucchero
Lessate le patate, schiacciatele e lasciatele raffreddare, poi componete l’impasto aggiungendo farina, uova, sale e olio. Lavoratelo e stendetelo con il mattarello fino a ottenere una sfoglia di 3 mm. Ricavate dei cerchi di circa 6 cm di diametro. Preparate il ripieno: macinate i biscotti secchi, grattugiate la scorza del limone e spremetene il succo. Mettete l’uva sultanina a mollo per 30 min, poi strizzatela e aggiungetela al resto. Amalgamate anche gli altri ingredienti e lasciate riposare per 3 ore. Adagiate un cucchiaio di composto su ogni cerchio di pasta. Chiudete a mezzaluna. Lessate i cjarsons in abbondante acqua salata. Serviteli con una salsa di ricotta, zucchero, cacao amaro, cannella e burro fuso.
LA VIA DELLE CHIESE LUNGO IL “SENTIERO CELTICO” Lo dedichiamo alla scoperta dei dintorni, con un’escursione sul cosiddetto “sentiero celtico” che si inoltra tra gli splendidi panorami del Parco Naturale delle Prealpi Giulia toccando alcune piccole chiese medievali. Dalla porta Sud imbocchiamo via degli Alpini fino a immetterci sull’antica strada percorsa nel Medioevo dai pellegrini che si recavano a Santiago de Compostela. Incontriamo per prima la Chiesa di San Giacomo e Anna con accanto i resti di un eremitorio trecenessco e il singolare campanile a vela. Riprendiamo il sentiero fino alla Chiesa di Santa Caterina, in posizione panoramica alle falde del monte Bedede. Attraversiamo poi il torrente Venzonassa e, su uno sperone di roccia sul monte Plauris, scorgiamo la Chiesa di Sant’Antonio Abate. Al di là del ponte si trova invece la duecentesca Chiesa di Santa Chiara, ex convento delle Clarisse. Lungo la strada romana Julia Augusta sorge la Chiesa di Santa Lucia. Proseguendo ancora, arriviamo al paese di Portis, completamente distrutto dal terremoto del 1976. Il paese è stato ricostruito poco più a monte e oggi è noto come Portis Nuovo. A Portis Vecchio rimangono invece gli antichi ruderi. Tra Portis e Carnia troviamo invece la seicentesca Chiesa di Santa Maria del Carmine. Il Palazzo Comunale di Venzone
IL VINO Colli Orientali Del Friuli Cialla Picolit Picolit Docg un bianco dalle tonalità che spaziano dall’ambrato al giallo-verde, profumo floreale e fruttato e sapore delicato DOVE COMPRARE La Stadere Degustazione e vendita di prodotti tipici regionali, tra cui formaggi caprini e stagionati, salumi friulani e di cinghiale, aglio di Resia a molto altro. via Mistruzzi 13, Venzone, tel 349/8733035 57
FIUMALBO
Il borgo di Doccia e sullo sfondo il Monte Cimone
TRA CASE DI PIETRA E CAPANNE CELTICHE Un paesaggio da cartolina, fra torrenti, boschi e praterie, fanno di Fiumalbo, un borgo a 953 mslm Fiumalbo dell’Appennino modenese, uno dei Borghi più belli d’Italia, nonché inMassa signito della Bandiera Arancione del Touring. E, tutt’attorno, la splendida natura del Parco Nazionale del Frignano, e le sagome del Monte Cimone (2165 m) e del Monte Lagoni (1962). Il borgo ci accoglie con le sue stradine medievali e le sue case di pietra. Ci fermiamo per una prima tappa alla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo costruita nel 1120 e rimaneggiata nel 1592. Al suo interno, conserva alcune opere della scuola di Wiligelmo, uno dei primi scultori a firmare le proprie opere, e alcuni dipinti cinquecenteschi del Saccaccini. Di fronte, si trova la Chiesa dell’Immacolata Concezione, detta “dei Bianchi”, poiché sorge accanto all’oratorio che è la a sede dell’omonima confraternita. Poco più avanti, come in una simmetria perfetta, sorge invece la Chiesa di Santa Caterina da Siena o “dei Rossi”, sede di un bel Museo di Arte Sacra. Le due con-
COME ARRIVARE In auto: Da Nord, A1 con uscita Modena Nord, poi SS9 Via Emilia in direzione di Modena Sud e continuare sulla SP Modena-Sassuolo, direzione Fiorano-Maranello. Prendere poi la SS12 e seguire indicazioni per Fiumalbo. Da Sud, A1 direzione Bologna. In prossimità di Prato continuare sull’A11, uscita Pistoia. Proseguire sul raccordo di Pisa, direzione Modena-Abetone fino alla SS12 e seguire per iumalbo. Da Est: A14 Adriatica direzione Bologna, uscire a Bologna-Casalecchio, proseguire sulla SP 569 Bazzanese, direzione Casalecchio di Reno. Continuare sulla SS64 Porrettana fino a Ponte della enturina, poi sulla SP 32 fino a Campo Tizzoro. Continuare poi sulla SS e poi sulla SS12 fino a iumalbo 58
fraternite sono le protagoniste della Festa di San Bartolomeo, una celebrazione che si tiene ogni anno il 23 agosto, durante la quale il borgo viene illuminato da torce, lumini, fiaccole e candele, mentre la statua del Santo viene portata in processione dai Bianchi e dai Rossi nei loro abiti tradizionali. Tra gli eventi annuali da non perdere c’è l’Infiorata del Corpus Domini, quest’anno il 3 giugno, una processione religiosa che attraversa le strade su grandi tappeti di fiori, veri e propri capolavori, realizzati dai cittadini. A dicembre, ogni due anni, si tiene invece il Presepe Vivente, tra il più belli d’Italia con centinaia di figuranti in costume. Meritano una visita anche l’Oratorio di San Rocco, in stile rinascimentale, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa dei Santi Donnino e Francesco e l’Oratorio del Crostolo. Una menzione speciale merita la tradizione enogastronomica, influenzata dalla posizione al confine tra Emilia e Toscana. Sulle tavole fiumalbine trovano posto crescentine, borlenghi e gnocco fritto farcito con lardo e salumi, tortellini e tortelloni, accanto a zuppe di cavolo nero, tagliate di manzo e cacciagione e funghi. Il prodotto tipico del borgo è invece il croccante, fatto con miele di castagno, mandorle bianche piatte, zucchero, caramello ed essenze naturali.
DOVE MANGIARE Il Bruco Menù tradizionale con i piatti “di una volta” della cucina montanara, tra funghi, paste ripiene, bolliti, stracotti, salumi e formaggi. Anche pizzeria e locanda. Prezzi medi € 2535. via Giardini 87/a, Fiumalbo (MO), tel 0536/73050, www.ilbruco.eu Agriturismo Alpe di Sara Propone un menù bio con piatti della tradizione, tra cui gnocco fritto e tigelle con salumi e formaggi, rosette, tortelli ripieni, lasagne, grigliate miste e dolci della casa. Prezzo medio € 20. via Versurone 97, Fiumalbo (MO), tel 0536/73816, www.alpedisara.com
DOVE DORMIRE Hotel Il Laghetto HHH Nel cuore del Parco del Frignano, dispone di 29 camere dotate di bagno privato, TV satellitare, telefono e cassetta di sicurezza. Ristorante con menù tipico montanaro. Pensione completa da € 64 a persona. via Versurone 205, Fiumalbo (MO), tel 0536/73108, www.hotelillaghetto.it Ristorante Albergo Val di Luce HHH In splendida posizione, dispone di un giardino privato, sala TV, sala giochi, tavernetta e ampio parcheggio. Doppia da € 75. via Giardini 239, loc. Dogana Nuova, Fiumalbo (MO), tel 0536/73932, www.albergovaldiluce.com
EMILIA Veduta di Fiumalbo
Una capanna celtica
La ricetta BORLENGO È una sorta di crépe sottilissima e croccante che viene cotta in una padella dal diametro di 40-50 cm, condito con la cunza e piegato in quattro. Il suo nome significa “cibo per burla” e gli è stato dedicato persino un museo. INGREDIENTI • 500 gr di farina • 1,5 litri di acqua • 1 uovo • ½ cucchiaino di sale • 75 gr di lardo o pancetta • 1 spicchio di aglio • 1 rametto di rosmarino • 250 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato • 100 gr di cotenna di maiale in pezzi Preparate la “colla” unendo la farina setacciata, l’uovo sbattuto e il sale. Aggiungete a poco a poco l’acqua mescolando con una frusta fino a ottenere una pastella fluida e liscia. Ponetela coperta in frigorifero per circa 3 ore. Nel mentre, preparate la cunza facendo un battuto di lardo o pancetta con l’aglio schiacciato e gli aghi di rosmarino, scaldate il tutto in un tegamino a fuoco basso e amalgamate finche non si scioglieranno. Poi fate raffreddare. Ungete il fondo di una padella antiaderente con la cotenna di maiale su una fiamma moderata. Versate un mestolino di colla e distribuitela in maniera uniforme. Appena si formerà un disco trasparente, sollevatelo e capovolgetelo. Con un pennello da cucina condite il borlengo con la cunza e una spolverata di Parmigiano. Piegatelo in quattro e servite caldo.
IL SECONDO GIORNO
LE CAPANNE DEI CELTI Percorriamo a piedi la Strada Vecchia che da Fiumalbo conduce a Doccia, ai piedi del Monte Cimone, per visitare i “casoni” o capanne celtiche. La strada, che un tempo era percorsa dai pastori durante la transumanza, presenta ancora alcuni tratti lastricati di pietra e fiancheggiati da muretti a secco. Lungo il percorso scorgiamo le “capanne”, molte delle quali recuperate. Gli edifici a pianta rettangolare sono in sasso e malta, alcune conservano la copertura di paglia di segale, mentre il tetto è a gradoni e protetto da lastre di arenaria. Le capanne hanno molte caratteristiche in comune con costruzioni analoghe presenti in Scozia e in Irlanda, per questo possono essere attribuite alla calata dei Celti in questa zona nel IV secolo a.C. Altre tracce della presenza celtica sull’Appennino modenese sono le marcolfe, sculture in pietra di volti femminili spaventosi poste sulle facciate delle case per scacciare gli spiriti maligni. Tra le più belle ci sono quella con il volto di lupo, scolpita su muro antico a Cà de Gabani, e quella di località Danda.
IL VINO Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Un rosso dal colore rubino, sfumature violacee e una spuma vivace. Si abbina a piatti corposi come Tortellini, Zampone, tagliatelle al ragù e lasagne. DOVE COMPRARE L’Angolo del Goloso Pasticceria di lunga tradizione dove poter acquistare il croccante di Fiumalbo secondo l’antica ricetta Piazza Umberto I 7, Fiumalbo (MO), tel 0536/73096, www.croccanteintrigantedifiumalbo.it
Il borgo illuminato durante la Festa di San Bartolomeo
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CASTIGLIONE DEL LAGO La Rocca del Leone e sullo sfondo le acque azzurre del Lago Trasimeno
Chiusa Bolzano
LA FORTEZZA SUL TRASIMENO Perugia
Da un lato, il panorama è quello che abbraccia lo specchio azzurro del Lago Trasimeno e spazia fino a Cortona, dall’altro, la vista si estende fino a Panicale, Città della Pieve e le colline intorno a Chiusi. Siamo a Castiglione del Lago, borgo fiabesco compreso nel Parco del Trasimeno, tra antiche mura e spiagge di erba e sabbia. La nostra visita parte dal complesso monumentale di Palazzo della Corgna, oggetto di un importante intervento di ampliamento tra Cinque e Seicento, a opera di Galeazzo Alessi. Qui si trova uno dei più belli e importanti cicli pittorici del tardo manierismo umbro toscano, dedicato alle gesta di Ascanio della Corgna. Gli affreschi, che si estendono su una superficie di 1200 mq, di stanza in stanza, sono per la maggior parte opera di Niccolò Circignani, detto il Pomarancio. Seguiamo poi il camminamento che si snoda lungo le mura e collega il palazzo ducale alla Rocca del Leone, uno dei massimi esempi di architettura militare del Medioevo umbro. La fortezza deve il suo nome alla sua singolare forma a cinque punte, che ricorda la costellazione del Leone. Dalla parte opposta della rocca, merita una visita anche la Chiesa di Santa Maria Maddalena, che conserva
Castiglione del Lago
COME ARRIVARE In auto: Autostrada A1. Per chi viene da Nord prendere l’uscita Bettolle e seguire le indicazioni per Perugia sulla E7. Prendere l’uscita Perugia e poi la superstrada Lago Trasimeno. Da Sud prendere invece l’uscita Fabro e poi seguire come sopra per Perugia
INFO www.comune.castiglione-del-lago.pg.it 60
al suo intero una “Madonna del Latte” trecentesca e un ciclo di affreschi di Mariano Piervittori della seconda metà dell’Ottocento. Nella chiesa di San Domenico, di epoca barocca, invece, si può ammirare una collezioni di oggetti di arte sacra del XVII secolo. La prima settimana di agosto si tengono le celebrazioni in onore di San Domenico di Guzman, tra cui una rievocazione in costumi seicenteschi. E dopo la visita al borgo, possiamo concederci una pausa per assaporare i piatti locali. A fare da padrone è il pesce di acqua dolce, tra cui la Regina in porchetta, cioè una carpa cotta al forno insaporita con lardo, aglio, finocchio, sale e pepe, accompagnata dall’ottimo vino rosso dei Colli del Trasimeno. Tra i primi piatti, suggeriamo i “pici co’ la nana”, una pasta fatta a mano condita con un sugo a base di anatra. Il prodotto tipico della zona è invece, la Fagiolina del lago, un legume di piccole dimensioni, la buccia sottile e un sapore delicato, presidio Slow Uno scorcio Food.
DOVE MANGIARE Ristorante l’Acquario È il ristorante più antico del borgo. Arredato in stile rustico, offre piatti della cucina umbra, tra cui il rinomato pesce di lago. via Vittorio Emanuele 69, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652432, www.ristorantelacquario.it Fattoria Il Poggio Splendida location all’interno di un parco, il ristorante propone un menù tradizionale con ingredienti di stagione. Prezzo medio € 25. Isola Polvese 3, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9659550, www.fattoriaisolapolvese.com
della Rocca
DOVE DORMIRE Hotel Trasimeno HHH In ottima posizione tra il centro storico e il lago, camere con bagno, wi fi, aria condizionata. TV con Sky, noleggio biciclette e piscina esterna. Doppia da € 60. Via Roma 174, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652494, www.hotel-trasimeno.it Hotel Duca della Corgna HHH Immerso nel verde con ristorante e piscina con solarium. Le camere deluxe sono provviste di balcone o terrazzo con vista panoramica. Doppia con colazione da € 70, doppia deluxe da € 90. Via Bruno Buozzi 143, Castiglione del Lago (PG), tel 075/953238, www.hotelcorgna.com
UMBRIA
Veduta del Lago Trasimeno
La ricetta REGINA IN PORCHETTA La “regina” è la carpa del Lago Trasimeno che unisce un ingrediente d’acqua, il pesce, con uno di terra, il battuto di lardo e aromi tipico degli arrosti. È tipica della zona di Perugia e dell’area del Trasimeno in particolare. INGREDIENTI • 1 carpa regna da 4 kg circa • 100 gr di battuto di lardo • 1 spicchio di aglio • 1 rametto di rosmarino • 1 mazzetto di finocchietto selvatico • 1 limone • Vino bianco q.b. • Olio extravergine di oliva • Sale e pepe Squamate, lavate ed eviscerata la carpa, poi asciugatela per bene e incidetela con taglietti trasversali sul dorso. Preparate poi un battuto di lardo, aglio, rosmarino e finocchietto, sale e pepe. Farcite il ventre e i taglietti sul dorso del pesce con il composto e lasciate riposare almeno due ore. In una ciotola, unite il succo di limone, un goccio di olio EVO e un pizzico di sale, poi spennellate la superficie della carpa. Sistematela in una teglia oleata e cuocetela per circa 20 minuti a 220 °C, spennellandola di tanto in tanto con l’emulsione. A fine cottura spruzzatela con il vino bianco. Servite calda.
Un ponte di pietra sull’Isola Polvese IL SECONDO GIORNO
ESCURSIONE ALL’ISOLA POLVESE Percorriamo il Lungolago in direzione Alicata – San Feliciano per poi lasciare l’auto nel parcheggio a lato del molo e imbarcarci con il traghetto (servizio pubblico, tutti i gg 9-19, ogni 40 min) alla volta dell’Isola Povese, che con i suoi 70 ettari è la più grande del Trasimeno. L’isola è anche Parco Scientifico Didattico nell’ambito del Parco Regionale del Lago Trasimeno e offre spunti naturalistici, storici e ambientali. Qui si trovano un grande canneto, la lecceta di San Leonardo e un oliveto secolare. Di particolare pregio il Giardino delle Piante Acquatiche, opera di Pietro Porcinai degli anni Cinquanta. Vanta una piscina in arenaria scavata nella roccia, con una vasca centrale coronata da numerosi ninfei alimentati dalle acque del Trasimeno. Tra i monumenti storici, suggeriamo una visita alle vestigia del Castello Medievale, antica sede del governatorato del lago, al Complesso del Monastero di San Secondo, risalente all’anno Mille, con la vicina Chiesa e la torre campanaria. Perla dell’isola è la piccola Chiesa di San Giuliano, con i suoi affreschi quattrocenteschi della Scuola Umbra. Sull’isola si trova anche il Monastero degli Olivetani, a due piani, oggi sede di un centro di ricerca sulla qualità ambientale.
IL VINO Colli del Trasimeno Bianco Doc un bianco dal colore paglierino e dal profumo fruttato. Il suo sapore secco, sapido e deciso si abbina ad antipasti, primi e second a base di pesce e verdure. DOVE COMPRARE Battilani Sapori Vendita di prodotti tipici umbri e della zona del Trasimeno, tra cui salumi, formaggi, pasta, salse, miele, vini Colli del Trasimeno e artigianato in legno. Piazza Mazzini 1 e via Roma 11, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652438, www.battilanisapori.com 61
MORESCO La Torre Eptagonale, simbolo di Moresco
IL FASCINO DELLA TORRE Ancona
Dalla nebbia emerge la sagoma del castello che si innalza sul colle che domina la Valle dell’Aso. Siamo nelle Marche, nella provincia di Fermo, e Moresco, annoverato tra i Borghi Moresco più belli d’Italia, è un piccolo gioiello tutto da scoprire. Simbolo della città è la splendida Torre Eptagonale del XII secolo, sulla quale si pu salire fino al Belvedere per ammirare il dolce profilo delle colline sfumato dalla foschia. Accoglie i visitatori al loro arrivo nel borgo la Torre dell’Orologio, risalente al XIV secolo e porta di ingresso al delizioso centro storico a forma elissoidale. l centro si sviluppa attorno alla piazza triangolare circondata da un portico. Merita una sosta la bella Chiesa di San Lorenzo, che custodisce alcune preziose te del XVII e del XVIII secolo. Nella Chiesa dalla Madonna dell’Olmo, invece, si può ammirare un grande affresco di incenzo Pagani. Altri due piccoli gioielli sono il Teatro di Santa Sofia e l’oratorio dedicato alla Madonna della Salute. In un borgo così ricco di storia non potevano mancare i musei. Vale una visita la Pinacoteca Comunale “Patrizio Gennari” (Piazza Castello 15, orario invernale: sabdom 15-17, ingresso gratuito) che conserva la tavola di Vincenzo Pagani La Madonna in gloria col Bambino e i santi Lorenzo, Rocco, Sofia e Nicola di ari del 1529 e una tela raffigurante Santa Sofia.
Presso il Museo dell’Auto e della Moto “Pietro e Roberto Nardi” si può invece ripercorrere tutta la storia dell’auto, dalla carrozza alla Ferrari. Imprescindibile una sosta per gustare le specialità di Moresco, come la pizza di fichi o la polenta con le vongole. olte ricette della cucina fermana, poi sono preparati con erbe spontanee, come l’ottima zuppa di erbe e cereali, le tagliatelle di ortica o i fiori di acacia fritti. Tra i primi piatti, vi consigliamo i vincisgrassi, la versione marchigiana delle lasagne, o i maccheroncini di campofilone.
Moresco vista dall’alto
COME ARRIVARE In auto: A14, da Nord in direzione Ancona, da sud direzione Napoli, uscire a Pedaso, poi seguire le indicazioni per Ancona, continuare sulla SS16, attraversare Marina di Altidona e proseguire seguendo le indicazioni per Moresco.
DOVE MANGIARE Agriturismo La Meridiana Immerso tra le colline, offre menù a base di piatti marchigiani con ingredienti da agricoltura biologica. Sala da 30 coperti. via Forti 8, Moresco, tel 340/1086430, www.agrimeridiana.it.
DOVE DORMIRE B&BLa Meridiana 12 camere con minibar, bagno e connessione internet. Vista panoramica. Prezzo a persona a notte da € 40 a € 59. via Forti 8, Moresco, tel 0734/223881 340/1086430, www.agrimeridiana.it
INFO www.comune.moresco.fm.it
La Casa sul Colle Piatti della cucina fermana, tra cui tagliatelle fritte, gnocchi al sugo di papera. Prezzo medio a persona € 25, bevande escluse. Contrada Collina 10, Monterubbiano (FM), www.lacasasulcolle.com
La Rosa Scarlatta Appartamenti ricavati in un’antica casa altoborghese. Degni di nota il giardino e il teatro. Doppia da € 80 a € 120. Largo Giovannetti 4, Monterubbiano (FM), www.lacasascarlatta.it
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MARCHE Il panorama delle colline da Monterubbiano
Il centro storico di Monterubbiano
La ricetta VINCISGRASSI Ogni città marchigiana ha la sua versione, ma la più antica pare quella riportata da Antonio Nebbia nel “Cuoco maceratese” del 1779. La differenza con le lasagne emiliane è il ragù, che viene preparato con carne a pezzi e non macinata, rigaglie di pollo e la besciamella è assente. INGREDIENTI • 500 gr di pasta sfoglia all’uovo per lasagne • 350 gr di rigaglie di pollo • 200 gr di polpa di carne suina • 200 gr di polpa di carne bovina • 100 gr di pancetta • 200 ml di brodo di carne • 300 gr di pomodoro • 1 costa di sedano, 1 carota, 1 cipolla • Sale e pepe • Olio extra vergine di oliva • Parmigiano grattugiato Tagliate la pancetta a listarelle, la carne di suino e di bovino e le rigaglie di pollo a pezzi. Preparate un trito di sedano, carota e cipolla e fatelo rosolare per 5 minuti con un cucchiaio di olio EVO. Aggiungete la pancetta, lasciate insaporite poi aggiungete il pollo, il maiale e il manzo. Unite la passata di pomodoro, un pizzico di sale e uno di pepe. Lasciate cuocere per almeno 1 ora e ½, mescolando e aggiustando di brodo. Quando il ragù sarà pronto, componete i vincisgrassi mettendo in una teglia a bordi alti qualche cucchiaio di sugo sul fondo, uno strato di pasta sfoglia, un altro di ragù, una spolverata di Parmigiano grattugiato. Continuate fino a ottenere una decina di strati, concludete con abbondante ragù e parmigiano. Infornate a 180°C per circa 30 minuti.
IL SECONDO GIORNO
VERSO MONTERUBBIANO Appena 2 km separano Moresco da Monterubbiano, un altro splendido borgo insignito dalla Bandiera Arancione del Touring Club. Lo si raggiunge percorrendo la SP2. Il borgo colpisce per il gran numero di chiese, alcune sconsacrate, come quella di San Biagio e Flaviano, sulla cui facciata laterale spicca un fregio di epoca romana. Nella piazza principale, invece, si trova il Palazzo Comunale di origine trecentesca, ma rimaneggiato negli anni Trenta, sede della Pinacoteca e del Museo Archeologico. Passeggiando per le vie del centro storico si incontrano altri edifici interesaanti, come il Teatro storico, la Casa natale dell’architetto Calzetti Onesti, e la Collegiata di Santa Maria dei Letterati che conserva al suo interno opere di Vincenzo Pagani. Da non perdere una visita all’antico ghetto ebraico, che conserva ancora i resti della sinagoga e i vecchi camminamenti. Appena a nord del centro si trova anche il parco storico di San Rocco, dedicato a Giacomo Leopardi, un bel giardino all’italiana realizzato a partire dal 1892. Il piatto tipico di Monterubbiano sono le tagliatelle fritte, dalla forma rotonda, a cui è dedicata una Sagra che si tiene in agosto.
Il Frustingo, il tipico dolce fermano
IL VINO Rosso Conero DOC Dal sapore fruttato e dall’aroma di ciliegie, more e prugne. DOVE COMPRARE Azienda Agricola Rossi Vende dal produttore al consumatore salumi tipici marchigiani, come prosciutto e lonza stagionati, salami, ciauscolo, salsicce e formaggi, tra cui Moro stagionato, Caciotta, Fiordilatte e altri via Dei Pini 35/A, Moresco (FM), tel 0734/59122, www.ingrossocarnirossi.it
Tagliatelle fritte
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CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Panoramica sulle case del borgo
UN MARE DI GUSTO Castiglione della Pescaia, borgo medievale di 7500 abitanti che dista poco più di 20 km da Grosseto, può fregiarsi del primo posto sul podio di “Mare più bello d’Italia”, conferitogli da Legambiente e Touring Club nella Guida Blu. Non solo. Il suo centro medievale, gli è valso un posto tra i Borghi più belli d’Italia. Senza dimenticare la tradizione gastronomica: da qui infatti, passa la Strada del Pesce della Regione Toscana. Nei ristoranti si possono gustare fritture miste di paranza, gnocchi allo scoglio e spaghetti al nero di seppia, impepata di cozze o baccalà alla maremmana. Basta, tuttavia, addentrarsi nelle zone collinari, per trovare piatti legati alla tradizione contadina, come i tortelli maremmani, le pappardelle alla lepre, il cinghiale alle olive e le lumache in umido. Tra i salumi della Maremma, da non perdere le salsicce di cinghiale, la finocchiona, un salame ai semi di finocchio e il buristo, un insaccato di carne e sangue di maiale. Le origini del borgo
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
COME ARRIVARE In auto Da Nord-Ovest, A11 Genova-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, uscita Follonica Nord e seguire indicazioni Castiglione della Pescaia. Da Nord, A1, Bologna-Firenze, poi SCG Firenze-Pisa-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, con uscita Follonica. Da Sud, E80 da Roma a Grosseto, uscita Grosseto Sud, indicazioni per Marina di Grosseto. Alla rotatoria SS 322 della Collacchie e seguire indicazioni per Castiglione della Pescaia.
INFO www.turismocastiglionedellapescaia.it www.castiglionepescaia.it 64
risalgono ai Romani, che fondarono la cittadina con il nome di Salembrum. Il fiore all’occhiello è però il Castello di Castiglione, costruito prima dai pisani, poi completato dagli Aragonesi sulla collina di Poggio Petriccio. Circondato da mura imponenti, non è visitabile al suo interno, ma consente di ammirare scorci superlativi sulla Maremma. Sempre nel centro storico, si trovano anche la settecentesca Chiesa di Santa Maria del Giglio, edificata all’interno della cinta muraria medievale, e la chiesa di San Giovanni Battista, rinascimentale, con il suo campanile a pianta circolare. Appena fuori dal centro abitato, la settecentesca Casa Rossa è la porta di accesso alla Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che conserva quello che rimane della vasta area paludosa dell’antica Maremma. Il pomeriggio è dedicato al relax. Il lungo litorale di spiaggia chiara che si estende dalla foce del Bruna al Porto Canale e alla Darsena si divide in Spiaggia di Levante, più larga, e Spiaggia di Ponente, sovrastata dal Castello. Proseguendo a piedi verso nord, si incontro il suggestivo scorcio del promontorio di Capezzòlo e la spiaggia di Riva del Sole.
DOVE MANGIARE Il Convento Splendida location in un convento agostiniano del 1652, con uno splendido giardino a terrazza che si affaccia sulla Maremma. Menù stagionale con piatti di carne e di pesce. Carta dei vini con più di 30 etichette. Prezzo medio a persona € 40. largo Beccani 3, Scarlino, tel 0566/37041, www.alconventoscarlino.com L’Arpione Situato sul lungomare, offre un menù a base di specialità di pesce e della cucina tradizionale toscana reinterpretate dallo chef Jenel Grigore, insignito nel 2014 dal prestigioso riconoscimento “Stella della Ristorazione”. Prezzo medio a persona € 40, bevande escluse. via Vittorio Veneto 68, Castiglione della Pescaia, tel 0564/939812, www.ristorantelarpione.it
DOVE DORMIRE L’ApprodoHHHH In posizione strategica, nel centro storico, a 5 minuti dalla spiaggia e con vista sul porto canale, dispone di 50 camere e 35 monolocali con aria condizionata e wi-fi gratuito. A disposizione American Bar, parcheggio. Doppia da € 80. Sconti per le famiglie nel periodo estivo. via Ponte Giorgini 29, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/933466, www.approdo.it Hotel KindaHHH A pochi passi dal mare e circondato dalla pineta, dispone di 24 camere con bagno privato, terrazzo e TV satellitare. Ristorante con menù tipico toscano e ampia lista vini. Doppia con colazione da € 159, tripla da € 180. Via Ansedonia 21, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/937105, www.hotelkinda.it
TOSCANA
Scorcio di una via del borgo
La ricetta BACCALÀ ALLA MAREMMANA INGREDIENTI • 800 gr di baccalà • 4 cucchiai di farina • 300 gr di pomodorini • 1 cipolla • 2 spicchi d’aglio • 3 rametti di prezzemolo • Sale e pepe • Olio EVO • Olio per friggere La sera precedente, mettete il baccalà in ammollo. Sciacquatelo, privatelo della pelle, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Infarinateli e friggeteli in olio ben caldo, poi toglieteli dalla padella e metteteli a scolare sulla carta assorbente. Tritate insieme la cipolla, il prezzemolo e l’aglio. Soffriggete il trito in una padella con due cucchiai di olio EVO. Tagliate i pomodorini in due, aggiungeteli e fate bollire per 10 minuti. Unite anche i pezzi di baccalà e fate insaporire per qualche minuto. Aggiustate di sale e di pepe. Servite con una spolverata di prezzemolo fresco.
IL SECONDO GIORNO
VISITA ALLA TENUTA MONTEVERRO DI CAPALBIO Da Castiglione ci spingiamo all’estremo sud della Toscana. Tra Capalbio e il Mar Tirreno sorge la Tenuta Monteverro, dove nascono i vini della tradizione toscana. L’area di produzione è di 35 ettari e spazia da un’altitudine che va da 30 a 80 slm. Visitiamo la tenuta, tra i filari dolcemente adagiati sulle colline maremmane e la cantina. Maestosa la barricaia, che custodisce 600 barrique in rovere francese di tostatura media. Nell’aprile 2017, è stato inaugurato il Wine Shop, dove è possibile acquistare direttamente i prodotti della tenuta: oltre alle etichette della Cantina, i quattro rossi Monteverro, Terra di Monteverro, Tinata e Verruzzo e i due bianchi, Chardonnay e Vermentino, qui si possono trovare anche le grappe Monteverro e Riserva e olio Monteverro prodotto dalle olive raccolte a mano e con spremitura a freddo. Una visita nel Wineshop è anche l’occasione per scoprire il ricco territorio intorno a Capalbio, dominato dalla Rocca Aldobrandesca. Imperdibile una visita al Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle dove è possibile ammirare le ciclopiche sculture, alte dai 12 ai 15 metri, che raffigurano i ventidue arcani maggiori.
IL VINO Verruzzo 2015 Toscana Rosso della Tenuta Monteverro un rosso morbido e fresco, in cui il temperamento del vitigno Sangiovese si coniuga con la struttura del Cabernet Sauvignon, all’aromaticità del Cabernet Franc e alla morbidezza del Merlot DOVE COMPRARE Wine Shop Monteverro Inaugurato nell’aprile 2017, il wine shop consente di acquistare direttamente i vini prodotti dalla tenuta, 4 rossi, 2 bianchi, ma anche grappa e olio EVO, sia singolarmente, che nelle tradizionali casse di legno o nel formato Magnum da 3, 6 oppure 9 litri. Strada Aurelia Capalbio 11, Capalbio (GR), tel. 0564/890937 www.monteverro.com Azienda Vinicola Cacciagrande Offre rossi e bianchi DOC e IGT della Maremma Toscana, Grappe e Olio di Oliva IGP di produzione propria. loc. Ampio Tirli, Castiglione della Pescaia (GR), tel. 0564/944168 www.cacciagrande.com 65
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WEEKEND IN CANTINA
UNA TENUTA GIOIELLO SULLA COSTA D’ARGENTO © by Leif Carlsson for Monteverro
ADAGIATA SULLE COLLINE TRA CAPALBIO E IL MARE, LA CANTINA RACCONTA UNA STORIA D’AMORE E DI PASSIONE, PER IL VINO E PER LA TOSCANA. E QUEST’ANNO FESTEGGIA I 10 ANNI DALLA PRIMA VENDEMMIA
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assione Passione per la terra e per il vino – quella dei due proprietari, Julia e Georg Weber – da cui nasce nel 2003 Monteverro: 50 ettari – 35 vitati – per la tenuta che proprio quest’anno festeggia i 10 anni della prima vendemmia. E in soli 15 anni dalla sua fondazione – quando vennero piantate le prime viti su un terreno dalla conformazione speciale, argilla rossa e ciottoli erosi di origine calcarea, si è trasformata in una realtà vitivinicola d’eccellenza nel panorama internazionale, riconosciuta nel Gotha dei maggiori produttori di vino. E questo progetto, sostenuto da un costante impegno e da una grande tenacia, supportati dalla determinazione di Georg Weber – che alla passione per il vino unisce la preparazione imprenditoriale – prende il volo e decolla. Nel 2011 debuttano i primi quattro vini della tenuta: Monteverro, da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, Terra di Monteverro, stesso uvaggio ma di maggiore immediatezza; Tinata, prodotto con Syrah e Grenache, e lo Chardonnay. Nel 2015, l’offerta si è arricchita di due nuovi prodotti: Verruzzo, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot con una piccola percentuale di Sangiovese, e il Vermentino di Monteverro. Sei etichette, quattro rossi e due bianchi, prodotti seguendo metodi biologici.
Vini che in un decennio hanno saputo raccogliere premi e riconoscimenti: e ultimo, in ordine di tempo, il triplice riconoscimento ottenuto al Best Wine of the World, in cui il Monteverro si è aggiudicato il titolo di Best Italian wine, lo Chardonnay quello di Best Italian White Wine e l’enologo Matthieu Taunay, il Best Winemaker of the World. A questo si aggiungono giudizi molto positivi in guide di respiro internazionale: 93 punti su Wine Advocate per il Monteverro 2014, 96 da James Suckling, stesso punteggio per Falstaff. Oltre ai 5 grappoli Bibenda e le tre stelle Veronelli per l’annata 2013 del Tinata. Oltre a una proprietà appassionata, la cantina è guidata da un team di altissimo livello. Insieme all’enologo Matthieu Taunay, collaborano nomi del calibro di Michel Rolland e Jean Hoefliger. Una realtà tutta da scoprire in un angolo di Toscana che regala emozioni e scorci – e vini – indimenticabili. Una visita a Monteverro è anche l’occasione per scoprire il ricco territorio intorno a Capalbio, raccolto dentro le sue antiche mura e dominato dalla Rocca Aldobrandesca. Imperdibile una visita al Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle, dove è possibile ammirare ciclopiche sculture alte dai 12 ai 15 metri dedicate ai simboli dei tarocchi, un mondo tra sogno e realtà in cui sono raffigurati i 22 arcani maggiori.
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PONZA Le scogliere di Ponza e il mare cristallino
BELLA E SELVAGGIA Una bellezza naturale di insenature, piscine naturali, scogli e un mare cristallino, su cui si affacciaPonza Napoli no piccoli villaggi di pescatori dai muri colorati. Ponza, perla delle isole Pontine, si è meritata un posto d’onore tra i Borghi marinari più belli d’Italia. Si raggiunge facilmente da Napoli e dal litorale laziale grazie a un efficiente servizio di trasporti marittimi ed è l’ideale per trascorrere un weekend romantico, meglio se leggermente fuori stagione, prima dell’arrivo della folla dei mesi estivi centrali. La cucina ponzese, poi, soddisfa sia gli amanti dei piatti di mare che quelli delle ricette di terra. Se il pesce è l’ingrediente principe di molti piatti, come i gustosi calamari ripieni alla ponzese, con uova, pinoli, parmigiano, aglio e prezzemolo, dall’entroterra arriva la tradizione contadina con la zuppa di lenticchie, il coniglio alla ponzese, il casatiello e le melanzane alla fornese. Senza contare i rinomati vini ponzesi, prodotti dalle vigne dell’isola. Chi al classico weekend di mare e spiaggia vuole abbinare anche passeggiate ed escursioni, può cominciare da Ponza Porto, il centro nevralgico dell’isola, con le case color pastello che sembrano guardare le barche che partono e arrivano. Qui i locali e i piccoli bar sono i luoghi di incontro di turisti e isolani e, soprattutto in estate, rimangono aperti fino a tarda notte. Da non perdere una cena a base di pesce in uno dei tanti risto-
COME ARRIVARE Ponza è collegata via mare a Napoli (Molo Mergellina), Formia, Anzio, San Felice Circeo e Terracina. Per Napoli: A1 Milano Napoli, poi indicazioni per Imbarco (Molo Mergellina). Da qui partono gli Aliscafi SNAV. Per Formia: A1 Milano-Napoli, uscita Cassino e seguire indicazioni per Formia. Da qui le motonavi con trasporto auto di LAZIOMAR 68
rantini che si affacciano sul porto. Con una bella escursione a piedi lungo la rete di sentieri si può raggiungere invece l’area vulcanica, dove è possibile ammirare i due crateri che hanno dato vita all’isola, oggi colmi di acqua. Lungo il percorso, si possono scorgere piccoli e incantevoli villaggi che portano al punto più alto dell’isola, Monte Guardia, da cui ammirare uno splendido panorama. A piedi si raggiungono facilmente anche le frazioni le frazioni de I Conti e Santa Maria.
DOVE MANGIARE Gennarino a Mare Strutturato su una palafitta costruita sull’acqua, offre un ambiente esclusivo e romantico. Cucina mediterranea e piatti tipici della tradizione ponzese e rielaborazioni dello chef. Carta dei vini con buona scelta di etichette nazionali ed estere. Prezzo a persona alla carta da € 32 a € 78. via Dante 64, Ponza, tel 0771/80071 www.gennarinoamare.com
DOVE DORMIRE Grand Hotel Chiaia di Luna HHHH Bella struttura con camere con vista sulla baia di varie metrature per venire incontro a diverse esigenze, dalla coppia alle famiglie. Doppia da € 168. via Chiaia di Luna, tel 0771/801113, www.hotelchiaiadiluna.com INFO www.prolocodiponza.it
LAZIO
La Forna
La ricetta ZUPPA DI PESCE ALLA PONZESE Una ricetta tradizionale che rispecchia la vocazione “marittima” dell’isola, a piacere si possono aggiungere i pesci preferiti. INGREDIENTI • 1 kg di pesci di scoglio (scorfani, tracine, fragolini) • 240 gr di pomodori ciliegino pelati • 1 bicchiere di vino bianco • 1 cipolla • 1 spicchio di aglio • 1 manciata di pinoli • 1 manciata di mandorle spellate • 5/6 olive di Gaeta • Origano • Olio EVO In una padella antiaderente fate imbiondire la cipolla tagliata sottile, i pinoli e le mandorle. Fate tostare. Squamate il pesce e aggiungetelo al soffritto, aggiungendo un bicchiere di vino bianco per sfumare. Aggiungete anche i pomodori ciliegino pelati, una manciata di capperi e le olive di Gaeta snocciolate. A fine cottura servite con una spolverata di origano e delle fette di pane tostato.
Lo Scoglio della Tartaruga IL SECONDO GIORNO
LE BELLEZZE DEL MARE In auto si raggiunge La Forna, il secondo centro abitato più grande di Ponza. Qui si parcheggia e, in venti minuti, si raggiunge Lo Scoglio della Tartaruga, dal caratteristico colore verde, che domina l’orizzonte. Imboccando un piccolo sentiero si possono invece raggiungere le splendide piscine naturali mentre chi è più allenato, può intraprendere l’itinerario che conduce a Punta Incenso, da cui si gode una splendida vista sulla vicina isola di Gavi. Proseguendo ancora, si arriva alla pietrosa spiaggia di Punta Le Felici. Per pochi euro, si può invece chiedere un passaggio in barca per raggiungere le remote e incontaminate Cala Felci e la spiaggia di Lucia Rosa con i suoi suggestivi faraglioni. Tra le meraviglie dell’isola che meritano senz’altro una visita ci sono la Grotta della Maga Circe e le Grotte di Pilato, che si trovano sotto al cimitero di Ponza e sono state scavate nella roccia dai romani per allevare le murene. Un “tunnel” di 160 metri scavato nella roccia della scogliera consente di raggiungere la splendida e rinomata baia di Chiaia di Luna. Per i più romantici, c’è la Torre dei Borboni, oggi sede di un albergo, e che un tempo serviva per avvistare le navi dei pirati.
IL VINO Fieno di Ponza Bianco IGT Lazio un vino locale ricavato dalle viti di Biancolella di Ponza Forastere. Il gusto è fresco e dagli intensi aromi fruttati, ideale per accompagnare piatti di pesce e carni bianche. DOVE COMPRARE Antiche Cantine Migliaccio Produce Fieno di Ponza IGT Lazio Rosso, Rosato e Bianco e Biancolella IGT Lazio. Effettua visite guidate con degustazioni. via Pizzicato 9 (Ponza), tel 339/2822252, www.antichecantinemigliaccio.it Vento in Poppa Vendita a dettaglio di prodotti sottolio di terra e di mare, marmellate fatte in casa, dolci, vini e liquori. Piazza Carlo Pisacane, tel 338/8041766, www.ventoinpoppaponza.com 69
CETARA Panorama di Cetara e della spiaggia cittadina
Ponza
Napoli
CETARA E LE SUE ALICI
Cetara conserva ancora l’atmosfera del piccolo borgo di pescatori. Abbracciata dal Mar Tirreno e dal Monte Falerio, è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il centro storico del borgo custodisce alcuni gioielli storico artistici, come la Chiesa di San Francesco con la sua caratteristica cupola affrescata dal pittore Marco Benincasa. Merita una visita anche la bella Chiesa di San Pietro, dedicata al patrono della città, con l’interno barocca e la cupola con le maioliche. A fianco si trova il campanile duecentesco. Grande valore storico ha invece la Torre Costiera Vicereale, che aveva lo scopo di arginare le invasioni dei turchi, ma anche di proteggere le attività e i commerci marittimi dalle scorrerie dei pirati. La torre faceva parte di un “sistema” di 400 torri disseminate lungo la costa litoranea meridionale, che comunicavano tra loro con segnali di fuoco e fumo alla vista dei nemici, permettendo alle popolazioni di attrezzarsi alla difesa. Splendido, poi, il piccolo porto coi i pescherecci colorati e i gozzi tirati in secca sulla piccola spiaggetta. Il prodotto caratteristico del borgo, famoso in tutto il mondo, è la Colatura di alici, le cui origini risalgono addirittura ai Romani. Infatti, sarebbe un derivato diretto Cetara Salerno
COME ARRIVARE In auto: Da Salerno A3 uscita Vietri sul Mare, poi SS 163 seguendo le indicazioni per Cetara. In treno: si arriva a Napoli o a Salerno, poi sono disponibili collegamenti in autobus per la Costiera Amalfitana
INFO www.prolococetara.it 70
del garum romano e viene ancora oggi prodotta alla maniera tradizionale: le alici vengono pescate del mare della Costiera Amalfitana dal 25 marzo al 22 luglio, giorno di Santa Maria Maddalena, vengono poi messe a maturare in una soluzione di acqua e sale marino in botti di rovere, finché non producono il tipico liquido chiaro, che viene poi filtrato e confezionato. Il processo dura circa quattro mesi. La Colatura di Alici di Cetara si utilizza poi per condire la pasta, ma anche le verdure cotte o crude. Celebre anche il tonno, richiestissimo in Giappone per la preparazione del sushi, a cui è dedicata la manifestazione “A tutto tonno”, che si tiene ogni anno nel mese di agosto.
DOVE MANGIARE Al Convento Offre piatti della cucina della Costiera Amalfitana, tra cui spaghetti alla colatura di alici, spaghetti alle vongole veraci e tagliata di tonno alle erbe. Prezzo medio € 35 a testa. Piazza San Francesco 16, Cetara (Sa), tel 089/261039, www.alconvento.net Acquapazza Ottimi piatti di pesce e crostacei, oltre alla celebre Colatura di alici. Prezzo medio, bevande incluse, € 60 Corso Garibaldi 36, Cetara, tel 089/261606, www.acquapazza.it
La Spiaggia del Porto
DOVE DORMIRE Hotel Cetus HHHH Struttura di 37 camere, tutte con vista mare e dotate di TV, frigobar, aria condizionata, bagno privato e wi fi. Doppia da € 100 a € 160. Corso Umberto 1, Cetara, tel 089/261388, www.hotelcetus.com B&B Mara A 200 metri dalla spiaggia, mette a disposizione camere con balcone e vista mare. Doppia da € 50 a € 90, a seconda del periodo, colazione inclusa. Parco degli Ulivi 3, Cetara, tel 331/5605272
CAMPANIA
Cetara, il borgo e la spiaggia
La spiaggia di Erchie
La ricetta SPAGHETTI CON COLATURA DI ALICI INGREDIENTI • 400 gr di spaghetti • 4 cucchiai di Colatura di alici di Cetara • 8 cucchiai di olio extravergine di oliva • 3 spicchi d’aglio • Peperoncino e prezzemolo q.b • Sale q.b Fate bollire gli spaghetti in abbondante acqua con poco sale, poiché la colatura di alici è molto salata. Nel frattempo scaldate in una padella antiaderente piuttosto capiente un spicchio d’aglio e un peperoncino, facendo soffriggere a fuoco basso. Quando l’olio si scalda, aggiungete un mestolo di acqua di cottura della pasta. Scolate gli spaghetti al dente e terminate la cottura in padella. Aggiungete il prezzemolo tritato e la Colatura di alici. Impiattate e condite con un filo di olio extravergine di oliva a crudo.
IL SECONDO GIORNO
ERCHIE, IL BORGO FONDATO DA ERCOLE Percorriamo la Statale Amalfitana 163 in direzione di Maiori e dopo 2,5 km arriviamo nel piccolo borgo marinaro di Erchie che secondo la leggenda è stata fondato da Ercole, di passaggio in Italia dalla Grecia. Al borgo si arriva solo a piedi, dopo aver lasciato l’auto in uno dei tre parcheggi che si trovano immediatamente a destra della stretta stradina che conduce al paese. Il borgo è situato tra due promontori, ognuno dei quali è sovrastato da un’antica torre d’avvistamento, la Torre Cerniola a sinistra, e la Torre del Tummolo a destra. Camminando lungo le caratteristiche viuzze si possono ammirare piccoli negozi e botteghe. Per il pranzo ci si può fermare a gustare uno dei saporitissimi panini o i tipici “cuppetielli”, fritture di pesce “da passeggio” servite nei cornetti di carta. Le case si affacciano sulla spiaggia principale, che si raggiunge scendendo da una scalinata. Oltre i promontori si trovano altre belle insenature e spiagge dalle acque basse e trasparenti, come la spiaggia di Cauco o la spiaggia di Sovarano, che si raggiungono solo via mare, con il pedalò o facendosi dare un passaggio per pochi euro dagli abitanti del luogo.
IL VINO Costa D’Amalfi Bianco DOC Un vino equilibrato e fresco dal colore giallo paglierino e dal profumo di acacia ed erbe aromatiche che ben si sposa con il gusto deciso delle alici. DOVE COMPRARE Cantine Marisa Cuomo Produce rossi e bianchi, come il Furore, il Ravello e la Costa d’Amalfi. L’azienda produce anche il Fiorduva, un “vino estremo” che nasce dalla viticoltura nelle zone più impervie. Possibilità di effettuare degustazioni guidate su prenotazione. via Lama 16/18 Furore (Sa), tel 089/830348, www.marisacuomo.com Antico Borgo Saraceno Qui si possono acquistare la colatura di alici, ma anche filetti di alici e di tono, salmone e pesce spada marinati, limoncello e liquori, dolci e marmellate. Corso Garibaldi 35, Cetara, tel 333/7570564, www.anticoborgosaracenocetara.it 71
POLIGNANO A MARE
dida Il centro storico di Polignano a Mare
Bari
Polignano a Mare
NEL BLU DIPINTO DI BLU!
Una scogliera a picco sul mare, acque limpidissime che gli hanno valso per nove anni consecutivi la Bandiera Blu e le misteriose grotte, Polignano a Mare è un gioiello della costa pugliese. Il borgo ha dato i natali a Domenico Modugno, la cui statua di bronzo, situata sul lungomare, lo ritrae a braccia spalancate, intento ad abbracciare la città o, forse, quel “blu dipinto di blu” in cui si fondono il cielo e il mare. Polignano è anche un borgo tutto da gustare: è Presidio Slow Food per le sue celebri carote, che spaziano dall’arancione alle diverse gradazioni di giallo fino al viola. Questa è anche la zona in cui si produce il Negramaro, il celebre rosso pugliese, senza contare l’olio, i formaggi e il gelato, per cui Polignano è famosa. Nella Grotta Palazzese, poi, è ricavato l’omonimo ristorante, incluso tra i 25 più belli del mondo per la sua location spettacolare, all’interno di una grotta che si affaccia su una spiaggetta di ciotoli. La visita al centro storico comincia dall’Arco della Porta Marchesale, fino al secolo unico punto di accesso alla città. Merita una sosta la bella chiesa Matrice, del 1295, dedicata all’Assunta, che si trova accanto alla bella Piazza Vittorio Emanuele II. Da non perdere una passeggiata sul Ponte dei Due Lungomari che unisce il Lungomare Ardito al Lungomare Cristoforo Colombo, per una visione superba del-
COME ARRIVARE In auto: Polignano è raggiungibile percorrendo la A14 Bologna-Ancona con uscita Bari Nord, oppure l’A1 Firenze-Roma, poi l’A2 Roma-Napoli, l’A16 Napoli-Canosa e poi l’A14 Canosa Bari con uscita Bari Nord. Da qui si prende la tangenziale verso Brindisi. Si segue la SS1 per 30 m fino all’uscita Polignano a Mare. Da Taranto, SS100 con uscita Mottola, poi si segue per Noci-Putignano-Castellana Grotte-Polignano a Mare. 72
la costa. Tra i monumenti naturali più suggestivi c’è lo Scoglio dell’Eremita, un isolotto divenuto emblema cittadino. Andando per spiagge, tra le più belle c’è Lama Monachile, una distesa di sassi bianchi che si trova a due passi dal centro storico e prende il nome dal ponte che la sovrasta, vestigia dell’antica via Traiana. La selvaggia Cala Grottone è invece meta degli appassionati di tuffi, che amano cimentarsi in evoluzioni dalla scogliera. Per chi invece preferisce le immersioni, c’è Cala Incina, dai fondali spettacolari. Al punto che molte coppie li scelgono per un insolito matrimonio sottomarino con muta e bombole! Per le famiglie, invece, l’ideale sono le spiagge sabbiose di Porto Cavallo e Lido San Giovanni, a tre km dal centro.
DOVE MANGIARE Grotta Palazzese Uno dei più belli e caratteristici ristoranti d’Italia, ricavato in una grotta a picco sul mare, che fù salone delle feste del Duca de Leto già nel 1700. Menù degustazione e alla carta con piatti raffinati piatti gourmet. Menù degustazione da 4 portate € 130, completo da €160. Via Narciso 59, Polignano tel 080/4240677 www.grottapalazzese.it
DOVE DORMIRE Borgobianco Resort & SpaHHHHH Esclusivo resort che sorge nella campagna pugliese, tra ulivi secolari. Dispone di 48 camere e 26 suite finemente arredate. Doppia da €145 a notte. Contrada Casello Cavuzzi, Polignano, tel 080/2049857, www.borgobianco.it INFO www.polignanoamare.com
PUGLIA Torre di avvistamento dell’Abbazia di San Vito
La Statua di Domenico Modugno a Polignano a Mare
La ricetta TIELLA BARESE Piatto tradizionale della provincia di Bari, poi esteso a tutta la Puglia. Si consuma come piatto unico estivo per la ricchezza dei suoi ingredienti che ne fanno un pasto completo. INGREDIENTI • 300 gr di riso Carnaroli • 500 gr di cozze • 500 gr di patate • 3 pomodori tondi • 2 spicchi d’aglio, prezzemolo tritato • ½ cipolla bianca • 50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato • 30 gr di pangrattato • 5 cucchiai di olio EVO • Sale e pepe nero Pulite bene le cozze. Pelate le patate, i pomodori e le cipolle e tagliateli a rondelle sottili. Tritate anche l’aglio e il prezzemolo. Oliate una pirofila tonda in ceramica del diametro di circa 28 cm e cominciate a comporre la tiella mettendo sul fondo la cipolla, l’aglio e le patate disposte a raggiera coprendo tutto lo spazio, fate lo stesso con i pomodori, salate, pepate e spolverate con il prezzemolo e un filo di olio EVO. Disponete anche le cozze crude e una manciata di riso crudo, ricoprendo tutta la superficie. Versate due cucchiai d’acqua per agevolare la cottura. Realizzate un altro strato di patate e pomodori, aglio e prezzemolo. Salate, pepate e irrorate con l’olio evo. Terminate gratinando con il parmigiano e il pangrattato, Versate altra acqua da un lato della pirofila fino ad arrivare appena al di sotto della gratinatura. Infornate a 200° per 60 minuti.
IL SECONDO GIORNO
SAN VITO Percorrendo la SS16 Adriatica, da Polignano raggiungiamo la frazione di San Vito. L’attrazione principale è l’Abbazia benedettina di San Vito Martire, risalente al X secolo, con il suo splendido campanile in raffinato stile barocco leccese. Il 14,15 e 16 giugno, qui si svolge la Festa del Patrono. Il 14 pomeriggio, dal piccolo porto parte la zattera con l’effigie di San Vito che viene portata in processione fino alla spiaggia di Cala Paura. Per quanto riguarda le spiagge, vicino all’abbazia si trova la spiaggetta di San Vito con la Torre di Avvistamento, fatta costruire dai monaci nel XVII secolo. Attraverso una stradina si raggiunge a piedi anche la spiaggia di Porto Cavallo e la caletta sabbiosa di Porto Contessa. Dalla spiaggia di San Vito partono anche le escursioni in barca di circa 90 minuti, per andare alla scoperta delle grotte. Tra le più belle ci sono la Grotta delle Rondinelle, la Grotta delle Monache, Grotta Artito e la Grotta dei Colombi, che spicca per i suoi splendidi riflessi colorati. Il suggestivo ristorante Grotta Palazzese
IL VINO Negramaro il rosso pugliese per antonomasia. DOVE COMPRARE Azienda Agricola Lippolis Ampia scelta di prodotti tipici pugliesi, tra cui vini, confetture, sottoli, ma anche pasta fresca, olio Evo e paté. Possibilità di degustazioni e aperitivo pugliese su richiesta. via Sarnelli 66, Polignano, tel 080/4247416 www.aziendagricolalippolis.it 73
RESORT PREMIUM
VIVOSA APULIA RESORT ALLE MALDIVE DEL SALENTO, LA RICETTA DEL BENESSERE
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e si parte da Milano, arrivarci è lunga, ma quando ci sei, davvero sembra d’essere alla Maldive. La sua è una magnifica posizione, all’interno della rigogliosa pineta del Parco Naturale regionale Litorale di Ugento, che si affaccia sulla splendida costa ionica del Salento. Ma il Vivosa Apulia Resort di Marina di Ugento, in provincia di Lecce, vanta anche il primato di unico resort in Italia, e tra i primi nel mondo, a essere certificato come “struttura antistress”, avendo trovato davvero la ricetta del benessere, che forse inizia dai piatti proposti dallo chef Mario Romano. Il resort a quattro stelle è disposto su diverse corti, realizzate in caratteristica pietra locale, attorno alle quali si aprono le stanze, tutte provviste di giardino o balcone. A disposizione degli ospiti ci sono due ristoranti: ‘A Puteca, dove sperimentare un viaggio nei sapori tradizionali della Puglia sotto la guida dell’Executive Chef Mario Romano, e Via Appia, con formula buffet. Non mancano nemmeno una piscina con quattro vasche, una spiaggia attrezzata che si affaccia sul mare cristallino del Salento, una pineta e un’area fun & sport. Struttura eco-friendly, riconosciuta da Ecoresort e Gold Travel Life, il Vivosa Apulia Resort ha lanciato il brand Unique Antistress Quality, un sistema che certifica la
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politica antistress delle aziende e testimonia il loro impegno nei confronti del benessere dei lavoratori. Per farlo, ha ideato un’offerta innovativa, a cura dell’Antistress Academy, che prevede diversi step, dalle mind activities all’alimentazione salutare, dai programmi wellness a workshop a tema. Al Vivosa Apulia Resort anche lo sport è amico della natura. Per esempio, c’è l’eco golf in cui si limita l’intervento sul terreno rispettandone la conformazione naturale. Si può giocare in spiaggia o in pineta, utilizzando mazze e palline biodegradabili e commestibili per i pesci. Sempre in pineta c’è anche un Parco Avventura, dove mettersi alla prova tra passerelle, ponti e carrucole sospese tra gli alberi, per ammirare il paesaggio da un’altra prospettiva IL BENESSERE COMINCIA DAL CIBO… Il cibo deve essere un piacere, ma deve andare a braccetto con la salute. Grazie al progetto Energy Cooking, nato in collaborazione con la Nutritional Cooking Consultant Paola Di Giambattista, al Vivosa Apulia Resort il binomio alimentazione-salute si traduce in una proposta alimentare creata su misura, con gusti sempre nuovi da scoprire. La proposta healthy food prevede un focus attento sul mangiare
PUGLIA
equilibrato, sano, ma ricco di nutrienti e di energia, abbinato a una serie di attività, tra cui i laboratori Green Life sul recupero e il riciclo creativo in cucina, Kitchen with Love per imparare a cucinare ricette vegetariane e vegane, From Kitchen to Beauty, per creare ricette di bellezza basate sugli alimenti, oltre a percorsi di degustazione personalizzati. ...E CONTINUA NELLA SPA La Spa del Vivosa Apulia Resort propone un ambiente con area umida a diverse temperature e gradienti di umidità, piscina idromassaggio en plein air, docce emozionali e cromoterapiche, cabine per i trattamenti ispirati ai chakra, cosmesi vegetale e prodotti a km 0. Il trattamento distintivo è il Sixth Sense Ritual Massage per ispirare e stimolare tutti i sensi, nell’ottica di un viaggio alla scoperta di sé. E per chi ha problemi di insonnia, c’è il Tranquillity, un vero e proprio rituale del sonno con prodotti organici e naturali. Vivosa Apulia Resort Via Vicinale Fontanelle, Marina di Ugento (LE) Tel. 0833/931 002 - info@vivosaresort.com www.vivosaresort.com
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SPILINGA
La Costa degli Dei vista dal Monte Poro
Catanzaro
DOV’È NATA LA ‘NDUJA
Spilinga
Il borgo, il cui nome deriverebbe dal greco “spelugx”, cioè “grotta”, si erge alle pendici del Monte Poro, a circa 450 m di altitudine, nella provincia di Vibo Valentia. Il suo territorio è disseminato di grotte naturali, alcune delle quali portano ancora testimonianze della presenza di eremiti o di reperti neolitici. Da visitare è la Grotta della Madonna delle Fonti con uno splendido altare di granito e alabastro, ricavato in una grotta eremitica dove si dice che la Madonna è apparsa a una donna del luogo. Nel centro città si possono invece ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista dall’imponente facciata ottocentesca. Splendido anche Palazzo Miceli, del XIX secolo, con il portale di pietra con colonne dal capitello finemente lavorato. Merita una visita anche acquedotto rurale, realizzato in pietra da taglio
alla fine dell’800, ma che rievoca gli antichi acquedotti romani. Il prodotto tipico di Spilinga è la ‘nduja, un salame di suino piccante dalla consistenza cremosa e dal colore rosso vivo, dovuto all’abbondanza di peperoncino. Si pensa che a “ispirare” il suo nome sia stata l’Andouille, un salsicciotto francese introdotto in Calabria nel periodo napoleonico. Ogni anno, l’8 di agosto, a Spilinga si tiene la Sagra della ‘Nduja, un evento che attrae migliaia di turisti provenienti da tutta Italia. Un classico della cucina calabrese, e più che mai di Spilinga, sono i fileja con la ‘nduja, una pasta lunga e attorcigliata, che si produce ancora a mano con l’ausilio di un bastoncino di legno essiccato, e accompagnati da un sugo il cui ingrediente principe è appunto il “salame spalmabile”. Tra i primi c’è anche la pasta con le polpette, mentre tra i dolci, sono assolutamente da assaggia i curijcchi, taralli di pasta all’uovo ricoperti di zucchero glassato. Tra i formaggi, assai apprezzati e diffusi, spicca il delizioso Pecorino del Monte Poro.
L’Aquedotto ottocentesco, realizzato sullo stile degli antichi acquedotti romani
COME ARRIVARE In auto A3 Salerno-Reggio Calabria, uscire allo svincolo per Pizzo Calabro, poi SS18 fino a Tropea e SP22; al bivio di Zungri si prende a sinistra. Da Vibo Valentia sono 23 Km. In treno stazioni di Tropea e Ricadi, distanza circa 6 km. INFO www.comune.spilinga.vv.it 76
DOVE MANGIARE Agriturismo San Francesco Piccola struttura a conduzione familiare. Offre piatti della cucina tipica calabre, come Fileja con ‘nduja, tagliatelle ai porcini, spaghetti alla cipolla di Tropea, antipasti di salumi, formaggi e verdure locali. Prezzo medio € 15/20. loc. San Francesco, Spilinga, tel 327/2315643
DOVE DORMIRE Hotel La PinetaHHH Bella struttura con piscina all’aperto, vista mare, ristorante e parcheggio privato. Le camere sono provviste di TV satellitare, bagno privato e wifi gratuito. Doppia da € 75. Loc. Monte Poro, Spilinga tel 0963/883089
CALABRIA
Panorama di Spilinga
La ricetta FILEJA CON ‘NDUJA E POMODORINI INGREDIENTI • 500 gr di pasta Fileja calabrese • 250 gr di ‘nduja (salame piccante morbido calabrese) • 1 cipolla rossa di Tropea • 1 bicchiere di vino bianco secco • 1 scatola di pelati o 300 gr di pomodori freschi • Pecorino grattugiato • Olio extravergine di oliva q.b. • Sale e pepe nero q.b. In una padella abbastanza capiente fate riscaldare l’olio e rosolate la cipolla tritata. Aggiungete la ‘nduja, amalgamate il tutto e unite il vino bianco, lasciando sfumare a fuoco vivo. Tagliate i pelati o i pomodori freschi a pezzetti e fate cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Nel frattempo, cuocete la fileja in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Versate la pasta nel sugo e saltate il tutto in padella. Unite il pecorino grattugiato e una spolverata di pepe nero. Servite subito.
IL SECONDO GIORNO
UN TREKKING SUL MONTE PORO Approfittando di una bella giornata di primavera, si può dedicare il secondo giorno all’ascesa del Monte Poro, a 700 mlsm, per ammirare uno spettacolare panorama della Costa degli Dei, ma anche scoprire i verdi pascoli dell’entroterra, gli antichi mulini e le rare specie arboree. Si parte da Spilinga e si percorre la mulattiera che risale l’alveo della fiumara Ruffa. Durante il percorso si incontrano i resti di nove mulini, che danno il nome alla “Valle dei Mulini”. Le strutture risalgono a un periodo che va dal VII al X secolo e fino agli anni Cinquanta hanno sostenuto l’economia della zona. Lungo gli argini del torrente Ruffa, poi, si può scorgere la più alta concentrazione in Italia meridionale di Woodwardia radicans una rara specie di felce gigante le cui fronde possono arrivare a tre metri. Il paesaggio si compone poi di una ricca flora, che oltre alla diffusa macchia mediterranea, comprende anche alcune specie di orchidee. Il Monte Poro è poi l’habitat di tassi, cinghiali, volpi, donnole, faine, ghiri, gufi, poiane, gheppi e barbagianni, oltre che zona di transito di molti uccelli migratori. Il percorso ad anello si conclude con il ritorno a Spilinga.
IL VINO Cirò Rosso un vino calabrese corposo, dal profumo fruttato e dal sapore intenso, ma equilibrato. DOVE COMPRARE ’Nduja e Salumi La ‘Nduja e i salumi vengono prodotti senza conservanti e secondo la tradizione. Si possono trovare ‘Nduja insaccata, in vasetto o in tubetto, capocollo, sopressata, salsiccia e pancetta. Ctr. Saramalloni, Spilinga, tel 338/8899623, www.ndujadispilingabellantone.com
Il Pecorino di Monteporo e, sotto, la ‘Nduja
Caseificio Salumeria Monte Poro Oltre alla ‘Nduja e ai salumi tradizionali calabresi, si trova il pregiato Percorino di Monte Poro, tradizionale, stagionato o al peperoncino, oltre alla provola e altri formaggi locali. via Provinciale, Spilinga, tel 0963/65238, www.caseificiomonteporo.it 77
MARZAMENI Scorcio della Riserva Naturale di Vendicari
Catanzaro
L’ANTICA TONNARA Il suo nome deriva dall’arabo Marsa al hamen è significa Siracusa “rada delle tortore”. Il perché è facilmente intuibile soprattutto in primavera, quando questi delicati Marzameni uccelli si fermano numerosi nel centro storico. Marzameni, situato nell’estrema parte meridionale della Sicilia, in provincia di Siracusa, ha origini che risalgono attorno all’anno Mille, quando il primo insediamento arabo si è sviluppato intorno a una tonnara, principale fonte di sostentamento per i pescatori. In seguito, la tonnara di Marzameni è diventata la seconda più importante della Sicilia, dopo quella di Favignana, ed è stata dismessa solo pochi anni fa, rimanendo comunque un’attrazione per quanti si lasceranno incantare da questo borgo dal fascino antico e dalle atmosfere quasi africane. Proprio il tonno è uno degli ingredienti principali della cucina locale e viene ancora cucinato secondo tradizioni antichissime. Tra le eccellenze, ci sono anche i pomodori ciliegino di Pachino e il celebre Nero d’Avola. Un’altra caratteristica di Marzameni, inoltre, è quella di essere divisa in due parti, di cui una appartiene al Comune di Pachino e l’altra a quella di Noto. Il nostro percorso di visita parte dalla centrale Piazza Regina Margherita, cuore del borgo marinaro. Qui si affaccia il Palazzo del Principe di Villadorata, residenza estiva del nobiluomo proprietario della tonnara, che domina la piazza e due chiese, entrambe dedicate al patrono della città, San Francesco di Pao-
COME ARRIVARE Con auto a seguito si può raggiungere in traghetto Palermo o Catania da Genova, Livorno, Civitavecchia e Napoli con Grimaldi Lines, TTT Lines e GNV. Si deve poi raggiungere Siracusa con la A19 Palermo-Catania in direzione Catania, poi si prende l’autostrada Siracusa -Gela, con uscita Noto e la SP19 seguendo le indicazioni prima per Pachino, poi per Marzameni 78
la. Tutt’attorno, si sviluppano le case dei pescatori, che accompagnano il visitatore verso i due porticcioli di Fossa e Balata. Quest’ultimo, in particolare, ha fatto da set a registi del calibro di Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores e i fratelli Taviani. Di fronte si trovano le piccole e incontaminate Isola Grande e Isola Piccola. Proprio le spiagge lambite dal mare turchese sono un’altra eccellenza del borgo. Di fronte si trova la Spinazza, in parte libera e in parte attrezzate. Poco distante, spicca la bella spiaggia di Pachino con la sua sabbia candida.
La spiaggia di Calamosche
DOVE MANGIARE Cortile Arabo Lo chef Massimo Ciaquinta realizza piatti ispirati alla tradizione siciliana a base di pesce ed erbe provenienti dall’erbario del ristorante. Prezzo a persona da €40 a €55. Piazza Villadorata, Marzameni, tel 0931/841678, www.cortilearabo.it INFO www.marzameni.com www.siracusaturismo.net
DOVE DORMIRE B&B Le Maree Bella e curata struttura su tre livelli con camere di diversa tipologia arredate in colori naturali, tutte con balcone privato con tavolo e poltroncine. A pochi passi dalla spiaggia. A disposizione, sala comune, piscina e ampia hall con vetrate a vista sulla baia. Doppia con colazione da €100. via Montoneri 18, Marzameni, tel 327/4540457, www.lemareebb.com
SICILIA
Il Portile di Balata
dida
La ricetta CAVATELLI CON BOTTARGA, MANDORLE E CILIEGINI Piatto tradizionale della costa meridionale della Sicilia, tra Avola, Marzameni e Porto Palo di Capopassero, realizzato con ingredienti del territorio. INGREDIENTI • 500 gr di cavatelli freschi, o 300 di cavatelli secchi • 100 gr di bottarga di tonno • 50 gr di mandorle • 10 pomodori ciliegini • 2 spicchi di aglio • Olio EVO • Prezzemolo • Pepe Fate rosolare in una padella l’aglio con l’olio EVO, poi aggiungete i pomodorini lavati e tagliati in quattro e fare cuocere a fuoco medio. A metà cottura, aggiungete le mandorle spellate e tagliate a pezzetti e fate cuocere ancora per 10 minuti. Nel frattempo, lessate i cavatelli, scolateli al dente e versateli nella padella con un po’ dell’acqua di cottura. Aggiungete una generosa spolverata di bottarga grattugiata. Saltate per un paio di minuti e servite con una spolverata di pepe e di prezzemolo tritato.
IL SECONDO GIORNO
ESCURSIONE ALL’OASI FAUNISTICA DI VENDICARI In poco più di un quarto d’ora, percorrendo prima la SP85 e poi la SP19 da Marzameni e Noto, arriviamo alla Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari (www.riserva-vendicari. it) una spettacolare zona umida costiera di 1450 ettari istituita nel 1984 e habitat naturale di aironi, cigni reali, oche e fenicotteri e altri uccelli migratori che nidificano nelle aree paludose. Il mare, invece, con fondali bassi ricchi di posidonia, è popolato da tartarughe marine e pesci multicolori. Si possono scegliere tre diversi itinerari da fare a piedi. L’Itinerario Verde, di circa 5 km, parte dalla Cittadella Maccari, vicino alla spiaggia di San Lorenzo, e tocca la Trigona, le Necropoli bizantine e la Tonnara di Vendicari. L’Itinerario Arancio, invece, si snoda per 4,38 km e consente di visitare la Tonnara, la Torre Sveva, a spiaggia di Vendicari e quella di Calamosche. Infine, l’Itinerario Blu, tocca la zona nord della Riserva, partendo dalla spiaggia di Eloro, gli scavi della città greca per poi arrivare alle spiagge di Marianelli e di Calamosche. Il centro storico di Marzameni
IL VINO Nassa IGT delle Terre Siciliane un bianco dal colore paglierino e dal sapore aromatico e fruttato. DOVE COMPRARE Feudo Ramaddini Oltre ai vini di produzione propria, si possono effettuare degustazioni guidate con tour della Cantina, visita ai vigneti e al vicino Palmeto storico. Contrada Lettiera, Marzameni (SR), tel 0931/1847100, www.feudoramaddini.com Campisi Conserve e Prodotti tipici siciliani Ampia scelta di prodotti tipici siciliani, tra cui pomodori Pachino e derivati, capperi, Sali aromatizzati, tonno e specialità di pesce, dolci, pasta, vino, olio e miele. Via Marzameni 12, Marzameni, www.campisiconserve.it 79
Perugia CASTELSARDO
LA ROCCA SUL MARE Bandiera Blu del Touring Club Italiano e terzo posto tra i “Borghi più belli d’Italia”, Castelsardo è un borgo marittimo del Nord della Sardegna arroccato su un promontorio che si afPorto Torres faccia sul Golfo dell’Asinara. Il borgo si divide in una parte moderna, detta Pianedda e il quartiere antico della Cittadella, o Casteddu, con il suo dedalo di stradine, piazzette, scalinate di pietra attorno alle quali si sviluppano le case dai muri colorati. La visita al borgo medievale inizia dal Castello dei Doria, che domina il promontorio. Fatto costruire dalla nobile famiglia genovese nel XII secolo, consente di ammirare dalle sue mura un panorama superbo della costa settentrionale e l’isola dell’Asinara. Il castello ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo (www.mimcastelsardo.it, intero € 3, ridotto € 2. Aperto tutti i gg 9-21; luglio fino a mezzanotte, agosto fino all’1) che racconta la storia dell’intreccio a spirale e dell’intreccio a incrocio, grazie alle
Castelsardo
Sassari
COME ARRIVARE La Sardegna si raggiunge in traghetto con auto a seguito sulle linee Livorno-Olbia, Civitavecchia-Olbia o Genova-Porto Torres. In auto: Da Porto Torres si prende la SS200 seguendo per Castelsardo. Da Olbia: SS 125 Arzachena-Palau. Da Palau si seguono le indicazioni per Santa Teresa di Gallura e poi per Castelsardo. Da Sassari SS 131 per Porto Torres e SS200 per Castelsardo. 80
Castelsardo vista dal mare
quali ancora oggi vengono realizzati tetti, stuoie, cesti e nasse per la pesca. Tra gli edifici religiosi, meritano una sosta la Chiesa di Sant’Antonio Abate, patrono della città. Costruita nel 1503, è visibile dal mare grazie al suo campanile in maioliche colorate. Poco più avanti, si trova la Chiesa di Santa Maria, sede della Confraternita di Santa Croce, custode delle sacre rappresentazioni della Settimana Santa. Tra i numerosi tesori conservati qui c’è il famoso Cristo Nero, un crocifisso di legno del Trecento che viene portato in processione durante la festa di Lunissanti. Dopo una visita al borgo, ci fermiamo per il pranzo. A fare da principe alla tradizione culinaria sono naturalmente il pesce e i crostacei. In estate, sulle tavole domina l’aragosta alla castellanese, ma anche la zuppa alla castellanese o Sa Cassola di Castelsardo, a base di pesci di scoglio. Ottimo anche il risotto al nero di seppia. Nel pomeriggio, ci possiamo godere la spiaggia. Tra le più belle c’è Lu Bagnu, che nasce all’estremità del Golfo dell’Asinara e si raggiunge percorrendo la vecchia statale che porta al borgo. La mezzaluna di sabbia dorata mista a ciottoli si affaccia su un mare cristallino di rara bellezza. A est del centro storico, si trova invece Cala la Vignaccia circondata da una natura selvaggia e con fondali verde azzurri, ideali per lo snorkeling.
DOVE MANGIARE Il Cormorano In splendida posizione, ai piedi della rocca medievale, offre un menù che varia a seconda delle stagioni, di carne e di pesce. Ricca carta dei vini. Menù a pranzo da € 20; alla carta da € 44. via Colombo 5, Castelsardo, tel 079/470628 www.ristoranteilcormorano.net INFO www.castelsardoturismo.it
DOVE DORMIRE Hotel Rosa dei VentiHHH Situato di fronte alla bella spiaggia di Lu Bagnu dispone di camere ampie e spaziose, alcune con vista mare. Tutte dispongono di wi-fi gratuito e TV satellitare. Family room da 3 o 4 posti per chi viaggia coi bambini. Doppia con colazione da € 109, doppia con vista mare da € 114. Corso Italia 47, loc. Lu Bagnu (Castelsardo), www.hotelrosadeiventi.com
SARDEGNA
La suggestiva Roccia dell’Elefante
La ricetta ZUPPA DI PESCE ALLA CASTELLANESE Piatto di origine antica, tramandato di madre in figlia e fatto con pesci freschi del golfo dell’Asinara. Si consuma in tutte le stagioni e ne esistono diverse varianti. INGREDIENTI PER 6 PERSONE • 2 kg di pesce tra polipo, seppie, orata, scorfano, triglie, cozze, vongole e granchi • 1 bicchiere di vino bianco secco • 500 gr di pomodori pelati • 1 cipolla • 3 spicchi di aglio • 1 peperoncino rosso • Olio EVO • Sale e pepe Sbucciate l’aglio, affettate la cipolla e soffriggeteli nell’olio di oliva. Fate imbiondire, poi aggiungete prima il polipo e le seppie puliti e tagliati a listarelle. Fateli rosolare e sfumate col vino bianco. Schiacciate i pelati con una forchetta e aggiungeteli, mettete anche il peperoncino intero. Aggiungete le orate, gli scorfani e le triglie. Aggiungete a mano a mano che proseguite nella cottura qualche mestolo di acqua calda. Salate e pepate e lasciate cuocere senza mescolare per non rompere il pesce. Negli ultimi minuti di cottura, aggiungete anche le vongole e le cozze pulite. Servite calda accompagnata da fette di pane abbrustolito e con una goccia di olio di oliva.
IL SECONDO GIORNO
QUATTRO PASSI NEL NEOLITICO Da Castelsardo prendiamo la SS134 per Sedini. Dopo circa 4 km, appena dopo l’incrocio per Valledoria, spunta la famosa Roccia dell’Elefante, dalla caratteristica sagoma che ricorda un pachiderma. Di fronte, si trovano due Domus de janas, le leggendarie “case delle fate”, nelle queli sono conservati alcun bassorilievi. Proseguendo per Valledoria, dopo circa 1 km, arriviamo al Nuraghe Paddaggiu, un nuraghe monotorre tra i meglio conservati della Sardegna del Nord. Attorno alla torre, in direzione nord, si trovano i resti di un villaggio di capanne. Un’altra bella escursione da fare in giornata è quella che da Castelsardo porta alla cima di Monte Ossoni, che si raggiunge percorrendo per circa 20 km la SS134). Qui si trova la Muraglia Megalitica di Monte Ossoni, lunga 58 metri e alta 2,4 e costruita con grossi massi. Risale al III millennio a.C ed era posta a difesa di un villaggio preistorico. Il Nuraghe Paddaggiu, uno dei meglio conservati della Sardegna
IL VINO Juliola Isola dei Nuraghi un bianco secco dal colore paglierino ricavato da uve Vermentino. DOVE COMPRARE Vitivinicola Ligios Produce tre rossi, il Carammare, un Cannonau DOC, il Campamara e il Carys, due IGT Isola dei Nuraghi, e un bianco, il Juliola, oltre a grappe e distillati. C.so Europa 111, Valledoria (SS), tel 329/6724241, www.cantinaligios.it Sardatis Un grande emporio dove trovare prodotti dell’artigianato artistico, tra cui i celebri cestini intrecciati di Castelsardo, ceramiche, tessuti, manufatti in legno, ferro, sughero e corallo. Via Sedini Castelsardo, tel 079/470366, www.sardatis.it 81
Ricette IN EDICOLA E SU WEB ITINERARI ALLA RICERCA DELLE BELLEZZE, DELLE RICETTE E DEI PRODOTTI STORICI D’ITALIA
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RICETTE DI VIAGGIO
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contenuto.
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TRENTINO
ALLE ORIGINI DELLE DOLOMITI E DI UN’ANTICA RICETTA
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TRENTINO
ITINERARIO ALLA SCOPERTA DEI BORGHI DELLA VAL DI FIEMME, UN TERRITORIO DA FAVOLA CHE ABBINA NATURA INCONTAMINATA A TRADIZIONI MILLENARIE. COMPAGNA DI VIAGGIO: LA CITROËN C3 AICROSS
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nconventional, giovane e avventurosa, ma anche confortevolissima, efficiente e versatile. Sono queste le caratteristiche che fanno da trait d’union tra la nostra fedele compagna di viaggio e l’itinerario da favola che vi presentiamo. La prima è una fiammante Citroën C3 Aircross, il secondo è una full immersione nell’incanto della Val di Fiemme, un territorio magico per paesaggi, colori e suggestioni, ma anche in grado di offrire al turista un bouquet di proposte innovativo, fruibile con semplicità e adatto ad ogni gusto…come la nostra C3 Aircross. La prima tappa del nostro itinerario è quella che può essere considerata la “capitale” della Val di Fiemme.
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VAL DI FIEMME
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TRENTINO
Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme
Sala del consesso Mercato contadino con prodotti tipici a Cavalese
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CAVALESE: CAPITALE DELLA “MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME” E’ il centro culturale e storico della Valle, oltre che sede della “Magnifica Comunità di Fiemme”, ed è proprio da qui che partiamo nel nostro viaggio. La cittadina è incastonata in una posizione privilegiata, una sorta di terrazza soleggiata posta a 1000 m di altitudine di fronte alla Catena del Lagorai. Il perfetto equilibrio tra tradizione e suggestioni che sembrano aver fermato il tempo, a modernità ed efficienza nella gestione e nell’amministrazione del territorio e della sua offerta turistica, è ben rappresentato dall’alternarsi di palazzi affrescati dalla storia millenaria, con strutture modernissime come un avveniristico palazzo del ghiaccio dove si pattina anche in estate e una piscina comunale con vasche idromassaggio interne ed esterne. Dal design modernissimo, ma perfettamente inserito in questo contesto dove nulla sembra essere fuori posto dal punto di vista paesaggistico, anche il Palacongressi sede della APT di Val di Fiemme dove è possibile ricevere ogni tipo di informazione turistica dell’intero territorio. A pochi passi dal centro di Cavalese è possibile ammirare il Parco della Pieve, con la chiesa arcipretale dell’Assunta del 1112 e il “Banco de la reson”, dove si tenevano le assemblee dei rappresentanti della “Magnifica Comunità di Fiemme”, un ente che da mille anni, e tutt’ora, gestisce e preserva il patrimonio boschivo della Valle, oltre 60 milioni di alberi. All’interno del Palazzo Magnifica Comunità, è possibile visitare un museo-pinacoteca e prigioni ottocentesche. Sempre all’interno di un antico palazzo di Cavalese, il Centro d’Arte Contemporanea è un ulteriore esempio della perfezione con cui in Val di Fiemme si sposino modernità, tradizione, storia. Ovviamente vi è anche l’offerta in tema di sport, avventura e tempo libero. Proprio da Cavalese partono, infatti, gli impianti di risalita Alpe Cermis che accompagnano, sciatori in inverno ed escursionisti nella stagione estiva, verso spettacolari panorami d’alta quota. Gli impianti, fruibili gratuitamente grazie alla “Guest Card” fornita al turista ed in grado di offrire tutta una serie di servizi dedicati, permettono di raggiungere anche il fondovalle che in estate è attraversato dalla pista ciclabile delle Dolomiti e in inverno dalla pista da fondo della Marcialonga. Intorno al centro abitato, si dispiegano piacevoli passeggiate nella natura. Fra i monumenti naturali più ammirati, la cascata di Cavalese e l’albero secolare “Pezo del Gazolin”. VARENA, BORGO IN CUI IL TEMPO SEMBRA ESSERSI FERMATO Da Cavalese saliamo verso il borgo di Varena. A 1180 m di altitudine e adagiato ai piedi del Corno Nero, il paese è fra più antichi agglomerati urbani del Trentino. Passeggiando per Varena, si possono ammirare le tipiche fontane monolitiche di porfido da cui, secondo la tradizione, sgorgava la migliore acqua potabile della valle. Da visitare, la chiesa di Varena dedicata ai Santi Pietro e Paolo e consacrata nel dodicesimo secolo. Il suo interno gotico conserva ancora tracce della decorazione medioevale, opere di Longo, sacerdote e artista nativo proprio di Varena, e alcuni dipinti degli Unterperger, una famiglia di pittori locali. Ma è l’atmosfera del paese a rapire. Un borgo che sembra fuori dal tempo, dove tutto è conservato perfettamente ed è possibile scorgere nel centro del Paese tutt’oggi piccole stalle con all’interno mucche alpine. La nostra C3 Aircross ci accompagna tra le tormentate viuzze del Paese mettendo in mostra una grande maneggevolezza e, soprattutto, un comfort eccezionale grazie a sedili che sembrano poltrone e a sospensioni in grado di attutire ogni genere di aspe-
VAL DI FIEMME Cascata di Cavalese, con gruppo di rafting
Boschi di pini verso il passo di Lavazè
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TRENTINO Piazza di Varena con fontane in porfido da cui sgorga la migliore acqua della valle
rità del fondo stradale. Il Passo Lavazé: paesaggi mozzafiato e boschi che esaltano l’anima “avventurosa” della C3 Aircross Da Varena procediamo verso l’altopiano del Passo Lavazé, a soli 8 km da Varena. Qui, immersi tra boschi e natura, possiamo apprezzare il carattere più “avventuroso” della nostra C3 Aircorss. La sua altezza da terra ed il sistema di ripartizione ed erogazione della coppia motrice GripControl, non teme i terreni più insidiosi. Insomma, fuoristrada estremo certamente no, ma avventurarsi su sterrati o fondi innevati è un’esperienza di guida assolutamente alla portata della nostra “unconventional” SUV di Citroen. La zona del Passo Lavazé, oltre che incantevole paesaggisticamente, rappresenta il paradiso dello sci di fondo con i suoi 80 km di piste che in estate si trasformano in altrettante opportunità per passeggiate a piedi e mountain bike. TESERO: ARTE, CULTURA E AROMA DI PANE FATTO IN CASA Lasciamo le foreste di abeti e scendiamo verso Tesero, altro borgo ricco di tradizioni, arte e cultura. Il suo centro storico è costellato di chiese, capitelli, meridiane, affreschi e i forni “dal pan”. Da visitare Casa Jellici, un edificio storico adibito a museo e sede di mostre, esposizioni e concerti. Tra gli elementi d’interesse artistico, la parrocchiale di S. Eliseo con il suo caratteristico campanile, la cappella di S. Rocco del XVI secolo, la chiesa gotica dei Santi Leonardo e Gottardo e il Palazzo del Municipio stile barocco. Il paese è rinomato per l’artigianato artistico, i mobilifici e le creazioni di strumenti musicali, tra cui organi e tavole armoniche per violini e pianoforti. PREDAZZO: ALLA SCOPERTA DELLE ORIGINI DELLE DOLOMITI Ultima tappa del nostro itinerario è Predazzo. Oggi è il paese più popolato della Valle, ma in origine era costituito da soli dodici masi. La cittadina è considerata il “Giardino geologico delle Alpi” perché vanta la più alta concentrazione di varietà geologiche al mondo. La sua piazza centrale è sede del Museo Geologico delle Dolomiti che permette di ammirare una straordinaria raccolta di rocce minerali e fossili, ma anche pubblicazioni scientifiche che testimoniano gli studi sulla formazione delle Dolomiti. Camminando lungo il sentiero geologico del DossCapèl, tra Prato del ristorante La Cantinetta
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LA CANTINETTA
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La Cantinetta, Via Val del Ru 11, Varena
IL TONCO DE PONTESEL Sempre a Varena, abbiamo trovato un ristorante in cui la tradizione viene tramandata e rispettata nel tempo. La Cantinetta è il classico posto tutto da scoprire e posizionato al di fuori dai tradizionali percorsi turistici. Qui Tommaso, lo chef, ci ha raccontato e fatto gustare uno dei piatti più tipici di questa zona, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE Per la pasta • 250 g di spezzatino di maiale • 250 g di spezzatino di vitello • 150 g di spezzatino di manzo • 1 luganega fresca • 50 g di lardo • 50 g di pancetta affumicata • 2 cucchiai di farina • Mezzo litro di brodo • un dl di vino bianco secco • un cucchiaio di concentrato di pomodoro • un rametto di rosmarino • qualche foglia di salvia • 4/5 bacche di ginepro • 1 cipolla • Olio extravergine di oliva • Burro, sale e pepe PROCEDIMENTO Dorare la cipolla nell’olio, poi toglierla con un mestolo forato e tenerla da parte. Fare soffriggere la pancetta ed il lardo tagliati a dadini nella stessa casseruola, aggiungere i pezzi di carne leggermente infarinati e farli rosolare da ogni parte, dopo averli salati, pepati e aromatizzati con rosmarino, ginepro e salvia. Rimettere nella casseruola la cipolla tenuta da parte, irrorare con il vino e lasciate evaporare. Versare un po’ di brodo e coprire proseguendo la cottura a fuoco molto basso per circa due ore, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo gradualmente il rimanente brodo. Verso fine cottura unire la luganega tagliata a pezzettini regolari. Fare tostare la farina nel burro finchèdiventerà color nocciola; unire il concentrato di pomodoro e mischiate il tutto alla carne, lasciando poi addensare per qualche minuto. Il piatto viene servito con polenta, patate o polenta di patate come contorno.
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TRENTINO
La C3 Aircross non teme discese e sterrati
A Varena si trovano ancora stalle in paese
il passo Feudo e l’Alpe di Pampeago, si incontrano spiagge e fondali marini, conchiglie e stelle di mare che vissero prima dei dinosauri, ma anche lave, ceneri e lapilli dell’antico vulcano di Predazzo. Molto ricco anche dal punto di vista artistico, Predazzo è dominato dalla chiesa neogotica dei Santi Filippo e Giacomo del 1870 e conserva perfettamente numerose vecchie case, alcune delle quali splendidamente decorate da affreschi. La chiesa più antica è quella di S. Nicolò che risale al Cinquecento. Da Predazzo, seguendo la Valmaggiore, si incontra il Bosco che Suona, dove si trovano i rinomati abeti di risonanza utilizzati da liutai per la realizzazione di strumenti dall’eccezionale sonorità apprezzati e conosciuti da musicisti di fama internazionale.
Compagna di viaggio
UNCONVENTIONAL, MA COMODISSIMA E VERSATILE Citroën C3 Aircross è stata la nostra compagna di viaggio. Oltre 750 km suddivisi tra autostrada, percorsi urbani, impervie strade di montagna e misti guidati, senza farci mancare nemmeno qualche escursione su sterrato. Un severo banco di prova che ha messo in mostra tutte le doti di versatilità, comfort ed abitabilità della vettura. C3 Aircross ti conquista infatti con le sue forme personali e simpatiche, le sue infinite possibilità di personalizzazione sia in tema di colorazioni esterne che di abbinamenti interni e quello spirito anticonformista e giovane tipico del marchio Citroen. Dietro a questa grande energia del suo design, si scopre però con il passare dei chilometri che C3 Aircross è un’auto estremamente razionale e “concreta”: insomma forma e sostanza. Lo spazio a bordo è abbondante sia per chi siede davanti che per i passeggeri posteriori e per i lotro bagagli. I sedili sono comodissimi e non mancano tutta una serie di vani portaoggetti pratici e funzionali. Alla guida si apprezzata il grande comfort del suo assetto, merito anche delle sue esclusive sospensioni idrauliche. Una vettura su cui affrontare ogni genere di percorso non rappresenta mai un problema o una fonte di stress. Insomma la perfetta compagna per gli amanti dei viaggi e del tempo libero, ma anche perfetta per la città e la guida di 90
tutti i giorni. La versione che abbiamo portato a spasso per la Val di Fiemme era una 1.6 BlueHDi 100 da 99 CV nel più completo allestimento Shine, ma la gamma comprende anche tre motorizzazioni PureTech a benzina da 82, 110 e 130 CV ed una BlueHDi da 120 CV con cambio a 6 marce, che consigliamo a chi macina molti chilometri all’anno e necessita di un pizzico di potenza in più rispetto alla versione da 99 CV, senza per questo andare ad incidere sui consumi. I prezzi di C3 Aircross sono compresi tra i 15.500 ed i 22.500 Euro.
VAL DI FIEMME Gruppo di folklore, durante i tanti eventi estivi
CITROËN C3 AIRCROSS BLUEHDI 100 S&S Dimensioni Potenza Coppia Velocità massima 0-100 km/h Consumo medio Emissioni di CO2
415/176/160 cm 99 CV a 3.750 giri 254 Nm da 1.750 giri 175 km/h 11,5 secondi 4,0 l/100 km (20 km/l) 104 g/km
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TRENTINO Bella veduta di Varena
Scannerizza il codice e guarda il video su weekendpremium.it DOVE DORMIRE ALBERGO ALPINO A pochi passi dal centro di Varena, si trova l’Albergo Alpino. La struttura, perfettamente inserita nello stile dello splendido borgo dolomitico, offre una bellissima vista sulla catena del Logorai ed un ambiente curato, ma informale. Una location perfetta per gli appassionati di sport sia invernali che estivi. La struttura dispone di tutti i servizi che ci si attende da un albergo moderno e di qualità, con la cortesia e l’attenzione tipica di un territorio che fa dell’accoglienza turistica un’assoluta eccellenza. Hotel Alpino, Via Mercato 8, Varena 92
IN THE WORLD VACANZE 2018: “FAMOLE STRANE” LE 10 METE CHE FANNO TENDENZA
DA SEMPRE GLI ITALIANI PREFERISCONO IL MARE E SCELGONO COME MESE AGOSTO COMPLICE IL FATTO CHE È IL PERIODO DI CHIUSURA DELLE GRANDI AZIENDE. MA NEL 2018 STRANAMENTE LE COSE SEMBRANO ANDARE DIVERSAMENTE E LE VACANZE SARANNO DIVERSIFICATE. SONO CAMBIATE ANCHE LE TENDENZE E CE NE DÀ UN’ANTICIPAZIONE AIRBNB (www.airbnb.it) UNA PIATTAFORMA DOVE È POSSIBILE PRENOTARE CASE PER LE VACANZE MA SOPRATTUTTO ESPERIENZE UNICHE IN TUTTO IL MONDO. QUALCHE ESEMPIO? Di Anna Maria Terzi
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ormire in un faro, su una gru, cottage immersi nella natura, ryokan (alberghi giapponesi), yurte ecc. ma anche viaggi food& drink, cene in casa di abitanti del luogo, corsi di cucina, vacanze legate alla musica come ad esempio un concerto, a Londra, in una casa sull’albero. I nuovi viaggiatori non vogliono
più vacanze banali ma sono sempre alla ricerca di vacanze esperenziali, uniche, personalizzabili, insomma vacanze da ricordare e da raccontare una volta tornati. Da alcune ricerche fatte abbiamo potuto stabilire quali sono le dieci mete più gettonate di quest’anno, in base alle richieste e prenotazioni fatte dai turisti italiani.
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IN THE WORLD
ARGENTINA
Argentina, Patagonia, Monte Fitzroy
Tango argentino
Visitare l’Argentina significa vivere un’esperienza molto particolare perché si ha la sensazione di attraversare decine di Paesi molto diversi tra loro. I paesaggi saranno comunque indimenticabili. Pensate di trovarvi a Ushuaia e sapere di essere alla fine del mondo.Sì, perché questa città è quella più a sud del pianeta subito dopo vi sono solo i ghiacciai dell’Antartide, cioè il nulla. Altipiani, ghiacciai come quello del Perito Moreno, montagne, la pampa sono alcune delle tante meraviglie che vedrete. Per non parlare delle Cascate di Iguazù, considerate tra le più spettacolari del mondo. Resterete sbalorditi ad ammirare questo spettacolo della natura. Così come le città e ciò che esse offrono come ad esempio Buenos Aires conosciuta come “la Parigi del Sudamerica” e una volta visitata la penserete così anche voi. In questa città sensuale dove è nato il ballo più seducente e travolgente di sempre, il tango argentino. Una meta consigliata al turista che ama la natura, il divertimento, il tango, la cultura, la buona cucina, il buon vino. Se volete un viaggio organizzato all’insegna dell’esclusività e dell’emozione suggeriamo di rivolgervi ai Viaggi Dell’Elefante www.viaggidellelefante.it
COREA
Palazzo Gyeongbokgung
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Il 2018 è stato l’anno dei giochi olimpici invernali nella Corea del Sud. Per cui questo Paese ha ospitato molti turisti ma è in estate che questo stato dà il meglio di sé. La Corea del Sud, conosciuta anche come “la terra del calmo mattino” è un vero paradiso di tranquillità e serenità legata alle sue vecchie tradizioni ma riesce al contempo a essere moderna ed è questo il lato bello che piace ai viaggiatori. Che cosa troverete? montagne ricche di fauna, un paese sicuro anche nella sua capitale, Seul, che offre palazzi imperiali di bellezza indescrivibile, templi che spesso danno la possibilità di dividere con i monaci cibo e pernottamento, una popolazione estremamente gentile sempre disponibile, stazioni balneari come sull’isola di Jeju, nel sud del paese nonché un’ottima cucina, anomala per noi occidentali, ma deliziosa. Una meta consigliata al turista che ama la natura, la fauna, il divertimento, le tradizioni, la cultura e il buon cibo. Vi segnaliamo un’ottima agenzia viaggi che opera ormai dal 1964 esperta in viaggi in tutto l’Estremo Oriente e Pacifico ed in particolare in Corea. AliviaggiTouroperator P.zza Po 6 Milano Tel 024816551 email: info@aliviaggi.it preventivi@aliviaggi.it
VACANZE 2018: “FAMOLE STRANE”
EMIRATI ARABI UNITI Emirati Arabi Uniti, Dubai: una città simbolo per bellezza, relax, divertimento. Qui è possibile scoprire il fascino antico della città vecchia, Al Bastakiya, visitare il Museo di Dubai, fare un giro in barca sul fiume Creek, recarsi al Gold Suq il mercato dell’oro, traghettare da una parte all’altra della città a bordo delle tipiche imbarcazioni le abra. Ma ancora visitare il Madinat JumeirahResort, complesso di hotel e resort definito da “Mille e una notte”, ammirare la città dal The Observatory del Dubai Marriott Harbour Hotel & Suite, lasciarsi affascinare dall’atmosfera e dalla bellezza della Moschea di Jumeirah con i suoi due alti minareti. Visitare il grattacielo simbolo moderno della città nonché edificio più alto del mondo: il Burj Khalifa. Fare un safari nel deserto, magari al tramonto. Impagabile. Non mancano spiagge spettacolari come la Kite Beach di sabbia bianchissima, dal mare strepitoso e con tante attività come kayak, surf, beach volleyball. Così come potrete sbizzarrirvi con lo shopping nel Dubai Mall, il centro commerciale più famoso del mondo che ospita l’Aquarium e una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Questa è solo una piccolissima parte di cose che potrete fare a Dubai dove tutto è grandioso come la fontana danzante che balla a 150 metri d’altezza a suon di musica e lo fa davanti ai vostri occhi probabilmente sbalorditi da tanta elegante bellezza. Una meta consigliata al turista che ama il lusso, il relax oltre che cultura e storia Un tour operator che organizza soggiorni da sogno ma soprattutto che offre la possibilità di scegliere tra tre macro categorie di viaggio: a stretto contatto con la natura, mare e benessere o hotel di design e dimore storiche è Azonzo Travel. Azonzo Travel www.azonzotravel.com/viaggi-di-lusso
Un tramonto su Dubai
ETIOPIA Qui ci sarebbe da scrivere intere pagine. È un territorio molto vasto dal fascino magnetico che offre paesaggi selvaggi:montagne altissime, distese verdi, deserti e tutto ancora intatto. Un continente dove convivono antiche civiltà: i Copti, i Falasha la cui origine è ignota, etnie rimaste all’era giurassica. Ma il nostro consiglio è di visitare la regione di Uollò con Lalibela, considerata la Gerusalemme della Chiesa ortodossa. Un complesso formato da 11 chiese rupestri ricavate nella roccia vulcanica rossa. Un luogo spettacolare e mistico con queste incredibili chiese monolitiche e semi monolitiche, a grotta o rupestri che sono da visitare assolutamente. L’Etiopia è dunque l’altroPaese da visitare nel 2018. Qui avrete modo di vedere veri e propri miracoli di ingegneria a 2.500 metri sul livello del mare. Una meta consigliata al turista che ama la natura selvaggia, l’archeologia, il rapporto con le popolazioni in questo caso un popolo molto fiero, la storia. Se volete conoscere la vera Etiopia, la terra dalle mille emozioni, con un tour che lavora da molti anni nel rispetto delle millenarie tradizioni di questo popolo vi segnaliamo Viaggi Tribali sas www.viaggietiopia.it
Rovine di Gondar
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IN THE WORLD
GEORGIA
Una splendida veduta della Georgia
La Georgia è uno stato dell’Europa orientale affacciata sul Mar Nero che confina a nord e a nord-est con la Russia, a sud con la Turchia e l’Armenia, a sud-est con l’Azerbaigian, e a ovest col Mar Nero. La sua capitale è Tibilisi. È proprio questo stretto contatto con Europa, Medio Oriente e Asia che la caratterizza ed emergono tanti contrasti con le regioni montuose e le spiagge del Mar Nero mentre la capitale offre molte testimonianze del passato. Un piccolo Paese ma con tanta storia alle spalle, con paesaggi diversi e una natura che non smetterà di sorprendervi. Una meta consigliata al turista che ama la cultura, le chiese, i bagni termali, l’architettura, per chi ama paesi molto tolleranti. Per organizzare il vostro viaggio in tutta tranquillità rivolgetevi a CartOrangela più grande azienda di consulenti di viaggio in Italia. Opera attraverso un portale di viaggi ed una rete di Consulenti Viaggiare; le persone, una volta individuato on line il viaggio più stimolante, si collegano con un Consulente per Viaggiare per ottenere gratuitamente tutte le informazioni e prenotare i servizi desiderati. www.cartorange.com
GIAPPONE Il Giappone con Tokyo è in cima alla lista delle 10 città più prenotate e come non capire questa scelta. Tradizioni millenarie, cultura fuori dal comune, paesaggi che si trasformano con l’alternarsi delle stagioni. Tante le esperienze da vivere in Giappone come indossare il kimono tradizionale, visitare i templi, partecipare alla cerimonia del tè, vivere l’esperienza di dormire in un capsula in un hotel capsulare, stare a stretto contatto con i gatti in un NekoCafè o assaporare il puro relax all’interno di un onsen (nome giapponese per una stazione termale, N.d.T.) e godere dell’acqua termale e ancora ancora mille cose. Una meta consigliata al turista che ama la storia, la cultura, le tradizioni, la tecnologia, il pesce freschissimo, i paesaggi, i rapporti con una popolazione talmente gentile e accogliente da mettere in imbarazzo. Qui di seguito un link al quale poter accedere per trovare tanti onsen, suddivisi per zona www.secret-japan.com/onsen
Il Giappone con i suoi magnifici colori
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VACANZE 2018: “FAMOLE STRANE”
INGHILTERRA L’Inghilterra è un piccolo paese, rispetto al Giappone e agli USA, ma dal grande fascino sorprendentemente sospeso fra antiche tradizioni e futuro. A testimoniare del suo antichissimo e glorioso passato ci sono i monumenti più famosi come la Torre di Londra, il Big Ben, i castelli, il villaggio vittoriano di Saltaire. Visitarli significa fare un viaggio nella storia. Un altro aspetto interessante è che il popolo inglese è ospitale e simpatico e ama molto divertirsi. Tanto particolare e spiritoso che può inseguire una forma di formaggio per una ripida collina solo per divertirsi. Pensate che non festeggiano solo il proprio compleanno ma, pur di far festa, festeggiano anche quello della regina. Insomma ogni occasione è buona per fare baldoria. Le nozze del principe Harry con la bellissima americana Meghan Markle hanno contribuito ad alzare le prenotazioni di viaggi verso l’Inghilterra. Il matrimonio sarà celebrato nella Cappella di San Giorgio a Windsor, all’interno del castello, a primavera inoltrata ma la data non è ancora certa. Il Regno Unito è una meta consigliata a chi ama l’architettura, l’arte, i pub, la cultura, i musei e i paesaggi che vanno dalle colline ai laghi. Un tour Operator di nicchia specializzato sulla Gran Bretagna è Mecca Viaggi e Vacanze Srl, premiati dall’Ente del Turismo Britannico con il prestigioso premio UK TOURISM MARKETING sapranno organizzarvi una vacanza con i fiocchi.
MALTA Nei desideri dei viaggiatori 2018 rientra anche il Mediterraneo e l’isola di Malta. La Valletta, la sua capitale, è stata dichiarata una delle due capitali europee della cultura per il 2018. Questo ha dato vita a 12 mesi di eventi culturali. Solare, accogliente e semplice, con un’offerta variegata di cose da fare: dalle visite alle bellissime spiagge, ai templi millenari, alla scoperta di culture antiche, al divertimento nei tantissimi locali. Ci sarà pur un motivo perché molti l’hanno definita l’isola dalle ‘4 S’: Sun, Sand, Sea, Sex. Una meta consigliata al turista che ama la cultura, il mare, il divertimento, l’architettura. Un tour operator che offre viaggi a Malta a prezzi veramente interessanti è Eden Viaggi. Le prenotazioni si possono fare anche online. Eden Viaggi www.edenviaggi.it 0721 442995
Uno dei tanti modi per visitare Londra, ma anche il più caratteristico: il “double-decker bus”
Malta, un isola dai mille colori e accogliente in tutti i mesi dell’anno
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IN THE WORLD Il parlamento di Budapest che si affaccia direttamente sul Danubio
Una parte dello skyline di New-York,uno dei più caratteristici al mondo
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UNGHERIA L’Ungheria non è grandissima, ma in questo stato ci sono storia, cultura e tradizioni differenti, e soprattutto un popolo dal grande talento, allegria e creatività. Se pensate che nel Paese ci sono ben 8 siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità, 3.518 chiese, 103 santuari e 73 sinagoghe nonché 10 parchi naturali da visitare, questo fa capire quanto grande sia questo piccolo Paese. Una meta consigliata al turista che ama la natura incontaminata pura, una cultura millenaria, attività, sport, una discreta offerta enogastronomica. Consigliamo un viaggio guidato con Boscolo. Potete contattare l’esperto dell’Ungheria al 049/7620544 che vi aiuterà a organizzare un viaggio funzionale per vedere tutte le meraviglie che questa terra sa offrire. Da maggio a settembre 6 giorni con la formula pullman il costo si aggira a partire da euro 820,00 a persona. www.boscolo.com/it/viaggi/viaggi-di-gruppo/ungheria
USA Gli Stati Uniti d’America sono un paese completamente diverso dal Giappone ma vista la vastità del territorio ha da offrire tantissimo. In primo luogo un numero consistente di città molto belle e particolari: Miami, NY, Orlando, Indianapolis, Columbus, Minneapolis. Perché visitare il Nuovo Mondo? Perché a dispetto della sua relativamente giovane vita vanta paesaggi millenari e così diversi tra loro da accontentare qualsiasi tipo di viaggiatore. In America non manca nulla: mare, montagna, deserto e in poche ore di distanza si passa da un territorio caldo torrido e dune alla neve, parchi, città ultra moderne, ottima cucina, musei, locali di ogni genere. Una meta consigliata al turista che ama la natura (parchi nazionali di estrema bellezza), le moderne metropoli che offrono la possibilità di fare shopping sfrenato, i musei e anche chi è amante delle serie televisive perché non ci dimentichiamo che è proprio l’America la location di buona parte di film e serial televisivi. Di seguito il link al quale accedere per la preparazione della documentazione necessaria ad entrare negli USA: www.viaggiaresicuri.it/paesi/dettaglio/statiuniti-damerica.html
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