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Nota introduttiva

Queste pagine iniziali nascono con l’intento di aiutare il lettore a una migliore comprensione della guida e per fornire alcuni consigli e suggerimenti per affrontare nel migliore dei modi i percorsi proposti. Il GR20 è considerato un trekking a lunga percorrenza basic. Col termine “basic” si intende un percorso lasciato il più possibile al naturale in ogni suo aspetto, attrezzando e mettendo in sicurezza con qualche tratto di catena solo alcuni brevi passaggi, anche se negli anni si sta maggiormente adattando alle esigenze di tutti. Pure i Refuge e le Bergerie si omologano alla filosofia basic, garantendo all’escursionista lo stretto necessario per un pasto, alcuni generi alimentari di base e un posto in rifugio o una piazzola tenda. Non ci dobbiamo sorprendere se però lo stesso trattamento lo riceveremo anche in luoghi più turistici e lontani del GR20; possiamo dire che la Corsica, specialmente nell’entroterra, è un luogo basic sotto molti punti di vista. A questo si devono aggiungere tutte le difficoltà dovute a un ambiente montano, spesso sopra i 2000m, ma comunque sempre molto vicino al mare. I cambiamenti climatici sono spesso repentini e inaspettati, con temporali e addensamenti pomeridiani che quasi quotidianamente arrivano a farci visita salendo rapidi dalle zone costiere. Per questo sono vivamente consigliate partenze giornaliere precoci che ci permetteranno di arrivare a destinazione nel primo pomeriggio e ci consentiranno di sfruttare, specialmente durante i mesi estivi, le ore più fresche per il nostro trekking. Altro aspetto da non sottovalutare è il terreno di percorrenza. Questo si snoda spesso tra sassi e blocchi di granito rallentando la marcia e richiedendo costante attenzione ed equilibrio. Quando invece la vegetazione la fa da padrona, ci accompagneranno stupende foreste o nel peggiore dei casi saremo avvolti dai tipici ontani e ginepri bassi e pungenti. Le calzature saranno quindi uno degli elementi fondamentali per affrontare al meglio le nostre giornate, con scarpe di riserva o dei cerotti per le vesciche che non dovranno mancare all’interno del nostro zaino. Per quanto riguarda l’acqua invece non ci dovremo troppo preoccupare. Il territorio corso è ricco di acqua e nel nostro percorso troveremo numerose fonti e sorgenti. Anche dove queste non sono presenti, saranno frequenti i corsi d’acqua o i laghi che incroceremo nel nostro cammino. Ovviamente l’acqua di questi ultimi non è potabile, anche a causa dei numerosi animali che pascolano in ogni punto dell’isola, e quindi sarà molto utile avere a disposizione un potabilizzatore. Questo ci permetterà di portare con noi solo una piccola riserva d’acqua, alleggerendo notevolmente il peso del nostro zaino.

Dopo queste brevi premesse possiamo parlare più nello specifico di questo volume: - I percorsi proposti sono stati classificati nella quasi totalità dei casi come EE, in quanto le difficoltà saranno costantemente presenti, sotto il punto di vista chilometrico, altimetrico e del terreno affrontato. Tutti e tre gli aspetti (distanza, dislivello, terreno) dovranno sempre essere ben valutati e non saranno rari i casi in cui tappe sulla carta brevi si trasformano in giornate molto impegnative con passaggi esposti e dislivelli significativi. Per escursionisti improvvisati ogni giornata può diventare interminabile, obbligandoli ad abbandonare il progetto dopo soli pochi giorni. I percorsi durante i quali sono presenti tratti attrezzati con cavi e catene sono stati classificati come EE+. Questi non richiedono attrezzatura alpinistica e spesso i tratti attrezzati sono posti in passaggi

dove il loro uso non è nemmeno così necessario, ma di certo daranno un certo senso di sicurezza a chi ha passo meno sicuro o nella malaugurata ipotesi di dover trovare i suddetti passaggi bagnati. - Neppure i pochi percorsi classificati come F e PD (nessuno di questi sul tracciato del GR20), richiedono l’uso di materiale alpinistico. Questi percorsi non sono solitamente marchiati con bolli colorati ma segnati soltanto con ometti e non sempre i tracciati sono evidenti. All’interno della guida non abbiamo volutamente descritto troppo dettagliatamente i singoli passaggi (sono comunque presenti le tracce GPX). La scelta è stata dettata dal fatto che si è reputato che solo chi ha l’esperienza per intuire e capire i passaggi, avrà poi la capacità e la sicurezza per affrontarli. - Nel testo i tempi di percorrenza sono presentati sempre in modo progressivo e non sono sommati tra loro. Il tempo di percorrenza totale è solamente quello presente in legenda. Quindi ogni frazione di tempo che troveremo nella descrizione del testo è da considerarsi esclusivamente dal precedente riferimento temporale.

Inoltre vorrei ringraziare coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa guida. Un’idea nata nella primavera del 2020 alla quale è stato possibile dare forma grazie alla fiducia dell’Editore, specialmente nella figura di Roberto Capucciati, che si è interessato e ha creduto fin da subito al progetto. A mio babbo Guido Bianciardi e al suo 43 Parallelo Siena, che ha contribuito in ogni aspetto, specialmente durante la stesura delle relazioni dei percorsi e per il supporto e la compagnia durante il lavoro sul campo. A mia cugina Virginia Ciani e Dominik Martini i quali, anche senza conoscere a fondo il progetto, si sono resi disponibili e si sono prestati ad accompagnarmi sull’isola dando il loro sostegno nella percorrenza dei sentieri. A coloro che hanno messo a disposizione le loro conoscenze e il loro tempo per la stesura dei testi introduttivi, quindi un grazie a mia mamma la Prof.ssa Letizia Marsili, al Prof. Francesco Ferretti, alla Prof.ssa Claudia Angiolini e al Dott. Giacomo Calvia, alla Dott.ssa Rosanna Zari e al Prof. Pier Giorgio Solinas. Al Prof. Francesco Coscia e alla Prof.ssa Paola Virginia Gigliotti per la stesura delle schede di approfondimento interne. Una menzione particolare va all’Università degli Studi di Sassari sotto la figura del Prof. Vincenzo Pascucci, che si è da subito interessato al progetto contribuendo attivamente sotto molti punti di vista e mettendo a disposizione le sue competenze in ambito geologico. Alla grafica Francesca Sarpi con la quale ho avuto un’ottima e costante collaborazione e aiuto reciproco. A Silvia Rialdi per la traduzione, la disponibilità e i consigli dati per conferire uniformità alla guida. Infine alla mia fidanzata Margherita Casini per la pazienza e i consigli dati fin da quando l’idea ha preso forma, soprattutto nei mesi estivi durante il mio lavoro sul campo e per il suo prezioso lavoro svolto sulla parte fotografica, che grazie alla sua maggiore esperienza in questo campo, mi ha aiutato nella scelta degli scatti migliori.

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