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Introduzione dell’autore
Era il 2005 quando usciva la prima edizione di Passaggio a Nordovest. Ricordo bene quel periodo perché segnava un “passaggio” anche per me. Le mani erano ancora sporche di magnesite, gli ultimi 15 anni li avevo passati in falesia, sulla plastica delle gare di arrampicata e nella palestra torinese B-side old edition. Una nuova impresa mi stava aspettando, forse più ‘verticale’ delle precedenti. Il progetto Bshop (negozio di articoli dedicati all’arrampicata) era nato per caso da qualche mese al B-side “new foundation” di via Ravina dopo essermi dedicato allo studio e alla realizzazione dei nuovi muri boulder. La mia esperienza commerciale era pressoché nulla. Avevo solo qualche ricordo, frutto delle lezioni di economia e commercio frequentate negli anni Novanta. Allora era più il tempo che passavo nella palestra Il Mondo (primo esperimento torinese di blocchi firmato da Marzio Nardi), di quello che trascorrevo in aula. Tuttavia, la passione per la nuova avventura commerciale non era diversa da quella che dal 1988 mi aveva accompagnato - e mi accompagna tutt’ora - nello sport e nel mondo verticale. Allora il mio amico Piero mi coinvolse, quasi per caso, in un corso di alpinismo con prima lezione sulle manovre di corda al Rifugio Levi Molinari. In quell’occasione, guardando la copertina della rivista Alp con Thomas Bubendorfer che scalava slegato, gli chiesi preoccupato se la direzione del nostro corso sarebbe stata quella. Dopo un paio d’anni Piero si dette alla canoa ed io mi ritrovai all’Orrido di Foresto a consumare gli appigli sfuggenti di Strenuous, nonché ad allenarmi sul muro che nel frattempo avevo costruito sul terrazzo dei miei genitori all’ottavo piano, all’ombra della Mole Antonelliana. Altrettanto casualmente mi ritrovo oggi a portare avanti, con orgoglio, questo progetto iniziato originariamente da Maurizio Oviglia e Fiorenzo Michelin e consegnato nelle mie mani alla Fiera Outdoor del 2016 da Roberto Capucciati, patron di Versante Sud. Un lavoro diventato un pretesto per condividere con Adriano Trombetta numerose fughe in Val di Susa e commenti post falesia tra una cena, un concerto e un bicchiere di rum sul suo terrazzo a Torino. Purtroppo, nel 2017 Adriano mi ha lasciato solo in questa ricerca che ha richiesto la divisione della guida in due volumi, di cui uno interamente dedicato alla Valle di Susa. Negli ultimi 10 anni le nuove chiodature e richiodature sono state numerose, in ogni angolo visibile o nascosto della Valle.
In questa versione finale, la guida riporta anche le principali ferrate, che personalmente ho riscoperto con piacere come esperienze interessanti per passare una giornata esplorando, anche da principiante, il mondo verticale. Ah, dimenticavo! Sono classe 1973, fine ’73, quel “fine” che lascia sempre un po’ di spazio allo scorrere del tempo… quel fine anno che mi avvicina al ’74 e simbolicamente contribuisce a togliermi uno, due o 10 e più anni e rendendomi – non senza qualche giustificato disappunto – l’eterno ragazzino degli anni Novanta. Ultimamente, finita l’era degli allenamenti e della concentrazione per il verticale, subisco il fascino di nuovi orizzonti sportivi da esplorare, sempre e rigorosamente negli spazi aperti e nella natura: trekking, alpinismo, trail running, mountain bike, downhill e, ultime passioni, windsurf e kitesurf, per danzare con il vento e sentire ancora più vicina la forza della natura.