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Istruzioni per l’uso
Questo è un invito sfacciato a restare più giorni tra i monti ed immergersi nel silenzio e nel candore delle notti in prossimità del cielo, lontani dalla frenesia quotidiana. Pure le gite in giornata sono belle, ma quando ci si rimette in auto, magari immersi nel traffico, a volte viene un poco di tristezza. Mentre quando, al termine di una giornata sulla neve, si ha l’occasione di sostare in un bivacco o in un rifugio si vive un’esperienza che dona emozioni uniche e un senso di pace indescrivibile. In questo volume non troverete solo proposte di traversate, che richiedono un impegno di più giorni, ma anche numerosi itinerari da affrontare in giornata, da interpretare sempre sul filo del verbo “attraversare”. Mi auguro che troviate idee per scoprire montagne a voi sconosciute o per riscoprire montagne conosciute ma con uno sguardo rinnovato. Spero soprattutto che ogni immagine, ogni appunto, ogni traccia, ogni tappa, ogni itinerario sia uno stimolo a cambiare approccio, a diventare curiosi e scoprire nuove possibilità, nuove linee e nuovi modi di andare per i monti con gli sci. Ben vengano le gite dove si sale e si scende dal medesimo itinerario, ma “attraversare” regala emozioni differenti e, a volte, più intense. E se non volete “attraversare” nessuno vieta di prendere ogni singola proposta, sia le tappe che gli itinerari ad anello, e scomporla ottenendo così due o più gite da percorrere nel modo che più vi aggrada. Se sfogliando le pagine, vi lascerete trasportare in queste piccole e grandi traversate, scoprirete la bellezza di questo gioco in cui i vostri sci scivoleranno sempre su neve nuova e territori sconosciuti, colle dopo colle, vetta dopo vetta, versante dopo versante. Se ritenete di non avere un bagaglio d’esperienze sufficienti per lo sci di traversata, iniziate
gradualmente dagli itinerari più brevi e più semplici, dove la discesa si svolge sul medesimo versante della salita. Ed infine tre sono le parole chiave che vi consiglio di tenere come riferimento nel vostro vocabolario, per non restare delusi, per rinnovare il gioco, per non smettere mai di sognare.
Incertezza – Salire e scendere dallo stesso itinerario difficilmente riserva delle sorprese. Oltre ad avere già testato la qualità delle neve durante la salita, si ha pure la possibilità di studiare la migliore traccia che si seguirà in discesa, evitando zone rischiose e scegliendo le nevi migliori. In questi casi il margine d’incertezza si riduce drasticamente. Mentre se salite da un versante e scendete da quello opposto, dovete lasciare il certo per l’incerto. Sarà quindi necessario mettere in gioco tutta l’esperienza e la sensibilità di cui si è in possesso per leggere un terreno sempre nuovo, individuando la migliore traccia da percorrere, quella più sicura. Per affrontare una traversata, anche la più semplice e breve, è sempre indispensabile averla pianificata a tavolino studiando con attenzione le mappe e informandosi sulle condizioni nivo-meteo. Poi, una volta in campo, si deve osservare con attenzione il terreno che si ha davanti, sapere valutare le condizioni e muoversi sempre garantendosi margini di sicurezza più ampi. Inoltre si deve essere sempre padroni della situazione, sapendo esattamente cosa si sta facendo e dove ci si sta dirigendo. L’incertezza che caratterizza lo sci di traversata, ci obbliga ad essere sempre consapevoli di ciò che si fa e come lo si fa, per ridurre al minimo i rischi.
Rinuncia – Non sempre ciò che si è pianificato, quando ci si cala nell’esperienza, è esattamente come ce lo si immaginava. A volte non vi sono le giuste condizioni meteo. Altre volte la stabilità del manto nevoso su quel determinato versante, in barba a tutti i bollettini, è tutt’altro che certa. Altre ancora è la nostra testa o il nostro corpo che non viaggiano in sintonia tra loro e con la montagna. Gli imprevisti sono infiniti e può succedere che, osservando il pendio vergine che si inabissa sotto i propri sci, si venga assaliti da mille dubbi e infinite domande: Cosa troveremo? Come sarà? Ma sarà sicuro? Ed è proprio in questi momenti che bisogna essere pronti alla rinuncia. Inizialmente è frustrante, ma quando ci si rende conto che non è una sconfitta, ma il frutto di una scelta, la si accetta serenamente, perché la rinuncia è parte integrante del gioco.
Piano B – In sintesi nello sci di traversata non vi è alcuna certezza e non ha senso forzare una situazione. Allenatevi all’incertezza e siate sempre pronti alla rinuncia. Questa attitudine, questo essere duttili e resilienti, diventerà con il tempo qualcosa di acquisito. Quando partite, anche solo per una gita in giornata, sulle mappe mettete sempre i vostri punti di domanda. E ad ogni cambio pelli saprete già che se non si trovano risposte, andare oltre ha margini di rischio elevati e la rinuncia sarà la giusta scelta. Rientrare lungo la propria traccia inoltre potrà offrire l’opportunità di godervi una sciata su terreno conosciuto o di mettere in campo il Piano B che vi frullava nella testa sin dall’inizio e, carta alla mano, sperimentate magari un tracciato inedito per rientrare al punto di partenza.