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Scale difficoltà
SKI DIFFICOLTÀ DISCESA
SKI 1
1.1 1.2 1.3
SKI 2
2.1 2.2 2.3
SKI 3
3.1 3.2 3.3
SKI 4
4.1 4.2 4.3
SKI 5
5.1 5.2 5.3 5.4 5.5
Terreno facile. Pendii ampi o bosco rado; inclinazione < 30° e dislivello contenuto (< 800m). Esposizione e rischio valanghe limitati. La qualità della neve condiziona in maniera determinante la difficoltà. MS S1
Terreno con poche difficoltà tecniche. Pendii più accidentati e ripidi, ma con inclinazione < 35°. Il dislivello e l’esposizione possono essere significativi (dislivelli > 800m). Richiesta una buona tecnica sciistica e una buona capacità di valutazione della stabilità della neve. BS S2
Terreno tecnico. Passaggi tecnici e canali, pendii a 35° anche molto lunghi e brevi settori a 40/45°. L’esposizione ed eventuali pericoli oggettivi possono essere importanti. Richiesta un’ottima tecnica sciistica e un’ottima capacità di valutazione della stabilità della neve. OS S3
Sci ripido e canali (couloirs). Pendii a 40°, anche molto lunghi, e con brevi settori fino a 45/50°. Canali stretti, terreno impegnativo e passaggi esposti. S4/5
Itinerari estremamente difficili. Canali e pendii molto sostenuti con inclinazione sopra i 45° e con importanti settori fino a 50/55°. Forte esposizione. Questo livello è aperto verso l’alto e con i gradi più alti (5.4 - 5.5…) indica itinerari sopra i 50/55° raramente in condizioni. S5/6
Scala Blachère
Scala Traynard
ALP DIFFICOLTÀ ALPINISTICA
E Difficoltà escursionistiche
Terreno facile. Anche con condizioni di neve ghiacciata non sono necessari ramponi e piccozza.
F Alpinismo facile
Nessuna difficoltà particolare, ma occorre buona capacità di orientamento.
PD Alpinismo poco difficile
Alcune difficoltà alpinistiche sia su roccia che su ghiaccio/neve. Pendii di neve e ghiaccio a 35/40°, spesso necessari ramponi e piccozza.
AD Alpinismo abbastanza difficile
Difficoltà alpinistiche sia su roccia che su ghiaccio/neve. Pendii di neve e ghiaccio tra i 40° e 50°.
D Alpinismo difficile
Difficoltà alpinistiche sostenute sia su roccia che su ghiaccio/neve. Pendii di neve e ghiaccio tra i 50° e 70°.
EXP ESPOSIZIONE/PERICOLO
E1 Pendio uniforme o collegato col pendio sottostante. Rocce e alberi non obbligano in modo significativo il passaggio, ma possono essere un elemento di pericolo in caso di caduta.
E2 Canale abbastanza largo, pendio con piccole barre rocciose che interrompono la continuità del pendio. Una caduta può essere potenzialmente molto pericolosa.
E3 Stretti canali o pendii con passaggi obbligati o alti salti di roccia. Una caduta nei tratti esposti avrà sicuramente gravissime conseguenze.
I Itinerario di facile individuazione. Ingaggio basso.
II Itinerario abbastanza complesso, di non facile individuazione, necessaria una buona conoscenza del terreno d’azione. Ingaggio medio. È utile studiare i passaggi in anticipo.
III Itinerario complesso e lungo con percorso di difficile individuazione, necessaria una buona conoscenza del terreno d’azione. Ingaggio elevato. È importante studiare i passaggi in anticipo, in quanto i riferimenti sono difficili da prendere.
IV Itinerario molto complesso e lungo con percorso di difficile individuazione e difficile interpretazione, necessaria una ottima conoscenza del terreno d’azione. Ingaggio molto elevato. È indispensabile studiare i passaggi in anticipo, in quanto i riferimenti sono molto difficili da prendere.
SCALA EUROPEA DEL PERICOLO VALANGHE
SCALA PERICOLO STABILITÀ MANTO NEVOSO PROBABILITÀ DISTACCO VALANGHE INDICAZIONI PER SCIATORI ED ESCURSIONISTI
DEBOLE
MODERATO
1Il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile. Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico** su pochissimi pendii estremi***. Sono possibili solo piccole e medie valanghe spontanee. Condizioni generalmente sicure per le escursioni.
2Il manto nevoso è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi*, altrimenti è generalmente ben consolidato. Il distacco è possibile principalmente con un forte sovraccarico**, soprattutto su pendii ripidi* indicati. Non sono da aspettarsi valanghe spontanee molto grandi. Condizioni favorevoli per le escursioni, ma occorre considerare adeguatamente locali zone pericolose.
MARCATO
FORTE
3Il manto nevoso presenta un consolidamento da moderato a debole su molti pendii ripidi*. Il distacco è possibile già con un debole sovraccarico** soprattutto sui pendii ripidi* indicati. Talvolta sono possibili alcune valanghe spontanee di grandi dimensioni e, in singoli casi, anche molto grandi. Le possibilità per le escursioni sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale.
4Il manto nevoso è debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi*. Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico** su molti pendii ripidi*. Talvolta sono da aspettarsi numerose valanghe spontanee di grandi dimensioni e spesso anche molto grandi. Le possibilità per le escursioni sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale.
MOLTO FORTE
5
Il manto nevoso è in generale debolmente consolidato e per lo più instabile. Sono da aspettarsi numerose valanghe spontanee molto grandi e spesso anche valanghe di dimensioni estreme, anche su terreno moderatamente ripido*. Le gite sciistiche non sono generalmente possibili.
Le parti di terreno dove il pericolo è particolarmente pronunciato vengono descritte più dettagliatamente nel bollettino delle valanghe (ad es. quote, esposizione, forma del terreno ecc.). * Pendio moderatamente ripido: pendii meno ripidi di circa 30°. * Pendio ripido: pendii più ripidi di circa 30°. ** Sovraccarico debole: sciatore o snowborder che effettua curve dolci, che non cade; escursionista con racchette da neve; gruppo che rispetta le distanze di sicurezza (minimo 10m). Sovraccarico forte: due o più sciatori o snowborder che non rispettano le distanze di sicurezza, escursionisti a piedi, curve saltate o molto strette, caduta di sciatore, motoslitta, mezzo battipista, esplosione. *** Terreno ripido estremo: particolarmente sfavorevole ad es. dal punto di vista della pendenza (più ripido di circa 40°), forma del terreno, prossimità alle creste o proprietà del suolo.