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marzo 2019. Campo Base 65

8 marzo 2019 cHEraM – raMcHE, 4300m

Subito dopo la partenza della carovana ho notato sulla gamba una zecca che, attaccatasi in profondità nella mia pelle, probabilmente era lì da molto. Verosimilmente mi si era attaccata durante il cammino di ieri. Era enorme e probabilmente si era già fatta una bella scorpacciata col mio sangue.

Ho chiesto aiuto a Pasang per farmela togliere. Un movimento rapido col coltellino e in un attimo tutto era a posto, anche che mi rimasta la ferita.

Dopo due ore di salita da Cheram siamo arrivati al confine delle nevi e ho avuto l’impressione di entrare in un altro mondo.

Il sentiero verde e terroso ha lasciato spazio alla neve alta fino alle ginocchia, al vento e alla nebbia. La visibilità si è ridotta improvvisamente a poche decine di metri. Abbiamo indossato gli abiti caldi e le giacche antivento. Di tanto in tanto passiamo vicino a gruppi di portatori che con i loro scarponi sottili e lunghi fino alle caviglie affondano nella neve. Le loro impronte sono più profonde delle nostre a causa del peso dei bagagli che stanno portando e mi fanno tornare col pensiero a quando io stesso, scendendo dalle montagne, avevo settanta chili sulla schiena.

Li sento tutti.

Oggi è stata una giornata molto dura per i portatori e molti di loro non hanno fatto altro che scuotere la testa dicendo che proseguire era impossibile. Uno di loro che aveva iniziato a perdere sangue dal naso è stato licenziato e rispedito a casa. Da un lato mi dispiace ma dall’altro è anche vero che ognuno di loro potrebbe almeno procurarsi strumenti fondamentali come gli scarponi alti.

Non tutti si devono mettere sulle spalle carichi così pesanti. Non tutti sono costretti a scalare le grandi montagne. Non tutti devono, nessuno è costretto a fare alcunché, ma tutti possono.

Attendiamo a lungo che venga montata la tenda della mensa e l’arrivo dei bagagli indispensabili. Sono un po’ preoccupato perché la salita al campo base vero e proprio deve ancora iniziare, i nostri bagagli sono indietro di qualche giorno rispetto a noi e suppongo che dovremo aspettarli al campo base. Il ritardo della nostra spedizione si sta facendo sempre più evidente.

Prima che si faccia buio parto assieme a Dmitrij e Sergej per andare a battere per i portatori la traccia che porta a Oktang, la grande radura dove si fermano i trekking e le spedizioni dirette al Kangchenjunga. Un’oretta per l’andata e altrettanto per il ritorno. Quando rientriamo le tende sono già state

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