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Introduzione tecnica

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Il Trentino

Il Trentino

Arrampicare in Trentino significa poter affrontare qualsiasi tipologia di scalata. Grazie alle svariate stratificazioni rocciose che distinguono le singole valli, è possibile infatti imbattersi in rocce completamente diverse tra loro dalle loro origini alle forme vere e proprie, ma tutte ugualmente divertenti da scalare, e rimanendo sempre circondati da paesaggi mozzafiato. Questa regione, oltre all’infinità di falesie e vie sportive per le quali è famosa a livello mondiale, offre anche innumerevoli aree boulder sparse su tutto il territorio. La guida qui presentata conta 27 aree blocchi distribuite dalla Valle del Sarca fino al cuore delle Dolomiti. La tipologia di roccia più diffusa è il calcare, caratteristico del Trentino meridionale come Arco, la Valle del Sarca, la Valle dell’Adige e Vallagarina. Questi blocchi presentano spesso appigli frastagliati e dentini taglienti, accompagnati però anche da piatte e svase. I massi si trovano nel mezzo di sassaie e le loro dimensioni possono essere tra le più disparate. La stagione migliore per arrampicare nelle zone calcaree, trovandosi in aree molto aperte e a basse quote, è quella invernale ma è comunque possibile scalare durante il resto dell’anno anche se si sconsiglia vivamente la stagione estiva. La Val di Cembra e la turistica Val di Fiemme sono caratterizzate da blocchi di porfido, una roccia molto compatta e porosa dal colore porpora, con una granulosità molto amata dai boulderisti. I massi si trovano per lo più immersi in foreste, questo permette di scalare durante tutto l’anno, nonostante sia meglio evitare la stagione invernale date le possibili nevicate e l’ambiente umido. Val di Genova e Valsugana sono le aree blocchi granitiche recensite nelle guida, sono situate ad altitudini comprese tra i 1000 e i 1800 m, a seconda dei settori. Questo granito in particolare è caratterizzato da una grana molto spessa, perfetta per chi ama l’aderenza aggressiva. Anche queste zone sono praticabili durante tutto l’anno, valutando le ridotte temperature e la neve della stagione invernale. A completare la guida vi è la magnifica Val di Pejo, con una bellissima area boulder ad un’altitudine di 1200 metri. Quest’area presenta una roccia particolare ma molto compatta, lo gneiss, che ci regala stupendi passaggi su tacche perfette. Non è stata riportata la Val Daone, l’area più turistica per il boulder in Trentino, perché è già descritta in una guida interamente dedicata (Daone Boulder, Versante Sud). Molte delle aree presenti in questa guida non erano mai state recensite e il loro continuo sviluppo ha richiesto l’esigenza di organizzarle in modo pratico. Siamo partiti dalle aree più grandi, ma abbiamo voluto valorizzare anche quelle più piccole e meno conosciute. La possibilità di far conoscere a tutti i luoghi dove poter praticare boulder, valorizzando il territorio, è stata la nostra filosofia. Il meteo in Trentino può variare molto velocemente ed è quindi sempre consigliato tenersi aggiornati sui canali locali. Anche le temperature possono variare molto con una forte escursione durante la notte e in base al luogo in cui ci si trova. Durante la stagione estiva bisogna prestare molta attenzione alle zecche e alla processionaria, è quindi fortemente consigliato indossare abiti lunghi. I blocchi generalmente sono ben proteggibili ma è bene prestare attenzione e portare con sé un numero sufficiente di crash pad. Trentino Boulder raccoglie aree blocchi sparse su tutto il territorio, da quelle più conosciute come la Valle del Sarca, a quelle meno turistiche come la Val di Cembra, Valsugana e Pejo. Tra le aree da non perdere vi sono la Val di Genova, situata nel parco nazionale Adamello Brenta, la quale oltre ai numerosi passaggi su roccia offre trekking mozzafiato a pochi passi dalle cascate Nardis. È fortemente consigliato alle famiglie visitare le zone calcaree delle Marocche di Dro e i Lavini di Marco, dove, tra un boulder e l’altro, è possibile ammirare le caratteristiche impronte di dinosauro. Diverse di queste zone sorgono in parchi naturali o aree protette. In questi aree è permesso scalare ma deve essere prestato il massimo rispetto nei confronti dell’ambiente, senza arrecare nessun tipo di danno o estirpazione della flora e senza disturbare la fauna locale. In tutte le aree è severamente vietato rimuovere licheni e muschio dai blocchi e raccogliere fiori e/o piante.

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