a cura di / edited by Giuliano Dall’Ò
leadership in green building i progetti certificati leed in italia the leed certified projects in italy Edizioni Ambiente
Leadership in Green Building I progetti certificati LEED in Italia The LEED Certified Projects in Italy A cura di – Edited by:
Giuliano Dall’Ò
© 2016, Edizioni Ambiente via Natale Battaglia 10, 20127 Milano tel. 02.45487277, fax 02.45487333 Progetto grafico – Graphic design: GrafCo3 Milano, Roberto Gurdo Coordinamento redazionale – Editorial Coordinator: Diego Tavazzi Traduzioni – Translations: Valentina Gianoli Impaginazione – Layout: Roberto Gurdo Copertina – Cover: GrafCo3 Milano
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o qualsiasi supporto senza il permesso scritto dell’editore All rights reserved. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopying, recording, or any medium without express permission writing from the publisher ISBN 978-88-6627-187-1 Finito di stampare nel mese di settembre 2016 presso GECA S.r.l., San Giuliano Milanese (Mi) Stampato in Italia – Printed in Italy i siti di edizioni ambiente www.edizioniambiente.it www.reteambiente.it www.rivistarifiuti.it www.materiarinnovabile.it www.nextville.it www.puntosostenibile.it www.freebookambiente.it seguici anche su: Facebook.com/EdizioniAmbiente Twitter.com/EdAmbiente Twitter.com/ReteAmbiente Linkedin: Reteambiente Linkedin: RivistaRifiuti
a cura di / edited by Giuliano Dall’Ò
leadership in green building i progetti certificati leed in italia the leed certified projects in italy Edizioni Ambiente
indice – table of contents
introduzione introduction
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Gianni Silvestrini Presidente Green Building Council Italia – Green Building Council Italia President
i sistemi di certificazione energetico-ambientale: i protocolli leed e gbc in italia energy-environmental certification systems: leed and gbc protocols in italy
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Marco Caffi, Andrea Fornasiero e Manuela Ojan
l’architettura green italiana secondo leed italian green architecture according to leed
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Giuliano Dall’Ò
ambasciata americana u.s. embassy
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autogrill villoresi est autogrill villoresi est
40
ca’ foscari ca’ foscari
46
casa natura villa santi villa santi nature house
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centro direzionale intesa sanpaolo intesa sanpaolo headquarters
56
centro servizi credito valtellinese credito valtellinese service center
68
decathlon parma decathlon parma
74
edificio u27 u27 building
76
energy park energy park
82
e3 west – unicredit pavillon e3 west – unicredit pavilion
100
fiera milano rho – centro servizi, centro congressi e palazzine uffici milan rho fair – service and conference center and office buildings
104
gioia 8 gioia 8
108
goito58 rome office building goito58 rome office building
112
green place sr 3 certosa green place sr 3 certosa
116
habitat lab saint-gobain habitat lab saint-gobain
122
italcementi i.lab i.lab italcementi
128
la serenissima office building la serenissima office building
136
muse – museo delle scienze, trento muse – science museum, trento
142
nuova sede bauer new bauer premises
152
nuovo centro giovani di rovereto new youth center of rovereto
154
padiglione aquae padiglione aquae
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palazzo ricordi palazzo ricordi
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polo della meccanotronica mechatronics hub
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porta nuova isola – edifici b1, b2-b3, c, d-e porta nuova isola – buildings b1, b2-b3, c, d-e
166
porta nuova varesine – lrr, hrc, hrr porta nuova varesine – lrr, hrc, hrr
176
quartiere milano santa giulia milano santa giulia neighborhood
182
residenze galileo residence galileo
190
ricertificazione ifad ifad recertification
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riqualificazione immobile foscolo 1 redevelopment of foscolo 1 building
198
riqualificazione uffici sturzo redevelopment sturzo offices
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sanbàpolis – centro servizi studentato unitn sanbàpolis – hall of residence service centre unitn
210
scuola materna paolo crosara paolo crosara kindergarten
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sede centrale banca popolare dell’alto adige headquarters of banca popolare dell’alto adige
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the gate the gate
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progetti certificati leed leed certified projects
233
progetti in fase di certificazione leed target in leed projects
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Si ringraziano il Comitato Esecutivo e lo staff di GBC Italia per il supporto fornito, e tutti i Soci dell’Associazione che hanno contribuito alla raccolta del materiale tecnico e illustrativo. Un grazie particolare al Presidente Gianni Silvestrini, che ha incoraggiato la pubblicazione, e al Vice Presidente Nadia Boschi, per il supporto dato nel corso della sua redazione.
introduzione introduction
Gianni Silvestrini Presidente Green Building Council Italia – Green Building Council Italia President
Come abbinare la bellezza alla sostenibilità, anticipando e guidando la radicale trasformazione della fisionomia del comparto dell’edilizia in Italia e nel mondo. Questo il messaggio degli esempi riportati nel libro, parte di un’avanguardia destinata ad ampliarsi rapidamente in risposta a nuove esigenze sociali e ambientali. Ci troviamo infatti di fronte a un cambiamento qualitativo sia della nuova edilizia sia della riqualificazione “spinta” del parco costruito, basata sulla rigenerazione delle città. La nuova urbanistica dovrà fare i conti con una popolazione in calo, con l’aumento del numero degli anziani, con la crescita di aree urbane abbandonate e, infine, con i disastri causati dall’incontrollata aggressione al territorio. E contemporaneamente le aree urbane dovranno gestire forti sollecitazioni, dalla sfida climatica a quella dell’economia circolare. Quali sono i principali driver di questa evoluzione e quali gli strumenti che la faciliteranno? Quale ruolo potrà svolgere lo strumento della certificazione energetico-ambientale in questa fase di profonda trasformazione? Le strategie per tagliare le emissioni climalteranti hanno fatto emergere nuove soluzioni “dirompenti”, come il fotovoltaico, i LED e gli accumuli, in grado di spiazzare le tecnologie dominanti nella produzione di elettricità, nell’illuminazione, nei trasporti.1 Anche il ruolo e la fisionomia delle città sono destinati a mutare. Queste dovranno contemporaneamente adattarsi a un clima che cambia, attrezzandosi per gestire le sempre più intense e frequenti ondate di calore e “bombe d’acqua”. Contemporaneamente, dovranno diventare più “leggere”, meno energivore, prestando una forte attenzione alla chiusura dei cicli di acqua, rifiuti e materiali. Oltre alla sfida climatica, si impone infatti il passaggio a un’economia sempre più circolare: dalla progettazione alla selezione dei materiali, dalla riduzione dei consumi energetici e idrici al blocco dell’espansione sui suoli agricoli, per fini-
Matching beauty and sustainability, anticipating and guiding the dramatic change in the construction sector in Italy and in the world. This is the message of examples contained in the present book, part of an avant-garde trend that is going to quickly expand to meet new social and environmental needs. We are indeed experiencing a quality change both in this new construction sector and in “deep” renovation of buildings and of cities, based on cities regeneration. New town planning will have to come to terms with a decreasing population, involving an increasing number of elderly people, the growth of abandoned urban areas and, eventually, disasters caused by uncontrolled aggression of the territory. And simultaneously, urban areas will have to manage significant issues, ranging from climate change to circular economy. What are the main drivers of this evolution and what are the tools facilitating it? What role can energy-environmental certifications play in this profound transformation? Strategies implemented to cut climate-changing emissions have led to new “disrupting” solutions, including photovoltaic cells, LEDs and accumulation systems, which can sweep away predominant technologies used to produce electricity, in lighting and in transport.1 The role and traits of cities are going to change too. They will need to adapt to a changing climate, while being prepared to manage the increasingly intense and frequent heat waves and “water bombs.” They will simultaneously need to become “lighter,” use less energy, focusing on closed circles for water, waste and materials. Besides the climate challenge, it is necessary to switch to an increasingly circular economy: from design to materials selection, from reduced energy and water consumption to the interruption of arable land expansion, up to the introduction of shared solutions for mobility and use of built spaces. The need to reduce climate-changing emissions is going to significantly impact on the evolution of the industry. The World Green Building Council, for instance, has launched the Advancing Net Zero programme to turn all buildings into Net Zero Energy build-
1. Silvestrini G., Due gradi. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l’economia, Edizioni Ambiente, Milano 2016. 11
re con l’introduzione di soluzioni condivise nella mobilità e nell’utilizzo degli spazi costruiti. La necessità di ridurre le emissioni climalteranti è destinata a influenzare notevolmente l’evoluzione del settore. Il World Green Building Council, per esempio, ha lanciato il programma Advancing Net Zero puntando ad avere tutti gli edifici Net Zero Energy a metà secolo. Sulla stessa lunghezza d’onda si è posto anche l’Institutional Investors Group on Climate Change, rete di importanti gestori di beni per un valore di 13 trilioni di euro, che chiede alla Commissione europea di prevedere il “quasi azzeramento dei consumi energetici” del parco edilizio esistente entro il 2050. Un target vincolante di questo tipo rappresenterebbe infatti un potente stimolo per indirizzare le risorse finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi contenuti nell’Accordo sul clima di Parigi. Anche sul fronte dell’uso efficiente delle risorse naturali l’attenzione è destinata a crescere notevolmente, come sottolineato dal pacchetto di proposte dell’Unione europea sull’economia circolare, presentato non casualmente nel dicembre 2015 in coincidenza con la COP21. Sia la sfida climatica sia il percorso verso un’economia più circolare imporranno una profonda trasformazione del comparto dell’edilizia. Parliamo, infatti, di un settore che assorbe metà dei consumi energetici europei (includendo anche quelli connessi alla lavorazione dei materiali) e del consumo di materie prime. Non solo, ma è responsabile di un terzo dei rifiuti e del 40% delle emissioni climalteranti del continente. Non stupisce quindi che l’Europa abbia fissato obiettivi impegnativi. Dall’inizio del prossimo decennio non solo tutti i nuovi edifici dovranno essere a consumo energetico “quasi zero”, ma andranno definite politiche per stimolare la riqualificazione spinta degli edifici esistenti, con riduzioni dei consumi fossili del 60-80%. Inoltre, entro il 2020 il 70% dei rifiuti non pericolosi derivanti dalle ristrutturazioni e demolizioni edili dovrà essere riciclato. Alcuni paesi si sono attivati anche per definire dei limiti sul consumo di suolo. Così la Germania si è impegnata a ridurre tra il 2000 e il 2020 la superficie giornalmente cementificata da 120 a 30 ettari. E in Italia, dove si sono persi 250 chilometri quadrati nell’ultimo triennio, si discute, fra molte resistenze, un disegno di legge che mira all’obiettivo di ridurre a zero il consumo netto di suolo entro il 2050, un obiettivo coerente con le indicazioni europee ma che molti considerano troppo lontano nel tempo.2 Gli sforzi dovranno essere dunque concentrati sulla rigenerazione delle città e sulla ridefinizione di uno sviluppo urbanistico senza crescita. Questo vale in particolare per il nostro paese, vista la prospettiva di un calo demografico.
ings by the mid-century. A similar initiative has been launched by the Institutional Investors Group on Climate Change, a network of important asset managers worth 13 trillion Euros, which has required the European Commission to envisage that “almost all energy consumption be zeroed” in buildings by 2050. Such a binding target would therefore be a significant stimulus to channel financial resources needed to achieve goals envisaged in Paris Agreement on Climate. Focus is also going to be increasingly put on efficient use of natural resources, as pinpointed by the European Union’s package of proposals on circular economy, presented in the very December 2015 during the COP21 meeting. Both the climate change challenge and the switch to an increasingly circular economy will impose a profound transformation of the construction sector. This sector is indeed responsible of half European energy consumption (including energy related to materials processing) and raw materials use. Not only this. Indeed, it produces one third of waste and of 40% of climate-changing emissions in the continent. It is therefore not surprising that Europe has fixed demanding targets. From the beginning of next decade, not only all new buildings will need to be “almost zero” energy consumption buildings. Policies will need to be developed to foster thorough renovation of existing buildings, reducing fossil fuel use by 60-80%. Furthermore, by 2020, 70% of non-dangerous waste produced by renovation and demolition works will have to be recycled. Some countries have also made an effort to define limits on soil use. Germany has committed to reducing built surfaces from 120 to 30 hectares between 2000 and 2020. In Italy, where 250 square kilometres were lost in the last three years, a bill is being discussed, even though some resistance has surfaced, aimed at zeroing soil net use by 2050, in line with European guidelines that many consider as too far in time. 2 Efforts will therefore need to be made in city regeneration and on the redefinition of urban development without growth. This applies to Italy, in particular, considering the coming demographic decrease. Let us now deal with certified buildings hereby described. They are avant-garde experiences, focusing on energy and wellbeing of users, in line with the need to switch from a linear to a circular economic model. Quality has been audited based on well-defined parameters, which further enhances its value. Energy-environmental certification is indeed a powerful tool to guide, qualify and validate changes in the building sector. In the United States, where LEED rating system was created, 1.3 billion square meters have been certified, involving interesting outcomes: energy and water consumption decreased by 25% and 11% respectively, CO2 emissions decreased by 34% and 80 million tons
2. Il disegno di legge in materia di contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato (atto camera n. 2039, atto
senato n. 2383) è stato approvato dalla camera il 12 maggio 2016 – The bill on soil use reduction and reuse of built areas (Chamber Act no. 2039, Senate Act no. 2383) was approved by the Chamber on 12th May 2016.
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Ma veniamo agli edifici certificati presentati in questo libro. Sono esperienze di avanguardia, attente ai parametri energetici e al benessere degli utenti e coerenti con la necessità di passare da un modello economico lineare a uno circolare. Una qualità verificata secondo precisi parametri, elemento questo che ne valorizza le prestazioni. La certificazione energetico-ambientale rappresenta, in effetti, un potente strumento in grado di orientare, qualificare e validare le trasformazioni dell’edilizia. Negli Stati Uniti, dove è nato il rating system LEED, sono stati certificati 1,3 miliardi di metri quadrati con risultati interessanti: consumi energetici e idrici ridotti del 25% e 11%, emissioni di CO2 tagliate del 34% e 80 milioni di tonnellate di rifiuti non mandati in discarica.3 Nel mondo sono 79.000 i progetti LEED in 160 paesi, con una superficie certificata pari a 1,4 miliardi di metri quadrati. E cresce il numero di aziende che pretendono standard ambientali elevati negli edifici utilizzati. Emblematico il dato di Francoforte, dove un quarto dello spazio per uffici è già stato certificato.4 Nel nostro paese la spinta verso la sostenibilità degli edifici, pur partendo da una base limitata e scontando il periodo di crisi del settore, sta crescendo. Sono circa 350 gli edifici certificati e registrati LEED, per una superficie di 5 milioni di metri quadrati. Le schede presentate in questo libro sono prevalentemente riferite a splendide realizzazioni di nuovi edifici che coniugano eleganza e rispetto per i parametri ambientali. Guardando al futuro, accanto a interventi che speriamo possano emulare gli esempi qui riportati, è evidente che le attività si dovranno concentrare sull’accelerazione delle politiche di riqualificazione. Per “liberare” e ridurre le grandi quantità di energia che vengono disperse dal nostro inefficiente patrimonio edilizio, entro la fine del prossimo decennio occorrerà moltiplicare per cinque-dieci volte gli sforzi sull’edilizia esistente. Ogni anno, infatti, viene riqualificata una superficie pari all’1% del totale, con miglioramenti energetici dell’ordine del 15-25%, generalmente su singoli appartamenti. La nuova fase, invece, impone un’accelerazione sul numero di interventi, che dovranno più che raddoppiare, e sulla loro incisività, passando alla “deep renovation” di interi edifici. Una grande attenzione dovrà essere posta anche al recupero dei materiali risultanti da demolizioni e ristrutturazioni. Parliamo di 53 milioni di tonnellate, un terzo del totale, anche se probabilmente il dato sottostima i valori reali. Peraltro, la quota di rifiuti inerti recuperati nel nostro paese è molto bassa, 10%, mentre altri paesi europei hanno già raggiunto valori dell’85-90%. In questo ambito dunque dovremo accelerare notevolmente, considerati i target europei da raggiungere.
of waste have not been sent to a landfill.3 Globally, there are 79,000 LEED projects in 160 countries, corresponding to a total certified surface of 1.4 billion square meters. And an increasing number of companies aim at achieving high-level environmental standards in their buildings. Frankfurt is a very eloquent example, as one quarter of office spaces have already been certified.4 In Italy, the approach towards sustainable buildings is now growing, even though it has started from a limited base and has paid for the crisis of the industry. LEED certified and registered buildings are approximately 300, corresponding to a 15-million square meters’ surface. Descriptions contained in the present book mainly refer to beautiful projects involving new buildings, which combine elegance and compliance with environmental parameters. Looking at the future, besides more projects emulating examples hereby presented, focus will need to be put on accelerating renovation policies. To “free” and reduce large amounts of energy consumed by our inefficient buildings, by the end of next decade, efforts on existing buildings will need to be multiplied by five-ten. Currently, indeed, every year, 1% of the total surface is renovated, through 15-25% energy improvements on individual flats. The new phase, indeed, requires increasing the number and the pace of actions that will need to more than double, switching to “deep renovation” of entire buildings. Great focus will need to be put on recovery of materials linked to demolition and renovation projects, that is 53 million tonnes, one third of the total, even though probably this figure is lower than reality. Furthermore, inert waste in Italy is extremely limited, that is 10% of the total, but in other European countries it gets to 85-90%. In this framework we will therefore need to significantly accelerate our efforts, in consideration of European targets to achieve. Transformations that will involve the building industry are, evidently, extremely profound. This is why, in the light of climate goals, in the last few years, Green Building Council Italy has deeply committed to including in the national debate the need to switch to “deep” renovation, allowing for dramatic reduction of consumption and to fostering appropriate regulatory decisions to achieve said goal. The need to focus on urban renovation has indeed led to significant operations on buildings. How can such ambitious goals be achieved? What “disruptive” technologies will accelerate the transformation of the building sector, which resists innovation more than others? GBC Italy has collaborated with ENEA to define innovative solutions both supply and demand-wise. For the former, a new funding scheme aimed at energy renovation of entire buildings has been proposed, based on a specific fund providing most capital needed, after auditing the relevant project. The
3. http://www.usgbc.org/articles/green-building-facts. 4. http://capitallanguagesolutions.com/sustainable-buildings/. La percentuale include gli edifici registrati e certificati – The percentage includes registered and certified buildings.
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Le trasformazioni che coinvolgeranno il comparto dell’edilizia sono, come si vede, molto radicali. Per questo, alla luce degli obiettivi climatici, il Green Building Council Italia si è molto impegnato negli ultimi anni per far entrare nel dibattito nazionale la necessità di passare alla riqualificazione “spinta”, che consenta una drastica riduzione dei consumi, e nello stimolare scelte normative adeguate al raggiungimento di questo obiettivo. Gli interventi radicali sugli edifici, del resto, sono strettamente connessi con la necessità di puntare con forza sulla rigenerazione urbana. Come potranno essere raggiunti obiettivi così ambiziosi? Quali saranno le tecnologie “disruptive” in grado di accelerare la trasformazione di un comparto, quello dell’edilizia, più resistente degli altri alle innovazioni? GBC Italia ha lavorato insieme all’Enea per definire soluzioni innovative sia sul lato della domanda sia su quello dell’offerta. Sul primo versante, è stato proposto un nuovo meccanismo di finanziamento mirato alle riqualificazioni energetiche di interi edifici attraverso un apposito fondo che garantisca, verificata la bontà del progetto, larga parte del capitale necessario. Lo stato poi girerebbe direttamente al fondo una quota delle anticipazioni effettuate, mentre la parte restante verrebbe restituita nel corso degli anni dagli inquilini attraverso le bollette drasticamente ridotte grazie agli interventi effettuati.5 Anche sul versante dell’offerta sono necessari cambiamenti in grado di ridurre i costi e, in prospettiva, di rendere sempre meno necessarie le forme di incentivazione. Sarà lo stesso modello di business a venire investito dal cambiamento: la rivoluzione digitale consentirà di passare all’industrializzazione dei processi, il che implicherà un’aggregazione e una qualificazione delle attuali attività, spesso frantumate. La possibilità di ridurre tempi e costi rappresenterà una formidabile spinta a ridefinire le modalità organizzative. Una trasformazione che sta già avviandosi e che dovrebbe consentire di aumentare la produttività del lavoro che negli Stati Uniti è calata del 20% negli ultimi cinquant’anni, in controtendenza rispetto all’industria manifatturiera.6 E un’analoga stagnazione della produttività del settore delle costruzioni si rileva in Europa. Per capire la radicalità dei cambiamenti possibili, guardiamo cosa sta avvenendo in Olanda, dove negli ultimi anni si è sviluppato un ambizioso programma basato sull’industrializzazione delle ristrutturazioni che consente di eseguirle in soli dieci giorni. A gestire questo processo è un’associazione, Energiesprong (“salto energetico”), nata cinque anni fa col preciso scopo di reinventare le modalità di riqualificazione edilizia alla luce degli obiettivi climatici di lungo periodo, e che punta a riqualificare 111.000 appartamenti entro il 2020. L’affinamento di queste modalità di intervento ha consentito di ridurre del 40% i costi e di garantire l’obiettivo “net zero energy”.
State would later pay the fund a percentage of the advance payment, whereas the rest would be returned to tenants in significantly lower bills.5 Also supply-wise, some changes are needed that reduce costs and make incentives less and less necessary. The very business model will be involved in change: the digital revolution will allow switching to process industrialization, which will lead to aggregation and qualification of current activities, which are often fragmented. Time and cost reduction will be a powerful thrust to redefine organization processes. This transformation has already started and should allow increasing labour productivity that decreased by 20% in the last fifty years in the United States, differently from what happened in the manufacturing sector.6 Similar stagnation in the construction industry can also be seen in Europe. To understand how dramatic possible changes are, let us look at Holland, developing an ambitious programme based on renovation projects industrialization, which allows finalizing renovations in only ten days. This project is managed by an association, Energiesprong (“energy leap”), founded five years ago to redesign building renovation in the light of long-term climate goals, aiming at thoroughly renovating 111,000 flats by 2020. Refining this system has allowed achieving a 40% reduction in costs and ensuring the “net zero energy” goal. The digital revolution will not only facilitate renovation with industrialization and, in the future, with robotization and 3D printing. Buildings will be increasingly “connected,” to both optimize consumption and interface with the electric grid using Demand-Response software that can manage electricity demand, with electricity supply increasingly marked by the presence of intermittent renewable sources. And electric vehicles will also become the elements of a sophisticated distributed accumulation system. These transformations will also be an extraordinary opportunity to renovate entire districts and will impact on the development of new forms of urban mobility. Interesting outlooks emerge in terms of finance and new operating models. The transformation of the construction sector will also rely on appropriate guidance and audit tools, including third-party energyenvironmental rating systems. For this challenge, GBC Italy is now developing a protocol on deep renovation of existing residential buildings, which we consider to be extremely useful for the near future. Energy-environmental systems proposed by Green Building Council Italy will therefore become, along with international systems, an increasingly valid support to qualify innovation, ranging from design to implementation on the territory, from materials and systems selection to careful building management.
5. http://www.qualenergia.it/articoli/20160510-decarbonizzare-interi-edifici-le-proposte-di-green-building-council-italia. 6. http://greghowes.blogspot.it/. 14
La rivoluzione digitale non solo faciliterà le riqualificazioni con l’industrializzazione e, in futuro, con forme di robotizzazione e stampa 3D. Gli edifici saranno sempre più “connessi” sia per ottimizzare i consumi interni sia per dialogare con la rete elettrica grazie a programmi Demand-Response in grado di gestire la domanda elettrica a fronte di un’offerta sempre più dominata da fonti rinnovabili intermittenti. E i veicoli elettrici diventeranno anche elementi di un sofisticato sistema distribuito di accumulo. Queste trasformazioni potranno rappresentare una straordinaria occasione di riqualificazione di interi quartieri e incideranno sullo sviluppo di nuove forme di mobilità urbana. Si aprono dunque interessanti prospettive sia sul lato della finanza sia su quello di nuovi modelli operativi. La trasformazione del mondo delle costruzioni potrà giovarsi anche di adeguati strumenti di guida e verifica, quali i rating system energetico-ambientali di parte terza. Per raccogliere questa sfida GBC Italia sta sviluppando un protocollo dedicato proprio alla riqualificazione spinta degli edifici residenziali esistenti, che crediamo possa essere molto utile nella prossima fase. I rating system energetico-ambientali proposti dal Green Building Council Italia potranno così rappresentare, unitamente a quelli internazionali, un sempre più valido ausilio per qualificare l’innovazione spaziando dalla progettazione degli interventi al loro inserimento nel territorio, dalla scelta dei materiali e degli impianti alla gestione attenta degli edifici stessi.
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Promossa in Italia dal 2008, con la fondazione di Green Building Council Italia, la certificazione ambientale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) ha conquistato in pochi anni un ruolo di spicco nel settore delle costruzioni. Questo volume raccoglie una selezione degli edifici certificati LEED più rappresentativi del nostro paese. Propone inoltre un percorso inedito nell’architettura italiana, che nell’ultimo decennio ha portato la sostenibilità nella pratica fornendo risposte concrete a una domanda di qualità in costante crescita. Anche se alcune delle opere qui presentate sono molto note, spesso le loro caratteristiche ambientali ed energetiche sono poco conosciute. Questi valori sono invece al centro dei diversi protocolli di certificazione LEED, e rappresentano i criteri fondamentali con cui sono state analizzate le architetture. Promoted in Italy since 2008, when the Green Building Council Italia – member of the World GBC Network – was founded, the LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) environmental certification protocol achieved in a few years a relevant role in the building sector. Leadership in Green Building, shows a selection of the most significant LEED certified buildings in Italy. Not a simple collection of buildings, but rather a journey in the Italian Architecture of the last decade, an Architecture that has brought sustainability from theory to practice in the built environment. Even though many of the buildings hereby described are well-known, their environmental features are often underestimated. That issues are at the core of the LEED certification protocols proposed in Italy and worldwide. In this volume, those values represent the fundamental parameters to describe the quality of that architecture.
35,00 euro ISBN 978-88-6627-187-1